Una analisi degli elementi imprenditoriali che devono essere presi in esame per uno sviluppo dinamico dell’Impresa con riferimento ad alcune azioni suggerite sia da best practices che da teorie economiche.
Quali sono i temi che deve analizzare il management aziendale che vuole intraprendere un percorso di innovazione finalizzato ad un nuovo posizionamento strategico dell''azienda in un mercato altamente competitivo?
Marina puricelli piccola impresa e internazionalizzazioneErik Paul Kooijmans
Un articolo interessante ed istruttivo sull'internazionalizzazione delle PMI italiane.
Da Marina Puricelli, Docente Master Internazionalizzazione d'Impresa
L'innovazione è la parola chiave della crescita e dello sviluppo delle aziende e dei
luoghi in cui le aziende si collocano, e rappresenta sempre più un elemento cardine
per garantire competitività prosperità alle imprese.
Le organizzazioni aziendali si trovano all’interno di un processo di globalizzazione
che porta alla riorganizzazione dei sistemi produttivi industriali in una produzione
sempre più globale, che si contrappone alla specializzazione locale e
all’addensamento delle attività produttive in luoghi capaci di offrire specifici vantaggi
competitivi.
L’approccio tradizionalmente "proprietario" e verticalmente integrato presenta però notevoli limiti, considerato che il concetto di innovazione risulta ad oggi fortemente legato ad interazioni tra la dimensione interna all'impresa e le fonti di conoscenza e di apprendimento presenti al suo esterno.
Quali sono i temi che deve analizzare il management aziendale che vuole intraprendere un percorso di innovazione finalizzato ad un nuovo posizionamento strategico dell''azienda in un mercato altamente competitivo?
Marina puricelli piccola impresa e internazionalizzazioneErik Paul Kooijmans
Un articolo interessante ed istruttivo sull'internazionalizzazione delle PMI italiane.
Da Marina Puricelli, Docente Master Internazionalizzazione d'Impresa
L'innovazione è la parola chiave della crescita e dello sviluppo delle aziende e dei
luoghi in cui le aziende si collocano, e rappresenta sempre più un elemento cardine
per garantire competitività prosperità alle imprese.
Le organizzazioni aziendali si trovano all’interno di un processo di globalizzazione
che porta alla riorganizzazione dei sistemi produttivi industriali in una produzione
sempre più globale, che si contrappone alla specializzazione locale e
all’addensamento delle attività produttive in luoghi capaci di offrire specifici vantaggi
competitivi.
L’approccio tradizionalmente "proprietario" e verticalmente integrato presenta però notevoli limiti, considerato che il concetto di innovazione risulta ad oggi fortemente legato ad interazioni tra la dimensione interna all'impresa e le fonti di conoscenza e di apprendimento presenti al suo esterno.
Accade spesso di osservare che le imprese siano attraversate da iniziative tra loro incoerenti e non monitorate; esiste un metodo per evitare che ciò accada e che, conseguentemente faccia perdere tempo prezioso al management. Tale metodo, dopo aver identificato le iniziative strategiche, coinvolge il personale nella loro messa in opera e procede anche al relativo monitoraggio periodico. Una sfida nuova per le aziende, una sfida che oggi si rivela imprescindibile per assicurare che le risorse economico finanziarie siano indirizzate sempre meglio.
Merger & Acquisition. Competenze HR per un merger di successoFree Your Talent
Project work a cura di Sara Composto, Giuditta Di Bella, Pietro Francini, Gabriele Massari e Camilla Salom - Master in Risorse Umane e Organizzazione 2017-2018
Che strategia dare alla tua strategia?. Il vantaggio competitivo sostenibile è eroso dalla e-commerce. La questione per il management è affrontare una giusta strategia. In funzione della permeabilità e malleabilità del mercato, si definiscono quattro strategie: strategia classica, strategia adattativa, strategia formativa, strategia visionaria
Le PMI e lo sviluppo dell’efficienza e della competitività, perchè queste siano considerate un mezzo e non un fine, secondo un modello di impresa destinato a durare nel tempo.
Nato nel 2009 dall’iniziativa dell’ing. Luigi Lanotte e di un gruppo di professionisti specializzati nella consulenza aziendale strategica, lo Studio Lanotte Consulting si propone di affiancare il management aziendale e fornire gli strumenti più adatti ad analizzare il mercato, verificare le minacce e le opportunità, valutare la soddisfazione dei clienti e redigere business plan per meglio operare nel mercato, offrire quindi una consulenza strategica a 360°.
Le aziende a cui principalmente si rivolge la consulenza aziendale sono:
- le start-up, aiutandole a presentarsi nella maniera più efficace ai principali interlocutori del mercato (fra cui gli istituti di credito per la richiesta di finanziamenti) e a definire il mercato di riferimento;
-le Piccole e Medie Imprese, proponendo delle soluzioni innovative per potersi rilanciare sul mercato, entrare in nuovi canali distributivi e focalizzare i propri obiettivi;
-gli imprenditori e i professionisti che abbiano bisogno di una guida per poter meglio definire le proprie strategie di penetrazione nel mercato e quindi aumentare i profitti.
Le aree di consulenza aziendale, partendo sempre da un’attenta analisi dei bisogni del cliente e un’analisi del mercato di riferimento, si propongono di offrire i più adeguati strumenti di marketing e gestione aziendale per un’ottimizzazione delle risorse e del portfolio clienti e prodotto. Lo spirito che anima i professionisti che compongono lo studio Lanotte consulting è quello di mettere al centro dei propri obbiettivi il successo dell’azienda cliente.
Come interveniamo
Check up aziendale
Ascolto ed analisi dei bisogni del cliente
Analisi della concorrenza
Definizione del tipo di intervento, insieme al management aziendale, redazione di un business plan
Accompagnamento dell’azienda nella fase di intervento, monitoraggio delle attività
Che cosa ci contraddistingue
Analisi e proposizione di interventi a 360°
Linguaggio concreto, semplice ed immediato
Ricerca della massima efficienza dell’investimento, proporzionato alle dimensioni dell’azienda.
Un modello di intervento per start-up, aziende in cerca di rilancio oppure per chiunque desideri rappresentare il suo progetto imprenditoriale.
Dalla programmazione delle vendite al calcolo del fabbisogno finanziario.
Estratto del corso che Brogi & Pittalis realizza in aula o presso le imprese.
Le dispense integrali sono adesso disponibili gratuitamente su: http://www.direzionebp.com/analisi-finanziaria-business-plan/
Un’Impresa deve attuare continui cambiamenti per poter sostenere i costi e trarre il profitto necessario anche per gli investimenti e lo sviluppo. L’impresa deve cambiare la propria prospettiva passando da una innovazione di tipo chiuso (closed innovation) verso una forma più aperta di innovazione (open innovation).
Le Imprese, e in particolar modo le PMI, sempre più ricercano giovani non necessariamente dotati di alta scolarità e talentuosi, ma certamente motivati e fortemente disponibili ai veloci cambiamenti organizzativi e tecnologici. E’ necessario che i giovani si dotino di metodi e strumenti che permettano loro di trasformare l'informazione in conoscenza In questo contesto di necessaria innovazione, bene si inserisce la partecipazione delle PMI ad un progetto di Alternanza Scuola Lavoro che per imprenditori innovativi, dotati di una sensibilità sociale e visione di sviluppo aziendale a medio termine, costituisce a tutti gli effetti una innovazione sociale che rappresenta una discontinuità rispetto alle soluzioni apportate generalmente offrendo una risposta creativa a problemi di ordine economico e sociale non soddisfatti né dal mercato né dallo stato. Contribuisce così al miglioramento degli individui e delle collettività.
Però qui si pone un problema. Devono essere solo e soltanto la Scuola e la PMI gli unici stakeholders del progetto di Alternanza Scuola Lavoro anche se definito a livello programmatico da organismi centrali del MIUR?
Accade spesso di osservare che le imprese siano attraversate da iniziative tra loro incoerenti e non monitorate; esiste un metodo per evitare che ciò accada e che, conseguentemente faccia perdere tempo prezioso al management. Tale metodo, dopo aver identificato le iniziative strategiche, coinvolge il personale nella loro messa in opera e procede anche al relativo monitoraggio periodico. Una sfida nuova per le aziende, una sfida che oggi si rivela imprescindibile per assicurare che le risorse economico finanziarie siano indirizzate sempre meglio.
Merger & Acquisition. Competenze HR per un merger di successoFree Your Talent
Project work a cura di Sara Composto, Giuditta Di Bella, Pietro Francini, Gabriele Massari e Camilla Salom - Master in Risorse Umane e Organizzazione 2017-2018
Che strategia dare alla tua strategia?. Il vantaggio competitivo sostenibile è eroso dalla e-commerce. La questione per il management è affrontare una giusta strategia. In funzione della permeabilità e malleabilità del mercato, si definiscono quattro strategie: strategia classica, strategia adattativa, strategia formativa, strategia visionaria
Le PMI e lo sviluppo dell’efficienza e della competitività, perchè queste siano considerate un mezzo e non un fine, secondo un modello di impresa destinato a durare nel tempo.
Nato nel 2009 dall’iniziativa dell’ing. Luigi Lanotte e di un gruppo di professionisti specializzati nella consulenza aziendale strategica, lo Studio Lanotte Consulting si propone di affiancare il management aziendale e fornire gli strumenti più adatti ad analizzare il mercato, verificare le minacce e le opportunità, valutare la soddisfazione dei clienti e redigere business plan per meglio operare nel mercato, offrire quindi una consulenza strategica a 360°.
Le aziende a cui principalmente si rivolge la consulenza aziendale sono:
- le start-up, aiutandole a presentarsi nella maniera più efficace ai principali interlocutori del mercato (fra cui gli istituti di credito per la richiesta di finanziamenti) e a definire il mercato di riferimento;
-le Piccole e Medie Imprese, proponendo delle soluzioni innovative per potersi rilanciare sul mercato, entrare in nuovi canali distributivi e focalizzare i propri obiettivi;
-gli imprenditori e i professionisti che abbiano bisogno di una guida per poter meglio definire le proprie strategie di penetrazione nel mercato e quindi aumentare i profitti.
Le aree di consulenza aziendale, partendo sempre da un’attenta analisi dei bisogni del cliente e un’analisi del mercato di riferimento, si propongono di offrire i più adeguati strumenti di marketing e gestione aziendale per un’ottimizzazione delle risorse e del portfolio clienti e prodotto. Lo spirito che anima i professionisti che compongono lo studio Lanotte consulting è quello di mettere al centro dei propri obbiettivi il successo dell’azienda cliente.
Come interveniamo
Check up aziendale
Ascolto ed analisi dei bisogni del cliente
Analisi della concorrenza
Definizione del tipo di intervento, insieme al management aziendale, redazione di un business plan
Accompagnamento dell’azienda nella fase di intervento, monitoraggio delle attività
Che cosa ci contraddistingue
Analisi e proposizione di interventi a 360°
Linguaggio concreto, semplice ed immediato
Ricerca della massima efficienza dell’investimento, proporzionato alle dimensioni dell’azienda.
Un modello di intervento per start-up, aziende in cerca di rilancio oppure per chiunque desideri rappresentare il suo progetto imprenditoriale.
Dalla programmazione delle vendite al calcolo del fabbisogno finanziario.
Estratto del corso che Brogi & Pittalis realizza in aula o presso le imprese.
Le dispense integrali sono adesso disponibili gratuitamente su: http://www.direzionebp.com/analisi-finanziaria-business-plan/
Un’Impresa deve attuare continui cambiamenti per poter sostenere i costi e trarre il profitto necessario anche per gli investimenti e lo sviluppo. L’impresa deve cambiare la propria prospettiva passando da una innovazione di tipo chiuso (closed innovation) verso una forma più aperta di innovazione (open innovation).
Le Imprese, e in particolar modo le PMI, sempre più ricercano giovani non necessariamente dotati di alta scolarità e talentuosi, ma certamente motivati e fortemente disponibili ai veloci cambiamenti organizzativi e tecnologici. E’ necessario che i giovani si dotino di metodi e strumenti che permettano loro di trasformare l'informazione in conoscenza In questo contesto di necessaria innovazione, bene si inserisce la partecipazione delle PMI ad un progetto di Alternanza Scuola Lavoro che per imprenditori innovativi, dotati di una sensibilità sociale e visione di sviluppo aziendale a medio termine, costituisce a tutti gli effetti una innovazione sociale che rappresenta una discontinuità rispetto alle soluzioni apportate generalmente offrendo una risposta creativa a problemi di ordine economico e sociale non soddisfatti né dal mercato né dallo stato. Contribuisce così al miglioramento degli individui e delle collettività.
Però qui si pone un problema. Devono essere solo e soltanto la Scuola e la PMI gli unici stakeholders del progetto di Alternanza Scuola Lavoro anche se definito a livello programmatico da organismi centrali del MIUR?
Fonte "Tecnica Calzaturiera" Giugno 2018 S. Berdini G. di Monte: UNA CHIARA IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEL MODELLO DI BUSINESS PUÒ CONSENTIRE ALLE AZIENDE
DEL CALZATURIERO DI MUOVERSI IN MANIERA PIÙ CONSAPEVOLE VERSO L’INNOVAZIONE E SOPRATTUTTO GUIDARE L’IMPLEMENTAZIONE DI SISTEMI E
TECNOLOGIE ABILITANTI.
Cosa può fare un Innovation Manager per una Piccola-Media Impresa?Andrea Boeri
Questa presentazione ha l’obiettivo di illustrare le modalità con le quali l’Innovation Manager può contribuire allo sviluppo di una tipica Piccola-Media Impresa (PMI) italiana. Il tema è particolarmente attuale alla luce del programma di incentivazione attraverso«voucher», avviato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Di fronte ad uno scenario che mette in difficoltà anche grandi aziende e modelli imprenditoriali di successo, la cultura di impresa di molte PMI deve rinnovarsi e abbracciare più profondamente l’innovazione, non solo del prodotto. Quando l’innovazione diventa la priorità competitiva per affrontare contesti competitivi sempre più complessi e sfidanti, un Innovation Manager può offrire un contributo fondamentale. E’ comunque importante ricordare che l’innovazione non si esaurisce nella tecnologia: per attecchire con successo essa richiede chiarezza strategica, interventi sui processi e sui modelli organizzativi, gestione del cambiamento.
BOLDideas 2014, Business Intelligence School: Sales process engineeringBOLDideas
Sales process engineering
Progettare e costruire il successo della vendita di un prodotto innovativo
---
Lezione della Business Intelligence School di BOLDideas tenuta dal prof. Giuseppe Gadaleta il 14 settembre 2014
BOLDideas empowered by LUM School of Management
“Chi non produce una strategia innovativa, finisce per subirla. …” Come fare a sviluppare strategie creative, caratterizzate da profonda innovazione? Quale processo conduce a questo risultato? Su questo tema si sono confrontati Paolo Borzatta e Alessandro De Biasio, due partner di TEH-A che intervengono quotidianamente nella formulazione delle scelte strategiche dei loro clienti.
strumento concreto ed operativo per programmare le attività di formazione in azienda, offre una guida ad orientarsi nella complessità del mondo della formazione e conoscere più da vicino il ventaglio di opportunità proposte diventando anche un punto di partenza per costruire percorsi personalizzati e specialistici in collaborazione con i migliori esperti.
Formazione come fattore di sviluppo del sistemamoda: il punto di vista dei la...Ares 2.0 - aresduezero
Una ricerca a cui è stato affidato l'obiettivo di raccontare la formazione nel sistema moda attraverso una survey che ha coinvolto oltre 500 lavoratori del settore
Patrizia Iaccarino Operation Manager Experis
Pietro Cosoli Senior Consultant Project Solutions Experis
Marco De Candia Consulente Experis - Esperto Progetto Reti di Imprese
DEL Executive Program in Digital Transformation & Innovation è un percorso di sviluppo manageriale strutturato in 6 moduli interdisciplinari formula weekend, volto alla formazione di professionisti che ricoprono ruoli di frontiera in ambito digitale, ai quali è richiesto di sviluppare una maggior sinergia tra ICT, business strategy e marketing planning.
AIF - Associazione Italiana Formatori propone alcuni importanti temi di attualità per favorire una discussione costruttiva che possa comprendere Il valore della persona nel processo formativo moderno. "Cultura, Innovazione e Giovani" sono le domande aperte poste a vari operatori del settore della formazione (ma non solo) per creare un dibattito virtuoso circa l'utilità e l'evoluzione dei processi formativi in atto alla luce dei cambiamenti sociali e culturali nell'era digitale.
Similar to Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo Dinamico (20)
1. Azienda 3.0: Innovazione e Sviluppo dinamico
Le chances di contribuire pienamente allo sviluppo dell’economia sono ridotte non
solo per i giovani lavoratori, ma anche per gli imprenditori. Lo sviluppo di imprese
innovatrici estende la gamma di beni e servizi disponibili sul mercato, genera
occupazione, accresce la concorrenza e, attraverso l’innovazione tecnologica, favorisce
l’incremento della produttività. Nell’attuale situazione di crisi, quindi, l’innovazione
costituisce la principale variabile atta a generare competitività e a rilanciare lo sviluppo
delle aziende e dei territori.
L’attuale situazione economica spinge gli Enti Locali e le Imprese a richiedere al
mercato servizi e prodotti sempre più efficaci ed efficienti costringendo i responsabili
dei sistemi informativi a ricercare partner tecnologici che siano in grado di offrire un
servizio consulenziale ed organizzativo rispondente alle esigenze del Cliente.
Quante volte, prima di comprare un auto, un Cliente si informa sulle
caratteristiche, prestazioni, rapporto prezzo/qualità, consumi! Spesso, se il venditore
del concessionario non si dimostra competente, ovvero non risponde in modo adeguato
alle domande poste e non permette un’analisi comparata dell’offerta, il Cliente ritiene
l’offerta inadeguata alle sue esigenze anche se il prodotto offerto magari rispondeva alle
sue esigenze. Questo semplice esempio, declinabile in altri contesti produttivi, potrebbe
aiutarci a comprendere come sia importante per una Impresa attuare una serie di azioni
lungo alcune direttrici tra le quali il Marketing&Comunicazione, Innovazione,
Ricerca&Sviluppo. Queste linee di azione contribuiscono sinergicamente, anche se con
pesi diversi, allo sviluppo dinamico di una Azienda. Il motore capace di far passare il
sistema da condizioni di equilibrio stazionario allo sviluppo è rappresentato
dall’imprenditore innovatore.
Ma siamo pronti a questa sfida? Quali elementi imprenditoriali devono essere
presi in esame e con quali obiettivi e tempi? Di seguito esaminiamo alcune azioni
suggerite sia da best practices che da teorie economiche.
Vantaggio competitivo
Un’Impresa deve attuare continui cambiamenti per poter sostenere i costi e trarre
il profitto necessario anche per gli investimenti e lo sviluppo. D’altronde, il cambiamento
è indotto, oltre che da fonti esterne (Domanda del Cliente, Prezzi, Tecnologia), anche
da fonti interne. Il cambiamento innescato da fonti interne è prodotto dall’Innovazione
che genera un vantaggio competitivo in quanto produce dei differenziali di performance
tra imprese e rovescia il vantaggio competitivo di altre imprese (secondo Schumpeter
la leadership di mercato può essere intaccata non dall’imitazione ma dall’innovazione).
Il vantaggio competitivo non emerge solo quando un’impresa è in grado di realizzare le
attività richieste a un costo complessivamente inferiore rispetto ai rivali, ma anche
quando è in grado di realizzarne alcune in modo diverso quanto basta a creare un
“valore aggiunto” non monetario per l’acquirente, giustificando così un ricarico sul
prezzo (Porter, 2001).
Azioni di Ricerca e Sviluppo
L’impresa per innovarsi non solo deve dedicare nel proprio bilancio risorse
economiche alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e servizi utilizzando fondi messi a
disposizione da Bandi Regionali (Living Lab, Cluster ecc.) , ma deve cambiare la propria
prospettiva passando da una innovazione di tipo chiuso (closed innovation) verso una
forma più aperta di innovazione (open innovation) come descritto nel paradigma
2. esposto da Henry Chesbrough nel saggio “The era of open innovation” (2003). Infatti,
alcune dinamiche, determinate del cambiamento dei mercati e dei modelli economici,
hanno reso svantaggioso e vulnerabile il modello tradizionale. Con la mobilità data dal
nuovo mercato del lavoro sta diventando sempre più difficile trattenere le conoscenze
e i talenti all'interno delle mura aziendali, ed anche i mercati dei capitali, stanno
maggiormente investendo su proposte di business fondate su combinazioni di saperi e
apporti diversi. Inoltre si sta affermando come modello organizzativo di successo la
filiera e le relazioni orizzontali tra imprese. Questo porta le aziende verso un’apertura
sia nella ricerca delle competenze sia per quanto riguarda innovazione e ricerca. Non si
ritiene che sia più necessario sviluppare internamente la ricerca per generare valore,
ma la tendenza è quella di puntare su di un modello di business che sappia sfruttare e
valorizzare al meglio le migliori innovazioni che il mercato offre all'esterno, trasferendole
all'interno del nostro modello di business. La creazione di valore risulta essere così il
risultato della trasformazione interna di input;
Marketing&Advertising
E’ necessario porsi sul mercato oltre che con servizi di qualità a basso prezzo
anche con un bouquet selezionato di servizi specializzati distintivi dell’impresa che
rappresentino un valore per il Cliente. Per farsi conoscere dal mercato, non basta solo
effettuare un’azione commerciale basata sulla relazione e conoscenza dei decision
maker dei nostri Clienti, ma è anche necessario un’azione di Marketing che faccia
conoscere l’Azienda e il suo Capitale Umano oltre che i suoi prodotti/servizi. Non basta
solo un Digital Marketing (Web Marketing, Social Media Marketing ecc.), ma occorre
anche rafforzare la reputazione del brand con interventi mirati (eventi, workshop,
articoli su stampa specializzata, offerta di stage presso istituzioni universitarie) che
facciano conoscere al mercato i successi ottenuti e la qualità dei propri servizi.
Formazione e Conoscenza
I settori “ad alta intensità di conoscenza” stanno diventando sempre più
importanti fattori di crescita. Lo sviluppo di settori ICT sta aprendo un mondo a sempre
maggiori opportunità, in particolar modo per nuove iniziative imprenditoriali, facendo
emergere una nuova figura “l’imprenditore della conoscenza” che si focalizza
sull’innovazione derivante dalla conoscenza, mantenendo il suo business orientato su
un determinato focus, ma continuando ad innovare. Molto importante è anche la
gestione della conoscenza che ha tra i suoi obiettivi la competizione e il mantenimento
degli assetti cognitivi dell'impresa.
Si sa che come media, il 90% della conoscenza necessaria per l'operatività del
posto di lavoro (e di conseguenza dell'organizzazione) è di tipo tacito: "conoscenza
tacita. E’ necessario che le persone si dotino di metodi e strumenti che permettano loro
di trasformare l'informazione in conoscenza e ciò avviene quando le persone: a)
comparano e integrano nuova informazione con la conoscenza precedente; b)
immaginano le conseguenze di decisioni o atti; c) condividono e comparano idee con
altri.
Un’Impresa può essere considerata come l'integrazione delle sue capacità, in
qualche modo relazionata con la sua storia e limitata nella sua efficacia dalle sue
capacità cognitive e sociali. La componente principale dell'organizzazione è certamente
la conoscenza, che è principalmente tacita e specifica dell'impresa. L'impresa apprende
facendo. I lavoratori apprendono dall'esperienza. Se l'impresa è capace di gestire meglio
il processo di apprendimento, può superare le limitazioni imposte dal concetto stesso di
3. conoscenza tacita e può aumentare la sua efficienza. L'apprendimento
nell'organizzazione va molto oltre gli addestramenti e i corsi, e sviluppare queste
strategie di apprendimento è uno degli aspetti più importanti della gestione della
conoscenza.
L’investimento sul capitale umano, principalmente in formazione e
addestramento, ha un tasso di ritorno molto alto in termini di maggiore produttività nel
lavoro e sviluppo delle capacità, oltre che in tutte le altre opzioni d'investimento. Molte
organizzazioni, purtroppo ancora vedono i loro impiegati e programmi di formazione
come spese, più che come investimenti. Chiaramente occorre investire non solo
nell’acquisizione di conoscenze su nuove tecnologie necessarie alla produzione, ma
anche nella formazione su metodologie di change, knowledge e project management
necessarie in un contesto produttivo che possa definirsi “industriale” e non artigianale
oltre che basato sulla buona volontà delle persone.
Acquisizione di competenze con impiego di nuove risorse umane
Occorre ampliare l’organico con l’acquisizione di risorse di giovani con alta
scolarità e motivati, talentuosi, competenti e disponibili ai veloci cambiamenti
organizzativi e tecnologici. Va osservato come nell’era dell’Economia della conoscenza i
talenti siano un asset prioritario per la competitività delle aziende e come lo sviluppo di
una “capacità distintiva” sia una delle leve più importanti per creare un’azienda
focalizzata sulla creazione di valore nel breve termine e di vantaggio competitivo nel
medio e lungo termine. I giovani talenti vanno collocati in un ambiente favorevole allo
sviluppo di idee e devono essere incentivati allo sviluppo di soluzioni che siano di valore
per il Cliente anche se non tecnologicamente “puri” o meglio non allineati perfettamente
alle tendenze dello sviluppo delle attuali tecnologie.
Ecosistema di fornitori: occorre adottare modelli strategici e strumenti
gestionali-organizzativi con i quali realizzare un’originale capacità di innovazione,
tenendo conto che il successo competitivo dipende, in misura crescente, dalla capacità
di saper lavorare in rete con molteplici attori provenienti da differenti settori. Il
coordinamento della soluzione non dovrebbe essere un onere da demandare al nostro
Cliente, ma dovrà essere gestito dall’azienda che in modo proattivo e non reattivo dovrà
fornire tutto il supporto consulenziale utilizzando la rete dell’ecosistema. In tal modo, si
accompagna il Cliente alla risoluzione dei suoi problemi che spesso non sono solo di tipo
tecnologico, ma anche organizzativo. In definitiva, bisognerà uscire dalla logica della
mera fornitura di beni dando priorità alla formulazione di soluzioni efficienti ed efficaci
che possono derivare anche da una integrazione di vari prodotti e servizi di terze parti.
Conclusioni
L’innovazione è un processo complesso, non riconducibile soltanto agli
investimenti in ricerca di base o applicata, ma che spesso si effettua a stretto contatto
con il cliente e con il mercato. L’innovazione si realizza anche attraverso modifiche,
integrazioni o miglioramenti dei prodotti già esistenti, senza sviluppare internamente
tutta la ricerca per generare valore. Occorre puntare su un modello di business che
sappia sfruttare e valorizzare al massimo le migliori innovazioni che il mercato offre
all’esterno trasferendole e/o integrandole all’interno del nostro modello di business.
L'innovazione chiusa offre benefici nel momento in cui il network interno è tanto esteso
da possedere tutte le risorse per poter sviluppare con continuità nuovi prodotti o servizi,
quando però questo viene a mancare diventa più vantaggioso per l'azienda mettere in
atto un networking che includa agenti esterni come università, start-up, istituti pubblici
4. e privati, fornitori esterni, distributori, creando un flusso mobile di informazione e
scambio più adattabile alla situazione e riuscire a creare un valore aggiunto. La
creazione di valore passa così da essere il risultato della trasformazione interna di input
in output, nella sintesi migliore tra risorse interne ed esterne. L’utilizzo di risorse esterne
permette una riduzione del processo che intercorre dall'ideazione di un prodotto alla
sua effettiva commercializzazione.
Antonello Giordano - Amministratore Unico SIM NT Srl
Donato Bellino - Project Manager ICT & Consultant