Report su attività e costi per lanciare campagna di equity crowdfundingFabio Allegreni
Crowd Advisors, con EdiBeez e AIEC, ha pubblicato il primo rapporto sulle attività e i costi delle startup italiane che hanno lanciato una campagna di equity crowdfunding.
Si tratta della prima volta che una ricerca entra in questo tipo di merito, in cui viene anche analizzato il ruolo degli advisor esterni.
I dati del rapporto sono stati raccolti grazie alle risposte a un questionario inoltrato a tutte le società che avevano lanciato una campagna di equity crowdfunding sulle piattaforme italiane dal 2013 al luglio 2016, indipendentemente dal fatto che avessero avuto successo. Su 33 società contattate, 13 (il 39%) hanno risposto al questionario. Si tratta quindi di un campione piuttosto ristretto, che, pur non essendo possibile considerare scientificamente rilevante, può comunque fornire un importante termine di paragone, utile soprattutto a tutte le imprese che intendono finanziarsi con l’equity crowdfunding.
Equity Crowdfunding: pregi e limiti del sistema italiano vs UKFabio Allegreni
Il regolamento italiano dell'equity crowdfunding è stato il primo, ma la sua rigidità ha portato a risultati nettamente inferiori rispetto al sistema inglese. Conviene dunque alle imprese italiane finanziarsi in UK?
Come e perché investire in equity crowdfundingFabio Allegreni
Investire in società ad alto potenziale di crescita è una grande opportunità che, finora, è stata riservata a business angels professionali e venture capitalist. Con l'equity crowdfunding chiunque può investire.
Ma quali sono i rischi e i benefici?
E qual è il profilo ideale dell'investitore, specialmente in Italia?
Esiste un mercato potenziale in Italia e quanto è grande?
Report su attività e costi per lanciare campagna di equity crowdfundingFabio Allegreni
Crowd Advisors, con EdiBeez e AIEC, ha pubblicato il primo rapporto sulle attività e i costi delle startup italiane che hanno lanciato una campagna di equity crowdfunding.
Si tratta della prima volta che una ricerca entra in questo tipo di merito, in cui viene anche analizzato il ruolo degli advisor esterni.
I dati del rapporto sono stati raccolti grazie alle risposte a un questionario inoltrato a tutte le società che avevano lanciato una campagna di equity crowdfunding sulle piattaforme italiane dal 2013 al luglio 2016, indipendentemente dal fatto che avessero avuto successo. Su 33 società contattate, 13 (il 39%) hanno risposto al questionario. Si tratta quindi di un campione piuttosto ristretto, che, pur non essendo possibile considerare scientificamente rilevante, può comunque fornire un importante termine di paragone, utile soprattutto a tutte le imprese che intendono finanziarsi con l’equity crowdfunding.
Equity Crowdfunding: pregi e limiti del sistema italiano vs UKFabio Allegreni
Il regolamento italiano dell'equity crowdfunding è stato il primo, ma la sua rigidità ha portato a risultati nettamente inferiori rispetto al sistema inglese. Conviene dunque alle imprese italiane finanziarsi in UK?
Come e perché investire in equity crowdfundingFabio Allegreni
Investire in società ad alto potenziale di crescita è una grande opportunità che, finora, è stata riservata a business angels professionali e venture capitalist. Con l'equity crowdfunding chiunque può investire.
Ma quali sono i rischi e i benefici?
E qual è il profilo ideale dell'investitore, specialmente in Italia?
Esiste un mercato potenziale in Italia e quanto è grande?
Questa presentazione fornisce un'analisi generale sulle metodologie di accesso al mercato Indiano, prendendo in esame l'approccio tipico delle PMI Italiane e indicando le strategie vincenti.
L’equity crowdfunding in italia opportunita’, normative e regolamentiPasquale Stefanizzi
EQUITY CROWDFUNDING IN ITALIA: OPPORTUNITA’, NORMATIVE E REGOLAMENTI
Angelo Miglietta
Ordinario di Economia delle Aziende e dei Mercati Internazionali presso IULM, Coordinatore del dottorato in Economics,
Management and Comunication for Creativity, Presidente e fondatore di Smathub
Il finanziamento di una start-up può avvenire con interlocutori, modalità, implicazioni e tempi diversi, a partire da esigenze e criticità legate allo stadio di sviluppo dell'impresa. Tra gli strumenti innovativi vi è l'equity crowdfunding.
STRUMENTI FINANZIARI PER LA FASE DI START UP DI UN IMPRESA - Coopstartup PugliaCoopfond
Tra i principali fattori di successo di una nuova iniziativa
imprenditoriale ci sono:
- la capacità di prevedere il fabbisogno finanziario aziendale iniziale e prospettico,
- l’abilità di attrarre risorse finanziarie;
- la capacità di valutare e scegliere le fonti di finanziamento disponibili sul mercato più adatte alle necessità dell’iniziativa.
Forum per la Finanza Sostenibile e AIFI hanno promosso la costituzione di un Gruppo di Lavoro multi-stakeholder che ha portato all’elaborazione del manuale "Private equity sostenibile. Una guida per gli operatori del mercato italiano".
La pubblicazione è stata realizzata con il contributo di APE SGR, Mandarin Capital Partners, PAI Partners, Quadrivio SGR e Wise SGR.
Presentazione del 10 marzo al primo incontro del gruppo di lavoro sui finanziamenti di Napoli Business.
La presentazione di fabio cecaro è la condivisione di una esperienza maturata nel campo sulla ricerca di fondi per portare avanti una idea di business
Questa presentazione fornisce un'analisi generale sulle metodologie di accesso al mercato Indiano, prendendo in esame l'approccio tipico delle PMI Italiane e indicando le strategie vincenti.
L’equity crowdfunding in italia opportunita’, normative e regolamentiPasquale Stefanizzi
EQUITY CROWDFUNDING IN ITALIA: OPPORTUNITA’, NORMATIVE E REGOLAMENTI
Angelo Miglietta
Ordinario di Economia delle Aziende e dei Mercati Internazionali presso IULM, Coordinatore del dottorato in Economics,
Management and Comunication for Creativity, Presidente e fondatore di Smathub
Il finanziamento di una start-up può avvenire con interlocutori, modalità, implicazioni e tempi diversi, a partire da esigenze e criticità legate allo stadio di sviluppo dell'impresa. Tra gli strumenti innovativi vi è l'equity crowdfunding.
STRUMENTI FINANZIARI PER LA FASE DI START UP DI UN IMPRESA - Coopstartup PugliaCoopfond
Tra i principali fattori di successo di una nuova iniziativa
imprenditoriale ci sono:
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- l’abilità di attrarre risorse finanziarie;
- la capacità di valutare e scegliere le fonti di finanziamento disponibili sul mercato più adatte alle necessità dell’iniziativa.
Forum per la Finanza Sostenibile e AIFI hanno promosso la costituzione di un Gruppo di Lavoro multi-stakeholder che ha portato all’elaborazione del manuale "Private equity sostenibile. Una guida per gli operatori del mercato italiano".
La pubblicazione è stata realizzata con il contributo di APE SGR, Mandarin Capital Partners, PAI Partners, Quadrivio SGR e Wise SGR.
Presentazione del 10 marzo al primo incontro del gruppo di lavoro sui finanziamenti di Napoli Business.
La presentazione di fabio cecaro è la condivisione di una esperienza maturata nel campo sulla ricerca di fondi per portare avanti una idea di business
PMexpo 2019 | Andrea Bellucci, Il metodo Innesco® per l'Innovation Project Ma...PMexpo
Innesco® è una metodologia di Innovation Project Management unita ad una metodologia di Innovation Scouting, disciplina di origini americane, finalizzata a definire quale tipo di innovazione veramente serve all’impresa e quali fattori abilitanti possono renderla profittevole: competenze, strumenti finanziari, tecnologie.
6 modi per finanziare una startup- GUIDA alle principali fonti di finanziamentoArmando Panvini
Presentazione nell'ambito di:
“Competenze per l'inserimento nel mondo del lavoro e il metodo interdisciplinare” Workshop Ospitalità, Mobilità e Turismo: Neo Imprenditorialità e Nuove Professioni
Esperienze, progetti, risorse.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”
Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società Corso di Laurea in Scienze del Turismo
Laboratorio
Il crowdfunding come strumento di finanziamento delle nuove impreseAndrea Natale
Il crowdfunding è uno strumento di finanziamento per startup, piccole imprese e progetti innovativi che sta in questi anni si sta affermando anche grazie all'interesse di imprenditori, pubblico e policy maker.
In questa tesi si parte dall'analisi dell'importanza delle startup innovative e dai problemi riscontrati nella raccolta di capitali per analizzare i diversi modelli di crowdfunding e le sue prospettive di applicazione.
Private Equity e PMI: opportunità o minaccia?Fondazione CUOA
Il funzionamento, i vantaggi e le opportunità del Private Equity per supportare i progetti di sviluppo delle imprese.
A cura di
Francesco Gatto, Direttore Scientifico Executive Master in Finance e Responsabile CUOA Finance
Valeria Lattuada, Consulente esperta di Private Equity e consigliere di amministrazione di diverse società
Geodetica Italian Stars - Presentazione Fondo Private Equity e Venture CapitalStefano Bettinelli
Siamo un veicolo di investimento specializzato in piccole aziende in alcuni dei settori di eccellenza italiani: food e arredamento di lusso, guidato dalle pratiche e dalla filosofia dell’impact investing.
Il nostro obiettivo è valorizzare i punti di forza delle startup e micro/piccole imprese operanti in questi settori che vogliano veicolare il made in Italy nel mondo, aiutando a sfruttare al meglio il proprio potenziale di crescita attraverso gli strumenti del private equity e del venture capital.
The document discusses potential future value propositions for the Bagnoli area in Naples, Italy. It proposes ideas such as building a vertiport for vertical take-off and landing planes to access nearby islands, erecting a monument for workers who died in accidents, and developing a co-working space. It also raises questions about whether the former mineral storage area could be an opportunity and if travelers would prefer reaching local islands by plane from Bagnoli.
User Centered Design, Verso una teoria generale della progettazioneEnrico Viceconte
Verso una teoria generale della progettazione: Il design centrato sull’utente.
Il contributo, della durata di un'ora e venti, viene da un ingegnere che, dopo esperienza nell’engineering e nella gestione di sistemi di automazione, ha dedicato gran parte della sua vita professionale alla ricerca e alla formazione al Business Management, al Project Management e al Design Management.
L'idea di partenza è che, in misura crescente, tutti i processi di progettazione, indipendentemente dal dominio in cui vengono prevalentemente sviluppati, abbiano una base comune nel focus sull'utente e nel “Value in Use” che esso trae dall’offerta del Producer. Dalla creazione ingegneristica di artefatti, basati sull'applicazione della tecnica, al design di artefatti in grado di agire a livello estetico ed emozionale, il paradigma emergente è quello dell’agilità e adattività con cui le soluzioni si configurano con una precoce e iterativa analisi in profondità di quello che effettivamente, in un progetto, produrrà valore per l’utente durante tutto il ciclo di vita della sua relazione con il prodotto e, più ad alto livello e su tempi più lunghi, con il brand che ha sviluppato quel progetto.
La “Customer Experience” è analizzata su tre scale di tempi:
1. Ciascun singolo touch di interazione tra Producer e User
2. La sequenza dei diversi touch lungo tutto il ciclo di uso del prodotto, dall’awareness della sua esistenza sul mercato, all’acquisito, all’uso e alla dismissione
3. La relazione dell’User con il brand del Producer
Ciascun progetto di sviluppo di nuovi prodotti-servizi è inscritto in un fascio di processi che vanno da quelli di alto livello o strategici (design strategico) a quelli “operativi”.
Il tema del Design Strategico si estende alla definizione di una proposta di valore di lungo periodo dell’impresa, che comprende la definizione del business model, il “quadro strategico” che esplicita le features di differenziazione dell’offerta e le fonti di vantaggi competitivo alla base dei eventuali barriere di differenziazione e di costo.
Il tema del Design Operativo è trattato facendo riferimento a modelli di analisi e progettazione affermati. Come il Customer Experience Journey o l’Empathy Map.
Verranno espresse opinioni, anche critiche, a concetti di larga adozione, come quello della “co-creazione” di valore e di customer centered design, nella convinzione del relatore che il valore è interamente nell’uso del cliente e che, al contempo, permanga un ruolo “autoriale” del progettista. Che si pone come sintesi intuitiva, personale ed idiosincratica dei bisogni e dei gusti di possibili adopters.
Enrico Viceconte
Professore a Contratto (ING-IND35) presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Napoli Federico II
Adjunct Director, Project Management Institute-Southern Italy Chapter
Ingegnere Elettrico dei Sistemi di Automazione
Ecosistemi della Formazione, lezione al Corso di HR Management di Marcello Martinez. Le 3 P dell'Ecosistema. In libreria a Cura di Raoul Nacamulli e Alessandra Lazazzara. Egea-Bocconi Editore.
The document discusses strategic decision making for a family-owned business in a global supply chain. It covers various strategic frameworks including Porter's value chain, Ansoff's product and market diversification strategies, and Humphrey's situational analysis. These frameworks are used to analyze the case study of TESI Aeronautica, an Italian aerospace company, and its growth path from focusing on machined parts for aeronautics to expanding into new capabilities, products, and markets over time. The presentation also maps out TESI's strategic options on a grid from exploration to realism based on risk and existing capabilities.
This document discusses how brands build trust with customers and discusses the origins of branding. It notes that engineering a brand means designing a trust-based relationship with selected customers. However, it also notes that very often brands lie. The document covers different ways brands are developed, including through their country of origin, manufacturing process, and editorial branding. It discusses how individuals can also be brands and how recognizability is important for brands. It explores the concept of brand equity and brand positioning. It addresses brand integration across different parts of the supply chain and who owns the customer's trust. The key message is that designing trust with customers is important for brands but brands also frequently lie.
Il cambiamento accelerato nel settore del retail. Maggiore customer centricità; tecnologie abilitanti; Nuovi business models. Necessità del design thinking e di considerare il customer experience journey. Strategie omnichannel. Verso nuovi modelli organizzativi delle reti di franchising.
The document outlines the duties and responsibilities of a community manager position for an online community centered around alumni of a course at Harvard Business School. The community manager would be responsible for implementing software platforms, communicating with alumni, conducting surveys, maintaining an online presence on websites and social media, organizing events, and disseminating the work of the professor and research center to help build and expand the community. The goal is for this to be a meaningful community that provides guidance to the research of the professor and school and helps spread their theories among managers worldwide.
Se è vero che tutto è misurabile (eccetto che per la fisica quantistica) non è vero che posso gestire solo quello che misuro. Misurare è un processo a valle del quale ci sono processi di valutazione e decisione che sono l'autentico collo di bottiglia. Affidarsi troppo alla misurabilità delle cose può ingannare e portare ad errori di valutazione e decisione.
Luoghi e non luoghi della formazione
La formazione manageriale in Italia, tra radicamento territoriale e disruption digitale
Di Enrico Viceconte
Dove “ha luogo” la formazione?
Il modello della “learning region” nelle ricerche di Stoà sulla formazione manageriale
3. Conservazione, dematurity o disruption della formazione superiore?
International Human resource management programmeEnrico Viceconte
This document discusses organizational structures for international companies. It describes various structures like functional, international division, product division, geographic division, and matrix structures. It also discusses the centralization vs decentralization debate in organizational design. Specifically, it notes that centralized structures facilitate coordination but can discourage initiative, while decentralized structures allow flexibility but risk lack of coordination. The document advocates that future companies may take a network-like structure to balance global integration with local responsiveness.
The Storytelling manager. Come le storie ci possono ingannare Enrico Viceconte
“L’istinto di narrare. Come le storie ci hanno resi umani” di Johnatan Gottschall, Ed. Bollati Boringhieri, 2014
Lettura di Enrico Viceconte
Abstract
Si moltiplicano senza sosta le pubblicazioni che parlano “Storytelling” applicato al management. Si tratta di una moda manageriale, un’idea che sta conquistando quote di attenzione crescente. Lo storytelling è una pratica efficace? La lettura di un saggio di Johnatan Gottschall, storico della letteratura, ci presenta una teoria sul perché le storie sono utili e hanno una forte presa su chi le legge o le ascolta. Ma il saggio, letto assieme ad altri libri e messo in relazione agli obiettivi per cui lo storytelling viene promosso nelle aziende, ci induce a credere che conoscere attraverso le storie, e utilizzare narrative nell’organizzazione e nel marketing, può essere distorsivo e controindicato per le finalità aziendali.
2. Investitore istituzionale in capitale di rischio
Gli operatori di Private Equity (PE) e di Venture Capital (VC) rappresentano investitori istituzionali in
capitale di rischio: con tale termine si intende l’apporto di risorse finanziare per un arco temporale
medio-lungo (comunque limitato) da parte di operatori specializzati sotto forma di partecipazione
diretta al capitale azionario.
PE e VC
Private equity provides equity capital to enterprises not quoted on a stock market. Private
equity can be used to develop new products and technologies, to expand working capital, to
make acquisitions, or to strengthen a company’s balance sheet. It can also resolve ownership
and management issues. A succession in family-owned companies, or the buyout and buyin of a
business by experienced managers may be achieved using private equity funding.
Venture capital is, strictly speaking, a subset of private equity and refers to equity investments
made for the launch, early development, or expansion of a business.
Fonte: www.evca.com
L’accezione Genuine Venture Capital, tipicamente americana, fa riferimento ai segmenti seed e start-
up e specificamente alle operazione di investimento cosiddette hi-tech.
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 1
3. PE vs VC
Private
Venture
Equity (es.
Capital
buy out)
Attività di investimento con moderato Attività di investimento con
grado di rischio: il grado di rischio elevatissimo grado di rischio: si
specifico di business coincide con riferisce ad attività di creazione di
quello del settore specifico in cui opera impresa per sfruttare scoperte
l’azienda target + rischio finanziario scientifiche o tecnologiche da
aggiuntivo dovuto alla leva finanziaria. portare sul mercato.
Enfasi sui “numeri”. Enfasi sulle persone e sull’idea.
Ruolo spesso criticato, visti come Ruolo sociale di impatto sul
“locuste” sistema imprenditoriale e
sull’innovazione
Il rischio sopportato si riflette inevitabilmente sul modus-vivendi di un venture capitalist, in
termini sia di tipologia di approccio al deal in fase di closing sia di modalità di gestione e
monitoraggio della venture-backed per rispettare i piani di sviluppo e portare l’innovazione
sul mercato senza bruciare inutilmente (e ulteriore) cassa!
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 2
4. Definizioni di un Venture Capitalist
”We venture capitalists like to think of ourselves as giants striding across the technology
landscape, showering money on terrific young entrepreneurs, adding value, creating jobs,
nurturing real companies. We are financial samurai”.
(Howard Anderson,founder Yankee Group, cofounder YankeeTek Ventures)
Preferiamo una definizione in italiano del Venture Capitalist…..
“un DECATLECA, perchè deve
saperne di marketing, finanza,
economia, contabilità, affari
legali, proprietà intellettuale,
selezione, gestione e
motivazione delle persone,
negoziazione, public speaking,
coaching etc etc”
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 3
5. Il mercato del capitale di rischio in Italia
INVESTIMENTI: TREND STORICO vs I Sem. 2006
Nonostante l'assenza di mega deal, nel 1° sem.
2006, gli operatori attivi in Italia hanno
complessivamente investito 826 milioni di Euro,
per un totale di 119 operazioni di investimento.
Nel confronto con i dati storici di semestre,
considerando il solo "mid market“ al netto cioè dei
mega deal, il 1° sem. 2006 registra il secondo valore
più alto negli ultimi 5 anni, dopo il 2005.
TIPOLOGIA DI INVESTIMENTI NEL I Sem. 2006
Come per il passato, nel corso del 1° sem. 2006 la
maggior parte delle risorse è stata destinata ai buy
out pari a circa il 54% dell'intero mercato per 34
operazioni realizzate (36 nel 1° sem. 2005).
Crescono del 60% vs 1° sem. 2005 i capitali
destinati all’expansion (oltre il 33% del mercato
totale in valore, circa il 40% del numero di
operazioni realizzate). E’ la tipologia più numerosa.
Ancora contenuta l'attenzione per le start up con €
9 ml (1% del totale) investiti in 24 operazioni, con
taglio medio inferiore ai € 400 k per investimento.
DATI AIFI - PRICEWATERHOUSECOOPERS Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 4
7. Davvero serve un VC?
Sono il tuo VC
Alcune premesse….
non tutti i buoni progetti di impresa necessitano di un venture capital;
oltre il 90% dei bp che arrivano a un VC vengono scartati;
un VC che finanzia un’impresa rileva una quota consistente della società
e vuole mettere i suoi uomini nelle posizioni chiave;
un VC deve rivendere la sua partecipazione dopo qualche anno,
monetizzando consistentemente l’investimento iniziale.
Cosa rappresenta un Venture Capitalist?
Un socio “scomodo e difficile” ma che….
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 6
8. Deriva o Maxi yacht?
…..permette ad un equipaggio ben collaudato e dotato di un progetto “costoso” per una
barca innovativa di arrivare pronto alla regata.
GARA DI VELA CLUB NAUTICO
preparazione: qualche we
budget: 5 - 10.000 Euro
staff: 1 - 2 persone
ritorno: soddisfazione personale
Regata
AMERICA’S CUP
preparazione: 2 - 4 anni
budget: circa 50 - 100 Mil. Euro
staff: 30-50 persone
ritorno: soddisfazione personale e ritorno economico
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 7
9. Le regole del Gioco: il Business Plan
LIUC, 6 novembre 2006 8
10. Cosa chiede il venture capitalist?
L’approccio americano al Venture Capital
Chi sei
Quanti soldi chiedi per la tua idea
Come li spendi
Ossia tutto il contrario di come vengono presentati i
business plan in Italia!
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 9
11. Il Business Plan
Il business plan, nell’ottica di investimento in capitale di rischio, è il primo elemento di
riferimento attraverso cui l’investitore istituzionale valuta e seleziona le diverse opportunità
di investimento.
Un buon business plan, come un buon cv, deve essere chiaro, leggibile e catturare
l’interesse di chi lo legge e può essere articolato come segue:
Executive Summary
è forse la parte più importante dell’intero business plan: serve a dare un’idea chiara e sintetica del
business e deve convincere ad andare nella lettura;
value proposition del progetto di impresa,
descrizione del progetto imprenditoriale (business, mercato, tecnologia, risorse)
swot analysis
sintesi dei risultati economico-finanziari attesi (scopo della richiesta di investimento, piano di rientro degli
investimenti, prospetti ecnomico-patrimoniali, etc.)
ess
Ipotesi di exit
sin
B u la n
Imprenditorialità P
come si è conosciuto il gruppo proponente
track record
ruoli e competenze dei soci nella struttura
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 10
12. Il Business Plan (segue)
Tecnologia Tempi
innovazione su cui si basa l’idea di impresa Gantt del progetto (con indicazione delle
milestone)
applicazioni di mercato attuali e prevedibili
evidenza dei punti critici
confronti con tecnologie/prodotti concorrenti
o potenzialmente tali Dati economico/finanziari
trend tecnologici È necessario tradurre l’operatività dell’impresa in
strategia di tutela brevettuale numeri e previsioni credibili: costi, ricavi, profitti ed
esigenze verosimilmente realizzabili.
necessità produttive
L’orizzonte temporale di riferimento deve essere
….. almeno pari a tre anni, e per ciascun anno devono
essere preparati il conto economico, lo stato
Mercato
patrimoniale ed il rendiconto finanziario.
analisi dell’arena competitiva
Fondamentale predisporre prospetti di cash flow
strategia di posizionamento e target clientela mensile per almeno il primo anno, che tenga
effettivamente conto delle uscite di cassa in
strategia di marketing, distribuzione e di
funzione del momento che sostengo il costo
penetrazione del mercato
finanziario.
….
Organizzazione e persone
orgranigramma e funzionigramma
Identificazione di competenze e key man
….
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 11
13. Cause tipiche del mancato investimento
Alcune delle principali cause del mancato investimento sono rappresentate da
limitata credibilità dell’iniziativa, del progetto imprenditoriale o dei suoi proponenti:
tecnologia superata o “commodity” senza contenuto di servizio;
difficoltà di implementazione e realizzazione del prodotto/servizio;
dimensione del mercato non interessanti;
track record non documentato o inesistente.
….
scarsa potenzialità prospettica di generare “valore” dell’investimento:
a elevati costi di investimento iniziale;
bassa capacità dell’azienda di generare valore (cash flow);
scarse possibilità di way-out futura;
….
incoerenza e incompatibilità degli obiettivi e risultati (esplicitati nel business plan) con le risorse
finanziarie, tecnologiche e conoscitive a disposizione dell’azienda;
assenza di visione del management, nonché scarsa volontà di adeguarsi a meccanismi di
incentivazione (es. piani di stock option) o di controllo;
…..
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 12
14. Le regole del Gioco: le clausole
LIUC, 6 novembre 2006 13
15. Un annedoto
L’avvio delle attività di due diligence sul progetto di investimento viene preceduto dalla firma di un
term sheet – non binding – che definisce le regole del gioco e che prelude all’Investment agreement.
Alla presentazione del term sheet, l’imprenditore “frena” i propri entusiasmi!
Tentativi di
negoziazione e
invio Term Sheet
Stupore e modificato
disorientamento
Presentazione
alla controparte
Term Sheet
modificato
Incontro con
Lunga e faticosa
imprenditore e
comprensione del Term Firma Term Cancellazione
presentazione
VC di “Chi, Sheet Sheet originario innesti e modifiche
idea e business
Quanto, Come”
plan
Solo dopo la firma del term sheet, si procede ad avviare le attività di due diligence tecnologiche e di
mercato.
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 14
16. Le regole di Gioco
“Compriamo” un BP e chiediamo ragionevoli “certezze” su risultati
ambiziosi
Investimento di minoranza ma qualificata, fino al 49%.
Investimento cash dell’imprenditore/ricercatore (evidentemente non proporzionale all’investitore).
Coinvolgimento totale, estensivo ed esclusivo dell’imprenditore/ricercatore.
Patti di non concorrenza.
Clausole di bad leaver.
Accordi chiari con eventuali università di appartenenza, che prevedano prelazioni in favore della
società finanziata in tema di brevetti o altri ritrovati da attività di ricerca effettuata per università o
altri centri di ricerca.
Proprietà intellettuale conferita o ceduta alla società finanziata. Titolarità dei diritti di sfruttamento
economico.
Lock-up azionario dei manager fondatori.
Investimento in tranches al raggiungimento di milestone di progetto.
L’impiego dell’Investimento deve essere investito in working capital e fixed assets per sostenere
la realizzazione del Business Plan. I capitali apportati non devono servire a rilevare quote di
azionisti uscenti.
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 15
17. Le regole di Gioco (segue)
Facoltà di recedere dalla società oppure di esercitare un’opzione call per acquistare il controllo di
diritto della Società.
Chiare regole di governance:
nomina di rappresentanti (non esecutivi) in consiglio, nomina di presidente e un membro del
collegio sindacale, nomina società di revisione;
delega AD per implementazione business plan (allegato al contratto di investimento);
diritti di veto in assemblea e in Cda per decisioni straordinarie e al di fuori del business plan.
Reporting periodico, qualitativo e quantitativo, sulla gestione aziendale e sviluppi tecnologici.
Way-out definita al momento del closing e certa nel tempo (2-5 anni). Ad esempio:
IPO entro una certa data;
obbligo di co-vendita a partire dal completamento dell’ultima tranche dell’Investimento, qualora si
prefigurasse la possibilità di cedere ad un terzo il 100% del capitale della Società ad un prezzo
pari o superiore al fair market value della stessa;
impegno all’acquisto da parte dei fondatori oppure obbligo di co-vendita in caso di scostamenti
superiori ad una certa soglia di EBITDA, previsto nel contratto di investimento.
liquidation preference sull’l’importo derivante da qualsiasi cessione, da attribuire in via
preferenziale all’Investitore fino al raggiungimento dell’Ammontare Investito.
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 16
18. Il caso Quantica: un ponte tra ricerca e finanza
LIUC, 6 novembre 2006 17
19. Quantica SGR, Venture Capital della Ricerca
MANAGEMENT COMPANY
Quantica SGR è la prima Società di Gestione del Risparmio in Italia
costituita ai sensi del Provvedimento di Banca d’Italia del 19 luglio 2001 e
autorizzata all’esercizio del servizio di gestione collettiva del risparmio.
Quantica SGR gestisce fondi chiusi di investimento riservati per attività di
venture capital rivolta ad imprese ad alto contenuto tecnologico.
Quantica è partecipata da qualificati attori della ricerca scientifica italiana
(CNR-INFM, INSTM, CSGI) e dal management.
Quantica è sponsor da due edizioni del PNI - Premio Nazionale
Innovazione, business plan competition tra atenei finalizzata
all’individuazione del progetto di impresa più innovativo.
“PRINCIPIA” FUND
“The Principia brought
Newton fame, publicity, and
“Principia”, fondo chiuso di diritto italiano, investe esclusivamente in
financial security. capitale di rischio di società non quotate, che siano di recente costituzione
It established him, at the (ovvero da costituire) e che abbiano come missione attività di ricerca e di
age of 45, as one of the utilizzazione industriale della ricerca stessa nell’ambito di nuove iniziative
greatest scientists in
history”.
economiche ad alto contenuto tecnologico.
Fondi attualmente gestiti: 20 Mil. Euro
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 18
20. Screening e logica di portafoglio
In media un VC riceve diverse centinaia (se non migliaia) business plan
“From origination to investment” in un anno.
I VC hanno in portafoglio diverse decine (se non centinaia) di imprese
ORIGINATION da gestire.
Logica di portafoglio: su 10 start-up finanziate da un VC, almeno il 40%
484 è destinato a non portare risultati, il 50% consente di recuperare almeno
SCREENING quanto investito (o poco più) e solo il 10% (cifr. 1 impresa su 10!) ha
ritorni in grado di più che compensare l’andamento dell’intero
402 portafoglio, con un ritorno totale di portafoglio (IRR, Internal Rate
Return) molto elevato.
1ST PH. EV.
Sindrome di “innamoramento”: ogni target ritiene che la propria
38 idea/tecnologia sia unica sul mercato.
2ND PH. EV.
8
CLOSING
5 1%
Stefano Peroncini - Milano, 9 novembre 2006 19
21. Portfolio Companies
Tecnologia: LVAD, Left Ventricular Assistance Device
Round di investimento: € 5,5 Mil.
Compagine azionaria: Quantica SGR (leading investor, 45%), Banca Intesa (4,5%),
il management (25%), Umbra Cuscinetti (17%), Tecnobiomedica (8,5%).
Drivers dell’operazione:
elevato commitment e competenza del management;
tecnologia patent-protected, già provata estensivamente in vitro e in vivo su
vitelli;
partner industriale leader nel proprio settore.
Tecnologia: saggi biotecnologici per l’identificazione dell’attività di farmaci destinati alla
cura delle patologie neurodegenerative.
Round di investimento: € 1,5 Mil.
Compagine azionaria: Quantica SGR (9%), Finlombarda (40%), State Street Global
Investments (11%), Fondatori (36%), Università di Milano (4%).
Drivers dell’operazione:
spin-off del Dipartimento di Scienze Farmacologiche dell’Università di Milano;
elevato interesse al prodotto/servizio da parte del mercato di sbocco.
competenze altamente distintive e riconosciute a livello mondiale.
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22. Portfolio Companies
Tecnologia: un motore di ricerca di nuova generazione basato su tecnologia spidering per
offrire a professionisti e aziende del settore dell’elettronica industrile un web tool capace di
estrarre e correlare informazioni sempre aggiornate e generate da molteplici fonti.
Round di investimento: € 1,5 Mil.
Compagine azionaria: Quantica SGR (46,1%), Fondatori (50,9%), The Net Planet Srl – TNP
(3%).
Drivers dell’operazione:
avanzata tecnologia di web spidering;
conoscenza profonda del settore di riferimento;
competitività sul mercato globale.
Tecnologia: impianto innovativo per il trattamento, condizionamento e riciclo dei residui
della frantumazione dei veicoli (fluff), che attualmente vengono smaltiti in discarica,
finalizzato al recupero di frazioni metalliche, frazione minerale, frazione organica purificata.
Round di investimento: € 3 Mil.
Compagine azionaria: Quantica SGR (49%), Fondatore (51%).
Drivers dell’operazione:
innovazione nello smaltimento dei rifiuti da rottamazione;
esclusiva in Italia.
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23. Q&A
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QUANTICA SGR
Via Broletto, 37
20121 Milano
tel/fax 02.36.56.70.70-1
Stefano Peroncini, Managing Partner
s.peroncini@quanticasgr.it | www.quanticasgr.it
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