Maturità 08'/09': la distanza Terra-Luna ieri e oggiguestdf53edb
Metto a disposizione la mia tesina della maturità scientifica 08'/09' con cui ho preso il massimo dei voti all'orale (30/30); si parla della distanza terra-luna dal punto di vista fisico-matematico, dei mezzi con cui calcolarla e degli influssi che la luna ha avuto in filosofia, nella letteratura italiana e latina, in arte...
Quel piccolo grande genio di Eratostene - Matemagica 04.09Gravità Zero
Prova a immaginare di viaggiare nel tempo e risvegliarti nel 300 a.C. In quel periodo, nessuno sapeva cosa esistesse oltre le coste del Mediterraneo. Il mondo allora conosciuto si fermava all’attuale Europa. L’Asia era una lontana leggenda. Australia, Americhe e regioni come l’An-
artide e la Groenlandia non erano ancora state scoperte.
Eppure, 2300 anni fa, ad Atene c’era un ragazzo greco di nome Eratostene che si poneva delle domande cui nessuno prima di lui aveva dato risposta: quanto è grande la nostra Terra?
Una panoramica delle tecniche di analisi statistica territoriale: GIS, Proiezioni, Sistemi di riferimento, Georeferenziazione, Vettori e raster, Shapefile, Geostatistica, Autocorrelazione, Kriging, Semivariogramma, LISA, Campionamento, Web GIS, Geoserver, Postgis, Indici Spaziali, Genode, Integrazione dati statistici e spaziali
Maturità 08'/09': la distanza Terra-Luna ieri e oggiguestdf53edb
Metto a disposizione la mia tesina della maturità scientifica 08'/09' con cui ho preso il massimo dei voti all'orale (30/30); si parla della distanza terra-luna dal punto di vista fisico-matematico, dei mezzi con cui calcolarla e degli influssi che la luna ha avuto in filosofia, nella letteratura italiana e latina, in arte...
Quel piccolo grande genio di Eratostene - Matemagica 04.09Gravità Zero
Prova a immaginare di viaggiare nel tempo e risvegliarti nel 300 a.C. In quel periodo, nessuno sapeva cosa esistesse oltre le coste del Mediterraneo. Il mondo allora conosciuto si fermava all’attuale Europa. L’Asia era una lontana leggenda. Australia, Americhe e regioni come l’An-
artide e la Groenlandia non erano ancora state scoperte.
Eppure, 2300 anni fa, ad Atene c’era un ragazzo greco di nome Eratostene che si poneva delle domande cui nessuno prima di lui aveva dato risposta: quanto è grande la nostra Terra?
Una panoramica delle tecniche di analisi statistica territoriale: GIS, Proiezioni, Sistemi di riferimento, Georeferenziazione, Vettori e raster, Shapefile, Geostatistica, Autocorrelazione, Kriging, Semivariogramma, LISA, Campionamento, Web GIS, Geoserver, Postgis, Indici Spaziali, Genode, Integrazione dati statistici e spaziali
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall'effetto che essi hanno sulla stella ospite.
Cosa caratterizza l'esistenza umana? La possibilità di un Piacere facile a conseguirsi o un Dolore che, pur non negando momenti di piacere, ne costituisce la dimensione stabile e metafisicamente necessaria? Posizioni a confronto.
Metafisica A (Libro Primo della Metafisica) - Analisi e commento dei capp. I...RenatoCurreli
Nel primo libro della Metafisica ("alpha meizon"), di cui verranno presi in esame i capitoli I-III, Aristotele delinea una scienza superiore che avrà il compito di analizzare le cause dell'ente in quanto ente. Tale scienza, chiamata ancora "sophia" è quella che, in seguito, Aristotele stesso denominerà "filosofia prima".
2. ❏ Elementi del metodo kepleriano
1) Pitagorismo: il cosmo esprime un ordine aritmo-geometrico.
2) Tale ordine va interpretato matematicamente, ma sempre basandosi su rigorose
misurazioni e precisi riscontri osservativi.
Mysterium cosmographicum (1596)
● Presenta decisivi argomenti a favore del sistema copernicano.
● Intende spiegare i moti dei pianeti in rapporto alle orbite da essi percorse.
● I pianeti sono sei: MERCURIO, VENERE, TERRA, MARTE, GIOVE e SATURNO.
● Sono disposti secondo l’ordine geometrico espresso dal poliedro (πολύς , molto;
ἕδρα, base, faccia) regolare: solido che ha per facce poligoni regolari, anche diversi
tra loro.
● I pianeti si muovono secondo orbite inscritte o circoscritte ai poliedri, che sono
complessivamente CINQUE.
3.
4. ● Tutto questo ordine matematico culmina in una superiore armonia cosmica in cui:
il SOLE centrale simboleggia il PADRE;
il CIELO delle STELLE FISSE corrisponde al FIGLIO;
lo SPAZIO intermedio è espressione dello SPIRITO SANTO.
*
● Queste idee saranno ulteriormente sviluppate in
Harmonices Mundi (1619)
5. ❏ Le leggi
● Prima legge
L’orbita descritta da ogni pianeta nel suo moto di rivoluzione è un’ellisse di cui il Sole occupa uno dei
fuochi.
6. ● Seconda legge
Durante il movimento del pianeta, il raggio che unisce il centro del Sole al centro del pianeta stesso
(raggio vettore) descrive aree uguali in tempi uguali.
➔ Questa legge spiega come varia la velocità di un pianeta mentre si sposta lungo la sua orbita
(velocità orbitale).
7. La velocità del pianeta orbitante non è costante: più il pianeta si trova vicino al sole (perielio) minore è
il raggio, e, di conseguenza, maggiore sarà la velocità con cui il pianeta si sposta.
Se la velocità fosse costante, le aree descritte dal raggio pianeta-sole in intervalli di tempo uguali
sarebbero differenti.
Il rapporto tra gli spazi percorsi
e i tempi impiegati a percorrerli
è costante.
O, detto in altri termini, il rapporto tra l’area spazzata dal raggio vettore ΔS e la durata Δt dell’intervallo
di tempo impiegato a descriverla, è costante: ciò definisce la velocità areolare.
ΔS
= K
Δt
8. ● Terza legge
Il quadrato del tempo necessario a percorrere l’intera orbita attorno al Sole (periodo di rivoluzione) è
proporzionale al cubo della sua distanza media dal Sole.
➔ Questa legge mette in relazione le distanze dei pianeti dal Sole con i tempi di percorrenza dell’orbita e mostra che
quanto più un pianeta è lontano dal Sole, tanto più tempo impiega a percorrere la sua orbita.
9. (T1
/ T2
)2
= (R1
/ R2
)3
T1
, T2
: periodi necessari a due pianeti per completare un giro delle loro orbite;
R1
, R2
: distanze medie tra i pianeti e il Sole.
10. Autore: Renato Curreli
Docente di Filosofia
Liceo G. Siotto Pintor - Cagliari
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