Le statistiche dei prezzi agricoli - D'amore-Napoletano
1. INDICATORI STATISTICI PER LA FILIERA
AGRO-ALIMENTARE
Le statistiche dei prezzi agricoli
Copertura e rappresentatività
merceologica e territoriale
Maria Rosaria Napoletano| Ismea
Antonietta D’Amore| Istat
Milano, 18 giugno 2015
2. Indice
1. OBIETTIVI
2. ISTAT E ISMEA - LE STATISTICHE SUI PREZZI AGRICOLI
3. ISTAT E ISMEA – IL PROTOCOLLO DI INTESA
4. DEFINIZIONI
5. CLASSIFICAZIONE
6. Il DISEGNO DI INDAGINE
7. ACQUISIZIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI
8. LE DUE INDAGINI – UN CONFRONTO
9. GLI INDICI – ISTAT e ISMEA
10.LA QUALITA DEI DATI
11.CONCLUSIONI
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Indicatori statistici per la filiera agro-alimentare, 18 giugno 2015, Milano
3. Le statistiche sui prezzi agricoli
• Misurare le variazioni di prezzo per osservarne l'andamento e il
loro effetto sul reddito degli agricoltori
• Contribuire alla definizione della Politica Agricola Comune
(PAC), sia nella fase decisionale di determinazione dei
fabbisogni dei singoli Paesi Membri e conseguentemente degli
obiettivi di politica agricola, sia nella fase successiva di
monitoraggio per la valutazione degli effetti sulle economie
locali delle politiche adottate
OBIETTIVI
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4. ISTAT– Istituto Nazionale di Statistica
• Produzione di un indicatore armonizzato a livello europeo sia in termini di
obiettivi sia di metodologie utilizzate;
• In ambito comunitario tali statistiche rientrano nel sistema delle statistiche
europee (ESS) la cui produzione si basa su un Gentleman’s agreement;
• A livello nazionale tali statistiche rientrano nel Programma Statistico
Nazionale in vigore e sono utilizzate:
• dalla Contabilità Nazionale per la stima dei vari aggregati dei Conti
Economici dell’Agricoltura;
• per deflazionare la produzione e i costi intermedi di branca;
• per determinare i coefficienti di adeguamento dei canoni di affitto dei
fondi rustici, secondo quanto disposto dalla Legge 3 maggio 1982 n.
203.
ISTAT E ISMEA - Le statistiche sui prezzi agricoli
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5. ISMEA – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare
• Realizzare servizi informativi di base a supporto dei processi produttivi e
commerciali delle imprese agro-alimentari e della pesca, […] (DPR 200 del
2001);
• A livello nazionale tali statistiche rientrano nel Programma Statistico
Nazionale in vigore e sono utilizzati:
• ai fini dei rimborsi per gli animali abbattuti (D.Lvo. n. 298, del 20/7/1989);
• per la determinazione dei valori delle produzioni assicurabili (L. 388/2000, art.
127, al comma 3)
• per il calcolo della perdita di reddito ai sensi del Reg. (CE) 1234/2004 (D.
Direttoriale 08/03/10 n. 2862);
• per la trasmissione alla Commissione Ue da parte del Mipaaf dei prezzi dei
prezzi settimanali dei seguenti prodotti:
lattiero-caseari e latte crudo alla stalla;
animali vivi del comparto bovino (Reg CE 2273/02);
ovini (Reg. 315/02).
oli d’oliva e degli oli di sansa di olive (Reg. CE 826/2008, DM 5928
dell’8/8/10)
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6. Le statistiche sui prezzi agricoli
• Il 12 maggio 2012 è stato siglato un protocollo di intesa avente come
oggetto la collaborazione tra i due enti su questioni inerenti la
produzione di statistiche ufficiali relative al settore agroalimentare
nonché su problematiche di interesse comune;
• In questi tre anni di attività, i due Enti hanno collaborato attivando uno
specifico gruppo di lavoro sulle statistiche dei prezzi dei prodotti
agricoli, confrontando le metodologie adottate dagli Enti con lo scopo
di evidenziare le similitudini e le differenze che spiegano le
discrepanze tra i risultati.
ISTAT E ISMEA – IL PROTOCOLLO DI INTESA
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7. Le statistiche sui prezzi agricoli
• Le principali attività svolte nel gruppo di lavoro Statistiche dei prezzi
agricoli, hanno riguardato l’analisi delle seguenti fasi delle due indagini
condotte dai due Enti:
• definizioni e classificazioni;
• disegno di indagine;
• rilevazione e registrazione del prezzo;
• acquisizione ed elaborazione dei prezzi;
• elaborazione degli indici.
ISTAT E ISMEA – IL PROTOCOLLO DI INTESA
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8. Le statistiche sui prezzi agricoli
• Prezzi dei prodotti agricoli:
• si riferiscono alle transazioni in cui il venditore è il produttore
agricolo, cioè al primo stadio di commercializzazione;
• franco azienda produttrice, al netto dell’Iva, al lordo delle
imposte e al netto dei contributi alla produzione (ISTAT E
ISMEA);
• In funzione delle varie tipologie di prodotto, alla localizzazione
e al diverso grado di associazionismo dei produttori le
condizioni di vendita sono ulteriormente articolate: franco
magazzino di partenza; franco mercato alla produzione;
franco magazzino cooperativa; ecc.;(ISMEA)
• Indice dei prezzi dei prodotti venduti dagli agricoltori:
• misura le variazioni nel tempo dei prezzi praticati dagli agricoltori
per la vendita dei prodotti agricoli.
DEFINIZIONI
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9. Le statistiche sui prezzi agricoli
• ISTAT
• La struttura e i livelli di sintesi sono coerenti con la struttura dei
Conti Economici dell’Agricoltura. Complessivamente, il paniere
che entra nel calcolo è formato da 245 prodotti rappresentativi
della produzione agricola, della spesa totale e degli investimenti
totali medi realizzati dagli agricoltori nel triennio 2009-2011;
• ISMEA
• Classificazione gerarchica costituita da tre macrocategorie
generali, 11 categorie, 210 prodotti, 487 varietà (in alcuni casi
suddivise in ulteriori specifiche come calibro, qualità, vitigno, gradi
alcolici, stagionatura, classi di peso, età, razze, ecc.).
• A livello di prodotto e raggruppamenti di prodotti, coerenza con
Conti Economici dell’Agricoltura.
CLASSIFICAZIONE
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10. • Organi intermedi di rilevazione: i prezzi utilizzati ai fini del calcolo
dei due indici sono rilevati con cadenza mensile in 85 province dalle
Camere di Commercio (Uffici di Statistica), che rilevano i prezzi
necessari al calcolo degli indici
• Paniere di prodotti: definito a livello provinciale, individuato
considerando, per il triennio a cavallo dell’anno base, sia la
distribuzione territoriale della produzione agricola per i prodotti venduti,
sia quella dei beni e servizi intermedi e dei beni di investimento per i
prodotti acquistati
Il DISEGNO DI INDAGINE - ISTAT
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11. • Organi intermedi di rilevazione: rilevatori, esperti operatori di settore,
rigorosamente selezionati e formati dal punto di vista delle conoscenze di
mercato e di utilizzo di modalità informatizzate per l’invio di dati. Hanno il
compito di rilevare i prezzi e le informazioni sulle dinamiche di mercato
direttamente presso il luogo fisico dove avvengono gli scambi (mercato, borsa
merci, azienda, magazzino, stabilimento), oppure, quando le vendite
avvengono in azienda, i rilevatori sono chiamati a consultare un campione di
aziende rappresentativo per quella produzione nella zona a cui fa riferimento la
rilevazione.
• Paniere di prodotti: definito a livello di «piazza», ossia punti di rilevazione
selezionati in base al grado di rappresentatività, nell'ambito della prima fase di
scambio, per volumi di produzione e movimentazione di merci. Le piazze
prescelte, dunque, sono quelle più importanti per ciascun prodotto, scelto
secondo l’importanza territoriale della produzione e della commercializzazione.
Il DISEGNO DI INDAGINE - ISMEA
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12. Rilevazione e registrazione del prezzo
• La registrazione e la trasmissione mensile delle informazioni avviene attraverso
una pagina web che garantisce la sua autenticità e la protezione dei dati
trasmessi. Per ciascun mese di rilevazione si accede alla maschera di
registrazione del singolo prezzo su cui sono riportate alcune informazioni
caratterizzanti il prodotto: varietà, unità di misura rilevata, quantità rilevata. E’
disponibile una maschera riepilogativa in cui sono riportati i dati inviati negli
ultimi tre anni, consentendo così un confronto longitudinale dell’informazione
precedentemente raccolta
• L’attività di rilevazione dei prezzi da parte delle Camere di Commercio è
articolata secondo procedure che si differenziano sul territorio nazionale in
funzione della realtà economica locale: si avvalgono di un Ufficio Prezzi
incaricato della rilevazione, oppure di una Commissione Prezzi. I soggetti
contattati sono individuati consultando il registro delle imprese iscritte, mediante
le associazioni di categoria o sulla base di conoscenze informali. I metodi di
rilevazione più utilizzati sono l’intervista telefonica, oppure si utilizza un modulo
cartaceo inviato via fax o posta elettronica.
LA RILEVAZIONE DEI PREZZI - ISTAT
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13. Rilevazione e registrazione del prezzo
• Su ogni piazza e per ogni varietà vengono rilevate su base settimanale
• il prezzo minimo, il prezzo massimo e, per alcuni prodotti, il prezzo
prevalente a cui è stata venduta la merce nella settimana;
• La registrazione dei dati avviene tramite su un sito web dove ciascun rilevatore
accede al sistema inserendo le proprie credenziali di accesso e tramite una
maschera di inserimento digita i prezzi delle rilevazioni a lui assegnategli. I dati
vengono inseriti direttamente nel sistema informatico ISMEA.
• Il sistema dispone di appositi alert che vengono visualizzati sulla maschera e
che avvisano il rilevatore di una eventuale “anomalia” al momento della
conferma di inserimento dati;
• Personale ISMEA dedicato controlla e verifica continuamente lo stato di
avanzamento dell’inserimento dei dati e le eventuali anomalie e ogni settimana
ha a disposizione un report con tutte le rilevazioni e i relativi prezzi che sono
stati inseriti in presenza di alert in modo da verificare la piena correttezza del
dato. Se l’anomalia non è spiegata da informazioni di dettaglio, il personale
ISMEA richiede al rilevatore di verificare nuovamente il prezzo.
LA RILEVAZIONE DEI PREZZI - ISMEA
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14. ACQUISIZIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI
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ISMEA
• 134 piazze distribuite in 77 provincie
italiane;
• le rilevazioni settimanali sono circa 2700
di cui oltre 1700 vengono rilevate
durante tutto l’anno, mentre le restanti,
relative ai prodotti ortofrutticoli, vengono
rilevate in determinate settimane
dell’anno;
• i prodotti rilevati sono 210 per oltre 487
varietà;
• i rilevatori coinvolti sono 121 più 23
Camere di Commercio, Industria,
Artigianato e Agricoltura;
• i dati sono diffusi settimanalmente.
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15. ACQUISIZIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI
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ISTAT
• 85 provincie italiane;
• 3081 quotazioni che concorrono al
calcolo di 114 indici nazionali di
prodotto; per ulteriori 31 prodotti gli
indici di prezzo sono ottenuti da altre
indagini Istat;
• i prodotti rilevati sono 245 prodotti
rappresentativi della produzione
agricola.
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16. Per alcuni prodotti selezionati si è proceduto a confrontare:
1. numero di rilevazioni;
2. media semplice;
3. deviazione standard;
4. coefficiente di variazione.
L’analisi ha evidenziato che:
• entrambe le rilevazioni colgono la variabilità del fenomeno;
• per alcuni prodotti la rilevazione, analizzata secondo i punti 1-4 si indicati, è
pressoché identica e quindi le due indagini sono sostanzialmente simili (ad
esempio frumento duro);
• per altri si evidenziano differenze più marcate, che portano anche a risultati
differenti nei livelli dei prezzi;
• infine emerge però una sostanziale coerenza nelle variazioni.
LE DUE INDAGINI – UN CONFRONTO
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17. ISMEA
24 rilevazioni riferite alla settimana
centrale del mese;
ISTAT
34 rilevazioni mensili;
ALCUNI CONFRONTI GRAFICI
15
-5.00
-4.00
-3.00
-2.00
-1.00
0.00
1.00
2.00
3.00
4.00
5.00
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
35.00
Jan-11
Feb-11
Mar-11
Apr-11
May-11
Jun-11
Jul-11
Aug-11
Sep-11
Oct-11
Nov-11
Dec-11
Jan-12
Feb-12
Mar-12
Apr-12
May-12
Jun-12
Jul-12
Aug-12
Sep-12
Oct-12
Nov-12
Dec-12
Frumento duro
Differenze Istat Ismea
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20. • L’indice dei prezzi dei prodotti venduti dagli agricoltori è costruito a partire dai
prezzi rilevati e descritti in precedenza.
• Attualmente sono calcolati in base 2010=100 e entrambi gli Enti utilizzano pesi
proporzionali alla media del valore della produzione agricola annua per il
triennio 2009-2011.
• Il sistema di pesi è diverso ogni mese per il comparto Frutta e Ortaggi, in
quanto caratterizzato da elevata stagionalità. Per ognuno dei dodici mesi
dell’anno viene fissato un «paniere variabile» per tale comparto e viene quindi
calcolato un diverso sistema di pesi per ciascun mese che resta invariato fino al
successivo cambiamento della base di riferimento. Il peso per l’intero gruppo
merceologico resta invariato per ciascun mese ma cambia la sua composizione
e la percentuale di incidenza dei prodotti al suo interno. Pertanto, le variazioni
congiunturali degli indici sintetici riflettono sia effettive variazioni di prezzo, sia
la stagionalità del sistema di ponderazione impiegato.
• ISTAT: i dati elaborati mensilmente sono diffusi con cadenza trimestrale a circa
60 giorni dal periodo di riferimento
• ISMEA: I dati elaborati mensilmente sono diffusi con cadenza mensile a circa
20 giorni dal periodo di riferimento
GLI INDICI – ISTAT e ISMEA
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21. ISTAT
• Il controllo dei dati avviene ai diversi livelli di registrazione /
elaborazione del dato:
• durante la fase di immissione dei dati, sono attivi alcuni controlli
finalizzati alla segnalazione di variazioni percentuali rispetto al
periodo precedente superiori a range prefissati: l’inserimento di
opportune note giustificative consente il proseguimento delle
operazioni.
• una volta acquisiti i dati, che sono la base di partenza per il
calcolo degli indici mensili dei prezzi. Le variazioni percentuali
degli indici elementari al mese t rispetto all’indice elementare del
mese (t-1) servono ad individuare l’insieme dei prezzi anomali
sulla base di range di variazione prefissati. Apposite maschere di
controllo consentono la verifica interattiva dei prezzi classificati
come anomali che potranno essere confermati dall’operatore,
corretti manualmente, esclusi dal calcolo per le variazioni
percentuali da utilizzare nel processo di imputazione, o essere
affidati all’algoritmo di imputazione automatica.
LA QUALITA DEI DATI
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22. ISTAT
• Trattamento dei dati mancanti
• La presenza di osservazioni mancanti nei dati forniti mensilmente
dalle Camere di Commercio implica l’adozione, nell’ambito del
processo di elaborazione e sintesi dei dati, di metodi di previsione
(imputazione) per il completamento della base informativa su cui
sono calcolati gli indici di prezzo ai vari livelli di sintesi (Little and
Rubin, 1987);
• La procedura di ricostruzione delle informazioni mancanti è in
parte automatica, in parte interattiva e prevede l’adozione di un
approccio di tipo misto, in cui ogni quotazione mancante viene
predetta “stimando” la corrispondente quotazione mediante il
calcolo della variazione degli indici elementari per prefissati
domini territoriali
LA QUALITA DEI DATI
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23. ISMEA
• Il controllo dei dati avviene ai diversi livelli di registrazione / elaborazione del
dato:
• durante la fase di immissione dei dati, scatta un alert quando il prezzo
inserito supera (in positivo o in negativo) una determinata soglia
(prestabilita e differente da prodotto a prodotto); il rilevatore può ignorare
questo avviso e procedere con l’inserimento oppure modificare il prezzo in
caso di errore.
• una volta acquisiti i dati, gli esperti Ismea verificano nuovamente che i dati
inseriti siano corretti, confrontandoli anche con altre informazioni e fonti.
• Trattamento dei dati mancanti
• Per i prezzi, non è possibile l’assenza del dato: il rilevatore è obbligato ad
inserire il prezzo o ad indicare non quotato se il prodotto non è
commercializzato in quella settimana;
• Per gli indici di prezzo, in generale si replica il prezzo per varietà del mese
precedente;
• Per i prodotti stagionali, non si replica il prezzo del mese precedente ma si
riproporzionano i pesi in base ai prodotti presenti nel mese.
LA QUALITA DEI DATI
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24. ISMEA
• A partire dal 2002, le Reti di rilevazione ISMEA sono certificate in base
alle norme UNI EN ISO 9001:2008. La struttura organizzativa
dell'Istituto si è dunque dotata di un Sistema Qualità, la cui architettura
è stata puntualmente definita all'interno di un Manuale Qualità e in
specifiche Procedure, attraverso le quali sono state standardizzate le
modalità operative ed i requisiti su cui si basa la rilevazione, ovvero:
• i criteri della rilevazione dei prezzi;
• le modalità della rilevazione cui i rilevatori si devono attenere;
• i criteri di selezione e controllo dei rilevatori;
• le modalità di registrazione dei dati attraverso la compilazione
della Scheda di rilevazione prezzi;
• i controlli sui risultati della rilevazione;
• gli indicatori per la misurazione delle performance del processo.
LA QUALITA DEI DATI
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25. Conclusioni
23
Le due rilevazioni perseguono finalità diverse e hanno target di
riferimento diversi. Questo aspetto influisce su:
• Frequenza: mensile (ISTAT) / settimanale (ISMEA);
• Scelta dei punti di rilevazione: massima copertura nazionale (ISTAT) /
concentrazione nelle aree più vocate (ISMEA);
• Diffusione: diffusione degli indici di prezzo (ISTAT) / diffusione dei
prezzi settimanali e degli indici di prezzo mensili.
Tuttavia, un obiettivo realistico è di proseguire
la collaborazione per avvicinare
le fasi di diffusione dei due enti.
Nel corso di questi anni di collaborazione
sono stati chiariti gli aspetti relativi alla rilevazione
dei dati di base (i Prezzi).
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26. Conclusioni
24
Rimangono ancora altri aspetti su cui collaborare nei prossimi anni:
• Sul miglioramento dei processi produttivi sia in termini di efficienza sia
in termini di qualità dell’output prodotto da entrambe le Istituzioni
attraverso
• l’armonizzazione delle definizioni dei vari prodotti e/o
l’ampliamento della copertura delle statistiche dei prezzi;
• la condivisione delle metodologie utilizzate per il controllo e la
correzione dei dati;
• la pubblicazione di note di approfondimento tematiche condivise
dai vari attori in occasione della diffusione dei dati annuali
definitivi;
• Sugli Indici dei Prezzi analizzandone le similitudini e le diversità per
avvicinare la diffusione dei due indicatori.
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