Can pulses help lift people out of rural poverty?ExternalEvents
http://www.fao.org/globalsoilpartnership/en/
This presentation was presentaed during the seminar Soils & Pulses: symbiosis for life that took place at FAO HQ on 19 Apr 2016. it was made by GRAZIELLA ROMITO and it presents how can pulses help lift people out from rural poverty.
Can pulses help lift people out of rural poverty?ExternalEvents
http://www.fao.org/globalsoilpartnership/en/
This presentation was presentaed during the seminar Soils & Pulses: symbiosis for life that took place at FAO HQ on 19 Apr 2016. it was made by GRAZIELLA ROMITO and it presents how can pulses help lift people out from rural poverty.
Il Panel famiglie Ismea-Gfk/Eurisko indica, nei primi cinque mesi di quest'anno, un forte aumento degli acquisti di prodotti biologici in Italia: più 17% in valore su base annua, un risultato in netta controtendenza rispetto alla dinamica dei consumi alimentari, scesi dell'1,4%.
In forte aumento le vendite nei reparti "pasta, riso e sostituti del pane" e "zucchero, caffè e tè". Incrementi, altrettanto significativi, si registrano per gli ortofrutticoli freschi e trasformati, biscotti, dolciumi e snack. Positivi i riscontri anche per le uova, che si confermano il prodotto bio più venduto, i lattiero-caseari e le bevande.
Continua intanto a crescere il numero delle referenze e la profondità di gamma dei prodotti biologici veicolati nei punti vendita della grande distribuzione organizzata. Si rilevano inoltre nuove linee e una più ampia diffusione del bio anche nei discount.
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
La sicurezza alimentare sul territorio italiano.
Indicatori statistici e metodi di sintesi
Via Cesare Balbo 16
Nell’intervento sono presentati i dati principali e più significativi della realtà agricola veneta,
risultanti dal Censimento dell’agricoltura 2010, utilizzando le metodologie della classificazione
tipologica. Nella prima parte si fa riferimento a tutte le aziende agricole venete, mentre nella
seconda si considerano solo i comparti produttivi selezionati. Gli indicatori e le mappe
rappresentate si concentrano sulla numerosità aziendale, l’ampiezza dei terreni impiegati, lo
Standard Output prodotto, la produttività dei fattori di produzione; accanto a ciò, alcuni
approfondimenti riguardano le caratteristiche del capoazienda, la distribuzione dello Standard
Output nel comparto produttivo, la viticoltura DOC e DOCG.
Il lavoro presenta la rete informativa sviluppata dall’Osservatorio Economico Agroalimentare di
Veneto Agricoltura per monitorare il settore agricolo e agroalimentare del Veneto e creare “altra”
conoscenza rispetto alle potenzialità informative del Censimento generale dell’agricoltura 2010.
Vengono presentati alcuni dati e informazioni relative ai mercati ortofrutticoli, alle cooperative
agroalimentari, ai prodotti di qualità (DOP/IGP), agli agriturismo e alle fattorie didattiche del
Veneto.
La ristorazione e, più in generale, i pubblici esercizi sono tante cose insieme: servizio, qualità, cultura, tradizione, convivialità, innovazione, impresa, lavoro, e potrei continuare a lungo con l’elenco delle virtù. Tanti piccoli e grandi valori che stanno insieme dentro una rete di prossimità che non ha eguali nel Paese. Con questa pubblicazione Il valore della ristorazione vogliamo raccontare un settore della società e dell’economia che non solo è ogni giorno al centro della vita di milioni di persone ma è sempre più protagonista del progetto di rilancio dell’Italia nel nome della sua Bellezza. E se al bello aggiungiamo il buono emerge immediatamente anche il ruolo della filiera enogastronomica, di cui il modello del Pubblico Esercizio italiano è senz’altro l’elemento caratterizzante, nella promozione del brand Italia e, dunque, nella capacità attrattiva del Paese.
La cucina è soft-power, l’Italia è di gran lunga il maggiore influencer a livello mondiale, così titolava un articolo apparso sul Corriere della Sera prendendo spunto dai risultati di una ricerca realizzata da Joel Walfogel dell’Università del Minnesota e pubblicata sul Journal of Cultural Economics. E l’articolo chiudeva così: “cosa sarebbe il mondo senza la cucina italiana?” Parto da questa domanda per ribadire quanto sosteniamo da sempre, ovvero che il cibo e in particolare la ristorazione sono un valore del Paese che va ben oltre le grandezze economiche, pure rilevanti, che esprime. I meriti sono di tanti ma i nostri imprenditori hanno svolto, e svolgono, un ruolo fondamentale trascinati dal movimento dei grandi cuochi che, apprezzati e stimati ovunque, offrono insieme all’intera rete dei Pubblici Esercizi un riferimento virtuoso di competenze e qualità nella valorizzazione della cucina italiana.
Con oltre 300 mila imprese, 1,2 milioni di addetti e 46 miliardi di euro di valore aggiunto la ristorazione italiana è un asset straordinario dell’economia e della società. Sono grandezze che continuano a fare poca notizia e per questo non ci stancheremo di ricordarle a tutti coloro che in questo Paese hanno la responsabilità di favorire crescita e sviluppo.
Lino Enrico Stoppani
Presidente Fipe
Semina su sodo e sanità delle produzioni – Amedeo Reyneri (Inta) - Convegno S...L'Informatore Agrario
L’adozione di lavorazioni ridotte negli areali settentrionali influenza la sanità delle produzioni dei cereali incidendo negativamente sul contenuto di micotossine in quanto la presenza di residui favorisce un maggiore inoculo potenziale di funghi micotossigeni.
I numeri degli agrumi in Sicilia: analisi economica, situazione attuale e pro...L'Informatore Agrario
La svolta per le produzioni agrumicole italiane deve passare attraverso la consapevolezza che le tendenze attuali sono dettate dalla globalizzazione dei mercati e destagionalizzazione della domanda finale, dall' inarrestabile processo di sostituzione del consumo del frutto fresco con spremute o derivati agrumari (succhi, nettari, ecc.) e dalla sproporzionata crescita dei costi industriali delle materie prime.
Elementi ai quali si può dare risposta solo attraverso l'efficienza, l'innovazione e la differenziazione, tre parole chiave per il futuro dell'agrumicoltura italiana
Il Panel famiglie Ismea-Gfk/Eurisko indica, nei primi cinque mesi di quest'anno, un forte aumento degli acquisti di prodotti biologici in Italia: più 17% in valore su base annua, un risultato in netta controtendenza rispetto alla dinamica dei consumi alimentari, scesi dell'1,4%.
In forte aumento le vendite nei reparti "pasta, riso e sostituti del pane" e "zucchero, caffè e tè". Incrementi, altrettanto significativi, si registrano per gli ortofrutticoli freschi e trasformati, biscotti, dolciumi e snack. Positivi i riscontri anche per le uova, che si confermano il prodotto bio più venduto, i lattiero-caseari e le bevande.
Continua intanto a crescere il numero delle referenze e la profondità di gamma dei prodotti biologici veicolati nei punti vendita della grande distribuzione organizzata. Si rilevano inoltre nuove linee e una più ampia diffusione del bio anche nei discount.
Convegno Istat Roma Aula Magna 29 novembre 2018
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Nell’intervento sono presentati i dati principali e più significativi della realtà agricola veneta,
risultanti dal Censimento dell’agricoltura 2010, utilizzando le metodologie della classificazione
tipologica. Nella prima parte si fa riferimento a tutte le aziende agricole venete, mentre nella
seconda si considerano solo i comparti produttivi selezionati. Gli indicatori e le mappe
rappresentate si concentrano sulla numerosità aziendale, l’ampiezza dei terreni impiegati, lo
Standard Output prodotto, la produttività dei fattori di produzione; accanto a ciò, alcuni
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La cucina è soft-power, l’Italia è di gran lunga il maggiore influencer a livello mondiale, così titolava un articolo apparso sul Corriere della Sera prendendo spunto dai risultati di una ricerca realizzata da Joel Walfogel dell’Università del Minnesota e pubblicata sul Journal of Cultural Economics. E l’articolo chiudeva così: “cosa sarebbe il mondo senza la cucina italiana?” Parto da questa domanda per ribadire quanto sosteniamo da sempre, ovvero che il cibo e in particolare la ristorazione sono un valore del Paese che va ben oltre le grandezze economiche, pure rilevanti, che esprime. I meriti sono di tanti ma i nostri imprenditori hanno svolto, e svolgono, un ruolo fondamentale trascinati dal movimento dei grandi cuochi che, apprezzati e stimati ovunque, offrono insieme all’intera rete dei Pubblici Esercizi un riferimento virtuoso di competenze e qualità nella valorizzazione della cucina italiana.
Con oltre 300 mila imprese, 1,2 milioni di addetti e 46 miliardi di euro di valore aggiunto la ristorazione italiana è un asset straordinario dell’economia e della società. Sono grandezze che continuano a fare poca notizia e per questo non ci stancheremo di ricordarle a tutti coloro che in questo Paese hanno la responsabilità di favorire crescita e sviluppo.
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1. INDICATORI STATISTICI PER LA FILIERA
AGRO-ALIMENTARE
La filiera cerealicola:
Indicatori economici e di mercato
per l’analisi di produzione,
trasformazione e consumo
dei prodotti agricoli
Loredana De Gaetano (ISTAT) –
Felice Assenza (D. G. PIUE - Mipaaf)
Milano, 18 giugno 2015
2. Introduzione
I prodotti presi in esame si limitano ai principali cereali a prevalente destinazione
alimentazione umana. Di essi si presenteranno le diverse fasi da monte a valle
attraverso un set di indicatori ritenuti significativi di filiera.
Per meglio valutare e comprendere l’importanza del settore cerealicolo
nell’economia italiana, gli indicatori significativi di filiera (offerta, trasformazione,
mercato e domanda) verranno integrati con indicatori più mirati ad offrire le
dinamiche dei bilanci nazionali dei singoli cereali considerati.
Per la sua importanza a livello mondiale e nazionale, al riso è stata dedicata l’ultima
parte di questa presentazione.
3. Import
granella
Prima trasformazione:
industria
molitoria
Commercianti / centri privati di raccolta
Cooperative
Associazioni di produttori
Consorzi agrari
Export
granella
Azienda agricola
Seconda trasformazione:
Industria pastaria
Panificazione artigianale ed
industriale
Industria dolciaria
industria
mangimistica
Consumo nazionale di
pasta, pane e prodotti
dolciari
Export
mangimi
Export di pasta e
prodotti panetteria/
biscotteria
Allevamenti
Export
sfarinati
Filiera cerealicola
4. Indicatori
Gli indicatori comprendono una serie di variabili in grado di cogliere meglio gli aspetti legati
sia all’evoluzione della struttura (aziende, superfici, ecc..) sia della dinamica delle principali
variabili macroeconomiche (produzione, valore aggiunto, prezzi di scambio nelle diverse fasi
della filiera, commercio con l’estero, consumi, ecc..).
Fonti statistiche
Le tavole e gli indicatori presenti nel lavoro sono elaborati a partire da un ampio insieme
di fonti statistiche disponibili a livello nazionale e internazionale.
Unità di analisi e sistema delle classificazioni
Le tavole del presente lavoro fanno riferimento a diverse fasi della filiera:
La produzione delle materie prime agricole;
La trasformazione (numeri dell’industria)
Import-export
Mercato (prezzi e quotazioni)
Consumi alimentari
Bilanci di approvvigionamento
Per ciascuna linea di analisi sono utilizzate una o più classificazioni statistiche ufficiali, al fine di mettere in
luce diversi aspetti del fenomeno in esame.
5. INDICATORIDIFILIERA
STRUTTURE
Aziende cerealicole
Imprese industria molitoria
Imprese industria pastaria
Ditte mangimistiche
OFFERTA
Produzione cerealicola
Produzione di mangimi composti
Produzione sfarinati
Produzione pasta
COMMERCIO ESTERO
Scambi con l’estero dei cereali
Scambi con l’estero delle
preparazioni a base di cereali e
derivati
)
DOMANDA
Consumi finali
MERCATO
Prezzi origine
Quotazioni di mercato
6. Fonte: Food and Agriculture Organization (Fao); per l'Italia Istat, Stima delle superfici e produzioni delle coltivazioni agrarie, floricole e delle
piante intere da vaso (R); Superficie e produzione di tabacco, riso e barbabietole da zucchero ritirata dagli zuccherifici (E)
Produzione mondiale di alcuni cereali
Anno 2013, in migliaia di tonnellate
PAESI Frumento Granoturco Riso
Italia 7.312 7.900 1.433
Austria 1.598 1.639 5
Belgio 1.804 827 -
Bulgaria 5.097 2.300 55
Cipro 35 - -
Croazia 999 1.874 -
Danimarca 4.139 76 -
Estonia 406 - -
Finlandia 888 - -
Francia 38.614 15.053 82
Germania 25.019 4.387 -
Grecia 1.586 2.185 227
Irlanda 545 - -
Lettonia 1.435 - -
Lituania 2.862 121 -
Lussemburgo 91 2 -
Malta 15 - -
Paesi Bassi 1.331 247 -
Polonia 9.470 4.042 -
Portogallo 88 849 168
Repubblica Ceca 4.701 675 -
Slovacchia 1.684 1.123 -
Slovenia 138 227 -
Spagna 7.598 4.854 852
Svezia 1.869 - -
Regno Unito 11.921 - -
Romania 7.296 11.348 55
Ungheria 5.096 6.725 10
Algeria 3.200 2 ..
Egitto (Repubblica Araba) 9.460 6.500 6.750
Marocco 6.934 118 38
Repubblica del Sudafrica 1.760 12.365 3
Argentina 8.025 32.119 1.563
Brasile 5.718 80.517 11.759
Canada 37.530 14.194 -
Colombia 8 1.779 2.435
Guatemala 2 1.732 32
Messico 3.357 22.663 180
Repubblica Domenicana - 45 820
Stati Uniti d'America 57.967 353.699 8.613
Cina (Republica Popolare) 121.727 217.830 205.015
Corea (Repubblica) 27 80 5.632
Filippine - 7.377 18.439
Giappone 812 .. 10.758
Pakistan 24.231 4.800 9.800
Thailandia 2 5.063 38.788
Turchia 22.050 5.900 900
Unione Indiana 93.510 23.290 159.200
Australia 22.856 507 1.161
Nuova Zelanda 448 202 -
OCEANIA
EUROPA - PAESI UE
ALCUNI PAESI AFRICANI
ALCUNI PAESI AMERICANI
ALCUNI PAESI ASIATICI
7. Fonte: Elaborazioni su dati Istat
2012 2013 2014
Frumento tenero
Superficie (000 ha) 593 632 587
Produzione raccolta (000 t) 3.494 3.342 3.106
Frumento duro
Superficie (000 ha) 1.260 1.270 1.288
Produzione raccolta (000 t) 4.160 3.970 4.036
Mais
Superficie (000 ha) 979 908 870
Produzione raccolta (000 t) 7.860 7.900 9.240
Riso
Superficie (000 ha) 235 216 220
Produzione raccolta (000 t) 1.601 1.433 1.386
Produzione raccolta nazionale dei principali cereali -
anni 2012 - 2014
Coltivazioni
anni
8. Fonte: Elaborazioni su dati Ismea
Fatturato 2012 2013
Variazioni
2013/2012
Industria molitoria 3.619 3.601 -0,5
Industria pastaria 4.634 4.642 0,2
Industria mangimistica 7.740 7.350 -5,0
FATTURATO DELLE INDUSTRIE DI TRASFORMAZIONE (mln euro)
9. Fonte: Elaborazioni su dati Ismea
QUOTAZIONE DI MERCATO NAZIONALE
(PrezzoMedio €/tonnellata)
FRUMENTO DURO 180,24 276,55 270,85 262,34 290,80
FRUMENTO DURO ESTERO - - - - 340,77
FRUMENTO TENERO 184,95 250,19 248,58 232,91 205,03
FRUMENTO TENERO ESTERO 243,15 314,17 320,41 292,16 264,20
MAIS 171,18 228,46 225,35 215,00 175,61
MAIS ESTERO 184,26 244,42 243,57 236,77 193,31
RISONE 304,55 390,08 305,02 311,90 391,22
2014
anni
Prodotti
2010 2011 2012 2013
10. PRODUZIONE INDUSTRIALE IN QUANTITA’ E VALORE
(quantità in tonnellate, migliaia di euro, variazioni percentuali)
Fonte: Elaborazioni su dati Istat
produzione
realizzata
inquantità-
t
produzione
vendutain
quantità-t
produzione
venduta -
m.iadieuro
produzione
realizzata
inquantità-
t
produzione
vendutain
quantità-t
produzione
venduta -
m.iadi
euro
produzione
realizzata
inquantità-
t
produzione
vendutain
quantità-t
produzione
venduta -
m.iadi
euro
Prodottidellalavorazionedelle
granaglie 12.261.061 11.482.055 4.932.557 12.755.441 11.688.393 4.923.200 4,0 1,8 -0,2
Amidiediprodottiamidacei 1.317.605 1.239.995 539.784 1.426.877 1.379.631 640.625 8,3 11,3 18,7
Pane,prodottidipasticceria
freschi 2.648.472 2.564.623 7.038.753 1.979.277 1.891.212 6.802.140 -25,3 -26,3 -3,4
Fettebiscottateedibiscotti
prodottidipasticceria
conservati 1.115.267 1.111.689 3.206.957 1.267.240 1.273.410 3.785.469 13,6 14,5 18,0
Pastealimentari,cuscuse
prodottifarinaceisimili 3.074.882 3.093.358 3.386.041 3.164.515 3.212.151 3.561.797 2,9 3,8 5,2
2012 2013 variazioni%2013/2012
Tipodiproduzione
11. Fonte: Elaborazioni su dati Istat
Import e Export dei cereali
import export import export import export import export
Cereali 10.831 986 13.314 1.115 2.748 609 3.030 687
Frumento (grano) duro,
destinato alla semina
72 2 74 2 21 2 13 1
Frumento (grano) duro,
(escl. destinato alla
semina) 1.611 145 2.730 270 476 45 792 90
Frumento (grano),
destinato alla semina 550 17 515 13 129 7 112 5
Frumento (grano),
(escl. destinato alla
semina) 3.578 24 4.207 26 869 9 888 9
Granturco destinato
alla semina 81 11 96 10 70 35 82 32
Granturco (escl. quello
da semina) 3.910 28 4.580 33 856 9 797 11
Riso 109 729 148 751 84 487 115 527
quantità in migliaia di tonnellate valori in milioni di euro
MERCE 2013 2014 2013 2014
22,9 13,1 9,3 11,3
69,5 85,8
-6,9 -23,3
12. Import e Export dei preparati dei cereali
Fonte: Elaborazioni su dati Istat
import export import export import export import export
Farine di frumento (grano) duro
29 3 21 5 8 2 5 3
Farine di frumento (grano)
tenero e di spelta 24 98 17 109 9 53 6 59
Farine di frumento segalato .. .. .. .. .. .. .. ..
Farina di granturco 15 21 14 23 4 12 3 12
Estratti di malto; preparazioni
alimentari a base di farine,
semolini, amidi, fecole 166 50 173 56 288 92 297 100
Paste alimentari, anche cotte o
farcite con carne o altre
sostanze 47 2.003 55 2.091 76 2.170 81 2.261
Prodotti a base di cereali
ottenuti per soffiatura o
tostatura 61 69 62 93 185 83 183 104
Prodotti della panetteria, della
pasticceria o della biscotteria
269 441 295 457 686 1.514 702 1.571
Preparazioni a base di cereali,
di farine, di amidi, di fecole o di
latte; prodotti della pasticceria 543 2.563 585 2.697 1.249 3.878 1.273 4.056
quantità in migliaia di tonnellate valori in milioni di euro
MERCE 2013 2014 2013 2014
-27,1 45,3
-28,4 11,9
17,1 4,3
16. Fonte: Elaborazioni su dati Istat
Spesa media mensile familiare dei prodotti a base di cereali e derivati
(valori medi)
Nord-
ovest
Nord-
est
Centro Sud Isole Italia Nord-
ovest
Nord-
est
Centro Sud Isole Italia Nord-
ovest
Nord-
est
Centro Sud Isole Italia
pane e cereali 77,36 76,63 75,05 73,13 72,06 75,28 83,72 77,80 82,88 83,20 82,50 82,14 79,26 75,19 77,79 73,34 74,58 76,42
pane, grissini e crackers 31,61 32,43 30,16 27,26 30,33 30,41 34,30 32,25 33,86 32,02 37,27 33,64 31,18 29,34 29,81 27,46 32,36 29,88
biscotti 9,00 8,90 8,98 9,75 7,36 8,96 10,36 9,60 9,87 10,97 8,12 10,00 10,32 9,34 9,55 10,33 7,57 9,68
pasta e riso 15,26 13,58 16,45 17,44 15,10 15,62 16,52 14,57 17,49 19,19 15,43 16,78 15,27 13,80 16,20 16,51 13,12 15,20
pasticceria e dolciumi 12,58 13,14 11,38 12,09 12,76 12,37 12,50 12,02 12,25 13,20 14,11 12,68 12,22 12,18 12,10 11,28 12,83 12,05
2003
RIPARTIZIONE TERRITORIALE
2013
Gruppo di spesa
2008
17. Produzione 3.342 UTILIZZI NAZIONALI
Giacenze iniziali 650
Import 4.378 - SEMINE 21,96 87,84 110
- ZOOTECNIA 395,00 1.575
TOTALE (disp) 8.370 - UMANA 175,00 5.345
- INDUSTRIA - 375,00 375
Export 315
Giacenze finali 650 TOTALE 7.405
Consumi (IT) 7.405
TOTALE 8.370 superficie in ettari 610.000 ton/Ha 0,180 109,80
% autoapprovvig. 45
51 4.131.000
15,5 863.636
4.994.636
differenza 4.989.291
totale
(1) i dati relativi alle semine sono stati stimati con il contribito delle associazioni di categoria (SEMENTIERI)
(2) i dati relativi ai consumi di pane , sostituti del pane e prodotti dolciari, sono stati stimati con il contribito delle Associazioni di categoria ( AIDEPI, ITALMOPA e
altri)
BILANCIO DI APPROVIGIONAMENTO ANALISI CONSUMI
consumi di pane pro capite (2) 60.750.000 3.098.250 0,75
consumi di prodotti da forno e sostituti del pane (2) 60.750.000 950.000 1,1
TOTALE
1.180,39
5.170,00
GRANO TENERO raccolto 2013 (dati espressi in migliaia di tonnellate)
AZIENDA MERCATO
consumo
calcolato
tipologia di alcuni consumi nazionali kg/anno /
persona
popolazione consumo totale ton
coefficiente di
conversione
BILANCI AGRO-ALIMENTARI
Fonte: Mipaaf
18. Produzione 3.970 UTILIZZI NAZIONALI
Giacenze iniziali 1.000
Import 2.402 - SEMINE 100 157 257
- ZOOTECNIA 0 0 0
TOTALE (disp) 7.372 - UMANA 120 2.561 2.681
- INDUSTRIA 0 0 0
Export 3.434
Giacenze finali 1.000 TOTALE 2.939
Consumi app. (IT) 2.939
TOTALE 7.372 superficie in ettari 1.286.645 per ton/Ha (1)0,200 257
% autoapprovvig. 135
kg/anno/persona
TOTALE (in
granella
eq)
25,5 2.312.127
253.731
153.846
SOMMA 2.719.704
2.717.023
consumo annuo di pasta pro capite c.a. (2) 60.750.000 1.549.125 0,67
GRANO DURO raccolto 2013 (dati espressi in migliagia di tonnellate)
AZIENDA MERCATO TOTALE
DIFFERENZA
(1) i dati relativi alle semine sono stati stimati con il contribito delle associazioni di categoria (SEMENTIERI)
(2) i dati relativi ai consumi di pasta, pane di grano duro, cuscus e altri usi, sono stati stimati con il contribito delle Associazioni di categoria ( AIDEPI,
ITALMOPA e altri)
BILANCIO DI
APPROVIGIONAMENTO
ANALISI CONSUMI
consumo annuo di pane di grano duro c.a. (2) 170.000 0,67
consumo di cuscus / sfarinati e altri usi (2) 100.000 0,65
tipologia consumi
nazionali
popolazione consumo totale ton
coefficiente di
conversione
Fonte: Mipaaf
migliaiaGRANO DURO raccolto 2013 (dati espressi in migliaia di tonnellate)
19. Produzione 7.900 UTILIZZI NAZIONALI
Giacenze iniziali 900
Import 5.125 - SEMINE 1 20 21
- ZOOTECNIA 2.500 8.555 11.055
TOTALE (disp) 13.925 - UMANA 50 140 190
- INDUSTRIA 0 1.150 1.150
Export 609
Giacenze finali 900 TOTALE 12.416
Consumi app. (IT) 12.416
TOTALE 13.925 superficie in ettari 857.981 per ton/Ha (1)0,025 21
% autoapprovvig. 64
MAIS raccolto 2013 (dati espressi in migliagia di tonnellate)
BILANCIO DI
APPROVIGIONAMENTO
ANALISI CONSUMI
AZIENDA MERCATO TOTALE
Fonte: Mipaaf
MAIS raccolto 2013 (dati espressi in migliaia di tonnellate)
22. Superficie a riso dal 2008 al 2014
in ettari
dati Ente Nazionale Risi
200,000
205,000
210,000
215,000
220,000
225,000
230,000
235,000
240,000
245,000
250,000
255,000
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
23. Produzione di riso dal 2008 al 2014
in tonnellate di risone
dati Ente Nazionale Risi
1,000,000
1,100,000
1,200,000
1,300,000
1,400,000
1,500,000
1,600,000
1,700,000
1,800,000
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
25. Considerazioni conclusive
Importanza della filiera cerealicola e della tracciabilità del prodotto
Analisi più approfondite sul settore cerealicolo
Difficoltà a integrare fonti diverse per costruire indicatori esaustivi della filiera cerealicola
La quantificazione degli indicatori della filiera cerealicola ha messo in evidenza
alcune criticità legate a:
- Fonti;
- Livello di dettaglio territoriale;
- Metodologie per il calcolo del dato;
Inoltre, sono emerse alcune problematiche su:
- Disponibilità dei dati;
- Dato disponibile ma non nel dettaglio richiesto
- Dati non raccolti / elaborati in modo da fornire un indicatore di filiera
Maggiore condivisione delle informazioni tra i vari produttori di dati