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Università di Pavia
  Comunicazione
      Innovazione
   Multimedialità     Giornalismo e ipertelevisione
Anno Accademico
        2011-2012     Paolo Costa
2a lezione
INFORMAZIONE, OPINIONE PUBBLICA
E TELEVISIONE
Fatto, notizia, informazione
• Il fatto è l’accadimento, ciò che si verifica nel mondo
• La notizia è il prodotto del lavoro giornalistico, cioè
  l’informazione su di un fatto o un avvenimento data
  dal giornalista
• L’informazione è il contenuto della comunicazione,
  ma anche l’azione di comunicare una notizia
A che cosa serve l’informazione?
Conoscere
 “
per deliberare.
                   ”
         Luigi Einaudi
Non si è liberi, se non si è informati
• La nostra libertà è funzione dell’ecosistema
  dell’informazione (attori, regole, strumenti) di cui
  disponiamo come individui e come società
• Il modo in cui informazione, conoscenza e cultura
  sono scambiate ha un impatto sulla nostra vita
   – Condiziona la nostra capacità di giudicare il mondo e di
     immaginare opzioni differenti
   – Determina chi ha il potere di influire su tali opzioni
   – Definisce il modo in cui la società compie le proprie scelte
Che cos’è il giornalismo?
Il giornalismo come “apparato”
• L’apparato è la somma di elementi discorsivi che
  indirizzano e regolano il comportamento del
  soggetto, attraverso i quali il soggetto stesso si
  costituisce e ha la possibilità di esprimersi
• In questo senso il giornalismo è un apparato
   –   Spazio sociale, fatto di attori, riti e miti
   –   Mediazione culturale: terzietà, gatekeeping
   –   Quarto potere e watchdogging
   –   Fattore abilitante della sfera pubblica
Gatekeeping                           (*)


• Processo attraverso il quale le idee e le informazioni
  sono filtrate dal giornalista per essere rese pubbliche
• Tale processo, che è parte del più generale processo
  produttivo tipico del mezzo di informazione, porta il
  giornalista a scartare la maggior parte dei fatti di cui
  viene a conoscenza, trasformando in notizie solo una
  minima parte di essi


 ( *)   Pamela J. Shoemaker, Gatekeeping (1991)
Agenda setting / Agenda building                                                       (*)


• Attraverso la selezione e la proposizione quotidiana
  di notizie, i mezzi di comunicazione focalizzano la
  nostra attenzione e influenzano la nostra percezione
  dei temi più importanti
• Oggi prevale l’idea che il processo di influenzamento
  non sia lineare (dai media all’opinione pubblica) ma
  sia caratterizzato da un sistema di rapporti circolari
  fra diversi attori – pubblico, media, politica – i quali si
  influenzano in modo reciproco
   (*)
     Maxwell McCombs e Donald Shaw, The Agenda-Setting Function of Mass Media (1972)
   Maxwell McCombs, Setting the agenda: the mass media and public opinion (2004)
Framing              (*)


• È lo schema – basato su pregiudizi e stereotipi –
  attraverso il quale gli individui interpretano gli eventi
  di cui sono testimoni
• Attraverso il framing i mezzi di comunicazione
  favoriscono determinate interpretazioni del mondo
  da parte del pubblico e ne scoraggiano altre
• Già Lippmann parlava di rappresentazione mediata e
  parzializzazioni della realtà (pseudo-environments)

   (*)
     Robert Entman, Framing: Toward a Clarification of a Fractured Paradigm (1993)
   Walter Lippmann, Public Opinion (1922)
Il giornalismo è sempre esistito?
Giornalismo e società industriale
• Il giornalismo moderno e la notizia nascono nel
  momento in cui la stampa diventa mezzo di
  comunicazione di massa, nel corso dell’Ottocento
   – Non c’è giornalismo senza l’avvento delle macchine per la
     stampa metalliche, azionate a vapore, in grado di produrre
     un numero significativo di copie identiche del giornale in
     una breve unità di tempo
   – E non c’è giornalismo senza l’invenzione di un nuovo tipo
     di contenuto – l’informazione di attualità, ovvero la notizia
     – che comincia a essere consumato in modo significativo
     proprio nel corso dell’Ottocento
Mass media / Personal media
• L’espressione mass media corrisponde all’italiano
  mezzi di comunicazione di massa
• Si parla anche di news media, per designare i mezzi
  di comunicazione che hanno l’informazione – in
  inglese, news – come contenuto principale
• Il prefisso mass è stato abbandonato negli anni
  Ottanta, in base all’idea che i mezzi di comunicazione
  siano necessariamente “di massa”
• La Rete ha reso di nuovo utile la distinzione: Internet
  è, al tempo stesso, un mass e un personal medium
Il giornalismo è uguale ovunque?
Siebert, Peterson e Schramm                                                         (*)


• La stampa riflette il sistema di controllo sociale in
  base al quale sono impostate le relazioni fra individui
  e istituzioni
• Esistono pertanto differenze fondamentali per ciò
  che riguarda il ruolo dei mezzi di comunicazione, a
  seconda del sistema in cui questo ruolo è esercitato
• È possibile identificare quattro modelli: autoritario,
  liberale, della responsabilità sociale e comunista
  sovietico
   (*)
     Fred S. Siebert, Theodore Peterson e Wilbur Schramm, Four Theories of the Press: The
   Authoritarian, Libertarian, Social Responsibility and Soviet Communist Concepts of What the Press
   Should Be and Do (1956)
Schudson                     (*)


• Trustee model: i giornalisti hanno il compito di
  fornire le notizie che, dal loro punto di vista, servono
  a mettere i cittadini in condizione di deliberare, ossia
  per farne degli informed decision-makers
• Market model: i giornalisti tendono a rispondere alla
  domanda del loro pubblico, qualunque essa sia
• Advocacy model: assegna al giornalista un ruolo di
  parte, cioè la difesa di un punto di vista specifico
  nella società
   (*)   Michael Schudson, The Public Journalism Movement and Its Problems (1968)
Hallin e Mancini                              (*)


• Modello liberale (UK, Irlanda e USA): dominio dei
  meccanismi di mercato e dei media commerciali
• Modello democratico corporativo (Nord e Centro
  Europa): coesistenza di differenti mezzi – gli uni di
  natura commerciale, gli altri legati a interessi
  organizzati – e ruolo attivo, anche se limitato dalla
  legge, esercitato dallo stato
• Modello polarizzato pluralista (Sud Europa):
  integrazione fra media e politica, sviluppo ridotto dei
  media commerciali e ruolo significativo dello stato
   (*)   Daniel Hallin e Paolo Mancini, Comparing Media Systems. Three Models of Media and Politics (2004)
Il giornalismo è al tramonto?
La crisi di uno spazio sociale
• Il volto e la natura del giornalismo sono cambiati
  progressivamente nel corso del ventesimo secolo,
  prima dell’avvento di Internet
   – Prima fase (1920-1950; dopo il 1970 in Italia):
     affermazione di un modello industriale assoggettato a
     ricavi pubblicitari e audience
   – Seconda fase (1950 in USA, 1970-80 in Europa): avvento
     dell’informazione televisiva di tipo commerciale
   – Terza fase (dopo il 1980): accelerazione dei cambiamenti,
     nel quadro della globalizzazione
Mito e realtà, linee divergenti
                                                                                           Carl Bernstein e Bob
                                                                                            Woodward, 1974
                                                                   Walter Lippman,
                                                                 Public Opinion, 1922
                                            Corte Suprema USA
                                             su INS vs. AP, 1918
              Joseph Pulitzer, The College of
                    Journalism, 1904
Primo emendamento
  Cost. USA (1791)

                        1814                                                 1927:                  1982:             2010:
                     pressa piano-                                         televisione              Internet         Post Web
                       cilindrica                                          elettronica



                   INDUSTRALIZZAZIONE
                DEL PROCESSO PRODUTTIVO

                                                   PROPERTIZATION
                                                    DELLA NOTIZIA

                                                                       SPETTACOLARIZZAZIONE

                                                                                        DISINTERMEDIAZIONE, NARROWING E
                                                                                               CRISI DELLA TERZIETÀ
La proprietà dell’informazione
• L’economia del mondo avanzato è centrata sulla
  produzione dell’informazione e della cultura
   – Servizi finanziari, contabilità, software, scienze, notizie
   – Film, musica
   – Sistemi simbolici (marche, pubblicità)
• Nell’economia industriale dell’informazione
  numerosi meccanismi basati sul diritto di proprietà
  sono applicati ai contenuti
   – Brevetti
   – Proprietà intellettuale
   – Marchi registrati
La sfida al modello proprietario
• L’avvento dell’economia dell’informazione
  interconnessa (“networked information economy”)
  ha favorito un modello alternativo a quello fondato
  sul diritto di proprietà
   –   Creative Commons
   –   No copyright
   –   Copyleft
   –   Open source
Uno scontro sempre più aspro
• Il ricorso di RTI /c Google – YouTube, accolto dal
  Tribunale civile di Roma (15 dic. 2009)
• La delibera dell’Agcom sul diritto d'autore (15 set.
  2011), poi sospesa
• Lo Stop Online Piracy Act (SOPA), il Protect IP Act
  (PIPA) e lo sciopero della Rete (17 gen. 2012)
• Il sequestro del sito di file hosting Megaupload.com e
  l’arresto di Kim Schmitz (19 gen. 2012)
• L’emendamento Fava – bocciato – alla legge
  Comunitaria (1 feb. 2012)
Riduzione del pluralismo informativo
• La lievitazione dei costi di struttura e produzione
  determina la sopravvivenza di pochi vincitori
• I più adatti, in questo scenario competitivo, sono gli
  attori di grandi dimensioni: grandi gruppi editoriali in
  grado di integrare la propria offerta declinandola su
  più piattaforme (carta, tv, radio e adesso Internet)
Crisi della terzietà                                      (*)


• “Interessi vasti e importanti si sono spostati verso i
  punti caldi dell’editoria e i punti caldi dell’editoria si
  sono addossati al potere economico”
• “In alcune parti del mondo (prima di tutto in Italia) vi
  è stata un’aperta invasione di campo da parte di
  un’immensa ricchezza direttamente nell’area delle
  notizie, con l’effetto di impastare insieme un impero
  finanziario, un impero mediatico e uno schieramento
  politico”
   ( *)   Furio Colombo, Post giornalismo. Notizie sulla fine delle notizie (Roma, 2007, pp. 12 e 20)
Internet e negoziazione 2.0
• Fonti, giornalisti e pubblico partecipano al processo
  di ricostruzione di senso tradizionalmente
  formalizzato nelle routine giornalistiche
• Da un’interazione di tipo lineare tra fonte, giornalista
  e pubblico, nella quale la funzione di gatekeeping è
  svolta dal giornalista, si passa a un’interazione di tipo
  circolare o – per meglio dire – a maglia: ognuno dei
  tre attori svolge, almeno parzialmente, i compiti di
  solito svolti dagli altri
Un nuovo ecosistema della notizia?
Più informazione, meno conoscenza
• Fatichiamo a seguire il ritmo con cui le notizie si
  accumulano e a smaltire il sovraccarico informativo
• Il prodotto giornalistico perde agli occhi del pubblico
  i connotati di completezza, accuratezza, affidabilità e
  autorevolezza
• Il giudizio sulla qualità dei mezzi di informazione è
  costantemente peggiorato: nel 2009 solo il 29% degli
  americani riteneva che i media informassero in modo
  accurato (*)
  ( *)   Fonte: Pew Research Center
Sicurezza ontologica
• Oggi il prodotto giornalistico fatica a generare
  significati condivisi e memoria collettiva
• I nuovi media “ampliano a dismisura le memorie
  comuni, ma non è assolutamente detto che ciò
  provochi un contemporaneo ampliarsi della memoria
  collettiva, intesa come il risultato delle
  rappresentazioni sociali scaturite da un’intensa
  negoziazione fra individui per elaborare, definire e
  condividere informazioni riguardanti il passato” (*)
  ( *)   Carlo Sorrentino, La fine della deadline e i nuovi formati giornalistici tra fiducia e memoria (2008)
Deadline e ciclo della notizia
• Il ciclo della notizia ha frequenza diversa, a seconda
  della periodicità della testata
• L’avvento del giornalismo televisivo, con la possibilità
  di trasmettere più edizioni nell’arco della medesima
  giornata, ha accorciato l’intervallo fra le deadline
  (termine ultimo entro il quale la notizia deve essere
  consegnata dal redattore)
• Con i canali televisivi all news, di cui CNN è stata
  capostipite nel 1980, il concetto di deadline ha
  cominciato a essere messo in discussione
Developing news
• Virtuale convergenza fra il momento in cui i fatti
  accadono, quello in cui le notizie si confezionano e
  quello in cui il pubblico si informa
• La tendenza si è accentuata con l’avvento del Web: i
  nuovi media estremizzano la logica di flusso
• L’intensità del news cycle mette in crisi la capacità di
  controllo del giornalista: è sempre più difficile
  sottoporre a verifica voci e dicerie
Mixed media culture
• Un nuovo tipo di cultura dei media, sempre più
  orientata verso il sensazionalismo e lo spettacolare
• I giornalisti appaiono come bestie frenetiche, che
  rimestano nel pettegolezzo e nella notizia
  incontrollata con la scusa del lavoro investigativo
• Un fenomeno in atto da quasi vent’anni,
  manifestandosi all’inizio negli Stati Uniti
• il giornalismo italiano dimostra di essersi adattato
  pienamente agli standard della mixed media culture
Il caso di O.J. Simpson
• Oriental James Simpson fu accusato, processato e
  assolto per l’omicidio della ex moglie Nicole Brown e
  dell’amico Ronald Goldman
• I mezzi di informazione americani seguirono la
  vicenda in modo ossessivo e voyeuristico
• Famosa la folle corsa di O.J. sulle autostrade di Los
  Angeles, il 17 giugno 1994, durante il tentativo di
  arresto da parte della polizia: la sua fuga fu ripresa in
  diretta TV e seguita da almeno 100 milioni di
  telespettatori
Il caso di Monica Lewinsky
• La relazione fra il presidente USA Bill Clinton e la
  stagista fu resa nota attraverso due lanci successivi
  sul sito Drudge Report, la sera del 17 gennaio 1998
• Il settimanale Newsweek aveva rinunciato alla
  pubblicazione dello scoop per un misto di prudenza e
  responsabilità
• La linea di Drudge Report costrinse tutti i media ad
  abbassare i propri standard per inseguire la notizia
• Il canale TV via cavo MSNBC riuscì a migliorare i
  propri indici di ascolto del 131% nel giro di 24 ore
Hard news / Soft news                                             (*)



                       Argomenti                                Stile                  Punto di vista

              Complessi, tempestivi
Hard                                              Conciso e fattuale                  Oggettivo
              (“timely”)


              Semplici, non tempestivi            Spettacolare (leggero o
Soft                                                                                  Soggettivo
              (“not timely”)                      drammatico)




       ( *)
          Pablo J. Boczkowski, Rethinking Hard and Soft News Production: From Common Ground to
       Divergent Paths (2009)
Alcuni esempi: soft o hard news?
Il pianto del ministro
Il tatuaggio di Belen
Le nozze di William e Kate
Tabloidizzazione
• Aumento delle soft news a scapito delle hard news
• Avvento dell’infotainment
• Impatto sulla politica: cambiano i processi di
  costruzione del discorso pubblico
• Deterioramento degli standard giornalistici od
  opportunità per una nuova cittadinanza?

Howard Kurtz, Media Circus: The Trouble with America's Newspapers (1994)
Kees Brants, Who’s Afraid of Infotainment? (1998)
Matthew A. Baum, Soft News and Political Knowledge: Evidence of Absence or Absence of Evidence? (2003)
Matthew A. Baum, Soft News Goes to War: Public Opinion and American Foreign Policy in the New Media Age
(2005)
Matthew A. Baum e Angela S. Jamison, The Oprah Effect: How Soft News Helps Inattentive Citizens Vote
Consistently (2006): http://ajamison.bol.ucla.edu/Oprah-Effect-2006.pdf
Il delitto di Perugia
L’attenzione dei media non si concentra sul fatto
in sé, ma sulla figura di Amanda Knox e sugli aspetti
più pruriginosi del rapporto con Raffaele Sollecito.
L’omicidio di Sarah Scazzi




Da caso di cronaca nera a soap opera: le torbide
relazioni all’interno di una famiglia insana, in cui
tutti sembrano governati dalla smania di esibirsi.
“  Il giornalismo ha
risolto il problema del
mappare la sempre
maggiore complessità
del nostro mondo,
semplicemente
dividendolo in buoni e
cattivi. Tanto a noi,
invece di capire qualcosa
in più della realtà, basta
sentirci dalla parte
giusta.
       ”
L’informazione politica
• Le soft news rispondono effettivamente a una
  domanda del mercato?
• L’infotainment riesce a trasmettere conoscenze
  “sostantive” della politica e quindi a mettere il
  cittadino nella condizione di formarsi un’opinione
  consapevole e a scegliere fra le varie opzioni sul
  campo?

Thomas E. Patterson, Doing Well and Doing Good: How Soft News and Critical Journalism Are Shrinking the
News Audience and Weakening Democracy – And What News Outlets Can Do About It, (2000)
Michael X. Delli Carpini e Bruce A. Williams, Let Us Infotain You: Politics in the New Media Age (2001)

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Giornalismo e ipertelevisione (2)

  • 1. Università di Pavia Comunicazione Innovazione Multimedialità Giornalismo e ipertelevisione Anno Accademico 2011-2012 Paolo Costa
  • 2. 2a lezione INFORMAZIONE, OPINIONE PUBBLICA E TELEVISIONE
  • 3. Fatto, notizia, informazione • Il fatto è l’accadimento, ciò che si verifica nel mondo • La notizia è il prodotto del lavoro giornalistico, cioè l’informazione su di un fatto o un avvenimento data dal giornalista • L’informazione è il contenuto della comunicazione, ma anche l’azione di comunicare una notizia
  • 4. A che cosa serve l’informazione?
  • 5. Conoscere “ per deliberare. ” Luigi Einaudi
  • 6. Non si è liberi, se non si è informati • La nostra libertà è funzione dell’ecosistema dell’informazione (attori, regole, strumenti) di cui disponiamo come individui e come società • Il modo in cui informazione, conoscenza e cultura sono scambiate ha un impatto sulla nostra vita – Condiziona la nostra capacità di giudicare il mondo e di immaginare opzioni differenti – Determina chi ha il potere di influire su tali opzioni – Definisce il modo in cui la società compie le proprie scelte
  • 7. Che cos’è il giornalismo?
  • 8. Il giornalismo come “apparato” • L’apparato è la somma di elementi discorsivi che indirizzano e regolano il comportamento del soggetto, attraverso i quali il soggetto stesso si costituisce e ha la possibilità di esprimersi • In questo senso il giornalismo è un apparato – Spazio sociale, fatto di attori, riti e miti – Mediazione culturale: terzietà, gatekeeping – Quarto potere e watchdogging – Fattore abilitante della sfera pubblica
  • 9. Gatekeeping (*) • Processo attraverso il quale le idee e le informazioni sono filtrate dal giornalista per essere rese pubbliche • Tale processo, che è parte del più generale processo produttivo tipico del mezzo di informazione, porta il giornalista a scartare la maggior parte dei fatti di cui viene a conoscenza, trasformando in notizie solo una minima parte di essi ( *) Pamela J. Shoemaker, Gatekeeping (1991)
  • 10. Agenda setting / Agenda building (*) • Attraverso la selezione e la proposizione quotidiana di notizie, i mezzi di comunicazione focalizzano la nostra attenzione e influenzano la nostra percezione dei temi più importanti • Oggi prevale l’idea che il processo di influenzamento non sia lineare (dai media all’opinione pubblica) ma sia caratterizzato da un sistema di rapporti circolari fra diversi attori – pubblico, media, politica – i quali si influenzano in modo reciproco (*) Maxwell McCombs e Donald Shaw, The Agenda-Setting Function of Mass Media (1972) Maxwell McCombs, Setting the agenda: the mass media and public opinion (2004)
  • 11. Framing (*) • È lo schema – basato su pregiudizi e stereotipi – attraverso il quale gli individui interpretano gli eventi di cui sono testimoni • Attraverso il framing i mezzi di comunicazione favoriscono determinate interpretazioni del mondo da parte del pubblico e ne scoraggiano altre • Già Lippmann parlava di rappresentazione mediata e parzializzazioni della realtà (pseudo-environments) (*) Robert Entman, Framing: Toward a Clarification of a Fractured Paradigm (1993) Walter Lippmann, Public Opinion (1922)
  • 12. Il giornalismo è sempre esistito?
  • 13. Giornalismo e società industriale • Il giornalismo moderno e la notizia nascono nel momento in cui la stampa diventa mezzo di comunicazione di massa, nel corso dell’Ottocento – Non c’è giornalismo senza l’avvento delle macchine per la stampa metalliche, azionate a vapore, in grado di produrre un numero significativo di copie identiche del giornale in una breve unità di tempo – E non c’è giornalismo senza l’invenzione di un nuovo tipo di contenuto – l’informazione di attualità, ovvero la notizia – che comincia a essere consumato in modo significativo proprio nel corso dell’Ottocento
  • 14. Mass media / Personal media • L’espressione mass media corrisponde all’italiano mezzi di comunicazione di massa • Si parla anche di news media, per designare i mezzi di comunicazione che hanno l’informazione – in inglese, news – come contenuto principale • Il prefisso mass è stato abbandonato negli anni Ottanta, in base all’idea che i mezzi di comunicazione siano necessariamente “di massa” • La Rete ha reso di nuovo utile la distinzione: Internet è, al tempo stesso, un mass e un personal medium
  • 15. Il giornalismo è uguale ovunque?
  • 16. Siebert, Peterson e Schramm (*) • La stampa riflette il sistema di controllo sociale in base al quale sono impostate le relazioni fra individui e istituzioni • Esistono pertanto differenze fondamentali per ciò che riguarda il ruolo dei mezzi di comunicazione, a seconda del sistema in cui questo ruolo è esercitato • È possibile identificare quattro modelli: autoritario, liberale, della responsabilità sociale e comunista sovietico (*) Fred S. Siebert, Theodore Peterson e Wilbur Schramm, Four Theories of the Press: The Authoritarian, Libertarian, Social Responsibility and Soviet Communist Concepts of What the Press Should Be and Do (1956)
  • 17. Schudson (*) • Trustee model: i giornalisti hanno il compito di fornire le notizie che, dal loro punto di vista, servono a mettere i cittadini in condizione di deliberare, ossia per farne degli informed decision-makers • Market model: i giornalisti tendono a rispondere alla domanda del loro pubblico, qualunque essa sia • Advocacy model: assegna al giornalista un ruolo di parte, cioè la difesa di un punto di vista specifico nella società (*) Michael Schudson, The Public Journalism Movement and Its Problems (1968)
  • 18. Hallin e Mancini (*) • Modello liberale (UK, Irlanda e USA): dominio dei meccanismi di mercato e dei media commerciali • Modello democratico corporativo (Nord e Centro Europa): coesistenza di differenti mezzi – gli uni di natura commerciale, gli altri legati a interessi organizzati – e ruolo attivo, anche se limitato dalla legge, esercitato dallo stato • Modello polarizzato pluralista (Sud Europa): integrazione fra media e politica, sviluppo ridotto dei media commerciali e ruolo significativo dello stato (*) Daniel Hallin e Paolo Mancini, Comparing Media Systems. Three Models of Media and Politics (2004)
  • 19. Il giornalismo è al tramonto?
  • 20. La crisi di uno spazio sociale • Il volto e la natura del giornalismo sono cambiati progressivamente nel corso del ventesimo secolo, prima dell’avvento di Internet – Prima fase (1920-1950; dopo il 1970 in Italia): affermazione di un modello industriale assoggettato a ricavi pubblicitari e audience – Seconda fase (1950 in USA, 1970-80 in Europa): avvento dell’informazione televisiva di tipo commerciale – Terza fase (dopo il 1980): accelerazione dei cambiamenti, nel quadro della globalizzazione
  • 21. Mito e realtà, linee divergenti Carl Bernstein e Bob Woodward, 1974 Walter Lippman, Public Opinion, 1922 Corte Suprema USA su INS vs. AP, 1918 Joseph Pulitzer, The College of Journalism, 1904 Primo emendamento Cost. USA (1791) 1814 1927: 1982: 2010: pressa piano- televisione Internet Post Web cilindrica elettronica INDUSTRALIZZAZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO PROPERTIZATION DELLA NOTIZIA SPETTACOLARIZZAZIONE DISINTERMEDIAZIONE, NARROWING E CRISI DELLA TERZIETÀ
  • 22. La proprietà dell’informazione • L’economia del mondo avanzato è centrata sulla produzione dell’informazione e della cultura – Servizi finanziari, contabilità, software, scienze, notizie – Film, musica – Sistemi simbolici (marche, pubblicità) • Nell’economia industriale dell’informazione numerosi meccanismi basati sul diritto di proprietà sono applicati ai contenuti – Brevetti – Proprietà intellettuale – Marchi registrati
  • 23. La sfida al modello proprietario • L’avvento dell’economia dell’informazione interconnessa (“networked information economy”) ha favorito un modello alternativo a quello fondato sul diritto di proprietà – Creative Commons – No copyright – Copyleft – Open source
  • 24. Uno scontro sempre più aspro • Il ricorso di RTI /c Google – YouTube, accolto dal Tribunale civile di Roma (15 dic. 2009) • La delibera dell’Agcom sul diritto d'autore (15 set. 2011), poi sospesa • Lo Stop Online Piracy Act (SOPA), il Protect IP Act (PIPA) e lo sciopero della Rete (17 gen. 2012) • Il sequestro del sito di file hosting Megaupload.com e l’arresto di Kim Schmitz (19 gen. 2012) • L’emendamento Fava – bocciato – alla legge Comunitaria (1 feb. 2012)
  • 25. Riduzione del pluralismo informativo • La lievitazione dei costi di struttura e produzione determina la sopravvivenza di pochi vincitori • I più adatti, in questo scenario competitivo, sono gli attori di grandi dimensioni: grandi gruppi editoriali in grado di integrare la propria offerta declinandola su più piattaforme (carta, tv, radio e adesso Internet)
  • 26. Crisi della terzietà (*) • “Interessi vasti e importanti si sono spostati verso i punti caldi dell’editoria e i punti caldi dell’editoria si sono addossati al potere economico” • “In alcune parti del mondo (prima di tutto in Italia) vi è stata un’aperta invasione di campo da parte di un’immensa ricchezza direttamente nell’area delle notizie, con l’effetto di impastare insieme un impero finanziario, un impero mediatico e uno schieramento politico” ( *) Furio Colombo, Post giornalismo. Notizie sulla fine delle notizie (Roma, 2007, pp. 12 e 20)
  • 27. Internet e negoziazione 2.0 • Fonti, giornalisti e pubblico partecipano al processo di ricostruzione di senso tradizionalmente formalizzato nelle routine giornalistiche • Da un’interazione di tipo lineare tra fonte, giornalista e pubblico, nella quale la funzione di gatekeeping è svolta dal giornalista, si passa a un’interazione di tipo circolare o – per meglio dire – a maglia: ognuno dei tre attori svolge, almeno parzialmente, i compiti di solito svolti dagli altri
  • 28. Un nuovo ecosistema della notizia?
  • 29. Più informazione, meno conoscenza • Fatichiamo a seguire il ritmo con cui le notizie si accumulano e a smaltire il sovraccarico informativo • Il prodotto giornalistico perde agli occhi del pubblico i connotati di completezza, accuratezza, affidabilità e autorevolezza • Il giudizio sulla qualità dei mezzi di informazione è costantemente peggiorato: nel 2009 solo il 29% degli americani riteneva che i media informassero in modo accurato (*) ( *) Fonte: Pew Research Center
  • 30. Sicurezza ontologica • Oggi il prodotto giornalistico fatica a generare significati condivisi e memoria collettiva • I nuovi media “ampliano a dismisura le memorie comuni, ma non è assolutamente detto che ciò provochi un contemporaneo ampliarsi della memoria collettiva, intesa come il risultato delle rappresentazioni sociali scaturite da un’intensa negoziazione fra individui per elaborare, definire e condividere informazioni riguardanti il passato” (*) ( *) Carlo Sorrentino, La fine della deadline e i nuovi formati giornalistici tra fiducia e memoria (2008)
  • 31. Deadline e ciclo della notizia • Il ciclo della notizia ha frequenza diversa, a seconda della periodicità della testata • L’avvento del giornalismo televisivo, con la possibilità di trasmettere più edizioni nell’arco della medesima giornata, ha accorciato l’intervallo fra le deadline (termine ultimo entro il quale la notizia deve essere consegnata dal redattore) • Con i canali televisivi all news, di cui CNN è stata capostipite nel 1980, il concetto di deadline ha cominciato a essere messo in discussione
  • 32. Developing news • Virtuale convergenza fra il momento in cui i fatti accadono, quello in cui le notizie si confezionano e quello in cui il pubblico si informa • La tendenza si è accentuata con l’avvento del Web: i nuovi media estremizzano la logica di flusso • L’intensità del news cycle mette in crisi la capacità di controllo del giornalista: è sempre più difficile sottoporre a verifica voci e dicerie
  • 33. Mixed media culture • Un nuovo tipo di cultura dei media, sempre più orientata verso il sensazionalismo e lo spettacolare • I giornalisti appaiono come bestie frenetiche, che rimestano nel pettegolezzo e nella notizia incontrollata con la scusa del lavoro investigativo • Un fenomeno in atto da quasi vent’anni, manifestandosi all’inizio negli Stati Uniti • il giornalismo italiano dimostra di essersi adattato pienamente agli standard della mixed media culture
  • 34. Il caso di O.J. Simpson • Oriental James Simpson fu accusato, processato e assolto per l’omicidio della ex moglie Nicole Brown e dell’amico Ronald Goldman • I mezzi di informazione americani seguirono la vicenda in modo ossessivo e voyeuristico • Famosa la folle corsa di O.J. sulle autostrade di Los Angeles, il 17 giugno 1994, durante il tentativo di arresto da parte della polizia: la sua fuga fu ripresa in diretta TV e seguita da almeno 100 milioni di telespettatori
  • 35. Il caso di Monica Lewinsky • La relazione fra il presidente USA Bill Clinton e la stagista fu resa nota attraverso due lanci successivi sul sito Drudge Report, la sera del 17 gennaio 1998 • Il settimanale Newsweek aveva rinunciato alla pubblicazione dello scoop per un misto di prudenza e responsabilità • La linea di Drudge Report costrinse tutti i media ad abbassare i propri standard per inseguire la notizia • Il canale TV via cavo MSNBC riuscì a migliorare i propri indici di ascolto del 131% nel giro di 24 ore
  • 36. Hard news / Soft news (*) Argomenti Stile Punto di vista Complessi, tempestivi Hard Conciso e fattuale Oggettivo (“timely”) Semplici, non tempestivi Spettacolare (leggero o Soft Soggettivo (“not timely”) drammatico) ( *) Pablo J. Boczkowski, Rethinking Hard and Soft News Production: From Common Ground to Divergent Paths (2009)
  • 37. Alcuni esempi: soft o hard news?
  • 38. Il pianto del ministro
  • 40. Le nozze di William e Kate
  • 41. Tabloidizzazione • Aumento delle soft news a scapito delle hard news • Avvento dell’infotainment • Impatto sulla politica: cambiano i processi di costruzione del discorso pubblico • Deterioramento degli standard giornalistici od opportunità per una nuova cittadinanza? Howard Kurtz, Media Circus: The Trouble with America's Newspapers (1994) Kees Brants, Who’s Afraid of Infotainment? (1998) Matthew A. Baum, Soft News and Political Knowledge: Evidence of Absence or Absence of Evidence? (2003) Matthew A. Baum, Soft News Goes to War: Public Opinion and American Foreign Policy in the New Media Age (2005) Matthew A. Baum e Angela S. Jamison, The Oprah Effect: How Soft News Helps Inattentive Citizens Vote Consistently (2006): http://ajamison.bol.ucla.edu/Oprah-Effect-2006.pdf
  • 42. Il delitto di Perugia L’attenzione dei media non si concentra sul fatto in sé, ma sulla figura di Amanda Knox e sugli aspetti più pruriginosi del rapporto con Raffaele Sollecito.
  • 43. L’omicidio di Sarah Scazzi Da caso di cronaca nera a soap opera: le torbide relazioni all’interno di una famiglia insana, in cui tutti sembrano governati dalla smania di esibirsi.
  • 44. “ Il giornalismo ha risolto il problema del mappare la sempre maggiore complessità del nostro mondo, semplicemente dividendolo in buoni e cattivi. Tanto a noi, invece di capire qualcosa in più della realtà, basta sentirci dalla parte giusta. ”
  • 45. L’informazione politica • Le soft news rispondono effettivamente a una domanda del mercato? • L’infotainment riesce a trasmettere conoscenze “sostantive” della politica e quindi a mettere il cittadino nella condizione di formarsi un’opinione consapevole e a scegliere fra le varie opzioni sul campo? Thomas E. Patterson, Doing Well and Doing Good: How Soft News and Critical Journalism Are Shrinking the News Audience and Weakening Democracy – And What News Outlets Can Do About It, (2000) Michael X. Delli Carpini e Bruce A. Williams, Let Us Infotain You: Politics in the New Media Age (2001)