Intossicazione progressiva, madre di tutte le malattie - Cosa sapere e cosa f...
Floriterapia e kinesiologia emozionale in ambito P.N.E.I | 30 novembre 2009
1. FLORITERAPIA
E KINESIOLOGIA EMOZIONALE
IN AMBITO P.N.E.I
Auditorium AIOT, Via Vanvitelli, 6
Milano, Lunedì 30 Novembre 2009
Dott. Lorenzo P. CapelloDott. Lorenzo P. Capello
2. La P.N.E.I. ci ha ormai dimostrato che
tutto informa tuttotutto informa tutto
Le cellule di ciascun sistema (nervoso, neuro-
endocrino e immunitario) sono dotate di recettori e
mediatori chimici che permettono loro di
comunicare, di informarsi e di interagire in
un incessante processo di feed-back
finalizzato all’auto-organizzazione ( → vis
medicatrix naturæ)
Ogni linfocita - per fare un esempio noto - è
una cellula totipotente capace di qualsiasi
risposta neuroendocrina
3. Ogni informazioneOgni informazione
(eustress o distress fisico, chimico, biologico, psichico,
vibrazionale, percepibile o non percepibile)
quando entra nel mare magnum del
sistema-uomo è capace di indurre unaè capace di indurre una
modificazione di adattamento o dimodificazione di adattamento o di
disadattamento in tutte le direzionidisadattamento in tutte le direzioni,
agendo sullo stato mentale ed emotivo,
sull’equilibrio ormonale e sulle difese
immunitarie, sulla funzionalità dei
singoli organi e degli apparati
complessi
4. I nostri stati emozionalistati emozionali sono frutto
dell’attività sinergica di miliardi di cellule
nervose (neuroni), i cui prolungamenti e
connessioni (dendriti e sinapsi) hanno formato nel
tempo complesse reti neuralireti neurali a loro volta
tutte interconnesse
Gli avvenimenti della vita stimolano i reticoli
neuronali a gruppi, e quando questi si
attivano insieme provocano la liberazione di
mediatori ipotalamici
Questi mediatori vengono captati dalle
nostre cellule e “colorano” con una
particolare sensazione la percezione
dell’esperienza in atto
5. Ogni emozione è correlata con un patternOgni emozione è correlata con un pattern
biochimico-umoralebiochimico-umorale di neurotrasmettitori,
neuropeptidi, citochine, messangers
mòlecules che ci influenzano e condizionano
le nostre risposte sia nei confronti del mondo
esterno che sul piano funzionale
È questo l’automatismo che provoca quel
florido campionario di comportamenti
emotivi e di reazioni viscerali che tutti ben
conosciamo nella professione e
sperimentiamo direttamente come esseri
umani
6. È la mente che dirige il corpo verso la
salute o verso la malattia, verso la
condizione di benessere o di malessere
Al disagio psichico fa spesso seguito
un danno biologico correlato
7. oltre alla P.N.E.I.
anche la Fisica ci offre
un fondamentale contributo
per comprendere
l’utilità della floriterapia
8. tutto è energiatutto è energia
Noi stessi siamo una “sfera energetica”, un
sistema di flusso aperto, immerso in una
miriade di stimoli e campi elettromagnetici
Ogni sostanza che utilizziamo in terapia è
energia, ed è caratterizzata da una frequenza
elettromagnetica sua propria
Ogni fiore di BachOgni fiore di Bach, in quanto ha una sua
frequenza inconfondibile, è un’informazioneè un’informazione
energetica vibrazionaleenergetica vibrazionale
9. un’informazione vibrazionaleun’informazione vibrazionale cheche
• stimola e rimodula l’attività del sistemastimola e rimodula l’attività del sistema
limbico cerebralelimbico cerebrale sul piano neuro-
emozionale (→ reti neurali collegate con l’ipotalamo)
• riequilibra l’attività degli apparatiriequilibra l’attività degli apparati, soprattutto
quando siano compromesse le funzioni di
“organi bersaglio” (→ psico-somatica)
• riorganizza l’intero network funzionaleriorganizza l’intero network funzionale
immuno - endocrinoimmuno - endocrino inducendo un graduale
“effetto domino” di risposte
10. RIASSUMENDO, TRA PNEI E FISICA
La comprensione della grandiosa complessità del
nostro essere e del nostro divenire ci consente di
riprendere l’antico termine olismoolismo, e ci richiama a
quell’unità del tutto che da tempo abbiamo
spezzettato, perdendo la capacità di sintesi e la
visione unitaria dell’uomo.
Nel nostro corpo tutto è mirabilmente collegato, per
cui ogni stimoloogni stimolo utile o dannoso, esterno o interno,
risuonarisuona nell’intero essere e si ripercuotee si ripercuote
sull’organismo nello stesso modo, coinvolgendo le
sue risposte sul piano mentale, funzionale esul piano mentale, funzionale e
strutturalestrutturale
11. la floriterapia di Bach - pertanto - assume illa floriterapia di Bach - pertanto - assume il
valore di uno strumento di lavorovalore di uno strumento di lavoro completocompleto
Dobbiamo essere tutti ben consapevoli -
come lo siamo - che occorre farne un uso
attento, per non rischiare di “bruciarla”
Eppure - nonostante il nostro impegno - la
terapia alcune volte ci delude perché è lenta,
o perché i risultati non sono evidenti, o
perché francamente non funziona
13. La difficoltà sta nell’individuareindividuare qualequale
sia “la valvola giusta” da sostituire sulsia “la valvola giusta” da sostituire sul
“circuito interrotto” per ripristinarlo“circuito interrotto” per ripristinarlo
È già molto difficile stabilire per noi
stessi (che riteniamo di conoscerci bene) quale sia il
fiore corretto da prescrivere; a maggior
ragione lo è per gli altri che
conosciamo soltanto in superficie
14. Purtroppo ogni condizione di
malessere, ogni sintomoogni sintomo emozionale o
fisico, quando giunge alla nostra
osservazione altro non è che unaltro non è che un
epifenomenoepifenomeno, ovvero l’elaborato finale
di una complessa operazione di
adattamento e di compenso,
l’espressione superficiale di un lungo
lavorìo mentale o metabolico
sommerso (→ teoria dell’iceberg)
15. L’L’occhio clinicoocchio clinico e l’e l’esperienzaesperienza professionaleprofessionale
troppo spesso ci tradiscono, perché sitroppo spesso ci tradiscono, perché si
basano soltanto su quello che ci apparebasano soltanto su quello che ci appare
Le definizioni date dal sensitivo ingleseLe definizioni date dal sensitivo inglese
Bach, rispettose e gentili come sono,Bach, rispettose e gentili come sono,
rendono la scelta non facilerendono la scelta non facile
Quelle dello spagnolo Orozco, invece, sonoQuelle dello spagnolo Orozco, invece, sono
crude, quasi offensive, per cui si stenta acrude, quasi offensive, per cui si stenta a
identificarsi nel fioreidentificarsi nel fiore
Il questionario della tedesca Scheffer - infineIl questionario della tedesca Scheffer - infine
- induce a riconoscersi in un numero di- induce a riconoscersi in un numero di
rimedi eccessivorimedi eccessivo
16. È QUI IL PROBLEMA
comecome
possiamo identificarepossiamo identificare
i rimedi più appropriati?i rimedi più appropriati?
17. occorre un metodo
uniforme, semplice, obiettivouniforme, semplice, obiettivo,,
che metta il Curante in condizione
di sbagliare il meno possibilesbagliare il meno possibile
nell’interesse del Paziente
e per la soddisfazione di entrambi
18. “Stat rosa pristina,Stat rosa pristina,
nomina nuda tenemusnomina nuda tenemus”
la rosa è quel fiore che tutti ben conosciamo
se anche l’avessimo chiamata “polpetta”,
nulla cambierebbe.
19. il nomeil nome
e le definizionie le definizioni
sono semplicisono semplici
convenzioniconvenzioni
20. Questa stessa considerazione vale
anche per ogni fiore di Bach, la cui
efficacia proviene dalla sua essenza,
dalla sua frequenzafrequenza vibrazionalevibrazionale
intrinsecaintrinseca, indipendentemente da come
viene descritto
Chi può descrivere il sapore di una
banana, di un melone, o di una fragola?
“Intender no la pò chi no la prova” (Dante)
21. Il mondo dei cani è fatto di odori …
I gatti riconoscono tra molte altre l’erba per purgarsi …
Il mondo dei pipistrelli è fatto di suoni …
Il libro su cui leggono i non vedenti è indecifrabile per chi
vede …
Abbiamo molti sensi che ancora ignoriamo (quello per la
fame, per la sazietà, per l’equilibrio, per il pericolo) ai
quali - per lo meno fino a oggi - non è stato dato un
nome specifico.
Poiché siamo esseri costituiti di energia, siamo per natura
destinati - e quindi abili - a rilevare le energie che ci
circondano e a tradurle in codici neurali, come fanno per
l’appunto i nostri noti 5 sensi.
L’emisfero destro del cervello - andando al di là dei limiti
del sinistro - è fatto apposta per percepire e decifrare le
energie che percepiamo.
22. la naturala natura
ha provvisto tutti noi
di un senso innato
che ignoriamo di avere
quello per identificarequello per identificare
le frequenze elettromagnetichele frequenze elettromagnetiche
delle diverse sostanzedelle diverse sostanze
24. Allo stesso modo in cui un orafo esegue la
precisa valutazione delle diverse pietre
preziose e dei loro carati, degli ori, degli
argenti e delle loro percentuali di purezza,
ilil senso dell’estimo permette al nostro corposenso dell’estimo permette al nostro corpo
di valutare le frequenze elettromagnetichedi valutare le frequenze elettromagnetiche
delle sostanze con cui viene a contattodelle sostanze con cui viene a contatto
Ci permette quindi di identificare quelle
che esso stessoesso stesso ritiene miratemirate per
migliorare tempestivamente il proprio
funzionamento sul piano psico-fisico
25. lo strumento naturalenaturale idoneo
per tradurre e interpretare
il senso dell’estimo
è il testtest estimologicoestimologico
ovvero la tecnica di base
del test kinesiologico,
ottimizzato per essere
universalmente validouniversalmente valido
attendibile, ripetibile e trasmissibileattendibile, ripetibile e trasmissibile
26.
27. il test estimologico
è uno strumento diagnostico potente
non un gioco di prestigio
in quanto tale, richiede
attenta preparazione tecnica
e corretta applicazione pratica
28. 1°1°
L’indagine energetica deve avere unun
punto di riferimento assolutamentepunto di riferimento assolutamente
certocerto nell’universo degli stimolinell’universo degli stimoli che
inondano il corpo del Paziente
29. 2°2°
Occorre accertarsi che esso risponda:
SI = ho forzaSI = ho forza, quando nel campo
elettromagnetico del suo corpo (ambito diambito di
radianzaradianza) viene introdotto uno stimolo
che gli è favorevole (stress positivostress positivo)
NO = cedoNO = cedo, quando lo stimolo al quale è
sottoposto gli è sfavorevole (stressstress
negativonegativo)
30. 3°3°
Il test estimologico si effettua apportando nel
campo elettromagnetico del Paziente una
singola variazionesingola variazione di tipo energetico
Tale variazione produce una rispostarisposta
muscolare evidentemuscolare evidente che può essere
facilmente interpretata dal punto di vista
diagnosticodiagnostico e proficuamente utilizzata dal
punto di vista terapeuticoterapeutico
31. Il test estimologico consente di identificare -Il test estimologico consente di identificare -
nell’ambito di un gruppo terapeutico - il rimedionell’ambito di un gruppo terapeutico - il rimedio
mirato, ovvero la cura più appropriatamirato, ovvero la cura più appropriata
Il rischio di sbagliare è ridotto al minimo - perché
l’organismo stesso - sfruttando appieno una sua
potenzialità intrinseca - indica qual èqual è il guasto,
dove èdove è e quale frequenza gli servequale frequenza gli serve per ripararlo.
La scelta viene in tal modoLa scelta viene in tal modo personalizzatapersonalizzata e none non
assegnata in base a protocolli terapeuticiassegnata in base a protocolli terapeutici
standardizzati e indifferenziatistandardizzati e indifferenziati (allopatizzati)
È sufficiente agire come un tecnico elettronico, che
dopo aver trovato il guasto su un circuito difettoso,
lo ripara con la valvola giusta (il biovibrasonbiovibrason)
32. biovibrasonbiovibrason è qualunque informazione
energetica vibrazionale dotata di
attività terapeutica
Esso è capace di accordareaccordare - con un
meccanismo di risonanza simile a
quello del diapason - le singole parti
(note) stonate dell’organismo (mente e
pensieri, visceri e funzioni)
riarmonizzandolo gradualmenteriarmonizzandolo gradualmente
34. VANTAGGI DI UNA TERAPIA MIRATA
• appropriatezza della frequenza
• tempismo fisio-logico
• rapidità d’azione
• percezione dei risultati
• soddisfazione del Paziente
• semplicità della prescrizione
• risparmio nell’acquisto di rimedi
• adesione alla terapia
35. ESECUZIONE DEL TEST E LETTURA DELLA RISPOSTAESECUZIONE DEL TEST E LETTURA DELLA RISPOSTA
1) Set-up di base del Paziente
(si testa lo stato iniziale, il che equivale a un
azzeramento degli stimoli già in atto)
2) Paziente + 1 stimolo X
l’elemento aggiunto - unico e preciso - rappresenta la
singola variazione in esame
se il Paziente cede = lo rifiuta (gli fa male, lo danneggia)
se invece tiene = lo accetta, non lo rifiuta
3) Paziente – lo stimolo X
si torna allo stato iniziale
se il Paziente tiene = gli è del tutto indifferente
se invece cede = gli serviva (lo gradiva, lo curava, lo
migliorava e ora gli manca).