Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondoAlberto Mini
Questa è una presentazione riassuntiva dell'opera di Galileo Galilei, intitolata appunto "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo", nella quale vengono discussi il sistema aristotelico-tolemaico e quello copernicano
Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondoAlberto Mini
Questa è una presentazione riassuntiva dell'opera di Galileo Galilei, intitolata appunto "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo", nella quale vengono discussi il sistema aristotelico-tolemaico e quello copernicano
Paolo Coen: Lezioni calabresi e abruzzesi - # 3 la memoria dell’anticopaolo coen
Lesson # 3 in a short course of art history given at the University of Calabria in 2014-2015 and at the University of Teramo in 2016-2017. The lesson - and so the whole course - is addressed to students having poor cognitions of art and and art history.
La fisica aristotelica da un lato, Galileo e la nuova scienza dall’altro, fanno della meccanica del ‘500 una scienza di confine. Vaso di coccio tra vasi di ferro, il suo studio è stato a lungo trascurato, col risultato di trascurarne l’originalità. Emblematico è lo scarso rilievo scientifico che per anni ha circondato il profilo di Giovan Battista Benedetti, studioso che, in quel periodo, più di ogni altro è riuscito ad avvicinarsi allo spirito galileiano.
Ottimo esploratore di questa terra di nessuno, Benedetti suscita, oggi, sentimenti di ammirazione e di rabbia, visto che davvero poco è mancato alla sua analisi affinché il suo antiaristotelismo non portasse a quella rivoluzione scientifica che comunque vedrà la luce una cinquantina di anni dopo.
Great explorer of this no man's land, Benedetti raises, today, feelings of admiration and anger as very little was missing his analysis that his anti-Aristotelianism did not lead to the scientific revolution that will see the light, however, fifty years later.
L ’interesse per il passato preistorico in Molise ha radici più antiche di quanto non si pensi. Presentiamo in questa sede il carteggio tra il canonico Francesco Scioli di Monteroduni ed uno dei maggiori paletnologi di fine Ottocento, Luigi Pigorini.
2. Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642) è stato un
fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, considerato il padre
della scienza moderna.
Galileo Galilei Signature 2.svg
Il suo nome è associato a importanti contributi in dinamica[1][2] e in
astronomia – legati al perfezionamento del telescopio, che gli permise
importanti osservazioni astronomiche[3] – oltre all'introduzione del
metodo scientifico (detto spesso metodo galileiano o metodo scientifico
sperimentale). Di primaria importanza fu anche il suo ruolo nella
rivoluzione astronomica, con il sostegno al sistema eliocentrico[4] e alla
teoria copernicana.[5]
Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale
aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu processato e condannato dal
Sant'Uffizio,[6] nonché costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue
concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri. Solo
359 anni dopo, il 31 ottobre 1992, papa Giovanni Paolo II, alla sessione
plenaria della Pontificia Accademia delle scienze, ha dichiarato
riconosciuti "gli errori commessi" sancendo la conclusione dei lavori di
un'apposita commissione di studio da lui istituita nel 1981.[7]
3. G. ha un posto rilevante anche nella storia della
letteratura non solo e non tanto per i suoi scritti
d'argomento letterario (oltre alle ricordate lezioni
dantesche scrisse: Considerazioni sulla Gerusalemme
liberata, Postille e correzioni al Furioso) quanto per
essere stato praticamente il primo a scrivere di scienza in
volgare. Il suo bel fiorentino cinquecentesco, piegato a
significare nuove cose con un numero minimo di
innovazioni e di traslazioni di significato, rappresenta
una tappa importante nello sviluppo della lingua
italiana. Non meno valida, la sua prosa, artisticamente:
celebrata già ai suoi tempi per la sua chiarezza, essa è
pervasa dallo stupore, dall'umiltà dinanzi alla grandezza
delle sue scoperte; dall'ammirazione per le infinite
possibilità dell'ingegno umano, dalla gratitudine verso
Dio, dal senso religioso di una verità più alta dinanzi alla
quale tutti debbono arrestarsi. L'ironia di fronte ai piccoli
uomini, che chiudono gli occhi per non vedere, diventa
sarcasmo verso gli avversarî più potenti, contro i quali la
ragione non è sufficiente. Pur persuaso della sua verità,
G. ha bisogno di riviverla dialetticamente in ogni istante:
da ciò la forma dialogica che caratterizza le sue opere
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