LEPS: IL PERCORSO ASSISTENZIALE INTEGRATO. Parte 2
Anziani e non autosufficienza: scenari evolutivi
1. 1
Forum Non Autosufficienza
ANZIANI E NON AUTOSUFFICIENZA:
SCENARI EVOLUTIVI
workshop
Franco Pesaresi
Direttore Asp “Ambito 9” Jesi (AN)
Network Non Autosufficienza (NNA)
Bologna, 27 novembre 2019
3. 3
Anziani non autosufficienti
Si stima che circa 2,9 milioni di anziani siano non
autosufficienti (il 21,2% degli anziani).
Di questi, la metà circa sono in condizione di
confinamento.
In costante aumento.
4. ANDAMENTO % ANZIANI ASSISTITI
4
INTERVENTO 2001-2010 2011-2018
ADI Da 1,9% (2001)
a 4,1% (2010)
Da 4,1% (2011)
a 5,8% (2016)
SAD Da 1,8% (2003)
a 2,1% (2010)
Da 2,0% (2011)
a 1,0% (2016)
Residenzialità
Sociosanitaria x n.a.
Da 2,0% (2001)
a 2,4% (2010)
Da 2,3% (2011)
a 2,0% (2016)
Indennità di
accompagnamento
Dal 6% (2002)
al 12,7% (2010)
Dal 12,6% (2011)
al 10,9% (2016)
Centri diurni Da 0,03% (2001)
a 0,10% (2010)
Da 0,13% (2013)
a 0,14% (2017
Assistenti familiari
(badanti)
da 269.000 (2001)
a 760.000 (2009)
Da 830.000 (2013)
a 1.005.000 (2018)
5. Ore di assistenza per anziano
16
19
24
27
25 24
22
19
22 22
16 17
1997 1999 2000 2001 2003 2006 2007 2008 2010 2012 2016 2017
Ore di assistenza per caso trattato
6. 6
Anziani n.a. assistiti
2001 2010 Oggi
Servizi
(ADI, SAD, CD,
residenzialità)
5,7% 8,7% 8,9%
Indennità di
accompagnamento
6,0% 12,7% 10,9%
Badanti 269.000 760.000 1.005.000
7. 7
La spesa per servizi locali per anziani
non autosufficienti
Servizio numero Costo
complessivo
Costo pubblico Costo utente
Assistenti familiari 1.005.000 11.600.000.000 0 11.600.000.000
Strutture
residenziali
270.020 8.426.000.000 4.348.000.000 4.078.000.000
ADI 529.838 461.722.000 461.722.000 0
SAD e voucher 181.845 408.056.000 356.736.000 51.320.000
Centri diurni 18.685 216.865.000 151.541.000 65.324.000
TOTALE 21.112.643.000 5.317.999.000 15.794.644.000
Indennità di
accompagnamento
9.600.000.000 9.600.000.000
8. 8
Le tendenze
1. Riduzione % anziani assistiti in residenze, SAD, indennità di
accompagnamento
2. Aumento quantità assistiti ma riduzione intensità di ADI
3. Aumento gravità assistiti in struttura
4. Oneri elevati a carico delle famiglie. In aumento per le strutture
5. Elevato impegno familiare nella cura, aumento badanti
6. Aumento anziani soli. 3.961.000 (di cui 2.804.000 vedovi/e). +65.000/anno.
7. Pressioni per uso improprio dei servizi
8. Maggior parte degli anziani n.a. rimangono senza sostegno pubblico.
10. Calma piatta
• Il quadro politico attuale è di immobilità o
quasi.
• Immobile è lo Stato, salvo qualcosa nel Piano
per le non autosufficienze che riguarda tutte
le disabilità (e non solo gli anziani).
• Immobili le regioni, impegnate a fare la
manutenzione del loro sistema (quindi sistema
maturo, ma senza modelli di riferimento).
Franco Pesaresi 10
11. 11
Chi ha fatto le riforme?
Non autosufficienza
Riforme fatte Riforme non fatte
Austria (1993) Italia
Germania (1995) Grecia
Francia (1997, 2001, 2007)
Spagna (2006)
Portogallo (1999, 2006)
12. 12
spesa pro capite in € per LTC in 4 paesi
(Cergas, 2014)
Voce di spesa Francia Regno Unito Germania Italia
Spesa degli
enti locali
150 367 277 56
Spesa sanitaria 368 370 16 191
Spesa per
sicurezza
sociale (indenn. ecc)
323 226 619 311
Spesa pubblica
complessiva
841 963 912 558
Spesa out of
pocket (stima)
356 208 81 40
TOTALE 1.197 1.171 993 598
13. 13
La necessità di una riforma
• Lo sforzo pubblico a favore delle persone n.a. in Italia risulta
inadeguato.
• Alla LTC è dedicata una % esigua della spesa pubblica per la
protezione sociale. La spesa italiana per LTC è tra le più basse
in Europa.
• I bisogni sono in continua crescita a causa del progressivo
invecchiamento della popolazione.
• Le famiglie sono in difficoltà nel far fronte alle necessità delle
cure di lungo termine.
• Diversi paesi europei hanno approvato le loro riforme della
non autosufficienza.
• La principale risposta alle necessità di LTC non può consistere
in un’assicurazione privata.
14. 14
20 anni di proposte
ANNO SOGGETTO PROPOSTA
1997 Commissione Onofri Fondo per prestazioni di assistenza ai non autosufficienti
2002 Carlo Hanau Fondo per la non autosufficienza
2002 Commissione Sirchia-Maroni Commissione di studio sulla prevenzione e il trattamento delle non autosufficienze
2003 Commissione Affari sociali della
Camera (Zanotti)
Proposta di legge: Fondo nazionale per il sostegno delle persone non autosufficienti
2004 Capp, CER, Servizi Nuovi Livelli essenziali per gli anziani non autosufficienti (Lesna)
2005 CGIL-CISL-UIL pensionati Proposta di legge di iniziativa popolare: Piano di interventi integrati sulla non
autosufficienza finanziato da un fondo nazionale
2006 Castellani et alii Proposta di legge: Fondo nazionale di solidarietà
2006 Gruppo per la riforma dell’assistenza
continuativa
Riforma dell’assistenza ai non autosufficienti
2006 Governo Prodi Fondo per le non autosufficienze approvato con la Finanziaria 2007
2007 Governo Prodi, Ministro Ferrero Disegno di legge delega sulla non autosufficienza
2009 Ministro Sacconi Libro bianco “La vita buona nella società attiva”
2012 NNA Network Non Autosufficienza Fondo per il futuro della non autosufficienza
2012 Sottosegretario Guerra Tentativo di decreto legge: Programma nazionale per la non autosufficienza
2012-2013 Fioroni et alii Proposta di legge: Fondo per la non autosufficienza
2013 Grassi et alii Proposta di legge: Fondo per la non autosufficienza e delega
2013 Grassi et alii Proposta di legge: istituzione di un sistema di protezione e cura per le persone non
autosufficienti
2011-2013-
2016
ARS Associazione Ricerca sociale (in
collaborazione con CAPP e IRS)
Politiche di sostegno e promozione delle persone con disabilità e non autosufficienza
2017 FNP CISL Proposta di legge : «Livelli essenziali per la protezione delle persone non autosufficienti»
15. 15
C’è accordo sulle cose da fare?/1
LE INDICAZIONI PREVALENTI
ACCESSO ALLE PRESTAZIONI
1.Beneficiari Tutti senza distinzione di età
2.Porta d’accesso Punto unico di accesso sociale e sanitario
3.Percorso assistenziale Percorso assistenziale con VMD e PAI. Unico
strumento di valutazione
SVILUPPO DELL’OFFERTA
4.Definizione dei LEPS Vanno definiti i livelli essenziali delle prestazioni per
la non autosufficienza
5.Servizi domiciliari Incremento dei servizi domiciliari
6.Servizi residenziali e
semiresidenziali
-
16. 16
C’è accordo sulle cose da fare?/2
LE INDICAZIONI PREVALENTI
SOSTEGNO DELLA DOMANDA
7.Spesa per le assistenti familiari -
8.Indennità di accompagnamento Modificarla, da definire i contenuti
9.Assegni di cura -
10.Suddivisione della spesa fra
sanità e sociale
Riduzione quota di partecipazione alla spesa dei non
autosufficienti collocati in strutture residenziali
11.ISEE Riformare l’Isee (FATTO)
LA GESTIONE DEL SISTEMA
12.Governance del sistema e ruoli
delle istituzioni
Governance del sistema affidata a regioni e comuni in un
quadro di collaborazione con lo Stato. Gli stessi soggetti
devono dotarsi di un sistema di monitoraggio e di
incentivi e disincentivi
COSTI E FINANZIAMENTO
13.Stima dei costi Molto variabile: fra 2 e 8 miliardi di euro da destinare al
sociale ma anche al sociosanitario
17. Piccoli avanzamenti ma niente riforma
Con il Decreto 2016 e 2019 relativi al riparto del Fondo per le non
autosufficienze sono state introdotte alcune novità positive ma
tutte legate al Fondo (573 mln nel 2019):
1. La programmazione (Piano nazionale e Piani regionali);
2. Avvio di un percorso graduale per:
a. Individuazione dei beneficiari gravissimi (decreto 2016) e gravi;
b. Individuazione delle prestazioni a cui hanno diritto (da definire);
c. Definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per le persone non
autosufficienti (per ora indicazione non vincolante di 400 € mensili per
i gravissimi);
d. Individuazione di uno strumento di valutazione nazionale dei non
autosufficienti gravi (Francescutti).
17
19. MICRO
• In questo quadro alcune novità significative vengono
dalle strutture.
• Le strutture residenziali, ricche della loro esperienze e
capacità, si aprono al territorio e si pongono come
fornitori anche degli altri servizi per gli anziani e per la
non autosufficienza.
• Percorso utile alla comunità perché va incontro alle
necessità degli anziani a cui si possono garantire servizi
integrati e continuità dell’assistenza.
• Limite: andrebbe accompagnato da un percorso di
riforma dell’assistenza alla non autosufficienza
altrimenti spazi ridotti e non per tutti.
Franco Pesaresi 19
20. MACRO
• Le risposte macro devono venire dalla politica.
• Occorre rilanciare la battaglia per la riforma
dell’assistenza per la non autosufficienza.
• Solo questa è la condizione per dare risposte
efficaci agli anziani non autosufficienti e alle
loro famiglie.
Franco Pesaresi 20
21. 21
Grandi riforme del welfare sociale che
mancano
Povertà Prima infanzia Non autosufficienza
Germania (1961, 2003) Francia (1970, 1975) Olanda (1968)
Austria (1970-1975) Spagna (2005, 2008) Austria (1993)
Francia (1998, 2006-2008) Germania (2008) Germania (1995)
Portogallo (1996) Portogallo (2006) Francia (1997, 2001, 2007)
Spagna (1995-2000) Spagna (2006)
Grecia (2017) Portogallo (1999, 2006)
Italia (2018) Italia (2020 asili nido)
(2021 assegno unico
universale?)
Italia ?
22. 22
Perché non c’è stata la riforma della
LTC?
1. Per le principali forze politiche, ci sono state altre priorità
all’interno del welfare sociale. Poche risorse a disposizione e
necessità di scegliere.
2. I beneficiari hanno uno scarsissimo potere di
influenza/pressione.
3. Il terzo settore si è sviluppato moltissimo ma senza puntare
ad una forte capacità di advocacy politica a favore dei
soggetti deboli (più cooperative e meno rappresentanza)
4. Regioni molto concentrate sulla sanità (gran parte del loro
bilancio) e poco sul welfare sociale. Anci concentrata su
obiettivi di breve termine.
23. LA PROPOSTA
Dopo oltre 20 anni di proposte probabilmente rimane una cosa da fare:
• La costruzione di una grande, straordinaria alleanza, che si ponga
come obiettivo la riforma dell’assistenza alle persone non
autosufficienti. Composizione molto ampia.
• La definizione di una proposta unitaria e la sua promozione.
• Riprendere l’esperienza dell’Alleanza contro la povertà.
• Si tratta di obiettivi che richiedono un grande impegno e grande
volontà unitaria.
23
24. L’esperienza dell’alleanza contro la
povertà
1. Nel 2013 è nata l’Alleanza contro la povertà. Composizione molto
ampia ed autorevole. (35 organizzazioni)
2. Viene elaborata e presentata una proposta unitaria di intervento per il
contrasto della povertà chiamata REIS: Reddito di inclusione sociale.
(vengo chiamato a contribuire alla stesura della proposta).
3. Vengono realizzate le iniziative di promozione della proposta (sito
internet, convegni e comitati in tutte le regioni, presentazioni al ministro,
alle forze politiche ecc.).
4. Il 15 settembre 2017 il consiglio dei Ministri approva il D. Lgs. 147
che riprende in grandissima parte la proposta dell’Alleanza contro la
povertà ed istituisce il Reddito di inclusione (REI). Poi sostituito dal
2019 dal RdC. Riforma realizzata. Imperfetta ma realizzata.
Adesso parte anche l’Alleanza per l’infanzia (appena costituita)
24
25. LA SFIDA
La sfida è questa.
Saremo capaci di farlo?
Io ci proverei.
25