In questa presentazione molto efficace, Diego Bolognese sintetizza (e per alcuni aspetti nobilita) l'articolo che ha scritto a 4 mani con il sottoscritto e che è il 7° capitolo del Rapporto "I confidi in Italia 2018" dell'Osservatorio Confidi di Torino finanza.
Crisi ed evoluzione del business model dei confidi: alcuni spunti
A cura di Diego Bolognese e Salvatore Vescina
7.1 Introduzione
In queste pagine gli autori hanno deciso di farsi carico di… un compito antipatico. Così è il mestiere dell’anatomopatologo, cui pure tutti dobbiamo molto, perché senza di lui non ci sarebbero stati molti sviluppi in medicina. Fra il 2016 e il 2017 il mercato delle garanzie ha visto l’insorgere delle gravi crisi di due fra i maggiori confidi italiani, entrambi piemontesi: Eurofidi e Unionfidi. Tali crisi sono culminate con la messa in liquidazione di entrambi, che ha avuto notevoli ripercussioni non solo sul mercato delle garanzie locale piemontese, ma in tutto il mercato delle garanzie nazionale. Si analizzano qui alcuni dati disponibili e si formulano alcune ipotesi interpretative. Con la speranza che il ragionamento proposto alla discussione possa giovare al rafforzamento del sistema dei confidi, baluardo decisivo per supportare le imprese di minori dimensioni –oggi le più esposte al razionamento del credito- nella spesso difficile relazione con le banche.
Tali crisi non sono le uniche osservate all’interno del mercato dei confidi negli ultimi anni, ma sono fra le più rappresentative e significative ai fini di un’analisi delle cause e dei “trigger point” finalizzata alla formulazione di ipotesi su come evitare crisi di tale portata nel futuro.
È opinione degli autori che alla base di tali crisi non ci siano solo i fattori esogeni che indubbiamente hanno pesato sul settore e cioè:
• il prezzo della crisi di cui i confidi sono stati, per le micro-piccole imprese e per il sistema bancario, un ammortizzatore decisivo. Con quel che ne è conseguito –di caso in caso- in termini di depauperamento del patrimonio, conseguente deleverage e peggioramento della redditività;
• riduzione dei trasferimenti di risorse pubbliche da parte di alcune Amministrazioni sponsor come conseguenza dei vincoli di bilancio cui queste sono sottoposte;
(....)
Continuare è facile: basta scaricare il Rapporto 2018, gratuitamente, da questo link: https://www.to.camcom.it/osservatorio-confidi
I confidi al bivio, spunti per una discussione (13 marzo 2018)Salvatore Vescina
Questo documento non nasce per esprimere un ragionamento organico, ma per supportare una serie di domande in una tavola rotonda. In questa versione il testo è integrato in alcuni passaggi, per renderlo più comprensibile a quanti non erano presenti all'evento del 13 marzo 2018 (X Osservatorio sui confidi di Torino Finanza, presso la CCIAA di Roma in piazza di Pietra) e colgo l'occasione per esprimere alcune mie idee che non possono essere attribuite ad altre persone o istituzioni.
Temi trattati:
- andamento del mercato dei confidi e fattori che hanno pesato sulla dinamica;
- dati attinti dal database del fondo di garanzia per le PMI: a) la relazione tra "garanzia diretta" e "controgaranzia"; b) cosa succede dove le Regioni si avvalgono della "lettera r" restringendo l'operatività del fondo alle sole "controgranzie"? c) la qualità allocativa delle banche e dei confidi a confronto;
- l'accountability dei confidi ponte tra valore e risorse pubbliche;
- spunti sui miglioramenti incrementali al business model dei confidi (in particolare nuovi prodotti e servizi per accrescere i ricavi).
UNIT LINKED, UN VANTAGGIO PER IL RISPARMIATORE O PER LA BANCA ?
Accresciuta pressione fiscale e timori sull'imposta di successione motivano il boom di raccolta. Ma prima di sottoscrivere un tale strumento sono indispensabili valutazioni rigorose. Da tempo dimenticato dopo l'euforia di inizio 2000, è nuovamente tornato alla ribalta, rappresentando ad oggi una vera e propria manna per i bilanci di banche ed assicurazioni ma forse un pò meno per i risparmiatori. Come purtroppo continua ad accadere, a guadagno sicuro del proponente, corrisponde un risultato incerto ma certamente costoso a carico del ricevente l'offerta.
IPE-EY "Basel III Framework: New Standardised Approach for Credit Risk" 2015IPE Business School
Sin dalla sua prima configurazione, l’approccio standard al rischio di credito ha fornito alle banche uno strumento che permettesse di calcolare agilmente i requisiti patrimoniali adeguati al profile delle loro esposizioni. Ma, con l’elaborazione di un nuovo framework, anche quest’approccio è stato oggetto di una profonda rivisitazione. Scopo di questo studio è analizzare i cambiamenti apportati da questa revisione, con uno sguardo attento alle possibili conseguenze. Per fare questo, partiremo con un’analisi dell’approccio ora in vigore, per poi passare agli aspetti salienti della nuova proposta. Infine, sulla base delle considerazioni fornite in merito da vari istituti finanziari e agenzie di rating, presenteremo uno sguardo sulle possibili implicazioni.
Since its first configuration, the Standardised (STD) approach to credit risk has provided banks with a comprehensive tool for calculating capital requirements. But, as a new Basel framework was envisaged, the STD underwent to a rigorous scrutiny resulting in a proposal for a comprehensive revision. This study aims to analyze the changes brought bythis revision, and their broad consequences. In order to reach these objectives, we will firstly present a study of the current approach, highlighting its strengths and flaws, and then a view of the proposed revision. As a conclusion, we will illustrate some of the possible consequences, based also on the comments made by banks and rating agencies
ERM, Strategia e performance: nuove best practice per il boardPwC Italy
Il presente documento ha l’obiettivo di presentare gli Atti del convegno "ERM, Strategia e performance: nuove best practice per il board" organizzato da PwC e Nedcommunity con il patrocinio di ANDAF tenutosi lo scorso 16 gennaio 2019 a Milano.
Le preoccupazioni maggiori del FMI sono ora riposte nel ‘sistema bancario ombra’ e nel proliferare di strumenti di credito illiquidi presenti nei portafogli dei fondi d’investimento. L’elevato afflusso di denaro nel risparmio gestito ha creato un’illusione di liquidità nel mercato del credito sottostante, favorendone una crescita enorme. Tutto questo è un rischio considerato così sistemico, da
far ipotizzare al Fmi l’adozione, in caso di shock, di soluzioni impopolari da parte dei regolatori...
IPE-BAIN&CO "Analisi strategica dei drivers di profittabilità del mercato ban...IPE Business School
La recente crisi economico – finanziaria ha determinato profondi cambiamenti nel sistema bancario italiano e nella sua capacità di creare valore. In quest’ottica, la seguente analisi si pone, come scopo principale, l’individuazione degli elementi che hanno guidato la profittabilità dei principali players bancari quotati. Tali drivers sono racchiusi in un unico indicatore: il Total Shareholder Return. Attraverso un’analisi contestuale di un panel di undici banche, è stato possibile agganciare, inoltre, la performance industriale, analizzata attraverso la metodologia del RoRWA tree, alla market perception, e delineare diverse opzioni strategiche per i più plausibili scenari futuri.
The most recent financial and economical crisis has determined sever changes in the Italian banking system and its ability to create value . In this context, the following analysis has the main purpose of recognizing the elements that have driven the profitability of the major listed banks. These drivers are included in a single metrics: the Total Shareholder Return . Through contextual analysis of eleven banks dataset, the industrial performance , analyzed through the methodology of RoRWA tree, has been linked to the market perception in order to stress various strategic options for the most plausible future scenarios .
I confidi al bivio, spunti per una discussione (13 marzo 2018)Salvatore Vescina
Questo documento non nasce per esprimere un ragionamento organico, ma per supportare una serie di domande in una tavola rotonda. In questa versione il testo è integrato in alcuni passaggi, per renderlo più comprensibile a quanti non erano presenti all'evento del 13 marzo 2018 (X Osservatorio sui confidi di Torino Finanza, presso la CCIAA di Roma in piazza di Pietra) e colgo l'occasione per esprimere alcune mie idee che non possono essere attribuite ad altre persone o istituzioni.
Temi trattati:
- andamento del mercato dei confidi e fattori che hanno pesato sulla dinamica;
- dati attinti dal database del fondo di garanzia per le PMI: a) la relazione tra "garanzia diretta" e "controgaranzia"; b) cosa succede dove le Regioni si avvalgono della "lettera r" restringendo l'operatività del fondo alle sole "controgranzie"? c) la qualità allocativa delle banche e dei confidi a confronto;
- l'accountability dei confidi ponte tra valore e risorse pubbliche;
- spunti sui miglioramenti incrementali al business model dei confidi (in particolare nuovi prodotti e servizi per accrescere i ricavi).
UNIT LINKED, UN VANTAGGIO PER IL RISPARMIATORE O PER LA BANCA ?
Accresciuta pressione fiscale e timori sull'imposta di successione motivano il boom di raccolta. Ma prima di sottoscrivere un tale strumento sono indispensabili valutazioni rigorose. Da tempo dimenticato dopo l'euforia di inizio 2000, è nuovamente tornato alla ribalta, rappresentando ad oggi una vera e propria manna per i bilanci di banche ed assicurazioni ma forse un pò meno per i risparmiatori. Come purtroppo continua ad accadere, a guadagno sicuro del proponente, corrisponde un risultato incerto ma certamente costoso a carico del ricevente l'offerta.
IPE-EY "Basel III Framework: New Standardised Approach for Credit Risk" 2015IPE Business School
Sin dalla sua prima configurazione, l’approccio standard al rischio di credito ha fornito alle banche uno strumento che permettesse di calcolare agilmente i requisiti patrimoniali adeguati al profile delle loro esposizioni. Ma, con l’elaborazione di un nuovo framework, anche quest’approccio è stato oggetto di una profonda rivisitazione. Scopo di questo studio è analizzare i cambiamenti apportati da questa revisione, con uno sguardo attento alle possibili conseguenze. Per fare questo, partiremo con un’analisi dell’approccio ora in vigore, per poi passare agli aspetti salienti della nuova proposta. Infine, sulla base delle considerazioni fornite in merito da vari istituti finanziari e agenzie di rating, presenteremo uno sguardo sulle possibili implicazioni.
Since its first configuration, the Standardised (STD) approach to credit risk has provided banks with a comprehensive tool for calculating capital requirements. But, as a new Basel framework was envisaged, the STD underwent to a rigorous scrutiny resulting in a proposal for a comprehensive revision. This study aims to analyze the changes brought bythis revision, and their broad consequences. In order to reach these objectives, we will firstly present a study of the current approach, highlighting its strengths and flaws, and then a view of the proposed revision. As a conclusion, we will illustrate some of the possible consequences, based also on the comments made by banks and rating agencies
ERM, Strategia e performance: nuove best practice per il boardPwC Italy
Il presente documento ha l’obiettivo di presentare gli Atti del convegno "ERM, Strategia e performance: nuove best practice per il board" organizzato da PwC e Nedcommunity con il patrocinio di ANDAF tenutosi lo scorso 16 gennaio 2019 a Milano.
Le preoccupazioni maggiori del FMI sono ora riposte nel ‘sistema bancario ombra’ e nel proliferare di strumenti di credito illiquidi presenti nei portafogli dei fondi d’investimento. L’elevato afflusso di denaro nel risparmio gestito ha creato un’illusione di liquidità nel mercato del credito sottostante, favorendone una crescita enorme. Tutto questo è un rischio considerato così sistemico, da
far ipotizzare al Fmi l’adozione, in caso di shock, di soluzioni impopolari da parte dei regolatori...
IPE-BAIN&CO "Analisi strategica dei drivers di profittabilità del mercato ban...IPE Business School
La recente crisi economico – finanziaria ha determinato profondi cambiamenti nel sistema bancario italiano e nella sua capacità di creare valore. In quest’ottica, la seguente analisi si pone, come scopo principale, l’individuazione degli elementi che hanno guidato la profittabilità dei principali players bancari quotati. Tali drivers sono racchiusi in un unico indicatore: il Total Shareholder Return. Attraverso un’analisi contestuale di un panel di undici banche, è stato possibile agganciare, inoltre, la performance industriale, analizzata attraverso la metodologia del RoRWA tree, alla market perception, e delineare diverse opzioni strategiche per i più plausibili scenari futuri.
The most recent financial and economical crisis has determined sever changes in the Italian banking system and its ability to create value . In this context, the following analysis has the main purpose of recognizing the elements that have driven the profitability of the major listed banks. These drivers are included in a single metrics: the Total Shareholder Return . Through contextual analysis of eleven banks dataset, the industrial performance , analyzed through the methodology of RoRWA tree, has been linked to the market perception in order to stress various strategic options for the most plausible future scenarios .
IPE - Project work Perseveranza - MIS 2013 - Implementazione di un modello di...IPE Business School
Il presente project work consiste nell’adattamento di un modello di risk management , quale l’ERM (Enterprise Risk Management), al settore armatoriale in generale e alla Fertilia S.p.A nello specifico. Parallelamente è stata analizzata la fattibilità dell’istallazione sulle navi della flotta del dispositivo Mewis Duct, sia in termini di tempistica per il rientro dell’investimento che di minori costi da sostenere.
L’obiettivo del lavoro è quello di costruire un business plan ed individuare le strategie finanziariamente più convenienti, tenendo conto sia dell’attuale crisi finanziarie, sia dei futuri andamenti dei noli, ipotizzando tre possibili scenari di mercato (worst,base, best).
Congiuntamente, con la finalità di contenere i rischi propri del settore armatoriale, abbiamo implementato il modello ERM, soffermandoci sui principali rischi del settore: rischio puro/operativo, di credito/controparte e di mercato.
IPE - Prometeia "L'ILAAP e il Liquidity Adequacy Assessment nel framework del...IPE Business School
Lo scopo del presente lavoro è quello di analizzare da un punto di vista critico il profilo di liquidità della banca oggetto del caso, simulando una valutazione del framework ILAAP della stessa, da parte della Vigilanza sulla base dell’approccio ufficialmente definito nell’ambito del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). Più in dettaglio, è stata valutata la posizione di rischio di liquidità e funding oltreché l’adeguatezza dei processi di liquidity risk management predisposti, definendo lo score ai fini SREP ed elaborando un giudizio complessivo sui rischi di liquidità e funding e sulla liquidity adequacy.
This paper has the aim to analyse from a critical point of view a bank’s liquidity profile, simulating an evaluation of its ILAAP framework made by the Supervisor and based on the official SREP approach. The evaluation has been focused on the liquidity and funding risk position, putting attention on the overall adequacy of the liquidity risk management framework, defining a final SREP score and carrying out an overall assessment about liquidity risk, funding risk and liquidity adequacy.
IPE - KPMG & Getra "La stesura dei prospetti di Stato Patrimoniale e di Conto...IPE Business School
Il lavoro di seguito svolto è incentrato sullo studio approfondito del decreto legislativo 139/2015 del 18 Agosto ed, in particolare, sull’adattamento del Bilancio consolidato del 2015 del Gruppo Getra S.p.A. ai nuovi principi contabili.
La parte iniziale è dedicata ad un’analisi dettagliata del nuovo decreto e delle numerose modifiche alle modalità di redazione del Bilancio.
Nella seconda fase è stata svolta una Gap Analysis delle singole voci dei prospetti di Sato Patrimoniale Conto Economico e Nota Integrativa, volta ad individuare i cambiamenti successivi all’entrata in vigore del decreto.
L’obiettivo finale di questo lavoro è stato quello di comprendere come cambiano i principi contabili, i criteri di valutazione e redazione ed i documenti che compongono i singoli bilanci, e come questi cambiamenti impattano sulla redazione del Bilancio consolidato.
This work is focused on the detailed study of the D.Lgs. 139 of 18 August 2015 and, in particular, on the adaptation of the Consolidated Financial Statements of the 2015 of the Getra S.p.A. Group to the new accounting principles.
The first part is dedicated to a detailed analysis of the new decree and the numerous changes to the drafting of the Financial Statements.
In the second phase, a Gap Analysis was carried out of the individual items of the Statement of Cash Flows and Notes to the Financial Statements, in order to identify the changes following the entry into force of the decree.
The last goal of this work was to understand how the accounting principles, evaluation and editorial criteria and the documents that make up the individual financial statements change, and how these changes affect the preparation of the consolidated financial statements.
IPE - Pianoforte Group "Il sistema di controllo di gestione nel settore Fashi...IPE Business School
Il Project Work consiste nell’analizzare l’attuale modello di Controlling e Reporting del Gruppo Pianoforte Holding, al fine di migliorare l’uniformità ed implementare le procedure di controllo interno, in funzione del recente sviluppo internazionale del Gruppo Pianoforte.
Gli obiettivi perseguiti sono tre. In primis, si definiscono nuovi Key Performance Indicators, raggruppati sotto tre dimensioni, finanziaria, economica e dei clienti, allo scopo di monitorare mensilmente l’andamento aziendale. Il secondo punto riguarda la redazione di un modello standard di Budget Book a livello di consolidato e singola legal entity, al fine di sviluppare un’efficace strategia d’internazionalizzazione. Infine, è stato predisposto un modello di Monthly Variance Analysis in modo da analizzare in dettaglio le cause degli scostamenti dal budget e migliorare l’efficienza produttiva.
The Project Work aims to analyze the actual model of Controlling and Reporting of Pianoforte Group Holding, in order to improve uniformity and introduce suitable internal control procedures for the recent international development of the Holding Group.
Three are the targets. First, we define new Key Performance Indicators, grouped into three dimensions, namely financial, economi-cal and client-based, in order to control monthly the business trend. Second, we introduce a standard model of Budget Book at both consolidated level as well as single legal entity allowing for a more effective internationalization strategy plan. Finally, we provide a model of Monthly Variance Analysis such to identify the causes of any deviation from the budget thus improving the production efficiency.
Il ritorno dell'incertezza e il ruolo del credito bancarioCommerce Commercio
PResentazione di Mariano Bella, Direttore Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l'Italia, alla Conferenza stampa di apertura della 18ma edizione del Forum Confcommercio - 31 marzo 2017
Alla luce del lungo trend rialzista osservato sul mercato statunitense dal 2009, Ambrosetti Asset Management SIM propone un interessante documento di analisi relativo all’indice S&P500.
Pagamenti, crescita e cambiamento: trend in Italia e nel mondoCRIBIS D&B
An overview on payments in Europe and worldwide: Denmark is the country with the higher percentage of companies that paid at the due date (83%), followed by German (79%), Taiwan (70%) and Mexico (52%). In Europe the worst is Portugal, with only 17% of virtuous companies.
Con la crisi finanziaria del 2007 e la crisi economica del 2008 è stato completamente ridefinito il panorama del sistema bancario internazionale. Infatti, almeno nel Vecchio Continente, gli intermediari finanziari hanno dovuto fare i conti con un forte abbassamento dei tassi di interesse che ha ridotto la redditività, con una progressiva perdita di fiducia dai parte dei consumatori nel sistema bancario e con una normativa sempre più stringente sotto il profilo dei requisiti patrimoniali. E’ in questo scenario che può articolarsi un’analisi basata sul RORWA TREE, ossia il tasso di rendimento delle attività ponderate per il rischio, che permette di individuare i punti di forza e di debolezza di una banca facendo leva sullo Stato Patrimoniale
Quotazione AIM e Minibond: quali concrete opportunità per le PMINetwork Advisory
La quotazione al mercato AIM e l'emissione di Minibond rappresentano importanti opportunità per le PMI che vogliono recuperare competitività e crescere.
Questi strumenti permettono di rafforzare il patrimonio aziendale e differenziare le fonti di finanziamento abbassando il livello di dipendenza dal credito bancario.
Il presente elaborato, redatto in collaborazione con KPMG, ha come oggetto il percorso di adeguamento nella gestione ESG per le Less Significant Institutions. Le questioni ambientali, sociali e di governance stanno infatti diventando sempre più rilevanti per le istituzioni finanziarie e in particolar modo per le banche, per le quali la sostenibilità ormai non rappresenta più solo una questione etica ma stanno divenendo sempre più un tema prioritario con importanti risvolti economici, generando una nuova tipologia di rischio, il rischio ESG.
Dopo una prima fase di studio della normativa si è passati ad un’indagine comparativa avente ad oggetto un campione di 10 LSI con l’obiettivo di individuarne gli elementi comuni caratterizzanti, le singole Dichiarazioni non finanziarie, e soprattutto le differenze di interpretazioni di tali elementi da parte delle banche.
GLI IMPATTI DEL LOCKDOWN COVID-19 SULLE METRICHE DI VALUTAZIONE DELLE PMI PW ...IPE Business School
Contesto di riferimento e obiettivi del documento
Misure a sostegno delle PMI nel contesto Covid-19
Impatti sulle principali voci di bilancio
Processo di stima degli impatti Covid-19 su PMI
Conclusioni
IPE - Project work Perseveranza - MIS 2013 - Implementazione di un modello di...IPE Business School
Il presente project work consiste nell’adattamento di un modello di risk management , quale l’ERM (Enterprise Risk Management), al settore armatoriale in generale e alla Fertilia S.p.A nello specifico. Parallelamente è stata analizzata la fattibilità dell’istallazione sulle navi della flotta del dispositivo Mewis Duct, sia in termini di tempistica per il rientro dell’investimento che di minori costi da sostenere.
L’obiettivo del lavoro è quello di costruire un business plan ed individuare le strategie finanziariamente più convenienti, tenendo conto sia dell’attuale crisi finanziarie, sia dei futuri andamenti dei noli, ipotizzando tre possibili scenari di mercato (worst,base, best).
Congiuntamente, con la finalità di contenere i rischi propri del settore armatoriale, abbiamo implementato il modello ERM, soffermandoci sui principali rischi del settore: rischio puro/operativo, di credito/controparte e di mercato.
IPE - Prometeia "L'ILAAP e il Liquidity Adequacy Assessment nel framework del...IPE Business School
Lo scopo del presente lavoro è quello di analizzare da un punto di vista critico il profilo di liquidità della banca oggetto del caso, simulando una valutazione del framework ILAAP della stessa, da parte della Vigilanza sulla base dell’approccio ufficialmente definito nell’ambito del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). Più in dettaglio, è stata valutata la posizione di rischio di liquidità e funding oltreché l’adeguatezza dei processi di liquidity risk management predisposti, definendo lo score ai fini SREP ed elaborando un giudizio complessivo sui rischi di liquidità e funding e sulla liquidity adequacy.
This paper has the aim to analyse from a critical point of view a bank’s liquidity profile, simulating an evaluation of its ILAAP framework made by the Supervisor and based on the official SREP approach. The evaluation has been focused on the liquidity and funding risk position, putting attention on the overall adequacy of the liquidity risk management framework, defining a final SREP score and carrying out an overall assessment about liquidity risk, funding risk and liquidity adequacy.
IPE - KPMG & Getra "La stesura dei prospetti di Stato Patrimoniale e di Conto...IPE Business School
Il lavoro di seguito svolto è incentrato sullo studio approfondito del decreto legislativo 139/2015 del 18 Agosto ed, in particolare, sull’adattamento del Bilancio consolidato del 2015 del Gruppo Getra S.p.A. ai nuovi principi contabili.
La parte iniziale è dedicata ad un’analisi dettagliata del nuovo decreto e delle numerose modifiche alle modalità di redazione del Bilancio.
Nella seconda fase è stata svolta una Gap Analysis delle singole voci dei prospetti di Sato Patrimoniale Conto Economico e Nota Integrativa, volta ad individuare i cambiamenti successivi all’entrata in vigore del decreto.
L’obiettivo finale di questo lavoro è stato quello di comprendere come cambiano i principi contabili, i criteri di valutazione e redazione ed i documenti che compongono i singoli bilanci, e come questi cambiamenti impattano sulla redazione del Bilancio consolidato.
This work is focused on the detailed study of the D.Lgs. 139 of 18 August 2015 and, in particular, on the adaptation of the Consolidated Financial Statements of the 2015 of the Getra S.p.A. Group to the new accounting principles.
The first part is dedicated to a detailed analysis of the new decree and the numerous changes to the drafting of the Financial Statements.
In the second phase, a Gap Analysis was carried out of the individual items of the Statement of Cash Flows and Notes to the Financial Statements, in order to identify the changes following the entry into force of the decree.
The last goal of this work was to understand how the accounting principles, evaluation and editorial criteria and the documents that make up the individual financial statements change, and how these changes affect the preparation of the consolidated financial statements.
IPE - Pianoforte Group "Il sistema di controllo di gestione nel settore Fashi...IPE Business School
Il Project Work consiste nell’analizzare l’attuale modello di Controlling e Reporting del Gruppo Pianoforte Holding, al fine di migliorare l’uniformità ed implementare le procedure di controllo interno, in funzione del recente sviluppo internazionale del Gruppo Pianoforte.
Gli obiettivi perseguiti sono tre. In primis, si definiscono nuovi Key Performance Indicators, raggruppati sotto tre dimensioni, finanziaria, economica e dei clienti, allo scopo di monitorare mensilmente l’andamento aziendale. Il secondo punto riguarda la redazione di un modello standard di Budget Book a livello di consolidato e singola legal entity, al fine di sviluppare un’efficace strategia d’internazionalizzazione. Infine, è stato predisposto un modello di Monthly Variance Analysis in modo da analizzare in dettaglio le cause degli scostamenti dal budget e migliorare l’efficienza produttiva.
The Project Work aims to analyze the actual model of Controlling and Reporting of Pianoforte Group Holding, in order to improve uniformity and introduce suitable internal control procedures for the recent international development of the Holding Group.
Three are the targets. First, we define new Key Performance Indicators, grouped into three dimensions, namely financial, economi-cal and client-based, in order to control monthly the business trend. Second, we introduce a standard model of Budget Book at both consolidated level as well as single legal entity allowing for a more effective internationalization strategy plan. Finally, we provide a model of Monthly Variance Analysis such to identify the causes of any deviation from the budget thus improving the production efficiency.
Il ritorno dell'incertezza e il ruolo del credito bancarioCommerce Commercio
PResentazione di Mariano Bella, Direttore Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l'Italia, alla Conferenza stampa di apertura della 18ma edizione del Forum Confcommercio - 31 marzo 2017
Alla luce del lungo trend rialzista osservato sul mercato statunitense dal 2009, Ambrosetti Asset Management SIM propone un interessante documento di analisi relativo all’indice S&P500.
Pagamenti, crescita e cambiamento: trend in Italia e nel mondoCRIBIS D&B
An overview on payments in Europe and worldwide: Denmark is the country with the higher percentage of companies that paid at the due date (83%), followed by German (79%), Taiwan (70%) and Mexico (52%). In Europe the worst is Portugal, with only 17% of virtuous companies.
Con la crisi finanziaria del 2007 e la crisi economica del 2008 è stato completamente ridefinito il panorama del sistema bancario internazionale. Infatti, almeno nel Vecchio Continente, gli intermediari finanziari hanno dovuto fare i conti con un forte abbassamento dei tassi di interesse che ha ridotto la redditività, con una progressiva perdita di fiducia dai parte dei consumatori nel sistema bancario e con una normativa sempre più stringente sotto il profilo dei requisiti patrimoniali. E’ in questo scenario che può articolarsi un’analisi basata sul RORWA TREE, ossia il tasso di rendimento delle attività ponderate per il rischio, che permette di individuare i punti di forza e di debolezza di una banca facendo leva sullo Stato Patrimoniale
Quotazione AIM e Minibond: quali concrete opportunità per le PMINetwork Advisory
La quotazione al mercato AIM e l'emissione di Minibond rappresentano importanti opportunità per le PMI che vogliono recuperare competitività e crescere.
Questi strumenti permettono di rafforzare il patrimonio aziendale e differenziare le fonti di finanziamento abbassando il livello di dipendenza dal credito bancario.
Il presente elaborato, redatto in collaborazione con KPMG, ha come oggetto il percorso di adeguamento nella gestione ESG per le Less Significant Institutions. Le questioni ambientali, sociali e di governance stanno infatti diventando sempre più rilevanti per le istituzioni finanziarie e in particolar modo per le banche, per le quali la sostenibilità ormai non rappresenta più solo una questione etica ma stanno divenendo sempre più un tema prioritario con importanti risvolti economici, generando una nuova tipologia di rischio, il rischio ESG.
Dopo una prima fase di studio della normativa si è passati ad un’indagine comparativa avente ad oggetto un campione di 10 LSI con l’obiettivo di individuarne gli elementi comuni caratterizzanti, le singole Dichiarazioni non finanziarie, e soprattutto le differenze di interpretazioni di tali elementi da parte delle banche.
GLI IMPATTI DEL LOCKDOWN COVID-19 SULLE METRICHE DI VALUTAZIONE DELLE PMI PW ...IPE Business School
Contesto di riferimento e obiettivi del documento
Misure a sostegno delle PMI nel contesto Covid-19
Impatti sulle principali voci di bilancio
Processo di stima degli impatti Covid-19 su PMI
Conclusioni
Sintesi Workshop su: Il Rapporto Banca – Impresa dopo Basilea III NUOVI STRU...Riccardo Gandolfi
Workshop sul tema: Basilea III come cambia il rapporto banca Impresa e gli strumenti da utilizzare.
Da conoscere:
Rating Bancario
Probabilità di Default
Pianificazione Finanziaria
revisione dei processi
IPE-Reply "Sviluppo di un modello di monitoraggio del portafoglio NPL" 2017IPE Business School
I crediti deteriorati rappresentano la principale eredità della crisi che ha duramente colpito il sistema economico e bancario. Ad oggi le banche stanno cercando di ridurre il volume degli Npls nei loro bilanci, al fine di liberare risorse intrappolate in usi improduttivi.
Dopo una breve analisi sulla consistenza degli NPLs, nel presente lavoro è stato esaminato in primis il quadro normativo e regolamentare, sempre più invasivo negli ultimi anni, analizzando le principali segnalazioni previste con l’introduzione del Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM). In seguito, sono state descritte le diverse procedure di recupero, (stragiudiziali e giudiziali) con le rispettive fasi. Utilizzando un dataset di informazioni relative ad un portafoglio di crediti a sofferenza con procedure di recupero (aperte o chiuse) è stato possibile procedere al caso empirico, con l’obiettivo principale di implementare un modello di monitoraggio e stima dei tassi di recupero attesi.
Non-performing loans represent the main direct heredity of the financial crisis that has strongly damaged the economic and banking systems. Currently, banks are trying to reduce the volume of NPLs in their balance sheets, in order to release resources trapped in unproductive uses.
After a brief analysis of the consistency of the NPLs, the paper tracks the steps over the regulatory framework, more invasive in recent years, by analyzing the main regulatory reporting, introduced with the launch of the Single Supervisory Mechanism (SSM). The second step provides an overview of the different recovery procedures (judicial and court activities) with their respective stages. Using a data set of a NPLs positions and recovery procedures started (open or closed), the empirical case is developed with the main goal of implementing a monitoring and estimation model of the expected recovery rates.
Fattori critici di successo delle PMI italiane e rafforzamento del capitale p...Network Advisory
Elite ed il mercato AIM Italia come opportunità per le PMI italiane
Evento organizzato in collaborazione con Borsa Italiana
Sede di Proel S.p.A., Sant’Omero (TE)
Giovedì 14 Novembre 2013 – ore 18.00
Gestione finanziaria e certificabilità dei bilanci delle strutture socio sani...Nevio Boscariol
Anche nelle strutture socio-sanitarie l'aspetto finanziario è da tempo diventato aspetto essenziale della gestione, sebbene l'evidenza incontrovertibile è recente.
Nella gestione finanziaria è fondamentale il mix degli strumenti finanziari che si usano i quali a loro volta determinano la struttura finanziaria dello Stato Patrimoniale che già nel medio periodo possono determinare la solidità o meno di una struttura socio-sanitaria, gli strumenti tecnico-gestionali per pianificare, monitorare e gestire l'intero ciclo economico e monetario dove rilevanza fondamentale hanno i flussi di cassa. Senza la conoscenza e l'utilizzo degli adeguati strumenti finanziari e di quelli di controllo e gestione dei flussi finanziari è di fatto non possibile governare questi aspetti.
Allo stesso tempo il tema della rappresentazione civilistica del bilancio e la sua certificabilità ha già assunto primaria importanza nei rapporti verso le istituzioni finanziarie e diventerà la norma anche nei rapporti con le Regioni in tema di requisiti per le strutture accredite. La prima regione a rendere obbligatorio tale requisito con delibera n. IX/3856 del 25 luglio 2012 è stata la Lombardia, ma seguiranno anche le altre in tempi diversi.
Obiettivo della presentazione è offrire una panoramica sull’importanza della gestione del rischio in tutto il ciclo di vita del cliente. Il documento non entra nel dettaglio delle tecniche esposte, e si limita al processo di prevenzione e protezione nel ciclo Lead to Cash.
Alcuni spunti per gli strumenti di policy in tema di accesso al credito Salvatore Vescina
Questa relazione sintetizza i contenuti del VI capitolo del Rapporto annuale (2019) si confidi di Torino Finanza https://www.to.camcom.it/osservatorio-confidi
Politiche di coesione territoriale, credito alle PMI e ConfidiSalvatore Vescina
L'intervento del 21 settembre 2018 presso Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati è disponibile on line tramite questo link: https://www.radioradicale.it/scheda/552268?i=3885771
Il primo rapporto sugli strumenti finanziari cofinanziati dall'UE.Salvatore Vescina
Questa presentazione al Forum PA 2018 riepiloga i contenuti di un documento che è un vero e proprio strumento di policy.
Per strumenti finanziari, nel lessico europeo* si intendono le <<Misure di sostegno finanziario per conseguire uno o più obiettivi strategici specifici dell'Unione in forma di investimenti azionari o quasi-azionari, prestiti o garanzie, o altri strumenti di condivisione del rischio, se del caso associati a sovvenzioni>>.
*Cfr. Regolamento Finanziario n .966/2012 art. 2 , lett. p).
L’accountability per il microcredito: lezioni apprese dal settore dei confidiSalvatore Vescina
Un mio intervento al convegno
Measuring Microfinance Impact in the EU Policy Recommendations for Financial and Social Inclusion
MISURARE L’IMPATTO DEI PRODOTTI DI MICROFINANZA
le Esperienze e le Indicazioni dei Gestori Pubblici e Privati di Fondi
1 6 M a g g i o 2 0 1 8 - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA CAMPUS DI FORLÌ
Tendenze digitali e soft information nel mercato dei finanziamentiSalvatore Vescina
I dati Banca d'Italia segnalano un (apparente) paradosso: tra le imprese, i clienti (ex post) meno rischiosi delle banche sono quelli di dimensione minore, non strutturati come società. Vale a dire quelli più esposti ai fenomeni di razionamento del credito. Riassumo una chiave interpretativa (non mia) e propongo alla discussione spunti per una strategia (basata su due pilastri) per affrontare il problema.
Tendenze digitali nel mercato finanziario e importanza della gestione dei dat...Salvatore Vescina
Il 10 maggio, nel contesto della Convention dei Servizi di Confartigianato, insieme a Francesco Simone, DG Artigiancassa e con Lorenzo Marconi (Fedart) proporremo alcuni spunti di riflessione su un tema sempre più complicato: nell'era degli algoritmi e dei big data, in che modo le associazioni imprenditoriali (ma anche i confidi) possono giocare un ruolo (utile) per ridurre le asimmetrie informative e, quindi, favorire l'accesso al credito delle imprese di minori dimensioni?
L'Accountability per il microcredito: lezioni apprese dal settore dei confidiSalvatore Vescina
MISURARE L’IMPATTO DEI PRODOTTI DI
MICROFINANZA: LE ESPERIENZE E LE
INDICAZIONI DEI GESTORI PUBBLICI E PRIVATI
DI FONDI
18 maggio 2018, Forlì
Gli operatori del microcredito e quelli della garanzia (se confidi "minori") sono soggetti a norme speculari nel Testo Unico Bancario (artt. 111 e 112), inoltre condividono lo schema di bilancio (è quello adottato da Banca d'Italia nell'Agosto 2016). Queste norme sull'accountability non sono solo "un fardello per gli intermediari". Sono invece preziose perché, in questi settori caratterizzati da grande varianza quanto a caratteristiche e modelli di business degli operatori, permettono di cogliere -con ragionevole chiarezza- i tratti distintivi dei diversi operatori. Il che giova agli altri intermediari, ai potenziali clienti, ai policy maker e agli stessi operatori.... Ne parlerò il 16 maggio a Forlì, come da programma...
Introduzione al Rapporto ACT sugli Strumenti FinanziariSalvatore Vescina
Il primo Rapporto dell’Agenzia per la Coesione Territoriale sugli strumenti finanziari cofinanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei
Tra le mie più recenti attività è il coordinamento del primo Rapporto sugli strumenti finanziari cofinanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei, pubblicato sul sito web dell’Agenzia per la Coesione Territoriale. Il report, redatto con Rosanna Romano e Federico Tomassi, verte sui meccanismi di stimolo dell’economia reale che si sostanziano in prestiti, garanzie e partecipazioni al capitale di rischio i quali richiedono insieme alle competenze e alle risorse pubbliche quelle degli intermediari finanziari (banche, confidi, Sgr, ecc.) che, assumendo una porzione di rischio, compiono le scelte allocative sui singoli prenditori. Il perimetro di queste misure, previsto dai POR e dai PON (Programmi Operativi Regionali e Nazionali) è molto vasto e ricomprende misure come il Fondo di garanzia per le PMI e la quasi totalità degli incentivi veicolati tramite banche e confidi.
Il Rapporto è pubblicato sul sito web dell'Agenzia per la Coesione Territoriale, insieme all'allegato statistico e contiene gli iperlink a una serie di documenti di lavoro (Cfr. Riquadro 4.1.).
http://www.agenziacoesione.gov.it/it/politiche_e_attivita/programmazione_2014-2020/Strumenti_finanziari/Strumenti_finanziari.html
La reportistica degli strumenti finanziari (per il supporto pubblico al credi...Salvatore Vescina
La rendicontazione nella P.A. è un "tema Cenerentola", nessuno la ama. Fino a quando non se ne scoprono le virtù. Per gli strumenti finanziari cofinanziati dai Fondi Strutturali e di investimento europei il monitoraggio è sottoposto a regole specifiche, utilissime per governare la complessità della materia, nell'interesse dell'economia e dei territori. Per questo il tema è una priorità dell'Agenzia per la Coesione Territoriale che coordina e supporta le Amministrazioni responsabili dei singoli Programmi Operativi e dei relativi strumenti finanziari.
Alcuni spunti su un approccio sistemico delle (banali) soluzioni digitali volte a rafforzare l'utilità dei confidi per le banche e, di conseguenza, per le micro e piccole imprese. Salvatore Vescina per l'Agenzia per la Coesione Territoriale
Sulla strada del digitale. Per la valorizzazione delle informazioni qualitati...Salvatore Vescina
In questa powerpoint riporto dati (per me) davvero sorprendenti sull'efficienza allocativa delle BCC (rispetto al resto del sistema bancario) in relazione al segmento della clientela imprenditoriale di minori dimensioni. Queste banche, fin qui prive di veri e proprio sistemi di rating, dimostrano una capacità di selezione ben al di sopra della media. Quanto appena rimarcato avvalora che la soft information, insieme alla valutazione di elementi qualitativi, è decisiva per l'efficienza allocativa. Questa conclusione trova ulteriore conferma confrontando -nel segmento delle imprese con meno di 20 addetti- le operazioni non garantite con quelle garantite dai confidi (il problema qui -in buona misura risolto dagli schemi di bilancio 2016 per i confidi adottati da Banca d'Italia- è distinguere i garanti più capaci di contribuire ai processi allocativi da quelli che lo sono meno). Resta fermo che gran parte del sistema bancario, alla ricerca di maggiore efficienza (anche nella riduzione dei costi), si affida sempre più ad algoritmi e database, piuttosto che al (più costoso) relationship banking. Di conseguenza -e come in molti altri settori- la rete distributiva tradizionale è in via di ridimensionamento (sicché è in diminuzione costante il numero degli sporteli e degli addetti) mentre crescono gli investimenti in ICT. A questo punto la domanda è la seguente: cosa occorre fare affinché negli algoritmi di valutazione delle PMI utilizzati dalle banche rientrino -in misura più elevata rispetto a quella attuale- informazioni qualitative rappresentative di fenomeni rilevanti, attendibili e (aspetto decisivo) low cost? Su questo tema ci sono più iniziative in corso che non sembrano parte di una strategia generale. Occorre un salto di qualità e considerare priorità la definizione di un disegno organico, sistemico, atto a rendere disponibili più informazioni (rispondenti a standard digitali) funzionali a ridurre l'asimmetria informativa sulle imprese. Cio vale, a maggior ragione, in relazione alle imprese più esposte ai fenomeni di razionamento del credito: quelle di minori dimensioni che, nell'insieme, sono molto importanti sia per il tessuto produttivo, sia per il tessuto economico e sociale del Paese. Protagonista necessario (e qualificato) di questo disegno organico è l'Associazione XBRL Italia che federa le Istituzioni e gli stakeholder maggiormente in grado di contribuire a questo processo virtuoso.
FSE e microfinanza: un set di indicatori di performance e di impattoSalvatore Vescina
Presentation 20161201 rome_esf_salvatore_vescina
Fi-Compass
Strumenti finanziari e microfinanza nel quadro del FSEe del FEIS
Prospettive per l’Europa e l’Italia
Roma, giovedì, 1 dicembre 2016
credito alle micro e piccole imprese, confidi e politiche pubblicheSalvatore Vescina
Intervento di Salvatore Vescina
I Confidi in Italia
Presentazione del rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente sui Confidi del Comitato Torino Finanza
Giovedì 6 aprile 2017
Senato della Repubblica - Sala Di Santa Maria in Aquiro
I confidi in Italia, Senato della Repubblica 6 aprile 2017Salvatore Vescina
I Confidi in Italia
Presentazione del rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente sui Confidi del Comitato Torino Finanza
Giovedì 6 aprile 2017
Programma
APERTURA DEI LAVORI
Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio di Torino
Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza
Ludovica Agrò, Direttore Generale Agenzia per la Coesione Territoriale
Presentazione del rapporto 2017 sui Confidi italiani
Paola De Vincentiis, Dipartimento di Management Università di Torino
Roberta Artusio
Un set essenziale di “indicatori di qualità” per l’allocazione delle risorse pubbliche sui
confidi
Diego Bolognese, SCS Consulting
Credito alle micro e piccole imprese, confidi e politiche pubbliche
Salvatore Vescina, Agenzia per la Coesione Territoriale
Tavola rotonda di discussione sul tema: Sistema Confidi, stato dell’arte e prospettive
Modera Claudio D’Auria, Università LUMSA
Interventi:
Pierpaolo Brunozzi, MedioCredito Centrale
Giuseppe Tripoli, Unioncamere
Giovanni Da Pozzo, Vice Presidente Assoconfidi
Stefano Cocchieri, Unicredit
I confidi in italia Giovedì 22 gennaio 2015 10:00 – 13:00 Centro Congressi To...
Crisi ed evoluzione del business model dei confidi: alcuni spunti
1. A cura di:
Diego Bolognese, Ph.D.
Salvatore Vescina
Roma, 13 marzo 2018
Crisi ed evoluzione del business
model dei confidi: alcuni spunti
2. Fra il 2016 e il 2017 il mercato dei confidi ha visto l’insorgere di due gravi crisi che
hanno avuto notevoli ripercussioni a livello nazionale
• In meno di 12 mesi i due principali confidi piemontesi, nonché primari player
nazionali, vengono messi in liquidazione a seguito di crisi molto profonde.
• Fra le cause ci sono fattori esogeni, ma si ipotizza che alcune scelte strategiche abbiano
giocato un ruolo fondamentale nel raggiungimento del punto di rottura.
• Per verificare l’ipotesi si analizzerà il bilancio dei due confidi per individuare i ‘sintomi’ della crisi,
per poi risalire alle scelte strategiche che hanno portato al punto di rottura
• Principale fonte di analisi sarà l’Osservatorio sui Confidi Torino Finanza 2015/2016,
presentato a Torino Incontra in data 15 marzo 2016.
2017
Unionfidi
2016
Eurofidi
3. Contesto di mercato: i fattori esogeni della crisi
Negli ultimi anni gli effetti sul business dei confidi di alcuni fattori esogeni sfavorevoli sono
stati intensi e tangibili
I confidi sono stati un
decisivo ammortizzatore
del prezzo della crisi per
micro-piccole imprese e
sistema bancario.
Ne è conseguito
depauperamento del
patrimonio, deleverage e
peggioramento della redditività
Alcune amministrazioni
sponsor hanno ridotto i
trasferimenti di risorse
come conseguenza dei vincoli
di bilancio cui sono sottoposte.
Ai confidi è quindi venuta a
mancare una fonte di
approvvigionamento.
Il legislatore ha offerto
alle banche alternative più
vantaggiose rispetto alle
garanzie dei confidi.
I confidi hanno quindi subito un
restringimento del loro target
market con impatti su volumi e
redditività.
4. In questo scenario alcuni confidi hanno optato per strategie più conservative, altri per
strategie più aggressive
Crisi
Strategia Prudente
Alcuni confidi hanno optato per
una revisione dei propri criteri
allocativi in senso più
conservativo, riducendo così i
ricavi per commissioni ma
proteggendo il patrimonio
Strategia Aggressiva
Alcuni confidi hanno optato per
una strategia commerciale
aggressiva finalizzata alla
massimizzazione dei volumi e
dei ricavi per commissioni
In casi specifici alcune
scelte strategiche
operate dal
management e/o dagli
stakeholder riguardanti
il modello di business,
hanno contribuito a
raggiunere il punto di
rottura delle crisi
In casi specifici alcune
scelte strategiche
operate dal
management e/o dagli
stakeholder riguardanti
il modello di business,
hanno contribuito a
raggiunere il punto di
rottura delle crisi
5. Metodologia d’analisiMetodologia d’analisi
Crisi EurofidiCrisi Eurofidi Crisi UnionfidiCrisi Unionfidi
Spunti per un nuovo
modello di business
per i confidi
Alcune scelte riguardanti il
modello di business hanno
rappresentato i trigger
points della crisi. Nelle
seguenti slide attraverso
un’analisi dei ‘sintomi’ si
andranno ad individuare
tali elementi del modello di
business con l’obiettivo di
formulare ipotesi su come
evitare crisi di tale portata
in futuro.
Spunti per un nuovo
modello di business
per i confidi
Alcune scelte riguardanti il
modello di business hanno
rappresentato i trigger
points della crisi. Nelle
seguenti slide attraverso
un’analisi dei ‘sintomi’ si
andranno ad individuare
tali elementi del modello di
business con l’obiettivo di
formulare ipotesi su come
evitare crisi di tale portata
in futuro.
Focus dell’analisi sarà l’individuazione delle scelte strategiche che hanno contribuito al
raggiungimento del punto di rottura delle crisi
SoliditàSolidità
Dinamiche del
Patrimonio di
vigilanza e dell’indice
di Solvibilità e
confronto con
campione ristretto
composto da confidi
con caratteristiche
omogenee
Dinamiche del
Patrimonio di
vigilanza e dell’indice
di Solvibilità e
confronto con
campione ristretto
composto da confidi
con caratteristiche
omogenee
PrudenzaPrudenza
Dinamiche di
sofferenze,
accantonamenti
prudenziali ed
escussioni e
confronto con
campione ristretto
composto da confidi
con caratteristiche
omogenee
Dinamiche di
sofferenze,
accantonamenti
prudenziali ed
escussioni e
confronto con
campione ristretto
composto da confidi
con caratteristiche
omogenee
Dinamiche del
margine operativo e
redditività e confronto
con campione ristretto
composto da confidi
con caratteristiche
omogenee
Dinamiche del
margine operativo e
redditività e confronto
con campione ristretto
composto da confidi
con caratteristiche
omogenee
SostenibilitàSostenibilità
6. Agenda
I 5 sintomi della crisi
Le scelte strategiche alla base delle crisi
Quale modello di business per i confidi?
7. Total Capital Ratio (TCR)
% - 2013, 2014
2013
2014
Sintomo 1: il Total Capital Ratio si assesta su livelli vicini al limite legale
TCR compreso fra
15% e 20%
TCR inferiore
a 10%
TCR minimo legale: 6%
Eurofidi nel 2014 ha aumentato
leggermente il suo indice di
solvibilità. Il dato sembrerebbe
moderatamente positivo (il livello rimane
<10%) ma va confrontato con le dinamiche
di patrimonio di vigilanza (slide successiva)
L’indice di solvibilità nel
2014 diminuisce del 25%
rispetto all’anno precedente
scendendo sotto la ‘soglia di
sicurezza’ dell’8%
FONTE: Osservatorio sui Torino
Finanza Torino Incontra - 15
-25%
8. Patrimonio di vigilanza
Euro – 2013, 2014
2013
2014
Sintomo 2: il Patrimonio di vigilanza è in forte diminuzione
FONTE: Osservatorio sui Torino
Finanza Torino Incontra - 15
-8,56%
Eurofidi nel 2014 ha diminuito di ~9% il suo
patrimonio di vigilanza. Alla luce di questa
circostanza l’aumento di TCR visto nella slide
precedente dipende dalla diminuzione dello stock
a rischio. Tale diminuzione non è da imputarsi ad
una minore rischiosità ma ad una diminuzione
dello stock complessivo, con impatti molto
negativi sulla sostenibilità economica (vedi slide
successive).
Nel 2014 Unionfidi ha perso
quasi metà del suo
patrimonio di vigilanza rispetto
all’anno precedente.
-42,38%
9. Tasso di deterioramento lordo e netto
% su stock di garanzie – 2013, 2014
Det.lordo
Det. netto
Sintomo 3: la percentuale di garanzie in stato di deterioramento è molto elevata
Quasi la metà dello stock
complessivo è deteriorato
Eurofidi fra il 2013 e il 2014 ha
aumentato del 24% le attività
deteriorate a valori assoluti
FONTE: Osservatorio sui Torino
Finanza Torino Incontra - 15
10. Tasso di copertura attività deteriorate
% su stock di garanzie deteriorate lorde – 2013, 2014
2013
2014
Sintomo 4: malgrado l’alto tasso di deterioramento dello stock di garanzie il
tasso di copertura delle attività deteriorate è basso
Gli accantonamenti aumentano ma
non abbastanza: l’aumento non è
sufficiente ad avere una adeguata
copertura in presenza di un tasso di
deterioramento prossimo al 50%
FONTE: Osservatorio sui Torino
Finanza Torino Incontra - 15
A fronte di un aumento delle attività
deteriorate (+24% del 2014) e di un
tasso di deterioramento prossimo al
50%, nel 2014 sono diminuiti gli
accantonamenti portando il
tasso di copertura sotto il 10%
11. Margine operativo
euro – 2013, 2014
2013
2014
Sintomo 5: la gestione operativa non è in grado di produrre valore e
contribuisce all’erosione del patrimonio
La sola gestione
operativa di Eurofidi e
Unionfidi nel 2014 ha
eroso circa 7,5 milioni
di euro
Modello di
business non
sostenibile
•La causa di marginalità operative (quindi
al netto del costo del credito) così
fortemente negative è da ricercarsi un
una struttura di costi fissi non
adatta ad assorbire i contraccolpi
di fasi di mercato con volumi in
forte contrazione.
FONTE: Osservatorio sui Torino
Finanza Torino Incontra - 15
12. Agenda
I 5 sintomi della crisi
Le scelte strategiche alla base delle
crisi
Quale modello di business per i confidi?
13. Per capire che cosa sia andato storto bisogna risalire ai modelli di business e alle scelte
strategiche operate dai confidi in esame
Le evidenze di cui
alle precedenti
slide sono
soltanto un
elenco dei sintomi
della crisi: la
determinante
sono le scelte
strategiche che
stanno alla base.
Scelte
strategiche
Sintomi
della crisi
Crisi
Fare un passo
ulteriore e partendo
dalle evidenze della
crisi e dall’analisi
dei sintomi risalire
alle scelte
strategiche che
hanno portato i
confidi a situazioni
contabili così
compromesse.
OBIETTIVO
14. Le scelte strategiche alla base delle crisi sono differenti per Eurofidi e Unionfidi
Un modello di business
caratterizzato da un elevatissimo
rischio di disintermediazione.
Un modello di business economicamente
non sostenibile a fronte di una dotazione
patrimoniale non adeguata.
Modello di business
focalizzato sulla distribuzione
passiva
L. 662/96 con grandi volumi e
scarsa selezione del merito di
credito
Modello di business
focalizzato sulla distribuzione
passiva
L. 662/96 con grandi volumi e
scarsa selezione del merito di
credito
Crisi del modello accelerata
dall’introduzione Garanzia
Diretta FCG su Rating Fascia1
(disintemediazione sui rating
cliente migliori)
Crisi del modello accelerata
dall’introduzione Garanzia
Diretta FCG su Rating Fascia1
(disintemediazione sui rating
cliente migliori)
Modello di business
focalizzato sulla
massimizzazione dei volume
(grande fabbisogno di
patrimonio e alti costi di
distribuzione)
Modello di business
focalizzato sulla
massimizzazione dei volume
(grande fabbisogno di
patrimonio e alti costi di
distribuzione)
La crisi porta un aumento di
NPL ed erosione del capitale
che obbliga a una riduzione dei
flussi. Al contempo non
avviene una ristrutturazione dei
costi
La crisi porta un aumento di
NPL ed erosione del capitale
che obbliga a una riduzione dei
flussi. Al contempo non
avviene una ristrutturazione dei
costi
EROSIONE CAPITALEEROSIONE CAPITALE
Circolo
vizioso
↓ Flussi↓ Flussi
↓ Ricavi↓ Ricavi
↑ NPL↑ NPL
↑ Rischio↑ Rischio
↓ MOL↓ MOL ↑ Perdite↑ Perdite
EROSIONE CAPITALEEROSIONE CAPITALE
Circolo
vizioso
↓ Flussi↓ Flussi
↓ Ricavi↓ Ricavi
↑ NPL↑ NPL
↑ Rischio↑ Rischio
↓ MOL↓ MOL ↑ Perdite↑ Perdite
15. Il Business Model «Facilitatore di sistema» di Eurofidi era esposto al
rischio di disintermediazione da parte del mercato
Innovazionediprodotto
SostituzioneDifferenziazione
Estensione target
MaggioreMinore
FONTE: Osservatorio sui Torino
Finanza Torino Incontra - 15
• Il modello di business trasforma il
confidi da società prodotto a
società di mediazione,
introducendo i rischi connessi alla
scarsa autonomia nelle politiche di
prodotto e alla possibilità di
disintermediazione
• L’estensione della garanzia diretta
FCG per le banche (Fascia1) ha
determinato una disintermediazione
sul target di clienti caratterizzato
da minore rischio e quindi
selezione avversa
• Il modello di business trasforma il
confidi da società prodotto a
società di mediazione,
introducendo i rischi connessi alla
scarsa autonomia nelle politiche di
prodotto e alla possibilità di
disintermediazione
• L’estensione della garanzia diretta
FCG per le banche (Fascia1) ha
determinato una disintermediazione
sul target di clienti caratterizzato
da minore rischio e quindi
selezione avversa
S:
W:
O:
T:
Rischio di credito
basso/nullo
Scarsa autonomia nelle
politiche di prodotto
Realizzazione di volumi
consistenti
Disintermediazione da
parte del sistema
One stop shopNiche player
In metamorfosi
Facilitatori di sistema
16. Il Business Model di Unionfidi era economicamente non sostenibile a fronte
di una dotazione patrimoniale non adeguata
•Business Model: Confidi universale.
Investimento sulla crescita dimensionale a costi fissi
con copertura determinata da elevati volumi,
realizzati facendo leva su un ampio patrimonio
•L’impennata delle sofferenze ha determinato forti
perdite che (in assenza di una politica stringente di
mitigazione del rischio) hanno eroso il patrimonio
•L’erosione del patrimonio ha abbattuto la solidità. È
intervenuta la Regione Piemonte deliberando una
ricapitalizzazione de facto
•A seguito del ‘salvataggio’ Unionfidi ha mantenuto il
vecchio BM, limitandosi a diminuire i flussi di
garanzie prestate e mantenendo pressoché
inalterata la struttura di costi e la politica di gestione
del rischio
Il costo del credito
unitamente ai
margini operativi
negativi hanno
portato il patrimonio
ad esaurimento
Il costo del credito
unitamente ai
margini operativi
negativi hanno
portato il patrimonio
ad esaurimento
17. Agenda
I 5 sintomi della crisi
Le scelte strategiche alla base delle crisi
Quale modello di business per i
confidi?
18. REQUISITI PER UN NUOVO BUSINESS MODEL DEL CONFIDIREQUISITI PER UN NUOVO BUSINESS MODEL DEL CONFIDI
Alla luce delle passate esperienze quali requisiti dovrebbe avere il Business Model dei
confidi per affrontare le sfide dell’attuale contesto di mercato?
La strutturazione necessaria per il rispetto della compliance deve
accompagnarsi a una strategia che abbia come obiettivo la
sostenibilità economica del modello di business. Forse alcune norme
che perimetrano l’operatività devono essere ripensate in termini di
allargamento subordinato alla sussistenza di requisiti di adeguatezzaCONFIDI
2.0
Il confidi deve tornare ad avere un ruolo utile all’interno della catena
del valore del credito, recuperando il suo ruolo storico di strumento di
supporto alle PMI del territorio
La regolamentazione del mercato imposta non solo ai confidi
maggiori ma anche a quelli minori determina costi di compliance che
non lasciano spazio ai confidi non strutturati
19. Il confidi deve tornare ad avere un ruolo utile all’interno della catena del
valore del credito recuperando il suo ruolo storico
CREARE VALORECREARE VALORE
RUOLO DEL CONFIDIRUOLO DEL CONFIDI
IERI
Sostegno alle PMI del territorio finalizzato alla
facilitazione dell’accesso al credito
IERI
Sostegno alle PMI del territorio finalizzato alla
facilitazione dell’accesso al credito
DOMANI
Sostegno alle PMI del territorio finalizzato alla
facilitazione dell’accesso al credito
DOMANI
Sostegno alle PMI del territorio finalizzato alla
facilitazione dell’accesso al credito
La Mission di facilitazione di accesso al credito per le
PMI in passato è stata perseguita dai confidi
focalizzando l’offerta alla propria clientela sulla un
unico strumento di facilitazione: la garanzia sul
credito bancario.
Nell’attuale contesto di mercato la sola garanzia non è
in grado di produrre una marginalità sufficiente ad
assicurare la sostenibilità economica del business.
L’evoluzione del Modello di Business deve
prevedere la defocalizzazione dal prodotto
garanzia e l’apertura di un’offerta alla
clientela più ampia
20. Per ampliare l’offerta mantenendo il proprio ruolo all’interno della catena del
valore il confidi deve cogliere le opportunità derivanti dalle disfunzioni del
mercato del credito (1 di 2)
CREARE VALORECREARE VALORE
Complessità della valutazione
Per le banche risulta molto
complesso adattare i propri metodi
di valutazione del credito basati
sull’informazione qualitativa alle
imprese piccole e micro
Costi fissi della valutazione
Le piccolo dimensioni del credito
rendono i margini relativamente
contenuti per le banche, soprattutto
in relazione ai costi fissi della
valutazione e gestione
Le banche non concedono
credito alle PMI di
dimensioni piccolo e micro
La complessità e la connessa
non convenienza economica
nella valutazione del rischio
determinano la decisione della
banca di non concedere il
credito per minimizzare il
rischio, al solo prezzo della
rinuncia a una piccolo
marginalità
Grande opportunità per
i confidi che possono
affiancarsi e/o sostituirsi
al sistema bancario per
aiutare le PMI di
dimensioni piccole e
micro ad accedere al
credito
21. R
IS
K
FR
E
E
R
IS
K
FR
E
E
R
IS
K
FR
E
E
Per ampliare l’offerta mantenendo il proprio ruolo all’interno della catena del
valore il confidi deve cogliere le opportunità derivanti dalle disfunzioni del
mercato del credito (2 di 2)
CREARE VALORECREARE VALORE
Service agli istituti di credito per la valutazione del
merito creditizio delle PMI
Consulenza alle PMI per la presentazione di richieste di
finanziamento bancario su progetti di investimento
Concessione di garanzia su credito non bancario alle
PMI
Concessione di credito diretto e microcredito alle PMI
Provider di informazioni per gli istituti di credito o altri
clienti
Nella ridefinizione
del proprio modello
di business e
coerentemente con
il proprio ruolo, i
confidi dovranno
inoltre ridefinire la
gerarchia dei propri
stakeholder con una
focalizzazione sulla
PMI socia
22. TRADE OFFTRADE OFF
Le esigenze di strutturazione obbligano il confidi a trovare un equilibrio
nel trade-off fra dimensionamento e sostenibilità economica
CREARE VALORECREARE VALORE
ESSERE
STRUTTURATO
ESSERE
STRUTTURATO
ESSERE SOSTENIBILEESSERE SOSTENIBILE
DEFINIZIONE
DIMENSIONE
IDEALE PER IL
CONFIDI
Regolamentaz.
del mercato
Obblighi di
compliance
Costi di
compliance
• La regolamentazione del mercato vincola i confidi a
un grado di strutturazione che prevede dei
determinati costi di compliance
• Il sostenimento dei costi ha impatto sul
dimensionamento: i confidi devono raggiungere una
massa critica minima che ne permetta l’assorbimento
• Nella definizione del proprio dimensionamento i
confidi dovranno tenere conto del fatto che la
sostenibilità economica decresce al crescere delle
dimensioni
Sostenibilità
Dimensione
Sovradimensionamento:
insostenibilità economica del
business
Sottodimensionamento
Dimensionamento ideale:
Sostenibilità economica del business
23. Un confidi opera in condizioni di sostenibilità economica quando è in grado di
generare margine positivo dalla propria gestione caratteristica
CREARE VALORECREARE VALORE
ESSERE
STRUTTURATO
ESSERE
STRUTTURATO
ESSERE SOSTENIBILEESSERE SOSTENIBILE
RICAVI
Il nuovo modello di business
dovrà prevedere l’introduzione di
prodotti e servizi di facilitazione
di accesso al credito per le PMI
che siano caratterizzati da un
buon livello di marginalità e
possibilmente rischio di credito
basso o nullo
COSTI
Il nuovo modello di business
dovrà razionalizzare la struttua
dei costi al fine di preservare
quanto più possibile il risultato
della gestione caratteristica
Service alle banche per il credit scoring delle PMI
Il flusso di ricavi proviene dagli istituti di credito beneficiari del servizio. Non
determina assunzione di rischio di credito per il confidi.
Consulenza alle PMI per richieste di finanziamento bancario
Il flusso di ricavi provenienti dalle PMI beneficiarie del servizio. Non
determina assunzione di rischio di credito per il confidi.
Concessione di credito alle PMI
Il flusso di ricavi è generato dagli interessi attivi sul prestito concesso alla
PMI. Il servizio comporta assunzione di un rischio di credito potenzialmente
alto, ma mitigabile attraverso il ricorso alla garanzia diretta FCG.
Snellimento della struttura di costi fissi
Per una maggiore efficienza è necessario non solo di diminuire i costi ma
anche (e soprattutto) snellire la struttura di costi fissi trasformando in
variabili i costi relativi ad attività non strategiche
Abbattimento del costo del credito
Il costo del credito può essere ridotto non solo attraverso una maggiore
selezione del rischio in entrata, ma anche attraverso operazioni
straordinarie di razionalizzazione degli stock a rischio. Esempi:
•Cessione pro soluto di NPL per cassa a società art. 115 TULPS
•Accordi di saldo e stralcio con banche beneficiarie di garanzie NPL
•Esternalizzazione della gestione di stock di crediti problematici