Le occlusioni venose retiniche sono caratterizzate dall’ostruzione della circolazione di una vena retinica con formazione di emorragie retiniche e possibile formazione di aree ischemiche e/o di edema maculare. La diagnosi è basata sulla clinica sulla fluorangiografia e sull’OCT. Si deve sempre effettuare un inquadramento sistemico del paziente. La terapia oculistica si avvale dell’argon laser retinico e di farmaci intraviterali.
Le occlusioni arteriose retiniche sono caratterizzate dall’ostruzione della circolazione di una arteria retinica con ischemia retinica corrispondente all’area di mancata irrorazione sanguigna. La diagnosi è clinica, si può effettuare una fluorangiografia e un OCT. Si deve sempre effettuare un inquadramento sistemico del paziente. La terapia deve essere tempestiva.
Per informazioni sul documento: tinyurl.com/powk8rc
PERIPHERAL ARTERIOPATY AND DIABETES: EPIDEMIOLOGY, DIAGNOSIS AND THERAPEUTIC PATH
ARTERIOPATIA PERIFERICA E DIABETE: EPIDEMIOLOGIA, EZIOPATOGENESI, DIAGNOSI E PERCORSO TERAPEUTICO
(Angiologia-Chirurgia Vascolare-ULSS 15 Alta Padovana)
(Angiology-Vascular Surgery-ULSS 15 Alta Padovana)
PERIPHERAL ARTERIOPATY AND DIABETES: EPIDEMIOLOGY, DIAGNOSIS AND THERAPEUTIC PATH
ARTERIOPATIA PERIFERICA E DIABETE: EPIDEMIOLOGIA, EZIOPATOGENESI, DIAGNOSI E PERCORSO TERAPEUTICO
(Angiologia-Chirurgia Vascolare-ULSS 15 Alta Padovana)
(Angiology-Vascular Surgery-ULSS 15 Alta Padovana)
Banca delle cornee 2014 - Relazione del Dottor Luca AvoniLuca Avoni
La Banca delle cornee ha il compito di analizzare, processare, conservare e distribuire i tessuti per trapianto in campo oculistico.
Relazione del Dottor Luca Avoni presentata al convegno "Le Banche dei Tessuti e delle Cellule nel Sistema Sanitario Nazionale: esperienze in Regione Emilia-Romagna" tenutosi a Cesena il 4 ottobre 2014.
Work up sulle distrofie corneali stromaliLuca Avoni
Le distrofie corneali sono un gruppo di malattie corneali accomunate dal fatto di essere geneticamente determinate e si caratterizzano per alterazioni strutturali della cornea. Le distrofie corneali a seconda della loro sede possono essere classificate in epiteliali (ad esempio Meesman e Reis-Bucklers) stromali (ad esempio maculare, granulare e lattice) ed endoteliali (ad esempio Fuchs, CHED).
La diagnosi è clinica è può essere completata con OCT cornea, confoscan, esami genetici.
La terapia è diversa a seconda della distrofia, in alcuni casi è sufficiente una PTK (cheratectomia fototerapeutica con laser ad eccimeri) in altri è necessaria una cheratoplastica lamellare (anteriore o endoteliale) in altri casi ancora una cheratoplastica (trapianto di cornea) perforante. Documento a cura del Dottor Luca Avoni.
L'intervento di cataratta ha una storia lunghissima, dagli Egizi fino ai giorni nostri, con numerose evoluzioni e scoperte che ne hanno rivoluzionato le caratteristiche.
L'intervento di cataratta può essere effettuato con diverse tecniche: estrazione intracapsulare (ICCE), si asporta il cristallino in toto, è necessario un'ampio taglio e non si ha il supporto capsulare per impiantare il nuovo cristallino artificiale (IOL) che deve essere impiantato a fissazione iridea o sclerale; estrazione extracapsulare, si asporta il cristallino in toto o frammentato lasciando un supporto capsulare per l'impianto della IOL; facoemulsificazione, attraverso l'utilizzo di ultrasuoni si frammenta e si aspira il cristallino attraverso microincisioni e si impianta poi la IOL nel sacco capsulare.
Nei Paesi industrializzati l'intervento di facoemulsificazione è il gold standard, mentre nei Paesi in via di sviluppo l'intervento di estrazione extracapsulare è il più diffuso soprattutto per valutazioni di tipo economico.
Utilizzo di una Scheimpflug Camera in Banca Cornee per Pachimetria pre e post...Luca Avoni
Questa Presentazione ha ricevuto l'attestazione di Best Paper in occasione del 12° Congresso Internazionale SOI - Società Oftalmologica Italiana, tenutosi a Milano dal 21 al 24 maggio 2014
La pachimetria corneale (spessore della cornea) nel trapianto endoteliale di cornea (DSAEK) è un esame molto importante sia per la Banca delle Cornee, sia per il chirurgo oculista.
In Banca Cornee è utile per poter scegliere la testina di spessore più idonea per il taglio della cornea con microcheratomo al fine di ottenere lembi endoteliali molto sottili senza perforare la cornea durante il taglio. Al chirurgo è utile per sapere le caratteristiche del lembo endoteliale pretagliato dalla Banca delle Cornee per una ottimizzazione dell'intervento e del post operatorio.
La strumentazione per effettuare la pachimetria in Banca Cornee può essere diversa: scheimpflug camera, OCT della cornea, pachimetri ad ultrasuoni. Ogni strumentazione va testata, verificata e il processo va validato.
Presso la Banca delle Cornee dell'Emilia Romagna si è effettuata una ricerca sull'utilizzo di una scheimpflug camera per ottenere le informazioni sopracitate ottenendo risultati riproducibili e validando il processo. Altre strumentazioni che si valuteranno per la pachimetria corneale saranno i pachimetri ad ultrasuoni.
Contenuto a cura del Dottor Luca Avoni
Il cheratocono è una malattia della cornea che generalmente ha un esordio in età giovanile, in alcuni casi anche infantile. Più l'esordio è precoce, più c'è il rischio di una progressione verso stadi avanzati. In età pediatrica è quindi molto importante una diagnosi precoce del cheratocono per poter effettuare un cross linking qualora vi siano le indicazioni. In questo modo si può stabilizzare il cheratocono e cercare di evitare progressioni. Documento a cura del Dottor Luca Avoni
DSAEK - Congresso SITRAC (Società italiana trapianto di cornea) 20 Febbraio 2014Luca Avoni
Il trapianto di cornea (cheratoplastica) endoteliale (EK) è una tecnica chirurgica in costante ascesa numerica. La letteratura internazionale ha dimostrato la validità dei lembi endoteliali pretagliati dalle Banche delle Cornee. Sempre più frequentemente i chirurghi richiedono alle Banche delle cornee lembi endoteliali pretagliati.
Durante il congresso SITRAC (società italiana trapianto di cornea) 2014 è stata presentata l'esperienza della Banca delle cornee dell'Emilia Romagna del primo anno in cui sono stati forniti i lembi endoteliali pretagliati per trapianto endoteliale DSAEK.
Laser Banca delle cornee Emilia-Romagna - Congresso SITRAC (Società italiana ...Luca Avoni
Il trapianto di cornea (cheratoplastica) endoteliale è ormai il gold standard per la maggior parte delle malattie corneali con indicazione di trapianto nelle quali l'endotelio (strato più interno della cornea) non funziona correttamente.
La letteratura internazionale evidenzia gli indubbi vantaggi di tale tecnica e il crescente numero di interventi effettuati a livello mondiale.
Tra le indicazioni più frequenti di questo intervento sono la cheratopatia bollosa e la distrofia corneale endoteliale di Fuchs.
La ricerca è particolarmente attenta allo sviluppo di questa metodica di trapianto corneale per migliorare i risultati. Le direzioni sono varie, dall'UTDSAEK (ultra thin DSAEK che prevede la creazione di lembi endoteliali particolarmente sottili per poi impiantarli) alla DMEK che prevede l'impianto del solo endotelio-descemet.
Altra linea di ricerca è il trattamento della cornea con laser ad eccimeri prima del taglio col microcheratomo al fine di ottenere lembi endoteliali sottili e a facce parallele.
Presentazione del Dottor Luca Avoni in occasione del XVII Congresso Interdisciplinare Età, Lavoro, Alimentazione e Visione - Bologna 9 e 10 febbraio 2014.
I problemi di dry eye (occhio secco) sono diventati ormai una significativa realtà clinica con la quale l'oculista ogni giorno deve confrontarsi. Molti pazienti riferiscono sovente di avere la sensazione di occhio secco e chiedono allo specialista cosa possono fare. Dai dati epidemiologici presenti in letteratura risulta che oltre il 30% delle persone con età superiore ai 50 anni ha o avrà episodi sintomatologici di dry eye. Il fenomeno è talmente diffuso che ogni anno in Italia sono milioni i prodotti che vengono venduti per alleviare questi sintomi. E' importante pertanto analizzare in maniera approfondita questa sintomatologia quando riferita per un opportuno inquadramento diagnostico terapeutico.
Correzione astigmatismo post cheratoplastica (PK, DALK)Luca Avoni
L’astigmatismo (cornea con due diverse curvature e quindi l’immagine con due diversi fuochi) è una condizione molto frequente dopo trapianto di cornea sia perforante (PK) che lamellare (DALK) e per consentire una corretta visione del paziente si deve tendere alla correzione di questo vizio refrattivo.
Le possibilità di correzione sono varie e possono essere utilizzate a seconda dell’entità dell’astigmatismo e della fase post chirurgica nella quale ci troviamo.
Si può correggere con occhiali, lenti a contatto, ridistribuendo la tensione delle suture, con incisioni chirurgiche sulla cornea, col laser ad eccimeri, con l’utilizzo di lenti intraoculari toriche.
La degenerazione maculare senile è l'invecchiamento della parte centrale della retina, la principale causa di cecità in Occidente.
Per informazioni sul documento: tinyurl.com/pnat2m5
La terapia per il cheratocono ieri e oggi: indicazioni per il cross-linking corneale, modificazioni istologiche. Documento a cura del Dr. Luca Avoni. http://lucaavoni.com/default.aspx
Banca delle cornee e trapianto (cheratoplastica) endoteliale: presente e futuroLuca Avoni
Ospedale Maggiore Bologna - Banca Cornee dell’Emilia Romagna: Corso 110 SOI Roma, 30 Novembre 2013. Banca delle cornee e trapianto (cheratoplastica) endoteliale: presente e futuro. Documento a cura del Dottor Luca Avoni.
Definizione, eziopatogenesi, teoria di Wilson, ipotesi di patogenesi, classificazione, segni clinici, caratteristiche biomicroscopiche del cheratocono.
Irregular Astigmatism after DSAEK in case of Congenital Hereditary Endothelial Distrophy with Intrastromal Vacuolization - L. Avoni, L. Cappuccini, M. Busin
1. LA RETINA:
OCCULISIONI ARTERIOSE E
VENOSE RETINICHE
Dr. Luca Avoni
L’OCCHIO FRA MATURITA E MALATTIA:
CONOSCERE PER PREVENIRE
Imola Settembre 2008
2. DISORDINI VASCOLARI RETINICI
I disordini vascolari retinici tipici dell’età adulta sono:
le occlusioni delle arterie e vene retiniche
La
vascolarizzazione
dell’occhio umano
deriva dalla
Arteria carotide
interna
3. Occlusione delle ARTERIE RETINICHE
La circolazione retinica è una
circolazione di tipo terminale, come
quella del Sistema Nervoso Centrale:
ossia non esistono anastomosi tra le
arterie retiniche.
La porzione piu’ interna della retina
riceve il suo nutrimento dall’arteria
retinica centrale, ramo dell’arteria
oftalmica, mentre le porzioni piu’ esterne
ricevono nutrimento per diffusione dalla
coriocapillare.
Il circolo coroideale non è di tipo
terminale è ricco di anastomosi e I
capillari sono tipicamente fenestrati.
La coroide riceve nutrimento dalle arterie
ciliari posteriori, anche esse rami
dell’arteria oftlamica.
4. Sintomi visivi
Una perdita improvvisa e non dolorosa della vista è tipica delle occlusioni del
circolo retinico:
Occlusione di una
Occlusione della Arteria centrale della
branca retinica (OABR)
Retina (OACR)
Difetto di vista completo
Difetto di vista a settore
5. La causa piu’ comune di OAR
è un embolo nella
circolazione retinica, infatti fu
per la prima volta descritta in
un caso di endocardite da
Van Graefe nel 1859.
L’embolo può arrestarsi
nell’a. centrale o progredire
verso una branca dell’arteria
retinica
6. L’occlusione del circolo retinico
determina improvvisamente un
edema degli strati retinici interni
e una necrosi del tessuto.
La retina appare opaca ed
edematosa per rigonfiamneto
delle fibre nervose. La foveola
assume un colore rosso ciliegia
nella OACR
Il 14% della popolazione ha delle arterie cilioretiniche e il 25% degli occhi una
arteria cirlioretinica: fattore di protezione verso l’OACR perchè supplisce alla
circolazione maculare tramite il circolo coroideale.
Il danno cellulare irreversibile si verifica in 90-100 minuti:
Quindi l’intervento dell’oculista deve essere il piu’ immediato
possibile
7. FREQUENZA
OACR: 1 ogni 10.000 abitanti circa 1-2% dei pazienti
che si rivolgono all’oculista
Sesso: piu’ colpito sesso maschile
Età: >60aa
Ipertensione Arteriosa e Diabete: nel 67% e 25% dei
pz colpiti da OAR
Mortalità: pazienti con ostruzione dell’ACR embolica
hanno R di mortalità del 56% in 9 anni legato alla
patologia cardiaca di base
8. CAUSE
Embolismo: emboli di colesterolo, batterici o raramente
derivanti dall’uso di droghe endovenose
Patologie cardiache: FA, endocardite
Coagulopatie
Aterosclerosi carotidea
Occlusione arteriosa idrostatica: un prolungato aumento della
pressione intraoculare può determinare una OACR
Improvvisa ipotensione idrostatica con collasso del circolo
carotide interna
Arterite di Horton: pazienti >65aa spt donne
9. Diagnosi
Esame oculistico completo
Acuità visiva: da percezione luce a moto-mano se colpita AC, difetti visivi
settoriali se colpita solo una branca Retinica
Difetto pupillare afferente
Fondo Oculare: Fondo pallido, macula rosso ciliegia, evidenza di embolo
nella circolazione retinica
10. Programmare un WORK-UP cardiologico:
Ecografia Cardiaca
Elettrocardiogramma (FA), ECD carotideo
Auscultazione cardiaca di soffi, murmori…
Valutare presenza di policitemia, anemia,
disordini piastrinici
Valutare fibrinogeno totale, PT e aPTT e
Valutare presenza di coagulopatie
11. FAG, OCT e CVC confermano la diagnosi sospetta e sono
utili per il follow-up e per valutare deficit visivo
OBAR
OCAR
12. TERAPIA
La prognosi visiva dipende dalla velocità del trattamento che deve
essere effettuato in ambiente ospedalizzato, anche per il R di embolismo
in altre regioni
NON ESISTONO LINEE GUIDA basate su EBM…..
Dalla esperienza clinica raccolta:
Abbassamento della IOP a 10-15 mmHg tramite:
Massaggio oculare
Paracentesi della CA
Instillazione di colliri ipotonizzanti
13. ALTRE OPZIONI TERAPEUTICHE:
Terapia con anidride carbonica che
determina vasodilatazione e rilascio di
ossigeno
Terapoia con farmaci fibrinolitici che deve
essere iniziata entro 4-6 ore dai sintomi
visivi
Terapia in camera iperbarica che deve
essere iniziata entro 2-12 ore al massimo
15. Occlusione delle VENE RETINICHE
Patologia piu’ frequente delle occlusioni retiniche:
Rappresenta la seconda forma di patologia
vascolare retinica dopo la retinopatia diabetica
Incidenza: 3% nella popolazione >40 aa
7% nella polazione > 65 aa
Età: 90% delle OVR si presenta popolazione >55 aa
Sesso: piu’ colpiti I maschi
Mortalità: non è riportato aumento della Mortalità in
pz con OVR
16. Le Occlusioni Retiniche possono interessare la Vena
Centrale o una Branca retinica, piu’ spesso il ramo
Superotemporale
OVBR
OVCR
17. OVCR
Clinicamente 2 tipi di OVCR:
Ischemica e non ischemica ( emorragica) anche se
all’esordio può essere difficile la classificazione e spesso
coesiste una forma mista
ISCHEMICA
NON ISCHEMICA
18. La forma non ischemica ha una prognosi migliore:
All’esordio i sintomi visivi posssono essere scarsi e si va
da un leggero annebbiamento visivo ad un difetto di vista
piu’ pronunciato.
Puo’ evolvere verso la forma ischemica o puo’ risolversi
completamente con buon recupero visivo
Retinopatia ipertensiva e OVCR non ischemica
19. La forma ischemica si presenta con un grave deficit visvo,
difetto pupillare afferente,numerose emorragie retiniche ed
essudati cotonosi, aree retiniche non perfuse e presenza di un
elettroretinogramma alterato già nelle prime fasi della malattia.
Alla fine il quadro può complcarsi con glaucoma
neovascolare
20. Patogenesi:
Le arterie e le vene retiniche dividono una tonaca avventizia
comune: la sclerosi arteriosa trasforma le arterie in vasi
rigidi e non deformabili che schiacciano le vene all’interno
del comune ristretto spazio anatomico:
ne consegue una stasi venosi, occlusione del vaso,
alterazione dell’endotelio e infine la formazione di un
trombo che occlude completamente la vena
21. Fattori di Rischio
Ipertensione
Diabete mellito
Patologie cardiovascolari
Vasculiti
Patologie Reumatiche
Tromboembolia
Obesità
Disordini della coagulazione del sangue
Uso di contracettivi orali
Fumo Alcool
23. La forma ischemica e non ischemica possono associarsi a edema maculare
cistoide evidenziabile oftalmoscopicamente FAG e OCT
La forma neovascolare è caratterizzata dalla presenza di neovascolarizzazioni
retiniche papillari, alla periferia retinica, a livello dell’iride: glaucoma neovascolare
25. TERAPIA LASER
LASER:
La fotocoagulazione laser è
considerato il “gold standard”
per la CRVO ischemica,
Previene la
neovascolarizzazione quando
le aree ischemiche sono più di
10 diametri papillari
I parametri del laser
dovrebbero essere circa 500µm, per 0.1-0.2 secondi e
potere necessario allo
sbiancamento retinico.
Trattamento laser maculare
per maculopatia edematosa
26. Trattamento dell’edema maculare
INIEZIONE intravitreale di ozurdex
(modalità terapeutica aggiunta rispetto alla presentazione del 2008
vedi casi clinici trattati con ozurdex)
27. VITRECTOMIA e Neurotomia radiale del nervo ottico,
liberazione unica avventiziale comune
Neurotomia radiale del n.ottico: lo scopo è quello rimuovere anello sclerale
attrorno al nervo ottico , lato nasale , per facilitare la circolazione all’interno
delle arterie e vene
Neurotomia nasale radiale e rimozione della tonaca avventiziale comuine
28. VITRECTOMIA
La vitrectomia è una
procedura chirurgica che
serve per la rimozione del
vitreo.
Da studi clinici sembra che
la vitrectomia migliori
l’edema cronico nelle ovcr
E FACILITI L’AZIONE DI
FARMACI
INTRAVITREALI