SlideShare a Scribd company logo
Machine Learning:
concetti di base
Cos’è il Machine Learning?
mario.gentili@mariogentili.it 2
Machine Learning – ML = apprendimento automatico delle macchine
Apprendimento = processo attraverso cui si diventa più abili, precisi e veloci a compiere un certo
compito, in modo tale che chi ha appreso a fare qualcosa, successivamente la fa meglio e più
velocemente di prima.
Macchine = computer, che elaborano algoritmi che rappresentano dei modelli matematici.
Esigenza: analizzare grandissime quantità di dati (Big Data), rintracciando al loro interno dei pattern
o dei comportamenti ricorrenti in modo da estrarre automaticamente caratteristiche e previsioni.
Definizione di Machine Learning?
mario.gentili@mariogentili.it 3
Nel 1950 Arthur Samuel, uno dei pioniere dell’Intelligenza Artificiale e della
programmazione di software capaci di giocare a scacchi, diede una definizione
informale di machine learning, dicendo che:
machine learning è il campo di studio che dà ai computer l’abilità di apprendere (a
realizzare un compito) senza essere esplicitamente programmati a farlo.
Più di recente è stato Tom Mitchell, professore dell’Università di Carnegie Mellon, a
dare una definizione formale di machine learning, dicendo che:
Si dice che un programma impara da una certa esperienza E rispetto a una classe di
compiti T ottenendo una performance P, se la sua performance P nel realizzate i
compiti T, migliora con l’esperienza E.
Più semplicemente: un programma apprende dall’esperienza a realizzare un
compito se le sue prestazioni migliorano con il tempo in cui ripete quel compito.
Una ML implementa un modello matematico, realizzato attraverso del software, per simulare una rete di
neuroni biologici (equivalente ad un’area del nostro cervello).
Luoghi comuni vs realtà
mario.gentili@mariogentili.it 4
L’utilizzo delle ML è ormai pervasivo: dalla promessa delle auto senza guidatore, alle nuove tecniche della
medicina e dell’industria, alla gestione del territorio, all’Internet of things, ai nuovi modi di lavoro e alle
nuove professionalità. Rappresentano quindi un’opportunità unica di crescita individuale, sociale e
industriale.
I robot stanno arrivando, e prenderanno il nostro lavoro! Falso: le ML possono fare il nostro lavoro più
velocemente e con più precisione di quanto noi possiamo fare!
Le ML non sono e non saranno motivo di perdita di lavoro, ma il lavoro cambierà. I ruoli saranno più
creativi e specializzati. Migliorare le informazioni significa avere una modellistica della realtà migliore e
avere modelli più reali significa ottenere migliori interpretazioni della realtà e migliori previsioni. In
questo modo, le persone che utilizzano le ML potranno automatizzare il lavoro noioso e concentrarsi su
quello creativo per migliorare le proprie condizioni di vita e quelle del suo ecosistema.
Aspetti sociali delle ML
mario.gentili@mariogentili.it 5
Affermazione delle Human Enhancement Technologies (HET) in grado di agire in ogni campo di applicazione: da
quello medico a quello farmacologico a quello del tempo libero e dello sport. Ma anche quello della realtà
virtuale e di quella aumentata che hanno nelle ML il loro propulsore.
Luogo virtuale = NON è una finzione, ma una visione diversa della realtà
Visione complessa e frattale di tutti i differenti aspetti culturali, politico-sociali, economici, che si integrano in
strategie, interventi, fatti, ruoli, competenze in grado di contribuire allo sviluppo comunitario e paritario degli
individui.
Aspetti sociali delle ML
mario.gentili@mariogentili.it 6
Le ML, attraverso il computer si possono considerare come
una psico-tecnologia, che estende la mente così come altre
tecnologie “fisiche”, come la macchina o la bicicletta,
estendono il corpo… attraverso il computer possiamo
penetrare nello schermo e accedere ad un mondo che è
come un immaginario oggettivo.
La Rete si può considerare come una psico-tecnologia che estende
l’individuo a favore dell’Intelligenza Collettiva.
Nella Rete si definisce l’ambiente cognitivo, l’augmented mind, fatto da
elementi individuali che confluiscono continuamente in ambienti collettivi.
Tesi sostenuta in un’intervista del 1998 da Derrick De Kerckhove, filosofo, sociologo e
futurologo, e allievo di Marshall McLuhan.
fu rilasciata a Bologna per RAI-MediaMente.
Aspetti sociali delle ML
mario.gentili@mariogentili.it 7
Transumanesimo, movimento culturale che sostiene l’uso delle
scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità
fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione
umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e
l’invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione
meta-umana.
Dalla rete neurale biologica alla rete artificiale
mario.gentili@mariogentili.it 8
Le ML simulano i diversi aspetti legati al comportamento e alle capacità del cervello umano:
• elaborazione “intelligente” delle informazioni,
• elaborazione distribuita e condivisa,
• elevato livello di parallelismo (il cervello è capace da 4 a 7 attività in parallelo),
• facoltà di apprendimento, di generalizzazione e di adattamento,
• alta tolleranza ad informazioni poco precise (o assenti e/o sbagliate).
La rete neurale biologica
mario.gentili@mariogentili.it 9
• Soma: nucleo della cellula (patrimonio genetico + funzioni
cellulari)
• Dendriti: ricevono le informazioni dagli altri neuroni e le
trasferiscono al nucleo della cellula (input)
• Assone: riceve le informazioni dal nucleo cellulare e le
trasferisce verso gli altri neuroni (output)
• Bottone sinaptico o Sinapsi: punto di contatto tra l’assone di
un neurone (neurone presinaptico) e il ramo dendritico di un
altro neurone (neurone post-sinaptico). È il punto in cui avviene
il passaggio del segnale con un processo elettrochimico.
Dalla rete neurale biologica alla rete artificiale
mario.gentili@mariogentili.it 10
La trasmissione delle informazioni fra i neuroni è
paragonabile alla trasmissione di un segnale elettrico
detto potenziale d’azione che può essere
eccitatorio o inibitorio. L’assone conduce il potenziale
d’azione in direzione centrifuga verso altri neuroni.
L’assone ha un diametro uniforme ed è un ottimo
conduttore grazie agli strati di mielina. La parte
terminale dell’assone è rappresentata dai bottoni
sinaptici. Attraverso questi bottoni un assone può
prendere contatto con i dendriti o il corpo cellulare di
altri neuroni affinché il potenziale d’azione si
propaghi, con una reazione a catena, lungo un
circuito neuronale.
Dalla rete neurale biologica alla rete artificiale
mario.gentili@mariogentili.it 11
La quantità di segnale (informazione) trasmessa dal neurone presinaptico verso il neurone
postsinaptico dipende da diversi fattori:
• Intensità del segnale in entrata (anche ricezione di più segnali da neuroni diversi),
• Forza delle sinapsi dei neuroni in entrata (rilascio dei neurotrasmettitori),
• Soglia di attivazione del neurone ricevente (superata una certa soglia di potenziale elettrico, il
neurone postsinaptico si attiva e genera a sua volta un segnale che può essere propagato verso
gli altri neuroni).
Il neurone postsinaptico, può avere due comportamenti:
Passivo quando i segnali ricevuti sono di piccola intensità
(variazione di potenziale di pochi mV) e quindi l’impulso non
viene generato
Attivo, quando i segnali ricevuti sono di elevata intensità
(variazione di potenziale >= soglia) e quindi vi è la generazione
di un impulso elettrico (spike o sparo).
Dalla rete neurale biologica alla rete artificiale
mario.gentili@mariogentili.it 12
Alcuni dati numerici:
• il cervello umano ha oltre 1.000 miliardi (1012) di neuroni,
• numero di connessioni (sinapsi) per neurone: da circa 10.000 a 100.000,
• intensità del potenziale d’azione da -30 a + 30 mV,
• velocità di trasmissione del potenziale d’azione lungo l’assone: 120 m/s (432km/h),
• il tempo di attivazione di un neurone è ˜ .001 secondi,
• calcoli paralleli da 4 a 7 simultaneamente,
• tempo di riconoscimento di una scena è ˜ .1 secondi.
Le reti artificiali
mario.gentili@mariogentili.it 13
Hanno origine nel 1949 con McCulloch & Pitts che propongono il loro neurone artificiale che
schematicamente, riproduce il neurone biologico
Le reti artificiali
mario.gentili@mariogentili.it 14
Le reti artificiali
mario.gentili@mariogentili.it 15
In questo caso si ha una funzione di attivazione “a gradino”, cioè una funzione
discreta e discontinua, detta anche treshold. Questa funzione permette la
separazione lineare dei dati d’ingresso in due classi: quelle rappresentati dalla
funzione di attivazione = 1 e quelle rappresentate dalla funzione di attivazione = 0.
Questa sola funzionalità del neurone artificiale rappresenta un forte limite e non
permette di risolvere problemi più complessi. In ogni caso, il possiamo utilizzare il
neurone artificiale per realizzare le tre funzioni logiche di AND, OR e NOT.
Esempio implementazione funzione AND
mario.gentili@mariogentili.it 16
Esempio implementazione funzione OR
mario.gentili@mariogentili.it 17
Esempio implementazione funzione NOT
mario.gentili@mariogentili.it 18
Il percettrone
mario.gentili@mariogentili.it 19
Nel 1958, J. Von Neumann nella sua opera "The computer and the brain" esamina le soluzioni proposte dai
precedenti autori sottolineando la scarsa precisione che queste strutture possedevano per potere svolgere
operazioni complesse. Nello stesso anno, F. Rosenblatt nel libro "Psychological review" introduce il primo
schema di rete neurale, detto Perceptron (percettrone), per il riconoscimento e la classificazione di forme, allo
scopo di fornire un’interpretazione dell’organizzazione generale dei sistemi biologici.
Costituisce un progresso decisivo rispetto al modello binario di McCulloch e Pitts, perché i suoi pesi sinaptici
sono variabili, così come anche il valore soglia, anziché = +1 e -1, e quindi il percettrone è in grado di
apprendere non in maniera discreta e lineare, ma in maniera progressiva e continua (comportamento tipico
della logica fuzzy). In questo caso la funzione di attivazione non è più a gradino, ma è rappresentabile tramite
una sigmoide:
Il percettrone
mario.gentili@mariogentili.it 20
Il Perceptron, che rappresenta la forma più semplice di rete artificiale, non è altro che una collezione di neuroni
McCulloch e Pitts con un insieme di ingressi e relativi pesi per stabilire il valore dell’output finale:
In un Perceptron gli ingressi sono, per convenzione, quasi sempre disegnati come cerchi, proprio come i
neuroni, il che genera un po’ di confusione, quindi si evidenziano gli input in un colore più chiaro. I neuroni, che
rappresentano la parte computazionale, sono indicati con un cerchio nero. I neuroni comprendono anche la
soglia che, in genere non si rappresenta graficamente (come invece riportato in figura, solo per motivi di
chiarezza). È da notare che i neuroni del Perceptron sono completamente indipendenti l’uno dall’altro. Ogni
neurone concorre all’output solo se riesce a sparare; ovvero se moltiplicando i propri input per i relativi pesi,
sommandoli tutti insieme, e confrontando il risultato con la propria soglia, l’output ottenuto riesce a superarla.
Il percettrone
mario.gentili@mariogentili.it 21
Anche i pesi che vanno in ogni neurone sono separati tra loro, quindi l’unica cosa che i neuroni condividono
sono gli input, poiché ogni neurone vede tutti gli ingressi della rete. Gli input non possono cambiare, perché
sono esterni, quindi, durante il calcolo, si possono modificare solo i pesi e la soglia. Questo ci permette di
asserire che la maggior parte della componente computazionale della rete (per esempio, durante
l’apprendimento) è proprio nella modifica del valore dei pesi, che non appartengono al neurone: questo è
proprio il modello della sinapsi! Quindi, per permettere a un neurone di lavorare, la domanda che dobbiamo
porci è: come cambiare i pesi e le soglie dei neuroni in modo che la rete ottenga la risposta giusta più spesso?
Analogamente al neurone McCulloch e Pitts, dove i pesi erano etichettati come wi, con l’indice i che poteva
assumere i valori da 1 a n, con n = numero di input, anche nel caso del percettore esiste una simbologia analoga
per indicare i pesi che entrano nei neuroni. In questo caso, il peso si indica con wij, dove:
• i= valore del nodo di input,
• j = valore del neurone su cui insiste il peso.
Così, ad esempio, w32 è il peso che collega il nodo di input 3 al neurone 2.
Il concetto di apprendimento nelle reti artificiali
mario.gentili@mariogentili.it 22
Le RETI NEURALI non sono programmate da un esperto umano ma si autodefiniscono mediante apprendimento
automatico.
L’ apprendimento in una RN consiste nella modifica delle connessioni effettuata mediante una regola di
apprendimento.
Meglio: per apprendimento si intende il processo di aggiornamento della struttura interna di un sistema in
risposta a stimoli esterni, al fine di eseguire una specifica attività.
APPRENDERE significa:
• aggiustare i pesi delle sinapsi al fine di ridurre l’errore fra il valore di output generato dalla rete neurale e
l’output corretto,
• stabilire un processo iterativo: analogamente all’apprendimento per esperienza, che permette di ottenere
un output sempre più significativo (preciso ed accurato).
Perché è necessario l’apprendimento
mario.gentili@mariogentili.it 23
È necessario l’apprendimento per permettere ad una rete neurale di:
• memorizzare informazioni imprecise o che contengono rumore, senza che venga alterata la qualità della
risposta della rete neurale,
• generalizzare da concetti appresi a concetti sconosciuti (previsione),
• elaborare molto più velocemente rispetto al cervello umano.
La matrice di confusione
mario.gentili@mariogentili.it 24
Misura una serie di indici che permettono di definire l’affidabilità di una rete neurale di tipo «classificatore»:
La matrice di confusione
mario.gentili@mariogentili.it 25
Nel caso di problema a due classi la matrice di confusione
assume una forma particolare (2 classi, positivi vs negativi)
ESEMPIO: classificazione tra malati (positivi) e sani (negativi)
• CLASSIFICAZIONE CORRETTA:
• Veri positivi: pazienti malati classificati come malati
• Veri negativi: pazienti sani classificati come sani
• CLASSIFICAZIONE ERRATA:
• Falsi positivi: pazienti sani classificati come malati
• Falsi negativi: pazienti malati classificati come sani
Tipologie di apprendimento
mario.gentili@mariogentili.it 26
Il criterio più comune è la distinzione degli algoritmi tra supervisionati e non supervisionati.
Un altro criterio interessante è il tipo di apprendimento, che può essere passivo, dove l’apprendista apprende
solo da esempi del training set, oppure attivo, o adattivo, in quanto l’apprendista apprende anche durante il
funzionamento.
I tipi di apprendimento più utilizzati sono:
• Supervisionati,
• Non supervisionati,
• Semi-supervisionati,
• Apprendimento per rinforzo.
È importante evidenziare che i modelli di previsione sono sempre modelli interpretativi di eventi passati, quindi
basandoci su dataset già esistenti, possiamo predire, sebbene sottoposti a vincoli e condizioni, la probabilità
che un evento possa accadere o la vicinanza ai vecchi casi.
Apprendimento supervisionato
mario.gentili@mariogentili.it 27
Si può parlare di metodo supervisionato se si utilizza un dataset che contiene delle variabili, una delle quali è
un’etichetta riferimento (o gold standard).
gold standard = obiettivo finale della classificazione
In base al gold standard, che ci dice che ogni caso è da intendersi in un dato modo, tutte le altre variabili sono
utilizzate per costruire una logica di classificazione.
A seconda del tipo di output, la classificazione sarà binaria, se include solo due classi (A o B?), oppure
multiclasse se è possibile avere più di due output (A o B o C?).
Regressione = classificazione di un gold standard numerico
Quando l’etichetta è di tipo numerico abbiamo invece delle tecniche basate sulla regressione, che è sempre
una tecnica di tipo supervisionato. Ad esempio, quando si verifica per un dataset l’esistenza di una relazione tra
altezza e peso. Tramite una funzione lineare di regressione si verifica se esiste una relazione lineare tra le due
variabili. Questo ci permette di classificare nuovi soggetti in un range di peso conoscendo la loro altezza, o
viceversa. L’output della regressione è di tipo quantitativo.
Apprendimento non supervisionato
mario.gentili@mariogentili.it 28
Si basa fondamentalmente sul clustering o sulle regole di associazione.
Nel clustering partiamo da un dataset nel quale, a partire dalle caratteristiche di un gruppo di items, essi
vengono raggruppati in base a quanto essi sono tra loro simili o dissimili.
Tipologie di apprendimento per alcuni degli algoritmi più utilizzati
mario.gentili@mariogentili.it 29
Tipologie di apprendimento per alcuni degli algoritmi più utilizzati
mario.gentili@mariogentili.it 30

More Related Content

What's hot

Automatic traffic density monitoring and control system
Automatic traffic density monitoring and control systemAutomatic traffic density monitoring and control system
Automatic traffic density monitoring and control systemShubham Kulshreshtha
 
Intelligent Vehicles
Intelligent VehiclesIntelligent Vehicles
Intelligent Vehiclesanakarenbm
 
Drowsiness State Detection of Driver using Eyelid Movement- TECHgium 2019
Drowsiness State Detection of Driver using Eyelid Movement- TECHgium 2019Drowsiness State Detection of Driver using Eyelid Movement- TECHgium 2019
Drowsiness State Detection of Driver using Eyelid Movement- TECHgium 2019Vignesh C
 
Intelligent transportation system ITS
Intelligent transportation system ITSIntelligent transportation system ITS
Intelligent transportation system ITSJYOTIRANJAN43
 
Vídeo aula Rodovia Volume 2 - AutoCAD Civil 3D
Vídeo aula Rodovia Volume 2 - AutoCAD Civil 3DVídeo aula Rodovia Volume 2 - AutoCAD Civil 3D
Vídeo aula Rodovia Volume 2 - AutoCAD Civil 3DProspecad Treinamentos
 
Autonomous or self driving cars
Autonomous or self driving carsAutonomous or self driving cars
Autonomous or self driving carsSandeep Nayak
 
Introduction to railway engineering
Introduction to railway engineeringIntroduction to railway engineering
Introduction to railway engineeringSatyapal Singh
 
Traffic Forecasting (Transportation Engineering)
Traffic Forecasting (Transportation Engineering)Traffic Forecasting (Transportation Engineering)
Traffic Forecasting (Transportation Engineering)Hossam Shafiq I
 
Technical seminar artificial passenger in ieee format
Technical seminar artificial passenger in ieee formatTechnical seminar artificial passenger in ieee format
Technical seminar artificial passenger in ieee formatManideep Padakanti
 
MODULE-I INFRASTRUCTURE ENGINEERING BTCVC702
MODULE-I INFRASTRUCTURE ENGINEERING BTCVC702MODULE-I INFRASTRUCTURE ENGINEERING BTCVC702
MODULE-I INFRASTRUCTURE ENGINEERING BTCVC702Dr. BASWESHWAR JIRWANKAR
 
Traffic Queueing analysis using VISSIM Software by RK
Traffic Queueing analysis using VISSIM Software by RKTraffic Queueing analysis using VISSIM Software by RK
Traffic Queueing analysis using VISSIM Software by RKRaam Krishna Prakash Jagali
 
Corridor Identification UTS
Corridor Identification UTSCorridor Identification UTS
Corridor Identification UTSfreshwoody patel
 
indian railway signal system ppt
indian railway signal system pptindian railway signal system ppt
indian railway signal system pptVimal Tripathi
 
Abstract Automatic Control of Railway Gates
Abstract  Automatic Control of Railway GatesAbstract  Automatic Control of Railway Gates
Abstract Automatic Control of Railway Gatesvishnu murthy
 

What's hot (20)

Automatic traffic density monitoring and control system
Automatic traffic density monitoring and control systemAutomatic traffic density monitoring and control system
Automatic traffic density monitoring and control system
 
Intelligent Vehicles
Intelligent VehiclesIntelligent Vehicles
Intelligent Vehicles
 
Drowsiness State Detection of Driver using Eyelid Movement- TECHgium 2019
Drowsiness State Detection of Driver using Eyelid Movement- TECHgium 2019Drowsiness State Detection of Driver using Eyelid Movement- TECHgium 2019
Drowsiness State Detection of Driver using Eyelid Movement- TECHgium 2019
 
Intelligent transportation system ITS
Intelligent transportation system ITSIntelligent transportation system ITS
Intelligent transportation system ITS
 
Vídeo aula Rodovia Volume 2 - AutoCAD Civil 3D
Vídeo aula Rodovia Volume 2 - AutoCAD Civil 3DVídeo aula Rodovia Volume 2 - AutoCAD Civil 3D
Vídeo aula Rodovia Volume 2 - AutoCAD Civil 3D
 
Autonomous or self driving cars
Autonomous or self driving carsAutonomous or self driving cars
Autonomous or self driving cars
 
1000.questões.polícia.rodoviária.federal
1000.questões.polícia.rodoviária.federal1000.questões.polícia.rodoviária.federal
1000.questões.polícia.rodoviária.federal
 
Introduction to railway engineering
Introduction to railway engineeringIntroduction to railway engineering
Introduction to railway engineering
 
Traffic Forecasting (Transportation Engineering)
Traffic Forecasting (Transportation Engineering)Traffic Forecasting (Transportation Engineering)
Traffic Forecasting (Transportation Engineering)
 
Technical seminar artificial passenger in ieee format
Technical seminar artificial passenger in ieee formatTechnical seminar artificial passenger in ieee format
Technical seminar artificial passenger in ieee format
 
BSTM-MM in VISUM
BSTM-MM in VISUMBSTM-MM in VISUM
BSTM-MM in VISUM
 
MODULE-I INFRASTRUCTURE ENGINEERING BTCVC702
MODULE-I INFRASTRUCTURE ENGINEERING BTCVC702MODULE-I INFRASTRUCTURE ENGINEERING BTCVC702
MODULE-I INFRASTRUCTURE ENGINEERING BTCVC702
 
AI e il lavoro.pdf
AI e il lavoro.pdfAI e il lavoro.pdf
AI e il lavoro.pdf
 
Traffic Queueing analysis using VISSIM Software by RK
Traffic Queueing analysis using VISSIM Software by RKTraffic Queueing analysis using VISSIM Software by RK
Traffic Queueing analysis using VISSIM Software by RK
 
Self driving car
Self driving carSelf driving car
Self driving car
 
Intoduction of Artificial Intelligence
Intoduction of Artificial IntelligenceIntoduction of Artificial Intelligence
Intoduction of Artificial Intelligence
 
Corridor Identification UTS
Corridor Identification UTSCorridor Identification UTS
Corridor Identification UTS
 
Itms
ItmsItms
Itms
 
indian railway signal system ppt
indian railway signal system pptindian railway signal system ppt
indian railway signal system ppt
 
Abstract Automatic Control of Railway Gates
Abstract  Automatic Control of Railway GatesAbstract  Automatic Control of Railway Gates
Abstract Automatic Control of Railway Gates
 

Similar to Machine learning concetti di base

Intelligenza Artificiale (Visconti M.)
Intelligenza Artificiale (Visconti M.)Intelligenza Artificiale (Visconti M.)
Intelligenza Artificiale (Visconti M.)Fausto Intilla
 
Yan intelligenza artificiale
Yan intelligenza artificialeYan intelligenza artificiale
Yan intelligenza artificialecristinayanying
 
Intelligenza Artificiale: come la vede il Prof. Hofmann
Intelligenza Artificiale: come la vede il Prof. HofmannIntelligenza Artificiale: come la vede il Prof. Hofmann
Intelligenza Artificiale: come la vede il Prof. Hofmannmobi-TECH
 
La psicologiacognitiva
La psicologiacognitivaLa psicologiacognitiva
La psicologiacognitivaiva martini
 
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi Futuri
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi FuturiIntelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi Futuri
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi FuturiAntonio Lieto
 
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...Complexity Institute
 
AI, ML e l'anello mancante
AI, ML e l'anello mancanteAI, ML e l'anello mancante
AI, ML e l'anello mancanteNicola Pedot
 
Strategie creative nello spazio combinatoriale dello scenario innovativo - M...
 Strategie creative nello spazio combinatoriale dello scenario innovativo - M... Strategie creative nello spazio combinatoriale dello scenario innovativo - M...
Strategie creative nello spazio combinatoriale dello scenario innovativo - M...ODMPlatformOpenDesig
 
REALTA’ VIRTUALE per il benessere individuale e sociale
REALTA’ VIRTUALE per il benessere individuale e socialeREALTA’ VIRTUALE per il benessere individuale e sociale
REALTA’ VIRTUALE per il benessere individuale e socialeRiva Giuseppe
 
Gli Androidi dipingeranno quadri elettronici? - Libro di Andrea Bonavoglia
Gli Androidi dipingeranno quadri elettronici? - Libro di Andrea BonavogliaGli Androidi dipingeranno quadri elettronici? - Libro di Andrea Bonavoglia
Gli Androidi dipingeranno quadri elettronici? - Libro di Andrea BonavogliaFausto Intilla
 
Ia robert del balzo
Ia robert del balzoIa robert del balzo
Ia robert del balzoLuca Farnese
 
Into to Generative AI Human Singularity.pdf
Into to Generative AI Human Singularity.pdfInto to Generative AI Human Singularity.pdf
Into to Generative AI Human Singularity.pdfHuman Singularity
 
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustizia
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustiziaIntelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustizia
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustiziaEdoardo E. Artese
 
Orizzonti Algoritmici arte e Intelligenza Artificiale
Orizzonti Algoritmici arte e Intelligenza ArtificialeOrizzonti Algoritmici arte e Intelligenza Artificiale
Orizzonti Algoritmici arte e Intelligenza ArtificialeRiccardo Mantelli
 
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdf
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdfProdotto Finale Inquiry 4 CR.pdf
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdfFiveMinutesOfGame
 
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificiale Intelligenza artificiale
Intelligenza artificiale AndreaFornetto
 
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificialeIntelligenza artificiale
Intelligenza artificialessuserf8d416
 

Similar to Machine learning concetti di base (20)

Intelligenza Artificiale (Visconti M.)
Intelligenza Artificiale (Visconti M.)Intelligenza Artificiale (Visconti M.)
Intelligenza Artificiale (Visconti M.)
 
Yan intelligenza artificiale
Yan intelligenza artificialeYan intelligenza artificiale
Yan intelligenza artificiale
 
Intelligenza Artificiale: come la vede il Prof. Hofmann
Intelligenza Artificiale: come la vede il Prof. HofmannIntelligenza Artificiale: come la vede il Prof. Hofmann
Intelligenza Artificiale: come la vede il Prof. Hofmann
 
La psicologiacognitiva
La psicologiacognitivaLa psicologiacognitiva
La psicologiacognitiva
 
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi Futuri
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi FuturiIntelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi Futuri
Intelligenza Artificiale e Chatbot: Limiti Attuali e Sviluppi Futuri
 
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
La singolarità è vicina - Al Complexity Literacy Meeting il libro presentato ...
 
AI, ML e l'anello mancante
AI, ML e l'anello mancanteAI, ML e l'anello mancante
AI, ML e l'anello mancante
 
Strategie creative nello spazio combinatoriale dello scenario innovativo - M...
 Strategie creative nello spazio combinatoriale dello scenario innovativo - M... Strategie creative nello spazio combinatoriale dello scenario innovativo - M...
Strategie creative nello spazio combinatoriale dello scenario innovativo - M...
 
REALTA’ VIRTUALE per il benessere individuale e sociale
REALTA’ VIRTUALE per il benessere individuale e socialeREALTA’ VIRTUALE per il benessere individuale e sociale
REALTA’ VIRTUALE per il benessere individuale e sociale
 
Gli Androidi dipingeranno quadri elettronici? - Libro di Andrea Bonavoglia
Gli Androidi dipingeranno quadri elettronici? - Libro di Andrea BonavogliaGli Androidi dipingeranno quadri elettronici? - Libro di Andrea Bonavoglia
Gli Androidi dipingeranno quadri elettronici? - Libro di Andrea Bonavoglia
 
Ia robert del balzo
Ia robert del balzoIa robert del balzo
Ia robert del balzo
 
Ai
AiAi
Ai
 
Into to Generative AI Human Singularity.pdf
Into to Generative AI Human Singularity.pdfInto to Generative AI Human Singularity.pdf
Into to Generative AI Human Singularity.pdf
 
Homo sapiens e machina sapiens
Homo sapiens e machina sapiensHomo sapiens e machina sapiens
Homo sapiens e machina sapiens
 
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustizia
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustiziaIntelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustizia
Intelligenza artificiale applicata al diritto ed alla giustizia
 
Orizzonti Algoritmici arte e Intelligenza Artificiale
Orizzonti Algoritmici arte e Intelligenza ArtificialeOrizzonti Algoritmici arte e Intelligenza Artificiale
Orizzonti Algoritmici arte e Intelligenza Artificiale
 
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdf
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdfProdotto Finale Inquiry 4 CR.pdf
Prodotto Finale Inquiry 4 CR.pdf
 
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificiale Intelligenza artificiale
Intelligenza artificiale
 
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificialeIntelligenza artificiale
Intelligenza artificiale
 
Intelligenza artificiale
Intelligenza artificialeIntelligenza artificiale
Intelligenza artificiale
 

More from Mario Gentili

Blockchain il travolgente futuro della sicurezza distribuita
Blockchain il travolgente futuro della sicurezza distribuitaBlockchain il travolgente futuro della sicurezza distribuita
Blockchain il travolgente futuro della sicurezza distribuitaMario Gentili
 
Human Enhancement Technologies
Human Enhancement TechnologiesHuman Enhancement Technologies
Human Enhancement TechnologiesMario Gentili
 
La predizione non è (solo) magia
La predizione non è (solo) magiaLa predizione non è (solo) magia
La predizione non è (solo) magiaMario Gentili
 
Project planning and implementation according ECSS ST-M-10
Project planning and implementation according ECSS ST-M-10 Project planning and implementation according ECSS ST-M-10
Project planning and implementation according ECSS ST-M-10 Mario Gentili
 
Product assurance management e audit management
Product assurance management e audit managementProduct assurance management e audit management
Product assurance management e audit managementMario Gentili
 
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012Mario Gentili
 
Cloud Computing fondamenti di sicurezza
Cloud Computing fondamenti di sicurezzaCloud Computing fondamenti di sicurezza
Cloud Computing fondamenti di sicurezzaMario Gentili
 
Cloud computing per l'istruzione e la formazione
Cloud computing per l'istruzione e la formazioneCloud computing per l'istruzione e la formazione
Cloud computing per l'istruzione e la formazioneMario Gentili
 
La scuola a prova di privacy
La scuola a prova di privacyLa scuola a prova di privacy
La scuola a prova di privacyMario Gentili
 
Machine learning: a cosa servono
Machine learning:   a cosa servonoMachine learning:   a cosa servono
Machine learning: a cosa servonoMario Gentili
 
Le leggi fondamentali della stupidità
Le leggi fondamentali della stupiditàLe leggi fondamentali della stupidità
Le leggi fondamentali della stupiditàMario Gentili
 
Strumenti e tecniche per il PM
Strumenti e tecniche per il PMStrumenti e tecniche per il PM
Strumenti e tecniche per il PMMario Gentili
 
La firma digitale: concetti e regole
La firma digitale: concetti e regoleLa firma digitale: concetti e regole
La firma digitale: concetti e regoleMario Gentili
 
PMP - Generalità, Project Life Cicle e Organizzazioni, Processi e Aree di con...
PMP - Generalità, Project Life Cicle e Organizzazioni, Processi e Aree di con...PMP - Generalità, Project Life Cicle e Organizzazioni, Processi e Aree di con...
PMP - Generalità, Project Life Cicle e Organizzazioni, Processi e Aree di con...Mario Gentili
 
1 quadro di riferimento normativo
1  quadro di riferimento normativo1  quadro di riferimento normativo
1 quadro di riferimento normativoMario Gentili
 

More from Mario Gentili (20)

Blockchain il travolgente futuro della sicurezza distribuita
Blockchain il travolgente futuro della sicurezza distribuitaBlockchain il travolgente futuro della sicurezza distribuita
Blockchain il travolgente futuro della sicurezza distribuita
 
Umano digitale
Umano digitaleUmano digitale
Umano digitale
 
Human Enhancement Technologies
Human Enhancement TechnologiesHuman Enhancement Technologies
Human Enhancement Technologies
 
La predizione non è (solo) magia
La predizione non è (solo) magiaLa predizione non è (solo) magia
La predizione non è (solo) magia
 
Project planning and implementation according ECSS ST-M-10
Project planning and implementation according ECSS ST-M-10 Project planning and implementation according ECSS ST-M-10
Project planning and implementation according ECSS ST-M-10
 
Product assurance management e audit management
Product assurance management e audit managementProduct assurance management e audit management
Product assurance management e audit management
 
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012
 
Agenti intelligenti
Agenti intelligentiAgenti intelligenti
Agenti intelligenti
 
Cloud Computing fondamenti di sicurezza
Cloud Computing fondamenti di sicurezzaCloud Computing fondamenti di sicurezza
Cloud Computing fondamenti di sicurezza
 
Cloud computing per l'istruzione e la formazione
Cloud computing per l'istruzione e la formazioneCloud computing per l'istruzione e la formazione
Cloud computing per l'istruzione e la formazione
 
La scuola a prova di privacy
La scuola a prova di privacyLa scuola a prova di privacy
La scuola a prova di privacy
 
Machine learning: a cosa servono
Machine learning:   a cosa servonoMachine learning:   a cosa servono
Machine learning: a cosa servono
 
Le leggi fondamentali della stupidità
Le leggi fondamentali della stupiditàLe leggi fondamentali della stupidità
Le leggi fondamentali della stupidità
 
Strumenti e tecniche per il PM
Strumenti e tecniche per il PMStrumenti e tecniche per il PM
Strumenti e tecniche per il PM
 
Turismo e impresa
Turismo e impresaTurismo e impresa
Turismo e impresa
 
Dati della scuola
Dati della scuolaDati della scuola
Dati della scuola
 
La firma digitale: concetti e regole
La firma digitale: concetti e regoleLa firma digitale: concetti e regole
La firma digitale: concetti e regole
 
PMP - Generalità, Project Life Cicle e Organizzazioni, Processi e Aree di con...
PMP - Generalità, Project Life Cicle e Organizzazioni, Processi e Aree di con...PMP - Generalità, Project Life Cicle e Organizzazioni, Processi e Aree di con...
PMP - Generalità, Project Life Cicle e Organizzazioni, Processi e Aree di con...
 
1 quadro di riferimento normativo
1  quadro di riferimento normativo1  quadro di riferimento normativo
1 quadro di riferimento normativo
 
La cura del 202020
La cura del 202020La cura del 202020
La cura del 202020
 

Recently uploaded

4to. GRADO Primaria_ 4to EGB tecnologia-Bonardi(1).pdf
4to. GRADO Primaria_ 4to EGB tecnologia-Bonardi(1).pdf4to. GRADO Primaria_ 4to EGB tecnologia-Bonardi(1).pdf
4to. GRADO Primaria_ 4to EGB tecnologia-Bonardi(1).pdfPaulaBruzzo2
 
Santa Giovanna d'Arco, Patrona della Francia, 1412-1431.pptx
Santa Giovanna d'Arco, Patrona della Francia, 1412-1431.pptxSanta Giovanna d'Arco, Patrona della Francia, 1412-1431.pptx
Santa Giovanna d'Arco, Patrona della Francia, 1412-1431.pptxMartin M Flynn
 
Nuovo Progetto Italiano - 1. Livello elementare. Libro dello studente (A1-A2)...
Nuovo Progetto Italiano - 1. Livello elementare. Libro dello studente (A1-A2)...Nuovo Progetto Italiano - 1. Livello elementare. Libro dello studente (A1-A2)...
Nuovo Progetto Italiano - 1. Livello elementare. Libro dello studente (A1-A2)...holowawa
 
Transizione Energetica e Cooperazione: non solo CER
Transizione Energetica e Cooperazione: non solo CERTransizione Energetica e Cooperazione: non solo CER
Transizione Energetica e Cooperazione: non solo CERANCI - Emilia Romagna
 
Accessibilità, tra miti e realtà: gli errori da non compiere e le azioni da i...
Accessibilità, tra miti e realtà: gli errori da non compiere e le azioni da i...Accessibilità, tra miti e realtà: gli errori da non compiere e le azioni da i...
Accessibilità, tra miti e realtà: gli errori da non compiere e le azioni da i...Roberto Scano
 
Asou.Mbaye_La relazione sulle macchine termiche.pptx
Asou.Mbaye_La relazione sulle macchine termiche.pptxAsou.Mbaye_La relazione sulle macchine termiche.pptx
Asou.Mbaye_La relazione sulle macchine termiche.pptxnuriaiuzzolino1
 

Recently uploaded (6)

4to. GRADO Primaria_ 4to EGB tecnologia-Bonardi(1).pdf
4to. GRADO Primaria_ 4to EGB tecnologia-Bonardi(1).pdf4to. GRADO Primaria_ 4to EGB tecnologia-Bonardi(1).pdf
4to. GRADO Primaria_ 4to EGB tecnologia-Bonardi(1).pdf
 
Santa Giovanna d'Arco, Patrona della Francia, 1412-1431.pptx
Santa Giovanna d'Arco, Patrona della Francia, 1412-1431.pptxSanta Giovanna d'Arco, Patrona della Francia, 1412-1431.pptx
Santa Giovanna d'Arco, Patrona della Francia, 1412-1431.pptx
 
Nuovo Progetto Italiano - 1. Livello elementare. Libro dello studente (A1-A2)...
Nuovo Progetto Italiano - 1. Livello elementare. Libro dello studente (A1-A2)...Nuovo Progetto Italiano - 1. Livello elementare. Libro dello studente (A1-A2)...
Nuovo Progetto Italiano - 1. Livello elementare. Libro dello studente (A1-A2)...
 
Transizione Energetica e Cooperazione: non solo CER
Transizione Energetica e Cooperazione: non solo CERTransizione Energetica e Cooperazione: non solo CER
Transizione Energetica e Cooperazione: non solo CER
 
Accessibilità, tra miti e realtà: gli errori da non compiere e le azioni da i...
Accessibilità, tra miti e realtà: gli errori da non compiere e le azioni da i...Accessibilità, tra miti e realtà: gli errori da non compiere e le azioni da i...
Accessibilità, tra miti e realtà: gli errori da non compiere e le azioni da i...
 
Asou.Mbaye_La relazione sulle macchine termiche.pptx
Asou.Mbaye_La relazione sulle macchine termiche.pptxAsou.Mbaye_La relazione sulle macchine termiche.pptx
Asou.Mbaye_La relazione sulle macchine termiche.pptx
 

Machine learning concetti di base

  • 2. Cos’è il Machine Learning? mario.gentili@mariogentili.it 2 Machine Learning – ML = apprendimento automatico delle macchine Apprendimento = processo attraverso cui si diventa più abili, precisi e veloci a compiere un certo compito, in modo tale che chi ha appreso a fare qualcosa, successivamente la fa meglio e più velocemente di prima. Macchine = computer, che elaborano algoritmi che rappresentano dei modelli matematici. Esigenza: analizzare grandissime quantità di dati (Big Data), rintracciando al loro interno dei pattern o dei comportamenti ricorrenti in modo da estrarre automaticamente caratteristiche e previsioni.
  • 3. Definizione di Machine Learning? mario.gentili@mariogentili.it 3 Nel 1950 Arthur Samuel, uno dei pioniere dell’Intelligenza Artificiale e della programmazione di software capaci di giocare a scacchi, diede una definizione informale di machine learning, dicendo che: machine learning è il campo di studio che dà ai computer l’abilità di apprendere (a realizzare un compito) senza essere esplicitamente programmati a farlo. Più di recente è stato Tom Mitchell, professore dell’Università di Carnegie Mellon, a dare una definizione formale di machine learning, dicendo che: Si dice che un programma impara da una certa esperienza E rispetto a una classe di compiti T ottenendo una performance P, se la sua performance P nel realizzate i compiti T, migliora con l’esperienza E. Più semplicemente: un programma apprende dall’esperienza a realizzare un compito se le sue prestazioni migliorano con il tempo in cui ripete quel compito. Una ML implementa un modello matematico, realizzato attraverso del software, per simulare una rete di neuroni biologici (equivalente ad un’area del nostro cervello).
  • 4. Luoghi comuni vs realtà mario.gentili@mariogentili.it 4 L’utilizzo delle ML è ormai pervasivo: dalla promessa delle auto senza guidatore, alle nuove tecniche della medicina e dell’industria, alla gestione del territorio, all’Internet of things, ai nuovi modi di lavoro e alle nuove professionalità. Rappresentano quindi un’opportunità unica di crescita individuale, sociale e industriale. I robot stanno arrivando, e prenderanno il nostro lavoro! Falso: le ML possono fare il nostro lavoro più velocemente e con più precisione di quanto noi possiamo fare! Le ML non sono e non saranno motivo di perdita di lavoro, ma il lavoro cambierà. I ruoli saranno più creativi e specializzati. Migliorare le informazioni significa avere una modellistica della realtà migliore e avere modelli più reali significa ottenere migliori interpretazioni della realtà e migliori previsioni. In questo modo, le persone che utilizzano le ML potranno automatizzare il lavoro noioso e concentrarsi su quello creativo per migliorare le proprie condizioni di vita e quelle del suo ecosistema.
  • 5. Aspetti sociali delle ML mario.gentili@mariogentili.it 5 Affermazione delle Human Enhancement Technologies (HET) in grado di agire in ogni campo di applicazione: da quello medico a quello farmacologico a quello del tempo libero e dello sport. Ma anche quello della realtà virtuale e di quella aumentata che hanno nelle ML il loro propulsore. Luogo virtuale = NON è una finzione, ma una visione diversa della realtà Visione complessa e frattale di tutti i differenti aspetti culturali, politico-sociali, economici, che si integrano in strategie, interventi, fatti, ruoli, competenze in grado di contribuire allo sviluppo comunitario e paritario degli individui.
  • 6. Aspetti sociali delle ML mario.gentili@mariogentili.it 6 Le ML, attraverso il computer si possono considerare come una psico-tecnologia, che estende la mente così come altre tecnologie “fisiche”, come la macchina o la bicicletta, estendono il corpo… attraverso il computer possiamo penetrare nello schermo e accedere ad un mondo che è come un immaginario oggettivo. La Rete si può considerare come una psico-tecnologia che estende l’individuo a favore dell’Intelligenza Collettiva. Nella Rete si definisce l’ambiente cognitivo, l’augmented mind, fatto da elementi individuali che confluiscono continuamente in ambienti collettivi. Tesi sostenuta in un’intervista del 1998 da Derrick De Kerckhove, filosofo, sociologo e futurologo, e allievo di Marshall McLuhan. fu rilasciata a Bologna per RAI-MediaMente.
  • 7. Aspetti sociali delle ML mario.gentili@mariogentili.it 7 Transumanesimo, movimento culturale che sostiene l’uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l’invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione meta-umana.
  • 8. Dalla rete neurale biologica alla rete artificiale mario.gentili@mariogentili.it 8 Le ML simulano i diversi aspetti legati al comportamento e alle capacità del cervello umano: • elaborazione “intelligente” delle informazioni, • elaborazione distribuita e condivisa, • elevato livello di parallelismo (il cervello è capace da 4 a 7 attività in parallelo), • facoltà di apprendimento, di generalizzazione e di adattamento, • alta tolleranza ad informazioni poco precise (o assenti e/o sbagliate).
  • 9. La rete neurale biologica mario.gentili@mariogentili.it 9 • Soma: nucleo della cellula (patrimonio genetico + funzioni cellulari) • Dendriti: ricevono le informazioni dagli altri neuroni e le trasferiscono al nucleo della cellula (input) • Assone: riceve le informazioni dal nucleo cellulare e le trasferisce verso gli altri neuroni (output) • Bottone sinaptico o Sinapsi: punto di contatto tra l’assone di un neurone (neurone presinaptico) e il ramo dendritico di un altro neurone (neurone post-sinaptico). È il punto in cui avviene il passaggio del segnale con un processo elettrochimico.
  • 10. Dalla rete neurale biologica alla rete artificiale mario.gentili@mariogentili.it 10 La trasmissione delle informazioni fra i neuroni è paragonabile alla trasmissione di un segnale elettrico detto potenziale d’azione che può essere eccitatorio o inibitorio. L’assone conduce il potenziale d’azione in direzione centrifuga verso altri neuroni. L’assone ha un diametro uniforme ed è un ottimo conduttore grazie agli strati di mielina. La parte terminale dell’assone è rappresentata dai bottoni sinaptici. Attraverso questi bottoni un assone può prendere contatto con i dendriti o il corpo cellulare di altri neuroni affinché il potenziale d’azione si propaghi, con una reazione a catena, lungo un circuito neuronale.
  • 11. Dalla rete neurale biologica alla rete artificiale mario.gentili@mariogentili.it 11 La quantità di segnale (informazione) trasmessa dal neurone presinaptico verso il neurone postsinaptico dipende da diversi fattori: • Intensità del segnale in entrata (anche ricezione di più segnali da neuroni diversi), • Forza delle sinapsi dei neuroni in entrata (rilascio dei neurotrasmettitori), • Soglia di attivazione del neurone ricevente (superata una certa soglia di potenziale elettrico, il neurone postsinaptico si attiva e genera a sua volta un segnale che può essere propagato verso gli altri neuroni). Il neurone postsinaptico, può avere due comportamenti: Passivo quando i segnali ricevuti sono di piccola intensità (variazione di potenziale di pochi mV) e quindi l’impulso non viene generato Attivo, quando i segnali ricevuti sono di elevata intensità (variazione di potenziale >= soglia) e quindi vi è la generazione di un impulso elettrico (spike o sparo).
  • 12. Dalla rete neurale biologica alla rete artificiale mario.gentili@mariogentili.it 12 Alcuni dati numerici: • il cervello umano ha oltre 1.000 miliardi (1012) di neuroni, • numero di connessioni (sinapsi) per neurone: da circa 10.000 a 100.000, • intensità del potenziale d’azione da -30 a + 30 mV, • velocità di trasmissione del potenziale d’azione lungo l’assone: 120 m/s (432km/h), • il tempo di attivazione di un neurone è ˜ .001 secondi, • calcoli paralleli da 4 a 7 simultaneamente, • tempo di riconoscimento di una scena è ˜ .1 secondi.
  • 13. Le reti artificiali mario.gentili@mariogentili.it 13 Hanno origine nel 1949 con McCulloch & Pitts che propongono il loro neurone artificiale che schematicamente, riproduce il neurone biologico
  • 15. Le reti artificiali mario.gentili@mariogentili.it 15 In questo caso si ha una funzione di attivazione “a gradino”, cioè una funzione discreta e discontinua, detta anche treshold. Questa funzione permette la separazione lineare dei dati d’ingresso in due classi: quelle rappresentati dalla funzione di attivazione = 1 e quelle rappresentate dalla funzione di attivazione = 0. Questa sola funzionalità del neurone artificiale rappresenta un forte limite e non permette di risolvere problemi più complessi. In ogni caso, il possiamo utilizzare il neurone artificiale per realizzare le tre funzioni logiche di AND, OR e NOT.
  • 16. Esempio implementazione funzione AND mario.gentili@mariogentili.it 16
  • 17. Esempio implementazione funzione OR mario.gentili@mariogentili.it 17
  • 18. Esempio implementazione funzione NOT mario.gentili@mariogentili.it 18
  • 19. Il percettrone mario.gentili@mariogentili.it 19 Nel 1958, J. Von Neumann nella sua opera "The computer and the brain" esamina le soluzioni proposte dai precedenti autori sottolineando la scarsa precisione che queste strutture possedevano per potere svolgere operazioni complesse. Nello stesso anno, F. Rosenblatt nel libro "Psychological review" introduce il primo schema di rete neurale, detto Perceptron (percettrone), per il riconoscimento e la classificazione di forme, allo scopo di fornire un’interpretazione dell’organizzazione generale dei sistemi biologici. Costituisce un progresso decisivo rispetto al modello binario di McCulloch e Pitts, perché i suoi pesi sinaptici sono variabili, così come anche il valore soglia, anziché = +1 e -1, e quindi il percettrone è in grado di apprendere non in maniera discreta e lineare, ma in maniera progressiva e continua (comportamento tipico della logica fuzzy). In questo caso la funzione di attivazione non è più a gradino, ma è rappresentabile tramite una sigmoide:
  • 20. Il percettrone mario.gentili@mariogentili.it 20 Il Perceptron, che rappresenta la forma più semplice di rete artificiale, non è altro che una collezione di neuroni McCulloch e Pitts con un insieme di ingressi e relativi pesi per stabilire il valore dell’output finale: In un Perceptron gli ingressi sono, per convenzione, quasi sempre disegnati come cerchi, proprio come i neuroni, il che genera un po’ di confusione, quindi si evidenziano gli input in un colore più chiaro. I neuroni, che rappresentano la parte computazionale, sono indicati con un cerchio nero. I neuroni comprendono anche la soglia che, in genere non si rappresenta graficamente (come invece riportato in figura, solo per motivi di chiarezza). È da notare che i neuroni del Perceptron sono completamente indipendenti l’uno dall’altro. Ogni neurone concorre all’output solo se riesce a sparare; ovvero se moltiplicando i propri input per i relativi pesi, sommandoli tutti insieme, e confrontando il risultato con la propria soglia, l’output ottenuto riesce a superarla.
  • 21. Il percettrone mario.gentili@mariogentili.it 21 Anche i pesi che vanno in ogni neurone sono separati tra loro, quindi l’unica cosa che i neuroni condividono sono gli input, poiché ogni neurone vede tutti gli ingressi della rete. Gli input non possono cambiare, perché sono esterni, quindi, durante il calcolo, si possono modificare solo i pesi e la soglia. Questo ci permette di asserire che la maggior parte della componente computazionale della rete (per esempio, durante l’apprendimento) è proprio nella modifica del valore dei pesi, che non appartengono al neurone: questo è proprio il modello della sinapsi! Quindi, per permettere a un neurone di lavorare, la domanda che dobbiamo porci è: come cambiare i pesi e le soglie dei neuroni in modo che la rete ottenga la risposta giusta più spesso? Analogamente al neurone McCulloch e Pitts, dove i pesi erano etichettati come wi, con l’indice i che poteva assumere i valori da 1 a n, con n = numero di input, anche nel caso del percettore esiste una simbologia analoga per indicare i pesi che entrano nei neuroni. In questo caso, il peso si indica con wij, dove: • i= valore del nodo di input, • j = valore del neurone su cui insiste il peso. Così, ad esempio, w32 è il peso che collega il nodo di input 3 al neurone 2.
  • 22. Il concetto di apprendimento nelle reti artificiali mario.gentili@mariogentili.it 22 Le RETI NEURALI non sono programmate da un esperto umano ma si autodefiniscono mediante apprendimento automatico. L’ apprendimento in una RN consiste nella modifica delle connessioni effettuata mediante una regola di apprendimento. Meglio: per apprendimento si intende il processo di aggiornamento della struttura interna di un sistema in risposta a stimoli esterni, al fine di eseguire una specifica attività. APPRENDERE significa: • aggiustare i pesi delle sinapsi al fine di ridurre l’errore fra il valore di output generato dalla rete neurale e l’output corretto, • stabilire un processo iterativo: analogamente all’apprendimento per esperienza, che permette di ottenere un output sempre più significativo (preciso ed accurato).
  • 23. Perché è necessario l’apprendimento mario.gentili@mariogentili.it 23 È necessario l’apprendimento per permettere ad una rete neurale di: • memorizzare informazioni imprecise o che contengono rumore, senza che venga alterata la qualità della risposta della rete neurale, • generalizzare da concetti appresi a concetti sconosciuti (previsione), • elaborare molto più velocemente rispetto al cervello umano.
  • 24. La matrice di confusione mario.gentili@mariogentili.it 24 Misura una serie di indici che permettono di definire l’affidabilità di una rete neurale di tipo «classificatore»:
  • 25. La matrice di confusione mario.gentili@mariogentili.it 25 Nel caso di problema a due classi la matrice di confusione assume una forma particolare (2 classi, positivi vs negativi) ESEMPIO: classificazione tra malati (positivi) e sani (negativi) • CLASSIFICAZIONE CORRETTA: • Veri positivi: pazienti malati classificati come malati • Veri negativi: pazienti sani classificati come sani • CLASSIFICAZIONE ERRATA: • Falsi positivi: pazienti sani classificati come malati • Falsi negativi: pazienti malati classificati come sani
  • 26. Tipologie di apprendimento mario.gentili@mariogentili.it 26 Il criterio più comune è la distinzione degli algoritmi tra supervisionati e non supervisionati. Un altro criterio interessante è il tipo di apprendimento, che può essere passivo, dove l’apprendista apprende solo da esempi del training set, oppure attivo, o adattivo, in quanto l’apprendista apprende anche durante il funzionamento. I tipi di apprendimento più utilizzati sono: • Supervisionati, • Non supervisionati, • Semi-supervisionati, • Apprendimento per rinforzo. È importante evidenziare che i modelli di previsione sono sempre modelli interpretativi di eventi passati, quindi basandoci su dataset già esistenti, possiamo predire, sebbene sottoposti a vincoli e condizioni, la probabilità che un evento possa accadere o la vicinanza ai vecchi casi.
  • 27. Apprendimento supervisionato mario.gentili@mariogentili.it 27 Si può parlare di metodo supervisionato se si utilizza un dataset che contiene delle variabili, una delle quali è un’etichetta riferimento (o gold standard). gold standard = obiettivo finale della classificazione In base al gold standard, che ci dice che ogni caso è da intendersi in un dato modo, tutte le altre variabili sono utilizzate per costruire una logica di classificazione. A seconda del tipo di output, la classificazione sarà binaria, se include solo due classi (A o B?), oppure multiclasse se è possibile avere più di due output (A o B o C?). Regressione = classificazione di un gold standard numerico Quando l’etichetta è di tipo numerico abbiamo invece delle tecniche basate sulla regressione, che è sempre una tecnica di tipo supervisionato. Ad esempio, quando si verifica per un dataset l’esistenza di una relazione tra altezza e peso. Tramite una funzione lineare di regressione si verifica se esiste una relazione lineare tra le due variabili. Questo ci permette di classificare nuovi soggetti in un range di peso conoscendo la loro altezza, o viceversa. L’output della regressione è di tipo quantitativo.
  • 28. Apprendimento non supervisionato mario.gentili@mariogentili.it 28 Si basa fondamentalmente sul clustering o sulle regole di associazione. Nel clustering partiamo da un dataset nel quale, a partire dalle caratteristiche di un gruppo di items, essi vengono raggruppati in base a quanto essi sono tra loro simili o dissimili.
  • 29. Tipologie di apprendimento per alcuni degli algoritmi più utilizzati mario.gentili@mariogentili.it 29
  • 30. Tipologie di apprendimento per alcuni degli algoritmi più utilizzati mario.gentili@mariogentili.it 30