2. Verso la guerra
Nei cinquantanni dopo le Guerre persiane il mondo greco si
divide in due schieramenti.
1. La Lega di Delo guidata da Atene
2. La lega peloponnesiaca guidata da Sparta
3. Atene provoca la guerra
Secondo Tucidide bisogna distinguere tra le singole
circostanze che hanno provocato la guerra e le sue vere
ragioni. Stando ad una lettura superficiale fu Sparta ad
attaccare Atene a causa di una serie di provocazioni, ma la
vera ragione della guerra fu l'imperialismo ateniese che non
lasciava alternative allo scontro.
4. Le provocazioni di Atene
Negli anni precedenti alla guerra Atene fa in modo di
espandere il proprio potere e limitare quello delle città
concorrenti. In particolare
a)Interviene nella guerra fra Corinto e la sua colonia Corcira
b)Vieta a Potidea, membro della Lega di Delo ma colonia di
Corinto, di avere rapporti economici con la madrepatria
c)Impone alla città di Megara un embargo per cui i suoi
mercanti non potranno commerciare con nessuna delle
città della Lega di Delo.
5. La strategia ateniese
La strategia ateniese prevede, vista la superiorità numerica
dell'esercito spartano, di difendere la città grazie alle
"Lunghe mura" che proteggono sia Atene che il porto del
Pireo. Dentro le mura si rifugia così la popolazione
dell'Attica, pronta a sostenere anche un lungo assedio,
sebbene in condizioni sanitarie precarie. Artefice di questa
strategia è Pericle.
6. La "peste" ad Atene
Dopo che il primo anno di guerra si svolse ad Atene
secondo le aspettative di Pericle, un fatto imprevisto
cambiò i piani ateniesi. Giunta attraverso il porto dalle navi
che commerciavano con l'Oriente, una violenta epidemia, di
peste, di morbillo o di vaiolo, colpì la città, uccidendo in
quattro anni un terzo della popolazione. Tucidide stesso ne
fu colpito ma sopravvisse, mentre Pericle, ammalatosi,
morì nel 429 a. C.
7. Cleone e l'evoluzione della guerra
Dopo la morte di Pericle Atene affronta diverse rivolte nella
Lega, sedate spesso con la violenza.
Intanto in città prevale la figura politica di Cleone, un ricco
mercante che le fonti, avverse, descrivono come un
corrotto demagogo. Di fatto Cleone prosegue con la
strategia di Pericle.
Nel 425 presso l'isola di Sfacteria Cleone riesce in
un'impresa ritenuta fino ad allora impossibile, costringendo
un contingente spartano alla resa.
8. La pace di Nicia
Nel 424 lo spartano Brasida
colpisce Atene nei suoi
interessi economici
sconfiggendo Tucidide ad
Anfipoli, privando la città di
Atene delle ricche miniere della
Tracia.
Nel 422 in battaglia muoiono i
due principali leader, Brasida e
Cleone, così le città, stremate
dalla guerra, giungono alla
cosiddetta Pace d Nicia del
421, che sancisce la fine della
guerra e la collaborazione fra le
due potenze.
9. Alcibiade
Ad Atene le posizioni nei confronti delle città alleate si
fanno sempre più dure. Emblematico è il caso dell'isola di
Melo, abitata da ex coloni di Sparta ma alleata ad Atene,
che viene punita e rasa al suolo per aver tentato di essere
neutrale nella contesa fra le due potenze.
La Pace di Nicia in realtà è poco più di una tregua e ad
Atene nasce e cresce l'autorità politica di un discepolo di
Socrate e Pericle, Alcibiade.
Alcibiade, figura controversa e controcorrente, guiderà
Atene nella seconda parte della Guerra, pur venendo più
volte contestato dai conservatori.
10. La spedizione in Sicilia (415 a. C.)
Alcibiade convince gli Ateniesi dell'opportunintà di condurre
una grande spedizione contro Siracusa, ricca città greca in
Sicilia, per impadronirsi delle sue ricchezze e accrescere
l'autorità di Atene. A capo della spedizione sono Alcibiade,
Nicia e Lamaco.
Un complotto però costringe alla fuga Alcibide: viene
accusato di aver evirato le statue del dio Ermes presenti in
città, compiendo così un gesto sacrilego. Alcibiade si ritira
così in esilio presso l'odiata Sparta.
La spedizione in Sicilia prosegue senza grandi successi
finché gli Spartani guidati da Gilippo giungono in soccorso
dei Siciliani e sconfiggono gli Ateniesi. I soldati di Atene
verranno fatti schiavi o lasciati a morire di fame e freddo
nelle latomie vicino Siracusa.
11. L'egemonia spartana
Nel 412 Sparta cerca di giungere ad una soluzione della
guerra ceercando l'alleanza di Dario II di Persia. In cambio
del denaro necessario, Sparta concede la Ionia alla Persia.
Intanto ad Atene nel 411 si impone un governo oligarchico
composto da 400 persone, tuttavia il demos riesce a
richiamare in patria Alcibiade, che diviene stratega.
Malgrado qualche vittoria, la stella di Alcibiade decade,
costringendolo nuovamente all'esilio, questa volta in Persia.
Mel 405 Sparta sconfigge definitivamente Atene,
costringendola alla pace nel 404 a. C., dopo che già da
qualche anno la Lega di Delo si è sfaldata.
12. Le condizioni della pace
▪Atene dovrà abbattere le mura difensive
▪Atene perde tutti i possedimenti fuori dall'Attica
▪La flotta viene ridotta a 12 navi
▪Atene aderisce alla Lega del Peloponneso.
Ad Atene si impone un governo di 30 oligarchi (il Governo
dei Trenta Tiranni), che sarà però deposto l'anno
successivo da dei fuoriusciti democratici guidati da
Trasibulo che ricostituiranno la democrazia.
13. L'egemonia tebana
Ben presto in Grecia cresce l'opposizione a Sparta. Se ne
fa carico la città di Tebe che, guidata da Pelopida ed
Epaminonda, sconfigge nel 371 a. C. gli Spartani presso
Leuttra, grazie alla tattica della falange obliqua.
Epaminonda e Pelopida attuano una serie di riforme a
Tebe che la portano a crescere per importanza e ricchezza,
tanto che Sparta è costretta all'aiuto dell'antica rivale
Atene.
Nel 362, pur vincendo nuovamente contro gli Spartani, i
Tebani, morti Epaminonda e Pelopida, vedono concludersi
la loro breve egemonia sulla Grecia.