Resident Export Manager: Intervista a Primo Tiziano Compagnoni a cura degli studenti del master in Retail Management ISTUD Isabella Corsini, Myglange Ngnassi e Noemi Pezzotti
Intervista a Mara Pescione, VF International a cura dei Master ISTUDFree Your Talent
Gli studenti del Master in Retail Management hanno intervistato Mara Pescione, ex studentessa ISTUD che ora si occupa di e-commerce presso VF international
La reputazione è l'asset fondamentale della tua azienda. L'ufficio stampaAIMB2B
- Perché la tua azienda B2B dovrebbe curare la buona reputazione attraverso l'ufficio stampa?
- Come riconoscere un "buon" ufficio stampa?
- Come può la tua azienda diventare interessante per i giornalisti e quindi per i loro lettori?
Articolo Libertà 2012 - I diplomi a 18 corsisti del ForpinForpin
Giovani esperti di marketing alla conquista dei mercati esteri Confindustria, distribuiti i diplomi a 18 corsisti del Forpin.
Il convegno che ha presentato il nuovo corso per tecnici capaci di muoversi sui mercati esteri.
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Smart Work è una società di Consulenza d’Impresa che ha sede a Milano ed è in grado di supportare l’azienda cliente per tutte le problematiche di tipo commerciale, marketing e amministrativo di internazionalizzazione.
Smart Work offre, attraverso il proprio network di partner internazionali, la possibilità di internazionalizzazione di prodotti ed aziende.
L’attività offre la possibilità di:
1. Accedere immediatamente ad un network di società qualificate (riducendo drasticamente un processo di selezione ed analisi di potenziali partner esteri).
2. Identificare in tempi brevi le potenzialità del mercato target; attività che consente di prendere decisioni ponderate senza esporsi a rischi finanziari elevati.
3. Interloquire con società specializzate; infatti i principali partner di Smart Work provengono dal settore della consulenza commerciale e mantengono una forte specializzazione.
4. Procedere a piccoli passi: Smart Work non propone l’immediata aperture di Branch all’estero, ma propone sempre l’identificazione di un partner operativo locale nel paese per il lancio di un project test.
contatto@smartworkgroup.com
Primo: non perderre!
Istruzioni per gli imprenditori italiani su come migliorare il proprio margine operativo, inetrnazionalizzarsi, creare newco, uscire dall'Italia:
mailto: opportunity@smartworkgroup.com
mailto: contatto@smartworkgroup.com
Lo Smart Export Assistant ideato da Octagona risponde in maniera concreta alle esigenze delle imprese che vogliono vendere i loro prodotti all’estero ma che non hanno le idee chiare su come attuare tale operazione o non hanno una elevata disponibilità economica e il personale necessario da destinare allo sviluppo commerciale estero.
Nello specifico, lo Smart Export Assistant affianca le aziende in un percorso di accesso o sviluppo sui mercati stranieri: le attività di tale figura riguarderanno la scelta dei mercati che offrono maggiori opportunità di business, la ricerca dei clienti internazionali cui esportare i prodotti, la gestione della relazione con tali clienti, il supporto in tutta la fase di follow-up e la formazione delle risorse interne all’azienda (staff e manager) sui temi di internazionalizzazione, marketing e commercio estero.
Copywriting nel B2B: i concetti chiave che devi conoscereL'Ippogrifo®
In questo documento si vedono da una parte quali sono i principali strumenti utilizzati dall’impresa per fare marketing nel B2B e dall’altra quali possano essere le regole principali da seguire e gli errori da non commettere per poter contare su una comunicazione efficace.
Smart up è la soluzione di Smart Work Group per le aziende Innovative.
Maggiori informazioni:
www.smart-work.it
contatti: contatto@smartworkgroup.com
Smart Work è una delle principali aziende di consulenza Italiane, opera in Italia e in oltre 30 paesi esteri.
Intervista a Matteo Conti Head of Trade & Shopper Marketing Chocolate / Sugar Confectionery di Ferrero a cura di Flavia Nicolosi, Elisa Cellizza e Laura Liguori - Programma "Retail Your Talent" - 1 edizione
Webinar: Il marketing dei contenuti nel B2BL'Ippogrifo®
Si sente parlare molto di contenuti e marketing dei contenuti.
Ma come deve approcciare un’impresa business to business questo tipo di argomento?
La produzione di contenuti strategici e di valore per il mercato è un passaggio fondamentale per il successo di un’impresa del B2B.
SMEs can receive funding support of up to 70% of qualifying costs* to help improve and optimise HR operational efficiency through HR Shared Services funding (HRSS). More information available at http://www.aadvantage-consulting.sg/feature-work/hr-shared-services-hrss/
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Our Director, Vincent Ho on his thoughts about the recent developments and trends shared during a 2-day conference by the Institute of Policy Studies and the Committee on the Future Economy .
Histología: patología
Láminas: displasia de cuello uterino, carcinoma in situ de cuello uterino, carcinoma óseo infiltrante, adenocarcinoma de estómago
Export Manager: una storia di lavoro, talento e passione Intervista ad Anton...Free Your Talent
Intervista ad Antonio Fontana, Ex Export Area Manager per La Doria S.p.A. a cura di Isabella Corsini, Myglange Ngnassi, Noemi Pezzotti, studentesse del Master in Retail and Sales Management ISTUD “Retail Your Talent” 2016-2017
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A cura di Marco Mastrogiovanni, Christian Morisco, Daniele Manzella e Ilaria Malinverno - Programma “Retail Your Talent” 2016-2017
Intervista a Nicola Mangini - General Manager Accessorize e AldoFree Your Talent
Intervista a Nicola Mangini - General Manager Accessorize e Aldo a cura degli studenti della I edizione del Programma "Retail Your Talent" di ISTUD.
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Intervista ad Antonino Cavarretta, Retail Operation Management Europe di ETRO a cura di Donato Marangelo, Maria Monteleone e Valeria Spinelli (studenti della I edizione di Retail Your Talent, percorso di specializzazione in retail and sales management)
Intervista ad Alessandro Balossini Volpe, docente di Marketing e Brand Management di ISTUD Business School a cura di Davide Anali, Alberto Crespi, Aniello D'Angelo e Angelo Montonati, Master in Marketing Management ISTUD
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Il Trade Marketing e l’importanza della flessibilità - Intervista a Matteo Murtas, Group Category Manager, BU Modern Trade - Heineken. Intervista a cura di Carla Sinisi, Giulia Galli e Alessandro Castellone - Programma “Retail Your Talent” 2016-2017
Intervista a Maria Antonietta Rahinò, Area Manager - La PerlaFree Your Talent
Intervista a Maria Antonietta Rahinò, Area Manager - La Perla.
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Programma “Retail Your Talent” 2016-2017
Relationship Management: l’importanza della grande famiglia chiamata Azienda....Free Your Talent
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Il significato e la sfida di essere imprenditori.
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Comunità professionali (network formali e non formali) dei professionisti HR
Resident Export Manager: Intervista a Primo Tiziano Compagnoni
1. Business School
Resident Export Manager: l’importanza di essere accanto al cliente.
Intervista a Primo Tiziano Compagnoni, Presidente ed Export
Manager di Export Manager Uniti network.
Intervista a cura di Isabella Corsini, Myglange Ngnassi, Noemi Pezzotti
Programma “Retail Your Talent” 2016-2017
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Primo Tiziano Compagnoni, ex Export Manager di 8 aziende nel settore dell’ARREDAMENTO DI INTERNI
con uno showroom di proprietà a Shenzhen, Cina, è attualmente Presidente e Export Manager di Export
Manager Uniti network.
Abbiamo visto che attualmente è Presidente
di un network chiamato “Export Manager
Uniti”, ci vuole spiegare che cos’è?
Siamo un Network di 450 Export manager uni-
ti e coordinati al fine di promuovere e vendere il
Made in Italy nel mondo. Siamo presenti in 120
Paesi; l’80% di noi risiede all’estero da diversi anni.
Copriamo più di 25 Settori merceologici: dalla
moda, al design, al mobile per ufficio, alla mecca-
nica, al food and wine, agli accessori moda, alle
calzature e borse, all’allestimento di negozi, alle so-
luzioni retail per il franchising.
In cosa consiste il ruolo dell’Export Manager e
quali sono le sue caratteristiche?
L’Export Manager è un ruolo molto semplice da
descrivere, dal mio punto di vista è un venditore
con esperienza e buona padronanza della lingua
inglese che anziché vendere in Italia lo fa all’estero.
Interfacciandosi con realtà di paesi di grande su-
perficie e con una popolazione numerosa l’export
manager deve avere grandi doti organizzative, sa-
per reagire con prontezza e in forte autonomia a
qualsiasi imprevisto. Deve quindi essere una perso-
na intraprendente e determinata a raggiungere i
propri obiettivi.
Molte aziende italiane commettono spesso il gra-
ve errore di voler trattenere l’Export Manager vicino
alla sede e quindi lontano dai clienti. A parere mio,
usare il termine “Export Manager” è fuori luogo se
rivolto a una persona che svolge un lavoro di que-
sto tipo, in quanto si limita a contattare via telefono
persone che stanno in altri paesi.
Il Resident Export Manager invece è colui che
vive nel Paese in cui esporta, è quindi costantemen-
te a contatto con il mercato a cui si rivolge e a
disposizione dei suoi clienti.
2. Ci racconta una sua giornata tipo?
La mia giornata generalmente consiste nell’incon-
trare i clienti e negoziare con l’obiettivo di chiudere
le trattative. Per fare tutto ciò è necessaria una buo-
na conoscenza del mercato a cui mi rivolgo, del
prodotto che vendo e dei miei concorrenti.
Per questo devo costantemente fare riferimento a
banche dati internazionali, rilevare le aziende este-
re che potrebbero essere interessanti dal punto di
vista del fatturato e il nome dei loro Amministratori
Delegati.
Lavoro per crearmi una rete di nuovi contatti man-
dando una brochure del prodotto che sto cercando
di vendere via email, in seguito fisso gli appunta-
menti con i nuovi potenziali clienti e creo un itine-
rario seguendo criteri di data e luogo, un’agenda.
Un’altra cosa che richiede organizzazione ed è
molto utile a crearsi nuovi contatti nel settore delle
vendite estere è quello della partecipazione alle fie-
re Internazionali.
Quali sono le maggiori difficoltà del suo lavoro
e quali gli aspetti più interessanti?
Una delle difficoltà maggiori di questo lavoro è il
fatto di non avere un ufficio e un’azienda il loco, in
questo modo è molto difficile riuscire ad abbatte-
re la barriera della diffidenza da parte dei buyer e
accrescere la nostra credibilità. Molto spesso la dif-
ficoltà nella chiusura delle trattative deriva dal fatto
di non poter mostrare all’acquirente lo showroom
e la sede di produzione dei nostri prodotti.
La soddisfazione al contrario è poter essere porta-
voce del Made in Italy, che se venduto nel modo
giusto può dare tanti frutti. Questo è un lavoro che
riesce a darti tanto. C’è lo spirito della scoperta, ol-
tre naturalmente, all’emozione di chiudere affari im-
portanti in tutto il mondo.
Quali sono secondo il suo punto di vista le
competenze e le attitudini caratteriali che
dovrebbe avere un buon Export Manager?
L’export manager è una persona che lavora in tota-
le autonomia in un luogo molto lontano dalla sede
dell’azienda, che molto spesso non aiuta in nessun
modo. E’ proprio per questo che l’export manager
deve essere una persona autonoma, ben organiz-
zata, intraprendente e determinata a raggiungere il
proprio obiettivo, che sappia reagire con prontezza
agli imprevisti.
Essendo lei come Export manager gli occhi
e le orecchie dell’azienda all’estero, le
capita spesso di individuare nuovi prodotti
o semplicemente caratteristiche diverse che
potrebbero essere innovative per l’azienda?
Assolutamente sì, il venditore che esce dall’azienda
può dare tantissimi feedback su prodotti o su nuovi
insediamenti. Sfortunatamente è spesso complicato
che l’azienda ne faccia buon uso, non essendo sul
campo e quindi avendo più scetticismo nei con-
fronti di queste nuove tendenze. Una soluzione a
questo problema è parlare direttamente con l’Am-
ministratore Delegato e portarlo in loco perché se
ne renda conto in prima persona.
In quale fase della sua carriera le è sorto il
desiderio di diventare un Export manager?
Fin dall’inizio della mia carriera sapevo che presto
mi sarei rivolto al mercato estero. Nato come ven-
ditore ho analizzato ben presto la potenzialità pre-
sente nei paesi esteri confronto a quella presente
in Italia.
Perché ha scelto quello Cinese fra i mercati a
cui si poteva rivolgere?
Quando io ho cominciato, quindici anni fa, la Cina
era un mercato molto allettante per le aziende
italiane che volevano esportare i propri prodotti. Il
dato più significativo rimane comunque la quantità:
da sola, la Cina è il mercato più grande del mondo,
con oltre il doppio dei consumatori potenziali di
tutto l’occidente messo assieme.
Come rispondono i Cinesi all’offerta del food
Made in Italy nel loro Paese?
L’esportazione di “food” in Cina è molto difficile,
causata dalla forte differenza in termini di gusto che
c’è fra i prodotti e le materie prime italiane e quel-
le locali. Per facilitare la vendita dei nostri prodotti
in Cina bisognerebbe trovare il modo di insegnare
loro come utilizzarli, per esempio mostrando loro
alcune preparazioni della cucina italiana, e quindi
come apprezzarli.
Ha mai notato differenze fra la logica di
contrattazione europea e quella nei Paesi
Asiatici?
Sì, è molto importante per i buyer Asiatici fissare
più di un appuntamento per acquisire fiducia nel
venditore e comprendere in modo approfondito il
prodotto che stanno acquistando. Per questo credo
sia essenziale ad una buona riuscita dell’azienda la
presenza di un Resident Export manager in loco.
3. Quali sono le maggiori difficoltà che si è trovato
a gestire in fase di contrattazione o di vendita?
Le difficoltà maggiori sorgono quando non c’è una
valida ricerca di mercato ex ante da parte dell’a-
zienda e ci si trova a vendere un prodotto senza
una buona pianificazione strategica.
Conqualiteamofunzioniaziendalisiinterfaccia
maggiormente?
Nelle aziende di grande dimensione è il direttore
estero la persona con cui si ha il rapporto maggio-
re, in quelle di media dimensione invece è l’Ammi-
nistratore Delegato.
Qual è secondo il suo punto di vista il percorso
professionale ideale per un ragazzo alle prime
armi, che ambisce al ruolo di Export Manager?
Alla base ci deve essere una forte attitudine alla
vendita. Grinta, personalità e la voglia, ovviamente,
di arricchirsi facendo business. Detto questo non
mi sento di generalizzare, le competenze richieste
sono comunque quelle commerciali. Trascorrere in
Italia almeno 2 anni come funzionario commerciale
potrebbe essere il giusto modo per sviluppare le
competenze necessarie a potersi aprire al merca-
to estero. È essenziale lavorare sul campo per co-
noscere il mercato, le dinamiche e specialmente i
prodotti.