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Ablazione transcatetere della
Fibrillazione Atriale:
risultati e complicanze
Stefano Nardi
Centro di Aritmologia Clinica ed Elettrofisiologia
Istituto Policlinico S. Donato Milanese, Milano, Italy
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANOUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO ISTITUTO POLICLINICO SAN DONATOISTITUTO POLICLINICO SAN DONATO
CENTRO PER LO STUDIO E LA TERAPIA DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARICENTRO PER LO STUDIO E LA TERAPIA DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
““E. MALAN”E. MALAN”
« interrogativi »« interrogativi »
Come mai a dispetto del fatto che vengano utilizzati
approcci diversi le percentuali di successo sono tutte
estremamente elevate?
TRIGGER
S.N.A. SUBSTRATO
ablazione “LINEARE ” strategie
Elevata efficacia (90% in RS)
lungo “FOLLOW-UP” (2 ANNI)
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Elevata INCIDENZA di COMPLICANZE (22%)
(STROKE, VP, TAMPONAMENTO, STENOSI
VP)
SWARTZ ’94
• Utilizzati diversi criteri sia elettrofisiologici
(Haissaguerre ’96; Nademanee ’98; Gaita ’98; Jais ’99; Garg ’99)
che elettro-anatomci (Ernst ’99; Pappone ’99)
VERSAMENTO PERICARDICO (11%)
DISFUNZIONE NSA (8%)
INFARTO CEREBRALE (>8%)
STENOSI VP ( ? )
HAIISAGUERRE ’96 40%
PAPPONE ’99 58%
ERNST ‘00 0%
•Bassa percentuale di successo, in assenza di AA
•Scarsa attenzione rivolta verso “end point”
secondari come i valori di incidenza di STENOSI
delle VP
•Lunga durata della procedura
•Elevata aggressività
•Insufficiente capacità ad ottenere e verificare (sia in
acuto che in cronico) continuità e transmuralità delle
lesioni (metodi non standardizzati)
ablazione “LINEARE ” implicazioni
ablazione LINEAREablazione LINEARE
elettro-anatomicaelettro-anatomica• Lesioni lineari complete sonoLesioni lineari complete sono
teoricamente identiche alleteoricamente identiche alle
incisioni chirurgicheincisioni chirurgiche
VPIL
Pacing dal CS
Mitrale
Thomas, JACC 2000Thomas, JACC 2000Ernst, Circulation 1999Ernst, Circulation 1999
• Sono difficili da ottenere (conSono difficili da ottenere (con
aumentato rischio procedurale)aumentato rischio procedurale)
• La creazione di linee incompleteLa creazione di linee incomplete
è pro-aritmicaè pro-aritmica
Autore FA Acuto Cronico Procedure Complicanze
(FU 8/6 mesi)
Haissaguerre parossistica 72% 65% 2/3 ~5%
(N En J Med ’98) (75% recidiva)
Chen parossisitica 92% 85% 2 <5%
(Circulation ’98) (7% recidiva)
Ablazione “FOCALE”
Definito il ruolo “TRIGGER” delle VP
(Haissaguerre ’96)
“FOCI” responsabili localizzati nel 90-95% nelle VP
(Haissaguerre ’96; Chen ’97)
Depolarizzazioni spontanee o “firing” dalle VP
(Haissaguerre ’96; Chen ’97)
•Possibile presenza di “foci” multipli“foci” multipli
ablazione “FOCALE” limiti
•Possibile sviluppo di nuovi “foci” nel temponuovi “foci” nel tempo
•Pauci-inducibilita’Pauci-inducibilita’ dei foci durante lo SEE
•Quantita’ energia erogata nelle VP limitata dal rischio di stenosirischio di stenosi
•Mappaggio “foci” particolarmente impegnativoparticolarmente impegnativo nell’FA
peristente
•La regione ANTRALE può essere funzionalmente considerata
una “BANDA LARGA”
•Possibile natura aritmogenica riconducibile ad origine
EMBRIONALE (stesso substrato del tessuto di conduzione)
(esaltato automatismo ?)
presupposti teorici per l’IVP
La presenza di elettrogrammi frazionati, a lenta conduzione
e con ripolarizzazione cellulare eterogenea può
rappresentare il substrato “IDEALE” (anisotropismo) per
meccanismi da rientro
(Hocini, Circulation 2002; Arora, Circulation 2003)
presupposti teorici per l’IVP
La regione ANTRALE presenta una intensa attività elettrica
periodica con in CORSO DI FA (dati Sperimentali) con
evidenza di potenziali elettrici ad “ALTA FREQUENZA” in
grado di creare dei micro-rientri stabili attorno alla giunzione
(Mandapati, Circulation 2000)
End point non ambigui
Potenziali VP identificabili come depolarizzazioni rapide e
ad “alta frequenza” (“SURROGATO”)
Non è richiesto un MAPPAGGIO dell’attività ectopica
Metodologia EMPIRICA
Ablazione SELETTIVA con erogazioni MIRATE
Vantaggio teorico di LIMITARE il numero di RF
presupposti teorici per l’IVP
AutoriAutori % successo senza AA% successo senza AA
HaissaguerreHaissaguerre Circulation 2000Circulation 2000 73%73% FAPFAP
Chen SAChen SA Circulation 2001Circulation 2001 81%81% FAPFAP
ErnstErnst PACE 2003PACE 2003 69%69% FAPFAP
ArentzArentz Circulation 2003Circulation 2003 62%62% FAPFAP
CappatoCappato Circulation 2003Circulation 2003 95%95% FAPFAP
MarroucheMarrouche JACC 2002JACC 2002 90%90% FAPFAP
OralOral Circulation 2002Circulation 2002 83%83% FAPFAP
22%22%
FACFAC
L’aggiunta dei farmaci AA aumenta la percentuale di successo di ≈ 10%L’aggiunta dei farmaci AA aumenta la percentuale di successo di ≈ 10%
« risultati IVP »« risultati IVP »
• La Recidiva di CONDUZIONE dalle VP è un evento possibile
• Il fenomeno non significa necessariamente RECIDIVA clinica
• Un approccio “MULTI-STEP” può essere necessario in caso di
recidiva clinica
• Necessari ulteriori studi e “follow up” a lungo termine per
capire il giusto “LINK” tra blocco in acuto delle VP,
mantenimento del blocco in cronico e sintomi
• Tra le cause di fallimento dell’IVP, è possibile che il TARGET sia
inadeguato (trigger al di fuori delle VP), oppure che sia adeguato
(incidenza elevata di trigger nelle VP) ma che sia inadeguata la strategia
adottata per l’abolizione del substrato
ablazione mediante “IVP” limiti
• 251 Patients
• 54±12 min di RF applicata
attorno alle VP
Pappone et al. Circulation 2000 e 2001Pappone et al. Circulation 2000 e 2001
Assenza di eventi TROMBO-EMBOLICI e di STENOSI VP durante la degenza
“ encircling delle VP “
End Point: (75%)
• PVP < 0.1 mV
• Delay > 30 ms (LAT)
% di successo in assenza di AA:
148/179 FA parossisitica (83%)
40/72 FA persistente (55%)
Definizione del “reale OSTIO VP”“reale OSTIO VP” a volte particolarmente
indaginosa e difficoltosa con CARTO. Non è esclusa la
POSSIBILITA’ che in alcuni pazienti possa esser stata
omessa qualche branca
Scarsa CORRELAZIONE tra i designati “END-POINT”
procedurali e gli “OUTCOME” predittivi di successo
La proporzione tra VP completamente isolate (re-MAP) e
non era simile tra i due gruppi (sintomatici e non)
RISULTATI maggiormente predetti da quanto più grande
era l’area di superficie totale di AS sottoposta a
compartimentalizzazione
“ablazione circonferenziale” - implicazioni
Limiti
dell’ablazione
lineare
Ernst et al. JACC 2003Ernst et al. JACC 2003
Lesioni completeLesioni complete
A – 5%A – 5%
B – 21%B – 21%
C – 28 %C – 28 %
D - 61-66%D - 61-66%
RISULTATIRISULTATI
• Quando le lesioniQuando le lesioni
erano complete, 74%erano complete, 74%
asintomatici senza AAasintomatici senza AA
• Se lesioni incompleteSe lesioni incomplete
quasi tutti recidivaquasi tutti recidiva
dell’aritmiadell’aritmia
Risultati ablazione anatomica VPRisultati ablazione anatomica VP
AutoriAutori Successo senza AASuccesso senza AA
PapponePappone 83% FAP/75%FAC83% FAP/75%FACJACC 2003JACC 2003
StabileStabile 38% FAP/FAC38% FAP/FACCirculation 2003Circulation 2003
HociniHocini 60% FAP*60% FAP*AbstractAbstract
OralOral 88% FAP (+ line)*88% FAP (+ line)*Circulation 2003Circulation 2003
* 8-20% incidence of LA flutter* 8-20% incidence of LA flutter
“denervazione VP”
99% successo99% successo
85% successo85% successo
Pappone et al. Circulation 2004Pappone et al. Circulation 2004
Oral et al. Circulation 2003Oral et al. Circulation 2003
Confronto randomizzato IVP/”encircling” + lineeConfronto randomizzato IVP/”encircling” + linee
80 pazienti FAP
42±14 min di RF
Redo: 0%
“encircling +
lesioni lineari
1 flutter AS
67%67%
88%88%
p=0.02p=0.02
20% flutter AS20% flutter AS
(meeting Boston(meeting Boston
ed AF symposiumed AF symposium
di Roma)di Roma)
18±9 min di RF
Redo: 18%
IVP
Basso valore di INFERENZA statistica del lavoro
La mancanza di “CROSS OVER” tra i due gruppi non chiarisce il
link esistente fra il target dell’encircling ed il risultato a
distanza
20% tachicardia atriale da MACRORIENTRO
(Meeting di Boston ed AFib Symposium di Roma)
Scarsa considerazione per “END POINT” secondari (stenosi VP)
“…considerazioni…“
Come mai gli stessi Autori riportano percentuali di successo
DIVERSE in un precedente studio effettuato con l’IVP ?
(83% senza AA.)
Scarsa CORRELAZIONE tra ANGIOGRAFIA ed ICE
(concordanza 15%) ed anche tra comparsa di MICROBOLLE
ed energia EROGATA (fattore indipendente).
BASSE ENERGIE non escludono la formazione di STENOSI
e COAGULI
Definizione OSTI VP
Valutazione del contatto
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(microbolle 3-5” prima dell’
aumento dell’impedenza)
« risultati ICE »« risultati ICE »
Saad et al, Circulation 2003, Marrouche et al, Circulation 2003Saad et al, Circulation 2003, Marrouche et al, Circulation 2003
vantaggi potenzialivantaggi potenziali
Incremento % successoIncremento % successo
IVP al 90%IVP al 90%
Differenti metodiche proposte per il “follow-up” post ablazione
RMN E TC ed ICE rappresentano il “GOLD-STANDARD”
La VENOGRAFIA sovrastima, mentre l’ETE sottostima il calibro VP
Elevata efficacia in ACUTO della PTA ma alta percentuale di RECIDIVA
(Qureschi – Circulation 2003)
Una revisione critica dei lavori mostra una incidenza di RE-STENOSI
post-PTA molto alta ed inacettabile (33-100%) (Qureschi – Circulation 2003)
Seshadri et al
« problemi: Stenosi VP »« problemi: Stenosi VP »
Diversi Autori riportano dei valori di INCIDENZA di stenosi delle
VP utilizzando il sistema CARTO compresi tra il 30 ed il 36%, con
incidenza relativa di stenosi SEVERA compresa tra 10 e 16%
Kanagaratnam et al, Pac.Cl.El.2001; Saad et al, Circulation 2003
« Stenosi VP »« Stenosi VP »
L’utilizzo del criterio clinico (decorso ASINTOMATICO)
può portare a sottostimare la reale incidenza del problema
nelle stenosi inizialmente di grado lieve o moderato
(Saad, Circulation 2003)
La progressione della patologia infiammatoria può
produrre effetti anche a distanza di molti mesi o anni
dalla procedura (mancanza di un “follow up” a lungo
termine) (Saad, Ann Int Med 2003; Ernst, J CV El 2003)
“… considerazioni…considerazioni… “
Mancanza di un sistema di monitoraggio dei “follow up”
adeguato nella gran parte dei lavori
Il rischio è più basso ma non è escluso se energia MAX
30 W (Haissaguerre et al, 2000; Saad et al, 2003)
Sintomatologia in relazione non solo al grado di stenosi
raggiunto nella VP, ma anche e soprattutto al numero di
VP coinvolte.
(Saad, Ann Int Med 2003)
L’utilizzo dei criteri RX, CARTO e di IMPEDENZA
sono spesso poco accurati (possibile omissione di
qualche branca)
(Saad, Ann Int Med 2003, Wood, JACC 2004, Pappone, Circulation 2001)
“… considerazioni…considerazioni… “
Il fatto:
• Le nostre conoscenze sui meccanismi
dell’FA sono in continua evoluzione
• Non esiste un approccio metodologico
universalmente accettato per quanto
riguarda la strategia da seguire
• Non c’è accordo uninanime sugli “end point”
da seguire
…… il PRESENTE …il PRESENTE …
Migliorare la tecnologia e rendere
l’ablazione più fattibile
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meglio i meccanismi dell’FA
…… ed il FUTURO …ed il FUTURO …
Necessari ulteriori studi con “follow up” a
più lungo termine per capire il giusto
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2004 napoli, convegno nazionale aiac, l'ablazione transcatetere della fibrillazione atriale, risultati e complicanze

  • 1. Ablazione transcatetere della Fibrillazione Atriale: risultati e complicanze Stefano Nardi Centro di Aritmologia Clinica ed Elettrofisiologia Istituto Policlinico S. Donato Milanese, Milano, Italy UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANOUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO ISTITUTO POLICLINICO SAN DONATOISTITUTO POLICLINICO SAN DONATO CENTRO PER LO STUDIO E LA TERAPIA DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARICENTRO PER LO STUDIO E LA TERAPIA DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI ““E. MALAN”E. MALAN”
  • 2. « interrogativi »« interrogativi » Come mai a dispetto del fatto che vengano utilizzati approcci diversi le percentuali di successo sono tutte estremamente elevate? TRIGGER S.N.A. SUBSTRATO
  • 3. ablazione “LINEARE ” strategie Elevata efficacia (90% in RS) lungo “FOLLOW-UP” (2 ANNI) TEMPI DI PROCEDURA (10-15 h) Elevata INCIDENZA di COMPLICANZE (22%) (STROKE, VP, TAMPONAMENTO, STENOSI VP) SWARTZ ’94 • Utilizzati diversi criteri sia elettrofisiologici (Haissaguerre ’96; Nademanee ’98; Gaita ’98; Jais ’99; Garg ’99) che elettro-anatomci (Ernst ’99; Pappone ’99) VERSAMENTO PERICARDICO (11%) DISFUNZIONE NSA (8%) INFARTO CEREBRALE (>8%) STENOSI VP ( ? ) HAIISAGUERRE ’96 40% PAPPONE ’99 58% ERNST ‘00 0%
  • 4. •Bassa percentuale di successo, in assenza di AA •Scarsa attenzione rivolta verso “end point” secondari come i valori di incidenza di STENOSI delle VP •Lunga durata della procedura •Elevata aggressività •Insufficiente capacità ad ottenere e verificare (sia in acuto che in cronico) continuità e transmuralità delle lesioni (metodi non standardizzati) ablazione “LINEARE ” implicazioni
  • 5. ablazione LINEAREablazione LINEARE elettro-anatomicaelettro-anatomica• Lesioni lineari complete sonoLesioni lineari complete sono teoricamente identiche alleteoricamente identiche alle incisioni chirurgicheincisioni chirurgiche VPIL Pacing dal CS Mitrale Thomas, JACC 2000Thomas, JACC 2000Ernst, Circulation 1999Ernst, Circulation 1999 • Sono difficili da ottenere (conSono difficili da ottenere (con aumentato rischio procedurale)aumentato rischio procedurale) • La creazione di linee incompleteLa creazione di linee incomplete è pro-aritmicaè pro-aritmica
  • 6. Autore FA Acuto Cronico Procedure Complicanze (FU 8/6 mesi) Haissaguerre parossistica 72% 65% 2/3 ~5% (N En J Med ’98) (75% recidiva) Chen parossisitica 92% 85% 2 <5% (Circulation ’98) (7% recidiva) Ablazione “FOCALE” Definito il ruolo “TRIGGER” delle VP (Haissaguerre ’96) “FOCI” responsabili localizzati nel 90-95% nelle VP (Haissaguerre ’96; Chen ’97) Depolarizzazioni spontanee o “firing” dalle VP (Haissaguerre ’96; Chen ’97)
  • 7. •Possibile presenza di “foci” multipli“foci” multipli ablazione “FOCALE” limiti •Possibile sviluppo di nuovi “foci” nel temponuovi “foci” nel tempo •Pauci-inducibilita’Pauci-inducibilita’ dei foci durante lo SEE •Quantita’ energia erogata nelle VP limitata dal rischio di stenosirischio di stenosi •Mappaggio “foci” particolarmente impegnativoparticolarmente impegnativo nell’FA peristente
  • 8. •La regione ANTRALE può essere funzionalmente considerata una “BANDA LARGA” •Possibile natura aritmogenica riconducibile ad origine EMBRIONALE (stesso substrato del tessuto di conduzione) (esaltato automatismo ?) presupposti teorici per l’IVP
  • 9. La presenza di elettrogrammi frazionati, a lenta conduzione e con ripolarizzazione cellulare eterogenea può rappresentare il substrato “IDEALE” (anisotropismo) per meccanismi da rientro (Hocini, Circulation 2002; Arora, Circulation 2003) presupposti teorici per l’IVP La regione ANTRALE presenta una intensa attività elettrica periodica con in CORSO DI FA (dati Sperimentali) con evidenza di potenziali elettrici ad “ALTA FREQUENZA” in grado di creare dei micro-rientri stabili attorno alla giunzione (Mandapati, Circulation 2000)
  • 10. End point non ambigui Potenziali VP identificabili come depolarizzazioni rapide e ad “alta frequenza” (“SURROGATO”) Non è richiesto un MAPPAGGIO dell’attività ectopica Metodologia EMPIRICA Ablazione SELETTIVA con erogazioni MIRATE Vantaggio teorico di LIMITARE il numero di RF presupposti teorici per l’IVP
  • 11. AutoriAutori % successo senza AA% successo senza AA HaissaguerreHaissaguerre Circulation 2000Circulation 2000 73%73% FAPFAP Chen SAChen SA Circulation 2001Circulation 2001 81%81% FAPFAP ErnstErnst PACE 2003PACE 2003 69%69% FAPFAP ArentzArentz Circulation 2003Circulation 2003 62%62% FAPFAP CappatoCappato Circulation 2003Circulation 2003 95%95% FAPFAP MarroucheMarrouche JACC 2002JACC 2002 90%90% FAPFAP OralOral Circulation 2002Circulation 2002 83%83% FAPFAP 22%22% FACFAC L’aggiunta dei farmaci AA aumenta la percentuale di successo di ≈ 10%L’aggiunta dei farmaci AA aumenta la percentuale di successo di ≈ 10% « risultati IVP »« risultati IVP »
  • 12. • La Recidiva di CONDUZIONE dalle VP è un evento possibile • Il fenomeno non significa necessariamente RECIDIVA clinica • Un approccio “MULTI-STEP” può essere necessario in caso di recidiva clinica • Necessari ulteriori studi e “follow up” a lungo termine per capire il giusto “LINK” tra blocco in acuto delle VP, mantenimento del blocco in cronico e sintomi • Tra le cause di fallimento dell’IVP, è possibile che il TARGET sia inadeguato (trigger al di fuori delle VP), oppure che sia adeguato (incidenza elevata di trigger nelle VP) ma che sia inadeguata la strategia adottata per l’abolizione del substrato ablazione mediante “IVP” limiti
  • 13. • 251 Patients • 54±12 min di RF applicata attorno alle VP Pappone et al. Circulation 2000 e 2001Pappone et al. Circulation 2000 e 2001 Assenza di eventi TROMBO-EMBOLICI e di STENOSI VP durante la degenza “ encircling delle VP “ End Point: (75%) • PVP < 0.1 mV • Delay > 30 ms (LAT) % di successo in assenza di AA: 148/179 FA parossisitica (83%) 40/72 FA persistente (55%)
  • 14. Definizione del “reale OSTIO VP”“reale OSTIO VP” a volte particolarmente indaginosa e difficoltosa con CARTO. Non è esclusa la POSSIBILITA’ che in alcuni pazienti possa esser stata omessa qualche branca Scarsa CORRELAZIONE tra i designati “END-POINT” procedurali e gli “OUTCOME” predittivi di successo La proporzione tra VP completamente isolate (re-MAP) e non era simile tra i due gruppi (sintomatici e non) RISULTATI maggiormente predetti da quanto più grande era l’area di superficie totale di AS sottoposta a compartimentalizzazione “ablazione circonferenziale” - implicazioni
  • 15. Limiti dell’ablazione lineare Ernst et al. JACC 2003Ernst et al. JACC 2003 Lesioni completeLesioni complete A – 5%A – 5% B – 21%B – 21% C – 28 %C – 28 % D - 61-66%D - 61-66% RISULTATIRISULTATI • Quando le lesioniQuando le lesioni erano complete, 74%erano complete, 74% asintomatici senza AAasintomatici senza AA • Se lesioni incompleteSe lesioni incomplete quasi tutti recidivaquasi tutti recidiva dell’aritmiadell’aritmia
  • 16. Risultati ablazione anatomica VPRisultati ablazione anatomica VP AutoriAutori Successo senza AASuccesso senza AA PapponePappone 83% FAP/75%FAC83% FAP/75%FACJACC 2003JACC 2003 StabileStabile 38% FAP/FAC38% FAP/FACCirculation 2003Circulation 2003 HociniHocini 60% FAP*60% FAP*AbstractAbstract OralOral 88% FAP (+ line)*88% FAP (+ line)*Circulation 2003Circulation 2003 * 8-20% incidence of LA flutter* 8-20% incidence of LA flutter
  • 17. “denervazione VP” 99% successo99% successo 85% successo85% successo Pappone et al. Circulation 2004Pappone et al. Circulation 2004
  • 18. Oral et al. Circulation 2003Oral et al. Circulation 2003 Confronto randomizzato IVP/”encircling” + lineeConfronto randomizzato IVP/”encircling” + linee 80 pazienti FAP 42±14 min di RF Redo: 0% “encircling + lesioni lineari 1 flutter AS 67%67% 88%88% p=0.02p=0.02 20% flutter AS20% flutter AS (meeting Boston(meeting Boston ed AF symposiumed AF symposium di Roma)di Roma) 18±9 min di RF Redo: 18% IVP
  • 19. Basso valore di INFERENZA statistica del lavoro La mancanza di “CROSS OVER” tra i due gruppi non chiarisce il link esistente fra il target dell’encircling ed il risultato a distanza 20% tachicardia atriale da MACRORIENTRO (Meeting di Boston ed AFib Symposium di Roma) Scarsa considerazione per “END POINT” secondari (stenosi VP) “…considerazioni…“ Come mai gli stessi Autori riportano percentuali di successo DIVERSE in un precedente studio effettuato con l’IVP ? (83% senza AA.)
  • 20. Scarsa CORRELAZIONE tra ANGIOGRAFIA ed ICE (concordanza 15%) ed anche tra comparsa di MICROBOLLE ed energia EROGATA (fattore indipendente). BASSE ENERGIE non escludono la formazione di STENOSI e COAGULI Definizione OSTI VP Valutazione del contatto “Monitoring” effetti RF (microbolle 3-5” prima dell’ aumento dell’impedenza) « risultati ICE »« risultati ICE » Saad et al, Circulation 2003, Marrouche et al, Circulation 2003Saad et al, Circulation 2003, Marrouche et al, Circulation 2003 vantaggi potenzialivantaggi potenziali Incremento % successoIncremento % successo IVP al 90%IVP al 90%
  • 21. Differenti metodiche proposte per il “follow-up” post ablazione RMN E TC ed ICE rappresentano il “GOLD-STANDARD” La VENOGRAFIA sovrastima, mentre l’ETE sottostima il calibro VP Elevata efficacia in ACUTO della PTA ma alta percentuale di RECIDIVA (Qureschi – Circulation 2003) Una revisione critica dei lavori mostra una incidenza di RE-STENOSI post-PTA molto alta ed inacettabile (33-100%) (Qureschi – Circulation 2003) Seshadri et al « problemi: Stenosi VP »« problemi: Stenosi VP »
  • 22. Diversi Autori riportano dei valori di INCIDENZA di stenosi delle VP utilizzando il sistema CARTO compresi tra il 30 ed il 36%, con incidenza relativa di stenosi SEVERA compresa tra 10 e 16% Kanagaratnam et al, Pac.Cl.El.2001; Saad et al, Circulation 2003 « Stenosi VP »« Stenosi VP »
  • 23. L’utilizzo del criterio clinico (decorso ASINTOMATICO) può portare a sottostimare la reale incidenza del problema nelle stenosi inizialmente di grado lieve o moderato (Saad, Circulation 2003) La progressione della patologia infiammatoria può produrre effetti anche a distanza di molti mesi o anni dalla procedura (mancanza di un “follow up” a lungo termine) (Saad, Ann Int Med 2003; Ernst, J CV El 2003) “… considerazioni…considerazioni… “ Mancanza di un sistema di monitoraggio dei “follow up” adeguato nella gran parte dei lavori
  • 24. Il rischio è più basso ma non è escluso se energia MAX 30 W (Haissaguerre et al, 2000; Saad et al, 2003) Sintomatologia in relazione non solo al grado di stenosi raggiunto nella VP, ma anche e soprattutto al numero di VP coinvolte. (Saad, Ann Int Med 2003) L’utilizzo dei criteri RX, CARTO e di IMPEDENZA sono spesso poco accurati (possibile omissione di qualche branca) (Saad, Ann Int Med 2003, Wood, JACC 2004, Pappone, Circulation 2001) “… considerazioni…considerazioni… “
  • 25. Il fatto: • Le nostre conoscenze sui meccanismi dell’FA sono in continua evoluzione • Non esiste un approccio metodologico universalmente accettato per quanto riguarda la strategia da seguire • Non c’è accordo uninanime sugli “end point” da seguire …… il PRESENTE …il PRESENTE …
  • 26. Migliorare la tecnologia e rendere l’ablazione più fattibile Quali obiettivi dovremmo perseguire? Aumentare gli sforzi per comprendere meglio i meccanismi dell’FA …… ed il FUTURO …ed il FUTURO … Necessari ulteriori studi con “follow up” a più lungo termine per capire il giusto “LINK” esistente tra efficacia in ACUTO, mantenimento del risultato in cronico e sintomatologia clinica