Questo documento non nasce per esprimere un ragionamento organico, ma per supportare una serie di domande in una tavola rotonda. In questa versione il testo è integrato in alcuni passaggi, per renderlo più comprensibile a quanti non erano presenti all'evento del 13 marzo 2018 (X Osservatorio sui confidi di Torino Finanza, presso la CCIAA di Roma in piazza di Pietra) e colgo l'occasione per esprimere alcune mie idee che non possono essere attribuite ad altre persone o istituzioni.
Temi trattati:
- andamento del mercato dei confidi e fattori che hanno pesato sulla dinamica;
- dati attinti dal database del fondo di garanzia per le PMI: a) la relazione tra "garanzia diretta" e "controgaranzia"; b) cosa succede dove le Regioni si avvalgono della "lettera r" restringendo l'operatività del fondo alle sole "controgranzie"? c) la qualità allocativa delle banche e dei confidi a confronto;
- l'accountability dei confidi ponte tra valore e risorse pubbliche;
- spunti sui miglioramenti incrementali al business model dei confidi (in particolare nuovi prodotti e servizi per accrescere i ricavi).
Crisi ed evoluzione del business model dei confidi: alcuni spuntiSalvatore Vescina
In questa presentazione molto efficace, Diego Bolognese sintetizza (e per alcuni aspetti nobilita) l'articolo che ha scritto a 4 mani con il sottoscritto e che è il 7° capitolo del Rapporto "I confidi in Italia 2018" dell'Osservatorio Confidi di Torino finanza.
Crisi ed evoluzione del business model dei confidi: alcuni spunti
A cura di Diego Bolognese e Salvatore Vescina
7.1 Introduzione
In queste pagine gli autori hanno deciso di farsi carico di… un compito antipatico. Così è il mestiere dell’anatomopatologo, cui pure tutti dobbiamo molto, perché senza di lui non ci sarebbero stati molti sviluppi in medicina. Fra il 2016 e il 2017 il mercato delle garanzie ha visto l’insorgere delle gravi crisi di due fra i maggiori confidi italiani, entrambi piemontesi: Eurofidi e Unionfidi. Tali crisi sono culminate con la messa in liquidazione di entrambi, che ha avuto notevoli ripercussioni non solo sul mercato delle garanzie locale piemontese, ma in tutto il mercato delle garanzie nazionale. Si analizzano qui alcuni dati disponibili e si formulano alcune ipotesi interpretative. Con la speranza che il ragionamento proposto alla discussione possa giovare al rafforzamento del sistema dei confidi, baluardo decisivo per supportare le imprese di minori dimensioni –oggi le più esposte al razionamento del credito- nella spesso difficile relazione con le banche.
Tali crisi non sono le uniche osservate all’interno del mercato dei confidi negli ultimi anni, ma sono fra le più rappresentative e significative ai fini di un’analisi delle cause e dei “trigger point” finalizzata alla formulazione di ipotesi su come evitare crisi di tale portata nel futuro.
È opinione degli autori che alla base di tali crisi non ci siano solo i fattori esogeni che indubbiamente hanno pesato sul settore e cioè:
• il prezzo della crisi di cui i confidi sono stati, per le micro-piccole imprese e per il sistema bancario, un ammortizzatore decisivo. Con quel che ne è conseguito –di caso in caso- in termini di depauperamento del patrimonio, conseguente deleverage e peggioramento della redditività;
• riduzione dei trasferimenti di risorse pubbliche da parte di alcune Amministrazioni sponsor come conseguenza dei vincoli di bilancio cui queste sono sottoposte;
(....)
Continuare è facile: basta scaricare il Rapporto 2018, gratuitamente, da questo link: https://www.to.camcom.it/osservatorio-confidi
Prevenzione e segnalazione della crisi d'impresa: principio di revisione 570 ...Network Advisory
Le slides evidenziano i sintomi e le cause della crisi d'impresa. Tale documento è utile per i membri del collegio sindacale e altresì consulenti e imprenditori che vogliano cogliere il nascere o l'evoluzione dell'eventuale crisi d'impresa prima che si arrivi alla fase di dissesto. Slides presentate al convegno di Brescia l'11 aprile 2014 promosso dall'ODCEC di Brescia.
UNIT LINKED, UN VANTAGGIO PER IL RISPARMIATORE O PER LA BANCA ?
Accresciuta pressione fiscale e timori sull'imposta di successione motivano il boom di raccolta. Ma prima di sottoscrivere un tale strumento sono indispensabili valutazioni rigorose. Da tempo dimenticato dopo l'euforia di inizio 2000, è nuovamente tornato alla ribalta, rappresentando ad oggi una vera e propria manna per i bilanci di banche ed assicurazioni ma forse un pò meno per i risparmiatori. Come purtroppo continua ad accadere, a guadagno sicuro del proponente, corrisponde un risultato incerto ma certamente costoso a carico del ricevente l'offerta.
Le preoccupazioni maggiori del FMI sono ora riposte nel ‘sistema bancario ombra’ e nel proliferare di strumenti di credito illiquidi presenti nei portafogli dei fondi d’investimento. L’elevato afflusso di denaro nel risparmio gestito ha creato un’illusione di liquidità nel mercato del credito sottostante, favorendone una crescita enorme. Tutto questo è un rischio considerato così sistemico, da
far ipotizzare al Fmi l’adozione, in caso di shock, di soluzioni impopolari da parte dei regolatori...
UniCredit S. p. A. : società, analisi stress test e programmazione futura.OttavioRisi
In seguito alla partecipazione della banca di investimento UniCredit S.p.A. agli stress test condotti a livello europeo nel 2016, il progetto ne presenta e commenta i risultati secondo i coefficienti patrimoniali minimi di Basilea III. E' bene ricordare che lo stress test è stato condotto dall'Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority - EBA), in collaborazione con il Meccanismo Unico di Vigilanza (Single Supervisory Mechanism - SSM), la Banca Centrale Europea (BCE), la Commissione Europea ed il Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board - ESRB).
Lo stress test europeo 2016, a differenza di quelli precedentemente condotti, non contiene una soglia di pass-fail. Esso è stato invece pensato per essere utilizzato come una componente fondamentale di informazione per il processo di revisione prudenziale nel 2016. I risultati quindi consentiranno alle autorità competenti di valutare la capacità di UniCredit di soddisfare i requisiti minimi applicabili ed addizionali di fondi propri negli scenari avversi sulla base di una metodologia e di ipotesi comuni.
Lo scenario avverso dello stress test è stato definito dalla BCE/ESRB e copre un orizzonte temporale di tre anni (2016-2018). Lo stress test è stato condotto applicando un'ipotesi di bilancio statico sulla base di dicembre 2015, e quindi non tiene conto di future strategie di business e azioni manageriali. Non rappresenta un'indicazione di profitti futuri di UniCredit.
IPE-EY "Basel III Framework: New Standardised Approach for Credit Risk" 2015IPE Business School
Sin dalla sua prima configurazione, l’approccio standard al rischio di credito ha fornito alle banche uno strumento che permettesse di calcolare agilmente i requisiti patrimoniali adeguati al profile delle loro esposizioni. Ma, con l’elaborazione di un nuovo framework, anche quest’approccio è stato oggetto di una profonda rivisitazione. Scopo di questo studio è analizzare i cambiamenti apportati da questa revisione, con uno sguardo attento alle possibili conseguenze. Per fare questo, partiremo con un’analisi dell’approccio ora in vigore, per poi passare agli aspetti salienti della nuova proposta. Infine, sulla base delle considerazioni fornite in merito da vari istituti finanziari e agenzie di rating, presenteremo uno sguardo sulle possibili implicazioni.
Since its first configuration, the Standardised (STD) approach to credit risk has provided banks with a comprehensive tool for calculating capital requirements. But, as a new Basel framework was envisaged, the STD underwent to a rigorous scrutiny resulting in a proposal for a comprehensive revision. This study aims to analyze the changes brought bythis revision, and their broad consequences. In order to reach these objectives, we will firstly present a study of the current approach, highlighting its strengths and flaws, and then a view of the proposed revision. As a conclusion, we will illustrate some of the possible consequences, based also on the comments made by banks and rating agencies
Crisi ed evoluzione del business model dei confidi: alcuni spuntiSalvatore Vescina
In questa presentazione molto efficace, Diego Bolognese sintetizza (e per alcuni aspetti nobilita) l'articolo che ha scritto a 4 mani con il sottoscritto e che è il 7° capitolo del Rapporto "I confidi in Italia 2018" dell'Osservatorio Confidi di Torino finanza.
Crisi ed evoluzione del business model dei confidi: alcuni spunti
A cura di Diego Bolognese e Salvatore Vescina
7.1 Introduzione
In queste pagine gli autori hanno deciso di farsi carico di… un compito antipatico. Così è il mestiere dell’anatomopatologo, cui pure tutti dobbiamo molto, perché senza di lui non ci sarebbero stati molti sviluppi in medicina. Fra il 2016 e il 2017 il mercato delle garanzie ha visto l’insorgere delle gravi crisi di due fra i maggiori confidi italiani, entrambi piemontesi: Eurofidi e Unionfidi. Tali crisi sono culminate con la messa in liquidazione di entrambi, che ha avuto notevoli ripercussioni non solo sul mercato delle garanzie locale piemontese, ma in tutto il mercato delle garanzie nazionale. Si analizzano qui alcuni dati disponibili e si formulano alcune ipotesi interpretative. Con la speranza che il ragionamento proposto alla discussione possa giovare al rafforzamento del sistema dei confidi, baluardo decisivo per supportare le imprese di minori dimensioni –oggi le più esposte al razionamento del credito- nella spesso difficile relazione con le banche.
Tali crisi non sono le uniche osservate all’interno del mercato dei confidi negli ultimi anni, ma sono fra le più rappresentative e significative ai fini di un’analisi delle cause e dei “trigger point” finalizzata alla formulazione di ipotesi su come evitare crisi di tale portata nel futuro.
È opinione degli autori che alla base di tali crisi non ci siano solo i fattori esogeni che indubbiamente hanno pesato sul settore e cioè:
• il prezzo della crisi di cui i confidi sono stati, per le micro-piccole imprese e per il sistema bancario, un ammortizzatore decisivo. Con quel che ne è conseguito –di caso in caso- in termini di depauperamento del patrimonio, conseguente deleverage e peggioramento della redditività;
• riduzione dei trasferimenti di risorse pubbliche da parte di alcune Amministrazioni sponsor come conseguenza dei vincoli di bilancio cui queste sono sottoposte;
(....)
Continuare è facile: basta scaricare il Rapporto 2018, gratuitamente, da questo link: https://www.to.camcom.it/osservatorio-confidi
Prevenzione e segnalazione della crisi d'impresa: principio di revisione 570 ...Network Advisory
Le slides evidenziano i sintomi e le cause della crisi d'impresa. Tale documento è utile per i membri del collegio sindacale e altresì consulenti e imprenditori che vogliano cogliere il nascere o l'evoluzione dell'eventuale crisi d'impresa prima che si arrivi alla fase di dissesto. Slides presentate al convegno di Brescia l'11 aprile 2014 promosso dall'ODCEC di Brescia.
UNIT LINKED, UN VANTAGGIO PER IL RISPARMIATORE O PER LA BANCA ?
Accresciuta pressione fiscale e timori sull'imposta di successione motivano il boom di raccolta. Ma prima di sottoscrivere un tale strumento sono indispensabili valutazioni rigorose. Da tempo dimenticato dopo l'euforia di inizio 2000, è nuovamente tornato alla ribalta, rappresentando ad oggi una vera e propria manna per i bilanci di banche ed assicurazioni ma forse un pò meno per i risparmiatori. Come purtroppo continua ad accadere, a guadagno sicuro del proponente, corrisponde un risultato incerto ma certamente costoso a carico del ricevente l'offerta.
Le preoccupazioni maggiori del FMI sono ora riposte nel ‘sistema bancario ombra’ e nel proliferare di strumenti di credito illiquidi presenti nei portafogli dei fondi d’investimento. L’elevato afflusso di denaro nel risparmio gestito ha creato un’illusione di liquidità nel mercato del credito sottostante, favorendone una crescita enorme. Tutto questo è un rischio considerato così sistemico, da
far ipotizzare al Fmi l’adozione, in caso di shock, di soluzioni impopolari da parte dei regolatori...
UniCredit S. p. A. : società, analisi stress test e programmazione futura.OttavioRisi
In seguito alla partecipazione della banca di investimento UniCredit S.p.A. agli stress test condotti a livello europeo nel 2016, il progetto ne presenta e commenta i risultati secondo i coefficienti patrimoniali minimi di Basilea III. E' bene ricordare che lo stress test è stato condotto dall'Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority - EBA), in collaborazione con il Meccanismo Unico di Vigilanza (Single Supervisory Mechanism - SSM), la Banca Centrale Europea (BCE), la Commissione Europea ed il Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board - ESRB).
Lo stress test europeo 2016, a differenza di quelli precedentemente condotti, non contiene una soglia di pass-fail. Esso è stato invece pensato per essere utilizzato come una componente fondamentale di informazione per il processo di revisione prudenziale nel 2016. I risultati quindi consentiranno alle autorità competenti di valutare la capacità di UniCredit di soddisfare i requisiti minimi applicabili ed addizionali di fondi propri negli scenari avversi sulla base di una metodologia e di ipotesi comuni.
Lo scenario avverso dello stress test è stato definito dalla BCE/ESRB e copre un orizzonte temporale di tre anni (2016-2018). Lo stress test è stato condotto applicando un'ipotesi di bilancio statico sulla base di dicembre 2015, e quindi non tiene conto di future strategie di business e azioni manageriali. Non rappresenta un'indicazione di profitti futuri di UniCredit.
IPE-EY "Basel III Framework: New Standardised Approach for Credit Risk" 2015IPE Business School
Sin dalla sua prima configurazione, l’approccio standard al rischio di credito ha fornito alle banche uno strumento che permettesse di calcolare agilmente i requisiti patrimoniali adeguati al profile delle loro esposizioni. Ma, con l’elaborazione di un nuovo framework, anche quest’approccio è stato oggetto di una profonda rivisitazione. Scopo di questo studio è analizzare i cambiamenti apportati da questa revisione, con uno sguardo attento alle possibili conseguenze. Per fare questo, partiremo con un’analisi dell’approccio ora in vigore, per poi passare agli aspetti salienti della nuova proposta. Infine, sulla base delle considerazioni fornite in merito da vari istituti finanziari e agenzie di rating, presenteremo uno sguardo sulle possibili implicazioni.
Since its first configuration, the Standardised (STD) approach to credit risk has provided banks with a comprehensive tool for calculating capital requirements. But, as a new Basel framework was envisaged, the STD underwent to a rigorous scrutiny resulting in a proposal for a comprehensive revision. This study aims to analyze the changes brought bythis revision, and their broad consequences. In order to reach these objectives, we will firstly present a study of the current approach, highlighting its strengths and flaws, and then a view of the proposed revision. As a conclusion, we will illustrate some of the possible consequences, based also on the comments made by banks and rating agencies
ERM, Strategia e performance: nuove best practice per il boardPwC Italy
Il presente documento ha l’obiettivo di presentare gli Atti del convegno "ERM, Strategia e performance: nuove best practice per il board" organizzato da PwC e Nedcommunity con il patrocinio di ANDAF tenutosi lo scorso 16 gennaio 2019 a Milano.
IPE-BAIN&CO "Analisi strategica dei drivers di profittabilità del mercato ban...IPE Business School
La recente crisi economico – finanziaria ha determinato profondi cambiamenti nel sistema bancario italiano e nella sua capacità di creare valore. In quest’ottica, la seguente analisi si pone, come scopo principale, l’individuazione degli elementi che hanno guidato la profittabilità dei principali players bancari quotati. Tali drivers sono racchiusi in un unico indicatore: il Total Shareholder Return. Attraverso un’analisi contestuale di un panel di undici banche, è stato possibile agganciare, inoltre, la performance industriale, analizzata attraverso la metodologia del RoRWA tree, alla market perception, e delineare diverse opzioni strategiche per i più plausibili scenari futuri.
The most recent financial and economical crisis has determined sever changes in the Italian banking system and its ability to create value . In this context, the following analysis has the main purpose of recognizing the elements that have driven the profitability of the major listed banks. These drivers are included in a single metrics: the Total Shareholder Return . Through contextual analysis of eleven banks dataset, the industrial performance , analyzed through the methodology of RoRWA tree, has been linked to the market perception in order to stress various strategic options for the most plausible future scenarios .
IPE - Project work Perseveranza - MIS 2013 - Implementazione di un modello di...IPE Business School
Il presente project work consiste nell’adattamento di un modello di risk management , quale l’ERM (Enterprise Risk Management), al settore armatoriale in generale e alla Fertilia S.p.A nello specifico. Parallelamente è stata analizzata la fattibilità dell’istallazione sulle navi della flotta del dispositivo Mewis Duct, sia in termini di tempistica per il rientro dell’investimento che di minori costi da sostenere.
L’obiettivo del lavoro è quello di costruire un business plan ed individuare le strategie finanziariamente più convenienti, tenendo conto sia dell’attuale crisi finanziarie, sia dei futuri andamenti dei noli, ipotizzando tre possibili scenari di mercato (worst,base, best).
Congiuntamente, con la finalità di contenere i rischi propri del settore armatoriale, abbiamo implementato il modello ERM, soffermandoci sui principali rischi del settore: rischio puro/operativo, di credito/controparte e di mercato.
L’accountability per il microcredito: lezioni apprese dal settore dei confidiSalvatore Vescina
Un mio intervento al convegno
Measuring Microfinance Impact in the EU Policy Recommendations for Financial and Social Inclusion
MISURARE L’IMPATTO DEI PRODOTTI DI MICROFINANZA
le Esperienze e le Indicazioni dei Gestori Pubblici e Privati di Fondi
1 6 M a g g i o 2 0 1 8 - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA CAMPUS DI FORLÌ
Il ritorno dell'incertezza e il ruolo del credito bancarioCommerce Commercio
PResentazione di Mariano Bella, Direttore Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l'Italia, alla Conferenza stampa di apertura della 18ma edizione del Forum Confcommercio - 31 marzo 2017
Non ti scordar di me, come il fiore azzurro e leggero questa mini guida si propone di essere un piccolo e semplice riassunto da sfogliare...per chi volesse vederci chiaro sulla storia e sulla legislatura del bail-in.
Fattori critici di successo delle PMI italiane e rafforzamento del capitale p...Network Advisory
Elite ed il mercato AIM Italia come opportunità per le PMI italiane
Evento organizzato in collaborazione con Borsa Italiana
Sede di Proel S.p.A., Sant’Omero (TE)
Giovedì 14 Novembre 2013 – ore 18.00
Leonardo Nafissi has gained an experience of over 25 years about Confidi and works both in regional and national contexts. He’s member of the Technical Committee of Assoconfidi and since 2013 he has been head of Assoconfidi’s Secretariat. Assoconfidi is the Association of the National Federations of Confidi of all economic sectors and operates as a unanimous representative of Confidi towards national public Institutions.
At the same time Leonardo Nafissi is the Director of Fedart Fidi, the national Federation representative of Confidi operating in the craftsmanship sector, which he has been collaborating with since its constitution more than 20 years ago. He’s responsible for lobbying towards public institutions and banks, for several national projects aimed to elaborate a strategic address for associated Confidi on the main subjects of their interest. He is also responsible for the Annual Survey on handcraft Confidi, which for more than 20 years has been describing the main characteristics and trends of the system and has been identified as an important instrument of knowledge of handcraft Confidi for the different representatives.
ERM, Strategia e performance: nuove best practice per il boardPwC Italy
Il presente documento ha l’obiettivo di presentare gli Atti del convegno "ERM, Strategia e performance: nuove best practice per il board" organizzato da PwC e Nedcommunity con il patrocinio di ANDAF tenutosi lo scorso 16 gennaio 2019 a Milano.
IPE-BAIN&CO "Analisi strategica dei drivers di profittabilità del mercato ban...IPE Business School
La recente crisi economico – finanziaria ha determinato profondi cambiamenti nel sistema bancario italiano e nella sua capacità di creare valore. In quest’ottica, la seguente analisi si pone, come scopo principale, l’individuazione degli elementi che hanno guidato la profittabilità dei principali players bancari quotati. Tali drivers sono racchiusi in un unico indicatore: il Total Shareholder Return. Attraverso un’analisi contestuale di un panel di undici banche, è stato possibile agganciare, inoltre, la performance industriale, analizzata attraverso la metodologia del RoRWA tree, alla market perception, e delineare diverse opzioni strategiche per i più plausibili scenari futuri.
The most recent financial and economical crisis has determined sever changes in the Italian banking system and its ability to create value . In this context, the following analysis has the main purpose of recognizing the elements that have driven the profitability of the major listed banks. These drivers are included in a single metrics: the Total Shareholder Return . Through contextual analysis of eleven banks dataset, the industrial performance , analyzed through the methodology of RoRWA tree, has been linked to the market perception in order to stress various strategic options for the most plausible future scenarios .
IPE - Project work Perseveranza - MIS 2013 - Implementazione di un modello di...IPE Business School
Il presente project work consiste nell’adattamento di un modello di risk management , quale l’ERM (Enterprise Risk Management), al settore armatoriale in generale e alla Fertilia S.p.A nello specifico. Parallelamente è stata analizzata la fattibilità dell’istallazione sulle navi della flotta del dispositivo Mewis Duct, sia in termini di tempistica per il rientro dell’investimento che di minori costi da sostenere.
L’obiettivo del lavoro è quello di costruire un business plan ed individuare le strategie finanziariamente più convenienti, tenendo conto sia dell’attuale crisi finanziarie, sia dei futuri andamenti dei noli, ipotizzando tre possibili scenari di mercato (worst,base, best).
Congiuntamente, con la finalità di contenere i rischi propri del settore armatoriale, abbiamo implementato il modello ERM, soffermandoci sui principali rischi del settore: rischio puro/operativo, di credito/controparte e di mercato.
L’accountability per il microcredito: lezioni apprese dal settore dei confidiSalvatore Vescina
Un mio intervento al convegno
Measuring Microfinance Impact in the EU Policy Recommendations for Financial and Social Inclusion
MISURARE L’IMPATTO DEI PRODOTTI DI MICROFINANZA
le Esperienze e le Indicazioni dei Gestori Pubblici e Privati di Fondi
1 6 M a g g i o 2 0 1 8 - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA CAMPUS DI FORLÌ
Il ritorno dell'incertezza e il ruolo del credito bancarioCommerce Commercio
PResentazione di Mariano Bella, Direttore Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l'Italia, alla Conferenza stampa di apertura della 18ma edizione del Forum Confcommercio - 31 marzo 2017
Non ti scordar di me, come il fiore azzurro e leggero questa mini guida si propone di essere un piccolo e semplice riassunto da sfogliare...per chi volesse vederci chiaro sulla storia e sulla legislatura del bail-in.
Fattori critici di successo delle PMI italiane e rafforzamento del capitale p...Network Advisory
Elite ed il mercato AIM Italia come opportunità per le PMI italiane
Evento organizzato in collaborazione con Borsa Italiana
Sede di Proel S.p.A., Sant’Omero (TE)
Giovedì 14 Novembre 2013 – ore 18.00
Leonardo Nafissi has gained an experience of over 25 years about Confidi and works both in regional and national contexts. He’s member of the Technical Committee of Assoconfidi and since 2013 he has been head of Assoconfidi’s Secretariat. Assoconfidi is the Association of the National Federations of Confidi of all economic sectors and operates as a unanimous representative of Confidi towards national public Institutions.
At the same time Leonardo Nafissi is the Director of Fedart Fidi, the national Federation representative of Confidi operating in the craftsmanship sector, which he has been collaborating with since its constitution more than 20 years ago. He’s responsible for lobbying towards public institutions and banks, for several national projects aimed to elaborate a strategic address for associated Confidi on the main subjects of their interest. He is also responsible for the Annual Survey on handcraft Confidi, which for more than 20 years has been describing the main characteristics and trends of the system and has been identified as an important instrument of knowledge of handcraft Confidi for the different representatives.
Leonardo Nafissi has gained an experience of over 25 years about Confidi and works both in regional and national contexts. He’s member of the Technical Committee of Assoconfidi and since 2013 he has been head of Assoconfidi’s Secretariat. Assoconfidi is the Association of the National Federations of Confidi of all economic sectors and operates as a unanimous representative of Confidi towards national public Institutions.
At the same time Leonardo Nafissi is the Director of Fedart Fidi, the national Federation representative of Confidi operating in the craftsmanship sector, which he has been collaborating with since its constitution more than 20 years ago. He’s responsible for lobbying towards public institutions and banks, for several national projects aimed to elaborate a strategic address for associated Confidi on the main subjects of their interest. He is also responsible for the Annual Survey on handcraft Confidi, which for more than 20 years has been describing the main characteristics and trends of the system and has been identified as an important instrument of knowledge of handcraft Confidi for the different representatives.
In questa situazione straordinaria di crisi economica, le misure messe a disposizione dal governo per le PMI possono aiutare ad affrontare con più serenità le difficoltà finanziarie. Tuttavia risulta fondamentale verificare la sostenibilità di un eventuale nuovo finanziamento per non sbilanciare irreversibilmente la struttura finanziaria della Società.
Nel seguente documento riassumiamo le principali misure messe a disposizione dal governo e le azioni fondamentali che proponiamo da mettere in atto per contrastare la crisi Covid-19.
Gestione finanziaria e certificabilità dei bilanci delle strutture socio sani...Nevio Boscariol
Anche nelle strutture socio-sanitarie l'aspetto finanziario è da tempo diventato aspetto essenziale della gestione, sebbene l'evidenza incontrovertibile è recente.
Nella gestione finanziaria è fondamentale il mix degli strumenti finanziari che si usano i quali a loro volta determinano la struttura finanziaria dello Stato Patrimoniale che già nel medio periodo possono determinare la solidità o meno di una struttura socio-sanitaria, gli strumenti tecnico-gestionali per pianificare, monitorare e gestire l'intero ciclo economico e monetario dove rilevanza fondamentale hanno i flussi di cassa. Senza la conoscenza e l'utilizzo degli adeguati strumenti finanziari e di quelli di controllo e gestione dei flussi finanziari è di fatto non possibile governare questi aspetti.
Allo stesso tempo il tema della rappresentazione civilistica del bilancio e la sua certificabilità ha già assunto primaria importanza nei rapporti verso le istituzioni finanziarie e diventerà la norma anche nei rapporti con le Regioni in tema di requisiti per le strutture accredite. La prima regione a rendere obbligatorio tale requisito con delibera n. IX/3856 del 25 luglio 2012 è stata la Lombardia, ma seguiranno anche le altre in tempi diversi.
Alcuni spunti su un approccio sistemico delle (banali) soluzioni digitali volte a rafforzare l'utilità dei confidi per le banche e, di conseguenza, per le micro e piccole imprese. Salvatore Vescina per l'Agenzia per la Coesione Territoriale
Similar to I confidi al bivio, spunti per una discussione (13 marzo 2018) (20)
Alcuni spunti per gli strumenti di policy in tema di accesso al credito Salvatore Vescina
Questa relazione sintetizza i contenuti del VI capitolo del Rapporto annuale (2019) si confidi di Torino Finanza https://www.to.camcom.it/osservatorio-confidi
Politiche di coesione territoriale, credito alle PMI e ConfidiSalvatore Vescina
L'intervento del 21 settembre 2018 presso Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati è disponibile on line tramite questo link: https://www.radioradicale.it/scheda/552268?i=3885771
Il primo rapporto sugli strumenti finanziari cofinanziati dall'UE.Salvatore Vescina
Questa presentazione al Forum PA 2018 riepiloga i contenuti di un documento che è un vero e proprio strumento di policy.
Per strumenti finanziari, nel lessico europeo* si intendono le <<Misure di sostegno finanziario per conseguire uno o più obiettivi strategici specifici dell'Unione in forma di investimenti azionari o quasi-azionari, prestiti o garanzie, o altri strumenti di condivisione del rischio, se del caso associati a sovvenzioni>>.
*Cfr. Regolamento Finanziario n .966/2012 art. 2 , lett. p).
Tendenze digitali e soft information nel mercato dei finanziamentiSalvatore Vescina
I dati Banca d'Italia segnalano un (apparente) paradosso: tra le imprese, i clienti (ex post) meno rischiosi delle banche sono quelli di dimensione minore, non strutturati come società. Vale a dire quelli più esposti ai fenomeni di razionamento del credito. Riassumo una chiave interpretativa (non mia) e propongo alla discussione spunti per una strategia (basata su due pilastri) per affrontare il problema.
Tendenze digitali nel mercato finanziario e importanza della gestione dei dat...Salvatore Vescina
Il 10 maggio, nel contesto della Convention dei Servizi di Confartigianato, insieme a Francesco Simone, DG Artigiancassa e con Lorenzo Marconi (Fedart) proporremo alcuni spunti di riflessione su un tema sempre più complicato: nell'era degli algoritmi e dei big data, in che modo le associazioni imprenditoriali (ma anche i confidi) possono giocare un ruolo (utile) per ridurre le asimmetrie informative e, quindi, favorire l'accesso al credito delle imprese di minori dimensioni?
L'Accountability per il microcredito: lezioni apprese dal settore dei confidiSalvatore Vescina
MISURARE L’IMPATTO DEI PRODOTTI DI
MICROFINANZA: LE ESPERIENZE E LE
INDICAZIONI DEI GESTORI PUBBLICI E PRIVATI
DI FONDI
18 maggio 2018, Forlì
Gli operatori del microcredito e quelli della garanzia (se confidi "minori") sono soggetti a norme speculari nel Testo Unico Bancario (artt. 111 e 112), inoltre condividono lo schema di bilancio (è quello adottato da Banca d'Italia nell'Agosto 2016). Queste norme sull'accountability non sono solo "un fardello per gli intermediari". Sono invece preziose perché, in questi settori caratterizzati da grande varianza quanto a caratteristiche e modelli di business degli operatori, permettono di cogliere -con ragionevole chiarezza- i tratti distintivi dei diversi operatori. Il che giova agli altri intermediari, ai potenziali clienti, ai policy maker e agli stessi operatori.... Ne parlerò il 16 maggio a Forlì, come da programma...
Introduzione al Rapporto ACT sugli Strumenti FinanziariSalvatore Vescina
Il primo Rapporto dell’Agenzia per la Coesione Territoriale sugli strumenti finanziari cofinanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei
Tra le mie più recenti attività è il coordinamento del primo Rapporto sugli strumenti finanziari cofinanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei, pubblicato sul sito web dell’Agenzia per la Coesione Territoriale. Il report, redatto con Rosanna Romano e Federico Tomassi, verte sui meccanismi di stimolo dell’economia reale che si sostanziano in prestiti, garanzie e partecipazioni al capitale di rischio i quali richiedono insieme alle competenze e alle risorse pubbliche quelle degli intermediari finanziari (banche, confidi, Sgr, ecc.) che, assumendo una porzione di rischio, compiono le scelte allocative sui singoli prenditori. Il perimetro di queste misure, previsto dai POR e dai PON (Programmi Operativi Regionali e Nazionali) è molto vasto e ricomprende misure come il Fondo di garanzia per le PMI e la quasi totalità degli incentivi veicolati tramite banche e confidi.
Il Rapporto è pubblicato sul sito web dell'Agenzia per la Coesione Territoriale, insieme all'allegato statistico e contiene gli iperlink a una serie di documenti di lavoro (Cfr. Riquadro 4.1.).
http://www.agenziacoesione.gov.it/it/politiche_e_attivita/programmazione_2014-2020/Strumenti_finanziari/Strumenti_finanziari.html
La reportistica degli strumenti finanziari (per il supporto pubblico al credi...Salvatore Vescina
La rendicontazione nella P.A. è un "tema Cenerentola", nessuno la ama. Fino a quando non se ne scoprono le virtù. Per gli strumenti finanziari cofinanziati dai Fondi Strutturali e di investimento europei il monitoraggio è sottoposto a regole specifiche, utilissime per governare la complessità della materia, nell'interesse dell'economia e dei territori. Per questo il tema è una priorità dell'Agenzia per la Coesione Territoriale che coordina e supporta le Amministrazioni responsabili dei singoli Programmi Operativi e dei relativi strumenti finanziari.
Sulla strada del digitale. Per la valorizzazione delle informazioni qualitati...Salvatore Vescina
In questa powerpoint riporto dati (per me) davvero sorprendenti sull'efficienza allocativa delle BCC (rispetto al resto del sistema bancario) in relazione al segmento della clientela imprenditoriale di minori dimensioni. Queste banche, fin qui prive di veri e proprio sistemi di rating, dimostrano una capacità di selezione ben al di sopra della media. Quanto appena rimarcato avvalora che la soft information, insieme alla valutazione di elementi qualitativi, è decisiva per l'efficienza allocativa. Questa conclusione trova ulteriore conferma confrontando -nel segmento delle imprese con meno di 20 addetti- le operazioni non garantite con quelle garantite dai confidi (il problema qui -in buona misura risolto dagli schemi di bilancio 2016 per i confidi adottati da Banca d'Italia- è distinguere i garanti più capaci di contribuire ai processi allocativi da quelli che lo sono meno). Resta fermo che gran parte del sistema bancario, alla ricerca di maggiore efficienza (anche nella riduzione dei costi), si affida sempre più ad algoritmi e database, piuttosto che al (più costoso) relationship banking. Di conseguenza -e come in molti altri settori- la rete distributiva tradizionale è in via di ridimensionamento (sicché è in diminuzione costante il numero degli sporteli e degli addetti) mentre crescono gli investimenti in ICT. A questo punto la domanda è la seguente: cosa occorre fare affinché negli algoritmi di valutazione delle PMI utilizzati dalle banche rientrino -in misura più elevata rispetto a quella attuale- informazioni qualitative rappresentative di fenomeni rilevanti, attendibili e (aspetto decisivo) low cost? Su questo tema ci sono più iniziative in corso che non sembrano parte di una strategia generale. Occorre un salto di qualità e considerare priorità la definizione di un disegno organico, sistemico, atto a rendere disponibili più informazioni (rispondenti a standard digitali) funzionali a ridurre l'asimmetria informativa sulle imprese. Cio vale, a maggior ragione, in relazione alle imprese più esposte ai fenomeni di razionamento del credito: quelle di minori dimensioni che, nell'insieme, sono molto importanti sia per il tessuto produttivo, sia per il tessuto economico e sociale del Paese. Protagonista necessario (e qualificato) di questo disegno organico è l'Associazione XBRL Italia che federa le Istituzioni e gli stakeholder maggiormente in grado di contribuire a questo processo virtuoso.
FSE e microfinanza: un set di indicatori di performance e di impattoSalvatore Vescina
Presentation 20161201 rome_esf_salvatore_vescina
Fi-Compass
Strumenti finanziari e microfinanza nel quadro del FSEe del FEIS
Prospettive per l’Europa e l’Italia
Roma, giovedì, 1 dicembre 2016
credito alle micro e piccole imprese, confidi e politiche pubblicheSalvatore Vescina
Intervento di Salvatore Vescina
I Confidi in Italia
Presentazione del rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente sui Confidi del Comitato Torino Finanza
Giovedì 6 aprile 2017
Senato della Repubblica - Sala Di Santa Maria in Aquiro
I confidi in Italia, Senato della Repubblica 6 aprile 2017Salvatore Vescina
I Confidi in Italia
Presentazione del rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente sui Confidi del Comitato Torino Finanza
Giovedì 6 aprile 2017
Programma
APERTURA DEI LAVORI
Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio di Torino
Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza
Ludovica Agrò, Direttore Generale Agenzia per la Coesione Territoriale
Presentazione del rapporto 2017 sui Confidi italiani
Paola De Vincentiis, Dipartimento di Management Università di Torino
Roberta Artusio
Un set essenziale di “indicatori di qualità” per l’allocazione delle risorse pubbliche sui
confidi
Diego Bolognese, SCS Consulting
Credito alle micro e piccole imprese, confidi e politiche pubbliche
Salvatore Vescina, Agenzia per la Coesione Territoriale
Tavola rotonda di discussione sul tema: Sistema Confidi, stato dell’arte e prospettive
Modera Claudio D’Auria, Università LUMSA
Interventi:
Pierpaolo Brunozzi, MedioCredito Centrale
Giuseppe Tripoli, Unioncamere
Giovanni Da Pozzo, Vice Presidente Assoconfidi
Stefano Cocchieri, Unicredit
Quarto Osservatorio sulle Finanziarie Regionali Coordinare l’attività delle F...Salvatore Vescina
Quarto Osservatorio sulle Finanziarie Regionali
Coordinare l’attività delle Finanziarie Regionali:
nuove prospettive per un rapporto tra centro e periferia
25 novembre 2014
presso il Dipartimento Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Via della Stamperia, 8
Le finanziarie regionali
Quarto Osservatorio
Modelli di operatività per lo sviluppo territoriale
Prefazione di Marco Nicolai
Contributi di Gian Angelo Bellati - Marco Giorgino - Giusi Ponziano Antonio Scarazzini - Salvatore Vescina
Quarto Osservatorio sulle Finanziarie Regionali Coordinare l’attività delle F...
I confidi al bivio, spunti per una discussione (13 marzo 2018)
1. TAVOLA ROTONDA
Fine della crisi o crisi della fine? I confidi al bivio: tra
evoluzione ed estinzione.
Introduzione e spunti di discussione
A cura di:
Salvatore Vescina, Agenzia per la Coesione Territoriale
Roma, 13 marzo 2018
0
2. 1Note di commento dell'autore
Questo documento non nasce per esprimere un ragionamento organico, ma per supportare una serie di
domande in una tavola rotonda. Lo integro qui e in altri passaggi per renderlo più comprensibile a
quanti non erano presenti all'evento del 13 marzo 2018 e colgo l'occasione per esprimere alcune mie
idee che non possono essere attribuite ad altre persone o istituzioni.
Nella slide n.4 sono i numeri chiave sui confidi, le cui difficoltà, a mio avviso, sono dovute a cause sia
endogene che esogene. Parliamo prima delle cause esogene:
• i confidi, fondamentale ammortizzatore della crisi, con la consunzione del patrimonio (conseguente
alle escussioni) hanno dovuto ridurre i volumi garantiti (il che si è riflesso sul rapporto costi/ricavi);
• il sistema bancario (come vediamo nella slide n.12) ha di molto ridotto la propensione a prestare
danaro alle imprese di minore dimensione –incluse le più solide- per ragioni (meglio spiegate in
questo paper) correlate alla maggiore incidenza dei costi fissi e alla difficoltà ad adattare i metodi di
valutazione del merito di credito basati sull’informazione qualitativa ai rilevanti cambiamenti
tecnologici e regolamentari in corso. La qual cosa è al contempo una minaccia e un'opportunità per i
confidi che, quando detengono informazione qualitativa, ce l'hanno in formati non standardizzati e
comunque distanti dai bisogni del sistema bancario (nell'insieme).
• qualcuno, aggiunge tra le cause esogene anche un "effetto di spiazzamento" da parte del Fondo di
garanzia per le PMI. A quest'ultimo proposito la mia visione, oggi, è parzialmente diversa. Negli anni
della crisi -grazie alle misure che hanno introdotto la "ponderazione zero" e una dilatazione del
perimetro delle operazioni garantibili all'80%- le banche hanno portato in "garanzia diretta" un
volume crescente di operazioni in Fascia 1 (con i migliori indici di bilancio), quelle con la "procedura
semplificata" che consentiva loro un utilizzo "industriale" dello strumento. L'elemento di velocità della
procedura è sempre stato decisivo per le banche! I confidi autorizzati, abilitati (solo loro) a
presentare richieste di garanzia anche per le operazioni potenzialmente più rischiose (di Fascia 2),
hanno subito conseguenze dal cherry piking bancario solo sulla Fascia 1 e non sulla Fascia 2. Infatti i
3. 2
Venendo ora alle cause endogene (sulle quali dovrebbe esser più facile introdurre correzioni):
• anzitutto faccio rinvio all'articolo che ho scritto con Diego Bolognese nel capitolo 7 dell'ultima
edizione dell'Osservatorio sui confidi di Torino finanza, che è focalizzato su quanto tutti dovremmo
imparare dalle vicende di Eurofidi e Unionfidi Piemonte;
• senza giri di parole… ci sono confidi decisamente subottimali nella loro funzione chiave: valutare il
rischio delle imprese. Dove c'è, questa debolezza produce un effetto moltiplicatore sui problemi
esogeni anche perché, a maggior ragione nella clientela di Fascia 2, occorre un lavoro rigoroso sulle
asimmetrie informative per distinguere le imprese opache ma meritevoli dalle non meritevoli.
I grafici nelle Slide 6 e 7 sono piuttosto coerenti con quanto osservato: la crescita della garanzia diretta
non ha comportato, in sé, la diminuzione dei volumi in controgaranzia, fino a quando il patrimonio dei
confidi (poi andati in liquidazione) non ha cominciato a subire l'effetto delle escussioni. Ma il resto del
sistema confidi, come aggregato (che pur comprende soggetti a TCR quasi-minimo e in deleverage), ha
continuato a crescere nei volumi.
Soprattutto preme evidenziare che sulle operazioni entro i 100 e 150 mila euro, i confidi (al netto di
Eurofidi e Unionfidi) dimostrano (in media) una capacità di valutazione decisamente e costantemente
migliore rispetto alle banche (Slide 15). Attenzione a un punto: una cosa è la media, una cosa il singolo
confidi. Questo è un concetto ricorrente nell'intervento del dottor Zeloni (sul tema specifico Slide 14 e
18) che ho molto citato e che è piuttosto in linea con la filosofia alla base della nuova disciplina dei
"confidi autorizzati" del Fondo di Garanzia (e in parte degli algoritmi di distribuzione dei 225 milioni di
euro stanziati –anzi, riallocati- dalla Stabilità 2014). Questa convergenza tra politica di vigilanza e
politica di sostegno pubblico è un fatto sempre più consolidato e decisamente rilevante. L'accountability
è il mezzo per uscire dai luoghi comuni sui confidi (in positivo o in negativo) e per consentire alle
Amministrazioni loro sponsor di dare di più a chi più merita rispetto agli interessi pubblici.
4. 3Veniamo ora all'articolo 18, comma 1, lettera r) del DLgs. 112/1998. Questa norma consente alle
regioni di decidere se, nel territorio di competenza, restringere (o meno) a determinate forme tecniche
l'operatività del Fondo di garanzia per le PMI.
La Toscana se ne avvale da sempre, per escludere la garanzia diretta. Altrettanto aveva fatto per anni il
Lazio che poi ha cambiato rotta. Abbruzzo e Marche hanno invece posto delle soglie dimensionali al di
sotto delle quali è permessa solo la controgaranzia per i confidi (Slide 8-11).
Sono scelte assolutamente legittime. Qui produco alcune delle informazioni funzionali alle valutazioni
dei decisori e degli stakehoder rispetto al trade-off tra gli interessi in campo :
• c'è quello di "proteggere i confidi" dal possibile cherry piking dei clienti meno rischiosi da parte delle
banche. Se ai confidi resta la clientela peggiore, è probabile che siano espulsi dal mercato. La
qualcosa è molto più vera per i confidi meno efficienti nella selezione delle operazioni;
• c'è quello delle imprese (e delle banche) ad ottenere maggiori volumi di garanzia. Infatti la gran
parte dei volumi non più garantiti direttamente alle banche non viene garantita dai confidi.
Non appena la riforma del Fondo di garanzia entrerà a regime occorrerà che i decisori considerino che:
• sulla maggior parte delle operazioni non ci sarà più garanzia all'80%. Si partirà da una copertura del
30% che crescerà di intensità al crescere del rischio di impresa, riequilibrando la partita banche-
confidi;
• i confidi autorizzati (in base a regole di dettaglio in via di definizione) offriranno un prodotto molto
appealing per le banche –ben più della garanzia diretta per le operazioni a basso rischio- grazie al
fatto che il 100% della loro garanzia sarà "a ponderazione zero" ;
• le regioni potranno potenziare la riassicurazione ai confidi (portandola al 90%) aggiungendo proprie
risorse in apposite sezioni speciali.
5. Numeri chiave sui confidi
Struttura di mercato e importi garantiti 2012 2013 2014 2015 2016
a. Confidi iscritti (unità) * 642 617 530 508 481
b. di cui censiti in Centrale dei Rischi 525 509 506 462 441
c. di cui sottoposti alla vigilanza della Banca
d’Italia**
58 60 62 56 40
d. Valore totale delle garanzie rilasciate
(milioni di euro)
21.895 22.200 21.119 19.289 18.247
e. di cui concesse da confidi sottoposti alla
vigilanza della Banca d'Italia
15.175 16.093 15.509 13.729 12.306
Note: (*) Fino al 2015 iscritti all'albo "107" e all'elenco 155 c.4 TUB; dal 2016 iscritti all'albo 106 e all'elenco
155 c.4 TUB. (**) Fino al 2015 iscritti all'albo "107" TUB; dal 2016 iscritti all'albo unico 106 TUB.
Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca d’Italia, L'economia delle regioni italiane, edizioni varie.
Focus su clientela imprese fino a 20 addetti 2012 2013 2014 2015 2016
f. Importo dei prestiti garantiti
dai confidi (milioni di euro)
20.067 19.139 17.827 16.317 14.438
g. Importo dei prestiti non garantiti dai
confidi (milioni di euro)
179.167 171.409 166.565 163.518 160.587
h. Incidenza % dei prestiti garantiti
dai confidi sul totale
10,1% 10,0% 9,7% 9,1% 8,2%
i. Incidenza % delle sofferenze
per i prestiti garantiti dai confidi
12,4% 16,2% 21,3% 25,6% 30,3%
l. Incidenza % delle sofferenze
per i prestiti non garantiti dai confidi
18,4% 20,9% 23,2% 25,6% 27,6%
4
7. Fondo di garanzia per le PMI (L.266/96) - Flussi annuali per forma
tecnica importi garantiti in € milioni e (in tabella) variazione percentuale anno su anno
Variazione % anno su anno 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Controgaranzie, tot. confidi (variazione su
anno precedente, %) 78,8% 75,0% -8,1% -1,1% 12,2% -8,1% -7,5% -9,6% -12,3%
Controgaranzie al netto di Eurofidi e Unionfidi
(variazione su anno precedente, %) 52,6% 23,3% -0,5% -1,8% 24,2% 27,0% 18,8% 15,4% 6,6%
Garanzie dirette, banche (variazione su anno
precedente, %) 233,3% 102,9% -20,6% -16,1% 109,6% 52,3% 32,0% 19,1% 9,7%
1.437
2.916
2.314 1.942
4.070
6.200
8.185
9.744
10.691
1.301
2.278 2.094 2.072
2.324 2.137 1.977 1.788 1.569
560 690 687 674 838 1.064 1.263 1.458 1.554
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Milionidieuro
Garanzie dirette, banche Controgaranzie, tot. confidi Controgaranzie al netto di Eurofidi e Unionfidi
6
Fonte: elaborazioni su dati Mise-MCC
8. Fondo L. 266/96 – Focus sulle operazioni entro 150.000 €.
Flussi annuali importi garantiti in € milioni e (in tabella) variazione percentuale anno su anno
Variazione % anno su anno 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Controgaranzie, tot. confidi (variazione su
anno precedente, %) 65,4% 95,4% 5,8% 2,6% 20,9% -1,3% 4,4% 0,1% -6,3%
Controgaranzie al netto di Eurofidi e Unionfidi
(variazione su anno precedente, %) 37,0% 66,9% 16,3% 6,8% 35,8% 23,0% 29,0% 18,2% 9,4%
Garanzie dirette, banche (variazione su anno
precedente, %) 52,7% 202,9% 9,1% 4,4% 79,2% 40,8% 43,3% 21,9% 13,9%
136
413 451 471
843
1.187
1.701
2.074
2.361
350
683 722 741
896 885 924 925 866
149
248 289 308
418
514
664
785 859
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Garanzie dirette, banche Controgaranzie, tot. confidi Controgaranzie al netto di Eurofidi e Unionfidi
7
Fonte: elaborazioni su dati Mise-MCC
9. Fondo L. 266/96 – Focus Regione Toscana
Importi garantiti, flusso annuale (€ milioni)
Garanzia diretta
124.179
100.586
89.060 92.474
76.298 73.854 67.778
57.087
43.569 41.893 44.330
35.299 33.707 30.693
0
50.000
100.000
150.000
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Finanziamento (importo medio) Garanzia (importo medio)
Importo medio delle operazioni (in euro) per anno di ammissione
288
247
351
383
446
424
361
180
137
226
296
383 388
360
0
100
200
300
400
500
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Controgarazie, tot. confidi Controgarazie al netto Eurofidi e Unionfidi
8
Fonte: elaborazioni su dati Mise-MCC
10. 212.755
186.146 175.786 166.653
231.208
200.713
148.608 139.877
119.148 106.751
87.388 88.168
0
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Garanzia Diretta Controgaranzia
Fondo L. 266/96 – Focus Regione Lazio
Importi garantiti, flusso annuale (€ milioni)
Garanzia diretta
Importo medio delle operazioni (in euro) per anno di ammissione
9
Fonte: elaborazioni su dati Mise-MCC
0
393
616
707
751
121 148 150
187
133 128 100 78
0
200
400
600
800
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Garanzia Diretta Controgaranzia
11. Fondo L. 266/96 – Focus Regione Marche
Importi garantiti per le operazioni fino a 150.000€,
flusso annuale (€ milioni)
Dal 21/2/2015
Garanzia diretta
soglia: 150.000€
37 39 42
35
47
53
42
15 18
42
54
13
0 0
0
20
40
60
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Controgaranzie, Tot. confidi Garanzie dirette, banche
Dall'1/3/2014
Garanzia diretta
soglia: 100.000€
Fondo L. 266/96 – Focus Regione Abruzzo
Importi garantiti per le operazioni fino a 100.000€,
flusso annuale (€ milioni)
3
9
29
5 0 0 0
7
7
15
18
25
22 21
0
10
20
30
40
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Garanzie dirette, banche Controgaranzie, Tot. confidi
10
Fonte: elaborazioni su dati Mise-MCC
12. Fondo L. 266/96 – Focus Regione Marche
sulle operazioni fino a 150.000€, flusso annuale (€ milioni)
Dal 21/2/2015
Garanzia diretta
soglia: 150.000€
Dall'1/3/2014
Garanzia diretta
soglia: 100.000€
Fondo L. 266/96 – Focus Regione Abruzzo
sulle operazioni fino a 100.000€, flusso annuale (€ milioni)
Regione Marche Anno di ammissione
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
al (20/02) dal (21/02)
N. operazioni in (controgaranzia) 1.491 1.893 1.973 1.552 198 2.398 3.068 2.609
Importo del finanziamento (controgaranzia) 76.465.025,04 90.118.592,15 93.553.290,00 79.590.429,00 10.029.000,00 104.733.905,06 135.036.042,49 110.484.203,08
Importo garantito originario (controgaranzia) 36.674.226,66 38.762.314,31 41.838.080,56 35.410.647,90 4.118.760,00 42.586.003,49 53.204.875,27 42.147.619,82
Importo del finanziamento medio (B/A) 51.284,39 47.606,23 47.416,77 51.282,49 50.651,52 43.675,52 44.014,36 42.347,34
Importo garantito originario medio (C/A) 24.597,07 20.476,66 21.205,31 22.816,14 20.801,82 17.758,97 17.341,88 16.154,70
N. operazioni in (garanzia diretta) 420 613 1.100 1.282 315 0 0 0
Importo del finanziamento (garanzia diretta) 26.565.943,75 33.495.607,89 64.474.659,36 78.554.370,65 18.675.288,00 0,00 0,00 0,00
Importo garantito originario (garanzia diretta) 15.133.503,92 17.690.851,14 42.265.817,83 54.029.054,42 13.411.040,40 0,00 0,00 0,00
Importo garantito totale Regione Marche (F+C) 51.807.730,58 56.453.165,45 84.103.898,39 89.439.702,32 17.529.800,40 42.586.003,49 53.204.875,27 42.147.619,82
Importo garantito totale Nazionale 1.173.231.575,88 1.211.513.118,01 1.739.193.718,31 2.071.942.696,82 346.966.126,53 2.277.975.938,22 2.998.641.910,14 3.227.510.282,76
Regione Abruzzo Anno di ammissione
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
al (28/02) dal (01/03)
N. operazioni in (controgaranzia) 347 364 803 165 843 1.524 1.472 1.519
Importo del finanziamento (controgaranzia) 14.357.262,83 14.237.400,00 31.149.187,50 6.193.500,00 30.819.850,00 54.103.876,00 49.905.519,00 51.392.123,00
Importo garantito originario (controgaranzia) 6.975.375,10 6.516.316,00 14.721.720,00 2.861.220,00 14.808.780,00 24.568.054,56 21.845.947,60 21.149.526,10
Importo del finanziamento medio (B/A) 41.375,40 39.113,74 38.791,02 37.536,36 36.559,73 35.501,23 33.903,21 33.832,87
Importo garantito originario medio (C/A) 20.101,95 17.901,97 18.333,40 17.340,73 17.566,76 16.120,77 14.841,00 13.923,32
N. operazioni in (garanzia diretta) 103 383 748 141 0 0 0 0
Importo del finanziamento (garanzia diretta) 5.326.731,34 17.708.066,54 36.930.520,75 6.898.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Importo garantito originario (garanzia diretta) 3.030.853,29 9.447.679,94 28.610.247,82 5.455.900,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Importo garantito totale Regione Abruzzo (F+C) 10.006.228,39 15.963.995,94 43.331.967,82 8.317.120,00 14.808.780,00 24.568.054,56 21.845.947,60 21.149.526,10
Importo garantito totale Nazionale 880.909.381,82 925.687.819,49 1.325.851.230,73 246.261.897,30 1.273.916.916,19 1.894.653.891,62 2.144.138.346,95 2.291.844.924,97
11
Fonte: elaborazioni su dati Mise-MCC
13. Tassi di variazione del credito* (tassi percentuali)
Fonte: Banca d’Italia e Cerved.
12
* Sul punto si veda anche Fragilità finanziaria delle imprese e allocazione del credito, di Emilia
Bonaccorsi di Patti e Paolo Finaldi Russo, pubblicato da Banca d’Italia nel febbraio 2017 in
Questioni di economia e finanza.
15. L'utilità del confidi: se c'è è bene che si veda!
Il rilancio del sistema dei confidi potrà avvenire se i singoli operatori
riusciranno a occupare lo spazio di mercato che gli viene offerto,
convincendo le imprese dell’utilità di sostenere il costo della garanzia
e le banche dell’efficacia del contenuto informativo della garanzia
rilasciata e della solidità finanziaria del garante*
* Luca Zeloni, Capo del Servizio Supervisione Intermediari Finanziari della Banca d’Italia, Intervento al Convegno
“Il rilancio del sistema delle garanzie in Italia” presso l’Unione Industriali Napoli, 6 dicembre 2017.
Il database del Fondo di garanzia per le PMI offre un riscontro del vantaggio informativo
che i confidi –mediamente- presentano rispetto alle banche, in relazione alla platea delle
micro e piccole imprese che accedono allo strumento agevolativo.
14
16. Fondo di garanzia per le PMI (L.266/96) – Tasso annuale di
decadimento (calcolato sugli importi per i finanziamenti fino a 150.000€ e fino a 100.000€) –
Confronto tra confidi e banche (Rapporto % TAD controgaranzie* su TAD
garanzie dirette)
* al netto delle operazioni Eurofidi e Unionfidi Piemonte
Fonte: elaborazioni su dati Mise-MCC
0%
50%
100%
2015
2016
2017
fino a 100.000 euro;
41,0%
47,4%
53,2%
fino a 150.000 euro;
50,3% 56,1%
52,9%
15
17. Fondo di garanzia per le PMI (L.266/96) , un'analisi campionaria
su imprese start-up ad alto rischio di razionamento.
* incluse le operazioni Eurofidi e Unionfidi Piemonte. Fonte: elaborazioni su dati Mise-MCC
21,03% 19,16% 22,05%
0%
50%
100%
per numero per importo finanziato per importo garantito
Il campione è formato da 945 imprese, costituite da non più di 3 anni, ubicate nel Mezzogiorno, che tra
il 2010 e il 2014 hanno ottenuto garanzie su finanziamenti di importo non maggiore di 200.000 €, a
fronte di investimento a medio-lungo termine con piano di ammortamento. Di queste, 488 sono in
garanzia diretta e 457 in controgaranzia. 503 sono riferibili all'industria e 442 ai servizi; 814 sono in
micro imprese. 336 operazioni sono in Sicilia, 228 in Campania e 129 in Puglia.
Nel caso del campione considerato, l'incidenza delle sofferenze cumulate fino al 31/12/2017
sullo stock dei finanziamenti assistiti dalla garanzia diretta è di oltre 5 volte più elevato rispetto
all'analogo stock dei finanziamenti vagliati dai confidi*.
sofferenze su stock controgaranzie
sofferenze su stock garanzie dirette
Qualità allocativa: confidi vs. banche
16
19. Agevolazioni e rischio di azzardo morale: l'accountability per
l'efficienza allocativa delle risorse del tax payer.
Quando gli equilibri patrimoniali degli intermediari dipendono in modo
cruciale da contributi pubblici, gli incentivi a operare una selezione accurata
delle aziende da garantire possono risultare indeboliti; ciò accade, in
particolare, nel caso in cui il supporto pubblico venga concesso
indipendentemente da una attenta verifica dei risultati conseguiti dal
singolo confidi…. In diversi casi, le contestazioni ispettive hanno in effetti
rilevato che gli affidamenti venivano deliberati malgrado le istruttorie
tecniche si fossero chiuse con un esito sfavorevole.
…. Da parte del Fondo, il rilascio delle autorizzazioni ai garanti è un tema
di particolare rilievo e sensibilità, potrebbero emergere aspetti di
problematicità specie per i confidi minori, a causa della scarsa trasparenza e
omogeneità degli attuali bilanci:*
* Luca Zeloni, Capo del Servizio Supervisione Intermediari Finanziari della Banca d’Italia,
Intervento al Convegno “Il rilancio del sistema delle garanzie in Italia” presso l’Unione Industriali
Napoli, 6 dicembre 2017.
18
22. 21
2016 2017
a. Dipendenti (numero medio) 37 40
b. Imprese associate: (attive e totali) 3.693 e
30.737
3.106 e
30.756
c. Operazioni garantite: (numero, stock) 4.658 3.486
d. Garanzie: (euro, stock) 72.207.344 69.420.915
e. Garanzia media: (d/c euro) 15.502 19.914
f. Tasso annuale di decadimento 2,66% 4,37%
g. Total Capital Ratio 22,33% 23,33%
h. Spese amministrative /Margine di
intermediazione
183,69% 154,14%
i. Interessi attivi/Commissioni attive 30,02% 38,60%
21
23. 22
2016 2017
a. Dipendenti (numero medio) 39,85 45,12
b. Imprese associate: (attive e totali) 4.971 e
8.999
4.542 e
9.465
c. Operazioni garantite: (numero, stock) 7.125 5.928
d. Garanzie: (euro, stock) 139.079.376 206.235.058
e. Garanzia media: (d/c euro) 19.520 34.790
f. Tasso annuale di decadimento 6,00% -
g. Total Capital Ratio 15,54% 16,63%
h. Spese amministrative /Margine di
intermediazione
77,72% -
i. Interessi attivi/Commissioni attive 8,7% -
22
25. Microcredito
Operazioni di Microcredito con risorse FEI o con il Fondo di Garanzia
come garante. Sostegno alle micro imprese anche mediante la fornitura
dei servizi di tutoraggio (anche corsi online) previsti dalla Legge.
Prima operazione: 2016 2016 2017
a. Operazioni: (numero) 122 126
b. Operazioni: (euro, flusso) 978.741 2.024.550
c. Garanzie: (numero, flusso) 343 392
d. Garanzie: (euro, flusso) 11.293.135 19.344.250
e. Operazioni/Garanzie sul numero a/c 35,6% 32,1%
f. Operazioni/Garanzie sull'importo b/d 8,7% 10,5%
24
Il senso di queste schede è dare sinteticamente evidenza alla sperimentazione in atto nel nostro
piccolo campione di tre confidi. Per questo viene indicato l'anno della prima operazione e si
confrontano i volumi annuali dei nuovi prodotti con quelli della "tradizionale" garanzia.
26. Piccolo credito diretto
Erogazione credito diretto da parte di Cofiter a fronte di investimenti
delle PMI con la garanzia diretta del Fondo di Garanzia. Taglio operazioni
da 25.001 a 100 mila euro. Raccolta fondi anche mediante finanziamento
del FEI per erogare credito a favore delle PMI
Prima operazione: 2017 2016 2017
a. Operazioni: (numero) - 90
b. Operazioni: (euro, flusso) - 2.629.887
c. Garanzie (su b) da Fondo garanzia PMI: (€, flusso) - 2.103.910
d. Garanzie: (numero, flusso) - 392
e. Garanzie: (euro, flusso) - 19.344.250
f. Operazioni/Garanzie sul numero a/c - 23,0%
g Operazioni/Garanzie sull'importo b/d - 13,6%
25
27. Finanziamenti diretti ordinari
Il finanziamento diretto è a valere su fondi propri. Il Confidi eroga sia
prestiti ordinari sia bridge loan (durata max 6 mesi), una forma di
anticipazione all’impresa del credito erogato successivamente dalla banca
con garanzia del Confidi. Nel 2017, è stato erogato un finanziamento ad
una PMI con fondi EREM provenienti per il 95% da BEI e per il 5% dal FEI.
Prima operazione: 2011 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 129 184
b. Operazioni: (euro, flusso) 2.917.200 6.750.821
c. a/b Dimensione media operazioni (euro) 22.614 36.689
d. Garanzie: (numero, flusso) 746 817
e. Garanzie: (euro, flusso) 17.541.384 106.017.359
f. Operazioni/Garanzie % sull'importo ( b/e) 16,63% 6,37%
26
28. Finanziamenti diretti Jeremie
Con il contratto di finanziamento diretto Jeremie, Confeserfidi eroga
finanziamenti al 50% con provvista fornita dal Fondo Europeo degli
Investimenti e al 50% con mezzi propri. Il rischio di credito del Confidi è
dunque solo sulla provvista propria. L’iniziativa avviata nel 2013 si è
conclusa nel 2016.
Prima operazione: 2013 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 73 -
b. Operazioni: (euro, flusso) 2.030.600 -
c. a/b Dimensione media operazioni (euro) 27.816 -
d. Garanzie: (numero, flusso) 746 -
e. Garanzie: (euro, flusso) 17.541.384 -
f. Operazioni/Garanzie % sull'importo ( b/e) 11,6% -
27
29. Finanziamenti diretti con fondi di terzi
Confeserfidi, senza rischio di credito, eroga finanziamenti ricorrendo al:
-Fondo di microcredito e microfinanza della Regione Lazio (L.R. 10/2006);
-Fondo ex Insicem per le imprese della provincia di Ragusa, finalizzati alla
loro capitalizzazione o ricapitalizzazione.
Prima operazione: 2016 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 4 68
b. Operazioni: (euro, flusso) 99.915 1.630.108
c. a/b Dimensione media operazioni (euro) 24.979 23.972
d. Garanzie: (numero, flusso) 746 817
e. Garanzie: (euro, flusso) 17.541.384 106.017.359
f. Operazioni/Garanzie % sul numero ( a/d) 0,5% 8,3%
g. Operazioni/Garanzie % sull'importo ( b/e) 0,6% 1,5%
28
30. L'erogazione diretta di credito: la panacea dei confidi?
Pur nella consapevolezza che le future possibilità di diversificazione
delle attività esercitate dai confidi trovano un limite nel loro speciale
regime di vigilanza e fiscale, nuove fonti di reddito vanno ricercate per
garantire il recupero della redditività complessiva. Peraltro, le
iniziative di diversificazione operativa hanno prodotto effetti
marginali sulla redditività; il piccolo credito, esercitabile solo dai
confidi vigilati, genera ricavi spesso assorbiti dal costo del rischio*.
* Luca Zeloni, Capo del Servizio Supervisione Intermediari Finanziari della Banca d’Italia,
Intervento al Convegno “Il rilancio del sistema delle garanzie in Italia” presso l’Unione Industriali
Napoli, 6 dicembre 2017.
29
32. Fidejussioni dirette commerciali
La Fideiussione mutualistica (a valere sul patrimonio) è assunta per
l'impresa (cliente) nei confronti di un beneficiario (privato o Ente
pubblico). Nel caso di Fideiussione mutualistica a favore di Enti pubblici,
il Confidi garantire le obbligazioni richieste dai Bandi PSR, FESR, FSE e da
altri Enti pubblici, secondo lo schema previsto da ciascun Ente.
Prima operazione: 2012 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 10 13
b. Operazioni: (euro, flusso) 1.220.000 1.039.000
c. a/b Dimensione media operazioni (euro) 122.000 79.923
d. Garanzie: (numero, flusso) 746 817
e. Garanzie: (euro, flusso) 17.541.384 106.017.359
f. Operazioni/Garanzie % sul numero ( a/d) 1,3% 1,6%
g. Operazioni/Garanzie % sull'importo ( b/e) 7,0% 1,0%
31
33. Fidejussioni per le agenzie di viaggio
Attraverso la fideiussione, il Confidi garantisce l'obbligazione assunta
dalle agenzie verso soggetti privati (beneficiari) controparti contrattuali.
Trattasi di garanzia cappata di (apposito fondo monetario) destinato a
garantire il rimborso del prezzo versato dal Beneficiario per l’acquisto del
pacchetto turistico e il rientro immediato del turista.
Prima operazione: 2017 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) - 13
b. Operazioni: (euro, flusso) - 672.500
c. a/b Dimensione media operazioni (euro) - 51.731
d. Garanzie: (numero, flusso) - 817
e. Garanzie: (euro, flusso) - 106.017.359
f. Operazioni/Garanzie sul numero a/d - 1,6%
g. Operazioni/Garanzie sull'importo b/e - 0,6%
32
34. 33
CONSULENZA E ALTRI SERVIZI
SPUNTI SUI MIGLIORAMENTI INCREMENTALI AL
BUSINESS MODEL DEI CONFIDI
33
35. Business development service
Sviluppo dei servizi di consulenza a favore delle PMI quali: realizzazione di
Business Plan, Analisi della Centrale Rischi, Direzione Finanziaria Esterna,
Agevolazioni e Reperimento delle Fonti per la gestione dei fabbisogni
finanziari
Prima operazione: 2017 2016 2017
a. Operazioni Totali: (numero) - 103
b. di cui servizio Business Plan: - 72
c. Ricavi totali (euro): - 105.000
d. Garanzie: (numero, flusso) - 392
e Ricavi per Garanzie: (euro, flusso) - 13.614.11
f. Operazioni/Garanzie sul numero - 26,3%
g. Operazioni/Garanzie su i ricavi - 7,7%
34
36. Business plan
Nel business plan viene rappresentato in ottica prospettica il progetto di
sviluppo imprenditoriale, con l’intento di valutarne fattibilità –tecnica, di
mercato, finanziaria- e le possibili ricadute sul piano economico.
Prima operazione: 2012 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 266 219
b. Ricavi: (euro, flusso) 53.201 35.229
d. Garanzie: (numero, flusso) 746 817
e Ricavi per Garanzie: (euro, flusso) 3.288.471 4.019.128
f. Operazioni/Garanzie % sul numero ( a/d) 35,7% 26,8%
g. Operazioni/Garanzie % sui ricavi ( b/e) 1,6% 0,9%
35
37. Credit rating
Check-up economico-finanziario, anche nell'ottica del sistema bancario e
dell’eventuale accesso a fondi di garanzia. All'esito è possibile offrire
all’impresa soluzioni finanziarie (prodotte direttamente o intermediate)
ovvero non finanziare comunque funzionali alle esigenze dell’impresa.
Prima operazione: 2015 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 1.073 1.089
b. Ricavi: (euro, flusso) 268.141 272.261
d. Garanzie: (numero, flusso) 746 817
e Ricavi per Garanzie: (euro, flusso) 3.288.471 4.019.128
f. Operazioni/Garanzie % sul numero ( a/d) 143,8% 133,3%
g. Operazioni/Garanzie % sui ricavi ( b/e) 8,2% 6,8%
36
38. Attestazione di idoneità finanziaria
Si tratta di un parere qualificato sui requisiti finanziari di un’impresa. Non
è una garanzia (reale o personale), ma certifica che l’impresa riesce ad
onorare specifici impegni finanziari connessi a bandi pubblici per la
concessione di agevolazioni.
Prima operazione: 2016 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) - 161
b. Ricavi: (euro, flusso) - 132.970
d. Garanzie: (numero, flusso) - 817
e Ricavi per Garanzie: (euro, flusso) - 4.019.128
f. Operazioni/Garanzie % sul numero ( a/d) - 26,8%
g. Operazioni/Garanzie % sui ricavi ( b/e) - 0,9%
37
39. Service Fondo garanzia PMI
In forza di specifica convenzione, il Confidi assiste le banche
convenzionate per l’ottenimento della garanzia diretta del Fondo Centrale
di Garanzia. Ciò riguarda varie fasi del processo, dalla presentazione delle
richieste all'escussione delle somme.
Prima operazione: 2015 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 12 28
b. Ricavi: (euro, flusso) 7.400 19.100
d. Garanzie: (numero, flusso) 746 817
e Ricavi per Garanzie: (euro, flusso) 3.288.471 4.019.128
f. Operazioni/Garanzie % sul numero ( a/d) 1,6% 3,4%
g. Operazioni/Garanzie % sui ricavi ( b/e) 0,2% 0,5%
38
40. Finanza agevolata
Confeserfidi assiste le imprese nella predisposizione e presentazione di
istanze finalizzate all’accesso a strumenti pubblici di finanza agevolata
(inclusi i contributi a fondo perduto).
Prima operazione: 2012 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 5 2
b. Ricavi: (euro, flusso) 7.418 1.731
d. Garanzie: (numero, flusso) 746 817
e Ricavi per Garanzie: (euro, flusso) 3.288.471 4.019.128
f. Operazioni/Garanzie % sul numero ( a/d) 0,67% 0,24%
g. Operazioni/Garanzie % sui ricavi ( b/e) 0,23% 0,04%
39
41. Taglia e sospendi la rata
Confeserfidi assiste le imprese che, pur registrando tensioni, presentano
comunque prospettive economiche positive, per supportarle in base
all'Avviso comune per la sospensione dei debiti delle PMI verso il sistema
creditizio (del 3 agosto 2009) piuttosto che in via negoziale con le banche:
• sospensione temporanea (fino a 12 mesi) del pagamento della quota capitale delle rate di rimborso del
mutuo (Sospendi la rata);
• riduzione dell’importo della rata con conseguente allungamento della durata dei finanziamenti a medio
lungo termine (Taglia la rata).
Prima operazione: 2013 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 56 27
b. Ricavi: (euro, flusso) 21.476 13.042
d. Garanzie: (numero, flusso) 746 817
e Ricavi per Garanzie: (euro, flusso) 3.288.471 4.019.128
f. Operazioni/Garanzie % sul numero ( a/d) 7,5% 3,3%
g. Operazioni/Garanzie % sui ricavi ( b/e) 0,7% 0,3%
40
42. Consulenza annuale continuativa
Confeserfidi espleta a beneficio dell’impresa più attività: pre-valutazione
di ammissibilità al Fondo Centrale di Garanzia; serenità finanziaria
(razionalizzare gli affidamenti); analisi del fabbisogno finanziario e scelta
delle più adatte forme tecniche; risparmio oneri finanziari.
Prima operazione: 2016 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 6 9
b. Ricavi: (euro, flusso) 5.624 10.079
d. Garanzie: (numero, flusso) 746 817
e Ricavi per Garanzie: (euro, flusso) 3.288.471 4.019.128
f. Operazioni/Garanzie % sul numero ( a/d) 0,8% 1,1%
g. Operazioni/Garanzie % sui ricavi ( b/e) 0,2% 0,3%
41
44. Noleggio a mlt, factoring , ecc.
Confeserfidi intermedia prodotti di terzi quali, attualmente: prodotti
assicurativi e broker (Agea Broker), servizi di noleggio a medio e lungo
termine (Arval), servizi di informazioni creditizia (Cerved), factoring (Ifis);
prestiti personali, cessioni del quinto e deleghe di pagamento (Consel);
anticipo TFS (Igea Banca).
Prima operazione: 2016 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 10 20
b. Ricavi: (euro, flusso) 7.194 10.949
d. Garanzie: (numero, flusso) 746 817
e Ricavi per Garanzie: (euro, flusso) 3.288.471 4.019.128
f. Operazioni/Garanzie % sul numero ( a/d) 1,3% 2,4%
g. Operazioni/Garanzie % sui ricavi ( b/e) 0,2% 0,3%
43
45. Piattaforme digitali di finanza alternativa e
noleggio auto a lungo termine
Prima operazione: n.a. 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) n.d. n.d.
b. Operazioni: (euro, flusso) n.d. n.d.
c. Garanzie: (numero, flusso) n.d. n.d.
d. Garanzie: (euro, flusso) n.d. n.d.
e. Operazioni/Garanzie sul numero a/c n.d. n.d.
f. Operazioni/Garanzie sull'importo b/d n.d. n.d.
44
47. Minibond
Dal 2014 Cofiter è attiva nel settore minibond sia come investitore diretto
sia attraverso fondi di investimento.
In forma diretta, sono oltre 25 le imprese finanziate1 per oltre 7,5 mio €.
L’accesso alla finanza alterativa, nel breve periodo, sarà il core business
dell’azienda.
Prima operazione: 2015 Al 31/12/2016 Al 31/12/2017
a. Imprese finanziate: (numero) 9 20
b. Capitale investito: (mio €) 3,5 7,2
1 L’investimento è stato rinnovato su alcune imprese.
46
48. FUSIONI, RETI E DINTORNI
SPUNTI SUI MIGLIORAMENTI INCREMENTALI AL
BUSINESS MODEL DEI CONFIDI
47
49. 2016 2017
a. Dipendenti (numero medio) 10 12
b. Imprese associate: (attive e totali) 44 44
c. Operazioni garantite: (numero, stock) 12.909 13.629
d. Garanzie: (euro, stock) 150.371.229 167.265.236
e. Garanzia media: (d/c euro) 11.649 12.273
f. Tasso annuale di decadimento 0,88% -
g. Total Capital Ratio 44,90% -
h. Spese amministrative /Margine di
intermediazione
44,46% -
i. Interessi attivi/Commissioni attive 252,10% -
48
51. Piccolo credito di rete
Erogazione finanziamenti diretti con funding proprio o a valere su fondi
pubblici (POR/FESR, FSE,…)
Prima operazione: ottobre 2016 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) 21 66
b. Operazioni: (euro, flusso) 465.310 1.600.318
c. Controgaranzie: (numero, flusso) 4.710 5.450
d. Controgaranzie: (euro, flusso) 75.271.095 94.362.158
e. Operazioni/Controgaranzie sul numero a/c 0,4% 1,2%
f. Operazioni/Controgaranzie sull'importo b/d 0,6% 1,7%
50
52. Garanzia diretta di rete
Garanzia diretta a prima istanza «dedicata» alle PMI socie dei Confidi
aderenti a Rete.Promo.Fidi che stipuleranno apposita convenzione
Prima operazione: n.a. 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) n.d. n.d.
b. Operazioni: (euro, flusso) n.d. n.d.
c. Garanzie: (numero, flusso) n.d. n.d.
d. Garanzie: (euro, flusso) n.d. n.d.
e. Operazioni/Garanzie sul numero a/c n.d. n.d.
f. Operazioni/Garanzie sull'importo b/d n.d. n.d.
51
53. Tranched cover di rete
Coordinamento in operazioni di tipo «Tranched Cover» su portafogli di
garanzie dirette erogate dai Confidi Partner aderenti a Rete.Promo.Fidi
Prima operazione: n.a. 2016 2017
a. Operazioni: (numero, flusso) n.d. n.d.
b. Operazioni: (euro, flusso) n.d. n.d.
c. Garanzie: (numero, flusso) n.d. n.d.
d. Garanzie: (euro, flusso) n.d. n.d.
e. Operazioni/Garanzie sul numero a/c n.d. n.d.
f. Operazioni/Garanzie sull'importo b/d n.d. n.d.
52
54. 0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
PortafogliodicreditigeneratodagliORIGINATOR
RetentionMPS
1,25
%
Portafoglio di crediti generato dai confidi
+ MPS
LEGGENDA
Rischio junior (prima perdita) assunto dal
Fondo di garanzia PMI (L.662/96)
Retention :
rischio non trasferibile MPS
0,75
%
Rischio mezzanine (2a perdita) assunto dai
Confidi
Perdita attesa
Rischio senior (ultima perdita) trattenuto
da MPS
seniortranche
3%
5%
La tranched cover 6 confidi siciliani + MPS
+ Fondo garanzia PMI
Programmato Ottenuto
Importo portafogli (euro) 60.000.000 21.306.000
Operazioni (numero) 221 190
53
55. Il riassetto del sistema potrà passare anche attraverso un nuovo ciclo
di concentrazioni. L’esperienza recente ha posto in rilievo che una
fusione rappresenta un valore aggiunto solo se è disegnata attorno a
un chiaro progetto industriale, volto a identificare specifici obiettivi di
business, contenere duplicazioni di strutture, esaltare economie di
costo, individuare una governance forte.
…. In linea generale, un assetto sostenibile può essere conseguito in
parte attraverso forme di cooperazione meno radicali
dell’aggregazione aziendale, nelle quali associazioni di categoria o
confidi “di secondo livello” accentrino funzioni per conto di confidi
minori. Le scelte in materia sono rimesse alle autonome
determinazioni aziendali e la Banca d’Italia non prende posizione ex
ante*.
* Luca Zeloni, Capo del Servizio Supervisione Intermediari Finanziari della Banca d’Italia, Intervento al Convegno
“Il rilancio del sistema delle garanzie in Italia” presso l’Unione Industriali Napoli, 6 dicembre 2017.
L'unione fa la forza. Se si rispettano dei principi elementari..
54
56. 55
VERSO I CONFIDI 2.0
Spunti per una strategia
Sono dell'idea che se è corretta la diagnosi di Paolo Finaldi Russo, e cioè che il
razionamento del credito per le micro/piccole imprese è in parte imputabile all'incidenza
dei costi fissi e di valutazione che le banche non sono disposte a pagare, allora occorre
valorizzare l'asset principale detenuto dai (o meglio, dai più validi tra i) confidi e cioè la
capacità di raccogliere e condividere informazioni complementari e quelle delle banche.
Per fare un grande salto in avanti basta poco: infatti il 2.0 è lo standard tecnologico del
2004, non quello del futuro. Ma questo poco, cioè standardizzare e (quindi) integrare le
informazioni su piattaforme digitali, lo si può fare solo se c'è convergenza su una strategia
da parte dei policy maker e se gli stakeholder si fanno sostenitori di un progetto di
sistema.
57. ACCOUNTABILITY
SOSTEGNO
PUBBLICO
Schemi di bilancio per i
confidi minori/maggiori
Banca d'Italia
2016 (adozione)
Avvio progetto per i
bilanci XBRL
Associazione XBRL
2017
Riforma del fondo di
garanzia per le PMI
MiSE
2018 (a regime)
Iscrizioni e controllo
remoto ex art. 112 TUB
Organismo 112 bis TUB
2018
ABI-ASSOCONFIDI
Entrata in funzione dei
flussi banca-confidi
sull'andamentale
20??
Piattaforma per il fido e
la garanzia elettronica
MiSE
20??
Accesso del fondo di
garanzia per le PMI alla
Centrale dei Rischi??
MiSE/MEF/ Banca
d'Italia ??
????
56
58. Per commenti:
Salvatore Vescina – Agenzia per la coesione territoriale
salvatore.vescina.esp@agenziacoesione.gov.it
Torno a scusarmi con il lettore per la qualità subottimale di questa presentazione.
L'intento, lo ripeto, era offrire materiali su cui riflettere e discutere con spirito laico e nel
rispetto del ruolo di ciascuno. Penso che molti di questi materiali -quantomeno perché
"inediti"- siano stati utili allo scopo.
Ringrazio quanti hanno voluto intervenire all'evento del 13 marzo da entrambe le parti del
tavolo e invito, chiunque abbia piacere a farlo, a propormi feedback e suggerimenti su
questi temi.