Presentazione con audio a Forum P.A.
David Osimo e l'Innovation without permission.
http://saperi.forumpa.it/story/42450/david-osimo-e-linnovation-without-permission-il-government-20-forum-pa-2010
18-05-2010
Presentazione con audio a Forum P.A.
David Osimo e l'Innovation without permission.
http://saperi.forumpa.it/story/42450/david-osimo-e-linnovation-without-permission-il-government-20-forum-pa-2010
18-05-2010
Open gov, opendata, smartcity: la rivoluzione digitale nelle mani dei cittadiniCarlo Reggiani
Articolo pubblicato sul Notiziario dell'Ordine Ingegneri di Verona, numero 1-2014
Con la collaborazione di Flavia Marzano, Gianluigi Cogo, Michele Vianello, Stefano Flaim
Il "Data divide". Criticità e prospettive dell'Open Data nella PA italianaUgo Bonelli
La crescente diffusione di iniziative Open Data della pubblica Amministrazione locale (offerta) trova ancora una limitata domanda da parte dei potenziali utilizzatori (imprese e sviluppatori). La presentazione cerca di delineare una mappatura delle progettualità esistenti e nello stesso tempo di evidenziare quelle che sembrano le principali criticità emerse nello sviluppo di queste iniziative. Se, da un lato è auspicabile una progressiva "apertura" della PA grazie a dati e informazioni liberamente disponibili, dall'altro è necessario non ricoprire tali attività di proprietà taumaturgiche; impatti, regole e standard sono, infatti, ancora lungi dall'essersi consolidati. Le principali problematiche nelle PA riguardano aspetti organizzativi e gestionali per raggiungere "l'obiettivo dato" pubblico aperto, tenendo ben presente che tali progetti sono solo una parte, un "di cui", di una ben più ampia strategia di Open Government.
Capitale Sociale e Web - Idee per Idee [che meritano di essere diffuse]Marco Dal Pozzo
Quanto sono importanti le connessioni nei Social Media?
Come si puo' perseguire la via verso il Benessere e la Saggezza dei Singoli e delle Imprese?
Qualche considerazione ed un modello che considera l'importanza dei Giornali evidenziando le responsabilita' in gioco.
#parmacamp del 9 Aprile 2011
Il convegno offre ai partecipanti degli schemi operativi per pianificare una operazione di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti on line a partire dalle indicazioni contenute nelle Linee Guida. L’obiettivo è di fornire gli elementi indispensabili per migliorare la qualità dei siti Web della PA sia sotto il profilo dei contenuti offerti che rispetto alla prospettive dell’integrazione di strumentazione web 2.0, di servizi di e-government e di sistemi di knowledge management.
Prendendo come spunto le “Linee Guida Brunetta” pubblicate il 26 luglio 2010, questo convegno si propone di illustrare la normativa rilevante in materia di siti Web pubblici e di offrire gli schemi operativi per pianificare una operazione di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti e dei servizi offerti sul Web da parte delle Amministrazioni Pubbliche.
Alla luce dei recenti interventi legislativi, gli Enti hanno infatti bisogno di un quadro sistematico ed aggiornato degli aspetti di cui tenere conto in tutte le attività collegate ai Website pubblici; una loro mancata valutazione - oltre ad impedire all’Amministrazione di conseguire gli attesi benefici in termini di efficienza e trasparenza - rappresenta una violazione degli obblighi normativi ed espone la PA e gli agenti pubblici a sanzioni e responsabilità.
I siti web delle pubbliche amministrazioniGianluigi Cogo
Convegno/Seminario:
I SITI WEB DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI DOPO LE 'LINEE GUIDA BRUNETTA
Norme, obblighi e sanzioni, tecnologie e modelli organizzativi
IL NUOVO POTERE DEI CONSUMATORI SUL WEB
ROMA, 6 MAGGIO 2008
Economia e cultura dei social network.
Davide Bennato
Direttore di Ricerca della Fondazione Luigi Einaudi di Roma
Docente di Teoria e Tecniche Nuovi Media Univ. "La Sapienza" Roma
Chi sono i lobbisti e cosa fanno? L'l’attività di lobbying è strettamente connessa con l’esercizio della democrazia. n molti ancora pensano che il lavoro del lobbista consista nel frequentare salotti mondani, partecipare alle cene, passare le proprie giornate in locali alla moda nei pressi dei Palazzi del Potere, sorseggiando champagne in compagnia di persone influenti. Ma le cose non stanno proprio così.
Open gov, opendata, smartcity: la rivoluzione digitale nelle mani dei cittadiniCarlo Reggiani
Articolo pubblicato sul Notiziario dell'Ordine Ingegneri di Verona, numero 1-2014
Con la collaborazione di Flavia Marzano, Gianluigi Cogo, Michele Vianello, Stefano Flaim
Il "Data divide". Criticità e prospettive dell'Open Data nella PA italianaUgo Bonelli
La crescente diffusione di iniziative Open Data della pubblica Amministrazione locale (offerta) trova ancora una limitata domanda da parte dei potenziali utilizzatori (imprese e sviluppatori). La presentazione cerca di delineare una mappatura delle progettualità esistenti e nello stesso tempo di evidenziare quelle che sembrano le principali criticità emerse nello sviluppo di queste iniziative. Se, da un lato è auspicabile una progressiva "apertura" della PA grazie a dati e informazioni liberamente disponibili, dall'altro è necessario non ricoprire tali attività di proprietà taumaturgiche; impatti, regole e standard sono, infatti, ancora lungi dall'essersi consolidati. Le principali problematiche nelle PA riguardano aspetti organizzativi e gestionali per raggiungere "l'obiettivo dato" pubblico aperto, tenendo ben presente che tali progetti sono solo una parte, un "di cui", di una ben più ampia strategia di Open Government.
Capitale Sociale e Web - Idee per Idee [che meritano di essere diffuse]Marco Dal Pozzo
Quanto sono importanti le connessioni nei Social Media?
Come si puo' perseguire la via verso il Benessere e la Saggezza dei Singoli e delle Imprese?
Qualche considerazione ed un modello che considera l'importanza dei Giornali evidenziando le responsabilita' in gioco.
#parmacamp del 9 Aprile 2011
Il convegno offre ai partecipanti degli schemi operativi per pianificare una operazione di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti on line a partire dalle indicazioni contenute nelle Linee Guida. L’obiettivo è di fornire gli elementi indispensabili per migliorare la qualità dei siti Web della PA sia sotto il profilo dei contenuti offerti che rispetto alla prospettive dell’integrazione di strumentazione web 2.0, di servizi di e-government e di sistemi di knowledge management.
Prendendo come spunto le “Linee Guida Brunetta” pubblicate il 26 luglio 2010, questo convegno si propone di illustrare la normativa rilevante in materia di siti Web pubblici e di offrire gli schemi operativi per pianificare una operazione di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti e dei servizi offerti sul Web da parte delle Amministrazioni Pubbliche.
Alla luce dei recenti interventi legislativi, gli Enti hanno infatti bisogno di un quadro sistematico ed aggiornato degli aspetti di cui tenere conto in tutte le attività collegate ai Website pubblici; una loro mancata valutazione - oltre ad impedire all’Amministrazione di conseguire gli attesi benefici in termini di efficienza e trasparenza - rappresenta una violazione degli obblighi normativi ed espone la PA e gli agenti pubblici a sanzioni e responsabilità.
I siti web delle pubbliche amministrazioniGianluigi Cogo
Convegno/Seminario:
I SITI WEB DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI DOPO LE 'LINEE GUIDA BRUNETTA
Norme, obblighi e sanzioni, tecnologie e modelli organizzativi
IL NUOVO POTERE DEI CONSUMATORI SUL WEB
ROMA, 6 MAGGIO 2008
Economia e cultura dei social network.
Davide Bennato
Direttore di Ricerca della Fondazione Luigi Einaudi di Roma
Docente di Teoria e Tecniche Nuovi Media Univ. "La Sapienza" Roma
Chi sono i lobbisti e cosa fanno? L'l’attività di lobbying è strettamente connessa con l’esercizio della democrazia. n molti ancora pensano che il lavoro del lobbista consista nel frequentare salotti mondani, partecipare alle cene, passare le proprie giornate in locali alla moda nei pressi dei Palazzi del Potere, sorseggiando champagne in compagnia di persone influenti. Ma le cose non stanno proprio così.
INTRODUZIONE
Fare lobbying è un attività complessa che richiede una serie di competenze e capacità tecniche e relazionali attraverso le quali il professionista delle relazioni istituzionali è in grado di informare i decisori politici su problemi rilevanti e persuaderli delle proprie valutazioni. Affinché queste attività possano risultare incisive ed efficaci il lobbista deve essere capace di sintetizzare la natura dei problemi e degli interessi di cui si fa portavoce e comunicarli in maniera appropriata rispettando ruoli istituzionali, tempi e modalità comunicative.
È per questo che Running, esperto nella comunicazione e nella formazione politica ed istituzionale, e Reti S.p.A., società di lobbying e public affairs, sono impegnate da anni nella ideazione e realizzazione di percorsi di formazione mirati, nel tentativo di costruire professionalità competenti che partendo dalle conoscenze dei nuovi assetti istituzionali, siano capaci di interpretare il cambiamento e di rispondere in modo efficace alle esigenze dei rapporti tra pubblico e privato, nel tentativo di contribuire a delineare anche in Italia uno scenario in cui politici, authorities ed enti regolatori lavorino per conciliare tra loro interessi diversi.
OBIETTIVI E PRESENTAZIONE DEL CICLO DI INCONTRI
La presente offerta formativa rappresenta un ulteriore step nel processo di formazione dei professionisti delle relazioni istituzionali e nel percorso di sensibilizzazione su queste tematiche presso i vari pubblici di riferimento, che Running e Reti hanno intrapreso fin dal principio della propria attività. L’obiettivo è quello di perfezionare le tecniche, gli strumenti e le metodologie dei professionisti che hanno già maturato un’esperienza nel settore delle relazioni istituzionali, ma che intendono approfondire le proprie conoscenze e migliorare le proprie abilità in un processo di formazione continua e di affinamento del proprio know how. La modalità formativa individuata a tale scopo è quella del ciclo di incontri su tematiche specifiche, con i naturali interlocutori di chi svolge la professione del lobbista: capi uffici legislativi, portavoce, capi di gabinetto, segretari particolari, ex uomini politici, individuati sia per il grado di coinvolgimento nei principali meccanismi istituzionali, che per le spiccate capacità comunicative e relazionali, si renderanno disponibili a mettere in campo la propria esperienza per condividere ed evidenziare specifici aspetti del ruolo istituzionale che ricoprono. Suggerimenti, spunti di riflessione e trucchi del mestiere, appresi direttamente da chi conosce dall’interno i meccanismi del decision making: una fonte inestimabile di informazioni per chi debba interfacciarsi con decisori e regolatori per promuovere in maniera legittima e trasparente gli interessi che rappresenta. Attraverso questa formula innovativa Running, in collaborazione con Reti, si pone l’obiettivo di migliorare le competenze e le abilità tecniche e metodologiche di chi svolge la professione del lobbista e di contribuire al processo di costruzione del dialogo e della condivisione tra soggetti istituzionali, decisori pubblici e portatori di interessi particolari.
Rappresentanza Permanente d'Italia presso la UEtelosaes
Cos'è la Rappresentanza Permanente. La Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea: struttura e funzioni. Carlo Calenda, il nuovo Rappresentante Permanente italiano presso l’Unione Europea. La nomina di Calenda, un politico estraneo al mondo della diplomazia, è una vera rivoluzione per l’Italia, in quanto il posto di Rappresentante Permanente, è stato storicamente assegnato ad un Ambasciatore. Dopo l’annuncio della nomina, è scoppiato il “caso Calenda”: oltre 250 tra giovani diplomatici e Ambasciatori veterani hanno scritto due diverse lettere al Governo, per manifestare disappunto e preoccupazione...
Italia 2.0 - L'inarrestabile corsa verso un nuovo PaeseDino Amenduni
Politica, comunicazione, opinione pubblica:
l’inarrestabile corsa verso un nuovo Paese (slideshow presentato al Collegio di Milano, 30 maggio, corso di cultura e innovazione digitale)
I quotidiani italiani: informazioni sui principali quotidiani e vocabolario specifico dei giornali. Pensato per studenti austriaci di italiano come LS.
Tra complessità e banalizzazione, un’etica della comunicazione politica
Le slide di Andrea Camorrino durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
La comunicazione politica attraverso i social networkAgnese Vellar
Ricerca svolta per il corso di SOCIAL MEDIA - Università degli Studi di Torino. Dipartimento di Culture, Politica e Società.
Comparazione della comunicazione di Matteo Salvini e Matteo Renzi
Analisi effettuata utilizzando il tool Amico.ws.
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social mediaProforma
A. Come la politica dovrebbe comunicare online: la guida di Twitter
B. Politica e social media: regole minime di sopravvivienza
C. Cinque post di successo sui social media
(Moduli presentati allo IED, Roma, 17 dicembre 2015)
Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le docenzeProforma
1. Lavorate per tutti i politici che vi chiamano?
2. Voglio fare comunicazione politica: mi date un consiglio?
3. Esiste un pro lo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
4. Manifesti elettorali: faccioni sì o faccioni no?
5. Non avete paura che le vostre campagne siano oggetto di satira?
6. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale e vuole fare il primo passo su Facebook: meglio usare un pro lo o aprire una pagina pubblica?
7. Chi deve gestire gli account social dei politici in campagna elettorale
(il candidato, i comunicatori, entrambi)?
8. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
9. È e cace l’utilizzo dei social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
10. Il marketing virale può aiutare la politica?
(slide presentate allo IED, corso universitario in comunicazione politica, giovedì 26 novembre 2015)
Comunicatori (e) permanenti - cosa cambia nell'era dei parrucchieri-influencerProforma
Come si vende un prodotto, raccontare un'idea, vincere una campagna elettorale in un momento della storia in cui i parrucchieri sono tra i cinque professionisti con la maggiore credibilità e un "uomo qualunque" è ritenuto più credibile di un politico, un giornalista, un prete?
Le sfide di questa fase della storia della comunicazione commerciale, istituzionale e politica sono molto grandi e non tutte sono gestibili con facilità. Porsi alcune domande e provare a dare alcune risposte rapide è l'obiettivo di queste slide che ruotano attorno ad alcuni principi.
- La pubblicità è in questo momento lo strumento di persuasione meno convincente tra quelli a disposizione
- Le persone di cui storicamente "ci si fidava" non hanno più questo potere, che ora pare in mano all'uomo qualunque, al passante, all'utente di Internet che condivide un link. Questo comporta un profondissimo shock nelle modalità di formazione dell'opinione pubblica, modalità peraltro non facilmente tracciabili perché fortemente dispersive e atomizzate;
- chi conosce davvero il proprio interlocutore digitale, sa cosa vuole, di cosa ha bisogno, cosa lo annoia ha un enorme vantaggio competitivo su chi invece pensa di poter "vendere" qualcosa basandosi sulla sola forza della comunicazione
- Qualsiasi atto di comunicazione deve tenere conto dei meccanismi neurali che portano alla presa di decisioni. Non basta "avere ragione", essere "razionali": serve assecondare i meccanismi cerebrali semplici, quelli che fanno capo al "sistema 1" per com'è stato descritto da Daniel Kanheman
- Raccontare storie (cioè ordinare i contenuti secondo un formato narrativo e non solo descrittivo) diventa dunque sempre più importante per raggiungere correttamente i destinatari.
I siti di social network da fenomeni di costume per adolescenti stanno acquisendo sempre maggiore rilievo economico. Quali sono i motivi del loro successo e come il mondo del business e la pubblica amministrazione possono trarre giovamento dalle possibilità che essi offrono?
Project work presentato all'esame del corso di Social Media Web Smart Apps tenuto dal professore Gianluigi Cogo presso l'Università di Informatica Ca' Foscari di Venezia
Il ruolo dei social media nelle organizzazioni moderne: profili comportamenta...Dario Bellanuova
Ho avuto l'opportunità di concludere il mio percorso di studi con un argomento attuale e molto vicino alla mia esperienza lavorativa.
Ho scritto questa Tesi dopo aver collaborato come consulente di alcune PMI e ho notato come questo settore incredibilmente fosse un taboo.
Molte aziende ignorano la propria presenza sui principali Social Network e spesso il contenuto presente è privo di qualsiasi forma di moderazione.
All'interno viene descritto il nuovo Social Leader ed alcuni spunti utili su come utilizzare i Social Media all'interno della organizzazione moderna non solo per acquisire nuovi clienti ma sopratutto per motivare o fidelizzare i propri dipendenti.
1. Lobby 2.0 i Social Media per sostenere il vostro caso
2. La istituzionistanoperdendopotere L’attivitàdi Lobbying sièsemprebasatasustati, governoeistituzionimolto potenti E ora? Siamonell’epocadeideicison makers semprepùdeboli Il processodi Decision making èglobaleebasatosuuna “retediresponsabilità” I Cittadiniconnessi son semprepiù parte diquestoprocesso
3. Lobbying 1.0 Rivolta ad influenzare la legislazione Punta molto ad incontrarela persona giustacui esporreilcaso in unarelazone one-to.one Cercadiinstaurareunaattivitàdicoalition building trainteressi Non ha bisognodimoltatrasparenza : èfattadicampagne PR rivolte ad influenzare I decision-makers
12. Energia Nucleare Far Lobbying presso I parlamentiogoverni non serve piuttosto Ascoltare le preoccupazioni, rafforzarecomunitàesperteelocali, discutere con loro, attivarecmunitàscientifichecredibili , descrivere le alternative renderenotidatisullasicurezzaesugliinteressi E’ un lungoedincertoprocesso in due direzioni, Non unacampagna
13. C’E BISOGNO DI UN NUOVO APPROCCIO A real, transparent, personalized, participatoryconversationtoimplementit
14. US Dept. of Energy : include industria , stakeholders e comunità nel processo of Open Government
15. ITALia: raddoppio dell’Iva sulla Pay tv 2008 ilgov ha decisoilraddoppiodell’IVAsulla Pay TV dal 10 to 20 % Forte reazione PR : articoli, lettereai MP, media etc. La novità: moltepaginefacebook, diclienti, petizioni on line . Unacampagandal basso I New media hannoaiutato ad amplificareeallargarel’audience
16. MA… La leggeèpassata I supporters eclientidellapiattaformasisonolamentatiperchè I costivenivanogiratilorointegralmente Mentreinveceattraversoaltricanali la societàlanciavaoffertediriduzione Se entrate in unaconvesrazionedirettahaipiù audience ma perdiilcontrollo Nonpuoiabbandonare
17. Mesi dopo : la conversazione continua . Attenzione !
18. MEDIASET E SKY = un qualunque utilizzatore che carica video sulla rete ? In 2010 UN DECRETO ROMANI HA CERCATO DI IMPORRE LE STESSE REGOLE E LIMMITI ALLA PIATTAFORME ON LINE IMPOSTE AI BROADCASTERS TRADIZIONALI YouTube = blogger = Mr. Berlusconi= Mr. Murdoch’s ? UN ARGOMENTO DI GRANDE INTERESSE PER LE GRANDI CORPORATION ON LINE QUESTIONE DI VITA O MORTE PER MILIONI DI BLOGGERS E INTERNET USERS
19. LA SCELTA E’ STATA: LET THE PEOPLE PREVAIL LE BIG COMPANIES SONO RIMASTE IN SILENZIO HANNO PRESO LA INIZIATIVA I BLOGGERS LE AssociatZIONI DEI PICCOLI service providers GLI INDIVIDUI CONNESSI SU FB E TWITTER ALCUNI MOLTO CRITICI VERSO LE BIG COMPANIES ON LINE MOLTE PROPOSTE LA LEGGE E’ STATA PARZIALMENTE EMENDATA E OGGI DEVE REGOLARLA L’AUTORITY COMUNICAZIONI
29. UN CAMBIO DIPARADIGMA La Governance è globale, il mondo è piatto gli stati restano nazionali ancorchè indeboliti.. Lo spazio pubblico (e di potere) si sposta dalle istituzioni alla comunicazione da tempo Media sono ” l’ambito in cui il potere viene deliberato” La novità è la crescita della auto-comunicazione di massa , web 2.0. (Manuel Castells Comunicazione e Potere)
30. Istituzioni, Società a Rete e Web 2.0 I cambiamenti istituzionali corrispondono a questo cambio di paradigma ? Dal punto di vista delle politiche (e crisi) dell’economia è più evidente nelle scelte istituzionali e attori sociali, meno Meno evidente nelle pratiche di governo Nel mondo anglosassone si definisce questo sforzo : Gov.2.0, Open Government e di Open Data
31. VERSO LO STATO STRATEGICO Globalizzazione, finanziarizzazione, aumento della aspettativa di vita + crisi economica e finanziaria Rivoluzione tecnologica, Socializzazione delle tecnologie, condivisione, personalizzazione delle scelte…. Riduzione del ruolo degli stati nazionali con una vera e propria destrutturazione del potere Aumento delle risposte private e sociali
37. Definizioni Gov 2.0 : trasparenza, collaborazione , impegno cittadini, innovazione, efficienza , e-democracy Open Data : far si che i dati pubblici siano facilmente rintracciabili, accessibili e disponibili liberamente senza restrizioni L’insieme vinee definito open governament
43. Gov 2.0 and Open Data Sustainability Open Data Success Stories- I Municipi : United States Washington DC San Francisco New York City Seattle Portland 33 33
44. Open DataCollaborazioneecondivisionemultilivello (stato, provincia, comune) BC’s Integrated Cadastral Information Society - Great “Open Data” Sharing model Data collaboration among municipalities, the province and private sector utilities Open access to the public 34 34 Gov 2.0 and Open Data Sustainability http://www.icisociety.ca/
60. Istituzioni internazionali Istituzioni Politici nazionali Stampa tv Politici locali Media tradizionali Aziende non in rete Manager e dipendenti pubblici Radio E-governament Decision making Aziende in rete Flussi di informazione Social networks New media bloggers,networks,web-press,etc. Global companies Networked individuals Società a rete
61. In verità : ognuno è un palinsesto Un mix di canali, piattaforme, usi Ciascuno mescola fatti e contenuti ed emozioni da solo e con la sua realtà comunitaria La wisdomofcrowds c’è , è in atto e spiega la crisi degli strumenti di analisi Insomma la novità è, nonostante le apparenze, che il palinsesto personale rende gli individui (con tutte le loro relazioni) più liberi anche dalla società di massa
62. L’era delle persone Lo chiedono i governi più poveri e deboli Lo chiede la complessità Lo chiedono le persone (individui connessi) La domanda è la Big Society come sarà ?
63. conclusioni Lo stato deve fare lobbying verso i cittadini e viceversa Stiamo passando dalla personalizzazione della politica , alla politicità delle persone L’influenza è di tutti su tutti con uno stato strategico , ma aperto Reti dal basso di responsabilità