Continuità e derivabilità di una funzione.Luigi Pasini
I punti di discontinuità di una funzione y=f(x) e i punti di continuità ma non derivabilità di una funzione y=f(x)
Lavoro a cura di un gruppo di alunne della mia quarta B Iter 2011/2012
Continuità e derivabilità di una funzione.Luigi Pasini
I punti di discontinuità di una funzione y=f(x) e i punti di continuità ma non derivabilità di una funzione y=f(x)
Lavoro a cura di un gruppo di alunne della mia quarta B Iter 2011/2012
Parallel Sparse Matrix Vector Multiplication Using CSBDavid Santucci
This presentation (in italian) shows a parallel algorithm for matrix-vector multiplication using compressed sparse blocks, a very efficient way to perform huge matrix multiplications.
Derivata di una funzione in un punto. Significato geoemtrico di derivata. Equazione della retta tangente al grafico in un punto. Regole di derivazione. Continuità e derivabilità. Punti di non derivabilità.
Funzioni di ammettenza aerodinamica degli edifici tramite integrazione quasi ...Francesco_5005
Questa è la presentazione della mia tesi di laurea. Si propone un nuovo modello matematico per le funzioni di ammettenza aerodinamica, basato sull’integrazione numerica delle note espressioni teoriche con il metodo Quasi Monte Carlo. L’ammettenza aerodinamica è una grandezza adimensionale, funzione della frequenza, il cui scopo è rettificare quel che avviene per il caso ideale di un corpo avvolto da turbolenza con piena correlazione spaziale. Tale grandezza consente di tener conto: a) della transizione tra le fluttuazioni della velocità del vento in condizioni indisturbate e le fluttuazioni delle pressioni indotte dal carico da vento su un corpo; b) della coerenza spaziale di queste pressioni sul corpo; c) di come questi fenomeni si integrino fra loro. L'AAF gioca quindi un ruolo estremamente importante nella determinazione della risposta strutturale di un edificio alto spazio soggetto all’azione del vento.
Parallel Sparse Matrix Vector Multiplication Using CSBDavid Santucci
This presentation (in italian) shows a parallel algorithm for matrix-vector multiplication using compressed sparse blocks, a very efficient way to perform huge matrix multiplications.
Derivata di una funzione in un punto. Significato geoemtrico di derivata. Equazione della retta tangente al grafico in un punto. Regole di derivazione. Continuità e derivabilità. Punti di non derivabilità.
Funzioni di ammettenza aerodinamica degli edifici tramite integrazione quasi ...Francesco_5005
Questa è la presentazione della mia tesi di laurea. Si propone un nuovo modello matematico per le funzioni di ammettenza aerodinamica, basato sull’integrazione numerica delle note espressioni teoriche con il metodo Quasi Monte Carlo. L’ammettenza aerodinamica è una grandezza adimensionale, funzione della frequenza, il cui scopo è rettificare quel che avviene per il caso ideale di un corpo avvolto da turbolenza con piena correlazione spaziale. Tale grandezza consente di tener conto: a) della transizione tra le fluttuazioni della velocità del vento in condizioni indisturbate e le fluttuazioni delle pressioni indotte dal carico da vento su un corpo; b) della coerenza spaziale di queste pressioni sul corpo; c) di come questi fenomeni si integrino fra loro. L'AAF gioca quindi un ruolo estremamente importante nella determinazione della risposta strutturale di un edificio alto spazio soggetto all’azione del vento.
2. Quadratura
Introduzionealcalcolointegrale
Uno dei problemi che ha impegnato i matematici sin dall’antichità è quello di calcolare le aree.
Se cerchiamo nel vocabolario il termine «Quadratura>> troviamo «ridurre a forma quadrata>> …
<<nella geometria elementare […] consiste nella costruzione di un quadrato di area uguale a quella
della figura data>>.
Nell’antichità si cercava di risolvere questo problema con la sola riga e compasso; ma ben presto (ad
esempio davanti al cerchio) si intuì che questa operazione non sempre era possibile.
Per risolvere questa situazione si iniziarono a cercare nuovi metodi.
Già nel III secolo a.C. Archimede (sfruttando gli studi di Eudosso 408-355 a.C.) affrontò il calcolo
di alcune aree utilizzando un metodo detto di <<esaustione>>. [Torneremo su questo metodo.]
L’idea è quella di inscrivere (e circoscrivere) nella figura della quale vogliamo calcolare l’area,
una successione di figure delle quali già conosciamo il metodo per il calcolo dell’area.
Il lavoro di Archimede sarà la base di partenza per quello che oggi si chiama calcolo integrale e
che vedrà la luce solo nel Seicento.
Dovremo invece attendere il XIX secolo per essere certi che la quadratura del cerchio con riga
e compasso è impossibile.
3. Quadriamo la parabola
Iniziamo con un esempio: vogliamo calcolare l’area della superficie
in figura delimitata da:
• l’asse x,
• la retta x=b
• e la porzione della parabola.
Tale superficie è detto anche segmento di parabola e può essere
descritto:
{(𝑥, 𝑦) ∈ ℝ2 𝑡𝑎𝑙𝑖 𝑐ℎ𝑒 0 ≤ 𝑥 ≤ 𝑏 𝑒 0 ≤ 𝑦 ≤ 𝑥2}
L’idea è quella di «piastrellare» questa superficie con
dei rettangoli.
Introduzionealcalcolointegrale–Quadriamolaparabola
4. Quadriamo la parabola – un caso con «i numeri»
Introduzionealcalcolointegrale–Quadriamolaparabola(casonumerico)
Per semplificarci la vita iniziamo con un caso numerico: ovvero vogliamo calcolare l’area del segmento di parabola
𝑦 = 𝑥2
delimitato da x=0 e x=4
Partiamo dal nostro intervallo I=[0,4] e divisiamolo
in n=10 sottoinvervalli di ampiezza
4
10
(equispaziati)
𝐼 𝑘 = 𝑥 𝑘−1, 𝑥 𝑘
0
Per creare la nostra piastrellatura costituta da rettangoli occorre decidere:
• Se le basi dei nostri rettangoli saranno tutte uguali
• Quanti rettangoli costruire
1
Per semplicità decidiamo che le basi saranno tutte uguali.
Dunque se fissiamo il numero n di rettangoli da costruire, ad esempio 10,
ciascuna base risulterà essere
4−0
10
2
Osserviamo:
• Indichiamo ogni sottointervallo con 𝐼1, 𝐼2, … , 𝐼10.
• Ogni sottointervallo è individuato dai suoi
estremi: 𝐼1 = 0, 𝑥1 ; 𝐼2 = 𝑥1, 𝑥2 … e il k-esimo
sottointervallo sarà 𝐼 𝑘 = 𝑥 𝑘−1, 𝑥 𝑘
5. Quadriamo la parabola – un caso con «i numeri»
Introduzionealcalcolointegrale–Quadriamolaparabola(casonumerico)
Costruiamo i rettangoli «dentro» il segmento di parabola
Su ciascun sottointervallo costruiamo un rettangolo che avrà:
• per base il sottointervallo di ampiezza Δ𝑥
• e per altezza il valore «minimo» assunto dalla parabola nel sottointervallo.
𝐼 𝑘 = 𝑥 𝑘−1, 𝑥 𝑘
Osserviamo:
• Indichiamo l’ampiezza di ogni sottointervallo con il simbolo Δ𝑥 (e la chiameremo passo o step). Δ𝑥 =
4−0
10
= 0,4
• Individuare i sottointervalle equivale a creare una successione di punti:
{𝑥0 = 0; 𝑥1 = Δ𝑥; 𝑥2 = 2Δ𝑥; … . ; 𝑥10 = 4} e dunque il punto 𝒙 𝒌 = 𝒌 ∙ 𝜟𝒙
3
Come calcolare l’altezza di ciascun rettangolo?
a) Abbiamo osservato che ogni estremo 𝑥𝑖 = (𝑖) ∙ Δ𝑥 con 𝑖 = 0,1,2, … 10
b) Il primo rettangolo su 𝐼1 = 𝑥0, 𝑥1 ha altezza = 𝑓 𝑥0 = 𝑓 0 = 0
c) Il secondo rettangolo su 𝐼2 = 𝑥1, 𝑥2 ha altezza = 𝑓 𝑥1 = 0,4 2
… Possiamo concludere che il rettangolo sull’intervallo 𝐼 𝑘 = [𝑥 𝑘−1, 𝑥 𝑘] ha altezza 𝒇 𝒙 𝒌−𝟏 =
= 𝑓 𝑘 − 1 ∙ Δ𝑥 = 𝒌 − 𝟏 ∙ 𝜟𝒙
𝟐
con 𝑘 = 1,2, , , , 10
6. Quadriamo la parabola – un caso con «i numeri» - qualche calcolo
Introduzionealcalcolointegrale–Quadriamolaparabola(casonumerico)
Ora possiamo calcolare l’area di ogni rettangolo.
Possiamo procedere per ogni rettangolo, oppure considerare il
generico rettangolo sull’intervallo 𝐼 𝑘 = [𝑥 𝑘−1, 𝑥 𝑘] :
𝑥 𝑘−1
𝑓 𝑥 𝑘−1
𝑥 𝑘
Per calcolare l’area dell’insieme dei rettangoli (detto anche plurirettangolo) sommiamo:
𝑘=1
10
∆𝑥 3 ∙ 𝑘 − 1 2 = ∆𝑥 3
𝑘=1
10
𝑘 − 1 2 =
4
Area rettangolo:
𝒙 𝒌 − 𝒙 𝒌−𝟏 ∙ 𝒇 𝒙 𝒌−𝟏 = 𝜟𝒙 ∙ 𝒌 − 𝟏 ∙ 𝜟𝒙
𝟐
= ∆𝒙 𝟑
∙ 𝒌 − 𝟏 𝟐
Base xk − xk−1 = Δ𝑥
Altezza f(xk−1) = 𝑘 − 1 ∙ Δ𝑥
2
5
e poiché il nostro ∆𝑥=0.4
0,4 3
𝑘=1
10
𝑘 − 1 2 = 0,4 3(0 + 12 + 22 + ⋯ + 92)
7. Quadriamo la parabola – un caso con «i numeri» - l’area del plurirettangolo
Introduzionealcalcolointegrale–Quadriamolaparabola(casonumerico)
Cerchiamo, ad esempio con Google, se esiste una formula che mi permetta di
calcolare rapidamente la somma dei quadrati in parentesi…altrimenti procederemo
con la calcolatrice.
1 + 22 + ⋯ + 𝑛2 =
𝑛(𝑛 + 1)(2𝑛 + 1)
6
Per ulteriori informazioni ad esempio http://www.batmath.it/matematica/avista/somma_quadr/somma_quadr.htm
Concludiamo:
L’area del nostro plurirettangolo: 0,4 3
0 + 12
+ 22
+ ⋯ + 92
= 0,4 3
∙
9 9+1 2∙9+1
6
≅
18,24
8. Proposta di attività
Introduzionealcalcolointegrale–Attivitàproposte
Attività n. 1:
Anziché 10 sottointervalli decidiamo di costruire 20 sottointervalli [n=20]
a) Ripercorrere i passaggi precedenti
b) Individuare cosa si modifica e cosa rimane uguale (nei calcoli, ma anche nella sequenza di operazioni svolte)
c) Calcolare l’area del nuovo plurirettangolo.
Attività n. 2:
Ritorniamo ai 10 sottointervalli e decidiamo di costruire dei rettangoli che «contengono» il
segmento di parabola, come in figura
a) Ripercorrere i passaggi precedenti
b) Individuare cosa si modifica e cosa rimane uguale (nei calcoli, ma anche nella sequenza
di operazioni svolte)
c) Calcolare l’area del nuovo plurirettangolo.
Quesito:
Per i rettangoli «dentro» abbiamo scelto come altezza il valore assunto dalla parabola nell’estremo sinistro.
a) Perché siamo certi che in ogni intervallino (limitato e chiuso) esiste questo minimo?
b) Perché siamo certi che è nell’estremo sinistro?
c) Possiamo ripetere analoghe considerazioni per i rettangoli «fuori»?
9. Introduzionealcalcolointegrale–proposteattività
Attività n. 4:
a) Sempre per i rettangoli «dentro» anziché considerare un numero fissato di sottointervalli, lasciamo indicato
con n i sottointervalli. Provare a scrivere i passaggi ed i calcoli necessari a calcolare l’area del plurirettangolo.
b) Come potremmo modificare i passaggi trovati sopra nel caso in cui l’intervallo che consideriamo è [0,b] anziché
[0,4]?
c) Come potremmo modificare i passaggi trovati sopra nel caso in cui l’intervallo che consideriamo è [a,b]?
Attività n. 5:
Proviamo adesso a descrivere i passaggi (lasciamo indicati i calcoli se troppo complicati) nel caso volessimo
calcolare l’area dei sottografici indicati nella figura (b) e (c) sempre in I=[0,4]
Quesito:
Rispetto al procedimento e ai calcoli visti per la parabola quali sono gli elementi che si mantengono e quali quelli
che si modificano?