2° blocco di slides
LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
Il lavoro occupa gran parte della nostra giornata e della nostra vita, diventa importante allora viverlo come esperienza felice e gratificante. Trovare la motivazione dentro sè stessi, cambiando prospettiva può essere un importante passo per vivere con entusiasmo anche questa realtà
Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
La sordità e le tappe dello sviluppo-1Chayn Italia
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LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
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LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
Il lavoro occupa gran parte della nostra giornata e della nostra vita, diventa importante allora viverlo come esperienza felice e gratificante. Trovare la motivazione dentro sè stessi, cambiando prospettiva può essere un importante passo per vivere con entusiasmo anche questa realtà
Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
La sordità e le tappe dello sviluppo-1Chayn Italia
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LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
Progetto SLOOP2desc. Corso di formazione online "Progettare e sviluppare corsi in rete e risorse didattiche basati sullo standard EUCIP"
Modulo 4: La didattica per competenze e i quadri di riferimento europei
Unità: Competenze chiave
Modifiche al DLgs 13/04/2017, n. 66 a seguito dell'entrata in vigore il 12/09/2019 del DLgs 7/08/2019, n. 96.
Quadro di riferimento e numeri in Toscana.
Dirigente tecnico Luca Salvini.
Formazione operatori ASL Toscana Centro.
Team working soft skills_coach pasquale adamoPasquale Adamo
Il TEAM WORKING e la capacità di lavorare in gruppo, è una di quelle competenze trasversali (soft skills) più richieste nel mondo del lavoro. Saper lavorare con gli altri in modo costruttivo ed efficace, è un'abilità che può fare la differenza sul lavoro. Una risorsa che possiede capacità di TEAM WORKING è sicuramente una risorsa con un valore aggiunto.
Proposta di un format per la stesura di UdA. L'esempio del format compilato con UdA per una classe II di scuola primaria è al link http://giusilandi.blogspot.it/2016/08/piano-di-lavoro-per-la-classe-ii.html
Raggiungere un equilibrio interiore senza prevaricare e senza soffocare se stessi, riconoscere e gestire emozioni e sentimenti, rispondere alle critiche senza aggredire né subire; comunicare con un semplice gesto; sono alcuni aspetti del comportamento assertivo.
L’assertività o “arte di rapporto interpersonale”, è una componente indispensabile di ogni individuo che vuole conoscere le regole di una comunicazione chiave, efficace e convincente.
Nata negli Stati Uniti negli anni quaranta, si è subito rivelata come una delle procedure di “behaviour therapy” a più ampio raggio di azione.
L’importanza dell’assertività è venuta crescendo parallelamente allo sviluppo della scienza del comportamento ed è oggi una delle discipline fondamentali della formazione nell’ambito aziendale, sanitario, scolastico e degli Enti pubblici.
Dalla natura dell’assertività alla sua storia, dalle caratteristiche della personalità assertiva al processo per realizzarla, dalle tecniche non verbali di comunicazione a quelle verbali, dalla teoria dei diritti delle persone alla perspicuità del pensiero, dalle tecniche della motivazione all’arte della critica: il corso di formazione delinea la complessa costruzione dell’assertività e ne considera l’applicazione dei comportamenti pratici in rapporto con l’etica professionale.
Progetto SLOOP2desc. Corso di formazione online "Progettare e sviluppare corsi in rete e risorse didattiche basati sullo standard EUCIP"
Modulo 4: La didattica per competenze e i quadri di riferimento europei
Unità: Competenze chiave
Modifiche al DLgs 13/04/2017, n. 66 a seguito dell'entrata in vigore il 12/09/2019 del DLgs 7/08/2019, n. 96.
Quadro di riferimento e numeri in Toscana.
Dirigente tecnico Luca Salvini.
Formazione operatori ASL Toscana Centro.
Team working soft skills_coach pasquale adamoPasquale Adamo
Il TEAM WORKING e la capacità di lavorare in gruppo, è una di quelle competenze trasversali (soft skills) più richieste nel mondo del lavoro. Saper lavorare con gli altri in modo costruttivo ed efficace, è un'abilità che può fare la differenza sul lavoro. Una risorsa che possiede capacità di TEAM WORKING è sicuramente una risorsa con un valore aggiunto.
Proposta di un format per la stesura di UdA. L'esempio del format compilato con UdA per una classe II di scuola primaria è al link http://giusilandi.blogspot.it/2016/08/piano-di-lavoro-per-la-classe-ii.html
Raggiungere un equilibrio interiore senza prevaricare e senza soffocare se stessi, riconoscere e gestire emozioni e sentimenti, rispondere alle critiche senza aggredire né subire; comunicare con un semplice gesto; sono alcuni aspetti del comportamento assertivo.
L’assertività o “arte di rapporto interpersonale”, è una componente indispensabile di ogni individuo che vuole conoscere le regole di una comunicazione chiave, efficace e convincente.
Nata negli Stati Uniti negli anni quaranta, si è subito rivelata come una delle procedure di “behaviour therapy” a più ampio raggio di azione.
L’importanza dell’assertività è venuta crescendo parallelamente allo sviluppo della scienza del comportamento ed è oggi una delle discipline fondamentali della formazione nell’ambito aziendale, sanitario, scolastico e degli Enti pubblici.
Dalla natura dell’assertività alla sua storia, dalle caratteristiche della personalità assertiva al processo per realizzarla, dalle tecniche non verbali di comunicazione a quelle verbali, dalla teoria dei diritti delle persone alla perspicuità del pensiero, dalle tecniche della motivazione all’arte della critica: il corso di formazione delinea la complessa costruzione dell’assertività e ne considera l’applicazione dei comportamenti pratici in rapporto con l’etica professionale.
Il distacco tra società e scuola può essere colmato attraverso l'applicazione didattica del costruttivismo e l'apprendimento in ambiente tecnologico web 2.0
La competenza è l' insieme, riconosciuto e provato,delle rappresentazioni, conoscenze, capacità e comportamenti mobilizzati e combinati in maniera pertinente in un contesto dato.
L’apprendimento è il tesoro che ognuno si trova dentro e che deve essere solo potenziato e sviluppato.
È attraverso la didattica per competenze che si cerca di far compiere agli studenti il passaggio fra la loro persona potenziale e la loro persona attuale.
Presentazione di: Prof.ssa Anna Fattori, Prof.ssa Elena Tosi
Luciano Mariani - Il lato nascosto della competenza: dal prodotto al processoLuciano Mariani
Lo scopo principale di questo contributo è di sostenere la tesi che lo sviluppo di una competenza implica e richiede un’esplorazione e una consapevolezza dei processi sottostanti i compiti attraverso i quali la competenza stessa viene sviluppata e valutata. In altre parole, oltre a che cosa ci si attende che una persona sappia e sappia fare, è importante rendersi conto di chi sia questa persona, di come proceda nell’apprendimento e di dove e perché sia chiamata ad esprimere la competenza in questione.
Questa esplorazione è tanto più necessaria perché, da un lato, si possa incoraggiare il trasferimento delle conoscenze e delle capacità dal contesto originale di apprendimento ad altre situazioni, e perché, dall’altro lato, si possa prendere in carico la sfida delle differenze individuali. Così, stili di apprendimento, intelligenze, attitudini, convinzioni, atteggiamenti e motivazioni, che tanto spesso condizionano la scelta e l’uso di opportune strategie, possono essere rivalutati come parte integrante, non più solo “nascosta”, del processo formativo.
La gestione di una rete così complessa di relazioni richiede una capacità di autoregolazione che può essere favorita da approcci didattici che, partendo dall’esperienza, facciano leva sulla metacognizione per far verbalizzare e socializzare la riflessione sulle pratiche. In tal modo, l’accresciuta consapevolezza della natura degli oggetti di studio, dei processi di apprendimento e di se stessi in quanto persone che imparano può aiutare a capire che, più che possedere una competenza, competenti si è.
2. LA SFIDA DELLE COMPETENZE
LA COMPETENZA COME PAROLA CHIAVE
COMPETENZE CHIAVE PER LA CITTADINANZA ATTIVA
APPRENDERE PER COMPETENZE
INSEGNARE PER COMPETENZE
3. COGNIZIONE
METACOGNIZIONE
MOTIVAZIONEATTRIBUZIONE
conoscenze dichiarative
conoscenze procedurali
conoscenze strategiche
impegno
riconoscimento di senso
consapevolezza
regolazione
concetto di sé
autostima
“capacità di far fronte ad un compito, o un insieme di compiti, riuscendo a mettere in
moto ed a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a
utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo”. [Pellerey, 2004]
LA COMPETENZA COME PAROLA CHIAVE
4. DAL “SAPER FARE” AL “SAPER AGIRE”
la sensibilità al contesto
Capacità di ricostruire lo “spazio del problema”
Repertorio ricco di strategie di soluzione
Principi chiave e quadri interpretativi
sul dominio di conoscenza
Uso funzionale delle variabili contestuali
Flessibilità nell’uso dei propri “script”
INDICATORI DI UNA COMPETENZA ESPERTA
Abilità di auto-regolazione
LA COMPETENZA COME PAROLA CHIAVE
5. CRITICHE AD UN APPROCCIO PER COMPETENZE
SOTTOMISSIONE DELLA SCUOLA ALLE ESIGENZE
ECONOMICHE E DEL MONDO DEL LAVORO
RIPROPOSIZIONE DI UN APPROCCIO
COMPORTAMENTISTA NELLA DEFINIZIONE DI
OBIETTIVI PER COMPETENZE
VISIONE FUNZIONALISTA E STRUMENTALE DEL
SAPERE E DEL PROCESSO EDUCATIVO, A SCAPITO
DELLA SUA VALENZA EMANCIPATORIA
DISTANZA DALLA VISIONE DELL’INSEGNAMENTO E
DALLA STRUTTURA PROFONDA DELLA SCUOLA
LA COMPETENZA COME PAROLA CHIAVE
6. RAGIONI DI UN APPROCCIO PER COMPETENZE
IL RICHIAMO ALLE ESIGENZE SOCIALI ED ECONOMICHE E’
UNA CONDIZIONE PER UN INSERIMENTO NELLA VITA
ATTIVA E NEL MONDO DEL LAVORO
UN APPROCCIO PER COMPETENZE RICHIAMA UNA VISIONE
SOCIO-COSTRUTTIVISTA DELL’APPRENDIMENTO, DI
COSTRUZIONE ATTIVA DEL SAPERE NEL CONTESTO
CULTURALE E SOCIALE
LA COSTRUZIONE DI UNA CITTADINANZA ATTIVA
PASSA ATTRAVERSO UN SAPERE VIVO E
CONTESTUALIZZATO
L’APPROCCIO PER COMPETENZE RAPPRESENTA UNA
RIVOLUZIONE COPERNICANA PER L’INSEGNAMENTO E
PER LA SCUOLA
LA COMPETENZA COME PAROLA CHIAVE
7. “L’apprendimento si qualifica come una pratica consapevole guidata
dalle proprie intenzioni e da una continua riflessione basata sulla
percezione dei vincoli e delle risorse interne ed esterne”
[Johnassen, 1997]
PERCEZIONE
AZIONE
INTENZIONE
RIFLESSIONE
CONSAPEVOLEZZA
LA COMPETENZA COME PAROLA CHIAVE
9. Raccomandazione del Parlamento e Consiglio Europeo
(18 dicembre 2006)
“le competenze [come] una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini
appropriate al contesto”
“ le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo
sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”
COMUNICAZIONE NELLA
MADRE LINGUA
COMUNICAZIONE NELLE
LINGUE STRANIERE
COMPETENZA MATEMATICA E
COMPETENZE DI BASE IN
SCIENZA E TECNOLOGIA
COMPETENZA DIGITALE
IMPARARE AD
IMPARARE
COMPETENZE SOCIALI
E CIVICHE
SPIRITO DI INIZIATIVA
E IMPRENDITORIALITA’
CONSAPEVOLEZZA ED
ESPRESSIONE CULTURALE
COMPETENZE CHIAVE PER LA CITTADINANZA ATTIVA
10. Schema di regolamento
per l’adempimento dell’obbligo di istruzione
COMPETENZE CHIAVE PER LA CITTADINANZA ATTIVA DA ACQUISIRE
AL TERMINE DI 10 ANNI DI ISTRUZIONE OBBLIGATORIA
“[Gli assi culturali] costituiscono il “tessuto” per la costruzione di percorsi di
apprendimento orientati all’acquisizione di competenze che preparino
i giovani per la vita adulta”
ASSI CULTURALI STRATEGICI
ASSE DEI LINGUAGGI
ASSE MATEMATICO
ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO
ASSE STORICO-SOCIALE
COMPETENZE CHIAVE PER LA CITTADINANZA ATTIVA
11. COMPETENZE CHIAVE PER LA CITTADINANZA ATTIVA DA ACQUISIRE
AL TERMINE DI 10 ANNI DI ISTRUZIONE OBBLIGATORIA
COMPETENZE TRASVERSALI
IMPARARE AD IMPARARE
PROGETTARE
COMUNICARE
COLLABORARE E PARTECIPARE
ACQUISIRE ED INTERPRETARE L’INFORMAZIONE
INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI
RISOLVERE PROBLEMI
COSTRUZIONE
DEL SE’
RELAZIONI CON
GLI ALTRI
RAPPORTO CON
LA REALTA’
NATURALE E
SOCIALE
COMPETENZE CHIAVE PER LA CITTADINANZA ATTIVA
AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE
12. RACCOMANDAZIONI
Unione europea (2006)
FRANCIA (2006) SPAGNA (2006) COMMISSIONE
ALLULLI (2007)
Comunicazione nella
madrelingua
Padronanza della lingua
francese Competenza in
comunicazione linguistica
Comunicare
Comunicazione nelle
lingue straniere
Uso di una lingua
straniera moderna
Cultura matematica e
competenze di base in
scienze e tecnologia
Competenze di base in
matematica e in cultura
scientifica e tecnologica
Competenza matematica Risolvere problemi
Individuare collegamenti
e relazioniSaper conoscere e
interagire con il mondo
fisico
Competenza digitale Padronanza delle TIC Trattamento dell’informa-
zione e comp. informatica
Imparare ad imparare Apprendere ad
apprendere
Imparare ad imparare
Competenze sociali e
civiche
Competenze sociali e
civiche
Competenza sociale e
civica
Collaborare e partecipare
Spirito di iniziativa e
imprenditorialità
Autonomia e capacità di
inziativa
Autonomia e iniziativa
personale
Progettare
Agire in modo autonomo
e responsabile
Consapevolezza ed
espressione culturale
Cultura umanistica Competenza culturale e
artistica
Acquisire ed interpretare
l’informazione
COMPETENZE CHIAVE PER LA CITTADINANZA ATTIVA
13. SAPERE SCOLASTICO SAPERE REALE
astratto concreto
analitico globale
sistematico intuitivo
logico pratico
generale particolare
individuale sociale
rigido flessibile
INSEGNARE PER COMPETENZE
14. LE QUATTRO DISCONTINUITA’
•“la scuola richiede prestazioni individuali, mentre il lavoro
mentale all’esterno è spesso condiviso socialmente;
• la scuola richiede un pensiero privo di supporti, mentre fuori ci
si avvale di strumenti cognitivi o artefatti;
•la scuola coltiva il pensiero simbolico, nel senso che lavora su
simboli, mentre fuori della scuola la mente è sempre direttamente
alle prese con oggetti e situazioni;
•“a scuola si insegnano capacità e conoscenze generali, mentre
nelle attività esterne dominano competenze specifiche, legate alla
situazione.” [Resnick, 1995]
INSEGNARE PER COMPETENZE
15. LA SFIDA PER IL SAPERE SCOLASTICO
“la scuola è un luogo dove si svolge un particolare tipo di ‘lavoro
intellettuale’ , che consiste nel ritrarsi dal mondo quotidiano, al
fine di considerarlo e valutarlo, un lavoro intellettuale che resta
coinvolto con quel mondo , in quanto oggetto di riflessione e di
ragionamento” [Resnick, 1995]
la differenza sta nella gestione della discontinuita’
centralità
dell’insegnamento
centralità
dell’apprendimento
INSEGNARE PER COMPETENZE
16. DUE LOGICHE DI INSEGNAMENTO A CONFRONTO
IL MURO IL PONTE
La conoscenza come prodotto
predefinito, materia inerte
La conoscenza come processo
elaborativo, materia viva
La conoscenza viene frammentata in
parti per facilitare l’assimilazione
La conoscenza viene vista nelle sue
reciproche relazioni
Lo studente riproduce la conoscenza Lo studente produce la conoscenza
Organizzato intorno a contenuti Organizzato intorno a problemi
Strutturato e uniforme Differenziato e regolato sulla persona
Prevede un percorso lineare
insegnante-conoscenza-studente
Prevede un percorso ricorsivo
insegnante-conoscenza-studente
Usa il libro come strumento principe Usa fonti e materiali diversi
Procede in modo individualistico Procede in modo cooperativo
INSEGNARE PER COMPETENZE
17. LA SFIDA DELLE COMPETENZE
“Nel corso di un secolo quasi interamente vissuto, ho spesso
creduto di trovarmi a una svolta epocale, poi non era vero niente;
una svolta epocale si ha quando non cambiano solo le cose, ma
anche le teste per capirle.”
(Vittorio Foa, Passaggi, Torino, Einaudi, 2000)
18. IL GIOCO DELLE QUATTRO CARTE
E M 7 4
Devi verificare il rispetto della seguente regola “se su un
lato c’è una vocale, sull’altro deve esserci un numero
dispari” voltando il minor numero di carte possibili.
Quali carte volteresti?
Hai le seguenti 4 carte:
ESERCITAZIONE
19. GLI SCONTRINI DEL PUB
BIRRA
15 ANNI
PANINO
20 ANNI
Sei un poliziotto e sei stato inviato in un pub per verificare che
non sia servita birra a ragazzi che abbiano meno di 16 anni. Ti
vengono mostrati quattro scontrini aventi su un lato il tipo di
consumazione e sull’altro l’età del cliente:
Devi verificare che non ci siano state infrazioni alla regola di
servire birra a ragazzi che abbiano meno di 16 anni voltando il
minor numero di scontrini possibile.
Quali scontrini volteresti?
ESERCITAZIONE
20. IL GIOCO DELLE QUATTRO CARTE
GLI SCONTRINI DEL PUB
E M 7 4
BIRRA
15 ANNI
PANINO
20 ANNI
ESERCITAZIONE