Storia degli Uffici Stampa e della Comunicazione IstituzionaleDamiano Crognali
Storia della Comunicazione Istituzionale e come sono nati gli Uffici Stampa. Corso di Strumenti e delle Attività degli Uffici Stampa dell'Università La Sapienza di Roma
Storia degli Uffici Stampa e della Comunicazione IstituzionaleDamiano Crognali
Storia della Comunicazione Istituzionale e come sono nati gli Uffici Stampa. Corso di Strumenti e delle Attività degli Uffici Stampa dell'Università La Sapienza di Roma
Modelli di giornalismo e cultura convergente 12Paolo Costa
12a lezione, 18 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie
Il determinismo tecnologico
L’ideologia della rete
Le minacce al pluralismo informativo
Concentrazione dei gruppi editoriali
Precarizzazione del ruolo
Dalla preistoria ai media di massa - Storia Dei Media Digitali Lezione 1Lorenzo Cassulo
Corso di Storia dei Media Digitali - Lezione 1
Dalla Preistoria ai Media di Massa
Come cambia la cultura di una società con l'evoluzione dei media.
Istituto Europeo di Design - Corso di Media Design
Modelli di giornalismo e cultura convergente 09Paolo Costa
9a lezione, 11 marzo 2010:Il ruolo ideale del giornalismo. Giornalismo moderno e mass media. Mitologie del giornalismo: Deadline, All the President’s Men, Frost/Nixon, Good Night, and Good Luck, The People vs. Larry Flynt
Libertà di espressione e diritti della persona nell’era digitale Federico Costantini
«Imparare a conoscere i propri diritti online – reputazione, immagine, riservatezza – per utilizzare al meglio – e senza rischi – i nuovi media»
Laboratorio conTemporaneo: percorsi tra arte e tecnologia per tutte le età
5 dicembre 2012 - Spazio ULTRA
La sfera pubblica online: nuovi processi, nuovi attori e nuovi spazi per la partecipazione al dibattito pubblico sulla cosa pubblica
Docente: Alessio Cornia
Corso di Teorie e Tecniche dei Nuovi Media
Università di Perugia
Storia degli Uffici Stampa e della Comunicazione IstituzionaleDamiano Crognali
Storia della Comunicazione Istituzionale e come sono nati gli Uffici Stampa. Corso di Strumenti e delle Attività degli Uffici Stampa dell'Università La Sapienza di Roma
Storia degli Uffici Stampa e della Comunicazione IstituzionaleDamiano Crognali
Storia della Comunicazione Istituzionale e come sono nati gli Uffici Stampa. Corso di Strumenti e delle Attività degli Uffici Stampa dell'Università La Sapienza di Roma
Modelli di giornalismo e cultura convergente 12Paolo Costa
12a lezione, 18 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie
Il determinismo tecnologico
L’ideologia della rete
Le minacce al pluralismo informativo
Concentrazione dei gruppi editoriali
Precarizzazione del ruolo
Dalla preistoria ai media di massa - Storia Dei Media Digitali Lezione 1Lorenzo Cassulo
Corso di Storia dei Media Digitali - Lezione 1
Dalla Preistoria ai Media di Massa
Come cambia la cultura di una società con l'evoluzione dei media.
Istituto Europeo di Design - Corso di Media Design
Modelli di giornalismo e cultura convergente 09Paolo Costa
9a lezione, 11 marzo 2010:Il ruolo ideale del giornalismo. Giornalismo moderno e mass media. Mitologie del giornalismo: Deadline, All the President’s Men, Frost/Nixon, Good Night, and Good Luck, The People vs. Larry Flynt
Libertà di espressione e diritti della persona nell’era digitale Federico Costantini
«Imparare a conoscere i propri diritti online – reputazione, immagine, riservatezza – per utilizzare al meglio – e senza rischi – i nuovi media»
Laboratorio conTemporaneo: percorsi tra arte e tecnologia per tutte le età
5 dicembre 2012 - Spazio ULTRA
La sfera pubblica online: nuovi processi, nuovi attori e nuovi spazi per la partecipazione al dibattito pubblico sulla cosa pubblica
Docente: Alessio Cornia
Corso di Teorie e Tecniche dei Nuovi Media
Università di Perugia
Modelli di giornalismo e cultura convergente 13Paolo Costa
13a lezione, 22 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie
La terzietà sotto scacco
Commistione crescente fra economia, media e politica
Disintermediazione in Rete e negoziazione 2.0
L’indebolimento ontologico del giornalismo
Più informazione, meno conoscenza
La crisi delle rappresentazioni sociali condivise
Modelli di giornalismo e cultura convergente 15Paolo Costa
15a lezione, 25 marzo 2010:Vincoli, condizionamenti e tecnologie
La dittatura dell’immagine
Scopofilia e inflazione visiva
Ipertrofia del vedere
Critica alla televisione: gli apocalittici
Quale televisione?
La guerra fra giornalismo e spettacolo
Il terrorismo come capolavoro mediatico
Making Sense of a Reading Community. Lesson at ASK Centre (Art, Science and Knowledge) at Bocconi University about the social reading community of TwLetteratura.
Improving groupwork and reading comprehension capabilities. Speech presented at the Training Week for Staff Capacity Building Perspectives and Modernization of Higher Education (Pavia, September 20-26, 2015)
Critica del selfie. Storia, fenomenologia, grammatica.Paolo Costa
Lezioni svolte per il corso di Comunicazione visiva ed editoria digitale, nell'ambito del Master di primo livello in Management dei prodotti e servizi della comunicazione (Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia)
Connessi e disinformati. La Rete fa bene o fa male all'informazione?Paolo Costa
Intervento per Iniziativa Laica Ingauna, 16 gennaio 2015:
Senza dubbio la tecnologia è una delle forze che contribuiscono in misura preponderante a determinare il modo in cui l’industria dell’informazione percepisce i fatti del mondo, realizza il proprio prodotto e distribuisce le notizie al pubblico, ma anche il modo in cui il pubblico decodifica le notizie stesse.
Dunque la tecnologia è una delle forze che contribuiscono a determinare il modo in cui l’opinione pubblica si informa.
Ma quanto la tecnologia è determinante? E come le cosiddette «nuove tecnologie» agiscono nel contesto odierno?
Per rispondere non basta comprendere le logiche delle nuove tecnologie. Non basta, cioè, un discorso meramente tecnologico. È necessario analizzare il rapporto fra la tecnologia e le altre forze – politiche, sociali, culturali – che agiscono nel medesimo contesto.
In sostanza: che cos’è la tecnologia?
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 15Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Narrazioni brevi? Sintesi, creatività, collaborazione
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 12Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Aggregazione, cura, sensemaking.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 11Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Live tweeting e giornalismo.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 09Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Calvino e il lettore in gioco.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 08Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. La scrittura vincolata o a restrizione.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 07Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Gestione di un account di Twitter e metriche per l'analisi.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 06Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Il Twitter Fiction Festival 2014: un po' di numeri.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 05Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Il Twitter Fiction Festival 2014.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 04Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Cultura del software, mash-up, remix.
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 03Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Forme e funzioni dell'intertestualità.
3. Fatto, notizia, informazione
• Il fatto è l’accadimento, ciò che si verifica nel mondo
• La notizia è il prodotto del lavoro giornalistico, cioè
l’informazione su di un fatto o un avvenimento data
dal giornalista
• L’informazione è il contenuto della comunicazione,
ma anche l’azione di comunicare una notizia
6. Non si è liberi, se non si è informati
• La nostra libertà è funzione dell’ecosistema
dell’informazione (attori, regole, strumenti) di cui
disponiamo come individui e come società
• Il modo in cui informazione, conoscenza e cultura
sono scambiate ha un impatto sulla nostra vita
– Condiziona la nostra capacità di giudicare il mondo e di
immaginare opzioni differenti
– Determina chi ha il potere di influire su tali opzioni
– Definisce il modo in cui la società compie le proprie scelte
8. Il giornalismo come “apparato”
• L’apparato è la somma di elementi discorsivi che
indirizzano e regolano il comportamento del
soggetto, attraverso i quali il soggetto stesso si
costituisce e ha la possibilità di esprimersi
• In questo senso il giornalismo è un apparato
– Spazio sociale, fatto di attori, riti e miti
– Mediazione culturale: terzietà, gatekeeping
– Quarto potere e watchdogging
– Fattore abilitante della sfera pubblica
9. Gatekeeping (*)
• Processo attraverso il quale le idee e le informazioni
sono filtrate dal giornalista per essere rese pubbliche
• Tale processo, che è parte del più generale processo
produttivo tipico del mezzo di informazione, porta il
giornalista a scartare la maggior parte dei fatti di cui
viene a conoscenza, trasformando in notizie solo una
minima parte di essi
( *) Pamela J. Shoemaker, Gatekeeping (1991)
10. Agenda setting / Agenda building (*)
• Attraverso la selezione e la proposizione quotidiana
di notizie, i mezzi di comunicazione focalizzano la
nostra attenzione e influenzano la nostra percezione
dei temi più importanti
• Oggi prevale l’idea che il processo di influenzamento
non sia lineare (dai media all’opinione pubblica) ma
sia caratterizzato da un sistema di rapporti circolari
fra diversi attori – pubblico, media, politica – i quali si
influenzano in modo reciproco
(*)
Maxwell McCombs e Donald Shaw, The Agenda-Setting Function of Mass Media (1972)
Maxwell McCombs, Setting the agenda: the mass media and public opinion (2004)
11. Framing (*)
• È lo schema – basato su pregiudizi e stereotipi –
attraverso il quale gli individui interpretano gli eventi
di cui sono testimoni
• Attraverso il framing i mezzi di comunicazione
favoriscono determinate interpretazioni del mondo
da parte del pubblico e ne scoraggiano altre
• Già Lippmann parlava di rappresentazione mediata e
parzializzazioni della realtà (pseudo-environments)
(*)
Robert Entman, Framing: Toward a Clarification of a Fractured Paradigm (1993)
Walter Lippmann, Public Opinion (1922)
13. Giornalismo e società industriale
• Il giornalismo moderno e la notizia nascono nel
momento in cui la stampa diventa mezzo di
comunicazione di massa, nel corso dell’Ottocento
– Non c’è giornalismo senza l’avvento delle macchine per la
stampa metalliche, azionate a vapore, in grado di produrre
un numero significativo di copie identiche del giornale in
una breve unità di tempo
– E non c’è giornalismo senza l’invenzione di un nuovo tipo
di contenuto – l’informazione di attualità, ovvero la notizia
– che comincia a essere consumato in modo significativo
proprio nel corso dell’Ottocento
14. Mass media / Personal media
• L’espressione mass media corrisponde all’italiano
mezzi di comunicazione di massa
• Si parla anche di news media, per designare i mezzi
di comunicazione che hanno l’informazione – in
inglese, news – come contenuto principale
• Il prefisso mass è stato abbandonato negli anni
Ottanta, in base all’idea che i mezzi di comunicazione
siano necessariamente “di massa”
• La Rete ha reso di nuovo utile la distinzione: Internet
è, al tempo stesso, un mass e un personal medium
16. Siebert, Peterson e Schramm (*)
• La stampa riflette il sistema di controllo sociale in
base al quale sono impostate le relazioni fra individui
e istituzioni
• Esistono pertanto differenze fondamentali per ciò
che riguarda il ruolo dei mezzi di comunicazione, a
seconda del sistema in cui questo ruolo è esercitato
• È possibile identificare quattro modelli: autoritario,
liberale, della responsabilità sociale e comunista
sovietico
(*)
Fred S. Siebert, Theodore Peterson e Wilbur Schramm, Four Theories of the Press: The
Authoritarian, Libertarian, Social Responsibility and Soviet Communist Concepts of What the Press
Should Be and Do (1956)
17. Schudson (*)
• Trustee model: i giornalisti hanno il compito di
fornire le notizie che, dal loro punto di vista, servono
a mettere i cittadini in condizione di deliberare, ossia
per farne degli informed decision-makers
• Market model: i giornalisti tendono a rispondere alla
domanda del loro pubblico, qualunque essa sia
• Advocacy model: assegna al giornalista un ruolo di
parte, cioè la difesa di un punto di vista specifico
nella società
(*) Michael Schudson, The Public Journalism Movement and Its Problems (1968)
18. Hallin e Mancini (*)
• Modello liberale (UK, Irlanda e USA): dominio dei
meccanismi di mercato e dei media commerciali
• Modello democratico corporativo (Nord e Centro
Europa): coesistenza di differenti mezzi – gli uni di
natura commerciale, gli altri legati a interessi
organizzati – e ruolo attivo, anche se limitato dalla
legge, esercitato dallo stato
• Modello polarizzato pluralista (Sud Europa):
integrazione fra media e politica, sviluppo ridotto dei
media commerciali e ruolo significativo dello stato
(*) Daniel Hallin e Paolo Mancini, Comparing Media Systems. Three Models of Media and Politics (2004)
20. La crisi di uno spazio sociale
• Il volto e la natura del giornalismo sono cambiati
progressivamente nel corso del ventesimo secolo,
prima dell’avvento di Internet
– Prima fase (1920-1950; dopo il 1970 in Italia):
affermazione di un modello industriale assoggettato a
ricavi pubblicitari e audience
– Seconda fase (1950 in USA, 1970-80 in Europa): avvento
dell’informazione televisiva di tipo commerciale
– Terza fase (dopo il 1980): accelerazione dei cambiamenti,
nel quadro della globalizzazione
21. Mito e realtà, linee divergenti
Carl Bernstein e Bob
Woodward, 1974
Walter Lippman,
Public Opinion, 1922
Corte Suprema USA
su INS vs. AP, 1918
Joseph Pulitzer, The College of
Journalism, 1904
Primo emendamento
Cost. USA (1791)
1814 1927: 1982: 2010:
pressa piano- televisione Internet Post Web
cilindrica elettronica
INDUSTRALIZZAZIONE
DEL PROCESSO PRODUTTIVO
PROPERTIZATION
DELLA NOTIZIA
SPETTACOLARIZZAZIONE
DISINTERMEDIAZIONE, NARROWING E
CRISI DELLA TERZIETÀ
22. La proprietà dell’informazione
• L’economia del mondo avanzato è centrata sulla
produzione dell’informazione e della cultura
– Servizi finanziari, contabilità, software, scienze, notizie
– Film, musica
– Sistemi simbolici (marche, pubblicità)
• Nell’economia industriale dell’informazione
numerosi meccanismi basati sul diritto di proprietà
sono applicati ai contenuti
– Brevetti
– Proprietà intellettuale
– Marchi registrati
23. La sfida al modello proprietario
• L’avvento dell’economia dell’informazione
interconnessa (“networked information economy”)
ha favorito un modello alternativo a quello fondato
sul diritto di proprietà
– Creative Commons
– No copyright
– Copyleft
– Open source
24. Uno scontro sempre più aspro
• Il ricorso di RTI /c Google – YouTube, accolto dal
Tribunale civile di Roma (15 dic. 2009)
• La delibera dell’Agcom sul diritto d'autore (15 set.
2011), poi sospesa
• Lo Stop Online Piracy Act (SOPA), il Protect IP Act
(PIPA) e lo sciopero della Rete (17 gen. 2012)
• Il sequestro del sito di file hosting Megaupload.com e
l’arresto di Kim Schmitz (19 gen. 2012)
• L’emendamento Fava – bocciato – alla legge
Comunitaria (1 feb. 2012)
25. Riduzione del pluralismo informativo
• La lievitazione dei costi di struttura e produzione
determina la sopravvivenza di pochi vincitori
• I più adatti, in questo scenario competitivo, sono gli
attori di grandi dimensioni: grandi gruppi editoriali in
grado di integrare la propria offerta declinandola su
più piattaforme (carta, tv, radio e adesso Internet)
26. Crisi della terzietà (*)
• “Interessi vasti e importanti si sono spostati verso i
punti caldi dell’editoria e i punti caldi dell’editoria si
sono addossati al potere economico”
• “In alcune parti del mondo (prima di tutto in Italia) vi
è stata un’aperta invasione di campo da parte di
un’immensa ricchezza direttamente nell’area delle
notizie, con l’effetto di impastare insieme un impero
finanziario, un impero mediatico e uno schieramento
politico”
( *) Furio Colombo, Post giornalismo. Notizie sulla fine delle notizie (Roma, 2007, pp. 12 e 20)
27. Internet e negoziazione 2.0
• Fonti, giornalisti e pubblico partecipano al processo
di ricostruzione di senso tradizionalmente
formalizzato nelle routine giornalistiche
• Da un’interazione di tipo lineare tra fonte, giornalista
e pubblico, nella quale la funzione di gatekeeping è
svolta dal giornalista, si passa a un’interazione di tipo
circolare o – per meglio dire – a maglia: ognuno dei
tre attori svolge, almeno parzialmente, i compiti di
solito svolti dagli altri
29. Più informazione, meno conoscenza
• Fatichiamo a seguire il ritmo con cui le notizie si
accumulano e a smaltire il sovraccarico informativo
• Il prodotto giornalistico perde agli occhi del pubblico
i connotati di completezza, accuratezza, affidabilità e
autorevolezza
• Il giudizio sulla qualità dei mezzi di informazione è
costantemente peggiorato: nel 2009 solo il 29% degli
americani riteneva che i media informassero in modo
accurato (*)
( *) Fonte: Pew Research Center
30. Sicurezza ontologica
• Oggi il prodotto giornalistico fatica a generare
significati condivisi e memoria collettiva
• I nuovi media “ampliano a dismisura le memorie
comuni, ma non è assolutamente detto che ciò
provochi un contemporaneo ampliarsi della memoria
collettiva, intesa come il risultato delle
rappresentazioni sociali scaturite da un’intensa
negoziazione fra individui per elaborare, definire e
condividere informazioni riguardanti il passato” (*)
( *) Carlo Sorrentino, La fine della deadline e i nuovi formati giornalistici tra fiducia e memoria (2008)
31. Deadline e ciclo della notizia
• Il ciclo della notizia ha frequenza diversa, a seconda
della periodicità della testata
• L’avvento del giornalismo televisivo, con la possibilità
di trasmettere più edizioni nell’arco della medesima
giornata, ha accorciato l’intervallo fra le deadline
(termine ultimo entro il quale la notizia deve essere
consegnata dal redattore)
• Con i canali televisivi all news, di cui CNN è stata
capostipite nel 1980, il concetto di deadline ha
cominciato a essere messo in discussione
32. Developing news
• Virtuale convergenza fra il momento in cui i fatti
accadono, quello in cui le notizie si confezionano e
quello in cui il pubblico si informa
• La tendenza si è accentuata con l’avvento del Web: i
nuovi media estremizzano la logica di flusso
• L’intensità del news cycle mette in crisi la capacità di
controllo del giornalista: è sempre più difficile
sottoporre a verifica voci e dicerie
33. Mixed media culture
• Un nuovo tipo di cultura dei media, sempre più
orientata verso il sensazionalismo e lo spettacolare
• I giornalisti appaiono come bestie frenetiche, che
rimestano nel pettegolezzo e nella notizia
incontrollata con la scusa del lavoro investigativo
• Un fenomeno in atto da quasi vent’anni,
manifestandosi all’inizio negli Stati Uniti
• il giornalismo italiano dimostra di essersi adattato
pienamente agli standard della mixed media culture
34. Il caso di O.J. Simpson
• Oriental James Simpson fu accusato, processato e
assolto per l’omicidio della ex moglie Nicole Brown e
dell’amico Ronald Goldman
• I mezzi di informazione americani seguirono la
vicenda in modo ossessivo e voyeuristico
• Famosa la folle corsa di O.J. sulle autostrade di Los
Angeles, il 17 giugno 1994, durante il tentativo di
arresto da parte della polizia: la sua fuga fu ripresa in
diretta TV e seguita da almeno 100 milioni di
telespettatori
35. Il caso di Monica Lewinsky
• La relazione fra il presidente USA Bill Clinton e la
stagista fu resa nota attraverso due lanci successivi
sul sito Drudge Report, la sera del 17 gennaio 1998
• Il settimanale Newsweek aveva rinunciato alla
pubblicazione dello scoop per un misto di prudenza e
responsabilità
• La linea di Drudge Report costrinse tutti i media ad
abbassare i propri standard per inseguire la notizia
• Il canale TV via cavo MSNBC riuscì a migliorare i
propri indici di ascolto del 131% nel giro di 24 ore
36. Hard news / Soft news (*)
Argomenti Stile Punto di vista
Complessi, tempestivi
Hard Conciso e fattuale Oggettivo
(“timely”)
Semplici, non tempestivi Spettacolare (leggero o
Soft Soggettivo
(“not timely”) drammatico)
( *)
Pablo J. Boczkowski, Rethinking Hard and Soft News Production: From Common Ground to
Divergent Paths (2009)
41. Tabloidizzazione
• Aumento delle soft news a scapito delle hard news
• Avvento dell’infotainment
• Impatto sulla politica: cambiano i processi di
costruzione del discorso pubblico
• Deterioramento degli standard giornalistici od
opportunità per una nuova cittadinanza?
Howard Kurtz, Media Circus: The Trouble with America's Newspapers (1994)
Kees Brants, Who’s Afraid of Infotainment? (1998)
Matthew A. Baum, Soft News and Political Knowledge: Evidence of Absence or Absence of Evidence? (2003)
Matthew A. Baum, Soft News Goes to War: Public Opinion and American Foreign Policy in the New Media Age
(2005)
Matthew A. Baum e Angela S. Jamison, The Oprah Effect: How Soft News Helps Inattentive Citizens Vote
Consistently (2006): http://ajamison.bol.ucla.edu/Oprah-Effect-2006.pdf
42. Il delitto di Perugia
L’attenzione dei media non si concentra sul fatto
in sé, ma sulla figura di Amanda Knox e sugli aspetti
più pruriginosi del rapporto con Raffaele Sollecito.
43. L’omicidio di Sarah Scazzi
Da caso di cronaca nera a soap opera: le torbide
relazioni all’interno di una famiglia insana, in cui
tutti sembrano governati dalla smania di esibirsi.
44. “ Il giornalismo ha
risolto il problema del
mappare la sempre
maggiore complessità
del nostro mondo,
semplicemente
dividendolo in buoni e
cattivi. Tanto a noi,
invece di capire qualcosa
in più della realtà, basta
sentirci dalla parte
giusta.
”
45. L’informazione politica
• Le soft news rispondono effettivamente a una
domanda del mercato?
• L’infotainment riesce a trasmettere conoscenze
“sostantive” della politica e quindi a mettere il
cittadino nella condizione di formarsi un’opinione
consapevole e a scegliere fra le varie opzioni sul
campo?
Thomas E. Patterson, Doing Well and Doing Good: How Soft News and Critical Journalism Are Shrinking the
News Audience and Weakening Democracy – And What News Outlets Can Do About It, (2000)
Michael X. Delli Carpini e Bruce A. Williams, Let Us Infotain You: Politics in the New Media Age (2001)