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LA RELIGIONE A
    ROMA



Come manovrare le masse
LA RELIGIONE ROMANA
UN AFFARE DI STATO
         ●
             Regolata dallo Stato.
         ●
             L' aristocrazia senatoria dirigeva i
             pontifex, (stabilivano le festività).
         ●
             Fede   non       individuale,    ma
             comunitaria
         ●
             Alle      cerimonie    dovevano
             partecipare tutti non come
             attestazione di fede ma come
             dovere verso lo Stato.
         ●
             Lo scopo delle cerimonie religiose
             era la pax deorum (favore degli
             dei), base su cui si fonda la
             religione romana.
GLI DEI
  ●
      Oltre agli dei indigeni come i Lari
      (antenati) o i Penati (famiglia), vi
      erano:
  ●
      Giove (Iuppiter), il padre degli dei e
      degli uomini;
  ●
      Giunone (Iuno), sua moglie             e
      protettrice delle madri e dei parti;
  ●
      Minerva   (Minerva),       dea     della
      saggezza;
  ●
      Marte (Mars) dio della guerra;
  ●
      Mercurio (Mercurius), dio dei ladri e
      dei commercianti;
  ●
      Cerere (Ceres) dea dei raccolti,
  ●
      Venere (Venus) dea della passione e
      dell'amore;
GLI DEI 2
     ●
         Plutone (Pluto): dio del regno dei
         morti
     ●
         Nettuno (Neptunus)         dio     delle
         acque dolci;
     ●
         Apollo (Apollo), dio delle arti;
     ●
         Giano (Ianus) dio degli inizi;
     ●
         Vesta (Vesta) dea del focolare
         domestico ;
     ●
         Quirino (Quirinus),       dio      delle
         faccende politiche.
     ●
         Vulcano (Volcanus) dio del fuoco,
         dei fabbri e degli artigiani;
     ●
         Esculapio (Aesulapius), dio della
         medicina
L'INVIOLABILE
TRIADE CAPITOLINA
        ●
            Roma sempre tollerante verso i
            culti indigeni.
        ●
            Tre divinità che non si poteva
            rifiutare: prima Giove, Marte e
            Quirino, poi Giove, Giunone e
            Minerva (Triade Capitolina tempio
            sul Campidoglio)
        ●
            Ogni cives       doveva credere
            nell'esistenza   di queste tre
            divinità.
        ●
            Pena la perdita della cittadinanza
            e della vita in casi estremi (es. i
            cristiani).
        ●
            Era permesso l'accostamento di
            altri dei a questi tre.
NUMA POMPILIO,
IL RE RELIGIOSO   ●
                      Dopo la morte di Romolo,
                      (primo    calendario)   Numa
                      Pompilio salì al trono.
                  ●
                      Re saggio, esperto di giustizia
                      umana e divina (costruzione del
                      tempio di Giano le cui porte
                      erano aperte in tempo di guerra
                      e chiuse in tempo di pace).
                  ●
                      Istituì il collegio delle Vestali e
                      quello dei Flamini, nominò il
                      primo pontifex maximus, e
                      riformulò         il     calendario
                      rendendolo lunare e di 12 mesi
                      da 30 o 31 giorni, a cui si
                      aggiungeva ogni 2 anni un
                      mese intercalare, e stabilì i
                      giorni fasti e nefasti.
I COLLEGI SACERDOTALI
           ●
               Vi erano 6 collegi sacerdotali:
           ●
               Flamini (15), di cui 3 maggiori
               (Diale, Quirinale, Marziale) e 12
               minori;
           ●
               Auguri (16) interpretavano il
               volere degli dei;
           ●
               Vestali (6), unico sacerdozio
               femminile addetto al fuoco
               sacro di Vesta;
           ●
               Decemviri (10) attingevano le
               profezie dai Libri Sibillini;
           ●
               Epuloni (7) preparavano           i
               banchetti sacri;
I SODALIZI
     ●
         I Sodalizi, cioè le confraternite
         religiose, a Roma erano 4:
     ●
         Arvali   (12)    addetti  alla
         benedizione dei campi a
         Maggio (Arvalia), onoravano la
         dea Cerere;
     ●
         Salii (24) onoravano il dio Marte
         a Marzo e ottobre, quando
         portavano gli ancilia, i 12 scudi
         sacri a Marte (1 originale 11
         falsi) e facevano delle danze
         con enormi salti;
     ●
         Luperci        (circa       20)
         presiedevano     i    Lupercalia
         (15/2),  le   purificazioni    e
         benedizione del bestiame;
I SODALIZI 2
      ●
          Feziali (20) addetti alla politica
          estera,    era   loro     compito
          dichiarare o no la guerra. Il loro
          capo, il pater patratus lanciava
          un giavellotto in territorio
          nemico e così aveva inizio la
          bellum iustum. Per motivi di
          incolumità dei sacerdoti, fu
          comprato un appezzamento di
          terra accanto al teatro di
          Marcello, dove fu eretta la
          columna        bellica,        che
          rappresentava      il    territorio
          nemico e veniva lanciato il
          giavellotto.
L'ELLENIZZAZIONE
       ●
           Dopo le Guerre Macedoniche, la
           cultura greca influenzò moltissimo
           la politica e la religione romana.
       ●
           Molte divinità greche furono
           associate a quelle romane (es.
           Zeus = Giove, Nettuno =
           Poseidone)
       ●
           Introdotti a Roma tantissimi culti
           misterici, tra cui quello di
           Bacco/Dioniso,    (represso per
           motivi sociali nel 186 a. C. col
           Senatus        Consultum      de
           Bacchanalibus.)
       ●
           Molte leggende greche furono
           fatte romane e si accentuò molto
           la natura umana degli dei.
LE FESTIVITÀ PIÙ IMPORTANTI
              ●
                  Oltre a    quelle   sopra citate
                  ricordo:
              ●
                  Saturnalia (17 - 23/12): in
                  onore di Saturno;
              ●
                  Vestalia (7 - 15/6): in onore di
                  Vesta;
              ●
                  Matrialia (11/6): in onore della
                  Mater Matuta (rientrava nei V.);
              ●
                  Parentalia (13 – 21/2): in onore
                  dei pater familias;
              ●
                  Qurinalia (17/2): in onore di
                  Quirino;
              ●
                  Volcanalia (23/8): in onore di
                  Vulcano.
MITRA, GESÙ E ISIDE
         ●
             L'espansione verso Oriente causò
             il proliferare del culto di Mitra,
             divinità che fu addottata subito dai
             Romani, perché imponeva il
             rispetto delle autorità (molti
             generali furono seguaci di Mitra).
         ●
             L'avvento    del    Cristianesimo
             metteva la sicuro dalla morte: non
             c'era più l'Ade per tutti, ma un
             premio per i buoni e una
             punizione per gli empi.
         ●
             Infine dall'Egitto si diffuse il culto
             di Iside, dea del matrimonio e
             della famiglia, che Augusto
             osteggiò. Una dea apprezzata
             perché esempio di virtù femminile
             e per questo venerata.
CESARE E LA RELIGIONE




    COME DIVENTARE UN DIO
LA FILOSOFIA DI EPICURO
            ●
                Epicuro visse in Grecia tra il IV
                e il III secolo a. C.
            ●
                Idea dell'anima mortale, degli
                dei che vivono nella felicità
                eterna e che non intervengono
                sulle facende degli uomini e
                della facile conquista della
                felicità.
            ●
                Caio Giulio Cesare aderì a
                questo movimento e ne divenne
                un simpatizzante.
            ●
                La prima opera latina che parla
                dell'epicureismo è il De Rerum
                Natura di Lucrezio (I secolo a.
                C.)
CESARE DIVENTA
PONTIFEX MAXIMUS
        ●
            Pur essendo un epicureo,
            Cesare sapeva che la religione
            era un potente instrumentum
            regni.
        ●
            Nel 63 a. C., si propose come
            candidato per diventare pontifex
            maximus, carica ambita e
            prestigiosa.
        ●
            Il pontifex sovrintendeva le
            cerimonie,      partecipava       alle
            sedute del Senato, curava
            l'aruspicina (fegato degli animali)
            e la pratica di tratte gli auspici.
        ●
            Cesarespese moltissimi soldi
            (fornitigli anche da Crasso) per la
            sua candidatura.
CESARE: DISCENDENTE DI ENEA
              ●
                  Cesare membro       delle gens
                  Iulia, una delle    gentes più
                  antiche di Roma.
              ●
                  Secondo         alcuni     essa
                  discendeva da Iulo, il figlio di
                  Enea, l'eroe troiano che dopo la
                  distruzione di Troia giunse nel
                  Lazio (fondò la città di
                  Lavinium, in onore di Lavinia
                  sua sposa).
              ●
                  Iulo (Ascanio) poi fondò la città
                  di Albalonga.
              ●
                  Cesare utilizzò pure questo
                  pretesto della discendenza
                  sacra   per dirsi eletto per
                  volontà divina a governare
IL CULTO IN GALLIA
        ●
            Durante le campagne di Cesare in
            Gallia, egli ne descrive le divinità
            (Commentarii de bello Gallico),
            chiamandole con il nome latino.
        ●
            Sincrestimo: mescolanza dei culti
        ●
            Il dio celtico Taranis, dio del
            tuono, assimilato a Giove.
        ●
            Importante il culto di quello che
            Cesare     chiama        Mercurio
            (Dumais).
        ●
            Romaniazzazione della         Gallia
            immediata e violenta.
        ●
            A Roma, molte volte si invocava la
            protezione di Giove Taranis.
LA RIFORMA DEL CALENDARIO
          ●
              Cesare riformò pure il calendario romano.
          ●
              Da 355 lo portò a 365 giorni,
              introducendo     così     l'anno    solare.
              (irregolarità ogni 4 anni, quindi si
              aggiungeva un giorno dopo il 24 febbraio
              in modo da rientrare nel conteggio)
          ●
              In suo onore il mese di Quintilis fu
              chiamato Iulius e, più tardi, in onore di
              Augusto, il mese di Sextilis fu chiamato
              Augustus.
          ●
              Vi erano poi dies fasti, dies nefasti e dies
              comitiales, le Calende, le None e le Idi.
          ●
              Agosto 31 Settembre 30 Ottobre 31
              Novembre 30.
MORTE E DIVINIZZAZIONE
           ●
               Nel 43 a. C., eletto dittatore a
               vita
           ●
               Onorato del titolo di Iuppiter
               Iulius, una sua statua accanto a
               quella di Romolo, (iscrizione
               “Deus Invictus”)
           ●
               Molti lo vollero onorare col titolo
               di rex, ma egli rifiutò il titolo
               davanti alla plebe durante i
               Lupercalia.
           ●
               Ucciso nel 44 a. C. da un gruppo
               di ex pompeiani e repubblicani
               chiamati Liberatori. I
           ●
               ll 1 Gennaio del 42 a. C., per
               volere     di  Ottaviano,   fu
               divinizzato.
LA RELIGIONE DOPO
        CESARE



CHI DOVEVA ESSERE IL DISCENDENTE DEL
           DIVUS CAESAR?
SEMIDEI IN LOTTA
        ●
            Molti vollero il posto di Cesare.
        ●
            Sesto Pompeo si dichiarò figlio di
            Nettuno, poiché suo padre aveva
            liberato il mare dai pirati (67 a.
            C.),
        ●
            Ottaviano si proclamò figlio di
            Apollo.
        ●
            Antonio invece si proclamò
            incarnazione di Dioniso e,
            secondo      Plutarco,   quando
            passava lui veniva onorato come
            Dioniso Dispensatore di Felicità.
            Fu poi identificato come il dio
            Osiride in Egitto.
OTTAVIANO, FIGLIO DI APOLLO...
               ●
                   Prevalse             Ottaviano,
                   avvantaggiato     grazie    alla
                   divinizzazione di Cesare, (suo
                   padre adottivo).
               ●
                   Leggenda che egli fosse figlio di
                   Apollo.
               ●
                   Il dio avrebbe fecondato la
                   madre Azia sotto forma di
                   serpente.
               ●
                   Egli avrebbe scelto Apollo come
                   protettore perché simbolo di
                   vittoria, simbolo del Sole, che
                   regola la vita degli uomini.
               ●
                   Ebbe il titolo di Divi Filius.
...SI FECE EREDE DI ROMA
            ●
                Riprense la leggenda che
                collegherebbe la gens Iulia a
                Iulo quindi ad Enea.
            ●
                Fece    in  modo       che    la
                discendenza di Enea passasse
                anche per Rea Silvia, la vestale
                madre di Romolo e Remo.
            ●
                Romolo prima di morire, ascese
                al cielo secondo la leggenda.
            ●
                Mossa ardita: portò Ottaviano
                ad essere apprezzato e a
                diventare     ben      presto
                imperatore.
VIRGILIO E L' “ENEIDE”
           ●
               Publio Virgilio Marone, scrittore e
               oratore mantovano
           ●
               Aveva scritto le “Bucoliche” (sulla
               pastorizia)     e   le “Georgiche”
               (sull'agricoltura).
           ●
               Scrive anche il poema intitolato
               “Eneide”.
           ●
               Enea, eroe troiano figlio di Venere,
               scappa da Ilio e va nel Lazio dove
               affrontò i Latini e fondò varie città.
           ●
               Virgilio fu spinto a scriverla da un
               collaboratore di Augusto, Caio
               Cilnio Mecenate
           ●
               Su punto di morte, volle che il suo
               poema fosse bruciato perchè lo
               riteneva imperfetto. Fu pubblicato.
ORAZIO E
IL “CARMEN SAECULARE”
         ●
             Del circolo di Mecenate, faceva parte
             Publio Orazio Flacco, un poeta lucano.
         ●
             Famoso per le sue “Odi” e per la
             filosofia del “carpe diem”.
         ●
             Orazio fu un anticesariano e poi un
             sostenitore del principe.
         ●
             Compose, su richiesta di Augusto, il
             “Carmen Saeculare”, un inno che venne
             cantato in onore dell'imperatore durante
             i Ludi Saeculares.
         ●
             Il poeta esaltava la figura del princeps, e
             confidava in lui perché Roma tornasse
             al grande splendore dell'età dell'Oro.
OVIDIO E “LE METAMORFOSI”
            ●
                Anche Publio Ovidio Nasone fece
                la sua parte nel proclamare la
                gloria dell'imperatore.
            ●
                Scrisse le “Metamorfosi”, in cui
                racconta vari miti dove la
                protagonista   è   proprio    la
                trasformazione di qualcosa in
                qualcos'altro.
            ●
                In particolare tratta di come
                Cesare sia diventato alla sua
                morte una stella e di come
                Augusto stia riportando Roma
                all'età dell'Oro e che grazie al lui
                si vivrà una vita migliore. Ovidio fu
                però esiliato da Augusto a Tomi
                (Romania) e lì morì.

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La religione a Roma tra Cesare e Augusto

  • 1. LA RELIGIONE A ROMA Come manovrare le masse
  • 3. UN AFFARE DI STATO ● Regolata dallo Stato. ● L' aristocrazia senatoria dirigeva i pontifex, (stabilivano le festività). ● Fede non individuale, ma comunitaria ● Alle cerimonie dovevano partecipare tutti non come attestazione di fede ma come dovere verso lo Stato. ● Lo scopo delle cerimonie religiose era la pax deorum (favore degli dei), base su cui si fonda la religione romana.
  • 4. GLI DEI ● Oltre agli dei indigeni come i Lari (antenati) o i Penati (famiglia), vi erano: ● Giove (Iuppiter), il padre degli dei e degli uomini; ● Giunone (Iuno), sua moglie e protettrice delle madri e dei parti; ● Minerva (Minerva), dea della saggezza; ● Marte (Mars) dio della guerra; ● Mercurio (Mercurius), dio dei ladri e dei commercianti; ● Cerere (Ceres) dea dei raccolti, ● Venere (Venus) dea della passione e dell'amore;
  • 5. GLI DEI 2 ● Plutone (Pluto): dio del regno dei morti ● Nettuno (Neptunus) dio delle acque dolci; ● Apollo (Apollo), dio delle arti; ● Giano (Ianus) dio degli inizi; ● Vesta (Vesta) dea del focolare domestico ; ● Quirino (Quirinus), dio delle faccende politiche. ● Vulcano (Volcanus) dio del fuoco, dei fabbri e degli artigiani; ● Esculapio (Aesulapius), dio della medicina
  • 6. L'INVIOLABILE TRIADE CAPITOLINA ● Roma sempre tollerante verso i culti indigeni. ● Tre divinità che non si poteva rifiutare: prima Giove, Marte e Quirino, poi Giove, Giunone e Minerva (Triade Capitolina tempio sul Campidoglio) ● Ogni cives doveva credere nell'esistenza di queste tre divinità. ● Pena la perdita della cittadinanza e della vita in casi estremi (es. i cristiani). ● Era permesso l'accostamento di altri dei a questi tre.
  • 7. NUMA POMPILIO, IL RE RELIGIOSO ● Dopo la morte di Romolo, (primo calendario) Numa Pompilio salì al trono. ● Re saggio, esperto di giustizia umana e divina (costruzione del tempio di Giano le cui porte erano aperte in tempo di guerra e chiuse in tempo di pace). ● Istituì il collegio delle Vestali e quello dei Flamini, nominò il primo pontifex maximus, e riformulò il calendario rendendolo lunare e di 12 mesi da 30 o 31 giorni, a cui si aggiungeva ogni 2 anni un mese intercalare, e stabilì i giorni fasti e nefasti.
  • 8. I COLLEGI SACERDOTALI ● Vi erano 6 collegi sacerdotali: ● Flamini (15), di cui 3 maggiori (Diale, Quirinale, Marziale) e 12 minori; ● Auguri (16) interpretavano il volere degli dei; ● Vestali (6), unico sacerdozio femminile addetto al fuoco sacro di Vesta; ● Decemviri (10) attingevano le profezie dai Libri Sibillini; ● Epuloni (7) preparavano i banchetti sacri;
  • 9. I SODALIZI ● I Sodalizi, cioè le confraternite religiose, a Roma erano 4: ● Arvali (12) addetti alla benedizione dei campi a Maggio (Arvalia), onoravano la dea Cerere; ● Salii (24) onoravano il dio Marte a Marzo e ottobre, quando portavano gli ancilia, i 12 scudi sacri a Marte (1 originale 11 falsi) e facevano delle danze con enormi salti; ● Luperci (circa 20) presiedevano i Lupercalia (15/2), le purificazioni e benedizione del bestiame;
  • 10. I SODALIZI 2 ● Feziali (20) addetti alla politica estera, era loro compito dichiarare o no la guerra. Il loro capo, il pater patratus lanciava un giavellotto in territorio nemico e così aveva inizio la bellum iustum. Per motivi di incolumità dei sacerdoti, fu comprato un appezzamento di terra accanto al teatro di Marcello, dove fu eretta la columna bellica, che rappresentava il territorio nemico e veniva lanciato il giavellotto.
  • 11. L'ELLENIZZAZIONE ● Dopo le Guerre Macedoniche, la cultura greca influenzò moltissimo la politica e la religione romana. ● Molte divinità greche furono associate a quelle romane (es. Zeus = Giove, Nettuno = Poseidone) ● Introdotti a Roma tantissimi culti misterici, tra cui quello di Bacco/Dioniso, (represso per motivi sociali nel 186 a. C. col Senatus Consultum de Bacchanalibus.) ● Molte leggende greche furono fatte romane e si accentuò molto la natura umana degli dei.
  • 12. LE FESTIVITÀ PIÙ IMPORTANTI ● Oltre a quelle sopra citate ricordo: ● Saturnalia (17 - 23/12): in onore di Saturno; ● Vestalia (7 - 15/6): in onore di Vesta; ● Matrialia (11/6): in onore della Mater Matuta (rientrava nei V.); ● Parentalia (13 – 21/2): in onore dei pater familias; ● Qurinalia (17/2): in onore di Quirino; ● Volcanalia (23/8): in onore di Vulcano.
  • 13. MITRA, GESÙ E ISIDE ● L'espansione verso Oriente causò il proliferare del culto di Mitra, divinità che fu addottata subito dai Romani, perché imponeva il rispetto delle autorità (molti generali furono seguaci di Mitra). ● L'avvento del Cristianesimo metteva la sicuro dalla morte: non c'era più l'Ade per tutti, ma un premio per i buoni e una punizione per gli empi. ● Infine dall'Egitto si diffuse il culto di Iside, dea del matrimonio e della famiglia, che Augusto osteggiò. Una dea apprezzata perché esempio di virtù femminile e per questo venerata.
  • 14. CESARE E LA RELIGIONE COME DIVENTARE UN DIO
  • 15. LA FILOSOFIA DI EPICURO ● Epicuro visse in Grecia tra il IV e il III secolo a. C. ● Idea dell'anima mortale, degli dei che vivono nella felicità eterna e che non intervengono sulle facende degli uomini e della facile conquista della felicità. ● Caio Giulio Cesare aderì a questo movimento e ne divenne un simpatizzante. ● La prima opera latina che parla dell'epicureismo è il De Rerum Natura di Lucrezio (I secolo a. C.)
  • 16. CESARE DIVENTA PONTIFEX MAXIMUS ● Pur essendo un epicureo, Cesare sapeva che la religione era un potente instrumentum regni. ● Nel 63 a. C., si propose come candidato per diventare pontifex maximus, carica ambita e prestigiosa. ● Il pontifex sovrintendeva le cerimonie, partecipava alle sedute del Senato, curava l'aruspicina (fegato degli animali) e la pratica di tratte gli auspici. ● Cesarespese moltissimi soldi (fornitigli anche da Crasso) per la sua candidatura.
  • 17. CESARE: DISCENDENTE DI ENEA ● Cesare membro delle gens Iulia, una delle gentes più antiche di Roma. ● Secondo alcuni essa discendeva da Iulo, il figlio di Enea, l'eroe troiano che dopo la distruzione di Troia giunse nel Lazio (fondò la città di Lavinium, in onore di Lavinia sua sposa). ● Iulo (Ascanio) poi fondò la città di Albalonga. ● Cesare utilizzò pure questo pretesto della discendenza sacra per dirsi eletto per volontà divina a governare
  • 18. IL CULTO IN GALLIA ● Durante le campagne di Cesare in Gallia, egli ne descrive le divinità (Commentarii de bello Gallico), chiamandole con il nome latino. ● Sincrestimo: mescolanza dei culti ● Il dio celtico Taranis, dio del tuono, assimilato a Giove. ● Importante il culto di quello che Cesare chiama Mercurio (Dumais). ● Romaniazzazione della Gallia immediata e violenta. ● A Roma, molte volte si invocava la protezione di Giove Taranis.
  • 19. LA RIFORMA DEL CALENDARIO ● Cesare riformò pure il calendario romano. ● Da 355 lo portò a 365 giorni, introducendo così l'anno solare. (irregolarità ogni 4 anni, quindi si aggiungeva un giorno dopo il 24 febbraio in modo da rientrare nel conteggio) ● In suo onore il mese di Quintilis fu chiamato Iulius e, più tardi, in onore di Augusto, il mese di Sextilis fu chiamato Augustus. ● Vi erano poi dies fasti, dies nefasti e dies comitiales, le Calende, le None e le Idi. ● Agosto 31 Settembre 30 Ottobre 31 Novembre 30.
  • 20. MORTE E DIVINIZZAZIONE ● Nel 43 a. C., eletto dittatore a vita ● Onorato del titolo di Iuppiter Iulius, una sua statua accanto a quella di Romolo, (iscrizione “Deus Invictus”) ● Molti lo vollero onorare col titolo di rex, ma egli rifiutò il titolo davanti alla plebe durante i Lupercalia. ● Ucciso nel 44 a. C. da un gruppo di ex pompeiani e repubblicani chiamati Liberatori. I ● ll 1 Gennaio del 42 a. C., per volere di Ottaviano, fu divinizzato.
  • 21. LA RELIGIONE DOPO CESARE CHI DOVEVA ESSERE IL DISCENDENTE DEL DIVUS CAESAR?
  • 22. SEMIDEI IN LOTTA ● Molti vollero il posto di Cesare. ● Sesto Pompeo si dichiarò figlio di Nettuno, poiché suo padre aveva liberato il mare dai pirati (67 a. C.), ● Ottaviano si proclamò figlio di Apollo. ● Antonio invece si proclamò incarnazione di Dioniso e, secondo Plutarco, quando passava lui veniva onorato come Dioniso Dispensatore di Felicità. Fu poi identificato come il dio Osiride in Egitto.
  • 23. OTTAVIANO, FIGLIO DI APOLLO... ● Prevalse Ottaviano, avvantaggiato grazie alla divinizzazione di Cesare, (suo padre adottivo). ● Leggenda che egli fosse figlio di Apollo. ● Il dio avrebbe fecondato la madre Azia sotto forma di serpente. ● Egli avrebbe scelto Apollo come protettore perché simbolo di vittoria, simbolo del Sole, che regola la vita degli uomini. ● Ebbe il titolo di Divi Filius.
  • 24. ...SI FECE EREDE DI ROMA ● Riprense la leggenda che collegherebbe la gens Iulia a Iulo quindi ad Enea. ● Fece in modo che la discendenza di Enea passasse anche per Rea Silvia, la vestale madre di Romolo e Remo. ● Romolo prima di morire, ascese al cielo secondo la leggenda. ● Mossa ardita: portò Ottaviano ad essere apprezzato e a diventare ben presto imperatore.
  • 25. VIRGILIO E L' “ENEIDE” ● Publio Virgilio Marone, scrittore e oratore mantovano ● Aveva scritto le “Bucoliche” (sulla pastorizia) e le “Georgiche” (sull'agricoltura). ● Scrive anche il poema intitolato “Eneide”. ● Enea, eroe troiano figlio di Venere, scappa da Ilio e va nel Lazio dove affrontò i Latini e fondò varie città. ● Virgilio fu spinto a scriverla da un collaboratore di Augusto, Caio Cilnio Mecenate ● Su punto di morte, volle che il suo poema fosse bruciato perchè lo riteneva imperfetto. Fu pubblicato.
  • 26. ORAZIO E IL “CARMEN SAECULARE” ● Del circolo di Mecenate, faceva parte Publio Orazio Flacco, un poeta lucano. ● Famoso per le sue “Odi” e per la filosofia del “carpe diem”. ● Orazio fu un anticesariano e poi un sostenitore del principe. ● Compose, su richiesta di Augusto, il “Carmen Saeculare”, un inno che venne cantato in onore dell'imperatore durante i Ludi Saeculares. ● Il poeta esaltava la figura del princeps, e confidava in lui perché Roma tornasse al grande splendore dell'età dell'Oro.
  • 27. OVIDIO E “LE METAMORFOSI” ● Anche Publio Ovidio Nasone fece la sua parte nel proclamare la gloria dell'imperatore. ● Scrisse le “Metamorfosi”, in cui racconta vari miti dove la protagonista è proprio la trasformazione di qualcosa in qualcos'altro. ● In particolare tratta di come Cesare sia diventato alla sua morte una stella e di come Augusto stia riportando Roma all'età dell'Oro e che grazie al lui si vivrà una vita migliore. Ovidio fu però esiliato da Augusto a Tomi (Romania) e lì morì.