Le proprietà chimico-fisiche sono legate alla composizione chimica e alla struttura fisica del materiale: esse ne descrivono il comportamento in relazione ad agenti esterni come la forza di gravità, il calore o l’elettricità. Le proprietà meccaniche invece indicano la capacità di un materiale di rispondere alle sollecitazioni meccaniche prodotte da forze esterne.
La conduttività termica misura la capacità dei materiali di trasmettere il calore. Un metallo trasmette bene il calore, al contrario della plastica e del legno.
credits photo: Tony Alter
La conduttività elettrica misura la capacità dei materiali di trasmettere l’elettricità. I materiali con alta conduttività sono detti conduttori (ad esempio il rame); quelli con bassa conduttività sono detti isolanti (ad esempio la plastica). Questi ultimi se bagnati possono diventare conduttori, essendo l’acqua un conduttore.
La capacità di resistere all’azione degli agenti atmosferici e di acidi, oli e grassi varia a seconda dei materiali. Plastica, vetro e alcune ceramiche resistono bene, mentre molti metalli sono soggetti a ossidazione.
credits photo: Brooke Anderson
La temperatura alla quale un materiale passa dallo stato solido a quello liquido varia a seconda del materiale. Una candela fonde a temperatura molto bassa (45°), mentre la silice a una temperatura alta (1410°).
La durezza indica la resistenza che un materiale oppone alla penetrazione.
credits photo: Ron Almog
Non è detto che un materiale molto duro resista a un urto concentrato: il vetro comune, che sopporta le intemperie e l’uso continuato per anni, può rompersi in un attimo per un colpo secco. L’indice che misura questa caratteristica è la resilienza: se il materiale ha un valore basso di resilienza è fragile, se è alto è invece tenace.
credits photo: Eric Schmuttenmaer