1. 1
La crisi della repubblica
Cesare
La crisi della repubblica
Cesare
2. L’ultima fase repubblicana
Dopo la dittatura di Silla, il Senato si dimostrò incapace di gestire le
emergenze sociali, politiche ed economiche di Roma e delle province
La politica romana fu segnata
dall’ascesa di capi militari che
si scontrarono tra loro per la
conquista del potere
Fu il periodo più turbolento
della storia repubblicana, tra
rivolte sociali, congiure e
guerre civili
Alla fine del I sec. a.C. la Repubblica cedette il posto all’Impero
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3. L’ascesa di Pompeo
Silla si ritirò a vita privata nel 79 a.C.: il Senato si mostrò
incapace di governare Roma
L’aristocrazia senatoria si rivolse a Gneo Pompeo,
ufficiale di Silla
Pompeo (I sec. a.C.)
Sedò una rivolta di proprietari terrieri in
Etruria, contrari alla distribuzione di
terre ai veterani
Combattè in Spagna dal 76 al 72 a.C.
contro il ribelle Quinto Sertorio,
seguace di Mario
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4. Spartaco e l’ascesa di Crasso
Roma fu costretta a inviare otto legioni per sconfiggerlo: il
comando fu affidato a Marco Licinio Crasso, ex-luogotenente di
Silla
Grazie alle proscrizioni,
Crasso era diventato
l’uomo più ricco di Roma
Scena gladiatoria (I sec. d.C.)
Crasso sconfisse Spartaco nel 71 a.C.
Crasso fece
crocifiggere 6000
schiavi lungo la via
Appia tra Capua e
Roma
Nel 73 a.C. il gladiatore Spartaco fuggì da Capua con i
compagni e raccolse intorno a sé una massa di 150.000
schiavi
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5. L’alleanza tra Pompeo e Crasso
Forti delle loro legioni, Pompeo e Crasso si imposero sul
Senato, divenendo entrambi consoli nel 70 a.C.
Arringatore (II sec. a.C.)
Pompeo smantellò con una serie di
leggi la Costituzione sillana con lo
scopo di diminuire l’autorità del
senato
Nel 70 a.C. Verre fu processato
per gli abusi commessi in Sicilia in
qualità di propretore
Fu fatto condannare da un giovane
avvocato, Marco Tullio Cicerone
Gli optimates
erano divisi al
loro interno tra
conservatori e
progressisti:
Pompeo
spiccava tra
questi ultimi
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6. Pompeo: la campagna in oriente
Nel 65 a.C. Pompeo ricevette il
comando della guerra contro
Mitridate, re del Ponto
Nel 63 a.C. Mitridate, sconfitto e tradito da Tigrane e dal figlio
Farnace, si diede la morte
Sistemazione del carico di una nave oneraria
Nel 67 a.C. il Senato concesse a Pompeo poteri speciali per tre
anni, allo scopo di eliminare la minaccia dei pirati
Mitridate, alleatosi con
Tigrane re dell’Armenia, si
era impadronito della
Cappadocia e della Bitinia
Pompeo conquistò la Bitinia, la Cilicia, il Ponto, e la Siria
A Roma si aggiungono le nuove province: Siria, Ponto, Cilicia e i
protettorati di Cappadocia, Galazia (Turchia) e Giudea (Palestina).6
7. Il nuovo assetto dell’oriente
Sfruttando i pieni poteri di cui era dotato, Pompeo volle dare un
assetto politico stabile ai territori strappati a Mitridate
La richiesta di ratificare i suoi
provvedimenti e di distribuire le terre ai
veterani fu respinta dal Senato
Ritratto di Pompeo su un denario
coniato dal figlio Sesto
In territori come la Palestina,
Pompeo insediò sovrani fedeli
a Roma
Alcuni territori, come la Siria e
la Cilicia, divennero provincia
romana
Con la sconfitta di Mitridate,
Roma controllò direttamente o
indirettamente le regioni tra
l’Eufrate e l’Egeo
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8. Lo scontro politico a Roma
A Roma, lo scontro tra optimates e populares divenne sempre
più aspro
L’aristocrazia senatoria aveva i suoi esponenti
maggiori in Cicerone, homo novus, che sosteneva che
gli ottimati fossero gli unici capaci di difendere le
istituzioni repubblicane.
e Catone: di famiglia aristocratica
I populares erano guidati da Marco Licinio Crasso,
Caio Giulio Cesare, nipote di Mario, e Sergio Lucio
Catilina
Cicerone
Catilina aveva concorso più volte al consolato
risultando sconfitto
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9. La congiura di Catilina
Nel 63 a.C. Cicerone svelò al Senato il progetto
d’insurrezione di Catilina
I congiurati furono arrestati e
condannati a morte illegalmente,
senza diritto di appello
Il colpo di stato
prevedeva
l’occupazione militare
di Roma con un
esercito composto
dagli strati più umili
Catilina fuggì a Fiesole e si
mise a capo delle sue truppe
C. Maccari, Cicerone accusa Catilina in Senato (1888)
Morì nel 62 a.C., nella
battaglia di Pistoia
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10. Il primo triumvirato
Nel 60 a.C. Pompeo, Crasso e Cesare strinsero un accordo di
reciproco aiuto al fine di raggiungere i propri obiettivi e
spezzare la resistenza del Senato
Il primo triumvirato era un accordo personale e
privato senza precedenti nella storia di Roma
Pompeo si impegnò ad appoggiare la
candidatura di Cesare al consolato
Cesare si impegnò ad approvare i
provvedimenti di Pompeo
Crasso (I sec. a.C.) Crasso si impegnò a cercare appoggi
presso la classe finanziaria a favore della
distribuzione di terre ai veterani di
Pompeo
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11. L’ascesa di Cesare
Eletto console nel 59 a.C. Cesare approvò la distribuzione
di terre ai veterani di Pompeo e ratificò la sua sistemazione
dell’oriente
I provvedimenti emanati da Cesare
ridimensionarono l’aristocrazia in
favore del ceto equestre
Il suo scopo era ottenere un
prestigio politico-militare
pari a quello di Pompeo
Cesare (periodo repubblicano)
Ottenne il proconsolato quinquennale in
Gallia Cisalpina, nell’Illirico e nella Gallia
Narbonense
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12. La campagna in Gallia
Cesare intervenne militarmente in Gallia nel 58 a.C. con il
pretesto di difendere gli Edui, alleati di Roma, dalla tribù
degli Elvezi
Nella veste di difensore dei Galli
liberi, Cesare affrontò Ariovisto, re
dei Germani
Nel 57 a.C., dopo aver sconfitto la
coalizione antiromana guidata dai
Belgi, Cesare avanzò fino alla Manica
Battaglia di Bibracte
Arco di trionfo di Cesare ad Orange
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13. L’accordo di Lucca
Nel 56 a.C. Cesare, Pompeo e Crasso rinnovarono a Lucca i
loro accordi
Cesare avrebbe ottenuto una proroga del
proconsolato in Gallia
Pompeo e Crasso avrebbero ottenuto il consolato
per il 55 a.C. e poi un proconsolato
rispettivamente di Spagna e Oriente.
Crasso intendeva godere dei vantaggi di una guerra
di conquista e la conquista del regno dei Parti
(attuale Iran)
Surena, comandante dei Parti
Nel 53 a.C. Crasso morì combattendo contro i Parti a Carre
Nel 52 a.C., a seguito di gravi disordini a Roma, Pompeo fu
eletto dal Senato console senza collega
LOTTIZZAZIONE DELLE CARICHE PUBBLICHE
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14. La sottomissione della Gallia
Ritornato in Gallia, Cesare continuò la sua marcia, giungendo fino in
Britannia (54 a.C.) (stringe alleanza con alcune tribù locali) dopo aver
attraversato per la prima volta la Manica
Nel 53 a.C. una coalizione di Galli comandati da
Vercingetorige, capo degli Arverni, si oppose ai
Romani
L. Royer, Vercingetorige si arrende a Cesare (1899)
I Galli furono sconfitti nel 52 a.C., dopo la
presa della città fortificata di Alesia
La Gallia viene ridotta a provincia e
definitivamente inglobata nel mondo romano Cesare ottenne la fama di
condottiero invincibile
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16. • Cesare vuole portare la sua candidatura al
consolato, forte delle sue vittorie. Ma il
Senato, su consiglio di Pompeo, stabilisce che
i candidati alle magistrature debbano essere
presenti in città: Cesare avrebbe dovuto
lasciare le sue legioni
• Come condizione per farlo Cesare chiede che
Pompeo sciolga il suo: il Senato rifiuta di
prendere in considerazione la proposta.
• Cesare allora decide di ricorrere alla forza
• Notte del 10 gennaio 49 a.C.: Cesare
attraversa con le legioni il fiume Rubicone
(Rimini) (Alea iacta est), che segna i confini con
la Gallia Cisalpina.
• Chiunque conduceva un esercito oltre il
Rubicone era considerato nemico di Roma 16
La seconda guerra civile
(49-45 a.C.)
17. La guerra tra Pompeo e Cesare
Lo scontro tra Cesare e Pompeo giunse all’apice nel 49 a.C.,
quando Cesare attraversò in armi il Rubicone
Pompeo e parte
dell’aristocrazia fuggirono in
Macedonia
L.-A.-G. Bouchet, La morte di Catone uticense
(1797)
Cesare sconfisse Pompeo a Farsalo nel
48 a.C.
Pompeo fuggì in Egitto dove venne fatto
uccidere da Tolomeo XIII, a sua volta
eliminato da Cesare con la complicità di
Cleopatra, sorella e moglie di Tolomeo
Cesare, cinquantaduenne, si innamora della
ventunenne Cleopatra e resta nella sua corte
20 mesi
Catone sconfitto a Tapso nel 46 a.C. si
suicidò ad Utica (Tunisia)
Gli ultimi pompeiani furono sconfitti a Munda, in Spagna,
nel 45 a.C. 17
19. La dittatura di Cesare
Dopo la vittoria di Munda, Cesare ottenne dal Senato il titolo
di imperator, di pater patriae, la carica di dittatore a vita e
l’immunità tribunizia
Concesse la cittadinanza
agli abitanti della Gallia
Cisalpina e migliorò il
governo delle province
Promosse la fondazione di colonie e
la realizzazione di grandiose opere
pubbliche
Roma restava formalmente una Repubblica, ma tutti i
poteri erano concentrati in una sola persona
Cesare imperator
Cesare si comportò con magnanimità e promosse una
politica riformatrice
A Cesare si
deve anche
un’importante
riforma del
calendario
In Senato ha il diritto di sedere su un seggio dorato,
al mese Quintile viene dato il suo nome (Iulius),
sono coniate monete con la sua effigie e vengono poste sue statue nei
templi
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20. Il governo di Cesare
• Permette agli esiliati il ritorno a Roma
• Concede la cittadinanza agli abitanti della Gallia
Cisalpina e di molte province
• Emana nuove leggi a favore dell’economia
• Migliora il governo delle province:
– Controlla i magistrati che le governano
– Stabilisce con precisione l’ammontare dei
tributi che i pubblicani devono riscuotere (per
impedire che questi continuassero ad abusare
della loro condizione di potere)
• Razionalizza le distribuzioni gratuite di grano
controllando che effettivamente andassero a buon
fine
• per aiutare i disoccupati intraprende la
costruzione di grandi opere pubbliche
(completamento del Foro, argine del Tevere, il
prosciugamento delle paludi dell’agro pontino)
• Sistema decorosamente molti proletari fuori Roma
in colonie appositamente fondate
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21. L’assassinio di Cesare
Gli optimates temevano che Cesare aspirasse a diventare un
sovrano assoluto, secondo il modello delle monarchie orientali
Il console Marco Antonio, uno dei
collaboratori più stretti di Cesare, agì in
due direzioni opposte
Il 15 marzo del 44 a.C. un gruppo di
congiurati, tra cui il figlio adottivo
Marco Giunio Bruto (“Tu quoque Brute
fili mi!”), lo assassinarono in Senato
Accordò l’amnistia ai
congiurati
Pretese il riconoscimento degli atti di
Cesare, i suoi funerali di Stato e la sua
divinizzazione
J.-L. Gérome, La morte di Cesare
(1859)
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22. Marco Bruto
Cesare “Anche tu, Bruto, figlio mio?”
“Tu quoque, Brute, fili mi”
Cimbro Tillio “ si era assunto il compito di dare il segnale,
lo afferrò per la toga e lo tirò giù, scoprendogli le spalle”
Casca “estratto il pugnale che nascondeva
sotto la veste, lo colpì sotto la gola”
Statua di Pompeo Simbolo di
vittoria della repubblica
Vincenzo
Camuccini:
La morte di
Cesare.
Olio su
tela,
(1798).
15 marzo 44 a. C.
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24. Il testamento di Cesare: Ottaviano
Marco Antonio si presentava agli occhi dei soldati e della plebe
come il continuatore della politica di Cesare
Ottaviano (27-25 a.C.)
Pagò plebe e legionari attingendo ai
propri beni personali
Ottenne il favore dei conservatori più
moderati
Nel suo testamento, Cesare lasciava 300 sesterzi
a ciascun legionario e proletario urbano, e
indicava come erede il suo pronipote Caio
Ottaviano
Antonio si rifiutò di rispettare le volontà di
Cesare
Contrasto tra Antonio e Ottaviano
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25. La battaglia di Modena
Nel 43 a.C. Antonio ebbe il proconsolato della Macedonia ma cercò di
ottenere quello della Gallia facendo approvare una legge che consentisse la
permutazione delle province
Ottaviano fece accampare l’esercito alle porte di Roma e
si fece assegnare il consolato dai comizi
Il Senato inviò contro Antonio l’esercito consolare,
cui si aggiunsero le truppe personali di Ottaviano
Il governatore legittimo, Decimo Bruto, si rifiutò di
cedere e i due si scontrarono a Modena
Antonio, sconfitto, riparò in Gallia
Antonio
Contro le sue pretese e i suoi metodi si scaglia Cicerone
che lo accusa di essere nemico della patria, pronunciando
le celebri orazioni note come Filippiche (perché per la loro
veemenza ricordano quelle che Demostene pronuncia contro
Filippo)
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26. Il secondo triumvirato
Allo scopo di esautorare il Senato, Ottaviano cercò un accordo con Antonio
e Lepido, i due uomini più potenti di Roma, e revocò la condanna contro
di loro
Ottaviano, Antonio e Marco Emilio Lepido, altro
luogotenente di Cesare, costituirono a Bologna un
secondo triumvirato (43 a.C.)
A differenza del primo, non era un
accordo privato ma una magistratura
straordinaria della durata di cinque anni
Lo scopo dichiarato era punire gli uccisori di Cesare e dare
allo Stato una nuova costituzione
Lepido effigiato su una moneta
Ottaviano da solo non era in grado di far fronte all’opposizione del
Senato né lo scontro militare che si stava preparando contro i cesaricidi:
Bruto e Cassio
“Triumviri Rei Publicae Constituendae Consulari Potestate (Triumviri
per la Costituzione della Repubblica di Potere Consolare) 26
27. Antonio LepidoOttaviano
Guerra comune contro Bruto e Cassio
•Emanarono nuove liste di proscrizione contro i nemici di
Cesare: vittima illustre fu Cicerone raggiunto dai sicari di Antonio
mentre cercava di scappare a Formia
•Lo scontro con Bruto e Cassio avvenne a Filippi in Macedonia
nel 42 a.C. – gli uccisori di Cesare furono sconfitti – alcuni
anticesariani si rifugiarono in Spagna presso Sesto Pompeo, figlio
di Pompeo Magno
•Divisione dei possedimenti romani: Antonio prese l’Oriente;
Lepido l’Africa e Ottaviano l’Occidente compresa l’Italia.
Rimane ad amministrare Roma
La battaglia di Filippi
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28. L’esproprio delle terre
• Dopo la battaglia di Filippi (42
a. C.) Ottaviano ordinò
l’esproprio delle terre in
Italia per darle ai veterani di
guerra
• 41 a. C. – rivolta dei
proprietari terrieri espropriati
tra cui i familiari di Antonio
• Antonio non si mosse per
aiutare i suoi familiari – i
rivoltosi vennero sconfitti nel
40 a. C. a Perugia
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29. Verso la Guerra civile
Nel 40 a.C. Ottaviano, Antonio e Lepido rinnovarono il
triumvirato a Brindisi
Province occidentali
Ottaviano
Spartizione delle zone d’influenza
Province orientali
Antonio
Africa
Lepido
J. W. Waterhouse, Cleopatra (1888)
Stabilì la base per le sue deludenti
operazioni contro i Parti ad Alessandria
d’Egitto, dove si legò con la regina
Cleopatra, già amante di Cesare
Antonio
Nel 36 a.C. eliminò Lepido dalla scena
politica e, forte anche dei successi su
Sesto Pompeo, divenne padrone
dell’occidente
Ottaviano
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30. •In Oriente Antonio era diventato amante di
Cleopatra, la regina d’Egitto
•Adottarono una politica comune (instaurarono
una monarchia ellenistica), governando insieme
un territorio che comprendeva domini romani ed
egiziani
•Intanto Ottaviano si dava da fare per ristabilire
le antiche tradizioni
Quando Antonio e Cleopatra celebrarono un trionfo ad
Alessandria, Ottaviano proclamò Cesarione legittimo
erede (figlio di Cesare e Cleopatra) e gli assegnò le
province d’Oriente
•Ottaviano dichiarò Antonio traditore accusandolo di
voler sottomettere l’Occidente all’Oriente, sostituire
Roma con Alessandria e trasformare lo stato romano in
una monarchia assoluta ellenistica
Antonio e Cleopatra
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31. La battaglia di Azio
Nel 32 a.C. il Senato dichiarò Antonio nemico della
patria e autorizzò Ottaviano a muovergli guerra
Facendo leva sui deludenti risultati militari ottenuti dall’avversario e
sull’immagine di sovrano orientale, dispotico e vizioso, che questi aveva
contribuito a creare di sé
Ottaviano presentò Antonio come un traditore e se stesso come difensore
dello Stato romano
Antonio e Cleopatra si suicidarono nel 30 a.C., durante
l’assedio di Alessandria da parte di Ottaviano
Il trionfo di Ottaviano segnò la fine della Repubblica di
Roma
Cammeo celebrativo della
vittoria di Azio (27-2 a.C.)
Lo scontro decisivo ebbe luogo presso il promontorio di
Azio, nel 31 a.C., dove Antonio fu duramente sconfitto
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32. Elezioni antiche e moderne
L’insieme degli aventi diritto al voto è definito elettorato: il giorno stabilito ci si
reca al seggio elettorale
con un apposito certificato che comprova il diritto di voto
La costituzione stabilisce che il voto non è soltanto un diritto
ma anche un dovere
Le elezioni possono essere
nazionali
(Parlamento)
regionali
(Consigli delle regioni)
amministrative
(comuni e province)
Anche nel mondo antico esisteva la
propaganda elettorale: lo testimoniano
iscrizioni e graffiti talvolta ancora
visibili sui muri delle antiche città
romane
L’affluenza
elettorale è la
percentuale di
elettori che ha
votato
Il temine “candidato” deriva dal fatto
che chi si presentava per essere eletto
indossava, nel periodo preelettorale, una
toga candida