Presentare in forma divulgativa e sintetica gli effetti del D. Lgs. 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e sulle modalità per prevenire impatti negativi sull'Azienda.
Decreto Legislativo 231/2001: Focus Reati Salute e Sicurezza sul lavoroAudit in Italy
Focus sui reati di Salute e Sicurezza del lavoro introdotti dal Decreto Legislativo 231 del 2001 che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti in sede penale.
Approfondimento legislativo e casi pratici.
Decreto Legislativo 231/2001: Focus reati ambientaliAudit in Italy
Focus sui Reati Ambientali introdotti dal Decreto Legislativo 231 del 2001 che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti in sede penale.
Approfondimento legislativo e casi pratici.
Presentare in forma divulgativa e sintetica gli effetti del D. Lgs. 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e sulle modalità per prevenire impatti negativi sull'Azienda.
Decreto Legislativo 231/2001: Focus Reati Salute e Sicurezza sul lavoroAudit in Italy
Focus sui reati di Salute e Sicurezza del lavoro introdotti dal Decreto Legislativo 231 del 2001 che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti in sede penale.
Approfondimento legislativo e casi pratici.
Decreto Legislativo 231/2001: Focus reati ambientaliAudit in Italy
Focus sui Reati Ambientali introdotti dal Decreto Legislativo 231 del 2001 che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti in sede penale.
Approfondimento legislativo e casi pratici.
La legge, la tecnologia e la sicurezza dei dati e dei sistemi (Giorgio Spedic...Giorgio Spedicato
La sicurezza e la riservatezza nel trattamento dei dati trovano sempre uno spazio sempre maggiore nella disciplina comunitaria e nazionale.
Allo stato, le normative più interessanti sono certamente il D.Lgs. 196/03 sul trattamento dei dati personali e il D.Lgs. 231/01 sulla responsabilità delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni. Con l'abrogazione dell'obbligo di aggiornamento del Documento Programmatico sulla Sicurezza, tuttavia, i modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01 rappresentano l'ultima misura di sicurezza documentale ancora obbligatoria, sia pure limitatamente ai reati presupposto della legge. L'intervento illustra gli obblighi di sicurezza ancora esistenti per legge e il loro impatto sulle aziende.
Presentazione a supporto dell'intervento di Alessandro Foti, Coordinatore UNI/CT 016/GL 09 al webinar "LA COMPLIANCE AZIENDALE TRA I SISTEMI DI GESTIONE E IL MODELLO 231" del
19 aprile 2022
Tutela Legale Imprese e D.Lgs 23101 - Polizza e Tutela Legale per AziendeAndrea Palermo
Il D.lgs. 231 del 2001 è nato come “Contenitore” di norme che disciplinano la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica introducendo una nuova forma di responsabilità a carico degli Enti che va ad aggiungersi a quella della persona fisica e coinvolge tutte le Società di capitali e di persone, le Associazioni e le Aziende pubbliche.
La legge prevede il riconoscimento del diritto a costituirsi parte civile contro l’impresa anche da parte di una “nuova” tipologia di soggetti terzi (associazioni sindacali o di categoria, movimenti umanitari etc.), che in relazione ad un evento con gravi conseguenze per uno o più lavoratori, possono vantare pretese risarcitorie per danni non esclusivamente di natura venale.
Luciano Corino - Sicurezza e protezione dei dati personali: verso il Regolam...Cultura Digitale
Dopo 10 anni servizio, il Codice della Privacy sta per essere sostituito dal nuovo Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali. Tutti gli stati membri UE dovranno applicare la stessa norma, tutelare gli stessi diritti e proporre le stesse garanzie ai cittadini. Ma cosa prevede la nuova norma e cosa cambia davvero per il cittadino? Avremo davvero maggior tutela? E quali saranno le sanzioni per le aziende che violeranno il Regolamento?
Imprese e D.Lgs. 231 01 rischi emergenti e soluzioniAndrea Palermo
Il D.lgs. 231 del 2001 è nato come “Contenitore” di norme che disciplinano la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica introducendo una nuova forma di responsabilità a carico degli Enti che va ad aggiungersi a quella della persona fisica e coinvolge tutte le Società di capitali e di persone, le Associazioni e le Aziende pubbliche.
La legge prevede il riconoscimento del diritto a costituirsi parte civile contro l’impresa anche da parte di una “nuova” tipologia di soggetti terzi (associazioni sindacali o di categoria, movimenti umanitari etc.), che in relazione ad un evento con gravi conseguenze per uno o più lavoratori, possono vantare pretese risarcitorie per danni non esclusivamente di natura venale.
Aspetti documentali del regolamento europeo: cosa e come cambiano gli oneri a...festival ICT 2016
Il Regolamento Europeo in materia di Data Protection è alle porte e ben presto le realtà aziendali dovranno conformarsi agli obblighi imposti dall’Unione Europea. L’intervento mira a chiarire i vari aspetti documentali della nuova legislazione comunitaria, prestando particolare attenzione ai PIA (Privacy Impact Assessment), alla figura del DPO (Data Protection Officer) nonché ai PLA (Privacy Level Agreement) e SLA (Service Level Agreement) utili a garantire i concetti di privacy by design e privacy by defalut del Regolamento.
Valutare il rischio di corruzione 18 09 2018_webinar_ferrariniAndrea Ferrarini
Slides del webinar tenuto in data 18 09 2018, nell'ambito del progetto DigiPRo.
Le sides presentano alcuni concetti-chiave da conoscere per gestire il rischio di corruzione:
- corruzione sistemica, spicciola e amministrativa
- analisi dei processi
-valutazione del rischio
- monitoraggio delle anomalie
Conflitto di interessi: i fumetti di Spazioetico (Il Comune più video-sorvegl...Andrea Ferrarini
Un Sindaco fissato per la sicurezza. Un comandante della Polizia Municipale impegnato per mantenere l'ordine pubblico nel Comune di "Busecca", situato in qualche luogo intorno a Milano. Un Comandante dei Carabinieri nato a Napoli da genitori tedeschi e una ditta fornitrice di telecamere non proprio raccomandabile.
Il primo fumetto di Spazioetico, che racconta una storia e poi analizza i conflitti e le convergenze di interessi, che possono aprire le porte alla corruzione.
La legge, la tecnologia e la sicurezza dei dati e dei sistemi (Giorgio Spedic...Giorgio Spedicato
La sicurezza e la riservatezza nel trattamento dei dati trovano sempre uno spazio sempre maggiore nella disciplina comunitaria e nazionale.
Allo stato, le normative più interessanti sono certamente il D.Lgs. 196/03 sul trattamento dei dati personali e il D.Lgs. 231/01 sulla responsabilità delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni. Con l'abrogazione dell'obbligo di aggiornamento del Documento Programmatico sulla Sicurezza, tuttavia, i modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01 rappresentano l'ultima misura di sicurezza documentale ancora obbligatoria, sia pure limitatamente ai reati presupposto della legge. L'intervento illustra gli obblighi di sicurezza ancora esistenti per legge e il loro impatto sulle aziende.
Presentazione a supporto dell'intervento di Alessandro Foti, Coordinatore UNI/CT 016/GL 09 al webinar "LA COMPLIANCE AZIENDALE TRA I SISTEMI DI GESTIONE E IL MODELLO 231" del
19 aprile 2022
Tutela Legale Imprese e D.Lgs 23101 - Polizza e Tutela Legale per AziendeAndrea Palermo
Il D.lgs. 231 del 2001 è nato come “Contenitore” di norme che disciplinano la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica introducendo una nuova forma di responsabilità a carico degli Enti che va ad aggiungersi a quella della persona fisica e coinvolge tutte le Società di capitali e di persone, le Associazioni e le Aziende pubbliche.
La legge prevede il riconoscimento del diritto a costituirsi parte civile contro l’impresa anche da parte di una “nuova” tipologia di soggetti terzi (associazioni sindacali o di categoria, movimenti umanitari etc.), che in relazione ad un evento con gravi conseguenze per uno o più lavoratori, possono vantare pretese risarcitorie per danni non esclusivamente di natura venale.
Luciano Corino - Sicurezza e protezione dei dati personali: verso il Regolam...Cultura Digitale
Dopo 10 anni servizio, il Codice della Privacy sta per essere sostituito dal nuovo Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali. Tutti gli stati membri UE dovranno applicare la stessa norma, tutelare gli stessi diritti e proporre le stesse garanzie ai cittadini. Ma cosa prevede la nuova norma e cosa cambia davvero per il cittadino? Avremo davvero maggior tutela? E quali saranno le sanzioni per le aziende che violeranno il Regolamento?
Imprese e D.Lgs. 231 01 rischi emergenti e soluzioniAndrea Palermo
Il D.lgs. 231 del 2001 è nato come “Contenitore” di norme che disciplinano la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica introducendo una nuova forma di responsabilità a carico degli Enti che va ad aggiungersi a quella della persona fisica e coinvolge tutte le Società di capitali e di persone, le Associazioni e le Aziende pubbliche.
La legge prevede il riconoscimento del diritto a costituirsi parte civile contro l’impresa anche da parte di una “nuova” tipologia di soggetti terzi (associazioni sindacali o di categoria, movimenti umanitari etc.), che in relazione ad un evento con gravi conseguenze per uno o più lavoratori, possono vantare pretese risarcitorie per danni non esclusivamente di natura venale.
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Il Regolamento Europeo in materia di Data Protection è alle porte e ben presto le realtà aziendali dovranno conformarsi agli obblighi imposti dall’Unione Europea. L’intervento mira a chiarire i vari aspetti documentali della nuova legislazione comunitaria, prestando particolare attenzione ai PIA (Privacy Impact Assessment), alla figura del DPO (Data Protection Officer) nonché ai PLA (Privacy Level Agreement) e SLA (Service Level Agreement) utili a garantire i concetti di privacy by design e privacy by defalut del Regolamento.
Valutare il rischio di corruzione 18 09 2018_webinar_ferrariniAndrea Ferrarini
Slides del webinar tenuto in data 18 09 2018, nell'ambito del progetto DigiPRo.
Le sides presentano alcuni concetti-chiave da conoscere per gestire il rischio di corruzione:
- corruzione sistemica, spicciola e amministrativa
- analisi dei processi
-valutazione del rischio
- monitoraggio delle anomalie
Conflitto di interessi: i fumetti di Spazioetico (Il Comune più video-sorvegl...Andrea Ferrarini
Un Sindaco fissato per la sicurezza. Un comandante della Polizia Municipale impegnato per mantenere l'ordine pubblico nel Comune di "Busecca", situato in qualche luogo intorno a Milano. Un Comandante dei Carabinieri nato a Napoli da genitori tedeschi e una ditta fornitrice di telecamere non proprio raccomandabile.
Il primo fumetto di Spazioetico, che racconta una storia e poi analizza i conflitti e le convergenze di interessi, che possono aprire le porte alla corruzione.
Accesso generalizzato e catalogazione delle informazioniAndrea Ferrarini
Un primo tentativo di catalogare le informazioni ricavabili dai dati e dai documenti posseduti dalle pubbliche amministrazioni, per facilitare la valutazione delle istanze di accesso civico generalizzato (art.5, comma 2 del d.lgs. 33/2013).
Analisi del rischio di corruzione associato alla gestione delle attività in A...Andrea Ferrarini
L'attività libero professionale intramuraria (ALPI o intramoenia) presenta degli specifici rischi di corruzione. Un contributo, elaborato insieme a Massimo di Rienzo, alla prevenzione della corruzione in Sanità
Mappatura dei processi e analisi del rischio di corruzione: Regione LombardiaAndrea Ferrarini
Una introduzione generale alla mappatura dei processi in chiave anticorruzione e alla valutazione del rischio. Nelle slides, propongo un approccio "ibrido" che integra la metodologia di analisi dell'allegato 5 del PNA 2013 con alcuni indicatori di rischio sviluppate nelle linee guida anticorruzione di ANCI Lombardia.
La metodologia distingue 2 tipi di livello di rischio:
- Livello di rischio Teorico (ricavabile in astratto dai fattori di rischio corruttivo presenti nel processo
- Livello di rischio Rilevato (ricavato osservando le anomalie del processo)
FOIA: accesso generalizzato (Art. 5, c. 2, d.lgs. 33/2013): una analisi per p...Andrea Ferrarini
Il documento analizza il procedimento di accesso generalizzato, soffermandosi sul "punti di vista" del rischiedente, del controinteressato e della pubblica amministrazione. Nel tentativo di rappresentare il processo reale di interazione tra cittadini e pubblica amministrazione, finalizzato all'accesso generalizzato ai dati, ai documenti e alle informazioni. Nel Documento si analizza anche il rischio di corruzione (paradossalmente) presente nell'accesso generalizzato e vengono proposte soluzioni organizzative e informative, per garantire la legalità e l'efficacia dell'accesso generalizzato
Attività di controllo della pubblica amministrazione - mappatura del processo...Andrea Ferrarini
Il documento rappresenta una analisi molto dettagliata del rischio corruttivo associato alla fase di avvio dei processi di controllo delle pubbliche amministrazioni. Nel documento si tratta in particolare dei controlli su soggetti esterni, che sono caratterizzati dal fatto di avere un input complesso (multiplo). L'analisi è certamente eccessivamente dettagliata, rispetto allo sviluppo attuale del risk assessment nelle pubbliche amministrazioni (finalizzato alla redazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione). Tuttavia, mostra le potenzialità di una analisi che parta dalla mappatura dei processi, identificando gli elementi critici che possono essere "aggrediti" dalla corruzione".
Il Ciclo Etico per gli operatori del controllo pubblicoAndrea Ferrarini
La corruzione può essere descritta in diversi modi: come uno scambio occulto tra un "agente" e un soggetto privato. Oppure come una scelta razionale, che dipende dal monopolio del decisore pubblico, dalla discrezionalità delle sue scelte e dall'assenza di trasparenza. O ancora, la corruzione può essere rappresentata come una rete a invarianza di scala (free scale network) in cui alcuni nodi (funzionari pubblici, mediatori/faccendieri) sono iper connessi.
Ma la decisione di offrire o accettare una tangente (o un altro tipo di utilità) non deriva sempre da un calcolo razionale: entrano in gioco anche convenzioni sociali (per esempio il maggiore o minore "costo etico" di alcune condotte corruttivo), valori individuali e valori condivisi. Esiste, purtroppo una "etica" della corruzione (che giustifica le scelte orientate alla corruzione). Alla quale bisognerebbe opporre un'etica dell'integrità, fondata sui valori di legalità, libertà, responsabilità e fedeltà.
Mappatura dei processi e prevenzione della corruzione (det. ANAC 12/2015: Nuo...Andrea Ferrarini
Entro il 2017 le pubbliche amministrazioni dovranno completare la mappatura dei propri processi e utilizzarla per la prevenzione della corruzione. Ma che differenza c'è fra mappatura dei procedimenti e mappatura dei processi? Quali informazioni devono essere incluse nella mappatura dei processi. E, infine, cos'è il BPMN?
Determina anac 8 2015 prevenzione della corruzione nelle società controllate ...Andrea Ferrarini
Sintesi delle Linee Guida per la prevenzione della corruzione negli enti pubblici economici, nelle società controllate/partecipate dalla Pubblica Amministrazione e negli altri enti privati (fondazioni, associazioni, ecc ...) controllate o partecipate. Le Linne Guida sono state approvate da ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) con la determinazione 8/2015
La prevenzione partecipata: la prevenzione della corruzione nelle società e negli enti privati controllati o partecipati dalle pubbliche amministrazioni
Risk Management e prevenzione della Corruzione - Università di MilanoAndrea Ferrarini
La gestione del rischio, prima di essere un insieme di tecniche e modalità di intervento, è una disciplina che propone una nuova prospettiva per studiare gli eventi che influenzano la vita delle persone e delle organizzazioni. E la corruzione è indubbiamente un fenomeno che influenza negativamente tanto il funzionamento della Pubblica Amministrazione, quanto le dinamiche economiche e sociali di una Nazione.
Il corso si propone di introdurre alcuni concetti del Risk Management, per descrivere la relazione che intercorre fra corruzione e Pubblica Amministrazione, per comprendere la funzione dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e per chiarire il ruolo giocato dai Referenti e del personale che lavora nelle aree a rischio di corruzione nello sviluppo delle politiche di prevenzione.
L'applicazione della norma ISO 31000 al rischio di corruzione: criteri di ris...Andrea Ferrarini
La corruzione è un fenomeno complesso e la gestione del rischio ad essa associato necessita di una modellizzazione, vale a dire di una semplificazione. La norma UNI ISO 31000:2010 (Principi e Linee Guida per la Gestione del Rischio) può essere d'aiuto, perché descrive il rischio come l'effetto dell'incertezza sugli obiettivi. Nel caso della corruzione, esistono tre tipi di incertezza: incertezza organizzativa, incertezza etica e incertezza relativa agli interessi. L'analisi del rischio di corruzione deve sviluppare una conoscenza del rischio, riducendo tali tipi di incertezza. Anche la definizione di criteri di rischio aiuta a circoscrivere il campo d'azione e la portata della gestione del rischio, individuando quegli aspetti e quei fattori che possono essere individuati, misurati e trattati dall'amministrazione pubblica.
Gestione del rischio di corruzione principi e linee guida iso 31000 2010_19_0...Andrea Ferrarini
La norma UNI ISO 31000:2010 può fornire dei suggerimenti utili, alle pubbliche amministrazioni, per gestire in modo tempestivo, sistematico ed efficace il rischio di corruzione.
Le slides si concentrano soprattutto sulla "struttura di gestione del rischio, cioè su quella parte della norma che definisce le responsabilità, le risorse, le modalità organizzative e la strategia ottimale per la gestione del rischio
Prevenire la corruzione attraverso i valori: etica e legalitàAndrea Ferrarini
Penso che la prevenzione della corruzione passi non soltanto dal rafforzamento dall'introduzione di nuovi controlli negli enti pubblici. E' altrettanto importante "ricostruire" i valori dell'etica pubblica. La crisi di senso della politica, il vuoto dei valori, il limite di un'etica (e di una politica) basata solo sull'individualismo, sono cose note a tutti. Ma come si può reagire a questo vuoto, a questa crisi? Nei miei incontri di formazione, sto cominciando a proporre di ricostruire l'etica pubblica, attraverso due nozioni (quella di responsabilità e quella di fedeltà), che sono stati definiti in modo nuovo dai filosofi etici contemporanei. Fedeltà e responsabilità possono "fondare" e "giustificare" la legalità, che è rinuncia alla propria libertà assoluta in nome della legge. E possono "dare valore" al ruolo degli enti pubblici, dei dipendenti pubblici e di tutto ciò che tutela gli interessi di tutti noi
2. Avversione alla perdita
www.softplace.it Cos’ è il Dlgs 231 / 2001 ?
E’ la norma che definisce la responsabilità penale delle
imprese.
Si applica agli enti forniti di personalità giuridica e alle società
e associazioni anche prive di personalità giuridica
Norma di responsabilità, perché punisce quelle organizzazioni
che, compiendo dei reati, causano un danno alla collettività
ed alle altre organizzazioni che si comportano onestamente.
3. Avversione alla perdita
www.softplace.it Sanzioni per le Aziende
• Sanzioni Pecuniarie: variabili a seconda della gravità dell’illecito
(fino a 1,5 milioni di euro);
• Sanzioni Interdittive:
•
sospensione dell’attività ( anche prima della condanna, in via
cautelare) e revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni;
•
divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione
•
esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contributi pubblici
•
divieto di pubblicizzare beni o servizi;
• Confisca dei beni;
• La pubblicazione della sentenza di condanna.
NB: le sanzioni del d.lgs 231/2001 colpisco il patrimonio della Società e non il
patrimonio di chi ha commesso il reato.
4. Avversione alla perdita
www.softplace.it Reati & Sanzioni
Il D.lgs. 231/2001 fornisce un elenco completo dei reati di cui le
imprese possono essere ritenute responsabili e che devono
impedire, attraverso i Modelli 231.
Inoltre, il decreto definisce le sanzioni (molto pesanti) riservate
alle imprese ritenute colpevoli
5. Avversione alla perdita
www.softplace.it
La legge non condanna solo chi commette un reato, ma anche chi non lo impedisce …
Per il .lgs. 231/2001, le imprese sono responsabili per i reati commessi da
dipendenti e amministratori.
Il signor Rossi della ditta Alfa Srl
commette un reato
Alfa Srl è responsabile per non
Rossi è responsabile per il reato
aver impedito il reato
Sanzioni a Rossi Sanzioni ad Alfa srl
(D.LGS. 231/2001)
6. Avversione alla perdita
www.softplace.it Alcuni esempi dei reati
•
Associazione di tipo mafioso
•
Concussione e corruzione
•
Ricettazione e riciclaggio
•
Trattamento illecito di dati personali e violazione di banca dati (pubblica o privata)
•
Truffe alla Pubblica Amministrazione per ottenere appalti, sovvenzioni, contributi,
•
Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
•
Vendita di prodotti industriali con marchi contraffatti
•
Reati societari
•
Violazione delle norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori (in caso di grave incidente
infortunio)
•
Detenzione di materiale pornografico
•
Abusi di mercato
•
Violazione del diritto d’autore
•
Distruzione o danneggiamento di habitat naturale protetto
•
Inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo
•
Realizzazione di discariche abusive.
•
Trattamento illecito di rifiuti
7. Avversione alla perdita
www.softplace.it
Cosa deve fare l’azienda per evitare le sanzioni del D.lgs 231/2001 ?
Per non essere sanzionata, l’impresa deve dimostrare :
•
Di aver adottato dei sistemi di controllo efficaci ( = Modelli 231) , per
prevenire i reati;
•
Di aver nominato un Organismo di Vigilanza, per verificare la
corretta applicazione del Modello 231;
•
Che la persona che ha commesso il reato ha raggirato tali controlli,
agendo all’insaputa dell’azienda.
8. Avversione alla perdita
www.softplace.it
Riassumendo …
Il signor Rossi della ditta Alfa Srl
commette un reato
Rossi è responsabile per Alfa Srl ha un Modello 231
il reato giudicato valido
Sanzioni a Rossi Sanzioni ad Alfa srl
(D.LGS. 231/2001)
NESSUNA
SANZIONE
10. Avversione alla perdita
www.softplace.it Il Modello 231 e l’ ODV
Per evitare le sanzioni del D.lgs 231/2001 l’azienda deve:
• Adottare un sistema di controllo efficace ( =Modelli 231) ,
per prevenire i reati;
• Nominare un Organismo di Vigilanza, per garantire la
corretta applicazione del Modello 231;
11. Avversione alla perdita
www.softplace.it Caratteristiche dei Modelli (art. 6 e 7 d.lgs 231/2001)
I Modelli 231 devono individuare le attività aziendali in cui possono essere
commessi i reati (art. 6, comma 2) e contenere:
• Procedure per la corretta formazione e attuazione le decisioni dell‘azienda
(art 6, comma 2)
• Procedure per la gestione delle risorse finanziarie dell’azienda (art. 6, comma
2)
• Procedure per svolgere le attività aziendali nel rispetto della legge e per
scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio (art. 7, comma 3)
• Obblighi di informazione nei confronti dell‘Organismo di Vigilanza (art. 6,
comma 2)
12. Avversione alla perdita
www.softplace.it Caratteristiche dei Modelli (art. 6 e 7 d.lgs 231/2001)
Per attuare efficacemente il Modello 231, l’azienda deve (art. 7, comma
4):
• introdurre un sistema disciplinare, per sanzionare il mancato
rispetto delle procedure del modello.
• verificare periodicamente l’efficacia del modello, ed eventualmente
modificarlo, in caso di:
– mutamenti nell’organizzazione o nelle attività dell’azienda,
– quando sono scoperte significative violazioni delle procedure del
modello.
13. Avversione alla perdita
www.softplace.it Caratteristiche dei Modelli (art. 6 e 7 d.lgs 231/2001)
… in sintesi, i Modelli 231 sono:
• Sistemi di prevenzione del rischio di reato
• Sistemi di controllo delle condotte aziendali
• Sistemi di promozione della legalità e di un modo di “fare
impresa” socialmente responsabile
14. Avversione alla perdita
www.softplace.it Caratteristiche dei Modelli (art. 6 e 7 d.lgs 231/2001)
Per una azienda, può essere difficile dotarsi di un
Modello 231 che abbia tutti i requisiti richiesti dalla
norma ed attuarlo efficacemente.
E’ consigliabile affidarsi a Società specializzate, per
costruire le procedure del modello e per attuarle
efficacemente.
15. Avversione alla perdita
www.softplace.it L’Organismo di Vigilanza - OdV
L’ODV è un organismo interno all’Impresa, dotato di autonomi
poteri di iniziativa e di controllo, incaricato di vigilare sulla
corretta applicazione del modello e sul suo aggiornamento
nel tempo.
I membri dell’ODV non devono essere coinvolti in attività
aziendali a rischio di reato e devono avere competenze
nell’ambito della consulenza legale e del risk manegement.
L’ODV può essere composto anche da soggetti esterni
all’azienda.
In Imprese di piccole dimensioni, la funzione di ODV può anche
essere svolta direttamente dai vertici aziendali
16. Avversione alla perdita
www.softplace.it La Soluzione Informatica
Oggi, l’informatica offre delle soluzioni anche
inaspettate, per facilitare la gestione dei sistemi di
controllo aziendali.
CFR (Consorzio per la Formazione e la Ricerca nel
Verbano Cusio Ossola) e Softplace srl hanno
sviluppato un software gestionale, che permette di
gestire efficacemente su web la costruzione e la
applicazione del Modello 231 nella vostra Azienda.
17. Avversione alla perdita
www.softplace.it
Chi in azienda deve decidere di adottare un Modello 231 e perché … ?
• La scelta di adottare un Modello 231 spetta ai vertici aziendali.
• Un Modello 231 può essere scelto per garantire che le attività
dell’azienda rispettino le leggi.
• Inoltre, un Modello 231 assicura l’azienda contro il rischio di sanzioni
… e quindi, i costi per la realizzazione del modello sono giustificati
dall’entità delle sanzioni che si possono evitare (compresa la
sospensione di licenze e dell’attività aziendale)
• Infine, un modello 231 consente di gestisce tutti i processi aziendali
strategici, razionalizzandoli, permettendo di gestire al meglio
eventuali lacune esistenti in azienda
18. Avversione alla perdita
www.softplace.it Modello 231 e responsabilità civile degli amministratori
“Gli amministratori di una società rispondono, civilmente, per i danni patrimoniali
subiti dalla società stessa, in conseguenza della mancata adozione del Modello
231”
( Tribunale di Milano, sezione VIII Civile, sentenza n. 1774 del 13.02.2008).
Infatti, l'adozione di un Modello 231 può evitare l'insorgere della
responsabilità amministrativa dell'ente e, di conseguenza,
l'applicazione delle relative sanzioni.
La mancata adozione del Modello può quindi determinare la
responsabilità civile degli amministratori nei confronti della società per mala
gestione
19. Avversione alla perdita
www.softplace.it Struttura di un Modello 231
Un Modello 231 è composto da:
• Un Codice Etico, che definisce i principi etici, che guidano le scelte e
le modalità di gestione dei processi aziendali
• Una Parte Generale, che definisce:
– le risorse, le responsabilità e gli strumenti utilizzati per la
prevenzione dei reati
– Procedure per la gestione del processo di valutazione del rischio di
reato e per la gestione dei processi-chiave dell’azienda (definizione
e pianificazione degli obiettivi, gestione delle risorse umane,
definizione del sistema di deleghe e procure)
20. Avversione alla perdita
www.softplace.it Struttura di un Modello 231
• Un Sistema Sanzionatorio, che definisce le sanzioni a carico di
dipendenti e soggetti apicali, in caso di violazioni alle prescrizioni, ai
divieti e alle procedure del Modello 231
• Una o più Parti Speciali, con procedure specifiche, divieti e flussi
informativi verso l’OdV, utili per la gestione delle attività aziendali
maggiormente esposte al rischio di reato.
• La definizione delle caratteristiche e dei compiti dell’Organismo di
Vigilanza,
21. Avversione alla perdita
www.softplace.it Fasi di costruzione e applicazione di un Modello 231
• Analisi del contesto aziendale
• Definizione dei criteri di valutazione del rischio
• Interviste al personale e ai soggetti apicali
• Gap Analysis e Action Plan
• Definizione e approvazione del Modello 231
• Adozione e applicazione del Modello 231
• Insediamento dell’Organismo di Vigilanza
22. Avversione alla perdita
www.softplace.it Fasi di costruzione e applicazione di un Modello 231
ANALISI DEL CONTESTO AZIENDALE:
• Studio della documentazione aziendale (statuto, bilanci,
organigramma, eventuali procedure adottate);
• Studio del settore economico in cui l’azienda opera
• Individuazione dei soggetti da coinvolgere nel processo di
costruzione del Modello 231
• Definizione del livello di percezione del rischio di reato proprio
dell’azienda e della sua permeabilità ai comportamenti a rischio
23. Avversione alla perdita
www.softplace.it Fasi di costruzione e applicazione di un Modello 231
DEFINIZIONE DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO:
• Definizione degli strumenti e degli indicatori da utilizzare per
l’individuazione e l’analisi del rischio di reato
• Definizione dei criteri per definire il livello di rischio
• Definizione del “livello di rischio” accettabile per l’azienda.
24. Avversione alla perdita
www.softplace.it Fasi di costruzione e applicazione di un Modello 231
INTERVISTE AL PERSONALE E AI SOGGETTI APICALI:
• Per individuare le modalità di gestione ed il livello di controllo dei
processi
• Per individuare i soggetti, i processi e gli interessi sensibili al rischio di
reato
• Per definire la “tenuta” delle procedure di controllo già adottate
dall’azienda
25. Avversione alla perdita
www.softplace.it Fasi di costruzione e applicazione di un Modello 231
GAP ANALYSIS ED ACTION PLAN:
• Individuazione delle lacune nel sistema di controllo in essere
dell’azienda.
• Individuazione dei rischi non accettabili e delle aree a rischio di reato
da “presidiare” con le Parti Speciali del Modello 231
• Definizione di un Action Plan, che definisce le tempistiche e le modalità
di elaborazione e adozione delle nuove procedure
26. Avversione alla perdita
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DEFINIZIONE DEL MODELLO 231:
• Definizione del Codice Etico, che contiene gli indirizzi di legalità e i
principi di comportamento aziendali.
• Parte Generale del Modello: definizione del sistema di gestione del
rischio, delle risorse e delle responsabilità deputate alla prevenzione
degli illeciti.
• Sistema Sanzionatorio: definizione delle sanzioni, dei soggetti
incaricati di verificare le violazioni e dei soggetti autorizzati a irrogare
le sanzioni disciplinari.
• Definizione delle Parti Speciali
• Individuazione dei componenti dell’Organismo di Vigilanza
27. Avversione alla perdita
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APPROVAZIONE DEL MODELLO. INSEDIAMENTO DELL’ORGANISMO DI
VIGILANZA
• Il modello è approvato dagli amministratori
• Gli amministratori nominano anche i membri dell’ OdV, che, una volta
insediato, definisce un proprio regolamento, prende visione del
Modello 231 e definisce le attività da porre in essere per svolgere il
proprio mandato
• Tutti i soggetti coinvolti nelle attività aziendali saranno
adeguatamente informati dell’adozione del Modello 231 e
dell’insediamento dell’ OdV
28. Avversione alla perdita
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APPLICAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL MODELLO
Applicare il Modello in azienda significa:
• Rendere operativo il sistema di deleghe e procure, il sistema di
gestione delle risorse umane e le procedure per i processi-chiave
dell’organizzazione, inclusi nella Parte generale
• Applicare le procedure delle Parti Speciali nelle aree maggiormente
esposte al rischio di reato
• Promuovere attività di informazione e formazione nei confronti dei
destinatari del Modello 231
• Rendere operativo il sistema sanzionatorio
29. Avversione alla perdita
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APPLICAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL MODELLO
Quindi, l’applicazione di un Modello 231 è una attività complessa, che
coinvolge l’intera realtà aziendale: gli amministratori, i dipendenti e
l’organismo di vigilanza.
L’applicazione del modello potrebbe coinvolgere anche soggetti esterni
all’azienda (per esempio fornitori, consulenti, sub-appaltatori), nel
caso in cui tali soggetti esterni siano individuati come destinatari del
modello.
30. Avversione alla perdita
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APPLICAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL MODELLO
Il Modello 231 deve essere aggiornato e adeguato nel tempo. Il processo
di miglioramento continuo del Modello prevede le seguenti fasi:
• Progettazione del Modello
• Attuazione del modello in azienda
• Monitoraggio e Riesame del Modello
• Aggiornamento del Modello
31. Avversione alla perdita
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amministratori
Progettazione
Organismo di
Vigilanza
Aggiornamento Applicazione
Tutti i
destinatari
Monitoraggio
e Riesame
Organismo di
Vigilanza
33. Avversione alla perdita
www.softplace.it Il Rating di legalità
In passato non esisteva un adeguato sistema di incentivi, che
premiasse le aziende virtuose che decidevano di dotarsi di
un Modello 231.
Tuttavia, proprio nel 2012 la situazione potrebbe cambiare,
grazie al rating di legalità per le imprese, previsto dalla
legge 27/2012, che ha convertito in legge il decreto
liberalizzazioni del Governo Monti.
34. Avversione alla perdita
www.softplace.it Il Rating di legalità
Il rating di legalità è stato proposto il 28 gennaio 2012, dal
vicepresidente di Confindustria Antonello Montante
“per intervenire sullo spread delle aziende che investono e vivono
nei mercati grazie a processi di legalità e a codici anti-
corruzione”
e alla
“sperimentazione e applicazione di modelli aziendali improntati a
solidi principi etici”
La proposta, recepita dall’Associazione Bancaria Italiana e confluita
nella legge 27/20120, è stata ulteriormente definita dalla
successiva legge 62/2012.
35. Avversione alla perdita
www.softplace.it Il Rating di legalità dopo le modifiche apportate dalla L 62/2012
Le aziende con un fatturato di almeno 2 milioni di euro ed
operanti nel territorio nazionale potranno richiedere all’
Autorità garante della Concorrenza e del Mercato
l’elaborazione di un rating di legalità
Al fine dell’attribuzione del rating, possono essere chieste
informazioni a tutte le pubbliche amministrazioni
Del rating attribuito si tiene conto in sede di concessione di
finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni,
nonché in sede di accesso al credito bancario
36. Avversione alla perdita
www.softplace.it Il Rating di legalità dopo le modifiche apportate dalla L 62/2012
La legge 62/2012 è stata pubblicata in gazzetta ufficiale il 21
maggio 2012. Il rating di legalità, però, non sarà
immediatamente in vigore. Infatti, entro 90 giorni:
L’AGCOM dovrà definire i criteri per il calcolo del Rating
Il Ministero dell’ Economia e delle Finanze dovrà emettere un
decreto, definendo le modalità «agevolate» di accesso al
credito riservate alle aziende che dispongono di un rating di
legalità
37. Avversione alla perdita
www.softplace.it Il Rating di legalità dopo le modifiche apportate dalla L 62/2012
Fondamentalmente, il rating di legalità sarà uno strumento
per individuare una white-list di aziende virtuose, alle quali
riservare una corsia preferenziale per l’accesso al credito e i
finanziamenti pubblici.
E’ quindi di primario interesse, per una impresa, sapere quali
saranno i criteri che, in futuro, l’ AGCOM utilizzerà per definire
loro il rating di legalità.
Non ci sono ancora, purtroppo, indicazioni certe in merito.
38. Avversione alla perdita
www.softplace.it Il Rating di legalità dopo le modifiche apportate dalla L 62/2012
Tuttavia, il Ministro della Giustizia Paola Severino ha
recentemente dichiarato (7 marzo 2012), che il rating di
legalità “è una proposta estremamente seria che riguarda
non soltanto le imprese che rifiutano di pagare il loro
terribile tributo alla mafia, ma anche le imprese che si
dotano di modelli di organizzazione idonei a
prevenire il reato”, vale a dire le imprese che si sono dotate
di Modelli 231 finalizzati alla prevenzione dei reati di
criminalità organizzata.
39. Avversione alla perdita
www.softplace.it Il Rating di legalità dopo le modifiche apportate dalla L 62/2012
Molto probabilmente, in futuro le aziende che si
doteranno di Modelli 231 potranno ottenere un
rating di legalità più alto ed accedere più facilmente
a finanziamenti pubblici e al credito bancario.