Valutare il rischio di corruzione 18 09 2018_webinar_ferrariniAndrea Ferrarini
Slides del webinar tenuto in data 18 09 2018, nell'ambito del progetto DigiPRo.
Le sides presentano alcuni concetti-chiave da conoscere per gestire il rischio di corruzione:
- corruzione sistemica, spicciola e amministrativa
- analisi dei processi
-valutazione del rischio
- monitoraggio delle anomalie
Presentazione di Stefano Bonetto - Presidente commission etecnica UNI - al convegno UNI ACCREDIA "UNI ISO 37001 sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione" del 3 febbraio 2017
Sintesi Rapporto sulla corruzione del governo MontiTrecentoSessanta
La sintesi del rapporto del governo Monti presentato il 22 ottobre 2012.
Maggiori informazioni sul sito enricoletta.it all'indirizzo http://bit.ly/schedacorruzione
L'applicazione della norma ISO 31000 al rischio di corruzione: criteri di ris...Andrea Ferrarini
La corruzione è un fenomeno complesso e la gestione del rischio ad essa associato necessita di una modellizzazione, vale a dire di una semplificazione. La norma UNI ISO 31000:2010 (Principi e Linee Guida per la Gestione del Rischio) può essere d'aiuto, perché descrive il rischio come l'effetto dell'incertezza sugli obiettivi. Nel caso della corruzione, esistono tre tipi di incertezza: incertezza organizzativa, incertezza etica e incertezza relativa agli interessi. L'analisi del rischio di corruzione deve sviluppare una conoscenza del rischio, riducendo tali tipi di incertezza. Anche la definizione di criteri di rischio aiuta a circoscrivere il campo d'azione e la portata della gestione del rischio, individuando quegli aspetti e quei fattori che possono essere individuati, misurati e trattati dall'amministrazione pubblica.
Analisi del rischio di corruzione associato alla gestione delle attività in A...Andrea Ferrarini
L'attività libero professionale intramuraria (ALPI o intramoenia) presenta degli specifici rischi di corruzione. Un contributo, elaborato insieme a Massimo di Rienzo, alla prevenzione della corruzione in Sanità
Risk Management e prevenzione della Corruzione - Università di MilanoAndrea Ferrarini
La gestione del rischio, prima di essere un insieme di tecniche e modalità di intervento, è una disciplina che propone una nuova prospettiva per studiare gli eventi che influenzano la vita delle persone e delle organizzazioni. E la corruzione è indubbiamente un fenomeno che influenza negativamente tanto il funzionamento della Pubblica Amministrazione, quanto le dinamiche economiche e sociali di una Nazione.
Il corso si propone di introdurre alcuni concetti del Risk Management, per descrivere la relazione che intercorre fra corruzione e Pubblica Amministrazione, per comprendere la funzione dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e per chiarire il ruolo giocato dai Referenti e del personale che lavora nelle aree a rischio di corruzione nello sviluppo delle politiche di prevenzione.
Valutare il rischio di corruzione 18 09 2018_webinar_ferrariniAndrea Ferrarini
Slides del webinar tenuto in data 18 09 2018, nell'ambito del progetto DigiPRo.
Le sides presentano alcuni concetti-chiave da conoscere per gestire il rischio di corruzione:
- corruzione sistemica, spicciola e amministrativa
- analisi dei processi
-valutazione del rischio
- monitoraggio delle anomalie
Presentazione di Stefano Bonetto - Presidente commission etecnica UNI - al convegno UNI ACCREDIA "UNI ISO 37001 sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione" del 3 febbraio 2017
Sintesi Rapporto sulla corruzione del governo MontiTrecentoSessanta
La sintesi del rapporto del governo Monti presentato il 22 ottobre 2012.
Maggiori informazioni sul sito enricoletta.it all'indirizzo http://bit.ly/schedacorruzione
L'applicazione della norma ISO 31000 al rischio di corruzione: criteri di ris...Andrea Ferrarini
La corruzione è un fenomeno complesso e la gestione del rischio ad essa associato necessita di una modellizzazione, vale a dire di una semplificazione. La norma UNI ISO 31000:2010 (Principi e Linee Guida per la Gestione del Rischio) può essere d'aiuto, perché descrive il rischio come l'effetto dell'incertezza sugli obiettivi. Nel caso della corruzione, esistono tre tipi di incertezza: incertezza organizzativa, incertezza etica e incertezza relativa agli interessi. L'analisi del rischio di corruzione deve sviluppare una conoscenza del rischio, riducendo tali tipi di incertezza. Anche la definizione di criteri di rischio aiuta a circoscrivere il campo d'azione e la portata della gestione del rischio, individuando quegli aspetti e quei fattori che possono essere individuati, misurati e trattati dall'amministrazione pubblica.
Analisi del rischio di corruzione associato alla gestione delle attività in A...Andrea Ferrarini
L'attività libero professionale intramuraria (ALPI o intramoenia) presenta degli specifici rischi di corruzione. Un contributo, elaborato insieme a Massimo di Rienzo, alla prevenzione della corruzione in Sanità
Risk Management e prevenzione della Corruzione - Università di MilanoAndrea Ferrarini
La gestione del rischio, prima di essere un insieme di tecniche e modalità di intervento, è una disciplina che propone una nuova prospettiva per studiare gli eventi che influenzano la vita delle persone e delle organizzazioni. E la corruzione è indubbiamente un fenomeno che influenza negativamente tanto il funzionamento della Pubblica Amministrazione, quanto le dinamiche economiche e sociali di una Nazione.
Il corso si propone di introdurre alcuni concetti del Risk Management, per descrivere la relazione che intercorre fra corruzione e Pubblica Amministrazione, per comprendere la funzione dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e per chiarire il ruolo giocato dai Referenti e del personale che lavora nelle aree a rischio di corruzione nello sviluppo delle politiche di prevenzione.
Inefficienza e corruzione, bortoletti, master anticorruzione, roma tor vergat...Maurizio Bortoletti
“Le amministrazioni pubbliche sono una delle cose più imperfette che esistano per la loro essenziale
contraddizione: sono spaventosi di potenza e insieme inermi, sopraffanno ma si lasciano puerilmente gabbare,
hanno ricchezze immense e vivono lesinando, sono concepite secondo ordine e vivono in disordine.
In questo c’è il dramma dello Stato contemporaneo.
Ma con ciò siamo giunti ai confini della nostra disciplina che dobbiamo rispettare”
Prof. Massimo Severo Giannini, Diritto Amministrativo, 1970.
La valutazione del rischio di corruzione negli enti localiAndrea Ferrarini
Come valutare il rischio di corruzione negli enti locali, in base alle indicazioni fornite dal Piano nazionale Anticorruzione e ai principi della norma UNI ISO 31000:2010.
Slide della giornata di fomazione promossa da Avviso Pubblico e RisorseComuni a Milano, il 6 novembre 2013
La trasparenza amministrativa: un'arma per prevenire la corruzione pubblicaQuattrogatti.info
In Italia la corruzione pubblica è diffusa e sistemica, come ci confermano le statistiche ufficiali. Trasparenza amministrativa e controllo sociale sono importanti armi strategiche per prevenire il diffondersi dell'illecito nella Pubblica Amministrazione. Ma in Italia esiste una vera legge su trasparenza e diritto di accesso? Quali sono i problemi che ostacolano la nostra libertà di informazione?
Prevenire la corruzione attraverso i valori: etica e legalitàAndrea Ferrarini
Penso che la prevenzione della corruzione passi non soltanto dal rafforzamento dall'introduzione di nuovi controlli negli enti pubblici. E' altrettanto importante "ricostruire" i valori dell'etica pubblica. La crisi di senso della politica, il vuoto dei valori, il limite di un'etica (e di una politica) basata solo sull'individualismo, sono cose note a tutti. Ma come si può reagire a questo vuoto, a questa crisi? Nei miei incontri di formazione, sto cominciando a proporre di ricostruire l'etica pubblica, attraverso due nozioni (quella di responsabilità e quella di fedeltà), che sono stati definiti in modo nuovo dai filosofi etici contemporanei. Fedeltà e responsabilità possono "fondare" e "giustificare" la legalità, che è rinuncia alla propria libertà assoluta in nome della legge. E possono "dare valore" al ruolo degli enti pubblici, dei dipendenti pubblici e di tutto ciò che tutela gli interessi di tutti noi
Mappatura dei processi e analisi del rischio di corruzione: Regione LombardiaAndrea Ferrarini
Una introduzione generale alla mappatura dei processi in chiave anticorruzione e alla valutazione del rischio. Nelle slides, propongo un approccio "ibrido" che integra la metodologia di analisi dell'allegato 5 del PNA 2013 con alcuni indicatori di rischio sviluppate nelle linee guida anticorruzione di ANCI Lombardia.
La metodologia distingue 2 tipi di livello di rischio:
- Livello di rischio Teorico (ricavabile in astratto dai fattori di rischio corruttivo presenti nel processo
- Livello di rischio Rilevato (ricavato osservando le anomalie del processo)
La prevenzione partecipata: la prevenzione della corruzione nelle società e negli enti privati controllati o partecipati dalle pubbliche amministrazioni
Ipertrofia normativa e burocrazia difensiva, Bortoletti, master anticorruzion...Maurizio Bortoletti
“SULLA BASE DEL PASSATO IL PRESENTE PRUDENTEMENTE AGISCE PER NON GUASTARE L’AZIONE FUTURA”.
TIZIANO, Allegoria della Prudenza, 1565-1570, colore ad olio, National Gallery, Londra.
Gestione del rischio di corruzione principi e linee guida iso 31000 2010_19_0...Andrea Ferrarini
La norma UNI ISO 31000:2010 può fornire dei suggerimenti utili, alle pubbliche amministrazioni, per gestire in modo tempestivo, sistematico ed efficace il rischio di corruzione.
Le slides si concentrano soprattutto sulla "struttura di gestione del rischio, cioè su quella parte della norma che definisce le responsabilità, le risorse, le modalità organizzative e la strategia ottimale per la gestione del rischio
Presentazione di Emanuele Montemerano - Presidente dell'Organismo di Vigilanza di Accredia - al convegno UNI ACCREDIA "UNI ISO 37001 sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione" del 3 febbraio 2017
Mappatura dei processi e prevenzione della corruzione (det. ANAC 12/2015: Nuo...Andrea Ferrarini
Entro il 2017 le pubbliche amministrazioni dovranno completare la mappatura dei propri processi e utilizzarla per la prevenzione della corruzione. Ma che differenza c'è fra mappatura dei procedimenti e mappatura dei processi? Quali informazioni devono essere incluse nella mappatura dei processi. E, infine, cos'è il BPMN?
Legge 190 del 2012 e Piano Nazionale AnticorruzioneAudit in Italy
La Legge 190/2012, il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) ed i successivi Decreti attuativi obbligano sia gli Enti Locali che le società private partecipate da Enti Locali ad adottare efficacemente il Piano di Prevenzione della Corruzione (entro il 31 gennaio di ogni anno), il Programma per la trasparenza e l'integrità (da aggiornare annualmente), oltre ai previsti Codici di comportamento.
Il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) e le nuove Linee Guida (Protocollo di intesa del 15 luglio 2014) tra ANAC, Prefetture ed Enti Locali richiedono inoltre l'introduzione di adeguate misure organizzative e gestionali per la prevenzione degli eventi corruttivi che si rifacciano alle best practice tipiche del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo disciplinato dal Decreto Legislativo 231 del 2001 (in materia di responsabilità amministrativa degli enti in sede penale).
Il 9 settembre 2014 l'ANAC ha poi approvato il Regolamento in materia di esercizio del potere sanzionatorio per l'omessa adozione degli adempimenti obbligatori prevedendo l'irrogazione di una sanzione amministrativa (fino ad un massimo di 10.000 euro), commisurata in concreto alla gravità dell'infrazione e correlata alla dimensione organizzativa dell'amministrazione ed al grado di esposizione di questa, o di sue attività, al rischio di corruzione.
Attività di controllo della pubblica amministrazione - mappatura del processo...Andrea Ferrarini
Il documento rappresenta una analisi molto dettagliata del rischio corruttivo associato alla fase di avvio dei processi di controllo delle pubbliche amministrazioni. Nel documento si tratta in particolare dei controlli su soggetti esterni, che sono caratterizzati dal fatto di avere un input complesso (multiplo). L'analisi è certamente eccessivamente dettagliata, rispetto allo sviluppo attuale del risk assessment nelle pubbliche amministrazioni (finalizzato alla redazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione). Tuttavia, mostra le potenzialità di una analisi che parta dalla mappatura dei processi, identificando gli elementi critici che possono essere "aggrediti" dalla corruzione".
FOIA: accesso generalizzato (Art. 5, c. 2, d.lgs. 33/2013): una analisi per p...Andrea Ferrarini
Il documento analizza il procedimento di accesso generalizzato, soffermandosi sul "punti di vista" del rischiedente, del controinteressato e della pubblica amministrazione. Nel tentativo di rappresentare il processo reale di interazione tra cittadini e pubblica amministrazione, finalizzato all'accesso generalizzato ai dati, ai documenti e alle informazioni. Nel Documento si analizza anche il rischio di corruzione (paradossalmente) presente nell'accesso generalizzato e vengono proposte soluzioni organizzative e informative, per garantire la legalità e l'efficacia dell'accesso generalizzato
Inefficienza e corruzione, bortoletti, master anticorruzione, roma tor vergat...Maurizio Bortoletti
“Le amministrazioni pubbliche sono una delle cose più imperfette che esistano per la loro essenziale
contraddizione: sono spaventosi di potenza e insieme inermi, sopraffanno ma si lasciano puerilmente gabbare,
hanno ricchezze immense e vivono lesinando, sono concepite secondo ordine e vivono in disordine.
In questo c’è il dramma dello Stato contemporaneo.
Ma con ciò siamo giunti ai confini della nostra disciplina che dobbiamo rispettare”
Prof. Massimo Severo Giannini, Diritto Amministrativo, 1970.
La valutazione del rischio di corruzione negli enti localiAndrea Ferrarini
Come valutare il rischio di corruzione negli enti locali, in base alle indicazioni fornite dal Piano nazionale Anticorruzione e ai principi della norma UNI ISO 31000:2010.
Slide della giornata di fomazione promossa da Avviso Pubblico e RisorseComuni a Milano, il 6 novembre 2013
La trasparenza amministrativa: un'arma per prevenire la corruzione pubblicaQuattrogatti.info
In Italia la corruzione pubblica è diffusa e sistemica, come ci confermano le statistiche ufficiali. Trasparenza amministrativa e controllo sociale sono importanti armi strategiche per prevenire il diffondersi dell'illecito nella Pubblica Amministrazione. Ma in Italia esiste una vera legge su trasparenza e diritto di accesso? Quali sono i problemi che ostacolano la nostra libertà di informazione?
Prevenire la corruzione attraverso i valori: etica e legalitàAndrea Ferrarini
Penso che la prevenzione della corruzione passi non soltanto dal rafforzamento dall'introduzione di nuovi controlli negli enti pubblici. E' altrettanto importante "ricostruire" i valori dell'etica pubblica. La crisi di senso della politica, il vuoto dei valori, il limite di un'etica (e di una politica) basata solo sull'individualismo, sono cose note a tutti. Ma come si può reagire a questo vuoto, a questa crisi? Nei miei incontri di formazione, sto cominciando a proporre di ricostruire l'etica pubblica, attraverso due nozioni (quella di responsabilità e quella di fedeltà), che sono stati definiti in modo nuovo dai filosofi etici contemporanei. Fedeltà e responsabilità possono "fondare" e "giustificare" la legalità, che è rinuncia alla propria libertà assoluta in nome della legge. E possono "dare valore" al ruolo degli enti pubblici, dei dipendenti pubblici e di tutto ciò che tutela gli interessi di tutti noi
Mappatura dei processi e analisi del rischio di corruzione: Regione LombardiaAndrea Ferrarini
Una introduzione generale alla mappatura dei processi in chiave anticorruzione e alla valutazione del rischio. Nelle slides, propongo un approccio "ibrido" che integra la metodologia di analisi dell'allegato 5 del PNA 2013 con alcuni indicatori di rischio sviluppate nelle linee guida anticorruzione di ANCI Lombardia.
La metodologia distingue 2 tipi di livello di rischio:
- Livello di rischio Teorico (ricavabile in astratto dai fattori di rischio corruttivo presenti nel processo
- Livello di rischio Rilevato (ricavato osservando le anomalie del processo)
La prevenzione partecipata: la prevenzione della corruzione nelle società e negli enti privati controllati o partecipati dalle pubbliche amministrazioni
Ipertrofia normativa e burocrazia difensiva, Bortoletti, master anticorruzion...Maurizio Bortoletti
“SULLA BASE DEL PASSATO IL PRESENTE PRUDENTEMENTE AGISCE PER NON GUASTARE L’AZIONE FUTURA”.
TIZIANO, Allegoria della Prudenza, 1565-1570, colore ad olio, National Gallery, Londra.
Gestione del rischio di corruzione principi e linee guida iso 31000 2010_19_0...Andrea Ferrarini
La norma UNI ISO 31000:2010 può fornire dei suggerimenti utili, alle pubbliche amministrazioni, per gestire in modo tempestivo, sistematico ed efficace il rischio di corruzione.
Le slides si concentrano soprattutto sulla "struttura di gestione del rischio, cioè su quella parte della norma che definisce le responsabilità, le risorse, le modalità organizzative e la strategia ottimale per la gestione del rischio
Presentazione di Emanuele Montemerano - Presidente dell'Organismo di Vigilanza di Accredia - al convegno UNI ACCREDIA "UNI ISO 37001 sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione" del 3 febbraio 2017
Mappatura dei processi e prevenzione della corruzione (det. ANAC 12/2015: Nuo...Andrea Ferrarini
Entro il 2017 le pubbliche amministrazioni dovranno completare la mappatura dei propri processi e utilizzarla per la prevenzione della corruzione. Ma che differenza c'è fra mappatura dei procedimenti e mappatura dei processi? Quali informazioni devono essere incluse nella mappatura dei processi. E, infine, cos'è il BPMN?
Legge 190 del 2012 e Piano Nazionale AnticorruzioneAudit in Italy
La Legge 190/2012, il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) ed i successivi Decreti attuativi obbligano sia gli Enti Locali che le società private partecipate da Enti Locali ad adottare efficacemente il Piano di Prevenzione della Corruzione (entro il 31 gennaio di ogni anno), il Programma per la trasparenza e l'integrità (da aggiornare annualmente), oltre ai previsti Codici di comportamento.
Il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) e le nuove Linee Guida (Protocollo di intesa del 15 luglio 2014) tra ANAC, Prefetture ed Enti Locali richiedono inoltre l'introduzione di adeguate misure organizzative e gestionali per la prevenzione degli eventi corruttivi che si rifacciano alle best practice tipiche del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo disciplinato dal Decreto Legislativo 231 del 2001 (in materia di responsabilità amministrativa degli enti in sede penale).
Il 9 settembre 2014 l'ANAC ha poi approvato il Regolamento in materia di esercizio del potere sanzionatorio per l'omessa adozione degli adempimenti obbligatori prevedendo l'irrogazione di una sanzione amministrativa (fino ad un massimo di 10.000 euro), commisurata in concreto alla gravità dell'infrazione e correlata alla dimensione organizzativa dell'amministrazione ed al grado di esposizione di questa, o di sue attività, al rischio di corruzione.
Attività di controllo della pubblica amministrazione - mappatura del processo...Andrea Ferrarini
Il documento rappresenta una analisi molto dettagliata del rischio corruttivo associato alla fase di avvio dei processi di controllo delle pubbliche amministrazioni. Nel documento si tratta in particolare dei controlli su soggetti esterni, che sono caratterizzati dal fatto di avere un input complesso (multiplo). L'analisi è certamente eccessivamente dettagliata, rispetto allo sviluppo attuale del risk assessment nelle pubbliche amministrazioni (finalizzato alla redazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione). Tuttavia, mostra le potenzialità di una analisi che parta dalla mappatura dei processi, identificando gli elementi critici che possono essere "aggrediti" dalla corruzione".
FOIA: accesso generalizzato (Art. 5, c. 2, d.lgs. 33/2013): una analisi per p...Andrea Ferrarini
Il documento analizza il procedimento di accesso generalizzato, soffermandosi sul "punti di vista" del rischiedente, del controinteressato e della pubblica amministrazione. Nel tentativo di rappresentare il processo reale di interazione tra cittadini e pubblica amministrazione, finalizzato all'accesso generalizzato ai dati, ai documenti e alle informazioni. Nel Documento si analizza anche il rischio di corruzione (paradossalmente) presente nell'accesso generalizzato e vengono proposte soluzioni organizzative e informative, per garantire la legalità e l'efficacia dell'accesso generalizzato
2014 11-15 presentazione breton agile day anconaClaudio Saurin
Proposta di una integrazione, con esempi reali, fra Agile, Lean e Waterfall per lo sviluppo di prodotti hardware nell’industria e di costruzioni nell’edilizia, e di un servizio aziendale. Le Epic e User Stories al posto della WBS e gestione priorità. Il Canvas di progetto e nuovi tabelloni kanban per la gestione di Storie e di Progetti. La gestione visuale multiprogetto dei milestone e del portafoglio. Ibridazione dello Scrum con il Visibile Planning per la gestione del lavoro multiprogetto
La parte relativa alla gestione dei cantieri edili è stata sviluppata insieme a Daniela Rinaldi (architetto di Verona)
Determina anac 8 2015 prevenzione della corruzione nelle società controllate ...Andrea Ferrarini
Sintesi delle Linee Guida per la prevenzione della corruzione negli enti pubblici economici, nelle società controllate/partecipate dalla Pubblica Amministrazione e negli altri enti privati (fondazioni, associazioni, ecc ...) controllate o partecipate. Le Linne Guida sono state approvate da ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) con la determinazione 8/2015
Legge anticorruzione "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della ...TrecentoSessanta
La legge anti-corruzione è stata approvata in via definitiva dalla Camera il 31 ottobre 2012, dopo essere rimasta giacente in Parlamento per mesi. Pur con alcune importanti criticità – che il Partito Democratico ha puntualmente enfatizzato sia in sede di discussione parlamentare sia nel dibattito pubblico – si tratta di un primo fondamentale passo cui necessariamente dovranno seguire, nella prossima legislatura, interventi sistematici anzitutto su falso in bilancio, allungamento dei tempi di prescrizione, introduzione del reato di autoriciclaggio. Come ha detto l’autorevole giurista Sabino Cassese «La legge sulla corruzione non è un’opera che si fa in un giorno. Ma c’è un giorno in cui bisogna pur cominciare». Dossier completo su enricoletta.it http://bit.ly/leggecorruzione
Discorso di Piero Torretta - Presidente UNI - al convegno UNI ACCREDIA "UNI ISO 37001 sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione" del 3 febbraio 2017
Attività Libero Professionale Intramuraria (ALPI): analisi del rischio di cor...@SPAZIOETICO
Una analisi specifica delle criticità organizzative, che possono impattare sul processo di gestione delle prestazioni in ALPI e dei rischi corruttivi che possono innescare
l'intervento si concentra sui temi dell’etica pubblica e dell’integrità dei dipendenti pubblici chiamati a perseguire l’interesse comune attraverso un quadro normativo sempre più definito e una richiesta di accesso da parte dei cittadini e associazioni sempre più proattiva.
SIntesi del IX Rapporto BCC Mediocrati sul'economia cosentina, di Nino Floro, direttore dell'istituto di ricerca. Focus 2013: "Corruzione, zavorra per l'economia"
Interazioni sociali: determinanti dirette ed indirette e conseguenze colletti...Stop TB Italia Onlus
Flavio Antonio Ceravolo sociologo e metodologo della ricerca sociale, insegna Metodologia della Ricerca Sociale e Metodi di ricerca digitali presso l’Università di Pavia
Piano per la formazione di livello generale con approccio valoriale per la co...Massimo Di Rienzo
Il Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.), alla sezione 3.1.12., prevede la specifica misura obbligatoria "FORMAZIONE", che deve essere inserita nel Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.).
In virtù di tale disposizione, le amministrazioni dovranno attivare percorsi formativi su due livelli:
• livello specifico, rivolto al responsabile della prevenzione, ai referenti, ai componenti degli organismi di controllo, ai dirigenti e funzionari addetti alle aree a rischio;
• livello generale, rivolto a tutti i dipendenti: riguarda l’aggiornamento delle competenze (approccio contenutistico) e le tematiche dell’etica e della legalità (approccio valoriale).
"Le amministrazioni debbono avviare apposite iniziative formative sui temi dell’etica e della legalità: tali iniziative debbono coinvolgere tutti i dipendenti ed i collaboratori a vario titolo dell’amministrazione, debbono riguardare il contenuto dei Codici di comportamento e il Codice disciplinare e devono basarsi prevalentemente sull’esame di casi concreti; deve essere prevista l’organizzazione di appositi focus group, composti da un numero ristretto di dipendenti e guidati da un animatore, nell’ambito dei quali vengono esaminate ed affrontate problematiche di etica calate nel contesto dell’amministrazione al fine di far emergere il principio comportamentale eticamente adeguato nelle diverse situazioni" (P.N.A.).
DESTINATARI:
Tutti i dipendenti dell'amministrazione oppure un team di "Formatori interni" selezionati.
Ogni amministrazione può selezionare un team di formatori interni (ethic advisors) che affiancheranno il Responsabile della Prevenzione della Corruzione nell'attuazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, con particolare riferimento all'accompagnamento dei dipendenti nella gestione dei dilemmi etici, alla promozione di un clima organizzativo orientato all'etica e alla ideazione/realizzazione di iniziative interne ed esterne all'amministrazione di promozione dell'integrità dell'amministrazione.
La ISO 37001: un impegno concreto per contrastare i fenomeni corruttiviMaurilio Savoldi
Con la norma ISO 37001:2016 “Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione” è disponibile su scala internazionale uno standard per la prevenzione dei rischi di corruzione in tutti i tipi di organizzazioni.
La norma è pienamente integrabile con tutte le altre norme gestionali ISO, consentendo un’agevole integrazione con gli standard già diffusi, (per esempio la ISO 9001)
Il sistema introdotto dalla ISO 37001 definisce le misure di prevenzione e i controlli adottabili da un’Organizzazione per prevenire il compimento di atti corruttivi da parte dei propri dipendenti, dei collaboratori o da qualunque soggetto agisca in suo nome o per suo conto, promuovendo una cultura aziendale basata sull’etica e sulle buone pratiche commerciali. La certificazione ISO 37001, riconosciuta a livello internazionale, consente peraltro un miglioramento dell'immagine aziendale, con una conseguente maggiore fiducia in tutti gli stakeholder ed una fidelizzazione dei partner /clienti nazionali ed internazionali.
Ma cosa significa implementare tale sistema? Qui potrete vedere le slide del webinar SUPSI dedicato alla Iso 37001
CONTROLLI, OBIETTIVI, TRASPARENZA E VALORI - suggerimenti operativi e rifless...Andrea Ferrarini
L'attuazione dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione si basa su 4 "colonne":
- L'effettività delle misure di prevenzione
- La definizione degli obiettivi di gestione del rischio (attraverso il coordinamento con il ciclo delle performances
- La trasparenza
- La diffusione dei valori della legalità, dell'etica e la ridefinizione dell'etica pubblica
Il Sistema di Risk Management applicato ai Censimenti generaliDaniele Frongia
Il sistema di controllo dei rischi del censimento della popolazione. La gestione di una crisi IT nel censimento della popolazione. A cura di Concetta Ferruzzi e Daniele Frongia (Istat). Censimenti al ForumPA: http://saperi.forumpa.it/story/60213/censimenti-primo-piano-allo-stand-istat-del-forum-pa. Istat: http://www.istat.it/istat/eventi/2011/forumPA/index.html
Illustrazione delle prescrizioni dettate dal Dlgs 231/2001 in tema di Protocolli di controllo, codici etici, attività dell’Organismo di Valutazione e soluzioni pratiche per evitare responsabilità penali e amministrative.
Conflitto di interessi: i fumetti di Spazioetico (Il Comune più video-sorvegl...Andrea Ferrarini
Un Sindaco fissato per la sicurezza. Un comandante della Polizia Municipale impegnato per mantenere l'ordine pubblico nel Comune di "Busecca", situato in qualche luogo intorno a Milano. Un Comandante dei Carabinieri nato a Napoli da genitori tedeschi e una ditta fornitrice di telecamere non proprio raccomandabile.
Il primo fumetto di Spazioetico, che racconta una storia e poi analizza i conflitti e le convergenze di interessi, che possono aprire le porte alla corruzione.
Accesso generalizzato e catalogazione delle informazioniAndrea Ferrarini
Un primo tentativo di catalogare le informazioni ricavabili dai dati e dai documenti posseduti dalle pubbliche amministrazioni, per facilitare la valutazione delle istanze di accesso civico generalizzato (art.5, comma 2 del d.lgs. 33/2013).
Il Ciclo Etico per gli operatori del controllo pubblicoAndrea Ferrarini
La corruzione può essere descritta in diversi modi: come uno scambio occulto tra un "agente" e un soggetto privato. Oppure come una scelta razionale, che dipende dal monopolio del decisore pubblico, dalla discrezionalità delle sue scelte e dall'assenza di trasparenza. O ancora, la corruzione può essere rappresentata come una rete a invarianza di scala (free scale network) in cui alcuni nodi (funzionari pubblici, mediatori/faccendieri) sono iper connessi.
Ma la decisione di offrire o accettare una tangente (o un altro tipo di utilità) non deriva sempre da un calcolo razionale: entrano in gioco anche convenzioni sociali (per esempio il maggiore o minore "costo etico" di alcune condotte corruttivo), valori individuali e valori condivisi. Esiste, purtroppo una "etica" della corruzione (che giustifica le scelte orientate alla corruzione). Alla quale bisognerebbe opporre un'etica dell'integrità, fondata sui valori di legalità, libertà, responsabilità e fedeltà.
2. Il Rischio (UNI ISO 31000:2010)
• Il rischio è l’effetto dell’incertezza sugli obiettivi
• Effetto = scostamento (positivo o negativo) da un risultato atteso
• Incertezza = stato anche parziale, di assenza di informazioni relative
alla comprensione di un evento, delle sue conseguenze e della sua
verosimiglianza (=probabilità)
3. Il Rischio (UNI ISO 31000:2010): eventi e incertezza
Il rischio non dipende dal fatto che alcuni eventi possono influire sui nostri
obiettivi, ma dal fatto che non conosciamo tali eventi (= incertezza)
4. Il Rischio (UNI ISO 31000:2010): eventi e incertezza
Il rischio è sempre associato ad un evento, ma non in modo diretto.
Non è l’evento che genera il rischio, per il fatto che può verificarsi.
Piuttosto, il rischio si genera, perché non sappiamo quando, come e perché
l’evento si potrebbe verificare e quando si verificherà.
In sintesi, il rischio è figlio dell’incertezza e l’analisi del rischio deve essere
finalizzata a ridurre l’incertezza, sviluppando una (più o meno completa)
conoscenza degli eventi
5. EVENTO DI CORRUZIONE
Abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato, al fine di
ottenere vantaggi privati. (Circolare 1/2013 del DFP)
Assunzione di decisioni devianti dalla cura dell’interesse generale a
causa del condizionamento improprio da parte di interessi particolari
(det. ANAC N. 12/2015)
In pratica un evento di corruzione ha luogo quando un pubblico
ufficiale/incaricato di pubblico servizio decide di influenzare la gestione
e gli esiti di un processo dell’organizzazione pubblica in cui è inserito,
al fine di favorire i propri interessi privati e/o gli interessi di altri soggetti
privati.
6. EVENTO DI CORRUZIONE
Azione consapevole
Distorsione dei processi
pubblici
Uno o più interessi privati
Evento di
corruzione
10. Le tre «dimensioni» del rischio di corruzione
INCERTEZZA ORGANIZZATIVA
Relativa ai processi e all’organizzazione che gestisce i processi
INCERTEZZA ETICA
Relativa alle persone, interne ed esterne all’amministrazione, che
prendono delle decisioni e attuano dei comportamenti
INCERTEZZA RELAZIONALE
Relativa agli interessi legano le persone coinvolte nei processi
dell’organizzazione pubblica
13. Participating Countries (37)
Australia (SA)
Austria (ASI)
Brazil (ABNT)
Cameroon
(ANOR)
Canada (SCC)
China (SAC)
Colombia
(ICONTEC)
Croatia (HZN)
Czech Republic
(UNMZ)
Denmark (DS)
Ecuador (INEN)
Egypt (EOS)
France (AFNOR)
• Germany (DIN)
• Guatemala
(COGUANOR)
• India (BIS)
• Iraq (COSQC)
• Israel (SII)
• Kenya (KEBS)
• Lebanon
(LIBNOR)
• Malaysia (DSM)
• Mauritius (MSB)
• Mexico (DGN)
• Morocco
(IMANOR)
• Nigeria (SON)
• Norway (SN)
• Pakistan
(PSQCA)
• Saudi Arabia
(SASO)
• Serbia (ISS)
• Singapore
(SPRING SG)
• Spain
(AENOR)
• Sweden (SIS)
• Switzerland
(SNV)
• Tunisia
(INNORPI)
• United Kingdom
(BSI)
• United States
(ANSI)
• Zambia (ZABS)
14. Observing Countries (22)
Argentina (IRAM)
Armenia (SARM)
Bulgaria (BDS)
Chile (INN)
Cyprus (CYS)
Côte d'Ivoire
(CODINORM)
Finland (SFS)
Hong Kong
(ITCHKSAR)
Hungary (MSZT)
Italy (UNI)
Japan (JISC)
• Korea, Republic of (KATS)
• Lithuania (LST)
• Macao (CPTTM)
• Mongolia (MASM)
• Netherlands (NEN)
• New Zealand (NZSO)
• Poland (PKN)
• Portugal (IPQ)
• Russian Federation
(GOSTR)
• Thailand (TISI)
• Uruguay (UNIT)
15. Anticorruzione nella Pubblica
Amministrazione: problema n.1
La legislazione in materia di prevenzione della corruzione
nella pubblica amministrazione non è stabile (continue
modifiche, innovazioni e integrazioni normative)
Gli atti di indirizzo dell’ANAC (i Piani Nazionali
Anticorruzione e le determinazioni in materia di
prevenzione e trasparenzza) sono carenti dal punto di vista
logico e metodologico: dicono «cosa» devono fare le
Pubbliche Amministrazioni, ma non spiegano «perché»
certe cose devono essere fatte
La legislazione vigente impone alle pubbliche
amministrazioni un numero eccessivo di adempimenti, e lo
fa in modo non coordinato e disorganico
16. Anticorruzione nella Pubblica
Amministrazione: problema n.1
… In sintesi: ci sono troppe leggi, che cambiano troppo
velocemente, troppi adempimenti e una scarsa
propensione del legislatore e dell’ ANAC a valutare
l’effettiva utilità degli adempimenti
CONSEGUENZE:
le Pubbliche Amministrazioni non sanno più quali
interventi e quali controlli sono prioritari. E veramente utili
per la prevenzione della corruzione.
Si introducono troppe misure di prevenzione, che spesso
non vengono concretamente attuate.
17. Anticorruzione nella Pubblica
Amministrazione: problema n. 2
Nelle Pubbliche Amministrazione (tendenzialmente a tutti i
livelli) esiste un conflitto organizzativo tra esigenza di
«efficienza» ed esigenza di «regolarità»:
Gli organi di indirizzo politico vogliono una Pubblica
Amministrazione sempre più snella, sempre più vicina al
cittadino, sempre più veloce nell’erogazione dei servizi e
nell’esecuzione dei propri processi decisionali
I Dirigenti (e gli altri soggetti che gestiscono i processi
dell’ente pubblico) sono attenti soprattutto alla regolarità e
imparzialità delle decisioni e al contenimento della spesa
pubblica, anche a discapito dell’efficienza e dei bisogni del
cittadino.
19. Anticorruzione nella Pubblica
Amministrazione: problema n. 2
Gli organi di indirizzo politico vogliono combattere la
corruzione riducendo le inefficienze dell’amministrazione
I Dirigenti (e gli altri soggetti che gestiscono i processi
dell’ente pubblico) vogliono combattere la corruzione
riducendo i margini di discrezionalità e aumentando i
controlli
+ EFFICIENZA + REGOLARITA’
20. Anticorruzione nella Pubblica
Amministrazione: problema n. 2
CONSEGUENZE:
Le amministrazioni (per salvare «capra e cavoli»)
restringono l’attività di prevenzione ai casi di «mala
gestio», che derivano dal mancato rispetto delle regole e
che hanno un impatto negativo sulla qualità dei servizi e
delle decisioni
La prevenzione della corruzione si riduce ad una
standardizzazione dei processi e ad un controllo sui tempi
di conclusione dei procedimenti e di erogazione dei servizi
In pratica, il sistema di prevenzione della corruzione
diventa un sistema di gestione della qualità.
21. Anticorruzione nella Pubblica
Amministrazione: problema n. 2
Questo orientamento non è sbagliato, ma è parziale:
Esistono certamente eventi corruttivi che dipendono
dal mancato controllo dei processi o che causano
cattiva qualità delle decisioni e dei servizi pubblici
Ma esistono anche eventi di corruzione, che non
impattano sulla qualità dei processi
Ed esistono anche eventi di corruzione che rendono
più efficienti i processi pubblici
22. Anticorruzione nella Pubblica
Amministrazione: problema n. 2
Quindi, la corruzione è un fenomeno che interferisce
in diversi modi con la qualità dei processi pubblici
Un sistema di prevenzione della corruzione deve essere
«qualcosa di più» di un sistema di gestione della
qualità
23. La Norma ISO 37001:2016 nella
Pubblica Amministrazione
La Norma ISO 37001:2016 può aiutare le Pubbliche
Amministrazioni ad affrontare tutti questi problemi:
La norma ISO 37001:2016 è una norma diversa dalla norma
ISO 9001:2015 sulla gestione della qualità
Il sistema anticorruzione (ISO 37001) può essere integrato
nel sistema qualità (ISO 9001)
Quindi, l’anticorruzione e la qualità sono due cose diverse.
Invece i sistemi di gestione dell’anticorruzione e della
qualità hanno degli elementi in comune
In generale, legalità ed efficienza sono cose diverse, che
possono essere garantite con sistemi di gestione strutturati
nello stesso modo (= i sistemi ISO 37001 e ISO 9001 hanno
la medesima High Level Structure)
24. La Norma ISO 37001:2016 nella
Pubblica Amministrazione
La Norma ISO 37001:2016 può aiutare le Pubbliche
Amministrazioni ad affrontare tutti questi problemi:
La norma ISO 37001:2016 definisce i requisiti minimi che
devono essere garantiti da un sistema di gestione che voglia
gestire il rischio di corruzione
La norma ISO 37001 contiene anche dei suggerimenti di
tipo metodologico e operativo (Annex A: «Guidance for
use»), che chiariscono ance il fondamento logico delle
attività da svolgere, per implementare il sistema
anticorruzione
25. La Norma ISO 37001:2016 nella
Pubblica Amministrazione
La Norma ISO 37001:2016 può aiutare le Pubbliche
Amministrazioni ad affrontare tutti questi problemi:
Nel proprio sistema di gestione ISO 37001:2016 una pubblica
amministrazione deve pianificare «[…] azioni finalizzate
affrontare i rischi di corruzione e le opportunità di
miglioramento […]
Quindi, il sistema anticorruzione non deve essere
semplicemente orientato alla prevenzione della mala gestio, ma
deve, più in generale, gestire i rischi e le opportunità:
Riconoscere i casi in cui una opportunità di miglioramento
(=maggiore efficienza o maggiore controllo dei processi) può
generare o nascondere un rischio corruttivo
Promuovere azioni di prevenzione (controlli) che non impattino
negativamente sulla qualità dei servizi e delle decisioni pubbliche
27. Il successo del SGPC dipende dalla sua capacità di integrarsi con il Modello Organizzativo
pre-esistente che consente all’Amministrazione di funzionare
SGPC
Comprensione del contesto interno ed esterno
Leadership, ruoli e responsabilità
Politica e definizione degli obiettivi strategici
Valutazione del rischio
Programmazione
Azioni di supporto (competenze, comunicazione e formazione)
Controllo delle operazioni a rischio
Valutazione delle Performance
Monitoraggio, riesame e miglioramento continuo
•DUP o Altri
documenti
programmatici
•Regolamenti,
•Codice di
Comportamento
e Regolamento
disciplinare
•Piano delle
Performance
Regolamento dei
controlli interni
28. Il PTPC è il documento che mette in relazione il SGPC con il Modello Organizzativo
SGPC
Comprensione del contesto interno ed esterno
Leadership, ruoli e responsabilità
Politica e definizione degli obiettivi strategici
Valutazione del rischio
Programmazione
Azioni di supporto (competenze, comunicazione e formazione)
Controllo delle operazioni a rischio
Valutazione delle Performance
Monitoraggio, riesame e miglioramento continuo
•DUP o Altri
documenti
programmatici
•Regolamenti,
•Codice di
Comportamento
e Regolamento
disciplinare
•Piano delle
Performance
Regolamento dei
controlli interni
•PIANO TRIENNALE
DI PREVENZIONE
DELLA
CORRUZIONE
30. Responsabilità ISO 37001
La Legge 190/2012 (e i successivi decreti attuativi), concentra le
responsabilità per la prevenzione della corruzione su due
soggetti:
Il Responsabile della prevenzione della Corruzione e della
Trasparenza (RPCT), che, negli enti locali è «apicalizzato»
(coincide di norma con il segretario generale)
L’organo di indirizzo politico, che nomina il RPCT, definisce gli
indirizzi strategici anticorruzione e approva il PTPC (negli enti
locali gli organi di indirizzo coinvolti nell’anticorruzione sono
generalmente il Sindaco e la Giunta)
I dirigenti (o le P.O. responsabili delle unità organizzative
dell’amministrazione) sono solo di supporto all’elaborazione del
PTPC e alla sua attuazione
31. Responsabilità ISO 37001
La ISO 37001:2016, invece, identifica 3 soggetti
responsabili:
L’organo di governo
Il Top Management
La funzione di Compliance Anticorruzione
32. Responsabilità
Diversi soggetti possono rivestire i ruoli di organo di governo, top management e
Funzione di Compliance. Se si considerano gli Enti Locali e gli Enti e le Aziende
del Sistema Sanitario, si possono immaginare diverse soluzioni, tutte ammesse
dalla ISO 37001 (le colonne evidenziata in verde saranno approfondite in seguito):
ISO 37001 Aziende del
Sistema
Sanitario
(AO – ASST, ecc.)
ASL – ULS –
ATS
Enti
Locali
(ipotesi 1)
Enti Locali
(Ipotesi 2)
Organo di
Governo
Consiglio di
Amministrazione
Direttore
Generale
Giunta Consiglio
Comunale
Top
Management
Direttore
Generale
Direttore
Generale
Dirigenti +
Segretario
Giunta
Funzione
Compliance
Anticorruzione
Dirigente con
funzione di RPC
Dirigente con
funzione di RPC
Staff del
RPCT
Segretario
(RPCT)
33. Responsabilità – Enti Locali
Se in un Ente Locale l’organo di governo è identificato nel Consiglio
(ipotesi 2) le responsabilità previste dalla ISO 37001 sono maggiori
di quelle previste dalla Legge 190/2012. Se invece, l’organo di
governo è identificato nella Giunta (ipotesi 1), le responsabilità
sono minori. L’organo di governo, infatti:
approva la politica anticorruzione
garantisce che le strategie dell'organizzazione siano allineate con
la politica anticorruzione
riceve e analizza, periodicamente, informazioni relative al
contenuto e all'attuazione del sistema anticorruzione
stabilisce che al sistema anticorruzione siano allocate e assegnate
risorse adeguate e appropriate;
supervisiona, nei limiti del possibile, l'implementazione del
sistema di gestione anticorruzione da parte del top management
e la sua efficacia
34. Responsabilità – Enti Locali
Se al Consiglio è assegnato il ruolo di Organo di Governo,
(ipotesi 2), allora la Giunta avrà il ruolo di Top Management
Invece, se la Giunta è considerata organo di governo (ipotesi 1) ,
allora il ruolo di Top Management potrebbe essere svolto dal
Segretario e da TUTTI i dirigenti, limitatamente alle unità
organizzative di propria responsabilità.
La Funzione di Compliance Anticorruzione è una funzione
aziendale identificata dal Top Management. Quindi:
Se si assegna alla Giunta il ruolo di top Management, la funzione di
Compliance anticorruzione coincide con il RPCT
se si assegna alla Giunta il ruolo di organo di governo, tale funzione
non può coincidere con il RPCT ma con uno staff di persone (o da
un ufficio), individuato dal RPCT e che supporta il RPCT nelle sue
attività
35. Responsabilità – Enti Locali
Se si assegna il ruolo di top management ai dirigenti, allora il
dirigente/RPCT in quanto responsabile della funzione di
Compliance Anticorruzione deve (attraverso il suo staff):
supervisionare la progettazione e l'attuazione del sistema
di gestione anti-corruzione;
fornire consulenza e orientamento al personale,
relativamente al sistema di gestione anti-corruzione e alle
problematiche relative alla corruzione;
assicurare che il sistema di gestione anti-corruzione sia
conforme ai requisiti ISO 37001
Riferire all’organo di indirizzo, al top management e alle
altre funzioni di compliance (ad esempio all’OIV) circa le
prestazioni del sistema di gestione anti-corruzione.
36. Responsabilità – Enti Locali
Invece Il dirigente/RPCT condivide con gli altri dirigenti/responsabili le
seguenti responsabilità, proprie del Top Management:
a) Assicura che il sistema di gestione, la politica e gli obiettivi
anticorruzione siano definiti, attuati, mantenuti e aggiornati per gestire
adeguatamente il rischio di corruzione dell'organizzazione;
b) assicura l'integrazione tra il sistema anticorruzione e i processi
dell'organizzazione;
c) distribuisce le risorse adeguate e appropriate per l'efficace attuazione
del sistema anticorruzione;
d) comunica la politica anticorruzione fuori e dentro l'organizzazione;
e) comunica internamente circa l'importanza di gestire efficacemente il
rischio di corruzione e di adeguarsi alle prescrizioni del sistema
anticorruzione;
f) assicura che il sistema di gestione sia definito in modo appropriato,
per raggiungere i suoi obiettivi;
g) dirige e supporta il personale, affinché contribuisca all'efficacia del
sistema anticorruzione;
37. Responsabilità – Enti Locali
Invece Il dirigente/RPCT condivide con gli altri dirigenti/responsabili le
seguenti responsabilità, proprie del Top Management:
h) promuove una cultura anticorruzione appropriata;
i) promuove il miglioramento continuo;
j) supporta gli altri soggetti che hanno ruoli gestionali a dimostrare la
propria capacità di prevenire e identificare la corruzione nelle aree di
propria responsabilità;
k) incoraggia l'utilizzo la segnalazione di situazioni sospette di
corruzione, o di casi di corruzione;
l) garantisce che nessun dipendente subirà ritorsioni, discriminazioni o
sanzioni disciplinari, per aver segnalato in buona fede, o sulla base di
una ragionevole convinzione della violazione (o della sospetta
violazione) della politica anziendale anticorruzione, o per essersi
rifiutati di partecipare ad atti corruttivi,anche se tale rifiuto può
causare delle perdite economiche all'organizzazione (a meno che
l'individuo abbia partecipato alla violazione);
m) periodicamente, riferisce al governing body (se presente) circa il
contenuto e l'attuazione del sistema anticorruzione
38. Responsabilità – Enti Locali
Non si può dire a priori quale ipotesi di «distribuzione delle
responsabilità» sia migliore per gli enti Locali
L’ipotesi 1 (Giunta – Segretario+Dirigenti – staff dell’RPCT)
esclude il Consiglio Comunale dal sistema ISO 37001, ma
consente di includere i dirigenti nel Top Management e
responsabilizzarli nella gestione del rischio di corruzione
L’ipotesi 2 (Consiglio – Giunta - RPCT) include il Consiglio,
ma coinvolge meno i dirigenti
Dal momento che la ISO 37001 assegna la maggior parte delle
responsabilità sul Sistema Anticorruzione al top
management, è chiaro che:
l’ipotesi 1 genera un Sistema ISO 37001 gestito dai dirigenti
l’ipotesi 2 invece genera un Sistema ISO 37001 gestito dagli
organi di indirizzo politico
40. Bribery Risk Assessment
Legge 190/2012
La valutazione del rischio di corruzione nelle pubbliche
amministrazioni considera il rischio associato ai processi
gestiti dall’amministrazione.
In linea con la metodologia proposta dall’allegato 5 del
PNA 2013 e con le indicazioni fornite da ANAC nel 2015,
le amministrazioni dovrebbero:
Mappare tutti i propri processi
Valutare la probabilità e l’impatto degli eventi di
corruzione nei processi
41. Per alcune pubbliche amministrazioni potrebbe essere
difficile, se non impossibile, mappare a valutare il rischio
di tutti i propri processi…perché ne hanno troppi. Ad
esempio:
I Comuni erogano servizi e gestisco un gran numero di
processi in settori molto diversi tra loro: anagrafe,
assistenza sociale, programmazione urbanistica,
sicurezza, cultura, istruzione, ecc …
Le aziende sanitarie gestiscono processi di tipo
amministrativo, percorsi cura, attività di ricerca, ecc..
Bribery Risk Assessment
Legge 190/2012
42. Bribery Risk Assessment
Legge 190/2012
In alcune pubbliche amministrazioni i costi
organizzativi di una analisi del rischio nei processi
potrebbero superare i benefici ricavabili da una
conoscenza del rischio corruttivo in tutti i processi
I Comuni erogano servizi e gestisco un gran numero di
processi in settori molto diversi tra loro: anagrafe,
assistenza sociale, programmazione urbanistica,
sicurezza, cultura, istruzione, ecc …
Le aziende sanitarie gestiscono processi di tipo
amministrativo, percorsi cura, attività di ricerca, ecc..
43. Bribery Risk Assessment
ISO 37001:2016
Per la ISO 37001:2016 il risk assessment è un processo
complesso che considera diversi fattori:
1) dimensione struttura organizzativa
2) luogo e ai settori in cui l'organizzazione opera
3) attività e processi dell'organizzazione
4) controparti (business associates)
5) relazioni con soggetti pubblici
6) violazione di regole e normative
I diversi fattori di sono in relazione tra loro e influenzano il
rischio di corruzione globale dell’organizzazione
44. Bribery Risk Assessment
ISO 37001:2016
Utilizzando alcuni dei fattori di rischio proposti dalla
ISO 37001 è possibile «abbattere» il numero dei
processi da analizzare e ottenere, comunque, una
analisi del rischio esauriente
Vediamo come si potrebbe fare …
45. Bribery Risk Assessment
ISO 37001:2016
Consideriamo un piccolo comune (cerchio piccolo e un
Comune di grandi dimensioni (cerchio grande)
46. Bribery Risk Assessment
ISO 37001:2016
Fattore 1: settore di attività.
Entrambi i Comuni appartengono al settore pubblico, che è
molto esposto al rischio di corruzione. Hanno quindi il
medesimo rischio di base
Rischio di base
47. Bribery Risk Assessment
ISO 37001:2016
Fattore 2: dimensione organizzativa
Il Comune di grandi dimensioni ha una struttura più
complessa, in cui un gran numero di persone può gestire
processi decisionali ed è più a rischio del Comune piccolo
Rischio basso
Rischio medio
48. Bribery Risk Assessment
ISO 37001:2016
Fattore 3: località
Il Comune piccolo è un Comune di una regione italiana nella
quale l’illegalità è molto diffusa. Questo incrementa il suo
rischio, rispetto al Comune Grande, che invece amministra
un territorio in cui l’illegalità è poco diffusa
Rischio medio
49. Bribery Risk Assessment
ISO 37001:2016
Rischio medio
Fattore 4: controparti.
Entrambi i Comuni hanno delle controparti (ad esempio
imprese, professionisti, associazioni) che presentano un
elevato rischio di corruzione. E controparti a basso
rischio. Il livello di rischio dei due enti è «discontinuo»:
aumenta i quei settori che si interfacciano con le
controparti a rischio
Rischio alto
50. Bribery Risk Assessment
ISO 37001:2016
Rischio medio
Fattore 5: attività e processi
La valutazione del rischio può essere approfondita,
analizzando (con l'ausilio di appropriati indici di rischio e
di anomalia) i processi gestiti dalle aree rosse (in cui i due
Comuni si interfacciano con controparti a rischio). I
processi delle altre aree non vengono analizzati.
Rischio alto