10 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: per una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: for a general theory. Nelle lezioni precedenti abbiamo visto come i limiti della prassi, che impediscono la costruzione di una teoria generale (le tre costanti), impediscano di comprendere i limiti dello sviluppo e i rischi di questo modello in un pianeta sempre più urbano. L'aumentare dei rischi dipende della crescita demografica e della maggior esposizione di popolazione a eventi catastrofici e sistemici. In questa lezione si parlerà dei modelli giuridici e di cinque postulati necessari per impostare una teoria urbanistica in ambito ecologico. Rafforzare teoreticamente l’urbanistica significa conoscere il processo e il suo controllo: dunque, saper amministrare l’urbanistica? AMMINISTRARE significa valutare e controllare il processo “pianificazione-attuazione-gestione” nella sua interezza e complessità, significa quindi possedere anche la capacità di spiegazione e controllo degli effetti indotti, e quindi anche la capacità di entrare nel merito delle questioni sociali e ambientali ben consci che queste dipendono largamente dalle caratteristiche politiche degli Stati. La contiguità con il mondo sociale rende evidente che l'urbanistica e le opere pubbliche non sono solo opere materiali.
10 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: per una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: for a general theory. Nelle lezioni precedenti abbiamo visto come i limiti della prassi, che impediscono la costruzione di una teoria generale (le tre costanti), impediscano di comprendere i limiti dello sviluppo e i rischi di questo modello in un pianeta sempre più urbano. L'aumentare dei rischi dipende della crescita demografica e della maggior esposizione di popolazione a eventi catastrofici e sistemici. In questa lezione si parlerà dei modelli giuridici e di cinque postulati necessari per impostare una teoria urbanistica in ambito ecologico. Rafforzare teoreticamente l’urbanistica significa conoscere il processo e il suo controllo: dunque, saper amministrare l’urbanistica? AMMINISTRARE significa valutare e controllare il processo “pianificazione-attuazione-gestione” nella sua interezza e complessità, significa quindi possedere anche la capacità di spiegazione e controllo degli effetti indotti, e quindi anche la capacità di entrare nel merito delle questioni sociali e ambientali ben consci che queste dipendono largamente dalle caratteristiche politiche degli Stati. La contiguità con il mondo sociale rende evidente che l'urbanistica e le opere pubbliche non sono solo opere materiali.
Giorgio Ferraresi - Territorio Bene Comune Intervento al Congresso della Società dei Territorialisti/e Fonte http://produrreterritorio.wordpress.com/2012/01/27/territorio-bene-comune/ferraresi_intervento-congresso/
THEORIES HYPOTHESES AND EXPERIMENTS. What kind of theories in urban and regional planning?
L'esercitazione come applicazione di una teoria dell'urbanistica. Ma quale teoria?
You must analyse the plan of Comune di Vigevano (PGT Piano di Governo del Territorio, Plan for land use government) so to understand in practice the meanings of the knowledge learned in both our courses
Applied Geology to Urban Planning & Applied Ecology to Urban Planning
11 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: il dominio dell'etica in una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: the ethical foundation of a general theory. Leggere e rileggere le commemorazioni nei calendari non solo l'importanza delle memorie civili (del proprio paese come il 25 aprile o il 2 giugno e quelle di tutti i paesi), ma anche le ricorrenze “mondiali” istituite per dare al futuro possibilità di esistere: il giorno dell'Acqua (Water Day 22 marzo), il giorno della Terra (Earth Day 22 aprile), il giorno dell'ambiente (World Environment Day 5 giugno). In una delle prime lezioni abbiamo accennato alle esercitazioni per l'emergenza della piena della Senna e ora in questi giorni si assiste alla gestione reale dell'emergenza; nella lezione precedente abbiamo discusso di cinque postulati alla base di una teoria generale e ora vedremo l'importanza dell'etica (ricordate l'etica per gli eletti?) nell'impegno politico e scientifico per l'urbanistica vedendo l'attualità dei dipinti di Ambrogio Lorenzetti a Siena.
Per una cultura politecnica nelI'urbanistica. le tecnologie di processo (leggi, piani, valutazione strategica e altre tecnologie di controllo, programmazione delle attuazioni) e tecnologie di prodotto (le condizioni generali, le infrastrutture, le opere pubbliche, gli insediamenti).
2016 Another way to talk about planning. Technologies and environment are the...Luca Marescotti
Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking at the territory, from roman Florence to the Italian word "urbanistica". Perchè nel titolo del corso QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI - PROGETTAZIONE ECOLOGICA PER LA QUALITÀ AMBIENTALE compare “progettazione” e non “pianificazione”? Le lezioni seguono il libro di testo: Luca Marescotti, Città Tecnologie Ambiente. Le tecnologie per la sostenibilità e la protezione ambientale. Nelle diapositive sono riportati estratti del testo Nelle lezioni tratteremo della RICERCA DI RELAZIONI TRA GLI ELEMENTI DEL TERRITORIO, attraverso le analisi (GIS, elaborazioni statistiche) a supporto della pianificazione. Nella formazione della conoscenza scientifica dell’urbanistica è necessario riflettere sulle modalità con cui altre discipline leggono territorio e ambiente; bisogna essere consci che per superare il riduzionismo e per approntare una visione generale nella scienza e nelle teorie, si dovrà aprire la discussione sul controllo delle risorse territoriali, sull’ammodernamento delle pubbliche amministrazioni, sull’armonia delle strategie nella ripartizione delle competenze. Tutto questo per offrire un approccio pragmatico e tecnologico alla produzione del territorio e alla protezione ambientale.
2016 Science, Technology and Governance in Land Use Change. Exercise on a case study: the Municipality of Vigevano
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
Prima lezione 2016: Controlla ciò che sai e libri di testo. Check your Knowle...Luca Marescotti
[definitivo]
Di che cosa si parlerà in questo corso? già ma è necessario che tutti si possano capire: quindi verifichiamo per prima cosa se sono tutte chiare le parole che usiamo in urbanistica?
Sprattutto dovete comprendere la nostra storia nella storia del pianeta, nel contesto delle condizioni ambientali, sotto la pressione delle nostre tecnologie e del nostro numero. E poi, guardate le immagine che seguono. Guardatele una, due, tre volte, dieci volte se necessario, finchè siete in grado di vederle come connesse da comuni denominatori. Quali? Questi sono i messaggi di quelle immagini, che l'urbanistica serve per ridurre i rischi e serve per costruire un'identà sociale, una memoria condivisa dei luoghi.
Alcuni approfondimenti su:
Planetary Boundaries, The Economics of Ecosystems and Biodiversity (TEEB), e discussione in classe sui corsi. 13-16-20 giugno 2016.
In queste pagine prosegue il filo del discorso (mio, ma sotto le influenze di scambi di idee con Alfonso Santoriello e Fausto Longo, archeologi e docenti presso l'Università di Salerno) che con voci diverse mi hanno orientato.
In precedenza avevo scritto e pubblicato:
Luca Marescotti, “Luoghi e identità: bene pubblico, patrimonio culturale, memoria e identità sociale”, in Territorio, n. 42, 2007, pp. 7181.
Marescotti Luca, Mascione Maria, “Letture del paesaggio per la pianificazione” in: Casonato Camilla, Salerno Rossella (a cura di), Paesaggi culturali. Cultural Landscape, rappresentazioni. Esperienze. Prospettive, Gangemi editore, Roma, 2008, pp. 123130.
Luca Marescotti, “Patrimonio y memoria. Planificar la conservación para la sustentabilidad y la identidad social”, in: Revista de Arquitectura (numero monografico: Ser Sustentable III) n.250, agosto 2013, pp. 8489.
e poi avevo scritto ma non è ancora pubblicato:
Esperienza umana, paesaggi della biosfera, urbanistica (Redavalle, 10 settembre 2013) con risposte alle domande (3 dubbi e 11 risposte).
12 Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni - Le potenzialità dell'urbanistica come scienza / Science and technology for the governance of land use transformations - The potential of planning as a science La produzione di territorio e le tecnologie di prodotto dalle infrastrutture come condizioni generali per trasformare e sfruttare le risorse naturali agli insediamenti. Le infrastrutture sono mezzo e strumento per trasformare l’ambiente naturale in ambiente antropico, per produrre cibo e ricavare materie prime. Tra gli obiettivi principali stanno innovazione e sicurezza: le innovazioni tecnologiche nelle reti infrastrutturali, necessarie su tutte le infrastrutture, dagli impianti elettrici alle fognature o all’approvvigionamento idrico per le coltivazioni e per l’energia, non sono simbolo di ricchezza, ma di sicurezza, efficienza e affidabilità dei servizi; non sono un’opzione facoltativa, ma una necessità per fornire le condizioni generali adeguate e sostenibili allo sviluppo sociale e economico di un paese. Al termine si afferma che solo una cultura che combina coscienza collettiva e conoscenza delle relazioni reciproche tra organismi, oggetti e ambiente, potrà affrontare criticamente i temi dell’equità, del benessere e dei valori, per risolvere problemi generali, per mantenere il rapporto tra teoria e prassi nell’urbanistica, per ricostruire l’agire umano in armonia con l’ambiente.
2016 Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking a...Luca Marescotti
Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking at the territory, from roman Florence to the Italian word "urbanistica". Le lezioni seguono il libro di testo: Luca Marescotti, Urbanistica. Fondamenti e teoria e nelle diapositive sono riportati estratti del testo. La vita nelle città è esperienza urbana: l'abitare su questa terra è vivere in pace assieme agli “altri” e aver cura della terra: questa è l'esperienza ambientale. Io sono l'altro! FIRENZE, per esempio, della Firenze romana ricostruisco il disegno il suo orientamento rispetto alla centuriazione, ma qual era l'esperienza urbana dei cittadini di quell'insediamento che sarebbe diventato Firenze? Dalla carta non traggo nessuna spiegazione! Il piano urbanistico si riassumeva nella rete stradale, nelle zone da demolire, ma l'esperienza umana riguarda i cittadini. DI LORO RESTANO POCHE TRACCE. SPESSO LE LORO STORIE NON TROVARONO VOCI PER NARRARLE. Il 40% delle terre emerse è stato modificato dagli esseri umani, anche se solo lo 0,6% è suolo artificiale. Il paesaggio è nello stesso tempo prodotto (ambiente costruito) e registro/archivio delle azioni umane.
Giorgio Ferraresi - Territorio Bene Comune Intervento al Congresso della Società dei Territorialisti/e Fonte http://produrreterritorio.wordpress.com/2012/01/27/territorio-bene-comune/ferraresi_intervento-congresso/
THEORIES HYPOTHESES AND EXPERIMENTS. What kind of theories in urban and regional planning?
L'esercitazione come applicazione di una teoria dell'urbanistica. Ma quale teoria?
You must analyse the plan of Comune di Vigevano (PGT Piano di Governo del Territorio, Plan for land use government) so to understand in practice the meanings of the knowledge learned in both our courses
Applied Geology to Urban Planning & Applied Ecology to Urban Planning
11 Scienza urbanistica e teoria dell'urbanistica - Etica scienza tecnica: il dominio dell'etica in una teoria generale / Science and land use planning theory - Ethics techniques science: the ethical foundation of a general theory. Leggere e rileggere le commemorazioni nei calendari non solo l'importanza delle memorie civili (del proprio paese come il 25 aprile o il 2 giugno e quelle di tutti i paesi), ma anche le ricorrenze “mondiali” istituite per dare al futuro possibilità di esistere: il giorno dell'Acqua (Water Day 22 marzo), il giorno della Terra (Earth Day 22 aprile), il giorno dell'ambiente (World Environment Day 5 giugno). In una delle prime lezioni abbiamo accennato alle esercitazioni per l'emergenza della piena della Senna e ora in questi giorni si assiste alla gestione reale dell'emergenza; nella lezione precedente abbiamo discusso di cinque postulati alla base di una teoria generale e ora vedremo l'importanza dell'etica (ricordate l'etica per gli eletti?) nell'impegno politico e scientifico per l'urbanistica vedendo l'attualità dei dipinti di Ambrogio Lorenzetti a Siena.
Per una cultura politecnica nelI'urbanistica. le tecnologie di processo (leggi, piani, valutazione strategica e altre tecnologie di controllo, programmazione delle attuazioni) e tecnologie di prodotto (le condizioni generali, le infrastrutture, le opere pubbliche, gli insediamenti).
2016 Another way to talk about planning. Technologies and environment are the...Luca Marescotti
Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking at the territory, from roman Florence to the Italian word "urbanistica". Perchè nel titolo del corso QUALITÀ DEGLI AMBIENTI INSEDIATIVI - PROGETTAZIONE ECOLOGICA PER LA QUALITÀ AMBIENTALE compare “progettazione” e non “pianificazione”? Le lezioni seguono il libro di testo: Luca Marescotti, Città Tecnologie Ambiente. Le tecnologie per la sostenibilità e la protezione ambientale. Nelle diapositive sono riportati estratti del testo Nelle lezioni tratteremo della RICERCA DI RELAZIONI TRA GLI ELEMENTI DEL TERRITORIO, attraverso le analisi (GIS, elaborazioni statistiche) a supporto della pianificazione. Nella formazione della conoscenza scientifica dell’urbanistica è necessario riflettere sulle modalità con cui altre discipline leggono territorio e ambiente; bisogna essere consci che per superare il riduzionismo e per approntare una visione generale nella scienza e nelle teorie, si dovrà aprire la discussione sul controllo delle risorse territoriali, sull’ammodernamento delle pubbliche amministrazioni, sull’armonia delle strategie nella ripartizione delle competenze. Tutto questo per offrire un approccio pragmatico e tecnologico alla produzione del territorio e alla protezione ambientale.
2016 Science, Technology and Governance in Land Use Change. Exercise on a case study: the Municipality of Vigevano
Per una teoria della pianificazione urbana e territoriale in ambito ecologico. È possibile trovare elementi di validazione o falsificazione della teoria? Le relazioni tra urbanistica e ambiente La Vas come strumento urbanistico per valutare impatti e disponibilità di risorse ambientali.
Prima lezione 2016: Controlla ciò che sai e libri di testo. Check your Knowle...Luca Marescotti
[definitivo]
Di che cosa si parlerà in questo corso? già ma è necessario che tutti si possano capire: quindi verifichiamo per prima cosa se sono tutte chiare le parole che usiamo in urbanistica?
Sprattutto dovete comprendere la nostra storia nella storia del pianeta, nel contesto delle condizioni ambientali, sotto la pressione delle nostre tecnologie e del nostro numero. E poi, guardate le immagine che seguono. Guardatele una, due, tre volte, dieci volte se necessario, finchè siete in grado di vederle come connesse da comuni denominatori. Quali? Questi sono i messaggi di quelle immagini, che l'urbanistica serve per ridurre i rischi e serve per costruire un'identà sociale, una memoria condivisa dei luoghi.
Alcuni approfondimenti su:
Planetary Boundaries, The Economics of Ecosystems and Biodiversity (TEEB), e discussione in classe sui corsi. 13-16-20 giugno 2016.
In queste pagine prosegue il filo del discorso (mio, ma sotto le influenze di scambi di idee con Alfonso Santoriello e Fausto Longo, archeologi e docenti presso l'Università di Salerno) che con voci diverse mi hanno orientato.
In precedenza avevo scritto e pubblicato:
Luca Marescotti, “Luoghi e identità: bene pubblico, patrimonio culturale, memoria e identità sociale”, in Territorio, n. 42, 2007, pp. 7181.
Marescotti Luca, Mascione Maria, “Letture del paesaggio per la pianificazione” in: Casonato Camilla, Salerno Rossella (a cura di), Paesaggi culturali. Cultural Landscape, rappresentazioni. Esperienze. Prospettive, Gangemi editore, Roma, 2008, pp. 123130.
Luca Marescotti, “Patrimonio y memoria. Planificar la conservación para la sustentabilidad y la identidad social”, in: Revista de Arquitectura (numero monografico: Ser Sustentable III) n.250, agosto 2013, pp. 8489.
e poi avevo scritto ma non è ancora pubblicato:
Esperienza umana, paesaggi della biosfera, urbanistica (Redavalle, 10 settembre 2013) con risposte alle domande (3 dubbi e 11 risposte).
12 Scienze e tecnologie nel governo delle trasformazioni - Le potenzialità dell'urbanistica come scienza / Science and technology for the governance of land use transformations - The potential of planning as a science La produzione di territorio e le tecnologie di prodotto dalle infrastrutture come condizioni generali per trasformare e sfruttare le risorse naturali agli insediamenti. Le infrastrutture sono mezzo e strumento per trasformare l’ambiente naturale in ambiente antropico, per produrre cibo e ricavare materie prime. Tra gli obiettivi principali stanno innovazione e sicurezza: le innovazioni tecnologiche nelle reti infrastrutturali, necessarie su tutte le infrastrutture, dagli impianti elettrici alle fognature o all’approvvigionamento idrico per le coltivazioni e per l’energia, non sono simbolo di ricchezza, ma di sicurezza, efficienza e affidabilità dei servizi; non sono un’opzione facoltativa, ma una necessità per fornire le condizioni generali adeguate e sostenibili allo sviluppo sociale e economico di un paese. Al termine si afferma che solo una cultura che combina coscienza collettiva e conoscenza delle relazioni reciproche tra organismi, oggetti e ambiente, potrà affrontare criticamente i temi dell’equità, del benessere e dei valori, per risolvere problemi generali, per mantenere il rapporto tra teoria e prassi nell’urbanistica, per ricostruire l’agire umano in armonia con l’ambiente.
2016 Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking a...Luca Marescotti
Urbanistica, per iniziare! On the begin of a talk on planning looking at the territory, from roman Florence to the Italian word "urbanistica". Le lezioni seguono il libro di testo: Luca Marescotti, Urbanistica. Fondamenti e teoria e nelle diapositive sono riportati estratti del testo. La vita nelle città è esperienza urbana: l'abitare su questa terra è vivere in pace assieme agli “altri” e aver cura della terra: questa è l'esperienza ambientale. Io sono l'altro! FIRENZE, per esempio, della Firenze romana ricostruisco il disegno il suo orientamento rispetto alla centuriazione, ma qual era l'esperienza urbana dei cittadini di quell'insediamento che sarebbe diventato Firenze? Dalla carta non traggo nessuna spiegazione! Il piano urbanistico si riassumeva nella rete stradale, nelle zone da demolire, ma l'esperienza umana riguarda i cittadini. DI LORO RESTANO POCHE TRACCE. SPESSO LE LORO STORIE NON TROVARONO VOCI PER NARRARLE. Il 40% delle terre emerse è stato modificato dagli esseri umani, anche se solo lo 0,6% è suolo artificiale. Il paesaggio è nello stesso tempo prodotto (ambiente costruito) e registro/archivio delle azioni umane.
MOPA BOITE A OUTILS "Accessibilité, tourisme et handicap" : Fiche contact réf...MONA
Cette présentation fait partie de toute une boîte à outils, réalisée en 2013 par la MOPA (Mission des Offices de tourisme et Pays touristiques d'Aquitaine) sur l'accessibilité et le handicap. Cette boite à outils est à destination des offices de tourisme et territoires touristiques qui souhaitent enclencher un travail sur l'accessibilité.
Lien pour accéder à l'ensemble de la boite :
http://aquitaine-mopa.fr/professionnalisation/ressources-formations-regionales/accessibilite-tourisme-et-handicap/
Torsapienza. Una esperienza di progettazione condivisa tra Inarch, Acer e Com...Marialuisa Palumbo
La proposta del sindaco Marino e dell'assessore Caudo di una politica urbana basata sulla rigenerazione dell’esistente attraverso operazioni attente tanto alle grandi questioni ambientali (dalla riduzione del consumo di suolo allo sviluppo di pratiche di sostenibilità e resilienza) quanto alle esigenze sociali (alla reale composizione della domanda abitativa), ha trovato nell’INARCH Lazio un interlocutore interessato non solo a sostenere la diffusione e discussione di questi temi, ma pronto a lavorare insieme all’amministrazione ed agli imprenditori per renderli concreti.
Nasce così l’idea di un laboratorio di progettazione che, sulla base di una collaborazione operativa con l’Acer, e in dialogo con l’Assessorato, elabori progetti pilota sulle principali tipologie di “rigenerazione”, per verificarne scenari di sostenibilità architettonica, sociale ed ambientale, nonché di fattibilità economica e procedurale.
La proposta del sindaco Marino e dell'assessore Caudo di una politica urbana basata sulla rigenerazione dell’esistente attraverso operazioni attente tanto alle grandi questioni ambientali (dalla riduzione del consumo di suolo allo sviluppo di pratiche di sostenibilità e resilienza) quanto alle esigenze sociali (alla reale composizione della domanda abitativa), ha trovato nell’INARCH Lazio un interlocutore interessato non solo a sostenere la diffusione e discussione di questi temi, ma pronto a lavorare insieme all’amministrazione ed agli imprenditori per renderli concreti.
Nasce così l’idea di un laboratorio di progettazione che, sulla base di una collaborazione operativa con l’Acer, e in dialogo con l’Assessorato, elabori progetti pilota sulle principali tipologie di “rigenerazione”, per verificarne scenari di sostenibilità architettonica, sociale ed ambientale, nonché di fattibilità economica e procedurale.
Intervento di Daniela Poli (presentazione del PPR della Regione Puglia) al convegno "Il paesaggio per: strategie al tempo della crisi per abitare meglio sempre". Torino, 10 dicembre 2010.
La visione del Sindaco Marino e dell’Assessore Caudo di una politica urbana basata sulla rigenerazione dell’esistente attraverso operazioni attente tanto alle grandi questioni ambientali (dalla riduzione del consumo di suolo allo sviluppo di pratiche di sostenibilità e resilienza) quanto alle esigenze sociali (alla reale composizione della domanda abitativa), ha trovato nell’INARCH Lazio un interlocutore interessato non solo a sostenere la diffusione e discussione di questi temi, ma pronto a lavorare insieme all’amministrazione ed agli imprenditori per renderli concreti.
Nasce così l’idea di un laboratorio di progettazione che, sulla base di una collaborazione operativa con l’Acer, e in dialogo con l’Assessorato, elabori progetti pilota sulle principali tipologie di “rigenerazione”, per verificarne scenari di sostenibilità architettonica, sociale ed ambientale, nonché di fattibilità economica e procedurale.
Il piano è interpretato come esempio/modello per un modo di agire, contestualizzato ai mutamenti della globalizzazione, climatici, economici e sociali. In questo modello, viene superata l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e si afferma una visione integrata, una convergenza di interventi delle diverse dimensioni dello sviluppo; gestione e pianificazione strategica saranno gli strumenti della realtà competitiva nel totale rispetto dei principi di sostenibilità dei programmi internazionali, per il progresso in campo ambientale, economico e sociale.
Obiettivi sono:
Restituire FORMA _Ridurre il carico ambientale
Restituire RICONOSCIBILITA’ _Aumentare il livello di equità
Restituire RISPETTO E IDETITA’ _Tutelare le generazioni future
E’ fondamentale la partecipazione attiva degli attori locali, per sviluppare i fattori di attrattività e raggiungere un vantaggio competitivo sostenibile
Il paesaggio per tutelare i beni culturali e l'architetturaPaolo Castelnovi
Intervento di M.G. Belisario (ministero Bibac) al Convegno "Il paesaggio per: strategie al tempo della crisi per abitare meglio sempre". Torino, 10-12-2010
1. WORKSHOP SULLA “VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO COME STRUMENTO DI SVILUPPO
COMPATIBILE - TERRITORIO - RURALITÀ – ECONOMIA - ENERGIE RINNOVABILI”.
Fubine, 12 dicembre 2009
Intervento a cura di Maria Quarta
Socio AIAPP – Associazione Italiana per l’Architettura del Paesaggio
Il tema della valorizzazione del paesaggio così come l’esigenza di recuperarne la centralità
nella pianificazione territoriale e urbanistica, ovvero la necessità di esplorare tutti i modi
possibili per valorizzare il paesaggio in tutte le sue dimensioni, sono questioni certamente
molto sentite ed ampiamente condivise. Lo testimoniano il fervido dibattito scientifico e
culturale, i più recenti strumenti legislativi e di governo del territorio, le azioni di
amministratori e tecnici che dimostrano una mutata sensibilità rispetto al passato.
L’attenzione verso il ruolo rinnovato della pianificazione e degli specialisti che si occupano
di paesaggio, emerge anche da una semplice lettura dei documenti che definiscono la
figura e le competenze dell’architetto paesaggista.
Il ruolo dell’architetto del paesaggio
Leggendo la Dichiarazione EFLA - Fondazione Europea per l’Architettura del Paesaggio
(Bruxelles, 1989) e comparandola con il documento IFLA - Federazione Internazionale degli
Architetti Paesaggisti (Canada, 2003), emerge con evidenza l’evoluzione, registrata in poco
più di un ventennio, del ruolo dell’architetto-paesaggista, compatibile con l’accresciuta
sensibilità sui valori e sugli aspetti riconoscibili del paesaggio.
Il documento EFLA attribuisce all’architetto del paesaggio il compito di pianificare e
progettare “paesaggi urbani e rurali (…) sulla base delle caratteristiche naturali e dei
valori storici e culturali del territorio”.
Il documento IFLA enfatizza, invece, il ruolo di ricercatore e promotore di “metodi nuovi o
innovativi per la pianificazione, la progettazione, l’amministrazione, la conservazione e lo
sviluppo sostenibile degli spazi aperti e dell’ambiente, sia all’interno che all’esterno degli
ambiti edificati”.
L’attenzione si sposta, quindi, verso la ricerca, la sperimentazione di metodi innovativi che
devono riguardare tutti gli aspetti del paesaggio: quelli legati alla pianificazione ed alla
progettazione come quelli legati alla sua gestione; gli aspetti legati alla valutazione del
paesaggio come quelli della promozione della sensibilizzazione e consapevolezza dei valori
espressi dal paesaggio.
La rilevanza del ruolo dell’architetto-paesaggista è evidente in ogni fase del lungo processo
di analisi-valutazione-pianificazione-progettazione-realizzazione-gestione-controllo a cui
l’uomo sottopone il paesaggio attraverso il suo agire quotidiano.
Evoluzione del concetto di paesaggio e degli strumenti legislativi e operativi
Il mutamento che riguarda il ruolo dell’architetto del paesaggio riflette, naturalmente, il
cambiamento più generale che ha interessato il dibattito scientico-culturale e l’assetto
legislativo sul concetto di paesaggio.
“Paesaggio è (…) un termine dalla caleidoscopica valenza semantica”1 e sul concetto di
paesaggio molti studiosi si sono cimentati senza, tuttavia, addivenire ad una definizione
omnicomprensiva. Senza volersi addentrare in questo esercizio, si cercherà di focalizzare
l’attenzione su una questione che esprime il più importante mutamento che ha interessato
il concetto di paesaggio, segnato dalla Convenzione Europea del Paesaggio del 2000.
La svolta concettuale che la CEP opera sul paesaggio è insita nella chiarezza con cui lo
definisce: “il paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita
dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle
loro interrelazioni” (art.1, comma a).
1
G. L. Rota, G. Rusconi (a cura di), “Edilizia. Urbanistica. Governo del territorio”, Utet, 2006, pag. 702
2. In virtù di quest’affermazione il campo di applicazione si estende agli ambiti naturali,
rurali, urbani e periurbani, comprendendo “sia i paesaggi che possono essere considerati
eccezionali, sia i paesaggi della vita quotidiana, sia i paesaggi degradati” (art. 2). Il
paesaggio, dunque, non è solo un elenco di eccellenze estetiche in cui riconoscere il valore
storico-culturale, come nella filosofia delle leggi nazionali promulgate a partire dal 1939,
ma è la risultante di un sistema complesso di relazioni che si stratifica ed evolve con i
processi naturali e di vita delle popolazioni. Il concetto di paesaggio risulta, inoltre,
arricchito di una nuova dimensione: la “percezione sociale del paesaggio”. Il testo della
Convenzione mette in evidenza due esigenze fondamentali quali il diritto delle popolazioni
al godimento di un paesaggio di qualità e il diritto della partecipazione alle decisioni
inerenti la dimensione paesaggistica del proprio territorio.
Un mutamento culturale e legislativo di tale rilevanza incide significativamente anche sugli
strumenti di pianificazione del paesaggio.
Il piano paesistico previsto dalla legge 1497 del ’39, basandosi su una concezione del
paesaggio di tipo “estetico-percettiva” in cui le categorie di valore erano riferite
esclusivamente alla “bellezza” ed alla “eccezionalità” degli oggetti e dei luoghi, aveva una
valenza più di tipo formale che sostanziale: esso interveniva solo sugli oggetti di tutela ed
era deputato a stabilire zone di rispetto delle bellezze naturali e norme per i diversi tipi di
costruzione. Il fine del piano si riduceva all’individuazione di questi rari beni ed alla
promozione di una loro protezione e salvaguardia.
La CEP, invece, estende la pianificazione paesaggistica all’intero territorio e attribuisce al
piano un ruolo fortemente lungimirante, volto “alla valorizzazione, al ripristino o alla
creazione di paesaggi”. Inoltre, coniugando il paesaggio con l’ambiente, si afferma, nel
Preambolo, l’implicazione del tema del paesaggio con quello dello sviluppo sostenibile,
sottolineando il ruolo della pianificazione paesaggistica che deve “pervenire ad uno
sviluppo sostenibile fondato su un rapporto equilibrato tra i bisogni sociali, l'attività
economica e l’ambiente”.
Integrazione paesaggio-territorio-ambiente
Alla pianificazione, oggi, è attribuito sempre più un ruolo strategico, capace di attivare
procedure di integrazione tra concetti di sostenibilità ambientale, culturale, economico,
sociale e l'agire di soggetti istituzionali, preposti al governo del territorio e del paesaggio.
Si sta diffondendo in Italia una cultura della pianificazione integrata (in termini di piani
territoriali, piani paesaggistici, piani delle aree protette, piani di bacino, di tutela delle
acque, ecc.) attribuendole, al contempo, un nuovo ruolo sociale, sempre più protagonista
nelle azioni concrete di orientamento delle decisioni e di promozione della partecipazione
dei soggetti coinvolti per favorire la riuscita di azioni di tutela, recupero e gestione dei
luoghi.
Gli strumenti di pianificazione hanno assunto, quindi, un ruolo importantissimo in termini
paesaggistico-territoriali, ambientali, ma anche economico-sociali. Le trasformazioni
vengono ad essere così guidate da un approccio pluridisciplinare, rispettoso delle
specifiche esigenze della popolazione e capace di favorire il mantenimento della ricchezza
di segni, tracce e significati insiti nel paesaggio.
Integrazione pianificazione e gestione del paesaggio
Se si riconosce, come è evidente, la necessità valorizzare il paesaggio in tutte le sue forme
e dimensioni, si deve, altresì, riconoscere, al fine di mettere in atto azioni efficaci,
l’importanza di adottare un approccio integrato non solo orizzontalmente - ovvero tra le
pianificazioni che riguardano territorio, paesaggio e ambiente - ma anche verticalmente,
cioè lungo tutto il processo di analisi-valutazione-pianificazione-gestione del paesaggio.
Si vuole affermare, dunque, che la pianificazione per essere realmente efficace,
innovativa e mantenere il ruolo lungimirante indicato dalla CEP (cioè volto “alla
valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi” e capace di “pervenire ad uno
sviluppo sostenibile fondato su un rapporto equilibrato tra i bisogni sociali, l'attività
economica e l’ambiente”), deve essere accompagnata da un processo di gestione
3. sistemico. Occorre, cioè, trovare un modo per mettere a sistema e integrare aspetti
ambientali, territoriali, paesaggistici e socio-economico, da un lato, e dall’altro, integrare
attività di analisi, valutazione e pianificazione con le attività di gestione del paesaggio,
che la tradizione ha visto finora separate.
Una sperimentazione in tal senso è stata effettuata per alcuni Comuni delle Langhe,
nell’ambito di un progetto di ricerca condotto in collaborazione con l’Università di Torino,
realizzando un Sistema di Gestione Ambiental-Paesaggistico (SGAP)2.
Tale progetto, propone una combinazione tra strumenti di governo che finora sono stati
lontani tra loro: la pianificazione urbanistica e paesaggistica e la certificazione di qualità
attraverso i percorsi EMAS. Il progetto SGAP rappresenta una proposta metodologica per
l’integrazione del Sistema di Gestione Ambientale e Audit (EMAS) con la Convenzione
Europea del Paesaggio (CEP), nonché l’integrazione sistemica delle attività di analisi e
valutazione del paesaggio (proponendo metodologie diverse che tengono conto sia del
parere di esperti sia della popolazione) con le attività di pianificazione e di gestione del
territorio, del paesaggio e dell’ambiente.
2
Progetto per la realizzazione e certificazione di un Sistema di Gestione Ambiental-Pesaggistico per l’Unione
dei Comuni Colline di Langa e Barolo, finanziato dalla Regione Piemonte. Si veda: R. Beltramo, M. Quarta,
“SGAP - Sistema di Gestione Ambiental-Pesaggistico: aspetti introduttivi e impostazione metodologica”, in:
Rivista della Associazione Analisti Ambientali - Valutazione Ambientale n. 12 -Edicom Edizioni, Luglio-
Dicembre 2007.