Illustrazione delle prescrizioni dettate dal Dlgs 231/2001 in tema di Protocolli di controllo, codici etici, attività dell’Organismo di Valutazione e soluzioni pratiche per evitare responsabilità penali e amministrative.
Stress lavoro correlato - Cos'è e come si misuraElisa Corsa
“Lo stress è una condizione fisiologica che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentano in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro” (Accordo <europeo sullo stress lavorativo, 2004)
Primo appuntamento del percorso formativo Economia Circolare Strumenti e buone pratiche.
T. Daddi e L.Marrucci - Economia circolare: vantaggi e casi pratici
economia circolare definizione
cosa non è l’economia circolare
Economia circolare: chiavi di lettura
5 modelli di business
benefici dell’economia circolare
casi di studio
Stress lavoro correlato - Cos'è e come si misuraElisa Corsa
“Lo stress è una condizione fisiologica che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentano in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro” (Accordo <europeo sullo stress lavorativo, 2004)
Primo appuntamento del percorso formativo Economia Circolare Strumenti e buone pratiche.
T. Daddi e L.Marrucci - Economia circolare: vantaggi e casi pratici
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Economia circolare: chiavi di lettura
5 modelli di business
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aspetti pratici per valutare i rischi e gestire il relativo documentoCorrado Cigaina
un'analisi sul modo di operare per valutare correttamente tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e per redigere, impelmentare e mantenere attivo nel tempo il documento di valutazione di cui agli art. 28 e29 D.Lgs 81/08. aggiornata ad ottobre 2015.
Tesla Motors
Marketingu dhe strategjite e kompanise se veturave Tesla e cila gjendet tash e disa vite ne tregun e veturave duke sjellur inovacion me produktin e saj "veturat elektrike".
Tesla synon qe ne te ardhmen te jete gjigand i tregut te makinave ne bote.
E drejta romake është një nga disiplinat tradicionale hyrëse në fakultetet juridike në Evropë, e cila ka për qëllim që studentët t’i pajisë me dituri të domosdoshme për bazën e përbashkët të sistemeve juridike të Evropës kontinentale. Meqenëse zbatimi praktik i saj ka mbaruar, e drejta romake ka fituar karakterin e disiplinës juridiko-historike me një përmbajtje afërsisht të unisuar në shumicën e fakulteteve juridike të universiteteve evropiane.
Il Modello Organizzativo e di Gestione 231 applicato alla sicurezza e salute ...Fabio Rosito
Un viaggio nel mondo della 231 applicata ai reati in materia di infortuni e malattie professionali. La normativa applicabile, la ricaduta relativa ai reati antinfortunisitici con indicazione delle sanzioni applicabili
Mborjta Nderkombtare e Te Drejtave Te NjeriutRefik Mustafa
Kjo lëndë ka për qëllim parësor që të ofrojë një studim të rendit publik ndërkombëtar të të drejtave të njeriut. Si struktura institucionale, ashtu dhe korniza ligjore në fuqi për mbrojtjen e të drejtave të njeriut, dhe mekanizmat për zbatimin e kësaj kornize, -- duke përfshirë këtu dhe një analizë kritike të përshtatshmërisë së strukturës aktuale institucionale dhe zbatuese, -- paraqesin thelbin e përmbajtjes dhe të interesimit të kësaj lënde.
Përgjegjësia sociale e korporatës (biznesit)manumece
Corporate Social Responsibility - a new concept in Albania often mixed with Philanthropy, Social Business and Altruism.
Albania can foster Social Responsibility at all levels following Europe 2020 agenda.
aspetti pratici per valutare i rischi e gestire il relativo documentoCorrado Cigaina
un'analisi sul modo di operare per valutare correttamente tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e per redigere, impelmentare e mantenere attivo nel tempo il documento di valutazione di cui agli art. 28 e29 D.Lgs 81/08. aggiornata ad ottobre 2015.
Tesla Motors
Marketingu dhe strategjite e kompanise se veturave Tesla e cila gjendet tash e disa vite ne tregun e veturave duke sjellur inovacion me produktin e saj "veturat elektrike".
Tesla synon qe ne te ardhmen te jete gjigand i tregut te makinave ne bote.
E drejta romake është një nga disiplinat tradicionale hyrëse në fakultetet juridike në Evropë, e cila ka për qëllim që studentët t’i pajisë me dituri të domosdoshme për bazën e përbashkët të sistemeve juridike të Evropës kontinentale. Meqenëse zbatimi praktik i saj ka mbaruar, e drejta romake ka fituar karakterin e disiplinës juridiko-historike me një përmbajtje afërsisht të unisuar në shumicën e fakulteteve juridike të universiteteve evropiane.
Il Modello Organizzativo e di Gestione 231 applicato alla sicurezza e salute ...Fabio Rosito
Un viaggio nel mondo della 231 applicata ai reati in materia di infortuni e malattie professionali. La normativa applicabile, la ricaduta relativa ai reati antinfortunisitici con indicazione delle sanzioni applicabili
Mborjta Nderkombtare e Te Drejtave Te NjeriutRefik Mustafa
Kjo lëndë ka për qëllim parësor që të ofrojë një studim të rendit publik ndërkombëtar të të drejtave të njeriut. Si struktura institucionale, ashtu dhe korniza ligjore në fuqi për mbrojtjen e të drejtave të njeriut, dhe mekanizmat për zbatimin e kësaj kornize, -- duke përfshirë këtu dhe një analizë kritike të përshtatshmërisë së strukturës aktuale institucionale dhe zbatuese, -- paraqesin thelbin e përmbajtjes dhe të interesimit të kësaj lënde.
Përgjegjësia sociale e korporatës (biznesit)manumece
Corporate Social Responsibility - a new concept in Albania often mixed with Philanthropy, Social Business and Altruism.
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DOCFLOW IMPROVE e il D.lgs 81/2008 su salute e sicurezza in materia di lavoroDOCFLOW
I datori di lavoro possono finalmente tirare un sospiro di sollievo: ora, oltre agli obblighi, sono chiari i limiti delle loro responsabilità in materia di salute e sicurezza sugli ambienti di lavoro.Sapere quali sono i limiti delle proprie responsabilità non è cosa di poco conto, considerato che fino ad ora l’incertezza regnava sovrana.
Con DOCFLOW IMPROVE semplificherete il recepimento del D.Lgs 81/2008 e la sua aderenza nel futuro.
Potrete così sfruttare i vantaggi di legge nel porre un limite alla vostra responsabilità sia civile che penale.
Presentazione di Emanuele Montemerano - Presidente dell'Organismo di Vigilanza di Accredia - al convegno UNI ACCREDIA "UNI ISO 37001 sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione" del 3 febbraio 2017
La legge, la tecnologia e la sicurezza dei dati e dei sistemi (Giorgio Spedic...Giorgio Spedicato
La sicurezza e la riservatezza nel trattamento dei dati trovano sempre uno spazio sempre maggiore nella disciplina comunitaria e nazionale.
Allo stato, le normative più interessanti sono certamente il D.Lgs. 196/03 sul trattamento dei dati personali e il D.Lgs. 231/01 sulla responsabilità delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni. Con l'abrogazione dell'obbligo di aggiornamento del Documento Programmatico sulla Sicurezza, tuttavia, i modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01 rappresentano l'ultima misura di sicurezza documentale ancora obbligatoria, sia pure limitatamente ai reati presupposto della legge. L'intervento illustra gli obblighi di sicurezza ancora esistenti per legge e il loro impatto sulle aziende.
Il 21 aprile 2008, presso il Centro Studi Informatica Giuridica di Reggio Calabria, Vincenzo Calabrò ha tenuto un seminario dal titolo: La Riduzione del Rischio - D.Lgs. 231/2001. Questo seminario illustra brevemente gli obiettivi raggiungibili attraverso l'applicazione delle previsioni normative, contenute nel D.Lgs. 231/2001, finalizzate alla riduzione del rischio aziendale.
https://www.vincenzocalabro.it
Convegno Istat Roma, Aula Magna 20.11.19
Salute e Sicurezza nella PA: dall’applicazione della normativa ai nuovi sistemi di gestione
via Cesare Balbo 16
Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoroCorrado Cigaina
introduzione ai sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro ed hai modelli organizzativi gestionali di cui all'art 2 D.Lgs 81/08. la presentazione può essere utile come aggiornalemto di RSPP.; aggiornato al aprile 2016
l'intervento si concentra sui temi dell’etica pubblica e dell’integrità dei dipendenti pubblici chiamati a perseguire l’interesse comune attraverso un quadro normativo sempre più definito e una richiesta di accesso da parte dei cittadini e associazioni sempre più proattiva.
Convegno Istat Roma, Aula Magna 20.11.19
Salute e Sicurezza nella PA: dall’applicazione della normativa ai nuovi sistemi di gestione
via Cesare Balbo 16
S. Diella - Ora o mai più-Il PNRR per superare il gender gap nelle imprese - 8 marzo 2023
Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, prevede importanti opportunità per le imprese femminili.
Le slide presentano l’investimento “Sistema nazionale di certificazione della parità di genere” di cui Unioncamere è il soggetto attuatore.
L’investimento incentiva le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche in ambito lavorativo. Le politiche per le donne come priorità trasversale del Piano Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza assieme alle politiche giovanili e alla riduzione del divario di cittadinanza. Investimenti finalizzati al sostegno alle pari opportunità nelle Missioni 1, 4, 5 e 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Le slides sono state presentate in occasione della festa della donna l'8 marzo 2023 durante un webinar "Opportunità per le imprese femminili grazie al PNRR"
Le slide presentano una serie di semplici strumenti per le PMI finalizzati ad analizzare il processo produttivo e a misurare il livello di circolarità, con l’obiettivo di evidenziare le aree e le azioni di miglioramento da attuare per ottimizzare i risultati aziendali
In particolare è stato presentato CircolUP: lo strumento operativo, specifico per il settore del largo consumo, sviluppato Scuola Superiore Sant’Anna per aiutare ogni azienda a misurare il livello di circolarità in tutto il ciclo di vita del prodotto e per facilitare l'implementazione di modelli economici circolari. Lo strumento è stato personalizzato per i settori: Food and beverage, Retail, Home and personal care, Birrificio, Multinazionale del settore energetico, Conciario, Tessile.
Turismo.
Le slides sono state presentate durante un webinar che si inserisce all'interno del Progetto Ambiente organizzato da Fondazione ISI in collaborazione con Unioncamere Toscana e la Scuola Superiore Sant'Anna dedicato all'economia circolare
Le slide presentano la classificazione dei sottoprodotti di lavorazione industriale offrendo una panoramica sulla normativa vigente per la corretta gestione e valorizzazione dei sottoprodotti, con l’obiettivo di illustrare i benefici economici derivanti da pratiche virtuose di economia circolare e simbiosi industriale. In collaborazione con la Regione Toscana sono state individuate 10 filiere rappresentative del sistema produttivo della Toscana:
• Arezzo e Siena - Orafo, edilizia e Vitivinicolo
• Firenze – Agroalimentare e Vitivinicolo
• Livorno e Grosseto - Agroalimentare
• Pistoia e Prato – Florovivaismo e Tessile
• Lucca, Massa Carrara e Pisa - Nautica, Lapideo e Conciario
Le slides sono state presentate durante un webinar che si inserisce all'interno del Progetto Ambiente organizzato da Fondazione ISI in collaborazione con Unioncamere Toscana e la Scuola Superiore Sant'Anna dedicato all'economia circolare
Webinar 30 novembre 2021 - Il Budget di cassa
Relatore Ivan Fogliata Infinance
Il Webinar ha fornito informazioni utili per la predisposizione di un budget di cassa concretamente applicabili realtà aziendale e in linea con il codice della crisi e dell'insolvenza, muovendo dai più basilari problemi di recupero e ordinamento dei dati di base sino alla prospettazione di un modello di analisi.
Il budget di cassa rappresenta uno strumento irrinunciabile di controllo di gestione, e in particolare del monitoraggio e dell'evoluzione delle esigenze di tesoreria. Quando è ben costruito, il budget di cassa consente di prevedere tensioni o eccessi di liquidità, su un arco temporale di almeno sei mesi, rispondendo pienamente a quanto richiesto dalla riforma della crisi d’impresa in particolare dagli indicatori di allerta precoce. Per accrescere l'efficacia dell'intervento, il programma del webinar prevede sia una parte di inquadramento generale sia il trasferimento delle logiche di costituzione dello strumento su piattaforma excel.
Webinar 7 aprile 2021 - Risorse enogastronomiche delle Terre di Pisa: L'elicicoltura
Relatrice Antonia Coscetti
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa
Webinar 6 aprile 2021 - Risorse enogastronomiche delle Terre di Pisa: il formaggio
Analisi sensoriale applicata ai formaggi e formaggi a denominazione di origine della Provincia di Pisa
Relatore Marco Franchini - Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio)
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa
Webinar 6 aprile 2021 - Risorse enogastronomiche delle Terre di Pisa: il tartufo
Relatore Andrea Acciai - Vice Presidente Associazione Tartufai delle Colline Sanminiatesi
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa
Webinar 31 marzo 2021 - Risorse enogastronomiche delle Terre di Pisa: Il Vino III parte
La cucina pisana incontra i vini delle Terre di Pisa; vino storytelling e proposte di turismo esperienziale
Relatore Andrea Acciai - Presidente Strada del Vino delle Colline Pisane
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa
Webinar 30 marzo 2021 - Risorse enogastronomiche delle Terre di Pisa: Il Vino I e II parte
Vini, cantine e territorio vitivinicolo Terre di Pisa
Relatore Andrea Acciai - Presidente Strada del vino delle Colline Pisane
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa
Webinar 30 marzo 2021 - Risorse enogastronomiche delle Terre di Pisa: Il Vino I e II parte
Il consorzio Vini Terre di Pisa
Relatore Alessandro Balducci - Delegato Ais di Pisa
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa
Slide A. Balducci
Webinar 30 marzo 2021 - Risorse enogastronomiche delle Terre di Pisa: Il Vino I e II parte
Relatore Alessandro Balducci - Delegato Ais di Pisa
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa
Webinar 26 marzo 2021 L’orto Botanico di Pisa: museo botanico
Relatore Roberta Vangelisti - Sistema museale di ateneo
Gli incontri dedicati all'Orto Botanico di Pisa sono organizzati in collaborazione con l'Università di Pisa Sistema Museale di Ateneo.
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa.
Webinar 24 marzo 2021 L’orto Botanico di Pisa: visita virtuale I parte
Relatore Raffaella Grassi - Sistema museale di ateneo
Gli incontri dedicati all'Orto Botanico di Pisa sono organizzati in collaborazione con l'Università di Pisa Sistema Museale di Ateneo.
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa.
Webinar 25 marzo 2021 L'ORTO BOTANICO DI PISA: L’orto Botanico di Pisa: visita virtuale II parte
Relatore Giada Cordoni - Servizi Educativi Orto e Museo Botanico
Gli incontri dedicati all'Orto Botanico di Pisa sono organizzati in collaborazione con l'Università di Pisa Sistema Museale di Ateneo.
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa.
Webinar 23 marzo 2021 L'ORTO BOTANICO DI PISA: dalla fondazione ai giorni nostri.
Relatore Marco D'Antraccoli - Curatore dell'Orto Botanico
Gli incontri dedicati all'Orto Botanico di Pisa sono organizzati in collaborazione con l'Università di Pisa Sistema Museale di Ateneo.
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa.
Percorso formativo Azioni per l'Economia Circolare - approfondimenti sulle certificazioni per la filiera conciaria - incontro sul tema delle pelli ecologiche
Francesco Pepe - ICEC Istituto di Certificazione della qualità per l'industria Conciaria
Temi trattati:
Green marketing
Comunicazione green
Percorso formativo Azioni per l'Economia Circolare - approfondimenti sulle certificazioni per la filiera conciaria - incontro sul tema delle pelli ecologiche
Aldo Cavezzali - ICEC Istituto di Certificazione della qualità per l'industria Conciaria
Temi trattati:
La norma UNI 11427
Modalità di verifica
Tempi di verifica
Classificazione rilievi
Certificato
Percorso formativo Azioni per l'Economia Circolare - approfondimenti sulle certificazioni per la filiera conciaria - incontro sul tema delle pelli ecologiche
Sabrina Frontini - ICEC Istituto di Certificazione della qualità per l'industria Conciaria
Temi trattati:
Progetto di qualifica terzisti settore concerie
Percorso formativo Azioni per l'Economia Circolare - approfondimenti sulle certificazioni per la filiera conciaria - incontro sul tema delle pelli ecologiche
Sabrina Frontini - ICEC Istituto di Certificazione della qualità per l'industria Conciaria
Temi trattati:
- Decreto Legislativo n. 68 9 giugno 2020 disposizioni in materia di utilizzo dei termini cuoio, pelle, pelliccia
S. Frontini - certificazione pelli decreto 68 - 2 dicembre 2020
P. Sgrò: Risk assessment dei processi produttivi
1. Risk Assessment dei processi
produttivi: Protocolli di controllo,
codici etici, attività dell’OdV
Dr. Pasquale SGRÒ
Cascina, Polo Tecnologico di Navacchio - 21 luglio 2016
2. COS’È IL MODELLO ORGANIZZATIVO (MOG)?
La responsabilità delle società prevista dal 231 è autonoma rispetto a quella prevista per la persona fisica autore del reato
e tale ampliamento mira a coinvolgere, nella punizione di determinati reati, anche il patrimonio della società ed in ultima
analisi gli interessi dei soci che prima del 231 non subivano conseguenze dirette dalla realizzazione di reati commessi dai
propri dipendenti o amministratori, nell’interesse o a vantaggio della propria società.
Il D.Lgs. 231/01 prevede la possibilità di non incorrere in alcuna responsabilità penale-amministrativa se la società adotta
un Modello Organizzativo idoneo a prevenire la commissione dei reati e nomina un Organismo di Vigilanza con il compito
di verificarne la concreta attuazione del MOG.
Un’organizzazione aziendale capace di garantire che i reati indicati nel D.Lgs. 231/01 siano identificati e contrastati
secondo lo stato dell’arte.
Il fatto che si verifichi un evento negativo (infortunio o malattia professionale) non è una prova automatica della
inadeguatezza del MOG (vedi D.Lgs. 231/01 quando parla di fraudolenta elusione del MOG e quando impone all’azienda di
sanzionare chi elude il MOG).
3. PRESUPPOSTI E FINALITÀ DELL’ADOZIONE E DELL’ATTUAZIONE DI MOG
L’Ente non è ritenuto responsabile se prova che:
a) ha adottato ed attuato, prima della commissione del fatto, un Modello di Gestione, Organizzazione e Controllo
idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi;
b) ha nominato un organismo, indipendente e con poteri autonomi, che vigili sul funzionamento e l’osservanza del
Modello e ne curi l’aggiornamento;
c) il reato è stato commesso eludendo fraudolentemente le misure previste nel Modello;
d) non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’OdV.
4. Le componenti più rilevanti del sistema di controllo per prevenire ragionevolmente la commissione dei reati previsti
dal Decreto, sono:
CODICE ETICO
SISTEMA ORGANIZZATIVO
PROCEDURE MANUALI ED INFORMATICHE
POTERI AUTORIZZATIVI E DI FIRMA
SISTEMI DI CONTROLLO DI GESTIONE
COMUNICAZIONE AL PERSONALE E SUA
INFORMAZIONE
Documentazione che deve essere uniformata ai seguenti principi:
- Verificabilità, documentabilità, coerenza e congruenza di ogni operazione;
autonomia e indipendenza; professionalità; continuità d’azione; obblighi di informazione dell’Organismo di Vigilanza
- Separazione delle funzioni (ad esempio, nessuno può gestire in autonomia un intero processo);
- Documentazione dei controlli;
- Previsione di un adeguato sistema sanzionatorio in caso di violazione delle norme;
- Individuazione dei requisiti dell’Organismo di Vigilanza, riassumibili in:
PRESUPPOSTI E FINALITÀ DELL’ADOZIONE E DELL’ATTUAZIONE DI MOG
5. La redazione del Modello Organizzativo deve essere un vero e proprio “abito su misura”,
creato ad hoc per l’azienda,
pertanto non vi possono essere linee guida esaustive delle diverse necessità delle singole aziende.
MODELLO ORGANIZZATIVO: RIFLESSIONI
6. Il MOG è suddiviso nelle seguenti parti:
PARTE GENERALE
che contiene i punti cardine del D.Lgs.
231/01 e fa riferimento
all’organizzazione aziendale
PARTE SPECIALE
suddivisa in fascicoli in base alle
diverse tipologie di reato previste e
include i principi comportamentali e
le misure preventive adottate
(tante parte speciali quanti sono i
reati risultati maggiormente
rilevanti per la società a seguito del
Risk assessment)
ALLEGATI
Quali:
Codice Etico e di comportamento,
Sistema Disciplinare, Statuto
dell’OdV, Regolamento dell’OdV,
Principi generali di
comportamento, Elenco dei reati
presupposti
STRUTTURA DEL MODELLO: Parte Generale – Parte Speciale e Allegati
7. Il "Risk Assessment" o "Analisi del Rischio" è una metodologia volta alla
determinazione del rischio associato a determinati pericoli o sorgenti di rischio e ha lo
scopo di individuare i rischi di commissione dei reati-presupposto e a valutare
l’adeguatezza o meno del sistema di controllo interno.
La redazione del risk assessment e la conseguente valutazione del rischio reato
all’interno della società rappresenta il punto di partenza per la redazione del Modello
Organizzativo
Al fine di creare un Modello personalizzato, un vero “abito su misura”, occorre conoscere in modo efficace la realtà
aziendale per capire quali siano le attività più sensibili dal punto di vista del rischio di commissione del reato, evitando
di predisporre mappature meramente compilative e asettiche, sprovviste di qualsiasi valutazione sull’intensità del
rischio reato e sul suo grado di avveramento all’interno della società.
Colloqui e interviste ai responsabili di funzione
Documenti presenti in azienda
LA METODOLOGIA DI RISK ASSESSMENT
8. È bene tener presente che qualora in fase di risk assessment sia individuato un livello di rischio alto, ciò non significa
che le aree a rischio non siano già caratterizzate da comportamenti virtuosi e preventivi.
Il risk assessment infatti è un’analisi che oltre a tenere conto dello stato di fatto, deve
guardare alle reali possibilità che il reato si possa verificare e sulla base di questo
predisporre le opportune procedure.
LA METODOLOGIA DI RISK ASSESSMENT
9. Adeguatezza:
Prendere in considerazione anche i rischi prevedibili associati ai processi critici (quando una scorretta o mancata
gestione introduce altri rischi: es. gestione manutenzione).
Gestione rischio:
- identificare chiaramente chi fa, cosa fa e quando lo fa,
- per chi fa, individuare la chiara identificazione delle competenze e capacità, ossia l’idoneità dei ruoli e dei poteri
attribuiti
Non conformità accertata
In caso di non conformità accertata bisogna valutare le misure da prendere e l’implementazione dei correttivi deve
avvenire con una tempistica che dovrà essere proporzionale alla gravità delle non conformità riscontrate.
RISK ASSESSMENT: riflessioni
10. RISK ASSESSMENT: Riflessioni
Per i REATI AMBIENTALI, il MONITORAGGIO AMBIENTALE sul piano pratico è l’unico strumento che consente di
misurare il rischio penale.
- Le Autorizzazioni contengono specifiche prescrizioni.
- Garantire la tracciabilità di tutti i campioni prelevati e inviati al laboratorio.
L’Analisi Ambientale deve mappare tutte le attività produttive del sito produttivo, reparto per reparto, soffermandosi sul
ciclo produttivo, sulle materie prime utilizzate e su quelle generate come scarto, sulle attrezzature, sui sistemi di
gestione delle materie prime, ma anche su tutte le attività ausiliarie che regolano i trasporti, le caldaie, i sistemi di
raffreddamento e riscaldamento, ecc.
Per ogni attività o prodotto o servizio si dovranno individuare le interazioni reali o potenziali tra questi e l’ambiente e
quindi si dovrà valutare la significatività (intensità dell’impatto ambientale, sensibilità ambientale dei corpi ricettori,
adeguatezza tecnologica degli impianti, il livello di controllo gestionale).
Il tutto considerando tre diverse situazioni di funzionamento: normale, anormale, di emergenza.
Per Es. REATI AMBIENTALI
11. RISK ASSESSMENT: RAPPORTI COMMITTENTE / APPALTATORI
Il MOG dovrà prendere posizione regolamentando l’attività dei rischi introdotti dall’appaltatore, sottoponendola a
specifico controllo preventivo con una gestione dei vari aspetti (contrattualistica e operatività)
Insomma il MOG dovrà imporre al committente uno specifico controllo sull’idoneità di tutta la filiera degli affidatari e
forse imporre anche al committente l’obbligo di individuare i fornitori tra le white list delle Prefetture.
PER ESEMPIO:
SCARICHI IDRICI
Su questa materia il problema di gestione dei ruoli e responsabilità tra committente e appaltatore si pone in modo
diverso, in quanto il titolare dello scarico è sempre il committente che quindi sarà esposto al rischio penale per il fatto
commesso dall’appaltatore all’interno del suo stabilimento. Succede spesso che gli appaltatori non si curino affatto delle
conseguenze di sversamenti accidentali di sostanze al suolo o nelle fogne dello stabilimento, causando una
contaminazione degli scarichi idrici.
RIFIUTI
Se i rifiuti sono prodotti dall’appaltatore, il committente potrà avere diverse problematiche, anche se la Suprema Corte
chiarisce che il committente non è responsabile per illecita gestione dei rifiuti dell’appaltatore se non si inserisce nella
cogestione del rifiuto (cogestione diretta o indiretta del rifiuto).
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22. PROTOCOLLI DI CONTROLLO
Il Modello prevede specifici protocolli comportamentali atti a prevenire i reati che potrebbero derivare dal cattivo ed
errato svolgimento delle attività aziendali
Il sistema di controlli preventivi dovrà essere tale da garantire che i rischi di commissione dei reati siano ridotti ad un
“livello accettabile”. Si tratta, in sostanza, di progettare quelli che il decreto 231 definisce “specifici protocolli diretti a
programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente in relazione ai reati da prevenire”.
I protocolli possono contenere la descrizione:
• delle procedure interne per l'assunzione e l'attuazione delle decisioni di gestione (incluso il normale svolgimento delle
relative attività), con l’indicazione delle modalità relative e dei soggetti titolari delle funzioni, competenze e
responsabilità;
• delle modalità di documentazione e di conservazione degli atti delle procedure in modo da assicurare trasparenza e
verificabilità delle stesse;
• delle modalità di controllo della conformità tra le procedure previste e la loro attuazione e documentazione.
23. IL CODICE ETICO
Il Modello deve rispondere all’esigenza di prevenire la commissione dei reati
previsti dal 231 attraverso la predisposizione di regole di comportamento
specifiche.
Il complesso delle regole contenute nel Codice Etico mira alla salvaguardia degli interessi degli stakeholders (o portatori di
interessi), nonché a proteggere la reputazione della società, assicurando, nel contempo, un approccio etico nello
svolgimento delle proprie attività. Al fine di garantire una piena effettività delle previsioni del Codice Etico, sono tenuti
all’osservanza dei principi etici e delle norme di comportamento ivi indicati: gli amministratori e i sindaci (organi sociali), tutti
i dipendenti, nonché tutti coloro che, pur esterni alla società, operino, direttamente o indirettamente, stabilmente o
temporaneamente, per essa (es. procuratori, agenti, collaboratori a qualsiasi titolo, consulenti, fornitori, partner
commerciali, o comunque, chiunque operi in nome o per conto della società).
Il Codice Etico indica i principi generali e le regole comportamentali cui la
società riconosce valore etico positivo ed a cui devono conformarsi tutti i
destinatari del Codice stesso.
24. Oltre all’adozione del Modello Organizzativo la società deve nominare un Organismo di Vigilanza (OdV), dotato di
autonomi poteri di iniziativa e controllo a cui sia affidato il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del
Modello, nonché di curarne l’aggiornamento.
E’ infine necessario che l’Organismo di Vigilanza svolga un’attività continuativa, attraverso ispezioni, controlli e verifiche.
Il ruolo dell’OdV
ha assunto sempre maggior rilievo in un’ottica di reale prevenzione dei reati
L’OdV è nominato dal Consiglio di Amministrazione che ne individua i membri sulla base dei requisiti di onorabilità,
integrità, rispettabilità e professionalità.
L’OdV può essere collegiale o monocratico, composto da membri interni e/o esterni, purché si tratti di persone di
comprovata professionalità ed esperienza, indipendenza ed autonomia, in grado di garantire l’applicazione della normativa
e dei processi organizzativi interni.
Vi sono precise cause di incompatibilità con la nomina di membro dell’OdV.
A titolo esemplificativo, non possono essere nominati soggetti condannati per reati compresi nel D.Lgs
231/01 o per altra tipologia di reato che renda sostanzialmente dubbia la loro capacità di svolgere un ruolo
preventivo o l’attribuzione agli stessi di funzioni operative all’interno della società incompatibili con i
requisiti di autonomia ed indipendenza dell’OdV.
ORGANISMO DI VIGILANZA: ATTIVITÀ
25. ORGANISMO DI VIGILANZA: Funzioni e Poteri
All’Organismo di Vigilanza sono conferiti i poteri di iniziativa e controllo necessari per assicurare un’effettiva ed efficiente
vigilanza sulla concreta applicazione del Modello Organizzativo.
L’OdV nelle verifiche, non esclusivamente documentali, deve tentare di mettere in
difficoltà il modello aziendale
In particolare è affidato all’OdV il compito di vigilare su:
- adeguatezza del Modello: il Modello deve essere adeguato all’azienda cui si applica.
- effettività del Modello: ossia vigilare affinché i comportamenti posti in essere all’interno dell’azienda corrispondano al
Modello predisposto;
- efficacia del Modello: ossia verificare che il Modello predisposto sia concretamente idoneo a prevenire il verificarsi dei
reati previsti dal Decreto e dai successivi provvedimenti che ne modifichino il campo di applicazione;
- opportunità di aggiornamento del Modello al fine di adeguarlo ai mutamenti legislativi e alle modifiche della struttura
aziendale.
26. Da un punto di vista operativo, pertanto compete all’OdV:
- verificare periodicamente la mappa delle aree a rischio reato (o “attività sensibili”), al fine di adeguarla ai mutamenti
dell’attività e/o della struttura aziendale. A tal fine, all’Organismo di Vigilanza devono essere segnalate da parte di tutti i
dipendenti le eventuali situazioni che possono esporre l’azienda a rischio di reato.
- effettuare periodicamente, anche utilizzando professionisti esterni, verifiche volte all’accertamento di quanto previsto
dal Modello, in particolare assicurare che le procedure, i protocolli e i controlli previsti siano posti in essere e
documentati in maniera conforme e che i principi etici siano rispettati. Si osserva, tuttavia, che le attività di controllo
sono demandate alla responsabilità primaria del management operativo e sono considerate parte integrante di ogni
processo aziendale, da cui l’importanza di un processo formativo del personale;
- effettuare periodicamente verifiche mirate su determinate operazioni o atti specifici posti in essere, soprattutto,
nell’ambito delle attività sensibili i cui risultati vengano riassunti in un apposito rapporto il cui contenuto sarà esposto
nel corso delle comunicazioni agli organi societari;
- coordinarsi con le altre funzioni aziendali (anche attraverso apposite riunioni) per uno scambio di informazioni per
tenere aggiornate le aree a rischio reato/sensibili.
ORGANISMO DI VIGILANZA: Funzioni e Poteri
27. L’Organismo di Vigilanza ha libero accesso a tutta la documentazione aziendale rilevante e deve essere costantemente
informato dalla direzione:
- sugli aspetti dell’attività aziendale che possono esporre l’azienda al rischio conseguente alla commissione di uno dei
reati previsti dal Decreto;
- sui rapporti con Consulenti e Partner.
Inoltre, l’Organismo di Vigilanza deve:
- promuovere iniziative per la formazione e comunicazione sul Modello e predisporre la documentazione necessaria a
tal fine;
- interpretare la normativa rilevante e verificare l’adeguatezza del sistema di controllo interno in relazione a tali
prescrizioni normative;
- riferire periodicamente all’organo amministrativo e al Collegio Sindacale in merito all’attuazione delle politiche
aziendali per l’attuazione del Modello;
- rimanere costantemente aggiornato con attività di formazione e di studio.
ORGANISMO DI VIGILANZA: Funzioni e Poteri
28. Risk Assessment dei processi
produttivi: Protocolli di controllo,
codici etici, attività dell’OdV
Dr. Pasquale SGRÒ
Cascina, Polo Tecnologico di Navacchio - 21 luglio 2016
GRAZIE PER L’ATTENZIONE