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MODULO	2
Infortuni	e	malattie	
professionali
Infortuni	sul	lavoro
MODULO	2
Infortunio	sul	lavoro
D.P.R.	n.	1124/1965	e	D.Lgs.	69/2013
”Ogni evento,	AVVENUTO	per	causa	violenta,	in	occasione di lavoro,	da	
cui derivi una	inabilità fisica,	permanente	o	temporanea che comporti
l’astensione dal lavoro	PER	PIÙ	DI	UN	GIORNO		ESCLUSO	quello
dell’evento,	o	la morte”
Condizioni	necessarie
• Causa violenta
• In occasione di lavoro
• Inabilità fisica
Causa	violenta
Azione improvvisa e inaspettata di perturbazione e danneggiamento
dell’integrità psico-fisica dell’individuo.
Esempi: da energia (meccanica, elettrica, termica), da sforzo
muscolare, da sostanze, da radiazioni, da microrganismi, da virus e
da parassiti.
In	occasione	di	lavoro
Deve esistere una contestualità temporale fra il momento in cui si è
verificata l’azione aggressiva improvvisa e inaspettata e l’attività
lavorativa svolta dell’individuo.
Esempi: sullo stesso luogo e allo stesso tempo
Inabilità	fisica
Temporanea: impedisce all’infortunato di esercitare il proprio lavoro per un periodo
limitato, superiore a tre giorni, durante il quale è erogata un’indennità giornaliera, fino alla
completa guarigione clinica senza postumi permanenti o con postumi permanenti di
grado inferiore al 6%
Permanente: comporta una riduzione permanente della capacità lavorativa con postumi
permanenti di grado uguale o superiore al 6 % per cui viene corrisposta una rendita.
Decesso: la gravità delle lesioni subite determina, nell’immediatezza o dopo un certo,
tempo la morte dell’infortunato.
Infortuni	in	itinere
L’assicurazione INAIL comprende, salvo il caso di interruzione o
deviazione del percorso del tutto indipendenti dal lavoro, o,
comunque, non necessitate – gli infortuni occorsi alle persone
assicurate durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo
di abitazione a quello di lavoro.
1. La tutela comprende, inoltre, gli infortuni avvenuti durante il
normale percorso che collega due luoghi di lavoro se il lavoratore
ha più rapporti di lavoro e, qualora non sia presente un servizio di
mensa aziendale, durante il normale percorso di andata e ritorno
dal luogo di lavoro a quello di consumazione abituale dei pasti.
2. L’assicurazione opera anche nel caso di utilizzo del mezzo di
trasporto privato, purché necessitato (anche la bicicletta).
Restano in questo caso, esclusi gli infortuni direttamente causati
dall’abuso di alcolici e di psicofarmaci.
Approfondimenti
L’Inail tutela i lavoratori nel caso di infortuni avvenuti durante il normale
tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro. Il cosiddetto
infortunio in itinere può verificarsi, inoltre, durante il normale percorso che il
lavoratore deve fare per recarsi da un luogo di lavoro a un altro, nel caso di
rapporti di lavoro plurimi, oppure durante il tragitto abituale per la
consumazione dei pasti, se non esiste una mensa aziendale. È stata
riconosciuta l'indennizzabilità anche per l'infortunio occorso al lavoratore
durante la deviazione del tragitto casa-lavoro dovuta all'accompagnamento
dei figli a scuola. Qualsiasi modalità di spostamento è ricompresa nella
tutela (mezzi pubblici, a piedi, ecc.) a patto che siano verificate le finalità
lavorative, la normalità del tragitto e la compatibilità degli orari. Al contrario,
il tragitto effettuato con l’utilizzo di un mezzo privato, compresa la bicicletta
in particolari condizioni, è coperto dall’assicurazione solo se tale uso è
necessitato. Le eventuali interruzioni e deviazioni del normale percorso non
rientrano nella copertura assicurativa a eccezione di alcuni casi particolari,
ossia se vi siano condizioni di necessità o se siano state concordate con il
datore di lavoro.
Approfondimenti
Esistono, tuttavia, alcune eccezioni.
Esempi:
interruzioni/deviazioni effettuate in attuazione di una direttiva del
datore di lavoro
interruzioni/deviazioni "necessitate" ossia dovute a causa di forza
maggiore (ad esempio un guasto meccanico) o per esigenze
essenziali e improrogabili (ad esempio il soddisfacimento di esigenze
fisiologiche) o nell'adempimento di obblighi penalmente rilevanti
(esempio: prestare soccorso a vittime di incidente stradale)
interruzioni/deviazioni "necessarie" per l'accompagnamento dei figli a
scuola
brevi soste che non alterino le condizioni di rischio.
Approfondimenti
Utilizzo di un mezzo privato
L’utilizzo dell’automobile o dello scooter può considerarsi necessario solo in
alcune situazioni.
Esempi:
il mezzo fornito o prescritto dal datore di lavoro per esigenze lavorative
il luogo di lavoro è irraggiungibile con i mezzi pubblici oppure raggiungibile
ma non in tempo utile rispetto al turno di lavoro
i mezzi pubblici obbligano a attese eccessivamente lunghe
i mezzi pubblici comportano un rilevante dispendio di tempo rispetto
all’utilizzo del mezzo privato
la distanza della più vicina fermata del mezzo pubblico deve essere
percorsa a piedi ed è eccessivamente lunga.
Malattie	professionali
D.P.R. 30/06/65 n° 1124
“Evento dannoso che si manifesta in maniera non violenta e in modo
progressivo nel tempo, e che deve essere contratta nell’esercizio e a
causa del lavoro”
Condizioni	necessarie
• In occasione di lavoro
• Nesso di casualità
Incide sullo stato di salute
Si differenzia dall’infortunio per il tempo di manifestazione del danno
La perdita di salute non è provocata da una causa violenta
E’ causata da una ESPOSIZIONE a FATTORI DI RISCHIO durante la
vita lavorativa (es. Rischio Rumore […] Ipoacusia)
Esposizione	a	fattori	di	rischio
Svolgere una attività lavorativa per un certo tempo in presenza di X o a contatto di
Y. (Un agente chimico, fisico o biologico potenzialmente dannoso per la salute )
Esempio - Lavorare:
in presenza di rumore
a contatto con sostanze chimiche
svolgendo movimentazioni manuali di carichi
Le conseguenze dell’esposizione ai fattori di rischio dipendono da 3 parametri:
1. Tossicità: proprietà intrinseca dell’agente di causare lesioni
2. Concentrazione: quantità o livello dell’agente pericoloso presente
nell’ambiente
3. Tempo di esposizione: periodo durante il quale l’individuo rimane in presenza
o a contatto dell’agente
Approfondimenti
La malattia professionale è una patologia la cui causa agisce lentamente e
progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e
concentrata nel tempo).
La stessa causa deve essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre
l’infermità in modo esclusivo o prevalente.
Il Testo Unico, infatti, parla di malattie contratte nell’esercizio e a causa delle
lavorazioni rischiose. È ammesso, tuttavia, il concorso di cause
extraprofessionali, purché queste non interrompano il nesso causale in
quanto capaci di produrre da sole l’infermità.
Per le malattie professionali, quindi, non basta l’occasione di lavoro come
per gli infortuni, cioè un rapporto anche mediato o indiretto con il rischio
lavorativo, ma deve esistere un rapporto causale, o concausale, diretto tra il
rischio professionale e la malattia.
Il rischio può essere provocato dalla lavorazione che l’assicurato svolge,
oppure dall’ambiente in cui la lavorazione stessa si svolge (cosiddetto
“rischio ambientale”).
Malattie	professionali	tabellate	
e	non	tabellate
Le malattie professionali si distinguono in tabellate e non tabellate.
Le malattie professionali sono tabellate se indicate nelle due tabelle
(una per l’industria e una per l’agricoltura), provocate da lavorazioni
indicate nelle stesse tabelle denunciate entro un determinato periodo
dalla cessazione dell’attività rischiosa, fissato nelle tabelle stesse
(“periodo massimo di indennizzabilità”).
Nell'ambito del cosiddetto “sistema tabellare”, il lavoratore è sollevato
dall’onere di dimostrare l’origine professionale della malattia. Infatti,
una volta che egli abbia provato l’adibizione a lavorazione tabellata (o
comunque l’esposizione a un rischio ambientale provocato da quella
lavorazione) e l’esistenza della malattia anch’essa tabellata e abbia
effettuato la denuncia nel termine massimo di indennizzabilità, si
presume per legge che quella malattia sia di origine professionale.
Malattie	professionali	tabellate	
e	non	tabellate
È questa la cosiddetta “presunzione legale d’origine”, superabile
soltanto con la rigorosissima prova – a carico dell’Inail – che la
malattia è stata determinata da cause extraprofessionali e non dal
lavoro.
La Corte Costituzionale, con la sentenza 179/1988, ha introdotto
nella legislazione italiana il cosiddetto “sistema misto” in base al
quale il sistema tabellare resta in vigore, con il principio della
“presunzione legale d’origine”, ma è affiancato dalla possibilità per
l’assicurato di dimostrare che la malattia non tabellata di cui è
portatore, pur non ricorrendo le tre condizioni previste nelle tabelle, è
comunque di origine professionale.
Adeguamento	sulle	tabelle
Sul tema delle malattie professionali è intervenuto l’articolo 10 del
decreto legislativo 38/2000 il quale, nell’introdurre un'importante
novità, ha consentito non solo di adeguare tempestivamente le
tabelle delle malattie professionali allegate al Testo Unico, ma anche
di costituire un osservatorio delle patologie di probabile o possibile
origine lavorativa, a disposizione di tutto il mondo della sanità, della
prevenzione e della ricerca.
Adeguamento	sulle	tabelle
Con questo articolo, il legislatore ha confermato l'attuale sistema misto di
tutela delle malattie professionali ed ha reso più semplice e tempestivo il
sistema di revisione periodica delle tabelle allegate al Testo Unico, da
effettuarsi con decreto ministeriale su proposta della Commissione
scientifica appositamente istituita che ne propone, periodicamente, la
modifica e/o integrazione ha istituito presso la banca dati dell’INAIL un
Registro delle malattie causate dal lavoro ovvero a esso correlate al quale
potranno accedere, oltre alla Commissione stessa, tutti gli organismi
competenti, per lo svolgimento delle funzioni di sicurezza della salute nei
luoghi di lavoro nonché per fini di ricerca e approfondimento scientifico ed
epidemiologico.
Le prestazioni erogate dall'INAIL in caso di malattia professionale.
L’INAIL indennizza i danni provocati dalle malattie professionali prevedendo
prestazioni di carattere economico, sanitario e riabilitativo.
Dati	statistici	su	
Infortuni	sul	lavoro	e	
malattie		
professionali
MODULO	2
Dati	statistici	sugli
Infortuni	sul	lavoro
Dati	statistici	sugli
Infortuni	sul	lavoro
Dati	statistici	sugli
Infortuni	sul	lavoro
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Dati	statistici	sulle	malattie	
professionali
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professionali
Dati	statistici	sulle	malattie	
professionali
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professionali
Principali	cause	
degli	incidenti
MODULO	2
Cause
Da Analisi effettuata sugli incidenti mancati, le principali cause sono
relative a:
Fattore umano
• Messa in atto di comportamenti pericolosi
• Mancato rispetto di prescrizioni e/o procedure di lavoro
Fattore organizzativo
• Carenze strutturali
• Carenze tecniche e gestionali
Cause
• Poca comunicazione
• Eccessiva sicurezza
• Mancanza di conoscenza
• Distrazione
• Mancanza di lavoro di
squadra
• Fatica
• Mancanza di risorse
• Fretta/ansia
• Mancanza di assertività
• Mancanza di consapevolezza
• Stress
• Mancanza di Regole
Fattori	soggettivi
dipendono dal comportamento lavoratore:
• Disattenzione
• Abitudine
• assuefazione al pericolo
• Sfida
• stanchezza fisica
• stress psicologico
• altro...
Fattori	oggettivi
Sono collegati all’ambiente di lavoro:
• caratteristiche ambiente di lavoro
• carenze sicurezza attrezzature
• carenza di dispositivi di sicurezza
• carenze manutenzione
• insalubrità ambiente di lavoro
• aspetti organizzativi
• informazione, formazione, procedure di lavoro.
Fattori	di	rischio	per
la	sicurezza
• Inquadramento territoriale
• Aree di transito
• Spazi di lavoro
• Scale
• Attrezzi manuali
• Macchine
• Impianti elettrici
• Impianti pressione
• Altri impianti
• Mezzi di sollevamento
• Mezzi di trasporto
• Incendio - esplosione
• Altro...
Fattori	di	rischio	per
la	sicurezza
Rischio infortunistico
• Può essere ricondotto soprattutto a:
• macchine ed impianti non adeguati;
• cattiva manutenzione;
• carenza di dispositivi di sicurezza;
• mancato uso dei D.P.I.;
• condizioni dell’ambiente di lavoro(aree transito, pavimenti, illuminazione
ecc.);
• carenze organizzative;
• carenze informative e formative;
• mancanza di procedure.
Fattori	di	rischio	per
la	salute
• Radiazioni ionizzanti
• Radiazioni non ionizzanti
• Lavoro fisico – movimentazione
• Posture fisse o posizioni viziate
• Tempi di lavoro
• Altro...
• Agenti chimici
• Agenti biologici
• Agenti cancerogeni
• Amianto
• Agenti fisici (rumore,
vibrazioni..)
• Microclima
• Illuminazione e aerazione
Fattori	di	rischio	per
la	salute
Rischio per la salute
Sono classicamente suddivisi in:
• Fisici: radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, rumore, microclima,
vibrazioni, elettricità; ergonomici;
• Sociologici: movimentazione manuale dei carichi, posizione,
movimenti ripetitivi, psicologia del lavoro, stress, organizzazione
del lavoro;
• Biologici: funghi, batteri, virus, parassiti;
• Chimici: irritanti, tossici, sensibilizzanti.
Fattori	di	rischio	trasversali
• Ergonomia del posto di lavoro
• Stress
• Organizzazione del lavoro
• Pianificazione e gestione
• Altro…
La presenza di numerosi fattori di rischio nell’ambiente di
lavoro aumenta la probabilità che possa verificarsi un evento
infortunistico o malattia (moltiplicatore del rischio).
Prevenzione	degli	
incidenti
MODULO	2
Prevenzione
Struttura del Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro
TITOLO I - I PRINCIPI COMUNI
Capo I - DISPOSIZIONI GENERALI
Capo II - SISTEMA ISTITUZIONALE
Capo III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO
Sezione I - MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI
Sezione II - VALUTAZIONE DEI RISCHI
Sezione III - SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Sezione IV - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO
Sezione V - SORVEGLIANZA SANITARIA
Sezione VII - CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI
Sezione VIII - DOCUMENTAZIONE TECNICO AMMINISTRATIVA E STATISTICHE DEGLI INFORTUNI EDELLE MALATTIE PROFESSIONALI
Capo IV - DISPOSIZIONI PENALI
Sezione I - SANZIONI
Sezione II - DISPOSIZIONI IN TEMA DI PROCESSO PENALE
Triangolo	di	Heinrich
Questi tre tipi di incidenti sono legati numericamente dalla
proporzione 1: 29: 300.
Se si riduce il numero contenuto nel trapezio di base, si riduce anche
il numero indicato nel trapezio sovrastante e, di conseguenza, quello
inserito nel triangolino alla sommità:
1:29:300 ⇨ 0,1:2,9:30 ⇨ 0,01:0,29:3
Triangolo	di	Heinrich
1 ➧ Infortuni mortali - Invalidità permanenti
infortunio a gravità totale
29 ➧Altri infortuni - In validità temporanea parziale
Infortunio a gravità non totale, cioè quelli con invalidità
temporanea parziale.
300 ➧ Incidenti senza infortunio - Near miss
•hanno chiesto un primo soccorso, ma non hanno comportato
un’invalidità temporanea parziale,
•incidenti senza infortunio,
•near-miss, detti anche narrow-escape;
•atti pericolosi;
•condizioni pericolose;
La	piramide	degli	incidenti
Per ogni infortunio grave si registrano circa 29 infortuni di minor gravità ben
300 incidenti senza conseguenze
Grave incidente
Indice giorni di infortunio
Incidente lieve
Indice casi di intervento medico
Indice casi di soccorso
Danno a cose
Indice economico di spesa
Quasi incidente (Near misses)
Indice casi di quasi incidenti
Procedura	di	gestione	degli	
infortuni,	degli	incidenti,	dei	
comportamenti	pericolosi
1. Scopo e campo di applicazione
L’azienda si impegna a tenere sotto controllo il fenomeno
infortunistico e, nell’ottica dell’implementazione del sistema
prevenzione, si dota di procedure per l’osservazione di tutti i
fenomeni che possono provocare infortuni e danni alla salute
(comportamenti pericolosi, incidenti, infortuni stessi). Scopo della
presente procedura è di fornire le indicazioni in merito alla
gestione del fenomeno infortunistico in azienda.
2. Documenti, normative di riferimento, termini e definizioni Linee
Guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul
lavoro (SGSL) – UNI settembre 2001
Guida operativa delle Linee Guida UNI-INAIL
Procedura	di	gestione	degli	
infortuni,	degli	incidenti,	dei	
comportamenti	pericolosi
3. Infortunio
Ogni infortunio deve essere gestito secondo le seguenti fasi: -
attivazione della procedura di primo soccorso; - attivazione della
procedura per l’analisi e la registrazione dell’evento.
Il report di infortunio è compilato dal datore di lavoro o dal RSPP con
il coinvolgimento del RLS e dei presenti al momento dell’infortunio o
da un superiore dell’infortunato. Successivamente il report di
infortunio viene analizzato dal datore di lavoro e dal RLS con il RSPP,
al fine di provvedere a definirne le azioni correttive da adottare, il
responsabile dell’attuazione, tempi di attuazione. Gli infortuni
significativi saranno occasione di revisione della valutazione dei rischi
per l’ulteriore analisi e verifica delle soluzioni adottate e da adottare.
Procedura	di	gestione	degli	
infortuni,	degli	incidenti,	dei	
comportamenti	pericolosi
4. Incidente - Mancato infortunio
In caso di incidente o mancato infortunio i lavoratori coinvolti, i
lavoratori presenti, i testimoni riferiscono al Datore di Lavoro e al RLS
le cause oggettive, i comportamenti pericolosi, le possibili azioni
correttive, con idonea modulistica. Successivamente il report di
incidente o mancato infortunio viene analizzato dal datore di lavoro e
dal RLS con il RSPP, al fine di provvedere a definirne le azioni
adottare il responsabile dell’attuazione, tempi di attuazione.
Gli incidenti vengono esaminati al momento dell’accadimento per la
gestione, e può essere occasione di revisione della valutazione dei
rischi per l’ulteriore analisi e verifica delle soluzioni adottate.
Procedura	di	gestione	degli	
infortuni,	degli	incidenti,	dei	
comportamenti	pericolosi
5. Osservazione dei comportamenti pericolosi
Ogni anomalia riscontrata nel luogo di lavoro deve essere segnalata
da ciascun lavoratore al RLS o al diretto responsabile, i quali
provvederanno a relazionare per iscritto al datore di lavoro.
Successivamente il rapporto viene analizzato dal datore di lavoro e
dal RLS con il RSPP, al fine di provvedere a definirne le azioni da
adottare, e individuare il responsabile dell’attuazione e i tempi di
attuazione.
L’individuazione di comportamenti pericolosi può essere occasione di
revisione della valutazione dei rischi per l’ulteriore analisi e verifica
delle soluzioni adottate.
Alcune	definizioni
INFORTUNIO
Incidente che produce un danno all’integrità
psicofisica di una persona
MANCATO INFORTUNIO
Incidente che potenzialmente poteva
causare un danno all’integrità psicofisica di una persona
INCIDENTE
Evento casuale, inaspettato ed indesiderato che può
degradare una situazione ed in particolare provocare un danno alle
cose, impianti, attrezzature, macchine, ecc.
COMPORTAMENTO PERICOLOSO
Azioni che possono esporre i
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Grazie	per
l’attenzione

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Modulo 2 infortuni e malattie professionali

  • 3. Infortunio sul lavoro D.P.R. n. 1124/1965 e D.Lgs. 69/2013 ”Ogni evento, AVVENUTO per causa violenta, in occasione di lavoro, da cui derivi una inabilità fisica, permanente o temporanea che comporti l’astensione dal lavoro PER PIÙ DI UN GIORNO ESCLUSO quello dell’evento, o la morte”
  • 4. Condizioni necessarie • Causa violenta • In occasione di lavoro • Inabilità fisica
  • 5. Causa violenta Azione improvvisa e inaspettata di perturbazione e danneggiamento dell’integrità psico-fisica dell’individuo. Esempi: da energia (meccanica, elettrica, termica), da sforzo muscolare, da sostanze, da radiazioni, da microrganismi, da virus e da parassiti.
  • 6. In occasione di lavoro Deve esistere una contestualità temporale fra il momento in cui si è verificata l’azione aggressiva improvvisa e inaspettata e l’attività lavorativa svolta dell’individuo. Esempi: sullo stesso luogo e allo stesso tempo
  • 7. Inabilità fisica Temporanea: impedisce all’infortunato di esercitare il proprio lavoro per un periodo limitato, superiore a tre giorni, durante il quale è erogata un’indennità giornaliera, fino alla completa guarigione clinica senza postumi permanenti o con postumi permanenti di grado inferiore al 6% Permanente: comporta una riduzione permanente della capacità lavorativa con postumi permanenti di grado uguale o superiore al 6 % per cui viene corrisposta una rendita. Decesso: la gravità delle lesioni subite determina, nell’immediatezza o dopo un certo, tempo la morte dell’infortunato.
  • 8. Infortuni in itinere L’assicurazione INAIL comprende, salvo il caso di interruzione o deviazione del percorso del tutto indipendenti dal lavoro, o, comunque, non necessitate – gli infortuni occorsi alle persone assicurate durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro. 1. La tutela comprende, inoltre, gli infortuni avvenuti durante il normale percorso che collega due luoghi di lavoro se il lavoratore ha più rapporti di lavoro e, qualora non sia presente un servizio di mensa aziendale, durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro a quello di consumazione abituale dei pasti. 2. L’assicurazione opera anche nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato, purché necessitato (anche la bicicletta). Restano in questo caso, esclusi gli infortuni direttamente causati dall’abuso di alcolici e di psicofarmaci.
  • 9. Approfondimenti L’Inail tutela i lavoratori nel caso di infortuni avvenuti durante il normale tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro. Il cosiddetto infortunio in itinere può verificarsi, inoltre, durante il normale percorso che il lavoratore deve fare per recarsi da un luogo di lavoro a un altro, nel caso di rapporti di lavoro plurimi, oppure durante il tragitto abituale per la consumazione dei pasti, se non esiste una mensa aziendale. È stata riconosciuta l'indennizzabilità anche per l'infortunio occorso al lavoratore durante la deviazione del tragitto casa-lavoro dovuta all'accompagnamento dei figli a scuola. Qualsiasi modalità di spostamento è ricompresa nella tutela (mezzi pubblici, a piedi, ecc.) a patto che siano verificate le finalità lavorative, la normalità del tragitto e la compatibilità degli orari. Al contrario, il tragitto effettuato con l’utilizzo di un mezzo privato, compresa la bicicletta in particolari condizioni, è coperto dall’assicurazione solo se tale uso è necessitato. Le eventuali interruzioni e deviazioni del normale percorso non rientrano nella copertura assicurativa a eccezione di alcuni casi particolari, ossia se vi siano condizioni di necessità o se siano state concordate con il datore di lavoro.
  • 10. Approfondimenti Esistono, tuttavia, alcune eccezioni. Esempi: interruzioni/deviazioni effettuate in attuazione di una direttiva del datore di lavoro interruzioni/deviazioni "necessitate" ossia dovute a causa di forza maggiore (ad esempio un guasto meccanico) o per esigenze essenziali e improrogabili (ad esempio il soddisfacimento di esigenze fisiologiche) o nell'adempimento di obblighi penalmente rilevanti (esempio: prestare soccorso a vittime di incidente stradale) interruzioni/deviazioni "necessarie" per l'accompagnamento dei figli a scuola brevi soste che non alterino le condizioni di rischio.
  • 11. Approfondimenti Utilizzo di un mezzo privato L’utilizzo dell’automobile o dello scooter può considerarsi necessario solo in alcune situazioni. Esempi: il mezzo fornito o prescritto dal datore di lavoro per esigenze lavorative il luogo di lavoro è irraggiungibile con i mezzi pubblici oppure raggiungibile ma non in tempo utile rispetto al turno di lavoro i mezzi pubblici obbligano a attese eccessivamente lunghe i mezzi pubblici comportano un rilevante dispendio di tempo rispetto all’utilizzo del mezzo privato la distanza della più vicina fermata del mezzo pubblico deve essere percorsa a piedi ed è eccessivamente lunga.
  • 12. Malattie professionali D.P.R. 30/06/65 n° 1124 “Evento dannoso che si manifesta in maniera non violenta e in modo progressivo nel tempo, e che deve essere contratta nell’esercizio e a causa del lavoro”
  • 13. Condizioni necessarie • In occasione di lavoro • Nesso di casualità Incide sullo stato di salute Si differenzia dall’infortunio per il tempo di manifestazione del danno La perdita di salute non è provocata da una causa violenta E’ causata da una ESPOSIZIONE a FATTORI DI RISCHIO durante la vita lavorativa (es. Rischio Rumore […] Ipoacusia)
  • 14. Esposizione a fattori di rischio Svolgere una attività lavorativa per un certo tempo in presenza di X o a contatto di Y. (Un agente chimico, fisico o biologico potenzialmente dannoso per la salute ) Esempio - Lavorare: in presenza di rumore a contatto con sostanze chimiche svolgendo movimentazioni manuali di carichi Le conseguenze dell’esposizione ai fattori di rischio dipendono da 3 parametri: 1. Tossicità: proprietà intrinseca dell’agente di causare lesioni 2. Concentrazione: quantità o livello dell’agente pericoloso presente nell’ambiente 3. Tempo di esposizione: periodo durante il quale l’individuo rimane in presenza o a contatto dell’agente
  • 15. Approfondimenti La malattia professionale è una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo). La stessa causa deve essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente. Il Testo Unico, infatti, parla di malattie contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose. È ammesso, tuttavia, il concorso di cause extraprofessionali, purché queste non interrompano il nesso causale in quanto capaci di produrre da sole l’infermità. Per le malattie professionali, quindi, non basta l’occasione di lavoro come per gli infortuni, cioè un rapporto anche mediato o indiretto con il rischio lavorativo, ma deve esistere un rapporto causale, o concausale, diretto tra il rischio professionale e la malattia. Il rischio può essere provocato dalla lavorazione che l’assicurato svolge, oppure dall’ambiente in cui la lavorazione stessa si svolge (cosiddetto “rischio ambientale”).
  • 16. Malattie professionali tabellate e non tabellate Le malattie professionali si distinguono in tabellate e non tabellate. Le malattie professionali sono tabellate se indicate nelle due tabelle (una per l’industria e una per l’agricoltura), provocate da lavorazioni indicate nelle stesse tabelle denunciate entro un determinato periodo dalla cessazione dell’attività rischiosa, fissato nelle tabelle stesse (“periodo massimo di indennizzabilità”). Nell'ambito del cosiddetto “sistema tabellare”, il lavoratore è sollevato dall’onere di dimostrare l’origine professionale della malattia. Infatti, una volta che egli abbia provato l’adibizione a lavorazione tabellata (o comunque l’esposizione a un rischio ambientale provocato da quella lavorazione) e l’esistenza della malattia anch’essa tabellata e abbia effettuato la denuncia nel termine massimo di indennizzabilità, si presume per legge che quella malattia sia di origine professionale.
  • 17. Malattie professionali tabellate e non tabellate È questa la cosiddetta “presunzione legale d’origine”, superabile soltanto con la rigorosissima prova – a carico dell’Inail – che la malattia è stata determinata da cause extraprofessionali e non dal lavoro. La Corte Costituzionale, con la sentenza 179/1988, ha introdotto nella legislazione italiana il cosiddetto “sistema misto” in base al quale il sistema tabellare resta in vigore, con il principio della “presunzione legale d’origine”, ma è affiancato dalla possibilità per l’assicurato di dimostrare che la malattia non tabellata di cui è portatore, pur non ricorrendo le tre condizioni previste nelle tabelle, è comunque di origine professionale.
  • 18. Adeguamento sulle tabelle Sul tema delle malattie professionali è intervenuto l’articolo 10 del decreto legislativo 38/2000 il quale, nell’introdurre un'importante novità, ha consentito non solo di adeguare tempestivamente le tabelle delle malattie professionali allegate al Testo Unico, ma anche di costituire un osservatorio delle patologie di probabile o possibile origine lavorativa, a disposizione di tutto il mondo della sanità, della prevenzione e della ricerca.
  • 19. Adeguamento sulle tabelle Con questo articolo, il legislatore ha confermato l'attuale sistema misto di tutela delle malattie professionali ed ha reso più semplice e tempestivo il sistema di revisione periodica delle tabelle allegate al Testo Unico, da effettuarsi con decreto ministeriale su proposta della Commissione scientifica appositamente istituita che ne propone, periodicamente, la modifica e/o integrazione ha istituito presso la banca dati dell’INAIL un Registro delle malattie causate dal lavoro ovvero a esso correlate al quale potranno accedere, oltre alla Commissione stessa, tutti gli organismi competenti, per lo svolgimento delle funzioni di sicurezza della salute nei luoghi di lavoro nonché per fini di ricerca e approfondimento scientifico ed epidemiologico. Le prestazioni erogate dall'INAIL in caso di malattia professionale. L’INAIL indennizza i danni provocati dalle malattie professionali prevedendo prestazioni di carattere economico, sanitario e riabilitativo.
  • 30. Cause Da Analisi effettuata sugli incidenti mancati, le principali cause sono relative a: Fattore umano • Messa in atto di comportamenti pericolosi • Mancato rispetto di prescrizioni e/o procedure di lavoro Fattore organizzativo • Carenze strutturali • Carenze tecniche e gestionali
  • 31. Cause • Poca comunicazione • Eccessiva sicurezza • Mancanza di conoscenza • Distrazione • Mancanza di lavoro di squadra • Fatica • Mancanza di risorse • Fretta/ansia • Mancanza di assertività • Mancanza di consapevolezza • Stress • Mancanza di Regole
  • 32. Fattori soggettivi dipendono dal comportamento lavoratore: • Disattenzione • Abitudine • assuefazione al pericolo • Sfida • stanchezza fisica • stress psicologico • altro...
  • 33. Fattori oggettivi Sono collegati all’ambiente di lavoro: • caratteristiche ambiente di lavoro • carenze sicurezza attrezzature • carenza di dispositivi di sicurezza • carenze manutenzione • insalubrità ambiente di lavoro • aspetti organizzativi • informazione, formazione, procedure di lavoro.
  • 34. Fattori di rischio per la sicurezza • Inquadramento territoriale • Aree di transito • Spazi di lavoro • Scale • Attrezzi manuali • Macchine • Impianti elettrici • Impianti pressione • Altri impianti • Mezzi di sollevamento • Mezzi di trasporto • Incendio - esplosione • Altro...
  • 35. Fattori di rischio per la sicurezza Rischio infortunistico • Può essere ricondotto soprattutto a: • macchine ed impianti non adeguati; • cattiva manutenzione; • carenza di dispositivi di sicurezza; • mancato uso dei D.P.I.; • condizioni dell’ambiente di lavoro(aree transito, pavimenti, illuminazione ecc.); • carenze organizzative; • carenze informative e formative; • mancanza di procedure.
  • 36. Fattori di rischio per la salute • Radiazioni ionizzanti • Radiazioni non ionizzanti • Lavoro fisico – movimentazione • Posture fisse o posizioni viziate • Tempi di lavoro • Altro... • Agenti chimici • Agenti biologici • Agenti cancerogeni • Amianto • Agenti fisici (rumore, vibrazioni..) • Microclima • Illuminazione e aerazione
  • 37. Fattori di rischio per la salute Rischio per la salute Sono classicamente suddivisi in: • Fisici: radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, rumore, microclima, vibrazioni, elettricità; ergonomici; • Sociologici: movimentazione manuale dei carichi, posizione, movimenti ripetitivi, psicologia del lavoro, stress, organizzazione del lavoro; • Biologici: funghi, batteri, virus, parassiti; • Chimici: irritanti, tossici, sensibilizzanti.
  • 38. Fattori di rischio trasversali • Ergonomia del posto di lavoro • Stress • Organizzazione del lavoro • Pianificazione e gestione • Altro… La presenza di numerosi fattori di rischio nell’ambiente di lavoro aumenta la probabilità che possa verificarsi un evento infortunistico o malattia (moltiplicatore del rischio).
  • 40. Prevenzione Struttura del Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro TITOLO I - I PRINCIPI COMUNI Capo I - DISPOSIZIONI GENERALI Capo II - SISTEMA ISTITUZIONALE Capo III - GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO Sezione I - MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI Sezione II - VALUTAZIONE DEI RISCHI Sezione III - SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Sezione IV - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO Sezione V - SORVEGLIANZA SANITARIA Sezione VII - CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Sezione VIII - DOCUMENTAZIONE TECNICO AMMINISTRATIVA E STATISTICHE DEGLI INFORTUNI EDELLE MALATTIE PROFESSIONALI Capo IV - DISPOSIZIONI PENALI Sezione I - SANZIONI Sezione II - DISPOSIZIONI IN TEMA DI PROCESSO PENALE
  • 41. Triangolo di Heinrich Questi tre tipi di incidenti sono legati numericamente dalla proporzione 1: 29: 300. Se si riduce il numero contenuto nel trapezio di base, si riduce anche il numero indicato nel trapezio sovrastante e, di conseguenza, quello inserito nel triangolino alla sommità: 1:29:300 ⇨ 0,1:2,9:30 ⇨ 0,01:0,29:3
  • 42. Triangolo di Heinrich 1 ➧ Infortuni mortali - Invalidità permanenti infortunio a gravità totale 29 ➧Altri infortuni - In validità temporanea parziale Infortunio a gravità non totale, cioè quelli con invalidità temporanea parziale. 300 ➧ Incidenti senza infortunio - Near miss •hanno chiesto un primo soccorso, ma non hanno comportato un’invalidità temporanea parziale, •incidenti senza infortunio, •near-miss, detti anche narrow-escape; •atti pericolosi; •condizioni pericolose;
  • 43. La piramide degli incidenti Per ogni infortunio grave si registrano circa 29 infortuni di minor gravità ben 300 incidenti senza conseguenze Grave incidente Indice giorni di infortunio Incidente lieve Indice casi di intervento medico Indice casi di soccorso Danno a cose Indice economico di spesa Quasi incidente (Near misses) Indice casi di quasi incidenti
  • 44. Procedura di gestione degli infortuni, degli incidenti, dei comportamenti pericolosi 1. Scopo e campo di applicazione L’azienda si impegna a tenere sotto controllo il fenomeno infortunistico e, nell’ottica dell’implementazione del sistema prevenzione, si dota di procedure per l’osservazione di tutti i fenomeni che possono provocare infortuni e danni alla salute (comportamenti pericolosi, incidenti, infortuni stessi). Scopo della presente procedura è di fornire le indicazioni in merito alla gestione del fenomeno infortunistico in azienda. 2. Documenti, normative di riferimento, termini e definizioni Linee Guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) – UNI settembre 2001 Guida operativa delle Linee Guida UNI-INAIL
  • 45. Procedura di gestione degli infortuni, degli incidenti, dei comportamenti pericolosi 3. Infortunio Ogni infortunio deve essere gestito secondo le seguenti fasi: - attivazione della procedura di primo soccorso; - attivazione della procedura per l’analisi e la registrazione dell’evento. Il report di infortunio è compilato dal datore di lavoro o dal RSPP con il coinvolgimento del RLS e dei presenti al momento dell’infortunio o da un superiore dell’infortunato. Successivamente il report di infortunio viene analizzato dal datore di lavoro e dal RLS con il RSPP, al fine di provvedere a definirne le azioni correttive da adottare, il responsabile dell’attuazione, tempi di attuazione. Gli infortuni significativi saranno occasione di revisione della valutazione dei rischi per l’ulteriore analisi e verifica delle soluzioni adottate e da adottare.
  • 46. Procedura di gestione degli infortuni, degli incidenti, dei comportamenti pericolosi 4. Incidente - Mancato infortunio In caso di incidente o mancato infortunio i lavoratori coinvolti, i lavoratori presenti, i testimoni riferiscono al Datore di Lavoro e al RLS le cause oggettive, i comportamenti pericolosi, le possibili azioni correttive, con idonea modulistica. Successivamente il report di incidente o mancato infortunio viene analizzato dal datore di lavoro e dal RLS con il RSPP, al fine di provvedere a definirne le azioni adottare il responsabile dell’attuazione, tempi di attuazione. Gli incidenti vengono esaminati al momento dell’accadimento per la gestione, e può essere occasione di revisione della valutazione dei rischi per l’ulteriore analisi e verifica delle soluzioni adottate.
  • 47. Procedura di gestione degli infortuni, degli incidenti, dei comportamenti pericolosi 5. Osservazione dei comportamenti pericolosi Ogni anomalia riscontrata nel luogo di lavoro deve essere segnalata da ciascun lavoratore al RLS o al diretto responsabile, i quali provvederanno a relazionare per iscritto al datore di lavoro. Successivamente il rapporto viene analizzato dal datore di lavoro e dal RLS con il RSPP, al fine di provvedere a definirne le azioni da adottare, e individuare il responsabile dell’attuazione e i tempi di attuazione. L’individuazione di comportamenti pericolosi può essere occasione di revisione della valutazione dei rischi per l’ulteriore analisi e verifica delle soluzioni adottate.
  • 48. Alcune definizioni INFORTUNIO
Incidente che produce un danno all’integrità psicofisica di una persona MANCATO INFORTUNIO
Incidente che potenzialmente poteva causare un danno all’integrità psicofisica di una persona INCIDENTE
Evento casuale, inaspettato ed indesiderato che può degradare una situazione ed in particolare provocare un danno alle cose, impianti, attrezzature, macchine, ecc. COMPORTAMENTO PERICOLOSO
Azioni che possono esporre i soggetti dell’azienda ad un rischio di infortunio