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SISTEMA INTEGRATO DOMICILIARITA’
IL PROCESSO DI LAVORO
11 SETTEMBRE 2017
a cura del gruppo domiciliarità
multiprofessionale
Sede-Territorio
L'ACCREDITAMENTO NELLA DIMENSIONE
POLITICO-ORGANIZZATIVA
"L'accreditamento non può prescindere
dall'essere inteso come STRUMENTO
e come tale necessita di essere
finalizzato, ovvero di
essere collegato ad un
OBIETTIVO STRATEGICO” (PSS n.5/2010)
GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL SISTEMA INTEGRATO
DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ
per il sistema:
costruire un sistema integrato di servizi sociali, che
connetta tutti i servizi rivolti all’anziano.
Superare gli interventi per tipologia prestazionale e
favorire un sistema basato sull’accesso unificato alle
risorse.
Valorizzare la dimensione territoriale: promuovere un
territorio attivo che lavori insieme sui problemi sociali,
per integrare l’offerta pubblica con quella della
comunità.
GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL SISTEMA
INTEGRATO DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ
per il cittadino
Porre al centro dell’azione il cittadino e la sua famiglia
rispetto a capacità di tenuta /necessità di sostegno;
Definire un progetto complessivo a favore del cittadino,
che articoli gli interventi sulla base di un progetto di
protezione.
EMPOWERMENT DELLA PERSONA si interviene sul singolo,
tenendo conto delle risorse proprie, familiari e
comunitarie. Promuovere/potenziare le risorse della
persona e del contesto di vita.
GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL SISTEMA INTEGRATO
DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ
per la comunità
potenziare gli interventi di prevenzione e promozione e intervenire
sulla fragilità potenziale (contrastare la povertà relazionale e di
competenze);
Costruire un sistema di welfare rivolto alla popolazione
anziana/adulta fragile nel suo complesso, per ampliare la platea dei
cittadini raggiunti dai servizi;
Promuovere interventi che possano tenere conto delle potenzialità
collettive.
EMPOWERMENT DEL CONTESTO
Si interviene su una pluralità di soggetti e non solo sul singolo:
La comunità è riconosciuta nella sua dimensione di cittadinanza
attiva (portatrice di risorse).
DALL’OBIETTIVO STRATEGICO ALLA DESCRIZIONE
DEL PROCESSO
Ripercorrere il processo è importante per:
definire i tempi,
individuare le tappe,
gli attori coinvolti,
i passaggi politici,
le implicazioni organizzative,
gli aspetti operativi,
le connessioni sede-territorio,
le collaborazioni tecniche ed amministrative,
gli strumenti utilizzati,
i documenti prodotti,
la coerenza delle azioni con l'impianto generale.
MAGGIO 2016: DECORRENZA PROGETTO CARIPLO "BRESCIA CITTÀ
DEL NOI" -CANTIERE 7: SERVIZI INNOVATIVI PER ANZIANI E DISABILI
Innovazione rispetto a:
Favorire la domiciliarità dell'anziano attraverso il coinvolgimento delle risorse
personali, familiari e del contesto;
Integrare prestazioni professionali ed interventi di buon vicinato;
Prefigurare forme sperimentali quali l'affido sociale e la badante di condominio
(es. per assistere anziani di uno stesso complesso edilizio o di una medesima via);
Promuovere servizi diffusi nei contesti geografici delle cinque zone – articolati in
livelli di protezione graduali – affinché l'anziano non perda il suo radicamento
con la comunità di appartenenza-
PORRE LE BASI TECNICHE ED AMMINISTRATIVE PER IL
PASSAGGIO DALL'APPALTO ALL'ACCREDITAMENTO
GIUGNO-SETTEMBRE 2016:
ANALISI BUONE PRATICHE E DEFINIZIONE
MODELLO ACCREDITAMENTO DELLA CITTÀ DI BRESCIA
Con l'aiuto dell’ «Agenzia Conoscenza» (Cariplo)
Si raccolgono e analizzano le buone pratiche di
accreditamento adottate in altre realtà italiane;
Si approfondisce la questione normativa ed
amministrativa che regola l'accreditamento;
Si tesse il «Modello Brescia» che:
- supera il concetto di possibilità di scelta per il
cittadino tra più fornitori per ottenere una mera
prestazione;
- parte da un disegno progettuale (progetto
assistenziale di protezione) condiviso con la
persona.
OTTOBRE 2016: PRIMO FOCUS GROUP
Il focus group viene riconosciuto come lo strumento utile per favorire il
confronto e l'interazione dei partecipanti sul tema degli anziani della città.
Si invitano a partecipare a 2 focus group gli enti gestori dei servizi per anziani
della città (Fondazioni, cooperative, associazioni, sindacati) e gli organismi di
consultazione (consiglio di indirizzo del welfare).
I rappresentanti del servizio sociale comunale ( dirigenti, alcune PO, assistenti
sociali, hanno funzione di uditori).
I focus group sono gestiti dall’ «Agenzia Formazione» (Cariplo).
Primo incontro 5 ottobre 2016:
Spunti di riflessione e domande chiave:
I bisogni dell'anziano e della sua famiglia oggi e in prospettiva
La risposta "territoriale" in termini di anziani
Strategie per migliorare la risposta ai bisogni (filiera di servizi con differenti
livelli di protezione, alleanze tra i diversi soggetti della città che si occupano di
anziani, lista unica di attesa per l'accesso alla rete dei servizi, coinvolgimento
della comunità ed interventi di cittadinanza attiva, ecc…)
OTTOBRE 2016: SECONDO FOCUS GROUP
Secondo incontro 20 ottobre 2016
La finalità del confronto è porre le basi per la costruzione del sistema di
accreditamento tramite fornitori qualificati.
Gli elementi riassuntivi sono:
Accreditare una pluralità di soggetti per garantire al cittadino la possibilità di
scelta;
Definire quali servizi accreditare (non solo il SAD classico, ma anche altri
interventi;
Creare un accreditamento per zona;
Il soggetto accreditato rappresenta il riferimento unico per la persona e la famiglia
rispetto ai servizi prestati e ne è responsabile;
Cambiare la forma di pagamento passando dal pagamento al fornitore al
contributo all'utente.
Si profilano due step:
Incontri tra enti gestori e referenti del servizio sociale, per approfondire il
confronto, con una funzione attiva anche del Comune.
Creare un gruppo di lavoro per la costruzione del progetto tecnico di
accreditamento.
Ottobre 2016: gli incontri tra rappresentanti del
servizio sociale e gli enti gestori dei servizi per anziani
Fondazioni, cooperative e referenti del servizio sociale comunale, si
incontrano per:
riesaminare gli esiti focus group,
definire i punti di forza e criticità del sistema di accreditamento,
vagliare la volontà degli stake holders di creare alleanze,
Definire modalità per garantire l'intera filiera dei servizi (es. non solo sad
ma anche telesoccorso, badante….),
interrogarsi sulla capacità di progettare nuove risposte, prima fra tutte la
gestione della presa in carico del percorso assistenziale (capacità
progettuale e non solo di erogazione),
Strategie per potenziare prossimità e territorialità.
Si decide che:
Gli enti gestori proseguiranno le negoziazioni in autonomia;
Fondazione Brescia Solidale parteciperà al gruppo di lavoro per la
definizione del progetto tecnico domiciliarità.
25 ottobre 2016: presentazione dell’impianto della domiciliarità
all’ordine dei medici e dei farmacisti
In occasione di un convegno sul "paziente difficile" (Il paziente disabile-
Il paziente con disturbo mentale-Il paziente con decadimento cognitivo)
promosso dall'ordine dei medici e dei farmacisti, Comune ed ATS sono
invitati a presentare i rispettivi servizi di supporto alla domiciliarità.
L'ATS sviluppa la misura delle RSA Aperta;
Il servizio sociale comunale approfondisce il tema della fragilità e della
cronicità sul piano sociale, delinea la dimensione della domiciliarità e
circoscrive i servizi di sostegno domiciliare del Comune di Brescia.
Il corso è l'occasione per descrivere il nuovo sistema di accreditamento,
ancora in forma embrionale e di creare un primo raccordo con i MMG ed i
farmacisti. Anche la presenza dell'ATS favorisce un aggancio su questo
tema.
Novembre/Dicembre 2016: primi allineamenti Comune ed ATS
I dirigenti del servizio sociale si incontrano due volte
in ATS, presentano l'orientamento politico
organizzativo del comune sulla domiciliarità e
consegnano il materiale redatto (focus group, banca
dati sui servizi comunali, prime elaborazioni del
gruppo di lavoro progetto tecnico domiciliarità).
Si enuclea il problema degli anziani con
problematiche socio sanitarie: andrà approfondito
come attivare la componente socio-sanitaria e
sanitaria per gli anziani più compromessi e quali
accordi definire per l'integrazione delle competenze.
NOVEMBRE 2016- APRILE 2017: 6 MESI DI LAVORO PER LA
REDAZIONE DEL “PROGETTO TECNICO SISTEMA INTEGRATO DOMICILIARITÀ”
Il gruppo è composto da:
Dirigente Area servizi sociali, 2 PO, 1 a.s. sede, 2 a.s. territorio, direttore
generale Fondazione Brescia Solidale. A metà percorso il gruppo sarà
integrato da un funzionario amministrativo.
Si parte da un esame dei dati di contesto:
La sede ricostruisce i dati generali sugli anziani nella città e nei
quartieri;
Il territorio approfondisce la tipologia degli anziani che usufruiscono di
interventi domiciliari nelle cinque zone;
Insieme si definisce la struttura portante del progetto tecnico: progetto
assistenziale per la persona redatto dal SST, destinatari del servizio,
attori della domiciliarità, 5 profili di assistenza, attuazione del piano di
assistenza in capo al gestore, funzione del servizio sociale.
A livello amministrativo, si costruiscono i valori economici dei profili di
protezione, si struttura la nuova modalità di pagamento del servizio, si
predispongono gli atti amministrativi.
MARZO 2017: CONSULTAZIONE CON IL CONSIGLIO DI INDIRIZZO
DELLA BOZZA DI PROGETTO TECNICO DOMICILIARITÀ
Il «Consiglio di indirizzo» del welfare cittadino è definito nel
progetto Cariplo come l’attore collettivo di governance delle
politiche sociali della città, con funzione di alimentare il
dibattito pubblico e permettere ai molteplici stakeholders di
avere voce sulle scelte di politica sociale.
Il vaglio del progetto tecnico e dell’impianto di sistema da parte
del Consiglio di Indirizzo (ordine dei medici e dei farmacisti,
forum terzo settore, confcooperative, sindacati, Uneba,
fondazioni) ha consentito di condividere il pensiero progettuale
con le realtà del terzo settore maggiormente rappresentative
della città.
L’esito del dibattito è stato positivo e propedeutico agli ulteriori
passaggi istituzionali.
MARZO 2017: PRIMI ACCORDI CON L’ORDINE DEI FARMACISTI
Ci si confronta con l’ordine dei farmacisti rispetto a possibili spazi di
collaborazione.
Le farmacie sono un presidio diffuso sul territorio (60 farmacie), vengono
riconosciute come depositarie di molteplici informazioni sugli anziani della
città, comprese le strategie adottate per gestire problemi assistenziali
(fenomeno badanti…)
In questo primo incontro le farmacie si rendono disponibili a divulgare
materiali informativi delle attività del servizio sociale, tramite il loro punto
di raccolta e distribuzione.
Da costruire un accordo complessivo che:
Affronti temi più specifici: es. prestazione qualificata di consegna farmaci a
domicilio, campagne informative su temi diversi;
Consideri servizio sociale e farmacisti come interlocutori reciproci rispetto
ai temi della città e dei quartieri (entrambi punto di riferimento per il
cittadino, intercettano la trasformazione dei bisogni, hanno relazioni attive
con le persone, conoscono le fasce deboli, intercettano cittadini in cui
bisogno sociale e sanitario si sovrappongono).
APRILE 2016: CONSULTAZIONE CON ATS DELLA BOZZA DI
“PROGETTO TECNICO SISTEMA INTEGRATO DOMICILIARITÀ”
I referenti del servizio sociale presentano all'ATS la bozza di progetto di
sostegno alla domiciliarità ed informano sui tempi di approvazione dei
provvedimenti istituzionali e su quelli di avvio del servizio.
Viene dichiarato da entrambe le parti:
L'impegno ad una maggiore integrazione e coordinamento, anche
informativo;
L'importanza di costituire un osservatorio sulla città rispetto alle
dinamiche di invecchiamento, alle nuove modalità di gestione dei
servizi, alle sperimentazioni ed agli accordi con le realtà del territorio
per la creazione di nuove partnership.
E' necessario un aggiornamento costante sulla rete dei servizi attivati.
Da quel momento vengono organizzati incontri Comune-Ats per un
periodico allineamento.
APRILE 2017: PRESENTAZIONE AI TERRITORI DEL PROGETTO
TECNICO NELLA SUA ELABORAZIONE DEFINITIVA
Viene presentato ai SST (PO. As e amministrativi) il progetto
tecnico domiciliarità, con alcuni fuochi di attenzione:
L’illustrazione del progetto tecnico;
La funzione degli enti accreditati e del servizio sociale;
Le ricadute operative su territori;
Gli aspetti deontologici e professionali dell'assistente sociale;
Gli aspetti amministrativi e la descrizione dei flussi.
Si definiscono 2 percorsi:
Formazione SST e MMG;
Costituzione di un gruppo operativo per la costruzione degli
strumenti tecnici.
MAGGIO 2017: FORMAZIONE SERVIZIO SOCIALE E MMG
Il significato del corso - articolato in 2 mattine – è
racchiuso nel titolo: Servizio Sociale Professionale e
Medici di Medicina Generale: collaborazioni attivabili
in una logica territoriale di gestione dei servizi.
Il corso è un'occasione di confronto tra servizio sociale e
medici:
• Sulla DGR 6164/2017 sul governo della domanda e la
presa in carico dei pazienti cronici.
• Sulla gestione di casi concreti: vengono discusse
situazioni in carico, esaminando il contributo della
componente medica e di quella sociale e gli spazi di
attivazione/collaborazione.
Si attiva una comunicazione a pari livello tra le due
figure professionali.
MAGGIO 2017: SI LAVORA ALLA COSTRUZIONE DEL
DISCIPLINARE DI ACCREDITAMENTO
requisiti economico finanziari e tecnico
professionali dei gestori:
• - essere iscritti al Registro delle Imprese o
all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali;
• aver eseguito negli ultimi tre anni servizi
domiciliari, rivolti ai medesimi destinatari per un
importo complessivo non inferiore a
€ 100.000,00;
• aver eseguito in modo regolare, nello stesso
triennio, almeno un contratto con Enti Pubblici
per servizi domiciliari anche a titolo non
oneroso.
MAGGIO 2017: SI COSTRUISCE LA MODULISTICA
Si predispone la modulistica amministrativa
Istanza del cittadino: domanda di ammissione
al sistema integrato servizi domiciliari;
Comunicazione al cittadino ed al gestore della
concessione voucher;
Comunicazione rinuncia servizio e variazione
agenzia;
Bozza di contratto tra l’ente accreditato ed il
cittadino;
Bozza di progetto individualizzato.
16 MAGGIO RESTITUZIONE DEL PROGETTO AL
CONSIGLIO DI INDIRIZZO
Si riassumono gli aspetti fondanti dell’impianto del
sistema domiciliarità:
Pluralità di soggetti accreditati che mantengono contatti
con il cittadino, l’ente locale e la comunità;
Duplice accesso del cittadino: servizi sociali o soggetto
accreditato;
Semplificazione per l’Amm.ne comunale che interviene
con un contributo economico al cittadino.
Si esaminano le criticità: pubblicizzazione e
comunicazione alla cittadinanza;
Vincolo della sede operativa, necessaria affinché il
soggetto erogatore si rapporti con le realtà del territorio;
Livello di qualità dei servizi da garantire e da verificare
anche con somministrazione customer.
17 MAGGIO RESTITUZIONE DEL PROGETTO AGLI ENTI
GESTORI SERVIZI PER ANZIANI
Si presenta il sistema dei servizi domiciliari nella logica
della co-progettazione: costruire sistemi di servizi,
relazioni economiche, centri di responsabilità.
Si evidenzia:
Possibilità di rilanciare il mondo delle Cooperative e
delle Fondazioni;
Opportunità per gli enti erogatori di allearsi tra di loro e
con le realtà delle comunità;
Necessità che enti erogatori ed ente pubblico
costituiscano un osservatorio permanente
sull’evoluzione dei bisogni.
Criticità per gli enti erogatori: andare al di là della
tradizionale sfera di competenza.
MAGGIO PRESENTAZIONE DEL PROGETTO TECNICO
ALLA COMMISSIONE SERVIZI ALLA PERSONA
L’ultimo passaggio politico è il confronto in
commissione servizi alla persona.
Questa fase è propedeutica all’approvazione da
parte della Giunta.
Si presenta l’impianto complessivo: fenomeno
degli anziani della città, dati sui servizi domiciliari
2016, progetto tecnico, procedura amministrativa.
La discussione riprende i punti di forza e le criticità
emerse nelle altre sedi di confronto.
L’esito politico è favorevole.
7 GIUGNO 2017: APPROVAZIONE IN GIUNTA
Delibera di Giunta «Linee per l’accreditamento del sistema
integrato dei servizi domiciliari rivolti a persone anziane,
adulte anche con disabilità e minori con disabilità».
La Giunta delibera
• di individuare - quale modalità più funzionale
all’erogazione di prestazioni domiciliari - un
accreditamento dei servizi c.d. “libero” o “aperto”,
caratterizzato dalla concessione dell’accreditamento a
tutte gli Enti che ne facciano richiesta e siano in
possesso dei requisiti;
• di richiedere che ai fini dell’accreditamento gli Enti
debbano rispondere a requisiti di qualità;
• di dare atto dell’ elevato carattere di sperimentalità
dell’accreditamento.
8 GIUGNO 2017:
APPROVAZIONE DEL DISCIPLINARE ACCREDITAMENTO
In seguito alla Delibera di Giunta, il dirigente amministrativo
determina:
• di indire la procedura ad evidenza pubblica finalizzata alla
individuazione di soggetti che intendono operare nel
territorio del Comune di Brescia nell’ambito del sistema
integrato degli interventi e servizi domiciliari, e che
risultino professionalmente idonei ovvero possiedano i
requisiti indicati nel disciplinare di accreditamento;
• di approvare:
1. il progetto tecnico
2. l’avviso pubblico, con modello di domanda di
partecipazione
3. il disciplinare per l’accreditamento
4. il patto di accreditamento
LUGLIO: APPROVAZIONE ALBO FORNITORI
Nomina commissione, esame delle candidature e
verifica dei requisiti, approvazione Albo Fornitori.
I fornitori sono così distribuiti nelle diverse zone:
• CENTRO: Gabbiano e Fondazione Casa Industria in ATI
• OVEST: Gabbiano e Fondazione Casa Industria in ATI
• NORD: Casa di Dio, Elefanti Volanti, la Vela, Dolce
• SUD: Brescia Solidale, La Vela
• EST: Il Pellicano, Dolce, Elefanti Volanti, Brescia
Solidale
6 GIUGNO 2017: PRIMA COMUNICAZIONE ALL'ESTERNO:
CONVEGNO CISL
La CISL pensionati organizza la giornata formativa:
«Gli uni per gli altri. «Una nuova idea di welfare,
una nuova idea di città».
E’ un’occasione per comunicare all’esterno:
l‘organizzazione territoriale dei servizi,
l’articolazione dei punti comunità e il nuovo
sistema integrato di servizi domiciliari. Il sindacato
pensionati rappresenta un significativo canale di
comunicazione delle politiche sociale per gli
anziani della città.
La dirigente di settore attiva un gruppo di lavoro sede -
territorio per avviare il nuovo sistema di servizi
domiciliari. Obiettivi:
• lavorare sulla dimensione operativa
• costruire lo strumento tecnico: la scheda progetto
• effettuare simulazioni i casi
• Coinvolgere l’area disagio/handicap
• Coinvolgere i RAD (OSA comunali referenti
dell’assistenza domiciliare)
• Coinvolgere gli operatori della vigilanza e controllo
GIUGNO: SI COSTITUISCE IL GRUPPO
OPERATIVO
LUGLIO/AGOSTO 2017: LE AZIONI DEL GRUPPO
OPERATIVO
Il gruppo lavora per 3 incontri alla traduzione operativa
del progetto tecnico:
La costruzione della scheda-progetto ha comportato
numerose revisioni, anche in seguito alle simulazioni di
situazioni in carico, fino a giungere alla stesura definitiva
con l’apporto fondamentale dei SST.
Durante la costruzione sono emerse varie riflessioni: di
sistema (come garantire uniformità nei territori, quale
funzione delle diverse figure professionali ingaggiate es.
i RAD e gli addetti alla vigilanza) professionali (come
valorizzare la professionalità dell’a.s. e i principi
deontologici, quale funzione di regia generale) operative
(rivalutazione di TUTTE le situazioni in carico attraverso
visite domiciliari).
AGOSTO 2017: NUOVO ALLINEAMENTO CON IL
LIVELLO SANITARIO E SOCIO SANITARIO: ATS e MMG
ATS: si concorda una formazione a tre - servizio
sociale, MMG e ATS – per completare il
percorso avviato con MMG (ipotesi
ottobre/novembre).
Ordine dei medici: si prospetta un incontro con
i MMG della città per coinvolgere i medici sul
nuovo impianto dei servizi domiciliari, per
allinearsi sul nuovo sistema di gestione dei
cronici e per prospettare la possibile
costituzione di un welfare di professionisti delle
5 zone (MMG e AA.SS.)
SETTEMBRE 2017: INCONTRI DITTA SOFTEC E SETTORE
INFORMATICA COMUNALE
SISTEMA GARSIA (Sistema Sociale
Informatizzato): Inserimento in Garsia del
progetto integrato domiciliare a favore del
cittadino: informatizzare la scheda e favorire la
ricostruzione dei dati.
SISTEMA SOSIA (Sistema economico-
amministrativo): comprendere nel sistema
informatico la definizione della quota a carico
del cittadino e l’entità del contributo in capo al
Comune.
SETTEMBRE 2017: SI TORNA A CARIPLO
Fasi, azioni, interventi e documenti, vengono
riportati al gruppo regia Cariplo negli incontri
periodici di monitoraggio del progetto.
Nella logica del welfare di comunità viene
attribuita particolare rilevanza alle collaborazioni
attivate con le organizzazioni della città per la
realizzazione del progetto.
Vanno ora definite le modalità di coinvolgimento
dell’Agenzia «Comunicazione» per veicolare la
conoscenza alla cittadinanza del nuovo sistema
domiciliare.
LE AZIONI DA INTRAPRENDERE
• Incontri tra enti gestori e i 5 territori per
sviluppare la collaborazione (settembre 2017);
• Sottoscrizione del «patto di accreditamento» tra
Comune e gestori;
• I territori: Visita Domiciliare per compilazione
scheda progetto e attribuzione del profilo di
assistenza e presentazione della nuova
organizzazione ad ogni persona in carico;
• Presentazione del progetto ai MMG e loro
coinvolgimento;
• Presentazione istituzionale del nuovo modello
organizzativo tramite «Agenzia Comunicazione»
ed altri canali (es. sindacati pensionati)
LE AZIONI DA INTRAPRENDERE
• Sostegno formativo agli amministrativi dei territori da
parte dei funzionari amministrativi di sede;
• Sostegno professionale agli assistenti sociali:
formazione a.s. per sviluppare le implicazioni
deontologiche e professionali nel disegno
dell’accreditamento ed approfondire le nuove
funzioni;
• Sostegno agli addetti alla vigilanza nella
predisposizione della customer e addestramento
somministrazione
• Informatizzazione del servizio;
• Definizione del ruolo della sede (raccordo con i
territori);
• Prosecuzione del lavoro di sottogruppo con nuovi
obiettivi.
AVVIO SISTEMA INTEGRATO
SERVIZI DOMICILIARI
1 NOVEMBRE 2017
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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Sistema integrato domiciliarità. Il processo di lavoro

  • 1. SISTEMA INTEGRATO DOMICILIARITA’ IL PROCESSO DI LAVORO 11 SETTEMBRE 2017 a cura del gruppo domiciliarità multiprofessionale Sede-Territorio
  • 2. L'ACCREDITAMENTO NELLA DIMENSIONE POLITICO-ORGANIZZATIVA "L'accreditamento non può prescindere dall'essere inteso come STRUMENTO e come tale necessita di essere finalizzato, ovvero di essere collegato ad un OBIETTIVO STRATEGICO” (PSS n.5/2010)
  • 3. GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL SISTEMA INTEGRATO DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ per il sistema: costruire un sistema integrato di servizi sociali, che connetta tutti i servizi rivolti all’anziano. Superare gli interventi per tipologia prestazionale e favorire un sistema basato sull’accesso unificato alle risorse. Valorizzare la dimensione territoriale: promuovere un territorio attivo che lavori insieme sui problemi sociali, per integrare l’offerta pubblica con quella della comunità.
  • 4. GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL SISTEMA INTEGRATO DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ per il cittadino Porre al centro dell’azione il cittadino e la sua famiglia rispetto a capacità di tenuta /necessità di sostegno; Definire un progetto complessivo a favore del cittadino, che articoli gli interventi sulla base di un progetto di protezione. EMPOWERMENT DELLA PERSONA si interviene sul singolo, tenendo conto delle risorse proprie, familiari e comunitarie. Promuovere/potenziare le risorse della persona e del contesto di vita.
  • 5. GLI OBIETTIVI STRATEGICI DEL SISTEMA INTEGRATO DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ per la comunità potenziare gli interventi di prevenzione e promozione e intervenire sulla fragilità potenziale (contrastare la povertà relazionale e di competenze); Costruire un sistema di welfare rivolto alla popolazione anziana/adulta fragile nel suo complesso, per ampliare la platea dei cittadini raggiunti dai servizi; Promuovere interventi che possano tenere conto delle potenzialità collettive. EMPOWERMENT DEL CONTESTO Si interviene su una pluralità di soggetti e non solo sul singolo: La comunità è riconosciuta nella sua dimensione di cittadinanza attiva (portatrice di risorse).
  • 6. DALL’OBIETTIVO STRATEGICO ALLA DESCRIZIONE DEL PROCESSO Ripercorrere il processo è importante per: definire i tempi, individuare le tappe, gli attori coinvolti, i passaggi politici, le implicazioni organizzative, gli aspetti operativi, le connessioni sede-territorio, le collaborazioni tecniche ed amministrative, gli strumenti utilizzati, i documenti prodotti, la coerenza delle azioni con l'impianto generale.
  • 7. MAGGIO 2016: DECORRENZA PROGETTO CARIPLO "BRESCIA CITTÀ DEL NOI" -CANTIERE 7: SERVIZI INNOVATIVI PER ANZIANI E DISABILI Innovazione rispetto a: Favorire la domiciliarità dell'anziano attraverso il coinvolgimento delle risorse personali, familiari e del contesto; Integrare prestazioni professionali ed interventi di buon vicinato; Prefigurare forme sperimentali quali l'affido sociale e la badante di condominio (es. per assistere anziani di uno stesso complesso edilizio o di una medesima via); Promuovere servizi diffusi nei contesti geografici delle cinque zone – articolati in livelli di protezione graduali – affinché l'anziano non perda il suo radicamento con la comunità di appartenenza- PORRE LE BASI TECNICHE ED AMMINISTRATIVE PER IL PASSAGGIO DALL'APPALTO ALL'ACCREDITAMENTO
  • 8. GIUGNO-SETTEMBRE 2016: ANALISI BUONE PRATICHE E DEFINIZIONE MODELLO ACCREDITAMENTO DELLA CITTÀ DI BRESCIA Con l'aiuto dell’ «Agenzia Conoscenza» (Cariplo) Si raccolgono e analizzano le buone pratiche di accreditamento adottate in altre realtà italiane; Si approfondisce la questione normativa ed amministrativa che regola l'accreditamento; Si tesse il «Modello Brescia» che: - supera il concetto di possibilità di scelta per il cittadino tra più fornitori per ottenere una mera prestazione; - parte da un disegno progettuale (progetto assistenziale di protezione) condiviso con la persona.
  • 9. OTTOBRE 2016: PRIMO FOCUS GROUP Il focus group viene riconosciuto come lo strumento utile per favorire il confronto e l'interazione dei partecipanti sul tema degli anziani della città. Si invitano a partecipare a 2 focus group gli enti gestori dei servizi per anziani della città (Fondazioni, cooperative, associazioni, sindacati) e gli organismi di consultazione (consiglio di indirizzo del welfare). I rappresentanti del servizio sociale comunale ( dirigenti, alcune PO, assistenti sociali, hanno funzione di uditori). I focus group sono gestiti dall’ «Agenzia Formazione» (Cariplo). Primo incontro 5 ottobre 2016: Spunti di riflessione e domande chiave: I bisogni dell'anziano e della sua famiglia oggi e in prospettiva La risposta "territoriale" in termini di anziani Strategie per migliorare la risposta ai bisogni (filiera di servizi con differenti livelli di protezione, alleanze tra i diversi soggetti della città che si occupano di anziani, lista unica di attesa per l'accesso alla rete dei servizi, coinvolgimento della comunità ed interventi di cittadinanza attiva, ecc…)
  • 10. OTTOBRE 2016: SECONDO FOCUS GROUP Secondo incontro 20 ottobre 2016 La finalità del confronto è porre le basi per la costruzione del sistema di accreditamento tramite fornitori qualificati. Gli elementi riassuntivi sono: Accreditare una pluralità di soggetti per garantire al cittadino la possibilità di scelta; Definire quali servizi accreditare (non solo il SAD classico, ma anche altri interventi; Creare un accreditamento per zona; Il soggetto accreditato rappresenta il riferimento unico per la persona e la famiglia rispetto ai servizi prestati e ne è responsabile; Cambiare la forma di pagamento passando dal pagamento al fornitore al contributo all'utente. Si profilano due step: Incontri tra enti gestori e referenti del servizio sociale, per approfondire il confronto, con una funzione attiva anche del Comune. Creare un gruppo di lavoro per la costruzione del progetto tecnico di accreditamento.
  • 11. Ottobre 2016: gli incontri tra rappresentanti del servizio sociale e gli enti gestori dei servizi per anziani Fondazioni, cooperative e referenti del servizio sociale comunale, si incontrano per: riesaminare gli esiti focus group, definire i punti di forza e criticità del sistema di accreditamento, vagliare la volontà degli stake holders di creare alleanze, Definire modalità per garantire l'intera filiera dei servizi (es. non solo sad ma anche telesoccorso, badante….), interrogarsi sulla capacità di progettare nuove risposte, prima fra tutte la gestione della presa in carico del percorso assistenziale (capacità progettuale e non solo di erogazione), Strategie per potenziare prossimità e territorialità. Si decide che: Gli enti gestori proseguiranno le negoziazioni in autonomia; Fondazione Brescia Solidale parteciperà al gruppo di lavoro per la definizione del progetto tecnico domiciliarità.
  • 12. 25 ottobre 2016: presentazione dell’impianto della domiciliarità all’ordine dei medici e dei farmacisti In occasione di un convegno sul "paziente difficile" (Il paziente disabile- Il paziente con disturbo mentale-Il paziente con decadimento cognitivo) promosso dall'ordine dei medici e dei farmacisti, Comune ed ATS sono invitati a presentare i rispettivi servizi di supporto alla domiciliarità. L'ATS sviluppa la misura delle RSA Aperta; Il servizio sociale comunale approfondisce il tema della fragilità e della cronicità sul piano sociale, delinea la dimensione della domiciliarità e circoscrive i servizi di sostegno domiciliare del Comune di Brescia. Il corso è l'occasione per descrivere il nuovo sistema di accreditamento, ancora in forma embrionale e di creare un primo raccordo con i MMG ed i farmacisti. Anche la presenza dell'ATS favorisce un aggancio su questo tema.
  • 13. Novembre/Dicembre 2016: primi allineamenti Comune ed ATS I dirigenti del servizio sociale si incontrano due volte in ATS, presentano l'orientamento politico organizzativo del comune sulla domiciliarità e consegnano il materiale redatto (focus group, banca dati sui servizi comunali, prime elaborazioni del gruppo di lavoro progetto tecnico domiciliarità). Si enuclea il problema degli anziani con problematiche socio sanitarie: andrà approfondito come attivare la componente socio-sanitaria e sanitaria per gli anziani più compromessi e quali accordi definire per l'integrazione delle competenze.
  • 14. NOVEMBRE 2016- APRILE 2017: 6 MESI DI LAVORO PER LA REDAZIONE DEL “PROGETTO TECNICO SISTEMA INTEGRATO DOMICILIARITÀ” Il gruppo è composto da: Dirigente Area servizi sociali, 2 PO, 1 a.s. sede, 2 a.s. territorio, direttore generale Fondazione Brescia Solidale. A metà percorso il gruppo sarà integrato da un funzionario amministrativo. Si parte da un esame dei dati di contesto: La sede ricostruisce i dati generali sugli anziani nella città e nei quartieri; Il territorio approfondisce la tipologia degli anziani che usufruiscono di interventi domiciliari nelle cinque zone; Insieme si definisce la struttura portante del progetto tecnico: progetto assistenziale per la persona redatto dal SST, destinatari del servizio, attori della domiciliarità, 5 profili di assistenza, attuazione del piano di assistenza in capo al gestore, funzione del servizio sociale. A livello amministrativo, si costruiscono i valori economici dei profili di protezione, si struttura la nuova modalità di pagamento del servizio, si predispongono gli atti amministrativi.
  • 15. MARZO 2017: CONSULTAZIONE CON IL CONSIGLIO DI INDIRIZZO DELLA BOZZA DI PROGETTO TECNICO DOMICILIARITÀ Il «Consiglio di indirizzo» del welfare cittadino è definito nel progetto Cariplo come l’attore collettivo di governance delle politiche sociali della città, con funzione di alimentare il dibattito pubblico e permettere ai molteplici stakeholders di avere voce sulle scelte di politica sociale. Il vaglio del progetto tecnico e dell’impianto di sistema da parte del Consiglio di Indirizzo (ordine dei medici e dei farmacisti, forum terzo settore, confcooperative, sindacati, Uneba, fondazioni) ha consentito di condividere il pensiero progettuale con le realtà del terzo settore maggiormente rappresentative della città. L’esito del dibattito è stato positivo e propedeutico agli ulteriori passaggi istituzionali.
  • 16. MARZO 2017: PRIMI ACCORDI CON L’ORDINE DEI FARMACISTI Ci si confronta con l’ordine dei farmacisti rispetto a possibili spazi di collaborazione. Le farmacie sono un presidio diffuso sul territorio (60 farmacie), vengono riconosciute come depositarie di molteplici informazioni sugli anziani della città, comprese le strategie adottate per gestire problemi assistenziali (fenomeno badanti…) In questo primo incontro le farmacie si rendono disponibili a divulgare materiali informativi delle attività del servizio sociale, tramite il loro punto di raccolta e distribuzione. Da costruire un accordo complessivo che: Affronti temi più specifici: es. prestazione qualificata di consegna farmaci a domicilio, campagne informative su temi diversi; Consideri servizio sociale e farmacisti come interlocutori reciproci rispetto ai temi della città e dei quartieri (entrambi punto di riferimento per il cittadino, intercettano la trasformazione dei bisogni, hanno relazioni attive con le persone, conoscono le fasce deboli, intercettano cittadini in cui bisogno sociale e sanitario si sovrappongono).
  • 17. APRILE 2016: CONSULTAZIONE CON ATS DELLA BOZZA DI “PROGETTO TECNICO SISTEMA INTEGRATO DOMICILIARITÀ” I referenti del servizio sociale presentano all'ATS la bozza di progetto di sostegno alla domiciliarità ed informano sui tempi di approvazione dei provvedimenti istituzionali e su quelli di avvio del servizio. Viene dichiarato da entrambe le parti: L'impegno ad una maggiore integrazione e coordinamento, anche informativo; L'importanza di costituire un osservatorio sulla città rispetto alle dinamiche di invecchiamento, alle nuove modalità di gestione dei servizi, alle sperimentazioni ed agli accordi con le realtà del territorio per la creazione di nuove partnership. E' necessario un aggiornamento costante sulla rete dei servizi attivati. Da quel momento vengono organizzati incontri Comune-Ats per un periodico allineamento.
  • 18. APRILE 2017: PRESENTAZIONE AI TERRITORI DEL PROGETTO TECNICO NELLA SUA ELABORAZIONE DEFINITIVA Viene presentato ai SST (PO. As e amministrativi) il progetto tecnico domiciliarità, con alcuni fuochi di attenzione: L’illustrazione del progetto tecnico; La funzione degli enti accreditati e del servizio sociale; Le ricadute operative su territori; Gli aspetti deontologici e professionali dell'assistente sociale; Gli aspetti amministrativi e la descrizione dei flussi. Si definiscono 2 percorsi: Formazione SST e MMG; Costituzione di un gruppo operativo per la costruzione degli strumenti tecnici.
  • 19. MAGGIO 2017: FORMAZIONE SERVIZIO SOCIALE E MMG Il significato del corso - articolato in 2 mattine – è racchiuso nel titolo: Servizio Sociale Professionale e Medici di Medicina Generale: collaborazioni attivabili in una logica territoriale di gestione dei servizi. Il corso è un'occasione di confronto tra servizio sociale e medici: • Sulla DGR 6164/2017 sul governo della domanda e la presa in carico dei pazienti cronici. • Sulla gestione di casi concreti: vengono discusse situazioni in carico, esaminando il contributo della componente medica e di quella sociale e gli spazi di attivazione/collaborazione. Si attiva una comunicazione a pari livello tra le due figure professionali.
  • 20. MAGGIO 2017: SI LAVORA ALLA COSTRUZIONE DEL DISCIPLINARE DI ACCREDITAMENTO requisiti economico finanziari e tecnico professionali dei gestori: • - essere iscritti al Registro delle Imprese o all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali; • aver eseguito negli ultimi tre anni servizi domiciliari, rivolti ai medesimi destinatari per un importo complessivo non inferiore a € 100.000,00; • aver eseguito in modo regolare, nello stesso triennio, almeno un contratto con Enti Pubblici per servizi domiciliari anche a titolo non oneroso.
  • 21. MAGGIO 2017: SI COSTRUISCE LA MODULISTICA Si predispone la modulistica amministrativa Istanza del cittadino: domanda di ammissione al sistema integrato servizi domiciliari; Comunicazione al cittadino ed al gestore della concessione voucher; Comunicazione rinuncia servizio e variazione agenzia; Bozza di contratto tra l’ente accreditato ed il cittadino; Bozza di progetto individualizzato.
  • 22. 16 MAGGIO RESTITUZIONE DEL PROGETTO AL CONSIGLIO DI INDIRIZZO Si riassumono gli aspetti fondanti dell’impianto del sistema domiciliarità: Pluralità di soggetti accreditati che mantengono contatti con il cittadino, l’ente locale e la comunità; Duplice accesso del cittadino: servizi sociali o soggetto accreditato; Semplificazione per l’Amm.ne comunale che interviene con un contributo economico al cittadino. Si esaminano le criticità: pubblicizzazione e comunicazione alla cittadinanza; Vincolo della sede operativa, necessaria affinché il soggetto erogatore si rapporti con le realtà del territorio; Livello di qualità dei servizi da garantire e da verificare anche con somministrazione customer.
  • 23. 17 MAGGIO RESTITUZIONE DEL PROGETTO AGLI ENTI GESTORI SERVIZI PER ANZIANI Si presenta il sistema dei servizi domiciliari nella logica della co-progettazione: costruire sistemi di servizi, relazioni economiche, centri di responsabilità. Si evidenzia: Possibilità di rilanciare il mondo delle Cooperative e delle Fondazioni; Opportunità per gli enti erogatori di allearsi tra di loro e con le realtà delle comunità; Necessità che enti erogatori ed ente pubblico costituiscano un osservatorio permanente sull’evoluzione dei bisogni. Criticità per gli enti erogatori: andare al di là della tradizionale sfera di competenza.
  • 24. MAGGIO PRESENTAZIONE DEL PROGETTO TECNICO ALLA COMMISSIONE SERVIZI ALLA PERSONA L’ultimo passaggio politico è il confronto in commissione servizi alla persona. Questa fase è propedeutica all’approvazione da parte della Giunta. Si presenta l’impianto complessivo: fenomeno degli anziani della città, dati sui servizi domiciliari 2016, progetto tecnico, procedura amministrativa. La discussione riprende i punti di forza e le criticità emerse nelle altre sedi di confronto. L’esito politico è favorevole.
  • 25. 7 GIUGNO 2017: APPROVAZIONE IN GIUNTA Delibera di Giunta «Linee per l’accreditamento del sistema integrato dei servizi domiciliari rivolti a persone anziane, adulte anche con disabilità e minori con disabilità». La Giunta delibera • di individuare - quale modalità più funzionale all’erogazione di prestazioni domiciliari - un accreditamento dei servizi c.d. “libero” o “aperto”, caratterizzato dalla concessione dell’accreditamento a tutte gli Enti che ne facciano richiesta e siano in possesso dei requisiti; • di richiedere che ai fini dell’accreditamento gli Enti debbano rispondere a requisiti di qualità; • di dare atto dell’ elevato carattere di sperimentalità dell’accreditamento.
  • 26. 8 GIUGNO 2017: APPROVAZIONE DEL DISCIPLINARE ACCREDITAMENTO In seguito alla Delibera di Giunta, il dirigente amministrativo determina: • di indire la procedura ad evidenza pubblica finalizzata alla individuazione di soggetti che intendono operare nel territorio del Comune di Brescia nell’ambito del sistema integrato degli interventi e servizi domiciliari, e che risultino professionalmente idonei ovvero possiedano i requisiti indicati nel disciplinare di accreditamento; • di approvare: 1. il progetto tecnico 2. l’avviso pubblico, con modello di domanda di partecipazione 3. il disciplinare per l’accreditamento 4. il patto di accreditamento
  • 27. LUGLIO: APPROVAZIONE ALBO FORNITORI Nomina commissione, esame delle candidature e verifica dei requisiti, approvazione Albo Fornitori. I fornitori sono così distribuiti nelle diverse zone: • CENTRO: Gabbiano e Fondazione Casa Industria in ATI • OVEST: Gabbiano e Fondazione Casa Industria in ATI • NORD: Casa di Dio, Elefanti Volanti, la Vela, Dolce • SUD: Brescia Solidale, La Vela • EST: Il Pellicano, Dolce, Elefanti Volanti, Brescia Solidale
  • 28. 6 GIUGNO 2017: PRIMA COMUNICAZIONE ALL'ESTERNO: CONVEGNO CISL La CISL pensionati organizza la giornata formativa: «Gli uni per gli altri. «Una nuova idea di welfare, una nuova idea di città». E’ un’occasione per comunicare all’esterno: l‘organizzazione territoriale dei servizi, l’articolazione dei punti comunità e il nuovo sistema integrato di servizi domiciliari. Il sindacato pensionati rappresenta un significativo canale di comunicazione delle politiche sociale per gli anziani della città.
  • 29. La dirigente di settore attiva un gruppo di lavoro sede - territorio per avviare il nuovo sistema di servizi domiciliari. Obiettivi: • lavorare sulla dimensione operativa • costruire lo strumento tecnico: la scheda progetto • effettuare simulazioni i casi • Coinvolgere l’area disagio/handicap • Coinvolgere i RAD (OSA comunali referenti dell’assistenza domiciliare) • Coinvolgere gli operatori della vigilanza e controllo GIUGNO: SI COSTITUISCE IL GRUPPO OPERATIVO
  • 30. LUGLIO/AGOSTO 2017: LE AZIONI DEL GRUPPO OPERATIVO Il gruppo lavora per 3 incontri alla traduzione operativa del progetto tecnico: La costruzione della scheda-progetto ha comportato numerose revisioni, anche in seguito alle simulazioni di situazioni in carico, fino a giungere alla stesura definitiva con l’apporto fondamentale dei SST. Durante la costruzione sono emerse varie riflessioni: di sistema (come garantire uniformità nei territori, quale funzione delle diverse figure professionali ingaggiate es. i RAD e gli addetti alla vigilanza) professionali (come valorizzare la professionalità dell’a.s. e i principi deontologici, quale funzione di regia generale) operative (rivalutazione di TUTTE le situazioni in carico attraverso visite domiciliari).
  • 31. AGOSTO 2017: NUOVO ALLINEAMENTO CON IL LIVELLO SANITARIO E SOCIO SANITARIO: ATS e MMG ATS: si concorda una formazione a tre - servizio sociale, MMG e ATS – per completare il percorso avviato con MMG (ipotesi ottobre/novembre). Ordine dei medici: si prospetta un incontro con i MMG della città per coinvolgere i medici sul nuovo impianto dei servizi domiciliari, per allinearsi sul nuovo sistema di gestione dei cronici e per prospettare la possibile costituzione di un welfare di professionisti delle 5 zone (MMG e AA.SS.)
  • 32. SETTEMBRE 2017: INCONTRI DITTA SOFTEC E SETTORE INFORMATICA COMUNALE SISTEMA GARSIA (Sistema Sociale Informatizzato): Inserimento in Garsia del progetto integrato domiciliare a favore del cittadino: informatizzare la scheda e favorire la ricostruzione dei dati. SISTEMA SOSIA (Sistema economico- amministrativo): comprendere nel sistema informatico la definizione della quota a carico del cittadino e l’entità del contributo in capo al Comune.
  • 33. SETTEMBRE 2017: SI TORNA A CARIPLO Fasi, azioni, interventi e documenti, vengono riportati al gruppo regia Cariplo negli incontri periodici di monitoraggio del progetto. Nella logica del welfare di comunità viene attribuita particolare rilevanza alle collaborazioni attivate con le organizzazioni della città per la realizzazione del progetto. Vanno ora definite le modalità di coinvolgimento dell’Agenzia «Comunicazione» per veicolare la conoscenza alla cittadinanza del nuovo sistema domiciliare.
  • 34. LE AZIONI DA INTRAPRENDERE • Incontri tra enti gestori e i 5 territori per sviluppare la collaborazione (settembre 2017); • Sottoscrizione del «patto di accreditamento» tra Comune e gestori; • I territori: Visita Domiciliare per compilazione scheda progetto e attribuzione del profilo di assistenza e presentazione della nuova organizzazione ad ogni persona in carico; • Presentazione del progetto ai MMG e loro coinvolgimento; • Presentazione istituzionale del nuovo modello organizzativo tramite «Agenzia Comunicazione» ed altri canali (es. sindacati pensionati)
  • 35. LE AZIONI DA INTRAPRENDERE • Sostegno formativo agli amministrativi dei territori da parte dei funzionari amministrativi di sede; • Sostegno professionale agli assistenti sociali: formazione a.s. per sviluppare le implicazioni deontologiche e professionali nel disegno dell’accreditamento ed approfondire le nuove funzioni; • Sostegno agli addetti alla vigilanza nella predisposizione della customer e addestramento somministrazione • Informatizzazione del servizio; • Definizione del ruolo della sede (raccordo con i territori); • Prosecuzione del lavoro di sottogruppo con nuovi obiettivi.
  • 36. AVVIO SISTEMA INTEGRATO SERVIZI DOMICILIARI 1 NOVEMBRE 2017 GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Editor's Notes

  1. Questo modello può essere utilizzato come file iniziale per la presentazione di materiale didattico per la formazione in gruppo. Sezioni Fare clic con il pulsante destro del mouse su una diapositiva per aggiungere sezioni. Le sezioni possono essere utili per organizzare le diapositive o agevolare la collaborazione tra più autori. Note Utilizzare la sezione Note per indicazioni sull'esecuzione della presentazione oppure per fornire informazioni aggiuntive per il pubblico. Mostrare queste note nella visualizzazione Presentazione durante la presentazione. Valutare con attenzione le dimensioni dei caratteri, importanti per l'accessibilità, la visibilità, la registrazione video e la produzione online. Colori coordinati Prestare particolare attenzione ai grafici, ai diagrammi e alle caselle di testo. Tenere presente che i partecipanti eseguiranno la stampa in bianco e nero o in gradazioni di grigio. Eseguire una stampa di prova per assicurarsi che i colori risultino comunque efficaci e chiari in una stampa in solo bianco e nero e in gradazioni di grigio. Grafica, tabelle e grafici Scegliere la semplicità: se possibile utilizzare stili e colori coerenti, che non rappresentino elementi di distrazione. Assegnare un'etichetta a tutti i grafici e a tutte le tabelle.
  2. Questo modello può essere utilizzato come file iniziale per la presentazione di materiale didattico per la formazione in gruppo. Sezioni Fare clic con il pulsante destro del mouse su una diapositiva per aggiungere sezioni. Le sezioni possono essere utili per organizzare le diapositive o agevolare la collaborazione tra più autori. Note Utilizzare la sezione Note per indicazioni sull'esecuzione della presentazione oppure per fornire informazioni aggiuntive per il pubblico. Mostrare queste note nella visualizzazione Presentazione durante la presentazione. Valutare con attenzione le dimensioni dei caratteri, importanti per l'accessibilità, la visibilità, la registrazione video e la produzione online. Colori coordinati Prestare particolare attenzione ai grafici, ai diagrammi e alle caselle di testo. Tenere presente che i partecipanti eseguiranno la stampa in bianco e nero o in gradazioni di grigio. Eseguire una stampa di prova per assicurarsi che i colori risultino comunque efficaci e chiari in una stampa in solo bianco e nero e in gradazioni di grigio. Grafica, tabelle e grafici Scegliere la semplicità: se possibile utilizzare stili e colori coerenti, che non rappresentino elementi di distrazione. Assegnare un'etichetta a tutti i grafici e a tutte le tabelle.