1. Identità e sordità
Il mio destino ontologico e altro ancora
Il mio destino ontologico e ancora l’altro
Pietro Celo
Oppi 21 giugno 2014
2. Appunto terminologico
• Sordomuto
• Non udente
• Audioleso
• Anacusico
• Sordoparlante
• Minorato dell’udito e della favella
• Sordo
• Sordastro
• sordo
• Persona sorda
3. Identità come corpo
Il corpo è il mediatore tra noi e il mondo,
una conoscenza incorporata, un "Habitus"
(Pierre Bourdieu). La modifica del corpo per
motivazioni culturali, si definisce
antropopoiesi (F. Remotti) serve alla persona a definire la
propria identità rispetto agli altri, a mostrare alla società
in che fase della vita si trova.
Le differenze anatomiche tra maschio e femmina sono la
prima base classificatoria e per la differenziazione
culturale e sociale. La separazione, esclusione, distinzione
tra sessi è applicata attraverso simboli, pratiche e
attribuzioni di ruoli reali ed immaginarie.
5. Identità sociali: multiple
L’identità sociale è legata ai ruoli che giochiamo nella società.
Si tratta di una identità contestuale e relazionale, cioè essa può
variare in base al contesto, al ruolo che si intende assumere in tale
contesto ed alla posizione, autodeterminata o meno, che si gioca
(o ci viene fatta giocare dagli altri con le loro identità) all'interno
della rete di relazioni e percezioni (simmetriche ed asimmetriche)
al cui interno ci si trova inscritti ed attivi.
Esempio: Quando attraverso la dogana quella che conta è la
mia identità nazionale e non quella religiosa o professionale.
Proprio per questa molteplicità, perché possa essere compreso il
concetto di identità è necessario assumere, allora, che vi debba
essere un elemento di riferimento: l'alterità.
6. Appartenenza e rifiuto
Molte persone sono orgogliose del gruppo in cui si identificano, che fornisce
loro un senso di appartenenza ad una comunità, e per converso tendono a
nutrire un rifiuto per i gruppi che considerano esterni o altri.
Appartenenza – identità nazionale
identità di genere
Identità politica
ad una prima classificazione positiva del tipo "come siamo (come io sono)" si
contrappone una più potente classificazione negativa del tipo "come io non
sono (come noi non siamo)". Ambedue le classificazioni presentano delle
limitazioni.
la classificazione negativa occulta in sé il pericolo di attribuire all'esterno le
qualità o caratteristiche negative non gradite (come nella primitiva difesa
dell'io denominata 'proiezione'), creando alterità ad hoc in cui vedere riflessi
quei tratti che la propria identità ideale ha reso tabù o riconosce come
amoralità, primitivismo, arretratezza, illogicità, alogicità, immoralità, difetti,
illegalità, peccati, etc.
7. Identità fluide
Ne La modernità liquida Bauman definisce la perdita dei
confini identitari contestualizzati nell'epoca della post
modernità. In sintesi, se si perdono alcuni riferimenti
essenziali per il proprio Io, si vanno a perdere i propri
confini identitari, ossia culturali, religiosi, etnici, etc.
Estremamente pericoloso è l'uso che dell'identità può
fare la politica, per esempio nel caso
del nazionalismo spinto all'eccesso, che
lega sentimenti di appartenenza a lealismi
verso un determinato apparato statale,
non di rado conculcando minoranze e
spingendo a manifestazioni di xenofobia e
a conflitti con paesi confinanti.
8. Identità in rete
Gli effetti delle nuove tecnologie
sull'identità personale nella società
dell’informazione è legata ad una
lettura profondamente correlata
alle teorie postmoderniste più
radicali: il soggetto, comunicando in
rete in assenza del proprio corpo,
potrebbe sperimentare liberamente
con la propria identità, che diventa
così fluida e multipla.
9. Identità come opposizione
Un gruppo minoritario si riconosce e si afferma
solo in opposizione a quello maggioritario e la
propria identità è rivendicativa, oppositiva.