PRONTO? SONO IL LIBROFONINO - Cartella stampa/Press releaseROBERTO ALBORGHETTI
Cartella stampa sul nuovo libro di Roberto Alborghetti, edito da I Quindici con le illustrazioni di Eleonora Moretti. Un cellulare racconta storie di smombies, smartphones e cyber-bulli.
Tanti modi per leggere. Bambini e storie digitaliSandra Olianas
Il mondo del digitale introduce nuovi modi del narrare che non devono essere visti in contrapposizione con le narrazioni tradizionali, ma vanno anzi studiati anche nelle loro potenzialità di mezzi di avvicinamento alla lettura. Ma il tempo che il bambino trascorre con una app sul tablet può essere considerato veramente tempo trascorso a leggere?
PRONTO? SONO IL LIBROFONINO - Cartella stampa/Press releaseROBERTO ALBORGHETTI
Cartella stampa sul nuovo libro di Roberto Alborghetti, edito da I Quindici con le illustrazioni di Eleonora Moretti. Un cellulare racconta storie di smombies, smartphones e cyber-bulli.
Tanti modi per leggere. Bambini e storie digitaliSandra Olianas
Il mondo del digitale introduce nuovi modi del narrare che non devono essere visti in contrapposizione con le narrazioni tradizionali, ma vanno anzi studiati anche nelle loro potenzialità di mezzi di avvicinamento alla lettura. Ma il tempo che il bambino trascorre con una app sul tablet può essere considerato veramente tempo trascorso a leggere?
Convegno: Apprendimento e tecnologie - Osimo 23 gennaio 2015Roberto Sconocchini
Materiali usati nel Convegno "Apprendimento e Tecnologie - Insegnanti e genitori di fronte alle nuove tecnologie: un rapporto difficile, ancora da costruire", con Roberto Sconocchini
Unison consorzio di cooperative, 17/01/2015
La Relazione Educativa Multicanale. Sapere, Saper Fare, Saper Essere 2.0
Matteo Locatelli
quali competenza servono per confrontarsi con la Touch generation e i nativi fdigitali nella pratica educativa? qual è il nuovo spazio della relazione mediata tecnologicamente con bambini e adolescenti? quanta consapevolezza abbiamo rispetto alla saggezza digitale?la scuola è pronta al futuro?
Percorso realizzato per il Movimento Studenti di Azione Cattolica in occasione della loro Oktober Fest 2008 e presentato presso l'ITIS Marconi di Bari.
Testo dell’ intervento di G.Corsaro presso la “3 giorni per la Scuola” - Napoli - 10-10-2013
Presentazione d'accompagnamento su http://prezi.com/_6tdn-qsqawm/il-digitale-a-scuola-sfida-e-opportunita/
Presentazione tenuta durante il convegno Biblioteche per ragazzi: cosa c’è dietro l’angolo? Lunedì 1 Dicembre a Milano,per il ventennale della rivista Sfoglialibro
Artefatti Cognitivi (se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco)Gianfranco Pulitano
Tesi per Master di I livello in Metodologie Didattiche, Psicologiche, Antropologiche e Teoria e metodi di progettazione. Una ricerca sull'importanza di inserire nella didattica tradizionale gli artefatti cognitivi come alternativa all'uso dei libri di testo.
Convegno: Apprendimento e tecnologie - Osimo 23 gennaio 2015Roberto Sconocchini
Materiali usati nel Convegno "Apprendimento e Tecnologie - Insegnanti e genitori di fronte alle nuove tecnologie: un rapporto difficile, ancora da costruire", con Roberto Sconocchini
Unison consorzio di cooperative, 17/01/2015
La Relazione Educativa Multicanale. Sapere, Saper Fare, Saper Essere 2.0
Matteo Locatelli
quali competenza servono per confrontarsi con la Touch generation e i nativi fdigitali nella pratica educativa? qual è il nuovo spazio della relazione mediata tecnologicamente con bambini e adolescenti? quanta consapevolezza abbiamo rispetto alla saggezza digitale?la scuola è pronta al futuro?
Percorso realizzato per il Movimento Studenti di Azione Cattolica in occasione della loro Oktober Fest 2008 e presentato presso l'ITIS Marconi di Bari.
Testo dell’ intervento di G.Corsaro presso la “3 giorni per la Scuola” - Napoli - 10-10-2013
Presentazione d'accompagnamento su http://prezi.com/_6tdn-qsqawm/il-digitale-a-scuola-sfida-e-opportunita/
Presentazione tenuta durante il convegno Biblioteche per ragazzi: cosa c’è dietro l’angolo? Lunedì 1 Dicembre a Milano,per il ventennale della rivista Sfoglialibro
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Tesi per Master di I livello in Metodologie Didattiche, Psicologiche, Antropologiche e Teoria e metodi di progettazione. Una ricerca sull'importanza di inserire nella didattica tradizionale gli artefatti cognitivi come alternativa all'uso dei libri di testo.
Presentazione docenti sul web e l'introduzione digitale nel design didattico Matteo Adamoli
Presentazione fatta ai docenti delle scuole medie Don Bosco di Verona riguardante le tematiche del web e dell'introduzione dei dispositivi digitali negli spazi didattici e nel design di apprendimento.
L'autonomia di movimento dei bambini: una necessità per loro, una risorsa per...Le Scienze Web News
Francesco Tonucci
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) Del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
Responsabile del progetto internazionale “La città delle bambine e dei bambini”
Settimana Unesco di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2010
Generazioni connesse (comunicazione, web, social media e genitori)Francesco Vernelli
Due o tre cose che i genitori dovrebbero sapere sul web, sulla comunicazione e la vita on line. Seminario "Generazione Connesse" | Casette d'Ete (dicembre 2014)
Gli effetti della comunicazione che avviene attraverso il dispositivo internet vanno studiati non solo per la peculiarità dei contenuti, delle immagini, dei suoni, ma anche per la trama relazionale e sociale che vanno istituendo. Come ogni dispositivo, Internet altera il rapporto dell’uomo con il proprio corpo, con la propria mente e con gli altri esseri umani.
7. La leggenda metropolitana
dei nativi digitali:
una relazione con i nuovi barbari
è possibile…
la scuola come luogo privilegiato per
questo incontro di civiltà
13. nativi/immigrati
Quella dei nativi digitali
è la prima generazione veramente hitech,
che frequenta gli schermi interattivi fin dalla nascita,
che considera internet il principale strumento di info-intrattenimento,
che apprende e pensa in maniera differente da nonni, padri e fratelli maggiori
(immigrati digitali).
14. Negazionisti
la tentazione dell’antimoda,
a negare in maniera
provocatoria
l’esistenza dei nativi e a
sottolineare con snobistica
ironia che l’universo digitale è
stato creato da immigrati e che
molti vecchietti
sanno domare i flutti del web
meglio di tanti
mocciosi.
15. barbari
che respirano con le branchie di google
..ragazzi che videogiocano, googlano, youtubano, twittano, taggano,
condividono, …deambulano perennemente appesi alle cuffiette dell’iPod
o dell’ultimo smartphone
…un nuovo modo di vivere
e di essere…
16. “I nostri ragazzi sono “nativamente” abituati a fare più cose
contemporaneamente,a fare meno affidamento sulla memoria e
più sull’immediatezza della ricerca in rete, ad apprendere per
tentativi evitando di seguire le istruzioni in modo lineare, a
suddividersi in tribù per condividere emozioni e conoscenze, a
prendere materiali dal web per manipolarli e inserirli in contesti
diversi che ne moltiplicano le implicazioni, a raccontare per
immagini e filmati, ad essere istintivamente multimediali e melting
pot, ad imparare facendo. E si aspettano di fare le stesse cose a
scuola. Pena la noia e l’impaludamento del dialogo educativo.”
17. sfumature
perché al di là dell’etichetta e delle scontate
approssimazioni di una dicotomia semplicistica…
18. dissonanza
…è chiaro che esiste
una dissonanza fra i due mondi,
fra quello degli adulti
e quello dei ragazzi,
fra quello degli insegnanti
e quello degli alunni,
fra chi ha studiato il mondo
passeggiando silente
nelle biblioteche…
23. interfaccia touch
l’interaction design e la relativa adozione generalizzata della
nuova interfaccia touch comportano una decisa mutazione di
comportamenti, linguaggi e narrazioni che producono un
nuovo senso e un nuovo modo di stare al mondo.
34. Elogio del tablet 1
E il tablet, appunto, è l’arma finale con cui
i mutanti che respirano con le branchie di
google colonizzeranno prima o poi anche gli
analogici feudi scolastici.
Perché il tablet è intelligenza, leggerezza,
curiosità, bellezza, divertimento.
Perché il tablet è immediatezza: lo tocchi e
sei operativo (in classe, in piazza, in aereo,
in balcone, a letto).
Il tablet si apre come un diario, si usa come
un quaderno, si legge come un libro, si
appoggia in ogni dove (sulle ginocchia, sul
banco, sullo scalino, sul piumone), si ripone
in qualsiasi zainetto.
35. Elogio del tablet 2
Con il tablet la lettura diventa facile e
coinvolgente: si può orientare la pagina,
ingrandire i caratteri…, regolare la
luminosità, sottolineare, evidenziare…
chiosare, condividere…
Un tablet fa da biblioteca, da astuccio, da
block notes, da laboratorio linguistico, da
enciclopedia, da atlante, da dizionario. Con
il tablet puoi disegnare, fotografare, filmare,
registrare, ascoltare e fare musica.
Con il tablet puoi tessere intriganti relazioni
sentimentali: puoi leggere Leopardi
ascoltando Chopin e sfogliando di tanto in
tanto le malinconiche vedute di Frederich.
Con il tablet navigare, creare, condividere è
un gioco da ragazzi.
47. “…noi diamo un senso alle cose. I nativi ne danno un altro. Noi
diamo un'importanza etica alla profondità, i nativi spesso non
capiscono perché devono fare tanta fatica a scavare se il piacere
quasi sempre aleggia in superficie. Noi amiamo l'estetica
dell'unicum e dell’autentico, loro si abbandonano all’estetica del
facile riuso. Noi amiamo gli stilemi classici o romantici, loro sono
melting pot. Noi tifiamo per la riflessione e l’analisi, loro sono
sedotti dalla infilata di sequenze e dalla velocità. Noi siamo
partigiani del pensiero organico e della logica conclusiva, loro
aprono troppe finestre che poi non sanno o non vogliono chiudere.
Insomma: questo non è un banale scarto generazionale come tanti
scarti generazionali precedenti: è lo scontro fra due tendenze, due
sensibilità, due culture.”
48. Va da sé che i due mondi
non sono necessariamente
escludenti: ci saranno
sempre ragazzi che
andranno a studiare in
biblioteca con gli amici, che
ameranno passeggiare per i
chiostri antichi e che
sfoglieranno con
ammirazione libri preziosi e
codici miniati. Solo che
avranno con sé un Galaxy o
un iPhone per fotografare,
filmare, fotocopiare,
prendere appunti,
condividere sensazioni ed
emozioni con amici sparsi
per l’universo mondo.
Perché i barbari digitali
vanno fieri delle loro
futuribili alchimie, ma non
ambiscono ad assassinare il
bello creato nei secoli dalle
tribù gutemberghiane.
51. Ma è, ancora una
volta, un divario socioculturale: il divario fra
chi usa gli strumenti e
chi sa cosa sta
facendo, fra chi usa
facebook e chi sa cos’è
(come funziona, come
si sostiene
economicamente, chi
lo controlla), fra chi si
tuffa senza remore fra
i flutti digitali e chi
naviga conoscendone
potenzialità e rischi.
Ed è in questa
direzione che deve
operare la scuola.
consapevolezza
52. sQuola (di) media
media education
Quello che manca nella scuola italiana è una
pedagogia dei media, una disciplina
specifica che nei paesi anglosassoni è
chiamata media education, che insegni ai
ragazzi molto giovani (11-13 anni) come
usare i media e non come lasciarsi usare.
Si dovrebbe farlo già dalle scuole medie,
se non addirittura alle elementari...
54. incontro di civiltà
(siamo noi che ci dobbiamo integrare, non viceversa!)
La scuola, in altre parole, deve diventare il luogo privilegiato di questo incontro di
civiltà fra nativi e immigrati. E potrà farlo solo se gli insegnanti – gli immigrati avranno acquisito il giusto spirito di adattamento al nuovo mondo e sapranno
abbandonarsi ad una primigenia curiosità nei confronti degli indigeni.
(ordino i tortelli di zucca o i pizzoccheri a Kathmandu)
56. La scuola, se vuole, può essere il luogo
privilegiato di questo incontro di culture.
Perché una testa ben fatta, oggi, si favorisce
solo nella fusione fra i due modi di abitare il
mondo. Assieme ai nostri ragazzi potremo
disegnare le fascinose coordinate di un nuovo
possibile umanesimo e di una nuova società,
magari più liquida e incessante, ma non
necessariamente più opaca e limacciosa.
63. 1. I bambini anche molto piccoli sono sempre più dipendenti dalla tecnologia.
2. La comunicazione dei giovani con i cellulari avviene senza filtri, poi nella situazione reale
non si riescono ad affrontare le persone in vivo per incapacità di gestire gli impulsi
emozionali
3. I genitori regalano dispositivi elettronici per compensare il tempo che non dedicano ai
figli, questi li ottengono spesso senza meriti, senza limiti, senza regole. (Mi chiedo: è colpa
della tecnologia?)
4. I ragazzi non sanno discutere con ordine, alzano la mano per prendere la parola e
contemporaneamente parlano.
5. Il multitasking ci fa vivere da maleducati perché, essendo così presi dalle cento cose che
facciamo, non diamo attenzione al prossimo.
6. Le traduzioni di latino sono già tutte in rete ma per imparare il latino bisogna farle da sé
7. Attendibilità delle fonti in rete.
8. Si perde la reputazione in rete.
9. Attenti al lupo…
10. eccetera…
La scuola nell’era digitale: insegnare ad educare al tempo di Facebook
Convegno Erikson – Per libro: Generazione cloud…
64. "Teachers will not be replaced by technology, but teachers who don't use technology will
be replaced by those who do". Sheryl Nussbaumm-Beach
[trad. "Gli insegnanti non saranno sostituiti dalla tecnologia, ma gli insegnanti che non
usano la tecnologia saranno sostituiti da quelli che lo fanno"].
Gli studenti le amano
Impegnano le componenti chiave per l'apprendimento (costruzionismo, attivismo…)
Rendono la vita più semplice agli insegnanti
Migliorano i risultati nei test scolastici
Migliorano la soglia di attenzione negli studenti normalmente più distratti
Permettono di apprendere dai migliori esperti al mondo
Permettono di risparmiare denaro
Rimuovono ogni ostacolo fisico
eccetera
66. disincanto
la tecnologia non è la panacea
non è promessa messianica
(AA.VV.): solo demagogia,
il digitale a scuola non migliora l'apprendimento
67. la tecnologia non è educativa
ci sono educatori
che usano le tecnologie – nuove o vintage – per educare
…tecnologie educative
68. normalizzare
le tecnologie
Non si tratta (più) per gli insegnanti di porsi come avanguardia illuminata pronta a
guidare il cambiamento, ma si tratta di avere la saggezza e il coraggio di adattarsi ad una
rivoluzione già avvenuta. Ad una dimensione culturale che è già qui ed ora.