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NEONATO
Bambino nei primi 30 gg di vita
Periodo peculiare
caratterizzato da manifestazioni
dell’adattamento del nuovo essere alla vita
extrauterina
Periodo critico
il più alto tasso di mortalità rispetto a
tutte le epoche successive della vita
Mortalita’ neonatale

n° di decessi registrati tra 0 e 30 gg di vita
TASSO DI MORTALITA’ NEONATALE
n° di morti tra 0 e 30 gg su 1.000 nati vivi
TASSO DI MORTALITA’ INFANTILE
n° di morti dalla nascita al 1° anno di vita su 1.000
nati vivi
L’OMS considera il tasso di mortalità neonatale e
infantile come INDICATORI DI SALUTE, cioè parametri
di valutazione delle condizioni sociali, economiche,
sanitarie e culturali di una popolazione
MORTALITA’ INFANTILE E
NEONATALE IN ITALIA 2001
8

ITALIA
x 1.000 nati vivi

6

EUROPA

4,4 per mille nati vivi

4,2 per mille nati vivi

1,3
4

2

Post-natale
1,1
La mortalità neonatale corrisponde a circa l’80%
Neonatale

3,3

1
1 mortalità infantile4,3
della
2,9
2,5

0
Italia

Nord

Centro

Sud/Isole
…nei Paesi più poveri
• Nel mondo ogni anno 4 milioni di neonati muoiono nel primo mese
di vita e il 99% si verifica nei Paesi a basso e medio reddito
• I bambini nati nei Paesi più poveri presentano un tasso di
mortalità infantile dal 19% al 44% più ↑ rispetto ai Paesi ad
alto reddito
• Il 50% dei decessi è causato da infezioni (13% tetano)
• Il tasso di mortalità neonatale risulta inversamente
proporzionale al PIL del Paese
• Tuttavia molti Paesi a basso reddito hanno ridotto il tasso di
mortalità neonatale nonostante le ridotte risorse, grazie
all’introduzione di interventi a basso costo:
- vaccinazione contro il tetano
- promozione dell’allattamento materno esclusivo
- introduzione della marsupio-terapia per i neonati LBW
- utilizzo degli antibiotici
CLASSIFICAZIONE DEL
NEONATO

PARAMETRI:
- Peso alla nascita
- Età gestazionale

Perche’ classificare un neonato?
• Le varie classi di neonati così individuabili
presentano un diverso rischio di mortalità e
morbosità
• Importante per programmazione
assistenziale e terapeutica, formulazione
prognostica immediata e a distanza
PESO ALLA NASCITA (PN)
Peso normale
Peso basso
(LBW = Low Birth Weight)
Peso molto basso
(VLBW = Very Low Birth
Weight)
Peso estremamente basso
(ELBW = Extremely Low
Birth Weight)

2500-4199 g
1500-2499 g
1000-1499 g

500-999 g
ETA’ GESTAZIONALE (EG)

A termine

≥ 37 e < 42
settimane

Pretermine

< 37 settimane

Post-termine

> 42 settimane
Se considerati singolarmente i due parametri
non forniscono informazioni sulla correlazione
tra accrescimento e maturazione fetale

CARTE ANTROPOMETRICHE CHE METTONO
IN RELAZIONE L’EG CON IL PN
PESO IN RAPPORTO ALL’ EG
Appropriato per l’EG
(AGA = Appropriate for
Gestational Age)
Piccolo per l’EG
(SGA = Small for
Gestational Age)
Grosso per l’EG
(LGA = Large for
Gestational Age)

10°-90° percentile

< 10° percentile

> 90° percentile
Già al momento della nascita il neonato presenta già
delle importanti COMPETENZE, cioè capacità di
adattarsi all’ambiente facendo delle scelte, di
interagire con l’adulto e di apprendere rapidamente
La valutazione clinica del neonato deve perciò
comprendere l’osservazione di:
Possibilità di abitudine agli stimoli esterni
Orientamento
Variazioni e controllo dello stato
Prestazioni motorie
Regolazione vegetativa
(tremori, sussulti, colorito cutaneo)
Riflessi

scala di
valutazione
comportamentale
di Brazelton
Tenendo conto di….
Stato di SONNO

• SONNO PROFONDO: respiro regolare, assenza motilità
spontanea qualche sussulto
• SONNO LEGGERO: respiro irregolare, occhi chiusi,sotto le
palpebre si osservano movimenti rapidi oculari, bassa
attività spontanea
• ASSOPITO: occhi aperti ma poco mobili e brillanti o occhi
chiusi con tremori palpebrali, attività variabile

Stato di VEGLIA
• VEGLIA : Il neonato è sveglio focalizza l’attenzione su uno stimolo.
L’attività motoria è minima
• VEGLIA ATTIVA : attività motoria considerevole e si possono
osservare brevi vocalizzi da irritazione

Stato di PIANTO
• Caratterizzato da pianto intenso con una durata di 15 sec.
Difficile da interrompere; attività motoria elevata
Il neonato è in grado di….
• Fissare e seguire con lo sguardo un volto
umano
• Preferire la voce umana ad altri suoni
• Consolarsi quando piange
• Abituarsi a stimoli che lo disturbano e
orientarsi verso stimoli che lo gratificano
I NEONATI VLBW
• Costituiscono circa l’1% di tutti i nati vivi
• Rendono conto di più del 50% delle morti neonatali e del 50%
dei neonati con handicap
• La sopravvivenza è direttamente correlata con il peso alla
nascita:
- 20% di sopravvivenza in neonati con peso compreso tra
500 e 600 g
- 85-90% in neonati con peso compreso tra 1.250 e
1.500 g
• Maggiore incidenza di
vita per sequele della
neurologiche, disturbi

riospedalizzazione durante il 1° anno di
prematurità, infezioni, sequele
psicosociali
Dal 1990 maggiore sopravvivenza di VLBW per
miglioramento delle strutture di rianimazione,
somministrazione prenatale di steroidi, terapia con
surfattante

SOPRAVVIVENZA VLBW CON 500<PN<750 g
1982-1988

1990-1992

23%

43%
PRINCIPALI COMPLICANZE
• Problemi a carico del SNC: Emorragia periventricolare (40%)
Leucomalacia periventricolare (5-15%)
• Problemi respiratori
• Apnea del prematuro
• Setticemia
• PDA
• Retinopatia del prematuro
• NEC
IL DESTINO NEUROSENSORIALE
IL DESTINO NEUROSENSORIALE
DEL NEONATO DI PESO MOLTO BASSO
DEL NEONATO DI PESO MOLTO BASSO
ALLA NASCITA
ALLA NASCITA
Esiste un gradiente di sequele con esiti peggiori
< 750 g rispetto ai neonati di PN compreso tra
rispetto ai neonati a termine

nei neonati di PN
750 e 1.499 g e

30

• Problemi neurologici transitori

25

• Ipotonia aspecifica

20

• Paralisi Cerebrale

15

• Idrocefalo
• Alterazione di vista e udito
• Convulsioni

20%
16%
7%

10
5
0

< 1000g

1000-1500g
PESO

1500-2499g
Il destino neurosensoriale nell’eta’ scolastica e nell’adolescente varia
dal ritardo mentale globale a deficit minori in specifici ambiti
FATTORI DI RISCHIO NEONATALI E POSTNATALI PER DESTINO
NEUROSENSORIALE DEL NEONATO VLBW
Grado di LBW
Evidenza di insulto a carico del SNC
Circonferenza cranica ridotta
Malattia polmonare cronica
Setticemia
Allattamento materno
Funzione tiroidea
FATTORI DI RISCHIO SOCIALI
Educazione materna
Stress psicologico materno
Problemi familiari
In Campania nel 2002-03…
Su 1.116 VLBW
• 80% in strutture di III livello
fornite di T.I.N
• Mortalità intraospedaliera del
21%

60
50

34,2%

40
30
20
10
0

• Maggiore rispetto al Nord Italia:
14,5%

62,6%

70

3,2%
< 500 g

500-999 g

< 500 g

500-999 g

1.000-1.500

1.000-1.500

30

• Maggiore rispetto ai risultati dei
325 ospedali partecipanti al
Vermont Oxford Network: 14,8%

25

21%

20

14,5% 14,8%

15
10
5

• Le differenze maggiori sono
registrate nella categoria di peso

0

Campania

Nord
Italia

USA

Campania
Nord Italia
USA
Adattamento alla vita
extrauterina
Complesso delle manifestazioni anatomiche e funzionali che si
verificano al momento del passaggio dalla vita prenatale a quella
extrauterina
Timing: -prime ore di vita
-giorni
-settimane
RAPIDI  essenziali per la sopravvivenza del neonato:
-Adattamento respiratorio
-Adattamento circolatorio
ADATTAMENTO
RESPIRATORIO
Periodo prenatale
 Funzione respiratoria attraverso la placenta
(passaggio di O2 dalla madre al feto e di CO2 in senso
opposto)
 Future vie aeree ripiene di liquido polmonare fetale
 Maturazione morfologica e biochimica del polmone
 Dalla 22°-24° w produzione di surfattante, ad
azione tensioattiva
ADATTAMENTO
RESPIRATORIO
Alla nascita


Il neonato deve attivare dei meccanismi
complessi mediante i quali il polmone diviene organo
deputato alla respirazione



I primi atti respiratori sono indotti da stimoli:
-tattili (manipolazioni)
-termici (temperatura ambientale)
-chimici (ipercapnia, acidosi, ipossia)
ADATTAMENTO RESPIRATORIO
Periodo postnatale
L’ INIZIO DELLA RESPIRAZIONE comporta:

- Rimozione del liquido polmonare
Travaglio
↑ catecolamine
Blocco secrezione di Cl- dalle
cellule epiteliali alveolari

Spremitura del torace del neonato durante il parto
vaginale
ADATTAMENTO RESPIRATORIO
Periodo postnatale

- Aerazione del polmone
Parto vaginale
↑ pressione sulla gabbia toracica
riespansione

RIFLESSO
PARADOSSO DI HEAD
pressione sulle prime vie
aeree determina inspirazione
T

Aspirazione di aria nelle vie aeree

DOPO IL 1° ATTO RESPIRATORIO…
…parte dell’aria resta intrappolata
negli alveoli polmonari, che non collabiscono per la
presenza del SURFATTANTE

P

T
ADATTAMENTO RESPIRATORIO
Periodo postnatale

- Aumento del flusso ematico polmonare
Espansione del polmone

↑ SaO2

↓ Resistenze arteriolari polmonari
↑ Flusso
polmonare

L’aumentata concentrazione di molti altri mediatori di
origine endoteliale contribuiscono al crollo delle
resistenze vascolari polmonari alla nascita
ADATTAMENTO
CARDIOCIRCOLATORIO
CARATTERISTICHE
ANATOMICHE CIRCOLAZIONE
FETALE
• Dotto venoso di Aranzio
• Foro ovale
• Dotto arterioso di Botallo
CARATTERISTICHE
FUNZIONALI CIRCOLAZIONE
FETALE
• Perfusione preferenziale di
fegato, cuore, encefalo
• Piccolo e grande circolo in
parallelo
ADATTAMENTO
CARDIOCIRCOLATORIO
• ALLA NASCITA
- ↑ resistenze sistemiche per esclusione della circolazione
placentare
- ↓ resistenze vascolari polmonari con aumento del flusso
ematico
- chiusura forame ovale per aumento del ritorno venoso
all’atrio sinistro (entro il 3° mese)
- chiusura dotto arterioso (prima funzionale, quindi
anatomica) per ↑ tensione O2
- chiusura dotto di Aranzio per interruzione del circolo nelle
vene ombelicali
RIANIMAZIONE NEONATALE
Quando i processi di adattamento cardiorespiratorio non
risultano pienamente efficienti nei primi minuti di
vita, sono immediatamente necessari alcuni
provvedimenti di rianimazione in sala parto

Una mancata assistenza può essere fatale o
responsabile di sequele a distanza
Il 10% dei neonati necessita di qualche forma di
assistenza per iniziare a respirare alla nascita
L’1% circa richiede manovre rianimatorie complete
per sopravvivere
Le tappe fondamentali
• Airways

(Liberazione delle vie aeree)

Aspirare
Asciugare
Stimolare

• Breathing

(Avviamento dell’attività respiratoria)

• Circulation
• Drugs

(Sostegno della circolazione)

(Terapia farmacologica)
LIBERAZIONE DELLE VIE AEREE

Aspirazione

• Aspirazione superficiale
• Prima la bocca
• Poi il naso
LIBERAZIONE DELLE VIE AEREE

Asciugare

• Prevenire la
termodispersione
• Panni preriscaldati
• Rimuovere i panni
bagnati
• Testa in posizione
di annusamento
LIBERAZIONE DELLE VIE AEREE

Stimolare

• Asciugatura e aspirazione
stimolano il neonato
• Per una ulteriore stimolazione:
colpetti leggeri sulla pianta del
piede, frizionare delicatamente il
dorso, il tronco o le estremità del
neonato
• Una stimolazione eccessivamente
vigorosa non è di aiuto e può
provocare gravi lesioni
BREATHING
Se, nonostante le stimolazioni, il neonato
rimane apnoico, va iniziata la
ventilazione a pressione positiva (IPPV)
con pallone per rianimazione,
inizialmente con maschera; quindi, in
caso di inefficacia, intubazione
endotracheale
CIRCULATION
Se FC < 60 bpm è necessario ricorrere al
massaggio cardiaco
• E’ preferito il metodo
dei due pollici
circondando il torace
• La profondità degli atti
deve essere relativa al
diametro toracico
DRUGS
Solo quando l’attività cardiaca è assente o < 80 bpm
malgrado ventilazione adeguata e massaggio cardiaco
esterno per almeno 30 sec
FARMACI
Adrenalina

Espansori di
volume
Bicarbonato di
sodio

INDICAZIONE

VIA SOMM

Asistolia o bradicardia
prolungata nonostante
ventilazione con tubo
tracheale e massaggio
cardiaco
Emorragia/Ipovolemia

Endovena

Correzione acidosi
metabolica

Endovena

Endotracheale

Endovena
ASFISSIA PERINATALE
condizione patologica che si verifica in caso di
alterato funzionamento dell’organo deputato
agli scambi gassosi:
• Placenta (asfissia fetale)
• Polmone (asfissia neonatale)

↑ PaCO2
↓ PaO2
↓ pH (acidosi mista)
QUANDO SI VERIFICA?
Nel feto

Nel neonato

-

ipotensione materna
emorragia uterina
distacco intempestivo di placenta
compressione del funicolo

Depressione dei centri respiratori:
- asfissia fetale
-

prematurità
somministrazione di farmaci alla madre

Grave patologia polmonare:
- Malattia delle Membrane Ialine
- Ipoplasia polmonare

Ostruzione delle vie aeree
Debolezza dei muscoli respiratori-
↑ PaCO2
↓ PaO2
↓ pH (acidosi mista)

RIDISTRIBUZIONE DELLA PORTATA EMATICA LOCALE
Cervello

Rene

Cuore

Polmone

Ghiandole surrenali

Territorio mesenterico
Pelle, muscoli

Ipossia dei tessuti
e successivamente

Diminuzione della gittata cardiaca, ipotensione
Diminuzione del flusso ematico cerebrale
In caso di asfissia grave o
numerosi

prolungata gravi danni a
organi

SNC

Encefalopatia ipossico-ischemica

Sistema
cardiovascolare
Apparato
respiratorio

Ischemia miocardica

Rene

Persistenza circolazione fetale polmonare
Aspirazione massiva di meconio
Malattia delle Membrane Ialine
Insufficienza prerenale
Necrosi acuta tubulare o corticale

Intestino

NEC

Fegato

Ittero misto a decorso protratto

Metabolismo

Ipoglicemia, Ipocalcemia, Iposodiemia

Emocoagulazione

CID
ESITI NEUROLOGICI CORRELATI
CON L’ASFISSIA INTRAPARTUM



TETRAPARESI
(piu’ frequentemente)



PARALISI CEREBRALE DISCINETICA

Dal 12 al 23% delle paralisi cerebrali in
neonati a termine sono causate da danno
neurologico post-asfittico
Malattia delle Membrane Ialine
La malattia delle membrane ialine polmonari
(HMD: Hyaline Membrane Disease) o
sindrome da distress respiratorio idiopatico
(RDS: Respiratory Distress Syndrome) è
un’affezione respiratoria acuta che si
instaura dopo l’inizio della respirazione
autonoma nel neonato con insufficienza del
sistema polmonare del surfactante.

Colpisce negli USA il 14% dei neonati di
basso peso.
Incidenza
Tanto maggiore quanto minori sono l’EG e il
peso:
- 60% a 29 w
- ~ 0% a 39 w

- 86% Peso: 500-750 gr
-

79%
48%
27%

Peso:
Peso:
Peso:

751-1000 gr
1001-1025 gr
1251-1500 gr

FATTORI DI RISCHIO
•sesso maschile
•razza bianca
•diabete gestazionale
• taglio cesareo
• gravidanza multipla •predisposizione familiare
Anatomia Patologica
Obiettività all’autopsia:
 diffuse atelettasie e congestione polmonare
 riduzione della distensibilità polmonare
 spazi aerei periferici collassati
 iperdistensione dei bronchioli respiratori +
prossimali
Danno epiteliale entro 30 min dall’inizio della
respirazione
Entro 3 h dalla nascita comparsa di MEMBRANE
IALINE, composte da prodotti dell’essudato plasmatici
e associate a danno dei capillari
Eziopatogenesi
• Fattore principale:
Carenza negli alveoli di SURFACTANTE
Riduce la tensione superficiale
dell’interfaccia aria-liquido a
livello degli alveoli, prevenendone
il collasso a fine espirazione
Altri fattori:
• immaturità strutturale polmonare
• maggiore permeabilità dell’epitelio alveolare alle
proteine plasmatiche
• pervietà del dotto arterioso di Botallo
• cedevolezza della gabbia toracica
Fisiopatologia
Carenza di surfactante con aumento della tensione superficiale
degli alveoli
Collabimento alveoli
Zone atelettasiche, perfuse in maniera ridotta, non ventilate

Ipossia, acidosi (respiratoria, poi mista per arresto del ciclo di
Krebs alla fase anaerobica e accumulo di acidi fissi)

L’acidosi riduce ulteriormente la sintesi di surfactante
Ipossia e acidosi causano vasocostrizione polmonare
con aumento delle resistenze e induzione di shunt
dx-sin a livello del foro ovale e del dotto di Botallo
(con peggioramento dell’ipossia e acidosi)
Riduzione dell’irrorazione polmonare e rallentamento
del flusso capillare polmonare
Trasudazione nell’interno degli alveoli di fibrina e
detriti cellulari, con formazione delle MEMBRANE
IALINE che tappezzano alveoli, dotti alveolari e
bronchiali
QUADRO CLINICO
• Rapida insorgenza dalla nascita
• Tachipnea e rientramenti toracici
• Grunt espiratorio a chiusura della glottide (allo scopo di mantenere il volume polmonare durante l’espirazione)
• Cianosi
• Ipotensione sistemica
• Ipotermia
• Edema periferico
• Edema polmonare

In casi non complicati il declino della richiesta di O2 è relativamente
rapido dopo 72 h, e solitamente l’ O2 può essere interrotto dopo 1 sett.
I VLBW richiederanno di solito la ventilazione meccanica e avranno un
decorso più lungo.
Diagnosi
•
•
•

Anamnesi
Quadro clinico
Reperti emogasanalitici:
↓ PaO2 e SaO2
↓ pH ed EB

↑PaCO2

• Rx torace:
- nelle prime 6 h: densità diffuse, finemente granulari
- Tipica alternanza di immagini radiopache a immagini

trasparenti (quadro reticolo-granulare a “vetro
smerigliato”) e
broncogramma aereo (il contenuto aereo
dell’albero bronchiale si
staglia sul polmone atelettasico)

- Quadro più evidente alle basi rispetto agli apici
- Il volume del polmone può essere normale inizialmente per
sovradistensione delle regioni meno colpite; tuttavia il
risultato
finale è una ipoespansione polmonare bilaterale
Complicanze
Immediate

• Rotture alveolari (enfisema interstiziale,
pneumomediastino, pneumotorace)
• Danni encefalici (emorragia intraventricolare)
• Polmonite
• Enterocolite necrotizzante
• Danni renali

Tardive

• Retinopatia del pretermine
• Displasia broncopolmonare
PREVENZIONE
Prima del parto
• Prevenzione di parto prematuro
• Predizione del rischio di HMD attraverso
analisi prenatale di campioni di liquido
amniotico
• Trattamento prenatale con glucocorticoidi
per accelerare la maturazione del polmone
fetale in caso di travaglio pretermine
Predizione del rischio
• Il surfactante può essere valutato nel liquido amniotico poiché parte
dei fluidi polmonari del feto entrano nella cavità amniotica .
• Il materiale + comunemente misurabile è costituito da lecitina e
fosfatidilglicerolo.
• La loro misurazione è standardizzata alla sfingomielina, che rimane
costante durante la gestazione; è espressa come
lecitina/sfingomielina (L/S).
• Nella gravidanza normale il rapporto L/S è stabile, aumentando
lentamente da 1 a 32 sett, accellerando molto rapidamente dopo la
35° settimana
• Durante il travaglio c’è un importante incremento del rapporto L/S.
• L’incidenza di HMD: - 0,5% se L/S = 2; 100% se L/S < 1; tra 1
e 2 il rischio si riduce progressivamente
• Il Fosfatidilgliceroplo (PG) compare a circa 36 sett e aumenta fino
al termine della gravidanza
• La presenza di PG indica un rischio considerevolmente ridotto di
HMD, < a 0,5%.
Trattamento con glucocorticoidi
• La somministrazione di steroidi alla gestante prima
del parto accelera la maturazione polmonare fetale,
stimolando la biosintesi del surfactante.
• Attualmente viene effettuata in tutte le gestanti a
rischio di parto pretermine che stiano per partorire
tra la 24° e la 35° settimana di gestazione.
• Il trattamento consiste nella somministrazione di :
*Betametasone 12mg/die x 2 gg
oppure
*Desametasone 6 mg x 2 vv/die x 2 gg
• Ripetibile dopo 7 gg se nel frattempo non è avvenuto
il parto.
• Unica controindicazione: corioamnionite
In + la somministrazione prenatale di
glucocorticoidi sembra avere altri effetti
benefici nel piccolo neonato pretermine:
• incidenza inferiore di terapia per
pervietà del dotto arterioso
• riduzione della NEC
• riduzione di emorragia cerebrale.
Dopo il parto
Subito dopo la nascita, in sala parto, è
raccomandata la somministrazione a tutti i neonati
con EG < 29 w di surfactante suppletivo.

Svantaggi
• Rischio di 30-40% di trattamenti inutili in neonati che
non avrebbero mai sviluppato patologia respiratoria
• Costi elevati
• Necessità di intubazione per la somministrazione
Terapia
• Supporto Ventilatorio
• Surfactante Suppletivo
• Provvedimenti accessori
Supporto Ventilatorio
Forme lievi
• CPAP (Pressione Positiva Continua)
• Indicata quando la PaO2 scende < 50 mmHg con una FiO2 (frazione
di Ossigeno Inspirato) di 0,4-0,7.
• Da applicare il prima possibile per impedire il collasso alveolare e a
valori inizialmente bassi (3-5 cm H2O)
• Usando precocemente la CPAP il decorso della malattia è + breve e la
ventilazione meccanica è indispensabile in un numero inferiore di pz.

Forme più gravi
• La ventilazione meccanica è necessaria quando manca una valida
attività respiratoria spontanea o l’ipossiemia e/o l’ipercapnia siano
ingravescenti e intrattabili
• Indicazioni:
- frequenti pause di apnea in CPAP
- PaO2 < 50-60 mmHg a FiO2 > 0,6-0,7 e/o
PaCO2 > 50-60 mmHg con pH < 7,2-7,25.
Surfactante Suppletivo
Somministrazione via endotracheale.
Già dopo la prima dose riduzione del fabbisogno di O2 e
miglioramento del quadro clinico e radiologico.
• 2 somm sono in genere sufficienti.
• L’impiego in fasi precoci dà risultati migliori rispetto al
trattamento tardivo.
•
•

Criteri per la somministrazione della prima dose:
• quadro Rx compatibile
• età non superiore a 72 h
• FiO2 >/= 0,4 per mantenere una PaO2 > 60 mmHg in un
bambino incubato che necessita di ventilazione
meccanica
Provvedimenti Accessori
*Correzione acidosi metabolica
Infusione di bicarbonato
*Profilassi PDA
Provvedimento essenziale per il danno broncoalveolare
*Controllo dell’emodinamica sistemica
Per il sostegno dell’attività miocardia (digitale, diuretici) e
mantenimento della PA (plasma e/o f. vasoattivi)
*Correzione dell’anemia
Per mantenere l’Ht almeno a 40% e per garantire un’adeguata
capacità di trasporto dell’O2 ai tessuti
*Alimentazione parenterale
Indispensabile nei primi gg per assicurare un apporto calorico
e idrico adeguato
Prognosi
• E’ molto migliorata dopo l’impiego del
surfactante suppletivo, anche se condizionata
dal peso alla nascita.
• Attualmente:
- Mortalità: 50% circa dei neonati con peso alla
nascita tra 500 e 750 g
- 5% neonati con peso alla nascita tra 1250 e
1500 gr
• Ridotta anche l’incidenza delle complicanze e
degli esiti a distanza
Sindrome Da Aspirazione Di
Meconio (SAM)
Affezione respiratoria acuta causata
dall’aspirazione di liquido amniotico tinto di
meconio (LAT) nelle vie aeree del neonato,
prima, durante e subito dopo il parto
EPIDEMIOLOGIA
LAT  10-15% parti
+ frequente in neonati a termine o post-termine
SAM  5-10% di questi
Eziopatogenesi
Ipossia in utero
(obesità, anemia, gestosi, infezione…)

Iperperistalsi intestinale del feto con emissione
di meconio
ASFISSIA

Gasping in travaglio
ASPIRAZIONE
Ne consegue…
OSTRUZONE DELLE VIE AEREE
Atelettasia

Totale



Parziale

 Enfisema (meccanismo a valvola)

POLMONITE CHIMICA

Da irritazione della parete broncoalveolare

ALTERAZIONE DEL SURFACTANTE

Causata dagli ac. Grassi del meconio  Atelettasia

IPERTENSIONE POLMONARE
Alterazione rapporto ventilazione/perfusione  ipossia,
ipercapnia, acidosi  shunt dx-sin intra ed extrapolmonare
QUADRO CLINICO
• Variabile in base a
- quantità di meconio inalato
- conseguenze dell’asfissia perinatale
• Evidenziabile alla nascita nelle forme più gravi, dopo 6-12 h nelle
altre

• Sindrome respiratoria (tachipnea, cianosi, dispnea,
rientramenti respiratori)

• Torace iperespanso (a botte)

COMPLICANZE

• Pneumotorace

• Ipertensione polmonare persistente
• Polmonite batterica
DIAGNOSI
• Anamnesi (LAT)
• Neonato a termine o post-termine con meconio sulla
cute
• Sindrome respiratoria con iperespansione della gabbia
toracica
• Rx torace: zone di addensamento grossolane e diffuse
(atelettasie) alternate ad aree di ipertrasparenza

PROGNOSI
Migliorata negli ultimi anni
Attualmente ridotta sotto il 5%
PROFILASSI
PRIMA DEL PARTO
• Monitoraggio assiduo parametri fetali in presenza di LAT
• In caso di sofferenza fetale

AMNIOINFUSIONE:
introduzione in utero per via transcervicale di Sol.
Fisiol. 1L/6 h fino al parto

IN SALA PARTO
• Aspirazione dell’orofaringe e delle fosse nasali
• In caso di neonato depresso

ASPIRAZIONE DELLA TRACHEA PREVIA INTUBAZIONE
TERAPIA
TERAPIA RESPIRATORIA
- Correggere insufficienza respiratoria

- Prevenire ipertensione polmonare
OSSIGENOTERAPIA

 Concentrazioni medio-basse

CPAP

 in caso di mancato successo
dell’O2terapia; valori bassi (3-4 cm
H20)

VENTILAZIONE MECCANICA

 nelle forme più gravi con PaO2 < 60
mmHg e PaCO2 > 70 mmHg

SURFACTANTE SUPPLETIVO

 fallimento delle terapie convenzionali

PROFILASSI ANTIBIOTICA
Il meconio favorisce lo sviluppo di batteri

CORREZIONE ACIDOSI METABOLICA
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Neonatologia

  • 1. NEONATO Bambino nei primi 30 gg di vita Periodo peculiare caratterizzato da manifestazioni dell’adattamento del nuovo essere alla vita extrauterina Periodo critico il più alto tasso di mortalità rispetto a tutte le epoche successive della vita
  • 2. Mortalita’ neonatale n° di decessi registrati tra 0 e 30 gg di vita TASSO DI MORTALITA’ NEONATALE n° di morti tra 0 e 30 gg su 1.000 nati vivi TASSO DI MORTALITA’ INFANTILE n° di morti dalla nascita al 1° anno di vita su 1.000 nati vivi L’OMS considera il tasso di mortalità neonatale e infantile come INDICATORI DI SALUTE, cioè parametri di valutazione delle condizioni sociali, economiche, sanitarie e culturali di una popolazione
  • 3. MORTALITA’ INFANTILE E NEONATALE IN ITALIA 2001 8 ITALIA x 1.000 nati vivi 6 EUROPA 4,4 per mille nati vivi 4,2 per mille nati vivi 1,3 4 2 Post-natale 1,1 La mortalità neonatale corrisponde a circa l’80% Neonatale 3,3 1 1 mortalità infantile4,3 della 2,9 2,5 0 Italia Nord Centro Sud/Isole
  • 4. …nei Paesi più poveri • Nel mondo ogni anno 4 milioni di neonati muoiono nel primo mese di vita e il 99% si verifica nei Paesi a basso e medio reddito • I bambini nati nei Paesi più poveri presentano un tasso di mortalità infantile dal 19% al 44% più ↑ rispetto ai Paesi ad alto reddito • Il 50% dei decessi è causato da infezioni (13% tetano) • Il tasso di mortalità neonatale risulta inversamente proporzionale al PIL del Paese • Tuttavia molti Paesi a basso reddito hanno ridotto il tasso di mortalità neonatale nonostante le ridotte risorse, grazie all’introduzione di interventi a basso costo: - vaccinazione contro il tetano - promozione dell’allattamento materno esclusivo - introduzione della marsupio-terapia per i neonati LBW - utilizzo degli antibiotici
  • 5. CLASSIFICAZIONE DEL NEONATO PARAMETRI: - Peso alla nascita - Età gestazionale Perche’ classificare un neonato? • Le varie classi di neonati così individuabili presentano un diverso rischio di mortalità e morbosità • Importante per programmazione assistenziale e terapeutica, formulazione prognostica immediata e a distanza
  • 6. PESO ALLA NASCITA (PN) Peso normale Peso basso (LBW = Low Birth Weight) Peso molto basso (VLBW = Very Low Birth Weight) Peso estremamente basso (ELBW = Extremely Low Birth Weight) 2500-4199 g 1500-2499 g 1000-1499 g 500-999 g
  • 7. ETA’ GESTAZIONALE (EG) A termine ≥ 37 e < 42 settimane Pretermine < 37 settimane Post-termine > 42 settimane
  • 8. Se considerati singolarmente i due parametri non forniscono informazioni sulla correlazione tra accrescimento e maturazione fetale CARTE ANTROPOMETRICHE CHE METTONO IN RELAZIONE L’EG CON IL PN
  • 9. PESO IN RAPPORTO ALL’ EG Appropriato per l’EG (AGA = Appropriate for Gestational Age) Piccolo per l’EG (SGA = Small for Gestational Age) Grosso per l’EG (LGA = Large for Gestational Age) 10°-90° percentile < 10° percentile > 90° percentile
  • 10. Già al momento della nascita il neonato presenta già delle importanti COMPETENZE, cioè capacità di adattarsi all’ambiente facendo delle scelte, di interagire con l’adulto e di apprendere rapidamente La valutazione clinica del neonato deve perciò comprendere l’osservazione di: Possibilità di abitudine agli stimoli esterni Orientamento Variazioni e controllo dello stato Prestazioni motorie Regolazione vegetativa (tremori, sussulti, colorito cutaneo) Riflessi scala di valutazione comportamentale di Brazelton
  • 11. Tenendo conto di…. Stato di SONNO • SONNO PROFONDO: respiro regolare, assenza motilità spontanea qualche sussulto • SONNO LEGGERO: respiro irregolare, occhi chiusi,sotto le palpebre si osservano movimenti rapidi oculari, bassa attività spontanea • ASSOPITO: occhi aperti ma poco mobili e brillanti o occhi chiusi con tremori palpebrali, attività variabile Stato di VEGLIA • VEGLIA : Il neonato è sveglio focalizza l’attenzione su uno stimolo. L’attività motoria è minima • VEGLIA ATTIVA : attività motoria considerevole e si possono osservare brevi vocalizzi da irritazione Stato di PIANTO • Caratterizzato da pianto intenso con una durata di 15 sec. Difficile da interrompere; attività motoria elevata
  • 12. Il neonato è in grado di…. • Fissare e seguire con lo sguardo un volto umano • Preferire la voce umana ad altri suoni • Consolarsi quando piange • Abituarsi a stimoli che lo disturbano e orientarsi verso stimoli che lo gratificano
  • 13. I NEONATI VLBW • Costituiscono circa l’1% di tutti i nati vivi • Rendono conto di più del 50% delle morti neonatali e del 50% dei neonati con handicap • La sopravvivenza è direttamente correlata con il peso alla nascita: - 20% di sopravvivenza in neonati con peso compreso tra 500 e 600 g - 85-90% in neonati con peso compreso tra 1.250 e 1.500 g • Maggiore incidenza di vita per sequele della neurologiche, disturbi riospedalizzazione durante il 1° anno di prematurità, infezioni, sequele psicosociali
  • 14. Dal 1990 maggiore sopravvivenza di VLBW per miglioramento delle strutture di rianimazione, somministrazione prenatale di steroidi, terapia con surfattante SOPRAVVIVENZA VLBW CON 500<PN<750 g 1982-1988 1990-1992 23% 43%
  • 15. PRINCIPALI COMPLICANZE • Problemi a carico del SNC: Emorragia periventricolare (40%) Leucomalacia periventricolare (5-15%) • Problemi respiratori • Apnea del prematuro • Setticemia • PDA • Retinopatia del prematuro • NEC
  • 16. IL DESTINO NEUROSENSORIALE IL DESTINO NEUROSENSORIALE DEL NEONATO DI PESO MOLTO BASSO DEL NEONATO DI PESO MOLTO BASSO ALLA NASCITA ALLA NASCITA Esiste un gradiente di sequele con esiti peggiori < 750 g rispetto ai neonati di PN compreso tra rispetto ai neonati a termine nei neonati di PN 750 e 1.499 g e 30 • Problemi neurologici transitori 25 • Ipotonia aspecifica 20 • Paralisi Cerebrale 15 • Idrocefalo • Alterazione di vista e udito • Convulsioni 20% 16% 7% 10 5 0 < 1000g 1000-1500g PESO 1500-2499g
  • 17. Il destino neurosensoriale nell’eta’ scolastica e nell’adolescente varia dal ritardo mentale globale a deficit minori in specifici ambiti FATTORI DI RISCHIO NEONATALI E POSTNATALI PER DESTINO NEUROSENSORIALE DEL NEONATO VLBW Grado di LBW Evidenza di insulto a carico del SNC Circonferenza cranica ridotta Malattia polmonare cronica Setticemia Allattamento materno Funzione tiroidea FATTORI DI RISCHIO SOCIALI Educazione materna Stress psicologico materno Problemi familiari
  • 18. In Campania nel 2002-03… Su 1.116 VLBW • 80% in strutture di III livello fornite di T.I.N • Mortalità intraospedaliera del 21% 60 50 34,2% 40 30 20 10 0 • Maggiore rispetto al Nord Italia: 14,5% 62,6% 70 3,2% < 500 g 500-999 g < 500 g 500-999 g 1.000-1.500 1.000-1.500 30 • Maggiore rispetto ai risultati dei 325 ospedali partecipanti al Vermont Oxford Network: 14,8% 25 21% 20 14,5% 14,8% 15 10 5 • Le differenze maggiori sono registrate nella categoria di peso 0 Campania Nord Italia USA Campania Nord Italia USA
  • 19. Adattamento alla vita extrauterina Complesso delle manifestazioni anatomiche e funzionali che si verificano al momento del passaggio dalla vita prenatale a quella extrauterina Timing: -prime ore di vita -giorni -settimane RAPIDI  essenziali per la sopravvivenza del neonato: -Adattamento respiratorio -Adattamento circolatorio
  • 20. ADATTAMENTO RESPIRATORIO Periodo prenatale  Funzione respiratoria attraverso la placenta (passaggio di O2 dalla madre al feto e di CO2 in senso opposto)  Future vie aeree ripiene di liquido polmonare fetale  Maturazione morfologica e biochimica del polmone  Dalla 22°-24° w produzione di surfattante, ad azione tensioattiva
  • 21. ADATTAMENTO RESPIRATORIO Alla nascita  Il neonato deve attivare dei meccanismi complessi mediante i quali il polmone diviene organo deputato alla respirazione  I primi atti respiratori sono indotti da stimoli: -tattili (manipolazioni) -termici (temperatura ambientale) -chimici (ipercapnia, acidosi, ipossia)
  • 22. ADATTAMENTO RESPIRATORIO Periodo postnatale L’ INIZIO DELLA RESPIRAZIONE comporta: - Rimozione del liquido polmonare Travaglio ↑ catecolamine Blocco secrezione di Cl- dalle cellule epiteliali alveolari Spremitura del torace del neonato durante il parto vaginale
  • 23. ADATTAMENTO RESPIRATORIO Periodo postnatale - Aerazione del polmone Parto vaginale ↑ pressione sulla gabbia toracica riespansione RIFLESSO PARADOSSO DI HEAD pressione sulle prime vie aeree determina inspirazione T Aspirazione di aria nelle vie aeree DOPO IL 1° ATTO RESPIRATORIO… …parte dell’aria resta intrappolata negli alveoli polmonari, che non collabiscono per la presenza del SURFATTANTE P T
  • 24. ADATTAMENTO RESPIRATORIO Periodo postnatale - Aumento del flusso ematico polmonare Espansione del polmone ↑ SaO2 ↓ Resistenze arteriolari polmonari ↑ Flusso polmonare L’aumentata concentrazione di molti altri mediatori di origine endoteliale contribuiscono al crollo delle resistenze vascolari polmonari alla nascita
  • 25. ADATTAMENTO CARDIOCIRCOLATORIO CARATTERISTICHE ANATOMICHE CIRCOLAZIONE FETALE • Dotto venoso di Aranzio • Foro ovale • Dotto arterioso di Botallo CARATTERISTICHE FUNZIONALI CIRCOLAZIONE FETALE • Perfusione preferenziale di fegato, cuore, encefalo • Piccolo e grande circolo in parallelo
  • 26. ADATTAMENTO CARDIOCIRCOLATORIO • ALLA NASCITA - ↑ resistenze sistemiche per esclusione della circolazione placentare - ↓ resistenze vascolari polmonari con aumento del flusso ematico - chiusura forame ovale per aumento del ritorno venoso all’atrio sinistro (entro il 3° mese) - chiusura dotto arterioso (prima funzionale, quindi anatomica) per ↑ tensione O2 - chiusura dotto di Aranzio per interruzione del circolo nelle vene ombelicali
  • 27. RIANIMAZIONE NEONATALE Quando i processi di adattamento cardiorespiratorio non risultano pienamente efficienti nei primi minuti di vita, sono immediatamente necessari alcuni provvedimenti di rianimazione in sala parto Una mancata assistenza può essere fatale o responsabile di sequele a distanza Il 10% dei neonati necessita di qualche forma di assistenza per iniziare a respirare alla nascita L’1% circa richiede manovre rianimatorie complete per sopravvivere
  • 28. Le tappe fondamentali • Airways (Liberazione delle vie aeree) Aspirare Asciugare Stimolare • Breathing (Avviamento dell’attività respiratoria) • Circulation • Drugs (Sostegno della circolazione) (Terapia farmacologica)
  • 29. LIBERAZIONE DELLE VIE AEREE Aspirazione • Aspirazione superficiale • Prima la bocca • Poi il naso
  • 30. LIBERAZIONE DELLE VIE AEREE Asciugare • Prevenire la termodispersione • Panni preriscaldati • Rimuovere i panni bagnati • Testa in posizione di annusamento
  • 31. LIBERAZIONE DELLE VIE AEREE Stimolare • Asciugatura e aspirazione stimolano il neonato • Per una ulteriore stimolazione: colpetti leggeri sulla pianta del piede, frizionare delicatamente il dorso, il tronco o le estremità del neonato • Una stimolazione eccessivamente vigorosa non è di aiuto e può provocare gravi lesioni
  • 32. BREATHING Se, nonostante le stimolazioni, il neonato rimane apnoico, va iniziata la ventilazione a pressione positiva (IPPV) con pallone per rianimazione, inizialmente con maschera; quindi, in caso di inefficacia, intubazione endotracheale
  • 33. CIRCULATION Se FC < 60 bpm è necessario ricorrere al massaggio cardiaco • E’ preferito il metodo dei due pollici circondando il torace • La profondità degli atti deve essere relativa al diametro toracico
  • 34. DRUGS Solo quando l’attività cardiaca è assente o < 80 bpm malgrado ventilazione adeguata e massaggio cardiaco esterno per almeno 30 sec FARMACI Adrenalina Espansori di volume Bicarbonato di sodio INDICAZIONE VIA SOMM Asistolia o bradicardia prolungata nonostante ventilazione con tubo tracheale e massaggio cardiaco Emorragia/Ipovolemia Endovena Correzione acidosi metabolica Endovena Endotracheale Endovena
  • 35. ASFISSIA PERINATALE condizione patologica che si verifica in caso di alterato funzionamento dell’organo deputato agli scambi gassosi: • Placenta (asfissia fetale) • Polmone (asfissia neonatale) ↑ PaCO2 ↓ PaO2 ↓ pH (acidosi mista)
  • 36. QUANDO SI VERIFICA? Nel feto Nel neonato - ipotensione materna emorragia uterina distacco intempestivo di placenta compressione del funicolo Depressione dei centri respiratori: - asfissia fetale - prematurità somministrazione di farmaci alla madre Grave patologia polmonare: - Malattia delle Membrane Ialine - Ipoplasia polmonare Ostruzione delle vie aeree Debolezza dei muscoli respiratori-
  • 37. ↑ PaCO2 ↓ PaO2 ↓ pH (acidosi mista) RIDISTRIBUZIONE DELLA PORTATA EMATICA LOCALE Cervello Rene Cuore Polmone Ghiandole surrenali Territorio mesenterico Pelle, muscoli Ipossia dei tessuti e successivamente Diminuzione della gittata cardiaca, ipotensione Diminuzione del flusso ematico cerebrale
  • 38. In caso di asfissia grave o numerosi prolungata gravi danni a organi SNC Encefalopatia ipossico-ischemica Sistema cardiovascolare Apparato respiratorio Ischemia miocardica Rene Persistenza circolazione fetale polmonare Aspirazione massiva di meconio Malattia delle Membrane Ialine Insufficienza prerenale Necrosi acuta tubulare o corticale Intestino NEC Fegato Ittero misto a decorso protratto Metabolismo Ipoglicemia, Ipocalcemia, Iposodiemia Emocoagulazione CID
  • 39. ESITI NEUROLOGICI CORRELATI CON L’ASFISSIA INTRAPARTUM  TETRAPARESI (piu’ frequentemente)  PARALISI CEREBRALE DISCINETICA Dal 12 al 23% delle paralisi cerebrali in neonati a termine sono causate da danno neurologico post-asfittico
  • 40. Malattia delle Membrane Ialine La malattia delle membrane ialine polmonari (HMD: Hyaline Membrane Disease) o sindrome da distress respiratorio idiopatico (RDS: Respiratory Distress Syndrome) è un’affezione respiratoria acuta che si instaura dopo l’inizio della respirazione autonoma nel neonato con insufficienza del sistema polmonare del surfactante. Colpisce negli USA il 14% dei neonati di basso peso.
  • 41. Incidenza Tanto maggiore quanto minori sono l’EG e il peso: - 60% a 29 w - ~ 0% a 39 w - 86% Peso: 500-750 gr - 79% 48% 27% Peso: Peso: Peso: 751-1000 gr 1001-1025 gr 1251-1500 gr FATTORI DI RISCHIO •sesso maschile •razza bianca •diabete gestazionale • taglio cesareo • gravidanza multipla •predisposizione familiare
  • 42. Anatomia Patologica Obiettività all’autopsia:  diffuse atelettasie e congestione polmonare  riduzione della distensibilità polmonare  spazi aerei periferici collassati  iperdistensione dei bronchioli respiratori + prossimali Danno epiteliale entro 30 min dall’inizio della respirazione Entro 3 h dalla nascita comparsa di MEMBRANE IALINE, composte da prodotti dell’essudato plasmatici e associate a danno dei capillari
  • 43. Eziopatogenesi • Fattore principale: Carenza negli alveoli di SURFACTANTE Riduce la tensione superficiale dell’interfaccia aria-liquido a livello degli alveoli, prevenendone il collasso a fine espirazione Altri fattori: • immaturità strutturale polmonare • maggiore permeabilità dell’epitelio alveolare alle proteine plasmatiche • pervietà del dotto arterioso di Botallo • cedevolezza della gabbia toracica
  • 44. Fisiopatologia Carenza di surfactante con aumento della tensione superficiale degli alveoli Collabimento alveoli Zone atelettasiche, perfuse in maniera ridotta, non ventilate Ipossia, acidosi (respiratoria, poi mista per arresto del ciclo di Krebs alla fase anaerobica e accumulo di acidi fissi) L’acidosi riduce ulteriormente la sintesi di surfactante
  • 45. Ipossia e acidosi causano vasocostrizione polmonare con aumento delle resistenze e induzione di shunt dx-sin a livello del foro ovale e del dotto di Botallo (con peggioramento dell’ipossia e acidosi) Riduzione dell’irrorazione polmonare e rallentamento del flusso capillare polmonare Trasudazione nell’interno degli alveoli di fibrina e detriti cellulari, con formazione delle MEMBRANE IALINE che tappezzano alveoli, dotti alveolari e bronchiali
  • 46. QUADRO CLINICO • Rapida insorgenza dalla nascita • Tachipnea e rientramenti toracici • Grunt espiratorio a chiusura della glottide (allo scopo di mantenere il volume polmonare durante l’espirazione) • Cianosi • Ipotensione sistemica • Ipotermia • Edema periferico • Edema polmonare In casi non complicati il declino della richiesta di O2 è relativamente rapido dopo 72 h, e solitamente l’ O2 può essere interrotto dopo 1 sett. I VLBW richiederanno di solito la ventilazione meccanica e avranno un decorso più lungo.
  • 47. Diagnosi • • • Anamnesi Quadro clinico Reperti emogasanalitici: ↓ PaO2 e SaO2 ↓ pH ed EB ↑PaCO2 • Rx torace: - nelle prime 6 h: densità diffuse, finemente granulari - Tipica alternanza di immagini radiopache a immagini trasparenti (quadro reticolo-granulare a “vetro smerigliato”) e broncogramma aereo (il contenuto aereo dell’albero bronchiale si staglia sul polmone atelettasico) - Quadro più evidente alle basi rispetto agli apici - Il volume del polmone può essere normale inizialmente per sovradistensione delle regioni meno colpite; tuttavia il risultato finale è una ipoespansione polmonare bilaterale
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  • 50. Complicanze Immediate • Rotture alveolari (enfisema interstiziale, pneumomediastino, pneumotorace) • Danni encefalici (emorragia intraventricolare) • Polmonite • Enterocolite necrotizzante • Danni renali Tardive • Retinopatia del pretermine • Displasia broncopolmonare
  • 51. PREVENZIONE Prima del parto • Prevenzione di parto prematuro • Predizione del rischio di HMD attraverso analisi prenatale di campioni di liquido amniotico • Trattamento prenatale con glucocorticoidi per accelerare la maturazione del polmone fetale in caso di travaglio pretermine
  • 52. Predizione del rischio • Il surfactante può essere valutato nel liquido amniotico poiché parte dei fluidi polmonari del feto entrano nella cavità amniotica . • Il materiale + comunemente misurabile è costituito da lecitina e fosfatidilglicerolo. • La loro misurazione è standardizzata alla sfingomielina, che rimane costante durante la gestazione; è espressa come lecitina/sfingomielina (L/S). • Nella gravidanza normale il rapporto L/S è stabile, aumentando lentamente da 1 a 32 sett, accellerando molto rapidamente dopo la 35° settimana • Durante il travaglio c’è un importante incremento del rapporto L/S. • L’incidenza di HMD: - 0,5% se L/S = 2; 100% se L/S < 1; tra 1 e 2 il rischio si riduce progressivamente • Il Fosfatidilgliceroplo (PG) compare a circa 36 sett e aumenta fino al termine della gravidanza • La presenza di PG indica un rischio considerevolmente ridotto di HMD, < a 0,5%.
  • 53. Trattamento con glucocorticoidi • La somministrazione di steroidi alla gestante prima del parto accelera la maturazione polmonare fetale, stimolando la biosintesi del surfactante. • Attualmente viene effettuata in tutte le gestanti a rischio di parto pretermine che stiano per partorire tra la 24° e la 35° settimana di gestazione. • Il trattamento consiste nella somministrazione di : *Betametasone 12mg/die x 2 gg oppure *Desametasone 6 mg x 2 vv/die x 2 gg • Ripetibile dopo 7 gg se nel frattempo non è avvenuto il parto. • Unica controindicazione: corioamnionite
  • 54. In + la somministrazione prenatale di glucocorticoidi sembra avere altri effetti benefici nel piccolo neonato pretermine: • incidenza inferiore di terapia per pervietà del dotto arterioso • riduzione della NEC • riduzione di emorragia cerebrale.
  • 55. Dopo il parto Subito dopo la nascita, in sala parto, è raccomandata la somministrazione a tutti i neonati con EG < 29 w di surfactante suppletivo. Svantaggi • Rischio di 30-40% di trattamenti inutili in neonati che non avrebbero mai sviluppato patologia respiratoria • Costi elevati • Necessità di intubazione per la somministrazione
  • 56. Terapia • Supporto Ventilatorio • Surfactante Suppletivo • Provvedimenti accessori
  • 57. Supporto Ventilatorio Forme lievi • CPAP (Pressione Positiva Continua) • Indicata quando la PaO2 scende < 50 mmHg con una FiO2 (frazione di Ossigeno Inspirato) di 0,4-0,7. • Da applicare il prima possibile per impedire il collasso alveolare e a valori inizialmente bassi (3-5 cm H2O) • Usando precocemente la CPAP il decorso della malattia è + breve e la ventilazione meccanica è indispensabile in un numero inferiore di pz. Forme più gravi • La ventilazione meccanica è necessaria quando manca una valida attività respiratoria spontanea o l’ipossiemia e/o l’ipercapnia siano ingravescenti e intrattabili • Indicazioni: - frequenti pause di apnea in CPAP - PaO2 < 50-60 mmHg a FiO2 > 0,6-0,7 e/o PaCO2 > 50-60 mmHg con pH < 7,2-7,25.
  • 58. Surfactante Suppletivo Somministrazione via endotracheale. Già dopo la prima dose riduzione del fabbisogno di O2 e miglioramento del quadro clinico e radiologico. • 2 somm sono in genere sufficienti. • L’impiego in fasi precoci dà risultati migliori rispetto al trattamento tardivo. • • Criteri per la somministrazione della prima dose: • quadro Rx compatibile • età non superiore a 72 h • FiO2 >/= 0,4 per mantenere una PaO2 > 60 mmHg in un bambino incubato che necessita di ventilazione meccanica
  • 59. Provvedimenti Accessori *Correzione acidosi metabolica Infusione di bicarbonato *Profilassi PDA Provvedimento essenziale per il danno broncoalveolare *Controllo dell’emodinamica sistemica Per il sostegno dell’attività miocardia (digitale, diuretici) e mantenimento della PA (plasma e/o f. vasoattivi) *Correzione dell’anemia Per mantenere l’Ht almeno a 40% e per garantire un’adeguata capacità di trasporto dell’O2 ai tessuti *Alimentazione parenterale Indispensabile nei primi gg per assicurare un apporto calorico e idrico adeguato
  • 60. Prognosi • E’ molto migliorata dopo l’impiego del surfactante suppletivo, anche se condizionata dal peso alla nascita. • Attualmente: - Mortalità: 50% circa dei neonati con peso alla nascita tra 500 e 750 g - 5% neonati con peso alla nascita tra 1250 e 1500 gr • Ridotta anche l’incidenza delle complicanze e degli esiti a distanza
  • 61. Sindrome Da Aspirazione Di Meconio (SAM) Affezione respiratoria acuta causata dall’aspirazione di liquido amniotico tinto di meconio (LAT) nelle vie aeree del neonato, prima, durante e subito dopo il parto EPIDEMIOLOGIA LAT  10-15% parti + frequente in neonati a termine o post-termine SAM  5-10% di questi
  • 62. Eziopatogenesi Ipossia in utero (obesità, anemia, gestosi, infezione…) Iperperistalsi intestinale del feto con emissione di meconio ASFISSIA Gasping in travaglio ASPIRAZIONE
  • 63. Ne consegue… OSTRUZONE DELLE VIE AEREE Atelettasia Totale  Parziale  Enfisema (meccanismo a valvola) POLMONITE CHIMICA Da irritazione della parete broncoalveolare ALTERAZIONE DEL SURFACTANTE Causata dagli ac. Grassi del meconio  Atelettasia IPERTENSIONE POLMONARE Alterazione rapporto ventilazione/perfusione  ipossia, ipercapnia, acidosi  shunt dx-sin intra ed extrapolmonare
  • 64. QUADRO CLINICO • Variabile in base a - quantità di meconio inalato - conseguenze dell’asfissia perinatale • Evidenziabile alla nascita nelle forme più gravi, dopo 6-12 h nelle altre • Sindrome respiratoria (tachipnea, cianosi, dispnea, rientramenti respiratori) • Torace iperespanso (a botte) COMPLICANZE • Pneumotorace • Ipertensione polmonare persistente • Polmonite batterica
  • 65. DIAGNOSI • Anamnesi (LAT) • Neonato a termine o post-termine con meconio sulla cute • Sindrome respiratoria con iperespansione della gabbia toracica • Rx torace: zone di addensamento grossolane e diffuse (atelettasie) alternate ad aree di ipertrasparenza PROGNOSI Migliorata negli ultimi anni Attualmente ridotta sotto il 5%
  • 66. PROFILASSI PRIMA DEL PARTO • Monitoraggio assiduo parametri fetali in presenza di LAT • In caso di sofferenza fetale AMNIOINFUSIONE: introduzione in utero per via transcervicale di Sol. Fisiol. 1L/6 h fino al parto IN SALA PARTO • Aspirazione dell’orofaringe e delle fosse nasali • In caso di neonato depresso ASPIRAZIONE DELLA TRACHEA PREVIA INTUBAZIONE
  • 67. TERAPIA TERAPIA RESPIRATORIA - Correggere insufficienza respiratoria - Prevenire ipertensione polmonare OSSIGENOTERAPIA  Concentrazioni medio-basse CPAP  in caso di mancato successo dell’O2terapia; valori bassi (3-4 cm H20) VENTILAZIONE MECCANICA  nelle forme più gravi con PaO2 < 60 mmHg e PaCO2 > 70 mmHg SURFACTANTE SUPPLETIVO  fallimento delle terapie convenzionali PROFILASSI ANTIBIOTICA Il meconio favorisce lo sviluppo di batteri CORREZIONE ACIDOSI METABOLICA TERAPIA IPERTENSIONE POLMONARE PERSISTENTE