Intervento su Data governance in Piemonte (genn 2009) - parte 1Giuliana Bonello
Intervento su "Iniziative di Data governance in regione Piemonte" - Seminario del Corso di Rappresentazione dell’InformazioneUniversità degli Studi di Milano – Bicocca
(12/01/2009) - prima parte
Cosa abbiamo fatto in Trentino - dove si colloca la Trentino Open Data Challenge del 2014 nel processo di apertura dei dati - che cosa sta accadendo oggi
G. F. Esposito, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Le nuove esigenze informative
Titolo: Informazione statistica per lo sviluppo delle imprese: dal dato alla fenomenologia
Dati aperti di qualità e interoperabilità: metadati e ontologie condiviseGiorgia Lodi
La presentazione è stata fatta in occasioni di corsi di formazione presso ComPA FVG. La presentazione tocca svariati temi sui dati aperti, sulla metadatazione e sulle ontologie.
Identità e biometria, firme e sigilli, blockchain e trattamento del dato sono state le tre macrotematiche discusse dagli esperti che ne hanno messo in rilievo opportunità e pericoli oggettivi.
Intervento su Data governance in Piemonte (genn 2009) - parte 1Giuliana Bonello
Intervento su "Iniziative di Data governance in regione Piemonte" - Seminario del Corso di Rappresentazione dell’InformazioneUniversità degli Studi di Milano – Bicocca
(12/01/2009) - prima parte
Cosa abbiamo fatto in Trentino - dove si colloca la Trentino Open Data Challenge del 2014 nel processo di apertura dei dati - che cosa sta accadendo oggi
G. F. Esposito, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Le nuove esigenze informative
Titolo: Informazione statistica per lo sviluppo delle imprese: dal dato alla fenomenologia
Dati aperti di qualità e interoperabilità: metadati e ontologie condiviseGiorgia Lodi
La presentazione è stata fatta in occasioni di corsi di formazione presso ComPA FVG. La presentazione tocca svariati temi sui dati aperti, sulla metadatazione e sulle ontologie.
Identità e biometria, firme e sigilli, blockchain e trattamento del dato sono state le tre macrotematiche discusse dagli esperti che ne hanno messo in rilievo opportunità e pericoli oggettivi.
Giornata di studio, Milano 5 ottobre 2016, MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
L’intervento ha l’obiettivo presentare il Censimento delle istituzioni non profit 2015, ed evidenziarne le nuove opportunità di analisi. Il censimento si inserisce nella nuova strategia censuaria basata sull’integrazione di Registri statistici e rilevazioni campionarie, che consente da un lato di produrre annualmente dati quantitativi relativi alle caratteristiche strutturali del settore non profit, attraverso il registro statistico; dall’altro rileva e approfondisce, biennalmente, informazioni sugli aspetti peculiari e “qualitativi” delle istituzioni non profit italiane. La base informativa generata dal nuovo approccio metodologico risulta così di grande utilità per la produzione di statistiche territoriali che costituiscono elementi indispensabili per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche del territorio. Il registro statistico garantirà annualmente dati strutturali al massimo dettaglio territoriale (comunale); le rilevazioni campionarie garantiranno la diffusione biennale, a livello subregionale (es. aree metropolitane) di dati e approfondimenti coerenti con le esigenze della programmazione politica. Il questionario della rilevazione prevede infatti focus su contenuti informativi che restituiscono nuove e interessanti opportunità di analisi. Sarà così possibile proporre una griglia di lettura utile per cogliere il ruolo del settore non profit nei diversi territori e la sua capacità di generare sviluppo economico e coesione sociale. Questo anche al fine di ripensare politiche “per” e “con” il settore, da considerare nella sua duplice veste di soggetto economico da un lato e di attore, ormai protagonista, delle politiche sociali territoriali.
Portabilità dei dati e benessere del consumatore di servizi cloud - Davide MulaData Driven Innovation
La ricerca intende prendere in esame l'impatto del nuovo Regolamento n. 679/2016 sui consumatori e di come questo intervento legislativo sia idoneo a favorire lo sviluppo del mercato dei servizi cloud. In particolare si evidenzierà come l'introduzione del diritto alla portabilità dei dati di cui all'art. 20 sia idoneo a conseguire effetti positivi sulla disciplina del contratto di servizi cloud essendo in grado di scongiurare i rischi di lock-in e, dunque, ad incrementare la fiducia dei consumatori negli stessi.
Giornata di studio, Milano 5 ottobre 2016, MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
L’intervento ha l’obiettivo presentare il Censimento delle istituzioni non profit 2015, ed evidenziarne le nuove opportunità di analisi. Il censimento si inserisce nella nuova strategia censuaria basata sull’integrazione di Registri statistici e rilevazioni campionarie, che consente da un lato di produrre annualmente dati quantitativi relativi alle caratteristiche strutturali del settore non profit, attraverso il registro statistico; dall’altro rileva e approfondisce, biennalmente, informazioni sugli aspetti peculiari e “qualitativi” delle istituzioni non profit italiane. La base informativa generata dal nuovo approccio metodologico risulta così di grande utilità per la produzione di statistiche territoriali che costituiscono elementi indispensabili per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche del territorio. Il registro statistico garantirà annualmente dati strutturali al massimo dettaglio territoriale (comunale); le rilevazioni campionarie garantiranno la diffusione biennale, a livello subregionale (es. aree metropolitane) di dati e approfondimenti coerenti con le esigenze della programmazione politica. Il questionario della rilevazione prevede infatti focus su contenuti informativi che restituiscono nuove e interessanti opportunità di analisi. Sarà così possibile proporre una griglia di lettura utile per cogliere il ruolo del settore non profit nei diversi territori e la sua capacità di generare sviluppo economico e coesione sociale. Questo anche al fine di ripensare politiche “per” e “con” il settore, da considerare nella sua duplice veste di soggetto economico da un lato e di attore, ormai protagonista, delle politiche sociali territoriali.
Portabilità dei dati e benessere del consumatore di servizi cloud - Davide MulaData Driven Innovation
La ricerca intende prendere in esame l'impatto del nuovo Regolamento n. 679/2016 sui consumatori e di come questo intervento legislativo sia idoneo a favorire lo sviluppo del mercato dei servizi cloud. In particolare si evidenzierà come l'introduzione del diritto alla portabilità dei dati di cui all'art. 20 sia idoneo a conseguire effetti positivi sulla disciplina del contratto di servizi cloud essendo in grado di scongiurare i rischi di lock-in e, dunque, ad incrementare la fiducia dei consumatori negli stessi.
Big data e smart cities - Smart City Exhibition 2013Giuliana Bonello
Legame tra uso dei big data e policy making 2.0. Esperienze sui Big data per la Pubblica Amministrazione del Piemonte realizzate da CSI Piemonte (ottobre 2013)
Evento esclusivamente a inviti
Presentazione del Rapporto “Reti d’Impresa.
Gli effetti del contratto di Rete sulla performance delle
imprese”
Istat Roma Aula Magna, via Cesare Balbo 14,
20 novembre 2017
13° Conferenza Nazionale di Statistica 4-5-6 luglio 2018 Roma
CAMPO DELLE PARTNERSHIP
Il Portale della statistica pubblica
Centro Congressi Ergife via Aurelia 619
Analisi della qualità dei dati di ContrattiPubblici.orgSynapta
Tesi per il master in analisi dati per la business intelligence e data science di Sofia Rosati sulla qualità dei dati degli appalti italiani presenti nel progetto ContrattiPubblici.org
Realizzazione di uno spazio virtuale e reale di collaborazione permanente e di condivisione di conoscenze, strumenti e "buone prassi"al fine di accrescere le competenze e realizzare un sistema efficace di gestione dei rischi in materia di anticorruzione e trasparenza, protezione civile, ambiente, viabilità, appalti o altri campi comuni.
Giornata di studio, Milano 5 ottobre 2016 - MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
La distribuzione dei contratti di rete sul territorio italiano non è omogenea. Perchè? Sia la spiegazione culturalista (diversa dotazione di capitale sociale e diversa propensione alla cooperazione), sia la spiegazione che fa riferimento alla diversità nella struttura economico-produttiva dei territori non sono soddisfacenti. Il ruolo giocato dalle politiche regionali e dai finanziamenti si dimostra invece cruciale. Veneto ed Emilia-Romagna sono regioni simili per struttura produttiva e dotazione di capitale sociale, ma si registrano interessanti differenze. In Emilia-Romagna i contratti di rete sono stati utilizzati all’interno di un sistema integrato per l’innovazione e l’alta tecnologia per finanziare l’incremento di capitale umano e sociale. Tale sistema ha visto il coinvolgimento di tutti gli attori locali del territorio, con un esito soddisfacente per tutti. In Veneto, i contratti di rete sono il frutto principalmente degli attori privati, manca una forte guida dell’attore pubblico e i finanziamenti sono più modesti, nonostante la molteplicità di iniziative. Il sistema resta maggiormente frammentato rispetto a quello emiliano-romagnolo. L’esito di questi due modelli non è scontato. In entrambe le regioni, gli attori locali rilevano una maggiore disponibilità e capacità degli imprenditori di mettersi in rete, e condividere un progetto, anche a prescindere dai finanziamenti. Paradossalmente però ciò sembra più vero in Veneto che in Emilia-Romagna. Infatti, l’assenza di finanziamenti dedicati ai contratti di rete in Veneto ha reso la motivazione strumentale importante ma non prevalente. Al contrario, in Emilia-Romagna le imprese hanno siglato il contratto di rete perché fortemente incentivate dai finanziamenti e oggi diversi contratti benché formalmente attivi, e quindi calcolati nelle statistiche, di fatto non sono più in essere.
Format nasce nel 1992. E' un istituto di ricerca con sede a Roma, che opera nel settore degli studi sociali ed economici, delle ricerche di marketing e delle indagini di opinione "survey based".
La mission di Format è fornire dati, informazioni ed analisi che consentano alle imprese, agli operatori della Pubblica Amministrazione ed ai soggetti della società civile di ridurre il margine di incertezza in fase di definizione delle scelte strategiche ed operative.
1. distretti, filiere, reti e credito | il network tra
imprese e la relazione con gli istituti di credito
proposta di ricerca
roma, 8 gennaio 2015
2. roma, 8 gennaio 2015 | 2
agenda
premessa
perimetro del lavoro
osservazione del fenomeno
metodo
output
qualità e autori
3. roma, 8 gennaio 2015 | 3
Format Research metterà a disposizione, a partire dal febbraio 2015, un’indagine
di campo presso un campione statisticamente rappresentativo delle imprese che
hanno scelto di organizzarsi sotto una qualche forma di aggregazione (rete
formale o rete informale).
Lo studio si pone, tra gli altri, tre principali obiettivi:
1) Demografia delle imprese (definizione del perimetro del fenomeno delle
imprese aggregate in rete);
2) Studio del rapporto con le Banche (come cambia il rapporto con la Banca
principale quando le imprese si aggregano in rete);
3) Analisi delle aspettative verso le Banche (in termini di servizi che queste
potrebbero offrire alle imprese aggregate).
Tutti le analisi saranno segmentate in funzione dei principali brand (gruppi
bancari).
Si mette in evidenza che il nostro Istituto di ricerca realizza già da cinque anni un’indagine
sulle imprese in rete per conto del Ministero dello Sviluppo Economico.
premessa |
4. roma, 8 gennaio 2015 | 4
perimetro del lavoro | fenomeni posti sotto osservazione
reti formali
network tra due o più imprese in presenza di
accordi formalizzati tramite contratti
L’universo di riferimento sarà costituito da tutte le imprese italiane (ad esclusione delle
attività agricole, finanziarie e degli studi professionali) che risultano aggregate tra loro
secondo una delle seguenti modalità…
Imprese legate in modo saltuario, o
abituale, da accordi non scritti
con altre imprese.
Il tipo di accordi più diffuso riguarda
lo scambio informativo su aspetti
tecnologici e commerciali.
reti informali
network tra due o più imprese in assenza di
accordi formalizzati tramite contratti
consorzi: istituto giuridico che disciplina un'aggregazione
volontaria legalmente riconosciuta che coordina e regola le
iniziative comuni per lo svolgimento di determinate attività di
impresa, sia da parte di enti privati che di enti pubblici.
distretti: agglomerazione di imprese, ubicate in un ambito
territoriale circoscritto e storicamente determinato, specializzate
in una o più fasi di un processo produttivo e integrate mediante
una rete di interrelazioni di carattere economico e sociale.
filiere: aggregazione in cui gli attori concorrono alla
trasformazione di un prodotto sino allo stato finale (da acquisto
materie prime a tutte le fasi della lavorazione, fino al prodotto
finito e attività di commercializzazione).
gruppi: insieme di imprese collegate tra loro sul piano finanziario
ed organizzativo (unità autonome dal punto di vista giuridico,
assoggettate ad un unico soggetto economico).
contratti di rete: Il contratto di rete è stipulato da più imprenditori
con lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la
propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato
(DL 179/2012 convertito in legge 221/2012).
Altre tipologie, quali associazioni temporanee di imprese (ATI o
RTI), joint venture, etc.
5. roma, 8 gennaio 2015 | 5
L’aggregazione tra imprese comporta, tra gli
altri, vantaggi non indifferenti…
Collaborazione efficace
tra imprese
salvaguardando le
rispettive autonomie
Maggiori economie di
scala (efficienza sui costi,
potere negoziale verso
clienti e fornitori)
Superamento del concetto
di territorialità e di soglia
dimensionale (con le
relative limitazioni)
Condivisione di rischi e
benefici negli investimenti
per nuovi progetti e apertura
verso nuovi mercati
osservazione del fenomeno | il perimetro del fenomeno (1)
Il fenomeno dell’aggregazione tra
imprese (rete formale o rete informale)
sarà studiato in funzione dei seguenti
parametri:
• Incidenza del fenomeno
(quota di imprese aggregate in Italia)
• Struttura delle imprese in rete
(per dimensione, settore, territorio,
forma giuridica)
• Longevità delle imprese in rete
(natalità/mortalità delle imprese
aggregate e natalità/mortalità della
rete formale o informale)
• Altre tematiche di interesse
6. roma, 8 gennaio 2015 | 6
osservazione del fenomeno | il rapporto con le banche (2)
Particolare attenzione sarà prestata al rapporto tra imprese in rete e istituti di credito…
1
2
3
Analisi delle forme di aggregazione in
funzione del “decisore” in merito alle politiche
per le Banche.
(es. “chi decide” nell’ambito del gruppo?)
Analisi delle Banche utilizzate dalle imprese
che appartengono ad una rete formale o
informale.
(es. le varie imprese in rete utilizzano le medesime
Banche o, al contrario, ognuna utilizza Banche
diverse? In un gruppo, le varie imprese utilizzano la
medesima Banca della capogruppo o, al contrario,
utilizzano Banche diverse?)
Analisi dei gestori utilizzati dalle imprese che
appartengono ad una rete formale o informale.
(es. le varie imprese utilizzano i medesimi gestori o, al
contrario, ognuna utilizza gestori diversi?
In un gruppo, le varie imprese utilizzano il medesimo
gestore della capogruppo o, al contrario, utilizzano
gestori diversi?)
4 Agevolazioni / limitazioni nell’accesso al
credito per le imprese in rete, in gruppo, in un
distretto o in una filiera.
L’analisi sarà effettuata
in funzione dei
principali brand bancari
in Italia
(gruppi bancari)
7. roma, 8 gennaio 2015 | 7
osservazione del fenomeno | le aspettative delle imprese (3)
Supporto alla crescita
sul territorio e/o
all’estero
Analisi delle aspettative e delle attese verso le Banche da parte delle imprese
aggregate in rete (formale o informale)…
Consulenza di tipo
finanziario e tecnico
Supporto per gli aspetti
di tipo normativo
(es. nella stipula di un
contratto di rete)
Supporto
nell'individuazione di
possibili partner industriali
Servizi agevolati
(es. conto corrente dedicato,
incassi, pagamenti)
Offerta finanziaria
ad hoc rivolta alle
imprese in rete
Servizi dedicati a progetti
di “innovazione e
ricerca”
Servizi per progetti di
“internazionalizzazione”
Servizi di
consulenza /
advisory dedicati
La Banca come
“aggregatore” tra
imprese sul territorio
Le aspettative delle imprese in “network” sotto una qualche forma di aggregazione saranno analizzate in funzione
dei reali “bisogni” che queste manifesteranno. L’analisi sarà segmentata per brand bancari.
8. roma, 8 gennaio 2015 | 8
metodo | architettura dell’indagine…
Nell’ambito di ciascuna cella (a titolo di esempio
presso le micro imprese in rete del commercio
operative nel Nord Est), è effettuata l’analisi sui
tre livelli previsti:
1) Andamento economico
2) Rapporto con le Banche
3) Aspettative nei confronti delle Banche
Indagine presso le imprese italiane che saranno
risultate in rete, in gruppo, in un distretto o in una filiera.
Numerosità: n. 2.500 casi
Domini di studio:
• dimensione – micro imprese (1-9 addetti),
piccole imprese (10-49 addetti), medie
imprese (50-249 addetti), grandi imprese (oltre
249 addetti);
• settore di attività economica – manifattura,
costruzioni, commercio, turismo, servizi;
• macro area – nord ovest, nord est, centro,
sud e isole;
Margine fiduciario 95% (Errore +2,0% costante negli
strati, ovvero in ciascuno dei sette territori considerati).
625
625
625
625
2.500
L’analisi sarà sempre
effettuata in funzione
dei principali brand
bancari in Italia
(gruppi bancari)
Per raggiungere gli obiettivi evidenziati, sarà effettuata un’indagine ad hoc…
9. roma, 8 gennaio 2015 | 9
output | trasferimento dei risultati del lavoro
Saranno prodotti i seguenti documenti…
Risultati della ricerca rappresentati
per mezzo di grafici e tavole
statistiche di sintesi.
Formato: Ms PowerPoint
Risultati campionari riportati all’universo. I
risultati di tutte le domande del questionario
sono incrociate con i domini di studio del
campione: dimensione delle imprese, aree
geografiche, settore di attività economica, etc.
Formato: SPSS, Ms Excel.
Database dei
macrodati
Rapporto di
ricerca
10. roma, 8 gennaio 2015 | 10
qualità e autori | piano della qualità
Piano della qualità – Obiettivi prioritari
Garantire la sicurezza e la riservatezza
Accurate procedure interne per la sicurezza fisica e
logica dei dati e dei deliverable
Garantire la continuità
Corretta allocazione e gestione delle risorse
durante la realizzazione del progetto e costante
trasferimento del know how
Verificare la soddisfazione del cliente
Monitoraggio periodico dei livelli di soddisfazione
del cliente mediante l’utilizzo di strumenti standard
(es. Questionari, interviste, …)
Assicurare la qualità dei deliverables
Analisi e revisione della documentazione prodotta a
più livelli (es. Responsabile di progetto, Consulenti
senior)
Pianificare il progetto
Pianificazione di dettaglio di attività, risorse,
tempo, milestones, deliverables
Monitorare l’andamento del progetto
Indicatori quantitativi di performance sulle attività
svolte (es. APQ rilevati)
Consuntivare i risultati
Schede di avanzamento lavoro standard per tutta
la durata del progetto
Comunicare e condividere i risultati
Riunioni di lavoro ed utilizzo di strumenti
informatici per la condivisione dello stato del
progetto e della base informativa disponibile
Piano della
qualità
1
2
3
45
6
7
8
Il livello di complessità dello studio e l’esigenza della Committenza di esercitare un’attenta e puntuale azione di governo
delle attività del servizio richiedono un approccio rigoroso e sistematico al controllo di qualità. L’introduzione di puntuali
obiettivi di qualità, fin dall’avvio delle attività, assicura la piena trasparenza della relazione contrattuale e del “processo
produttivo” adottato per lo svolgimento delle attività previste. L’approccio al controllo di qualità proposto da Format Srl
(Istituto di ricerca certificato ISO9001 DNV) è semplice ma “strutturato”, in quanto imperniato su otto obiettivi prioritari (vedi
schema). Il controllo della qualità del servizio è garantito dalla realizzazione di procedure precise per quanto concerne i
“processi di erogazione del servizio” e dalla individuazione di precise responsabilità gestionali. La gestione, in team con la
Committenza, e le verifiche periodiche consentono un costante monitoraggio sia dell’avanzamento delle attività, sia della
rispondenza di tale avanzamento agli standard organizzativi, logistici, temporali, di qualità dei servizi prodotti, nonché la loro
rispondenza con il programma di attività condiviso con la Committenza. In caso di riscontro di non conformità, d’accordo con
la Committenza, verranno verificate le cause e intraprese azioni correttive che potranno assumere carattere sistemico.
11. roma, 8 gennaio 2015 | 11
qualità e autori | codice deontologico e certificazione
• Codice deontologico dei ricercatori europei ESOMAR
• Codice deontologico Associazione Istituti di ricerca
italiani ASSIRM
• Codice della Società Italiana di Statistica
• Legge sulla privacy D.lgs 196/03
12. roma, 8 gennaio 2015 | 12
qualità e autori |
Pierluigi Ascani
Presidente del CDA
Filosofo. Ha fondato Format nel 1992, dove ricopre sia il ruolo di Presidente
che di Direttore Scientifico. Vanta una pluriennale esperienza nel campo delle
ricerche di marketing, delle ricerche di Customer Satisfaction e degli studi in
campo politico e sociale. Dal 2008 al 2010 ha insegnato Metodologia della
Ricerca Sociale e Politica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università di
Roma La Sapienza.
Mobile +39 320 7489273
pierluigi.ascani@formatresearch.com
Daniele Serio
Ricercatore Project Leader
Statistico. Lavora in Format dal 2008. Si occupa dell’organizzazione e del
coordinamento delle ricerche, con una particolare esperienza negli studi
quantitativi su tematiche di ordine economico.
Mobile +39 345 3397685
daniele.serio@formatresearch.com