In questa powerpoint riporto dati (per me) davvero sorprendenti sull'efficienza allocativa delle BCC (rispetto al resto del sistema bancario) in relazione al segmento della clientela imprenditoriale di minori dimensioni. Queste banche, fin qui prive di veri e proprio sistemi di rating, dimostrano una capacità di selezione ben al di sopra della media. Quanto appena rimarcato avvalora che la soft information, insieme alla valutazione di elementi qualitativi, è decisiva per l'efficienza allocativa. Questa conclusione trova ulteriore conferma confrontando -nel segmento delle imprese con meno di 20 addetti- le operazioni non garantite con quelle garantite dai confidi (il problema qui -in buona misura risolto dagli schemi di bilancio 2016 per i confidi adottati da Banca d'Italia- è distinguere i garanti più capaci di contribuire ai processi allocativi da quelli che lo sono meno). Resta fermo che gran parte del sistema bancario, alla ricerca di maggiore efficienza (anche nella riduzione dei costi), si affida sempre più ad algoritmi e database, piuttosto che al (più costoso) relationship banking. Di conseguenza -e come in molti altri settori- la rete distributiva tradizionale è in via di ridimensionamento (sicché è in diminuzione costante il numero degli sporteli e degli addetti) mentre crescono gli investimenti in ICT. A questo punto la domanda è la seguente: cosa occorre fare affinché negli algoritmi di valutazione delle PMI utilizzati dalle banche rientrino -in misura più elevata rispetto a quella attuale- informazioni qualitative rappresentative di fenomeni rilevanti, attendibili e (aspetto decisivo) low cost? Su questo tema ci sono più iniziative in corso che non sembrano parte di una strategia generale. Occorre un salto di qualità e considerare priorità la definizione di un disegno organico, sistemico, atto a rendere disponibili più informazioni (rispondenti a standard digitali) funzionali a ridurre l'asimmetria informativa sulle imprese. Cio vale, a maggior ragione, in relazione alle imprese più esposte ai fenomeni di razionamento del credito: quelle di minori dimensioni che, nell'insieme, sono molto importanti sia per il tessuto produttivo, sia per il tessuto economico e sociale del Paese. Protagonista necessario (e qualificato) di questo disegno organico è l'Associazione XBRL Italia che federa le Istituzioni e gli stakeholder maggiormente in grado di contribuire a questo processo virtuoso.
Quarto Osservatorio sulle Finanziarie Regionali Coordinare l’attività delle F...
Sulla strada del digitale. Per la valorizzazione delle informazioni qualitative sulle piccole imprese.
1. Sulla strada del digitale: spunti di
riflessione per le strategie in tema di
credito alle micro e piccole imprese
Salvatore Vescina
BIT GENERATION – Sulla strada del digitale
Confartigianato Imprese - Convention Servizi – 5 Maggio 2017
GRUPPO DI LAVORO CREDITO
Agenzia per la coesione territoriale
1
2. 1. Conoscere per deliberare: uno slide book ACT
2.1. Dinamiche dell'offerta di credito alle imprese
2.2. Focus BCC
3. Oltre le garanzie pubbliche….sulla strada del digitale
Agenda
2
3. 1. Conoscere per deliberare: uno slide book ACT
Sul sito web dell'Agenzia per la Coesione Territoriale è appena stato
pubblicato il documento "Creditoallemicroepiccole imprese, confidi e
politiche pubbliche - Analisi di contesto e spunti di riflessione"
predisposto dall'Agenzia per la Coesione Territoriale.
Questo è l'indice dello slide book:
1. Introduzione: obbiettivo del documento
2. Dinamiche dell'offerta di credito alle imprese
3. Perimetro e dinamica del mercato dei confidi
4. Il nuovo set di regole sull'accountability dei confidi
5. La questione del modello di business
6. Sul sostegno pubblico veicolato tramite i confidi.
Qui accenniamo ad alcune questioni trattate nello slide book e
aggiungiamo un focus sulle Banche di Credito Cooperativo, tra le più
rilevanti per le micro e piccole imprese, incluse le artigiane.
3
4. 2.1. Dinamiche dell'offerta di credito alle imprese
Introduzione e sintesi
• L'industria bancaria è in trasformazione:
sono in diminuzione il numero degli sportelli e quello degli addetti;
aumenta la rilevanza delle tecnologie (tra home banking, rating e scoring);
la riforma delle Popolari e del Credito Cooperativo: da banche del territorio a
grandi gruppi.
• Tra il dicembre 2010 e il settembre 2016 il volume dei prestiti alle
imprese non finanziarie si è ridotto da 861.508 a 643.463 milioni di
euro (-25,3%).
• Le dinamiche dell'offerta di credito sono piuttosto diverse in funzione
dei settori, dei territori e delle classi di grandezza -e di rischio- delle
imprese.
Una recente analisi (Cfr. 2.1.6.) conferma che il sistema bancario, rispetto al
passato, è meno propenso a finanziare le imprese piccole e micro.
Tra gli intermediari, i confidisi accingonoa diventare, loro malgrado,
monopolistidellarelazione diretta con le piccole imprese?
4
5. 2.1.1. Dinamiche dell'offerta di credito
perdere peso al fine di recuperare agilità …
Sportelli bancari (v.a.)
5
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d'Italia
Addetti nell'industria bancaria (v.a.)
Al 31/12/2016 risultano 299.645 addetti (altra tavola)
6. 2.1.2. Un sistema bancario in trasformazione.
perdere peso al fine di recuperare agilità …
… La reazione che ci si aspetta dall’industria bancaria, quindi anche dagli
intermediari italiani, può essere riassunta da una metafora sanitaria: fare
esercizio fisico e perdere peso al fine di recuperare agilità …
<<… Occorre accelerare la razionalizzazione delle strutture organizzative
centrali e della rete delle dipendenze sul territorio, in modo da riassorbire
l’eccesso di capacità produttiva che si è determinato in questi lunghi anni di
crisi. In non pochi casi saranno inevitabili interventi sul personale..
… Con la trasformazione delle grandi popolari in società per azioni vengono
meno le disfunzioni spesso associate all’eccessiva autoreferenzialità del
management, conseguenza dell’uso distorto del voto capitario. La riforma delle
Banche di Credito Cooperativo va pure nella direzione di consentire ove occorra
il tempestivo ricorso al mercato dei capitali …>>*
* Banche, imprese, mercato - ANSPC - XLVIII Giornata del Credito 4 ottobre 2016
Intervento del Direttore Generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-direttorio/int-dir-2016/Rossi-041016.pdf
6
L'eccesso di capacità produttiva dipende anche dalla crescente rilevanza
della "strada digitale" (home banking, rating, ecc.).
Nell'età degli algoritmi c'è ancora spazio per la soft information (e per
l'informazione qualitativa "fine")?
7. Data
dell'osservazione
Societa' non
finanziarie
[di cui] Quasi-societa'
non finanziarie
artigiane
Famiglie produttrici
(fino a 5 addetti)
31-12-2016 771.264 23.117 89.149
31-12-2015 788.436 24.602 92.332
31-12-2014 801.978 26.024 93.242
31-12-2013 809.854 27.147 95.363
31-12-2012 860.452 29.212 97.852
31-12-2011 891.651 30.976 101.170
Differenza 2011-2016 -120.388 -7.859 -12.021
Variazione 2011-2016 -13,5% -25,4% -11,9%
2.1.3. Decresce sensibilmente il credito per gli artigiani
(Impieghi bancari, Importi in milioni di euro)
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d'Italia (TDB10295). Per la classificazione della clientela: Circ. Banca c'Italia
140/91 e ss.mm.
Tutti gli indicatori relativi al credito variano sensibilmente a seconda
della categorie di imprese e dell'area territoriale.
Nel periodo più recente, gran parte delle variazioni è meno significativa
rispetto al medio periodo.
7
8. Italia Italia nord-occidentale Italia nord-orientale
Data
dell'osservazione
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici (fino a 5
addetti)
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici (fino a 5
addetti)
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici (fino a 5
addetti)
31/12/2016 771.251 89.134 281.537 25.905 201.496 24.079
31-12-2015 788.351 92.305 283.653 26.633 209.689 25.008
31-12-2014 801.906 93.241 287.567 27.195 213.467 25.364
31-12-2013 809.854 95.363 293.807 27.973 217.157 26.110
31-12-2012 860.452 97.852 315.375 28.731 227.768 26.887
31-12-2011 891.652 101.170 327.244 29.476 234.731 27.851
Differenza 2011-
2016
-120.401 -12.036 -45.707 -3.571 -33.235 -3.772
Variazione 2011-
2016
-13,5% -11,9% -14,0% -12,1% -14,2% -13,5%
Italia centrale Italia meridionale Italia insulare
Data
dell'osservazione
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici (fino a 5
addetti)
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici (fino a 5
addetti)
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici (fino a 5
addetti)
31/12/2016 178.220 17.938 77.942 13.713 32.056 7.499
31-12-2015 181.715 18.648 79.806 14.232 33.489 7.784
31-12-2014 186.567 18.658 80.565 14.267 33.740 7.756
31-12-2013 184.621 18.861 80.260 14.491 34.008 7.928
31-12-2012 198.200 19.237 83.812 14.809 35.297 8.188
31-12-2011 206.891 19.869 86.240 15.529 36.546 8.444
Differenza 2011-
2016
-28.670 -1.931 -8.298 -1.816 -4.490 -945
Variazione 2011-
2016
-13,9% -9,7% -9,6% -11,7% -12,3% -11,2%
2.1.4. La dinamica degli impieghi non è uniforme
(Impieghi bancari, Importi in milioni di euro)
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d'Italia (TDB10232). I dati utilizzati sono disponibili anche su scala regionale.
v
8
9. 2.1.5. La rischiosità delle imprese è più elevata al Sud
(Tasso annuale di decadimento: flusso sofferenze anno T / stock in bonis nell'anno T-1)
Fonte: Ns. elaborazioni su dati Banca d'Italia (TDB30516). I dati utilizzati sono disponibili anche su scala regionale. Per
un quadro informativo più esteso, si faccia riferimento alla tavola 7.6 de L'economia delle regioni italiane nel 2015
Italia Italia nord-occidentale Italia nord-orientale
Data
dell'osservazione
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici
30-09-2016 3,65% 3,52% 2,75% 2,94% 3,67% 2,70%
31-12-2015 4,08% 3,51% 3,16% 2,76% 4,08% 2,92%
31-12-2014 4,06% 3,58% 3,27% 3,09% 3,82% 2,56%
31-12-2013 4,54% 3,10% 3,88% 2,66% 3,79% 2,25%
31-12-2012 3,27% 2,80% 2,72% 2,20% 3,05% 2,15%
31-12-2011 2,58% 2,66% 1,90% 2,51% 2,43% 1,87%
31-12-2010 2,57% 2,81% 2,08% 2,75% 2,46% 2,05%
Italia centrale Italia meridionale Italia insulare
Data
dell'osservazione
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici
Societa' non
finanziarie
Famiglie
produttrici
30-09-2016 4,48% 4,24% 4,93% 4,57% 4,77% 5,32%
31-12-2015 4,94% 3,90% 5,31% 4,90% 5,14% 5,37%
31-12-2014 4,52% 3,75% 6,19% 4,98% 5,99% 6,61%
31-12-2013 5,73% 3,36% 6,05% 4,44% 5,58% 4,92%
31-12-2012 3,40% 3,24% 5,70% 3,79% 3,86% 4,51%
31-12-2011 3,36% 2,96% 3,55% 3,60% 3,54% 3,54%
31-12-2010 2,85% 2,69% 4,18% 3,84% 2,99% 4,08%
9
10. 10
2.1.6. Fragilità finanziaria e allocazione del credito
Un paper* di E. Bonaccorsi di Patti e P. Finaldi Russo
* Banca d'Italia. Questioni di Economia e Finanza (Occasional Papers) N. 371.
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2017-0371/index.html
11. 11
2.1.7. Fragilità finanziaria e allocazione del credito
"Stime econometriche confermano che, a parità di numerose
caratteristiche di impresa (redditività, liquidità, dinamica del fatturato,
spesa per investimenti, settore di attività economica e area geografica),
il credito si è ridotto soprattutto per le microimprese e per le aziende
più rischiose" (…)
"Vi è una componente della minor crescita del credito delle
microimprese non spiegata dagli indicatori inclusi nelle regressioni. Ciò
potrebbe riflettere una minore propensione delle banche a finanziare
clientela di piccola dimensione a causa della maggiore incidenza dei
costi fissi oppure le difficoltà ad adattare i metodi di valutazione del
merito di credito basati sull’informazione qualitativa ai rilevanti
cambiamenti tecnologici e regolamentari in corso".
E' possibile veicolare alle banche più informazioni qualitative
funzionali agli algoritmi di valutazione? Vale a dire facilmente
reperibili, rappresentative di fenomeni rilevanti, attendibili e low cost.
12. 2.2. Focus BCC
Introduzione e sintesi
12
Le banche di credito cooperativo, nell'insieme:
• sono un big player sul mercato dei prestiti alle piccole imprese. A loro
è riferibile oltre 1/5 degli impieghi concessi alle imprese artigiane dal
sistema creditizio (Cfr. 2.2.2.);
• nel periodo 2011-2016, hanno ridotto meno delle altre banche la
propensione a prestare danaro alle imprese (Cfr. 2.2.3.);
• hanno dimostrato una capacità di selezione dei prenditori "artigiani"
ben più efficace rispetto alle altre banche (Cfr. 2.2.4.);
• peraltro analisi Banca d'Italia* evidenziano che i tassi di interesse
applicati dalle banche locali** alle imprese fino a 20 addetti sono
significativamente più contenuti di quelli applicati dalle altre banche.
E' certo: la riforma delle BCC comporterà la implementazione di
modelli di rating e significativi mutamenti del business model. Il che, in
qualche modo, si rifletterà sulle micro e piccole imprese.
* Economie regionali n. 43 di dicembre 2014, tav. a2.5.4.
** Nel 2013, su 487 banche locali 388 erano BCC .
13. 2.2.1. Focus BCC
Ammontare degli impieghi (v.a., milioni di euro)
13
55.121
49.203
4.073
11.907
5.063
10.210
132.685
0
20,000,000
40,000,000
60,000,000
80,000,000
100,000,000
120,000,000
140,000,000
160,000,000
imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie
fam prod. artigiane
famiglie produtt.che esercitano attivita' diversa da quella artigiana
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : non artigiane
Totale
14. 2.2.2. Focus BCC
Incidenza % degli impieghi BCC sul totale del sistema creditizio
14
7.11%
21.42%
16.98%
23.34%
20.72%
7.35%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie
fam prod. artigiane
famiglie produtt.che esercitano attivita' diversa da quella artigiana
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : non artigiane
Totale
15. 2.2.3. Focus BCC
Variazione % degli impieghi tra il 2011 e il 2016 (BCC vs. Altre Banche)
15
-7.20%
-12.93%
-23.34%
-9.41%
-25.38%
-18.62%
-4.41%
-10.74%
-20.90%
-2.85%
-25.83%
-13.96%
-30% -25% -20% -15% -10% -5% 0%
Totale
imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie
fam prod. artigiane
famiglie produtt.che esercitano attivita' diversa da quella artigiana
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane
quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : non artigiane
BCC Altre banche
16. 2.2.4. Focus BCC
Incidenza % delle sofferenze sugli impieghi (BCC vs. Altre Banche)
16
18.63%
14.78%
13.09%
18.19%
26.22%
21.20%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
BCC - imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie
BCC - fam prod. artigiane
BCC - quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane
Altre banche - imprese pubbl. e private, ass.ni tra imprese non finanziarie
Altre banche - fam prod. artigiane
Altre banche - quasi soc.ta' con meno di 20 addetti : artigiane
Fonte: Ns. elaborazioni su dati BASTRA – Banca d'Italia.
17. 2.2.5. Sulla relazione diretta tra imprese e confidi
Nella varianza, c'è chi mette valore aggiunto nelle scelte allocative (in ogni regione!)
Incidenza % delle sofferenze sui prestiti alle imprese di minori dimensioni per branca di attività e regione nel 2015 (1)
REGIONI E AREE
GEOGRAFICHE
totale prestiti (2) agricoltura industria costruzioni servizi
imprese
garantite da
confidi
imprese non
garantite da
confidi
imprese
garantite da
confidi
imprese non
garantite da
confidi
imprese
garantite da
confidi
imprese non
garantite da
confidi
imprese
garantite da
confidi
imprese non
garantite da
confidi
imprese
garantite da
confidi
imprese non
garantite da
confidi
Piemonte 40,8 18,5 17,1 7,7 40,9 22,9 50,6 26,1 42,2 19,3
Valle d'Aosta 5,4 9,3 2,2 2,1 5,1 10,3 10,1 21,5 4,4 7,4
Lombardia 24,5 19,6 10,2 13,1 23,5 22,3 38,2 31,7 24,8 18,4
Liguria 37,5 22,2 28,6 24,3 34,5 23,0 50,3 31,7 36,5 20,0
Nord Ovest 30,0 19,4 12,4 11,9 29,6 22,4 41,8 30,1 30,6 18,6
Trentino-Alto Adige 11,9 7,2 3,5 3,3 10,8 9,1 15,8 15,3 14,9 6,6
Veneto 19,2 19,9 9,0 10,3 19,6 26,9 32,4 32,4 17,7 18,6
Friuli Venezia Giulia 19,7 16,9 12,5 9,6 16,8 23,6 29,3 30,3 21,8 15,8
Emilia-Romagna 14,2 18,9 4,5 11,6 18,8 19,8 30,8 33,5 15,5 17,8
Nord Est 15,8 16,9 5,6 9,5 18,1 21,7 28,4 29,7 16,6 15,5
Toscana 29,2 23,9 24,1 21,4 28,8 31,6 41,1 35,4 26,3 19,8
Umbria 39,9 28,7 33,6 23,1 40,0 37,7 44,2 41,3 39,4 24,4
Marche 25,2 27,1 19,6 16,5 23,7 34,8 39,6 44,1 21,8 23,4
Lazio 33,2 31,6 6,4 26,7 39,9 42,4 45,8 46,1 32,3 28,6
Centro 29,7 27,3 21,4 21,8 29,4 35,3 41,3 41,0 27,5 23,9
Centro Nord 24,2 20,5 9,6 13,2 25,4 25,3 37,1 32,8 24,5 18,9
Abruzzo 26,5 33,2 17,0 33,0 30,0 43,3 33,4 36,6 24,5 30,2
Molise 31,0 41,3 11,3 29,1 36,0 43,7 46,7 65,7 29,2 35,7
Campania 38,8 41,0 14,1 34,5 41,4 48,5 61,3 62,3 37,2 36,4
Puglia 26,9 38,5 31,1 36,1 26,0 44,1 32,7 54,2 25,3 34,1
Basilicata 25,0 50,7 25,1 40,7 28,8 54,9 32,7 72,0 20,8 44,5
Calabria 49,5 53,8 39,3 50,2 53,5 61,7 66,6 69,3 45,1 48,7
Sicilia 33,6 46,9 33,9 46,7 38,0 52,7 39,5 65,5 31,3 40,9
Sardegna 32,4 40,4 12,0 39,7 34,9 51,4 50,1 57,4 32,0 34,1
Sud e Isole 31,8 42,7 25,4 39,9 34,4 49,6 41,6 59,6 30,0 37,6
Italia 25,6 25,6 12,0 18,1 26,7 30,2 37,9 39,8 25,7 23,4
Fonte: elaborazioni su dati Centrale dei rischi. (1) La ripartizione territoriale si basa sulla residenza dei soggetti garantiti. Dati riferiti a confidi che risultavano aver concesso garanzie a imprese non
finanziarie con meno di 20 addetti per importi superiori alla soglia di rilevamento individuale in Centrale dei rischi al 31 dicembre 2015. – (2) Il totale dei prestiti alle imprese comprende anche quelle
non classificabili in base alle branche indicate. L'incidenza complessiva delle sofferenze sui prestiti alle imprese di minori dimensioni potrebbe differire da quella pubblicata nei Rapporti regionali a
causa della diversa data di stralcio dei dati
17
18. 3. Oltre le garanzie pubbliche….sulla strada del digitale
Riepilogando…..
• Nel segmento del credito alle imprese piccole e micro:
la disponibilità di credito è diminuita per più ragioni. Tra queste è il
perdere peso al fine di recuperare agilità perseguito dalle banche
mutando, nel business model, il peso di rete tradizionale↓ e ITC ↑.
i processi allocativi delle BCC -prive di sistemi di rating- sono risultati
costantemente e significativamente migliori rispetto alle altre
banche. Certamente la riorganizzazione delle BCC nei gruppi implica
l'adozione di sistemi di rating e altri mutamenti che vanno
monitorati e interpretati.
• Estrarre informazioni (qualitative e soft) dalle piccole
imprese opache:
è certamente un valore. Anche di alcuni confidi;
ma implica costi che molte banche ritengono maggiori dei benefici.
La penseranno così anche le BCC-Gruppo?
19. 3. Oltre le garanzie pubbliche ….sulla strada del digitale
Un obbiettivo da affrontare a livello sistemico
• L'evoluzione digitale del business model delle banche è
evidente, logica, irreversibile. Eppure, quasi sempre, si
invoca un solo rimedio per il rischio di razionamento del
credito : le agevolazioni pubbliche, anzitutto come garanzie.
• C'è da fare sulla strada del digitale. Per incrementare, a
livello sistemico, la disponibilità di informazioni:
funzionali a ridurre le perdite per le banche e i confidi;
a basso costo;
(e quindi) per lo più in formato elettronico elaborabile.
Questo tema può essere affrontato al contempo:
in via sia diretta (ad esempio ottimizzando i modelli di rating) sia
indiretta (ad esempio misurando l'efficacia allocativa dei confidi);
sia nel privato, sia nel pubblico.
Un milione di imprese deposita i bilanci in Xbrl; Il Fondo di Garanzia si è dotato di un sistema di
scoring che viaggia su piattaforma digitale; Banca d'Italia e altre istituzioni pubblicano una infinità
di dati in csv e non solo; ecc.
20. 3. Oltre le garanzie pubbliche ….sulla strada del digitale
Tre azioni "in sospeso" potenzialmente sinergiche… sulla strada del digitale.
1. La piattaforma Xbrl banche–confidi sull'andamentale.
è un progetto ABI-Assoconfidi funzionale alla gestione dinamica degli
accantonamenti;
ma anche per il pronto intervento a sostegno delle imprese in
difficoltà.
2. La piattaforma per il fido e la garanzia elettronica.
è un progetto del Mise (PON Imprese e competitività);
mira a standardizzare le informazioni che i confidi raccolgono sulle
operazioni garantite, trasferibili a banche e terze parti.
3. Il bilancio Xbrl dei confidi
è l'ultimo miglio per rendere immediatamente valutabile il sistema e
il singolo confidi, sia dalle banche partner, sia dalle istituzioni;
comporta significativi risparmi per i confidi minori (su cui grava il
costo dell'Organismo di controllo 112 TUB) e per gli altri stakeholder.
21. Conclusioni
Le strade del digitale sono come le strade di una città.
Ce ne sono diverse mal pensate e mal gestite.
Ma ci sono anche città concepite da urbanisti capaci di
realizzare un tessuto connettivo che giova sia all'economia,
sia alla qualità della vita.
Molto si è fatto in Italia in tema di infrastrutture digitali per il
credito, ma molto resta da fare.
L'importante è essere consapevoli che questa è una priorità,
una priorità da affrontare con visione di sistema,
nell'interesse della società cui apparteniamo.