Intervento di Daniela Poli (presentazione del PPR della Regione Puglia) al convegno "Il paesaggio per: strategie al tempo della crisi per abitare meglio sempre". Torino, 10 dicembre 2010.
Intervento di Daniela Poli (presentazione del PPR della Regione Puglia) al convegno "Il paesaggio per: strategie al tempo della crisi per abitare meglio sempre". Torino, 10 dicembre 2010.
“DA PITAGORA ALLA CITTADINANZA TEMPORANEA EUROMEDITERRANEA” è il progetto integrato territoriale frutto della proposta approvata e finanziata dal MiBACT– nell’ambito dell’Avviso pubblico per la selezione di proposte anche a carattere integrato di scala territoriale/locale per l’attuazione del Programma “Magna Grecia”.
HumanMap è il sistema per coniugare le vocazioni del territorio con le esigenze di nomadi digitali e turisti.
Il modo per associare la migliore offerta alla ricerca effettuata è realizzata attraverso l’esposizione e la valutazione di una serie di indici (infrastrutture fisiche, infrastrutture digitali, costo e qualità della vita, salubrità dell’ambiente ecc.) consultabili in una dashboard di una mappa multilivello.
Local productive systems planning tools for bioregional developmentostemi
The paper introduces to bioregion concept and describes territorial metabolic flows tools usefull to identify and evaluate strategies and appropriate actions to increase the eco‐efficiency of
local productive systems. Bioregion concept recently re‐emerged involves also better eco‐efficiency conditions by directing production and consumption flows towards locally available resources use and therefore contributing to basic resources cycles closure.
“DA PITAGORA ALLA CITTADINANZA TEMPORANEA EUROMEDITERRANEA” è il progetto integrato territoriale frutto della proposta approvata e finanziata dal MiBACT– nell’ambito dell’Avviso pubblico per la selezione di proposte anche a carattere integrato di scala territoriale/locale per l’attuazione del Programma “Magna Grecia”.
HumanMap è il sistema per coniugare le vocazioni del territorio con le esigenze di nomadi digitali e turisti.
Il modo per associare la migliore offerta alla ricerca effettuata è realizzata attraverso l’esposizione e la valutazione di una serie di indici (infrastrutture fisiche, infrastrutture digitali, costo e qualità della vita, salubrità dell’ambiente ecc.) consultabili in una dashboard di una mappa multilivello.
Local productive systems planning tools for bioregional developmentostemi
The paper introduces to bioregion concept and describes territorial metabolic flows tools usefull to identify and evaluate strategies and appropriate actions to increase the eco‐efficiency of
local productive systems. Bioregion concept recently re‐emerged involves also better eco‐efficiency conditions by directing production and consumption flows towards locally available resources use and therefore contributing to basic resources cycles closure.
El documento describe la metodología empleada en el proyecto WP2 para mapear las cadenas de valor en la provincia de El Seibo en República Dominicana. El equipo realizó una fase de investigación previa, seguida de trabajo de campo que incluyó reuniones con productores locales y visitas a explotaciones agrícolas. Procesaron la información recopilada para crear materiales didácticos sobre las cadenas lácteas, cacao, hortofrutícola y turismo en la región. Validaron los resultados mediante
MILANO METROPOLI RURALE
Il percorso prevede un impegno comune di soggetti pubblici e privati per lo sviluppo sostenibile urbano/rurale del sistema metropolitano milanese, il "Progetto di rivitalizzazione della cascina Lattuada" è uno dei progetti che compongono il mosaico degli interventi di valorizzazione.
Per valorizzare il territorio rurale milanese e renderlo sempre più parte attiva nella vita della città, tre anni fa è stato siglato l' Accordo quadro di Sviluppo territoriale: un innovativo strumento di governance e progettazione partecipata con cui il Comune di Milano, la Provincia, la Regione Lombardia e i quattro distretti agricoli dell' area metropolitana si impegnano a promuovere politiche attive che invertano un processo che per decenni ha confinato le aree rurali in ruoli e spazi residuali, restituendo loro centralità e funzionalità.
La proposta del sindaco Marino e dell'assessore Caudo di una politica urbana basata sulla rigenerazione dell’esistente attraverso operazioni attente tanto alle grandi questioni ambientali (dalla riduzione del consumo di suolo allo sviluppo di pratiche di sostenibilità e resilienza) quanto alle esigenze sociali (alla reale composizione della domanda abitativa), ha trovato nell’INARCH Lazio un interlocutore interessato non solo a sostenere la diffusione e discussione di questi temi, ma pronto a lavorare insieme all’amministrazione ed agli imprenditori per renderli concreti.
Nasce così l’idea di un laboratorio di progettazione che, sulla base di una collaborazione operativa con l’Acer, e in dialogo con l’Assessorato, elabori progetti pilota sulle principali tipologie di “rigenerazione”, per verificarne scenari di sostenibilità architettonica, sociale ed ambientale, nonché di fattibilità economica e procedurale.
Torsapienza. Una esperienza di progettazione condivisa tra Inarch, Acer e Com...Marialuisa Palumbo
La proposta del sindaco Marino e dell'assessore Caudo di una politica urbana basata sulla rigenerazione dell’esistente attraverso operazioni attente tanto alle grandi questioni ambientali (dalla riduzione del consumo di suolo allo sviluppo di pratiche di sostenibilità e resilienza) quanto alle esigenze sociali (alla reale composizione della domanda abitativa), ha trovato nell’INARCH Lazio un interlocutore interessato non solo a sostenere la diffusione e discussione di questi temi, ma pronto a lavorare insieme all’amministrazione ed agli imprenditori per renderli concreti.
Nasce così l’idea di un laboratorio di progettazione che, sulla base di una collaborazione operativa con l’Acer, e in dialogo con l’Assessorato, elabori progetti pilota sulle principali tipologie di “rigenerazione”, per verificarne scenari di sostenibilità architettonica, sociale ed ambientale, nonché di fattibilità economica e procedurale.
Gli impatti umani sull'ambiente. Una premessa alla valutazione economica dei servizi ecologici.
Finora per le esercitazioni del corso “Progettazione ecologica per la qualità ambientale” ho esposto:
Alcuni aspetti della VAS e del Pgt Vigevano 2010
Alcuni aspetti dei sistemi di misurazione della qualità dell'aria-acqua-suolo.
E ora allarghiamo la visione sugli impatti a scala vasta
Human Impacts on environment: a forward to understand ecoservices economic assessments.
So far for the exercises of the course "Progettazione ecologica per la qualità ambientale" I explained:
Some aspects of the SEA and the Pgt-Piano di governo del territorio of Vigevano Municipality 2010
Some aspects of the measurement systems of air quality-water-soil .. And now we expand the vision on the impacts on a large scale
Un percorso fluviale per la rete ecologica campana tra Biodiversità, recupero...Luca Battista
L’ACQUA E LA CITTA’:IDENTITA’ E FRUIZIONE. Un percorso fluviale per la rete ecologica campana tra Biodiversità, recupero architettonico, land art. Proposta per un piano di azione strategico ed operativo per la rifunzionalizzazione del parco urbano fluviale del Fenestrelle ad Avellino”
La proposta, è stata sviluppata all’interno di un processo partecipativo con cittadini e rappresentanti di associazioni, del tutto su base volontaria, durato quattro mesi, nella prima parte del 2015, nell’ambito del progetto politico-culturale “Ad Avellino E’ Possibile”.
La mozione - in consiglio comunale sottoscritta dai consiglieri Nadia Arace e Giancarlo Giordano ed approvata all’unanimità con Del. C.C. n° 62 del 18 ottobre 2015 - richiedeva la Istituzione del parco Urbano di Interesse Regionale ai sensi della L.R.17/2003 nella logica della realizzazione della Rete ecologica Regionale.
"Il nostro corridoio ecologico fluviale, il Fenestrelle, è quel segno paesaggistico, che gestito ed usato in modo corretto e con consapevolezza ambientale, può essere porta di accesso di una città futura che segna un inversione di tendenza rispetto al consolidato rapporto che si ha con l’’uso del suolo e con le risorse ambientali. Il Fenestrelle , con il suo bacino idrografico, è segno infrastrutturale verde, corridoio ecologico che unisce tutti e tre i parchi naturalistici dell’Irpinia, il Partenio, i Picentini ed il Pizzo Alvano-Valle Lauro, costituito solo per legge. Ecco Avellino, ad esempio, potrebbe essere la prima città in Campania ad essere sede di un Parco Naturalistico regionale."
Presentazione del progetto di Parco Agropaesaggistico Metropolitano Padova, relazione di Sergio Lironi e Viviana Ferrario, intervento seminariale nell'ambito del Corso di Diritto Europeo dell’Ambiente del Prof. Maurizio Malo, Padova, palazzo del Bo, 14 maggio 2013.
Per il ritorno al territorio bene comuneamanda_pacher
PER IL RITORNO AL TERRITORIO, BENE COMUNE
La società dei territorialisti e delle territorialiste ai candidati delle elezioni del 24 febbraio 2013: un appello http://www.societadeiterritorialisti.it
La riflessione sulle prime tre declinazioni del ritorno al territorio richiede di focalizzare la
sfida su nuove forme di produzione della ricchezza, che sappiano trarre dalla ricostruzione
dei beni patrimoniali locali le basi materiali della produzione di valore aggiunto territoriale.
Nuove forme di intrapresa economica, adatte a promuovere i sistemi locali territoriali e
forme di scambio solidali, a mettere in valore e a gestire beni comuni territoriali, ambientali e
paesaggistici, richiedono ruoli nuovi del governo del territorio nella ricerca di diversi sistemi
socioeconomici, nella consapevolezza che investire in territorio, ambiente e paesaggio può
produrre nuova ricchezza durevole, ovvero nuove forme di reddito, di attività produttive,
di servizi ecosistemici e sociali.
Il Parco come strumento di valorizzazione del territorio localeValerio Patti
Il Parco come strumento di valorizzazione del territorio locale
La situazione attuale del territorio delle Landes de Gascogne, che a causa della crisi ambientale, economica e finanziaria vede la drastica riduzione di beni privati e pubblici, impone di
riconoscere e valorizzare i beni comuni ai fini dello sviluppo
sociale, ambientale ed economico delle comunità locali. Tuttavia, da un lato la comunità sempre meno si
riconosce in tali beni come patrimonio della comunità, dall’altro
il modello di governance basato sulla logica dell’amministrazione comunale non permette
alla comunità stessa di attivare le proprie
risorse per la soluzione di problemi che, spesso,
data la loro complessità, non possono essere
risolti dalle sole istituzioni. Il Parco naturale
regionale delle Landes de Gascogne che comprende nella
sua interezza il fiume della Leyre, che sfocia nel delta del
bacino di Arcachon, è caratterizzato da una diffusa
incapacità dei suoi abitanti di percepire il valore dei
luoghi, di riconoscere nel territorio non solo lo spazio a disposizione per costruire, produrre e muoversi,
ma anche il patrimonio da custodire e migliorare.
Ciò, insieme al modello economico della crescita produttiva
della foresta di pini marittimi, sottostante alla competitività
dell’economia globale ha creato profonde ferite nel
paesaggio delle landes de gascogne quali: la perdita della
diversità biologica e culturale, lo sbilanciamento e la separazione fisica tra habitat umano e habitat naturale,
le gravi disfunzioni degli apparati paesistici.
Dalla conoscenza alla tutela del proprio territorioGiuseppe Milano
Presentazione illustrata nel corso del seminario "Salviamo il Paesaggio - Censimento del cemento" tenutosi a Modugno, martedi 26 giugno 2012, presso la Sala Romita del Comando dei Vigili Urbani, promosso dall'associazione Giovani Menti Attive, che ha visto la partecipazione anche di Agostino Di Ciaula, Assessore all'Ambiente
Efficientamento energetico in bioedilizia - Gabriele NannettiSardegna Ricerche
L'intervento di Gabriele Nannetti, in occasione dell'evento "Efficientamento energetico in bioedilizia: opportunità, vincoli e aggiornamento delle competenze" tenutosi il 18 marzo 2014 a Nuoro.
Este documento resume una reunión sobre un proyecto de seguridad alimentaria en República Dominicana. Se presentó el proyecto a miembros de una asociación local, quienes mostraron interés en las capacitaciones propuestas. Se discutieron las cadenas productivas locales como el cacao y la leche, así como oportunidades para fortalecer la agricultura a través de la capacitación universitaria. Los participantes apoyaron la iniciativa de integrar la enseñanza con el desarrollo territorial.
El documento analiza las fortalezas, debilidades, oportunidades y amenazas de varias cadenas productivas en El Seibo, República Dominicana. Identifica las cadenas del sector lácteo, turismo, frutas y cacao. En cada cadena se destacan aspectos como la falta de infraestructura, procesamiento y comercialización de productos, así como oportunidades para obtener créditos e ingresar a nuevos mercados.
El documento resume los criterios para seleccionar una cadena de valor piloto para un proyecto en Monte Plata, República Dominicana. Analiza las cadenas de valor existentes en la región, incluyendo apicultura, caña de azúcar, frutas, acuicultura, turismo y lácteos. Evalúa cada cadena según su análisis DOFA, nivel de asociatividad de productores, implementación de proyectos, y colaboraciones con otras organizaciones. El documento provee una base para seleccionar la cadena de valor más apropiada para
Este documento resume los criterios prioritarios para seleccionar una cadena de valor piloto en El Seibo. Analiza cuatro cadenas principales: lácteos, cacao, frutas y turismo. La cadena láctea es la más fuerte económicamente, mientras que el cacao y las frutas también son importantes. Proporciona datos detallados sobre la producción, empleo, organizaciones y colaboraciones relacionadas con cada cadena. Concluye recomendando desarrollar plenamente las cadenas láctea y de cacao, creando valor agregado
El documento presenta un análisis FODA de las principales cadenas productivas en cinco ADELs (Asociaciones de Desarrollo Local) de la República Dominicana. Resalta las fortalezas y debilidades, así como las oportunidades y amenazas de las cadenas del café, uva, leche, turismo, caña, y frutas en cada una de las ADELs.
Este documento presenta una tabla que muestra las cadenas de valor en las que se enfocan cinco Asociaciones de Empresas de Desarrollo Local (ADEL) en la República Dominicana. La tabla lista cadenas productivas como café, uva, lácteos, turismo, caña, frutas, acuicultura, apicultura, cacao, banano, hortalizas, forestal, piña y arroz, e indica en qué ADEL se enfoca cada cadena.
El documento describe los tipos de uso del suelo, infraestructura, recursos naturales y subdivisiones administrativas de seis provincias de la República Dominicana: Bahoruco, Dajabón, Valverde, Sánchez Ramírez, Monte Plata y El Seibo.
Este documento presenta el plan de negocios de la Agencia de Desarrollo Económico Local de Monte Plata para el año 2008. Describe brevemente la historia y perfil de la provincia de Monte Plata y analiza las principales cadenas de valor territorial como turismo, lácteos, caña, frutas, acuicultura, apicultura y cacao. Prioriza estas cadenas y los servicios de desarrollo empresarial para enfocar los esfuerzos de la Agencia durante los próximos 3 años a través de su estructura de servicios
Este documento presenta el plan de negocios de la Agencia de Desarrollo Económico Local de Bahoruco (ADELBAHO) para el período 2010-2012. Resume los principales aspectos del estudio de mercado, tamaño del proyecto, inversión inicial requerida, fuentes de financiamiento, ingresos proyectados, costos y gastos, y evaluación financiera. El plan demuestra que el proyecto es viable y rentable, con una tasa interna de retorno positiva y un valor actual neto favorable, lo que recomienda su
Este documento presenta un plan de negocios para la Agencia de Desarrollo Económico Territorial de El Seibo (ADET-Seibo) en República Dominicana. Describe los antecedentes de la ADET-Seibo y el perfil de la provincia de El Seibo. Identifica cuatro cadenas de valor clave: lácteos, cacao, frutas y turismo. Explica la estructura organizacional propuesta para la ADET-Seibo y su misión de facilitar el desarrollo económico local a través del apoyo a las caden
Este documento presenta el plan de negocios 2010-2015 de la Agencia de Desarrollo Económico Territorial de Dajabón (ADETDA). Describe las cadenas de valor prioritarias como la hortofrutícola, forestal, apícola, láctea y turismo. Explica la constitución y estructura de ADETDA, así como sus servicios. Propone fortalecer las cadenas productivas para generar empleos e ingresos en la provincia fronteriza de Dajabón.
Este documento presenta un plan de negocios para la Agencia de Desarrollo Económico Local de Valverde (ADELVA) para los próximos tres años. Se identifican cuatro cadenas de valor clave: hortalizas, lácteos, banano y turismo. El plan busca fortalecer la gestión de ADELVA para brindar servicios que impulsen la competitividad de estas cadenas y generen empleos e ingresos en la provincia de Valverde. Asimismo, el plan incluye mejorar el marketing territorial, establecer
Las provincias son las unidades territoriales superiores en el aspecto político en la República Dominicana. Cada provincia está dividida en varios municipios y distritos municipales. Los municipios son las segundas unidades territoriales más importantes y están representados por un alcalde y varios regidores. Los distritos municipales son unidades aún más pequeñas que pertenecen a los municipios. Existen varias leyes y decretos que establecen la organización territorial del país.
La Red ADELDOM es una entidad interinstitucional que promueve el desarrollo económico local a través de las Agencias de Desarrollo Económico Local (ADEL) en seis provincias dominicanas. Las ADEL son organizaciones sin fines de lucro compuestas por entidades públicas, privadas y sociales que planifican e implementan iniciativas de desarrollo económico territorial. La Red ADELDOM y las ADEL tienen estructuras organizativas similares que incluyen asambleas generales, juntas directivas y equipos técn
1. Arch. GIANCARLO LEONI
Socio INU-Istituto Nazionale Urbanistica
Consiglio Sezione Lombardia
Osservatorio del paesaggio Oltrepò Mantovano
Accademia Nazionale Virgiliana
Mantova 9-Set-2016
PAESAGGI E
VALORIZZAZZIONE
DELL’OLREPO MANTOVANO
2. DALLA COMPLESSITA’ DEL TERRITORIO
ALLA IDENTIFICAZIONE DEI PAESAGGI:
UNA PREMESSA
Il tradizionale approccio (dalle leggi del 1936 in poi)
considera il paesaggio come una porzione “bella” del
territorio separata e limitata rispetto al contesto più
generale nel quale si colloca
Il risultato è stato quello di promuovere politiche
rigidamente conservative da un lato e deregolative per
la restante parte del territorio.
Gli esiti di questo approccio sono stati disastrosi:
-nei paesaggi a forte conservazione si sono avuti,
comunque significativi erosioni e trasformazioni della
qualità (abusivismo)
-mentre nella restante parte del territorio urbano e
rurale, si è avuta la mancanza di un’attenzione
“paesaggistica” alla trasformazione dei caratteri del
territorio ed ha consentito la crescita di insediamenti
dispersi e disgreganti della qualità ereditata.
3. TIPI DI PAESAGGI
PAESAGGI ELEMENTI CARATTERIZZANTI PERIODO
STORICO NEL
QUALE E’
STATO
INTRODOTTO
LEGGI E STRUMENTI DI
PIANIFICAZIONE
FINALITA’ PREVALENTE
NATURAL
E
Risorse naturalistiche:
montagne, laghi, fiumi, coste,
ghiacciai, ecc.
Seconda metà
dell'800
L. 1497del1936
Legge 431 “Galasso”
Salvaguardia e
conservazione
URBANO Siti archeologici, Centri Storici,
Beni Architettonici
Dalla prima metà
del '900
L. 1089 del 1936; leggi
urban. regionali sui centri
storici
Salvaguardia, conervazione e
riqualificazione
RURALE Assetto della giacitura del
suolo, sistemi vegetazionali,
coltivazioni storiche (risaie,
marcite, ecc) edilizia rurale
Dagli anni '70
del '900
Leggi urb. e per
l'agricoltura delle Regioni,
Piani Territoriali Provinciali,
Piani Regolatori Comunali
Salvaguardia, recupero e
valorizzazione dell'assetto
rurale
INDUSTRI
ALE
Edifici ed infrastrutture
destinate alla produzione ed ai
servizi. (archeologia industr.)
Dagli anni '70
del '900
Viene utilizzata la L. 1089
del 1936 e leggi urban.
Regionali, Piani Regolatori
Comunali
Vincoli e salvaguardia per il
restauro o la conservazione
POST
INDUS.
CENTRAL
E
Aree ed edifici industriali
dismessi in contesti
metropolitani
Dagli anni '80
del '900
Legislaz. Nazionale e
Regionale, Piani Integrati di
Intervento, strumenti
attuativi comunali, piani di
recupero
Conservazione, recupero e
riuso con interventi di
architettura contemporanea
POST
INDUS.
PERIFERIC
O
Aree marginali delle
conurbazioni delle periferie sia
metropolitane che delle città
disperse. Zone miste ad
interazione con il sistema
Dagli anni '90 Strumenti di piano a livello
Provinciale e Comunale
Riqualificazione e recupero
del degrado. Ricostruzione
dei margini urbani e delle
connessioni col sistema
rurale
4. DAL PAESAGGIO AI PAESAGGI DEL
TERRITORIO
Si è gradatamente sfumata la «poetica» del bel paesaggio
riconoscendo la necessità di riconfigurare la dimensione dei nuovi
paesaggi anche se di minore “qualità”.
Viene riconosciuta la necessità di individuare la qualità dei
paesaggi e delle nuove configurazioni della città contemporanea
come ambiti da verificare sul piano della loro qualità.
Le considerazioni, quindi, sottendono una necessità di valutare
anche l’esistenza di “paesaggi dequalificati” che hanno la
necessità di essere ricomposti e riqualificati per migliorare la
qualità della vita
Cfr. E. TURRI, Il paesaggio come teatro. Dal territorio vissuto al
territorio rappresentato, Marsilio, Venezia, 1998.
Cfr. M.A. FUSCO, Il “luogo comune” paesaggistico nelle immagini
di massa, sta in C. DE SETA ( a cura di) Storia d’Italia, Annali 5, Il
paesaggio, Einaudi, Torino, 1982.
5. IL PAESAGGIO E LE NORME
Il problema di ricomporre l’unitarietà dei paesaggi con il sistema
territoriale viene posto al centro della discussione urbanistica ed anche
lo stesso Codice di Beni Culturali, pur riprendendo l’approccio
ottocentesco, introduce alcuni elementi derivanti dalla direttiva europea
sul paesaggio che sollecitano una visione integrata dei paesaggi con il
territorio.
d.lgs. 42/04. Nel Codice il termine paesaggio viene definito come “una
parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla
storia umana o dalle reciproche interrelazioni”.
Anche la Regione Lombardia nella sua deliberazione in applicazione
della legge urbanistica n. 12 del 2005 riprende tale impostazione e
rimarca come il fenomeno paesaggio si manifesta in funzione della
relazione intercorrente fra il territorio e il soggetto che lo
percepisce (inteso non solo come individuo, ma,
fondamentalmente, come comunità di soggetti) e che, in relazione
alle categorie culturali della società di appartenenza, ne valuta e
ne apprezza le qualità paesaggistiche
6. SENTENZE DELLA CORTE COSTITUZIONALE:
PAESAGGIO (TERRITORIO ED AMBIENTE) COME BENE
PUBBLICO
La sentenza numero 196 del 2004 nel ribadire che la tutela del paesaggio
non può essere subordinata a nessun valore costituzionalmente protetto
“ivi compresi quelli economici”, definisce il paesaggio come forma del
territorio e dell'ambiente.
Nella sentenza numero 182 del 2006 la Corte dichiara il paesaggio un
valore primario e sottolinea l’impronta unitaria della pianificazione
paesaggistica come valore imprescindibile pertanto è giusto cercare di
superare la separatezza tra pianificazione territoriale ed urbanistica da un
lato e tutela paesaggistica dall'altro.
La Corte costituzionale ha più volte nelle sue sentenze sviluppato il
concetto di bene pubblico di bene collettivo del paesaggio e dei beni
culturali (N 118 del 1990) specificò che le esigenze di protezione culturale
dei beni e quindi anche del paesaggio si estrinseca in un vincolo di
destinazione che agisce sulla proprietà del bene limitandone i diritti. (art.
42 della Costituzione)
7. IL RILIEVO DEI PAESAGGI: LA CATALOGAZIONE
DEI BENI ARCHITETTONICI ED AMBIENTALI NEL
MANTOVANO
PRIMA DELLA DELEGA DELLA
PIANIFICAZIONE URBANISTICA
ALLE REGIONI LE
CATALOGAZIONI ERANO DI
COMPETENZA DELLE
SOVRINTENDENZE-MINISTERI
OD OCCASIONALMENTE DI ENTI
LOCALI
CON L’INTRODUZIONE DEI
SISTEMI INFORMATIVI
TERRITORIALI NELLE REGIONI,
PROVINCE E NEI COMUNI SI
RENDONO FACILMENTE
DISPONIBILIE DUPLICABILI LE
INFORMAZIONI CON EFFETTO DI
CATALIZZAZZIONE
NUOVA ATTENZIONE NEI PIANI
REGOLATORI COMUNALI
8. LA PRIMA CARTA CON REPERTORIO DEI BENI AA
DELLA PROVINCIA DI MANTOVA PUBBLICATA1989
9. IL PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE NEL 2001 E NEL 2010 METTE A
SISTEMA ILREPERTORIO DEI BENI AA E L’ASSETTO DEL PAESAGGIO
E DELLA «RETE ECOLOGICA ED AMBIENTALE»: VISIONE
STRATEGICA E SVILUPPO NEGLI STRUMENTI LOCALI DI PIANIF.
10. INFRASTRUTTURE PER LA FRUIZIONE DEL PAESAGGIO E DEI
BENI AA E CULTURALI: DOPO IL CATALOGO ED IL PIANO GLI
INVESTIMENTI PER VALORIZZARE. IL CASO CICLABILI
12. SUZZARA 15_11_2008
Gabriele Negrini
INFRASTRUTTURE PER LA FRUIZIONE DEL PAESAGGIO E DEI BENI AA E
CULTURALI: DOPO IL CATALOGO ED IL PIANO GLI INVESTIMENTI PER
VALORIZZARE. IL CASO PONTILI E PORTI TURISTICI SUI FIUMI
13. SUZZARA 15_11_2008
Gabriele Negrini
INFRASTRUTTURE PER LA FRUIZIONE DEL PAESAGGIO E DEI BENI AA E
CULTURALI: DOPO IL CATALOGO ED IL PIANO GLI INVESTIMENTI PER
VALORIZZARE. IL RECUPERO, RESTAURO EVALORIZZAZZIONE DEI BENI
ARCHITETTONICI ANCHE DOPO IL TERREMOTO
BASSO MANTOVANO. DOPO L’OK ALLE PRIME 27 OPERE FRA SCUOLE CHIESE E
MUNICIPI, LA REGIONE HA AMMESSO AL FINANZIAMENTO I RESTAURI DI ALTRI 68
EDIFICI PUBBLICI O APERTI AL PUBBLICO E RISULTATI DANNEGGIATI DAL SISMA
DEL 2012. SI TRATTA DI SCUOLE, MUNICIPI, CHIESE, EDIFICI APERTI AL PUBBLICO
CHE ORA POTRANNO RICEVERE CONTRIBUTI PUBBLICI PER IL RESTAURO DEI
DANNI. L’IMPORTO NECESSARIO È DI CIRCA 100 MILIONI DI EURO
15. PAESAGGIO E TERRITORIO SECONDO SETTIS
SONO BENE COMUNE (USI CIVICI)
Salvatore Settis nel volume pubblicato da Einaudi su Paesaggio
Costituzione Cemento del 2012 arriva ad esprimere che esiste la
convinzione morale e giuridicamente fondata che l'ambiente, il
paesaggio, il territorio comunque definiti sono un bene comune
sul quale tutti abbiamo individualmente e collettivamente non solo
un passivo diritto di fruizione ma un attivo diritto dovere di
protezione e difesa.
La comunità dei cittadini nel suo insieme è in questo senso un
soggetto plurimo della stessa natura delle «comunanze
marchigiane» che ancora gestiscono collettivamente le risorse del
tempo e del suolo e dei titolari degli usi civici” (pagina 311)
16. IL PAESAGGIO ED IL SUO ASSETTO NEL TERRITORIO E’ UN
«BENE COMUNE» UN «COMMON» E PERTANTO SOGGETTO
ALLE INTERAZIONI FRA INTERESSE PUBBLICO E PRIVATO
IL PAESAGGIO COME BENE COMUNE E LE SUE NUOVE
ASSUNZIONI-REGOLE: GLI EFFETTI SUGLI INTERESSI
PUBBLICI
LE REGOLE DI SOSTENIBILITA’ ECONOMICHE DEL
«COMMON»
L’ASSETTO PAESAGGISTICO COME «CAPITALE FISSO
SOCIALE» E PATRIMONIO COLLETTIVO DI SVILUPPO
LA VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO DIVENTA UN
INVESTIMENTO PUBBLICO E PRIVATO CHE SI SCONTRA
CON LE REGOLE DI SOSTENIBILITA’ E CONSERVAZIONE
PAESAGGI OGGETTO DEL «MUTAMENTO REGOLATO»
LE POLITICH E PUBBLICHE SONO LIMITATE DALLA
FRAMMENTAZIONE ISTITUZIONALE E DALLA
SEGMENTAZIONE DELL’OFFERTA PROMOZIONALE
17. PROGRAMMI DI SVILUPPO E PROMOZIONE DEL TERRIOTRIO
-DOMINUS - Distretto Oltrepò Mantovano per l’Innovazione, l’Unicità e lo
Sviluppo FINANZIATO FONDAZIONE CARIPLO
-GAL OLTREPO’- CONSORZIO DEGLI ENTI LOCALI OLTREPO’
DOMINUS-distretto
Il territorio dell'Oltrepò presenta
una forte potenzialità a fare
sistema innestata su un'identità
paesaggistica, agraria e storico
artistica ben definita. Da
sottolineare come la marcata
identità ambientale e storica si
unisca ad una consolidata
vocazione culturale e ad una
capacità di networking anche a
livelli internazionali. Capacità ben
rappresentata nella
partecipazione a molteplici
progetti regionali e comunitari.
Da considerare anche
l'appartenenza dei comuni della
zona ad un'area Obiettivo 2.
GAL DEL PO-PSL 14.20
RETI • Creazione di un sistema unico
di accoglienza a basso costo: house
boat sul PO e recupero case
cantoniere
• Recupero edifici rurali dismessi per
spazi di coworking per start-up •
Sistema di rete per la gestione dei
servizi a sostegno del turismo
sostenibile: collegamento fra parchi,
aree naturali, ciclabili, piccoli musei,
ecc… • Progetto per la fattibilità
Banda larga • Sistema di navigazione
sul Po • Sistema di comunicazione
unico per l’area vasta • Il Novecento
in scena: - museo diffuso, story
telling, gestione associate strutture
culturali
20. NUOVA PROGETTUALITA’ PER DARE UNA
DIMENSIONE DI SISTEMA DI SERVIZI INTEGRATI E
DI AREA VASTA ALCUNI ESEMPI
ESEMPIO DI
SISTEMA
INTEGRATO E DI
VALORIZZAZIONE
PATRIMONIO BENI
AA SINERGICA
21. J-PRMN0EL02 – TPL FLUVIALE
PROPOSTA/ESEMPIO, BUS DEL PO: TRASPORTO PUBBLICO
FLUVIALE, LA SOLUZIONE PROGETTUALE 2010 NON REALIZZATA
Il servizio di TPL fluviale è finalizzato a servire la popolazione residente (con particolare
attenzione agli studenti) e non residente (turisti) nelle giornate di venerdì, sabato e domenica
dei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio e settembre. Il servizio si sviluppa lungo due
percorsi, con partenza rispettivamente da Viadana (percorso 1) e Felonica (percorso 2) e
destinazione Mantova, finalizzati a servire i Comuni localizzati lungo il corso del Mincio e del Po; il
tempo di percorrenza per entrambi i percorsi è di circa 4 ore.
21
PERCORSO IN COMUNE
PERCORSO 2
PERCORSO 1
NODO DI
INTERSCAMBIO
IL PROGETTO MANTOVANO
22. J-PRMN0EL02 – TPL FLUVIALE
STIMA DELLA DOMANDA POTENZIALE
COMPLESSIVA
STIMA DELLA DOMANDA POTENZIALE
22
TOT SPOSTAMENTI POTENZIALI ANNUI: 247.889
TOT SPOSTAMENTI POTENZIALI GIORNALIERI: 4.582
Il nuovo servizio fluviale potenzialmente è in grado di sviluppare una domanda complessiva nel
periodo di esercizio di circa 250 mila spostamenti.
BACINO DI MANTOVA PROVINCIE LIMITROFE
SPOST. ANNUI: 204.690
SPOST. GIORNO: 3.412
SPOST. ANNUI: 70.199
SPOST. GIORNO: 1.170
23. ORGANIZZARE SENTIERI NELLE
GOLENE PER LA FRUIZIONE
NATURALISTICA E PAESAGGISTICA
DEI FIUMI
Sebbene le golene dei fiumi siano
frequentati da agricoltori, pescatori, ciclisti
e qualche turista, tuttavia non esistono,
sentieri segnati che possano consentire di
effettuare passeggiate, trekking e fruire
della flora, fauna e paesaggio, a coloro che
non conoscono i luoghi.
Nelle montagne delle Alpi, ad esempio, da
decenni sono organizzati e segnati i sentieri
per fruire dei beni naturalistici e culturali del
territorio.
Nel territorio dei fiumi mantovani si rende
necessaria la progettazione e
l’organizzazione di sentieri in sicurezza in
grado di poter fornire agli abitanti, ai turisti
ed agli sportivi, la possibilità di frequentare,
conoscere e utilizzare il patrimonio di
bellezze naturali, i luoghi della nostra storia,
gli edifici con valore architettonico ancora
presenti.
24. PROGETTO «NUOVI SENTIERI DI PIANURA» COME RETE DI
FRUIZIONE GUIDATA ED ASSISTITA D SERVIZI DI MOBILITA’
PER RICUCIRE ELEMENTI PAESAGGISTICI CULTURALI E
TURISTICI
25. PERCORSI E GARE MTB MOUNTAIN BIKE: ESEMPIO LUZZARA
Ritrovo e iscrizioni sabato 26/09, dalle ore 14:00 alle ore 14:45 e partenza
alle ore 15:00 (7,00 Euro per la categoria Primavera e 11,00 Euro per tutte le
altre categorie UISP + Enti). A seguire gran ristoro finale al Lido Po, quindi
pioggia di premi per i migliori piazzamenti di ogni categoria…
Non mancheranno i servizi essenziali quali docce, lavaggio bici e ampio
parcheggio a fianco della zona di partenza e arrivo.
27. RICOMPOSIZIONE E RESTAURO
DEL PAESAGGIO
La ricomposizione del paesaggio dove è stato compromesso,
dove le trasformazioni sono intervenute senza provvedere ad un
loro inserimento nel contesto paesaggistico complessivo, deve
essere un obiettivo da perseguire allo stesso modo della
conservazione di equilibrati assetti di paesaggi integri.
La tutela del paesaggio, quindi, consiste in una complessa e
articolata gestione di tutto il territorio ed in particolare degli
ambiti vincolati, volta alla salvaguardia e al recupero degli
«elementi costitutivi» del paesaggio, intesi come risorse preziose
della struttura fisico-morfologica e naturale, come componenti
del patrimonio storico-culturale, e delle strutture relazionali.
La tutela e la qualificazione paesaggistica devono, pertanto,
esprimersi nella salvaguardia tanto degli elementi di
connotazione quanto delle condizioni di fruizione e leggibilità dei
complessi paesaggistici nel loro insieme, ma anche
nell’attenzione alla qualità paesaggistica che si porrà nella
configurazione di nuovi interventi.
28. CARATTERI DEL PAESAGGIO POST-
INDUSTRIALE MANTOVANO
A) Il mix funzionale che si è determinato ha
combinato le attività produttive con quelle
terziario-commerciali e quelle residenziali.
B) L’organizzazione spaziale di tipo labirintico
senza gerarchizzazione delle aree e delle loro
specializzazioni (salvo alcuni casi come Centri
Commerciali e città-moda).
C)Assenza di progettazione dei margini urbani e
dell’interazione con l’adiacente paesaggio rurale
C) Disomogeneità e mancanza di qualità
architettonica nonché dell’immagine urbana
32. ALCUNE RIFLESSIONI CONCLUSIVE
A) RIPROGETTARE, RIQUALIFICARE I PAESAGGI PER
AUMENTARE IL VALORE DEL «BENE COMUNE» E DEL
TERRITORIO
B)SVILUPPARE LA VALORIZAZZIONE PAESAGGISTICA NON
SOLO COME CONSERVAZIONE MA COME MUTAMENTO
REGOLATO E SOSTENIBILE
C)LA VALORIZZAZZIONE HA LA NECESSITA’ DI NUOVE
«INFRASTRUTTURE» DI FRUIZIONE POICHE’ IL PAESAGGIO
NON SI VALORIZZA SENZA FRUIZIONE (E VICEVERSA)
D)LA VALORIZZAZZIONE DEL PAESAGGIO NON AVVIENE PER
SEGMENTI SEPARATI O FRAMMENTTI MA CON UNA OFFERTA
INTEGRATA IN UN VISIONE COMPLESSIVA
E)NON BASTANO LE RETI SINGOLE MA UNA VISIONE
STRATEGICA IN GRADO DI FORNIRE I «DETTAGLI».
NUOVA CARTA «UNICA» DEL PAESAGGIO E DELA FRUIZIONE