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NOTE AL MANOSCRITTO ZANUTTI
S. Del Bello. B. F. Duina
AVVERTENZA
Le note si riferiscono al manoscritto Zanotti mediante Tindicazione della pagina
con il numero in corsivo. della riga e della parola di richiamo.
Esempio: NOTA 35 PAG. 21 J' RIGA N. lt.
A GRICOI. TURA
35 indica il numero della nota. 2! indica la pagina del manoscritto Zanotti.
ll indica il numero della riga scritta in cui si trova la parola riportata: AGRICOLTL-'RA.
l`*-l(`l"'l`.- (lt,-'P.^tCì. I.-"RIGÀ N. l
SGI/'ERE
Comune in provincia di Bergamo a 319 metri d`alte:u.a
sul livello del mare con una sup-erficie di 17.8 kmi. Dista
38 km la nortll da Bergamo. Ha due Frarioni Sellere c
Piaz.?.a. É divif-itìi in due horglii dal lìume Borlezza:
Martino e S. Gregorio.
Coordinate geogratìche riferite al ponte:
l.O}'~lGlTUDl.Nll-`. EST 9** St-l`
l.ATlTllDlNE NORD 45" SIT
La piovosita nella nostra zona e di circa l2OO mmfanno.
Il mese più pit.wo:-.ao e maggio. il meno piovoso e gennaio.
fiil 3| dicembre 1982: abitanti: 4687: emigrati: 93: immi
grati: IS4: nati: 4?: morti: 39: famiglie: 1543: pensionati:
SOS.
NU'l'.~ l PAG. I'.-" RIGA N. (1
CIELO DI LGM'BARDIÂ
Vedi .›fl.I¬`.SSAI'~«lIJRO l'i«l.fitNZ()?¬ll «Promessi Sposi»
Cap. XVII «...u_tiel cielo di lombardia. cosi hello quancl`e
hello. cosi splendido. cosi in pace ››.
N(_}'I'A 2 PAG. 4.-" RIG.-'K N. ti
BORLEZZA
Il Borle.=.f.a nasce sotto Col Vareno non lontano dal mon-
te Pora. Poco sotto passa per una valle che si chiama val
di Pora vicino att un celebre tontanino ben noto ai cerca-
tori di fossili. Raggiunto il pianoro sottostante. passa per
la val di Tede dove riceve le acque dei corsi che nascono
sulla Presolana e presso Onore si chiama la Gera. A Son-
gavazz.o ttiventa il torrente Vitteggia. mentre da Cerete ti
no a Pianieo e chiamato Borleara. A Sellcre e anche detto
Tinas. come si trova scritto anche nel -«Libro di tipi deno
minazioni misure di tutti i fondi del preposituralc benefi
ein di Sniere tatto compilare dal R. Pret.-osto Luigi Ric-
earilin tf l825l nella pagina relativa al fondo ti. 2 l. mentre
questo termine ti oggi riferito solo all`orrido. S`I`E.FANO
IJHUTTI. in un articolo s|.ill`F.co di Bergamo del
2?.-"'81.--"lüñì l_a pag. .ll intitolato: «Sulle colline di Castro i
resti di un castellierc che diede molto lilo da torcere ai ro-
mani ». dice a proposito del torrente Borle:-tza'. «Il Horlez-
za originariamente fu tina Bora I`rtiirim poi Boi'ere reto
latlina. indi presso i romani Htiro Lctitt ed inline presso
256
noi Borlc1w:t..... La Hotwr: la ritroviamo poi vicina. nelle
cascine Ho-:'r ed al Bf›egr1 di Castrti. cosi come ritroviamo
altri toponimi reto ladini e taurici che ora non indichia-
mo.... ››.
¬, -
}~l0'l`A ,i Pƒtfi. RIO.-f i'l_ T
FLUVIL-'S INZINE
Si tratta della permuta fra l`r'reidiacono Dagiberto e
Giovanni liglio del l`u Martino di Sovere.. L`Arcidiacono
cedette a nome della Canonica di San Vincenzo di Berga-
mo: f›- petto mio in Stiore et i'c.r.rzmi moi".-'mrƒi`iii' et predƒcto
rompo propi=_flir1'it:s lrtzƒne non :ttottttm lange ci ponfefl
tuo appezzantento di terreno in Sovcre. la riserva d`acqtta
del mulino e il predetto campo vicino al ñume lnzine non
molto lontano dal ponte). Cfr. LUPI. «Codes diplomati-
cus civitatis et ecclesiae bergornensis xi. Bergamo ITS4.
l`."JEt. vol. II. col. titlfl. li documento risulta assai impor-
tante. oltre che per t`intliear.ione delI`antico nome del Bor
lexzat. in quanto e il primo che ci da notizia dell`esistenza
di un ponte a Sovere. e per il riferimento al mulino e al
suo canale. Di un mulino a Soverc si parla altresì neIl`in-
ventario dei beni del monastero di S. Salvatore in Brescia
compilato nel 905 dove si dice: ff in carte Sure motifta I
our' :'ert`a*r`t mor.t`r`o r."ecem›› lnella corte di Soi-'ere vi e un
mulino che rende tt) moggi di grano). Cfr. LUPI. op. cit.
vol. ll. eol. 'ttltö tti. e pag. 433. 434.
Si ricorda infine che la Valle Borlezza veniva chiamata
Larna. come appare in un documento del l l'i'El' nel quale
si legge ~ et in l“ut'i'e .f.uri:u__.fi.-iis Sartre in susum ›.›. Cfr. A.
MAZZI. in I-l confini dei comuni del Contatto: materiale
per un atlante storico di Bergamo». in Bergomum genn.
marzo UJEE. pag. l'.~` e Diplomi pag. 433.
N()'l'.›"*t 4.-" PAG. ñ .-"RI(}.l"l. N. 13
LAGHETTI DELLA T-OREA
F.rano delle poir.-.=.e seat-'ate per rieat--ari-i la torba [carbone
fossile). In seguito alle continue inon¬da;›'.ioni dell`Oneto.
che impediva la coltivazione dei campi. negli anni `5(l
renne abbassato il suo letto cosi che le pozze si prosciti
garono.
Si ricorda che nei laghetti della Torba mori annegato Bo-
netti Ciiiilio il 23 luglio N29 all`eta di 23 anni. Fratello tli
Carlo tutt`ora t-it-'ente (_ C`an'.f` Golf'. _l.
Vedi pag. 43? tig. 24.
NOTA PAG. fi.-" RIGA ULTIMA
B0.t'v'ETTl' FR.›1NCESCO DI BRACCHIO
Figlio di Antonio e Berta Giulia mori l`ll agosto 1909 al-
l`eta di 46 anni.
Suo figlio Francesco e detto Nano dei pës. Le case Brac-
ehio si trovano nella localita /limose.
Vedi pag. 43? fig. 24.
NOTA PAG.'l."R1CìA N. 3
ALBERUNI DI VENEZIA
Piccolo centro nell`isola del Lido. a Venezia. in posizione
amena. SUO ab. ll nome deriva dagli alti pioppi che si ele-
vano presso l`antico forte. eretto -'Et difesa di Malamoceo.
NOTA PAG.'I .-"RIGA N. 20
FORMANO L 'ONETO
ln realtà l`Dneto è emissario del lago di Gaiano. L'Dneto.
dopo essere passato nella zona mano di Sovere. passa per
Pianico dove alimentava una fucina ora trasformata in a
bitazione tiri _ƒusi'nel.
Prosegue poi il suo percorso passando dietro il dosso
Quaglia per congiungersi inline col Borlezza in Poltra
gno.
NOTA ii.-" PAG. BIRIGA N. 2
ANGIOI.ETTO DI TRE ANNI
Si tratta di Vigani Rosa. figlia di Giuseppe e Fattorini
Consiglia. nata il 15 novembre i922.
Si ricorda un solo altro caso di morte nell`Uneto ossia di
Valenghi Pierino rimasto fulminato con una pompa nel-
l"estate del 1979.
NOTA 9.-' PAG. ti-"RIGA N. I4
VERSO IL IGG(-'
Suor Giaeinta fa propria la tesi riportata dal can. L. MA
RINDNI in «Documenti loveresiv. Lovere. 1396. pag.
216. il quale a sua volta riporta la versione del frate C.
COLLEGHI in «Historia Quadripartila di Bergamo ci
Suo territorio ii. Bergamo. loli.
Che il Borlezza abbia subito un cambiamento di corso in
tempi storici per cataclisrna. è sicuramente leggenda. La
Val Cavallina infatti nel suo tratto iniziale non possiede
neppure la pendenza suliicicnte allo scorrere delle acque:
non esistono in questa zona sedimenti tipici del letto di un
liurne e inoltre gli argini del Cherio. emissario del lago
d`I;`ndine. sono cosi esigui da contenere a malapena le sue
piene. e non si capisce come possono aver contenuto la
maggiore massa d`acqua del Borleäzza (R. ZAMBELLI
«ll fiume Borlezza passava per Piangaianoiv in «R0-
va... isrs. pag. risi.
SALMOYRAGHI F. (pag. ti «Formazioni interglaeiali
allo sbocco di Val Borlezza nel lago t.¬l`lseo» MI. 1397)
sostiene piu verosimilmente che il Borlezaa potesse scor-
rere in Val Cavallina all`inizio del quaternario. deducen-
dolo dalla sproporzione tra l`estensione del suo bacino e
l`angustia del passaggio per cui ora raggiunge il Sebino.
Secondo lo stesso autore. poiche anche la Val Cai-allina
appare troppo ampia. non sarebbe da escludcrsi che nella
prima idrografia vi abbiano detluito le acque Camune.
Vedi in proposito il capitolo sulla geologia a pag. 310.
NOTA lfl,-"P.-KG. ID.-"RIGA N. 2
ACHILLE .HUZIU
Il passo e riportato da L. MARINUNI ti Documenti love-
resi» Lovere i896. ristampa BS. l9?o pag. 216 il quale a
sua volta si rita al1`« Historia Quadripartitav di C. CUL-
LEUNI «Vicus oliviferi ecc. = Il villaggio di Castro. rie-
co di olive ed un tempo memorabile. ando in rovina tra
scinato da un immenso vortice di acqua».
L`opera di A. MUZIO e «Theatrum sett partihus distin-
etumv. Bergamo. Ventura. 1596.
NOTA Il.-"PAU ltil',-"'Rl(i.›'t N.7
I.'ORRIDO DEL TfN.4ZZU
La teoria de||`origine sismica e presa dal|`AMIGHETI`I
A. «La gola del Tinazzo» Lovere. 1397, oggi e stata ah-
bandonata. Vedi pag. 316.
NOTA l2,-"PAG IO.-"UL'[`lMA RIGA
VIA i"v'fflZIUNAI.E NEL F835
La strada nazionale n. 42 fu costruita nel tratto che passa
sopra il Tinazao nel 1915 le non nel 1935 come e qui rife-
rito). Cfr. M. CAMPAGNONI «Costa Volpino ›› ed. Fer-
rari Clusone (BG). lüiñ. pag. lüó.
NOTA l3i"P.›'(i. I l.-"RIGA N. 5
6000 OPERAI
La Ferriera Franchi-(ìregorini. oggi TERNI s.p.a.. non
ebbe rnai un numero di dipendenti superiore a 3500-
4U'U'D. E attendibile ehe alla line degli anni `2ü vi fossero
circa ESUU dipendenti. `
NOTA lfir' PAG. ll.<"R|(ìA N. 9
INDUSTRIE
Ecco come descriveva la eondilione di Sovcre nel perio-
do immediatamente seguente aIl`unita d`Italia A. AMA-
TI: « Sovere e luogo molto commerciale. L`industria e av-
viata da una grandiosa lilanda di seta. da un filatoio con
incannatorio e binatorio. da una fabbrica di stoviglie e da
quattordici fucine. talune delle quali con grosso rnaglio ».
Cl`r. A. Atlv1A`I`I. ti Dizionario corograiico dell`Ita1ia››. Mi
Iano. Vallardi. 1363. vol. T". pag. 380.
C`fr. inoltre. pag. 443. la descrizione di tiiiovaniti lla lez-
-ze latte alla fine del '5t}t1.
NOTA l5_.-"P.›'(ì. ll.-"RIGA N. 17
C.4SC`INAI.E STOCCD
È situato in via Senator Silvestri n. fi. (Tfr. inoltre pag.
392.
257
?'~J(}I`l'.1*t lo-"P.='€Li. ll_."R|tf}.-"t l_íl.'l`ll'+*l»'t.
OSPEDALE
É Fospedale vecchio situato in via D. Spada in S. Grego-
rio.
NO`l`A IT.-"PAG 12.-" Rlfiƒtt N. 9
SIG. ÀIIHIERIGO BOl".LEøfU
N. 2'l_.~"fi,.-'lli`.~'3 M. |t'n"l_.~'l*}3t*›
Ura sepolto al cimitero di Soverc.
Marito di Solemitc Zenti. Cfr. nota 248 pag. 28D.
NO`l'A Ili.-"PAU 13.-"RI(ì.›'t N. ll
PRIMA Pam.-1
Leggi Patata PIETRA.
N0'l`A L9.--'PAG IS.-"RlEì.-lt N. 3
CER.4i'lfHCA
La prima fabbrica di ceramica fu aperta e condotta dalla
famiglia Bottaini nel see. XVIII ed aveva sede nel Palaz-
ao 'v'entut'i. Si utilizzavatto le tnarne argillose di Pianico
mescolate a caolino di li-"icenuta per la produzione di piatti
bianchi. seodelle. lavori comuni. stoviglie fini da tavola.
Per quasi tutto !`ottocento artigiani del luogo modellare-
no vasi di nobile eleganza e di bella forma. per tleeorazio
ne di eaminiere e per soprammobili. scatolette. vasetti.
centri da tavola di gusto neoelassico affini ai tipi di Capo-
dimonte e ai prodotti dell`arte decorativa veneta. viennese
e bavarese. Ne manearono altri tipi di lavori: alzate di
t`rutta.an1`orettt: porta fiori. ealamai e in maggior quantità
eestelli intrecciati. analoghi ai ceatelli di vimini. di bel co-
lore bianco latteo a forma quadrata. ovale. circolare. Ta-
luni di questi esemplari sono tuttora conservati presso fa-
miglie di Sovere. di Chiuduno. di Lovere. nella Galleria
Tadini lfšala XVIII. vetrina VI). e a Bergamo. Dalla fami-
glia Bottaini la fabbrica passo verso la mela tiell`ottocen-
to alla ditta milanese Picozzi: in questo periodo i dipen
denti erano eirea una trentina. tutti operai di Sovere. Poi
nel [ETS la fabbrica passo alla ceramica Richard-Ginori.
elie nel 1835. trasportando gli attrezzi e i materiali a S.
'Éristoloro (Mil. tronco queata tipica attivita locale.
Cfr. L. .t'NGF.I.ll`l «Arte minore bergainascaa Berga-
ino. 1974. pag. 31-4. .'il5 con illustrazioni di tipi di vasi e
stoviglie bianche di Soverc. A. PICOZZI «Sulla Scoperta
d`aleune ossa fossili nella marna... di Pianicoa. in Soe. I
tal, di Se. Nat.. vol. I. lli5Ei. pag. T3 ss. e «ii RICHARD
GINORI. La Societa Ceramica». MI Roma 1923. pag. 6
ss. Vedi Fotogralia a pag. 428.
f~«lC}'|`r¬t 20.-"PAG l5_.-'RIGA N. il
RÀLHONDU' RONCHETTI
Ronchetti Carlo Raimondo: {'?l. lišlfi - Soverc IRTZ.
NOTA 2| .-"PACL lt.i_-"R[(i.-' l"~i. là
VENTI OFFICINE
Presso la centrale del Macara vi era ne|l`S'U'U una fucina
di proprieta Pegurri-I-tassi e poco più in giù. prima della
fucina Michetti. la fucina Calvi ed un canale d`acqua det
to roggia Calvi passava vicino ad esse parallelamente al
corso del fiume.
258
}l{)T'.-'lt 11."'Pf't(}. lo.-"L_ll.'|'lM›"t Rlfjiä
QLH TTRD FU(f.`Ii'"f:`
I.e lttcine funzioiianti nel l93O a Sovert: erano:
I) Fratelli Carrara. in Poltragrto (vedi fotog__rafia a pag.
414]
El So-zena Miehetti
3] Canini in .5ul'e›:“t'hit›, dove ai producevano: eercltioni.
ruote. bussole e assali.
-ill Lanlranclti Ratlaele. al mulino. dove si produceva: for
ehe. batlili. pale ecc..
l`O'l`A 23.-"P.-KG. 173' Rl(_ii"t N. ti
SOZE.i"ti'.›'l E .HICHETTI
Enrico Sozena. originario di Cremona. mori il
I 3_i"t“i.-" I939.
Luigi Miehetti itato il 22,.›"8,-"'1H39. inorto il 2l_.-"6_.f'l9'›'U. si
sposo con Maria Giudici Il 1392 1949"] di Costa Volpino.
Nel 1953 vennero collocati lo finestroni. interamente do
nati dalle ollieine Michetti. alla lanterna della cupola di S.
Pietro in Vaticano. assieme ad una lapide commernorati-
va.
Nf._)T.-it 24.-"P.-Ãlli. 17.-"RIGA N. I l
FUC`!i't`›-1 V£'.`NIl`URI
L`ing. Giovanni Vetituri acquisto nel ISS? due fucine uni-
te poste in contrada Gambarano. una denominata fucina
Nuova e l`altra fucina Merati. l venditori e precedenti
comproprielari delle fuciiie erano l`ing. Cierolamo Silve
stri. il conti: Mariano Boltaini {lëi31-lfilllì e Angelo Me-
rati. Queste Fueine sono state tlemolite nel i937. Cfr. inol-
tre pag. 392.
NOT.›'i. 25.-“P.›''Ilì. lil.-"RIGA N. EU
CASEIFICIU
Era situato presso il Palazzo Venturi dal lato prospiciente
il liume.
.lUT«"t E6.-"P›'(i. l9.-"RIGA N. l
DON GIOV.-1.-'WW VALSECCHI
Nato il 25 ottohre 1881 (coetaneo di Suor Giaeinta) a
Romano [piiihardo (BG) fu ordinato sacerdote nel l9CI5
e divenne Vicerettore nel Collegio di Romano Lombardo.
Cìiunse a Sovere nel ltìtlì' come curato dell`oratorio ma-
schile dove vi rimase per più di 50 anni. Nel i922 divenne
direttore parrocchiale di Sovere e l"l 1 novemlare 1957 vi
festeggio il Giubileo Sacerdotale. Mori il lil novembre
ltlfil ti Sot-'ere ma volle. per testamento. farsi seppellire a
Fara Ulivana lasciando tutto quello ehe possedeva all`Ur-
fatiotrofìo fetntninile Mottini di Romano Lombardo.
Nella aagrestia della Parrocchiale si conserva un ritratto
eseguito da Callisto Gritti: vedi fotografia a pag. 455.
NOT.-ti 1'.<`.-"P.='~.{i. lil,-"RI(}.-'K N. 'J
BENVENUTO FURCHINI
Benvenuto Forchini abitava nella villa ora proprieta Zop
petti in via Roma n. IT. La segheria elettrica. il successi
vo mulino elettrico e la trebhiatriee erano situati nel terre
no adiacente il lato sud della villa.
In seguito il I-'orcltini falli per un rovinoso affare in A-
bruzzo. dove acquisto ong grande partita di legname da
cui ricavare travetti per linee tranviarie. legname che non
pote essere utilizzato perche rivelatosi inadatto.
NOTA lil.-"P,-Uli. I9.-"Rl(ì.›'i. N. 15
SEGHERIA
Da non confondere con la segheria presso il mulino al
ponte di proprieta di Rodolfo Beretta. impresario edile.
fallito nel 1950'. I.a segheria fu venduta alla famiglia Maf-
fcssanti.
l"~lO'|'A 2'-J.-"P.›(i. lil.-"RIGA N. lo
PIETRO BRAGHJWI
N. li"3_t'1S6*.l M. 6i"'10.t'193ll
Sposato con Canini Angelina t24_f|2r'I8t'i9-l0_›-"I1,.-"P9331
ebbe 5 figli: Giovanni. Tranquilla. Colomba. Gian Batti-
sta (padre del rag. Plraghinili e Santino. detto .Sìmti 'ln rn-
sga. I`unieo tutt`ora vivente.
NOTA 3U_-IPAQ. EU.-"RIGA N. 5.8
CERERM.
gestita da Piero Camanini. era situata in lmavilla. oggi
via Trento. dove attualmente si trova un negozio Tintoria
Lavasecco.
PASTIFICIG.
gestito da Mariano Camanini {r.r'ei'Fn Posto'I. situato in via
Rocco di fronte alla Villa Salaroli.
ENRICO GUIZZETTI'.
abitante alla Stazione. e con la cava oltre il fiume Oneto
presso la cascina Foresti tPianico].
NOTA. .ll .-"PAC-_ 2[)_-` RIGA N. 13
MDBILIFICI
Zanni Giuseppe fu Carlo con laboratorio in P.za Vittorio
Emanuele Il. dove oggi si trova il Panificio-Salumeria:
CAMANINI. laboratorio situato alfinizio di via Roma
presso la Pesa Pubblica: CORONINI. in un primo tempo
laboratorio aperto a Palem e poi nel palazzo Bilabini.
NCTTA 32,-"'Pƒ'tt"r. 20.-"RIGA bl. fl-U
Zr-iN.-'W GI'US£`PPE
Fu commissario prefettizio nel 1929 e nel Iälfiti. Vedi
pag. 452.
N()T.› ll- F'.-IG. 2| RI(.i.t*i. l"~l. 2
L '0FFlCfM~1 CAM',-I NINI
ljofftcina era situata alfinizio di via Roma dove tutt`ora
abita la famiglia Camanini. E stata chiusa nel i964.
I*-lO'l'›' _i-1 I-'z'l.(}. E I RIGA N, T
GIUSEPPE ÉURCl'.""H'~"f
Figlio di Giovanni e Radici Vittoria nacque a Sovere il I"
rnarzo 1335. Fu itn notevole intagliatore sovercse chela-
vorti artisticamente il legno per tutta la vita. Oltre ai lavo
ri che si trovano a Sovere lascio pregevoli mobili intaglia
ti nella sacrestia di Songavazzo e di Esmatc. un bellissi-
mo pulpito nella chiesa di S. Felice al lago e arredo salotti
e catnere di molte case.
Mori a Sovere il 30 maggio I949. Suo fratello Giacomo
contitiuo. ma per poco. il suo lílrezioso lavoro di intaglia
ltìfll.
Giuseppe (Ioronini appare ritratto nella fotografia di pag.
I36 ctl e il primo a sinistra non mascherato.
NIEIFTA 35.-"PA(i. 2! RIGA N. I I
À GR[CDL TURÀ
"tilt Soverel sui luoghi piu elevati vi sono prati pascoli e
boschi: nella pianura prosperano i gelsi. il frumento. il
g|'anolurco. la segale. I`orzo. ed anche i vigneti nella parte
aperta a meriggio. Ifallevamcnto del bestiame costituisce
una ragguardevole risorsa. Vi si respira t|n`aria eminente-
mente salubre». tilt. AMA`1'|. op. cit.. 1368. pag. 8E'›0'}.
l'ell`opera tli L. PAGNONI. ti S. Gregorio Barbarigo nel-
la storia e nell`arte lftergamttscaw. BG. l9t'i'fl. neII`eIenco
delle parrocchie visitate dal vescovo in data lfl ottobre
1659 si riporta Sovere con le seguenti caratteristiche: -S.
Martino: entrata scudi 100. nel monastero n. 16 capucci-
ni: in comune: entrata TUO scudi: l`industria: 200 pezze di
panni aIti.... bovini tttltl. muli 60. pecore 2000.».
Piu indietro ancora nel tempo. nel 905 (o 90fi}. nel politti-
co del monastero di Giulia in val Camonica troviamo
scritto: «Nella curte di Sovere (Sarei vi e una casa. una
eaminata. terra arabile per seminarvi (un ricavato :lil 40
moggi Imoggio: misura di capacita dei grani: I rnoggio -
tiü.-43 litri = t32.l I-tg. di grano seeeol tdi granagliel. vi-
gne per lun ricavato di) lt) anfore. prati per tfcorrispettivi)
30 carri tdi lieno). un mulino che rende lt) moggi tdi gra
nolli prebendari nella corte sono 39 tra maschi e femmi-
ne te rendono) 1 moggio di frumento. 5 moggi di segale. 2
moggi di orzo; 30 moggi di miglio. 8 moggi di panico. In
totale 46 moggi (inoltre) ti anfore di vino. 5 buoi. 30
maiali. 230 pecore. 6 capre e 20 polli». ctr. pag. 433.
Per quanto riguarda il nostro secolo riferiamo alcuni dati:
1956: ti l.`agricoltura (di Sovere). caratterizzata dalla pic-
cola proprieta. conta ISU coltivatori diretti. Il numero e e-
levato e anche se i proventi della terra sono modesti per le
famiglie contadine prese singolarmente. nel suo assieme
fattivita agricola e importante ai fini economici generali.
Si coltiva un po` di tutto: vite t_iI vitto. sui ICI gradi. rag-
giunge una produzione annua di circa tiüü quintali). fru-
mento. granoturco. foraggio. frutta. castagne. ecc. Rie-
che sono pure le stalle i cui capi al censimento tlel
3I_.-"III,-"'lF}55 erano: vitelli litl. mucche da latte 278. altri
bovini I44. agnelli l25. pecore 101. suini 103. cavalli 13.
asini 37. ntnli 19». Dall'I:`co di Bergamo del 5_="8,-"'195ti
pag. ti.
IEIEU: vi sono a S-overe 5lI aziende e i capi di bestiame so-
tto Ct_'i:¬'i tlivisiì
bovini iüsl thruno alpina Sil. frisona IIS. metieci l3`l
ovini 4[lI. caprini ti. equini 39 e suini IU4. DaI1`I:lco di
Bergamo del 3.-"'4.-"'l93ü: |.tSovere: nuovo volto urbanisti-
co» di F. CATTANEO. pag. 8.
259
Non ses eno. 2: Rim. N. «i
II.I.UMINÂZ!O.N'E` EI.ETTRƒC`À
L.a Societa Elettrica Soverese fu costituita il I" gennaio
1926 subentrando alla ditta Giucli Giovanni. Primo pre
sidente fu il cav. Angelo Pezaotti. consigliere delegato A
merigo Boileau. consiglieri di amministrazione: Pezzotti
Angelo. Amerigo Boileau. Luigi Michetti. Francesco
Longhini e Giovanni Giucli.
Nel 1950 la società assunse la denominazione di Società
Elettrica S-overese per azioni. ed era stata preceduta da
notevoli aumenti di capitale. ll consiglio di amministra-
zione era formato da: Beniamino Baroni. Dionigi Cama-
nini. Battista lvtafessanti. Antonio Seandella e Angelo
Tortolì.
La societa cesso la propria attivita in seguito alla legge
6.12.1962. n. lo-113 istitutiva deI1`Ene1 con nazionalizza
zione delle aziende elettriche. Per cogliere il grado di di|`
fusione del1`energia elettrica aII`epoea di Sr. Giacinta si
pensi che nel 1934 le utente della societá erano cosi di
stribuite:
S01-tere: solo luce 57. motori 4. ferri da stiro 3. Piombo:
solo luce lil'.
Lo sviluppo de11`elettrificazione si ebbe solo nel periodo
post-bellico specie grazie al1`iniziativa c all`aFflusso di ea-
pitali investiti dal socio di maggioranza Angelo Tonoli
tj188o-1969).
NOTA 37.-'PAÉ|. '12.-" RIGA N. 16
DUE ALTRE CENTRALINE
La centralina di Campo produce energia per il Cotonifi-
eio Pozzi di Clusone. mentre quella del Maeara forniva la
forza motrice al cementilicio di Zù (Riva di Soltol. ora e
proprietà del Filatoio presso il ponte.
NOTA 33,."'PACr. 23 .~"RlGA N. 4
EMIGRA ZIONE
Ijemigrazione a Sovere raggiunse la punta massima nel
1936. anno in cui ci furono ben 374 emigranti (di cui ltäü
a1|`esterol contro una media di circa 30 emigranti 1`anno
per il periodo precedente. Cfr. A. GALÉOTTI. rt Proble-
mi umani de1l`industrializzazione a Sovere ››. tesi di laurea
1967,.-lfitl. pag. 13.
Sempre in questo anno si legge in una lettera (datata I
novenihrel del segretario comunale al prefetto di Berga-
mo. ehe a Sovere vi erano più di 200 disoccupati e che
continuavano ad aumentare. ARCHIVIO COMUNALE
DI SOVERE CIXTFG. 1*' anni 1935 39.
NOTA 39.-" 1-'.›f'tG. È3.›"RlG.="t N. 11
TRE BA NCHE
Banca Popolare di Bergamo presso il Palazzo Bottaini in
via S. Gregorio: Banca Provinciale Lombarda presso l`at-
tuale Casa Roneoroni in P.za Risorgimento; Banca
Commerciale Lombarda presso il Palazzo Venturi fallita
nel 1929.
NOTA 40,-"P.›'t(}. 26.-" RIGA N. 1
GEOI.üG`L~i
Vedi pag. 310.
260
NOTA 40.¦' P.›'tG. Eta.-"R1(i.I' 1*-`. il
DAI. G'HL4C.'(.`!0 E DAI. LAGO
Vedi pag. 315.
l1(]T.›'t 41,-"'PAG. 27 .-"Rl(ì.›"i. N. 3
I.M,=I' VILLA
Per alcune indicazioni sulla toponomastica c1`r. pag. 377
fig. 19 e pag. 403 tig. 22.
NOTA 42.-" PÀG. 27.-" Rl(}.›' N. 7
PRA TH.UNGHI
La localita Pratilunghi si trova presso il Ponte della Car-
gia e comprende un dosso vicino a una easeina labbricata
nel 1914 a destra della nazionale per chi viene da Berga-
mo. In questa zona vi era un gruppo di 4 sassi di pietra
rossa che suscito per parecchi anni la fantasia dei sovere-
si. Cfr. Eco di Bergamo iO_f9,"'›'fi. «Il Dolmen dei Prati
lunghi a Sovere H. di M. CANINI.
In Questa zona si trova anche la « Valle del freddo» ehee
un interessantissimo biotopo (ora riserva integrale) dove
vi prosperano una mierolauna e una flora di tipo alpino
pur trovandosi. la valletta. ad un`alte::za di circa SUO m.
s.l.m.. 1| fcnometto è assai raro in tutta Europa ma nel
manoscritto di Sr. Giaeinta non si trova eitazione.
Cir. « Vicino al lago di Endine una zona che ha il Clima
clell`a1ta montagna» di R. Z..='tMBF.1.1_I su l`Eeo di Berga
mo. 14_.f4,."'19T6 e di D. FURLANl:`.`I`TO ti Breve guida al
Fenomeno geologico-biologico della tt Valle del Freddo» a
cura del Nucleo eeologico alta val Cavallina. eielostilato
in proprio Endine 1981.
ÉIJOTA f13P.-ÀG. 27.-'RIGÀ N. T
DEVNI VA .PER RIPOSÂRSI
Riteniamo che sia praticamente impossibile determinare e I-
deserivere eon cosi tanta precisione la posizione del letto
del liurne Borlezza in epoca preistorica come invece qui
viene descritta. È comunque seientifieamente esatta l`ipo-
tesi ehe il Iiume fosse molto piu grande ed alto. l
Vedi pag. 314 ss.
'I.
1"~'()T.›' 44,-"P.›'G. 27.-" RIGA N. 10
VECCHIO LAGO
Vedi pag. 315. 
|.
NUT.-lt 45.-"P,-1l.G. 28/"Rl't'_ì.› N. 3
SONU DDLOMITICI
La valle Borleaza e scavata nelle rocce dell`eta Norica.
costituita soprattutto dalla grigia DULUMIA PRINCI- 11
PM.F. resistentissima. poco fertile. rupestre. che forma li
quasi tutti i pendii del territorio. 1
A1 predominio quasi assoluto della Dolomia Principale. si `
contrappongono poche eeeezioni. Cfr. R. ZAMBEL-L1.
«ll volto preistorico della valle Florlezza». in L`F.eo di
Bergamo 4.*'1.-l19'l9.
NOTA 415:' PAG. 28.-"Rlíìfii N. l'.›`
.›U..4BÀSTRU RARO
La cava non e di alaliastro ma di onice e venne parzial-
mente sfruttala da Gianbattista Lumina (Niirol di Pianico
negli anni `5(l. Tuttavia. dati i rilevanti costi di trasporto
la cava venne in seguito abbandonata. nonostante 1`otti-
ma qualita dell`onice.
NOTA 4'.-'_-" PNG. 23 .-"Rlfi-A N. 19
GI.-il COMO SUA RDO
Figlio del Conte Luigi e della Contessa Giulia Baroni
Scotti nasce a Bergamo il 25,58.-"1S33. Nel 1908 si laurea
a Genova in Giurisprudenza. È subito collaboratore del
Giornale di Bergamo. consigliere di minoranza a Bcrga
mo e sindaco di Villongo. Ne11`agosto 1911 sposa la nobi-
le Teresa dei Conti Bottaini de` Capitani di Sovere. Parte
cipa alla 1” guerra mondiale. Nel 1924 é tra i primi 15 De-
putati di Bergamo al parlamento nel partito fascista. sot-
tosegretario alla Presidenza del Consiglio e al Ministero
degli Interni e nominato Senatore nel 1929 e dall`ll mar-
zo 1939 lino al 1943 ti Presidente del Senato. Muore nel
1947'. Cfr. don ANTONIETT1 ti 5.17.. il conte avv. Giaco-
mo Suardo alla presidenza del Senato .›+ in La Rivista di
Bergamo 1939 vol. XVII pag. 119 e B. BF.L.OTT1itSto
ria di Bergamo e dei Bergamaschi». vol. V1 pag. 234.
291). 3{J7 n. 308 n. 3U9.
NOTA 48.-"PAG, 28,›"R1GA N. EU
TERESA BOTTÀINI
Teresa Bottaini nacque l`l.›*'1r"l892 da Giuseppe. ultimo
dei conti Bottaini e da Giuseppina Banzolini. Mori a Ro-
ma il 24 febbraio 1941 e con testamento olografo in data
25r"3_.-"1938 lascio tutti i beni di casa Bottaini ai «poveri di
Sovcre v. {ECA) Cfr. l`l:`co di Bergamo in data 25 e Elfi
febbraio 1941.
NOTA 49PACì. 29.-"RIGA N. 3
NL-'U VA S TRÀ D/I
La strada che da 'Sovere conduce a Bossico fu inaugurata
il 23 luglio 1911.
1 progettisti furono l`ing. Giovanni Zaretti Il 1871-19221 e
l`ing. Giuseppe Gavazzi 11874-19351.
Cfr. B. BELOTTI «Storia di Bergamo e dei bergama-
sehi ti vol. VI pag. 526. e v Inaugurazione della strada Lo-
vere Bossieo il 23 luglio programma» Eco di Bergamo
18.-"I9 luglio 1911 e «La nuova strada Lovere-Bossico -
descrizione ›› Eco di Bergamo 24..-'25 luglio 1911.
ND`l`A 51).-"Pz'(_¬r. 29.›"Ft1Gi" N. 4
BOSSICO
« Il 14 aprile 1621 il curato. licenziato per cattivi riporta-
mcnti. volendo restare per forza. aduno gente e suonata
la messa. tiri una domenica) radunato popolo in chiesa
protesto voler essere riconfermato. e dato mano ad un ar-
chibugio preparato in casa. uccise il sindaco della terra....
ed insorti i compagni. uccise altre persone. 1 rei furono
tutti condannati alla galera ii. Dal «Dizionario Odepori-
co» di F.. FURNONI manoscritto presso la Curia Vesco-
vile di Bergamo. vedi anche M. CANINI. «Guida all`»'*t|-
topiano di Bossico» Pro loco Bossico 1976.
NOTH. fil PAG.29 -"Rl(ìPt N. l'1
TURBO SIfJLI1".4RH_»'S
Fossile molto più antico di quelli che si rinvengono nel
bacino lacustre di Pianico_ Qui pero vi e probabilmente
un errore di classificazione in quanto i fossili del genere
TURBO sono tipici del Cretacico Superiore (circa 100
milioni di anni fal mentre le rocce dell`altopiano di Bossi-
co sono retiche. cioe del Triassico superiore (circa 2'U'U'
rniliorli di anni fa). cfr. lig. 2 pag. 313.
NO`l`.-'lt 5.'-1.-" l3'.1'(i. 31').-"RlG†"t N. ti
osrorrw or Sovana
vedi pag. 324.
NOTA 53 PAU.3 1 RIGA N. 2
OSSA U.~'1«M NE
Riteniamo errata l`ipotesi di Sr. Giacinta a riguardo delle
numerose ossa ritrovate durante gli scavi nella zona aca-
se nuove ii.
Queste ossa appartengono mollo probabilmente ai morti
di una peste come quella del 1630' o tuttalpiu ad una epi-
demia del tardo Medioevo. non appartengono di certo a
delle genti vissute in epoca preistorica in quanto si trove-
rebbero meno numerose e ad una profondità maggiore.
qualora le condiziotti del terreno ne avessero consentito
una cosi lunga conservazione nel tempo. La chiesa di S.
Rocco che sorgeva proprio itt questo luogo. [demolita nel
19561 era dedicata al protettore dei malati di contagio.
'v'edi pag. 441.
l`Ul'A 54.-" PAG. 31.i"R1l'.'iA N. 13
PACHIDERMA ENORME
Si tratta di un rinoceronte il cui nome scientifico e RH!-
NUCEROS M1'-IRCKI. 11 fossile venne conservato nei lo-
cali del museo di storia naturale di Milano. ma durante i
bombardamenti della 2" Guerra Mondiale andò disperso.
Vedi pag. 320. nt.
NüT.›“'t P.›'t.(ì.31,-"'RI(ì.^*i. N. 19
È oenvrorve .ma
ln realta il lago che occupava le nostre zone e stato ricol-
mato circa HIJ.ü(l-U anni fa e a que1l`epoca non esistevano
insediamenti umani che sono invece di molto posteriori. 1
reperti rinvenuti nella zona dell`Alto Sebino ci portano a
credere che ne1l`età del Bronzo {2.üi}ü anni a.C.) (E. A-
NAT1. 1968) vi fossero dei primitivi stanziamenti umani:
c quindi improbabile che all'epoca del lago vi fossero del
le paiafitte o altre abitazioni umane. Cfr. pag. 321. «Inse-
diamento protostorico ai Ronchi di Lovere ri di L. COT-
TINELLI in « Bollettino del centro Camuno di Studi Prei
storici vol. V1 1921 pag. til e F.. ANATI «Origini della
civilta carnuna ›r. studi comuni. vol. IV. F.diz. del Centro
Camuno di Studi Prcistoriei. Capo di Ponte (BS). 19615.
261
N(}'l`A Fo.-"l'A(i. 3.1-"l~l.l(i.~* N.3
PER VJ L CÀ V.^lLLlNÂ'
Vedi noia *J sopra.
?~l(1'T.›*'i. 51',-`P.-'{i. 32.-"Rl(i.-" N. '."
PRESSO PARRE
Anche a Castione si trovarono reperti dell`-:tà del Bronzo
(circa lüüü anni a.C.l.
Nel settembre 1381 sul Cleclii.-'io della Presolana si trovo
una spada di bronzo.
Cl`r. G. MANTOVAì'll «Notizie archeologiche Bergo
mensi -› Bergamo. 1380 pag. 196 e seguenti e B. BELOT
'l`l. op. cit.. vol. l. pag. 12.
NOTA. PAG. 32 .-"RICA N. lñ
DEi'i"Oi1{f.''ÂZIOi*i"E DEA'. PAESE
Vedi pag. 338 e L. MARINONI op. cit.. pag. 184 nl. l.
N()T.›*t 5*J_-" PAG. 32 RIG.-N N. iii
DON GIO VA.*'ii'›"i'! ZÀMBETTI
« l.a Valle [Iavallina illustrata. ossia passeggiata primave
rile da Trescore a Lovere 1-. Bergamo. 1904. pag. 251.
NOTA E10! P.›'l.G. 31.-"RIGA N. lli
DIPLOM.-<1 DEL I. '85 F"
Il diploma in questione ctlatalo B37 e non B57. Si tratta
del «Diploma di Lotario l imperatore che conferma i di-
ritti e i beni del Monastero di S. Salvatore in Brescia».
Lotario I (715-8551 e stato re d`Italia e imperatore d`üc-
eidcnte läfiü-8.551. Vedi pag. 432.
r~toTA fil.-' PAG. 32 .-"RIGA N. 20
S'. SALVATORE IN BRESCIA
O di Giulia. Vedi pag. 334 nt.
NU'I'A ñ2.~"PACi. 33 _-"RIGA N. I
DUCL":'lffE.'i'T0 DEL 905
Si tratta di una venditti di Gisaverto di Sos-erc di alcuni
terreni in questo comune a Herlcü abitante nel pac-
se di Istoria. Vedi a pag. 3t'i(}. 36| nt.
.`*lCl`I`.›5i E13.-" PAG. 33 .-"RIGA N. 4
.MEMORIE DEL 928 E DEI. 959
Vedi nota n. 131 pag. 273 e pag. 432.
NOTA hi.-"PAü. 33 .~"Rl(ìA N. 4
M'.-f1ZZf
C`l`r. ANGELD MAZZI «Corografia Bergomcnse nei se
coli VIII. IX. e X ii: Bergamo dalla Tip¬ogral`ia Pagnoncelli
1880. pagg. 406 41:11-}.
ÉJ(}Ti-'lt 155.-" PAG. 33 -"-BIG.-*ii N. 'J
R(}BAC.'.›~lSTEL.f.(.il DI SUÀRE
In un documento del 1402 iarch. parr. Lovercl si dice:
262
«Linus Hotlulphus dc Celerys preshiter ecclesie sancti
Georgii. Robacastellus F. dni Otldoni dc Capilancis tlc
5-šuare et Lanfrancus... ». dui.-'c si legge che Rnhacaslello
era figlio di Oddone dei Capitani di Sovcre.
ll Biancardi in alcune sue note manoscritte poste ncll`ar-
chivio parrocchiale di Lovere ci da uno schizzo di una
tomba che doveva essere posta esternamente alla chiesa
di S. Giorgio in I.oi/ere. sulla quale era malamente leggi-
bile. la seguente epigrafe: fi HIC LOC. Dl*-'I ROBACA-
STP-.LLI DE CAP[T`Al*~'E|S DE SOARE FECIT... D
PUS... ,,.DF.CEl.. DEL LOARI-.l A. D. MCC... ›i. La
tomba venne demolita nel lfifiå durame il rifacimento
della facciata.
L`allora pre'.-'osto Rustiziaiio Barboglio Fece porre sopra
una porta cl'entrata una nuova iscrizione in memoria del-
la precedente che dice; «(_IAVAl.(I. DE SAL. EPI.
BRIX. HEIC. LOCO DNI RODULPHI DE CEL. DF.
LOARE ET RUB. CAS'I`I:`LLl DE CAPIT. DI. SOA
RE F. F. OPUS A. D. M.CC.L}(IIl›i. ll riferimento al
«'i,-sco~.-o di Brescia Cavalcano (1254 12631 e fondato si
eurimmnii; su una tradirione popolare che identificava
questa tomba con quella del sopracilato Vescovo. In fa-
vore di questa credenza vi e anche nel catalogo dei Ve-
scovi di Brescia (Ci. KADENIGO. «Brixia Sacra ii.
}(XX"I e pag. 278 -279] la seguente nota: «CAVALC.-'--
NUS DF SALES VENERABILIS EPISCOPUS BRI-
XIENSIS SF-.DIT ANNO5 IX QUI FUIT EIECTUS A
PF.SSIM(J F-.CELlN() ET IACIi`I` IN ECCLÉSIA SAN
(TTI ('iEOR(il DE LCIARl:i.I›. Il Rodolfo Celeri di Lo-'e-
re e il Rohacastello di Sovcre sono nominati in qualità di
preti in Lovere solamente intorno al HUB. Cfr. Don A.
SINA «La Parrocchia di Lovere» note di storia con illu-
strazioni. 1926. Loi-'ere pag. 41. 42 e *JE-š.
NU`l`.1 fifa.-'PifiiG. 33 "RIGA N. 12
C. COLLEU'.~"li'I
Fra CELFSTIND CULLEONI ti Historia quadripartita
di Bergamo-› Bergamo 1627.
.“~l{}T.-' 6?.-' P.›`i.(i. 33 Rl(_ì.›*i. N. 19
SOPRA Lüan
Non esistono prove attendibili per ritenere vera questa 1-
potesi. (Éfr. L. MARINONI op. cit.. pag. 13.
NOTA. fill.-" PAG. 34.-"RIGA N. 6|
PRETORE LUERI
Questa arehitravc c stata asportata (nel marzo del 1963)
ed ii eonseri.-ata. a cura del Rev. don Gianni Marchetti.
nella Cappella degli A†Trescl'|i (o f.lell`/'ktltlolorata o degli
Ortil. cosi denominata in Seguito alla scoperta di due ope
re di Antonino Boselli (152'›']avvent1la nel 1968. ctr. L`E-
co di Bergamo del Edil 1..-"l'J6R vedi lologrttfia a pag. 446.
l"|U`l'.~"t ti*-l P.›'t('_}. 34.-"Rlfìiì N. 15
ERA SMG DI VAI.VASSO:VE
(Udine 1523 - Mantova 1593). .-'cdi riprodtncioiie di al-
cune strofe del poema «La caccia» in .sf.›i=rr:t-c;›_r›t=rrt:.
NO'l`A 711.1" Pi(_ì. H ."'RI(i.›'Ii N. In
«-INGEI_fD«-I
«Sovere e terra honorata. e nobile. ma seotnmoda da
catntninarvi. Gli essercitij che si fanno quivi. ele cortesie.
che a Iorestieri si usano dagli habitanti sono eccellente
mente descritti dal Valvassotie: il quale afferina etiandio
sul monte detto della Corna pigliarsi ottimi spari-'ieri » C_
COLLFDNI. op. cit.. parte I. lib. IG. cap. XXXW'. pag.
5419: l`opera qui citata e tt L`Angcleida›› di F.. DA VAL-
'v'ASONE. pubblicata a Venezia nel 15911. ma l`opera
nella quale viene citato Sovere e if La caccia tt. edita a Ber-
gamo nel 1593 e precisamente nel canto secondo strofe
34 ss.. dove sono citati i Nicolini [4t1)e il castello (461.
l''C1'I'.~'1t 'Il Pñü.35.~"RIG.›`t N. I
MUR.-I TOR! _
"i"etli IVIURATORI I.L.`=DO'v'ICU «Antiquitates italicae
medii aevi» (VIT) 1843 e I.. MURATURI «Annali d`Ita-
lia dal principio dell`era volgare all`anno 1749». Venezia
1812.
l'`U"1'.›'1t 72.-"P.-'G.35.-"R1(i.›1t N. ti
M.-I !'v'GSC-`R`ƒTTO
Ci si riferisce alla «BIOGRAFIA Parrocchiale ›~›. ms..
sec. )('v'III. cl`r. pag. 374.
NOT.-'t T3.-"PAG 35.-"RICIA N. ID
I/ICO ROI!-:MNO
Vedi pag. 326.
N(1IT.›*t T4.-"PAU 35.-"RIGA N. IE
STORICO BERGA`.'I4'.›I SCO
Potrebbe trattarsi di G. B. RUTÀ e della sua opera ti Del-
l`Origine e della storia antica di Bergamo». Bergamo.
1111114.
NOT.-lt T5 P.=Cr. 35-"I-I.ILiA ULTIMI.-'It
M0.›"it'ETE ROMANE
Queste monete insieme ad altri reperti ritrovati in seguito.
sono forse conservati negli archivi -deposito del Museo
Archeologico di Bergamo. come ci e stato riferito dal di-
rettore del l'vIuseo. prol`.sa R. Keller (1981).
Si tratta di tnonete romane del II secolo d.(.È. iti bronzo. di
cui a Lovere se ne sono trovate diverse. Una di tali mone-
te fu ritrovata nel 1E15ftt durante gli scavi perla costruzio-
ne di una casa. Tale moneta. in buon stato di conserva
zione riporta da una parte una figura seminuda seduta e
tenente in una mano un`asta e nelI`altra una specie di eop
pa c sotto di essa le lettere S.C. mentre a sinistra sono ri
portate le lettere M. PIV. e dall`altra una testa cinta di al
loro con attorno le parole ANTONINUS AVCT PXXV
c un`a1tra lettera corrosa. Clr. -f Sopra alcuni ritrovamenti
tomhali di eta romana a Lovere ›› di G. Silini. GA. Scalzi.
I.. (fnttittclli. t"t. Priuli. Lovere 1976 pag. IS. CI`r. inoltre a
pag. 32ñ.
l'(1T.›'t `.~'t“i.-" Pitti. 3(i.-"RIGIK N. l'.›'
F.F:`DER.ICU BÂRBÀRUSSÀ
Vetli nota n. ID2 pag. 2156.
NOT.-"'i '.-'T' P.-UCI.37,-" RIGA 1*-l. 5
MI.-"v`E.`RV/I
"v'edi nota ITS pag. 273.
NUTA '.~'H_.-"PA('_i. 3`.".-" RI(i.-'It N. ti
F.EDERI¬CI
Vedi F.F. M:'RENZ.I: «I capitani di Sovere e la 'v'a1Ca
monica ». Trieste 19108 pag. Si'. dove questa tesi avattzata
tlaIl`Clclorici viene respinta: cI`r. pag. 3155.
NUT.›"i `.›"9.-"P.›"t(i. 37.-"RI(ì.-*K N. Ii'
VALLI' C-'A VAI'.I.I'NÂ E SERfA.~"lt'.›i
Sovere appartenne. almeno fino al XVIII secolo. alla Val
le Seriana superiore come risulta in una nota del 30 ago-
sto ITZT. A. S. VE.È*lEZ.IA.SE1'ATU. RETTURI. REG.
lt)-1. (1. 145: -tl comuni che appartenevano al Corpus
della valle Seriana superiore erano: Clusone..... Cerete.
Sovere... ». cl`r. H. I-lI`~.LüTTI. op. cit.. vol. IV. pag. 319.
A testimonianza di questo vi e una pietra di confine del
178? nella valle delle Fontane sopra la casa colonica dei
Pertegalli. ora Laini. in cui vi e scritto da una parte: 1787
COIVILI DI É-iO'v'F.RI:` VAL SERIANA SUPERIORE
{l`acciata estl' e tla|I'altra ANN DN] IZANNO DCIIMIINII
CUIVIU DI SOLTO VAL CAVALLINA SUPERIORE
[facciata ovest). l.1n`altra pietra di confine del 1787' si tro-
va nei prati Pertegalli a Iianco dello stabilimento Canta-
tttessa. Cfr. «Rüvat-. Ist. Grafieo Litostampa. 1915.
pag. til: vctli l`otogral`ta a pag. 2915.
NOTA Ii[l_--"P.›'i.(ii. 313.-" RIGA N. ti
G.E!v'SERIC`0
IM- 4771 Re dei Vandali e degli Alani. nonostante le invo-
cazioni di Leone I. saccheggio Roma perla seconda volta
nel 455 e altre citta fra le quali Bergamo.
Cit. B. BELUTTI op. cit.. vol. I. pag. 55.
I't"IT'z' ti I PAG.321,-"RI(_ì.-"s N. 11
RE BIORGO
Biorgor. re degli Alani. giunse in Italia attraverso le Alpi
Uccitlenttili per saccheggiare. come vuole la tradizione.
Fitalia. Secondo Fraticesco Be1laI`tno. storico hergttnia-
sco. gli Alani Furono sconfitti nei pressi della Val di Scal-
ve. intorno al tnonte che dal fatto avrebbe avuto il nome
di Presolana come ti dire tt Presa .=lana it. ma questo e ab-
bastanza inlondato.
Cit. « Curiosi intrattenimenti ›› del patire GREGCIRIU DI
lv'.-"iL t_`Al1vICIN1Ci's. VE. Ifisltš pag. 23111 e segg.. e per no
tizie criticlie sulla tradizione G. .-*i.N`1'(')Éll..`CCl tt La leg-
genda degli Alani» Bergomum 1933 p. 53. c B. BI-ILO`17
TI op. cit.. vol. I pag. 55 e 33.
263
NOTA H2,-' PAG. 3-Fi.-"IHGA N. l2
BE!.IS.›iR.l0
Traeia 494 circa - Costantinopoli 565.
Generale bizantinti. sostenne per un anno I`assetlio a Ro
ma del re ostrogota Vitige. {_53'l-538`I.
NOTA H3,-"P.A(i_ _1tii.-"RIGA N. If'.-
I/ITIGE
(M. Costantinopoli 542) Re degli Gstrogoti (536-54t)]|.
Dopo aver conquistato e raso al suolo Milano (539) e
probabile che tra le città che. in seguito a questo. si arre-
sero alla sua volonta 1.-'i fosse anche Bergamo.
Nello stesso anno i Franchi erano scesi in Italia con le so
lite devastazioni che per effetto di stagioni avverse e di
malattie causarono pestilenze in tutta la Lombardia. Viti-
gc 'renne sconfitto a Ravenna nel 540 e fatto prigioniero
da Belisario.
NOTA ti-1.-' PAG. 33.-"RIGA N. lål
S. GIOV.4.~'W"I VESCOVO
Vescovo di Bergamo (XI) dal tf't'l al 6?9_
l-'OTA R5 PAG.JU.-"RIGA N. l
REGNO L 0!"GOB,-1 RDO
l Longobardi invasero Fitalia nel 563 e vi rimasero fino
all`arri-'o dei Franchi. La dominazione Longobardica ha
lasciato ntlmerose tracce.
Nel campo linguistico si trovano tutt`ora usate. nella for
ma dialettale. vocaboli di origine iongobardiea. es: scos-
sal = grembiule. biot = nudo. barek _- recinto. broa _
scottare: come pure nella toponomastica (cfr. M. CAM-
PAGNONI. op.cit.. pag. 68).
Di notevole iinptirtanza fu t`editto di Rotari [anno 643]
che pose le basi del diritto longobardico In base al princi-
pio rnedioes-'ale della personalità del diritto. per le popola-
zioni di origine iongobardiea si continuo ad applicare tale
legislazione anche con la dominazione carolingia e le se
guenti. Tracce di diritto longobardieo si trovano ancora
in documenti del sec. XV.
Si ha infine documentazione dell`t1so (li nomi longobardi-
ci a Soverc: ~=(;}ise-'ertus abitator in villa Sui-e›› «Gari
mundus ct Aristolfus». el`r. MARFNZI. op. cit. pagg. 64-
65.
NOTA PAG. 39.-"RIGA N. 4
CARLO i'l-IAGNO i"'i'.EL TTS?
(N. 2 aprile 742 - M. Auuisgrana 28 gennaio B14).
Re dei Franchi (768-EDO). Nel l'73 invase la Lombardia e
costrinse Desiderio a capitolare in Pavia. dove. il S giu-
gno 'H4 assunse il titolo di re dei Longobardi.
ll regno dei Longobardi non venne di colpo distrutto ma
ad esso segui un dominio dei Franchi o meglio dei Caro-
lingi. Cfr. B. BELOTTI. op. cit.. vol. l. pag. 209.
Suor Giacinta riporta la data inesatta non per imprecisio-
ne. ma per uno specifico motivo: la attinge dall`-ii Istoria di
Brescia ii di G. BIEMMI. tomo ll. BS. I74-4. dove a pagi
na -14 e detto: «che la val Camonica fece una gagliarda
264
resistenza all'armi dei Franchi (C. Magno). cosicché da
questi non pote essere ridotta sotto al loro dominio. se
non 5 anni dopo che dorninavano tutta l`ltalia, cioe nel-
l`anno 779 1-. Questa notizia e molto probabilmente infon-
data cosi come molti altri studi di G. Biemmi.
Altre opere di limitata attendibilità storica a cui potrebbe
aver attinto Suor Giacinta sono:
- F. ODORICI «Storie brescianea. BS. 1856;
- G. MORELLI uCroniche della patria» ms. ora perdu-
to. sec. XVII e «Compendio delle imprese di val Camoni
ca fatte da Carlo Magno». Venezia l6l8;
- p. GREGORIO Dl "«"Al.l.E CAMONICA «Curiosi
trattenimentii›_ VE. i698:
p. C. COl.l.l`-.üNl. «Historia quadripartita»_ BG.
16211'.
Cfr. P. CADEI. «Cronache lovcresi». B5. 1969. pag. 45.
NOTA E-¦1'_.-"PAG 39 .-"RIGA N. S
CARNERIU ALAl'f'Cl
La leggenda vuole che Carlo Magno combatte in val Ca-
monica Cornelio Alano e lo costrinse a rifugiarsi in val di
Scahfe. dove. in cambio della vita lo costrinse a ricevere
la fede cattolica. Questo luogo poi si sarebbe chiamato
Presolana come se si dicesse luogo dove fu preso Alano
(C. Colleoni).
Oltre al fatto che molto probabilmente Cornelio Alano
non e mai esistito l'atltore si dimentica di aver gia dato l'i-
dentica spicgalione del nome di Presolana anche per la
vittoria eonseguita sugli Alani di Ricimero. (vedi sopra
DUKE llll- clr. B. BELOTTI op. cit.. vol. l, pag. 217. Gli
autori che sostengono la presenza di Carlo Magno in val
Camonica e a Bergamo sono:
- G. MORELLI. «Compendio delle imprese di val Ca-
monica fattc da Carlo Magno n. VE. 1613;
~ padre C. COLLEONI. «Historia quadripartita H. BG.
1452?:
- p. B. ZACCO. «Vita di S. Glisente Francese soldato
valoroso di Carlo Magno». ms. a. 1662. arch. parr. di
Berzo Inf. (BS):
- ANT()NELl.O don VALENTINO. «Annali antichi di
Valle Camonica». ms. sec. XIX. Bergamo e infine
p. GREGORIO BRUNELLI DI VALLE CAMONI-
CA. « Curiosi trattenimenti ». VE. i698 (pagg. 286 e segg.
e .illa e seggi.
Per una visione critica della leggenda si veda:
- d. A. SINA ii La leggenda di Carlo Magno e il culto di
S. Glisente in 1.-'al Camonica». in Monografie di storia
bresciana XXVII mons. P. GUERRINI ti Memorie stori-
che della diocesi di Brescia i›, serie XII, 1944 pagg. 113-
IH;
-- G. CREMASCHI «Carlo Magno a Bergamo in `-"al di
Seal'.-'e e Val Camonica. Leggenda 1›. in Bergomum. 1946.
pag. 30.
NOTA E3,-" PAG. 39 RIGA N. I I
LA VAL CAMONICA
Durante la dominazione iongobat-dica parte della Val Ca-
monica venne infeudata al monastero di S. Salvatore in
Brescia. La Val Camonica. conquistata da Carlo Magno
nel 'H4 1›-'enne assoggettata al monastero di S. Martino di
Tours (da cui deriva la dedicazionc della nostra parroc-
chiale). I privilegi di S. Martino durarono incontrastati li
no all'83'i'. quando. in seguito al contrasto tra Ludovico il
Pio (figlio di Carlo Magno e protettore dell'abbazia di
Tours) e suo figlio Lotario. alcuni possedimenti camuni
vengono rivendicati da quest`ultimo al Monastero di S.
Salvatore di Brescia. In una pergamena datata appunto
83? vengono confertnati al ntonastero di S. Salvatore vari
possedimenti fra cui: «_..valle Camonica. Suberas. Clu-
sione...›› M. LUPI. op. cit.. col. 23| cl.. A. MAZZI. op.
cit. pag. 406: efr. inoltre di A. FRANZI e C-. CAGNO-
NI. «Tempo e arte in val Camonica». BS. i966.
Si noti che questo è il più antico documento a noi perve
nutoci in cui si trova in toto il nome di Sovere (Suberas).
I possedimenti del monastero di S. Salvatore in Sovere
sono minuziosamente elencati nell`inventario redatto nel-
Fanno 9105 dove si dice: -«...in curte Sure (Soverel casa I.
...›› (vedi nota 35 a pag. 259] come pure. indirettamente.
in una pergamena del 959 (M. LUPI. op. cit.. col. lUS4d.
1085:-t. b. lül-lñal dove si parla di un appezzamento di ter-
reno «._,a mane Sancti Salvatoris» ossia sulla destra di
una proprieta di S. Salvatore. Cfr. pag.334 ss.
NOTA BUPAG. 39.-"RIGA N. I3
CAR.›"Iv'ARDLü
Vedi pag. 437 tig. 24.
NOTA 90.-"PAG 39,.-'RIGA ULTIMA
SANTUARIO DI S. GIOVANNI
É inesatto. Ct`r. A. SINA ti I.a parrocchia di Lovere ››,
cit.. pag. 44. ti Caterina Viscottti. vedova di [iian (ia-
leazzo nel 1404. per aver mantenuto nel castello del
ntottte Cala e per parecchio tempo lo guardie...'››, t_)uin-
di nel l4t}t'l esisteva ancora il castello. I; legato a leggen-
da la credenza che Carlo Magno leee edificare tutte que-
ste chiese.
Vedi sopra nota n. H6 c 8?.
NOTA 91 PAG. 4Ui"RIGA N. ti
FRANCESCO il-IARENZI
Conte FEDERICO FRANCESCO MARENZI. «I Ca-
pitani di Sovere e la Valcamonica ii Trieste. l9Cl'S. Biblio-
teca civica A. Mai di Bergamo.
NOTA 92PA{_i-_ 4Di"RlGA N. 15
CAPITANI
Vedi pag. 368.
NOTA 93,-"'PAG. 42.-"'Rl[ìA N. ll)
UDOSINO
Personaggio molto probabilmente leggendario. La fonte
per Suor Giaeinta e il G. RONCHETTI ti Memorie istori-
che della città e chiesa di Bergamo» BG. ISIS vol. I. pag.
lül. Ma la Fonte originaria e il G. BIEMMI ii Historia di
Brescia:-. BS. IT44 della cui attendibilità poco c`e da di-
mostrare. (vedi nota B6 pag. 264).
NOTA 94.-' PAG. 42.-" RIGA N. lo
PRIMITIVO SÂÉVTUÂRIU
È molto improbabile. vedi nota n. 90 sopra.
NOTA 95.-" PAG. 42 (RIGA N. 19
UNGHERI
La notizia È esatta. in quanto nel S99 gli Ungberi compi-
rono incursioni devastatriei nell`Oecidente per razziare
gli schiavi necessari alle coltivazioni delle loro terre. Nel-
l`agosto dell'S99 giunsero in Italia e misero a ferro e fuo-
co la Lombardia e quindi anche Bergamo. che venne de-
vastata nel 902. nonostante i tentativi di Berengario di
fermarli. Proprio in seguito a questo si ricorda l`insistenza
dei Vescovi di Bergamo per ottenere dagli imperatori c
dai re di poter ricostruire le mura. le torri e le porte. E in
questo periodo si costruirono anche parecchi castelli della
provincia fra i quali ricordiamo: Antcgnatc (966). Area
no ('995T|.' Ceredello (975). Cltiuduno (997). Colere (988).
Costa Volpino. Levate (978). Monasterolo e Val Cavalli-
na (*Jii9`l. Palosco (QST). Treviolo (929).
NOTA 96,-" PAG, 43 .«"Rl(}A N. 3
TORRI DI SOVERE
Vedi pag. 4ü9 (ig. 23 e nota 294 pag. 233.
NGTA 9?.-' PAG. 43_."'RlCrA N. 6
NEI. 924
Richiamati da Berengario gli Ungberi saccbeggiavano di
nuovo la Lombardia in questo anno e prendevano a forza
Pavia. Non abbiamo ragione di credere che siano stati
anche a Sovere. _
Una tradizione attribuisce il carattere chiuso c le partico-
lari caratteristiche somatiche degli abitanti di Bossico ad
una loro comune origine con i Lanziehenecchi stanziatisi
in quel paese (intervista a B. Bianchi. 1982)-
NUTA 98.-" PAG. 43 (RIGA N, IU
.LA POPIJLAZIUNE
In questi anni (905 o 9136) vivevano nella curtis monasti-
ca di Sovere appartenente al monastero di S. Giulia di
Brescia 39 Prebendarií.
I preberrdorif erano lavoratori agricoli sulla pars riornini-
ca di una currr's c non coltivavano mai un proprio podere.
I loro matrimoni in generale non erano legalmente rico-
nosciuti. lnoltre mancava loro anche una base economica
perla costituzione di una famiglia. A causa di queste dif-
ficolta il numero delle persone che vivevano nella curtis di
SOWFE (anclte a Clusone) «potrebbe essere stato di poco
superiore a 4C! o 5U..».
Vedi JDRG JARNUT «Bergamo 568- IUEIB Storia socia-
le ed economica di una città Lombarda nel1`alto medioe-
von BG. l*}8l. pag. 235 ss. Cfr. pag. 352.
265
NU'l'.›“ illl.-" P-ltü. -'Li Rl(i.› N. lo
FUOCO SACRO
ll-"i.'(ll ic l'r'lL7lTlt'Il'i(¦ i51;)fl{;|];}Jrt)|"|_ |_'i[,_ 1,-'UL
l. pag. štiil.
"r'ci.li nota EIB pag. 2`-'ti.
NIÉ__lT."t llÃl'l.l_-"PAG, -14.-"l¬i.|(_i.›' N.1'
ALHOINO DEGLI .JLBOINI
Personaggio probabilmente leggendario. La fonte origi-
naria c ancora il G. BIEMMI «Istoria di Ardiecio degli
fitimoni e di Alghisio de Gambara» BS. l?5-Il. pagg 410
:H5 della cui attendibilita si è gia visto. [vedi nota liti so-
pra). Da lui attinge G. RO.-lCHli`|"l`l «Memorie isteri-
cheii vol. II pagg. lt'i-1?. cl`r. inoltre B. BELUTTI. op.
cit.. vol. I pag. 32D.
NOTA ltllP.I(_i.-'-14.-"Rlfdìñ N. 4
Rl.~'V.›=lLD(} DE C'.-1lPIT.4NI
Bergamo in questo periodo era un comune retto da eon-
soli e quindi e prohahite che Ribaldo te non Rinaldo] de
Capitani fosse veramente un console ma non si ha prova
che fosse oriundo di Sovere. Cfr. B. BELOTTI op. cit..
vol. l pag. 3213 e C. CANTU. op. cit.. pag. B79.
NUTA IDE.-"PAG.=14_.-'RIGA N. Il'
DAL F230 AL 1260
Ricordiamo. prima di arrivare a questi anni. alcuni awe
nimenti importanti accaduti tra il 1100 e il IEUD omessi
da Suor Giacinta.
La discesa in Italia di Federico l Barbarossa [1122-
tl*90'}. imperatore del sacro romano impero tt 152-1 190]
nel I 158 ebbe conseguenze importanti per l`ltalia. Furo-
no conquistate Brescia e Milano e con esse Bergamo e al
tre citta lombarde. Sempre in questo anno Federico I
convoeo la dieta di Roncaglia. alla quale presero parte i
rappresentanti di molti signori c comuni italiani e con la
quale Federico rivendico al|`lmpero. con la C.'oristi!irzr`o
de Regalƒƒmr. tutte le prerogative sovrane. tra cui il diritto
di nomina dei magistrati supremi. l`esercizio dell`alta giu-
stizia e la riscossione di multe c confisehe.
Questo provvedimento non venne accettato da diversi co
muni causando tumulti e aperte ribellioni che costringe
1.-'ano il Barbarossa a rientrare continuamente in Italia
(specialmente Milano). Ncl I lbti scendeva per la 4" volta
in Italia ed essendo stato impedito il passaggio dal Trenti-
no scese per la Val Camonica con il suo esercito deva-
stando i territori di Bergamo e di Brescia. Non e certo che
l'impcratore sia passato per la Val Cai.-'allina e tanto me
no che si sia fermato a So'.-'ere (vedi ZANU`I`I`l pag. 315).
ln questo periodo trai bergarnaschi e i bresciani vi erano
continue lotte per il possesso del castello di Volpino.
Cl`r. B. BELOTI1 op. cit.. vol. I. pag. Süiì e M. CAMPA
GNONI op. cit.. pag. '99 t: segg..
?~lDT`r'1i lC|'_l.-.-"P,›"t(}. 44.-"RIGA N. IEJ
I.<'ii'TP.`RDETTO ECCLESJ'.›íSì"ICU
Detl`Interdetto Ecctesiastieo si parla in un atto del Notaio
Tizio Quinto de Medici in data 20.~"'4.-“'l59'." con cui gli ahi
266
tanti di S. Gregorio. tra l`altro. attribuiscono pierto man-
dato e Facolta ai signori Donato Nicolini e Gioi.-'anni Ar-
eero allinehe si presentino al Veseoi.-'ti di Bergamo per
l`lnterdetto pos-to in ragione della parrocchia di S. Marti-
no, Vedi ZANUTTI pag. 20? riga n. lo. pag. IUQ riga n.
lt). e pag. 15'-J.
N(}T.›i' ltl4_-"Phil -111.-"Hl{._5.I N. 2l
U.-N' USP.F.`DAI.E
È l`abitato clic si trova sul bii.-'io tra via Trento c la nuova
strada costruita sopra il corso del Ceruto. La parte a
nord e costituita da un bellissimo colonnato. sicuramente
del `4DD. con una fontana in pietra e degli ampi terrazzi in
legno. Ora il complesso e abitato da: tpartendo da sud) i
†i'gli del fu Carrara Carlo .lt-fieri'. Gabrieli .åntonio Del'
Forio. Meloni Angelo. Farcsini Gian Paolo tnegoziol.
NUT.›'t IUS-" P.-'t"i. 44 Rl(_`|.~' N. El
VIA IMA VILLA
Dalla pergamena dell`anno 959: if ...Loco qui dicitur Imo-
-ico». Ossia «I ...Luogo detto lmovicori. lino*-"ico deriva
da Irmrs i'ic'u.r cioe la parte piu bassa del paese in con-
trapposizione a S1wizrt1.rs't'fii'tr.5 ora Soneleno. La via I-
mavilla e ora chiamata via Trento. Vedi nota rl. ISU H
pag. 273 c ctr. A. l«tAZ.Zl. «Corogralia bcrgomense nei
secoli Vlll. IX e X ii BG. 1880. pag. 4[}'i'. Cfr. inoltre pag.
3+'fl'1}.
NOTA ltlti.-" PAU. -'15 RIGA N. 4
NEL 1266 I .S`OVE.RESI
ll Bclotti riporta la descrizione dell`assedio di Covo c del
la distruzione del castello di Oberto Paltavicino ma con
alcune sostanziali tlifferenze:
t -- Sorere non 1.-'i prese parte
2 Vi partecipo invece Gromo. che forse e la parola
mancante (qui) prima di Gandellino.
3 - Le torri del castello erano T e non 9.
4 - Vi parteciparono soprattutto i Milanesi. Bresciani e
Mantovani che erano interessati anche alla conquista di
Soflcilw. Cfr. B. BFLOTTI. op. cit.. vol. ll pag. 53. Nel
[29] e tlocurnentata |`csistenza a Sovere. di un forno per
il ferro. ctr. (3. ROSA ii La storia sul Bacino del lago i;l`l-
seoii BS ltiëifi. pag. lt}5.
NUT.-'K ltl'.T_.-"PA(}. 45 .-"Rltflìiå N. 14
LODOVICO II. BA VARO
(Monaco l2tiT - Monaco 1347). re dei Romani (1314-
134fi']. imperatore (1323 1346). Giunse a Trescore per la
Val Cavallina. si si l`erma-'a un giorno. arrivando a Ber-
gamo nel marzo 1327. Nello stesso anno si Fece incoro-
nare re a Milano. Cfr. L. ANGFl.lNl al castelli medioe-
vali di Trescore» pag. 3. in Bergomum. 1944.
NOT.-"s lt'l3.-"'P.='sCi. sl-5.-"I~l.IG.› N. 1'-J
CARLO IV DI BUEMIA
Praga tštiti-1378. Re di Boemia i347-l3?B. imperatore
1355-l3?ti. Dopo la morte di Ludovico [V il Bavaro
(i347) ricevette a Milano la corona di re d`ltalia e a Ro-
ma quella di imperatore. Rientrando in Germania poi.
passo per la Val Cavallina nel 1355 e non nel 1335.
Cfr. 1.. .-'*.NGtìLlÈll. op. cit.. pag. 4 e }«1.CA1vIPrGNt)-
NI. op. cit.. pag. 133.
NOTA lü9P'.›'ii(ì. 45 .-"RI(ì.› [."l..TI}v'l.›'
A220 VISCONTI
(1302 1339) figlio di Galeazzo l fu signore di Milano dal
1329 al 1339.
NOTA ll(_},-"P.-KG. 4f1_-"RIGA N. 1
TERRIB'H.E` PESTE
Sì tratta probabilmente della peste nera. epidemia bubbo
nica scoppiata in Oriente che si diffuse in tutta Europa
raggiungendo un massimo nel 1347.-"'48. Racconta l. ASI-
M(J'v' nella sua volumiriosa opera <1 Catastrofi a scelta i› ti
pag. 322: ii La peste nera si diffuse incontrollata e si pen-
sa elie abbia ucciso 25 milioni di persone in Europa pri
ma di estingucrsi c molti di piu in Asia c in zsfrica. Puo a
ver ucciso un terzo della popolazione umana sul pianeta
forse più di of) milioni di persone. Né prima ne dopo di
essa conosciamo qualche altro male che abbia ticciso una
cosi vasta percentuale della popolazione come la peste
nera».
NOTA. l I l_-" PAG. siti .-"RIGA N. 4
Bea.-vaBò Vrscoivrr
{l323. Trezzo d`Adda. 1385. Milano). Dal l35-fl al 1378
c Signore di Milano. Bergamo. Brescia. Cremona e Cre-
ma. Di parte Gliibelliria non pensiamo che sia intervenuto
in Val Cavallina. Val Borlezza e Val Calepio dove vi era-
no famiglie Gliihelline come i Suardi. i Lanzi. i Terzi e
molte famiglie di Sovcre. t'v'edi ZANU'1`TI pag. 150) Cfr.
L. ANGEl.lNl. op. cit. pag. 4.
ÉlGT«' I |2_." PAG. slfi.-' RIGA N. 7
I. OCUSTE VERDI
Cfr. D. FCALVI ii Elfemeride sacro profaria di Bergamo .-›
MI. 1676 nei paragrali riguardanti le carestie e calamita.
NOTA 11.7-"'P.-'G.=1ti,-"RlG.-*i N. I5
GUELFI E GHIBE!.I.H-"I
Si veda in proposito:
- (I»f'i.STEl.l-U CASTF-.Ll.I «Chronicon bergomense
guelpho - ghibellinorum ab anno 1373 usque ab anno
|4CI7 ~=- e un diario delle lotte tra guelfi e ghihellini fatto da
chi li vide direttamente. Anche se nel corso del tempo e
stato manipolato a seconda della famiglia clic lo possede-
va esso rappresenta una notevole fonte di notizie per
i”.|iicll'epoca licfr. B. BELGTTI. op. cit.. pag. 265 ss.].
- G|t_}VfNNl BREMBATI «Memorie» ms. see. XV.
Bergamo. che pero e andata persa e se ne conserva solo i
richiami di altri autori:
B.›"ii.R'l'GLU}'lE{fJ TARUSSI «Memorie dei Tartlssi ii
di parte guelfa. ms.. see. XIV. Bergamo;
- ANTONIOLO PAR'I`ll''[ filieriaeii. ms. see. XIV.
pubblicato in Miscellanea di Storia Patria. tomo V. pagg.
loi 277. Stamperia Reale. Torino. 1868:
- Bf¬ÉN"i"El"~lL.`TO DA BON.›ft`I`l;` -ilvlemorieii. ius. a.
1358. trascritto da A. ?v1AZZüI.F.NI -I Zibaltlonc di me
nioric riguardanti Bci'gariio›› iris. sec. XIX tlibro M).
pagg. E*i'ti-295%:
G. I~`ll'AZ?Él al Guelfi e Ghibellini a Bergamo» Ber-
gamo 1370. basata su uno dei codici contenuti nel Diario
del Castello Castelli.
Cfr. B. BELGTTI. op. cit.. vol. ll pag. 297. Vedi in pro
posito a pag. 372. tig. 13.
NUTA H4 PAG. db.-" FLIGA l.lL`I'll'i-1.-'t
CELESTINO
(T. CUl_.Ll:`()Nl ri Historia Quadripartita H BG 1627 pag.
E-lo vol. III.
NOTA 115.-"P_›'G. 47,-"RiG.^i N. lti
I GUELFI ALLORA
Era fanno 1378. Cfr. C. CASTELLO «il guelfi E i ghlbel
lini in Bergamo .› ristampa di G. Finazzi. Bergamo 1370.
pag. 2.
NGT.-1 llfi PAG. RIGA N. l 1
QUELLI DI SUVERE
Vedi C'. CGI..1.E(_}ÉlI. op. cit.. pag. 244.
NO'[`.›"i I ti-'_-" PAG. 49.-" RIGA N. 2
TUZZÀNU RUTÂ
(1392) Capo dei Guelfi di Valle Imagna e di Valle S.
l'v'lartino { l4t1fi). Nelfagosto del 1392 molti guelfi guidati
da Tuzzano attaecaroiioi ghihellini di i'a1Scriana. aggre-
dirono ed uccisero i ghibellini dei paesi del lago d`lseo.
Cfr. B. BFLGTTI. op. cit.. vol. ll. pag. 280.
NGIT.›'i liti,-" PAG. di).-" RIGA N. 4
.MA NEL I398
La data e inesatta. come infatti e eletto in una nota di Ca-
stello Castelli: ti 18 settembre 1393. ECIG Guelfi di Valse-
riana Superiore Val Brembana e altrove al numero di BOB
vennero a Sos-'ere e brueio quasi tutta la terra. eccetto la
Torre di Tebaldino Foresti c certe altre case situate intor
no a detta torre. furono feriti 3 Ghibcllini e molti Guelfi ii.
(IASTELLO Ci"i.STEI.l.I. op. cit.. Bergamo 1870. pagi-
na 42.
.lGT.-'K l lil,-" PAG. 4*).-"RIGA N. 4
TERREMOTO
Si ha notizia di altri due terremoti avvenuti nella nostra
zona. uno nel ltitiü. l`altro nel 1714. Cfr. NIARINGNI
Si'ori'u di Loi¬ere op. cit.. pag. 39. Si ha inoltre notizia di
terremoti ehe abbiano colpito il territorio bergamasco ne-
gli anni: 801. 1117 tcfr. ZANUTTI pag. 441. 1222. 1397.
1570 i: 1571. Cfr. G. FIDRFS. H fi'rrt.›mt›fo. Milano.
Longanesi Se C.. 1931. pag. 121 ss.
fl{)T.› IZD-" P.›*i.G. di).-"RIGA LÉLTlM.='t
GIAN GALEAZZO
Si tratta di Gian Galeazzo Visconti t 1.75 1-14132). Signore
di Milano [ 1373- 1395) duca di Lombardia tl3'1l'7- látlll.
267
In quesiti periodo Bergamo era sotto la Signoria di Mila
no e siccome Gian Galeazzo aspirava alla corona d`Italia
« ...fu assai gravoso anche per Bergamo. che dovette con-
tinuare a fornire al principe i mezzi per i suoi grandissimi
disegni ݠ.
(Tir. B. li›I¬-.I.OTTI. op. cit.. vol. Il. pag. 273.
NO`I'A III PAU. SU,-"RIGA N. 'i'
PANDOLFO M'.4 LA TESTA
Pandolfo III Malatesta {l37(l- I-127) approtittando della
crisi Viscontca tera capitano di Caterina Visconti). segui-
ta alla morte del duca Gian Galeazzo {_l-IUI) arrivo a im-
padronirsi di Brescia (I4üE-1421) e nel giugno del 1408
di Bergamo. Il dominio su Bergamo duro firto al 1419.
Pritna clte il Malatesta prendesse pieno possesso di Ber-
gamo i suoi avversari si intesero segretamente con il Pic-
cinino (Giovanni Visconti) e aiutati da un certo Pietro -:fo
.5`ot'ert= giureeonsulto. e da altri entrarono improvvisa
mente in Bergamo con 4{l'U cavalli e l5üü fanti. Ma resosi
conto di aver creato solo scompiglio ed essendo la gente
di Bergamo indecisa il Piccinino lascio la citta conducen-
do con se Pierro da Sorerc. che gli aveva aperto le porte
della eitià. e se ne andò. verso Colognola. Era chiaro che
questo tentativo dimostrò la prevalenza della frazione di
Giovanni Suardi nel partito Ghibellino.
Pandolfo Malatesta non assedio Sovere. e non lo divise in
due parti. L`errore. purtroppo. é di DONATO CALVI:
nelle sue «=Ef`t`emeridi›› vol. III pag. 132. riferisce questo
fatto come avvenuto a Soverc c attinge dalla if Cronologia
di Lovere ii di DECIO CELERI (sec. XVII) comrttetten
do un errore. Il Malatesta assedio Lovere nel i415 perche
probabilmente era gltibellino e perché questo comune ri-
elticsc ed ottenne di ritornare sotto il dominio dell`allora
duca di Milano Filippo Maria Visconti (12 aprile 1413.
documento riportante i privilegi concessi a Lovere dal
Duca Visconti). Divise o meglio. assegno parte di Lovere
alla Valle Seriana superiore. dopo che questa presento al
Malatesta alcuni capitali per la compra di Lovere. e la
parte rimanente lu venduta ai Guelfi di Castro (diploma
del Malatesta del l4l5. art. 16). Per quanto riguarda la
candela non ci è dato di conoscerne la Fonte storica.
C-Fr. B. BELOTTI op. cit.. vol. Il pag. 367'. P. CADEI.
«Cronache Loveresi». Brescia. 1969 pag. 65 e segg.; A.
MAZ.Z(JI_ENl ti Memorie Riguardanti Bergamo ecc.. a.
l3ltš- |32'l››. ms.. see. XIX. Bergamo.
NOTA IÈÈ.-"'PA(_i. 51.-"RIGA N. I
SPEDIZIONI MHJTA Rf
Il Malatesta perse il dominio su Bergamo nel 14|? e la
seio definitivamente la Lombardia nel I-42|. E quindi im--
possibile che questi abbia organizzato spedizioni militari
nel l-423.
NOTA. l23.-"'PACi. 51 ."'RlLìA N. 5
IL DOIIJI.-V10 DEI VENETI
i427 ITUY.
268
NU'l'A llfl.-"PA(i. 5l_.f'RlG›'t. N. IU
CUN TE Cal R.ll'L-I GNOLÀ
Si tratta di Francesco Bussone condottiero italiano
(i380,-"E5 - Venezia M32). Milito sotto Faeino Cane poi
passo al servizio di Filippo Maria Visconti. Durante que
sto periodo contribuì validamente alla ricostruzione dello
Stato Visconleo (occupazione di varie citta tra cui Berga-
mo nel l4lU'). Entro poi in contrasto con il duca Filippo
Maria. lascio la corte Viscontea e passo al servizio dei
Veneziani (Feb. M25).
Nella guerra tra la repubblica di Venezia e Milano vinse il
duca a Maclodio il l2 ottobre 1427.
NOTII IIS-"'PAí.i. 5 l .*' Rlfiìilt N. lo
SOTTO VENEZIA
É da notare che la tradizione della sottomissione volonta-
ria di Bergamo alla Repubblica Veneta e priva di Fonda-
mento. (Cir. B. BF.l,OT`I`l op. cit.. vol. II. pag. 364) e
che. il 6 dicembre 1427 passarono sotto Venezia: Costa
Volpino. Lovere. Bossico. Colere e non Sovere che pas-
serà sotto Venezia l`anno seguente (1423).
Per conoscere quali fossero le condizioni del nostro terri-
torio e quali i suoi ritenuti confini. quando passò sotto il
dominio di Venezia. e interessante la seguente nota delle
terre di Bergamo. che il Senato [Io marzo 1428) faceva
avere ai suoi oratori Ferrarae in cui si dice: it... Vallis Ca-
vallina. habet in tlicta Valle certa liortilieic videlicet ca-
strum de Suere: tenetur per hominus diete tcrren; =
« ...Valle Cavallina: ei sono in detta Valle delle fortifiea-
zioni come il castello di Sovere: tenuto da uomini di que-
sta terra».
Cl`r. B. BELUTTI. op. cit.. vol. II. pag. 363. 369.
l'~«lUI`l`A l2(i_-` PNG. 5| RIGA. ULTIMA.
FRANCESCO SFORZ/1
Francesco I Sforza (MDI i466) condottiero. duca di Mi-
lano [l45ü l-166) occupava il I“ novembre 1453 Iseo e
poi Pisogne.
Nel 1454 eonquistava. per opera appunto di Bartolomeo
Colleoni. Breno. Volpino c Lovere portandosi poi in Val-
gandino e quindi. molto probabilmente sottomettendo an-
che 5.-iovcre.
NOTA 121'-"Pz'tG.52."'RlGA l
BAR TGLOMEO' COLLEONI
Il lålflü- l4?5) Noto condottiero bergamasco. Nel M43
passava dal Dominio Veneto al Visconti. nel 1447 ritorna
a Milano sotto Francesco Sforza. nel i443 a Venezia. nel
M52 da Venezia allo Sforza e nel i454 (aprile) dopo la
pace di I.otli. ottenne firialtnertte il comando supremo de-
gli eserciti veneziani.
NOT.-flt I2ii_-"PAG 52.-"' RIGA N. 3
ANDREA GIULIANO
lF*rovveditore veneziano a Bergamo (1428-1431). poi ca-
pitano a Bergamo nel i441.
l¬'O`|'r' 119.-" P.-1tC›. i2.~"Rl(ìr'k N. 5
I DUE GOVER.l'lr'I' LA PACE
Llna prima pace venne stipulata a Ferrara il lÉl.~'l4_r'l423
con la quale si cedeva Brescia e Bergamo [con tutti i loro
territori) a Venezia. ma [tranne alcuni paesi di Bergamo)
questa pace resto sulla carta. In seguito. dopo varie lotte.
i due domini. stanchi di tanti sacrifici perla guerra. firma-
rono la Pace a Lodi il 9 aprile 1454: «in virtù di essa.
l`Adda c il fosso bergamasco dovevano formare le linee
principali del confine fra il ducato di Milano c Venezia.
mentre il resto dei rispettivi domini doveva essere regola-
to secondo le clausole della pace di Cremona del 1441.
Lo Sforza doveva quindi restituire cio che aveva conqui-
stato sul Bresciano e sul Bergamasco le quindi anche So-
vere ›~
Cfr. B. BELOTTI. op. cit.. vol- Ill pag. Sl.
NOTPI UU.-"PA.G. SIFRIGA N. Fl
DUCA Dl' CALABRIA
Si tratta probabilmente di Alfortso II re di Napoli l:l'apoli
l4-43 Messina 1495). Si sposo con Ippolita Maria
114651 tiglia del duca Francesco Sforza. Non si hanno
notizie di un suo tentativo di conquistare Bergamo.
NO'I"A 131.-"PAG. 52_='R|G.-l N. IE
NEL XV SECOLO
Fino al 1588 era consuetudine a Bergamo iniziare Fanno
dal 25 dicembre. Dopo il ISEE anche a Bergamo si co-
mincia l`anno col 1° gennaio secondo il computo Grego
riano. Cir. B. Bl:`.L-DT'l'l. op. cit.. vol. III pag. 348.
.lO'I`.-ai I32.-' Pr'iCr. 52..-"RIGA N. 20
CAPE
Si tratta di Prospero Venturi (1660-1726).
Cit. pag. 380.
NUTA l33.-"PACi. 53.-"RIGA N. 'l
NEL 1.528 IL FLAGELLO
Si segnalavano in questo anno casi di rnorte per tifo a Lo
vere che ira seguito ad un`invasione di soldati tedeschi vi
scoppio la peste. Il COLLEONI dice che le vittime di
questa peste a Lovere sarebbero state circa 2000. op. cit..
pag. 451. (Cit. L. MARINDNI rr Storia di Lovere ». pag.
33 e pag. 34).
Mentre a Clusone la peste del 1528.1221 uccise 3400 tcrrie
ri. cosi che il paese non pote tornare quel che era prima.
Cfr. C. C.«”N'I`D. «Storia di Bergamo e sua provincia»
1859. ristampa. Bergamo IUT4. pag. 1004.
l”-'(.}'l'/'ti Ifiá,--' Pz'tt_}. 5.'i_-"RIGA N. ISI
UNA C-`.4PPELI'.A
Da non conlondere con la Cappella dell`Uva to del Mal
di capo). che e stata demolita nel 19111.).
Nella h'l't')(}`RAH.4 Pur'rr›r'cltt`al'e si trova in prima pagi-
na: ai ottobre 15111: in pubblica adunanza degli abitanti
di Sovcrc._. si c stabilita per cura e sospetto della peste di
fabbricare una cappella col titolo di Santi Defendente.
Fabiano c Sebastiano... e retta presso la Val Palmcsn.
Si tratta infatti della cappella sopra la quale venne co
struito il convento dei frati francescani.
NOTA 135.-"P.fiiG. 54.-"RIGA N. 5
U."V CUNVEFVTO
ll convento dei Frati Capuecini subi diverse modifiche nel
corso del tempo. L`edil`|cio attuale e ben diverso da quello
cinqucccntcsco. l`~¬'ell`ottocento venne costruita l`ala da a-
dibire a seminario. nel 1926 venne allungata un"a1a della
bitato interno e nel 1928 venne innalzato e ingrandito il
coro della chiesa. Inoltre venne demolita un`ala adibita a
noviziato. che si trovava a sud e che chiudeva a chiostro
quello che invece ora ti un cortile aperto.
NOTA. l36_-"PAG 54_-"Rllfìfs N. Il
PIETRO PÀCHIEIVI'
Vedi pag. 392.
Cl`r. rtl conventi dei cappuccini bcrgamascbi ti di P. VAL-
DEMIRD Dà BFRCIAMO. Milano. 1383. pagg. 23 ss.
N(}TA l3'›',-'Prå.CL 54 RIO.-'K N. 13
il' M'ÂLFA TTI
leggi lvlaiietti. vedi pag. 39|.
NOTA lìiir' PAG. S6.-"RIGA N. 4
RF.'PUBBl'.l'C`A VFJVETA
A tal proposito É conservato presso la biblioteca civica di
Bergamo A. Mai un documento:
«Ducale veneta relativa alle accuse fatte ai padri cappuc-
cini tli Sovere anno 1755 v. con la seguente segnatura:
Mss. cart. c. I sega.: AB 374
Il 'il' settembre 11169 uscì un decreto del Governo Veneto
in base al quale dovevano essere parzialmente soppressi i
Monasteri. Il Convento venne riaperto nel 1799. Soppres-
so dalla Repubblica Cisalpina nel 1805 venne riaperto nel
1855. Nuovamente soppresso dallo Stato Italiano nel
1868 venne riaperto nel 1869.
NOTA 130;' PAG. 5o."'RlGA N. 6
LA BIBI.IOTEC.›~I
La biblioteca dei frati c stata sistemata in una stanza. co-
struita nel 1923. che si trova sopra il coro della loro chie-
sa. Consiste esclusivamente di testi e saggi riguardanti te-
matiche teologiche. ben suddivise secondo gli argomenti
cui apparteiigono, Vi e anche un palchetto vuoto con so
pra la scritta ti Bergamo nella storiai-_ I testi più vecchi so-
no del '700 poiche quelli del `500 e '600 sono stati trasfe-
riti nell`archivio del convento provinciale di Milano in se-
guito al ripetersi di Furti.
NO'l`z't 140.-"P.I'G. 5*),-'RIC-.-"t N. I
ERESSE L-'.›'V PUNTE
Vedi Hlt'1'GR.»tFl'.-I prrrr-r›t¬t*}tiult*. Il ponte attuale e stato
costruito nel 1879. Vedi t`oto_.__f_rafia a pag. 204.
269
NU'|'.› 1-1| Il'«'(ì.F-9.-'|{I('}i N.5
S'Imi.efssò ra.-1 Vor. 'ro
Del Borlezwa si ricorilano altre grosse piene: il 29 maggio
l1¬l2I}eon gravi danni a Cerete Basso (cl`r. L`I~Éeo di Ber
gamo. 19321. una ncll`estate del 19.15 e detta pieno rh'
.~.':›l`dr:t'«:': un`altra il 9 luglio 1953 in eni Fu mollo danneg
giata la centralina aìl_ƒii:r!rrirf e di cui si eonserva docu-
mentazione lotogralica ia Pisogne ci Furono ben 13 morti
e 2 a Monasterolo'}. 1.-'etli fotogrtilia es voto a pagina 469.
I.ln`altra il li' settembre 1960. in cui si iittaso la forra del
Tinazzo pro'ocantlo Fallagantento della piana di Poltra-
gno. tefr. S'I`I-'DIO ›"ri'rogeoi'tigr`t*o del i'errr`!m':`o. a cura
del Geoeant Boario 'I'. (BS). Comunità Montana `Sel:1ino
Bergamasco. zona H --- Regione l.om11art|ia. Lovere
IBGI. tlieemhre l9?9. pag. 77 e ss.l. la penultima il 31') a-
gosto del IQ?? con gra'.--i danni alle Aeeiaierie Micltettidi
Sovere. (efr. L`Eeo di Bergamo del 1 e del 5 selteinbre
l9'.~"? con la eronaea dell`aeearIuto}.
l..'ullima. e senzfaltro per Sos-'ere la più imponente. si e a-
vuta il fl luglio 1981: particolarmente danneggiata l'Ae-
eiaieria Mieltetti e la zona di erwrpu Prcm'ertr:`. Cfr. l`F.co
di Bergamo del 4.5 e ti luglio. con ampi servizi in proposi-
to.
f'(ìT.-' 142.-"P.1^f}.F9,."RI{"ìA N. 9
C'ANEVA
Vedi foto a ZAl'lUTTl pag. 9. la eaneva era custodita dal
canepario. elr. GUSMINI P. l»"'ermra mi_=:1'i'r_:«ei~rile. Berga
mo. 1930. pag. ln? nota 19.
NÖTIX H3 PAG. (10.-"RIGA N. S
GREGORIO BARBARIGO
San Gregorio Barbarigo (Venezia 1625 - Padova lf)9'i)
1`u "r'escovi¬› di Bergamo dal 11551'. cardinale dal Inni) poi
-'eseox-'o ill Padova dal lñtš-1. Beatilìcato nel l'i'(i1 eeano
niflaltl nel 1960.
Cfr. L. P.-NGNONI 1:8. Gregorio Barbarigo nella storia e
nel1`Arte Išergaittaseafl Bergamo. ed. Opera Barbarigo.
19nIl. Vedi nota 35 a pag. 259.
l'*~lU'I'.› 144.-" P.-"(i. €10.-"RIGA N. T
COL0.'›'."VI:`L LG .-'det RE.-'VZI
Un certo l«1arenzi. come risulta dai registri parroeel1i;i|i_ ti
stato ueeiso a So'.-'ere il 13 elicemhrc lfif-I3. Non si ha la
cerlea'.-'.:=i che Fosse proprio la persona q|.ii men;f.ionala.
1*-l(.T[`.›5i I-15.-"P.-HG. ñll.-"RIGA N. 12-
SIG. C/I TERI.-'›`A !'«'l'COI.I.-'W'
Gli episodi qui riportati sono tratti dal diario di famiglia
dei Paehieni. Si tratta di un quatlernetto di 34 pagine cu-
rato da Don Alessaiiilro Paehieni il quale riprese i tliari
tlel padre. Giovanni Paolo e del Fratello limilio e inline
aggiunse una parte lui stesso.
ll diario eontiene le notizie della famiglia Paeltieni dal
l(i22 al 1690.
Attra'erso i hrei-'i e numerosi episodi il tliario ben rappre-
270
senta lo spaccato della i-'ila puhhliea e prix-'ala di una fa-
miglia patriria del `i°'›Ul') in Sovere.
Gli episodi sopra riportati. sono qui descritti essendo Ca-
terina e Franeo Nicolini rispettivainente zia e cugino di
Giovanni Paolo Paehieni.
Sulla iainiglia Paeliieni eli'. pag. 392.
?`(J'l'.›"i I-fin.-"P.›'(li. fil .-"l¬l.lU.-" N. 12
IN' DA`LM`A ZIA
Ne] XVI see. i turchi ridussero il iiorninio vene;f:iano oe
eupando la l')almar.ia e altri territori.
Nel see. }(`-'II Venezia rieonquisto la Dalmazia e se ne
assicuro il possesso eon la paee di Passarowitz il 2| lu-
glio 1718.
NU"l'_fii I-1?.-"P†(Ãi. E11.-"Rlljñ N. IH
FI.~'lr'U ÂL I594 SOVI:`RE
In realtà Sorere e rimasto diviso in :lui: comuni distinti. S.
Martino e S. Gregorio. lino al l“ luglio 1593. Risulta. in-
fatti. nella H!UGRf-IH..-1 pr1rr'r›:¬chr'a!e che: «I1 I” luglio
1598 segui l`istromento di riunione dei due comuni 5.
Gregorio e Martino».
Si conseri-'a inoltre |`atto. datato 8 giugno 1598. con cui
gli ahitanti di Piawa aderiscono alla riunione clei due co-
muni. come riferisce Sr. Criaeinta qui di seguito a pag. 62.
Dalla relazione di Crioi-'anni Da Lezze risulta che nel
1596 il paese era diviso in 2 distinte amministrazioni: ma
nella relazfiione vi e scritto ilue volte ehe il paese era. tem-
po addietro. unito in un solo comune. flfetli a tal proposi
to :1 pag. 443').
Nella tesi di laurea: <1 SDVERE: analisi di un centro stori-
eo... ›› op. eit. ti pag. 48 si .sostiene che il comune di Sox-'ere
-fper un momento seppur hreve» e stato dit-iso in due.
NUIA lfll-l-' PAU. ñ2 R.1(ì.='l. N. fi
PRE V05'TO .-'IH R21.-lLE
Parroeo a Sovere dal lñ9ü al 123? vedi pag. 454.
l"~lI}'I'.›'k I-'19:`}".=(i. ñl--"Rl(ì.=' N'. III
AL l/ESCO VO
Si tratta del cardinale Pietro Priuli. nipote di Papa Ales-
sandro VIII. morto nel 1228 e sepolto a Bergamo nel se-
polcro tlei -eseovi.
È stato ieseovo di Brescia dal ITUS al 1128.
NIì'l'›'k 151).-"PAG, [13-"'l-il.l(_i»-'11. N. H
«I L TRI .MEDICI
ll G. Rosa scrive che: «lino al 11583 su tutta la Riviera si
Iro¬›'a-'ano quattro medici: uno a Sovere. un seeondo a Pi
sogne il terzo a Iseo e il quarto a Sarnico».
Cl`r. Ci. ROSA «Storia del haeino tlel lago ~:.l'lseo›› Ga-
stoldi. Brescia. 1893.
NE}T.›"|. ISI) his " Pållfi. fiß RICI.-fii N. II
684 PERSONE
Éssenilo passate da llšìl nel 1653 a 1148 nel 1258.
NOTA 151.-"1i'r"t(ì. 63.-"RI{ì.›` N. 12
LA PESTE
A Solto Collina un terzo degli abitanti mori per la peste c
cosi pure a Costa Volpino. mentre in Val Camonica ne
morirono più di |U.UOU.
Cl`r. don B. BELL.1T'~l1 «La collina di Solto» Bergamo.
Watt. pag. (13. M. CAMPAGNONI. op. cit.. pag. 132.
L. GIIIRARDELLI: «ll memorando contagio del 163111
seguito a Bergamo e prox-ineia» Bergamo. 168! e M. BE-
NAGLIO ti Relazione della carestia e della peste di Ber
gamo e del suo territorio negli anni II129 e lt:-33». TO
1865.
NOTFK E52.-"P.+5i.Ci. (15.-"1-t|{_`1.›*t N. 12
CI-HF.`5ETT.›f DEL PIZZO
Si tratta della Cappella della Disiola. Vedi1bto.ZAl'-lUT-
T1 pag. 92
NOT.-*lt 153..-'P.›'t.G. (15.-"RIGA l-`. IU
C`APRƒ0LO
Vedi pag. 43? lig. 24.
1*-'OTA 154 PNCI. -I›5 Rlfift N. I9
MALZÂ.-'WI-"ü'
Solo Margherita. morta il 12 aprile 1632. sospetta di pe
ste venne sepolta al Ceruto dietro la propria casa: Mad-
dalena. morta il ICI giugno fu sepolta presso il roneo dei
Galeazzi sopra la Valle di Lorés: Giovanna. morta il 22
giugno. mori alle baracche sopra la Valle di !.orês e ivi fu
sepolta dai metenfini lrnonattill Ludovica Vigani. madre
delle tre sorelle di cui sopra e moglie di Stefano Malzanni.
mori il 23 giugno pure alle baracche ed ivi l`u sepolta.
La Fatttiglia Ma1'.f.anni cambierà. in epoca successiva. il
cognome in Bentivoglio lct`r. pag. 380).
l.e «baracche» sorgevano presso la cappella de` mortini
che si trova in località I.rri` vicino alla Valle del Cerrito
(prima 1'..ort5.t') sul bivio della strada che conduce in Fossi
mo.
Vedi pag. 431'. tig. 24.
T*-lU'I'.›"i 155.-" PAG. (15.-"I-l.1GA LILTIMA
I MUR TI
La cappella dei morti e stata restaurata nel 1981 dagli al-
pini della sezione ANA di Sovere in occasione del loro
2111"' anno di costituriotie. Gli affreschi e la tela del Cristo
morto. situato nel1`altare interno. sono stati restaurati da
Giuseppina Zanni.
.lell`atrio esterno della cappella. aggiunto alla eostru?.io-
ne si e scoperto che sotto lo strato di gesso sul quale vi
sono le pitture. vi sono altri alTresehi di simile Iattiira.
É probabile che nel corso del tempo si siano più volte ri-
fatte le pilttirc ricopiando quelle preesistenti.
Tl()'1'i' 15-IL-" I'.›"it'i. (iti.-"1«1|GA N. 21
FRANCO MAFFEI DÀ SUI/ERE
M. 13,~"'2.-"lfilll Clusone.
Ltìperfl di BERNARDINO BÀLUI { 1613 lfi-84) a cui si
riferisce Suor (jiaeinta e un manoscritto sulla storia della
peste a Clusone te dintorni) conservato nella biblioteca
civica di Bergamo. intitolato: ~= l'v1emorie storiche sul con
tagio di Clusone» 161811. cl`r. «IlECfR()L()G|CI|›. Curia
Provincializcia dei 1-'rati Minori Cappuccini. Milano 1982.
l-lO"I'›` 152.-"PAG Tlfl-"I-IIGJ. N. 1
rw.-tr.. Saivrt.-uiaro
treat zaNtiTTt pi-ie. ss.
1*-lU`1`.~"t 158.-"PAG TO.-"RIGA N. 1
VERSO H. [S00
Nel mese di dicembre le truppe Francesi entrano a Berga
mo e in seguito occupano anche il territorio Veneto. L`an
no dopo. il lì' ottobre 1297. con il trattato di Carnpofor-
mio llapoleone rovescio la Repubblica Veneta che cesso
in tal modo il suo dominio.
Fu proclamata la repubblica bergamasca ma venne subi-
to annessa alla Cisalpina col nome di Dipartimento del
Serio. Il dominio Napoleonico duro Fino al 1814 e non fu
sempre ben accetto alle nostre genti ma proeuro un pro-
gresso notevole in campogiuridicoamministrativo che di
certo la repubblica veneta non era in grado di apportare.
ll-Lditto di S. Cloud 1304. Codice civile napoleonieo.
ect:.'1.Cl`r. M. C.›ft.MPACiNO.lI. op. cit.. pag. 199 e segg..
« RO`lr'.›'- =- pag. 82 e per maggiori conoscenze sul diparti-
mento del Serio si veda: NIAIRUNI DA PONTE «Os-
servazioni sul dipartimento del Serio» Bergarno. 1803.
NOTA 159.-' P.-'(ì. TI).-"|it1(ì.«'t N. 211
i.HUsEPPE r.oC.-I Tau.:
(IIIJSEPPE. l..{)C.=TEI.L| f= Rivoluzione di Bergamo nel
129'." ››. Bergamo 1897. tMuseo del Risorgimento di Mila
no. Race. Bertarellil. Quindi Suor Giacinta riporta o l`au
tore o il titolo de1l`opera non esatti.
l"~lDTA 1f1(1.-'P.fltÃì. '.-'2-" RIGA N. 8
A I/V. GEREMM MERA TI
IN. 1824. M. 1911) Fu Sindaco di Sovere dal 1881 al
1888.
l"'~lU'I'.fit 1131.-"Pfit(ì. T2."R1U.å N. 12
BORIA
Si tratta di Meloni (1. Battista. Nato1`l1_.-"o."'1839. sposato
con "~'a1enghi Elisabetta. risiedeva in via S. Martino rt. 10.
l"'~lU'I'.›'i II12 -' P.›(}. '_-'2_."'R|U.› N. 1'?
BA TTIST.-1 ZOPP!:`]l"`T1'
Detto anche Bone. 1836 1914.
l''U'1`›'. 1-hi PAIEI. 75,-" R1(..i.i'%. N.3
L"r'"A' R£:`I.IGl'OSA
Potrebbe trattarsi di Suor t_}iuseppina Baroni che rimase
per ben 55 anni nelle suore di (ferita. N. 1855 l''1. 1937-
271
NUTÀ lfvil- PAG. 75."'B.|G.-ll. N.15
CA V. STEFANO BARUNI
N. 14z"12i"'l852 M. 12i"2.-11933.
?~lOT.-'li 1ñ5P.›G. T5.-"RIGA N. 9
SIG. STEFANO
N. 1800 M. 25z'5.="l867. Sposato con Angiolina Andreani
(N. 1800 2 M. 24i"8i"1889l. Ebbe oltre Caloandro {N.
1'I_›"1lIlz"18231 un`altra liglia: Giuseppina (1835-18155).
NOTA lbñ.-"P.-*1.G.75.-"'R1Gƒt N. 11
C.`ziLDÂi'«"DRfl BÂRUNI
Nato il 17 ottobre 1823 si sposo con Rosa Ronchetti.
NOTA lt':ii'_~" PAG. 78.-"RIGA N. ll.)
TE.`i'VENTE CLEA NTE
(N. 1827). Trascriviamo dalla sua tomba al cimitero:
«Tenente in ritiro del regio esercito decorato con meda-
glie al valor civile e militare......Sopportava la lunga ma-
lattia che lo trasse di vita il 22 giugno 1861 di anni 63».
La tomba. con le scritte e la fotografia ormai sbiadite. si
trova. a sinistra della cappella Baroni.
NOTA 1158.-"PAG 'i'i_.›"R|GA N. 12
DUE PREGIA T1 VOLUMI
Editi a Torino dalla tipografia di Giuseppe Cassone. La
Bibi. Civ. A. Mai di Bergamo ne conserva qualche copia.
Isegn.: sala 24. Q, 418). Il libro e esposto al Museo del
Risorgimento di Torino (Sezione Manara): nel museo del
Risorgimento di Milano sono conservati altri documenti
H suo riguardo. tepistolario. ecc.}.
NOTA 1ñ9_."Pz"tG. TT,-"RIGA §~l. T
LIBERA PAROLA
Tutt`ora conservato presso la Biblioteca Nazionale di To
['ll10.
NOTA 1711.-"P.-'tG.81,›"RI'Gz' N. 12
HV UN VOLUME
Si tratta de «ll seme dei bachi del Giappone. nozioni sul
modo di governarlo dal Giappone e di bene allevarlo e
acelimatarlo in Italia» Torino. Tip. del Commercio 1865.
(Biblioteca Civica A. Mai di Bergamo).
NOTA 171,-" PAG. 81_-"RIGA N. 21
TULLIO MARCHETTI
da pag. 74 a pag. T8 de1l`opera qui menzionata. La biblio-
teca Queriniana di Brescia ne conserva una copia.
NoTzt i72."'PzG. a1_.~"RtGzt iv. si
2? ."v'0VEMBRE 1884
l giornali di Torino pubblicarono dei necrologi: ne citia-
mo due: nella «Gazzetta del popolo» del ti~.f'l2i"l884 e nel-
la «Gazzetta di Torino» 13.112,-"1884 questi necrologì so-
272 I
no stati pubblicati sulla rivista Bergomum. 192o pag. fil.
62. Per Fepistolario del Maggiore Caloandro si veda «I
documenti Baroni» in Bergornum. 1943. pag. 145 ss. e
1944 pag. 15
NOTA 1'i'3.-"PAG 1:13.-'RIGA N. ti
CACCIA TUBI DELLE ALP!
Era un corpo volontario formatosi nel 1848 e che prese
parte alla difesa di Vicenza e Venezia. Nel 1859 Giusep-
pe Garibaldi ne prese il comando e nel mese di giugno
entro a Bergamo per poi portarsi a Lovere. Suor Giacinta
omette la trattazione del dominio austriaco (1814-18591
Forse perche si e soffermata a lungo sulla Figura di Ca-
loandro Baroni. Proponiamo per una descrizione di que-
sto periodo nella nostra zona: M. CAMPEXGNONI op.
cit. pag. 208 ss.. e «R(`JVA››. cit.. pag. 83. 84.
1*-'OTA 1'i'4.-"PAG 83.-“RIGA N. lo
ZAFFA GN! BENEDETTO
Zaffagni Benedetto nato nel 1836 e Masneri Luigi nato
nel 1813.
NOTA 1'i'5.~"F'AG. 82.-“RIGA N.3
PIAZZA' RISORGIM'ENTO
La piazza e stata realizzata demolendo il palazzo comu-
nale [tra il 18150-18813) che la occupava. cfr. «MAPPA
del Comune Censuario di Sovere distretto XVI di Sovere
Prot-'incia di Bergamo ti t'cIIlfiCHI3 tt-E¦ll¬2:1t'tt'10 1845 C HDPTU-
vata nel 1853 foglio 22 (allegato B1 numero mappate 636.
e il progetto «Opere da eseguire nel torrente Borlezza a
difesa della sponda Sinistra» 1889. categoria X H1'Cl'li'v'i0
comunale di Sovere. dove viene indicata la Piazza Risor-
gimento la dove. nel mappale 636 del 1853 vi era un`abi-
tazione.
NOTA 1'1B_-lP.~G. 89'_r'RlGA N. ft
ECCONE I NOMI
1911-1912: Baiguini Pietro. Baiguini Antonio. Balosetti
Luigi.
1915- 1918: Balosetti Emilio. Balosetti Angelo. Beretta I-
sidoro. Bianchi Giuseppe. Bonctli Angelo. Bonetti Maria-
no. Braghini G. Battista. Carrara Luigi. Castellani Paolo.
Carrara Giorgio. Coronini Giovanni. Epis Giovanni.
Fantini Giacomo. Filisetti Elia. Forchirii Giovanni. For-
chini G. Battista. Gabrieli Giuseppe. Geniali Francesco.
Guizzetti Angelo. Lanfranchi Pietro. Lanfranchi Daniele.
Guizzctti Battista. Lorandi Angelo. Mal`l`essanti Luigi.
Moschini Luigi. Pezzotti Giuseppe. Polini Pietro. Ra-
schietti Francesco. Rossi Pietro. Rossi Mariano. Seghez-
zi Giovanni. Zanni Antonio. Zanni Mariano.
Riportiamo inoltre i caduti nelle altre guerre:
1936: Carrara Bernardo.
1938: Giove Luigi Medaglia d`Uro al valor militare. capi-
tano di fanteria. caduto il 20 luglio 1938 a Cerro Cruz in
Spagna mentre combatteva con gli insorti nazionalisti del
generale Franco contro i repubblicani.
19-4D-45: Baioni Lodovico. Bianchi Angelo. Carrara An-
gelo. Carrara Emilio. Carrara Giovanni. Casari Vincen-
zo. Castellani Angelo. Filisetti Rocco. Forehini Battista.
Forchini Giovanni. MalTessanti Vincenzo. Pegurri Gio-
vanni. Pezzotti Francesco. Spada Daniele. Vigani Giu-
seppe. Vitali Giuseppe. Zanni Luigi. Zoppetti Luigi.
Ricordiamo in particolare la figura di Daniele Spada: na-
to il 20 giugno l92ü a Sovere. da Spada Battista c Filiset-
ti Lucia. Licenza di scuola elementare. operaio presso la
ditta Sozena-Michetti di Soverc.
Veniva arruolato nel 1941 nel Corpo degli Alpini [Batta-
glione Edolo). Reduce: dal Monte Bianco. dal fronte gre-
co-alhanese e dal Fronte russo. da dove rientrava dopo un
avventuroso viaggio nel quale riportava il congelamento
dei piedi.
Dopo una breve degenza all`Uspcdale Militare di Monza.
veniva posto in congedo a casa.
Per evitare la deportazione in Germania. si arruolava
quindi volontario nella Divisione Fiamme Verdi Brigata
Tito Spcri di Brescia per dare il suo contributo alla resi-
stenza italiana.
Venne catturato l'11 ottobre i944 sui ghiaioni che porta
no a San Vigilio [sopra Castelfranco di Rognol. assieme
ad altri patrioti c dopo un breve combattimento durante il
quale riportava una ferita alla mano sinistra. Rinchiuso
nel carcere di Darfo. venne iucilato all'alba del li' ottobre
I94-il al Cimitero di Montecchio ed ivi sepolto in una fos-
sa comune. assieme ad altri partigiani fueilati la stessa
mattinata.
Dopo la liberazione ta fine maggio 1945) la salma venne
portata a Sovere dove si svolscro solenni funerali militari.
Gli c stata dedicata una via in S. Gregorio. [Da una nota
biografica del Figlio. Daniele. S-avere 1981).
Cfr. A.N.A.«1t]° Campionato Nazionale corse in monta-
gna. Sovere (Bergamo) 12 lfi.»"šl_r'l9Sln nel capitolo «So-
vere». Il 20 settembre 198! estato inaugurato il museo ri-
fugio della Malgalunga dedicato ai martiri della resisten-
za appartenenti alla 53“ Brigata Garibaldi. Cfr. ti Da una
gita in montagna un ricordo della Resistenza», in
Bergamo-oggi 2.-"9_.-"l93l e l`Éco di Bergamo del
10.59.-' I 931.
NOTA l'i"i'_-" PNG. “JDIRIGA N. 9
CULTD ALIA LU."'tM
La luna non risulta essere oggetto di culto sia presso i
Greci sia presso i Cretesi. Pressoi Romani fu oggetto di
culto probabilmente lìn dai tempi più antichi ma rimancn
do sempre una divinità minore. Non si hanno prove di un
suo culto a Sovere e a l.overc.
NUTA l'."i!`›.-'PA(ì. 9i}r"RlG››'li N. ll
A MINERVA
Vedi MARINONI «Storia di Lovere r›. op. cit. pag. 13. e
G. FINAZZI. ri Le antiche lapidi di Bergamo ii, Bergamo
lS'.ì'f›. pag. 26-3G.
ll culto di Minerva era abbastanza dil`l`uso nella nostra
provincia e lo testimoniano lc lapidi e scritte ivi rinvenute.
l'~«`U'|'A ITU.-"PA(ì. 9t},r"RI(iA N. IS
RELIGIONE DI CRISTO
«._.e da ritenere che la nuova religione (sostiene B. BE-
LOTTI. op. cit.. vol. l. pag. l39'} sia stata introdotta da
noi la Bergamo . quando a Milano era gia largamente pe-
netrata. tanto piu che le stesse condizioni di Bergamo.
|`essere cioe la nostra città un centro minore. il carattere
degli abitanti. attaccati alle tradizioni. il territorio profon-
damente imbcvuto di paganesimo. specialmente nelle val-
li. sono tutti argomenti. i quali fanno ritenere che il cri-
stianesimo si sia introdotto nel bergamasco solamente al
principio del secolo quarto». 1 primi vescovi di Bergamo
si fanno risalire alla prima meta del quarto secolo. Per
quanto riguarda la nostra eornunita possiamo affermare
che nel "lüil non era più pagana e lo testimonia il testa-
mento di Tuidone gasindo del re Desiderio dell`anno 'l'i'4
con il quale si vendono tutti i terreni posti in val Cavallina
lino in val Camonica e che il ricavato «sia distribuito ed
erogato ai sacerdoti e ai poveri di Cristo». Inoltre in un
documento de|l'33'l. Sc-vere risulta neIl`inventario dei di-
ritti e possessi del monastero di S. Salvatore di Brescia.
Cir. ft. LORENZI. «Medioevo camuno». Brescia. IQTU
pag. l IU c A. MAZZL «Corografia bergomense». Berga-
mo. ISSFI. pag. 406.
NO`I`.-it 180.-" Pàü. *_Jl_-"RIGA N. 2
A S. GIORGIO
"Jedi nota 272 a pag. 231. Ifopera di BÉRNARDINU
BALDI di cui si riferisce Suor Criacinta è il «Sommario
grande» opera divisa in 2 parti di cui la seconda e andata
persa mentre la prima si intitola: «Storia della terra di
Clusone». 1864. Questa opera non É stata ancora pubbli-
cata.
NOTA lis] PAG.9 l ,-"-Rl(}.›"t N. ll
PERGAM'ENÀ DEL 9.50
ti ...in suprascritto loco Suare. Pecia vidata locus qui dici-
tur propc ecclesia Sancti Martini. ...ii - «...nel soprascrit-
to luogo a Sovere. Un pezzo di terreno adibito a vigneto il
quale si dice vicino alla chiesa di S. Martino. ii. Si tratta
de «La permuta del vescovo. (di Bergamo) Odelrico ri-
guardante le proprieta ti henil in Sovere con un certo Ari
stolfo dello stesso luogo cle1l`anno 959».
Inoltre in questo importante documento vengono enume-
rate le principali coltivazioni di Sovere cioè. prati. campi
e vigneti.
Ci`r. A. MAZZI. «Corografia Bcrgomcnsc ›i. Bergamo.
ISBD. pag. 407-4133 e pag. 432.
NOTJX lEi2,-"P.J"t(}. 'š'l_.-'RIGA N. lE
›=iNTICO' TEMPIETTO
È improbabile data la posizione periferica della chiesa ri-
spetto all`insediamento romano che si trovava molto più
a monte nella zona del santuario. La parrocchiale di S.
Martino venne eretta sul bivio che gia prima del IUGCI di-
videva la strada che porta a Sovere da quella che prose-
gue per la Val Cavallina. Cfr. pag. 349.
NOTA lliìr" PAG. ill.-'l'1lG.À N.10
IL GRANDE S. CÀRLG
Per quanto riguarda la visita di San Carlo Borromeo a
Sovere c i suoi atti relativi alla parrocchia di Sovere si ve-
da pag. 438.
2'?3
NUT.›'i. ll'l4l'r"(i. 92.-" Rl(i.4i N. 2
SAN B'ERi'WlRDI.*'0 DA SI.EN.›i
Giunto a Bergamo nel l4l l {_l¬`t. RUNCHE`]"|`l. ti Memo
rie». VI. pag. -*ill o nel 1419 tmons. V. FACCHINETTI
«S. Bernardino da Siena mistico sole del sec. Xi/'›1. Mila
no. lFl33l sarebbe giunto poi lino a Clusone (N. MURA-
Ll. «Clusone ii. Bergamo. IUTS. png. 174) passando pro
habilmcntc per Sovcre. Non e certo che si sia Fermato a
pernottare in paese. C†`r. B. BELOTTI. op. cit.. vol. ll.
pagg. 34.'-1 e lññ. P. CADÉI. nelle sue -it Cronache lovere-
si ». Brescia. l9t'i9. a pag. ilo sostiene che: «_..c in visitato
l_il monastero di S. Maurizio). dicesi. da S. Bernardino da
Siena il 21 aprile I-433. subito dopo la sua Fondazione ii.
NOTA ISE.-'P.-ÀG. *}2.~"RIC|r N. lft
CAPPELLA DELLA DISIOLA
Detta anche chiesetta del Pizzo. (Pes). Non risulta elen-
cata negli atti della visita di S. Carlo Borromeo del i575
(vedi pag. 438) ma si trova citata nel 1528. cfr. «Cappuc-
Qini in sfintere ii, ms.. SEC. Xx. .*5t.|'Ch. Pl'OVlI'tCl£tl€ Câpptlü-
cini Lombardi. (sezione X). pag. 5. Milano.
Nei|`interno vi sono due tele: una. la più piccola. raffigu-
rante una natività e l`altra una Madonna con S. Giovanni
Evangelista c S. Francesco. Sulla parete di sinistra ester-
na (lungo la strada) e ancora parzialmente visibile la
scritta:
COMUNE Dl 5ü'v'F.RE
MANDAMENTO Ill DI LOVERE
CIRCUNDARIO Ill DI CLUSDNE
PRO`l/'INCIA Dl BERGAMO
mentre sulla parete della facciata non sono più visibili al
tre due scritte di cui si puo ben vedere nella lotografia di
ZANUTTI pag. 92.
N(}'l".›“k lSti_-"P.›.(}. 'šl3.-'B.l(i.-' N. l.'i
CÀRLU .ll-fAG."'v'U
"v'cdi nota n. 9D a pag. 265 e it. 35. Sti a pag. 263.
?~l{}IT.›" ll'iT~`.-"P.›'*i(i. H5.-"RIGÀ N. E
CASA FEDERICI-BII.ABI.~'W
Prima vi abito la Famiglia Paclucni_
Clr. pag. 392.
N(}'|'.-it IBS.-"l'.›t_i. *_J5.«"Rl(ì.› N. ti
DUE SOGGETTI SÂCR!
Questi due alireschi sono stati asportati dal rev. don A.
Ciuerra quando era parroco a Soverc, ll Cresu C rocilisso
si trova insieme a una delle due copie ricavate dall`altro
allrcsco. la Pietà. nella cappella degli al`l`reschi. mentre
l`altra copia della Pieta si trova presso privati. Della Cro
cilissione c ancora visibile qualche tratto mentre della
Piera si inrjividuano soltanto i bordi. appena si entra nel
cortile del palazzo.
llll_')`l".›' 139 r' PAU. '96 Riti.-'K N. 2
SIG. M'.-1R!.4 .-r'.›"v'.4 VED. Bi'L.›1`BI.›"i'!
Nata a Rovetta il IQ..-"l.›"lS5*J mori a Soverc il '.~'r"l~š.-"l'1.}'?›l.
274
Di suo marito l-izccbia. si parla nel capitolo personag-
gi distinti c hencmeriti_ Ora il palazzo Bilabini i.: proprieta
della Famiglia Berta iehc gestisce la latteria in S. Marti
noi. Prima di loro vi abitava il sacrista Coroltlfli
Liiovanni padre di Giuseppe. il noto intagliatore sove-
rese.
NU'I'r'l. ILJU.-" P.-Hi. *Jt'i,.-"l{l(ì.t N. lil
ENTRAMBI DI LA T'I'A."v'Z.'0 QUEREi"v`A
Ora conservati in Parrocchia.
}l'lf_l`l`.-'K lätl P.›"i.(ì_'~lI'r'.-"B.l[}.~' N. “J
Lei VERGHVE COI. H.-i."ffBI."'tr'O
Si tratta della l`an'|osa Madonna di Czestachova. ll dipin-
to e conservato nella casa parrocchiale. infatti Fzccltia
Bilabini. non avendo avuto ligli. lascio molti dei suoi beni
alla parrocchia. Vetli genealogia a pag. 284.
N(lIT.-'K liill'.-"'P.›`lif_ì. tilt.-"RI{'.ir ls'. l5
I .FA .-"lv'TONI
Ben ri ragione si lamenta Sr. Giacinta. Perché solo nel
l9'lS si e allestita a Bergamo una mostra sui Fantoni e. in
questa occasione. i: stato pubblicato un loro catalogo.
«I |¬`A.N`l`()Nl. quattro secoli di Bottega di scultura in
lìuropa » Neri Pozza Editore l9`lS a cura di Rossana Bo-
saglio su inizialii-'a dell`Amministrazione Comunale di
Bergamo.
lt__lI`|'_›'t IW-_-" P.-"'i(_}. *JH .-"Rl(Jf N. ll)
IL S.4.'"TL~'ARIü
'vedi il testo di Padre l..IBi-IRA`I'('lI MARIA DA SELLE-
RE « Il Santuario di Soverc» Borgnino 1954. ristampa ri
veduta eri aggiornata dcl|`erlizione del lt-H2 esaurita:
C.›'l.lv'l C.*L"›'l IJ. «Numero unico» Soverc ti-7-B
settembre lati). stampato in occasione dell`incoronazio-
ne dei Santuario: f- Cronistoria tlcllc feste e entrate e spese
per l`it1curot1a«'.ionc della lvladonntt della Torre» anno
l“¬Jl4 llilltš manoscritto di don C1. CALVI presso l`archi-
vio parrocchiale di Soverc. c if. Il Cavagna in S. Maria del-
la Torre... ~› di P. (_†APl_i.4tNl in Eco di Bergamo
li'.-"'lü_«"n5 pag. 3.
La parete del Santuario verso la Valle tmezzodi). sotto la
gronda dove vi c segnato l`an no l48tÉ›. [si veda foto a pag.
4fit'i'l. presenta tracce tli struttura romanica in un fregio
con archctti ti sesto acuto. che dimostrano probabilmen-
te. che la chiesa scornprmra era fatta a sot`fìtto allo stesso
piano tlcll`attualc ti trc navate.
Clr. « BlOC:R.4iFlr"t Parrocchiale» c pag. 47 dell'« Inven-
tario dcgli oggetti di arredamento esistenti negli edifici di
culto della parrocchia di Sovere »_ dattiloscritto. Berga-
mo_ 3t'.l_-"'ll.~"'l'~ilt›.`~š. lincaricato dott.. ing.. don Cr. BB-
R lì`I"l`«'t..
NOT.-'t ILI4.-"I".-'tCi. LJÉJ.-"RIGA N. ll)
ERIGERE DÂ ICÀRL0 .HÂGNO
La Fonte su cui si e basata Sr. Giaeinta c inattcrtdibile:
FI..-'5i}vlll*s'l() CORNARO ti Notizie storiche delle appari
zioni e delle immagini più celetiri di Maria » Bergamo.
1868 pag. fititl. tlovc si dice che nell`8Ul Carlo Magno le
cc erigere il Santuario della Madonna della Torre in un a
meno colle tli Sovcrc. Cl`r. D. CALVI. ti l:.`l`l`emeride sacro
profatia di Herganio» Milano. lñlti. I vol. pag. 359. vedi
nota n. Rf: a pag. EM.
RINALDO BOTTAINI
Vedi pag. 336.
NOTA l9t'i.-"PACi. l{l4.-"Rl(ì.i' N. 2|
CESARE CA.vTù
In «Storia di Bergamo e sua provincia» 185*). ristampa
Fausto Sardini. Brescia. l9?-4 pag. lOl'i': fi Sovcre. grosso
abitato .sulle rive del Borlezztt. ha belle case. lilature scri-
che. Fucine: nei suoi prati pascolano molte mandrie. Al
Santuario di Maria Vergine danno pregio artistico quadri
del Cavagna e del (_`arpinoni.››.
NOTA lFl`i',-"PA(i. l{lI5_-~"RIGA N. lì
IL .MAESTOSO CAMPANILE
Negli atti di S. Carlo Borromeo del ISTE si cita un cam-
panile dotato di una campana.
Cfr. pag. 442.
NO`l`A WH.-"PA(}. IOS.-"RIGA N. ZU
ANTICO SCUROL0
Fu restaurato nel N80 per iniziativa del parroco don
Gianni Marchetti. I lavori di restauro sono stati eseguiti
da Zanni Giuseppina. Le statue sono di scuola Fantonia-
na. ctr. U. ROTA «Andrea Fantoni» Bergamo lU'3~'l.
pag. 205.
NOTA WL).-"PA(i. l(]ñ.."Rl(_iA N. Il
M0!«'Ull›fENTO M-1ZIONA LE
Gli organi del Santuario e della parrocchiale sono vinco-
lati dalla Sos-'ritttendenaa ai Monumenti della Regione
l.ornt:iardia ai sensi delt`art. 23 della legge n. 1039 del
l.-"ti.-*'l93*). con decreto del 27,-"ll,-"'l95*§l prot. n. t'›5fil
{Santuariol c n. fi5ñ4 tParroi:cl1ia|e:].
NOTA 200.-"PA(}. l{}fi_-"'Rl(i.›'l. N. IE
CHIESA DE! CAPUCCHVI
Vetli nota n. l35 pag. 269.
NOT.-' ltll P.›°t(i. ltlkl,-"'R|fi.›'t. N. È
ERETTA NEI. 14?-I
Nella -< Hlt)(}R«*`i.F`lA Parrocchiale» vi si trova. a|l`ini?.io
della prima pagina: ii Anno M74: la popolazione risolve
di fahhricarc la chiesa di S. Gregorio». La chiesa attuale
e un ampliamento della chiesa originaria [del `-100). della
quale in angolo stai cst rimangono alcune parti di muro
con gli a†`l`reschi originali.
Vctli pag. 441. 444 c 40] nt.
NtÉIT .-1 EEl1
UNITO .fil
'v'etli nota
P›°t(ì. |fl9.~"RIÉì.-il N. il
S. .<'H.4RTI.~"G'
n. Idi' pag. ÈTG.
NOTA 2tl_`i_-"Pi'G. ltilil,-"RIGA N. lt)
I', 'f.*'t"TERDETTO EC`C.i'.E`SM'S'I`!Ct'J
Vetli nota
N ü`l'ƒt 204.
Qt,-asi:-=r
n. [O3 pag. 266.
-'PA(i. lüäl.-'l¬t|G.-. N. 20
CHIESA POSSIEDE
al l.a nascita del Salvatore: del scc. X'v'lll che si trova
sopra l`ancona dell`altare sul Frontale del presbiterio la si
nislral.
hl Matlonna della Neve: ora non c più in questa chiesa.
cl Gcäti legato: affresco -del `-'100 {ig.noto_]= con il busto di
Gesù morto che esce dal sepolcro con dietro sullo .f¬-fondo
TE! llüllü-Il L1
zi sud della
di L`Atlt.lt
na preghiera datata l=l“l?. Si trova sulla parete
terza campata.
Itala al lato tlel Crocilisso: alireseo del '400
tutti gli strumenti della passione e sotto si legge in scrittu
)li
tignotoi della Madonna di .ftrtlesiti ai piedi di Gesù ero
cilis-e¬-o con i santi Giovanni e Marco che fa da pala ali`al-
tare omonimo situato nella terza campata a destra.
Ricordiamo inoltre che sulla parete destra della terza na
vata vi era un dipinto a olio su tela di ignoto del sec.
itltXIX. [Mt 'nina ai piedi della Croccl. di proprieta della
i'amig_lia 'v'enturi c da questa donato [per volonta di (iinal
per titoli Lli riconoscenza e di amicizia a don Isacco Zan
chi. parroco di Piazza.
Per le altre
Gtiatlagnini
di Gesù c
~< Inventa rio..,, n,
pag. 33.
pitture di questa chiesa. f`ra cui due dipinti del
della seconda meta di-:ll'8tJ0 [un Sacro Cuore
un Sacro Cuore di Maria) ci`r. G. BERETTA
op. cit.. presso archivio parrocchiale.
_*-IUTA 205 PAG. I ltl.-" RlG.›*t N. H
ESISTE GIÀ -var 959VA . _
Vedi nota n. lišl pag.. E73. La chiesa suhi un primo am
pliamcnto
I IQTI
nel l-ltltl. ctr. L'Eco di Eerganio del
NOT.-'tt Ello.-`P.›"t(ì. l ll_l.-"Rlfjà N. lil
VI(-H RM
I.a parrocchia di Sovere divenne prepositurale plcharta
nel l59?. sniernhrandosi dalla pieve di Clusone c da essa
dipendevano le due parrocchie di Cerele Basso c Cercte
Alto. Il lo novembre lñlšl il vescovo Giustiniani aggre-
gava alla vicaria di Soverc le parrocchie di Sellere. (fa
stro. Pianico e Rova di iìritliric. Nei primi anni della se
eonda meta del secolo scorso il vescovo mods. Luigi Spe-
ranza sopprimeva tale vicaria c univa le due parrocchie di
Ccrete a (`lusonc c le rimanenti a Solto. Con decreto del
.lü novcmhre 192.1 Sovere c stata eretta di nuovo vicaria
con alle dipendenze le chiese di Castro. Pianico. Sellere e
non Piiizza
ltlofi. cl'r.
(E. 7IA}vll%
'(`.e1'etc`›| i
in quanto si c costituita Parrocchia solo nel
G. BlÈRE`l'TA. «li1eittario...›=. cit.. pag. 5. e
FTTI ti .fit ;›.on;~'.o per la prmincia di Bergaino
n |,`l~fico di Ber1:amo_ 1',--"'?_.-'1“¬}.`iÈ.
275
Sovere. Studi, documenti e memorie. Parte 2_2
Sovere. Studi, documenti e memorie. Parte 2_2
Sovere. Studi, documenti e memorie. Parte 2_2
Sovere. Studi, documenti e memorie. Parte 2_2
Sovere. Studi, documenti e memorie. Parte 2_2
Sovere. Studi, documenti e memorie. Parte 2_2
Sovere. Studi, documenti e memorie. Parte 2_2
Sovere. Studi, documenti e memorie. Parte 2_2
Sovere. Studi, documenti e memorie. Parte 2_2
Sovere. Studi, documenti e memorie. Parte 2_2
Sovere. Studi, documenti e memorie. Parte 2_2
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  • 1. NOTE AL MANOSCRITTO ZANUTTI S. Del Bello. B. F. Duina AVVERTENZA Le note si riferiscono al manoscritto Zanotti mediante Tindicazione della pagina con il numero in corsivo. della riga e della parola di richiamo. Esempio: NOTA 35 PAG. 21 J' RIGA N. lt. A GRICOI. TURA 35 indica il numero della nota. 2! indica la pagina del manoscritto Zanotti. ll indica il numero della riga scritta in cui si trova la parola riportata: AGRICOLTL-'RA. l`*-l(`l"'l`.- (lt,-'P.^tCì. I.-"RIGÀ N. l SGI/'ERE Comune in provincia di Bergamo a 319 metri d`alte:u.a sul livello del mare con una sup-erficie di 17.8 kmi. Dista 38 km la nortll da Bergamo. Ha due Frarioni Sellere c Piaz.?.a. É divif-itìi in due horglii dal lìume Borlezza: Martino e S. Gregorio. Coordinate geogratìche riferite al ponte: l.O}'~lGlTUDl.Nll-`. EST 9** St-l` l.ATlTllDlNE NORD 45" SIT La piovosita nella nostra zona e di circa l2OO mmfanno. Il mese più pit.wo:-.ao e maggio. il meno piovoso e gennaio. fiil 3| dicembre 1982: abitanti: 4687: emigrati: 93: immi grati: IS4: nati: 4?: morti: 39: famiglie: 1543: pensionati: SOS. NU'l'.~ l PAG. I'.-" RIGA N. (1 CIELO DI LGM'BARDIÂ Vedi .›fl.I¬`.SSAI'~«lIJRO l'i«l.fitNZ()?¬ll «Promessi Sposi» Cap. XVII «...u_tiel cielo di lombardia. cosi hello quancl`e hello. cosi splendido. cosi in pace ››. N(_}'I'A 2 PAG. 4.-" RIG.-'K N. ti BORLEZZA Il Borle.=.f.a nasce sotto Col Vareno non lontano dal mon- te Pora. Poco sotto passa per una valle che si chiama val di Pora vicino att un celebre tontanino ben noto ai cerca- tori di fossili. Raggiunto il pianoro sottostante. passa per la val di Tede dove riceve le acque dei corsi che nascono sulla Presolana e presso Onore si chiama la Gera. A Son- gavazz.o ttiventa il torrente Vitteggia. mentre da Cerete ti no a Pianieo e chiamato Borleara. A Sellcre e anche detto Tinas. come si trova scritto anche nel -«Libro di tipi deno minazioni misure di tutti i fondi del preposituralc benefi ein di Sniere tatto compilare dal R. Pret.-osto Luigi Ric- earilin tf l825l nella pagina relativa al fondo ti. 2 l. mentre questo termine ti oggi riferito solo all`orrido. S`I`E.FANO IJHUTTI. in un articolo s|.ill`F.co di Bergamo del 2?.-"'81.--"lüñì l_a pag. .ll intitolato: «Sulle colline di Castro i resti di un castellierc che diede molto lilo da torcere ai ro- mani ». dice a proposito del torrente Borle:-tza'. «Il Horlez- za originariamente fu tina Bora I`rtiirim poi Boi'ere reto latlina. indi presso i romani Htiro Lctitt ed inline presso 256 noi Borlc1w:t..... La Hotwr: la ritroviamo poi vicina. nelle cascine Ho-:'r ed al Bf›egr1 di Castrti. cosi come ritroviamo altri toponimi reto ladini e taurici che ora non indichia- mo.... ››. ¬, - }~l0'l`A ,i Pƒtfi. RIO.-f i'l_ T FLUVIL-'S INZINE Si tratta della permuta fra l`r'reidiacono Dagiberto e Giovanni liglio del l`u Martino di Sovere.. L`Arcidiacono cedette a nome della Canonica di San Vincenzo di Berga- mo: f›- petto mio in Stiore et i'c.r.rzmi moi".-'mrƒi`iii' et predƒcto rompo propi=_flir1'it:s lrtzƒne non :ttottttm lange ci ponfefl tuo appezzantento di terreno in Sovcre. la riserva d`acqtta del mulino e il predetto campo vicino al ñume lnzine non molto lontano dal ponte). Cfr. LUPI. «Codes diplomati- cus civitatis et ecclesiae bergornensis xi. Bergamo ITS4. l`."JEt. vol. II. col. titlfl. li documento risulta assai impor- tante. oltre che per t`intliear.ione delI`antico nome del Bor lexzat. in quanto e il primo che ci da notizia dell`esistenza di un ponte a Sovere. e per il riferimento al mulino e al suo canale. Di un mulino a Soverc si parla altresì neIl`in- ventario dei beni del monastero di S. Salvatore in Brescia compilato nel 905 dove si dice: ff in carte Sure motifta I our' :'ert`a*r`t mor.t`r`o r."ecem›› lnella corte di Soi-'ere vi e un mulino che rende tt) moggi di grano). Cfr. LUPI. op. cit. vol. ll. eol. 'ttltö tti. e pag. 433. 434. Si ricorda infine che la Valle Borlezza veniva chiamata Larna. come appare in un documento del l l'i'El' nel quale si legge ~ et in l“ut'i'e .f.uri:u__.fi.-iis Sartre in susum ›.›. Cfr. A. MAZZI. in I-l confini dei comuni del Contatto: materiale per un atlante storico di Bergamo». in Bergomum genn. marzo UJEE. pag. l'.~` e Diplomi pag. 433. N()'l'.›"*t 4.-" PAG. ñ .-"RI(}.l"l. N. 13 LAGHETTI DELLA T-OREA F.rano delle poir.-.=.e seat-'ate per rieat--ari-i la torba [carbone fossile). In seguito alle continue inon¬da;›'.ioni dell`Oneto. che impediva la coltivazione dei campi. negli anni `5(l renne abbassato il suo letto cosi che le pozze si prosciti garono. Si ricorda che nei laghetti della Torba mori annegato Bo- netti Ciiiilio il 23 luglio N29 all`eta di 23 anni. Fratello tli Carlo tutt`ora t-it-'ente (_ C`an'.f` Golf'. _l. Vedi pag. 43? tig. 24.
  • 2. NOTA PAG. fi.-" RIGA ULTIMA B0.t'v'ETTl' FR.›1NCESCO DI BRACCHIO Figlio di Antonio e Berta Giulia mori l`ll agosto 1909 al- l`eta di 46 anni. Suo figlio Francesco e detto Nano dei pës. Le case Brac- ehio si trovano nella localita /limose. Vedi pag. 43? fig. 24. NOTA PAG.'l."R1CìA N. 3 ALBERUNI DI VENEZIA Piccolo centro nell`isola del Lido. a Venezia. in posizione amena. SUO ab. ll nome deriva dagli alti pioppi che si ele- vano presso l`antico forte. eretto -'Et difesa di Malamoceo. NOTA PAG.'I .-"RIGA N. 20 FORMANO L 'ONETO ln realtà l`Dneto è emissario del lago di Gaiano. L'Dneto. dopo essere passato nella zona mano di Sovere. passa per Pianico dove alimentava una fucina ora trasformata in a bitazione tiri _ƒusi'nel. Prosegue poi il suo percorso passando dietro il dosso Quaglia per congiungersi inline col Borlezza in Poltra gno. NOTA ii.-" PAG. BIRIGA N. 2 ANGIOI.ETTO DI TRE ANNI Si tratta di Vigani Rosa. figlia di Giuseppe e Fattorini Consiglia. nata il 15 novembre i922. Si ricorda un solo altro caso di morte nell`Uneto ossia di Valenghi Pierino rimasto fulminato con una pompa nel- l"estate del 1979. NOTA 9.-' PAG. ti-"RIGA N. I4 VERSO IL IGG(-' Suor Giaeinta fa propria la tesi riportata dal can. L. MA RINDNI in «Documenti loveresiv. Lovere. 1396. pag. 216. il quale a sua volta riporta la versione del frate C. COLLEGHI in «Historia Quadripartila di Bergamo ci Suo territorio ii. Bergamo. loli. Che il Borlezza abbia subito un cambiamento di corso in tempi storici per cataclisrna. è sicuramente leggenda. La Val Cavallina infatti nel suo tratto iniziale non possiede neppure la pendenza suliicicnte allo scorrere delle acque: non esistono in questa zona sedimenti tipici del letto di un liurne e inoltre gli argini del Cherio. emissario del lago d`I;`ndine. sono cosi esigui da contenere a malapena le sue piene. e non si capisce come possono aver contenuto la maggiore massa d`acqua del Borleäzza (R. ZAMBELLI «ll fiume Borlezza passava per Piangaianoiv in «R0- va... isrs. pag. risi. SALMOYRAGHI F. (pag. ti «Formazioni interglaeiali allo sbocco di Val Borlezza nel lago t.¬l`lseo» MI. 1397) sostiene piu verosimilmente che il Borlezaa potesse scor- rere in Val Cavallina all`inizio del quaternario. deducen- dolo dalla sproporzione tra l`estensione del suo bacino e l`angustia del passaggio per cui ora raggiunge il Sebino. Secondo lo stesso autore. poiche anche la Val Cai-allina appare troppo ampia. non sarebbe da escludcrsi che nella prima idrografia vi abbiano detluito le acque Camune. Vedi in proposito il capitolo sulla geologia a pag. 310. NOTA lfl,-"P.-KG. ID.-"RIGA N. 2 ACHILLE .HUZIU Il passo e riportato da L. MARINUNI ti Documenti love- resi» Lovere i896. ristampa BS. l9?o pag. 216 il quale a sua volta si rita al1`« Historia Quadripartitav di C. CUL- LEUNI «Vicus oliviferi ecc. = Il villaggio di Castro. rie- co di olive ed un tempo memorabile. ando in rovina tra scinato da un immenso vortice di acqua». L`opera di A. MUZIO e «Theatrum sett partihus distin- etumv. Bergamo. Ventura. 1596. NOTA Il.-"PAU ltil',-"'Rl(i.›'t N.7 I.'ORRIDO DEL TfN.4ZZU La teoria de||`origine sismica e presa dal|`AMIGHETI`I A. «La gola del Tinazzo» Lovere. 1397, oggi e stata ah- bandonata. Vedi pag. 316. NOTA l2,-"PAG IO.-"UL'[`lMA RIGA VIA i"v'fflZIUNAI.E NEL F835 La strada nazionale n. 42 fu costruita nel tratto che passa sopra il Tinazao nel 1915 le non nel 1935 come e qui rife- rito). Cfr. M. CAMPAGNONI «Costa Volpino ›› ed. Fer- rari Clusone (BG). lüiñ. pag. lüó. NOTA l3i"P.›'(i. I l.-"RIGA N. 5 6000 OPERAI La Ferriera Franchi-(ìregorini. oggi TERNI s.p.a.. non ebbe rnai un numero di dipendenti superiore a 3500- 4U'U'D. E attendibile ehe alla line degli anni `2ü vi fossero circa ESUU dipendenti. ` NOTA lfir' PAG. ll.<"R|(ìA N. 9 INDUSTRIE Ecco come descriveva la eondilione di Sovcre nel perio- do immediatamente seguente aIl`unita d`Italia A. AMA- TI: « Sovere e luogo molto commerciale. L`industria e av- viata da una grandiosa lilanda di seta. da un filatoio con incannatorio e binatorio. da una fabbrica di stoviglie e da quattordici fucine. talune delle quali con grosso rnaglio ». Cl`r. A. Atlv1A`I`I. ti Dizionario corograiico dell`Ita1ia››. Mi Iano. Vallardi. 1363. vol. T". pag. 380. C`fr. inoltre. pag. 443. la descrizione di tiiiovaniti lla lez- -ze latte alla fine del '5t}t1. NOTA l5_.-"P.›'(ì. ll.-"RIGA N. 17 C.4SC`INAI.E STOCCD È situato in via Senator Silvestri n. fi. (Tfr. inoltre pag. 392. 257
  • 3. ?'~J(}I`l'.1*t lo-"P.='€Li. ll_."R|tf}.-"t l_íl.'l`ll'+*l»'t. OSPEDALE É Fospedale vecchio situato in via D. Spada in S. Grego- rio. NO`l`A IT.-"PAG 12.-" Rlfiƒtt N. 9 SIG. ÀIIHIERIGO BOl".LEøfU N. 2'l_.~"fi,.-'lli`.~'3 M. |t'n"l_.~'l*}3t*› Ura sepolto al cimitero di Soverc. Marito di Solemitc Zenti. Cfr. nota 248 pag. 28D. NO`l'A Ili.-"PAU 13.-"RI(ì.›'t N. ll PRIMA Pam.-1 Leggi Patata PIETRA. N0'l`A L9.--'PAG IS.-"RlEì.-lt N. 3 CER.4i'lfHCA La prima fabbrica di ceramica fu aperta e condotta dalla famiglia Bottaini nel see. XVIII ed aveva sede nel Palaz- ao 'v'entut'i. Si utilizzavatto le tnarne argillose di Pianico mescolate a caolino di li-"icenuta per la produzione di piatti bianchi. seodelle. lavori comuni. stoviglie fini da tavola. Per quasi tutto !`ottocento artigiani del luogo modellare- no vasi di nobile eleganza e di bella forma. per tleeorazio ne di eaminiere e per soprammobili. scatolette. vasetti. centri da tavola di gusto neoelassico affini ai tipi di Capo- dimonte e ai prodotti dell`arte decorativa veneta. viennese e bavarese. Ne manearono altri tipi di lavori: alzate di t`rutta.an1`orettt: porta fiori. ealamai e in maggior quantità eestelli intrecciati. analoghi ai ceatelli di vimini. di bel co- lore bianco latteo a forma quadrata. ovale. circolare. Ta- luni di questi esemplari sono tuttora conservati presso fa- miglie di Sovere. di Chiuduno. di Lovere. nella Galleria Tadini lfšala XVIII. vetrina VI). e a Bergamo. Dalla fami- glia Bottaini la fabbrica passo verso la mela tiell`ottocen- to alla ditta milanese Picozzi: in questo periodo i dipen denti erano eirea una trentina. tutti operai di Sovere. Poi nel [ETS la fabbrica passo alla ceramica Richard-Ginori. elie nel 1835. trasportando gli attrezzi e i materiali a S. 'Éristoloro (Mil. tronco queata tipica attivita locale. Cfr. L. .t'NGF.I.ll`l «Arte minore bergainascaa Berga- ino. 1974. pag. 31-4. .'il5 con illustrazioni di tipi di vasi e stoviglie bianche di Soverc. A. PICOZZI «Sulla Scoperta d`aleune ossa fossili nella marna... di Pianicoa. in Soe. I tal, di Se. Nat.. vol. I. lli5Ei. pag. T3 ss. e «ii RICHARD GINORI. La Societa Ceramica». MI Roma 1923. pag. 6 ss. Vedi Fotogralia a pag. 428. f~«lC}'|`r¬t 20.-"PAG l5_.-'RIGA N. il RÀLHONDU' RONCHETTI Ronchetti Carlo Raimondo: {'?l. lišlfi - Soverc IRTZ. NOTA 2| .-"PACL lt.i_-"R[(i.-' l"~i. là VENTI OFFICINE Presso la centrale del Macara vi era ne|l`S'U'U una fucina di proprieta Pegurri-I-tassi e poco più in giù. prima della fucina Michetti. la fucina Calvi ed un canale d`acqua det to roggia Calvi passava vicino ad esse parallelamente al corso del fiume. 258 }l{)T'.-'lt 11."'Pf't(}. lo.-"L_ll.'|'lM›"t Rlfjiä QLH TTRD FU(f.`Ii'"f:` I.e lttcine funzioiianti nel l93O a Sovert: erano: I) Fratelli Carrara. in Poltragrto (vedi fotog__rafia a pag. 414] El So-zena Miehetti 3] Canini in .5ul'e›:“t'hit›, dove ai producevano: eercltioni. ruote. bussole e assali. -ill Lanlranclti Ratlaele. al mulino. dove si produceva: for ehe. batlili. pale ecc.. l`O'l`A 23.-"P.-KG. 173' Rl(_ii"t N. ti SOZE.i"ti'.›'l E .HICHETTI Enrico Sozena. originario di Cremona. mori il I 3_i"t“i.-" I939. Luigi Miehetti itato il 22,.›"8,-"'1H39. inorto il 2l_.-"6_.f'l9'›'U. si sposo con Maria Giudici Il 1392 1949"] di Costa Volpino. Nel 1953 vennero collocati lo finestroni. interamente do nati dalle ollieine Michetti. alla lanterna della cupola di S. Pietro in Vaticano. assieme ad una lapide commernorati- va. Nf._)T.-it 24.-"P.-Ãlli. 17.-"RIGA N. I l FUC`!i't`›-1 V£'.`NIl`URI L`ing. Giovanni Vetituri acquisto nel ISS? due fucine uni- te poste in contrada Gambarano. una denominata fucina Nuova e l`altra fucina Merati. l venditori e precedenti comproprielari delle fuciiie erano l`ing. Cierolamo Silve stri. il conti: Mariano Boltaini {lëi31-lfilllì e Angelo Me- rati. Queste Fueine sono state tlemolite nel i937. Cfr. inol- tre pag. 392. NOT.›'i. 25.-“P.›''Ilì. lil.-"RIGA N. EU CASEIFICIU Era situato presso il Palazzo Venturi dal lato prospiciente il liume. .lUT«"t E6.-"P›'(i. l9.-"RIGA N. l DON GIOV.-1.-'WW VALSECCHI Nato il 25 ottohre 1881 (coetaneo di Suor Giaeinta) a Romano [piiihardo (BG) fu ordinato sacerdote nel l9CI5 e divenne Vicerettore nel Collegio di Romano Lombardo. Cìiunse a Sovere nel ltìtlì' come curato dell`oratorio ma- schile dove vi rimase per più di 50 anni. Nel i922 divenne direttore parrocchiale di Sovere e l"l 1 novemlare 1957 vi festeggio il Giubileo Sacerdotale. Mori il lil novembre ltlfil ti Sot-'ere ma volle. per testamento. farsi seppellire a Fara Ulivana lasciando tutto quello ehe possedeva all`Ur- fatiotrofìo fetntninile Mottini di Romano Lombardo. Nella aagrestia della Parrocchiale si conserva un ritratto eseguito da Callisto Gritti: vedi fotografia a pag. 455. NOT.-ti 1'.<`.-"P.='~.{i. lil,-"RI(}.-'K N. 'J BENVENUTO FURCHINI Benvenuto Forchini abitava nella villa ora proprieta Zop petti in via Roma n. IT. La segheria elettrica. il successi
  • 4. vo mulino elettrico e la trebhiatriee erano situati nel terre no adiacente il lato sud della villa. In seguito il I-'orcltini falli per un rovinoso affare in A- bruzzo. dove acquisto ong grande partita di legname da cui ricavare travetti per linee tranviarie. legname che non pote essere utilizzato perche rivelatosi inadatto. NOTA lil.-"P,-Uli. I9.-"Rl(ì.›'i. N. 15 SEGHERIA Da non confondere con la segheria presso il mulino al ponte di proprieta di Rodolfo Beretta. impresario edile. fallito nel 1950'. I.a segheria fu venduta alla famiglia Maf- fcssanti. l"~lO'|'A 2'-J.-"P.›(i. lil.-"RIGA N. lo PIETRO BRAGHJWI N. li"3_t'1S6*.l M. 6i"'10.t'193ll Sposato con Canini Angelina t24_f|2r'I8t'i9-l0_›-"I1,.-"P9331 ebbe 5 figli: Giovanni. Tranquilla. Colomba. Gian Batti- sta (padre del rag. Plraghinili e Santino. detto .Sìmti 'ln rn- sga. I`unieo tutt`ora vivente. NOTA 3U_-IPAQ. EU.-"RIGA N. 5.8 CERERM. gestita da Piero Camanini. era situata in lmavilla. oggi via Trento. dove attualmente si trova un negozio Tintoria Lavasecco. PASTIFICIG. gestito da Mariano Camanini {r.r'ei'Fn Posto'I. situato in via Rocco di fronte alla Villa Salaroli. ENRICO GUIZZETTI'. abitante alla Stazione. e con la cava oltre il fiume Oneto presso la cascina Foresti tPianico]. NOTA. .ll .-"PAC-_ 2[)_-` RIGA N. 13 MDBILIFICI Zanni Giuseppe fu Carlo con laboratorio in P.za Vittorio Emanuele Il. dove oggi si trova il Panificio-Salumeria: CAMANINI. laboratorio situato alfinizio di via Roma presso la Pesa Pubblica: CORONINI. in un primo tempo laboratorio aperto a Palem e poi nel palazzo Bilabini. NCTTA 32,-"'Pƒ'tt"r. 20.-"RIGA bl. fl-U Zr-iN.-'W GI'US£`PPE Fu commissario prefettizio nel 1929 e nel Iälfiti. Vedi pag. 452. N()T.› ll- F'.-IG. 2| RI(.i.t*i. l"~l. 2 L '0FFlCfM~1 CAM',-I NINI ljofftcina era situata alfinizio di via Roma dove tutt`ora abita la famiglia Camanini. E stata chiusa nel i964. I*-lO'l'›' _i-1 I-'z'l.(}. E I RIGA N, T GIUSEPPE ÉURCl'.""H'~"f Figlio di Giovanni e Radici Vittoria nacque a Sovere il I" rnarzo 1335. Fu itn notevole intagliatore sovercse chela- vorti artisticamente il legno per tutta la vita. Oltre ai lavo ri che si trovano a Sovere lascio pregevoli mobili intaglia ti nella sacrestia di Songavazzo e di Esmatc. un bellissi- mo pulpito nella chiesa di S. Felice al lago e arredo salotti e catnere di molte case. Mori a Sovere il 30 maggio I949. Suo fratello Giacomo contitiuo. ma per poco. il suo lílrezioso lavoro di intaglia ltìfll. Giuseppe (Ioronini appare ritratto nella fotografia di pag. I36 ctl e il primo a sinistra non mascherato. NIEIFTA 35.-"PA(i. 2! RIGA N. I I À GR[CDL TURÀ "tilt Soverel sui luoghi piu elevati vi sono prati pascoli e boschi: nella pianura prosperano i gelsi. il frumento. il g|'anolurco. la segale. I`orzo. ed anche i vigneti nella parte aperta a meriggio. Ifallevamcnto del bestiame costituisce una ragguardevole risorsa. Vi si respira t|n`aria eminente- mente salubre». tilt. AMA`1'|. op. cit.. 1368. pag. 8E'›0'}. l'ell`opera tli L. PAGNONI. ti S. Gregorio Barbarigo nel- la storia e nell`arte lftergamttscaw. BG. l9t'i'fl. neII`eIenco delle parrocchie visitate dal vescovo in data lfl ottobre 1659 si riporta Sovere con le seguenti caratteristiche: -S. Martino: entrata scudi 100. nel monastero n. 16 capucci- ni: in comune: entrata TUO scudi: l`industria: 200 pezze di panni aIti.... bovini tttltl. muli 60. pecore 2000.». Piu indietro ancora nel tempo. nel 905 (o 90fi}. nel politti- co del monastero di Giulia in val Camonica troviamo scritto: «Nella curte di Sovere (Sarei vi e una casa. una eaminata. terra arabile per seminarvi (un ricavato :lil 40 moggi Imoggio: misura di capacita dei grani: I rnoggio - tiü.-43 litri = t32.l I-tg. di grano seeeol tdi granagliel. vi- gne per lun ricavato di) lt) anfore. prati per tfcorrispettivi) 30 carri tdi lieno). un mulino che rende lt) moggi tdi gra nolli prebendari nella corte sono 39 tra maschi e femmi- ne te rendono) 1 moggio di frumento. 5 moggi di segale. 2 moggi di orzo; 30 moggi di miglio. 8 moggi di panico. In totale 46 moggi (inoltre) ti anfore di vino. 5 buoi. 30 maiali. 230 pecore. 6 capre e 20 polli». ctr. pag. 433. Per quanto riguarda il nostro secolo riferiamo alcuni dati: 1956: ti l.`agricoltura (di Sovere). caratterizzata dalla pic- cola proprieta. conta ISU coltivatori diretti. Il numero e e- levato e anche se i proventi della terra sono modesti per le famiglie contadine prese singolarmente. nel suo assieme fattivita agricola e importante ai fini economici generali. Si coltiva un po` di tutto: vite t_iI vitto. sui ICI gradi. rag- giunge una produzione annua di circa tiüü quintali). fru- mento. granoturco. foraggio. frutta. castagne. ecc. Rie- che sono pure le stalle i cui capi al censimento tlel 3I_.-"III,-"'lF}55 erano: vitelli litl. mucche da latte 278. altri bovini I44. agnelli l25. pecore 101. suini 103. cavalli 13. asini 37. ntnli 19». Dall'I:`co di Bergamo del 5_="8,-"'195ti pag. ti. IEIEU: vi sono a S-overe 5lI aziende e i capi di bestiame so- tto Ct_'i:¬'i tlivisiì bovini iüsl thruno alpina Sil. frisona IIS. metieci l3`l ovini 4[lI. caprini ti. equini 39 e suini IU4. DaI1`I:lco di Bergamo del 3.-"'4.-"'l93ü: |.tSovere: nuovo volto urbanisti- co» di F. CATTANEO. pag. 8. 259
  • 5. Non ses eno. 2: Rim. N. «i II.I.UMINÂZ!O.N'E` EI.ETTRƒC`À L.a Societa Elettrica Soverese fu costituita il I" gennaio 1926 subentrando alla ditta Giucli Giovanni. Primo pre sidente fu il cav. Angelo Pezaotti. consigliere delegato A merigo Boileau. consiglieri di amministrazione: Pezzotti Angelo. Amerigo Boileau. Luigi Michetti. Francesco Longhini e Giovanni Giucli. Nel 1950 la società assunse la denominazione di Società Elettrica S-overese per azioni. ed era stata preceduta da notevoli aumenti di capitale. ll consiglio di amministra- zione era formato da: Beniamino Baroni. Dionigi Cama- nini. Battista lvtafessanti. Antonio Seandella e Angelo Tortolì. La societa cesso la propria attivita in seguito alla legge 6.12.1962. n. lo-113 istitutiva deI1`Ene1 con nazionalizza zione delle aziende elettriche. Per cogliere il grado di di|` fusione del1`energia elettrica aII`epoea di Sr. Giacinta si pensi che nel 1934 le utente della societá erano cosi di stribuite: S01-tere: solo luce 57. motori 4. ferri da stiro 3. Piombo: solo luce lil'. Lo sviluppo de11`elettrificazione si ebbe solo nel periodo post-bellico specie grazie al1`iniziativa c all`aFflusso di ea- pitali investiti dal socio di maggioranza Angelo Tonoli tj188o-1969). NOTA 37.-'PAÉ|. '12.-" RIGA N. 16 DUE ALTRE CENTRALINE La centralina di Campo produce energia per il Cotonifi- eio Pozzi di Clusone. mentre quella del Maeara forniva la forza motrice al cementilicio di Zù (Riva di Soltol. ora e proprietà del Filatoio presso il ponte. NOTA 33,."'PACr. 23 .~"RlGA N. 4 EMIGRA ZIONE Ijemigrazione a Sovere raggiunse la punta massima nel 1936. anno in cui ci furono ben 374 emigranti (di cui ltäü a1|`esterol contro una media di circa 30 emigranti 1`anno per il periodo precedente. Cfr. A. GALÉOTTI. rt Proble- mi umani de1l`industrializzazione a Sovere ››. tesi di laurea 1967,.-lfitl. pag. 13. Sempre in questo anno si legge in una lettera (datata I novenihrel del segretario comunale al prefetto di Berga- mo. ehe a Sovere vi erano più di 200 disoccupati e che continuavano ad aumentare. ARCHIVIO COMUNALE DI SOVERE CIXTFG. 1*' anni 1935 39. NOTA 39.-" 1-'.›f'tG. È3.›"RlG.="t N. 11 TRE BA NCHE Banca Popolare di Bergamo presso il Palazzo Bottaini in via S. Gregorio: Banca Provinciale Lombarda presso l`at- tuale Casa Roneoroni in P.za Risorgimento; Banca Commerciale Lombarda presso il Palazzo Venturi fallita nel 1929. NOTA 40,-"P.›'t(}. 26.-" RIGA N. 1 GEOI.üG`L~i Vedi pag. 310. 260 NOTA 40.¦' P.›'tG. Eta.-"R1(i.I' 1*-`. il DAI. G'HL4C.'(.`!0 E DAI. LAGO Vedi pag. 315. l1(]T.›'t 41,-"'PAG. 27 .-"Rl(ì.›"i. N. 3 I.M,=I' VILLA Per alcune indicazioni sulla toponomastica c1`r. pag. 377 fig. 19 e pag. 403 tig. 22. NOTA 42.-" PÀG. 27.-" Rl(}.›' N. 7 PRA TH.UNGHI La localita Pratilunghi si trova presso il Ponte della Car- gia e comprende un dosso vicino a una easeina labbricata nel 1914 a destra della nazionale per chi viene da Berga- mo. In questa zona vi era un gruppo di 4 sassi di pietra rossa che suscito per parecchi anni la fantasia dei sovere- si. Cfr. Eco di Bergamo iO_f9,"'›'fi. «Il Dolmen dei Prati lunghi a Sovere H. di M. CANINI. In Questa zona si trova anche la « Valle del freddo» ehee un interessantissimo biotopo (ora riserva integrale) dove vi prosperano una mierolauna e una flora di tipo alpino pur trovandosi. la valletta. ad un`alte::za di circa SUO m. s.l.m.. 1| fcnometto è assai raro in tutta Europa ma nel manoscritto di Sr. Giaeinta non si trova eitazione. Cir. « Vicino al lago di Endine una zona che ha il Clima clell`a1ta montagna» di R. Z..='tMBF.1.1_I su l`Eeo di Berga mo. 14_.f4,."'19T6 e di D. FURLANl:`.`I`TO ti Breve guida al Fenomeno geologico-biologico della tt Valle del Freddo» a cura del Nucleo eeologico alta val Cavallina. eielostilato in proprio Endine 1981. ÉIJOTA f13P.-ÀG. 27.-'RIGÀ N. T DEVNI VA .PER RIPOSÂRSI Riteniamo che sia praticamente impossibile determinare e I- deserivere eon cosi tanta precisione la posizione del letto del liurne Borlezza in epoca preistorica come invece qui viene descritta. È comunque seientifieamente esatta l`ipo- tesi ehe il Iiume fosse molto piu grande ed alto. l Vedi pag. 314 ss. 'I. 1"~'()T.›' 44,-"P.›'G. 27.-" RIGA N. 10 VECCHIO LAGO Vedi pag. 315. |. NUT.-lt 45.-"P,-1l.G. 28/"Rl't'_ì.› N. 3 SONU DDLOMITICI La valle Borleaza e scavata nelle rocce dell`eta Norica. costituita soprattutto dalla grigia DULUMIA PRINCI- 11 PM.F. resistentissima. poco fertile. rupestre. che forma li quasi tutti i pendii del territorio. 1 A1 predominio quasi assoluto della Dolomia Principale. si ` contrappongono poche eeeezioni. Cfr. R. ZAMBEL-L1. «ll volto preistorico della valle Florlezza». in L`F.eo di Bergamo 4.*'1.-l19'l9.
  • 6. NOTA 415:' PAG. 28.-"Rlíìfii N. l'.›` .›U..4BÀSTRU RARO La cava non e di alaliastro ma di onice e venne parzial- mente sfruttala da Gianbattista Lumina (Niirol di Pianico negli anni `5(l. Tuttavia. dati i rilevanti costi di trasporto la cava venne in seguito abbandonata. nonostante 1`otti- ma qualita dell`onice. NOTA 4'.-'_-" PNG. 23 .-"Rlfi-A N. 19 GI.-il COMO SUA RDO Figlio del Conte Luigi e della Contessa Giulia Baroni Scotti nasce a Bergamo il 25,58.-"1S33. Nel 1908 si laurea a Genova in Giurisprudenza. È subito collaboratore del Giornale di Bergamo. consigliere di minoranza a Bcrga mo e sindaco di Villongo. Ne11`agosto 1911 sposa la nobi- le Teresa dei Conti Bottaini de` Capitani di Sovere. Parte cipa alla 1” guerra mondiale. Nel 1924 é tra i primi 15 De- putati di Bergamo al parlamento nel partito fascista. sot- tosegretario alla Presidenza del Consiglio e al Ministero degli Interni e nominato Senatore nel 1929 e dall`ll mar- zo 1939 lino al 1943 ti Presidente del Senato. Muore nel 1947'. Cfr. don ANTONIETT1 ti 5.17.. il conte avv. Giaco- mo Suardo alla presidenza del Senato .›+ in La Rivista di Bergamo 1939 vol. XVII pag. 119 e B. BF.L.OTT1itSto ria di Bergamo e dei Bergamaschi». vol. V1 pag. 234. 291). 3{J7 n. 308 n. 3U9. NOTA 48.-"PAG, 28,›"R1GA N. EU TERESA BOTTÀINI Teresa Bottaini nacque l`l.›*'1r"l892 da Giuseppe. ultimo dei conti Bottaini e da Giuseppina Banzolini. Mori a Ro- ma il 24 febbraio 1941 e con testamento olografo in data 25r"3_.-"1938 lascio tutti i beni di casa Bottaini ai «poveri di Sovcre v. {ECA) Cfr. l`l:`co di Bergamo in data 25 e Elfi febbraio 1941. NOTA 49PACì. 29.-"RIGA N. 3 NL-'U VA S TRÀ D/I La strada che da 'Sovere conduce a Bossico fu inaugurata il 23 luglio 1911. 1 progettisti furono l`ing. Giovanni Zaretti Il 1871-19221 e l`ing. Giuseppe Gavazzi 11874-19351. Cfr. B. BELOTTI «Storia di Bergamo e dei bergama- sehi ti vol. VI pag. 526. e v Inaugurazione della strada Lo- vere Bossieo il 23 luglio programma» Eco di Bergamo 18.-"I9 luglio 1911 e «La nuova strada Lovere-Bossico - descrizione ›› Eco di Bergamo 24..-'25 luglio 1911. ND`l`A 51).-"Pz'(_¬r. 29.›"Ft1Gi" N. 4 BOSSICO « Il 14 aprile 1621 il curato. licenziato per cattivi riporta- mcnti. volendo restare per forza. aduno gente e suonata la messa. tiri una domenica) radunato popolo in chiesa protesto voler essere riconfermato. e dato mano ad un ar- chibugio preparato in casa. uccise il sindaco della terra.... ed insorti i compagni. uccise altre persone. 1 rei furono tutti condannati alla galera ii. Dal «Dizionario Odepori- co» di F.. FURNONI manoscritto presso la Curia Vesco- vile di Bergamo. vedi anche M. CANINI. «Guida all`»'*t|- topiano di Bossico» Pro loco Bossico 1976. NOTH. fil PAG.29 -"Rl(ìPt N. l'1 TURBO SIfJLI1".4RH_»'S Fossile molto più antico di quelli che si rinvengono nel bacino lacustre di Pianico_ Qui pero vi e probabilmente un errore di classificazione in quanto i fossili del genere TURBO sono tipici del Cretacico Superiore (circa 100 milioni di anni fal mentre le rocce dell`altopiano di Bossi- co sono retiche. cioe del Triassico superiore (circa 2'U'U' rniliorli di anni fa). cfr. lig. 2 pag. 313. NO`l`.-'lt 5.'-1.-" l3'.1'(i. 31').-"RlG†"t N. ti osrorrw or Sovana vedi pag. 324. NOTA 53 PAU.3 1 RIGA N. 2 OSSA U.~'1«M NE Riteniamo errata l`ipotesi di Sr. Giacinta a riguardo delle numerose ossa ritrovate durante gli scavi nella zona aca- se nuove ii. Queste ossa appartengono mollo probabilmente ai morti di una peste come quella del 1630' o tuttalpiu ad una epi- demia del tardo Medioevo. non appartengono di certo a delle genti vissute in epoca preistorica in quanto si trove- rebbero meno numerose e ad una profondità maggiore. qualora le condiziotti del terreno ne avessero consentito una cosi lunga conservazione nel tempo. La chiesa di S. Rocco che sorgeva proprio itt questo luogo. [demolita nel 19561 era dedicata al protettore dei malati di contagio. 'v'edi pag. 441. l`Ul'A 54.-" PAG. 31.i"R1l'.'iA N. 13 PACHIDERMA ENORME Si tratta di un rinoceronte il cui nome scientifico e RH!- NUCEROS M1'-IRCKI. 11 fossile venne conservato nei lo- cali del museo di storia naturale di Milano. ma durante i bombardamenti della 2" Guerra Mondiale andò disperso. Vedi pag. 320. nt. NüT.›“'t P.›'t.(ì.31,-"'RI(ì.^*i. N. 19 È oenvrorve .ma ln realta il lago che occupava le nostre zone e stato ricol- mato circa HIJ.ü(l-U anni fa e a que1l`epoca non esistevano insediamenti umani che sono invece di molto posteriori. 1 reperti rinvenuti nella zona dell`Alto Sebino ci portano a credere che ne1l`età del Bronzo {2.üi}ü anni a.C.) (E. A- NAT1. 1968) vi fossero dei primitivi stanziamenti umani: c quindi improbabile che all'epoca del lago vi fossero del le paiafitte o altre abitazioni umane. Cfr. pag. 321. «Inse- diamento protostorico ai Ronchi di Lovere ri di L. COT- TINELLI in « Bollettino del centro Camuno di Studi Prei storici vol. V1 1921 pag. til e F.. ANATI «Origini della civilta carnuna ›r. studi comuni. vol. IV. F.diz. del Centro Camuno di Studi Prcistoriei. Capo di Ponte (BS). 19615. 261
  • 7. N(}'l`A Fo.-"l'A(i. 3.1-"l~l.l(i.~* N.3 PER VJ L CÀ V.^lLLlNÂ' Vedi noia *J sopra. ?~l(1'T.›*'i. 51',-`P.-'{i. 32.-"Rl(i.-" N. '." PRESSO PARRE Anche a Castione si trovarono reperti dell`-:tà del Bronzo (circa lüüü anni a.C.l. Nel settembre 1381 sul Cleclii.-'io della Presolana si trovo una spada di bronzo. Cl`r. G. MANTOVAì'll «Notizie archeologiche Bergo mensi -› Bergamo. 1380 pag. 196 e seguenti e B. BELOT 'l`l. op. cit.. vol. l. pag. 12. NOTA. PAG. 32 .-"RICA N. lñ DEi'i"Oi1{f.''ÂZIOi*i"E DEA'. PAESE Vedi pag. 338 e L. MARINONI op. cit.. pag. 184 nl. l. N()T.›*t 5*J_-" PAG. 32 RIG.-N N. iii DON GIO VA.*'ii'›"i'! ZÀMBETTI « l.a Valle [Iavallina illustrata. ossia passeggiata primave rile da Trescore a Lovere 1-. Bergamo. 1904. pag. 251. NOTA E10! P.›'l.G. 31.-"RIGA N. lli DIPLOM.-<1 DEL I. '85 F" Il diploma in questione ctlatalo B37 e non B57. Si tratta del «Diploma di Lotario l imperatore che conferma i di- ritti e i beni del Monastero di S. Salvatore in Brescia». Lotario I (715-8551 e stato re d`Italia e imperatore d`üc- eidcnte läfiü-8.551. Vedi pag. 432. r~toTA fil.-' PAG. 32 .-"RIGA N. 20 S'. SALVATORE IN BRESCIA O di Giulia. Vedi pag. 334 nt. NU'I'A ñ2.~"PACi. 33 _-"RIGA N. I DUCL":'lffE.'i'T0 DEL 905 Si tratta di una venditti di Gisaverto di Sos-erc di alcuni terreni in questo comune a Herlcü abitante nel pac- se di Istoria. Vedi a pag. 3t'i(}. 36| nt. .`*lCl`I`.›5i E13.-" PAG. 33 .-"RIGA N. 4 .MEMORIE DEL 928 E DEI. 959 Vedi nota n. 131 pag. 273 e pag. 432. NOTA hi.-"PAü. 33 .~"Rl(ìA N. 4 M'.-f1ZZf C`l`r. ANGELD MAZZI «Corografia Bergomcnse nei se coli VIII. IX. e X ii: Bergamo dalla Tip¬ogral`ia Pagnoncelli 1880. pagg. 406 41:11-}. ÉJ(}Ti-'lt 155.-" PAG. 33 -"-BIG.-*ii N. 'J R(}BAC.'.›~lSTEL.f.(.il DI SUÀRE In un documento del 1402 iarch. parr. Lovercl si dice: 262 «Linus Hotlulphus dc Celerys preshiter ecclesie sancti Georgii. Robacastellus F. dni Otldoni dc Capilancis tlc 5-šuare et Lanfrancus... ». dui.-'c si legge che Rnhacaslello era figlio di Oddone dei Capitani di Sovcre. ll Biancardi in alcune sue note manoscritte poste ncll`ar- chivio parrocchiale di Lovere ci da uno schizzo di una tomba che doveva essere posta esternamente alla chiesa di S. Giorgio in I.oi/ere. sulla quale era malamente leggi- bile. la seguente epigrafe: fi HIC LOC. Dl*-'I ROBACA- STP-.LLI DE CAP[T`Al*~'E|S DE SOARE FECIT... D PUS... ,,.DF.CEl.. DEL LOARI-.l A. D. MCC... ›i. La tomba venne demolita nel lfifiå durame il rifacimento della facciata. L`allora pre'.-'osto Rustiziaiio Barboglio Fece porre sopra una porta cl'entrata una nuova iscrizione in memoria del- la precedente che dice; «(_IAVAl.(I. DE SAL. EPI. BRIX. HEIC. LOCO DNI RODULPHI DE CEL. DF. LOARE ET RUB. CAS'I`I:`LLl DE CAPIT. DI. SOA RE F. F. OPUS A. D. M.CC.L}(IIl›i. ll riferimento al «'i,-sco~.-o di Brescia Cavalcano (1254 12631 e fondato si eurimmnii; su una tradirione popolare che identificava questa tomba con quella del sopracilato Vescovo. In fa- vore di questa credenza vi e anche nel catalogo dei Ve- scovi di Brescia (Ci. KADENIGO. «Brixia Sacra ii. }(XX"I e pag. 278 -279] la seguente nota: «CAVALC.-'-- NUS DF SALES VENERABILIS EPISCOPUS BRI- XIENSIS SF-.DIT ANNO5 IX QUI FUIT EIECTUS A PF.SSIM(J F-.CELlN() ET IACIi`I` IN ECCLÉSIA SAN (TTI ('iEOR(il DE LCIARl:i.I›. Il Rodolfo Celeri di Lo-'e- re e il Rohacastello di Sovcre sono nominati in qualità di preti in Lovere solamente intorno al HUB. Cfr. Don A. SINA «La Parrocchia di Lovere» note di storia con illu- strazioni. 1926. Loi-'ere pag. 41. 42 e *JE-š. NU`l`.1 fifa.-'PifiiG. 33 "RIGA N. 12 C. COLLEU'.~"li'I Fra CELFSTIND CULLEONI ti Historia quadripartita di Bergamo-› Bergamo 1627. .“~l{}T.-' 6?.-' P.›`i.(i. 33 Rl(_ì.›*i. N. 19 SOPRA Lüan Non esistono prove attendibili per ritenere vera questa 1- potesi. (Éfr. L. MARINONI op. cit.. pag. 13. NOTA. fill.-" PAG. 34.-"RIGA N. 6| PRETORE LUERI Questa arehitravc c stata asportata (nel marzo del 1963) ed ii eonseri.-ata. a cura del Rev. don Gianni Marchetti. nella Cappella degli A†Trescl'|i (o f.lell`/'ktltlolorata o degli Ortil. cosi denominata in Seguito alla scoperta di due ope re di Antonino Boselli (152'›']avvent1la nel 1968. ctr. L`E- co di Bergamo del Edil 1..-"l'J6R vedi lologrttfia a pag. 446. l"|U`l'.~"t ti*-l P.›'t('_}. 34.-"Rlfìiì N. 15 ERA SMG DI VAI.VASSO:VE (Udine 1523 - Mantova 1593). .-'cdi riprodtncioiie di al- cune strofe del poema «La caccia» in .sf.›i=rr:t-c;›_r›t=rrt:.
  • 8. NO'l`A 711.1" Pi(_ì. H ."'RI(i.›'Ii N. In «-INGEI_fD«-I «Sovere e terra honorata. e nobile. ma seotnmoda da catntninarvi. Gli essercitij che si fanno quivi. ele cortesie. che a Iorestieri si usano dagli habitanti sono eccellente mente descritti dal Valvassotie: il quale afferina etiandio sul monte detto della Corna pigliarsi ottimi spari-'ieri » C_ COLLFDNI. op. cit.. parte I. lib. IG. cap. XXXW'. pag. 5419: l`opera qui citata e tt L`Angcleida›› di F.. DA VAL- 'v'ASONE. pubblicata a Venezia nel 15911. ma l`opera nella quale viene citato Sovere e if La caccia tt. edita a Ber- gamo nel 1593 e precisamente nel canto secondo strofe 34 ss.. dove sono citati i Nicolini [4t1)e il castello (461. l''C1'I'.~'1t 'Il Pñü.35.~"RIG.›`t N. I MUR.-I TOR! _ "i"etli IVIURATORI I.L.`=DO'v'ICU «Antiquitates italicae medii aevi» (VIT) 1843 e I.. MURATURI «Annali d`Ita- lia dal principio dell`era volgare all`anno 1749». Venezia 1812. l'`U"1'.›'1t 72.-"P.-'G.35.-"R1(i.›1t N. ti M.-I !'v'GSC-`R`ƒTTO Ci si riferisce alla «BIOGRAFIA Parrocchiale ›~›. ms.. sec. )('v'III. cl`r. pag. 374. NOT.-'t T3.-"PAG 35.-"RICIA N. ID I/ICO ROI!-:MNO Vedi pag. 326. N(1IT.›*t T4.-"PAU 35.-"RIGA N. IE STORICO BERGA`.'I4'.›I SCO Potrebbe trattarsi di G. B. RUTÀ e della sua opera ti Del- l`Origine e della storia antica di Bergamo». Bergamo. 1111114. NOT.-lt T5 P.=Cr. 35-"I-I.ILiA ULTIMI.-'It M0.›"it'ETE ROMANE Queste monete insieme ad altri reperti ritrovati in seguito. sono forse conservati negli archivi -deposito del Museo Archeologico di Bergamo. come ci e stato riferito dal di- rettore del l'vIuseo. prol`.sa R. Keller (1981). Si tratta di tnonete romane del II secolo d.(.È. iti bronzo. di cui a Lovere se ne sono trovate diverse. Una di tali mone- te fu ritrovata nel 1E15ftt durante gli scavi perla costruzio- ne di una casa. Tale moneta. in buon stato di conserva zione riporta da una parte una figura seminuda seduta e tenente in una mano un`asta e nelI`altra una specie di eop pa c sotto di essa le lettere S.C. mentre a sinistra sono ri portate le lettere M. PIV. e dall`altra una testa cinta di al loro con attorno le parole ANTONINUS AVCT PXXV c un`a1tra lettera corrosa. Clr. -f Sopra alcuni ritrovamenti tomhali di eta romana a Lovere ›› di G. Silini. GA. Scalzi. I.. (fnttittclli. t"t. Priuli. Lovere 1976 pag. IS. CI`r. inoltre a pag. 32ñ. l'(1T.›'t `.~'t“i.-" Pitti. 3(i.-"RIGIK N. l'.›' F.F:`DER.ICU BÂRBÀRUSSÀ Vetli nota n. ID2 pag. 2156. NOT.-"'i '.-'T' P.-UCI.37,-" RIGA 1*-l. 5 MI.-"v`E.`RV/I "v'edi nota ITS pag. 273. NUTA '.~'H_.-"PA('_i. 3`.".-" RI(i.-'It N. ti F.EDERI¬CI Vedi F.F. M:'RENZ.I: «I capitani di Sovere e la 'v'a1Ca monica ». Trieste 19108 pag. Si'. dove questa tesi avattzata tlaIl`Clclorici viene respinta: cI`r. pag. 3155. NUT.›"i `.›"9.-"P.›"t(i. 37.-"RI(ì.-*K N. Ii' VALLI' C-'A VAI'.I.I'NÂ E SERfA.~"lt'.›i Sovere appartenne. almeno fino al XVIII secolo. alla Val le Seriana superiore come risulta in una nota del 30 ago- sto ITZT. A. S. VE.È*lEZ.IA.SE1'ATU. RETTURI. REG. lt)-1. (1. 145: -tl comuni che appartenevano al Corpus della valle Seriana superiore erano: Clusone..... Cerete. Sovere... ». cl`r. H. I-lI`~.LüTTI. op. cit.. vol. IV. pag. 319. A testimonianza di questo vi e una pietra di confine del 178? nella valle delle Fontane sopra la casa colonica dei Pertegalli. ora Laini. in cui vi e scritto da una parte: 1787 COIVILI DI É-iO'v'F.RI:` VAL SERIANA SUPERIORE {l`acciata estl' e tla|I'altra ANN DN] IZANNO DCIIMIINII CUIVIU DI SOLTO VAL CAVALLINA SUPERIORE [facciata ovest). l.1n`altra pietra di confine del 1787' si tro- va nei prati Pertegalli a Iianco dello stabilimento Canta- tttessa. Cfr. «Rüvat-. Ist. Grafieo Litostampa. 1915. pag. til: vctli l`otogral`ta a pag. 2915. NOTA Ii[l_--"P.›'i.(ii. 313.-" RIGA N. ti G.E!v'SERIC`0 IM- 4771 Re dei Vandali e degli Alani. nonostante le invo- cazioni di Leone I. saccheggio Roma perla seconda volta nel 455 e altre citta fra le quali Bergamo. Cit. B. BELUTTI op. cit.. vol. I. pag. 55. I't"IT'z' ti I PAG.321,-"RI(_ì.-"s N. 11 RE BIORGO Biorgor. re degli Alani. giunse in Italia attraverso le Alpi Uccitlenttili per saccheggiare. come vuole la tradizione. Fitalia. Secondo Fraticesco Be1laI`tno. storico hergttnia- sco. gli Alani Furono sconfitti nei pressi della Val di Scal- ve. intorno al tnonte che dal fatto avrebbe avuto il nome di Presolana come ti dire tt Presa .=lana it. ma questo e ab- bastanza inlondato. Cit. « Curiosi intrattenimenti ›› del patire GREGCIRIU DI lv'.-"iL t_`Al1vICIN1Ci's. VE. Ifisltš pag. 23111 e segg.. e per no tizie criticlie sulla tradizione G. .-*i.N`1'(')Éll..`CCl tt La leg- genda degli Alani» Bergomum 1933 p. 53. c B. BI-ILO`17 TI op. cit.. vol. I pag. 55 e 33. 263
  • 9. NOTA H2,-' PAG. 3-Fi.-"IHGA N. l2 BE!.IS.›iR.l0 Traeia 494 circa - Costantinopoli 565. Generale bizantinti. sostenne per un anno I`assetlio a Ro ma del re ostrogota Vitige. {_53'l-538`I. NOTA H3,-"P.A(i_ _1tii.-"RIGA N. If'.- I/ITIGE (M. Costantinopoli 542) Re degli Gstrogoti (536-54t)]|. Dopo aver conquistato e raso al suolo Milano (539) e probabile che tra le città che. in seguito a questo. si arre- sero alla sua volonta 1.-'i fosse anche Bergamo. Nello stesso anno i Franchi erano scesi in Italia con le so lite devastazioni che per effetto di stagioni avverse e di malattie causarono pestilenze in tutta la Lombardia. Viti- gc 'renne sconfitto a Ravenna nel 540 e fatto prigioniero da Belisario. NOTA ti-1.-' PAG. 33.-"RIGA N. lål S. GIOV.4.~'W"I VESCOVO Vescovo di Bergamo (XI) dal tf't'l al 6?9_ l-'OTA R5 PAG.JU.-"RIGA N. l REGNO L 0!"GOB,-1 RDO l Longobardi invasero Fitalia nel 563 e vi rimasero fino all`arri-'o dei Franchi. La dominazione Longobardica ha lasciato ntlmerose tracce. Nel campo linguistico si trovano tutt`ora usate. nella for ma dialettale. vocaboli di origine iongobardiea. es: scos- sal = grembiule. biot = nudo. barek _- recinto. broa _ scottare: come pure nella toponomastica (cfr. M. CAM- PAGNONI. op.cit.. pag. 68). Di notevole iinptirtanza fu t`editto di Rotari [anno 643] che pose le basi del diritto longobardico In base al princi- pio rnedioes-'ale della personalità del diritto. per le popola- zioni di origine iongobardiea si continuo ad applicare tale legislazione anche con la dominazione carolingia e le se guenti. Tracce di diritto longobardieo si trovano ancora in documenti del sec. XV. Si ha infine documentazione dell`t1so (li nomi longobardi- ci a Soverc: ~=(;}ise-'ertus abitator in villa Sui-e›› «Gari mundus ct Aristolfus». el`r. MARFNZI. op. cit. pagg. 64- 65. NOTA PAG. 39.-"RIGA N. 4 CARLO i'l-IAGNO i"'i'.EL TTS? (N. 2 aprile 742 - M. Auuisgrana 28 gennaio B14). Re dei Franchi (768-EDO). Nel l'73 invase la Lombardia e costrinse Desiderio a capitolare in Pavia. dove. il S giu- gno 'H4 assunse il titolo di re dei Longobardi. ll regno dei Longobardi non venne di colpo distrutto ma ad esso segui un dominio dei Franchi o meglio dei Caro- lingi. Cfr. B. BELOTTI. op. cit.. vol. l. pag. 209. Suor Giacinta riporta la data inesatta non per imprecisio- ne. ma per uno specifico motivo: la attinge dall`-ii Istoria di Brescia ii di G. BIEMMI. tomo ll. BS. I74-4. dove a pagi na -14 e detto: «che la val Camonica fece una gagliarda 264 resistenza all'armi dei Franchi (C. Magno). cosicché da questi non pote essere ridotta sotto al loro dominio. se non 5 anni dopo che dorninavano tutta l`ltalia, cioe nel- l`anno 779 1-. Questa notizia e molto probabilmente infon- data cosi come molti altri studi di G. Biemmi. Altre opere di limitata attendibilità storica a cui potrebbe aver attinto Suor Giacinta sono: - F. ODORICI «Storie brescianea. BS. 1856; - G. MORELLI uCroniche della patria» ms. ora perdu- to. sec. XVII e «Compendio delle imprese di val Camoni ca fatte da Carlo Magno». Venezia l6l8; - p. GREGORIO Dl "«"Al.l.E CAMONICA «Curiosi trattenimentii›_ VE. i698: p. C. COl.l.l`-.üNl. «Historia quadripartita»_ BG. 16211'. Cfr. P. CADEI. «Cronache lovcresi». B5. 1969. pag. 45. NOTA E-¦1'_.-"PAG 39 .-"RIGA N. S CARNERIU ALAl'f'Cl La leggenda vuole che Carlo Magno combatte in val Ca- monica Cornelio Alano e lo costrinse a rifugiarsi in val di Scahfe. dove. in cambio della vita lo costrinse a ricevere la fede cattolica. Questo luogo poi si sarebbe chiamato Presolana come se si dicesse luogo dove fu preso Alano (C. Colleoni). Oltre al fatto che molto probabilmente Cornelio Alano non e mai esistito l'atltore si dimentica di aver gia dato l'i- dentica spicgalione del nome di Presolana anche per la vittoria eonseguita sugli Alani di Ricimero. (vedi sopra DUKE llll- clr. B. BELOTTI op. cit.. vol. l, pag. 217. Gli autori che sostengono la presenza di Carlo Magno in val Camonica e a Bergamo sono: - G. MORELLI. «Compendio delle imprese di val Ca- monica fattc da Carlo Magno n. VE. 1613; ~ padre C. COLLEONI. «Historia quadripartita H. BG. 1452?: - p. B. ZACCO. «Vita di S. Glisente Francese soldato valoroso di Carlo Magno». ms. a. 1662. arch. parr. di Berzo Inf. (BS): - ANT()NELl.O don VALENTINO. «Annali antichi di Valle Camonica». ms. sec. XIX. Bergamo e infine p. GREGORIO BRUNELLI DI VALLE CAMONI- CA. « Curiosi trattenimenti ». VE. i698 (pagg. 286 e segg. e .illa e seggi. Per una visione critica della leggenda si veda: - d. A. SINA ii La leggenda di Carlo Magno e il culto di S. Glisente in 1.-'al Camonica». in Monografie di storia bresciana XXVII mons. P. GUERRINI ti Memorie stori- che della diocesi di Brescia i›, serie XII, 1944 pagg. 113- IH; -- G. CREMASCHI «Carlo Magno a Bergamo in `-"al di Seal'.-'e e Val Camonica. Leggenda 1›. in Bergomum. 1946. pag. 30. NOTA E3,-" PAG. 39 RIGA N. I I LA VAL CAMONICA Durante la dominazione iongobat-dica parte della Val Ca- monica venne infeudata al monastero di S. Salvatore in Brescia. La Val Camonica. conquistata da Carlo Magno nel 'H4 1›-'enne assoggettata al monastero di S. Martino di
  • 10. Tours (da cui deriva la dedicazionc della nostra parroc- chiale). I privilegi di S. Martino durarono incontrastati li no all'83'i'. quando. in seguito al contrasto tra Ludovico il Pio (figlio di Carlo Magno e protettore dell'abbazia di Tours) e suo figlio Lotario. alcuni possedimenti camuni vengono rivendicati da quest`ultimo al Monastero di S. Salvatore di Brescia. In una pergamena datata appunto 83? vengono confertnati al ntonastero di S. Salvatore vari possedimenti fra cui: «_..valle Camonica. Suberas. Clu- sione...›› M. LUPI. op. cit.. col. 23| cl.. A. MAZZI. op. cit. pag. 406: efr. inoltre di A. FRANZI e C-. CAGNO- NI. «Tempo e arte in val Camonica». BS. i966. Si noti che questo è il più antico documento a noi perve nutoci in cui si trova in toto il nome di Sovere (Suberas). I possedimenti del monastero di S. Salvatore in Sovere sono minuziosamente elencati nell`inventario redatto nel- Fanno 9105 dove si dice: -«...in curte Sure (Soverel casa I. ...›› (vedi nota 35 a pag. 259] come pure. indirettamente. in una pergamena del 959 (M. LUPI. op. cit.. col. lUS4d. 1085:-t. b. lül-lñal dove si parla di un appezzamento di ter- reno «._,a mane Sancti Salvatoris» ossia sulla destra di una proprieta di S. Salvatore. Cfr. pag.334 ss. NOTA BUPAG. 39.-"RIGA N. I3 CAR.›"Iv'ARDLü Vedi pag. 437 tig. 24. NOTA 90.-"PAG 39,.-'RIGA ULTIMA SANTUARIO DI S. GIOVANNI É inesatto. Ct`r. A. SINA ti I.a parrocchia di Lovere ››, cit.. pag. 44. ti Caterina Viscottti. vedova di [iian (ia- leazzo nel 1404. per aver mantenuto nel castello del ntottte Cala e per parecchio tempo lo guardie...'››, t_)uin- di nel l4t}t'l esisteva ancora il castello. I; legato a leggen- da la credenza che Carlo Magno leee edificare tutte que- ste chiese. Vedi sopra nota n. H6 c 8?. NOTA 91 PAG. 4Ui"RIGA N. ti FRANCESCO il-IARENZI Conte FEDERICO FRANCESCO MARENZI. «I Ca- pitani di Sovere e la Valcamonica ii Trieste. l9Cl'S. Biblio- teca civica A. Mai di Bergamo. NOTA 92PA{_i-_ 4Di"RlGA N. 15 CAPITANI Vedi pag. 368. NOTA 93,-"'PAG. 42.-"'Rl[ìA N. ll) UDOSINO Personaggio molto probabilmente leggendario. La fonte per Suor Giaeinta e il G. RONCHETTI ti Memorie istori- che della città e chiesa di Bergamo» BG. ISIS vol. I. pag. lül. Ma la Fonte originaria e il G. BIEMMI ii Historia di Brescia:-. BS. IT44 della cui attendibilità poco c`e da di- mostrare. (vedi nota B6 pag. 264). NOTA 94.-' PAG. 42.-" RIGA N. lo PRIMITIVO SÂÉVTUÂRIU È molto improbabile. vedi nota n. 90 sopra. NOTA 95.-" PAG. 42 (RIGA N. 19 UNGHERI La notizia È esatta. in quanto nel S99 gli Ungberi compi- rono incursioni devastatriei nell`Oecidente per razziare gli schiavi necessari alle coltivazioni delle loro terre. Nel- l`agosto dell'S99 giunsero in Italia e misero a ferro e fuo- co la Lombardia e quindi anche Bergamo. che venne de- vastata nel 902. nonostante i tentativi di Berengario di fermarli. Proprio in seguito a questo si ricorda l`insistenza dei Vescovi di Bergamo per ottenere dagli imperatori c dai re di poter ricostruire le mura. le torri e le porte. E in questo periodo si costruirono anche parecchi castelli della provincia fra i quali ricordiamo: Antcgnatc (966). Area no ('995T|.' Ceredello (975). Cltiuduno (997). Colere (988). Costa Volpino. Levate (978). Monasterolo e Val Cavalli- na (*Jii9`l. Palosco (QST). Treviolo (929). NOTA 96,-" PAG, 43 .«"Rl(}A N. 3 TORRI DI SOVERE Vedi pag. 4ü9 (ig. 23 e nota 294 pag. 233. NGTA 9?.-' PAG. 43_."'RlCrA N. 6 NEI. 924 Richiamati da Berengario gli Ungberi saccbeggiavano di nuovo la Lombardia in questo anno e prendevano a forza Pavia. Non abbiamo ragione di credere che siano stati anche a Sovere. _ Una tradizione attribuisce il carattere chiuso c le partico- lari caratteristiche somatiche degli abitanti di Bossico ad una loro comune origine con i Lanziehenecchi stanziatisi in quel paese (intervista a B. Bianchi. 1982)- NUTA 98.-" PAG. 43 (RIGA N, IU .LA POPIJLAZIUNE In questi anni (905 o 9136) vivevano nella curtis monasti- ca di Sovere appartenente al monastero di S. Giulia di Brescia 39 Prebendarií. I preberrdorif erano lavoratori agricoli sulla pars riornini- ca di una currr's c non coltivavano mai un proprio podere. I loro matrimoni in generale non erano legalmente rico- nosciuti. lnoltre mancava loro anche una base economica perla costituzione di una famiglia. A causa di queste dif- ficolta il numero delle persone che vivevano nella curtis di SOWFE (anclte a Clusone) «potrebbe essere stato di poco superiore a 4C! o 5U..». Vedi JDRG JARNUT «Bergamo 568- IUEIB Storia socia- le ed economica di una città Lombarda nel1`alto medioe- von BG. l*}8l. pag. 235 ss. Cfr. pag. 352. 265
  • 11. NU'l'.›“ illl.-" P-ltü. -'Li Rl(i.› N. lo FUOCO SACRO ll-"i.'(ll ic l'r'lL7lTlt'Il'i(¦ i51;)fl{;|];}Jrt)|"|_ |_'i[,_ 1,-'UL l. pag. štiil. "r'ci.li nota EIB pag. 2`-'ti. NIÉ__lT."t llÃl'l.l_-"PAG, -14.-"l¬i.|(_i.›' N.1' ALHOINO DEGLI .JLBOINI Personaggio probabilmente leggendario. La fonte origi- naria c ancora il G. BIEMMI «Istoria di Ardiecio degli fitimoni e di Alghisio de Gambara» BS. l?5-Il. pagg 410 :H5 della cui attendibilita si è gia visto. [vedi nota liti so- pra). Da lui attinge G. RO.-lCHli`|"l`l «Memorie isteri- cheii vol. II pagg. lt'i-1?. cl`r. inoltre B. BELUTTI. op. cit.. vol. I pag. 32D. NOTA ltllP.I(_i.-'-14.-"Rlfdìñ N. 4 Rl.~'V.›=lLD(} DE C'.-1lPIT.4NI Bergamo in questo periodo era un comune retto da eon- soli e quindi e prohahite che Ribaldo te non Rinaldo] de Capitani fosse veramente un console ma non si ha prova che fosse oriundo di Sovere. Cfr. B. BELOTTI op. cit.. vol. l pag. 3213 e C. CANTU. op. cit.. pag. B79. NUTA IDE.-"PAG.=14_.-'RIGA N. Il' DAL F230 AL 1260 Ricordiamo. prima di arrivare a questi anni. alcuni awe nimenti importanti accaduti tra il 1100 e il IEUD omessi da Suor Giacinta. La discesa in Italia di Federico l Barbarossa [1122- tl*90'}. imperatore del sacro romano impero tt 152-1 190] nel I 158 ebbe conseguenze importanti per l`ltalia. Furo- no conquistate Brescia e Milano e con esse Bergamo e al tre citta lombarde. Sempre in questo anno Federico I convoeo la dieta di Roncaglia. alla quale presero parte i rappresentanti di molti signori c comuni italiani e con la quale Federico rivendico al|`lmpero. con la C.'oristi!irzr`o de Regalƒƒmr. tutte le prerogative sovrane. tra cui il diritto di nomina dei magistrati supremi. l`esercizio dell`alta giu- stizia e la riscossione di multe c confisehe. Questo provvedimento non venne accettato da diversi co muni causando tumulti e aperte ribellioni che costringe 1.-'ano il Barbarossa a rientrare continuamente in Italia (specialmente Milano). Ncl I lbti scendeva per la 4" volta in Italia ed essendo stato impedito il passaggio dal Trenti- no scese per la Val Camonica con il suo esercito deva- stando i territori di Bergamo e di Brescia. Non e certo che l'impcratore sia passato per la Val Cai.-'allina e tanto me no che si sia fermato a So'.-'ere (vedi ZANU`I`I`l pag. 315). ln questo periodo trai bergarnaschi e i bresciani vi erano continue lotte per il possesso del castello di Volpino. Cl`r. B. BELOTI1 op. cit.. vol. I. pag. Süiì e M. CAMPA GNONI op. cit.. pag. '99 t: segg.. ?~lDT`r'1i lC|'_l.-.-"P,›"t(}. 44.-"RIGA N. IEJ I.<'ii'TP.`RDETTO ECCLESJ'.›íSì"ICU Detl`Interdetto Ecctesiastieo si parla in un atto del Notaio Tizio Quinto de Medici in data 20.~"'4.-“'l59'." con cui gli ahi 266 tanti di S. Gregorio. tra l`altro. attribuiscono pierto man- dato e Facolta ai signori Donato Nicolini e Gioi.-'anni Ar- eero allinehe si presentino al Veseoi.-'ti di Bergamo per l`lnterdetto pos-to in ragione della parrocchia di S. Marti- no, Vedi ZANUTTI pag. 20? riga n. lo. pag. IUQ riga n. lt). e pag. 15'-J. N(}T.›i' ltl4_-"Phil -111.-"Hl{._5.I N. 2l U.-N' USP.F.`DAI.E È l`abitato clic si trova sul bii.-'io tra via Trento c la nuova strada costruita sopra il corso del Ceruto. La parte a nord e costituita da un bellissimo colonnato. sicuramente del `4DD. con una fontana in pietra e degli ampi terrazzi in legno. Ora il complesso e abitato da: tpartendo da sud) i †i'gli del fu Carrara Carlo .lt-fieri'. Gabrieli .åntonio Del' Forio. Meloni Angelo. Farcsini Gian Paolo tnegoziol. NUT.›'t IUS-" P.-'t"i. 44 Rl(_`|.~' N. El VIA IMA VILLA Dalla pergamena dell`anno 959: if ...Loco qui dicitur Imo- -ico». Ossia «I ...Luogo detto lmovicori. lino*-"ico deriva da Irmrs i'ic'u.r cioe la parte piu bassa del paese in con- trapposizione a S1wizrt1.rs't'fii'tr.5 ora Soneleno. La via I- mavilla e ora chiamata via Trento. Vedi nota rl. ISU H pag. 273 c ctr. A. l«tAZ.Zl. «Corogralia bcrgomense nei secoli Vlll. IX e X ii BG. 1880. pag. 4[}'i'. Cfr. inoltre pag. 3+'fl'1}. NOTA ltlti.-" PAU. -'15 RIGA N. 4 NEL 1266 I .S`OVE.RESI ll Bclotti riporta la descrizione dell`assedio di Covo c del la distruzione del castello di Oberto Paltavicino ma con alcune sostanziali tlifferenze: t -- Sorere non 1.-'i prese parte 2 Vi partecipo invece Gromo. che forse e la parola mancante (qui) prima di Gandellino. 3 - Le torri del castello erano T e non 9. 4 - Vi parteciparono soprattutto i Milanesi. Bresciani e Mantovani che erano interessati anche alla conquista di Soflcilw. Cfr. B. BFLOTTI. op. cit.. vol. ll pag. 53. Nel [29] e tlocurnentata |`csistenza a Sovere. di un forno per il ferro. ctr. (3. ROSA ii La storia sul Bacino del lago i;l`l- seoii BS ltiëifi. pag. lt}5. NUT.-'K ltl'.T_.-"PA(}. 45 .-"Rltflìiå N. 14 LODOVICO II. BA VARO (Monaco l2tiT - Monaco 1347). re dei Romani (1314- 134fi']. imperatore (1323 1346). Giunse a Trescore per la Val Cavallina. si si l`erma-'a un giorno. arrivando a Ber- gamo nel marzo 1327. Nello stesso anno si Fece incoro- nare re a Milano. Cfr. L. ANGFl.lNl al castelli medioe- vali di Trescore» pag. 3. in Bergomum. 1944. NOT.-"s lt'l3.-"'P.='sCi. sl-5.-"I~l.IG.› N. 1'-J CARLO IV DI BUEMIA Praga tštiti-1378. Re di Boemia i347-l3?B. imperatore 1355-l3?ti. Dopo la morte di Ludovico [V il Bavaro (i347) ricevette a Milano la corona di re d`ltalia e a Ro-
  • 12. ma quella di imperatore. Rientrando in Germania poi. passo per la Val Cavallina nel 1355 e non nel 1335. Cfr. 1.. .-'*.NGtìLlÈll. op. cit.. pag. 4 e }«1.CA1vIPrGNt)- NI. op. cit.. pag. 133. NOTA lü9P'.›'ii(ì. 45 .-"RI(ì.› [."l..TI}v'l.›' A220 VISCONTI (1302 1339) figlio di Galeazzo l fu signore di Milano dal 1329 al 1339. NOTA ll(_},-"P.-KG. 4f1_-"RIGA N. 1 TERRIB'H.E` PESTE Sì tratta probabilmente della peste nera. epidemia bubbo nica scoppiata in Oriente che si diffuse in tutta Europa raggiungendo un massimo nel 1347.-"'48. Racconta l. ASI- M(J'v' nella sua volumiriosa opera <1 Catastrofi a scelta i› ti pag. 322: ii La peste nera si diffuse incontrollata e si pen- sa elie abbia ucciso 25 milioni di persone in Europa pri ma di estingucrsi c molti di piu in Asia c in zsfrica. Puo a ver ucciso un terzo della popolazione umana sul pianeta forse più di of) milioni di persone. Né prima ne dopo di essa conosciamo qualche altro male che abbia ticciso una cosi vasta percentuale della popolazione come la peste nera». NOTA. l I l_-" PAG. siti .-"RIGA N. 4 Bea.-vaBò Vrscoivrr {l323. Trezzo d`Adda. 1385. Milano). Dal l35-fl al 1378 c Signore di Milano. Bergamo. Brescia. Cremona e Cre- ma. Di parte Gliibelliria non pensiamo che sia intervenuto in Val Cavallina. Val Borlezza e Val Calepio dove vi era- no famiglie Gliihelline come i Suardi. i Lanzi. i Terzi e molte famiglie di Sovcre. t'v'edi ZANU'1`TI pag. 150) Cfr. L. ANGEl.lNl. op. cit. pag. 4. ÉlGT«' I |2_." PAG. slfi.-' RIGA N. 7 I. OCUSTE VERDI Cfr. D. FCALVI ii Elfemeride sacro profaria di Bergamo .-› MI. 1676 nei paragrali riguardanti le carestie e calamita. NOTA 11.7-"'P.-'G.=1ti,-"RlG.-*i N. I5 GUELFI E GHIBE!.I.H-"I Si veda in proposito: - (I»f'i.STEl.l-U CASTF-.Ll.I «Chronicon bergomense guelpho - ghibellinorum ab anno 1373 usque ab anno |4CI7 ~=- e un diario delle lotte tra guelfi e ghihellini fatto da chi li vide direttamente. Anche se nel corso del tempo e stato manipolato a seconda della famiglia clic lo possede- va esso rappresenta una notevole fonte di notizie per i”.|iicll'epoca licfr. B. BELGTTI. op. cit.. pag. 265 ss.]. - G|t_}VfNNl BREMBATI «Memorie» ms. see. XV. Bergamo. che pero e andata persa e se ne conserva solo i richiami di altri autori: B.›"ii.R'l'GLU}'lE{fJ TARUSSI «Memorie dei Tartlssi ii di parte guelfa. ms.. see. XIV. Bergamo; - ANTONIOLO PAR'I`ll''[ filieriaeii. ms. see. XIV. pubblicato in Miscellanea di Storia Patria. tomo V. pagg. loi 277. Stamperia Reale. Torino. 1868: - Bf¬ÉN"i"El"~lL.`TO DA BON.›ft`I`l;` -ilvlemorieii. ius. a. 1358. trascritto da A. ?v1AZZüI.F.NI -I Zibaltlonc di me nioric riguardanti Bci'gariio›› iris. sec. XIX tlibro M). pagg. E*i'ti-295%: G. I~`ll'AZ?Él al Guelfi e Ghibellini a Bergamo» Ber- gamo 1370. basata su uno dei codici contenuti nel Diario del Castello Castelli. Cfr. B. BELGTTI. op. cit.. vol. ll pag. 297. Vedi in pro posito a pag. 372. tig. 13. NUTA H4 PAG. db.-" FLIGA l.lL`I'll'i-1.-'t CELESTINO (T. CUl_.Ll:`()Nl ri Historia Quadripartita H BG 1627 pag. E-lo vol. III. NOTA 115.-"P_›'G. 47,-"RiG.^i N. lti I GUELFI ALLORA Era fanno 1378. Cfr. C. CASTELLO «il guelfi E i ghlbel lini in Bergamo .› ristampa di G. Finazzi. Bergamo 1370. pag. 2. NGT.-1 llfi PAG. RIGA N. l 1 QUELLI DI SUVERE Vedi C'. CGI..1.E(_}ÉlI. op. cit.. pag. 244. NO'[`.›"i I ti-'_-" PAG. 49.-" RIGA N. 2 TUZZÀNU RUT (1392) Capo dei Guelfi di Valle Imagna e di Valle S. l'v'lartino { l4t1fi). Nelfagosto del 1392 molti guelfi guidati da Tuzzano attaecaroiioi ghihellini di i'a1Scriana. aggre- dirono ed uccisero i ghibellini dei paesi del lago d`lseo. Cfr. B. BFLGTTI. op. cit.. vol. ll. pag. 280. NGIT.›'i liti,-" PAG. di).-" RIGA N. 4 .MA NEL I398 La data e inesatta. come infatti e eletto in una nota di Ca- stello Castelli: ti 18 settembre 1393. ECIG Guelfi di Valse- riana Superiore Val Brembana e altrove al numero di BOB vennero a Sos-'ere e brueio quasi tutta la terra. eccetto la Torre di Tebaldino Foresti c certe altre case situate intor no a detta torre. furono feriti 3 Ghibcllini e molti Guelfi ii. (IASTELLO Ci"i.STEI.l.I. op. cit.. Bergamo 1870. pagi- na 42. .lGT.-'K l lil,-" PAG. 4*).-"RIGA N. 4 TERREMOTO Si ha notizia di altri due terremoti avvenuti nella nostra zona. uno nel ltitiü. l`altro nel 1714. Cfr. NIARINGNI Si'ori'u di Loi¬ere op. cit.. pag. 39. Si ha inoltre notizia di terremoti ehe abbiano colpito il territorio bergamasco ne- gli anni: 801. 1117 tcfr. ZANUTTI pag. 441. 1222. 1397. 1570 i: 1571. Cfr. G. FIDRFS. H fi'rrt.›mt›fo. Milano. Longanesi Se C.. 1931. pag. 121 ss. fl{)T.› IZD-" P.›*i.G. di).-"RIGA LÉLTlM.='t GIAN GALEAZZO Si tratta di Gian Galeazzo Visconti t 1.75 1-14132). Signore di Milano [ 1373- 1395) duca di Lombardia tl3'1l'7- látlll. 267
  • 13. In quesiti periodo Bergamo era sotto la Signoria di Mila no e siccome Gian Galeazzo aspirava alla corona d`Italia « ...fu assai gravoso anche per Bergamo. che dovette con- tinuare a fornire al principe i mezzi per i suoi grandissimi disegni ›†. (Tir. B. li›I¬-.I.OTTI. op. cit.. vol. Il. pag. 273. NO`I'A III PAU. SU,-"RIGA N. 'i' PANDOLFO M'.4 LA TESTA Pandolfo III Malatesta {l37(l- I-127) approtittando della crisi Viscontca tera capitano di Caterina Visconti). segui- ta alla morte del duca Gian Galeazzo {_l-IUI) arrivo a im- padronirsi di Brescia (I4üE-1421) e nel giugno del 1408 di Bergamo. Il dominio su Bergamo duro firto al 1419. Pritna clte il Malatesta prendesse pieno possesso di Ber- gamo i suoi avversari si intesero segretamente con il Pic- cinino (Giovanni Visconti) e aiutati da un certo Pietro -:fo .5`ot'ert= giureeonsulto. e da altri entrarono improvvisa mente in Bergamo con 4{l'U cavalli e l5üü fanti. Ma resosi conto di aver creato solo scompiglio ed essendo la gente di Bergamo indecisa il Piccinino lascio la citta conducen- do con se Pierro da Sorerc. che gli aveva aperto le porte della eitià. e se ne andò. verso Colognola. Era chiaro che questo tentativo dimostrò la prevalenza della frazione di Giovanni Suardi nel partito Ghibellino. Pandolfo Malatesta non assedio Sovere. e non lo divise in due parti. L`errore. purtroppo. é di DONATO CALVI: nelle sue «=Ef`t`emeridi›› vol. III pag. 132. riferisce questo fatto come avvenuto a Soverc c attinge dalla if Cronologia di Lovere ii di DECIO CELERI (sec. XVII) comrttetten do un errore. Il Malatesta assedio Lovere nel i415 perche probabilmente era gltibellino e perché questo comune ri- elticsc ed ottenne di ritornare sotto il dominio dell`allora duca di Milano Filippo Maria Visconti (12 aprile 1413. documento riportante i privilegi concessi a Lovere dal Duca Visconti). Divise o meglio. assegno parte di Lovere alla Valle Seriana superiore. dopo che questa presento al Malatesta alcuni capitali per la compra di Lovere. e la parte rimanente lu venduta ai Guelfi di Castro (diploma del Malatesta del l4l5. art. 16). Per quanto riguarda la candela non ci è dato di conoscerne la Fonte storica. C-Fr. B. BELOTTI op. cit.. vol. Il pag. 367'. P. CADEI. «Cronache Loveresi». Brescia. 1969 pag. 65 e segg.; A. MAZ.Z(JI_ENl ti Memorie Riguardanti Bergamo ecc.. a. l3ltš- |32'l››. ms.. see. XIX. Bergamo. NOTA IÈÈ.-"'PA(_i. 51.-"RIGA N. I SPEDIZIONI MHJTA Rf Il Malatesta perse il dominio su Bergamo nel 14|? e la seio definitivamente la Lombardia nel I-42|. E quindi im-- possibile che questi abbia organizzato spedizioni militari nel l-423. NOTA. l23.-"'PACi. 51 ."'RlLìA N. 5 IL DOIIJI.-V10 DEI VENETI i427 ITUY. 268 NU'l'A llfl.-"PA(i. 5l_.f'RlG›'t. N. IU CUN TE Cal R.ll'L-I GNOLÀ Si tratta di Francesco Bussone condottiero italiano (i380,-"E5 - Venezia M32). Milito sotto Faeino Cane poi passo al servizio di Filippo Maria Visconti. Durante que sto periodo contribuì validamente alla ricostruzione dello Stato Visconleo (occupazione di varie citta tra cui Berga- mo nel l4lU'). Entro poi in contrasto con il duca Filippo Maria. lascio la corte Viscontea e passo al servizio dei Veneziani (Feb. M25). Nella guerra tra la repubblica di Venezia e Milano vinse il duca a Maclodio il l2 ottobre 1427. NOTII IIS-"'PAí.i. 5 l .*' Rlfiìilt N. lo SOTTO VENEZIA É da notare che la tradizione della sottomissione volonta- ria di Bergamo alla Repubblica Veneta e priva di Fonda- mento. (Cir. B. BF.l,OT`I`l op. cit.. vol. II. pag. 364) e che. il 6 dicembre 1427 passarono sotto Venezia: Costa Volpino. Lovere. Bossico. Colere e non Sovere che pas- serà sotto Venezia l`anno seguente (1423). Per conoscere quali fossero le condizioni del nostro terri- torio e quali i suoi ritenuti confini. quando passò sotto il dominio di Venezia. e interessante la seguente nota delle terre di Bergamo. che il Senato [Io marzo 1428) faceva avere ai suoi oratori Ferrarae in cui si dice: it... Vallis Ca- vallina. habet in tlicta Valle certa liortilieic videlicet ca- strum de Suere: tenetur per hominus diete tcrren; = « ...Valle Cavallina: ei sono in detta Valle delle fortifiea- zioni come il castello di Sovere: tenuto da uomini di que- sta terra». Cl`r. B. BELUTTI. op. cit.. vol. II. pag. 363. 369. l'~«lUI`l`A l2(i_-` PNG. 5| RIGA. ULTIMA. FRANCESCO SFORZ/1 Francesco I Sforza (MDI i466) condottiero. duca di Mi- lano [l45ü l-166) occupava il I“ novembre 1453 Iseo e poi Pisogne. Nel 1454 eonquistava. per opera appunto di Bartolomeo Colleoni. Breno. Volpino c Lovere portandosi poi in Val- gandino e quindi. molto probabilmente sottomettendo an- che 5.-iovcre. NOTA 121'-"Pz'tG.52."'RlGA l BAR TGLOMEO' COLLEONI Il lålflü- l4?5) Noto condottiero bergamasco. Nel M43 passava dal Dominio Veneto al Visconti. nel 1447 ritorna a Milano sotto Francesco Sforza. nel i443 a Venezia. nel M52 da Venezia allo Sforza e nel i454 (aprile) dopo la pace di I.otli. ottenne firialtnertte il comando supremo de- gli eserciti veneziani. NOT.-flt I2ii_-"PAG 52.-"' RIGA N. 3 ANDREA GIULIANO lF*rovveditore veneziano a Bergamo (1428-1431). poi ca- pitano a Bergamo nel i441.
  • 14. l¬'O`|'r' 119.-" P.-1tC›. i2.~"Rl(ìr'k N. 5 I DUE GOVER.l'lr'I' LA PACE Llna prima pace venne stipulata a Ferrara il lÉl.~'l4_r'l423 con la quale si cedeva Brescia e Bergamo [con tutti i loro territori) a Venezia. ma [tranne alcuni paesi di Bergamo) questa pace resto sulla carta. In seguito. dopo varie lotte. i due domini. stanchi di tanti sacrifici perla guerra. firma- rono la Pace a Lodi il 9 aprile 1454: «in virtù di essa. l`Adda c il fosso bergamasco dovevano formare le linee principali del confine fra il ducato di Milano c Venezia. mentre il resto dei rispettivi domini doveva essere regola- to secondo le clausole della pace di Cremona del 1441. Lo Sforza doveva quindi restituire cio che aveva conqui- stato sul Bresciano e sul Bergamasco le quindi anche So- vere ›~ Cfr. B. BELOTTI. op. cit.. vol- Ill pag. Sl. NOTPI UU.-"PA.G. SIFRIGA N. Fl DUCA Dl' CALABRIA Si tratta probabilmente di Alfortso II re di Napoli l:l'apoli l4-43 Messina 1495). Si sposo con Ippolita Maria 114651 tiglia del duca Francesco Sforza. Non si hanno notizie di un suo tentativo di conquistare Bergamo. NO'I"A 131.-"PAG. 52_='R|G.-l N. IE NEL XV SECOLO Fino al 1588 era consuetudine a Bergamo iniziare Fanno dal 25 dicembre. Dopo il ISEE anche a Bergamo si co- mincia l`anno col 1° gennaio secondo il computo Grego riano. Cir. B. Bl:`.L-DT'l'l. op. cit.. vol. III pag. 348. .lO'I`.-ai I32.-' Pr'iCr. 52..-"RIGA N. 20 CAPE Si tratta di Prospero Venturi (1660-1726). Cit. pag. 380. NUTA l33.-"PACi. 53.-"RIGA N. 'l NEL 1.528 IL FLAGELLO Si segnalavano in questo anno casi di rnorte per tifo a Lo vere che ira seguito ad un`invasione di soldati tedeschi vi scoppio la peste. Il COLLEONI dice che le vittime di questa peste a Lovere sarebbero state circa 2000. op. cit.. pag. 451. (Cit. L. MARINDNI rr Storia di Lovere ». pag. 33 e pag. 34). Mentre a Clusone la peste del 1528.1221 uccise 3400 tcrrie ri. cosi che il paese non pote tornare quel che era prima. Cfr. C. C.«”N'I`D. «Storia di Bergamo e sua provincia» 1859. ristampa. Bergamo IUT4. pag. 1004. l”-'(.}'l'/'ti Ifiá,--' Pz'tt_}. 5.'i_-"RIGA N. ISI UNA C-`.4PPELI'.A Da non conlondere con la Cappella dell`Uva to del Mal di capo). che e stata demolita nel 19111.). Nella h'l't')(}`RAH.4 Pur'rr›r'cltt`al'e si trova in prima pagi- na: ai ottobre 15111: in pubblica adunanza degli abitanti di Sovcrc._. si c stabilita per cura e sospetto della peste di fabbricare una cappella col titolo di Santi Defendente. Fabiano c Sebastiano... e retta presso la Val Palmcsn. Si tratta infatti della cappella sopra la quale venne co struito il convento dei frati francescani. NOTA 135.-"P.fiiG. 54.-"RIGA N. 5 U."V CUNVEFVTO ll convento dei Frati Capuecini subi diverse modifiche nel corso del tempo. L`edil`|cio attuale e ben diverso da quello cinqucccntcsco. l`~¬'ell`ottocento venne costruita l`ala da a- dibire a seminario. nel 1926 venne allungata un"a1a della bitato interno e nel 1928 venne innalzato e ingrandito il coro della chiesa. Inoltre venne demolita un`ala adibita a noviziato. che si trovava a sud e che chiudeva a chiostro quello che invece ora ti un cortile aperto. NOTA. l36_-"PAG 54_-"Rllfìfs N. Il PIETRO PÀCHIEIVI' Vedi pag. 392. Cl`r. rtl conventi dei cappuccini bcrgamascbi ti di P. VAL- DEMIRD Dà BFRCIAMO. Milano. 1383. pagg. 23 ss. N(}TA l3'›',-'Prå.CL 54 RIO.-'K N. 13 il' M'ÂLFA TTI leggi lvlaiietti. vedi pag. 39|. NOTA lìiir' PAG. S6.-"RIGA N. 4 RF.'PUBBl'.l'C`A VFJVETA A tal proposito É conservato presso la biblioteca civica di Bergamo A. Mai un documento: «Ducale veneta relativa alle accuse fatte ai padri cappuc- cini tli Sovere anno 1755 v. con la seguente segnatura: Mss. cart. c. I sega.: AB 374 Il 'il' settembre 11169 uscì un decreto del Governo Veneto in base al quale dovevano essere parzialmente soppressi i Monasteri. Il Convento venne riaperto nel 1799. Soppres- so dalla Repubblica Cisalpina nel 1805 venne riaperto nel 1855. Nuovamente soppresso dallo Stato Italiano nel 1868 venne riaperto nel 1869. NOTA 130;' PAG. 5o."'RlGA N. 6 LA BIBI.IOTEC.›~I La biblioteca dei frati c stata sistemata in una stanza. co- struita nel 1923. che si trova sopra il coro della loro chie- sa. Consiste esclusivamente di testi e saggi riguardanti te- matiche teologiche. ben suddivise secondo gli argomenti cui apparteiigono, Vi e anche un palchetto vuoto con so pra la scritta ti Bergamo nella storiai-_ I testi più vecchi so- no del '700 poiche quelli del `500 e '600 sono stati trasfe- riti nell`archivio del convento provinciale di Milano in se- guito al ripetersi di Furti. NO'l`z't 140.-"P.I'G. 5*),-'RIC-.-"t N. I ERESSE L-'.›'V PUNTE Vedi Hlt'1'GR.»tFl'.-I prrrr-r›t¬t*}tiult*. Il ponte attuale e stato costruito nel 1879. Vedi t`oto_.__f_rafia a pag. 204. 269
  • 15. NU'|'.› 1-1| Il'«'(ì.F-9.-'|{I('}i N.5 S'Imi.efssò ra.-1 Vor. 'ro Del Borlezwa si ricorilano altre grosse piene: il 29 maggio l1¬l2I}eon gravi danni a Cerete Basso (cl`r. L`I~Éeo di Ber gamo. 19321. una ncll`estate del 19.15 e detta pieno rh' .~.':›l`dr:t'«:': un`altra il 9 luglio 1953 in eni Fu mollo danneg giata la centralina aìl_ƒii:r!rrirf e di cui si eonserva docu- mentazione lotogralica ia Pisogne ci Furono ben 13 morti e 2 a Monasterolo'}. 1.-'etli fotogrtilia es voto a pagina 469. I.ln`altra il li' settembre 1960. in cui si iittaso la forra del Tinazzo pro'ocantlo Fallagantento della piana di Poltra- gno. tefr. S'I`I-'DIO ›"ri'rogeoi'tigr`t*o del i'errr`!m':`o. a cura del Geoeant Boario 'I'. (BS). Comunità Montana `Sel:1ino Bergamasco. zona H --- Regione l.om11art|ia. Lovere IBGI. tlieemhre l9?9. pag. 77 e ss.l. la penultima il 31') a- gosto del IQ?? con gra'.--i danni alle Aeeiaierie Micltettidi Sovere. (efr. L`Eeo di Bergamo del 1 e del 5 selteinbre l9'.~"? con la eronaea dell`aeearIuto}. l..'ullima. e senzfaltro per Sos-'ere la più imponente. si e a- vuta il fl luglio 1981: particolarmente danneggiata l'Ae- eiaieria Mieltetti e la zona di erwrpu Prcm'ertr:`. Cfr. l`F.co di Bergamo del 4.5 e ti luglio. con ampi servizi in proposi- to. f'(ìT.-' 142.-"P.1^f}.F9,."RI{"ìA N. 9 C'ANEVA Vedi foto a ZAl'lUTTl pag. 9. la eaneva era custodita dal canepario. elr. GUSMINI P. l»"'ermra mi_=:1'i'r_:«ei~rile. Berga mo. 1930. pag. ln? nota 19. NÖTIX H3 PAG. (10.-"RIGA N. S GREGORIO BARBARIGO San Gregorio Barbarigo (Venezia 1625 - Padova lf)9'i) 1`u "r'escovi¬› di Bergamo dal 11551'. cardinale dal Inni) poi -'eseox-'o ill Padova dal lñtš-1. Beatilìcato nel l'i'(i1 eeano niflaltl nel 1960. Cfr. L. P.-NGNONI 1:8. Gregorio Barbarigo nella storia e nel1`Arte Išergaittaseafl Bergamo. ed. Opera Barbarigo. 19nIl. Vedi nota 35 a pag. 259. l'*~lU'I'.› 144.-" P.-"(i. €10.-"RIGA N. T COL0.'›'."VI:`L LG .-'det RE.-'VZI Un certo l«1arenzi. come risulta dai registri parroeel1i;i|i_ ti stato ueeiso a So'.-'ere il 13 elicemhrc lfif-I3. Non si ha la cerlea'.-'.:=i che Fosse proprio la persona q|.ii men;f.ionala. 1*-l(.T[`.›5i I-15.-"P.-HG. ñll.-"RIGA N. 12- SIG. C/I TERI.-'›`A !'«'l'COI.I.-'W' Gli episodi qui riportati sono tratti dal diario di famiglia dei Paehieni. Si tratta di un quatlernetto di 34 pagine cu- rato da Don Alessaiiilro Paehieni il quale riprese i tliari tlel padre. Giovanni Paolo e del Fratello limilio e inline aggiunse una parte lui stesso. ll diario eontiene le notizie della famiglia Paeltieni dal l(i22 al 1690. Attra'erso i hrei-'i e numerosi episodi il tliario ben rappre- 270 senta lo spaccato della i-'ila puhhliea e prix-'ala di una fa- miglia patriria del `i°'›Ul') in Sovere. Gli episodi sopra riportati. sono qui descritti essendo Ca- terina e Franeo Nicolini rispettivainente zia e cugino di Giovanni Paolo Paehieni. Sulla iainiglia Paeliieni eli'. pag. 392. ?`(J'l'.›"i I-fin.-"P.›'(li. fil .-"l¬l.lU.-" N. 12 IN' DA`LM`A ZIA Ne] XVI see. i turchi ridussero il iiorninio vene;f:iano oe eupando la l')almar.ia e altri territori. Nel see. }(`-'II Venezia rieonquisto la Dalmazia e se ne assicuro il possesso eon la paee di Passarowitz il 2| lu- glio 1718. NU"l'_fii I-1?.-"P†(Ãi. E11.-"Rlljñ N. IH FI.~'lr'U ÂL I594 SOVI:`RE In realtà Sorere e rimasto diviso in :lui: comuni distinti. S. Martino e S. Gregorio. lino al l“ luglio 1593. Risulta. in- fatti. nella H!UGRf-IH..-1 pr1rr'r›:¬chr'a!e che: «I1 I” luglio 1598 segui l`istromento di riunione dei due comuni 5. Gregorio e Martino». Si conseri-'a inoltre |`atto. datato 8 giugno 1598. con cui gli ahitanti di Piawa aderiscono alla riunione clei due co- muni. come riferisce Sr. Criaeinta qui di seguito a pag. 62. Dalla relazione di Crioi-'anni Da Lezze risulta che nel 1596 il paese era diviso in 2 distinte amministrazioni: ma nella relazfiione vi e scritto ilue volte ehe il paese era. tem- po addietro. unito in un solo comune. flfetli a tal proposi to :1 pag. 443'). Nella tesi di laurea: <1 SDVERE: analisi di un centro stori- eo... ›› op. eit. ti pag. 48 si .sostiene che il comune di Sox-'ere -fper un momento seppur hreve» e stato dit-iso in due. NUIA lfll-l-' PAU. ñ2 R.1(ì.='l. N. fi PRE V05'TO .-'IH R21.-lLE Parroeo a Sovere dal lñ9ü al 123? vedi pag. 454. l"~lI}'I'.›'k I-'19:`}".=(i. ñl--"Rl(ì.=' N'. III AL l/ESCO VO Si tratta del cardinale Pietro Priuli. nipote di Papa Ales- sandro VIII. morto nel 1228 e sepolto a Bergamo nel se- polcro tlei -eseovi. È stato ieseovo di Brescia dal ITUS al 1128. NIì'l'›'k 151).-"PAG, [13-"'l-il.l(_i»-'11. N. H «I L TRI .MEDICI ll G. Rosa scrive che: «lino al 11583 su tutta la Riviera si Iro¬›'a-'ano quattro medici: uno a Sovere. un seeondo a Pi sogne il terzo a Iseo e il quarto a Sarnico». Cl`r. Ci. ROSA «Storia del haeino tlel lago ~:.l'lseo›› Ga- stoldi. Brescia. 1893. NE}T.›"|. ISI) his " Pållfi. fiß RICI.-fii N. II 684 PERSONE Éssenilo passate da llšìl nel 1653 a 1148 nel 1258.
  • 16. NOTA 151.-"1i'r"t(ì. 63.-"RI{ì.›` N. 12 LA PESTE A Solto Collina un terzo degli abitanti mori per la peste c cosi pure a Costa Volpino. mentre in Val Camonica ne morirono più di |U.UOU. Cl`r. don B. BELL.1T'~l1 «La collina di Solto» Bergamo. Watt. pag. (13. M. CAMPAGNONI. op. cit.. pag. 132. L. GIIIRARDELLI: «ll memorando contagio del 163111 seguito a Bergamo e prox-ineia» Bergamo. 168! e M. BE- NAGLIO ti Relazione della carestia e della peste di Ber gamo e del suo territorio negli anni II129 e lt:-33». TO 1865. NOTFK E52.-"P.+5i.Ci. (15.-"1-t|{_`1.›*t N. 12 CI-HF.`5ETT.›f DEL PIZZO Si tratta della Cappella della Disiola. Vedi1bto.ZAl'-lUT- T1 pag. 92 NOT.-*lt 153..-'P.›'t.G. (15.-"RIGA l-`. IU C`APRƒ0LO Vedi pag. 43? lig. 24. 1*-'OTA 154 PNCI. -I›5 Rlfift N. I9 MALZÂ.-'WI-"ü' Solo Margherita. morta il 12 aprile 1632. sospetta di pe ste venne sepolta al Ceruto dietro la propria casa: Mad- dalena. morta il ICI giugno fu sepolta presso il roneo dei Galeazzi sopra la Valle di Lorés: Giovanna. morta il 22 giugno. mori alle baracche sopra la Valle di !.orês e ivi fu sepolta dai metenfini lrnonattill Ludovica Vigani. madre delle tre sorelle di cui sopra e moglie di Stefano Malzanni. mori il 23 giugno pure alle baracche ed ivi l`u sepolta. La Fatttiglia Ma1'.f.anni cambierà. in epoca successiva. il cognome in Bentivoglio lct`r. pag. 380). l.e «baracche» sorgevano presso la cappella de` mortini che si trova in località I.rri` vicino alla Valle del Cerrito (prima 1'..ort5.t') sul bivio della strada che conduce in Fossi mo. Vedi pag. 431'. tig. 24. T*-lU'I'.›"i 155.-" PAG. (15.-"I-l.1GA LILTIMA I MUR TI La cappella dei morti e stata restaurata nel 1981 dagli al- pini della sezione ANA di Sovere in occasione del loro 2111"' anno di costituriotie. Gli affreschi e la tela del Cristo morto. situato nel1`altare interno. sono stati restaurati da Giuseppina Zanni. .lell`atrio esterno della cappella. aggiunto alla eostru?.io- ne si e scoperto che sotto lo strato di gesso sul quale vi sono le pitture. vi sono altri alTresehi di simile Iattiira. É probabile che nel corso del tempo si siano più volte ri- fatte le pilttirc ricopiando quelle preesistenti. Tl()'1'i' 15-IL-" I'.›"it'i. (iti.-"1«1|GA N. 21 FRANCO MAFFEI DÀ SUI/ERE M. 13,~"'2.-"lfilll Clusone. Ltìperfl di BERNARDINO BÀLUI { 1613 lfi-84) a cui si riferisce Suor (jiaeinta e un manoscritto sulla storia della peste a Clusone te dintorni) conservato nella biblioteca civica di Bergamo. intitolato: ~= l'v1emorie storiche sul con tagio di Clusone» 161811. cl`r. «IlECfR()L()G|CI|›. Curia Provincializcia dei 1-'rati Minori Cappuccini. Milano 1982. l-lO"I'›` 152.-"PAG Tlfl-"I-IIGJ. N. 1 rw.-tr.. Saivrt.-uiaro treat zaNtiTTt pi-ie. ss. 1*-lU`1`.~"t 158.-"PAG TO.-"RIGA N. 1 VERSO H. [S00 Nel mese di dicembre le truppe Francesi entrano a Berga mo e in seguito occupano anche il territorio Veneto. L`an no dopo. il lì' ottobre 1297. con il trattato di Carnpofor- mio llapoleone rovescio la Repubblica Veneta che cesso in tal modo il suo dominio. Fu proclamata la repubblica bergamasca ma venne subi- to annessa alla Cisalpina col nome di Dipartimento del Serio. Il dominio Napoleonico duro Fino al 1814 e non fu sempre ben accetto alle nostre genti ma proeuro un pro- gresso notevole in campogiuridicoamministrativo che di certo la repubblica veneta non era in grado di apportare. ll-Lditto di S. Cloud 1304. Codice civile napoleonieo. ect:.'1.Cl`r. M. C.›ft.MPACiNO.lI. op. cit.. pag. 199 e segg.. « RO`lr'.›'- =- pag. 82 e per maggiori conoscenze sul diparti- mento del Serio si veda: NIAIRUNI DA PONTE «Os- servazioni sul dipartimento del Serio» Bergarno. 1803. NOTA 159.-' P.-'(ì. TI).-"|it1(ì.«'t N. 211 i.HUsEPPE r.oC.-I Tau.: (IIIJSEPPE. l..{)C.=TEI.L| f= Rivoluzione di Bergamo nel 129'." ››. Bergamo 1897. tMuseo del Risorgimento di Mila no. Race. Bertarellil. Quindi Suor Giacinta riporta o l`au tore o il titolo de1l`opera non esatti. l"~lDTA 1f1(1.-'P.fltÃì. '.-'2-" RIGA N. 8 A I/V. GEREMM MERA TI IN. 1824. M. 1911) Fu Sindaco di Sovere dal 1881 al 1888. l"'~lU'I'.fit 1131.-"Pfit(ì. T2."R1U.å N. 12 BORIA Si tratta di Meloni (1. Battista. Nato1`l1_.-"o."'1839. sposato con "~'a1enghi Elisabetta. risiedeva in via S. Martino rt. 10. l"'~lU'I'.›'i II12 -' P.›(}. '_-'2_."'R|U.› N. 1'? BA TTIST.-1 ZOPP!:`]l"`T1' Detto anche Bone. 1836 1914. l''U'1`›'. 1-hi PAIEI. 75,-" R1(..i.i'%. N.3 L"r'"A' R£:`I.IGl'OSA Potrebbe trattarsi di Suor t_}iuseppina Baroni che rimase per ben 55 anni nelle suore di (ferita. N. 1855 l''1. 1937- 271
  • 17. NUTÀ lfvil- PAG. 75."'B.|G.-ll. N.15 CA V. STEFANO BARUNI N. 14z"12i"'l852 M. 12i"2.-11933. ?~lOT.-'li 1ñ5P.›G. T5.-"RIGA N. 9 SIG. STEFANO N. 1800 M. 25z'5.="l867. Sposato con Angiolina Andreani (N. 1800 2 M. 24i"8i"1889l. Ebbe oltre Caloandro {N. 1'I_›"1lIlz"18231 un`altra liglia: Giuseppina (1835-18155). NOTA lbñ.-"P.-*1.G.75.-"'R1Gƒt N. 11 C.`ziLDÂi'«"DRfl BÂRUNI Nato il 17 ottobre 1823 si sposo con Rosa Ronchetti. NOTA lt':ii'_~" PAG. 78.-"RIGA N. ll.) TE.`i'VENTE CLEA NTE (N. 1827). Trascriviamo dalla sua tomba al cimitero: «Tenente in ritiro del regio esercito decorato con meda- glie al valor civile e militare......Sopportava la lunga ma- lattia che lo trasse di vita il 22 giugno 1861 di anni 63». La tomba. con le scritte e la fotografia ormai sbiadite. si trova. a sinistra della cappella Baroni. NOTA 1158.-"PAG 'i'i_.›"R|GA N. 12 DUE PREGIA T1 VOLUMI Editi a Torino dalla tipografia di Giuseppe Cassone. La Bibi. Civ. A. Mai di Bergamo ne conserva qualche copia. Isegn.: sala 24. Q, 418). Il libro e esposto al Museo del Risorgimento di Torino (Sezione Manara): nel museo del Risorgimento di Milano sono conservati altri documenti H suo riguardo. tepistolario. ecc.}. NOTA 1ñ9_."Pz"tG. TT,-"RIGA §~l. T LIBERA PAROLA Tutt`ora conservato presso la Biblioteca Nazionale di To ['ll10. NOTA 1711.-"P.-'tG.81,›"RI'Gz' N. 12 HV UN VOLUME Si tratta de «ll seme dei bachi del Giappone. nozioni sul modo di governarlo dal Giappone e di bene allevarlo e acelimatarlo in Italia» Torino. Tip. del Commercio 1865. (Biblioteca Civica A. Mai di Bergamo). NOTA 171,-" PAG. 81_-"RIGA N. 21 TULLIO MARCHETTI da pag. 74 a pag. T8 de1l`opera qui menzionata. La biblio- teca Queriniana di Brescia ne conserva una copia. NoTzt i72."'PzG. a1_.~"RtGzt iv. si 2? ."v'0VEMBRE 1884 l giornali di Torino pubblicarono dei necrologi: ne citia- mo due: nella «Gazzetta del popolo» del ti~.f'l2i"l884 e nel- la «Gazzetta di Torino» 13.112,-"1884 questi necrologì so- 272 I no stati pubblicati sulla rivista Bergomum. 192o pag. fil. 62. Per Fepistolario del Maggiore Caloandro si veda «I documenti Baroni» in Bergornum. 1943. pag. 145 ss. e 1944 pag. 15 NOTA 1'i'3.-"PAG 1:13.-'RIGA N. ti CACCIA TUBI DELLE ALP! Era un corpo volontario formatosi nel 1848 e che prese parte alla difesa di Vicenza e Venezia. Nel 1859 Giusep- pe Garibaldi ne prese il comando e nel mese di giugno entro a Bergamo per poi portarsi a Lovere. Suor Giacinta omette la trattazione del dominio austriaco (1814-18591 Forse perche si e soffermata a lungo sulla Figura di Ca- loandro Baroni. Proponiamo per una descrizione di que- sto periodo nella nostra zona: M. CAMPEXGNONI op. cit. pag. 208 ss.. e «R(`JVA››. cit.. pag. 83. 84. 1*-'OTA 1'i'4.-"PAG 83.-“RIGA N. lo ZAFFA GN! BENEDETTO Zaffagni Benedetto nato nel 1836 e Masneri Luigi nato nel 1813. NOTA 1'i'5.~"F'AG. 82.-“RIGA N.3 PIAZZA' RISORGIM'ENTO La piazza e stata realizzata demolendo il palazzo comu- nale [tra il 18150-18813) che la occupava. cfr. «MAPPA del Comune Censuario di Sovere distretto XVI di Sovere Prot-'incia di Bergamo ti t'cIIlfiCHI3 tt-E¦ll¬2:1t'tt'10 1845 C HDPTU- vata nel 1853 foglio 22 (allegato B1 numero mappate 636. e il progetto «Opere da eseguire nel torrente Borlezza a difesa della sponda Sinistra» 1889. categoria X H1'Cl'li'v'i0 comunale di Sovere. dove viene indicata la Piazza Risor- gimento la dove. nel mappale 636 del 1853 vi era un`abi- tazione. NOTA 1'1B_-lP.~G. 89'_r'RlGA N. ft ECCONE I NOMI 1911-1912: Baiguini Pietro. Baiguini Antonio. Balosetti Luigi. 1915- 1918: Balosetti Emilio. Balosetti Angelo. Beretta I- sidoro. Bianchi Giuseppe. Bonctli Angelo. Bonetti Maria- no. Braghini G. Battista. Carrara Luigi. Castellani Paolo. Carrara Giorgio. Coronini Giovanni. Epis Giovanni. Fantini Giacomo. Filisetti Elia. Forchirii Giovanni. For- chini G. Battista. Gabrieli Giuseppe. Geniali Francesco. Guizzetti Angelo. Lanfranchi Pietro. Lanfranchi Daniele. Guizzctti Battista. Lorandi Angelo. Mal`l`essanti Luigi. Moschini Luigi. Pezzotti Giuseppe. Polini Pietro. Ra- schietti Francesco. Rossi Pietro. Rossi Mariano. Seghez- zi Giovanni. Zanni Antonio. Zanni Mariano. Riportiamo inoltre i caduti nelle altre guerre: 1936: Carrara Bernardo. 1938: Giove Luigi Medaglia d`Uro al valor militare. capi- tano di fanteria. caduto il 20 luglio 1938 a Cerro Cruz in Spagna mentre combatteva con gli insorti nazionalisti del generale Franco contro i repubblicani. 19-4D-45: Baioni Lodovico. Bianchi Angelo. Carrara An- gelo. Carrara Emilio. Carrara Giovanni. Casari Vincen- zo. Castellani Angelo. Filisetti Rocco. Forehini Battista.
  • 18. Forchini Giovanni. MalTessanti Vincenzo. Pegurri Gio- vanni. Pezzotti Francesco. Spada Daniele. Vigani Giu- seppe. Vitali Giuseppe. Zanni Luigi. Zoppetti Luigi. Ricordiamo in particolare la figura di Daniele Spada: na- to il 20 giugno l92ü a Sovere. da Spada Battista c Filiset- ti Lucia. Licenza di scuola elementare. operaio presso la ditta Sozena-Michetti di Soverc. Veniva arruolato nel 1941 nel Corpo degli Alpini [Batta- glione Edolo). Reduce: dal Monte Bianco. dal fronte gre- co-alhanese e dal Fronte russo. da dove rientrava dopo un avventuroso viaggio nel quale riportava il congelamento dei piedi. Dopo una breve degenza all`Uspcdale Militare di Monza. veniva posto in congedo a casa. Per evitare la deportazione in Germania. si arruolava quindi volontario nella Divisione Fiamme Verdi Brigata Tito Spcri di Brescia per dare il suo contributo alla resi- stenza italiana. Venne catturato l'11 ottobre i944 sui ghiaioni che porta no a San Vigilio [sopra Castelfranco di Rognol. assieme ad altri patrioti c dopo un breve combattimento durante il quale riportava una ferita alla mano sinistra. Rinchiuso nel carcere di Darfo. venne iucilato all'alba del li' ottobre I94-il al Cimitero di Montecchio ed ivi sepolto in una fos- sa comune. assieme ad altri partigiani fueilati la stessa mattinata. Dopo la liberazione ta fine maggio 1945) la salma venne portata a Sovere dove si svolscro solenni funerali militari. Gli c stata dedicata una via in S. Gregorio. [Da una nota biografica del Figlio. Daniele. S-avere 1981). Cfr. A.N.A.«1t]° Campionato Nazionale corse in monta- gna. Sovere (Bergamo) 12 lfi.»"šl_r'l9Sln nel capitolo «So- vere». Il 20 settembre 198! estato inaugurato il museo ri- fugio della Malgalunga dedicato ai martiri della resisten- za appartenenti alla 53“ Brigata Garibaldi. Cfr. ti Da una gita in montagna un ricordo della Resistenza», in Bergamo-oggi 2.-"9_.-"l93l e l`Éco di Bergamo del 10.59.-' I 931. NOTA l'i"i'_-" PNG. “JDIRIGA N. 9 CULTD ALIA LU."'tM La luna non risulta essere oggetto di culto sia presso i Greci sia presso i Cretesi. Pressoi Romani fu oggetto di culto probabilmente lìn dai tempi più antichi ma rimancn do sempre una divinità minore. Non si hanno prove di un suo culto a Sovere e a l.overc. NUTA l'."i!`›.-'PA(ì. 9i}r"RlG››'li N. ll A MINERVA Vedi MARINONI «Storia di Lovere r›. op. cit. pag. 13. e G. FINAZZI. ri Le antiche lapidi di Bergamo ii, Bergamo lS'.ì'f›. pag. 26-3G. ll culto di Minerva era abbastanza dil`l`uso nella nostra provincia e lo testimoniano lc lapidi e scritte ivi rinvenute. l'~«`U'|'A ITU.-"PA(ì. 9t},r"RI(iA N. IS RELIGIONE DI CRISTO «._.e da ritenere che la nuova religione (sostiene B. BE- LOTTI. op. cit.. vol. l. pag. l39'} sia stata introdotta da noi la Bergamo . quando a Milano era gia largamente pe- netrata. tanto piu che le stesse condizioni di Bergamo. |`essere cioe la nostra città un centro minore. il carattere degli abitanti. attaccati alle tradizioni. il territorio profon- damente imbcvuto di paganesimo. specialmente nelle val- li. sono tutti argomenti. i quali fanno ritenere che il cri- stianesimo si sia introdotto nel bergamasco solamente al principio del secolo quarto». 1 primi vescovi di Bergamo si fanno risalire alla prima meta del quarto secolo. Per quanto riguarda la nostra eornunita possiamo affermare che nel "lüil non era più pagana e lo testimonia il testa- mento di Tuidone gasindo del re Desiderio dell`anno 'l'i'4 con il quale si vendono tutti i terreni posti in val Cavallina lino in val Camonica e che il ricavato «sia distribuito ed erogato ai sacerdoti e ai poveri di Cristo». Inoltre in un documento de|l'33'l. Sc-vere risulta neIl`inventario dei di- ritti e possessi del monastero di S. Salvatore di Brescia. Cir. ft. LORENZI. «Medioevo camuno». Brescia. IQTU pag. l IU c A. MAZZL «Corografia bergomense». Berga- mo. ISSFI. pag. 406. NO`I`.-it 180.-" Pàü. *_Jl_-"RIGA N. 2 A S. GIORGIO "Jedi nota 272 a pag. 231. Ifopera di BÉRNARDINU BALDI di cui si riferisce Suor Criacinta è il «Sommario grande» opera divisa in 2 parti di cui la seconda e andata persa mentre la prima si intitola: «Storia della terra di Clusone». 1864. Questa opera non É stata ancora pubbli- cata. NOTA lis] PAG.9 l ,-"-Rl(}.›"t N. ll PERGAM'ENÀ DEL 9.50 ti ...in suprascritto loco Suare. Pecia vidata locus qui dici- tur propc ecclesia Sancti Martini. ...ii - «...nel soprascrit- to luogo a Sovere. Un pezzo di terreno adibito a vigneto il quale si dice vicino alla chiesa di S. Martino. ii. Si tratta de «La permuta del vescovo. (di Bergamo) Odelrico ri- guardante le proprieta ti henil in Sovere con un certo Ari stolfo dello stesso luogo cle1l`anno 959». Inoltre in questo importante documento vengono enume- rate le principali coltivazioni di Sovere cioè. prati. campi e vigneti. Ci`r. A. MAZZI. «Corografia Bcrgomcnsc ›i. Bergamo. ISBD. pag. 407-4133 e pag. 432. NOTJX lEi2,-"P.J"t(}. 'š'l_.-'RIGA N. lE ›=iNTICO' TEMPIETTO È improbabile data la posizione periferica della chiesa ri- spetto all`insediamento romano che si trovava molto più a monte nella zona del santuario. La parrocchiale di S. Martino venne eretta sul bivio che gia prima del IUGCI di- videva la strada che porta a Sovere da quella che prose- gue per la Val Cavallina. Cfr. pag. 349. NOTA lliìr" PAG. ill.-'l'1lG.À N.10 IL GRANDE S. CÀRLG Per quanto riguarda la visita di San Carlo Borromeo a Sovere c i suoi atti relativi alla parrocchia di Sovere si ve- da pag. 438. 2'?3
  • 19. NUT.›'i. ll'l4l'r"(i. 92.-" Rl(i.4i N. 2 SAN B'ERi'WlRDI.*'0 DA SI.EN.›i Giunto a Bergamo nel l4l l {_l¬`t. RUNCHE`]"|`l. ti Memo rie». VI. pag. -*ill o nel 1419 tmons. V. FACCHINETTI «S. Bernardino da Siena mistico sole del sec. Xi/'›1. Mila no. lFl33l sarebbe giunto poi lino a Clusone (N. MURA- Ll. «Clusone ii. Bergamo. IUTS. png. 174) passando pro habilmcntc per Sovcre. Non e certo che si sia Fermato a pernottare in paese. C†`r. B. BELOTTI. op. cit.. vol. ll. pagg. 34.'-1 e lññ. P. CADÉI. nelle sue -it Cronache lovere- si ». Brescia. l9t'i9. a pag. ilo sostiene che: «_..c in visitato l_il monastero di S. Maurizio). dicesi. da S. Bernardino da Siena il 21 aprile I-433. subito dopo la sua Fondazione ii. NOTA ISE.-'P.-ÀG. *}2.~"RIC|r N. lft CAPPELLA DELLA DISIOLA Detta anche chiesetta del Pizzo. (Pes). Non risulta elen- cata negli atti della visita di S. Carlo Borromeo del i575 (vedi pag. 438) ma si trova citata nel 1528. cfr. «Cappuc- Qini in sfintere ii, ms.. SEC. Xx. .*5t.|'Ch. Pl'OVlI'tCl£tl€ Câpptlü- cini Lombardi. (sezione X). pag. 5. Milano. Nei|`interno vi sono due tele: una. la più piccola. raffigu- rante una natività e l`altra una Madonna con S. Giovanni Evangelista c S. Francesco. Sulla parete di sinistra ester- na (lungo la strada) e ancora parzialmente visibile la scritta: COMUNE Dl 5ü'v'F.RE MANDAMENTO Ill DI LOVERE CIRCUNDARIO Ill DI CLUSDNE PRO`l/'INCIA Dl BERGAMO mentre sulla parete della facciata non sono più visibili al tre due scritte di cui si puo ben vedere nella lotografia di ZANUTTI pag. 92. N(}'l".›“k lSti_-"P.›.(}. 'šl3.-'B.l(i.-' N. l.'i CÀRLU .ll-fAG."'v'U "v'cdi nota n. 9D a pag. 265 e it. 35. Sti a pag. 263. ?~l{}IT.›" ll'iT~`.-"P.›'*i(i. H5.-"RIGÀ N. E CASA FEDERICI-BII.ABI.~'W Prima vi abito la Famiglia Paclucni_ Clr. pag. 392. N(}'|'.-it IBS.-"l'.›t_i. *_J5.«"Rl(ì.› N. ti DUE SOGGETTI SÂCR! Questi due alireschi sono stati asportati dal rev. don A. Ciuerra quando era parroco a Soverc, ll Cresu C rocilisso si trova insieme a una delle due copie ricavate dall`altro allrcsco. la Pietà. nella cappella degli al`l`reschi. mentre l`altra copia della Pieta si trova presso privati. Della Cro cilissione c ancora visibile qualche tratto mentre della Piera si inrjividuano soltanto i bordi. appena si entra nel cortile del palazzo. llll_')`l".›' 139 r' PAU. '96 Riti.-'K N. 2 SIG. M'.-1R!.4 .-r'.›"v'.4 VED. Bi'L.›1`BI.›"i'! Nata a Rovetta il IQ..-"l.›"lS5*J mori a Soverc il '.~'r"l~š.-"l'1.}'?›l. 274 Di suo marito l-izccbia. si parla nel capitolo personag- gi distinti c hencmeriti_ Ora il palazzo Bilabini i.: proprieta della Famiglia Berta iehc gestisce la latteria in S. Marti noi. Prima di loro vi abitava il sacrista Coroltlfli Liiovanni padre di Giuseppe. il noto intagliatore sove- rese. NU'I'r'l. ILJU.-" P.-Hi. *Jt'i,.-"l{l(ì.t N. lil ENTRAMBI DI LA T'I'A."v'Z.'0 QUEREi"v`A Ora conservati in Parrocchia. }l'lf_l`l`.-'K lätl P.›"i.(ì_'~lI'r'.-"B.l[}.~' N. “J Lei VERGHVE COI. H.-i."ffBI."'tr'O Si tratta della l`an'|osa Madonna di Czestachova. ll dipin- to e conservato nella casa parrocchiale. infatti Fzccltia Bilabini. non avendo avuto ligli. lascio molti dei suoi beni alla parrocchia. Vetli genealogia a pag. 284. N(lIT.-'K liill'.-"'P.›`lif_ì. tilt.-"RI{'.ir ls'. l5 I .FA .-"lv'TONI Ben ri ragione si lamenta Sr. Giacinta. Perché solo nel l9'lS si e allestita a Bergamo una mostra sui Fantoni e. in questa occasione. i: stato pubblicato un loro catalogo. «I |¬`A.N`l`()Nl. quattro secoli di Bottega di scultura in lìuropa » Neri Pozza Editore l9`lS a cura di Rossana Bo- saglio su inizialii-'a dell`Amministrazione Comunale di Bergamo. lt__lI`|'_›'t IW-_-" P.-"'i(_}. *JH .-"Rl(Jf N. ll) IL S.4.'"TL~'ARIü 'vedi il testo di Padre l..IBi-IRA`I'('lI MARIA DA SELLE- RE « Il Santuario di Soverc» Borgnino 1954. ristampa ri veduta eri aggiornata dcl|`erlizione del lt-H2 esaurita: C.›'l.lv'l C.*L"›'l IJ. «Numero unico» Soverc ti-7-B settembre lati). stampato in occasione dell`incoronazio- ne dei Santuario: f- Cronistoria tlcllc feste e entrate e spese per l`it1curot1a«'.ionc della lvladonntt della Torre» anno l“¬Jl4 llilltš manoscritto di don C1. CALVI presso l`archi- vio parrocchiale di Soverc. c if. Il Cavagna in S. Maria del- la Torre... ~› di P. (_†APl_i.4tNl in Eco di Bergamo li'.-"'lü_«"n5 pag. 3. La parete del Santuario verso la Valle tmezzodi). sotto la gronda dove vi c segnato l`an no l48tÉ›. [si veda foto a pag. 4fit'i'l. presenta tracce tli struttura romanica in un fregio con archctti ti sesto acuto. che dimostrano probabilmen- te. che la chiesa scornprmra era fatta a sot`fìtto allo stesso piano tlcll`attualc ti trc navate. Clr. « BlOC:R.4iFlr"t Parrocchiale» c pag. 47 dell'« Inven- tario dcgli oggetti di arredamento esistenti negli edifici di culto della parrocchia di Sovere »_ dattiloscritto. Berga- mo_ 3t'.l_-"'ll.~"'l'~ilt›.`~š. lincaricato dott.. ing.. don Cr. BB- R lì`I"l`«'t.. NOT.-'t ILI4.-"I".-'tCi. LJÉJ.-"RIGA N. ll) ERIGERE D ICÀRL0 .HÂGNO La Fonte su cui si e basata Sr. Giaeinta c inattcrtdibile: FI..-'5i}vlll*s'l() CORNARO ti Notizie storiche delle appari
  • 20. zioni e delle immagini più celetiri di Maria » Bergamo. 1868 pag. fititl. tlovc si dice che nell`8Ul Carlo Magno le cc erigere il Santuario della Madonna della Torre in un a meno colle tli Sovcrc. Cl`r. D. CALVI. ti l:.`l`l`emeride sacro profatia di Herganio» Milano. lñlti. I vol. pag. 359. vedi nota n. Rf: a pag. EM. RINALDO BOTTAINI Vedi pag. 336. NOTA l9t'i.-"PACi. l{l4.-"Rl(ì.i' N. 2| CESARE CA.vTù In «Storia di Bergamo e sua provincia» 185*). ristampa Fausto Sardini. Brescia. l9?-4 pag. lOl'i': fi Sovcre. grosso abitato .sulle rive del Borlezztt. ha belle case. lilature scri- che. Fucine: nei suoi prati pascolano molte mandrie. Al Santuario di Maria Vergine danno pregio artistico quadri del Cavagna e del (_`arpinoni.››. NOTA lFl`i',-"PA(i. l{lI5_-~"RIGA N. lì IL .MAESTOSO CAMPANILE Negli atti di S. Carlo Borromeo del ISTE si cita un cam- panile dotato di una campana. Cfr. pag. 442. NO`l`A WH.-"PA(}. IOS.-"RIGA N. ZU ANTICO SCUROL0 Fu restaurato nel N80 per iniziativa del parroco don Gianni Marchetti. I lavori di restauro sono stati eseguiti da Zanni Giuseppina. Le statue sono di scuola Fantonia- na. ctr. U. ROTA «Andrea Fantoni» Bergamo lU'3~'l. pag. 205. NOTA WL).-"PA(i. l(]ñ.."Rl(_iA N. Il M0!«'Ull›fENTO M-1ZIONA LE Gli organi del Santuario e della parrocchiale sono vinco- lati dalla Sos-'ritttendenaa ai Monumenti della Regione l.ornt:iardia ai sensi delt`art. 23 della legge n. 1039 del l.-"ti.-*'l93*). con decreto del 27,-"ll,-"'l95*§l prot. n. t'›5fil {Santuariol c n. fi5ñ4 tParroi:cl1ia|e:]. NOTA 200.-"PA(}. l{}fi_-"'Rl(i.›'l. N. IE CHIESA DE! CAPUCCHVI Vetli nota n. l35 pag. 269. NOT.-' ltll P.›°t(i. ltlkl,-"'R|fi.›'t. N. È ERETTA NEI. 14?-I Nella -< Hlt)(}R«*`i.F`lA Parrocchiale» vi si trova. a|l`ini?.io della prima pagina: ii Anno M74: la popolazione risolve di fahhricarc la chiesa di S. Gregorio». La chiesa attuale e un ampliamento della chiesa originaria [del `-100). della quale in angolo stai cst rimangono alcune parti di muro con gli a†`l`reschi originali. Vctli pag. 441. 444 c 40] nt. NtÉIT .-1 EEl1 UNITO .fil 'v'etli nota P›°t(ì. |fl9.~"RIÉì.-il N. il S. .<'H.4RTI.~"G' n. Idi' pag. ÈTG. NOTA 2tl_`i_-"Pi'G. ltilil,-"RIGA N. lt) I', 'f.*'t"TERDETTO EC`C.i'.E`SM'S'I`!Ct'J Vetli nota N ü`l'ƒt 204. Qt,-asi:-=r n. [O3 pag. 266. -'PA(i. lüäl.-'l¬t|G.-. N. 20 CHIESA POSSIEDE al l.a nascita del Salvatore: del scc. X'v'lll che si trova sopra l`ancona dell`altare sul Frontale del presbiterio la si nislral. hl Matlonna della Neve: ora non c più in questa chiesa. cl Gcäti legato: affresco -del `-'100 {ig.noto_]= con il busto di Gesù morto che esce dal sepolcro con dietro sullo .f¬-fondo TE! llüllü-Il L1 zi sud della di L`Atlt.lt na preghiera datata l=l“l?. Si trova sulla parete terza campata. Itala al lato tlel Crocilisso: alireseo del '400 tutti gli strumenti della passione e sotto si legge in scrittu )li tignotoi della Madonna di .ftrtlesiti ai piedi di Gesù ero cilis-e¬-o con i santi Giovanni e Marco che fa da pala ali`al- tare omonimo situato nella terza campata a destra. Ricordiamo inoltre che sulla parete destra della terza na vata vi era un dipinto a olio su tela di ignoto del sec. itltXIX. [Mt 'nina ai piedi della Croccl. di proprieta della i'amig_lia 'v'enturi c da questa donato [per volonta di (iinal per titoli Lli riconoscenza e di amicizia a don Isacco Zan chi. parroco di Piazza. Per le altre Gtiatlagnini di Gesù c ~< Inventa rio..,, n, pag. 33. pitture di questa chiesa. f`ra cui due dipinti del della seconda meta di-:ll'8tJ0 [un Sacro Cuore un Sacro Cuore di Maria) ci`r. G. BERETTA op. cit.. presso archivio parrocchiale. _*-IUTA 205 PAG. I ltl.-" RlG.›*t N. H ESISTE GIÀ -var 959VA . _ Vedi nota n. lišl pag.. E73. La chiesa suhi un primo am pliamcnto I IQTI nel l-ltltl. ctr. L'Eco di Eerganio del NOT.-'tt Ello.-`P.›"t(ì. l ll_l.-"Rlfjà N. lil VI(-H RM I.a parrocchia di Sovere divenne prepositurale plcharta nel l59?. sniernhrandosi dalla pieve di Clusone c da essa dipendevano le due parrocchie di Cerele Basso c Cercte Alto. Il lo novembre lñlšl il vescovo Giustiniani aggre- gava alla vicaria di Soverc le parrocchie di Sellere. (fa stro. Pianico e Rova di iìritliric. Nei primi anni della se eonda meta del secolo scorso il vescovo mods. Luigi Spe- ranza sopprimeva tale vicaria c univa le due parrocchie di Ccrete a (`lusonc c le rimanenti a Solto. Con decreto del .lü novcmhre 192.1 Sovere c stata eretta di nuovo vicaria con alle dipendenze le chiese di Castro. Pianico. Sellere e non Piiizza ltlofi. cl'r. (E. 7IA}vll% '(`.e1'etc`›| i in quanto si c costituita Parrocchia solo nel G. BlÈRE`l'TA. «li1eittario...›=. cit.. pag. 5. e FTTI ti .fit ;›.on;~'.o per la prmincia di Bergaino n |,`l~fico di Ber1:amo_ 1',--"'?_.-'1“¬}.`iÈ. 275