Modelli di giornalismo e cultura convergente 12Paolo Costa
12a lezione, 18 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie
Il determinismo tecnologico
L’ideologia della rete
Le minacce al pluralismo informativo
Concentrazione dei gruppi editoriali
Precarizzazione del ruolo
Modelli di giornalismo e cultura convergente 12Paolo Costa
12a lezione, 18 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie
Il determinismo tecnologico
L’ideologia della rete
Le minacce al pluralismo informativo
Concentrazione dei gruppi editoriali
Precarizzazione del ruolo
Modelli di giornalismo e cultura convergente 08Paolo Costa
8a lezione, 9 marzo 2010:Il ruolo ideale del giornalismo. Che cosa è e a che cosa serve il giornalismo. Definizioni liberali e definizioni funzionaliste. L’ecosistema ideale del giornalismo. Il concetto di gatekeeping
La visione di Walter Lippmann: terzietà e watchdogging. Il concetto di agenda setting
Da John Dewey a Jay Rosen: il civic journalism
Presentazione del corso di Teorie e tecniche dei nuovi media
AA 2014-15, Università di Perugia
Scienze della Comunicazione, Dipartimento di Scienze politiche
Docente: Alessio Cornia
Contiene informazioni aggiornate sui testi per l'esame
La sfera pubblica online: nuovi processi, nuovi attori e nuovi spazi per la partecipazione al dibattito pubblico sulla cosa pubblica
Docente: Alessio Cornia
Corso di Teorie e Tecniche dei Nuovi Media
Università di Perugia
I principali approcci scientifici (e le visioni di senso comune) al rapporto tra tecnologie e società
Lezione del corso di Teoria e tecniche dei nuovi media, Università di Perugia
Docente: Alessio Cornia
Presentazione di Paolo Ferri, docente di Tecnologie didattiche e Teoria e tecnica dei nuovi media presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Milano Bicocca
3 Sistema mediale e fruizione mediale degli italianiAlessio Cornia
Terzo argomento trattato nel corso di "Teorie e tecniche dei media digitali", Dipartimento di Scienze Politiche, Università di Perugia, A.A. 2014-15
Docente: Alessio Cornia
“Tecnologie di libertà” è una frase colta nel testo di Manuel Castells “Comunicazione e potere” e sono intese quale “base materiale e culturale dei movimenti nella loro battaglia contro la globalizzazione capitalista” e contro il conseguente allontanamento dei luoghi decisionali in sedi sempre più distanti dalle istanze democratiche.
Partendo da questa affermazione, al fine di verificarne la veridicità, la presente tesi ha voluto dapprima sviluppare un approccio teorico che consentisse di raffrontare il pensiero di alcuni tra i più importanti studiosi delle ripercussioni del digitale sulla nostra società e, successivamente, verificarne la rispondenza nei sconvolgimenti politici che hanno caratterizzato l’anno 2011, appena trascorso.
Cercando di non cadere nel determinismo, ci si è resi conto che molte delle teorie di autori quali Bauman, Castells, John Friedmann, Hardt e Negri, Latouche, Mezza, Rheingold, Sassen, ed altri, potevano concorrere alla definizione di un unico quadro teorico nel quale il digitale, ed in particolar modo il web 2.0, stia effettivamente contribuendo alla creazione di un “uomo nuovo”: oggi, come nel Rinascimento, non ci si accontenta più di salire sulle spalle dei giganti del XIX-XX secolo, ma si pretende di essere parti attive nei processi sociali, economici e politici che ci coinvolgono.
Al di là dello scontato effetto di “amplificazione dell’informazione” che internet indubbiamente possiede, si sono evidenziati tre cambiamenti che stanno caratterizzando le persone che stanno mettendo in discussione gli attuali assetti del potere e ad ogni cambiamento è stata associato un preciso metodo di fruizione sociale del digitale:
· Disintermediazione: Presa di coscienza dei fallimenti del secolo breve; Acquisizione di nuovo senso di responsabilità;
· User generated content: Analisi e costruzione condivisa di una alternativa; è la produzione di “nuovo senso”;
· Adhocracy: L’azione, la tendenza a formare gruppi spontanei in rete, su obiettivi anche minimi, ma che nel corso del 2011 ha assunto caratteristiche molto più politiche.
Anche utilizzando il parallelismo tra i movimenti del Social Forum del 2001 e quelli del 2011, si è provveduto a vedere se quanto proposto teoricamente si sia poi effettivamente verificato nelle proteste delle primavere arabe, degli indignados, di Occupy wall street. Per farlo sono stati utilizzati i commenti che giornalisti, scrittori e blogger hanno prodotto per stampa e rete.
La conclusione della tesi è che le dinamiche con le quali i protesters del 2011 sono scesi nelle piazze del mondo arabo e occidentale non sono rintracciabili nelle manifestazioni di protesta degli anni precedenti, eccezion fatta per il primo periodo del social forum 2011, quello caratterizzato dallo “Spirito di Genova”: l’orizzontalità delle decisioni prese sia al momento della nascita che nella gestione dei movimenti rimanda ai tre momenti sopra descritti.
Modelli di giornalismo e cultura convergente 13Paolo Costa
13a lezione, 22 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie
La terzietà sotto scacco
Commistione crescente fra economia, media e politica
Disintermediazione in Rete e negoziazione 2.0
L’indebolimento ontologico del giornalismo
Più informazione, meno conoscenza
La crisi delle rappresentazioni sociali condivise
Modelli di giornalismo e cultura convergente 08Paolo Costa
8a lezione, 9 marzo 2010:Il ruolo ideale del giornalismo. Che cosa è e a che cosa serve il giornalismo. Definizioni liberali e definizioni funzionaliste. L’ecosistema ideale del giornalismo. Il concetto di gatekeeping
La visione di Walter Lippmann: terzietà e watchdogging. Il concetto di agenda setting
Da John Dewey a Jay Rosen: il civic journalism
Presentazione del corso di Teorie e tecniche dei nuovi media
AA 2014-15, Università di Perugia
Scienze della Comunicazione, Dipartimento di Scienze politiche
Docente: Alessio Cornia
Contiene informazioni aggiornate sui testi per l'esame
La sfera pubblica online: nuovi processi, nuovi attori e nuovi spazi per la partecipazione al dibattito pubblico sulla cosa pubblica
Docente: Alessio Cornia
Corso di Teorie e Tecniche dei Nuovi Media
Università di Perugia
I principali approcci scientifici (e le visioni di senso comune) al rapporto tra tecnologie e società
Lezione del corso di Teoria e tecniche dei nuovi media, Università di Perugia
Docente: Alessio Cornia
Presentazione di Paolo Ferri, docente di Tecnologie didattiche e Teoria e tecnica dei nuovi media presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Milano Bicocca
3 Sistema mediale e fruizione mediale degli italianiAlessio Cornia
Terzo argomento trattato nel corso di "Teorie e tecniche dei media digitali", Dipartimento di Scienze Politiche, Università di Perugia, A.A. 2014-15
Docente: Alessio Cornia
“Tecnologie di libertà” è una frase colta nel testo di Manuel Castells “Comunicazione e potere” e sono intese quale “base materiale e culturale dei movimenti nella loro battaglia contro la globalizzazione capitalista” e contro il conseguente allontanamento dei luoghi decisionali in sedi sempre più distanti dalle istanze democratiche.
Partendo da questa affermazione, al fine di verificarne la veridicità, la presente tesi ha voluto dapprima sviluppare un approccio teorico che consentisse di raffrontare il pensiero di alcuni tra i più importanti studiosi delle ripercussioni del digitale sulla nostra società e, successivamente, verificarne la rispondenza nei sconvolgimenti politici che hanno caratterizzato l’anno 2011, appena trascorso.
Cercando di non cadere nel determinismo, ci si è resi conto che molte delle teorie di autori quali Bauman, Castells, John Friedmann, Hardt e Negri, Latouche, Mezza, Rheingold, Sassen, ed altri, potevano concorrere alla definizione di un unico quadro teorico nel quale il digitale, ed in particolar modo il web 2.0, stia effettivamente contribuendo alla creazione di un “uomo nuovo”: oggi, come nel Rinascimento, non ci si accontenta più di salire sulle spalle dei giganti del XIX-XX secolo, ma si pretende di essere parti attive nei processi sociali, economici e politici che ci coinvolgono.
Al di là dello scontato effetto di “amplificazione dell’informazione” che internet indubbiamente possiede, si sono evidenziati tre cambiamenti che stanno caratterizzando le persone che stanno mettendo in discussione gli attuali assetti del potere e ad ogni cambiamento è stata associato un preciso metodo di fruizione sociale del digitale:
· Disintermediazione: Presa di coscienza dei fallimenti del secolo breve; Acquisizione di nuovo senso di responsabilità;
· User generated content: Analisi e costruzione condivisa di una alternativa; è la produzione di “nuovo senso”;
· Adhocracy: L’azione, la tendenza a formare gruppi spontanei in rete, su obiettivi anche minimi, ma che nel corso del 2011 ha assunto caratteristiche molto più politiche.
Anche utilizzando il parallelismo tra i movimenti del Social Forum del 2001 e quelli del 2011, si è provveduto a vedere se quanto proposto teoricamente si sia poi effettivamente verificato nelle proteste delle primavere arabe, degli indignados, di Occupy wall street. Per farlo sono stati utilizzati i commenti che giornalisti, scrittori e blogger hanno prodotto per stampa e rete.
La conclusione della tesi è che le dinamiche con le quali i protesters del 2011 sono scesi nelle piazze del mondo arabo e occidentale non sono rintracciabili nelle manifestazioni di protesta degli anni precedenti, eccezion fatta per il primo periodo del social forum 2011, quello caratterizzato dallo “Spirito di Genova”: l’orizzontalità delle decisioni prese sia al momento della nascita che nella gestione dei movimenti rimanda ai tre momenti sopra descritti.
Modelli di giornalismo e cultura convergente 13Paolo Costa
13a lezione, 22 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie
La terzietà sotto scacco
Commistione crescente fra economia, media e politica
Disintermediazione in Rete e negoziazione 2.0
L’indebolimento ontologico del giornalismo
Più informazione, meno conoscenza
La crisi delle rappresentazioni sociali condivise
Modelli di giornalismo e cultura convergente 11Paolo Costa
11a lezione, 16 marzo 2010:Il ruolo ideale del giornalismo
Il giornalismo in situazioni estreme
Shi Tao
Anna Politkovskaya
Il caso italiano
Le anomalie storiche
Le discontinuità degli anni 70
Le discontinuità più recenti
Le polemiche sulla libertà di stampa
Storia degli Uffici Stampa e della Comunicazione IstituzionaleDamiano Crognali
Storia della Comunicazione Istituzionale e come sono nati gli Uffici Stampa. Corso di Strumenti e delle Attività degli Uffici Stampa dell'Università La Sapienza di Roma
Storia degli Uffici Stampa e della Comunicazione IstituzionaleDamiano Crognali
Storia della Comunicazione Istituzionale e come sono nati gli Uffici Stampa. Corso di Strumenti e delle Attività degli Uffici Stampa dell'Università La Sapienza di Roma
Dalla preistoria ai media di massa - Storia Dei Media Digitali Lezione 1Lorenzo Cassulo
Corso di Storia dei Media Digitali - Lezione 1
Dalla Preistoria ai Media di Massa
Come cambia la cultura di una società con l'evoluzione dei media.
Istituto Europeo di Design - Corso di Media Design
Modelli di giornalismo e cultura convergente 09Paolo Costa
9a lezione, 11 marzo 2010:Il ruolo ideale del giornalismo. Giornalismo moderno e mass media. Mitologie del giornalismo: Deadline, All the President’s Men, Frost/Nixon, Good Night, and Good Luck, The People vs. Larry Flynt
Modelli di giornalismo e cultura convergente 15Paolo Costa
15a lezione, 25 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie
La dittatura dell’immagine
Scopofilia e inflazione visiva
Ipertrofia del vedere
Critica alla televisione: gli apocalittici
Quale televisione?
La guerra fra giornalismo e spettacolo
Il terrorismo come capolavoro mediatico
Modelli di giornalismo e cultura convergente 14Paolo Costa
14a lezione, 23 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie
Intensità del ciclo della notizie
Deadline accorciate e developing news
Verifica delle notizie sempre più difficile
Mixed media culture
Sensazionalismo e spettacolarizzazione
O.J. Simpson
Clinton-Lewinsky
Delitto di Cogne
Terremoto in Abruzzo
Politica pop
Libertà di espressione e diritti della persona nell’era digitale Federico Costantini
«Imparare a conoscere i propri diritti online – reputazione, immagine, riservatezza – per utilizzare al meglio – e senza rischi – i nuovi media»
Laboratorio conTemporaneo: percorsi tra arte e tecnologia per tutte le età
5 dicembre 2012 - Spazio ULTRA
Comunicazione di crisi:quali spazi di dialogo tra comunicatori e giornalisti?Pierluigi De Rosa
Le slide del mio intervento al seminario "COmunicazione di crisi: comunicatori e giornalisti a confronto", organizzato da ASER (Associazione Stampa Emilia-Romagna) e FERPI Emilia-ROmagna.Bologna, 10 giugno 2016
Similar to Giornalismo e ipertelevisione. Il caso italiano (2a Lezione) (20)
Making Sense of a Reading Community. Lesson at ASK Centre (Art, Science and Knowledge) at Bocconi University about the social reading community of TwLetteratura.
Improving groupwork and reading comprehension capabilities. Speech presented at the Training Week for Staff Capacity Building Perspectives and Modernization of Higher Education (Pavia, September 20-26, 2015)
Critica del selfie. Storia, fenomenologia, grammatica.Paolo Costa
Lezioni svolte per il corso di Comunicazione visiva ed editoria digitale, nell'ambito del Master di primo livello in Management dei prodotti e servizi della comunicazione (Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia)
Connessi e disinformati. La Rete fa bene o fa male all'informazione?Paolo Costa
Intervento per Iniziativa Laica Ingauna, 16 gennaio 2015:
Senza dubbio la tecnologia è una delle forze che contribuiscono in misura preponderante a determinare il modo in cui l’industria dell’informazione percepisce i fatti del mondo, realizza il proprio prodotto e distribuisce le notizie al pubblico, ma anche il modo in cui il pubblico decodifica le notizie stesse.
Dunque la tecnologia è una delle forze che contribuiscono a determinare il modo in cui l’opinione pubblica si informa.
Ma quanto la tecnologia è determinante? E come le cosiddette «nuove tecnologie» agiscono nel contesto odierno?
Per rispondere non basta comprendere le logiche delle nuove tecnologie. Non basta, cioè, un discorso meramente tecnologico. È necessario analizzare il rapporto fra la tecnologia e le altre forze – politiche, sociali, culturali – che agiscono nel medesimo contesto.
In sostanza: che cos’è la tecnologia?
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 15Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Narrazioni brevi? Sintesi, creatività, collaborazione
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 12Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Aggregazione, cura, sensemaking.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 11Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Live tweeting e giornalismo.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 09Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Calvino e il lettore in gioco.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 08Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. La scrittura vincolata o a restrizione.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 07Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Gestione di un account di Twitter e metriche per l'analisi.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 06Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Il Twitter Fiction Festival 2014: un po' di numeri.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 05Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Il Twitter Fiction Festival 2014.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 04Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Cultura del software, mash-up, remix.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 03Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Forme e funzioni dell'intertestualità.
Giornalismo e ipertelevisione. Il caso italiano (2a Lezione)
1. Giornalismo e ipertelevisione. Il caso italiano (Paolo Costa)
2a lezione, 22 febbraio 2011
Il giornalismo: modelli e mitologie
Insegnamento: Comunicazione Digitale e Multimediale A - a.a. 2010-2011
2. Agenda
• A che cosa serve il giornalismo
• I modelli di giornalismo, fra mito e realtà
• Crisi del giornalismo?
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 2
paolocosta.net
3. Informazione e libertà
• La nostra libertà è funzione dell’ambiente informativo di
cui disponiamo come individui e come società
• Il modo in cui informazione, conoscenza e cultura sono
scambiate ha un impatto enorme sulla nostra vita
– Condiziona la nostra capacità di giudicare il mondo e di
immaginare opzioni differenti
– Determina chi ha il potere di influire su tali opzioni
– Definisce il modo in cui la società compie le proprie scelte
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 3
paolocosta.net
4. Il giornalismo come “apparato”
• L’apparato è la somma di elementi discorsivi che
indirizzano e regolano il comportamento del soggetto,
attraverso i quali il soggetto stesso si costituisce e ha la
possibilità di esprimersi
• In questo senso il giornalismo è un apparato
– Uno spazio sociale (fatto di attori, riti e miti)
– Una forma di mediazione culturale (terzietà del giornalista,
funzione di gatekeeping)
– Il quarto potere (watchdogging)
– Fattore abilitante della sfera pubblica
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 4
paolocosta.net
5. Campo giornalistico e società industriale
• Il giornalismo moderno e la notizia nella sua accezione
comunemente intesa nascono nel momento in cui la
stampa diventa mezzo di comunicazione di massa, nel
corso dell’Ottocento
– Non c’è giornalismo senza l’avvento delle macchine per la
stampa metalliche, azionate a vapore, in grado di produrre un
numero significativo di copie identiche del giornale in una breve
unità di tempo.
– E non c’è giornalismo senza l’invenzione di un nuovo tipo di
contenuto – l’informazione di attualità, ovvero la notizia – che
comincia a essere consumato in modo significativo proprio nel
corso dell’Ottocento.
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 5
paolocosta.net
6. Mass media e news media
• L’espressione corrisponde all’italiano mezzi di
comunicazione di massa.
• Si parla anche di news media, per designare i mezzi di
comunicazione che hanno l’informazione (in inglese
news) come contenuto principale.
• Il prefisso mass è stato abbandonato negli anni Ottanta,
in base all’idea che i mezzi di comunicazione nell’epoca
contemporanea siano necessariamente “di massa”.
• Ma l’avvento di Internet ha reso di nuovo utile la
distinzione fra comunicazione di massa e comunicazione
interpersonale.
– Internet è al tempo stesso un mass e un personal medium.
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 6
paolocosta.net
7. I modelli di Siebert, Peterson e Schramm
• Fred S. Siebert, Theodore Peterson e Wilbur Schramm,
Four Theories of the Press: The Authoritarian,
Libertarian, Social Responsibility and Soviet Communist
Concepts of What the Press Should Be and Do (1956)
– La stampa riflette il sistema di controllo sociale sulla base del
quale sono impostate le relazioni fra gli individui e le istituzioni.
– Esistono pertanto differenze fondamentali per ciò che riguarda il
ruolo dei mezzi di comunicazione, a seconda del sistema in cui
questo ruolo è esercitato.
– È possibile identificare quattro modelli: autoritario, liberale, della
responsabilità sociale e comunista sovietico.
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 7
paolocosta.net
8. I tre modelli di Michael Schudson
• In The Public Journalism Movement and Its Problems
(1968) Shudson individua tre modelli
– Trustee model: i giornalisti hanno il compito di fornire quelle
notizie che, dal loro punto di vista, sono necessarie per mettere i
cittadini in condizione di deliberare, ossia per farne degli
informed decision-makers.
– Market model: i giornalisti tendono a rispondere alla domanda
del loro pubblico, qualunque essa sia.
– Advocacy model: assegna al giornalista un ruolo di parte, cioè la
difesa di un punto di vista specifico nella società.
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 8
paolocosta.net
9. Daniel Hallin e Paolo Mancini
• In Comparing Media Systems. Three Models of Media and
Politics (2004), identificando tre modelli di riferimento.
– Il modello liberale, prevalente nel Regno Unito, in Irlanda e negli
Stati Uniti, è caratterizzato dal dominio relativo dei meccanismi di
mercato e dei media commerciali.
– Il modello democratico corporativo, tipico dell’Europa settentrionale
e continentale, è segnato dalla coesistenza di differenti mezzi di
comunicazione – gli uni di natura commerciale, gli altri legati a
interessi politici e sociali organizzati – e dal ruolo attivo, anche se
limitato dalla legge, esercitato dallo stato.
– Il modello polarizzato pluralista, prevalente nei paesi del
Mediterraneo e dell’Europa del Sud, è associato a un’integrazione
più o meno evidente fra media e partiti politici, a uno sviluppo ridotto
dei media commerciali e a un ruolo significativo dello stato
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 9
paolocosta.net
10. Una crisi che viene da lontano
• La crisi dello spazio sociale del giornalismo è la crisi di
un modello ideologico – il modello libertario di Siebert,
Peterson e Schramm – più professato che praticato
• Il volto e la natura del giornalismo sono cambiati
progressivamente nel corso del ventesimo secolo, prima
dell’avvento di Internet
– Prima fase (1920-1950; dopo il 1970 in Italia): affermazione di un
modello industriale assoggettato a ricavi pubblicitari e audience.
– Seconda fase (1950 in USA, 1970-80 in Europa): avvento
dell’informazione televisiva di tipo commerciale.
– Terza fase (dopo il 1980): accelerazione dei cambiamenti, nel
quadro della globalizzazione.
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 10
paolocosta.net
11. Mito e realtà: due linee divergenti
Carl Bernstein e Bob
Woodward, 1974
Walter Lippman,
Public Opinion, 1922
Corte Suprema USA
su INS vs. AP, 1918
Joseph Pulitzer, The
College of Journalism, 1904
Primo emendamento
Cost. USA (1791)
1814 1927: 1982: 2010:
pressa piano- televisione Internet Post Web
cilindrica elettronica
INDUSTRALIZZAZIONE
DEL PROCESSO PRODUTTIVO
PROPERTIZATION
DELLA NOTIZIA
SPETTACOLARIZZAZIONE
DISINTERMEDIAZIONE,
NARROWING E CRISI DELLA
TERZIETÀ
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 11
paolocosta.net
12. Il modello proprietario dell’informazione
• Da oltre un secolo l’economia del mondo avanzato è
centrata sulla produzione dell’informazione e della
cultura
– Servizi finanziari, contabilità, software, scienze, notizie
– Film, musica
– Sistemi simbolici (marche, pubblicità)
• Nell’economia industriale dell’informazione numerosi
meccanismi basati sul diritto di proprietà sono applicati ai
contenuti di tale produzione
– Brevetti
– Proprietà intellettuale
– Marchi registrati
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 12
paolocosta.net
13. La sfida al modello proprietario
• L’avvento dell’economia dell’informazione interconnessa
(“networked information economy”) ha favorito un
modello alternativo a quello fondato sul diritto di
proprietà
– Creative Commons
– No copyright
– Copyleft
– Open source
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 13
paolocosta.net
14. La riduzione del pluralismo informativo
• Un processo di lunga durata che ha portato alla
concentrazione della proprietà dei media nelle mani di
pochi, grandi gruppi.
– La lievitazione dei costi di struttura e produzione determina la
sopravvivenza di pochi vincitori.
– I più adatti, in questo scenario competitivo, sono gli attori di
grandi dimensioni: grandi gruppi editoriali in grado di integrare la
propria offerta declinandola su più piattaforme (carta, tv, radio e
adesso Internet).
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 14
paolocosta.net
15. La concentrazione dei gruppi
• Il quadro nel settore televisivo …
– Dopo avere subito un rallentamento per alcuni anni, negli Stati
Uniti la concentrazione è tornata a essere manifesta: i maggiori
network raccolgono la metà della audience nel prime time.
– Non meno evidente è la concentrazione in Europa e in Italia (si
veda il rapporto Television Across Europe: Regulation, Policy,
and Independence dell’ Open Society Institute, 2005)
• … e in quello della carta stampata
– Una tendenza analoga è si registra in tutto il mondo.
– Nell’ambito dei quotidiani locali, in particolare, è sempre più
frequente la sopravvivenza di un’unica testata: a fronte di costi
strutturali crescenti il quotidiano locale deve fare i conti con le
dimensioni relativamente limitate del proprio mercato.
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 15
paolocosta.net
16. Informazione del potere e post giornalismo
• Secondo Furio Colombo la notizia è diventata l’oggetto
di una concertazione sempre più frequente tra fonte,
giornalista, poteri e pubblico
– “Interessi vasti e importanti si sono spostati verso i punti caldi
dell’editoria e i punti caldi dell’editoria si sono addossati al potere
economico”
– “In alcune parti del mondo (prima di tutto in Italia) vi è stata
un’aperta invasione di campo da parte di un’immensa ricchezza
direttamente nell’area delle notizie, con l’effetto di impastare
insieme un impero finanziario, un impero mediatico e uno
schieramento politico”
F. Colombo, Post giornalismo. Notizie sulla fine delle notizie (Roma, 2007, pp. 12 e 20)
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 16
paolocosta.net
17. Disintermediazione e negoziazione 2.0
• Internet permette al pubblico di connettersi direttamente
alle fonti e di esercitare il ruolo di testimone, fonte di
informazione e gatekeeper
– Fonti, giornalisti e pubblico partecipano al processo di
ricostruzione di senso tradizionalmente formalizzato nelle routine
giornalistiche
– Da un’interazione di tipo lineare tra fonte, giornalista e pubblico,
nella quale la funzione di gatekeeping è svolta dal giornalista, si
passa a un’interazione di tipo circolare o – per meglio dire – “a
maglia”: ognuno dei tre attori svolge, almeno parzialmente, i
compiti di solito svolti dagli altri
– Il modello è quello delle reti di tipo mesh
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 17
paolocosta.net
18. Più informazione, meno conoscenza
• Oggi l’informazione è dappertutto, ma è giudicata
sempre meno affidabile
– Fatichiamo a seguire il ritmo frenetico con il quale le notizie si
accumulano e quindi a smaltire il sovraccarico informativo
– Il prodotto giornalistico perde agli occhi del pubblico i connotati
di completezza, accuratezza, affidabilità e autorevolezza
– Il giudizio sulla qualità dei mezzi di informazione da parte del
pubblico è costantemente peggiorato: nel 2009 solo il 29% degli
americani riteneva che i media informassero in modo accurato,
mentre il 63% pensava il contrario (Pew Research Center)
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 18
paolocosta.net
19. Un nuovo ecosistema della notizia?
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 19
paolocosta.net
20. Sicurezza ontologica e memoria collettiva
• Diventa sempre più difficile, per il giornalista, contribuire
alla produzione di sicurezza ontologica
– Oggi il prodotto giornalistico fatica a generare significati condivisi
– Nel consegue una perdita di memoria comune
– I nuovi media “ampliano a dismisura le memorie comuni, ma non
è assolutamente detto che ciò provochi un contemporaneo
ampliarsi della memoria collettiva, intesa come il risultato delle
rappresentazioni sociali scaturite da un’intensa negoziazione fra
individui per elaborare, definire e condividere informazioni
riguardanti il passato” (Carlo Sorrentino)
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 20
paolocosta.net
21. Deadline e ciclo della notizia
• La deadline è il termine ultimo entro il quale la notizia
deve essere consegnata dal redattore in tipografia
• Da tempo assistiamo a un accorciamento del ciclo della
notizia (news cycle)
– Ha frequenza giornaliera, settimanale o mensile, a seconda della
periodicità della testata
– L’avvento del giornalismo televisivo, con la possibilità di
trasmettere più edizioni nell’arco della medesima giornata, ha
accorciato l’intervallo fra le deadline
– Con i canali televisivi all news, di cui CNN è stata capostipite nel
1980, il concetto di deadline ha cominciato a essere messo in
discussione
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 21
paolocosta.net
22. Logica delle developing news
• Virtuale convergenza fra il momento in cui i fatti
accadono, quello in cui le notizie si confezionano e
quello in cui il pubblico si informa
• Questa tendenza si è accentuata con l’avvento del Web:
i nuovi media estremizzano la logica di flusso
– Cambia il rapporto del giornalista con il tempo
– L’intensità del news cycle mette in crisi la capacità di controllo
del giornalista: è sempre più difficile sottoporre a verifica voci e
dicerie
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 22
paolocosta.net
23. L’avvento della mixed media culture
• Un nuovo tipo di cultura dei media, sempre più orientata
verso il sensazionalismo e lo spettacolare
• I giornalisti appaiono come bestie frenetiche, che
rimestano nel pettegolezzo e nella notizia incontrollata
con la scusa del lavoro investigativo
• Un fenomeno in atto da quasi vent’anni, manifestandosi
all’inizio negli Stati Uniti
– La vicenda O.J. Simpson (1994)
– Lo scandalo Clinton-Lewinsky (1998)
• Oggi il giornalismo italiano dimostra di essersi adattato
pienamente agli standard della mixed media culture
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 23
paolocosta.net
24. La vicenda O.J. Simpson
• Oriental James Simpson fu accusato, processato e
assolto per l’omicidio della ex moglie Nicole Brown e
dell’amico Ronald Goldman
• I mezzi di informazione americani seguirono la vicenda
in modo ossessivo e voyeuristico
• Famosa la folle corsa di O.J. sulle autostrade di Los
Angeles, il 17 giugno 1994, durante il tentativo di arresto
da parte della polizia: la sua fuga fu ripresa in diretta TV
e seguita da almeno 100 milioni di telespettatori
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 24
paolocosta.net
25. “All Monica, all the same”
• La relazione fra il presidente USA e la stagista fu resa
nota attraverso due lanci successivi sul sito Drudge
Report, la sera del 17 gennaio 1998
• Newsweek aveva deciso di rinunciare alla pubblicazione
dello scoop per un misto di prudenza e responsabilità
• La linea di Drudge Report costrinse tutti i media ad
abbassare i propri standard per inseguire la notizia
• Il canale TV via cavo MSNBC riuscì a migliorare i propri
indici di ascolto del 131% nel giro di 24 ore
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 25
paolocosta.net
26. Hard e soft news (o quasi-news)
Argomenti Stile Punto di vista
Hard news Complessi, Conciso e fattuale Oggettivo
tempestivi (“timely”)
Soft news Semplici, non Spettacolare Soggettivo
tempestivi (“not (leggero o
timely”) drammatico)
Pablo J. Boczkowski, Rethinking Hard and Soft News Production: From Common Ground to Divergent
Paths (2009)
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 26
paolocosta.net
28. Tabloidizzazione dei media e politica
• Diminuzione delle hard news e aumento delle soft news
• Avvento dell’infotainment
• Impatto sulla politica: cambiano i processi di
costruzione del discorso pubblico
• Deterioramento degli standard giornalistici od
opportunità per una nuova cittadinanza?
Howard Kurtz, Media Circus: The Trouble with America's Newspapers (1994)
Kees Brants, Who’s Afraid of Infotainment? (1998)
Matthew A. Baum, Soft News and Political Knowledge: Evidence of Absence or Absence of Evidence?
(2003)
Matthew A. Baum, Soft News Goes to War: Public Opinion and American Foreign Policy in the New
Media Age (2005)
Matthew A. Baum e Angela S. Jamison, The Oprah Effect: How Soft News Helps Inattentive Citizens
Vote Consistently (2006): http://ajamison.bol.ucla.edu/Oprah-Effect-2006.pdf
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 28
paolocosta.net
29. Il ruolo dell’informazione politica
• Le soft news rispondono effettivamente a una domanda
del mercato?
• L’infotainment riesce a trasmettere conoscenze
“sostantive” della politica e quindi a mettere il cittadino
nella condizione di formarsi un’opinione consapevole e a
scegliere fra le varie opzioni sul campo?
Thomas E. Patterson, Doing Well and Doing Good: How Soft News and Critical Journalism Are
Shrinking the News Audience and Weakening Democracy – And What News Outlets Can Do About
It, (2000)
Michael X. Delli Carpini e Bruce A. Williams, Let Us Infotain You: Politics in the New Media Age
(2001)
CIM | Comunicazione Digitale e Multimediale A
21/02/2011 29
paolocosta.net