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E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ]
COMBINATORIA
Renato Betti — COMBINATORIA p ag .4
Jean Petitot — CENTRATO/ACENTRATO pag .9
Pierre Rosenstiehl — COMBINATORIA p ag .4 0
GRAFO p ag . 7 3
LABIRINTO p ag . 9 0
RETE pag . l 0 5
Combinatoria 46 47 Combinatoria
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fenomeno linguaggio maniera espressione
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idea semantica i retoricadialettica l' gUSto
proposizionee giudizio sens%ignificato
alfabeta
lidentità/differenza ascolto imitazione
traduzione
mediazione gesto immaginazione anthropos
universali/particolari
opp osizione/contraddizione lettura progetto cultura/culture
etnocentrismi
quualità/quantità atti linguistici
; ', luogo comulic
1 ri roduzione/riproducibilità
totalità sensibilità natura/cultura
dicibile/indicibile
oznlc/scritta ' I discorso
uno/molti comunicazione zialità
enunciazione parola I finzione spa
arti'' decisione ritmo
— dsstnbuzione statistica
presupposizione e allusione errore
I generi artigianato
informazionedato referente
smittura / narrazione/narrativita artista acculturazione
etica voce stile attribuzione
ne statistica / civiltà
filosofia/filosoáe tema/motivo oggettobilità antico/moderno futuro
ragione lesto Pl'Oduzione artistica
esentazione statistica catastrofi calendario se vaggiol 'o/barbar%ivilizzato
razionale/irrazionale l,.teoria/pratica ciclo decadenza
soggetto/oggetto armonia colore
evento escatologia escrementi
uguaglianza
età mitiche f' .
melodia disegno/progetto fertilità
caos/cosmo valori P eriodizzazione / / rnmlca/metrica abbigliamento visione nascita educazione
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funzioni castrazione e comp lesso esclusione/integrazione
logica rovi na/restaum fiàbs soma/psiche fuoco
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censura farmaco/droga
possibilità/necessità analisi/sintesi cannibalismo sonn%ogno homonaaiolic identificazione e transfert follia/delirio
loaala/globolo referenza/verità anticipazione funzione
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sistemi di riferimento
medicina/medicalizzazione
ricorsività ipotesi misura I divino tecnica
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stabilità/instabilità matematiche modello nevrosi/psicosi normale/anormale
alienazione Ci'OI utensile
variazione metodo SIIUttUfs piacere salute/malattia
centrata/acentrato coscienza/autocoscienza I d«magoipa mmazione
teoria/modello Bit sintomo/diagnosi
immaginazione sociale I discriminazione magia
combinatoria demoni alimentazione
pace
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repressione .Ie. messia
divinazione
agonismo animale
applicszionl grafo servo/signore / terrore chierico/laico millennio castacerimoniale cucina
assioma/postulato labirinto caso/probabibt
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/uomo tolleranza/intolleranza mito/rito donna
chiesa pcrsofia festa domesticamento
continuo/discreto' rete causa/effetto utopia tortura mythos/fogos
diavolo feticcio endogamia/esogamia
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puro/impuro fame
dipendenza/indipendenza abaco certezza/dubbio violenza origini
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divisibilità algoritmo incestocoerenza I libertino sogno/visione lutto
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programma semplice/complesso scienza r politica
amministrazione accumulazione imposta
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emozione/motivazione
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istituzioni pano imperialismo scambio
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marginalità
atomo e molecola impresa
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consnservazione/inva 'rianza l potere/autorità mercato
luce quoziente iintellettua e povertà
entropia pubblico/privato merce
materia
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fisica società civile ruolo/status moneta
cellulaspazia-tempo atmosfera forza/campo abitazione sfafo socializzazione pianificazione
litosfera
adattamento differenziamento
moto
evoluzioneoceani immunit'à acqua • ocictà profitto
particella ambiente rendita
pianeti mutazione/selezione individualità biologica spazio sociale
plasma città salario
sole polimorfismo integrazione
Propagazione clima utilità
universo specie invecchiamento
quanti organismo
ecumene valore/plusvalore
relatività msediamento SgllColtUfa
regolazione
reversibilità/irreversibilità migrazione città/campagna
catalisi avi uppo e me morfogenesi
stato fisico paesaggio colonie
macromolecole
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metabolismo
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omeostasi
eredità risorse spazio economico
organico/inorganico
gene suolo sviluppo/sottosviluppo
asinosl
vita
genotipo/fenotipo terra
razza territorio
sangue villaggio
Combinatoria
Combinatoria Ma il labirinto mitologico per eccellenza, quello di Cnosso, il piu «impal
Centrato/acentrato, Combinatoria, Grafo,
pabile e immaginario», è solo costituito da mura e percorsi. In realtà è senza in
Labirinto, Rete croci. È il luogo in cui si materializza il mito dell'iniziazione, della discesa agli
inferi, della morte e della risurrezione. È una misura della crescita dell'uomo,
della sua abilità e della sua maturità. Quanto di piu lontano esiste dalla casualità
di strade tutte uguali e tutte ugualmente percorribili.
r. Dal la mitologia dei labirinti all'analisi combinatoria. Il labirinto che da Creta si è trasmesso a tutto il mondo, ed è rappresentato
in vari supporti di varie dimensioni, è un percorso lungo e tortuoso ma che non
Dal labirinto alla combinatoria i percorsi sono molteplici. Uno di questi è ammette alternative. Dubbi si, perché richiede coraggio. È una figura complessa
un collegamento diretto, che per gli effetti che produce sarebbe meglio chiama ma unicursale: chi vi entra può solo seguire l'unico corridoio, neppure volgersi
re un corto circuito: il +labirinto+ come intrico di vie, metafora di situazioni e tornare indietro, se non nel centro. Come spazio chiuso, delimitato verso l'e
difficili e percorsi inestricabili, si «risolve» mediante l'analisi di tutte le possibi sterno, ric 'ede una certa maturità in chi vi entra ; come percorso tortuoso in
lità, l'enumerazione delle possibili uscite, il loro ordine, la conta, l'esaustione. ganna ch lo ercorr mostrandogli ad ogni istante a portata di mano il centro, e
È un procedimento che richiede tempo, ma è di sicuro effetto e riduce ogni pro ad ogni i tant allo t anandolo; come forma complessarichiede un certo grado
blema labirintico a un problema combinatorio. di adattament ai oi corridoi. Non c'è alcuna scelta, l'esito è scontato, la mito
In questo caso, piu che di una soluzione, si tratta di una illusione combinato logia dei labirinti suggerisce che il «libero arbitrio» non fa parte di questo mon
ria, che periodicamente risorge insieme al momentaneo affermarsi del caso in do, eppure permette di differenziare una persona dall'altra per mezzo della mo
tutte le situazioni di scelta, vera o apparente che sia. Questa illusione segna il dalità con cui viene percorso il labirinto. Il coraggio che dimostra, la resistenza
passaggio da un mondo orientato in un'unica direzione, imperniato intorno a alla fatica fisica (giacché il percorso è lungo), alla fatica psichica (giacché il per
un centro invariabile, verso un mondo diffuso in una pluralità d'interessi e di corso inganna), la sicurezza con cui percorre il corridoio sono i caratteri che per
collegamenti, e almeno da un certo tempo in poi ha esercitato un influsso sul mettono la distinzione.
l'immaginazione umana. Il labirinto è un luogo chiuso, isolato dal resto del mondo, in cui chi vi en
Il +grafo+ totale, in cui sono esibiti tutti i possibili collegamenti fra i nodi, tra affronta da solo una continua prova e quando inverte la marcia, nel centro, è
è il nuovo modello. Come nei sistemi centrati, anche qui, ma per motivi diver passato a una forma superiore di esistenza.
si, non esiste la scelta. Tutte le strade sono uguali e dunque l'unico compor Anche in questi termini la risoluzione combinatoria del labirinto perde com
tamento coerente è l'immobilismo, l'unica strategia di uscita dal labirinto è il pletamente significato, poiché c'è un'unica soluzione e le modalità del percorso
tentativo, o forse non esiste l'uscita. Il labirinto si dissolve nella completa assen non si possono valutare in termini combinatori : la significazione originaria e mi
za di forme, ma il deserto è il massimo dei labirinti, come osserva Borges. tica del labirinto nori si lascia interpretare da questi metodi.
In questo modo il corto circuito fra strutture labirintiche e strutture combi Il significato che si è andato accumulando e che è confluito nell'idea moderna
natorie altera l'idea del labirinto e limita le prospettive della combinatoria. di+labirinto+ come intrico di vie e pluralità di scelte riduce il senso della+com
È bene ricordare che le prime rappresentazioni grafiche del labirinto come binatoria+ alla casualità, all'illusione che non occorra scegliere e decidere, pren
luogo in cui ad ogni incrocio si aprono diverse possibilità è del xvi secolo. È dere posizione e rischiare per uscire da una situazione intricata. In un caso si
probabile che il pluralismo nelle scelte che in quel tempo prese a rappresentarsi tratta del mondo della necessità, di azioni rigorosamente determinate, nell'altro
in forma di labirinto faccia parte della tendenza rinascimentale verso l'acentri del mondo dell'attesa inevitabile del caso favorevole. Ma fra caso e necessità si
smo intesa come sfida aperta dell'uomo nei confronti della natura. E non a caso svolge una tensione che è all,'origine della nascita e dell'evoluzione di ogni si
l'illusione combinatoria riceve la sua piu felice rappresentazione quando le in stema vivente, come ha illustrato ampiamente Monod. Allo stesso modo si è ob
venzioni e le scoperte rinascimentali, inferto il loro colpo alla vecchia metafisica, bligati a riconoscere che la ricerca sistematica di un centro, il perseguire un pro
permettono di approdare alla vittoria della scienza sperimentale e della ragione getto che fornisca un'interpretazione «vera» e una conoscenza «assoluta» dei
sul principio di autorità : all'Accademia di Lagado, nel racconto di Swift, la per fenomeni non viola il principio di oggettività della scienza moderna, se è una ri
sona piu ignorante, grazie solo a metodi combinatori, poteva scrivere libri di cerca intesa in senso locale.
qualsiasi materia, senza alcuna fatica che non fosse puramente fisica. C'è lo stesso rapporto qui che lega la conservazione dell'ordine al secondo
Né la+combinatoria+,intesa come complesso di metodi che sono concreta principio della termodinamica. Incompatibili in un sistema macroscopico chiu
mente applicati in numerose ricerche, né la parte formale con la quale spesso so ma compatibili, si verifica in situazioni elementari, all'interno di una porzio
entra in relazione, rappresentata dalla teoria dei grafi, erano a questo punto del ne del sistema globale.
le discipline costituite. Se labirintoe combinatoria sono ridottia necessità e caso,sipresentano co
Sistematica locale I I 2 I I3 Combinatoria
me i poli di una contraddizione che non occorre certo cortocircuitare né sepa zardo, avevano tentato una formalizzazione teorica mediante le combinazioni
rare ; vincolano la ricerca del centro a un problema locale e la risoluzione del la possibili. Mentre i loro lavori ponevano le basi della teoria delle probabilità, allo
birinto alla consistenza dei percorsi parziali. La stessa combinatoria ne uscirebbe stesso tempo mettevano in risalto i principi definitori dell'analisi combinatoria
snaturata e vedrebbe i propri metodi ridotti a quello dell'elencazione. e stabilivano quello che, da allora, è considerato il collegamento consueto fra le
Abbandonata la significazione originaria del labirinto, un percorso piu signi due materie.
ficativo si svolge in parallelo col processo della razionalità scientifica, quando il Nel r666, la Dissertatio dearte combinatoria di Leibniz inaugurò uno svilup
coraggio e la maturità vengono sostituiti dalla riffessione e dal metodo. Labi po sistematico dei metodi combinatori e introdusse il termine stesso. È consueto
rinto assume significato non banale a uno stadio inconscio, irrazionale. Riman ritenere che il lavoro di Leibniz sulla materia e quello di Jakob Bernoulli sui
da a immagini sfocate e impressioni, richiede il trucco e l'astuzia. Incarna l'in fondamenti del calcolo delle probabilità (Ars conjectandi, pubblicato postumo
trico dei problemi personali e misura la conoscenza di se stessi, la propria chia nel ipr3 ) abbiano segnato il definitivo affermarsi come disciplina autonoma del
rezza interiore. Il labirinto è personale, è una struttura individuale; ciascuno l'analisi combinatoria. Al suo sviluppo successivo contribui in maniera sostan
risolve il proprio, o almeno l'affronta. All'atto opposto la combinatoria è una ziale Eulero, al quale si deve anche la «riscoperta» moderna della teoria dei gra
disciplina scientifica e, come tale, un prodotto sociale, razionale, esplicito nelle fi. Da allora il suo sviluppo fu costante, anche se non regolare, oscillante fra
proprie leggi, con un definito campo di applicazione. La combinatoria ha i suoi «ars conjectandi» e «ars combinatoria», in applicazione spesso alla teoria dei
modelli e le sue teorie : formalizza in +reti+ le situazioni che studia, applica i ri grafi e in dipendenza da questa suscettibile di arresti e successivi progressi: in
sultati della teoria dei grafi e di altre teorie appositamente sviluppate; calcola problemi pratici, come nelle reti elettriche e nella loro teoria a partire dalla se
strutture e possibilità, le organizza in sistemi. conda metà dell'Ott ocento; in problemi teorici, come la ricerca di cicli, la ca
Naturalmente non si tratta di un «prodotto finito». Come ogni disciplina ratterizzazione dei grafi planari o lo studio di altre proprietà dei grafi che am
scientifica è sempre in evoluzione e in verifica, ed a differenza di molte di que mettevano una diretta applicazione a situazioni concrete; in problemi curiosi,
ste non ha ancora fondamenta solide. In mancanza di assiomi e di fondamenti come quello di Eulero dei trentasei ufficiali da disporre in parata secondo certe
teorici si basa su principi operativi, riceve i propri impu'si direttamenl te dalla regole; o in problemi ostinati, come quello famoso dei quattro colori, resistente
pratica e dall'osservazione. Proprio per questo, anziché affermare verità assolu a tutte le dimostrazioni (per lungo tempo), ma trasparenti all'intuizione, almeno
te, tende a segnare il passaggio da osservazioni sperimentali all'organizzazione dopo la loro formulazione.
razionale. Assume come metodi anche il tentativo, la prova, e come principio Si tornerà su alcuni di questi problemi in un altro contesto. Quello che
la proiezione di dati locali. s'intende qui sottolineare è la ripresa d'interesse per la combinatoria negli ulti
Ben lungi dalla pretesa che in qualche suo passaggio sia contenuta anche mi anni, la quale è strettamente legata allo sviluppo della cibernetica e di tutta
l'interpretazione, la combinatoria si manifesta ogni volta che occorre scegliere la matematica delle strutture discrete. L'alta velocità di esecuzione e la preci
e organizzare secondo certe regole gli elementi di un insieme, solitamente finito. sione del calcoloelettronico permettono di esaminare con successo numerosi
A un primo livello gli elementi dell'insieme non sono suscettibili di ulteriori casi in breve tempo; e viceversa, si rivela che i maggiori problemi del calcolo
specificazioni, non interessa la loro natura, ma il loro modo di connettersi e le automatico (dalla disposizione dei componenti su una piastra alla ricerca di al
configurazioni cui dànno luogo. Con questa estrema generalità, la combinatoria goritmi ottimali ) utilizzano ampiamente i metodi dell'analisi e della topologia
è presente con le sue nozioni fondamentali e i suoi metodi già nel linguaggio cor combinatoria.
rente e nelle applicazioni quotidiane. Contribuisce alla comprensione dei fe L'illusione combinat ia riprende forza con l'aiuto del mito delle macchine
nomeni (ad esempio con rilevamenti statistici) e allo stesso tempo incide sulla «pensanti», che disting ono fra le possibili configurazioni quelle favorevoli Ma
realizzazione pratica (si pensi alla progettazione di reti di comunicazioneoalla bisogna anche tener co to fat o che un problema classico come quello dei
formazione e gestione di archivi di dati ). quattro colori è stato risolto p rio con l'aiuto di un calcolatore elettronico.
Le origini dell'analisi combinatoria si rintracciano nell'antico Oriente, dove L'interpretazione di questo fa o è difficile: dal rilpp si ha la sicurezza che ogni
sembra che fosse già nota la formula che esprime il numero di combinazioni di mappa è colorabile con quattro colori; alle numerose condizioni restrittive di
oggetti in funzione del coefficiente binomiale ed anche lo sviluppo del binomio tipo speciale a cui dovrebbe soddisfare una mappa non colorabile con quattro
(oggi detto di Newton) con esponente intero. A scopo di magia venivano studiati colori si è associato un computo combinatorio dei casi rimanenti che ha richie
i «quadrati magici» del terzo ordine, cioè cuci quadrati costituiti dai primi nu sto numerose ore di elaborazione. Ma non è il risultato in sé che importa, né i
meri naturali e tali che la somma secondo le righe, secondo le colonne oppure se cartografi, né i matematici che esigono una spiegazione dalle loro dimostrazioni.
condo lediagonalifornisce sempre la stessa costante. È il metodo che solleva interrogativi di tipo nuovo.
La nascita cosciente dell'analisi combinatoria come settore della matematica
moderna risale ai lavori di Pascal e di Fermat che, occupandosi di giochi d'az
Sistematica locale II4 I I5 Combinatoria
è pari. Nel caso di un labirinto (vistocome un grafo connesso) si pensi di rad
La soluzione del labirinto. doppiare le strade, affiancando ad ogni strada un'altra fra gli stessi incroci. Al
lora la condizione precedente è soddisfatta e il percorso euleriano che si trova
Quella del +labirinto+ non è soltanto un'utile metafora, ma anche un test fornisce la soluzione del problema del labirinto.
effettivo che appartiene alla teoria dei grafi. La teoria dei grafi è stata «scoperta» Ma questa dimostrazione non è costruttiva; garantisce l'esistenza di una so
molte volte, e ciascuna in maniera indipendente dalle altre. Ciò testimonia della luzione ma non dice niente sul come trovarla. In quanto tale rappresenta poco
naturalezza con cui molti problemi pratici sono immediatamente tradotti in dia piu che una speranza per un viaggiatore disperso nel labirinto. In simili circo
grammi di nodi e di archi che li congiungono. stanze si desidera avere a disposizione un algoritmo, qualcosa che permetta di
Una prima volta fu considerata da Eulero nel xvIII secolo, e in seguito, dopo pianificare in un numero finito di tentativi il proprio successo, o comunque for
che fu risolto il famoso problema dei ponti di Konigsberg (I756), presto dimen nisca una risposta.
ticata per rinascere un secolo piu tardi sotto la spinta dei lavori di Kirchhoff La situazione non è teoricamente diversa (ma lo è di molto nella pratica) se
sulle reti elettriche e di Cayley sull'enumerazione degli isomeri organici. il viaggiatore dispone di una mappa del labirinto in cui si trova. In questo caso
Kirchhoff (I847), allo scopo di scrivere un sistema completo di equazioni la soluzione altro non è che una pianificazione del proprio percorso, prima che
per la corrente e la tensione in una rete elettrica, la rappresentò in un grafo e il viaggio abbia effettivamente inizio. L'algoritmo fornirà allora una serie di co
pensò di trovare in questo grafo gli alberi «scheletrali», per mezzo dei quali era mandi, risolvendo a priori ogni alternativa. L'applicazione dell'algoritmo viene
possibile distinguere i circuiti linearmente indipendenti. Cayley, partendo dal «simulata» sulla mappa, ma in ogni caso, per evitare di cadere in cicli, occorre
compito di enumerare gli isomeri dei composti organici, giunse rapidamente che il viaggiatore intervenga sul labirinto a modificare incroci e corridoi che al
(I874) al problema di enumerare e descrivere gli alberi con assegnate proprietà. trimenti si presentano tutti uguali. Per renderli riconoscibili a una successiva
L'uso delgrafo aveva in ogni caso una provenienza dallapratica, Ciò vale ispezione ricorrerà a segnali che testimonino il suo precedente passaggio in una
sia per i casi citati sia per la risoluzione di giochi e rompicapi, come nel caso data direzione. Ciò significa che deve disporre della memoria di precedenti espe
di Hamilton, il quale brevettò un gioco (I859) che prevedeva la costruzione di rienze. È la memoria del proprio passaggio da un dato punto, reale o soltanto
cammini (da allora detti hamiltoniani ) su un grafo. simulato sulla mappa, che riconduce il labirinto a una struttura finita, laddove a
Nel xx secolo i problemi relativi ai grafi cominciarono a sorgere non solo in un viaggiatore che non riesce ad uscire da un ciclo sembra costituita da infiniti
applicazione ad altre discipline, ma all'interno della matematica stessa, in al incroci e corridoi. Anche nei classici algoritmi risolutivi di Tremaux (I88z) e di
gebra, topologia, teoria dei numeri. Come si è già detto la problematica si am Tarry (I895) la memoria interviene in modo decisivo (e nella stessa misura).
liliò notevolmente con lo sviluppo del calcolo automatico. I grafi sono utiliz L'algoritmo risolutivo è costituito come un insieme di regole che assegnano
zati per la rappresentazione e la formalizzazione di numerosi problemi sulle il comportamento da tenere in ogni circostanza. La soluzione effettiva prevede
strutture discrete. All'inizio del secolo risalgono i primi risultati sulla connes successive applicazioni, ad ogni incrocio, di questo insieme di regole, e l'algo
si<>ne, la planarità, la simmetria i quali condussero a un ampliamento della pro ritmo totale si fragmenta in una successione di pezzi in qualche maniera tutti
blernatica. La terminologia usata era varia e pittoresca: si parlava di «carte», uguali, poiché affrontano tutti le stesse alternative.
«complessi», «diagrammi», «reti» e «labirinti». Solo dopo l'uscita del primo L'esempio del +labirinto+ e della sua risoluzione distingue a questo punto
libro sulla teoria dei grafi (Konig, I936), il quale riassumeva i risultati prece una soluzione complessiva centrata, che può essere fornita da un'intelligenza
«lenti ed apriva una nuova fase di ricerca, si impose su tutti il termine+grafo+. esterna dotata di una conoscenza globale e immediata della situazione, in con
Cosi fra i problemi affrontati e risolti si trova direttamente quello di un viag trapposizione alla so uzione costruita passo per passo dall'interno del labirinto
giatore interno a un labirinto. La «soluzione» di questo problema acquista via sotto la forma di u algor' parz i ale. La soluzione «centrata» è ovviamente
via significati diversi. Al livello piu immediato significa uscire tentando tutte le quella del costrutto o 11 'ar hitetto del labirinto(una figura che si dà usual
possibilità e applicando la massima concentrazione per non entrare in cicli o mente nella mitologia ei la irinti ). Oppure è quella derivata a un individuo
in vicoli ciechi. Ma se il problema è interno alla teoria dei grafi, per la quale il interno che utilizzi una detta iata mappa dell'intrico di vie e un preciso pro
labirinto assume una rappresentazione grafica, la soluzione del labirinto consiste getto di soluzione. A mano a mano che questo fortunato viaggiatore pianifica il
nel far passare il viaggiatore esattamente due volte (in direzioni opposte) per proprio percorso, la differenza sostanziale con la posizione dell'architetto si ri
ogni strada, da un arbitrario punto di partenza a un arbitrario punto di arrivo. duce e tende a scomparire. Il vero problema si presenta per quel viaggiatore che
Che una simile soluzione sia possibile è un fatto noto almeno da quando è dotato solo di una percezione limitata della propria situazione, in quanto può
(I736) Eulero diede una risposta al problema dei ponti di Konigsberg: in un vedere solo gli incroci estremi del corridoio in cui si trova, e che riduce la pro
grafo sipossono percorrere tutte le strade una e una solavolta (percorso eule pria differenza con l'architetto in un solo momento, quando esce dal labirinto.
riano) esattamente quando il numero di strade che s'intersecano in ogni incrocio La dialettica+centrat %centrato+, fra le strutture centrate e quelle acentra
Sistematica locale tx6 II7 Combinatoria
te, riassume un certo numero di ricerche in cui si tenta sistematicamente di so male, ad esempio quelli di determinare il « flusso massimo» che può passare lun
stituire un'unica spiegazione esterna con una pluralità di motivazioni parziali go gli archi. Ma piu in generale il valore associato a un arco può essere, oltre che
collegate fra loro, in accordo con quanto emerge dalla pratica, di calcolo e orga una quantità, una funzione o anche un'informazione. Può essere una costante
nizzativa, di sistemi troppo complessi per essere trattati come un'unità. o una variabile, manifestarsi sempre o solo in certe occasioni. Quella che rimane
L'esempio principale di questa situazione è dato da una arete+ di automi, invariata è la disposizione a trasformare il grafo (costante) in un grafo variabile,
cioè da uno schema di interconnessione fra dispositivi elementari, in grado solo nel senso di assumere valori diversi in relazione ad archi diversi.
di influire ciascuno con quelli ad esso direttamente collegati e ai quali è richiesto È per la rete che propriamente si pongono i problemi di saldatura dei dati
un dato comportamento globale. Le prime schematizzazioni sono sorte dal ten locali in un unico dato globale. Dati che sono assegnati sul grafo sottostante. È
tativo di formalizzare il comportamento delle reti nervose, e la teoria che ne è una rete il luogo in cui assume significato ogni organizzazione acentrata e che
sorta si esprime direttamente in termini di automi cellulari. attua sistematicamente il principio del confronto con i risultati ottenuti dalle
In questi casi è piu corretto parlare di una rete e non solo di un grafo. In organizzazioni centrate e gerarchiche.
entrambi i casi è consueto dire che si tratta di oggetti topologici Ma a livelli Non importa se la rete tratta informazioni (come nelle reti di automi ), cor
differenti. rente (come nelle reti elettriche) oppure merci (come nelle reti di trasporti ). I
Nella problematica dei grafi si possono, grosso modo, distinguere' due tipi di problemi diventano in ogni caso quelli della «sincronizzazione» delle informa
ricerche: quelle di carattere prevalentemente combinatorio e quelle piu geo zioni per ottenere una configurazione prefissata, o della stabilità dei rifornimenti
metriche (topologiche). Rientrano nel primo tipo quelle che riguardano la nu di merci in un dato nodo della rete di trasporti. Oppure sono problemi di com
merazione e l'elencazione dei grafi che hanno determinate proprietà, o la loro patibilità nella distribuzione o di organizzazione nei servizi che prevedono file
costruzione. Nel secondo rientrano le ricerche sulle caratteristiche numeriche. d'attesa da regolare nel loro flusso.
Un+grafo+ è costituito da nodi ed archi che li collegano. È un oggetto topolo La formulazione del viaggiatore nel labirinto si presta cosi a rappresenta
gico nel senso che le proprietà che si studiano non dipendono da quelle defor re tutta una classe di problemi: ad ogni incrocio si opera una scelta — l'algo
mazioni che, pur alterando la posizione dei nodi e degli archi, lasciano inalte ritmo risolutivo deve ottenersi come unione di scelte successive operate in base
rata la loro relazione di appartenenza. a un (unico) algoritmo locale, valido in ogni incrocio. Come è possibile assegna
I casi in esame sono tipicamente quelli già menzionati di Eulero e di Hamil re questo algoritmo locale in modo che scelte in nodi diversi siano fra loro com
ton. Le ricerche riguardano il numero di cicli, di componenti connesse, di quan patibili e conducano alla desiderata soluzione globale del labirinto?
tità di archi la cui rimozione altera qualitativamente il grafo (ad esempio lo ren In altri termini, e in contesti piu generali, lo stesso problema si manifesta
de un albero). I problemi sono quelli della disposizione su un piano (o su una ogni volta che occorra unire fra loro dei dati parziali ma compatibili in un unico
superficie di genere dato) in modo che due archi non s'intersechino mai al di dato globale. In geometria diventa il problema di assegnare delle funzioni («se
fuori di un nodo, oppure il classico problema della colorazione dei nodi, in zioni») sugli aperti di uno spazio topologico in modo che coincidano dove sono
modo che nodi adiacenti abbiano colori diversi (in maniera equivalente questo contemporaneamente definite, e di risalire (se è possibile) a un'unica sezione
diventa il problema di colorare una mappa di modo che a regioni confinanti sia globale. Ma è anche il problema di coordinare differenti tattiche, intese come
no assegnati colori diversi). Tutti problemi che non dipendono dalla particolare regole di comportamento valide in situazioni particolari e il cui grado di com
maniera con cui il grafo viene tracciato per rappresentare una determinata si prensione è limitato, in un'unica strategia di comportamento valida per una si
tuazione, pur di tener conto degli elementi essenziali, che sono i nodi e i loro tuazione conflittuale estesa. Cosi come è il problema di organizzare le informa
collegamenti. zioni locali provenienti da un sistema reticolare di automi e determinare un uni
Ma una volta che i dati essenziali della situazione sono rappresentati in un co, complessivo, comportamento globale.
grafo e le proprietà principali sono studiate, rimane intatta la problematica del
grafo in quanto supporto di una rete, cioè della rappresentazione di una situa
zione in cui localmente (su ogni arco del grafo) è assegnato un dato. Conclusio e.
Nelle varie situazioni in cui concretamente si presenta, sembra che il ter
mine 'rete', il piu polivalente fra quelli che sono qui esaminati, si possa ricon Il modello dei sis emi acentrati si manifesta in numerose occasioni ed è in
durre utilmente a questa schematizzazione: una rete è un grafo in cui gli archi molti casi il pa a da analizzare e studiare. In questi modelli il punto di
assumono un valore. vista slitta dalla considerazione tradizionale dei fenomeni organizzati in diversi
In termini formali, una +rete+ è definita proprio come un+grafo+ orientato livelli di complessità, in cui un salto dall'uno all'altro livello si verifica solamen
i cui archi sono svalutati» con un numero reale non negativo che rappresenta la te sotto determinate condizioni «critiche», a quella dell'evoluzione globale fra
«capacità di flusso» lungo l'arco stesso. I problemi tipici sono di carattere estre zionata eridotta a operazioni elementari (locali).
Sistematica locale tt8
Se il livello «locale» viene considerato come un individuo, una «scatola ne
ra», analizzabile solo nella sua relazione di causa-effetto ma non nel suo funzio
namento interno, allora lo studio si può ricondurre a quello filosofico tradizio
nale che connettel'individuo (indivisibile) a una popolazione d'individui c e
interagiscono : ossia, con termini piu consueti, did'venta la co pia «elemento/pp
sistema».
Se invece il livello locale conserva una propria autonomia, ad esempio pre
supponendo una teoria dell'elemento individuale, allora questa teoria garantisce
una sorta di centro attorno al quale far ruotare le considerazioni, le cui molte
plicità e varietà di connessione spiegano il modello (acentrato) glo a e.
Ma i modelliacentrati, originati dalla problematica dei sistemi complessi
(come quello nervoso) e dalle insoddisfazioni delle spiegazioni globali, lasciano
intatti numerosi problemi di adattabilità. Il loro sviluppo è ancora un pro ema
completamente aperto. [R. B.j.
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895 Centrato/a centrato
Centrato /acentrato La prima è essenzialmente gerarchica. Essa fa intervenire una intelligenza
esterna in possesso di una consapevolezza globale della situazione. È questa la
soluzione che ~ appena eseguito il lettore.
La seconda, anch' essa gerarchica, considera le componenti (in questo caso
Questo articolo si propone di fornire una introduzione alla problematica del le caselle) come individui in possesso ciascuno di una consapevolezza globale
le organizzazioni acentrate e alla loro teoria. della situazione, in grado cioè di determinare la propria posizione sulla scac
Nata dal convergere di un certo numero di ricerche (all'inizio soprattutto chiera. Un semplice protocollo che impedisca a piu individui segnati con N di
americane) e in particolare dai lavori di Neumann sugli automi cellulari, la occupare lo stesso posto permette quindi di raggiungere lo stato finale.
teoria delle organizzazioni acentrate sembra, a prima vista, rientrare nell'am La terza soluzione è propriamente acentrata ed è quella di cui si tratterà
bito di quella pratica teorica, di calcolo e anche tecnologica, costituita dalla in questa sede. Essa consiste nel localizzare sia l'intelligenza dei componenti
simulazione di sistemi complessi. Di fatto, però, il momento della sua emergen sia l'informazione di cui essi possono disporre. Piu precisamente, si conside
za coincide con quello di uno slittamento epistemologico e di una generale rerà ciascuna casellacome un automa finito (intelligenza locale) il cui ingresso
rimessa in questione delle nozioni di strutture centrate e /o gerarchiche. Ciò (input) è costituito dagli stati degli automi «vicini ». Il problema consiste nel
fa si che la spiegazione delle proprietà strutturali e funzionali dei sistemi acen sapere se è possibile trovare delle istruzioni che permettano a questi automi
trati, oltre al suo valore modellizzatore intrinseco, possieda un notevole va «miopi» di realizzare, in un numero f inito di passi, la configurazione globale
lore euristico e metaforico. In particolare essa introduce un paradigma privi che costituisce lo stato finale.
legiato e decisorio (probatorio ) per un discorso nuovo sulla struttura sociale.
Il problema centrale che sta alla base dell'acentrismo si può porre nel modo Richiamo. Un automafinito o macchina sequenziale è un sistema di istru
seguente:in che misura un sistema, le cui componenti agiscono soloin funzione zioni in grado di programmare in tempo discreto la trasformazione di un si
di una informazione locale, è capace di performances globalit' L'esempio tipico stema di dati in ingresso (input) in dati in uscita (output) :
di un sistema del genere è il cervello.
input ~ Q ~ output
i. Un e sempio.
Esso si compone di tre insiemi: l'insieme X degli input, l'insieme l' degli
Si consideri una scacchiera sulla quale si segnano a caso alcune caselle, output e l'insieme Q degli stati interni; e di due funzioni: la funzione di
ad esempio con la lettera N iniziale della parola 'nero'. Ci si ponga ora il pro transizione (next-state function) tI>: Q x X~Q che programma la trasformazio
blema di raggruppare tutte le caselle N sulla scacchiera, il piu in alto ed a ne degli stati in funzione degli input (se nello stato qe Q, (I.' riceve l'input
sinistra possibile, come nella figura i. Vi sono evidentemente piu soluzioni di x EX, si mette per il passaggio successivo nello stato 4 (q, x) e Q), e la funzio
questo problema: ne di uscita (output function) 8: Q x X~ Y che programma l'uscita in fun
zione dell'entrata e dello stato interno (se nello stato interno q @Q, Q riceve
l'input x c X, segna l'output 8 (q, x) e I').
V N N N N N N N N Un automa cellularedi dimensione z è costituito da una scacchiera di cellule
(con il riferimento dato per esempio in modo che ogni cellula sia individuata
iV N N N N N N N
da un punto del piano a coordinate intere), ogni cellula c essendo costituita
N N N da un esemplare 0, di un automa finito standard Q. Ogni automa Cf, è col
legato ai suoi «vicini», la definizione dei quali può variare ma che in ge
iV N N nerale sono gli automi che occupano le quattro cellule adiacenti a c (se c è
N N dato dal punto di coordinate intere (u, v), queste quattro cellule adiacenti hanno
coordinate rispettivamente (u, v+ i ), (u+ i, v ), (u, v i ), (u —<,v)) (fig z)
N N Attraverso questo sistema di connessioni, la scacchiera viene trasformata in
una rete di automi, rete dove l'ingresso di 0, è costituito dagli stati interni
ol Stato iniziale. b) Stato finale.
dei quattro automi adiacenti. La funzione di transizione è dunque in questo
Figura t caso una funzione 4: Qs x Q~ Q. Quanto alla funzione di uscita essa s'identi
Il problema di raggruppare tutte le caselle N il piu in alto e a sinistra possibile. fica con la funzione di transizione.
Centrato/acentrato 896 897 Centrato/a centrato
i ) se il vicino Nord 0< è nello stato B (bianco o non-segnato), 0< diventa
N e (l.', diventa B;
z) se il vicino Nord Q< è nello stato segnato N, lo stato N di Cl', si sposta.
lungo il verso indicato dalla propria riga, se il vicino laterale relativo
(Ovest per il verso destra-sinistra, Est per quello opposto) è nello stato
non-segnato B ;
3) se l'una o l'altra di queste istruzioni non sono realizzabili, perché i vicini
Nord e laterale sono tutti e due N, oppure morti, oppure ancora uno
N e l'altro morto, Q, rimane nello stato N;
g) se una cellula B può prendere lo stato N contemporaneamente sia lungo
una colonna sia lungo una riga, è la colonna ad avere la priorità.
Gli schemi della figura 3 mostrano come queste istruzioni permettano di ri
solvere in modo acentrato, in nove unità di tempo, il nostro problema di rag
gruppare i simboli N.
Figura z.
Riassumendo, una rete di automi ha la funzione di localizzare determinate
Automa cellulare di dimensione z. Le caselle contrassegnate con una croce sono
procedure. Si compone di intelligenze standard elementari adattate ad un certooccupate dai quattro vicini dell'automa Q,.
problema, «intelligenze» chefunzionano tutte in parallelo fino a elaborare uno
stato stazionario «risolvente» il problema dato.
Un automa cellulare siffatto può d'altro canto essere esso stesso considerato L'esempio che èstatoappena tracciatoè troppo banale per lasciar intrav
come un automa (non-finito ) i cui input sono dei patterns, cioè delle configu vedere fino a quale punto l'acentrismo sia importante nella costruzione di mo
razioni geometriche di cellule (come il quadrato 6x 6 del nostro esempio). delli dei sistemi ed in particolare dei sistemi biologici e dei sistemi percetti
È sufFiciente a questo scopo porre le cellule esterne alla configurazione d'in vi. A proposito di questi ultimi, si può leggere l'interessante ed ormai classica
gresso in uno stato particolare detto stato morto, che ha la proprietà d'essere in opera di Minsky e PapertPerceptrons [r969]. Ma, come abbiamo già notato,
variabile nel corso del tempo. Soggetto ad un input di questo genere, l'automa l'esempio piu rilevante di sistema acentrato è il sistema nervoso centrale, il
cellulare si trasforma, uno stadio dopo l'altro, a partire dallo stato iniziale, funzionamento e le proprietà funzionali del quale (in particolare la memoria)
finché due stati consecutivi siano identici. Si dirà allora che questo stato finale rimangono ancora molto al di là di una rappresentazione appena un po' fedele
stazionario è l'output dell'automa cellulare. [cfr. Rose i973]. È del resto a partire da una precisa riflessione intorno al si
stema nervoso centrale,considerato come rete,che Neumann, Rosenblatt,Mac
Torniamo ora al nostro problema. S'intende proporre una soluzione acen Culloch e altri hanno fondato la teoria degli automi cellulari.
trata informale (cioè espressa in lingua naturale), soluzione dovuta a Rao Ko Ma l'acentrismo supera di fatto senz'altro questi modelli, per quanto ela
saraju [ i977]. Anzitutto si tracci sul nostro pattern 6x 6 una freccia da de borati siano. Infatti esso ricopre una nozione strategica che struttura attual
stra a sinistra per le righe di ordine dispari e da sinistra verso destra per mente una certa posizione discorsiva critica all'interno del dibattito contempo
quelle di ordine pari. Una simile operazione può essere compiuta, in modo raneo. Per la sua estrema capacità metaforica e malgrado gli attriti e le molte
miope, dagli automi che occupano le cellule, in base alle seguenti istruzioni: plici derive ideologiche che determina, esso si trova innalzato al rango di au
i ) anzitutto supponiamo che ogni automa abbia etichettato i propri quattro tentico paradigma. È ad esempio questo paradigma che determina l'isotopia
vicini con Nord, Sud, Est, Ovest rispettando una coerenza globale, maggiore della teoria del potere di un Michel Foucault. Ma per affrontare
ottenibile per gradi per confronto; questo paradigma, è necessario ritornare brevemente al concetto di centro.
z) se il vicino Nord è nello stato morto (automa della prima riga), consi
derare ilverso da destra a sinistra;
3) se il vicino Nord è in uno stato non-morto, considerare il verso opposto z. Cri t i ca della ragion radiale.
al suo.
La nozione di acentrismo contribuisce alla de-limitazione di ciò che si può
Una volta attribuiti questi versi di percorrenza, introduciamo le transizioni considerare una delle radici (radice ormai «calcinata», direbbe Foucault ) del
seguenti per un automa 0, segnato N : la tradizione occidentale. Tradizione dell'onnicosciente, dell'identico, del pro
N N N N N N N N N N N
899 Centrato/a centrato
N N N N N N N N N N
N N N N N N N prio, dell'univoco, dello scopribile e dello scoperto, del classificabile e del clas
sificato, dell'ordinabile e dell'ordinato, del gerarchico, del globale, del norma
N N N N to, in breve, del centrato [cfr. Benoist I975]. Nella strategia teorica odierna
si riscontra l'avvento del non-onnicosciente, dell'equivoco, del disseminato,
N N N N N
del parziale, del locale, del marginale, del decentrato, dell'ex-centrico, del
l'acentrato.
N N N
Una tale de-limitazione urta contro un ostacolo considerevole nella misura
in cui il nostro linguaggio è totalmente infiltrato, e perfino saturato dalla nebu
Stato iniziale S„. Stato S,. Stato S,.
losa semantica del centro. Questa non si riduce ad un insieme organizzato di
termini. Essa opera attraverso sedimentazioni % sovradeterminazioni diverse;
N N N N N N N N N N N N N N essa deriva,diflonde, si eclissa e si riscopre a volte essa stessa. (Come evita
re per esempio di dire che la problematica dell'acentrismo sta diventando uno
N N N N N N N N N N N N N N N dei poli della riflessione contemporanea>) È dunque per un gioco metaforico
inerente alla lingua che la ragione del centro delimita la propria area. E questo
N N N N N N N N
gioco è di una tale pregnanza che la nozione di centralità si è imposta alla
N N N N 8oFsr come correlato necessario della nozione generale di sistema e di organiz
zazione. ERetto di ipostasi, le cui implicazioni sono veramente disastrose. Di
qui il problema.
Si «sa» che il cerchio (o la sfera) è gravido di essenze ideali. Cosi scrive per
esempio Poulet [x96t ]: la forma del cerchio è «la piu costante tra quelle per
mezzo delle quali riusciamo a rappresentarci il luogo mentale o reale in cui ci
Stato Ss. Stato S4. Stato Ss
troviamo e a collocarvi quello che ci circonda o quello di cui ci circondiamo.
Semplicità, perfezione, applicazione continua e universale ne fanno la prima
di quelle forme privilegiate che si ritrovano in fondo a tutte le fedi e che
N N N N N N N N N N N N N N N N
servono da principio di struttura a tutti gli spiriti » (trad. it. p. 9). Come si
N N N N N N N N N N N N N N gnificante geometrico (altridirebbero forse come archetipo ) questa figura ha in
efFetti sostanzialmente influenzato le dottrine teologiche, cosmologiche, psico
N N N N N N N N N N logiche, utopistiche, perfino urbanistiche. E ciò fa si che ogni variazione nella
sua interpretazione % nella sua inscrizione sia sintomo di profonde trasforma
zioni. (La sua disgrazia a favore della forma ellittica è caratteristica ad esem
pio dell'età barocca [cfr. Sarduy r975]).
Ci si potrà dunque chiedere che cosa di questo significante — investito di
significati trascendenti — faccia una metafora, addirittura una metafora origi
naria; come venga cioè a svolgere un ruolo strutturante.
Stato S,. Stato S,. Stato S,, In quanto canonizzazione dell'unità, della regolarità e della stabilità, la fi
gura ideale del cerchio deve i propri privilegi alle sue proprietà formali e anzi
tutto alla sua simmetria. Ma la sua Idea, pietrificata dalla tradizione, si è tro
N N N N N vata totalmente sovvertita e trasformata nel medioevo, attraverso un lavoro al
suo interno dell'in-nominabile, cioè dell'infinito. Lavoro di genere piu sottile
N N N N N
di quanto non possa apparire, giacché questo sovvertimento e questa trasforma
N N zione si sono realizzati nei modi non certo del rigetto, ma di una rivelazione
progressiva di certi aspetti formali.
Deus est sphaera cuj us centrum ubique,circumferentia nusquam 'Dio è una sfera
che ha il centro dovunque e la circonferenza in nessun luogo'. In questa for
Figura g. mula fondamentale (che appare per la prima volta in un manoscritto pseudo
Soluzione acentrata per il p roblemadel raggruppamento del
le N. Lo stato Ss, stazionario, è lo stato finale.
Ss = Ss.
Centrato/acentrato 900 90I Centrato/a centrato
ermetico del xn secolo, il Liber XXIV Philosophorum), la sfera non funziona piu le indica che questo centro non si riduce ad un punto geometrico. Questo ap
come simbolo di un trascendente, ma già come ciò che Deleuze chiamerebbe proccio «infinitesimale» si trova anticipato in Proclo («Nella sua interezza
«diagramma d'un'immanenza», cioè come rappresentante di quella paradossale il cerchio è centralmente presente nel centro; poiché il centro è la causa, e il
operazione per cui il trascendente, puro motore delle altezze celesti e garante as cerchio è ciò che viene causato da esso» [citato in Poulet i96i, trad. it. p. 36]),
soluto della gerarchia, non sussiste se non attraverso la disseminazione nell'infi confermato da Damascio (« II centro contiene contemporaneamente tutti i suoi
ma componente degli esseri del significante formale di cui esso è metafora. raggi, ma anteriormente alla loro separazione» [ibid.]), canonizzato da Dionigi
È ciò che in certa misura anticipa san Bonaventura: «Poiché Dio è eterno Areopagita («Nel centro tutte le linee di uno stesso cerchio diventano un'uni
e assolutamente attuale, abbraccia e compenetra tutte le porzioni di tempo, quasi ca cosa; questo punto ha in sé tutte queste linee confuse e unite non soltanto
esistendo simultaneamente in tutti i loro momenti come loro centro e circonfe le une con le altre, ma anche con l'unico punto di partenza da cui emanano»
renza. Poiché è infinitamente semplice e infinitamente grande, si trova, in tut [De divinis nominibus, v, 6]).
ta la sua completezza, all'interno e all'esterno di tutto; ed è per questo che è Ma una struttura radiale gode della proprietà caratteristica di essere in
una sfera intelligibile che ha il centro dovunque e la circonferenza in nessun luo variante per omotetia. Vale a dire che in qualche misura essa è «simile» al
go» [Itinerarium mentis ad Deum, v, 8]. E ancora: «Nessuno propugna questa proprio germe e che dunque la sua struttura globale non fa che espandere, in
dottrina con maggiore insistenza di Maestro Eckhart, nelle cui opere le due una perfetta «identità», la sua struttura locale. A causa di questa proprietà,
celebri definizioni di Dio come monade e sfera sono costantemente rappor la figura del centro si è storicamente inscritta come notevole significante della
tate l'una all'altra per significare che in ogni momento e in ogni luogo Dio si semplicità non estensiva della monade. Relativizzata dapprima ad ogni luogo
costituisce come centro di tutti i momenti e di tutti i luoghi» [Poulet i96r, e ad ogni momento, ciascun momento e ciascun luogo divenendo, secondo
trad. it. p. t7 ]. Evidentemente non si tratta di verbalismo inconsistente o di l'espressione di Henry More, «reiterazione'del centro divino», questa impronta
immagini approssimative. La trasformazione di un simbolo trascendente nella metafisica — prima di sprofondare nel sovraccarico immaginario di improbabili
traccia di un'immanenza si accompagna di fatto a uno spostamento specifico equivalenze mistiche, cosmiche, erotiche — è destinata a subire molteplici spo
degli aspetti formali desunti dal significante geometrico in causa: l'accento si stamenti, il principale dei quali è quello della sua realizzazione in punto di mista
porta di conseguenza sulla struttura radiale, eciò per la ragione seguente. nel Rinascimento. Questo spostamento caratterizzerà. l'umanesimo. «Passando
Data una configurazione radiale, si può considerare cio che si chiama il attraverso le età, il grande emblema del centro e della sfera ha cambiato senso
germe all'origine di questa configurazione, cioè la sua struttura in un intorno in maniera singolare. Ormai non si applica piu esclusivamente a Dio, ma anche
«infinitesimale» dell'origine (fig. g). (Affinché la metafora funzioni, è neces all'uomo. È l'uomo che, pari a Dio, scopre di essere centro e sfera infinita Piu
sario «discretizzare» i raggi per «singolarizzare» il centro. Altrimenti, siccome ancora è ogni momento, ogni luogo in cui si trova l'uomo che si costituisce
i raggi esaurirebbero tutto il piano, il centro non sarebbe piu «fenomenologi come il centro sempre nuovo di questa infinita sfericità, perché ogni luogo
camente» distinguibile. Sottolineiamo a questo proposito che se si «stabilizza» ed ogni momento oArono all'uomo un nuovo punto di vista. Mettendocisi,
una tale situazione eminentemente instabile (di un'infinità di rette concorrenti ) egli scopre ogni volta attorno a sé un universo non meno infinito di quello
spostando un poco ogni retta in modo aleatorio, si ottiene come inviluppo di veduto dal luogo vicino o nel momento precedente. In conclusione, dal mo
questa infinità di rette una ipocicloide tricuspidata che si deve concepire come mento che il mondo è composto di una infinità di luoghi e di momenti, la co
una sorta di «espansione» del punto centrale, come una sorta di «punto gon scienza umana viene a conoscenza in ogni luogo e in ogni momento di una
fiato»,per usare un'espressione di Leibniz). Il germe è costituito dal centro infinità di mondi, tutti infiniti. Questa è la ricchezza che il pensiero relativista
(origine) dotato in piu di una struttura «infinitesimale», struttura locale la qua scopre nelcosmo. Ad esso questa ricchezza appare come la manifestazione del
l'Essere divino. Ma basta che la figura di Dio, come accadrà un secolo piu
tardi, si riduca all'orizzonte del pensiero e che la varietà del mondo appaia
in se stessa, priva di ogni significato teologico, perché il simbolo del centro e
della sfera si riduca a un semplice schema prospettico. Nel diciottesimo secolo
l'uomo non abbraccerà piu con lo sguardo la sfera di Dio, ma la sfera delle
conoscenze scientifiche. L'enciclia divina diverrà una semplice enciclopedia»
[Poulet i96r, trad. it. pp. 27-28].
Questo trapasso supposto dall'enciclia all'enciclopedia si sarebbe dunque
svolto in tre tempi: i ) il cerchio come Idea, come rappresentazione dell'Uno
Figura 4 Tutto trascendente la di6erenza; z ) il sovvertimento specifico e la dissemina
Germe all'origine di una configurazione radiale. zione dell'antico significante attraverso il riporto sul punto geometrico dell'im
Centrato/acentrato 902 9o3 Centrato/a centrato
pronta del centro; 3 ) l'appropriazione e fissazione come metafora del soggetto
(punto di vista) dell'effetto di senso cosi prodotto.
L'immagine del centro, derivata dall'Uno per divenire emblema, l'emblema
del dominio del soggetto e della sua puntualità geometrale, è palesemente il
residuo di una seduzione. Quella dello sguardo dell'Altro (l'Altro, tesoro di
significanti e garante della verità, nel senso di Lacan ). Ciò fa supporre che il
fascino che esercita la sua immagine non derivi dalla sua «perfezione» formale,
ma ben piuttosto da una funzione implicita alla pulsione scopica. Come se que
sto significante geometrico un po' troppo puro, un po' troppo trasparente, gio
casse di fatto come la negazione dell'opacità del desiderio.
La Ragione del Centro è anche un episodio dell'Histoire de l'(Eil.
Come significante, dunque, della semplicità non estensiva della monade,
il centro «intensivo» resta un elemento formale isolato che, malgrado il sogno
leibniziano [cfr. Serres i968], non possiede risorse sufficienti a sviluppare una
combinatoria e un calcolo. È perché la sua capacità simbolica è stata eclis
sata dall'avvento della scienza e si è 'arenata come il relitto di un rapporto con
l'intelligibile che è diventato opaco per noi. Ma è tuttavia un'altra la ragione
dell'eccezionale pregnanza del cerchio come forma: esso fornisce l'immagine
di uno schema minimale di organizzazione (fig. g).
Figura 6.
Struttura gerarchica a due livelli.
In questo senso si tratta di fatto della realizzazione geometrica di un grafo,
cosa questa che rende di colpo non pertinenti le questioni speculative poc'anzi
evocate. Questo tipo arci-elementare di struttura discreta è passibile di una
interpretazione sistemica che, pur variando e divenendo indefinitamente piu
complessa, opera singolarmente nella rappresentazione. Si può porre a questo
proposito la domanda seguente: quale tipo di rapporto instaura questo schema
— secondo il quale il fatto di organizzazione è concepito minimalmente
con la nozione di livello gerarchico? Si può constatare una certa equivalenza
tra il fatto che questo schema si ripeta «identico» a se stesso di livello in livello
ed il fatto che questi livelli siano gerarchizzati (fig, 6).
Questa constatazione ingenua permette di avanzare l'ipotesi che la fede nella
gerarchia intesa come condizione necessaria di regolazione e di autoriproduzione
Figura 5 di un sistema complesso, è un effetto immaginario e ideologico di quella azione
Schema minimale di organizzazione. Centro: organo di decisione. Periferia: subor residua dell'analogia che è il vincolo d'invarianza tra i livelli di uno schema
dinati indiscernibili. Raggi: canali di comunicazione. di organizzazione. Le strutture gerarchiche, ripartendo i rapporti apparenti di
Centrato/ac entrato 9o4 9o5 Centrato/ac entrato
potere nelle molteplicità umane, non sarebbero che l'ossatura di una funzione enunciazione lo suppone. E nemmeno niente a che vedere con una infrastruttura
reale del potere, la regolazione e la capacità di autoriproduzione del quale pro economica, già qualificata nella sua sostanza e definita nella sua forma e nel suo
cederebbero secondo tutt'altri meccanismi. In tal modo esse rivelerebbero il uso. Non si tratta certo di attribuire al diagramma un ruolo analogo a quello
suppostoche assicura la concezione del potere come disconoscenza, discono attribuito dai marxisti all'economia: vi è là una distribuzione completamente
scenza della disseminazione non totalizzabile di una funzione di potere im nuova, che ci rimanda alla concezione del potere e dei suoi rapporti con l'in
manente nell'ambito sociale. È almeno la tesi che sostiene Michel Foucault sieme dell'area sociale.
nel suo libro Sunreiller et punir [i975], in particolare a proposito dell'analisi del «Ciò che conta in primo luogo è l'immanenza del diagramma» [Deleuze
Panopticon di Jeremy Bentham. ' 975 P » ' 7 ] .
Macchina del delirio razionale utilitarista, il Panopticonè il significante ar Incarnazione legislatrice e ricaduta pragmatica dell'ideale, la macchina ben
chitetturale del super-vedere. Esso rivela e inscrive la verità repressiva del mec thamiana non è un'utopia. E un'impalcatura, il tocco architetturale di un si
canismo ottico del cerchio, di questo emblema seduttore residuo dello sguardo stema che si regge:
dell'Altro. Ricordiamo il dispositivo. Una periferia composta di cellule, una
— su una demagogia, quella della teatrale messa in scena del controllo e
torre centrale dalla quale il sorvegliante può vedere senza essere visto. Non
della sorveglianza ;
si tratta necessariamente di un cerchio, ma la configurazione deve essere ra
diale: «Non è essenziale che la forma dell'edificio sia circolare, tuttavia "tra
— su un fantasma, quello del tutto vedere;
tutte le figure... è l'unica che assicura una visione perfetta, ed uguale, di
— su una ideologia, quella dell'utilitarismo e della relativa filantropia: il
maggior bene del maggior numero;
un numero indefinito di alloggi dr uguali dimensioni". Il pregio della confi
gurazione circolare consiste nel fatto che permette, in un'area già resa omo
— su una strategia, quella del controllo esaustivo delle identità, quella per
genea dalla luce, delle partizioni identiche. Il solo punto distinguibile, l'unico
cui il panoptismo raggiunge il sinoptismo. «I grandi sistemi nomencla
"punto singolare", è il centro. Evidenza di una misura comune e di una ecce tivi, che estendono le loro esaurienti ramificazioni, sono le prigioni del
zione, che piega ognuno sotto il suo dominio» [Miller t975, pp. 4-5]. Non si
linguaggio. È lo stesso ideale di dominio ad ispirare la teoria penitenzia
tratta nemmeno necessariamente di prigione. Scuole, fabbriche, asili, ospedali,
ria e la teoria logica di Bentham. Classificazione degli uomini, classifi
laboratori, caserme, «ogni spazio definito di sorveglianza e di controllo» sono
cazione delle parole; uno stesso occhio le domina. Gli uomini, le parole
suscettibili di regolazione tramite il dispositivo: «Il Panopticonnon è una pri
— si tratta di bloccarne le fluttuazioni, di inquadrarne ogni spostamen
gione. È un principio generale di costruzione, il dispositivo polivalente della
to, di fissarle una volta per tutte in un posto o almeno di non perderle
sorveglianza, la macchina ottica universale delle concentrazioni umane» [ibid.,
mai di vista nei loro movimenti, di bloccarle. Prima di essere liberale,
lo si vede bene — l'utilitarista è dispotico... Per l'utilitarista, il discorso
P 4].
«Cos'è questo "panoptismo" t Non è una teoria, neanche un modello, pro e il reale sono reversibili, senza residui » [Miller i975, p. z9];
priamente parlando. È una macchina, che funziona, ma una macchina di tipo
— su un principio, quello della sofferenza/piacere, principio che sfocia
molto speciale. Essa si definisce con una semplicefunzione, indipendentemente
in un calcolo. «Il calcolo dei piaceri... è il postulato necessario alla ra
dalle configurazioni sensibili e dalle forme categoriche nelle quali questa fun
zionalizzazione della politica. È lo strumento del giudice, non dello
zione si realizza. La funzione è vedere senza essere visti. Essa si definisce con
psicologo. È il simbolo di una giustizia perfetta, in grado di misurare dan
una pura materia, indipendentemente dalle sostanze specifiche nelle quali
ni e riparazioni... Ciò che nell'uomo benthamiano è originario, è l'as
soggettamento. Il calcolo dei piaceri commenta un unico enunciato : l'uo
questa materia entra (sostanza delinquenziale, ospedaliera, scolastica, lavora
tiva, militare, ecc.). La materia è qualsivoglia "umana molteplicità" da rende
mo è sottomesso; è governabile; egli è, per natura, snaturabile per mez
re numerabile e controllabile. Una macchina cosi possiamo chiamarla macchi
zo della sensibilità; è sufficiente, per governarlo, tenere in pugno le
na astratta.Non nel senso che siaessa stessa astratta,ideale e separata: alcon
leve che muovono i suoi impulsi; ricercando il piacere, fuggendo il do
trario essa funziona perfettamente, e dappertutto. Ma, definita come pura fun
lore, egli è una macchina elementare affidata dalla Natura al potere dei
zione e pura materia, fa essa stessa astrazione dalle forme nelle quali queste
dispensatori di felicità» [ibid., p. 29].
funzioni si realizzano come dalle sostanze in cui queste materie si specificano, Espressione sociale dell'identità del reale e del razionale, il diagramma
Non è un modello chepossa applicarsi. È un "diagramma", dice Foucault. "È il benthamiano ha dunque lo scopo dichiarato di sottomettere a questa regola
diagramma di un meccanismo di potere... [con un]funzionamento che faastra il reale politico-economico. Ciò sulla base di uno sradicamento pregiudiziale,
zione da ogni ostacolo, resistenza o attrito... e che va considerato indipendente quello del desiderio, desiderio che si tratta, per cosi dire, di rendere «nulli
mente da ogni utilizzazione specifica" [Foucault I975, p. 207]. Niente a che ve voco». Con Bentham, il giuridico sistema senza residui lo spazio aperto dal
dere conun'Idea trascendente,né con una sovrastruttura ideologica, giacché ogni l'assioma per cui l'assoggettamento dell'uomo simbolico non urta contro alcun
Centrato/acentrato 906 9o7 Centrato/a centrato
ostacolo trascendente ed è dunque manipolabile ed operabile a piacere dal legi
slatore. Se infatti l'uomo è governabile, è perché non esiste, non può esistere
un contratto originario, né un diritto naturale [Bentham )787]. » t«
t, f(x, r,) = (u, p,)
Da Platone a Bentham dunque, attraverso la teologia e la gnosi, la prospet f(x, r»)= (v, q»)
tiva rinascimentale ed il razionalismo leibniziano, la figura ideale del cerchio,
f(x r') = (y s )
come ogni schemaformale al quale sia stato assoggettato un reale senapa costituirne
l'oggettit)a esigenza, aderisce in fondo al dispotismo. Ma si avrebbe torto nel f(x, r,) = (z,t,)
credere chiusa l'epoca di tali operazioni. La figura del cerchio e quella, affe f(y, s»)= (v,q„)
rente dell'albero continuano a dirigere in larga misura le rappresentazioni so r» s» f(y s«)= (u,P»)
ciali attraverso le evidenze fallaci che hanno per funzione di oggettir)arecio che f(» s«)= (z,<a)
è solo una serie di suddivisioni categoriche. f(z, t,) = (z,ta) (morta)
È tutto l'ambito di questa ragione radiale e gerarchica che va sottoposto f(a, t,) = (z, t,) (morta)
ad una de-costruzione. A ciò può essere utile la teoria delle organizzazioni p» f(u P )= (v qt)
acentrate, cioè delle reti di automi.
p»
f(u,p„)= (u,p,) (morta)
q»
f(v, q,)= (v, q ) (morta)
3. Sincronizzazione di una rete di automi. p«
p»
Procediamo dunque ad una esposizione succinta delle reti di automi, reti in Figura 7.
cui le operazioni si effettuano con un forte parallelismo ed a partire da infor Rete di cinque automi a quattro «zampe».
mazioni esclusivamente locali. Seguiremo perciò due vie. Innanzitutto si trat
terà di dimostrare come tali organizzazioni acentrate sono in grado di rea
lizzare prestazioni globali. L'esempio sarà quello relativo alla sincronizzazione noterà e', r e S lo stato della zampa (x, r) alla t-esima unità di tempo. L'input
miope di una rete. S'introdurrà poi ai sistemi detti di Lindenmayer che svilup di un automa, poi, è costituito dagli stati delle zampe ad esso connesse. Se dun
pano una teoria sintattica di derivazioni in parallelo. Questi sistemi sono utili que f(x, r) = (y, s) e (x, r) /(y, s), e'u, rappresenta l'input della zampa (x,r) al
per costituire un modello dei processi di sviluppo ed in particolare di quelli tempo t. La funzione di transizione (1) è dunque un'applicazione (I) : S" x S" ~ S"
di differenziazione e di morfogenesi. la quale associa allo stato [e' „..., e <} e all'input(ef( t) df(ep)} lo stato
L'idea di rete di automi è abbastanza naturale. Essa consiste nel consi [cz+t, ..., e~+<}. Si noterà poi con (Q, G) una rete di automi 0 e di grafo G.
derare un grafo come l'infrastruttura di una rete di comunicazione tra automi Sia allora t un «problema» di grafi. Si dirà che J è calcolabile da automi
tutti uguali posti nei suoi vertici. Piu precisamente, sia G = (X, ll) un grafo finiti per i grafi G di valenza inferiore a d, se è possibile trovare un automa Q
non orientato con insieme di vertici X e con insieme di spigoli II (cfr. fig. 7). di valenza d, un insieme di stati S ed una funzione di transizione (I), tutte e tre
Sia d la valenza massimale dei vertici di G e consideriamo degli automi finiti indipendenti da G e tali che a partire da uno stato iniziale, l'inizio del calcolo,
Q, tutti uguali, aventi d «zampe», che siano collegate secondo gli spigoli di G. la rete (Q, G) si trovi entro un tempo finito O (detto tempo di calcolo) in uno
E ssendo gli automi identici, ne numeriamo le zampe da r a d e se xeX e stato stazionario, «soluzione» del problema J per G. Si noterà che un tale
re [ ), z, ..., d} = (d), indichiamo con (x, r) la r-esima zampa dell'automa Qz, processo è totalmente acentrato, dal momento che tutti gli automi calcolano in
posto nel vertice x di G. La connessione delle zampe si esprime con una in parallelo a partire dagli stati dei loro immediati vicini.
voluzione (cioè una applicazione il cui quadrato è l'identità)f : X x (d) ~ X X (d), Ma ecco subito un esempio trattato da Rosenstiehl [I97t] e Rosenstiehl e
involuzione nella quale i punti fissi sono per definizione le zampe morte (o non altri [ t97z]. Si tratta di risolvere con automi finiti il problema dell'esplorazione
connesse). Se dunque f(x, r) = (y, s), essendo f involutiva,f(y, s)= (x, r). Se di un labirinto. Prendiamo dunque un labirinto, per esempio quello dei giar
(x, r) = (y, s), la zampa (x, r) è morta per definizione, e se (x, r)~ (y, s), le dini di Hampton Court Palace, labirinto paesaggistico del regno di Guglielmo III
zampe (x, r) e (y, s) sono connesse secondo uno spigolo di G di estremi x e y. (fig. 8). È facile associare, ad un labirinto siffatto, un grafo astratto dove i ver
Lo stato di un automa 0 è costituito dalle d-uple degli stati delle sue zampe. tici rappresentano gli incroci e i vicoli ciechi, e gli spigoli rappresentano le vie
Il suo insieme di stati è dunque S~, ovvero S è l'insieme finito degli stati di una aperte. Questo grafo risulta qui possedere t6 vertici e t6 spigoli. Esso è con
zampa. Si introduce uno stato morto (indicato con o)) per le zampe morte. nesso, planare e possiede un ciclo di 3 spigoli (fig. 9).
Questo stato è invariante nel tempo. Essendo il tempo discretoper ipotesi, si Uscire dal labirinto significa trovare nel grafo un cammino che vada dal
n m 6 g f C
9o9 Centrato /ac entrato
vertice Ial vertice Io. La soluzione «gerarchica» — che forse viene ad essere
spontaneamente usata dal lettore — presuppone una intelligenza esterna che
domini (come si dice) il problema. Ma il prigioniero del labirinto non possiede
evidentemente la risorsa di una simile visione globale. È dunque necessario
rendere locale la procedura di esplorazione. «Il viaggiatore smarrito è troppo
leggendario; riduciamolo ad un semplice segnale, simile al segno che si sposta
su un organigramma logico a mano a mano che si svolge un calcolo; e trasfe
riamo l'intelligenza, che il viaggiatore dedicherebbe nella ricerca della via giu
sta, agli stessi incroci del labirinto, denominati per l'occasione "automi finiti"...
Risolvere il labirinto, vorrà dire definire per l'incrocio un automa standard,
indipendentemente dalla dimensione del labirinto, in modo che [il segnale] toc
chi ogni [spigolo] una sola volta in ciascun senso. È possibile? La risposta
è aAermativa... La soluzione di un labirinto assume qui dunque un duplice
aspetto, che ha già dato a tante storielle il loro fascino. Da una parte, si trat
ta di trovare una strada in un dedalo di strade — tecnicamente si può dire una
freccia in una categoria labirinto — e poiché, come suggerisce il buon senso,
11 Q per definire via via la propria strada si deve anche saper tornare sui propriO 5 a
passi (è un tragitto qualsiasi, come gli altri ), tutti i cammini saranno inver
Figura 8.
tibili — tecnicamente si avrà una freccia gruppoide —, e piu sovente addirit
Labirinto dei giardini di Hampton Court Palace.
16
b
2
15
14
I 13
8
m
12
9
p
Ao
Figura 9 Figura Io.
Grafo associatoal labirinto precedente. Applicazione dell'algoritmo destra/sinistra al labirinto di Hampton Court Palace.
Centrato/acentrato 9IO
tura una parola in un linguaggio di Dyck. Dall'altra parte, si tratta di defi abb'cdd'egjkk'Immnpp'oo'n'Ij 'ihhff i g'eca'
nire la misura di memoria utile, le tavole di trasformazione dell'informazione, acegj lnn'I j 'ii 'g'e'c'a'
in breve gli automi in grado di costruire questa freccia o questa parola, di cal acegj II j 'g'e'c'a'
colarle, e questo sia per un automa unico funzionante secondo l'abituale modo acegjj 'g'e'c'a'
centralizzato degli algoritmi classici, sia per degli automi dispersi nello stesso acegg'e'c'a'
labirinto che si vuole risolvere» [Rosenstiehl I97I, pp. g-6]. acce'c'a'
Il problema è quindi il seguente. È possibile «localizzare» — cioè effettuare
acc'a'
in modo acentrato — un algoritmo che costruisca per tutto il grafo G= (X,@l)
un cammino percorrente ogni spigolo esattamente una volta in ciascun senso l aa'
Un algoritmo semplice, apparentemente possibile e storicamente conosciuto,
è l'algoritmo detto destra /sinistra: andare successivamente il piu a destra e
poi il piu a sinistra possibile. Ciò equivale — il grafo associato ad un la
birinto essendo necessariamente planare — a prendere un cammino «che attra
versa» ogni spigolo e procedere lungo le facce del grafo (fig. Io). Ma questo
algoritmo non è generalizzabile. Esistono dei controesempi molto semplici di
grafi planari connessi nei quali esso si rivela inoperante (cfr. fig. II). D'altro
canto l'analisi dei cammini ciclici ottenuti con l'applicazione dell'algoritmo de a)
stra/sinistra è di capitale importanza per la comprensione della struttura al
gebrica di un grafo planare. Ma esiste un algoritmo applicabile a qualun
que grafo connesso, ed è dovuto a Trémaux (cfr, fig, Iz). Sia G = (X, %) un
grafo connesso di valenza d, grafo interpretabile come infrastruttura di una
rete di automi attraverso una involuzione di connessione f: Xx (d) ~X x (d). acef'i g gj lnoo'pp'n'mm'l'kkj 'ihh fe'dd c'bb'a'
Per maggior comodità, indichiamo con l le zampe non morte di questa rete, e acef 'i j lnn'I j Vfe'c'a'
con A il loro insieme, A = (le X x (d) ~ f(l) /l). Le coppie (I, f(l)) di elementi
acef 'i j II j 'ife'c'a'
di A sono quindi associate agli spigoli di G. Si possono allora definire per
concatenazione delle parole sull'«alfabeto» A, parole che corrispondono a cam acef 'i jj 'ife'c'a'
mini di G: prima di tutto le parole «nulle» A, con xeX; quindi le succes acef 'i 'ife'c'a'
sioni /,...ltd»t...1 dove il vertice della zampaf(lk) è quello della zampa l<+I acef 'fe'c'a'
per jc = I, ..., p — I (condizione di concatenazione). acce'c'a'
Risolvere il labirinto G è quindi trovare una parola che soddisfi la condi acc'a'
zione seguente: ( I ) Ia parola contiene esattamente un'occorrenza di ogni let aa'
/
I
/
I
I 1
b)
Figura t t. Figura rz.
Due esempi di grafi planari connessi per i quali l'algoritmo destra/sinistra è inope Due parole di Trémaux e le loro riduzioni (dove si sono indicate le zampe a partire
rante (grafi con numerose «diagonali »). dalla figura g e dove si è notato con l' la zampaf (I) per I e A).
Centrato/acentrato 9I2 9r3 Centrato/ac entrato
tera di A. L'algoritmo di Trémaux permette di fatto di costruire una parola Per tutto ciò è sufficiente introdurre, oltre allo stato morto cu, gli stati
soddisfacente, oltre alla condizione (r), alla seguente: (z) attraverso riduzioni seguenti :
successive, la parola è riducibile a una parola nulla (dove chiamiamo riduzione — uno stato I di quiete ;
l'eliminazione in una parola di una sottosuccessione del tipo lf(l)). — uno stato V di segnatura dell'albero d'ingresso (quando una zampa en
Tale algoritmo si definisce mediante le due regole seguenti: tra nello stato V, vi rimane fino alla fine del calcolo ) ;
T,) Se le A porta ad un vertice già utilizzato e sef(l) non è stato ancora — uno stato U che vuoi dire che una zampa è già stata utilizzata;
utilizzato, si esce in f(l). — due stati di transizione U e V i n dicanti che i segnali U e V s ono
T,) Negli altri casi si dà la priorità a quelle zampe I ed tdi che l e f(l) appena arrivatiad una zampa.
non siano ancora state utilizzate.
Siccome svilupperemo piu avanti un problema analogo, non espliciteremo
In generale esiste piu di una soluzione (cfr. fig. iz ). qui la trasformazione delle regole T, e T, dell'algoritmo di Trémaux in regole
Per localizzare l'algoritmo di Trémaux, è necessario definire l'insieme S di transizione per l'insieme degli stati interni S= (cu,I, Z~, V, U, V). Ci limi
degli stati interni di una zampa e le regole di transizione, di modo che, alla fine teremo a sottolineare che se il lettore ci ha seguiti fin qui, egli ha già operato
del calcolo, la rete «segni » il risultato, che è una parola di Trémaux. Per que — per costruire le figure iza e izb — come una rete di automi miopi. Ci si potrà
sto è sufficiente numerare ciclicamente le zampe di ciascun vertice; precisare dunque convincere che il problema della soluzione di un labirinto è risolvibile
la regola Ta dando la priorità alla prima zampa disponibile (prima rispetto per ogni grafo G da automi finiti indipendenti da G e in un tempo di cal
all'ordine ciclico ) ; segnare il cosiddetto albero d'ingresso della parola I,...ls colo O = zm che dipende linearmentedal numero degli spigoli m di G.
(dovem è il numero di spigoli di G ), vale a dire l'insieme delle lettere l„ l'estre
mo delle quali (che è l'origine di f(lt,)) non è ancora stato incontrato nella Nota. De t to ciò, non bisogna credere che tutti i problemi di grafi siano
sottoparola l i...l>. È ovvio che per la parola della figura rza la rete determina comunque risolubili in modo acentrato. In particolare non esistono automi fi
l'albero della figura I3. niti che permettano di decidere circa la connessionedi un grafo. Questo risul
tato va messo in parallelo con uno dei risultati essenziali di Minsky e Papert,
per sapere che il predicato di connessione non è di ordine finito (nel senso
della teoria dei perceptrons).
Trattererno adesso in modo piu dettagliato un problema assolutamente
I 2
fondamentale(in particolare per le applicazioni in biologia) : quello della sin
cronizzazione di una rete di automi. Il problema è il seguente: trovare un al
goritmo locale capace di far si che una rete, i cui automi siano tutti al tempo
t=o in stato di quiete, eccetto uno che inizia il calcolo, si trovi in un tem
po finito O in uno stato sincrono globale. Cioè al tempo t =O tutti gli automi si
3 2 mettano insieme e per la prima volta in un determinato stato.
Il contrasto tra soluzione centrata e soluzione acentrata è qui particolar
I
I
mente evidente. La soluzione centrata consiste in effetti nel connettere ogni au
3 2 toma ad un automa esterno che svolge il ruolo di istanza centrale di decisione
e nell'inviare la medesima istruzione a tutti gli automi nello stesso istante. Si
può paragonare ad un generale che con l'istruzione «Fuoco» dia inizio a tiri
I
di artiglieria. Di qui del resto il nome Firinl, Squad Problem(FsP) dato a que
3 sto problema della sincronizzazione, La soluzione acentrata consiste al contra
rio nell'effettuare questa sincronizzazione per gradi ed in modo coerente, ogni
automa operando in maniera «miope» e non avendo quindi alcuna conoscenza
della propria posizione reale nella rete.
La soluzione acentrata del Fsp è stata scoperta da Moore [i96g] e Moore e
Figura I3. Langdon [i968], e sviluppata da Balzer [i966; r967], Rosenstiehl [x966], Ro
Albero d'ingresso della parola di Trémaux della figura Iaa. senstiehl e altri [z97z], Waksmann [ i966], Herman e Rozenberg [i975]. L'idea
~
WI 8 ~ WI 9'5 Centrato/a centrato
~ K ~
Ws Ws
è semplice: se due segnali aventi la stessa velocità vengono emessi nello stesso
tempo ai due estremi di un segmento, essi s'incontrano a metà linea. Succede
t = o : lo stesso se un segnale di velocità IÈ partito da un estremo e «rimbalzato» in
Un automa (n. 8) diviene un K-automa quello opposto è seguito da un segnale di velocità grÈ. Un segnale propagan
ed emette W, e Ws nelle due direzioni. tesi alla velocità v lungo una catena orientata è in questo caso uno stato S' con
la seguente proprietà: un automa assume lo stato D' dopo che il suo pre
decessore sia rimasto tl unità di tempo in tale stato S', che abbandona in questo
istante.Quella che segue è una soluzione del Fsp per una catena circolaredi
automi.
Ogni automa ha la possibilità di emettere nei due sensi due segnali
e 8's di velocità rispettivamente 1 e g. Un automa che abbia emesso segnali
si chiamerà K-automa (oppure, il che è lo stesso, assumerà uno stato K per
È= 4: manente). Le regole di transizione sono le seguenti:
L'automa n. 4diventa un K-automa
(ostacolo passivo) e rinvia WI.
F,) Due segnah che sl mcontrano trasformano 11 loro «punto» d Incontro
Ws è in I e y da una unità di tempo. — costituito di uno o due automi secondo la parità della catena — in un
K-automa ;
F„) se i segnali sono identici, questo E-automa li rinvia (ostacolo pas
sivo),
Fl») se i segnali sono differenti, questo K-automa rinvia B', e IV» nei
due sensi (ostacolo attivo), poi diviene un ostacolo passivo.
Fz) Il Firing ha luogo per un K-automa quando i due vicini sono dei IC
automi.
w,l) t = 6 :
Gli automi n. 2 e n. 6 divengono dei Gli schemi della figura xg illustrano appunto il caso di una catena circolare di
(i w,
K-automi (ostacoli attivi ) ed emettono 8 automi.
w,È'
J WI e Ws nelle due direzioni. Questa soluzione del FSP per una catena circolare ci mette in grado di tro
vare soluzioniper un grafo qualunque. Sia G = (X,%.) il grafo (connesso) in
questione. Incominciamo a considerare un albero V di G, di origine ac% e
tale che per ogni vertice b di G, b/a, il cammino (unico) di V che unisce a
con b sia un cammino di lunghezza minimale tra tutti i cammini di G che
uniscono a con b. Considereremo ora un percorso ciclico su questo albero,
percorso che passa dunque due volte per ogni vertice di G e al quale appli
K
K K
--W,
Gli automi n. I, 3, 5 e p divengono dei
2 K-automi.
O--W, o
W, W„ t= I O:
Firing.
I 2 o
Figura I4. Figura 15.
Risoluzione in nove unità di tempo del Fsp per una catena circolare di otto automi. Numerazione modulo 3 dei vertici di un grafo connesso.
Centrato/acentrato 9I6
9I7 Centrato/ac entrato
cheremo il procedimento precedente. Se la scelta quindi di V da una parte Sia A = lred (1 „ = T e sia A~=(re A- ~ /,,=q — I ). Consideriamo le si
e del percorso ciclico dall'altra è una questione risolvibile da automi finiti, lo tuazioni seguenti :
stesso saràper PFsp grazie alla definizione che segue:
DEFINIzloNE. In una rete di grafo G si dice che l'automa13è sovrapposto al (I ) e'+' =q e' = I per ogni red e A v/ @
l'automa 0 se un esemplare di 13 ed un esemplare di Q occupano ogni vertice di G (2) ear = T
e se per effettuare il suo (t+ I )"' pa ssaggio13tiene conto non solo del suo stato e
(z') er T
di quello dei suoi vicini al tempo t, ma anche di quello di Q al tempo t+ I.
(3)
Risolviamo per primo il problema di segnare un albero U di cammini mi
(3')nimali. Dato ac X, incominciamo con l'attribuire un indice ad ogni vertice di
G mediante un numero che misura la distanza modulo o dal vertice a (fig. I5 ).
Un'intelligenza locale G che esegue questa operazione può essere definita in
questo modo: l'insieme degli stati interni delle zampe dell'automa G è F = (to, V
I, o, I, z ) dove I è lo stato di quiete.
Per xe X, sia dz l'insieme dei numeri delle zampe non morte di '6 2 e sia P
Q
T VT V V
la seguente situazione: (P) perround„,e' „, = I e l' „, = q, q = o, I, z, dove si
nota con l', lo s tato al tempot della zampaf(x, r). Regola di transizione: T T
(P) ~e'+I=q + I (mod g) per o gniredr. T
Lo stato iniziale è dato da e~ „= o per ogni r eda; e o„= I per ogni vertice x, T V T V
x/a e per ogni red . t = o t = I
Gli stati o, I, z sono permanenti ed è dunque il primo modo di attribuire un
indice che ha la priorità. Ciò fa si che tutte le zampe con la stessa origine
sono segnate allo stesso modo alla fine del calcolo, con un indice che può quindi T T
essere assimilato a quello del vertice comune (fig. I6).
Definiamo adesso un automa X che, sovrapposto a 8,determina un per V T T T V I V
I I
corso ciclico v lungo un albero V di cammini minimali. Noteremo e' „gli stati
T I
di 3C.
I I
L'insieme degli stati interni è F = (co,I, T, T, T, U), T significa che la zam
V v I I
pa appartiene a v, V significa che la zampa è una zampa d'ingresso;questi due r V T
stati sono permanenti. T è uno stato transitorio di chiamata a V, T è uno stato t = g
transitorio di attesa.
2
2
T I
T V
O O
T I
O O O
O
v
O
'l' V f '
2 2 O O
t = 2
Figura t7.
Figura r6.
Indici modulo g per l'algoritmo $.
Costruzione di un albero di cammini minimali con la sovrapposizione di automi,
K* S.
Centrato/acentrato 9IS 9 I9 Centrato /ac entrato
Regole di transizione:
trata. È indispensabile, proponendosi la modellizzazione di tali sistemi empirici,
selezionare per prima cosa il livello di organizzazione che si consideri perti
I) Nell'ipotesi (I ) nente. Un certo nuinero di argomenti depongono a favore del livello cellulare.
per rcA„ /» „. l'~T
«Le seguenti ragioni possono essere usate per sostenere la scelta delle cellule
e,„-: I~ V dove r = min A quali unità di base: I ) Le cellule sono l'unità metabolica autonoma di tutti gli
e „ :I ~ T per ogni red — A,.
organismi superiori. z ) Tutte le attività metaboliche e di sintesi nella cellula
sono mediate dalle molecole proteiche e di RNA che vengono prodotte in ac
FI) Nelle ipotesi (z) e (g) cordo con porzioni particolari di DNA (i geni). g) Solo le molecole di DNA,
fra tutti i costituenti cellulari, possono essere fedelmente riprodotte, cosicché
e»»'. T~ T. l'eredità dei meccanismi cellulari può avvenire praticamente solo attraverso la
FII) Nell'ipotesi (z) e non (g)
trasmissione da cellula madre a cellula figlia di particolari tipi di DNA. 4) Ogni
cellula di uno stesso organismo discende da una singola cellula ancestrale,
e , „: T~I . l'uovo fertilizzato, e ognuna di esse porta lo stesso complesso di DNA. 5) Parte
dei geni costituenti il complesso di DNA di una cellula possono in ogni mo
Iv) Nell'ipotesi (z'), non (g) e non (g') mento essere attivi (producendo RNA e proteine) o inattivi. 6 ) L'attivazione
e „„: T~ I .
(de-repressione) o l'inattivazione (repressione) dei geni è causata da molecole
che vengono prodotte o nelle cellule stesse o che entrano nella cellula da quelle
Lo stato iniziale è definito da vicine o dall'ambiente» [Lindenmayer I974].
Ma una caratteristica essenziale dei sistemi cellulari è di essere sistemi che
e~ „ = f' per o gnir ed„
e = I per ogn i x ga e p er ogni r@d».
si sviluppano. Entrano qui in gioco meccanismi fondamentali quali la diffe
»p r renziazione cellulare ed i processi di morfogenesi. Ciò fa si che l'infrastruttura
Le tavole della figura ip mostrano il processo di segnatura di un albero
relazionale del sistema, la sua «geometria», evolva nel corso del tempo. Per mo
di cammini minimali per il grafo della figura I5.
dellizzare tali sistemi a «geometria variabile», è necessario dunque generaliz
Quanto al percorso ciclico v = l,...l,„(dove n è i
g ' p'g1 numero de li s i oli di zare in maniera conseguente la nozione di rete di automi.
V, n = ~X, I ) si costruisce nel modo seguente: l, è una zampa di origine a
Tuttavia i sistemi formali prodotti attraverso una tale generalizzazione non
segnata T sef(I») = (x, r) allora li. è la prima zampa di x in d dopo f( I.,) saranno pertinenti come modelli di algoritmi di sviluppi programmati prima
e segnata T o V. Questo percorso v non può iniziare che al tempo t
= z. che venga stabilita la validità di una simulazione discreta. L'ipotesi della validità
Sia allora P l'automa del FsP circolare. Questa nostra esposizione mostra
di un'approssimazione digitale di un sistema cellulare solleva numerosi pro
che l'automa complessoP e X e'G (sovrapposizione iC di $ su X e '61 risolve il blemi. Certi argomenti depongono però a suo favore. «Gli stati di cellule trat
Fsp per un grafo connesso qualunque.
tate come automi sono interpretabili in termini di presenza o assenza di co
Il r ocesso si sviluppa in modo del tutto parallelo in quanto gli automi
stituenti chimici cellulari (relativamente a concentrazioni di soglia ), e/o in
complessi elaborano progressivamente e contestualmente la costruzione del
termini di combinazioni di geni attivi ed inattivi. Gli input cellulari sono rap
l'albero U, quella della catena circolare v e quella dei segnali 8'i e 8'i ungo presentati dai composti che entrano nella cellula durante un certo intervallo
di tempo, o dalle eccitazioni di membrana che essa riceve. Similmente i loro
questa catena. output sono composti che hanno lasciato la cellula, o eccitazioni da essa ori
ginate. La funzione di transizione è in parte una espressione degli effetti delle
Sistemi di Lindenmayer.
interrelazioni dei geni, nel senso della repressione o de-repressione di geni
attraverso i prodotti di altri geni, ed in parte una espressione di effetti di
Abbiamo appena tratteggiato, nella parte che precede, la problematica re
controllo tra le molecole RNA ed enzimatiche all'interno del citoplasma...
lativa alle reti di automi. Esse, per la loro capacità di localizzare algoritmi già
«In secondo luogo si assume che gli stati e gli input siano entità discrete,
esistenti, si riferiscono al livello logistico delle organizzazioni e la loro teoria è
e debbano esservene un numero finito. Esiste naturalmente un numero defi
una branca della teoria generale del calcolo.
nito (poche migliaia) di geni discreti ; ciascuno presente in poche copie per ogni
Ma queste reti di automi assumono anche un'importanza enorme per quel
cellula. Perciò, se fosse sufficiente considerare, nelle regolazioni relative allo
che riguarda la modellizzazione di sistemi complessi, in particolare dei sistemi
sviluppo, solo le combinazioni dei geni attivi che sono presenti ad un dato
biologici che è evidente a priori, si sviluppano e funzionano in maniera acenbio ogici, c e, e evi en e a pr
istante in una cellula, ogni gene attivo originando un composto in qualche
Centrato /acentrato 920 92I Centrato/ac entrato
maniera importante per la crescita e la morfogenesi, allora lo stato (cosi come automi, si determinano, per 2 ( i < n —t, delle regole di transizione del tipo
l'input e l'output ) di ogni cellula sarebbe naturalmente un'entità discreta... cF ' yrr;cs,+, ~'r,- che significano che, se l a cellula c, si trova all'istante t nello
«Vi è tuttavia un'ulteriore complicazione nel fatto che non è possibile stato o, e se i suoi vicini c,, e c„+, si trovano, nello stesso istante t, negli sta
guardare semplicemente allo sviluppo come ad un processo nel quale un certo ti rispettivamente cr;, e at+,, questa cellula c, si troverà all'istantet +t nel
numero di geni viene inserito o disinserito in diverse cellule in momenti di lo stato ~,. In piu si dànno delle regole per gli estremi della catena, del tipo
versi. Evidentemente i vari componenti del citoplasma possono variare con con gcs,cr,~~, e o„, o „g~r, d ove g è un simbolo che rappresenta l'ambiente. Ma
tinuità le loro concentrazioni e si conoscono molti effetti di controllo tra que se si vuole potersi rendere conto dello sviluppo di questo filamento, si devono
sti componenti, quali feedback e inibizione allosterica degli enzimi, inibizione dare regole di transizione del tipo vt r (7'Gt„y~w; dove in questo caso z.; non
o stimolazione delle velocità di sintesi degli enzimi a livello di a+A, di&usio rappresenta piu una lettera dell'alfabeto Z ma una parola di Z~, v; = ctg
ne di metaboliti, ecc. una simile regola significa che se la cellula c; si trova nell'istante t nello stato cz,
«Le possibilità che il citoplasma influenzi il corso dello sviluppo sono in e se i suoi vicini ct r e c,+, si trovano, nello stesso istante t, negli stati ri
cre i i mend'bilmente numerose e complesse. È anche evidente tuttavia che la maggior spettivamente o;, e o; +„ qu esta cellula c.; avrà originato, all'istante t+x, A
parte dei processi metabolici e sintetici sono regolati per mantenersi a ive o cellule c;y C'e di stati rispettivamente ~n . T'/,. È verso una simile ge
di stati stazionari e che g!i eventi relativi allo sviluppo, come la differenzia neralizzazione delle reti lineari che mira la nozione di L-sistema.
zione, hanno luogo quando avvengono repentini cambiamenti da uno stato Piu precisamente un (r., t)-sistema è costituito (definizione per ora tempo
stazionario ad un altro in numerosi iter biochimici. Sebbene continue trasfor ranea) da:
mazioni citoplasmatiche, importanti per lo sviluppo, non possano essere escluse,
non è cosa troppo azzardata assumere che nella maggioranza dei casi gli eventi
t ) un alfabeto Z (insieme finito e non vuoto degli stati interni );
relativi al citoplasma possano essere considerati eventi discreti.
2) un simbolo g< Z che indica gli estremi del filamento e che assume il ruo
«Un terzo parametro che viene considerato discreto nel nostro sistema è il
lo di ambiente;
tempo. Il calcolo dei nuovi stati cellulari, basato sugli stati e gli input prece
g) regole di transizione dette anche produzioni del tipo
denti, avviene rispetto a certi intervalli. Poiché ogni intervallo può essere G~C70r ~ T
scelto piccolo a piacere, quest'assunto non sembra rappresentare una grave li gCJGr~ w
mitazione. Nondimeno, costituisce un problema il fatto che piu piccolo è l'in
tervallo di tempo, maggiore è il numero di stati necessari per cicli diversi di
G'~(Yg ~ V
misurazione. Ovviamente, bisogna trovare un compromesso tra descrizioni dove w è una parola di Z~, cosache implica d'altra parte che z può
molto dettagliate e descrizioni decisamente grossolane. Il riconoscere che la essere la parola vuota che si interpreta come morte della cellula di
maggior parte dei processi cellulari sono altamente stabili, con occasionali spo stato cz nel contesto (cr„a;.) o (g, o.„) o ancora (a„ g) . Supponiamo
stamenti in altre aree di stabilità, rende possibile una descrizione dei processi anche che l'insieme delle produzioni sia completo,cioè che per ogni
di sviluppo che sia realistica, benché senza intervalli di tempo eccessivamente terna (o,, oy Gr)~ (g~(7y or)y (Ggy (Ty g) esista una produzione che am
piccoli» [Lindenmayer t97g]. mette questa terna come primo membro.
Una volta ammessa, almeno a titolo d'ipotesi, la validità delle descrizioni
discrete, ci si trova dunque di fronte al problema seguente: definire delle reti Essendo dato un (r, t)-sistema G = (Z, P, g) dove P è l'insieme delle
di automi dove le regole di transizione includano trasformazioni della geometria produzioni, si può derivare da ogni parola x= a ,...a di Z~ un'altra parola
sottostante. I sistemi di Lindenmayer, detti anche L-sistemi, sono i piu sempli P applicandocontemporaneamente ad a,...a le produzioni adeguate. Se dun
ci i ques o ipo.d' to tipo. Sono delle reti lineari che hanno dunque la funzione di mo que esistono in P le produzioni gara, ~„ a , aaas w„ ..., ayg Qa„,a„ v „ , , e
dellizzare lo sviluppo di strutture filamentose. L'ipotesi di linearità semp i califica a„,a~g~r», [l è la parola ~,...~„ottenuta per concatenazione dei w;. Si dice
considerevolmente il problema, nella misura in cui diviene possibile identificare
allora che [l deriva direttamente da x in G. Generalizzando, si dirà che una parola
la geometria della rete con un'operazione algebrica semplice, la concatenazione. y di Z~ deriva da cc in G (cosa questa che si noterà u,~y ) se esiste una
G
Se in effetti si considera un filamento di n cellule c„c„. . . , c„, la cellula c, es successione P~, [I„..., Pt. di origine )~ = x e di estremo )t. — y tale che, per
sendo supposta nello stato a,eZ (dove Z è l'insieme finito degli stati interni i = r, ..., k, ); deriva direttamente da P;, in G. La derivazione è dunque la
di ogni cellula), lo stato del filamento sarà descritto dalla sequenza o,o,...o;,. chiusura transitiva della derivazione diretta. È evidente che se si considera
Questa sequenza è una parola sull'alfabeto Z, cioè un elemento del monoide una parola coca~, è possibile per derivazione generare un sottoinsieme L (G)
libero Z~ generato da Z. di Z~, quello delle parole y derivanti da u in G. Da qui la definizione (defi
Quando si considera una tale struttura filamentosa come una rete lineare di nitiva) :
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  • 1. E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ] COMBINATORIA Renato Betti — COMBINATORIA p ag .4 Jean Petitot — CENTRATO/ACENTRATO pag .9 Pierre Rosenstiehl — COMBINATORIA p ag .4 0 GRAFO p ag . 7 3 LABIRINTO p ag . 9 0 RETE pag . l 0 5
  • 2. Combinatoria 46 47 Combinatoria 4 V tù tù V O OÀO O 4 ct tù Q OO I +V al -O Ct alal Q N Ctl Cl NM al ctl O v À v ctl cd O À O al O À N al V Otù E al o 0 4 ctl 00 À V ctlIl O N 00 .E Q 'À tù ' ccl + ba O N ctl cù N al cà P Q ct + ùb O tù O ca l è ca ~ '4 ac O O E + O V tù À ca + Cl V Cl À À OI ca O cù O O À Ob0 '+ À. OO à0 al • O O O 00 al ctltù Cl Àal cl ccl al al V V V V V O OOV V Q O O at Cl cù Cù Cl ál tù O V V V O , Clb bb à0 o o E E centrato /acentrato 5 3 4 ' 2 combinatoria 4 5 5 7 4 3 4 4 S 4 grafo 8 4 ' 2 labirinto 2 3 5 ' 3 3 3 rete I 3 2 3 7 5 3 ' 3 3 I 3 2 4 3 4 cdtù d at al t O Q Q Il+at O O Q Q VQ O ctltù À al ct 4À, O al vv I tv O o O E O O al QN ClD ca Q N À O 'Q O Zl Il À al < À t À, O al Q al À O O QV à0 a! 00 ca QVv Q E E J3 aj O Oà0 Q ca Ov ccl cù tù O Ial O O Ot Q cá E Q caa! tùV tù O O Ct al 'E Q at E E E E ct O V À À Q Q O À t À 4 4 at at a/ at Ca Qat at at V V V centrato/acentrato 3S 4 33 3 'P 3 combinatoria 63 5 3 3 5 3 ' 4 3 3 grafo I 3 2 4 2 • • • • 3 • 3 labirinto 2 ' ' 2 2 4 2 3 rete 3 2 2 2 3 2 3 ' 3 6 • 2 4 3 4 3 4 3 3 5 I Q +al al Cl Val combinatoria O O ctl +al + À O W v al E tù +tù O V te labirin to rete 4 4 I acentrato grafo 6 66 6 centrato/acentrato 3 2 4 labirinto 3 4 2 combinatoria 4 5 2 3 grafo
  • 3. ambiguita egoria h com pem tenzs/esecuzione CC Combinatoria fonetica glnc avanguardia Combgnatorga grammatica ra R classico concetto analogia e metafora lessico o critica esistenza argomentazione lingua / i „ . signi6cato l filologia l bello/brutto essere interpretazione li ngua/peroia I, simbolo l letteratura creatività fenomeno linguaggio maniera espressione forma metrica astratto /concreto poetica fantastico idea semantica i retoricadialettica l' gUSto proposizionee giudizio sens%ignificato alfabeta lidentità/differenza ascolto imitazione traduzione mediazione gesto immaginazione anthropos universali/particolari opp osizione/contraddizione lettura progetto cultura/culture etnocentrismi quualità/quantità atti linguistici ; ', luogo comulic 1 ri roduzione/riproducibilità totalità sensibilità natura/cultura dicibile/indicibile oznlc/scritta ' I discorso uno/molti comunicazione zialità enunciazione parola I finzione spa arti'' decisione ritmo — dsstnbuzione statistica presupposizione e allusione errore I generi artigianato informazionedato referente smittura / narrazione/narrativita artista acculturazione etica voce stile attribuzione ne statistica / civiltà filosofia/filosoáe tema/motivo oggettobilità antico/moderno futuro ragione lesto Pl'Oduzione artistica esentazione statistica catastrofi calendario se vaggiol 'o/barbar%ivilizzato razionale/irrazionale l,.teoria/pratica ciclo decadenza soggetto/oggetto armonia colore evento escatologia escrementi uguaglianza età mitiche f' . melodia disegno/progetto fertilità caos/cosmo valori P eriodizzazione / / rnmlca/metrica abbigliamento visione nascita educazione infinito genesi curve esùperlici vero/falso tempo/tcmpoaal ità // / scala canto sensi generazioni macrocosmo/m'icrocosmo volontà passato/presente geometria.o sopologin / ,/ suo n%umore infanzia coltivazionecolpo sessualità mondo prro resso/reazione ltura materialeinvariante alchimia storia I tonale/atonale danza vecchiaia morte natura astrologia atlante maschèra amore in ' lcindustria rura c osservazione' vita/morte cabala collezione desiderio materialimoda deduzione/prova reale elementi ocumen oto/monumento Sros' credenze ornamento prodotti equivalenza unità esoterico/essoterico isteria clinica / frontiera dialetto scena normalizzazione differemialc angoscia(colpa cura no formalizzazione DIClnorla pulsione enigma funzioni castrazione e comp lesso esclusione/integrazione logica rovi na/restaum fiàbs soma/psiche fuoco in6nitesimale censura farmaco/droga possibilità/necessità analisi/sintesi cannibalismo sonn%ogno homonaaiolic identificazione e transfert follia/delirio loaala/globolo referenza/verità anticipazione funzione t a ttiCS/St f StCgl• /f/", popolare dfi inconscio mano/manufatto sistemi di riferimento medicina/medicalizzazione ricorsività ipotesi misura I divino tecnica I l,iittfroverbi stabilità/instabilità matematiche modello nevrosi/psicosi normale/anormale alienazione Ci'OI utensile variazione metodo SIIUttUfs piacere salute/malattia centrata/acentrato coscienza/autocoscienza I d«magoipa mmazione teoria/modello Bit sintomo/diagnosi immaginazione sociale I discriminazione magia combinatoria demoni alimentazione pace / repressione .Ie. messia divinazione agonismo animale applicszionl grafo servo/signore / terrore chierico/laico millennio castacerimoniale cucina assioma/postulato labirinto caso/probabibt ''à /uomo tolleranza/intolleranza mito/rito donna chiesa pcrsofia festa domesticamento continuo/discreto' rete causa/effetto utopia tortura mythos/fogos diavolo feticcio endogamia/esogamia I puro/impuro fame dipendenza/indipendenza abaco certezza/dubbio violenza origini I eresia religione famiglia g loCO vcgetalc divisibilità algoritmo incestocoerenza I libertino sogno/visione lutto dualità approssimaziona convenzione t gorizzazione Icat cs c g libro stregoneria regalità maschile/femminile insieme calcolo determinat%ndeterminato / matrimo ' I conoscenza I nto peccato l'ito la razionale/algebrico/rrasamknlc numero empiria/esperienza I Icoppie filosoliche sacro/profano parente caccia/raccolta Zero esperimento I . disciplina/discipline I borghesi/borghesia totem santità dono burocmzia economiag enciclopedia uomo/donna eccedente formazioneeconom'ico-socia e'1 trasformazioni natu ' cturali/ categarie à/ l' i ' . Innoinnovazione/scoperta • I classi pastorizia metafisica contadini lavoro primitivo controllo/retroazione naturale/arti6ciale invenzione consenso/dissenso ideologia modo di produzione reciprocità/ridistribuzionc energia operatività egemonia/dittatura IIIRSSC proprietà anatogj~ pfcscfltaf tane equilibrio/squilibrio paradigma / intellettualiricerca proletariato riproduzione interazione previsione e posssibilità libertà rivoluzione transizione abbondanza/scarsità intetligenis arti~e State II ordine/disordine riduzione maggioranza/minoranza bisogno macchino organizzazione ripetizione partiti consumo programma semplice/complesso scienza r politica amministrazione accumulazione imposta simulaafone sistema a prendimento lusso autoregolazione/equ' ' au or ' uilibrazione comunità capitale SlfUISCflto soglia crisiVeri ca i' confiitto oro c argento vincolo * comportàmcnto ccfvcffo . // / consuetudine costituzione èfite distribuzione pesi e misure e Ia democrazia/dittatura fabbrica roduzione/distribuzione controllo social innato/acquisito diritto gergo norma gestione ncchezza astronomia giUatlZIS emozione/motivazione gfUPPC istituzioni pano imperialismo scambio cosmologie marginalità atomo e molecola impresa gravitanone percez/one responsabilità polcrc opinione SPfCCO consnservazione/inva 'rianza l potere/autorità mercato luce quoziente iintellettua e povertà entropia pubblico/privato merce materia propaganda fisica società civile ruolo/status moneta cellulaspazia-tempo atmosfera forza/campo abitazione sfafo socializzazione pianificazione litosfera adattamento differenziamento moto evoluzioneoceani immunit'à acqua • ocictà profitto particella ambiente rendita pianeti mutazione/selezione individualità biologica spazio sociale plasma città salario sole polimorfismo integrazione Propagazione clima utilità universo specie invecchiamento quanti organismo ecumene valore/plusvalore relatività msediamento SgllColtUfa regolazione reversibilità/irreversibilità migrazione città/campagna catalisi avi uppo e me morfogenesi stato fisico paesaggio colonie macromolecole popolazione co Uncrzlo metabolismo regione industria omeostasi eredità risorse spazio economico organico/inorganico gene suolo sviluppo/sottosviluppo asinosl vita genotipo/fenotipo terra razza territorio sangue villaggio
  • 4. Combinatoria Combinatoria Ma il labirinto mitologico per eccellenza, quello di Cnosso, il piu «impal Centrato/acentrato, Combinatoria, Grafo, pabile e immaginario», è solo costituito da mura e percorsi. In realtà è senza in Labirinto, Rete croci. È il luogo in cui si materializza il mito dell'iniziazione, della discesa agli inferi, della morte e della risurrezione. È una misura della crescita dell'uomo, della sua abilità e della sua maturità. Quanto di piu lontano esiste dalla casualità di strade tutte uguali e tutte ugualmente percorribili. r. Dal la mitologia dei labirinti all'analisi combinatoria. Il labirinto che da Creta si è trasmesso a tutto il mondo, ed è rappresentato in vari supporti di varie dimensioni, è un percorso lungo e tortuoso ma che non Dal labirinto alla combinatoria i percorsi sono molteplici. Uno di questi è ammette alternative. Dubbi si, perché richiede coraggio. È una figura complessa un collegamento diretto, che per gli effetti che produce sarebbe meglio chiama ma unicursale: chi vi entra può solo seguire l'unico corridoio, neppure volgersi re un corto circuito: il +labirinto+ come intrico di vie, metafora di situazioni e tornare indietro, se non nel centro. Come spazio chiuso, delimitato verso l'e difficili e percorsi inestricabili, si «risolve» mediante l'analisi di tutte le possibi sterno, ric 'ede una certa maturità in chi vi entra ; come percorso tortuoso in lità, l'enumerazione delle possibili uscite, il loro ordine, la conta, l'esaustione. ganna ch lo ercorr mostrandogli ad ogni istante a portata di mano il centro, e È un procedimento che richiede tempo, ma è di sicuro effetto e riduce ogni pro ad ogni i tant allo t anandolo; come forma complessarichiede un certo grado blema labirintico a un problema combinatorio. di adattament ai oi corridoi. Non c'è alcuna scelta, l'esito è scontato, la mito In questo caso, piu che di una soluzione, si tratta di una illusione combinato logia dei labirinti suggerisce che il «libero arbitrio» non fa parte di questo mon ria, che periodicamente risorge insieme al momentaneo affermarsi del caso in do, eppure permette di differenziare una persona dall'altra per mezzo della mo tutte le situazioni di scelta, vera o apparente che sia. Questa illusione segna il dalità con cui viene percorso il labirinto. Il coraggio che dimostra, la resistenza passaggio da un mondo orientato in un'unica direzione, imperniato intorno a alla fatica fisica (giacché il percorso è lungo), alla fatica psichica (giacché il per un centro invariabile, verso un mondo diffuso in una pluralità d'interessi e di corso inganna), la sicurezza con cui percorre il corridoio sono i caratteri che per collegamenti, e almeno da un certo tempo in poi ha esercitato un influsso sul mettono la distinzione. l'immaginazione umana. Il labirinto è un luogo chiuso, isolato dal resto del mondo, in cui chi vi en Il +grafo+ totale, in cui sono esibiti tutti i possibili collegamenti fra i nodi, tra affronta da solo una continua prova e quando inverte la marcia, nel centro, è è il nuovo modello. Come nei sistemi centrati, anche qui, ma per motivi diver passato a una forma superiore di esistenza. si, non esiste la scelta. Tutte le strade sono uguali e dunque l'unico compor Anche in questi termini la risoluzione combinatoria del labirinto perde com tamento coerente è l'immobilismo, l'unica strategia di uscita dal labirinto è il pletamente significato, poiché c'è un'unica soluzione e le modalità del percorso tentativo, o forse non esiste l'uscita. Il labirinto si dissolve nella completa assen non si possono valutare in termini combinatori : la significazione originaria e mi za di forme, ma il deserto è il massimo dei labirinti, come osserva Borges. tica del labirinto nori si lascia interpretare da questi metodi. In questo modo il corto circuito fra strutture labirintiche e strutture combi Il significato che si è andato accumulando e che è confluito nell'idea moderna natorie altera l'idea del labirinto e limita le prospettive della combinatoria. di+labirinto+ come intrico di vie e pluralità di scelte riduce il senso della+com È bene ricordare che le prime rappresentazioni grafiche del labirinto come binatoria+ alla casualità, all'illusione che non occorra scegliere e decidere, pren luogo in cui ad ogni incrocio si aprono diverse possibilità è del xvi secolo. È dere posizione e rischiare per uscire da una situazione intricata. In un caso si probabile che il pluralismo nelle scelte che in quel tempo prese a rappresentarsi tratta del mondo della necessità, di azioni rigorosamente determinate, nell'altro in forma di labirinto faccia parte della tendenza rinascimentale verso l'acentri del mondo dell'attesa inevitabile del caso favorevole. Ma fra caso e necessità si smo intesa come sfida aperta dell'uomo nei confronti della natura. E non a caso svolge una tensione che è all,'origine della nascita e dell'evoluzione di ogni si l'illusione combinatoria riceve la sua piu felice rappresentazione quando le in stema vivente, come ha illustrato ampiamente Monod. Allo stesso modo si è ob venzioni e le scoperte rinascimentali, inferto il loro colpo alla vecchia metafisica, bligati a riconoscere che la ricerca sistematica di un centro, il perseguire un pro permettono di approdare alla vittoria della scienza sperimentale e della ragione getto che fornisca un'interpretazione «vera» e una conoscenza «assoluta» dei sul principio di autorità : all'Accademia di Lagado, nel racconto di Swift, la per fenomeni non viola il principio di oggettività della scienza moderna, se è una ri sona piu ignorante, grazie solo a metodi combinatori, poteva scrivere libri di cerca intesa in senso locale. qualsiasi materia, senza alcuna fatica che non fosse puramente fisica. C'è lo stesso rapporto qui che lega la conservazione dell'ordine al secondo Né la+combinatoria+,intesa come complesso di metodi che sono concreta principio della termodinamica. Incompatibili in un sistema macroscopico chiu mente applicati in numerose ricerche, né la parte formale con la quale spesso so ma compatibili, si verifica in situazioni elementari, all'interno di una porzio entra in relazione, rappresentata dalla teoria dei grafi, erano a questo punto del ne del sistema globale. le discipline costituite. Se labirintoe combinatoria sono ridottia necessità e caso,sipresentano co
  • 5. Sistematica locale I I 2 I I3 Combinatoria me i poli di una contraddizione che non occorre certo cortocircuitare né sepa zardo, avevano tentato una formalizzazione teorica mediante le combinazioni rare ; vincolano la ricerca del centro a un problema locale e la risoluzione del la possibili. Mentre i loro lavori ponevano le basi della teoria delle probabilità, allo birinto alla consistenza dei percorsi parziali. La stessa combinatoria ne uscirebbe stesso tempo mettevano in risalto i principi definitori dell'analisi combinatoria snaturata e vedrebbe i propri metodi ridotti a quello dell'elencazione. e stabilivano quello che, da allora, è considerato il collegamento consueto fra le Abbandonata la significazione originaria del labirinto, un percorso piu signi due materie. ficativo si svolge in parallelo col processo della razionalità scientifica, quando il Nel r666, la Dissertatio dearte combinatoria di Leibniz inaugurò uno svilup coraggio e la maturità vengono sostituiti dalla riffessione e dal metodo. Labi po sistematico dei metodi combinatori e introdusse il termine stesso. È consueto rinto assume significato non banale a uno stadio inconscio, irrazionale. Riman ritenere che il lavoro di Leibniz sulla materia e quello di Jakob Bernoulli sui da a immagini sfocate e impressioni, richiede il trucco e l'astuzia. Incarna l'in fondamenti del calcolo delle probabilità (Ars conjectandi, pubblicato postumo trico dei problemi personali e misura la conoscenza di se stessi, la propria chia nel ipr3 ) abbiano segnato il definitivo affermarsi come disciplina autonoma del rezza interiore. Il labirinto è personale, è una struttura individuale; ciascuno l'analisi combinatoria. Al suo sviluppo successivo contribui in maniera sostan risolve il proprio, o almeno l'affronta. All'atto opposto la combinatoria è una ziale Eulero, al quale si deve anche la «riscoperta» moderna della teoria dei gra disciplina scientifica e, come tale, un prodotto sociale, razionale, esplicito nelle fi. Da allora il suo sviluppo fu costante, anche se non regolare, oscillante fra proprie leggi, con un definito campo di applicazione. La combinatoria ha i suoi «ars conjectandi» e «ars combinatoria», in applicazione spesso alla teoria dei modelli e le sue teorie : formalizza in +reti+ le situazioni che studia, applica i ri grafi e in dipendenza da questa suscettibile di arresti e successivi progressi: in sultati della teoria dei grafi e di altre teorie appositamente sviluppate; calcola problemi pratici, come nelle reti elettriche e nella loro teoria a partire dalla se strutture e possibilità, le organizza in sistemi. conda metà dell'Ott ocento; in problemi teorici, come la ricerca di cicli, la ca Naturalmente non si tratta di un «prodotto finito». Come ogni disciplina ratterizzazione dei grafi planari o lo studio di altre proprietà dei grafi che am scientifica è sempre in evoluzione e in verifica, ed a differenza di molte di que mettevano una diretta applicazione a situazioni concrete; in problemi curiosi, ste non ha ancora fondamenta solide. In mancanza di assiomi e di fondamenti come quello di Eulero dei trentasei ufficiali da disporre in parata secondo certe teorici si basa su principi operativi, riceve i propri impu'si direttamenl te dalla regole; o in problemi ostinati, come quello famoso dei quattro colori, resistente pratica e dall'osservazione. Proprio per questo, anziché affermare verità assolu a tutte le dimostrazioni (per lungo tempo), ma trasparenti all'intuizione, almeno te, tende a segnare il passaggio da osservazioni sperimentali all'organizzazione dopo la loro formulazione. razionale. Assume come metodi anche il tentativo, la prova, e come principio Si tornerà su alcuni di questi problemi in un altro contesto. Quello che la proiezione di dati locali. s'intende qui sottolineare è la ripresa d'interesse per la combinatoria negli ulti Ben lungi dalla pretesa che in qualche suo passaggio sia contenuta anche mi anni, la quale è strettamente legata allo sviluppo della cibernetica e di tutta l'interpretazione, la combinatoria si manifesta ogni volta che occorre scegliere la matematica delle strutture discrete. L'alta velocità di esecuzione e la preci e organizzare secondo certe regole gli elementi di un insieme, solitamente finito. sione del calcoloelettronico permettono di esaminare con successo numerosi A un primo livello gli elementi dell'insieme non sono suscettibili di ulteriori casi in breve tempo; e viceversa, si rivela che i maggiori problemi del calcolo specificazioni, non interessa la loro natura, ma il loro modo di connettersi e le automatico (dalla disposizione dei componenti su una piastra alla ricerca di al configurazioni cui dànno luogo. Con questa estrema generalità, la combinatoria goritmi ottimali ) utilizzano ampiamente i metodi dell'analisi e della topologia è presente con le sue nozioni fondamentali e i suoi metodi già nel linguaggio cor combinatoria. rente e nelle applicazioni quotidiane. Contribuisce alla comprensione dei fe L'illusione combinat ia riprende forza con l'aiuto del mito delle macchine nomeni (ad esempio con rilevamenti statistici) e allo stesso tempo incide sulla «pensanti», che disting ono fra le possibili configurazioni quelle favorevoli Ma realizzazione pratica (si pensi alla progettazione di reti di comunicazioneoalla bisogna anche tener co to fat o che un problema classico come quello dei formazione e gestione di archivi di dati ). quattro colori è stato risolto p rio con l'aiuto di un calcolatore elettronico. Le origini dell'analisi combinatoria si rintracciano nell'antico Oriente, dove L'interpretazione di questo fa o è difficile: dal rilpp si ha la sicurezza che ogni sembra che fosse già nota la formula che esprime il numero di combinazioni di mappa è colorabile con quattro colori; alle numerose condizioni restrittive di oggetti in funzione del coefficiente binomiale ed anche lo sviluppo del binomio tipo speciale a cui dovrebbe soddisfare una mappa non colorabile con quattro (oggi detto di Newton) con esponente intero. A scopo di magia venivano studiati colori si è associato un computo combinatorio dei casi rimanenti che ha richie i «quadrati magici» del terzo ordine, cioè cuci quadrati costituiti dai primi nu sto numerose ore di elaborazione. Ma non è il risultato in sé che importa, né i meri naturali e tali che la somma secondo le righe, secondo le colonne oppure se cartografi, né i matematici che esigono una spiegazione dalle loro dimostrazioni. condo lediagonalifornisce sempre la stessa costante. È il metodo che solleva interrogativi di tipo nuovo. La nascita cosciente dell'analisi combinatoria come settore della matematica moderna risale ai lavori di Pascal e di Fermat che, occupandosi di giochi d'az
  • 6. Sistematica locale II4 I I5 Combinatoria è pari. Nel caso di un labirinto (vistocome un grafo connesso) si pensi di rad La soluzione del labirinto. doppiare le strade, affiancando ad ogni strada un'altra fra gli stessi incroci. Al lora la condizione precedente è soddisfatta e il percorso euleriano che si trova Quella del +labirinto+ non è soltanto un'utile metafora, ma anche un test fornisce la soluzione del problema del labirinto. effettivo che appartiene alla teoria dei grafi. La teoria dei grafi è stata «scoperta» Ma questa dimostrazione non è costruttiva; garantisce l'esistenza di una so molte volte, e ciascuna in maniera indipendente dalle altre. Ciò testimonia della luzione ma non dice niente sul come trovarla. In quanto tale rappresenta poco naturalezza con cui molti problemi pratici sono immediatamente tradotti in dia piu che una speranza per un viaggiatore disperso nel labirinto. In simili circo grammi di nodi e di archi che li congiungono. stanze si desidera avere a disposizione un algoritmo, qualcosa che permetta di Una prima volta fu considerata da Eulero nel xvIII secolo, e in seguito, dopo pianificare in un numero finito di tentativi il proprio successo, o comunque for che fu risolto il famoso problema dei ponti di Konigsberg (I756), presto dimen nisca una risposta. ticata per rinascere un secolo piu tardi sotto la spinta dei lavori di Kirchhoff La situazione non è teoricamente diversa (ma lo è di molto nella pratica) se sulle reti elettriche e di Cayley sull'enumerazione degli isomeri organici. il viaggiatore dispone di una mappa del labirinto in cui si trova. In questo caso Kirchhoff (I847), allo scopo di scrivere un sistema completo di equazioni la soluzione altro non è che una pianificazione del proprio percorso, prima che per la corrente e la tensione in una rete elettrica, la rappresentò in un grafo e il viaggio abbia effettivamente inizio. L'algoritmo fornirà allora una serie di co pensò di trovare in questo grafo gli alberi «scheletrali», per mezzo dei quali era mandi, risolvendo a priori ogni alternativa. L'applicazione dell'algoritmo viene possibile distinguere i circuiti linearmente indipendenti. Cayley, partendo dal «simulata» sulla mappa, ma in ogni caso, per evitare di cadere in cicli, occorre compito di enumerare gli isomeri dei composti organici, giunse rapidamente che il viaggiatore intervenga sul labirinto a modificare incroci e corridoi che al (I874) al problema di enumerare e descrivere gli alberi con assegnate proprietà. trimenti si presentano tutti uguali. Per renderli riconoscibili a una successiva L'uso delgrafo aveva in ogni caso una provenienza dallapratica, Ciò vale ispezione ricorrerà a segnali che testimonino il suo precedente passaggio in una sia per i casi citati sia per la risoluzione di giochi e rompicapi, come nel caso data direzione. Ciò significa che deve disporre della memoria di precedenti espe di Hamilton, il quale brevettò un gioco (I859) che prevedeva la costruzione di rienze. È la memoria del proprio passaggio da un dato punto, reale o soltanto cammini (da allora detti hamiltoniani ) su un grafo. simulato sulla mappa, che riconduce il labirinto a una struttura finita, laddove a Nel xx secolo i problemi relativi ai grafi cominciarono a sorgere non solo in un viaggiatore che non riesce ad uscire da un ciclo sembra costituita da infiniti applicazione ad altre discipline, ma all'interno della matematica stessa, in al incroci e corridoi. Anche nei classici algoritmi risolutivi di Tremaux (I88z) e di gebra, topologia, teoria dei numeri. Come si è già detto la problematica si am Tarry (I895) la memoria interviene in modo decisivo (e nella stessa misura). liliò notevolmente con lo sviluppo del calcolo automatico. I grafi sono utiliz L'algoritmo risolutivo è costituito come un insieme di regole che assegnano zati per la rappresentazione e la formalizzazione di numerosi problemi sulle il comportamento da tenere in ogni circostanza. La soluzione effettiva prevede strutture discrete. All'inizio del secolo risalgono i primi risultati sulla connes successive applicazioni, ad ogni incrocio, di questo insieme di regole, e l'algo si<>ne, la planarità, la simmetria i quali condussero a un ampliamento della pro ritmo totale si fragmenta in una successione di pezzi in qualche maniera tutti blernatica. La terminologia usata era varia e pittoresca: si parlava di «carte», uguali, poiché affrontano tutti le stesse alternative. «complessi», «diagrammi», «reti» e «labirinti». Solo dopo l'uscita del primo L'esempio del +labirinto+ e della sua risoluzione distingue a questo punto libro sulla teoria dei grafi (Konig, I936), il quale riassumeva i risultati prece una soluzione complessiva centrata, che può essere fornita da un'intelligenza «lenti ed apriva una nuova fase di ricerca, si impose su tutti il termine+grafo+. esterna dotata di una conoscenza globale e immediata della situazione, in con Cosi fra i problemi affrontati e risolti si trova direttamente quello di un viag trapposizione alla so uzione costruita passo per passo dall'interno del labirinto giatore interno a un labirinto. La «soluzione» di questo problema acquista via sotto la forma di u algor' parz i ale. La soluzione «centrata» è ovviamente via significati diversi. Al livello piu immediato significa uscire tentando tutte le quella del costrutto o 11 'ar hitetto del labirinto(una figura che si dà usual possibilità e applicando la massima concentrazione per non entrare in cicli o mente nella mitologia ei la irinti ). Oppure è quella derivata a un individuo in vicoli ciechi. Ma se il problema è interno alla teoria dei grafi, per la quale il interno che utilizzi una detta iata mappa dell'intrico di vie e un preciso pro labirinto assume una rappresentazione grafica, la soluzione del labirinto consiste getto di soluzione. A mano a mano che questo fortunato viaggiatore pianifica il nel far passare il viaggiatore esattamente due volte (in direzioni opposte) per proprio percorso, la differenza sostanziale con la posizione dell'architetto si ri ogni strada, da un arbitrario punto di partenza a un arbitrario punto di arrivo. duce e tende a scomparire. Il vero problema si presenta per quel viaggiatore che Che una simile soluzione sia possibile è un fatto noto almeno da quando è dotato solo di una percezione limitata della propria situazione, in quanto può (I736) Eulero diede una risposta al problema dei ponti di Konigsberg: in un vedere solo gli incroci estremi del corridoio in cui si trova, e che riduce la pro grafo sipossono percorrere tutte le strade una e una solavolta (percorso eule pria differenza con l'architetto in un solo momento, quando esce dal labirinto. riano) esattamente quando il numero di strade che s'intersecano in ogni incrocio La dialettica+centrat %centrato+, fra le strutture centrate e quelle acentra
  • 7. Sistematica locale tx6 II7 Combinatoria te, riassume un certo numero di ricerche in cui si tenta sistematicamente di so male, ad esempio quelli di determinare il « flusso massimo» che può passare lun stituire un'unica spiegazione esterna con una pluralità di motivazioni parziali go gli archi. Ma piu in generale il valore associato a un arco può essere, oltre che collegate fra loro, in accordo con quanto emerge dalla pratica, di calcolo e orga una quantità, una funzione o anche un'informazione. Può essere una costante nizzativa, di sistemi troppo complessi per essere trattati come un'unità. o una variabile, manifestarsi sempre o solo in certe occasioni. Quella che rimane L'esempio principale di questa situazione è dato da una arete+ di automi, invariata è la disposizione a trasformare il grafo (costante) in un grafo variabile, cioè da uno schema di interconnessione fra dispositivi elementari, in grado solo nel senso di assumere valori diversi in relazione ad archi diversi. di influire ciascuno con quelli ad esso direttamente collegati e ai quali è richiesto È per la rete che propriamente si pongono i problemi di saldatura dei dati un dato comportamento globale. Le prime schematizzazioni sono sorte dal ten locali in un unico dato globale. Dati che sono assegnati sul grafo sottostante. È tativo di formalizzare il comportamento delle reti nervose, e la teoria che ne è una rete il luogo in cui assume significato ogni organizzazione acentrata e che sorta si esprime direttamente in termini di automi cellulari. attua sistematicamente il principio del confronto con i risultati ottenuti dalle In questi casi è piu corretto parlare di una rete e non solo di un grafo. In organizzazioni centrate e gerarchiche. entrambi i casi è consueto dire che si tratta di oggetti topologici Ma a livelli Non importa se la rete tratta informazioni (come nelle reti di automi ), cor differenti. rente (come nelle reti elettriche) oppure merci (come nelle reti di trasporti ). I Nella problematica dei grafi si possono, grosso modo, distinguere' due tipi di problemi diventano in ogni caso quelli della «sincronizzazione» delle informa ricerche: quelle di carattere prevalentemente combinatorio e quelle piu geo zioni per ottenere una configurazione prefissata, o della stabilità dei rifornimenti metriche (topologiche). Rientrano nel primo tipo quelle che riguardano la nu di merci in un dato nodo della rete di trasporti. Oppure sono problemi di com merazione e l'elencazione dei grafi che hanno determinate proprietà, o la loro patibilità nella distribuzione o di organizzazione nei servizi che prevedono file costruzione. Nel secondo rientrano le ricerche sulle caratteristiche numeriche. d'attesa da regolare nel loro flusso. Un+grafo+ è costituito da nodi ed archi che li collegano. È un oggetto topolo La formulazione del viaggiatore nel labirinto si presta cosi a rappresenta gico nel senso che le proprietà che si studiano non dipendono da quelle defor re tutta una classe di problemi: ad ogni incrocio si opera una scelta — l'algo mazioni che, pur alterando la posizione dei nodi e degli archi, lasciano inalte ritmo risolutivo deve ottenersi come unione di scelte successive operate in base rata la loro relazione di appartenenza. a un (unico) algoritmo locale, valido in ogni incrocio. Come è possibile assegna I casi in esame sono tipicamente quelli già menzionati di Eulero e di Hamil re questo algoritmo locale in modo che scelte in nodi diversi siano fra loro com ton. Le ricerche riguardano il numero di cicli, di componenti connesse, di quan patibili e conducano alla desiderata soluzione globale del labirinto? tità di archi la cui rimozione altera qualitativamente il grafo (ad esempio lo ren In altri termini, e in contesti piu generali, lo stesso problema si manifesta de un albero). I problemi sono quelli della disposizione su un piano (o su una ogni volta che occorra unire fra loro dei dati parziali ma compatibili in un unico superficie di genere dato) in modo che due archi non s'intersechino mai al di dato globale. In geometria diventa il problema di assegnare delle funzioni («se fuori di un nodo, oppure il classico problema della colorazione dei nodi, in zioni») sugli aperti di uno spazio topologico in modo che coincidano dove sono modo che nodi adiacenti abbiano colori diversi (in maniera equivalente questo contemporaneamente definite, e di risalire (se è possibile) a un'unica sezione diventa il problema di colorare una mappa di modo che a regioni confinanti sia globale. Ma è anche il problema di coordinare differenti tattiche, intese come no assegnati colori diversi). Tutti problemi che non dipendono dalla particolare regole di comportamento valide in situazioni particolari e il cui grado di com maniera con cui il grafo viene tracciato per rappresentare una determinata si prensione è limitato, in un'unica strategia di comportamento valida per una si tuazione, pur di tener conto degli elementi essenziali, che sono i nodi e i loro tuazione conflittuale estesa. Cosi come è il problema di organizzare le informa collegamenti. zioni locali provenienti da un sistema reticolare di automi e determinare un uni Ma una volta che i dati essenziali della situazione sono rappresentati in un co, complessivo, comportamento globale. grafo e le proprietà principali sono studiate, rimane intatta la problematica del grafo in quanto supporto di una rete, cioè della rappresentazione di una situa zione in cui localmente (su ogni arco del grafo) è assegnato un dato. Conclusio e. Nelle varie situazioni in cui concretamente si presenta, sembra che il ter mine 'rete', il piu polivalente fra quelli che sono qui esaminati, si possa ricon Il modello dei sis emi acentrati si manifesta in numerose occasioni ed è in durre utilmente a questa schematizzazione: una rete è un grafo in cui gli archi molti casi il pa a da analizzare e studiare. In questi modelli il punto di assumono un valore. vista slitta dalla considerazione tradizionale dei fenomeni organizzati in diversi In termini formali, una +rete+ è definita proprio come un+grafo+ orientato livelli di complessità, in cui un salto dall'uno all'altro livello si verifica solamen i cui archi sono svalutati» con un numero reale non negativo che rappresenta la te sotto determinate condizioni «critiche», a quella dell'evoluzione globale fra «capacità di flusso» lungo l'arco stesso. I problemi tipici sono di carattere estre zionata eridotta a operazioni elementari (locali).
  • 8. Sistematica locale tt8 Se il livello «locale» viene considerato come un individuo, una «scatola ne ra», analizzabile solo nella sua relazione di causa-effetto ma non nel suo funzio namento interno, allora lo studio si può ricondurre a quello filosofico tradizio nale che connettel'individuo (indivisibile) a una popolazione d'individui c e interagiscono : ossia, con termini piu consueti, did'venta la co pia «elemento/pp sistema». Se invece il livello locale conserva una propria autonomia, ad esempio pre supponendo una teoria dell'elemento individuale, allora questa teoria garantisce una sorta di centro attorno al quale far ruotare le considerazioni, le cui molte plicità e varietà di connessione spiegano il modello (acentrato) glo a e. Ma i modelliacentrati, originati dalla problematica dei sistemi complessi (come quello nervoso) e dalle insoddisfazioni delle spiegazioni globali, lasciano intatti numerosi problemi di adattabilità. Il loro sviluppo è ancora un pro ema completamente aperto. [R. B.j. Berge, C. 2 I 970 Grapheset hypergraphes, Dunod, Paris r973 . Biggs, N. L. ; Lloyd, E. K. ; e Wilson, R. J. 1976 Graph Theory r736-?936, Clarendon Press, Oxford. Chan, P. t969 Introductory Topo ogica n a ys is o ecl ' l A l ' f E l e trical Nettcorhs,Holt, Rinehart and Winston, New York. Deo, N. z974 Graph Theory tcith Applications to Engineering and Computer Scieter Science Prentice-Hall, Englewood Cliffs N.J. Hall, M. t967 Co mbinatorsalTheory, Blaisdell, Waltham Mass. Harary, F. t969 Gr aphTheory, Addison-Wesley, Reading Mass. Kern, H. t979 Labyrinthe. Erscheinungsform und Deutung eines Urbildes, ScSchirmer Mosel, Munchen (trad. it. Feltrinelli, Milano t98t ). Ringel, G. t974 3tgapColor Theorem, Springer, Berlin — New York. Riordan, J. t958 An Introductson to Combinatorial Analysis, Wiley, New Yor .k. Santarcangeli, P. t967 Il libro dei labirinti. Storia di un mito e di un simbolo, Vallecchi, irenze.Il tni Firenze.
  • 9. 895 Centrato/a centrato Centrato /acentrato La prima è essenzialmente gerarchica. Essa fa intervenire una intelligenza esterna in possesso di una consapevolezza globale della situazione. È questa la soluzione che ~ appena eseguito il lettore. La seconda, anch' essa gerarchica, considera le componenti (in questo caso Questo articolo si propone di fornire una introduzione alla problematica del le caselle) come individui in possesso ciascuno di una consapevolezza globale le organizzazioni acentrate e alla loro teoria. della situazione, in grado cioè di determinare la propria posizione sulla scac Nata dal convergere di un certo numero di ricerche (all'inizio soprattutto chiera. Un semplice protocollo che impedisca a piu individui segnati con N di americane) e in particolare dai lavori di Neumann sugli automi cellulari, la occupare lo stesso posto permette quindi di raggiungere lo stato finale. teoria delle organizzazioni acentrate sembra, a prima vista, rientrare nell'am La terza soluzione è propriamente acentrata ed è quella di cui si tratterà bito di quella pratica teorica, di calcolo e anche tecnologica, costituita dalla in questa sede. Essa consiste nel localizzare sia l'intelligenza dei componenti simulazione di sistemi complessi. Di fatto, però, il momento della sua emergen sia l'informazione di cui essi possono disporre. Piu precisamente, si conside za coincide con quello di uno slittamento epistemologico e di una generale rerà ciascuna casellacome un automa finito (intelligenza locale) il cui ingresso rimessa in questione delle nozioni di strutture centrate e /o gerarchiche. Ciò (input) è costituito dagli stati degli automi «vicini ». Il problema consiste nel fa si che la spiegazione delle proprietà strutturali e funzionali dei sistemi acen sapere se è possibile trovare delle istruzioni che permettano a questi automi trati, oltre al suo valore modellizzatore intrinseco, possieda un notevole va «miopi» di realizzare, in un numero f inito di passi, la configurazione globale lore euristico e metaforico. In particolare essa introduce un paradigma privi che costituisce lo stato finale. legiato e decisorio (probatorio ) per un discorso nuovo sulla struttura sociale. Il problema centrale che sta alla base dell'acentrismo si può porre nel modo Richiamo. Un automafinito o macchina sequenziale è un sistema di istru seguente:in che misura un sistema, le cui componenti agiscono soloin funzione zioni in grado di programmare in tempo discreto la trasformazione di un si di una informazione locale, è capace di performances globalit' L'esempio tipico stema di dati in ingresso (input) in dati in uscita (output) : di un sistema del genere è il cervello. input ~ Q ~ output i. Un e sempio. Esso si compone di tre insiemi: l'insieme X degli input, l'insieme l' degli Si consideri una scacchiera sulla quale si segnano a caso alcune caselle, output e l'insieme Q degli stati interni; e di due funzioni: la funzione di ad esempio con la lettera N iniziale della parola 'nero'. Ci si ponga ora il pro transizione (next-state function) tI>: Q x X~Q che programma la trasformazio blema di raggruppare tutte le caselle N sulla scacchiera, il piu in alto ed a ne degli stati in funzione degli input (se nello stato qe Q, (I.' riceve l'input sinistra possibile, come nella figura i. Vi sono evidentemente piu soluzioni di x EX, si mette per il passaggio successivo nello stato 4 (q, x) e Q), e la funzio questo problema: ne di uscita (output function) 8: Q x X~ Y che programma l'uscita in fun zione dell'entrata e dello stato interno (se nello stato interno q @Q, Q riceve l'input x c X, segna l'output 8 (q, x) e I'). V N N N N N N N N Un automa cellularedi dimensione z è costituito da una scacchiera di cellule (con il riferimento dato per esempio in modo che ogni cellula sia individuata iV N N N N N N N da un punto del piano a coordinate intere), ogni cellula c essendo costituita N N N da un esemplare 0, di un automa finito standard Q. Ogni automa Cf, è col legato ai suoi «vicini», la definizione dei quali può variare ma che in ge iV N N nerale sono gli automi che occupano le quattro cellule adiacenti a c (se c è N N dato dal punto di coordinate intere (u, v), queste quattro cellule adiacenti hanno coordinate rispettivamente (u, v+ i ), (u+ i, v ), (u, v i ), (u —<,v)) (fig z) N N Attraverso questo sistema di connessioni, la scacchiera viene trasformata in una rete di automi, rete dove l'ingresso di 0, è costituito dagli stati interni ol Stato iniziale. b) Stato finale. dei quattro automi adiacenti. La funzione di transizione è dunque in questo Figura t caso una funzione 4: Qs x Q~ Q. Quanto alla funzione di uscita essa s'identi Il problema di raggruppare tutte le caselle N il piu in alto e a sinistra possibile. fica con la funzione di transizione.
  • 10. Centrato/acentrato 896 897 Centrato/a centrato i ) se il vicino Nord 0< è nello stato B (bianco o non-segnato), 0< diventa N e (l.', diventa B; z) se il vicino Nord Q< è nello stato segnato N, lo stato N di Cl', si sposta. lungo il verso indicato dalla propria riga, se il vicino laterale relativo (Ovest per il verso destra-sinistra, Est per quello opposto) è nello stato non-segnato B ; 3) se l'una o l'altra di queste istruzioni non sono realizzabili, perché i vicini Nord e laterale sono tutti e due N, oppure morti, oppure ancora uno N e l'altro morto, Q, rimane nello stato N; g) se una cellula B può prendere lo stato N contemporaneamente sia lungo una colonna sia lungo una riga, è la colonna ad avere la priorità. Gli schemi della figura 3 mostrano come queste istruzioni permettano di ri solvere in modo acentrato, in nove unità di tempo, il nostro problema di rag gruppare i simboli N. Figura z. Riassumendo, una rete di automi ha la funzione di localizzare determinate Automa cellulare di dimensione z. Le caselle contrassegnate con una croce sono procedure. Si compone di intelligenze standard elementari adattate ad un certooccupate dai quattro vicini dell'automa Q,. problema, «intelligenze» chefunzionano tutte in parallelo fino a elaborare uno stato stazionario «risolvente» il problema dato. Un automa cellulare siffatto può d'altro canto essere esso stesso considerato L'esempio che èstatoappena tracciatoè troppo banale per lasciar intrav come un automa (non-finito ) i cui input sono dei patterns, cioè delle configu vedere fino a quale punto l'acentrismo sia importante nella costruzione di mo razioni geometriche di cellule (come il quadrato 6x 6 del nostro esempio). delli dei sistemi ed in particolare dei sistemi biologici e dei sistemi percetti È sufFiciente a questo scopo porre le cellule esterne alla configurazione d'in vi. A proposito di questi ultimi, si può leggere l'interessante ed ormai classica gresso in uno stato particolare detto stato morto, che ha la proprietà d'essere in opera di Minsky e PapertPerceptrons [r969]. Ma, come abbiamo già notato, variabile nel corso del tempo. Soggetto ad un input di questo genere, l'automa l'esempio piu rilevante di sistema acentrato è il sistema nervoso centrale, il cellulare si trasforma, uno stadio dopo l'altro, a partire dallo stato iniziale, funzionamento e le proprietà funzionali del quale (in particolare la memoria) finché due stati consecutivi siano identici. Si dirà allora che questo stato finale rimangono ancora molto al di là di una rappresentazione appena un po' fedele stazionario è l'output dell'automa cellulare. [cfr. Rose i973]. È del resto a partire da una precisa riflessione intorno al si stema nervoso centrale,considerato come rete,che Neumann, Rosenblatt,Mac Torniamo ora al nostro problema. S'intende proporre una soluzione acen Culloch e altri hanno fondato la teoria degli automi cellulari. trata informale (cioè espressa in lingua naturale), soluzione dovuta a Rao Ko Ma l'acentrismo supera di fatto senz'altro questi modelli, per quanto ela saraju [ i977]. Anzitutto si tracci sul nostro pattern 6x 6 una freccia da de borati siano. Infatti esso ricopre una nozione strategica che struttura attual stra a sinistra per le righe di ordine dispari e da sinistra verso destra per mente una certa posizione discorsiva critica all'interno del dibattito contempo quelle di ordine pari. Una simile operazione può essere compiuta, in modo raneo. Per la sua estrema capacità metaforica e malgrado gli attriti e le molte miope, dagli automi che occupano le cellule, in base alle seguenti istruzioni: plici derive ideologiche che determina, esso si trova innalzato al rango di au i ) anzitutto supponiamo che ogni automa abbia etichettato i propri quattro tentico paradigma. È ad esempio questo paradigma che determina l'isotopia vicini con Nord, Sud, Est, Ovest rispettando una coerenza globale, maggiore della teoria del potere di un Michel Foucault. Ma per affrontare ottenibile per gradi per confronto; questo paradigma, è necessario ritornare brevemente al concetto di centro. z) se il vicino Nord è nello stato morto (automa della prima riga), consi derare ilverso da destra a sinistra; 3) se il vicino Nord è in uno stato non-morto, considerare il verso opposto z. Cri t i ca della ragion radiale. al suo. La nozione di acentrismo contribuisce alla de-limitazione di ciò che si può Una volta attribuiti questi versi di percorrenza, introduciamo le transizioni considerare una delle radici (radice ormai «calcinata», direbbe Foucault ) del seguenti per un automa 0, segnato N : la tradizione occidentale. Tradizione dell'onnicosciente, dell'identico, del pro
  • 11. N N N N N N N N N N N 899 Centrato/a centrato N N N N N N N N N N N N N N N N N prio, dell'univoco, dello scopribile e dello scoperto, del classificabile e del clas sificato, dell'ordinabile e dell'ordinato, del gerarchico, del globale, del norma N N N N to, in breve, del centrato [cfr. Benoist I975]. Nella strategia teorica odierna si riscontra l'avvento del non-onnicosciente, dell'equivoco, del disseminato, N N N N N del parziale, del locale, del marginale, del decentrato, dell'ex-centrico, del l'acentrato. N N N Una tale de-limitazione urta contro un ostacolo considerevole nella misura in cui il nostro linguaggio è totalmente infiltrato, e perfino saturato dalla nebu Stato iniziale S„. Stato S,. Stato S,. losa semantica del centro. Questa non si riduce ad un insieme organizzato di termini. Essa opera attraverso sedimentazioni % sovradeterminazioni diverse; N N N N N N N N N N N N N N essa deriva,diflonde, si eclissa e si riscopre a volte essa stessa. (Come evita re per esempio di dire che la problematica dell'acentrismo sta diventando uno N N N N N N N N N N N N N N N dei poli della riflessione contemporanea>) È dunque per un gioco metaforico inerente alla lingua che la ragione del centro delimita la propria area. E questo N N N N N N N N gioco è di una tale pregnanza che la nozione di centralità si è imposta alla N N N N 8oFsr come correlato necessario della nozione generale di sistema e di organiz zazione. ERetto di ipostasi, le cui implicazioni sono veramente disastrose. Di qui il problema. Si «sa» che il cerchio (o la sfera) è gravido di essenze ideali. Cosi scrive per esempio Poulet [x96t ]: la forma del cerchio è «la piu costante tra quelle per mezzo delle quali riusciamo a rappresentarci il luogo mentale o reale in cui ci Stato Ss. Stato S4. Stato Ss troviamo e a collocarvi quello che ci circonda o quello di cui ci circondiamo. Semplicità, perfezione, applicazione continua e universale ne fanno la prima di quelle forme privilegiate che si ritrovano in fondo a tutte le fedi e che N N N N N N N N N N N N N N N N servono da principio di struttura a tutti gli spiriti » (trad. it. p. 9). Come si N N N N N N N N N N N N N N gnificante geometrico (altridirebbero forse come archetipo ) questa figura ha in efFetti sostanzialmente influenzato le dottrine teologiche, cosmologiche, psico N N N N N N N N N N logiche, utopistiche, perfino urbanistiche. E ciò fa si che ogni variazione nella sua interpretazione % nella sua inscrizione sia sintomo di profonde trasforma zioni. (La sua disgrazia a favore della forma ellittica è caratteristica ad esem pio dell'età barocca [cfr. Sarduy r975]). Ci si potrà dunque chiedere che cosa di questo significante — investito di significati trascendenti — faccia una metafora, addirittura una metafora origi naria; come venga cioè a svolgere un ruolo strutturante. Stato S,. Stato S,. Stato S,, In quanto canonizzazione dell'unità, della regolarità e della stabilità, la fi gura ideale del cerchio deve i propri privilegi alle sue proprietà formali e anzi tutto alla sua simmetria. Ma la sua Idea, pietrificata dalla tradizione, si è tro N N N N N vata totalmente sovvertita e trasformata nel medioevo, attraverso un lavoro al suo interno dell'in-nominabile, cioè dell'infinito. Lavoro di genere piu sottile N N N N N di quanto non possa apparire, giacché questo sovvertimento e questa trasforma N N zione si sono realizzati nei modi non certo del rigetto, ma di una rivelazione progressiva di certi aspetti formali. Deus est sphaera cuj us centrum ubique,circumferentia nusquam 'Dio è una sfera che ha il centro dovunque e la circonferenza in nessun luogo'. In questa for Figura g. mula fondamentale (che appare per la prima volta in un manoscritto pseudo Soluzione acentrata per il p roblemadel raggruppamento del le N. Lo stato Ss, stazionario, è lo stato finale. Ss = Ss.
  • 12. Centrato/acentrato 900 90I Centrato/a centrato ermetico del xn secolo, il Liber XXIV Philosophorum), la sfera non funziona piu le indica che questo centro non si riduce ad un punto geometrico. Questo ap come simbolo di un trascendente, ma già come ciò che Deleuze chiamerebbe proccio «infinitesimale» si trova anticipato in Proclo («Nella sua interezza «diagramma d'un'immanenza», cioè come rappresentante di quella paradossale il cerchio è centralmente presente nel centro; poiché il centro è la causa, e il operazione per cui il trascendente, puro motore delle altezze celesti e garante as cerchio è ciò che viene causato da esso» [citato in Poulet i96i, trad. it. p. 36]), soluto della gerarchia, non sussiste se non attraverso la disseminazione nell'infi confermato da Damascio (« II centro contiene contemporaneamente tutti i suoi ma componente degli esseri del significante formale di cui esso è metafora. raggi, ma anteriormente alla loro separazione» [ibid.]), canonizzato da Dionigi È ciò che in certa misura anticipa san Bonaventura: «Poiché Dio è eterno Areopagita («Nel centro tutte le linee di uno stesso cerchio diventano un'uni e assolutamente attuale, abbraccia e compenetra tutte le porzioni di tempo, quasi ca cosa; questo punto ha in sé tutte queste linee confuse e unite non soltanto esistendo simultaneamente in tutti i loro momenti come loro centro e circonfe le une con le altre, ma anche con l'unico punto di partenza da cui emanano» renza. Poiché è infinitamente semplice e infinitamente grande, si trova, in tut [De divinis nominibus, v, 6]). ta la sua completezza, all'interno e all'esterno di tutto; ed è per questo che è Ma una struttura radiale gode della proprietà caratteristica di essere in una sfera intelligibile che ha il centro dovunque e la circonferenza in nessun luo variante per omotetia. Vale a dire che in qualche misura essa è «simile» al go» [Itinerarium mentis ad Deum, v, 8]. E ancora: «Nessuno propugna questa proprio germe e che dunque la sua struttura globale non fa che espandere, in dottrina con maggiore insistenza di Maestro Eckhart, nelle cui opere le due una perfetta «identità», la sua struttura locale. A causa di questa proprietà, celebri definizioni di Dio come monade e sfera sono costantemente rappor la figura del centro si è storicamente inscritta come notevole significante della tate l'una all'altra per significare che in ogni momento e in ogni luogo Dio si semplicità non estensiva della monade. Relativizzata dapprima ad ogni luogo costituisce come centro di tutti i momenti e di tutti i luoghi» [Poulet i96r, e ad ogni momento, ciascun momento e ciascun luogo divenendo, secondo trad. it. p. t7 ]. Evidentemente non si tratta di verbalismo inconsistente o di l'espressione di Henry More, «reiterazione'del centro divino», questa impronta immagini approssimative. La trasformazione di un simbolo trascendente nella metafisica — prima di sprofondare nel sovraccarico immaginario di improbabili traccia di un'immanenza si accompagna di fatto a uno spostamento specifico equivalenze mistiche, cosmiche, erotiche — è destinata a subire molteplici spo degli aspetti formali desunti dal significante geometrico in causa: l'accento si stamenti, il principale dei quali è quello della sua realizzazione in punto di mista porta di conseguenza sulla struttura radiale, eciò per la ragione seguente. nel Rinascimento. Questo spostamento caratterizzerà. l'umanesimo. «Passando Data una configurazione radiale, si può considerare cio che si chiama il attraverso le età, il grande emblema del centro e della sfera ha cambiato senso germe all'origine di questa configurazione, cioè la sua struttura in un intorno in maniera singolare. Ormai non si applica piu esclusivamente a Dio, ma anche «infinitesimale» dell'origine (fig. g). (Affinché la metafora funzioni, è neces all'uomo. È l'uomo che, pari a Dio, scopre di essere centro e sfera infinita Piu sario «discretizzare» i raggi per «singolarizzare» il centro. Altrimenti, siccome ancora è ogni momento, ogni luogo in cui si trova l'uomo che si costituisce i raggi esaurirebbero tutto il piano, il centro non sarebbe piu «fenomenologi come il centro sempre nuovo di questa infinita sfericità, perché ogni luogo camente» distinguibile. Sottolineiamo a questo proposito che se si «stabilizza» ed ogni momento oArono all'uomo un nuovo punto di vista. Mettendocisi, una tale situazione eminentemente instabile (di un'infinità di rette concorrenti ) egli scopre ogni volta attorno a sé un universo non meno infinito di quello spostando un poco ogni retta in modo aleatorio, si ottiene come inviluppo di veduto dal luogo vicino o nel momento precedente. In conclusione, dal mo questa infinità di rette una ipocicloide tricuspidata che si deve concepire come mento che il mondo è composto di una infinità di luoghi e di momenti, la co una sorta di «espansione» del punto centrale, come una sorta di «punto gon scienza umana viene a conoscenza in ogni luogo e in ogni momento di una fiato»,per usare un'espressione di Leibniz). Il germe è costituito dal centro infinità di mondi, tutti infiniti. Questa è la ricchezza che il pensiero relativista (origine) dotato in piu di una struttura «infinitesimale», struttura locale la qua scopre nelcosmo. Ad esso questa ricchezza appare come la manifestazione del l'Essere divino. Ma basta che la figura di Dio, come accadrà un secolo piu tardi, si riduca all'orizzonte del pensiero e che la varietà del mondo appaia in se stessa, priva di ogni significato teologico, perché il simbolo del centro e della sfera si riduca a un semplice schema prospettico. Nel diciottesimo secolo l'uomo non abbraccerà piu con lo sguardo la sfera di Dio, ma la sfera delle conoscenze scientifiche. L'enciclia divina diverrà una semplice enciclopedia» [Poulet i96r, trad. it. pp. 27-28]. Questo trapasso supposto dall'enciclia all'enciclopedia si sarebbe dunque svolto in tre tempi: i ) il cerchio come Idea, come rappresentazione dell'Uno Figura 4 Tutto trascendente la di6erenza; z ) il sovvertimento specifico e la dissemina Germe all'origine di una configurazione radiale. zione dell'antico significante attraverso il riporto sul punto geometrico dell'im
  • 13. Centrato/acentrato 902 9o3 Centrato/a centrato pronta del centro; 3 ) l'appropriazione e fissazione come metafora del soggetto (punto di vista) dell'effetto di senso cosi prodotto. L'immagine del centro, derivata dall'Uno per divenire emblema, l'emblema del dominio del soggetto e della sua puntualità geometrale, è palesemente il residuo di una seduzione. Quella dello sguardo dell'Altro (l'Altro, tesoro di significanti e garante della verità, nel senso di Lacan ). Ciò fa supporre che il fascino che esercita la sua immagine non derivi dalla sua «perfezione» formale, ma ben piuttosto da una funzione implicita alla pulsione scopica. Come se que sto significante geometrico un po' troppo puro, un po' troppo trasparente, gio casse di fatto come la negazione dell'opacità del desiderio. La Ragione del Centro è anche un episodio dell'Histoire de l'(Eil. Come significante, dunque, della semplicità non estensiva della monade, il centro «intensivo» resta un elemento formale isolato che, malgrado il sogno leibniziano [cfr. Serres i968], non possiede risorse sufficienti a sviluppare una combinatoria e un calcolo. È perché la sua capacità simbolica è stata eclis sata dall'avvento della scienza e si è 'arenata come il relitto di un rapporto con l'intelligibile che è diventato opaco per noi. Ma è tuttavia un'altra la ragione dell'eccezionale pregnanza del cerchio come forma: esso fornisce l'immagine di uno schema minimale di organizzazione (fig. g). Figura 6. Struttura gerarchica a due livelli. In questo senso si tratta di fatto della realizzazione geometrica di un grafo, cosa questa che rende di colpo non pertinenti le questioni speculative poc'anzi evocate. Questo tipo arci-elementare di struttura discreta è passibile di una interpretazione sistemica che, pur variando e divenendo indefinitamente piu complessa, opera singolarmente nella rappresentazione. Si può porre a questo proposito la domanda seguente: quale tipo di rapporto instaura questo schema — secondo il quale il fatto di organizzazione è concepito minimalmente con la nozione di livello gerarchico? Si può constatare una certa equivalenza tra il fatto che questo schema si ripeta «identico» a se stesso di livello in livello ed il fatto che questi livelli siano gerarchizzati (fig, 6). Questa constatazione ingenua permette di avanzare l'ipotesi che la fede nella gerarchia intesa come condizione necessaria di regolazione e di autoriproduzione Figura 5 di un sistema complesso, è un effetto immaginario e ideologico di quella azione Schema minimale di organizzazione. Centro: organo di decisione. Periferia: subor residua dell'analogia che è il vincolo d'invarianza tra i livelli di uno schema dinati indiscernibili. Raggi: canali di comunicazione. di organizzazione. Le strutture gerarchiche, ripartendo i rapporti apparenti di
  • 14. Centrato/ac entrato 9o4 9o5 Centrato/ac entrato potere nelle molteplicità umane, non sarebbero che l'ossatura di una funzione enunciazione lo suppone. E nemmeno niente a che vedere con una infrastruttura reale del potere, la regolazione e la capacità di autoriproduzione del quale pro economica, già qualificata nella sua sostanza e definita nella sua forma e nel suo cederebbero secondo tutt'altri meccanismi. In tal modo esse rivelerebbero il uso. Non si tratta certo di attribuire al diagramma un ruolo analogo a quello suppostoche assicura la concezione del potere come disconoscenza, discono attribuito dai marxisti all'economia: vi è là una distribuzione completamente scenza della disseminazione non totalizzabile di una funzione di potere im nuova, che ci rimanda alla concezione del potere e dei suoi rapporti con l'in manente nell'ambito sociale. È almeno la tesi che sostiene Michel Foucault sieme dell'area sociale. nel suo libro Sunreiller et punir [i975], in particolare a proposito dell'analisi del «Ciò che conta in primo luogo è l'immanenza del diagramma» [Deleuze Panopticon di Jeremy Bentham. ' 975 P » ' 7 ] . Macchina del delirio razionale utilitarista, il Panopticonè il significante ar Incarnazione legislatrice e ricaduta pragmatica dell'ideale, la macchina ben chitetturale del super-vedere. Esso rivela e inscrive la verità repressiva del mec thamiana non è un'utopia. E un'impalcatura, il tocco architetturale di un si canismo ottico del cerchio, di questo emblema seduttore residuo dello sguardo stema che si regge: dell'Altro. Ricordiamo il dispositivo. Una periferia composta di cellule, una — su una demagogia, quella della teatrale messa in scena del controllo e torre centrale dalla quale il sorvegliante può vedere senza essere visto. Non della sorveglianza ; si tratta necessariamente di un cerchio, ma la configurazione deve essere ra diale: «Non è essenziale che la forma dell'edificio sia circolare, tuttavia "tra — su un fantasma, quello del tutto vedere; tutte le figure... è l'unica che assicura una visione perfetta, ed uguale, di — su una ideologia, quella dell'utilitarismo e della relativa filantropia: il maggior bene del maggior numero; un numero indefinito di alloggi dr uguali dimensioni". Il pregio della confi gurazione circolare consiste nel fatto che permette, in un'area già resa omo — su una strategia, quella del controllo esaustivo delle identità, quella per genea dalla luce, delle partizioni identiche. Il solo punto distinguibile, l'unico cui il panoptismo raggiunge il sinoptismo. «I grandi sistemi nomencla "punto singolare", è il centro. Evidenza di una misura comune e di una ecce tivi, che estendono le loro esaurienti ramificazioni, sono le prigioni del zione, che piega ognuno sotto il suo dominio» [Miller t975, pp. 4-5]. Non si linguaggio. È lo stesso ideale di dominio ad ispirare la teoria penitenzia tratta nemmeno necessariamente di prigione. Scuole, fabbriche, asili, ospedali, ria e la teoria logica di Bentham. Classificazione degli uomini, classifi laboratori, caserme, «ogni spazio definito di sorveglianza e di controllo» sono cazione delle parole; uno stesso occhio le domina. Gli uomini, le parole suscettibili di regolazione tramite il dispositivo: «Il Panopticonnon è una pri — si tratta di bloccarne le fluttuazioni, di inquadrarne ogni spostamen gione. È un principio generale di costruzione, il dispositivo polivalente della to, di fissarle una volta per tutte in un posto o almeno di non perderle sorveglianza, la macchina ottica universale delle concentrazioni umane» [ibid., mai di vista nei loro movimenti, di bloccarle. Prima di essere liberale, lo si vede bene — l'utilitarista è dispotico... Per l'utilitarista, il discorso P 4]. «Cos'è questo "panoptismo" t Non è una teoria, neanche un modello, pro e il reale sono reversibili, senza residui » [Miller i975, p. z9]; priamente parlando. È una macchina, che funziona, ma una macchina di tipo — su un principio, quello della sofferenza/piacere, principio che sfocia molto speciale. Essa si definisce con una semplicefunzione, indipendentemente in un calcolo. «Il calcolo dei piaceri... è il postulato necessario alla ra dalle configurazioni sensibili e dalle forme categoriche nelle quali questa fun zionalizzazione della politica. È lo strumento del giudice, non dello zione si realizza. La funzione è vedere senza essere visti. Essa si definisce con psicologo. È il simbolo di una giustizia perfetta, in grado di misurare dan una pura materia, indipendentemente dalle sostanze specifiche nelle quali ni e riparazioni... Ciò che nell'uomo benthamiano è originario, è l'as soggettamento. Il calcolo dei piaceri commenta un unico enunciato : l'uo questa materia entra (sostanza delinquenziale, ospedaliera, scolastica, lavora tiva, militare, ecc.). La materia è qualsivoglia "umana molteplicità" da rende mo è sottomesso; è governabile; egli è, per natura, snaturabile per mez re numerabile e controllabile. Una macchina cosi possiamo chiamarla macchi zo della sensibilità; è sufficiente, per governarlo, tenere in pugno le na astratta.Non nel senso che siaessa stessa astratta,ideale e separata: alcon leve che muovono i suoi impulsi; ricercando il piacere, fuggendo il do trario essa funziona perfettamente, e dappertutto. Ma, definita come pura fun lore, egli è una macchina elementare affidata dalla Natura al potere dei zione e pura materia, fa essa stessa astrazione dalle forme nelle quali queste dispensatori di felicità» [ibid., p. 29]. funzioni si realizzano come dalle sostanze in cui queste materie si specificano, Espressione sociale dell'identità del reale e del razionale, il diagramma Non è un modello chepossa applicarsi. È un "diagramma", dice Foucault. "È il benthamiano ha dunque lo scopo dichiarato di sottomettere a questa regola diagramma di un meccanismo di potere... [con un]funzionamento che faastra il reale politico-economico. Ciò sulla base di uno sradicamento pregiudiziale, zione da ogni ostacolo, resistenza o attrito... e che va considerato indipendente quello del desiderio, desiderio che si tratta, per cosi dire, di rendere «nulli mente da ogni utilizzazione specifica" [Foucault I975, p. 207]. Niente a che ve voco». Con Bentham, il giuridico sistema senza residui lo spazio aperto dal dere conun'Idea trascendente,né con una sovrastruttura ideologica, giacché ogni l'assioma per cui l'assoggettamento dell'uomo simbolico non urta contro alcun
  • 15. Centrato/acentrato 906 9o7 Centrato/a centrato ostacolo trascendente ed è dunque manipolabile ed operabile a piacere dal legi slatore. Se infatti l'uomo è governabile, è perché non esiste, non può esistere un contratto originario, né un diritto naturale [Bentham )787]. » t« t, f(x, r,) = (u, p,) Da Platone a Bentham dunque, attraverso la teologia e la gnosi, la prospet f(x, r»)= (v, q») tiva rinascimentale ed il razionalismo leibniziano, la figura ideale del cerchio, f(x r') = (y s ) come ogni schemaformale al quale sia stato assoggettato un reale senapa costituirne l'oggettit)a esigenza, aderisce in fondo al dispotismo. Ma si avrebbe torto nel f(x, r,) = (z,t,) credere chiusa l'epoca di tali operazioni. La figura del cerchio e quella, affe f(y, s»)= (v,q„) rente dell'albero continuano a dirigere in larga misura le rappresentazioni so r» s» f(y s«)= (u,P») ciali attraverso le evidenze fallaci che hanno per funzione di oggettir)arecio che f(» s«)= (z,<a) è solo una serie di suddivisioni categoriche. f(z, t,) = (z,ta) (morta) È tutto l'ambito di questa ragione radiale e gerarchica che va sottoposto f(a, t,) = (z, t,) (morta) ad una de-costruzione. A ciò può essere utile la teoria delle organizzazioni p» f(u P )= (v qt) acentrate, cioè delle reti di automi. p» f(u,p„)= (u,p,) (morta) q» f(v, q,)= (v, q ) (morta) 3. Sincronizzazione di una rete di automi. p« p» Procediamo dunque ad una esposizione succinta delle reti di automi, reti in Figura 7. cui le operazioni si effettuano con un forte parallelismo ed a partire da infor Rete di cinque automi a quattro «zampe». mazioni esclusivamente locali. Seguiremo perciò due vie. Innanzitutto si trat terà di dimostrare come tali organizzazioni acentrate sono in grado di rea lizzare prestazioni globali. L'esempio sarà quello relativo alla sincronizzazione noterà e', r e S lo stato della zampa (x, r) alla t-esima unità di tempo. L'input miope di una rete. S'introdurrà poi ai sistemi detti di Lindenmayer che svilup di un automa, poi, è costituito dagli stati delle zampe ad esso connesse. Se dun pano una teoria sintattica di derivazioni in parallelo. Questi sistemi sono utili que f(x, r) = (y, s) e (x, r) /(y, s), e'u, rappresenta l'input della zampa (x,r) al per costituire un modello dei processi di sviluppo ed in particolare di quelli tempo t. La funzione di transizione (1) è dunque un'applicazione (I) : S" x S" ~ S" di differenziazione e di morfogenesi. la quale associa allo stato [e' „..., e <} e all'input(ef( t) df(ep)} lo stato L'idea di rete di automi è abbastanza naturale. Essa consiste nel consi [cz+t, ..., e~+<}. Si noterà poi con (Q, G) una rete di automi 0 e di grafo G. derare un grafo come l'infrastruttura di una rete di comunicazione tra automi Sia allora t un «problema» di grafi. Si dirà che J è calcolabile da automi tutti uguali posti nei suoi vertici. Piu precisamente, sia G = (X, ll) un grafo finiti per i grafi G di valenza inferiore a d, se è possibile trovare un automa Q non orientato con insieme di vertici X e con insieme di spigoli II (cfr. fig. 7). di valenza d, un insieme di stati S ed una funzione di transizione (I), tutte e tre Sia d la valenza massimale dei vertici di G e consideriamo degli automi finiti indipendenti da G e tali che a partire da uno stato iniziale, l'inizio del calcolo, Q, tutti uguali, aventi d «zampe», che siano collegate secondo gli spigoli di G. la rete (Q, G) si trovi entro un tempo finito O (detto tempo di calcolo) in uno E ssendo gli automi identici, ne numeriamo le zampe da r a d e se xeX e stato stazionario, «soluzione» del problema J per G. Si noterà che un tale re [ ), z, ..., d} = (d), indichiamo con (x, r) la r-esima zampa dell'automa Qz, processo è totalmente acentrato, dal momento che tutti gli automi calcolano in posto nel vertice x di G. La connessione delle zampe si esprime con una in parallelo a partire dagli stati dei loro immediati vicini. voluzione (cioè una applicazione il cui quadrato è l'identità)f : X x (d) ~ X X (d), Ma ecco subito un esempio trattato da Rosenstiehl [I97t] e Rosenstiehl e involuzione nella quale i punti fissi sono per definizione le zampe morte (o non altri [ t97z]. Si tratta di risolvere con automi finiti il problema dell'esplorazione connesse). Se dunque f(x, r) = (y, s), essendo f involutiva,f(y, s)= (x, r). Se di un labirinto. Prendiamo dunque un labirinto, per esempio quello dei giar (x, r) = (y, s), la zampa (x, r) è morta per definizione, e se (x, r)~ (y, s), le dini di Hampton Court Palace, labirinto paesaggistico del regno di Guglielmo III zampe (x, r) e (y, s) sono connesse secondo uno spigolo di G di estremi x e y. (fig. 8). È facile associare, ad un labirinto siffatto, un grafo astratto dove i ver Lo stato di un automa 0 è costituito dalle d-uple degli stati delle sue zampe. tici rappresentano gli incroci e i vicoli ciechi, e gli spigoli rappresentano le vie Il suo insieme di stati è dunque S~, ovvero S è l'insieme finito degli stati di una aperte. Questo grafo risulta qui possedere t6 vertici e t6 spigoli. Esso è con zampa. Si introduce uno stato morto (indicato con o)) per le zampe morte. nesso, planare e possiede un ciclo di 3 spigoli (fig. 9). Questo stato è invariante nel tempo. Essendo il tempo discretoper ipotesi, si Uscire dal labirinto significa trovare nel grafo un cammino che vada dal
  • 16. n m 6 g f C 9o9 Centrato /ac entrato vertice Ial vertice Io. La soluzione «gerarchica» — che forse viene ad essere spontaneamente usata dal lettore — presuppone una intelligenza esterna che domini (come si dice) il problema. Ma il prigioniero del labirinto non possiede evidentemente la risorsa di una simile visione globale. È dunque necessario rendere locale la procedura di esplorazione. «Il viaggiatore smarrito è troppo leggendario; riduciamolo ad un semplice segnale, simile al segno che si sposta su un organigramma logico a mano a mano che si svolge un calcolo; e trasfe riamo l'intelligenza, che il viaggiatore dedicherebbe nella ricerca della via giu sta, agli stessi incroci del labirinto, denominati per l'occasione "automi finiti"... Risolvere il labirinto, vorrà dire definire per l'incrocio un automa standard, indipendentemente dalla dimensione del labirinto, in modo che [il segnale] toc chi ogni [spigolo] una sola volta in ciascun senso. È possibile? La risposta è aAermativa... La soluzione di un labirinto assume qui dunque un duplice aspetto, che ha già dato a tante storielle il loro fascino. Da una parte, si trat ta di trovare una strada in un dedalo di strade — tecnicamente si può dire una freccia in una categoria labirinto — e poiché, come suggerisce il buon senso, 11 Q per definire via via la propria strada si deve anche saper tornare sui propriO 5 a passi (è un tragitto qualsiasi, come gli altri ), tutti i cammini saranno inver Figura 8. tibili — tecnicamente si avrà una freccia gruppoide —, e piu sovente addirit Labirinto dei giardini di Hampton Court Palace. 16 b 2 15 14 I 13 8 m 12 9 p Ao Figura 9 Figura Io. Grafo associatoal labirinto precedente. Applicazione dell'algoritmo destra/sinistra al labirinto di Hampton Court Palace.
  • 17. Centrato/acentrato 9IO tura una parola in un linguaggio di Dyck. Dall'altra parte, si tratta di defi abb'cdd'egjkk'Immnpp'oo'n'Ij 'ihhff i g'eca' nire la misura di memoria utile, le tavole di trasformazione dell'informazione, acegj lnn'I j 'ii 'g'e'c'a' in breve gli automi in grado di costruire questa freccia o questa parola, di cal acegj II j 'g'e'c'a' colarle, e questo sia per un automa unico funzionante secondo l'abituale modo acegjj 'g'e'c'a' centralizzato degli algoritmi classici, sia per degli automi dispersi nello stesso acegg'e'c'a' labirinto che si vuole risolvere» [Rosenstiehl I97I, pp. g-6]. acce'c'a' Il problema è quindi il seguente. È possibile «localizzare» — cioè effettuare acc'a' in modo acentrato — un algoritmo che costruisca per tutto il grafo G= (X,@l) un cammino percorrente ogni spigolo esattamente una volta in ciascun senso l aa' Un algoritmo semplice, apparentemente possibile e storicamente conosciuto, è l'algoritmo detto destra /sinistra: andare successivamente il piu a destra e poi il piu a sinistra possibile. Ciò equivale — il grafo associato ad un la birinto essendo necessariamente planare — a prendere un cammino «che attra versa» ogni spigolo e procedere lungo le facce del grafo (fig. Io). Ma questo algoritmo non è generalizzabile. Esistono dei controesempi molto semplici di grafi planari connessi nei quali esso si rivela inoperante (cfr. fig. II). D'altro canto l'analisi dei cammini ciclici ottenuti con l'applicazione dell'algoritmo de a) stra/sinistra è di capitale importanza per la comprensione della struttura al gebrica di un grafo planare. Ma esiste un algoritmo applicabile a qualun que grafo connesso, ed è dovuto a Trémaux (cfr, fig, Iz). Sia G = (X, %) un grafo connesso di valenza d, grafo interpretabile come infrastruttura di una rete di automi attraverso una involuzione di connessione f: Xx (d) ~X x (d). acef'i g gj lnoo'pp'n'mm'l'kkj 'ihh fe'dd c'bb'a' Per maggior comodità, indichiamo con l le zampe non morte di questa rete, e acef 'i j lnn'I j Vfe'c'a' con A il loro insieme, A = (le X x (d) ~ f(l) /l). Le coppie (I, f(l)) di elementi acef 'i j II j 'ife'c'a' di A sono quindi associate agli spigoli di G. Si possono allora definire per concatenazione delle parole sull'«alfabeto» A, parole che corrispondono a cam acef 'i jj 'ife'c'a' mini di G: prima di tutto le parole «nulle» A, con xeX; quindi le succes acef 'i 'ife'c'a' sioni /,...ltd»t...1 dove il vertice della zampaf(lk) è quello della zampa l<+I acef 'fe'c'a' per jc = I, ..., p — I (condizione di concatenazione). acce'c'a' Risolvere il labirinto G è quindi trovare una parola che soddisfi la condi acc'a' zione seguente: ( I ) Ia parola contiene esattamente un'occorrenza di ogni let aa' / I / I I 1 b) Figura t t. Figura rz. Due esempi di grafi planari connessi per i quali l'algoritmo destra/sinistra è inope Due parole di Trémaux e le loro riduzioni (dove si sono indicate le zampe a partire rante (grafi con numerose «diagonali »). dalla figura g e dove si è notato con l' la zampaf (I) per I e A).
  • 18. Centrato/acentrato 9I2 9r3 Centrato/ac entrato tera di A. L'algoritmo di Trémaux permette di fatto di costruire una parola Per tutto ciò è sufficiente introdurre, oltre allo stato morto cu, gli stati soddisfacente, oltre alla condizione (r), alla seguente: (z) attraverso riduzioni seguenti : successive, la parola è riducibile a una parola nulla (dove chiamiamo riduzione — uno stato I di quiete ; l'eliminazione in una parola di una sottosuccessione del tipo lf(l)). — uno stato V di segnatura dell'albero d'ingresso (quando una zampa en Tale algoritmo si definisce mediante le due regole seguenti: tra nello stato V, vi rimane fino alla fine del calcolo ) ; T,) Se le A porta ad un vertice già utilizzato e sef(l) non è stato ancora — uno stato U che vuoi dire che una zampa è già stata utilizzata; utilizzato, si esce in f(l). — due stati di transizione U e V i n dicanti che i segnali U e V s ono T,) Negli altri casi si dà la priorità a quelle zampe I ed tdi che l e f(l) appena arrivatiad una zampa. non siano ancora state utilizzate. Siccome svilupperemo piu avanti un problema analogo, non espliciteremo In generale esiste piu di una soluzione (cfr. fig. iz ). qui la trasformazione delle regole T, e T, dell'algoritmo di Trémaux in regole Per localizzare l'algoritmo di Trémaux, è necessario definire l'insieme S di transizione per l'insieme degli stati interni S= (cu,I, Z~, V, U, V). Ci limi degli stati interni di una zampa e le regole di transizione, di modo che, alla fine teremo a sottolineare che se il lettore ci ha seguiti fin qui, egli ha già operato del calcolo, la rete «segni » il risultato, che è una parola di Trémaux. Per que — per costruire le figure iza e izb — come una rete di automi miopi. Ci si potrà sto è sufficiente numerare ciclicamente le zampe di ciascun vertice; precisare dunque convincere che il problema della soluzione di un labirinto è risolvibile la regola Ta dando la priorità alla prima zampa disponibile (prima rispetto per ogni grafo G da automi finiti indipendenti da G e in un tempo di cal all'ordine ciclico ) ; segnare il cosiddetto albero d'ingresso della parola I,...ls colo O = zm che dipende linearmentedal numero degli spigoli m di G. (dovem è il numero di spigoli di G ), vale a dire l'insieme delle lettere l„ l'estre mo delle quali (che è l'origine di f(lt,)) non è ancora stato incontrato nella Nota. De t to ciò, non bisogna credere che tutti i problemi di grafi siano sottoparola l i...l>. È ovvio che per la parola della figura rza la rete determina comunque risolubili in modo acentrato. In particolare non esistono automi fi l'albero della figura I3. niti che permettano di decidere circa la connessionedi un grafo. Questo risul tato va messo in parallelo con uno dei risultati essenziali di Minsky e Papert, per sapere che il predicato di connessione non è di ordine finito (nel senso della teoria dei perceptrons). Trattererno adesso in modo piu dettagliato un problema assolutamente I 2 fondamentale(in particolare per le applicazioni in biologia) : quello della sin cronizzazione di una rete di automi. Il problema è il seguente: trovare un al goritmo locale capace di far si che una rete, i cui automi siano tutti al tempo t=o in stato di quiete, eccetto uno che inizia il calcolo, si trovi in un tem po finito O in uno stato sincrono globale. Cioè al tempo t =O tutti gli automi si 3 2 mettano insieme e per la prima volta in un determinato stato. Il contrasto tra soluzione centrata e soluzione acentrata è qui particolar I I mente evidente. La soluzione centrata consiste in effetti nel connettere ogni au 3 2 toma ad un automa esterno che svolge il ruolo di istanza centrale di decisione e nell'inviare la medesima istruzione a tutti gli automi nello stesso istante. Si può paragonare ad un generale che con l'istruzione «Fuoco» dia inizio a tiri I di artiglieria. Di qui del resto il nome Firinl, Squad Problem(FsP) dato a que 3 sto problema della sincronizzazione, La soluzione acentrata consiste al contra rio nell'effettuare questa sincronizzazione per gradi ed in modo coerente, ogni automa operando in maniera «miope» e non avendo quindi alcuna conoscenza della propria posizione reale nella rete. La soluzione acentrata del Fsp è stata scoperta da Moore [i96g] e Moore e Figura I3. Langdon [i968], e sviluppata da Balzer [i966; r967], Rosenstiehl [x966], Ro Albero d'ingresso della parola di Trémaux della figura Iaa. senstiehl e altri [z97z], Waksmann [ i966], Herman e Rozenberg [i975]. L'idea
  • 19. ~ WI 8 ~ WI 9'5 Centrato/a centrato ~ K ~ Ws Ws è semplice: se due segnali aventi la stessa velocità vengono emessi nello stesso tempo ai due estremi di un segmento, essi s'incontrano a metà linea. Succede t = o : lo stesso se un segnale di velocità IÈ partito da un estremo e «rimbalzato» in Un automa (n. 8) diviene un K-automa quello opposto è seguito da un segnale di velocità grÈ. Un segnale propagan ed emette W, e Ws nelle due direzioni. tesi alla velocità v lungo una catena orientata è in questo caso uno stato S' con la seguente proprietà: un automa assume lo stato D' dopo che il suo pre decessore sia rimasto tl unità di tempo in tale stato S', che abbandona in questo istante.Quella che segue è una soluzione del Fsp per una catena circolaredi automi. Ogni automa ha la possibilità di emettere nei due sensi due segnali e 8's di velocità rispettivamente 1 e g. Un automa che abbia emesso segnali si chiamerà K-automa (oppure, il che è lo stesso, assumerà uno stato K per È= 4: manente). Le regole di transizione sono le seguenti: L'automa n. 4diventa un K-automa (ostacolo passivo) e rinvia WI. F,) Due segnah che sl mcontrano trasformano 11 loro «punto» d Incontro Ws è in I e y da una unità di tempo. — costituito di uno o due automi secondo la parità della catena — in un K-automa ; F„) se i segnali sono identici, questo E-automa li rinvia (ostacolo pas sivo), Fl») se i segnali sono differenti, questo K-automa rinvia B', e IV» nei due sensi (ostacolo attivo), poi diviene un ostacolo passivo. Fz) Il Firing ha luogo per un K-automa quando i due vicini sono dei IC automi. w,l) t = 6 : Gli automi n. 2 e n. 6 divengono dei Gli schemi della figura xg illustrano appunto il caso di una catena circolare di (i w, K-automi (ostacoli attivi ) ed emettono 8 automi. w,È' J WI e Ws nelle due direzioni. Questa soluzione del FSP per una catena circolare ci mette in grado di tro vare soluzioniper un grafo qualunque. Sia G = (X,%.) il grafo (connesso) in questione. Incominciamo a considerare un albero V di G, di origine ac% e tale che per ogni vertice b di G, b/a, il cammino (unico) di V che unisce a con b sia un cammino di lunghezza minimale tra tutti i cammini di G che uniscono a con b. Considereremo ora un percorso ciclico su questo albero, percorso che passa dunque due volte per ogni vertice di G e al quale appli K K K --W, Gli automi n. I, 3, 5 e p divengono dei 2 K-automi. O--W, o W, W„ t= I O: Firing. I 2 o Figura I4. Figura 15. Risoluzione in nove unità di tempo del Fsp per una catena circolare di otto automi. Numerazione modulo 3 dei vertici di un grafo connesso.
  • 20. Centrato/acentrato 9I6 9I7 Centrato/ac entrato cheremo il procedimento precedente. Se la scelta quindi di V da una parte Sia A = lred (1 „ = T e sia A~=(re A- ~ /,,=q — I ). Consideriamo le si e del percorso ciclico dall'altra è una questione risolvibile da automi finiti, lo tuazioni seguenti : stesso saràper PFsp grazie alla definizione che segue: DEFINIzloNE. In una rete di grafo G si dice che l'automa13è sovrapposto al (I ) e'+' =q e' = I per ogni red e A v/ @ l'automa 0 se un esemplare di 13 ed un esemplare di Q occupano ogni vertice di G (2) ear = T e se per effettuare il suo (t+ I )"' pa ssaggio13tiene conto non solo del suo stato e (z') er T di quello dei suoi vicini al tempo t, ma anche di quello di Q al tempo t+ I. (3) Risolviamo per primo il problema di segnare un albero U di cammini mi (3')nimali. Dato ac X, incominciamo con l'attribuire un indice ad ogni vertice di G mediante un numero che misura la distanza modulo o dal vertice a (fig. I5 ). Un'intelligenza locale G che esegue questa operazione può essere definita in questo modo: l'insieme degli stati interni delle zampe dell'automa G è F = (to, V I, o, I, z ) dove I è lo stato di quiete. Per xe X, sia dz l'insieme dei numeri delle zampe non morte di '6 2 e sia P Q T VT V V la seguente situazione: (P) perround„,e' „, = I e l' „, = q, q = o, I, z, dove si nota con l', lo s tato al tempot della zampaf(x, r). Regola di transizione: T T (P) ~e'+I=q + I (mod g) per o gniredr. T Lo stato iniziale è dato da e~ „= o per ogni r eda; e o„= I per ogni vertice x, T V T V x/a e per ogni red . t = o t = I Gli stati o, I, z sono permanenti ed è dunque il primo modo di attribuire un indice che ha la priorità. Ciò fa si che tutte le zampe con la stessa origine sono segnate allo stesso modo alla fine del calcolo, con un indice che può quindi T T essere assimilato a quello del vertice comune (fig. I6). Definiamo adesso un automa X che, sovrapposto a 8,determina un per V T T T V I V I I corso ciclico v lungo un albero V di cammini minimali. Noteremo e' „gli stati T I di 3C. I I L'insieme degli stati interni è F = (co,I, T, T, T, U), T significa che la zam V v I I pa appartiene a v, V significa che la zampa è una zampa d'ingresso;questi due r V T stati sono permanenti. T è uno stato transitorio di chiamata a V, T è uno stato t = g transitorio di attesa. 2 2 T I T V O O T I O O O O v O 'l' V f ' 2 2 O O t = 2 Figura t7. Figura r6. Indici modulo g per l'algoritmo $. Costruzione di un albero di cammini minimali con la sovrapposizione di automi, K* S.
  • 21. Centrato/acentrato 9IS 9 I9 Centrato /ac entrato Regole di transizione: trata. È indispensabile, proponendosi la modellizzazione di tali sistemi empirici, selezionare per prima cosa il livello di organizzazione che si consideri perti I) Nell'ipotesi (I ) nente. Un certo nuinero di argomenti depongono a favore del livello cellulare. per rcA„ /» „. l'~T «Le seguenti ragioni possono essere usate per sostenere la scelta delle cellule e,„-: I~ V dove r = min A quali unità di base: I ) Le cellule sono l'unità metabolica autonoma di tutti gli e „ :I ~ T per ogni red — A,. organismi superiori. z ) Tutte le attività metaboliche e di sintesi nella cellula sono mediate dalle molecole proteiche e di RNA che vengono prodotte in ac FI) Nelle ipotesi (z) e (g) cordo con porzioni particolari di DNA (i geni). g) Solo le molecole di DNA, fra tutti i costituenti cellulari, possono essere fedelmente riprodotte, cosicché e»»'. T~ T. l'eredità dei meccanismi cellulari può avvenire praticamente solo attraverso la FII) Nell'ipotesi (z) e non (g) trasmissione da cellula madre a cellula figlia di particolari tipi di DNA. 4) Ogni cellula di uno stesso organismo discende da una singola cellula ancestrale, e , „: T~I . l'uovo fertilizzato, e ognuna di esse porta lo stesso complesso di DNA. 5) Parte dei geni costituenti il complesso di DNA di una cellula possono in ogni mo Iv) Nell'ipotesi (z'), non (g) e non (g') mento essere attivi (producendo RNA e proteine) o inattivi. 6 ) L'attivazione e „„: T~ I . (de-repressione) o l'inattivazione (repressione) dei geni è causata da molecole che vengono prodotte o nelle cellule stesse o che entrano nella cellula da quelle Lo stato iniziale è definito da vicine o dall'ambiente» [Lindenmayer I974]. Ma una caratteristica essenziale dei sistemi cellulari è di essere sistemi che e~ „ = f' per o gnir ed„ e = I per ogn i x ga e p er ogni r@d». si sviluppano. Entrano qui in gioco meccanismi fondamentali quali la diffe »p r renziazione cellulare ed i processi di morfogenesi. Ciò fa si che l'infrastruttura Le tavole della figura ip mostrano il processo di segnatura di un albero relazionale del sistema, la sua «geometria», evolva nel corso del tempo. Per mo di cammini minimali per il grafo della figura I5. dellizzare tali sistemi a «geometria variabile», è necessario dunque generaliz Quanto al percorso ciclico v = l,...l,„(dove n è i g ' p'g1 numero de li s i oli di zare in maniera conseguente la nozione di rete di automi. V, n = ~X, I ) si costruisce nel modo seguente: l, è una zampa di origine a Tuttavia i sistemi formali prodotti attraverso una tale generalizzazione non segnata T sef(I») = (x, r) allora li. è la prima zampa di x in d dopo f( I.,) saranno pertinenti come modelli di algoritmi di sviluppi programmati prima e segnata T o V. Questo percorso v non può iniziare che al tempo t = z. che venga stabilita la validità di una simulazione discreta. L'ipotesi della validità Sia allora P l'automa del FsP circolare. Questa nostra esposizione mostra di un'approssimazione digitale di un sistema cellulare solleva numerosi pro che l'automa complessoP e X e'G (sovrapposizione iC di $ su X e '61 risolve il blemi. Certi argomenti depongono però a suo favore. «Gli stati di cellule trat Fsp per un grafo connesso qualunque. tate come automi sono interpretabili in termini di presenza o assenza di co Il r ocesso si sviluppa in modo del tutto parallelo in quanto gli automi stituenti chimici cellulari (relativamente a concentrazioni di soglia ), e/o in complessi elaborano progressivamente e contestualmente la costruzione del termini di combinazioni di geni attivi ed inattivi. Gli input cellulari sono rap l'albero U, quella della catena circolare v e quella dei segnali 8'i e 8'i ungo presentati dai composti che entrano nella cellula durante un certo intervallo di tempo, o dalle eccitazioni di membrana che essa riceve. Similmente i loro questa catena. output sono composti che hanno lasciato la cellula, o eccitazioni da essa ori ginate. La funzione di transizione è in parte una espressione degli effetti delle Sistemi di Lindenmayer. interrelazioni dei geni, nel senso della repressione o de-repressione di geni attraverso i prodotti di altri geni, ed in parte una espressione di effetti di Abbiamo appena tratteggiato, nella parte che precede, la problematica re controllo tra le molecole RNA ed enzimatiche all'interno del citoplasma... lativa alle reti di automi. Esse, per la loro capacità di localizzare algoritmi già «In secondo luogo si assume che gli stati e gli input siano entità discrete, esistenti, si riferiscono al livello logistico delle organizzazioni e la loro teoria è e debbano esservene un numero finito. Esiste naturalmente un numero defi una branca della teoria generale del calcolo. nito (poche migliaia) di geni discreti ; ciascuno presente in poche copie per ogni Ma queste reti di automi assumono anche un'importanza enorme per quel cellula. Perciò, se fosse sufficiente considerare, nelle regolazioni relative allo che riguarda la modellizzazione di sistemi complessi, in particolare dei sistemi sviluppo, solo le combinazioni dei geni attivi che sono presenti ad un dato biologici che è evidente a priori, si sviluppano e funzionano in maniera acenbio ogici, c e, e evi en e a pr istante in una cellula, ogni gene attivo originando un composto in qualche
  • 22. Centrato /acentrato 920 92I Centrato/ac entrato maniera importante per la crescita e la morfogenesi, allora lo stato (cosi come automi, si determinano, per 2 ( i < n —t, delle regole di transizione del tipo l'input e l'output ) di ogni cellula sarebbe naturalmente un'entità discreta... cF ' yrr;cs,+, ~'r,- che significano che, se l a cellula c, si trova all'istante t nello «Vi è tuttavia un'ulteriore complicazione nel fatto che non è possibile stato o, e se i suoi vicini c,, e c„+, si trovano, nello stesso istante t, negli sta guardare semplicemente allo sviluppo come ad un processo nel quale un certo ti rispettivamente cr;, e at+,, questa cellula c, si troverà all'istantet +t nel numero di geni viene inserito o disinserito in diverse cellule in momenti di lo stato ~,. In piu si dànno delle regole per gli estremi della catena, del tipo versi. Evidentemente i vari componenti del citoplasma possono variare con con gcs,cr,~~, e o„, o „g~r, d ove g è un simbolo che rappresenta l'ambiente. Ma tinuità le loro concentrazioni e si conoscono molti effetti di controllo tra que se si vuole potersi rendere conto dello sviluppo di questo filamento, si devono sti componenti, quali feedback e inibizione allosterica degli enzimi, inibizione dare regole di transizione del tipo vt r (7'Gt„y~w; dove in questo caso z.; non o stimolazione delle velocità di sintesi degli enzimi a livello di a+A, di&usio rappresenta piu una lettera dell'alfabeto Z ma una parola di Z~, v; = ctg ne di metaboliti, ecc. una simile regola significa che se la cellula c; si trova nell'istante t nello stato cz, «Le possibilità che il citoplasma influenzi il corso dello sviluppo sono in e se i suoi vicini ct r e c,+, si trovano, nello stesso istante t, negli stati ri cre i i mend'bilmente numerose e complesse. È anche evidente tuttavia che la maggior spettivamente o;, e o; +„ qu esta cellula c.; avrà originato, all'istante t+x, A parte dei processi metabolici e sintetici sono regolati per mantenersi a ive o cellule c;y C'e di stati rispettivamente ~n . T'/,. È verso una simile ge di stati stazionari e che g!i eventi relativi allo sviluppo, come la differenzia neralizzazione delle reti lineari che mira la nozione di L-sistema. zione, hanno luogo quando avvengono repentini cambiamenti da uno stato Piu precisamente un (r., t)-sistema è costituito (definizione per ora tempo stazionario ad un altro in numerosi iter biochimici. Sebbene continue trasfor ranea) da: mazioni citoplasmatiche, importanti per lo sviluppo, non possano essere escluse, non è cosa troppo azzardata assumere che nella maggioranza dei casi gli eventi t ) un alfabeto Z (insieme finito e non vuoto degli stati interni ); relativi al citoplasma possano essere considerati eventi discreti. 2) un simbolo g< Z che indica gli estremi del filamento e che assume il ruo «Un terzo parametro che viene considerato discreto nel nostro sistema è il lo di ambiente; tempo. Il calcolo dei nuovi stati cellulari, basato sugli stati e gli input prece g) regole di transizione dette anche produzioni del tipo denti, avviene rispetto a certi intervalli. Poiché ogni intervallo può essere G~C70r ~ T scelto piccolo a piacere, quest'assunto non sembra rappresentare una grave li gCJGr~ w mitazione. Nondimeno, costituisce un problema il fatto che piu piccolo è l'in tervallo di tempo, maggiore è il numero di stati necessari per cicli diversi di G'~(Yg ~ V misurazione. Ovviamente, bisogna trovare un compromesso tra descrizioni dove w è una parola di Z~, cosache implica d'altra parte che z può molto dettagliate e descrizioni decisamente grossolane. Il riconoscere che la essere la parola vuota che si interpreta come morte della cellula di maggior parte dei processi cellulari sono altamente stabili, con occasionali spo stato cz nel contesto (cr„a;.) o (g, o.„) o ancora (a„ g) . Supponiamo stamenti in altre aree di stabilità, rende possibile una descrizione dei processi anche che l'insieme delle produzioni sia completo,cioè che per ogni di sviluppo che sia realistica, benché senza intervalli di tempo eccessivamente terna (o,, oy Gr)~ (g~(7y or)y (Ggy (Ty g) esista una produzione che am piccoli» [Lindenmayer t97g]. mette questa terna come primo membro. Una volta ammessa, almeno a titolo d'ipotesi, la validità delle descrizioni discrete, ci si trova dunque di fronte al problema seguente: definire delle reti Essendo dato un (r, t)-sistema G = (Z, P, g) dove P è l'insieme delle di automi dove le regole di transizione includano trasformazioni della geometria produzioni, si può derivare da ogni parola x= a ,...a di Z~ un'altra parola sottostante. I sistemi di Lindenmayer, detti anche L-sistemi, sono i piu sempli P applicandocontemporaneamente ad a,...a le produzioni adeguate. Se dun ci i ques o ipo.d' to tipo. Sono delle reti lineari che hanno dunque la funzione di mo que esistono in P le produzioni gara, ~„ a , aaas w„ ..., ayg Qa„,a„ v „ , , e dellizzare lo sviluppo di strutture filamentose. L'ipotesi di linearità semp i califica a„,a~g~r», [l è la parola ~,...~„ottenuta per concatenazione dei w;. Si dice considerevolmente il problema, nella misura in cui diviene possibile identificare allora che [l deriva direttamente da x in G. Generalizzando, si dirà che una parola la geometria della rete con un'operazione algebrica semplice, la concatenazione. y di Z~ deriva da cc in G (cosa questa che si noterà u,~y ) se esiste una G Se in effetti si considera un filamento di n cellule c„c„. . . , c„, la cellula c, es successione P~, [I„..., Pt. di origine )~ = x e di estremo )t. — y tale che, per sendo supposta nello stato a,eZ (dove Z è l'insieme finito degli stati interni i = r, ..., k, ); deriva direttamente da P;, in G. La derivazione è dunque la di ogni cellula), lo stato del filamento sarà descritto dalla sequenza o,o,...o;,. chiusura transitiva della derivazione diretta. È evidente che se si considera Questa sequenza è una parola sull'alfabeto Z, cioè un elemento del monoide una parola coca~, è possibile per derivazione generare un sottoinsieme L (G) libero Z~ generato da Z. di Z~, quello delle parole y derivanti da u in G. Da qui la definizione (defi Quando si considera una tale struttura filamentosa come una rete lineare di nitiva) :