La presentazione quantifica ed analizza indicatori di performance economica per gli operatori della filiera agro-alimentare. Dopo la rassegna degli aspetti definitori della catena agro-alimentare, vengono commentati i principali dati strutturali della catena, in cui aziende agricole ed imprese sono accomunate. Si evidenzia il peso economico della catena in termini di valore aggiunto e di occupazione. Le aziende agricole sono analizzate sulla base dei risultati dell’indagine RICA-REA (dati dal 2002 al 2013); le imprese sulla base dei dati ISTAT prodotti dalle statistiche economiche strutturali (SBS), con confronti tra il 2013 ed il 2008. Infine, vengono riepilogati i principali obiettivi e risultati dello studio progettuale IST-02338 relativo ad alcuni settori della catena (carni e latte).
Il SINAB - Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica è un progetto del MiPAAF, gestito da ISMEA e IAMB, che ha tra i suoi obiettivi quello di favorire la diffusione di dati e informazioni relative al biologico italiano. È un progetto attivo da 15 anni che consente di poter avere informazioni a 360 gradi sul biologico italiano. Al sito www.sinab.it è possibile infatti trovare informazioni relative alla normativa di settore, ai dati e alle statistiche, ma anche tutti gli indirizzi e i riferimenti utili degli organismi di certificazione, dei referenti delle Amministrazioni regionali e delle principali associazioni di settore. È inoltre disponibile l'elenco delle aziende biologiche italiane, grazie al collegamento con la banca dati del SIAN. Ogni anno il SINAB elabora il rapporto “Bio in cifre” che riporta i principali dati strutturali sull’agricoltura biologica in Italia. I dati che sono elaborati dal SINAB vengono forniti al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dagli Organismi di certificazione e dalle Amministrazioni regionali.
Dall’analisi degli ultimi dati del SINAB, aggiornati al 31/12/2014, risulta che in Italia le imprese inserite nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica sono 55.433 tra produttori esclusivi, preparatori, importatori e imprese del commercio. Rispetto ai dati riferiti al 2013 si rileva un aumento complessivo del numero di operatori del 5,8%. La superficie coltivata secondo il metodo biologico in Italia, risulta pari a 1.387.913 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 5,8%. In percentuale sul totale della superficie coltivata in Italia, il biologico arriva quindi ad interessare l’ 11,2% della SAU nazionale (ISTAT SPA 2013), dato che cresce, rispetto allo scorso anno (ISTAT censimento 2010), di oltre un punto percentuale. Le Regioni in cui sono presenti il maggior numero di operatori biologici sono la Sicilia (9.660), la Calabria (8.787), la Puglia (6.599). In queste Regioni si concentra oltre il 45% del totale degli operatori italiani. Anche la maggiore estensione di superfici biologiche si trova in queste tre regioni: rispettivamente con 303.066 ettari in Sicilia, 176.998 ettari in Puglia e 160.164 ettari in Calabria. La superficie biologica di queste tre Regioni rappresenta il 46% della superficie biologica nazionale. Le Regioni con una maggiore incidenza percentuale delle superfici biologiche sul totale delle superfici coltivate sono: la Calabria, in cui le superfici biologiche rappresentano circa il 30% delle superfici totali, seguita dalla Sicilia con il 22% ed il Lazio con il 19%. I principali orientamenti produttivi in Italia sono il foraggio, i pascoli e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura.
La Rete d’Informazione Contabile Agricola, pur non essendo concepita per analizzare singoli comparti, offre informazioni utili per l’analisi dell’agricoltura biologica. I molteplici dati del consistente sottocampione di aziende biologiche presenti nella RICA italiana consentono una caratterizzazione da un punto di vista strutturale, tecnico ed economico, con un’articolazione in termini territoriali, settoriali e temporali. Queste informazioni sono alla base di valutazione delle politiche di Sviluppo Rurale, sia nella quantificazione degli impatti di misura, che nella giustificazione dei premi, ed alimentano modelli quantitativi per l’analisi dei fattori che influiscono sulle scelte dell’agricolture. L’integrazione della RICA con le altre statistiche agricole ed anche con fonti amministrative può senza dubbio migliorare la conoscenza del biologico in Italia.
Il SINAB - Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica è un progetto del MiPAAF, gestito da ISMEA e IAMB, che ha tra i suoi obiettivi quello di favorire la diffusione di dati e informazioni relative al biologico italiano. È un progetto attivo da 15 anni che consente di poter avere informazioni a 360 gradi sul biologico italiano. Al sito www.sinab.it è possibile infatti trovare informazioni relative alla normativa di settore, ai dati e alle statistiche, ma anche tutti gli indirizzi e i riferimenti utili degli organismi di certificazione, dei referenti delle Amministrazioni regionali e delle principali associazioni di settore. È inoltre disponibile l'elenco delle aziende biologiche italiane, grazie al collegamento con la banca dati del SIAN. Ogni anno il SINAB elabora il rapporto “Bio in cifre” che riporta i principali dati strutturali sull’agricoltura biologica in Italia. I dati che sono elaborati dal SINAB vengono forniti al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dagli Organismi di certificazione e dalle Amministrazioni regionali.
Dall’analisi degli ultimi dati del SINAB, aggiornati al 31/12/2014, risulta che in Italia le imprese inserite nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica sono 55.433 tra produttori esclusivi, preparatori, importatori e imprese del commercio. Rispetto ai dati riferiti al 2013 si rileva un aumento complessivo del numero di operatori del 5,8%. La superficie coltivata secondo il metodo biologico in Italia, risulta pari a 1.387.913 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 5,8%. In percentuale sul totale della superficie coltivata in Italia, il biologico arriva quindi ad interessare l’ 11,2% della SAU nazionale (ISTAT SPA 2013), dato che cresce, rispetto allo scorso anno (ISTAT censimento 2010), di oltre un punto percentuale. Le Regioni in cui sono presenti il maggior numero di operatori biologici sono la Sicilia (9.660), la Calabria (8.787), la Puglia (6.599). In queste Regioni si concentra oltre il 45% del totale degli operatori italiani. Anche la maggiore estensione di superfici biologiche si trova in queste tre regioni: rispettivamente con 303.066 ettari in Sicilia, 176.998 ettari in Puglia e 160.164 ettari in Calabria. La superficie biologica di queste tre Regioni rappresenta il 46% della superficie biologica nazionale. Le Regioni con una maggiore incidenza percentuale delle superfici biologiche sul totale delle superfici coltivate sono: la Calabria, in cui le superfici biologiche rappresentano circa il 30% delle superfici totali, seguita dalla Sicilia con il 22% ed il Lazio con il 19%. I principali orientamenti produttivi in Italia sono il foraggio, i pascoli e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura.
La Rete d’Informazione Contabile Agricola, pur non essendo concepita per analizzare singoli comparti, offre informazioni utili per l’analisi dell’agricoltura biologica. I molteplici dati del consistente sottocampione di aziende biologiche presenti nella RICA italiana consentono una caratterizzazione da un punto di vista strutturale, tecnico ed economico, con un’articolazione in termini territoriali, settoriali e temporali. Queste informazioni sono alla base di valutazione delle politiche di Sviluppo Rurale, sia nella quantificazione degli impatti di misura, che nella giustificazione dei premi, ed alimentano modelli quantitativi per l’analisi dei fattori che influiscono sulle scelte dell’agricolture. L’integrazione della RICA con le altre statistiche agricole ed anche con fonti amministrative può senza dubbio migliorare la conoscenza del biologico in Italia.
Ismea ha effettuato, per l’anno 2014, una stima delle vendite retail dei prodotti biologici in Italia, utilizzando i dati Ismea-Nielsen per la Distribuzione moderna ed elaborando valutazioni puntuali per i restanti canali, basate su dati di fatturato, ove disponibili, e su interviste dirette a referenti privilegiati facenti capo a gruppi e insegne del canale specializzato. E’ emerso un valore al consumo superiore a 2,1 miliardi di euro. La stima non include il giro d’affari legato al canale extra-domestico (on-trade), riconducibile alle vendite presso ristorazione, bar, collettività, food service. La Distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, discount, libero servizio) e i negozi specializzati, tra piccole, medie e grandi superfici, muovono complessivamente oltre il 75% del giro d’affari retail. Ai restanti canali le stime Ismea attribuiscono un’incidenza complessiva (residuale) di quasi il 25%, riconducibile per il 10% a mercatini, vendite dirette, gruppi di acquisto solidali (Gas) ed e-commerce, per l’8,9% ai negozi tradizionali e per il 5,1% alle farmacie. Quasi trascurabile, pari allo 0,6%, la quota di erboristerie e parafarmacie.
I consumi alimentari in Italia e all’estero. Tendenze evolutive, criticità ed...Fondazione CUOA
Intervento di Paolo Bono, Economista NOMISMA
all'evento Consumi alimentari e relazioni di filiera: il
contributo dei fornitori locali al successo della GDO.
In collaborazione con Largo Consumo.
13 novembre 2014, Villa Valmarana Morosini, Altavilla Vicentina (VI).
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
via Cesare Balbo 16
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
Via Cesare Balbo, 16
La sicurezza alimentare sul territorio italiano. Indicatori statistici e metodi di sintesi
Roma, 29 Novembre 2018
Vincenzo Russo
Professore Emerito dell’Università di Bologna e Coordinatore Commissione ASPA «Consumo reale di carne»
La sicurezza alimentare sul territorio italiano. Indicatori statistici e metodi di sintesi
Roma, 29 Novembre 2018
Vincenzo Russo
Professore Emerito dell’Università di Bologna e Coordinatore Commissione ASPA «Consumo reale di carne»
La sicurezza alimentare sul territorio italiano. Indicatori statistici e metodi di sintesi
Roma, 29 Novembre 2018
Vincenzo Russo
Professore Emerito dell’Università di Bologna e Coordinatore Commissione ASPA «Consumo reale di carne»
Il metodo della detrazione preventiva delle perdite per la stima del consumo reale di alimenti: applicazione alla carne e al pesce.
agricoltura, agroalimentare, alimentari, convegno-roma29112018,
#convegno-roma29112018
#29novembre
#Istat
#Sicurezza_Alimentare
#indicatori_statistici
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
Via Cesare Balbo 16
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
Via Cesare Balbo 16
Il Panel famiglie Ismea-Gfk/Eurisko indica, nei primi cinque mesi di quest'anno, un forte aumento degli acquisti di prodotti biologici in Italia: più 17% in valore su base annua, un risultato in netta controtendenza rispetto alla dinamica dei consumi alimentari, scesi dell'1,4%.
In forte aumento le vendite nei reparti "pasta, riso e sostituti del pane" e "zucchero, caffè e tè". Incrementi, altrettanto significativi, si registrano per gli ortofrutticoli freschi e trasformati, biscotti, dolciumi e snack. Positivi i riscontri anche per le uova, che si confermano il prodotto bio più venduto, i lattiero-caseari e le bevande.
Continua intanto a crescere il numero delle referenze e la profondità di gamma dei prodotti biologici veicolati nei punti vendita della grande distribuzione organizzata. Si rilevano inoltre nuove linee e una più ampia diffusione del bio anche nei discount.
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
via Cesare Balbo 16
Seminario Presentazione dell'Annuario statistico “I numeri del Piemonte” Torino, 7 febbraio 2018
Consiglio regionale del Piemonte - Sala Viglione
Via Vittorio Alfieri, 15
Analisi del fabbisogno di innovazione per comparti produttiviMarco Garoffolo
Il tema della diffusione dell’innovazione verso le imprese e i territori rurali italiani è diventato da circa un anno una delle questioni più dibattute su ogni tavolo e in ogni evento che riguardi il settore agricolo. Il documento Europa 2020 nel 2010 e le proposte di regolamento relative alle politiche di sviluppo rurale resesi disponibili nel corso del 2011/2012 hanno riportato alla ribalta una questione che era stata lasciata in ombra negli ultimi anni: la conoscenza e l’innovazione sono importanti leve di competitività e sostenibilità. Per dare concretezza e sostegno a tale evidenza, la Commissione europea ha proposto strumenti nuovi (European Innovation Partnership) e potenziato azioni già previste nella programmazione dei Fondi strutturali 2007 -2014 (farm advisory system, formazione professionale, trasferimento innovazione). Agli Stati membri è ora delegato il compito di definire indirizzi, percorsi di azione e risultati attesi. Uno dei rischi nei quali si può incorrere con questi temi è la ridondante presenza in ogni dibattito,
ma la non rilevanza operativa nelle decisioni programmatiche a causa: della difficoltà di definire
con chiarezza i contorni dell’argomento (quale conoscenza, per chi, con quali effetti), del lungo periodo necessario al concretizzarsi degli effetti, della estrema soggettività nell’individuazione di priorità, modalità di intervento e contenuti da parte dei numerosi attori coinvolti.
L’analisi del fabbisogno di innovazione dei principali comparti produttivi proposta nel presente
documento è uno degli strumenti di cui il MIPAAF ha ritenuto utile dotarsi per fare il punto della situazione e per provare ad avviare un confronto partendo dalla descrizione dell’esistente e dal vissuto degli addetti ai lavori.
http://www.sirca.campania.it/wp-content/uploads/2014/01/Analisi-del-fabbisogno-di-innovazione-per-comparti-produttivi.pdf
I Mille volti della Nutrizione - Scenario attuale su nutrizione e benessereDigital for Academy
I Mille Volti della Nutrizione - Università degli Studi di Milano - Bicocca, 18 Settembre 2015.
Intervento del dott. Marco Fiorani, Presidente - Federsalus.
Ismea ha effettuato, per l’anno 2014, una stima delle vendite retail dei prodotti biologici in Italia, utilizzando i dati Ismea-Nielsen per la Distribuzione moderna ed elaborando valutazioni puntuali per i restanti canali, basate su dati di fatturato, ove disponibili, e su interviste dirette a referenti privilegiati facenti capo a gruppi e insegne del canale specializzato. E’ emerso un valore al consumo superiore a 2,1 miliardi di euro. La stima non include il giro d’affari legato al canale extra-domestico (on-trade), riconducibile alle vendite presso ristorazione, bar, collettività, food service. La Distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, discount, libero servizio) e i negozi specializzati, tra piccole, medie e grandi superfici, muovono complessivamente oltre il 75% del giro d’affari retail. Ai restanti canali le stime Ismea attribuiscono un’incidenza complessiva (residuale) di quasi il 25%, riconducibile per il 10% a mercatini, vendite dirette, gruppi di acquisto solidali (Gas) ed e-commerce, per l’8,9% ai negozi tradizionali e per il 5,1% alle farmacie. Quasi trascurabile, pari allo 0,6%, la quota di erboristerie e parafarmacie.
I consumi alimentari in Italia e all’estero. Tendenze evolutive, criticità ed...Fondazione CUOA
Intervento di Paolo Bono, Economista NOMISMA
all'evento Consumi alimentari e relazioni di filiera: il
contributo dei fornitori locali al successo della GDO.
In collaborazione con Largo Consumo.
13 novembre 2014, Villa Valmarana Morosini, Altavilla Vicentina (VI).
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
via Cesare Balbo 16
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
Via Cesare Balbo, 16
La sicurezza alimentare sul territorio italiano. Indicatori statistici e metodi di sintesi
Roma, 29 Novembre 2018
Vincenzo Russo
Professore Emerito dell’Università di Bologna e Coordinatore Commissione ASPA «Consumo reale di carne»
La sicurezza alimentare sul territorio italiano. Indicatori statistici e metodi di sintesi
Roma, 29 Novembre 2018
Vincenzo Russo
Professore Emerito dell’Università di Bologna e Coordinatore Commissione ASPA «Consumo reale di carne»
La sicurezza alimentare sul territorio italiano. Indicatori statistici e metodi di sintesi
Roma, 29 Novembre 2018
Vincenzo Russo
Professore Emerito dell’Università di Bologna e Coordinatore Commissione ASPA «Consumo reale di carne»
Il metodo della detrazione preventiva delle perdite per la stima del consumo reale di alimenti: applicazione alla carne e al pesce.
agricoltura, agroalimentare, alimentari, convegno-roma29112018,
#convegno-roma29112018
#29novembre
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#Sicurezza_Alimentare
#indicatori_statistici
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
Via Cesare Balbo 16
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
Via Cesare Balbo 16
Il Panel famiglie Ismea-Gfk/Eurisko indica, nei primi cinque mesi di quest'anno, un forte aumento degli acquisti di prodotti biologici in Italia: più 17% in valore su base annua, un risultato in netta controtendenza rispetto alla dinamica dei consumi alimentari, scesi dell'1,4%.
In forte aumento le vendite nei reparti "pasta, riso e sostituti del pane" e "zucchero, caffè e tè". Incrementi, altrettanto significativi, si registrano per gli ortofrutticoli freschi e trasformati, biscotti, dolciumi e snack. Positivi i riscontri anche per le uova, che si confermano il prodotto bio più venduto, i lattiero-caseari e le bevande.
Continua intanto a crescere il numero delle referenze e la profondità di gamma dei prodotti biologici veicolati nei punti vendita della grande distribuzione organizzata. Si rilevano inoltre nuove linee e una più ampia diffusione del bio anche nei discount.
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
via Cesare Balbo 16
Seminario Presentazione dell'Annuario statistico “I numeri del Piemonte” Torino, 7 febbraio 2018
Consiglio regionale del Piemonte - Sala Viglione
Via Vittorio Alfieri, 15
Analisi del fabbisogno di innovazione per comparti produttiviMarco Garoffolo
Il tema della diffusione dell’innovazione verso le imprese e i territori rurali italiani è diventato da circa un anno una delle questioni più dibattute su ogni tavolo e in ogni evento che riguardi il settore agricolo. Il documento Europa 2020 nel 2010 e le proposte di regolamento relative alle politiche di sviluppo rurale resesi disponibili nel corso del 2011/2012 hanno riportato alla ribalta una questione che era stata lasciata in ombra negli ultimi anni: la conoscenza e l’innovazione sono importanti leve di competitività e sostenibilità. Per dare concretezza e sostegno a tale evidenza, la Commissione europea ha proposto strumenti nuovi (European Innovation Partnership) e potenziato azioni già previste nella programmazione dei Fondi strutturali 2007 -2014 (farm advisory system, formazione professionale, trasferimento innovazione). Agli Stati membri è ora delegato il compito di definire indirizzi, percorsi di azione e risultati attesi. Uno dei rischi nei quali si può incorrere con questi temi è la ridondante presenza in ogni dibattito,
ma la non rilevanza operativa nelle decisioni programmatiche a causa: della difficoltà di definire
con chiarezza i contorni dell’argomento (quale conoscenza, per chi, con quali effetti), del lungo periodo necessario al concretizzarsi degli effetti, della estrema soggettività nell’individuazione di priorità, modalità di intervento e contenuti da parte dei numerosi attori coinvolti.
L’analisi del fabbisogno di innovazione dei principali comparti produttivi proposta nel presente
documento è uno degli strumenti di cui il MIPAAF ha ritenuto utile dotarsi per fare il punto della situazione e per provare ad avviare un confronto partendo dalla descrizione dell’esistente e dal vissuto degli addetti ai lavori.
http://www.sirca.campania.it/wp-content/uploads/2014/01/Analisi-del-fabbisogno-di-innovazione-per-comparti-produttivi.pdf
I Mille volti della Nutrizione - Scenario attuale su nutrizione e benessereDigital for Academy
I Mille Volti della Nutrizione - Università degli Studi di Milano - Bicocca, 18 Settembre 2015.
Intervento del dott. Marco Fiorani, Presidente - Federsalus.
I mille volti della nutrizione marco fioraniMarco Fiorani
Gli atteggiamenti ed i comportamenti nei confronti della salute, prevenzione e benessere sono evoluti negli anni inducendo mutamenti degli stili di vita (maggiore attenzione ai segnali del corpo, controlli medici, attività fisica, alimentazione, ecc.). In questo contesto l'integratore alimentare ha assunto negli anni un ruolo da protagonista anche per la gestione dei piccoli disturbi e nella riduzione del rischio di malattie.
La relazione inquadra le dimensioni e i trend di vendita ed utilizzo degli integratori alimentari nei diversi canali distributivi rilevati (Farmacia, Parafarmacia e GDO, il contesto competitivo ed il confronto con altre categorie di prodotti legate alla salute e benessere come il farmaco OTC e gli alimenti funzionali, il profilo del consumatore ed il ruolo degli influenti, farmacista e medico e della pubblicità.
Il medico ha assunto un peso determinante nella decisione d'acquisto degli integratori alimentari, e guardando alle performance del canale farmacia si evidenzia come l’informazione medica ed il passaparola (anche tramite il web) siano oggi tra le leve più importanti della vendite. Il comparto attraversa una fase di trasformazione per effetto della progressiva regolamentazione a livello europeo, l’ingresso dei players farmaceutici e dei colossi dell’alimentare, che modifica sostanzialmente il contesto e apre la strada a nuove tipologie di prodotti e alla trasformazione dei modelli competitivi e di marketing.
L'Informatore Agrario. Marco Boschetti. Fieragricola14. Le forme della vendit...L'Informatore Agrario
Diversificare l’attività di vendita più che una necessità è ormai quasi un obbligo per tante aziende agricole. Questo è infatti il modo migliore per incrementare la competitività dell’azienda. L’iniziativa personale è il fattore che più spinge a realizzare attività diverse da quella agricola. Per chi intende diversificare è fondamentale combinare tre opportunità di dare valore aggiunto ai prodotti dell’azienda: la trasformazione, la ristorazione e la vendita diretta vera e propria. Ma i canali per vendere sono molti di più: dai mercati contadini ai corsi di cucina, dalle attività seminariali sui prodotti tipici alla partecipazione a mostre-mercato enogastronomiche, alle vendite all’estero in circuiti commerciali che chiedono prodotti di altissima qualità. Le attività di promozione sono assai importanti, almeno quanto la presentazione dei prodotti.
La presenza in internet e nei social media per promuovere le differenti attività può infine essere d’aiuto, ma richiede molta attenzione e dedizione.
Incontro con i cittadini sui fondi europei
Vetralla 20/03/2016
Fondi europei per l'agricoltura: tipologia di finanziamento, priorità europee, nazionali e regionali
Project Work sul rapporto tra Industria Alimentare e Grande Distribuzione Organizzata a cura dei partecipanti al Master ISTUD in Food & Beverage Management: Mirco Bagnara, Alice De Franceschi, Luca Gorla, Marco Manzini ed Elettra Pasti
Lo scopo di questa pubblicazione è porre attenzione sulle eccellenze del nostro paese attraverso il nostro punto di vista, ma non solo. Alcuni grandi protagonisti del settore, straordinari produttori vitivinicoli e artigiani del cibo ci hanno raccontato le loro storie, tutte diverse, ma non nella passione dimostrata per territorio e qualità. La stessa passione che troverete leggendo le schede descrittive degli incredibili prodotti Made In Italy certificati da Agroqualità.
S. Corradini, L. Martinez, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: L'inclusione lavorativa: il panorama nazionale e l'esperienza dell'Istat
Titolo: La condizione occupazionale delle persone con disabilità
L. Lavecchia, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Il quadro informativo per il Green Deal: sviluppi e domanda informativa per le questioni energetiche
Titolo: La misura della povertà energetica in Italia
V. Buratta, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La strategia dei dati: l’iniziativa europea e la risposta nazionale
Titolo: Il ruolo dell'Istat nella Strategia Nazionale ed Europea dei Dati
E. Fornero, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Illusioni, luoghi comuni e verità nella lotta alle disparità di genere
A. Perrazzelli, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Qualità di genere per sostenere la crescita
A. Tinto, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: L'impatto della pandemia sulla componente soggettiva del Benessere Equo e Sostenibile
L. Becchetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: La pandemia attraverso gli indicatori soggettivi a livello internazionale: un paradosso?
G. Onder, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Il sistema di sorveglianza dei decessi dell'ISS e le nuove prospettive
C. Romano, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Nuovi strumenti e indagini per un'informazione pertinente in fase di emergenza
S. Prati, M. Battaglini, G. Corsetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: La sfida per la demografia: tempestività e qualità dell'informazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese R.Gismondi – M.D’Orazio – A.Cirianni
1. SCENARI E TENDENZE
DELL’AGRICOLTURA ITALIANA TRA
TRADIZIONE E INNOVAZIONE
I risultati economici del comparto
agro-alimentare: aziende agricole e imprese
Roberto Gismondi – Marcello D’Orazio – Alfredo Cirianni
Roma, 17 dicembre 2015
2. Indice*
1. Il comparto agro-alimentare (5)
2. Le aziende agricole (4)
3. Le imprese (5)
4. Aziende e imprese (1)
5. Le imprese: studio progettuale IST-02338 (6)
6. Conclusioni (1)
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
* Gli indicatori presentati sono derivati da elaborazioni su dati ISTAT
3. • Filiera agroalimentare: insieme di aziende agricole,
imprese ed entità istituzionali che concorrono alla
creazione, trasformazione, distribuzione,
commercializzazione e fornitura di un prodotto finito
destinato al consumo finale
• Importanza della filiera: fornisce informazioni sui beni
alimentari acquistati e consumati, sui processi produttivi e,
di conseguenza, sulla qualità dei prodotti (sicurezza
alimentare)
• Utilità: il concetto di «filiera» è più idoneo di altri quando
occorre evidenziare le relazioni di scambio tra le unità che
vi fanno parte
• Tipologie: lunga/complessa (molti operatori, molti km tra
luogo di produzione e di consumo) o corta (km. zero)
1. Il comparto agro-alimentare: definizioni
1
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
4. • Individuazione di fasi ed attori delle filiera, della sua
rilevanza nell’economia nazionale e delle caratteristiche
strutturali che ne condizionano efficienza e competitività
• Quantificare indicatori di performance economica degli
attori della filiera e valutarne le dinamiche longitudinali
• Fornire indicazioni circa i punti di debolezza della filiera
in termini di instabilità occupazionale, minore valore
aggiunto, minore competitività (ritardi infrastrutturali, costi
energetici e di trasporto)
• Identificazione di altri operatori economici che
interagiscono con la filiera agroalimentare e intrattengono
relazioni che incidono su margini e sui prezzi
2
1. Il comparto agro-alimentare: perché analizzarlo
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
5. 3
LA FILIERA AGROALIMENTARE: ATTORI E FASI - 2013
Faseproduttiva
Agricoltura
NACE: 01 (agricoltura, zootecnia, caccia)
Industria alimentare e di trasformazione
NACE: 10 (alimentari), 11 (bevande), 12 (tabacco)
Fasedistributiva
ecommerciale
Commercio all’ingrosso
NACE: 46.17 (intermediari alimentari, bevande, tabacco),
46.2 (commercio all'ingrosso di materie prime agricole e di animali vivi)
46.3 (grossisti alimentari, bevande, tabacco)
Commercio al dettaglio tradizionale
NACE: 47.2 - 47.81 (Commercio al dettaglio in esercizi specializzati,
a postazione fissa o mobile, a prevalenza di alimentari e bevande)
Distribuzione a libero servizio
NACE: 47.11 (Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati
con prevalenza di alimentari, bevande e tabacco)
Ristorazione
NACE: 56 (Ristoranti, catering, bar, altra ristorazione)
1.516.000
(RICA-REA
2013)
57.646
(SBS 2013)
82.221
(SBS 2013)
138.694
(SBS 2013)
47.070
(SBS 2013)
266.330
(SBS 2013)
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
6. 4
LA FILIERA AGROALIMENTARE: I NUMERI DEL 2013
SETTORE ECONOMICO Numero Occupati Numero Occupati
TOTALE 2.107.931 3.438.238 100,0 100,0
Aziende agricole 1.516.000 992.000 71,9 28,9
Imprese 591.931 2.446.238 28,1 71,1
10: industrie alimentari 54.691 393.258 2,6 11,4
101: lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne 3.500 57.031 0,2 1,7
102: lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 395 5.592 0,0 0,2
103: lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 1.778 28.949 0,1 0,8
104: produzione di oli e grassi vegetali e animali 3.306 10.623 0,2 0,3
105: industria lattiero-casearia 3.420 43.904 0,2 1,3
106: lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei 983 9.327 0,0 0,3
107: produzione di prodotti da forno e farinacei 35.557 171.687 1,7 5,0
108: produzione di altri prodotti alimentari 5.229 58.681 0,2 1,7
109: produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali 523 7.464 0,0 0,2
11: industria delle bevande 2.949 35.343 0,1 1,0
12: industria del tabacco 6 594 0,0 0,0
4617: intermediari del commercio di prodotti alimentari, bevande e tabacco 38.837 45.775 1,8 1,3
462: commercio all'ingrosso di materie prime agricole e di animali vivi 9.837 29.457 0,5 0,9
463: commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco 33.547 185.617 1,6 5,4
4711: commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari.. 47.070 436.846 2,2 12,7
472: commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati 111.011 223.773 5,3 6,5
4781: commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande 27.683 44.442 1,3 1,3
56: attività dei servizi di ristorazione 266.300 1.051.133 12,6 30,6
Ammontari assoluti Composizioni %
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
7. 5
LA FILIERA AGROALIMENTARE: IL PESO SUL SISTEMA ECONOMICO
Incidenze percentuali sull’intero sistema economico nel 2013 e nel 2008
SETTORE ECONOMICO
Valore
aggiunto
Occu-
pati
Valore
aggiunto
Occu-
pati
TOTALE 14,1 21,7 12,1 21,0
Aziende agricole 3,7 6,3 3,4 7,4
Imprese 10,4 15,4 8,7 13,7
10: industrie alimentari 2,8 2,5 2,4 2,3
11: industria delle bevande 0,5 0,2 0,5 0,2
12: industria del tabacco 0,0 0,0 0,0 0,0
4617: intermediari del commercio di prodotti alimentari, bevande e
tabacco
0,2 0,3 0,2 0,3
462: commercio all'ingrosso di materie prime agricole e di animali vivi 0,2 0,2 0,1 0,2
463: commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, bevande… 1,2 1,2 1,0 1,0
4711: commercio al dettaglio non specializzato con prevalenza
alimentare
2,2 2,8 1,6 2,6
472: commercio al dettaglio di prodotti alimentari... in esercizi
specializzati
0,6 1,4 0,5 1,2
4781: commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande 0,1 0,3 0,1 0,3
56: attività dei servizi di ristorazione 2,6 6,6 2,3 5,6
2013 2008
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
8. 6
2. Le aziende agricole
Fonti statistiche
Indagine annuale RICA-REA
Frutto della collaborazione tra ISTAT e CREA
A partire dal 2003 conduzione in forma coordinata di due indagini
campionarie che in precedenza erano indipendenti tra loro:
• Risultati economici delle aziende agricole (REA), ISTAT
• Rete di Informazione Contabile Agricola (RICA), CREA
Campione di circa 18.000 aziende suddivise in due grandi gruppi:
• Piccole: questionario definito da ISTAT con versione elettronica
sviluppata da ex-INEA http://www.rica.inea.it/ProceduraReaOnline/
• Medio-grandi: SW GAIA, sviluppato in ottica di contabilità
aziendale http://www.gaia.inea.it/
I risultati sono diffusi sul sito ISTAT per le statistiche agricole:
http://agri.istat.it/sag_is_pdwout/jsp/Introduzione.jsp?id=46A
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
9. 7
2. Le aziende agricole
10000
15000
20000
25000
30000
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Valore aggiunto ai prezzi base per ULA (euro)
15000
17500
20000
22500
25000
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Costo del lavoro per ULA dipendenti (euro)
50
55
60
65
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Margine operativo lordo a
prezzi base su fatturato (%)
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
10. 8
2. Le aziende agricole
Valore aggiunto ai prezzi base per ULA (euro)
Ripartizione 2013 2008 Var.%
ITALIA 25.113 18.884 33,0
Nord Ovest 37.204 30.081 23,7
Nord Est 33.351 24.063 38,6
Centro 20.637 16.119 28,0
Sud Isole 20.418 14.649 39,4
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
11. 9
2. Le aziende agricole
Margine operativo lordo a prezzi base su fatturato (%)
Ripartizione 2013 2008 Diff.
ITALIA 51,1 53,4 -2,3
Nord Ovest 52,4 57,5 -5,1
Nord Est 47,2 46,7 0,5
Centro 53,4 48,8 4,6
Sud Isole 53,9 59,5 -5,6
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
12. 10
3. Le imprese
Fonti statistiche
Rilevazione sulle piccole e medie imprese e sull'esercizio di
arti e professioni (PMI)
Campionaria sulle imprese con 1-99 addetti
Regolamento SBS n. 295/2008 (a partire dall'anno di
riferimento 2008 in Ateco 2007 o Nace Rev.2)
Principali indicatori: risultati economici delle imprese,
occupazione, costo del personale, investimenti
Rilevazione sul sistema dei conti delle imprese
Censuaria sulle imprese italiane con almeno 100 addetti
Dati economico-finanziari e patrimoniali delle imprese,
classificate secondo l'attività economica prevalente, e riferiti
alle unità funzionali dell'impresa
Stessa regolamentazione e stessi indicatori di PMI
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
13. 11
3. Le imprese
Valore aggiunto per addetto (000 euro)
SETTORE ECONOMICO 2013 2008
Imprese 25,1 21,6 16,2
10: industrie alimentari 48,9 42,3 15,6
101: lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne 48,0 41,4 15,9
102: lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 61,8 45,3 36,4
103: lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 53,6 46,5 15,3
104: produzione di oli e grassi vegetali e animali 61,8 53,7 15,1
105: industria lattiero-casearia 61,0 51,7 18,0
106: lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei 81,5 82,4 -1,1
107: produzione di prodotti da forno e farinacei 31,0 29,1 6,5
108: produzione di altri prodotti alimentari 78,2 61,7 26,7
109: produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali 80,3 69,6 15,4
11: industria delle bevande 92,7 - -
12: industria del tabacco 92,1 - -
4617: intermediari del commercio di prodotti alimentari, bevande e tabacco 34,9 30,5 14,4
462: commercio all'ingrosso di materie prime agricole e di animali vivi 47,4 32,5 45,8
463: commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco 43,7 39,8 9,8
4711: commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza alimentare 33,9 24,8 36,7
472: commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande... in esercizi specializzati 18,7 18,4 1,6
4781: commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande 11,9 12,3 -3,3
56: attività dei servizi di ristorazione 16,8 17,2 -2,3
Totale sistema economico 42,8 41,1 4,1
Indicatore
Var.%
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
14. 12
3. Le imprese
Costo lavoro per dipendente (000 euro)
SETTORE ECONOMICO 2013 2008
Imprese 24,0 22,7 5,7
10: industrie alimentari 36,2 32,8 10,4
101: lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne 37,7 32,8 14,9
102: lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 36,6 30,6 19,6
103: lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 35,5 30,5 16,4
104: produzione di oli e grassi vegetali e animali 38,3 33,7 13,6
105: industria lattiero-casearia 41,3 37,2 11,0
106: lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei 46,2 39,8 16,1
107: produzione di prodotti da forno e farinacei 28,1 27,4 2,6
108: produzione di altri prodotti alimentari 45,6 39,5 15,4
109: produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali 46,7 44,7 4,5
11: industria delle bevande 48,8 - -
12: industria del tabacco 43,1 - -
4617: intermediari del commercio di prodotti alimentari, bevande e tabacco 37,5 27,2 37,9
462: commercio all'ingrosso di materie prime agricole e di animali vivi 34,6 33,6 3,0
463: commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco 32,7 31,5 3,8
4711: commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza alimentare 29,0 26,4 9,8
472: commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande... in esercizi specializzati 20,5 20,5 0,0
4781: commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande 15,0 18,8 -20,2
56: attività dei servizi di ristorazione 18,2 18,1 0,6
Totale sistema economico 34,9 32,9 6,1
Indicatore
Var.%
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
15. 13
3. Le imprese
Margine operativo sul fatturato (%)
SETTORE ECONOMICO 2013 2008
Imprese 6,3 5,2 1,1
10: industrie alimentari 7,2 6,9 0,3
101: lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne 3,3 3,7 -0,4
102: lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 6,6 5,0 1,6
103: lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 5,9 6,0 -0,1
104: produzione di oli e grassi vegetali e animali 5,5 6,2 -0,7
105: industria lattiero-casearia 5,6 4,8 0,8
106: lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei 5,7 6,6 -0,9
107: produzione di prodotti da forno e farinacei 12,2 12,7 -0,5
108: produzione di altri prodotti alimentari 11,6 8,6 3,0
109: produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali 5,0 4,1 0,9
11: industria delle bevande 10,1 - -
12: industria del tabacco 21,8 - -
4617: intermediari del commercio di prodotti alimentari, bevande e tabacco 44,0 42,7 1,3
462: commercio all'ingrosso di materie prime agricole e di animali vivi 3,8 2,2 1,6
463: commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco 3,2 2,7 0,5
4711: commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza alimentare 4,0 1,4 2,6
472: commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande... in esercizi specializzati 14,9 15,7 -0,8
4781: commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande 14,2 13,9 0,3
56: attività dei servizi di ristorazione 11,5 13,2 -1,7
Totale sistema economico 10,1 10,5 -0,4
Indicatore
Diff.
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
16. 14
3. Le imprese (per ripartizione geografica)
Valore aggiunto per addetto (000 euro)
Ripartizione 2013 2008 Var.%
ITALIA 25,1 21,6 16,2
Nord Ovest 29,2 24,8 17,7
Nord Est 29,6 23,7 24,9
Centro 22,3 18,8 18,6
Sud Isole 19,3 18,5 4,3
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
17. 15
4. Le aziende agricole e le imprese
Valore aggiunto per ULA / addetto e costo del
Lavoro per ULA / dipendente (000 euro)
2013 2008 Var.%
Valore aggiunto per ULA / addetto
Aziende agricole 25,1 18,9 33,0
Imprese 25,1 21,6 16,2
Costo del lavoro per ULA / dipendente
Aziende agricole 17,6 22,5 -22,0
Imprese 24,0 22,7 6,0
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
18. 16
5. Le imprese: Studio progettuale IST-02338
Uso dei dati fiscali per la valutazione macroeconomica di
specifici settori dell’agroalimentare
• Può non esserci corrispondenza biunivoca tra i settori della filiera
agroalimentare e la NACE: Es.: i Regolamenti UE sulle statistiche
agricole distinguono tra macellazione di carni rosse e bianche,
la NACE distingue tra macellazione di non volatili e volatili
• Le finalità del progetto:
- allineamento degli archivi delle indagini agricole ad ASIA
- Integrazione della base dati con indicatori economici
- costruzione di un set di indicatori di performance economica
• Dal 2008 al 2011: indicatori di performance costruiti sulla base di
una integrazione tra fonti amministrative (bilanci e studi di settore)
e ISTAT (liste usate per le statistiche agricole e indagine PMI)
• Dal 2012, le predette fonti vengono sostituite con il frame (lista
delle imprese attive integrata con le fonti amministrative
disponibili: bilanci civilistici, studi di settore, modelli IRAP e INPS)
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
19. 17
5. Le imprese: Studio progettuale IST-02338
Valore aggiunto per addetto
25000
30000
35000
40000
45000
2008 2009 2010 2011 2012 2013
30000
35000
40000
45000
50000
55000
2008 2009 2010 2011 2012 2013
55000
65000
75000
85000
2008 2009 2010 2011 2012 2013
Carni
bianche
Carni
rosse
Latte e
derivati
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
20. 18
5. Le imprese: Studio progettuale IST-02338
Costo del lavoro per dipendente
25000
30000
35000
40000
2008 2009 2010 2011 2012 2013
25000
30000
35000
40000
2008 2009 2010 2011 2012 2013
35000
40000
45000
50000
2008 2009 2010 2011 2012 2013
Carni
bianche
Carni
rosse
Latte e
derivati
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
21. 19
5. Le imprese: Studio progettuale IST-02338
Margine operativo su fatturato
-0,5
0,0
0,5
1,0
1,5
2008 2009 2010 2011 2012 2013
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
2008 2009 2010 2011 2012 2013
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
2008 2009 2010 2011 2012 2013
Carni
bianche
Carni
rosse
Latte e
derivati
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
22. 20
5. Le imprese (per ripartizione geografica)
Studio progettuale IST-02338
Valore aggiunto per addetto (000 euro)
Ripartizione CARNI
BIANCHE
CARNI
ROSSE
LATTE E
DERIVATI
2013
Var.%
2013/
2008 2013
Var.%
2013/
2008 2013
Var.%
2013/
2008
ITALIA 37.599 30,1 53.152 53,3 80.084 30,4
Nord Ovest 37.784 23,6 50.781 38,5 107.386 30,9
Nord Est 39.389 33,1 57.406 65,3 84.764 40,3
Centro 31.166 23,3 52.558 71,0 77.125 49,0
Sud Isole 41.010 16,2 42.994 39,3 45.779 0,5
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
SBS: 48.000
SBS: 61.000
23. 21
5. Le imprese (per ripartizione geografica)
Studio progettuale IST-02338
Margine operativo su fatturato
Ripartizione CARNI
BIANCHE
CARNI
ROSSE
LATTE E
DERIVATI
2013
Diff.
2013-
2008 2013
Diff.
2013-
2008 2013
Diff.
2013-
2008
ITALIA 0,8 1,4 2,9 2,1 3,4 0,2
Nord Ovest 2,3 1,5 3,5 1,1 3,7 -0,4
Nord Est 0,7 1,5 2,3 2,6 3,4 1,4
Centro 1,0 0,3 5,3 4,3 1,9 -0,8
Sud Isole -0,5 0,2 3,7 0,7 3,5 0,3
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese
SBS: 3,3
SBS: 5,6
24. • Necessità di leggere i dati di produzione e di
performance economica del comparto agricolo in ottica
integrata, nell’ambito della filiera agro-alimentare
• Tale approccio facilita l’analisi sulle modalità di
formazione dei prezzi e dei margini nelle varie fasi di
scambio all’interno della filiera
• Finora le statistiche europee di settore non sono state
pensate in ottica sistemica, il che ha finito con
l’ostacolare la chiave di lettura integrata
• La nuova legislazione per le statistiche agricole (Frame
Regulation - 2020 ed oltre), in fase di discussione,
propone un approccio più moderno e sistemico
6. Conclusioni prospettiche
22
Scenari e tendenze dell’agricoltura italiana tra tradizione ed innovazione
I risultati economici del comparto agro-alimentare: aziende agricole e imprese