Viaggio in ciò che ha reso la donna non solo icona del patriottismo, ma vera interprete dei valori risorgimentali.
In concorso per: http://www.flclatina.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1271:flc-latina-prende-avvio-il-2d-concorso-peri-giovani-studenti&catid=1:ultime&Itemid=50
52. La luna e i falò nuclei tematici attorno ai quali si addensa la materia narrata.
53.
54.
55.
56.
57.
58.
59.
60.
61.
62. Di fronte a tale realtà fallisce lo stesso progetto di ritrovare un’identità e un paese: quest’ultimo è anch’esso diventato irrimediabilmente straniero. Anguilla riparte dopo aver dolorosamente sperimentato il crollo di ogni speranza di radicamento e d’identità.
63. La luna e i falò Un vero e proprio concentrato di archetipi tematici e narrativi
64.
65.
66.
67.
68.
69.
70.
71.
72.
73. Il presente, il dopoguerra, non offre se non storie private di disperazione, di miseria o di prepotenza sono le assenze che segnano il passaggio della Storia: i borghesi della Mora non ci sono più, non c'è più la famiglia di Padrino, non ci sono più molti dei coetanei di Anguilla, morti durante la guerra.
Diversa è la linea di ricerca battuta da un altro scrittore della stessa generazione, Vasco Pratolini (1913-91), cresciuto nella Firenze ermetica e solariana. Risale al 1947 il romanzo Cronache di poveri amanti, una delle opere più felici del Neorealismo italiano, in cui l’autore adotta un punto di vista nuovo: non più diaristico e autobiografico, ma sociale e corale. L’impegno etico e la fede nella funzione civile e pedagogica della letteratura ispirano la ricerca di Pratolini: ma proprio il suo romanzo Metello, pubblicato nel 1955, segnerà la fine della stagione neorealista, l’epilogo di un’epoca di speranze e di rinnovata fiducia nella parola letteraria, come forma di impegno e partecipazione alla ricostruzione della società italiana del dopoguerra.
Natalia Ginzburg (1916-91), nel romanzo Lessico famigliare (1963),scriverà poi a questo proposito: «Era, il dopoguerra, un tempo in cui tutti pensavano di essere dei poeti, e tutti pensavano d’essere dei politici; tutti si immaginavano che si potesse e si dovesse anzi far poesia di tutto, dopo tanti anni in cui era sembrato che il mondo fosse ammutolito e pietrificato e la realtà era stata guardata come di là da un vetro, in una vitrea, cristallina e muta immobilità. Romanzieri e poeti avevano, negli anni del fascismo, digiunato, non essendovi intorno molte parole che fosse consentito usare .... Ora c’erano di nuovo molte parole in circolazione, e la realtà di nuovo appariva a portata di mano; perciò quegli antichi digiunatori si diedero a vendemmiarvi con delizia.”.
La cultura americana, scrive Pavese, ‘ci permise in quegli anni di vedere svolgersi come su uno schermo gigante il nostro stesso dramma. Ci mostrò una lotta accanita, consapevole, incessante, per dare un nome, un ordine alle nuove realtà e ai nuovi istinti della vita individuale e associata, per adeguare a un mondo vertiginosamente trasformato gli antichi sensi e le antiche parole dell’uomo”. “ l’ambizione di Pavese, alimentata dal confronto con gli scrittori americani, è quella di fare della propria terra d’origine (le colline piemontesi delle Langhe) una metafora del mondo , in cui ogni elemento locale acquisti un significato simbolico e universale”. Guido Guglielmi
Sempre su una linea di confine tra una dimensione autobiografica o naturalistica e una più complessa valenza simbolica del reale, si muovono le due successive prove: Il carcere (scritto fra il 1938 e il 1939, ma pubblicato solo nel 1948) e La bella estate (scritto nel 1940 e pubblicato nel 1949, in un unico volume con due altri romanzi brevi, Il diavolo sulle colline e Tra donne sole. Il carcere è un racconto di ispirazione autobiografica, legato all’esperienza del confino e al trauma dell’abbandono da parte di una donna; La bella estate narra la storia di Ginia, una giovane operaia che cerca di adattarsi alla nuova professione di modella, e della sua iniziazione alla vita.
24 July 19 / 20 / 23born in New York City. Her sister will become actress Doris Dowling. Early 40s works at the New Theatre School to pay for her acting classes; there she meets Shelley Winters and they become good friends auditions with Shelley to become a Copa Girl and gets the job for about a month. She will remember it being worse than modeling. she and Shelley end up as ushers for $1 a performance at the Belasco Theater she and Shelley occasionally work during the cocktail hour at Schrafft's, where they get their dinners for free 11 September 40 - 2 January 41stars in Al Jolson’s last Broadway show, Hold on to Your Hats , at the Shubert Theatre 30 October 40 - 3 January 42stars at Broadway’s 46th Street Theatre in Panama Hattie 44 while filming Knickerbocker Holiday with Nelson Eddy, he doesn’t want her to look into his eyes when they do a scene together and insists she look at his forehead instead ? hates being a Goldwyn Girl 45 Goldwyn drops her in favor of newcomer Virginia Mayo has a very posh apartment on North Sycamore entertains at the Hollywood Canteen and does USO shows at hospitals starts a long, painful love affair with married director Elia Kazan, who can't give her up nor divorce his wife 47 moves to Rome with her sister, actress Doris Dowling. They are the first Hollywood actresses to work in Italy permanently. Late 40s makes a brief trip back to New York. There she stays at the Algonquin Hotel and meets Shelley; they flirt with Broadway playboys and sports columnists. dates old friends like Stanley Prager and some famous postwar novelists and playwrights ? while in Rome, she learns to speak Italian fluently, has a beautiful apartment, and mingles with the intelligentsia of Europe: Sartre, Moravia, Hemingway, Somerset Maugham, Robert Capa, and George Bernard Shaw. ? starts a torrid love affair with famous writer Cesare Pavese. 27 August 50 Pavese commits suicide with sleeping pills after the love affair ends; a big scandal follows. Pavese fatally linked love to morbidity. His final poetry collection, found on his desk after death, is significantly entitled "Death will Come and (She) Will Have Your Eyes." “Death," a feminine noun in Italian, is associated with Constance.