R. Villano - Cenni di arte e storia della farmacia (parte 2)Raimondo Villano
19. R. Villano “Cenni di arte e storia della Farmacia”, con presentazioni del Prof. Dr. François Ledermann (Presidente dell’International Society for the History of Pharmacy) e del Prof. Antonio Carosella (Critico letterario). (Longobardi Editore, pp. 266, Napoli, gen 2005; 2^ Edizione, pp. 266, Napoli, mar 2005);
R. Villano - Cenni di arte e storia della farmacia (parte 2)Raimondo Villano
19. R. Villano “Cenni di arte e storia della Farmacia”, con presentazioni del Prof. Dr. François Ledermann (Presidente dell’International Society for the History of Pharmacy) e del Prof. Antonio Carosella (Critico letterario). (Longobardi Editore, pp. 266, Napoli, gen 2005; 2^ Edizione, pp. 266, Napoli, mar 2005);
Un excursus sulla letteratura italiana del '200 pensato per gli studenti della scuola media. Vengono presentati i principali generi: la Letteratura Religiona, la Scuola Siciliana, la Poesia Comico-Realistica, il Dolce Stil Novo, la Prosa (romanzi, novelle, letteratura di viaggio)
Intervento di Enrica Salvatori e Gianni Bergamaschi a "I santi internauti", Seminario permanente "I santi internauti" organizzato da Gruppo di ricerca RECEPT - Laboratorio di Storia Religioni e Antropologia - sez. ReCMed
In collaborazione con AISSCA - Associazione Italiana per lo Studio della Santità, dei Culti e dell'Agiografia
Un excursus sulla letteratura italiana del '200 pensato per gli studenti della scuola media. Vengono presentati i principali generi: la Letteratura Religiona, la Scuola Siciliana, la Poesia Comico-Realistica, il Dolce Stil Novo, la Prosa (romanzi, novelle, letteratura di viaggio)
Intervento di Enrica Salvatori e Gianni Bergamaschi a "I santi internauti", Seminario permanente "I santi internauti" organizzato da Gruppo di ricerca RECEPT - Laboratorio di Storia Religioni e Antropologia - sez. ReCMed
In collaborazione con AISSCA - Associazione Italiana per lo Studio della Santità, dei Culti e dell'Agiografia
Lettura del racconto nel mosaico di otranto al 23 marzo 2015Andrea Biagioni
Il Libro nasce con lo scopo di comprendere e divulgare il racconto criptato che il monaco Pantaleone ha inserito nel mosaico di Otranto da lui costruito nel XII secolo.
Per quanto possa sembrare assurdo visto che il mosaico è stato costruito nel XII secolo ed a quell’epoca non si sapeva ancora nulla di DNA, secondo me il monaco Pantaleone nella sua opera ci parla di genetica.
Ci racconta di un antico esperimento realizzato in provetta da nostri antichi avi evoluti che generarono dei cloni, e cosa accadde a livello cosmico e sulla Terra una volta che quei cloni furono messi fuori dal giardino terrestre. Cioè messi fuori dal luogo dove erano tenuti e fatti mischiare con gli umani possessori di Anima iscritti nel Libro della Vita.
Ci racconta quindi la ragione per cui l’umanità è caduta e da allora ha dovuto girovagare e subire le catastrofi che sono avvenute, perché dobbiamo temere i tempi finali, e di chi è messaggera la figura che disegna alla fine del racconto e che scioglierà "i nodi". ·
Articolo sulla più grande mistica medievale che era anche
un’originale curatrice. Alcune delle sue ricette sono ancora valide in ambito olistico e fitoterapico. Pubblicato sulla Rivista nazionale quindicinale professionale farmaceutica Punto Effe
2. il contesto storico
medioevo (476 -1492): età di mezzo
l’europa nell’XI secolo: insieme di regni,
grandi e piccoli, molto diversi fra lor
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3. 3 imperi e 2 grandi regni:
1) impero arabo (a sud del mediterraneo), che
controllava spagna meridionale e califfato di
cordova
2) impero romano d’oriente (impero bizantino)
con capitale bisanzio (costantinopoli)
3) impero germanico (erede dell’impero
carolingio creato da carlo magno nell‘800,
retto dalla dinastia degli ottoni)
4) regno di francia
5) regno d’inghilterra (retto dal danese knut il
grande; 1066: invasione normanna guidata da
guglielmo II il conquistatore)
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4. la ripresa dopo il 1000
rafforzamento dell’autorità dei sovrani e
dei feudatari
miglioramenti nell’agricoltura (rotazione
triennale, uso dell’aratro pesante)
crescita progressiva della popolazione
(maggiori speranze di vita e minor incidenza
delle malattie)
maggiori risorse economiche (aumento
commerci, ritorno della moneta)
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5. riforma della chiesa in risposta ad
un’eccessiva ‘’mondanizzazione’’
nella chiesa
papi riformatori (gregorio VII, pontefice fra
1073 e 1085)
monachesimo di cluny e citeaux
ordini mendicanti (francescani e domenicani)
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6. monachesimo
cluniacensi (monastero di cluny, 909) e
cistercensi (monastero di citeaux, 1098 da
Bernardo di chiaravalle) sono due nuovi
ordini religiosi nati in Francia, ma
irradiatesi in molte regioni europee
cluniacensi => portatori di una fede più
spirituale
cistercensi => portatori di una fede più
attiva nel mondo
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7. ordini mendicanti
francescani (san francesco d’assisi, 1210):
rifiuto delle ricchezze e affermazione del
valore supremo della povertà
domenicani (spagnolo domenico di guzmàn,
1215): predicazione e lotta all’eresia
entrambi questi ordini ribaltano la
concezione della vita monastica (separata
dal mondo, di contemplazione e preghiera)
ed intervengono attivamente nella vita
cittadina
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8. riforma della chiesa in risposta ad
un’eccessiva ‘’mondanizzazione’’
ai margini della chiesa
gruppi pauperistici (<pauper), che
invocavano un’istituzione ecclesiastica più
povera e meno interessata alla politica
fuori dalla chiesa
movimenti ereticali (‘‘eresia’’= dottrina non
approvata dalla chiesa): valdesi (<pietro
valdo, mercante di lione) e catari
(<katharòs) che invitavano apertamente i
credenti a disubbidire alla chiesa
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9. la cultura religiosa medioevale: tutto il
sapere viene finalizzato a dio
arte:
architettura = realizzazione della casa di
dio (basiliche, cattedrali e monasteri)
pittura e scultura si rivestivano di uno
scopo educativo, in quanto sostituivano per
gli illetterati la lettura di testi sacri
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10. arte nel medioevo
nella mentalità all’interno delle
medioevali chiese: pene infernali
preoccupazioni e beatitudini del
costanti erano la paradiso in mosaici ed
morte e la paura per affreschi per
il castigo divino contribuire a
diffondere la paura
per questo sulle della punizione
facciate degli edifici nell’aldilà
sacri medioevali:
mostri, demoni,
animali simboleggianti
i peccati capitali
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12. Giotto, Satana e i dannati nell’inferno,
1303-1305, padova, cappella degli scrovegni
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13. la cultura religiosa medioevale: tutto il
sapere viene finalizzato a dio
filosofia intesa come teologia,
accompagnata da una generale
sfiducia nella ragione umana (incapace di
conprendere la realtà soprannaturale),
atteggiamento che comincerà a mutare solo
dopo il 1000
grazie alla riscoperta delle opere di
aristotele
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14. il ritorno di aristotele in occidente
filosofo greco vissuto nel Iv secolo a.c.
gli arabi, venuti a contatto (e in conflitto!)
con il mondo greco-bizantino, riscoprirono
aristotele, lo studiarono e soprattutto lo
tradussero (averroè -1126-98)
le sue opere furono poi tradotte
dall’arabo al latino
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15. la cultura religiosa medioevale: tutto il
sapere viene finalizzato a dio
scienza era considerata un mezzo
conoscitivo per accostarsi al mondo fisico e
alla verità divina in essa contenuta
le sacre scritture erano fonte attentibile
di ogni sapere
storia: la realizzazione del disegno
provvidenziale di dio (fatti storici non
prodotto dell’azione umana, ma di un
disegno soprannaturale)
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16. la cultura religiosa medioevale: tutto il
sapere viene finalizzato a dio
letteratura si riteneva avesse 2 soli possibili
fini:
1) strumento di istruzione ed educazione morale
per il popolo
2) illustrazione dei precetti religiosi e
celebrazione del sacro
solo dopo il 1100, la letteratura comincerà ad
essere concepita come produzione di opere belle,
destinate anche al diletto con le letterature
romanze
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17. il ruolo fondamentale degli scriptoria
medievali
Uno degli ambienti più importanti dell'Abbazia era lo
SCRIPTORIUM, (in latino “luogo dove si scrive")
Esso era di solito un vasto ambiente esposto a sud e con
molte vetrate per godere di tutta la luce possibile
ambiente in cui i monaci svolgevano il loro lento e
paziente lavoro di copiatura (per copiare un'intera
Bibbia occorreva un anno di lavoro fatto da più
persone!)
Inoltre gli amanuensi erano costretti a stare ore e ore
fermi nella stessa posizione, con le dita e la mano che si
irrigidivano per i crampi
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18. il ruolo fondamentale degli scriptoria
medievali
Nei monasteri non si copiavano solo testi
sacri, ma anche opere di grandi autori latini
e greci: Cosi, grazie alla paziente opera
degli amanuensi, sono arrivati sino a noi
tanti capolavori, che altrimenti sarebbero
andati perduti: monasteri furono allora
dei veri e propri centri di promozione
culturale oltre che di fede e spiritualità
http://www.youtube.com/watchv=A437_pJ8kEQ
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19. dal latino alle nuove lingue volgari
nel corso del medievo: processo lento
attraverso il quale il latino dà vita alle
lingue neolatine o romanze o volgari
agg. ‘‘romanzo’’ < da un’espressione latina
‘‘romanice loqui’’, utilizzata attorno al IX-X
secolo in francia per indicare chi utilizzava
una lingua derivata dal latino in
opposizione a chi si esprimeva con il
francone (dialetto germanico dei franchi)
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20. latino scritto vs. latino parlato
già al tempo dell’impero romano il latino non era uno:
latino scritto era molto diverso dal latino parlato
(sermo vulgaris < vulgus, popolo)
il sermo vulgaris si serviva di parole estranee al latino
scritto: focus (non ignis), bucca, oricla, logus,
manducare, caballus,...
proprio queste forme ‘‘parlate’’ saranno utilizzate
dalla nuove lingue romanze, che tenderanno a
sciogliere la complessità sintattica del latino classico:
semplificando le frasi, usando gli articoli e
trascurando le desinenze
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21. dal latino alle nuove lingue volgari
la traformazione cominciò dopo il 476
già intorno al 600-650 la gente comune non
capiva più il latino, utilizzata dai ceti più
elevati e come forma scritta (lingua delle
leggi e della liturgia)
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22. le lingue
romanze
italiano
provenzale
francese
spagnolo
catalano
portoghese
rumeno
ladino
sardo
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23. alcune particolarità di queste lingue
romeno (la dacia era colonia romana):
conserva ancora alcuni casi
sardo, vicino al latino dati anche gli scarsi
rapporti dell’isola con altri paesi
mediterranei
francese è la lingua che più si discosta dal
latino (per l’apporto delle lingue
germaniche parlate dai franchi)
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