Come valutare il rischio di corruzione negli enti locali, in base alle indicazioni fornite dal Piano nazionale Anticorruzione e ai principi della norma UNI ISO 31000:2010.
Slide della giornata di fomazione promossa da Avviso Pubblico e RisorseComuni a Milano, il 6 novembre 2013
Criminal Court Complaint Michael Olaf Schuett Gambling Bluetool Wirecardfirefollowme
Criminal court complaint filed against Michael Olaf Schuett, accused of unlawful money transmitting of gambling proceeds. He used a network of companies such as US AG 24, Bluetool LTD and over 400 other firms as well as banks such as Wirecard Bank AG to distribute proceeds from online gambling to US citizens.
Mappatura dei processi e prevenzione della corruzione (det. ANAC 12/2015: Nuo...Andrea Ferrarini
Entro il 2017 le pubbliche amministrazioni dovranno completare la mappatura dei propri processi e utilizzarla per la prevenzione della corruzione. Ma che differenza c'è fra mappatura dei procedimenti e mappatura dei processi? Quali informazioni devono essere incluse nella mappatura dei processi. E, infine, cos'è il BPMN?
Criminal Court Complaint Michael Olaf Schuett Gambling Bluetool Wirecardfirefollowme
Criminal court complaint filed against Michael Olaf Schuett, accused of unlawful money transmitting of gambling proceeds. He used a network of companies such as US AG 24, Bluetool LTD and over 400 other firms as well as banks such as Wirecard Bank AG to distribute proceeds from online gambling to US citizens.
Mappatura dei processi e prevenzione della corruzione (det. ANAC 12/2015: Nuo...Andrea Ferrarini
Entro il 2017 le pubbliche amministrazioni dovranno completare la mappatura dei propri processi e utilizzarla per la prevenzione della corruzione. Ma che differenza c'è fra mappatura dei procedimenti e mappatura dei processi? Quali informazioni devono essere incluse nella mappatura dei processi. E, infine, cos'è il BPMN?
2014 11-15 presentazione breton agile day anconaClaudio Saurin
Proposta di una integrazione, con esempi reali, fra Agile, Lean e Waterfall per lo sviluppo di prodotti hardware nell’industria e di costruzioni nell’edilizia, e di un servizio aziendale. Le Epic e User Stories al posto della WBS e gestione priorità. Il Canvas di progetto e nuovi tabelloni kanban per la gestione di Storie e di Progetti. La gestione visuale multiprogetto dei milestone e del portafoglio. Ibridazione dello Scrum con il Visibile Planning per la gestione del lavoro multiprogetto
La parte relativa alla gestione dei cantieri edili è stata sviluppata insieme a Daniela Rinaldi (architetto di Verona)
Bortoletti, corruzione, scuola superiore economia finanze, milano 17 maggio 2011Maurizio Bortoletti
Combating money laundering and terrorist financing is critical to the reduction of social evils and human misery such as drug trafficking, human trafficking and finances terrorist attacks with which we have become only too familiar. The ultimate objective is quite simply to deter and detect organised crime and terrorism.
We must remember what we are dealing with : money laundering and terrorist financing do not simply undermine our financial systems but, in facilitating crime and murderous terrorist acts, they challenge our fundamental values of democracy, the rule of law and human rights.
And the reality is that this crime is never far away. As Jeffrey Robinson, in his book, “The Laundrymen” wrote: “If you walk one mile in any direction from the main central railway station in any major city in Europe or North America you will pass within an elbow’s distance of a property that is owned by, managed by, or has been constructed by dirty money”.
Money laundering and organised crime go hand in hand. And our attempts to fight it matter to us all as individuals and citizens.
International financial centres, such as that one there is in every capital of our countries, are attractive to money launderers who want to clean their ill-gotten gains or terrorist financiers who want to use the financial sector to fund their activities. We must all play our part in identifying and mitigating the risks, both within our shores, and across the globally linked financial system. A key challenge for us all is to do this in an effective and cost-efficient way.
It is a constant reality that criminals and terrorists quickly modify the techniques of their operations to avoid detection, exploiting the gaps between, as well as within, our national and international financial systems. For this reason, a truly global network of countries is essential if we are to ensure that criminals and terrorists do not have access to the financial system and hence to the resources they need to remain active.
Prevenire la corruzione attraverso i valori: etica e legalitàAndrea Ferrarini
Penso che la prevenzione della corruzione passi non soltanto dal rafforzamento dall'introduzione di nuovi controlli negli enti pubblici. E' altrettanto importante "ricostruire" i valori dell'etica pubblica. La crisi di senso della politica, il vuoto dei valori, il limite di un'etica (e di una politica) basata solo sull'individualismo, sono cose note a tutti. Ma come si può reagire a questo vuoto, a questa crisi? Nei miei incontri di formazione, sto cominciando a proporre di ricostruire l'etica pubblica, attraverso due nozioni (quella di responsabilità e quella di fedeltà), che sono stati definiti in modo nuovo dai filosofi etici contemporanei. Fedeltà e responsabilità possono "fondare" e "giustificare" la legalità, che è rinuncia alla propria libertà assoluta in nome della legge. E possono "dare valore" al ruolo degli enti pubblici, dei dipendenti pubblici e di tutto ciò che tutela gli interessi di tutti noi
L'applicazione della norma ISO 31000 al rischio di corruzione: criteri di ris...Andrea Ferrarini
La corruzione è un fenomeno complesso e la gestione del rischio ad essa associato necessita di una modellizzazione, vale a dire di una semplificazione. La norma UNI ISO 31000:2010 (Principi e Linee Guida per la Gestione del Rischio) può essere d'aiuto, perché descrive il rischio come l'effetto dell'incertezza sugli obiettivi. Nel caso della corruzione, esistono tre tipi di incertezza: incertezza organizzativa, incertezza etica e incertezza relativa agli interessi. L'analisi del rischio di corruzione deve sviluppare una conoscenza del rischio, riducendo tali tipi di incertezza. Anche la definizione di criteri di rischio aiuta a circoscrivere il campo d'azione e la portata della gestione del rischio, individuando quegli aspetti e quei fattori che possono essere individuati, misurati e trattati dall'amministrazione pubblica.
Risk Management e prevenzione della Corruzione - Università di MilanoAndrea Ferrarini
La gestione del rischio, prima di essere un insieme di tecniche e modalità di intervento, è una disciplina che propone una nuova prospettiva per studiare gli eventi che influenzano la vita delle persone e delle organizzazioni. E la corruzione è indubbiamente un fenomeno che influenza negativamente tanto il funzionamento della Pubblica Amministrazione, quanto le dinamiche economiche e sociali di una Nazione.
Il corso si propone di introdurre alcuni concetti del Risk Management, per descrivere la relazione che intercorre fra corruzione e Pubblica Amministrazione, per comprendere la funzione dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e per chiarire il ruolo giocato dai Referenti e del personale che lavora nelle aree a rischio di corruzione nello sviluppo delle politiche di prevenzione.
Attività di controllo della pubblica amministrazione - mappatura del processo...Andrea Ferrarini
Il documento rappresenta una analisi molto dettagliata del rischio corruttivo associato alla fase di avvio dei processi di controllo delle pubbliche amministrazioni. Nel documento si tratta in particolare dei controlli su soggetti esterni, che sono caratterizzati dal fatto di avere un input complesso (multiplo). L'analisi è certamente eccessivamente dettagliata, rispetto allo sviluppo attuale del risk assessment nelle pubbliche amministrazioni (finalizzato alla redazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione). Tuttavia, mostra le potenzialità di una analisi che parta dalla mappatura dei processi, identificando gli elementi critici che possono essere "aggrediti" dalla corruzione".
FOIA: accesso generalizzato (Art. 5, c. 2, d.lgs. 33/2013): una analisi per p...Andrea Ferrarini
Il documento analizza il procedimento di accesso generalizzato, soffermandosi sul "punti di vista" del rischiedente, del controinteressato e della pubblica amministrazione. Nel tentativo di rappresentare il processo reale di interazione tra cittadini e pubblica amministrazione, finalizzato all'accesso generalizzato ai dati, ai documenti e alle informazioni. Nel Documento si analizza anche il rischio di corruzione (paradossalmente) presente nell'accesso generalizzato e vengono proposte soluzioni organizzative e informative, per garantire la legalità e l'efficacia dell'accesso generalizzato
Mappatura dei processi e analisi del rischio di corruzione: Regione LombardiaAndrea Ferrarini
Una introduzione generale alla mappatura dei processi in chiave anticorruzione e alla valutazione del rischio. Nelle slides, propongo un approccio "ibrido" che integra la metodologia di analisi dell'allegato 5 del PNA 2013 con alcuni indicatori di rischio sviluppate nelle linee guida anticorruzione di ANCI Lombardia.
La metodologia distingue 2 tipi di livello di rischio:
- Livello di rischio Teorico (ricavabile in astratto dai fattori di rischio corruttivo presenti nel processo
- Livello di rischio Rilevato (ricavato osservando le anomalie del processo)
Gestione del rischio di corruzione principi e linee guida iso 31000 2010_19_0...Andrea Ferrarini
La norma UNI ISO 31000:2010 può fornire dei suggerimenti utili, alle pubbliche amministrazioni, per gestire in modo tempestivo, sistematico ed efficace il rischio di corruzione.
Le slides si concentrano soprattutto sulla "struttura di gestione del rischio, cioè su quella parte della norma che definisce le responsabilità, le risorse, le modalità organizzative e la strategia ottimale per la gestione del rischio
2014 11-15 presentazione breton agile day anconaClaudio Saurin
Proposta di una integrazione, con esempi reali, fra Agile, Lean e Waterfall per lo sviluppo di prodotti hardware nell’industria e di costruzioni nell’edilizia, e di un servizio aziendale. Le Epic e User Stories al posto della WBS e gestione priorità. Il Canvas di progetto e nuovi tabelloni kanban per la gestione di Storie e di Progetti. La gestione visuale multiprogetto dei milestone e del portafoglio. Ibridazione dello Scrum con il Visibile Planning per la gestione del lavoro multiprogetto
La parte relativa alla gestione dei cantieri edili è stata sviluppata insieme a Daniela Rinaldi (architetto di Verona)
Bortoletti, corruzione, scuola superiore economia finanze, milano 17 maggio 2011Maurizio Bortoletti
Combating money laundering and terrorist financing is critical to the reduction of social evils and human misery such as drug trafficking, human trafficking and finances terrorist attacks with which we have become only too familiar. The ultimate objective is quite simply to deter and detect organised crime and terrorism.
We must remember what we are dealing with : money laundering and terrorist financing do not simply undermine our financial systems but, in facilitating crime and murderous terrorist acts, they challenge our fundamental values of democracy, the rule of law and human rights.
And the reality is that this crime is never far away. As Jeffrey Robinson, in his book, “The Laundrymen” wrote: “If you walk one mile in any direction from the main central railway station in any major city in Europe or North America you will pass within an elbow’s distance of a property that is owned by, managed by, or has been constructed by dirty money”.
Money laundering and organised crime go hand in hand. And our attempts to fight it matter to us all as individuals and citizens.
International financial centres, such as that one there is in every capital of our countries, are attractive to money launderers who want to clean their ill-gotten gains or terrorist financiers who want to use the financial sector to fund their activities. We must all play our part in identifying and mitigating the risks, both within our shores, and across the globally linked financial system. A key challenge for us all is to do this in an effective and cost-efficient way.
It is a constant reality that criminals and terrorists quickly modify the techniques of their operations to avoid detection, exploiting the gaps between, as well as within, our national and international financial systems. For this reason, a truly global network of countries is essential if we are to ensure that criminals and terrorists do not have access to the financial system and hence to the resources they need to remain active.
Prevenire la corruzione attraverso i valori: etica e legalitàAndrea Ferrarini
Penso che la prevenzione della corruzione passi non soltanto dal rafforzamento dall'introduzione di nuovi controlli negli enti pubblici. E' altrettanto importante "ricostruire" i valori dell'etica pubblica. La crisi di senso della politica, il vuoto dei valori, il limite di un'etica (e di una politica) basata solo sull'individualismo, sono cose note a tutti. Ma come si può reagire a questo vuoto, a questa crisi? Nei miei incontri di formazione, sto cominciando a proporre di ricostruire l'etica pubblica, attraverso due nozioni (quella di responsabilità e quella di fedeltà), che sono stati definiti in modo nuovo dai filosofi etici contemporanei. Fedeltà e responsabilità possono "fondare" e "giustificare" la legalità, che è rinuncia alla propria libertà assoluta in nome della legge. E possono "dare valore" al ruolo degli enti pubblici, dei dipendenti pubblici e di tutto ciò che tutela gli interessi di tutti noi
L'applicazione della norma ISO 31000 al rischio di corruzione: criteri di ris...Andrea Ferrarini
La corruzione è un fenomeno complesso e la gestione del rischio ad essa associato necessita di una modellizzazione, vale a dire di una semplificazione. La norma UNI ISO 31000:2010 (Principi e Linee Guida per la Gestione del Rischio) può essere d'aiuto, perché descrive il rischio come l'effetto dell'incertezza sugli obiettivi. Nel caso della corruzione, esistono tre tipi di incertezza: incertezza organizzativa, incertezza etica e incertezza relativa agli interessi. L'analisi del rischio di corruzione deve sviluppare una conoscenza del rischio, riducendo tali tipi di incertezza. Anche la definizione di criteri di rischio aiuta a circoscrivere il campo d'azione e la portata della gestione del rischio, individuando quegli aspetti e quei fattori che possono essere individuati, misurati e trattati dall'amministrazione pubblica.
Risk Management e prevenzione della Corruzione - Università di MilanoAndrea Ferrarini
La gestione del rischio, prima di essere un insieme di tecniche e modalità di intervento, è una disciplina che propone una nuova prospettiva per studiare gli eventi che influenzano la vita delle persone e delle organizzazioni. E la corruzione è indubbiamente un fenomeno che influenza negativamente tanto il funzionamento della Pubblica Amministrazione, quanto le dinamiche economiche e sociali di una Nazione.
Il corso si propone di introdurre alcuni concetti del Risk Management, per descrivere la relazione che intercorre fra corruzione e Pubblica Amministrazione, per comprendere la funzione dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e per chiarire il ruolo giocato dai Referenti e del personale che lavora nelle aree a rischio di corruzione nello sviluppo delle politiche di prevenzione.
Attività di controllo della pubblica amministrazione - mappatura del processo...Andrea Ferrarini
Il documento rappresenta una analisi molto dettagliata del rischio corruttivo associato alla fase di avvio dei processi di controllo delle pubbliche amministrazioni. Nel documento si tratta in particolare dei controlli su soggetti esterni, che sono caratterizzati dal fatto di avere un input complesso (multiplo). L'analisi è certamente eccessivamente dettagliata, rispetto allo sviluppo attuale del risk assessment nelle pubbliche amministrazioni (finalizzato alla redazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione). Tuttavia, mostra le potenzialità di una analisi che parta dalla mappatura dei processi, identificando gli elementi critici che possono essere "aggrediti" dalla corruzione".
FOIA: accesso generalizzato (Art. 5, c. 2, d.lgs. 33/2013): una analisi per p...Andrea Ferrarini
Il documento analizza il procedimento di accesso generalizzato, soffermandosi sul "punti di vista" del rischiedente, del controinteressato e della pubblica amministrazione. Nel tentativo di rappresentare il processo reale di interazione tra cittadini e pubblica amministrazione, finalizzato all'accesso generalizzato ai dati, ai documenti e alle informazioni. Nel Documento si analizza anche il rischio di corruzione (paradossalmente) presente nell'accesso generalizzato e vengono proposte soluzioni organizzative e informative, per garantire la legalità e l'efficacia dell'accesso generalizzato
Mappatura dei processi e analisi del rischio di corruzione: Regione LombardiaAndrea Ferrarini
Una introduzione generale alla mappatura dei processi in chiave anticorruzione e alla valutazione del rischio. Nelle slides, propongo un approccio "ibrido" che integra la metodologia di analisi dell'allegato 5 del PNA 2013 con alcuni indicatori di rischio sviluppate nelle linee guida anticorruzione di ANCI Lombardia.
La metodologia distingue 2 tipi di livello di rischio:
- Livello di rischio Teorico (ricavabile in astratto dai fattori di rischio corruttivo presenti nel processo
- Livello di rischio Rilevato (ricavato osservando le anomalie del processo)
Gestione del rischio di corruzione principi e linee guida iso 31000 2010_19_0...Andrea Ferrarini
La norma UNI ISO 31000:2010 può fornire dei suggerimenti utili, alle pubbliche amministrazioni, per gestire in modo tempestivo, sistematico ed efficace il rischio di corruzione.
Le slides si concentrano soprattutto sulla "struttura di gestione del rischio, cioè su quella parte della norma che definisce le responsabilità, le risorse, le modalità organizzative e la strategia ottimale per la gestione del rischio
CONTROLLI, OBIETTIVI, TRASPARENZA E VALORI - suggerimenti operativi e rifless...Andrea Ferrarini
L'attuazione dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione si basa su 4 "colonne":
- L'effettività delle misure di prevenzione
- La definizione degli obiettivi di gestione del rischio (attraverso il coordinamento con il ciclo delle performances
- La trasparenza
- La diffusione dei valori della legalità, dell'etica e la ridefinizione dell'etica pubblica
Valutare il rischio di corruzione 18 09 2018_webinar_ferrariniAndrea Ferrarini
Slides del webinar tenuto in data 18 09 2018, nell'ambito del progetto DigiPRo.
Le sides presentano alcuni concetti-chiave da conoscere per gestire il rischio di corruzione:
- corruzione sistemica, spicciola e amministrativa
- analisi dei processi
-valutazione del rischio
- monitoraggio delle anomalie
Decreto Legislativo 231/2001: Focus reati ambientaliAudit in Italy
Focus sui Reati Ambientali introdotti dal Decreto Legislativo 231 del 2001 che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti in sede penale.
Approfondimento legislativo e casi pratici.
Una giornata dedicata ai temi della trasparenza, dell'integrità e, quindi, della prevenzione della corruzione e delle altre forme di distorsione dell'azione amministrativa, con sullo sfondo il "Modello Salerno", riprendendo la definizione di Confindustria Sanità in relazione alla storia del ritorno all'equilibrio operativo della ASL di Salerno che perdeva 500 euro al minuto, 700 mila euro al giorno, 250 milioni di euro all'anno.
Il 21 aprile 2008, presso il Centro Studi Informatica Giuridica di Reggio Calabria, Vincenzo Calabrò ha tenuto un seminario dal titolo: La Riduzione del Rischio - D.Lgs. 231/2001. Questo seminario illustra brevemente gli obiettivi raggiungibili attraverso l'applicazione delle previsioni normative, contenute nel D.Lgs. 231/2001, finalizzate alla riduzione del rischio aziendale.
https://www.vincenzocalabro.it
Sintesi Rapporto sulla corruzione del governo MontiTrecentoSessanta
La sintesi del rapporto del governo Monti presentato il 22 ottobre 2012.
Maggiori informazioni sul sito enricoletta.it all'indirizzo http://bit.ly/schedacorruzione
Decreto Legislativo 231/2001: Focus Reati Salute e Sicurezza sul lavoroAudit in Italy
Focus sui reati di Salute e Sicurezza del lavoro introdotti dal Decreto Legislativo 231 del 2001 che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti in sede penale.
Approfondimento legislativo e casi pratici.
Bortoletti, etica, transparency international, verona, 22 marzo 2010Maurizio Bortoletti
Cost of corruption in Italy.
The estimate of “… 50/60 billion euro as the cost of corruption, 1000 euro per capita, including the newborn…” is incorrect. The author who submitted this estimate has only considered a part of the “Kauffman Report” 2004 of the World Bank, from which it can be deduced that the cost of corruption in the world amounts to about 3% of the world GDP: hence, according to the author, the 50/60 billion euro amounting to 3% of the Italian GDP.
However, the author has neglected carrying on reading to the passage where the World Bank itself states that: “…First, as shown clearly by the data, the scale of corruption varies significantly from country to country…": this would have been sufficient to avoid a serious mistake, which then became a very serious mistake due to a paradoxical ECO EFFECT, which revived this estimate without any assessment and, in some instances, even assuming higher costs.
Furthermore, from the very text of the World Bank – indicating 3% as overall cost of corruption in the world GDP - emerges that “…the $1 trillion figure, calculated using 2001-02 economic data compares with an estimated size of the world economy at that time of just over US$30 trillion, Kaufmann says, ...”: Italy, therefore, still according to the author of this calculation having no scientific background, would eventually answer for 10% (50/60 billion euro) of the worldwide cost of corruption (1,000 billion US dollar worldwide, amounting to about 700 billion euro).
There is no need to comment on this data.
Il Ciclo Etico per gli operatori del controllo pubblicoAndrea Ferrarini
La corruzione può essere descritta in diversi modi: come uno scambio occulto tra un "agente" e un soggetto privato. Oppure come una scelta razionale, che dipende dal monopolio del decisore pubblico, dalla discrezionalità delle sue scelte e dall'assenza di trasparenza. O ancora, la corruzione può essere rappresentata come una rete a invarianza di scala (free scale network) in cui alcuni nodi (funzionari pubblici, mediatori/faccendieri) sono iper connessi.
Ma la decisione di offrire o accettare una tangente (o un altro tipo di utilità) non deriva sempre da un calcolo razionale: entrano in gioco anche convenzioni sociali (per esempio il maggiore o minore "costo etico" di alcune condotte corruttivo), valori individuali e valori condivisi. Esiste, purtroppo una "etica" della corruzione (che giustifica le scelte orientate alla corruzione). Alla quale bisognerebbe opporre un'etica dell'integrità, fondata sui valori di legalità, libertà, responsabilità e fedeltà.
Conflitto di interessi: i fumetti di Spazioetico (Il Comune più video-sorvegl...Andrea Ferrarini
Un Sindaco fissato per la sicurezza. Un comandante della Polizia Municipale impegnato per mantenere l'ordine pubblico nel Comune di "Busecca", situato in qualche luogo intorno a Milano. Un Comandante dei Carabinieri nato a Napoli da genitori tedeschi e una ditta fornitrice di telecamere non proprio raccomandabile.
Il primo fumetto di Spazioetico, che racconta una storia e poi analizza i conflitti e le convergenze di interessi, che possono aprire le porte alla corruzione.
Accesso generalizzato e catalogazione delle informazioniAndrea Ferrarini
Un primo tentativo di catalogare le informazioni ricavabili dai dati e dai documenti posseduti dalle pubbliche amministrazioni, per facilitare la valutazione delle istanze di accesso civico generalizzato (art.5, comma 2 del d.lgs. 33/2013).
Analisi del rischio di corruzione associato alla gestione delle attività in A...Andrea Ferrarini
L'attività libero professionale intramuraria (ALPI o intramoenia) presenta degli specifici rischi di corruzione. Un contributo, elaborato insieme a Massimo di Rienzo, alla prevenzione della corruzione in Sanità
Determina anac 8 2015 prevenzione della corruzione nelle società controllate ...Andrea Ferrarini
Sintesi delle Linee Guida per la prevenzione della corruzione negli enti pubblici economici, nelle società controllate/partecipate dalla Pubblica Amministrazione e negli altri enti privati (fondazioni, associazioni, ecc ...) controllate o partecipate. Le Linne Guida sono state approvate da ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) con la determinazione 8/2015
La prevenzione partecipata: la prevenzione della corruzione nelle società e negli enti privati controllati o partecipati dalle pubbliche amministrazioni
La valutazione del rischio di corruzione negli enti locali
1. COME VALUTARE IL RISCHIO DI CORRUZIONE
NEGLI ENTI LOCALI
Andrea Ferrarini, AvvisoPubblico
Mercoledì 6 novembre 2013 | ore 9.30 - 13.30 |
Centro San Fedele - Piazza San Fedele 4 - Milano
2. Definizione di Rischio di Corruzione
Piano Nazionale Anticorruzione, Allegato 1, paragrafo B1:
«Il Rischio di Corruzione è l’effetto dell’incertezza sul corretto
perseguimento dell’interesse pubblico e, quindi, sull’obiettivo
istituzionale dell’ente, dovuto alla possibilità che si verifichi un
evento di corruzione» (*)
(*) cfr. ISO 31000:2010 (Principi e Linee Guida Per la Gestione del Rischio),
par grafo 2.1:«rischio: Effetto dell’incertezza sugli obiettivi»
3. Effetto dell’incertezza sull’obiettivo
istituzionale…
Effetto = scostamento da qualcosa di atteso
Incertezza = stato, anche parziale, di assenza di
informazioni su un evento, sulle sue conseguenze o sulla loro
probabilità.
Obiettivo istituzionale (Enti locali): rappresentare la
propria comunità, curarne gli interessi e promuoverne lo
sviluppo (art. 3, co. 2 d.lgs 267/2000)
4. Spieghiamoci meglio …
L’Ente Locale è stato istituito
per curare i bisogni e
favorire gli interessi pubblici
di una comunità di persone
Tuttavia, persone interne
all’amministrazione
potrebbero scegliere di
favorire interessi privati
(propri o di terzi)
Tutti i processi dell’ente
sono «pensati» per garantire
il perseguimento
dell’interesse pubblico
Evento di corruzione: i
processi dell’ente potrebbero
essere «distorti» e finalizzati
al perseguimento di interessi
privati
5. Spieghiamoci meglio …
Dentro l’ente
locale, nessuno sa come e
perché potrebbe verificarsi
un evento di corruzione, e
chi potrebbe attuarlo
Qualcuno dentro
l’Ente, approfittando della
situazione di
incertezza, decide di
favorire interessi privati
(propri o di terzi)
Incertezza: L’ente Locale
non prevede gli eventi di
corruzione, la loro
probabilità e le loro
conseguenze
Rischio: l’evento di
corruzione si verifica. Le
risorse e i processi dell’ Ente
diventano uno strumento
per favorire interessi privati
, a discapito dell’interesse
pubblico
6. Valutazione e trattamento del rischio di
corruzione
L’Ente Locale cerca di capire
come e perché potrebbero
verificarsi degli eventi di
corruzione, e chi potrebbe
attuarli
Le informazioni
acquisite, servono per
programmare dei controlli
(misure, attività, poteri) per
prevenire gli eventi di
corruzione
Valutazione del Rischio
=
Riduzione dell’incertezza
Trattamento del rischio
=
Riduzione del Rischio
8. La Valutazione del Rischio di Corruzione
Individua le attività e gli
uffici maggiormente esposti
al rischio di corruzione
Deve precedere
l’elaborazione del P.T.P.C.
Si Struttura in 3 fasi
1. Identificazione
2. Analisi
3. Ponderazione
9. Identificazione del Rischio di Corruzione
Obiettivo: cercare, individuare
e descrivere gli eventi di
corruzione, che potrebbero
avere luogo nei processi gestiti
dagli uffici dell’ Ente.
Gli eventi di corruzione non
individuati in questa fase non
saranno successivamente
valutati, ponderati e trattati.
10. Identificazione del Rischio di Corruzione
Considerare i processi, che rientrano nelle seguenti
macro aree di attività:
Acquisizione e gestione delle risorse umane
Affidamento di lavori, appalti e forniture
Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica (con o
senza effetto economico immediato per i destinatari).
Concessione ed erogazione di
sovvenzioni, contributi, sussidi ausili finanziari e
vantaggi economici
Riscossione dei tributi
Rapporti con i consorzi e le società controllate.
11. Identificazione del Rischio di Corruzione
La corruzione è «l’abuso di un potere pubblico
per favorire interessi privati» (T.I. – Circolare
1/2013 DFP)
12. Identificazione del Rischio di Corruzione
Azione consapevole
Uso distorto del potere
pubblico
Uno o più interessi privati
Evento di
corruzione
13. Identificazione del rischio di Corruzione
Sono eventi di corruzione non
solo le condotte penalmente
perseguibili (reati),
ma anche i comportamenti
scorretti (molto più
numerosi), in cui le funzioni
pubbliche sono usate per
favorire interessi privati.
14. Identificazione del Rischio di Corruzione
Gli eventi di corruzione possono essere identificati:
Con il contributo dei soggetti coinvolti nei processi a
rischio (dipendenti, responsabili, utenti, aziende, ecc …);
Cercando eventuali precedenti giudiziari o disciplinari
determinando la discrezionalità, la rilevanza esterna, la
complessità, il valore economico e la frazionabilità di
ciascun processo;
stimando l’efficacia del sistema dei controlli adottato
15. Identificazione del Rischio di Corruzione
Qualche esempio di evento di corruzione:
uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa, finalizzato a favorire un’impresa;
abuso nei processi di stabilizzazione , finalizzato al
reclutamento di candidati particolari;
uso di falsa documentazione per agevolare taluni soggetti
nell’accesso a fondi comunitari.
16. SCHEDA DI DESCRIZIONE DI UN EVENTO DI CORRUZIONE
Rif.[
]
AREA DI RISCHIO:
UNITA’ ORGANIZZATIVA:
PROCESSO:
1) DESCRIZIONE DEL COMPORTAMENTO
2) PROCEDIMENTI, RISORSE E/O POTERI PUBBLICI OGGETTO DI ABUSO
3) INTERESSI PRIVATI FAVORITI
4) INTERESSE PUBBLICO DANNEGGIATO:
5) FATTORI DI RISCHIO
Discrezionalità
rilevanza esterna
complessità,
valore economico
Frazionabilità
6) CONTROLLI
7) PRECEDENTI PENALI E DEISCIPLINARI
17. Identificazione del Rischio di Corruzione
L’allegato 4 del Piano Nazionale Anticorruzione
(Elenco esemplificativo di rischi specifici) contiene una
lista di eventi di corruzione, suddivisi per area di
rischio.
18. Analisi del Rischio di Corruzione
Cosa fare: determinare il
livello di rischio degli eventi di
corruzione
Il livello di rischio “misura” gli
eventi di corruzione in base
alla loro probabilità e al loro
impatto sull’organizzazione
19. Analisi del Rischio - Probabilità
Fattori (caratteristiche dei processi) per il calcolo della
probabilità di un evento di corruzione (Piano Nazionale
Anticorruzione, Allegato 5):
Discrezionalità
Rilevanza esterna
Complessità
Valore economico
Frazionabilità
Efficacia dei controlli
VALORI (min: 1 – max: 5)
• 1 = improbabile
• 2 = poco probabile
• 3 = probabile
• 4 = molto probabile
• 5 = altamente probabile
20. Analisi del Rischio - Probabilità
… gli eventi di corruzione sono messi in atto dalle
persone, non dai processi …
… eppure, il P.N.A. propone di stimare la probabilità
analizzando i processi, senza alcun riferimento alle
persone, ai loro valori, ai loro bisogni, alle loro scelte…
Perché?
21. Analisi del Rischio - Probabilità
Perché gli eventi di corruzione sono fenomeni complessi…
Agire consapevole
Uso distorto del
potere pubblico
Uno o più
interessi privati
Evento di
corruzione
… Ed un evento di corruzione
nasce e si sviluppa proprio come
un incendio …
22. Analisi del Rischio di Corruzione
INCENDIO
CORRUZIONE
Reazione chimica, tra:
Evento che coinvolge
Un combustibile (es. legno, carta,
gas…), che può bruciare
Persone («fatte» di bisogni, valori,
scelte, comportamenti)
Un comburente (aria), «dentro cui»
si può sviluppare l’incendio.
Un processo di interesse pubblico
«dentro il quale» può avere luogo la
corruzione
In presenza di ….
Un innesco (es. una fiamma)
Interessi privati (=non pubblici)
23. Analisi del Rischio - Probabilità
… La corruzione (dal punto di vista della gestione del
rischio, non dal punto di vista dell’etica) è un evento che si
sviluppa non perché le persone (interne ed esterne all’Ente)
agiscono bene o male nei processi di interesse pubblico…
… ma perché le persone e gli interessi privati «si incontrano»
all’interno dei processi pubblici …
24. Prevenire la corruzione
= «spezzare» il triangolo della corruzione. NB: le
persone corruttibili e gli interessi privati, in questo
modo, restano dentro i processi pubblici
25. Analisi del Rischio – Impatto
Indici per il calcolo dell’ impatto di un evento di corruzione
(Piano Nazionale Anticorruzione, Allegato 5):
Impatto organizzativo
Impatto economico
Impatto reputazionale
Impatto organizzativo,
economico e sull’immagine
VALORI (min: 1 – max: 5)
• 1 = marginale
• 2 = minore
• 3 = soglia
• 4 = serio
• 5 = superiore
26. Analisi del Rischio – Impatto
Indice
Cosa considera
Impatto Organizzativo
La percentuale dei dipendenti che , nell’ufficio, sono
coinvolti nel processo associato all’evento di corruzione
Impatto Economico
Se negli ultimi 5 anni la Corte dei Conti ha emesso sentenze
per eventi di corruzione simili a quello analizzato
Impatto Reputazionale
Articoli pubblicati su giornali o riviste negli ultimi 5 anni,
aventi ad oggetto eventi di corruzione simili a quello
analizzato
Impatto Organizzativo,
Economico e sull’immagine
Ruolo svolto, nell’Ente, dal soggetto che potrebbe attuare
l’evento di corruzione (funzionario, P.O., dirigente, ecc …)
27. Analisi del Rischio - Impatto
Nel calcolo dell’ impatto degli eventi di corruzione le
persone ricominciano a giocare un ruolo;
La gravità dell’impatto dipende:
da quante e quali risorse umane dell’Ente potrebbero essere
coinvolte in un evento di corruzione
dagli eventi di corruzione che si sono già verificati nell’Ente;
dalla diffusione delle informazioni sugli eventi di
corruzione, operata da giornali e riviste.
28. Analisi del Rischio - Impatto
L’evento di corruzione è come una malattia, che può colpire
l’Ente Locale:
La corruzione come malattia …. L’Ente Locale come organismo
L’impatto sull’organismo dipende …
Indice di impatto (PNA)
… dalla diffusione della malattia nell’organismo
Impatto organizzativo
… dai danni causati all’organismo da precedenti
episodi della stessa malattia
Impatto Economico
… da fattori concomitanti, che possono «aggravare»
i danni della malattia
Impatto Reputazionale
… dalle «funzionalità dell’organismo» colpite dalla
malattia
Impatto Organizzativo,
economico e sull’immagine
29. Analisi del Rischio - Impatto
Gli indici di proposti nel P.N.A. analizzano esclusivamente
l’impatto della corruzione dentro l’Ente Locale
Tuttavia, la corruzione ha un impatto negativo anche sugli
interessi e sullo sviluppo della comunità locale in cui l’Ente
è inserito
E’ l’impatto esterno (sulla comunità) che genera quello
scostamento dall’obiettivo istituzionale (mancato
perseguimento dell’interesse pubblico), che è il rischio
associato agli eventi di corruzione.
30. Analisi del Rischio - Impatto
L’analisi del rischio di corruzione, quindi, dovrebbe
considerare anche l’impatto esterno:
Il peso economico (il valore delle risorse «investite» dai privati nella
corruzione)
L’impatto sulle aziende (la corruzione frena la libera concorrenza e
disincentiva gli investimenti esteri)
I danni all’ambiente (quando la corruzione è associata a gravi reati
ambientali)
L’impatto sulla legalità di un territorio (quando la corruzione
favorisce «gli affari» delle mafie)
I danni al contesto sociale (quando la corruzione incide sulla
qualità/quantità dei servizi pubblici, a discapito delle fasce più deboli)
31. Analisi del Rischio - Impatto
Purtroppo, è difficile trovare indicatori (validi per tutti gli
Enti Pubblici e per tutte le aree geografiche), per calcolare
l’impatto globale della corruzione
sull’economia, sull’ambiente, sul contesto sociale, sul tasso
di legalità.
Invece, con gli indici proposti nel P.N.A. l’impatto interno
può essere facilmente calcolato in qualunque
amministrazione pubblica del territorio nazionale.
Ma l’impatto, così calcolato, non è l’impatto reale e la sua
gravità potrebbe essere sottostimata
32. Analisi del Rischio – Livello di Rischio
Formula per calcolare il Livello di Rischio di un evento di
corruzione (Piano Nazionale Anticorruzione, Allegato 5):
Livello di rischio = P x I (valore della probabilità x valore
dell’impatto)
P e I possono avere valori compreso fra 1 e 5
P x I può assumere quattordici valori diversi:
1, 2, 3, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 12, 15, 16, 20, 25.
33. Analisi del Rischio – Livello di Rischio
Il prodotto P x I è un numero che descrive la quantità di
rischio un evento di corruzione e che ci dice quanto è
grande il rischio generato da tale evento.
per semplificare e facilitare il raffronto fra gli eventi di
corruzione, può essere utile “raggruppare” i valori della
quantità di rischio …
…costruendo una Matrice del Rischio che prevede solo 4 (e
non 14) livelli di rischio differenti
34. Analisi del Rischio – Matrice del Rischio
5
10
15
20
25
4
4
8
12
16
20
3
3
6
9
12
15
2
2
4
6
8
10
1
1
2
3
4
5
1
PROBABILITA'
5
2
3
4
5
Vediamo come
costruirla …
IMPATTO
Trascurabile
da 1 a 3
medio-basso
da 4 a 6
rilevante
da 8 a 12
Critico
da 15 a 25
35. Analisi del Rischio – Livello di Rischio
Le «dimensioni del rischio» (probabilità e l’impatto) possono avere:
Un valore minimo: (P = 1) e (I = 1)
Un valore massimo: (P = 5) e (I = 5)
Un valore medio: (P = 3) e (I = 3)
Probabilità
• 1 = improbabile
• 2 = poco probabile
• 3 = probabile
• 4 = molto probabile
• 5 = altamente probabile
Impatto
• 1 = marginale
• 2 = minore
• 3 = soglia
• 4 = serio
• 5 = superiore
36. Analisi del Rischio – Livello di Rischio
Quantità di
rischio (P x I)
Valori di P e I
Descrizione
1, 2, 3
(1 x 1), (2 x 1),
(1 x 2), (3 x 1),
(1 x 3)
Una dimensione ha sempre valore minimo (1)
e l’altra può variare ma raggiungendo al
massimo il valore medio (3).
4, 5, 6
(2 x 2), (4 x 1),
(1 x 4), (1 x 5),
(5 x 1), (3 x 2),
(2 x 3)
Entrambe le dimensioni possono avere un
valore superiore al minimo (2 x2). Ma quando
una dimensione supera il valore medio (3),
l’altra ha sempre un valore minimo (1).
37. Analisi del Rischio – Livello di Rischio
Quantità di
rischio (P x I)
Valori di P e I
Descrizione
8, 9, 10, 12
(4 x 2), (2 x 4),
(3 x 3), (5 x 2),
(2 x 5), (4 x 3),
(3 x 4)
Tutti i valori di P e I sono superiori a 1.
Entrambe le dimensioni possono avere valore
medio (3), ma non accade mai che entrambe
superino tale valore. I valori massimi sono
raggiunti, ancora, da una sola delle due
dimensioni.
15, 16, 20, 25
(5 x 3), (3 x 5),
(4 x 4), (5 x 4),
(4 x 5), (5 x 5)
Tutti i valori di P e I sono uguali o superiori
al valore medio (3). Entrambe le dimensioni
possono anche raggiungere il valore massimo.
Il rischio raggiunge i valori massimi.
38. Analisi del Rischio – Matrice del Rischio
5
10
15
20
25
4
4
8
12
16
20
3
3
6
9
12
15
2
2
4
6
8
10
1
1
2
3
4
5
1
PROBABILITA'
5
2
3
4
5
Quindi, probabilità e
impatto possono
combinarsi e interagire
in 4 modi diversi
(Modalità di rischio)
IMPATTO
Trascurabile
da 1 a 3
medio-basso
da 4 a 6
rilevante
da 8 a 12
Critico
da 15 a 25
39. Analisi del Rischio – Registro dei Rischi
I risultati dell’ Analisi del Rischio possono essere trascritti
in un Registro del Rischio, indicando, per ciascun evento d
corruzione:
L’area e il processo in cui l’evento si può verificare
il livello di controllo sul processo
la probabilità
l’impatto
la quantità di rischio
la modalità di rischio
40. Analisi del Rischio di Corruzione
AREA A RISCHIO :
RIF
PROCESSO
IDENTIFICAZIONE
DESCRIZIONE dell’ EVENTO
ANALISI
LIVELLO DI Probabilità
CONTROLLO
Impatto
Livello di
Rischio
41. Ponderazione del Rischio di Corruzione
Cosa fare: scegliere quali
eventi di corruzione è
necessario prevenire (e con
quanta urgenza) e quali no.
La prevenzione della non può
investire in modo tutti gli
uffici, i processi e gli eventi a
rischio, perché ha dei costi
elevati.
42. Ponderazione del Rischio
Il P.N.A. non dice come ponderare il rischio, suggerendo
solo di “considerare il rischio alla luce dell’analisi e
raffrontarlo con altri rischi al fine di decidere le priorità e
l’urgenza di trattamento”.
Le priorità di intervento dipendono, per buona parte, dal
livello di rischio degli eventi di corruzione: bisogna
prevenire subito gli eventi con il livello di rischio maggiore.
43. Ponderazione del Rischio
Per ponderare il rischio è necessario definire:
il rischio accettabile (cioè il rischio che non necessita di
interventi di prevenzione)
I criteri per determinare la classifica degli eventi a rischio.
44. Ponderazione – Rischio Accettabile
Nel caso della corruzione un rischio è accettabile se si
verifica anche solo una delle seguenti condizioni:
il Livello di Controllo sul processo in cui il rischio è stato
individuato è idoneo a neutralizzare il rischio;
l’evento di corruzione che genera il rischio ha una Quantità di
Rischio poco elevata (meno di 8).
46. Ponderazione – Rischio Accettabile
Ad essere accettabile non è l’evento di corruzione in se
stesso
La corruzione non è mai accettabile, in quanto
comportamento messo in atto da un soggetto (valutazione
etica)
Ad essere accettabile è il rischio associato all’evento di
corruzione (valutazione del rischio)
47. Ponderazione – Criteri di classificazione
Criterio A: dare priorità agli eventi di corruzione, che
possono ricorrere nei processi con il sistema di controlli
meno efficace.
Criterio B: a parità di controllo, dare priorità agli eventi di
corruzione che hanno la modalità di rischio maggiore.
Criterio C: a parità di modalità di rischio, dare priorità alle
aree con quantità di rischio maggiore.
Criterio D: a parità di quantità di rischio, dare la priorità
agli eventi più probabili
48. RIF
H4
H2
H5
H3
H1
DESCRIZIONE EVENTO
progressioni accordate
illegittimamente, per agevolare
dipendenti particolari
Mancata valutazione dei presupposti di
legge per il conferimento degli
incarichi, allo scopo di agevolare
soggetti particolari
irregolare composizione della
commissione di concorso finalizzata al
reclutamento di candidati particolari
abuso nei processi di stabilizzazione,
finalizzato al reclutamento di candidati
particolari
Previsione di requisiti di accesso
“personalizzati” e non trasparenti, per
agevolare interessi particolari
LIVELLO DI
CONTROLLO
Probabilità Impatto Livello di Rischio Priorità
MINIMO
3
3
9
RILEVANTE 1
EFFICACE
4
4
16 CRITICO
2
3
EFFICACE
4
3
12 RILEVANTE
EFFICACE
3
4
12 RILEVANTE 4
EFFICACE
3
3
9
RILEVANTE 5
50. INDICAZIONI PER LA REDAZIONE DEL PIANO
TRIENNALE DI PREVENZIONE
DOPO L’APPROVAZIONE DEL PIANO NAZIONALE
ANTICORRUZIONE
Mercoledì 6 novembre 2013 | ore 9.30 - 13.30 |
Centro San Fedele - Piazza San Fedele 4 - Milano