2. I Caratteri della religione
romana
La religione romana è di stampo politeista, ovvero caratterizzata dalla presenza di molte divinità. La
divinità suprema a Roma è Giove, a cui tutti gli altri dèi sono soggetti come i membri di una stessa
famiglia sono soggetti alla volontà di un padre.
La religione romana ha un carattere razionale, pratico: per ogni aspetto dell’esistenza e per ogni attività
di rilievo i Romani hanno un dio cui rivolgersi. Le solennità e le preghiere, infatti, traggono origine
soprattutto dalla vita campestre, dalla guerra e da interessi precisi: vengono venerati gli dei che
proteggono lo stato, le case, le famiglie e le molteplici attività dell’uomo nella vita pubblica e in quella
privata.
Tra le principali preghiere ci sono:
• il volo degli uccelli: l'augure tracciava delle linee nell'aria con un bastone ricurvo (lituus, vedi Lituo),
delimitando una porzione di cielo, che scrutava per interpretare l'eventuale passaggio di uccelli;
• la lettura delle viscere degli animali: solitamente un fegato di un animale sacrificato veniva osservato
dagli aruspici di provenienza etrusca per comprendere il volere del dio;
• i prodigi: qualsiasi prodigio o evento straordinario, quali calamità naturali, epidemie, eclissi, ecc., era
considerato una manifestazione del favore o della collera divina ed era compito dei sacerdoti cercare
di interpretare tali segni.
3. Dove venivano svolti i riti e le preghiere?
Lo spazio sacro per i Romani era il templum, un luogo consacrato, orientato secondo i
punti cardinali, secondo il rito dell'inaugurazione, che corrispondeva allo spazio sacro del
cielo. Gli edifici di culto romani erano di vari tipi e funzioni. L'altare o ara era la struttura
sacra dedicata alle cerimonie religiose, alle offerte e ai sacrifici. Eretti dapprima presso le
fonti e nei boschi, progressivamente gli altari furono collocati all'interno delle città, nei
luoghi pubblici, agli incroci delle strade e davanti ai templi. Numerose erano anche le
aediculae e i sacella, che riproducevano in piccolo le facciate dei templi. Il principale
edificio cultuale era rappresentato dall'aedes, la vera e propria dimora del dio, che
sorgeva sul templum, l'area sacra inaugurata. Col tempo i due termini diventarono
sinonimi per indicare l'edificio sacro.
4. Come nasce il Cristianesimo
Il primo secolo fu segnato dalla nascita di una nuova religione portatrice di un messaggio
di uguaglianza e fratellanza del tutto diverso rispetto ai valori proposti dalle altre religioni
dell’epoca.
Il Cristianesimo era una religione monoteista concentrata unicamente sulla venuta sulla
Terra del Messia, ossia Gesù.
Gesù nacque a Betlemme tra il 6 e il 4 a.C., la data esatta infatti è sconosciuta.
Le principali fonti che raccontano della vita di Gesù sono i vangeli , testi in greco che si
suddividono in:
Canonici: cioè accettati dalla Chiesa;
Sinottici: ossia i vangeli che mostrano numerose affinità in molti passaggi;
Apocrifi: sono quei vangeli che vengono considerati falsi o dubbi dalla Chiesa.
Come altri culti del tempo, anche la fede Cristiana diffonde un messaggio salvifico: la
promessa di un riscatto dopo la morte, che era possibile ottenere mettendo in atto il
messaggio di amore, uguaglianza e fratellanza portato dal Messia
5. La popolazione romana divisa
Il Cristianesimo nacque in Palestina tra una piccola comunità interna all’ebraismo e si
diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo. Dopo una serie di operazioni condotte da
Pompeo, Augusto decise di instituire la provincia di Giudea. La società ebraica si
suddivise in 3 gruppi:
1. I sadducei: una casta sacerdotale che era disposta a collaborare con Roma e
avevano il controllo del sinedrio;
2. I farisei: seguivano scrupolosamente la Bibbia credendo in una resurrezione dopo la
morte. Essi contestavano la politica filoromana dei sadducei, tuttavia manifestavano
la loro ostilità con un pacifico immenso;
3. Gli zeloti: non esitavano a ricorrere alla violenza per liberarsi dal dominio dei
sadducei.
Comune a questi gruppi era la fede nella venuta del Messia, l’unto del signore, colui che
avrebbe rinnovato il patto tra Dio e il popolo ebraico.
6. Il Cristianesimo ad oggi
Il cristianesimo è una religione a carattere universalistico, fondata sulla rivelazione, ovvero
sulla venuta e predicazione, contenuta nei Vangeli, di Gesù di Nazareth, inteso come figlio
del Dio d'Israele e quindi Dio egli stesso, incarnato, morto e risorto per la salvezza
dell'umanità, ovvero il Messia promesso, il Cristo. Classificata da alcuni come "religione
abramitica", insieme all'ebraismo e all'islam, è la religione più diffusa, con una stima di
circa 2,3 miliardi di fedeli nel mondo al 2015.
I concetti fondamentali sono:
Trinità (per la chiesa cattolica e protestante);
Gesù Cristo, figlio di Dio e salvatore dell'umanità;
Amore verso Dio e verso il prossimo.
La Chiesa cattolica riconosce sette sacramenti: battesimo, riconciliazione o confessione,
eucaristia o comunione, confermazione o cresima, ordine sacro, matrimonio, unzione
degli infermi.