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E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ]
STORIA
Jacques Le Goff — STORIA p ag .5
Jacques Le Goff — ANTICO/MODERNO p ag . 1 0
CALENDARIO p ag . 22
DECADENZA p a g . 4 0
ESCATOLOGIA p ag . 5 7
ETÁ MITICHE p a g . 7 5
Krzysztof Pomian — GENESI p a g . 9 0
Jacques Le Goff — PASSATO/PRESENTE pag.96
PROGRESSO/REAZIONE pa g . 1 0 6
STORIA p a g . 1 2 3
ambiguità allegoria
Storia competenza/esecuzione codice .,i«11««t(«(,'tt/'"t
fonetica immagine avsllgusftlia Storia
grammatica metafora dsssico
concetto analogia emetafora lessico segno critica
esistenza argomentaziono lingua significato filologi bello/brutto
essere interpretazione lingua/parola simbolo letteratura crcatlvlta
fenomeno linguaggio maniera
forma
espressione
astratto/concreto metrica poetica fantastico
dialettica idea semantica
alfabeto retorica gusto
identità/differenza proposizione e giudizio sens%ignificato ascolto imitazione
mediazione traduzione gesto immaginmtone anthropos
opposizione/contraddizione universali/particolari lettura progetto cultura/culture
qualità/quantità atti linguistici luogo comune riproduzione/riproducibilità etnocentnsmt
totalità dicibil%ndicibile orale/scritto discorso sensibilità natura/cultura
uno/molti
decisione enunciazione comunicazione parola finzione spazialità arti
distribuzione statistica presupposizione e allusione errore ritmo generi artigianato
datogiochi referente informazione scnttura narrsàione/narrstività artista
etica voce ~+ acculturazione
induzionestatistica stile attribuzione
probabilita
álosofia/Blosofie ===.=--~ o/m oderno teinx/motivn
ragione
rappresentazione statistica testo
razionale/irrazionale calsetrofi,
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teoria/pratica
soggetto/oggetto ciclo ,.-=,
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curve e superlici infinito vero/falso
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scala
geomeiria e topologia
invarisnte mondo j/iilj/[',j)j/p«l'jj«[jj à/caso/reaziòlàé,/"'
canto
suon%umore corpo „fofaoxp, '
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~storia t tonale/atonale danza
amore industria rurale
ossarvazfone maschera
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deduzione/prova reale moda
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documento/mo~ eros prodotti , «equivalenza 'l oaotcrico/eaxotcrkcò>x armi «/".„,"à',Crcdencà ornamento clinicatstena x
difierenziale formalizzazione -': frontiera dialetto scena
pulsione angoscia/colpa cura/normalizzazione
funzioni logica rovina/resta=
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.==:-.g"erra l tt,', ' cnigola soma/psiche castrazione ecomplesso esclusione(integrazione
infinitesimale fuoco
possibilità/necessità analisi/sintesi imperi fisba sonno/sogno censura farmaco/droga
locale/globale cannibalismo homo
referenza/verità anticipazione funzione ==-=.= nazione mostro identificazione e transfert follia/delirio
sistemi di riferimento ricorsività Ipotesi misura tattica/strategia popolare dài inconscio medicina/medicalizzazione mano/manufatto
stabilità/instabilità tecnica
matematiche modello proverbi divino nevrosi/psicosi normale/anormale
variazione alienazione utensile
metodo tt« hladlxkollf Cf Ol piacere salute/malattia
rentrato/acentrato teoria/modefio
cos<ansa/sutoroscis~'-:==.:: '" demagogia iniziazione sintomo/diagnosi
combinatoria
immaginazionesociale==='
, disc riminazione magia demoni alimentazionc
pace repressione
applicazioni grafo Steo messia
divmsxionc ' agonismo animalecasta
assioma/postulato labirinto
serv%«gnore terrore
cluerlco/laico millennio cerimoniale
caso/probabilità . mito/rito donna cucina
continuo/discreto rete
ffoulo tolleranza/intolleranza
esa persona festa
causa/effetto utopia -Chyàhm//fogna endogamia/esogamia domesticamento
puro/impuro' feticcio
dipendenza/indipendenza abaco certezza/dubbio ;I//brolo origini famiglia fame
divisibdità
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coerenza incesto vegetale
hbertino lutto
dualità
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categorie/aÁ+prsèatàhme maschile/femminile
insieme calcolo
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determinat%ndeterminato matrimonio
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razionai%lgebrico/trascendente numero empiria/esperienza sofiohe
peccato t parentcle caccia/raccolta
simmetria SCIO esperimento =~ disciplina
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borghesi/borgfiitnàa totem dono
struffure matematiche santità
burocrasja cconotnla uomo/donna eccedente
trasformazioni naturali / categorie
kjl" ' ' f glassi formazioneeconomico-sociale pastorizia
gontidini lavoro
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analogico/digitai»
egemonia/dittatura masse proprietà
equilibrio/squilibrio
operatività presentazione
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intelligenza artiTiciale ordine/disordine
riduzione maggioranza/minoranza bisogno
macchina organizzazione
ripetizione partiti consumo
programma semplice/complesso
scienza ccumulazione imposta
simulazionc sistema apprendimento t'... poliuca amministrazione
spiegazione lusso
sttlinlcnto
capitale
soglia cervello autoregolazion%quilibrazionc comunità
rifitabifità/falsificabilità crisi oro e argento
vincolo comportamento cognixione coafiitto
distribuzione pesie misure
e condizionamcnto induzione/deduzione consuetudine costiumione àlite
fabbrica
controllo sociale innato/acquisito dffilto democraxla/dittatura produzsone/disuabuxione
gergo
ncchezzaastronomia oormaemozione/motivazione IStlfitu giustizia gestionegl'uppo
scambiocosmologie patto imperialismo
atomo e molecola mente operazioni k istituzioni marginalità
gravitazione conscrvazion%nvarianza
percezione responsabilità potere opinione impresa spreco
luce mercato
entropia
quoziente intellettuale potere/autorità povertà
materia pubblico/privato merce
fisica
propaganda
-, • SPezio-tempo atmosfem cellula societàcivBC ruolo/status moneta
forza/campo
htos(era adattamento difFerenziamento , abitasionc stato socislizzaztonc pianificazione
moto
OICslll evoluzione immunità acqua società profitto
particella
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plasma
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invecchiamento clima
quanti ecumene valore/plusvalore
relatività organismo
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reversibilità/irrcvcrsibilità regolazione
catalisi città/campagna
stato fisico sviluppoemorfogenesi
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vita genotipo/fenotipo tcl'ta
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Storia 286 287 Storia
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Storia soprattutto però la prospettiva della lunga durata. Questa ha condotto alcuni
Antico/moderno, Calendario, Decadenza, Escatologia, Età mitiche,
storici, sia tramite l'uso della nozione di struttura, sia mediante il dialogo con
Genesi, Passato/presente, Progresso/reazione, Storia l'antropologia, ad avanzare l'ipotesi dell'esistenza di una storia «pressoché im
mobile». Può esservi tuttavia una storia immobile> E quali rapporti ha la storia
con lo strutturalismo (o gli strutturalismi ) i Non vi è anche forse un piu ampio
movimento di «rifiuto della storia»?
Il concetto di+storia+ sembra porre oggi sei tipi di problemi: 6) All'idea della storia come storia dell'uomo si è sostituita l'idea della storia
i ) Quali rapporti esistono fra la storia vissuta, la storia «naturale», se non come storia degli uomini in società. Ma esiste, può esistere, solo una storia del
«oggettiva», delle società umane, e lo sforzo scientifico per descrivere, pensare l'uomo? Si è già sviluppata una storia del clima : non si dovrebbe fare anche una
e spiegare questa evoluzione: la scienza storica> Questo scarto ha, in particola storia della natura?
re permesso l'esistenza di una disciplina ambigua: la filosofia della storia. Dal' p
l'inizio.del secolo, e soprattutto da una ventina d anni, si sta sviluppando una
)
i) Fin dalla sua nascita nelle società occidentali — nascita tradizionalmente
branca della scienza storica che studia l'evoluzione della scienza storica stes situata nell'antichità greca (Erodoto, nel v secolo a. C., sarebbe, se non il primo
sa all'interno dello svolgimento storico globale: la storiografia, o storia della storico, almeno il «padre della storia») ma che risale a un passato piu remoto, ne
storia. gli imperi del Vicino (del Medio) e dell'Estremo Oriente —, la scienza storica si
z) Quali relazioni ha la storia con il tempo, con la durata, sia con il tempo definisce in rapporto a una realtà che non è né costruita né osservata come nelle
«naturale» e ciclico del clima e delle stagioni, sia con il tempo vissuto e natural matematiche, nelle scienze della natura e nelle scienze della vita, ma sulla quale
mente registrato dagli individui e dalle società? Da una parte, per domesticare si «indaga», si «testimonia». Tale è il signiFicato del termine grecolcrwopicr, edel
il tempo naturale le diverse società e culture hanno inventato uno strumento fon la sua radice indoeuropea tcid-, roeid 'vedere'.La+storia+ ha dunque comincia
damentale, che è anche un dato essenziale della storia: il+calendario+; dall'al to con l'essere un racconto, il racconto di colui che può dire «Ho visto, ho senti
tra oggi gli storici s'interessano sempre piu dei rapporti fra storia e memoria. to», Questo aspetto della storia-racconto, della storia-testimonianza, non ha mai
3) La dialettica della storia sembra riassumersi in un opposizione — o un dia
)
cessato di esistere nello sviluppo della scienza storica. Paradossalmente, si assi
logo — +passato/presente+ (e/o presente/passato). Quest'opposizione non è in ge ste oggi alla critica di questo tipo di storia per la volontà di sostituire la spiega
nerale neutra, ma sottintende, o esprime, un sistema di attribuzione di valori, zione alla narrazione, ma anche, nello stesso tempo, alla rinascita della storia
come ad esempio nelle coppie +antico/moderno+, +progress%eazione+. Dal testimonianza attraverso il «ritorno dell'evento» (Nora) legato ai nuovi media,
l'antichità al xvm secolo si è sviluppata, intorno al concetto di+decadenza+, una alla comparsa di giornalisti fra gli storici e allo sviluppo della «storia immediata».
visione pessimistica della storia, che si è ripresentata in alcune ideologie della Tuttavia, dall'antichità, la scienza storica, raccogliendo documenti scritti e fa
storia nel xx secolo. Con i lumi si è invece affermata una visione ottimistica del cendone dei testimoni, ha superato il limite del mezzo secolo o del secolo rag
la storia a partire dall'idea di progresso, la quale tuttavia conosce ora, nella se giunto dagli storici testimoni oculari e auricolari e dalla trasmissione orale del
conda metà del xx secolo, una crisi. Dunque : ha la storia un senso? E vi è un sen passato. La costituzione di biblioteche e di archivi ha cosi fornito i materiali del
so della storia? la storia. Sono stati elaborati metodi di critica scientifica, conferendo alla storia
4) La storia è incapace di prevedere e di predire l'avvenire. Come si pone es uno dei suoi aspetti di scienzain senso tecnico, a partire dai primi incerti passi
sa allora in rapporto a una nuova «scienza», la futurologia? In realtà la storia ces del medioevo (Guenée), ma soprattutto dalla fine del xvn secolo con Du Cange,
sa di essere scientifica quando si tratta dell'inizio e della fine della storia del mon Mabillon e i benedettini di Saint-Maur, Muratori, ecc. Non si ha pertanto storia
do e dell'umanità. Quanto all'origine, essa s'inchina al mito : l'età dell'oro, le+età senzaerudizione. Ma allo stesso modo in cui si è fatta nel xx secolo la critica del
mitiche+ o, sotto una parvenza scientifica, la recente teoria del big bang. Quanto la nozione di fatto storico, che non è un oggetto dato bell'e pronto poiché risulta
alla fine, essa cede il posto alla religione, e in particolare alle religioni di salvezza dalla costruzione dello storico, cosf si fa oggi la critica della nozione di documen
che hanno costruito un «sapere dei fini ultimi » — l'+escatologia+ —, o alle utopie to, che non è un materiale bruto, oggettivo e innocente, ma che esprime il potere
del progresso, la principale delle quali è il marxismo, che giustappone un'ideo delle società del passato sulla memoria e sull' avvenire: il documento è monu
logia del senso e della fine della storia (il comunismo, la società senza classi, l'in mento (Foucault e Le Goff). Nello stesso tempo si è ampliata l'area dei docu
ternazionalismo). Tuttavia, a livello, della prassi degli storici, si sta sviluppando menti, che la storia tradizionale riduceva ai testi e ai prodotti dell'archeologia,
una critica del concetto di origini e la nozione di+genesi+ tende a sostituire l'idea di un'archeologia troppo spesso separata dalla storia. Oggi i documenti arrivano
di origini. a comprendere la parola, il gesto. Si costituiscono archivi orali; vengono raccolti
5) A contatto con le altre scienze sociali, lo storico tende oggi a distinguere degli etnotesti. L'archiviazione stessa dei documenti, infine, è stata rivoluzionata
digerenti durate storiche. Ui è una rinascita dell'interesse per l'evento; seduce con il ricorso al calcolatore. La storia quantitativa, dalla demografia all'economia
Sistematica locale 6z8 6zg Storia
fino al culturale, è legata ai progressi dei metodi statistici e dell'informatica ap litica, alla storia economica e sociale, alla storia culturale, è nata una storia delle
plicata alle scienze sociali. rappresenta+ioni. Questa ha assunto forme diverse : storia delle concezioni globa
Il divarioesistente frala «realtà storica» e la scienza storicaha permesso a li della società, o storia delle ideologie; storia delle strutture mentali comuni a
filosofi e a storici di proporre — dall'antichità fino a oggi — sistemi di spiegazione una categoria sociale, a una società, a un'epoca, o storia delle mentalità ; storia
globale della storia (per il xx secolo, e in senso estremamente differente, si pos delle produzioni dello spirito legate non al testo, alla parola, al gesto, ma all'im
sono ricordare Spengler,Weber, Croce, Gramsci, Toynbee, Aron, ecc.). La magine, o storia dell'immaginario, che permette di trattare il documento lettera
maggior parte degli storici manifesta una diffidenza piu o meno marcata nei rio e quello artistico come documenti storici a pieno titolo, a patto di rispettare
confronti della filosofia della storia; ma, ciò nonostante, essi non si volgono verso la loro specificità; storia delle condotte, delle pratiche, dei rituali, che rinvia a
il positivismo, trionfante nella storiografia tedesca(Ranke) o francese(Langlois e una realtà nascosta, soggiacente, o storia del simbolico, che condurrà forse un
Seignobos) alla fine del xix e all'inizio del xx secolo. Fra l'ideologia e il pragma giorno a una storia psicanalitica, le cui prove di status scientifico non sembrano
tismo essi sono i sostenitori di una storia-problema (Febvre). però ancora raccolte. La scienza storica stessa, infine, con lo sviluppo della sto
Per cogliere lo svolgimento della storia e fame l'oggetto di una vera e propria riografia, o storia della storia, viene posta in una prospettiva storica.
scienza, storici e filosofi, fin dall'antichità, si sono sforzati di trovare e di definire Tutti questi nuovi settori della storia rappresentano un arricchimento note
le leggi della storia. I tentativi piu spinti e che hanno subito il fallimento mag vole, purché vengano evitati due errori : anzitutto subordinare le realtà della sto
giore al proposito sono le vecchie teorie cristiane delpronvidenzialismo (Bossuet) ria delle rappresentazioni ad altre realtà, le uniche alle quali spetterebbe uno sta
e il marxismo volgare, che si ostina — nonostante in Marx non si parli di leggi tus di cause prime (realtà materiali, economiche) — rinunziare, dunque, alla falsa
della storia (come invece accade in Lenin ) — a fare del materialismo storico una problematica dell'infrastruttura e della sovrastruttura. Ma anche non privile
pseudoscienza del determinismo storico, ogni giorno sempre piu smentito dai giare le nuove realtà, non conferire loro, a loro volta, un ruolo esclusivo di moto
fatti e dalla riflessione storica. re della storia. Una spiegazione storica efficace deve riconoscere l'esistenza del
In compenso, la possibilità di una lettura razionale a posteriori della storia, simbolico in seno ad ogni realtà storica (compresa quella economica), ma anche
il riconoscimento di certe regolarità nel corso della storia (fondamento di un confrontare le rappresentazioni storiche con le realtà che esse rappresentano e
comparatismo della storia delle diverse società e delle diverse strutture ), l'elabo che lo storico apprende mediante altri documenti e altri metodi : ad esempio con
razione di modelli che escludono l'esistenza di un modello unico (l'allargamento frontare l'ideologia politica con la prassi e gli eventi politici. E ogni storia deve
della storia al mondo nel suo complesso, l'influenza dell'etnologia, la sensibilità essere una storia sociale.
alle differenze e al rispetto dell'altro vanno in questo senso) permettono di esclu Infine, il carattere «unico» degli eventi storici, la necessità dello storico di
dere il ritorno della storia a un puro racconto. mescolare racconto e spiegazione hanno fatto della storia un genere letterario,
Le condizioni nelle quali lavora lo storico spiegano inoltre perché si sia posto un'arte nello stesso tempo che una scienza. Se questo è stato vero dall'antichità
e si ponga sempre il problema dell'oggettività dello storico. La presa di coscienza al xix secolo, da Tucidide a Michelet, lo è meno nel xx secolo. Il crescente tec
della costruzione del fatto storico, della non-innocenza del documento, ha getta nicismo della scienza storica ha reso piu difficile allo storico apparire anche scrit
to una luce cruda sui processi di manipolazione che si manifestano a tutti i livelli tore. Ma vi è sempre una scrittura della storia.
della costituzione del sapere storico. Ma questa constatazione non deve sfociare
in uno scetticismo di fondo a proposito dell'oggettività storica e in un abbando z) Materiale fondamentale della storia e il tempo, da molto, qumdi, la crono
no della nozione di verità in storia; al contrario, i continui progressi nello sma logia svolge un ruolo essenziale come filo conduttore e scienza ausiliaria della sto
scheramento e nella denunzia delle mistificazioni e delle falsificazioni della storia ria. Lo strumento principale della cronologia è il+calendario+, che va ampiamen
permettono di essere relativamente ottimisti al proposito. te oltre l'ambito dello storico, essendo anzitutto il quadro temporale fondamen
Ciò non toglie che l'orizzonte d'oggettività che dev' essere quello dello storico tale del funzionamento delle società. Il calendario rivela lo sforzo compiuto dalle
non deve occultare il fatto che la storia è ancheuna pratica sociale (Certeau), e società umane per domesticare il tempo naturale, utilizzare il movimento natu
che, se si devono condannare le posizioni che, sulla linea di un marxismo volgare rale della Luna o del Sole, del ciclo delle stagioni, dell'alternanza del giorno e
o di un reazionarismo altrettanto volgare, confondono scienza storica e impegno della notte. Ma le sue articolazioni piu efficaci — l'ora e la settimana — sono legate
politico, è legittimo osservare che la lettura della storia del mondo si articola su alla cultura, non alla natura. Il calendario è il prodotto e l'espressione della sto
una volontà di trasformarlo (ad esempio nella tradizione rivoluzionaria marxista, ria: è legato alle origini mitiche e religiose dell'umanità (feste), ai progressi tec
ma anche in altre prospettive, come quelle degli eredi di Tocqueville e di Weber, nologici e scientifici (misura del tempo), all'evoluzione economica, sociale e cul
che associano strettamente analisi storica e liberalismo politico ). turale (tempo del lavoro e tempo dello svago). Esso manifesta lo sforzo delle so
La critica della nozione di fatto storico ha inoltre comportato il riconosci cietà umane per trasformare il tempo ciclico della natura e dei miti, dell'eterno
mento di «realtà» storiche a lungo trascurate dagli storici. Accanto alla storia po ritorno, in un tempo lineare scandito da gruppi d' anni : lustro, olimpiade, seco
Sistematica locale 6go 6gr Storia
lo, ere, ecc. Alla storia sono intimamente connessi due progressi essenziali : la de diverse dall'occidentale hanno condotto a una critica dell'idea di progresso (si
finizione di punti di partenza cronologici (fondazione di Roma, era cristiana, egi ricordi La crisedu progrès di Friedmann del itl36 ). La credenza in un progresso
ra, e cosi via) e la ricerca di una perioChzeazione, la creazione di unità uguali, mi lineare, continuo, irreversibile, che si sviluppa secondo lo stesso modello in tutte
surabili, di tempo : giorno di ventiquattro ore, secolo, ecc. le società, ormai non esiste quasi piu. La storia che non domina l'avvenire viene
Oggi l'applicazione alla storia dei dati della filosofia, della scienza, dell'espe a scontrarsicon credenze che conoscono oggi un grande revival:profezie,visioni
rienza individuale e collettiva tende a introdurre, accanto a questi quadri misu generalmente catastrofiche della fine del mondo o, al contrario, rivoluzioni illu
rabili del tempo storico, la nozione di durata, di tempo vissuto, di tempi molte minate, come quelle che invocano i millenarismi sia nelle sette delle società oc
plici e relativi, di tempi soggettivi o simbolici. Il tempo storico ritrova, a un li cidentali sia in certe società del Terzo Mondo. È il ritorno dell'+escatologia+.
vello molto sofisticato, il vecchio tempo della memoriu, che travalica la storia e Ma la scienza della natura, e in particolare la biologia, mantengono una con
l'alimenta. cezione positiva, sebbene attenuata, dello sviluppo in quanto progresso. Queste
prospettive possono applicarsi alle scienze sociali e alla storia. Cosi la genetica
g-y) L'opposizione+passato/presente+ è essenziale nell'acquisizione della co tende a ripristinare l'idea d'evoluzione e di progresso, facendo però piu ampio
scienza del tempo. Per il bambino «comprendere il tempo significa liberarsi del spazio all'evento e alle catastrofi (Thom) : la storia ha tutto l'interesse a sostituire
presente» (Piaget), ma il tempo della storia non è né quello dello psicologo né nella sua problematica l'idea di genesi — dinamica — aquella, passiva, delle origi
quello del linguista. Tuttavia l'esame della temporalità in queste due scienze av ni, che già Bloch criticava.
valora il fatto che l'opposizione presente/passato non è un dato naturale, ma una
costruzione. D'altra parte, la constatazione che la visione di uno stesso passato 5) Nell'attuale rinnovamento della scienza storica, che si accelera, se non al
cambia a seconda delle epoche, e che lo storico è assoggettato al tempo in cui tro nella sua diffusione (l'incremento essenziale le è venuto con la rivista «Anna
vive, ha condotto sia allo scetticismo sulla possibilità di conoscere il passato sia les», fondata da Bloch e Febvre nel rgzg), un grande ruolo viene svolto da una
a uno sforzo per eliminare qualsiasi riferimento al presente(illusione della storia nuova concezione del tempo storico. La+storia+ si farebbe secondo ritmi dige
romantica alla Michelet — la «resurrezione integrale del passato» — o della storia renti, e compito dello storico è anzitutto riconoscere questi ritmi, Anziché lo
positivista alla Ranke — «quel che propriamente è stato»). In effetti l'interesse del strato superficiale, il tempo rapido degli eventi, piu importante sarebbe il livello
passato sta nel chiarire il presente; il passato si raggiunge a partire dal presente piu profondo delle realtà che mutano lentamente (geografia, cultura materiale,
(metodo regressivo di Bloch). Fino al Rinascimento, e persino fino al xviii seco mentalità : in linea generale le strutture) : è il livello della «lunga durata» (Brau
lo, le società occidentali hanno valorizzato il passato, il tempo delle origini e degli del). Il dialogo degli storici della lunga durata con le altre scienze sociali e con le
antenati apparendo loro come un tempo d'innocenza e di felicità. Si sono im scienze della natura e della vita — l'economia e la geografia ieri, l'antropologia, la
maginate delle +età mitiche+: età dell'oro, il paradiso terrestre... la storia del demografia e la biologia oggi — ha condotto alcuni di essi all'idea di una storia
mondo e dell'umanitàappariva come una lunga decadenza. Quest'idea di+deca «pressoché immobile» (Braudel, Le Roy Ladurie). Si è avanzata quindi l'ipotesi
denza+ è stata ripresa per esprimere la fase finale della storia delle società e del di una storia immobile. Ma l'antropologia storicamuove al contrario dall'idea che
le civiltà; essa si inserisce in un pensiero piu o meno ciclico della storia (Vico, il movimento, l'evoluzione si ritrovano in tutti gli oggetti di tutte le scienze so
Montesquieu, Gibbon, Spengler, Toynbee) ed è in generale il prodotto di una ciali, poiché loro oggetto comune sono le società. umane (sociologia, economia,
filosofia reazionaria della storia, un concetto di scarsa utilità per la scienza stori ma anche antropologia). Quanto alla storia, essa non può che essere una scienza
ca. Nell'Europa della fine del xvn e della prima metà del xvni secolo la polemica del mutamento e di spiegazione del mutamento. Con i diversi strutturalismi la
sull'opposizione+antico/moderno+, nata a proposito della scienza, della lettera storia può avere rapporti fruttuosi a due condizioni: a ) non dimenticare che le
tura e dell'arte, ha manifestato una tendenza al capovolgimento della valorizza strutture da essa studiate sono dinamiche ;b) applicare certi metodi strutturalisti
zione del passato : antico è divenuto sinonimo di superato e moderno di progres allo studio dei documenti storici, all'analisi dei testi (in senso ampio), non alla
sivo. In realtà l'idea di progresso è trionfata con i lumi e si è sviluppata nel xix spiegazione storica propriamente detta. Ci si può tuttavia domandare se la moda
secolo e all'inizio del xx, soprattutto in considerazione dei progressi scientifici e dello strutturalismo non sia legata a un certo rifiuto della storia concepita come
tecnologici. Dopo la rivoluzione francese, all'ideologia del progresso si è con dittatura del passato, giustificazione della «riproduzione» (Bourdieu), potere di
trapposto uno sforzo di reazione, l'espressione del quale fu soprattutto politica, repressione. Ma anche all'estrema sinistra si è riconosciuto che sarebbe perico
ma che si basò su una lettura «reazionaria» della storia, A metà delxx secolo i fal loso fare « tabula rasa del passato» (Chesneaux), Il « fardello della storia», nel
limenti del marxismo e la rivelazione del mondo staliniano e del gulag, gli orrori senso «oggettivo» del termine (Hegel), può e deve trovare il suo contrappeso
del fascismo e soprattutto del nazismo e dei campi di concentramento, i morti e nella scienza storica come «mezzo di liberazione del passato» (Arnaldi).
le distruzioni della seconda guerra mondiale, la bomba atomica — prima incar
nazione storica «oggettiva» di una possibile apocalisse —, la scoperta di culture
Sistematica locale 63z 633 Storia
Evans-Pritchard, E. E.
6) Facendo la storia delle loro città, dei loro popoli, dei loro imperi, gli storici
1961 An thropology and History,Manchester University Presa, Manchester.
dell'antichità pensavano di fare la storia dell'umanità. Gli storici cristiani, gli Febvre, L.
1953 Combats pour l'histoire, Colin, Paris (trad. it. parziale Einaudi, Torino 1976).
storici del Rinascimento e dei lumi (nonostante riconoscessero la diversità dei Finley, M. l.
«costumi») ritenevano di fare la storia dell'uomo. Gli storici moderni osservano Ig81 My th e, mémoire, histoxre: les usages du passé,Flammarion, Paris.
che la storia è la scienza dell'evoluzione delle società umane. Ma l'evoluzione Foucault, M.
delle scienze ha portato a porsi il problema di sapere se no~ possa esserci una 1969 L' a rchéologie du savoir,Gallimard, Paris (trad. it. Rizzoli, Milano Ig71).
storia diversa da quella dell'uomo. Si è già sviluppata una storia del clima; essa Friedrnann, G.
presenta tuttavia un certo interesse per la storia solo nella misura in cui chiarisce 1936 La crise du progrès; esquisse d'histoire des idées: x895-xg35, Gallimard, Paris.
certi fenomeni della storia delle società umane (modiftcazione delle culture, del Fueter, E.
l'habitat, ecc.). Si pensa ora a una storia della natura (Romano), ma questa avva
xgxx Ge schichte der neueren Historiographie,Oldenbourg, Miinchen-Berlin (trad. it. Ricciardi,
Milano 1970 ).
lorerà senza dubbio il carattere «culturale» — dunque storico — della nozione di Furet, F.
natura. Cosi dunque, attraverso gli ampliamenti del suo ambito, la storia diviene Ig8z L' a t elier de l'histoire,Flammarion, Paris.
sempre coestensiva dell'uomo. Galasso, G.
[ 1967] Gramsci ei problemi della storia italiana,in P. Rossi (a cura di), Gramsci e la cultura con
Il paradosso della scienza storica oggi è che proprio quando, sotto le sue di temporanea (Convegno internazionale di Cagliari, aprile x967), Editori Riuniti, Roma
1969, PP. 3o5-54.
verse forme (compreso il romanzo storico), essa conosce una popolarità senza Gibbon, E.
pari nelle società occidentali, e proprio quando le nazioni del Terzo Mondo si 1776-88 The History of the Decline and Fall of the Roman Empire, 6 voli., Strahan and Cadell,
preoccupano anzitutto di darsi una storia — ciò che del resto permette forse dei London (trad. it. Einaudi, Torino Ig67 ).
tipi di storia estremamente differenti da quelli che gli occidentali definiscono Gilbert, F., e Graubard, S. R.
tali — se la storia è dunque divenuta un elemento essenziale del bisogno d'identità 1971 (a cura di) Histortcal Studies Today, Norton, New York.
individuale e collettiva, proprio ora la scienza storica conosce una crisi (di cre Hobsbawm, E. J.
scita?) : nel suo dialogo con le altre scienze sociali, nell'allargamento considere
xg7z Th e social function of the past: some questions,in «Past and Present», n. 55, pp. 3-17.
198o Th erevival of narrative: some comments, ibid., n. 86, pp. 3-8.
vole dei suoi problemi, dei suoi metodi, dei suoi oggetti, essa si domanda se non Hubert, H., e Mauss, M.
stia perdendosi. [J. LE c.]. 19o9 La r eprésentation du temps dans la religion et la magie,in Melanges d'histoire des religions,
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6 79 Antico/moderno
Antico/moderno
rimento all'antichità, è 'moderno' che nella coppia domina la situazione. La
posta in gioco nell'opposizione antico/moderno è l'atteggiamento degl'individui,
delle società, delle epoche nei confronti del passato, del loro passato. Nelle so
cietà dette tradizionali l'antichità è un valore sicuro, gli anziani dominano, vec
Una coppia occidentale e ambigua.
chi depositari della memoria collettiva, garanti dell'autenticità e della proprietà.
Queste società si volgono verso i consigli degli anziani, i senati, la gerontocra
Sebbene le si possano trovare degli equivalenti in altre civiltà e in altre sto
zia. Presso gli Alladiani della Costa d'Avorio prima della colonizzazione il capo
riografie, la coppia antico/moderno è legata alla storia dell'Occidente. Dal v al
supremo della fratria era il nanan, il piu anziano della piu anziana classe di età,
xix secolo, essa scandisce un'opposizione culturale che, alla fine del medioevo
e gli akubeote,capi di villaggio, probabilmente erano designati automaticamente
e ai tempi dell'illuminismo, balza in r~imo piano-sulla scena intellettuale. A
in base al criterio dell'età. Nel medioevo, nei paesi di diritto consuetudinario,
metà del xtx secolo si trasforma con l'apparizione del concetto di 'modernità',
l'antichità di un diritto attestato dai membri piu anziani di una comunità è un
reazione ambigua della cultura all'aggressione del mondo industriale. Nella se
argomento giuridico decisivo. Non bisogna però credere che nelle società an
conda metà del xx secolo si generalizza in Occidente mentre s'introduce anche
tiche o arcaiche non ci sia anche un aspetto negativo dell'età, dell'antichità. Ac
altrove e specialmente nel Terzo Mondo grazie all'idea di 'modernizzazione',
canto al rispetto per la vecchiaia c'è il disprezzo della decrepitezza. È stata fatta
nata a contatto con l'Occidente.
giustizia dell etimologia errata che avvicinava la parola greca yápcov 'anziano',
L'opposizione antico/moderno si è sviluppata in un contesto equivoco e com
al termine yspxq 'onore'. Emile Benveniste [ t969] ha ricordato che yáptov dove
plesso. In primo luogo perché i due termini e i concetti corrispondenti non
va essere messo in rapporto col sanscritoj arati 'rendere decrepito', e aggiunge:
sempre si sono opposti l'uno all'altro: 'antico' ha potuto essere sostituito da
«Certo la vecchiaia è circondata di rispetto ; i vecchi formano il consiglio degli
'tradizionale', 'moderno' da 'recente' o 'nuovo'. Poi perché ciascuno dei due è anziani, il senato; ma mai vengono loro attribuiti gli onori regali, mai un anzia
stato di volta in volta accompagnato da connotazioni laudative, peggiorative o
no riceve un privilegio regale, un géras nel senso proprio del termine» (trad. it,
neutre. Quando 'moderno' appare nel basso latino ha solo il senso di 'recente', p. 3zo). Nelle società guerriere l'adulto è esaltato in opposizione al bambino e al
che conserva a lungo nel medioevo ; 'antico' può significare 'appartenente al pas
vecchio: cosi nell'antica Grecia, come appare in Esiodo. Le età dell'oro e del
sato' e piu precisamente a quell'epoca della storia chiamata in Occidente dal xvi
l argento sono età di vitalità ; le età del bronzo e degli eroi sono età che ignorano
secolo antichità: l'epoca anteriore al trionfo del cristianesimo nel mondo greco
la giovinezza e la vecchiaia, mentre l'età del ferro è quella della vecchiaia, che,
romano, allagrande regressione demografica,economica e culturale dell'alto me
se si abbandona all'u(p<q, terminerà con la morte che colpisce uomini nati vec
dioevo contrassegnata dalla crisi della schiavitu e da una intensa ruralizzazione.
chi con le tempie bianche. Nella metafora delle età della vita, 'antico' partecipa
Quando, a partire dal xvt secolo, la storiografia dominante in Occidente,
cosi dell'ambiguità di un concetto preso tra la saggezza e la senilità.
quella degli eruditi poi degli universitari, suddivide la storia in tre epoche
MMa è moderno' che genera la coppia e il suo gioco dialettico: proprio dal
antica, medievale e moderna (neuerein tedesco) — spesso ogni aggettivo rinvia senso di rottura col passato nasce infatti la coscienza della modernità. È legit
a un periodo cronologico e 'moderno' si oppone piuttosto a 'medievale' che
timo per lo storico riconoscere il moderno là dove gli uomini del passato non
non ad 'antico'.Infine questo schema di lettura del passato non corrisponde
hanno sentito nulla di simile> In realtà, anche se non hanno colto l'ampiezza
sempre a ciò che gli uomini del passato stesso pensavano. Stefan Swiezawski,
dellee e mutazioni che vivevano, le società storiche hanno provato il senso del mo
a proposito dello schema via antiqua- via modernache domina dal xtx secolo
derno e forgiato il vocabolario della modernità nelle grandi svolte della loro
l'analisi degli storici del pensiero della fine del medioevo, osserva che questo
storia.La parola 'moderno' nasce quando crolla l'impero romano, nel v secolo ;
modello non è «utilizzabile dalla storiografia dottrinale di quest'epoca senza nu
la periodizzazione della storia in antica, medievale e moderna, si afferma in
merose riserve e restrizioni » e aggiunge : «Questo schema non è generale né nel
q uel xvr secolo di cui Henri Hauser ha sottolineato la «modernità» rt"" ' .
tempo né nello spazio; il concetto di progresso e di vitalità allora vigente non
héophile Gautier e Baudelaire lanciano il concetto di modernità nella Fran
coincidesempre con ciòche a quell'epoca siconsidera nuovo e lacoppia di con
cia del Secondo Impero, quando s'afferma la rivoluzione industriale; econo
cetti "moderno-antico" comporta fin da allora delle ambiguità, che lasciano
misti, sociologi e politologi diffondono e discutono l'idea di modernità all'erni à a in
perplesso lo storico» [in «Miscellanea mediaevalia», n. 9, pp. 492-93].
omani della seconda guerra mondiale, nel contesto della decolonizzazione e del
Infine la modernità può camuffarsi od esprimersi sotto i colori del passato,
l'1 emergere del Terzo Mondo. Lo studio della coppia antico/moderno passa per
tra l'altro dell'antichità. Ciò è proprio delle «rinascite», e in particolare del Ri
l'analisi di un momento storico che genera l'idea di 'modernità' e, nello stesso
nascimento del xvt secolo.
tempo, crea, per denigrarla o incensarla — o semplicemente distinguerla e al
>C ' ' )
Il problema principale della coppia antico/moderno riguarda soprattutto il
lontanarla — un antichità . Ché si scopre una modernità tanto per promuoverla
secondo termine. Se 'antico' complica il gioco perché si è specializzato nel rife
quanto per vilipenderla.
68o
Antico/moderno 68t Antico/moderno
ticolare da 'vecchio', che viceversa assume un senso peggiorativo. Nella Francia
z. L ' ambiguitàdi 'antico'. del xvt secolo, secondo La Curne de Sainte-Palaye nel suo Dictionnaire histo
rique de l'ancien langagefranfois, si è stabilita addirittura una curiosa gerarchia
Anche se l'essenziale si gioca dalla parte di 'moderno', il contenuto storico espressain cifre tra antique, ancien e vieux: «antique rincara la dose rispetto ad
acquistato da 'antico' nel mondo della cultura occidentale ha avuto molto peso ancien equesto rispetto a vieux; per essere antique, bisognava che fossero tra
nella lotta che ha portato all'emergere di nuovi valori 'moderni'. scorsi mille anni, per ancien duecento, per vieil piu di cento anni».
Certo, come 'moderno' ha potuto avere il senso neutro di 'recente',
'antico' Piu precisamente la posta concettuale che nasconde l'opposizione antico/mo
ha potuto averequello neutro di 'appartenente al passato', ovvero rinviare ad derno si è trasformata quando, nel Rinascimento, 'antico' ha finito col designare
un periodo diverso dall'antichità greco-romana, periodo ora sublimato, ora sva principalmente l'antichità greco-romana e un'antichità che gli umanisti consi
lutato. derano il modello da imitare. Già Petrarca esclamava, nella Apologia contra
Cosf il medioevo e il Rinascimento parleranno di «antico serpente» per il cuiusdam anonymi Galli calumnias, «Quid est enim aliud omnis historia quam
Diavolo e di «antica madre» per la Terra in un senso apparentemente neutro, Romana laus?»
rimandando semplicemente alle origini dell'umanità, ma nel primo caso con Quello che ormai conferirà un carattere di lotta quasi sacrilega al conflitto
una carica peggiorativa, non facendo l'antichità del Maligno che rafforzare la tra antico e moderno è che 'antico' designa un periodo, una civiltà che non han
sua malignità e la sua nocività, conferendole al contrario quella della Terra mag no solo il prestigio del passato, ma anche l'aureola del Rinascimento, di cui è
giori virtu. stato l'idolo e lo strumento. Il conflitto tra 'antico' e 'moderno' non sarà tanto
Per il cristianesimo «antico testamento», «antica legge» (dove 'antic%a' si quello tra passato e presente, tradizione e novità, quanto quello tra due forme
oppone del resto a 'nuovo/-a' e non a 'modem%a') si spiega con l'anteriorità di progresso : il progresso ciclico, circolare che pone l'antichità al sommo della
dell'Antico Testamento rispetto al Nuovo ma contiene una carica ambivalente. ruota, e il progresso per evoluzione rettilinea, lineare che privilegia ciò che si
A prima vista, poiché la nuova legge ha sostituito l'antica e la carità (caritas allontana dall'antichità. È l'antico su cui il Rinascimento e l'umanesimo si sono
'amore') si è sostituita alla giustizia, cui è superiore, l'«antica legge» è inferiore appoggiati per fare la «modernità» del xvt secolo che si ergerà di fronte alle
alla «nuova» ma è anche ornata del prestigio dell'antichità e delle origini. I gi ambizioni del moderno. Questa modernità finirà per spacciarsi come «antiuma
ganti dell'Antico Testamento superano gli uomini del Nuovo, anche quando non nista», data la quasi-identità tra umanesimo e amore della sola antichità valida
si abbassano questi alla statura di nani, come fa nel xtt secolo un nuovo várroc,
)
quella greco-romana. Allo stesso modo il moderno, nella sua lotta contro l'an
di cui Giovanni di Salisbury attribuisce la paternità a Bernardo, maestro della tico, sarà condotto ad allearsi con le altre antichità, quelle precisamente che
scuola di Chartres («nos sumus sicut nanus positus super humeros gigantis» l'antichità greco-romana aveva sostituito, distrutto o condannato, le primitive e
[cfr. Klibanski tg36]) e che una vetrata del xnt secolo della cattedrale di Chartres le barbariche.
illustrerà collocando i piccoli evangelisti in alto sulle spalle dei grandi profeti. Ma, mentre 'antico' trionfa presto e facilmente dei suoi vicini nel campo se
Nella stessa epoca in cui 'antico' designa definitivamente l'antichità greco mantico dell'antichità, 'moderno' restaa lungo alleprese con deiconcorrenti:
romana e si carica di tutti i valori che vi investono gli uomini del Rinascimento, la novità e il progresso.
gli umanisti chiamano «scrittura antica» la scrittura, detta carolina, del X e xt
secolo. Salutati, per esempio, cerca di procurarsi dei manoscritti di Abelardo
in «antica». E nel xvt secolo, secondo Robert Estienne, à l'antique in francese è 3. 'Moderno' e 'nuovo'; 'moderno' e 'progresso'.
peggiorativo, perché relativo all'antichità «rozza», cioè all'antichità gotica, al
C l
medioevo. Se moderno segna la presa di coscienza di una rottura col passato, non è
In linea generale, però, a partire dal Rinascimento, e in particolare in Italia, tanto carico di significati quanto i suoi vicini 'nuovo' e, in quanto sostantivo,
iltermine 'antico'rimanda a un'epoca lontana, esemplare, purtroppo tramon 'progresso'.
tata. Il Grande dizionario della lingua italiana dà sotto «Antico» le citazioni si
<KT )
Nuovo implica una nascita, un inizio che, con il cristianesimo, riveste un
gnificative del Petrarca: «Vertu contra furore ! prenderà l'arme, e fia '1 com carattere quasi sacro di battesimo. È il Nuovo Testamento, è la Uita Nuova
batter corto, ~ chél'antiquo valore ~ ne l'italici cor non è ancor morto» ; dell'Ario d'un Dante che nasce con l'amore. 'Nuovo' significa, piu che una rottura con
sto: «oh gran bontà de' cavallieri antiqui!»; del Vasari: «È di bellissima archi il passato, un oblio, una cancellazione, un'assenza di passato. Certo la parola può
tettura in tutte le parti, per avere assai imitato l'antico» ;del Leopardi: «Quella assumere un accezione quasipeggiorativa, come, per esempio, nel caso degli
dignità che s'ammira in tutte quelle prose che sanno d'antico». homines nomi, uomini senza passato, non nobili, nuovi ricchi. Il latino cristiano
'Antico' si è infatti distanziato, nella maggior parte delle lingue europee, da medievale accentua in certe espressioni questo senso di una novità sacrilei ega
tutti i termini vicini che potevano valorizzare l'appartenenza al passato, in par che non si collega ai valori primordiali delle origini. I noni apostoli,di cui parla
25
Antico /moderno 68z 68g Antico /moderno
con disprezzo nel xn secolo Abelardo nella Historia Calamitatum, sono quegli modernismo del loro tempo, l'uno per deplorarlo, l'altro per felicitarsene, sot
eremiti, predicatori itineranti, canonici regolari, riformatori della vita mona tolineano l'asprezza di questa prima polemica degli antichi e dei moderni. Gio
stica che, agli occhi di un intellettuale qual egli è, impastato di letture e di ri vanni di Salisbury esclama: «Ecco che tutto diventava nuovo, si rinnovava la
cordi, non sono che caricature dei veri apostoli, quelli del passato, delle vere grammatica, si sconvolgeva la dialettica, si disprezzava la retorica, e si promuo
origini. Dall'antichità il superlativo di novus, novissimusha preso il senso di ul vevano nuove vie per tutto il quadrivium,liberandosi delle regole degli antichi ».
timo, catastrofico. Il cristianesimo spinge questo superlativo a un parossismo da Ma l'opposizione è tra nova (le 'novità', sottinteso perniciose) e priores (i mae
fine del mondo. Il trattato sui pericoli di calamità degli ultimi tempi (De peri stri 'precedenti' ). Dal canto suo, Gualtiero Map nel De nugis curialium(tra
culis novissimorum temporum) del maestro parigino Guglielmo di Saint-Amour, il i r8o e il rrgz ) insiste su una «modernità» che è il risultato di un progresso
a metà del xin secolo, gioca sul doppio. senso di novissimus,che designa a un secolare : « Io chiamo la nostra epoca questa modernità, cioè questo lasso di cen
tempo l'attualità piu recente e la fine del mondo. Ma 'nuovo' ha soprattutto il to anni di cui l'ultima parte esiste ancora, di cui la memoria recente e manife
prestigio dell'appena schiuso, del neonato, del puro. sta raccoglie tutto ciò che è notevole... I cento anni che sono trascorsi, ecco la
Allo stessomodo, 'moderno' è confrontato con ciòche rientra nel campo del nostra modernità». Ed ecco il termine di modernitas,che dovrà attendere il xix
'progresso'. Finché questo termine, che si distacca dal latino nel xvi secolo, re secolo per emergere nelle lingue volgari.
sta un sostantivo, esso trascina piu o meno 'moderno' nella sua scia. Il 'recente', L'opposizione, se non il conflitto, persiste nella scolastica del xni secolo.
opposto al 'passato', prende cosi posto in una linea d'evoluzione positiva; ma Tommaso d'Aquino e Alberto Magno considerano antiqui i maestri di due o
quando, nel xix secolo, il sostantivo genera un verbo e un aggettivo — 'progre tre generazioni prima, che hanno insegnato all'università di Parigi fin verso il
dire', 'progressista' — 'moderno' si ritrova in un certo senso escluso, svalutato. rzzo-go, data in cui «la rivoluzione intellettuale dell'aristotelismo» ha sosti
Cosi 'moderno' affronta i tempi della rivoluzione industriale stretto tra il tuito loro i moderni, fra i quali essi si annoverano.
'nuovo', di cui non ha la freschezza e l'innocenza, e il 'progressista', di cui non Solo nel xiv-xv secolo appaiono tuttavia — in uno stesso clima culturale, se
ha il dinamismo. Esso si ritrova di fronte ad 'antico' sprovvisto di una parte dei non in legame diretto gli uni con gli altri — parecchi movimenti che si richia
suoi atouts.Prima di esaminare la fuga in avanti di 'moderno' verso la 'moderni mano apertamente alla novità o alla modernità e la oppongono esplicitamente o
tà' è opportuno però considerare ciò che la storia ha fatto dell'opposizione an implicitamente alle idee e alle pratiche precedenti, antiche. Prima nel campo
tico/moderno, e analizzare il 'modernismo' prima della 'modernità'. della musica, in cui trionfa l'ars nova con Guglielmo di Machaut, Filippo di
Vitry (autore di un trattato intitolato Ars ¹ va) e Marchetto da Padova. Poi in
quello della teologia e della filosofia, in cui si afferma la via moderna per oppo
Antico/moderno e la storia (vr-xvar secolo). sizione alla via antigua. Questa via moderna è seguita da spiriti molto diversi
che però seguono tutti l'indirizzo inaugurato da Duns Scoto, rompendo con la
Conflitti di generazioni opponenti «moderni» ad «antichi» erano già ap scolastica aristotelica del xni secolo e orientandosi verso il nominalismo. Di
parsi nell'antichità: Orazio [Epistulae, II~ i, 76-89] e Ovidio [Ars amatoria, questi logici moderni o theologi moderni o moderniores,i piu celebri e significativi
I II i z r] si erano lamentati del prestigio degli scrittori antiqui e rallegrati dil
vivere nel loro tempo. Ma essi non avevano nessun vocabolo per moderno,t
sono Guglielmo di Ockham, Buridano, Bradwardine, Gregorio da Riinini, Wyc
liffe. Un posto a parte va assegnato a Marsilio da Padova, di cui si è detto che
non usando novusin opposizione ad antiquus.È solo nel vi secolo che appare il fu il precursore della moderna economia politica, il primo teorico della sepa
neologismo modernusformato da modo'recentemente' come hodiernus 'odierno' razione della Chiesa e dello Stato, della laicizzazione, e che, nel Defensor Pacis
da hodie 'oggi'. Cassiodoro parla di «antiquorum diligentissimus imitator, mo (rgz4), tende a dare a modernusil senso di 'innovatore'. Questa è anche l'epoca
dernorum nobilissimus institutor» [Variae, IV, 5r]. Secondo la felice espres di Giotto, nel quale si è visto nel xvr secolo il primo artista «moderno». Vasari
sione di Curtius [rg48], modernusè «una delle ultime eredità del basso latino». dice di lui che risuscitò la «moderna» arte della pittura e Cennino Cennini nel
Si può considerare un segno della rinascita carolingia la presa di coscienza Libro dell'arte gli attribuisce il merito di avere cambiato l'arte di dipingere da
del «modernismo» ad opera di taluni dei suoi rappresentanti, come Valafrido greca in latina e di essersi adattato al «moderno», cioè di avere abbandonato la
Strabone, che chiama l'epoca di Carlomagno saeculum modernum.Ma i conflitti convenzione per la «natura», inventato un nuovo linguaggio figurativo. Infine,
tra antichi e moderni sono posteriori. Il primo appare nel xn secolo: come ha nel xv secolo si afferma nella sfera religiosa la devotio moderna, che è rottura con
notato Curtius, c'è nel campo della poesia latina dopo il trio una vera pole la scolastica, la religione penetrata di «superstizioni» del medioevo: e la de
mica degli antichi e dei moderni. Ricordando le parole di Bernardo di Chartres votio moderna ritorna ai Padri, all'ascetismo monastico primitivo, purifica la
sul «nanus positus super humeros gigantis», Alano di Lilla condanna la «roz pratica e il sentimento religiosi, mette in primo piano una religione individuale
zezza moderna» (modernorum ruditatem). e mistica.
Due testi di autori celebri della seconda metà del xn secolo che insistono sul Il Rinascimento sconvolge questa emergenza periodica del 'moderno' op
Antico/moderno 684 685 Antico/moderno
posto all"antico'. Solo allora infatti 'antichità' acquista il senso di cultura greco presentato il z7 gennaio x687 all'Académie Franqaise Le Siècle de Louis le
romana pagana, positivamente connotata. Il 'moderno' ha diritto alla preferen Grand, che dà fuoco alle polveri, incalza con i Parallèles des Anciens et des Mo
za solo se imita l" antico', come si vede dal celebre passo di Rabelais che celebra dernes(x 688-tl7).
il rifiorire degli studi antichi : «Maintenant toutes disciplines sont restituées... » Dal punto di vista dei fautori degli antichi, che vedono solo decadenza presso
(libro II, cap. viii ). Il moderno si esalta attraverso l'antico. i moderni, i sostenitori di questi ultimi o proclamano l'uguaglianza tra le due
Ma il Rinascimento stabilisce anche una periodizzazione essenziale tra epo epoche, o fanno beneficiare i moderni della semplice accumulazione delle cono
ca antica e epoca moderna. Fin dal x34x Petrarca distingue tra storia «antica» e scenze e delle esperienze o infine invocano l'idea di un progresso propriamente
storia «nuova». Le lingue sceglieranno piu tardi ora 'moderno' ('storia moderna', qualitativo.
in italiano) ora 'nuovo' ('neuere Geschichte', in tedesco). In ogni caso l'intesa Primo atteggiamento: Perrault nel Siècle de Louis le Grand:
tra antico e moderno si fa sulle spalle del medioevo. Petrarca mette tra la storia
antica e la storia nuova le tenebrae,che si estendono dalla caduta dell'impero ro
La belle antiquité fut toujours vénérable
Mais je ne crus jamais qu'elle fut adotable
mano alla sua epoca. Vasari distingue nell'evoluzione dell'arte occidentale una Je vois les anciens, sans plier les genoux,
«maniera antica» e una «maniera moderna» (che comincia con la «rinascita» Ils sont grands, il est vrai, mais hommes comme nous
della metà del xiii secolo e culmina con Giotto ), separate da una «maniera
Et l'on peut comparer sans crainte d'etre injuste
Le siècle de Louis au beau siècle d'Auguste.
vecchia».
Non mancano però delle proteste contro questa superiorità attribuita agli Seconda posizione:Malebranche, per esempio, che fin dal x674-75 scriveva
antichi. Si accetta di riprendere l'immagine del «nanus positus super humeros nella Recherche de la vérité : «Il mondo ha duemila anni di piu ed ha piu espe
gigantis» ma per sottolineare, come faceva del resto Bernardo di Chartres nel rienza che ai tempi di Aristotele e di Platone» o ancora l'abate Terrasson in La
xii secolo, che i nani moderni hanno sui giganti antichi almeno il vantaggio di philosophie applicable à tous les oj bets de l'esprit et de la raison (Paris x754) : « I
possedere una piu lunga esperienza. Tuttavia fin dalla prima metà del xvi se moderni in generale sono superiori agli antichi: questa proposizione è audace
colo l'umanista spagnolo Luis Vives protestava che gli uomini del suo tempo non nell'enunciato, e modesta nel principio. È audace, perché attacca un vecchio
erano dei nani piu di quanto quelli dell'antichità non erano dei giganti, e che pregiudizio;è modesta, perché fa comprendere che non dobbiamo affatto la
almeno, grazie agli antichi, i suoi contemporanei erano piu alti di loro [De causis nostra superiorità alla misura propria del nostro spirito, ma all'esperienza ac
corruptarum artium, I, 5]. Un secolo piu tardi Gassendi dichiara che la natura quistata col favore degli esempi e delle riflessioni di coloro che ci hanno prece
non è stata piu avara con gli uomini dei suoi tempi di quanto non lo fosse stata duto». Anche presso i sostenitori dei moderni persisteva l'idea di vecchiaia e
con quelli dell'antichità, sebbene occorra zelo e spirito di competizione. E ri di decadenza come chiave esplicativa della storia. Scrive Perrault nei Parallèles
prende l'idea che i moderni possono giungere piu in alto dei giganti antichi (i688) : «Non è forse vero che la durata del mondo è di solito considerata come
[Exercitationes paradoxicae adversus Aristotelem, I, Exercitatio xx,xg]. quella della vita d'un uomo, che ha avuto la sua infanzia, la sua giovinezza e la
La seconda e la piu celebre delle polemiche degli antichi e dei moderni scop sua maturità, e che è ora nella vecchiaia>»
pia alla fine del xvii secolo e agi'inizi del xviii. Dura praticamente per tutto Si dovette attendere la vigilia della rivoluzione francese perché il secolo dei
il secolo dei lumi e termina con il romanticismo. Essa vede trionfare i moderni lumi adottasse senza restrizioni l'idea di progresso. Certo, già nel x74g il giovane
con il Racine et Shakespearedi Stendhal e la Préface du«Cromtoell »diVictor Turgot aveva scritto le sue Réfiexions sur l'histoire des progrès de l'esprit humain.
Hugo (i8z7), dove l'opposizione romantici-classici non è che la nuova veste del Ma è nel i78x che Servan pubblica il Discours sur le progrès des connaissances
conflitto antichi-moderni, pur essendo le carte cronologicamente imbrogliate humaines eil capolavoro della fede nel progresso illimitato sarà scritto da Con
in quanto l'eroe dei moderni, Shakespeare, viene prima dei modelli classici del dorcet poco prima di morire: Esquisse d'un tableau des progrès de l'esprit humain
xvix secolo. (x7g4). Solo allora gli uomini dei lumi sostituiranno all'idea di un tempo ciclico,
Certo dalla fine del xvi secolo la superiorità dei veri antichi, gli uomini del che rende effimera la superiorità degli antichi sui moderni, l'idea di un progresso
l'antichità, era qua o là battuta in breccia. Per esempio agi'inizi del xvn secolo lineare, che privilegia a ogni istante il moderno.
Secondo Lancellotti fonda in Italia la setta dei lodatori del presente, gli Hoggi
di, e pubblica nel x6zg L'Hoggidh overo gli ingegni moderni non inferiori ai pas
sati. Ma la polemica diventa acuta alla fine del xvii secolo soprattutto in Inghil Antico/moderno e la storia (xxx-xx secolo).
terra e in Francia. Mentre Thomas Burnet e William Tempie pubblicano ri
spettivamente il Panegyric of Modem Learning, in Comparison of the Ancient e A partire dall'eredità storica della polemica degli antichi e dei moderni la
An Essay upon on the Ancient and Modem Learning, Fontenelle scrive la sua rivoluzione industriale muterà radicalmente i termini dell'opposizione antico
/
Digression sur les Anciens et les Modernes(i688) e Charles Perrault, dopo avere moderno nella seconda metà del xix e nel xx secolo. Compaiono tre nuovi poli
Antico /moderno 686 68p Antico /moderno
di evoluzione e di conflitto: tra il xix e il xx secolo movimenti di ordine lette logia nata dalla rivoluzione francese e dai movimenti progressisti dell'Europa
rario, artistico e religioso assumono il nome o sono tacciati di «modernismo» del xix secolo, sia — ed è, ai loro occhi, piu grave — ai cattolici sedotti da queste
termine che segna l'irrigidimento in dottrina delle tendenze moderne fino ad idee o semplicemente tiepidi nel combatterle (per esempio, Lamennais). La
allora confuse — ; l'incontro dei paesi sviluppati e dei paesi arretrati pone al di Chiesa cattolica ufficiale del xix secolo si afferma «anti-moderna». Il Syllabus
fuori dell'Europa occidentale e degli Stati Uniti i problemi della «modernizza di Pio IX (i86g) s'iscrive in questo atteggiamento. L'ultimo «errore» condanna
zione» che si radicalizzano con la decolonizzazione dopo la seconda guerra mon to è la proposizione: «Il Pontefice romano può e deve riconciliarsi e venire a
diale; infine, connesso all'accelerazione della storia nell'area culturale occiden patti con il progresso, con il liberalismo e con la civiltà moderna». Certo, 'mo
tale,per concatenamento e reazione a un tempo, un nuovo concetto siafferma derno' ha ancora qui piuttosto il senso neutro di 'recente' ma si orienta verso
nel campo della creazione estetica, della mentalità e dei costumi : la «modernità». il senso peggiorativo. Alla fine del xix e agi'inizi del xx secolo il conflitto anti
co/moderno all'interno del cattolicesimo torna alla ribalta, si concentra e s'ina
g.r. Modernismo. sprisce intorno a due problemi: il dogma e soprattutto l'esegesi biblica da una
parte, evoluzione sociale e politica dall'altra.
Tre movimenti molto diversi si sono allineati — uno di loro per rivendica Piu che l'ambiguo cattolicesimo sociale che del resto non si oppone aperta
zione, altri due loro malgrado — sotto questa etichetta verso il iiloo : a) un movi mente alla Chiesa ufficiale, dotata dall'enciclica di Leone XIII Rerum novarum
mento letterario limitato nell'area culturale ispanica; b) un insieme di tendenze
(i8gi ) di una dottrina «sociale» ugualmente ambigua ma piu aperta, è il movi
artistiche, di cui la principale etichetta fu Modem Style;c) vari sforzi di ricer mento teologico ed esegetico che è al centro della crisi del modernismo. La
ca dogmatica in seno al cristianesimo e principalmente al cattolicesimo. crisi viene dal «ritardo della scienza ecclesiastica, come si diceva, in rapporto
Modernismo letterario. Que sto termine «evoca molto particolarmente dal alla cultura laica e alle scoperte scientifiche... L'occasione ne è stata l'incontro
i8go circa un certo numero di scrittori di lingua spagnola che hanno scelto que brutale dell'insegnamento ecclesiastico tradizionale con le giovani scienze reli
sta denominazione per manifestare la loro comune tendenza a un rinnovamento giose che s'erano costituite, lontano dal controllo delle ortodossie e piu spesso
dei temi e delle forme» [Berveiller itlpi, p. ig8 ]. Il modernismo comprende contro di esse, a partire da un principio rivoluzionario: l'applicazione dei me
soprattutto dei poeti ed è stato particolarmente vivo in America latina, massimo todi positivi a un campo, a dei testi, fin qui considerato fuori dei loro attacchi »
esponente Rubén Dario. Il suo interesse quanto al problema della coppia an [Poulat ignei, pp. i3)-36].
tico/moderno consiste nel suo carattere di reazione all'evoluzione storica: rea Legato ai problemi della libertà dell'insegnamento superiore e della crea
zione alla crescita del potere del denaro, degli ideali materialistici e della borghe zione di cinque istituti cattolici, questo modernismo suscitò una crisi partico
sia (il modernismo è un movimento «idealista»); reazione alla irruzione delle larmente grave in Francia, soprattutto con Alfred Loisy, scomunicato nel iilo8.
masse nella storia (è un movimento «aristocratico» e estetizzante : « io non sono Tre fenomeni che interessano lo sviluppo del conflitto antico /moderno sono
un poeta per le masse», dice Rubén Dario nella prefazione ai Cantosdeeida y da notare aproposito di questo modernismo.
«speranza). Ma reazione anche contro la cultura dell'antichità classica: esso In Italia il movimento modernista sbocca in un'azione di massa e di pro
sceglie i suoi modelli nella letteratura cosmopolita del xix secolo, con una pre paganda e chiama finalmente in causa l'influenza retrograda della Chiesa sulla
ferenza per i poeti francesi, soprattutto della seconda metà del xix secolo (Rubén vita politica, intellettuale, quotidiana. Tre preti illustrano le diverse tendenze
Dario afferma: «Verlaine è per me molto piu di Socrate»). Reazione infine di questo movimento agi'inizi del xx secolo : Giovanni Semeria, Romolo Murri,
alla guerra ispano-americana del i 8q8 e all'amarezza nata dalla sconfitta spagno fondatore della democrazia cristiana, e lo storico Ernesto Buonaiuti: il primo
la, il modernismo è anche una reazione alla emergenza dell'imperialismo yankee fu esiliato e gli altri due scomunicati. In Italia il modernismo affronta la Chiesa
e nutre le tendenze «reazionarie» della «generazione del 'rl8» in Spagna e del cattolica come principale ostacolo a una modernizzazione della società.
panamericanismo latino. D'altra parte il modernismo dilata il campo d'azione di 'moderno' opponen
Modernismo religioso. In senso stretto il modernismo è un movimento in dosi piu a 'tradizionale' e, in un senso piu preciso religiosamente, a 'integralista'
terno alla Chiesa cattolica nei primi anni del xx secolo. Il termine appare in che ad 'antico'; ma soprattutto prestandosi a una gamma di combinazioni e di
Italia nel igoy e il suo uso culmina nella enciclica Pascendidi papa Pio X, che sfumature: si parla per esempio di modernismo ascetico o di modernismo mili
lo condanna nel itlo7. Ma esso si situa nella tensione di lunga durata che agita tare, di semimodernismo, di modernizzantismo.
il cristianesimo e piu particolarmente la Chiesa cattolica dalla rivoluzione fran Infine Emile Poulat ha ben messo in evidenza la portata finale del moder
cese ai nostri giorni. È l'aspetto cattolico del conflitto antico/moderno divenuto nismo. All'interno del cattolicesimo e anche oltre, in tutti gli ambienti occiden
il confronto della Chiesa conservatrice con la società occidentale della rivoluzio tali in cui se ne faceva piu o meno sentire l'influsso, esso restringe il campo del
ne industriale. Il termine 'moderno' acquista nel xx secolo un senso peggiora «credibile» e estende quello del «conoscibile». 'Moderno' diventa cosi la pietra
tivo che i capi della Chiesa e i suoi elementi tradizionalisti applicano sia all'ideo di paragone di un rimodellamento fondamentale del campo del sapere.
689 Antxco/moderno
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Modem Style. È possibile contestare al livello del resto cosf importante del
gioielli e dell'oreficeria con René Lalique e apre bottega con Samuel Bing, che
vocabolario l'annessione al campo del 'moderno' di tutto un insieme di movi
impone gli oggetti del Modem Style.
In Germania, a Monaco, l'arte moderna si allea sotto il segno della gioventu
menti estetici che, intorno al r9oo, in Europa e negli Stati Uniti hanno preso o
ricevuto nomi diversi di cui Modem Style è solo uno. Ma la maggior parte di
con il pacifismo e con l'anticlericalismo.
questi nomi fanno eco al moderno: Jugendstil, Arte joven, Nieuwe Kunst
In Spagna, o piuttosto in Catalogna, l'arte moderna suscita il genio dell'ar
chitettura naturista : Gaudi.
per il tramite della giovinezza o della novità —, o evocano la rottura ch' esso im
plica: Sezessionstil, Style Liberty. Infine questi movimenti segnano in maniera
In Italia lo stile Liberty, dal nome di un mercante inglese che aveva fondato
decisiva il rifiuto delle tradizioni accademiche, l'addio al modello antico (greco
a Londra nel r875 un negozio di arredamento, trionfa nella prima esposizione
romano) nell'arte. Essi pongono fine in qualche sorta all'alternanza di antico/ internazionale d'arte decorativa moderna (Torino I902).
Negli Stati Uniti la figura esemplare è quella di Tiffany, la cui «officina d'ar
moderno nell'arte : ad essi non s'opporrà piu un ritorno all'antico. te» a New York eccelle in tutte le arti dette «minori » e assicura la promozione del
Guerrand [r965j ha fatto nascere il Modem Style e i suoi vicini da una du
plice tendenza della seconda metà del xix secolo : la lotta contro l'accademismo e
vetro soffiato, facendone la cornice della piu quotidiana delle invenzioni moder
ne : l'illuminazione elettrica.
il tema dell'arte per tutti. Esso è dunque strettamente legato a tre aspetti ideolo
gici della rivoluzione industriale : il liberalismo, il naturalismo, la democrazia.
Il Modem Style, fenomeno effimero, che vive meno di vent' anni, tra il r 89o
In questo articolo, che non è una riflessione sull'arte e la sua storia ma sulle
e il r9ro, è risospinto nell'ombra da un movimento nato dal rifiuto della decora
metamorfosi e i significati dell'antitesi antico(moderno, si riterranno solo alcu
zione, delle curve, delle fioriture, che prende forma a Darmstadt, in Germania,
ni episodi, figure e principi significativi. Poiché il nemico è l'antico che ha pro
e trionfa in Austria con Adolph Loos il quale, sulle rovine dell'ornamento, si
dotto l'artificiale, il capolavoro, e si rivolge a un'élite, lo stile moderno sarà na
fa il profeta di un «secolo nuovo» che sarà quello dei «grandi muri tutti bianchi »,
turalistico e s'ispirerà a una natura in cui predominano le linee sinuose a svan
del regno delcemento.
taggio delle linee diritte o semplici. Esso avrà per scopo di produrre degli og
Pure il Modem Style, a partire dal z97o, esce da un lungo purgatorio per
getti, di invadere la vita quotidiana e dunque di abolire la barriera tra arti
affermarsi di nuovo nella scia della «modernità» grazie a delle caratteristiche
maggiori e arti minori. Infine non si rivolgerà a un'élite, ma a tutti, al popolo,
ben analizzate da Delevoy [r965]: il Kitsch, «dimensione della gratuità», un
sistema di oggetti, delle strutture di ambiente, un linguaggio dell'ambiguità.
sarà sociale.
Nasce in Inghilterra con William Morris, discepolo di Ruskin, che vuoi cam
L'essenziale qui è infatti che lo spirito «antico» si applicava agli eroi, ai capola
biare l'aspetto dell'interno domestico, lancia «la rivoluzione decorativa», crea
vori, alle gesta, mentre lo spirito «moderno» ormai si nutre del quotidiano, del
a Londra il primo magazzino di arredamento ed è all'origine del design.
massiccio, del diffuso.
Ma è in Belgio che il movimento si pone sotto il segno del moderno con la
fondazione nel i88r della rivista «L'Art Moderne». È in Belgio che il legame tra 5.z. Modernizzazione.
l'arte moderna e la politica sociale s'afferma piu precocemente. Uno dei fonda
tori dell'associazione La Libre Esthétique, che ha per scopo di promuovere le
Il primo scontro totale tra l'antico e il moderno fu forse quello degl'Indiani
nuove tendenze, è il redattore capo del «Peuple», organo del partito operaio
d'America di fronte agli Europei. Gli Indiani furono vinti, conquistati, distrutti
belga.Victor Horta, architetto che sfrutta tutte lerisorse del ferro e crea degli
o assimilati: raramente le varie forme dell'imperialismo e del colonialismo nel
edifici che decora e arreda, è uno dei pionieri dell'arte sociale nonché il costrut
xix e agi'inizi del XX secolo giunsero a effetti cosi radicali. Le nazioni raggiunte
tore della Maison du Peuple a Bruxelles. È in Belgio che l'arte moderna trova
dall'imperialismo occidentale, quando avevano piu o meno preservato la loro
un architetto e arredatore, Henry van de Velde che, alla scuola ch' egli dirige
indipendenza, erano condotte a porsi il problema del loro ritardo in certi cam
a Weimar, dove gli succederà Gropius, prepara la grande arte architettonica del
pi. La decolonizzazione,dopo la seconda guerra mondiale, ha permesso alle
nuove nazioni di affrontare a loro volta questo problema.
xx secolo, il Bauhaus.
Nei Paesi Bassi il Nieuwe Kunst utilizza materiali di ogni sorta: legno, por
Quasi dovunque le nazioni arretrate si trovarono di fronte all'equivalenza di
cellana, argento, e fa trionfare le nuove linee nel libro illustrato, nel calendario,
modernizzazione ed occidentalizzazione, e il problema del moderno si pose in
sieme a quello dell'identità nazionale. Inoltre, quasi dovunque si distinse la
nel manifesto.
In Francia, dove il Modem Style ha prima per capitale Nancy con i vetrai
modernizzazioneeconomica etecnica da una parte,ela modernizzazione sociale
e culturale dall'altra.
Gallé, i fratelli Dareux, l'architetto Victor Prouvé, che pratica tutte le arti, il
Modem Style scende nella strada con Hector Guimard, il «Ravachol dell'archi
Solo pochi esempi per illustrare le trasformazioni della coppia antico/mo
tettura», che fa delle stazioni del métro parigino dei templi dell'arte moderna,
derno. Senza negare il carattere relativamente arbitrario di questa distinzio
e con il cartellonista Alphonse Mudra. Il moderno s'impadronisce anche dei
ne, si distingueranno tre tipi di modernizzazione: a) la modernizzazione equili
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brata in cui la riuscita penetrazione del «moderno» non ha distrutto i valori bo che, cent' anni fa, «ignorava la pittura, la scultura e anche la letteratura nel
dell'«antico»; b) la modernizzazione conflittuale in cui, pur investendo solo una senso che i tempi moderni dànno a queste parole» [r9py, p. z9o], egli mostra le
parte della società, la tendenza verso il «moderno» ha creato gravi conflitti con contraddizioni che nel saggio, nel romanzo, nella musica, nel teatro, e, parados
le tradizioni antiche; c) la modernizzazione a tentoni che, sotto forme diverse, salmente, nel cinema, arte senza passato, agitano e, in una certa misura, paraliz
cerca di conciliare «moderno» e «antico» non attraverso un nuovo equilibrio ge zano la cultura. In questo mondo in cui «la normalità invoca il riferimento al
nerale ma con delle scelte parziali. l'antico» e«l'eccezione procede direttamente o indirettamente dall'estero» la
Il modello della modernizzazione equilibrata è il Giappone. Decisa dall'alto modernità non opera come creazione ma «come acculturazione, otransizione
in una società gerarchica, in un momento in cui si diAondevano la rivoluzione tra l'arcaico e l'importato».
industriale e le scoperte del xrx secolo — il che permise al Giappone di raggiun Si può prendere il mondo dell'Africa nera come il laboratorio della moderniz
gere rapidamente il plotone delle nazioni moderne — la modernizzazione del zazione a tentoni. Qualunque sia anche qui la varietà delle eredità e degli orien
Meiji (a partire dal r 867) si caratterizzò per la ricezione delle tecniche occiden tamenti, due dati di base dominano il problema antico /moderno: a ) l'indipen
tali e la conservazione dei valori propri. Ma il regime autocratico-militarista che denza è molto recente, gli elementi di modernismo apportati dai colonialisti
ne usci subi la prova della sconfitta del r945 che, in certo modo, rappresentò una sono deboli, discontinui, inadeguati ai bisogni reali dei popoli e delle nazioni,
grave crisi nel processo di modernizzazione. Ancora oggi la società giapponese, in breve il «moderno» è molto giovane; b) in compenso il ritardo storico è
nonostante i suoi progressi verso la democrazia politica, vive pericolosamente
grande, l'«antico» è molto pesante.
le tensioni inerenti ad un equilibrio teso tra «antico» e «moderno». Di qui, attraverso formule politiche e ideologiche diverse e anche opposte,
Può darsi che in altro modo, e a partire da elementi molto piu complessi, due desideri in generale: a ) trovare ciò che nel «moderno» conviene all'Africa,
anche Israele rappresenti un modello attuale di modernizzazione equilibrata. Ma praticare una modernizzazione selettiva, parziale; lacunosa, empirica; b) cer
qui le tensioni si situano all'interno delle componenti geografiche e culturali del care un equilibrio specificamente africano tra tradizione e modernizzazione.
nuovo popolo israeliano, e, globalmente, tra le tradizioni ebraiche (e il loro Nonostante innegabili successi e sforzi considerevoli, qualche volta si ha
fondamento religioso) e la necessità per il nuovo Stato di una modernizzazione l'impressione che la modernizzazione in Africa nera resti ancora allo stadio di
che è una delle garanzie essenziali della sua esistenza. Per le stesse ragioni di commoventi incantesimi e che proceda con un miscuglio di empirismo e di re
sopravvivenza, Israele deve ad ogni costo salvaguardare il suo patrimonio torica (ma forse si tratta di un modo specifico e efficace di modernizzazione).«antico» eaccentuare ilsuo carattere «moderno». Per esempio Amadou Hampaté Ba, direttore dell'Institut des Sciences Hu
Come esempio di modernizzazione conflittuale si può prendere la maggior maines del Mali, dichiarava nel corso di un incontro internazionale tenuto a
parte dei paesi del mondo musulmano. La modernizzazione qui è venuta il piu Bouaké nel r965: «Chi dice "tradizione" dice eredità accumulata durante mi
delle volte non da una scelta ma da una invasione (militare o no) e in ogni caso lioni di anni da un popolo, e chi dice "modernismo" dice gusto o qualche volta
da un urtodall'esterno. Quasi dovunque la modernizzazione ha preso laforma mania di quel che è attuale. Io non penso che tutto ciò che è moderno sia
dell'occidentalizzazione, il che ha risvegliato o creato un problema fondamenta
sempre un progresso assoluto rispetto ai costumi trasmessi di generazione in
le : Occidente o Oriente? Senza analizzare nei particolari questo conflitto si può
generazione fino a noi. Il modernismo può essere un progresso morale, am
dire che storicamente esso ha rivestito tre forme: nel xrx secolo come contrac ministrativo o tecnico su un dato punto o una regressione su questo stesso
colpo dell'imperialismo europeo, colonialistico o no; dopo la seconda guerra punto»; e ancora: «La tradizione non si oppone al progresso; lo cerca, lo do
mondiale, nel quadro della decolonizzazione e dell'emergere del Terzo Mondo ; manda, lodomanda a Dio, e sta domandandolo anche al diavolo».
negli anni 'yo del xx secolo con il boom conseguente alla crisi del petrolio. Resta forse un caso aberrante rispetto al problema della modernizzazione.
Malgrado lagrande varietàdei casimusulmani, nel complesso finora lamo A stare a Louis Dumont, il senso del tempo e della storia in India è sfuggito
dernizzazione ha toccato solo alcuni settori dell'economia e della vita degli stati finora alla nozione di progresso. Vi si «discuteva dei meriti rispettivi degli antichi
e delle nazioni, ha sedotto solo gruppi dirigenti e ambienti sociali limitati ad e dei moderni» ma limitandosi a paragonare gli uni agli altri senza che interve
alcune categorie «borghesi». Essa ha esasperato i nazionalismi, approfondito nissealcuna idea di progresso (o di regressione). «La storiaera solo un reperto
il fossato tra le classi, introdotto un malessere profondo nella cultura. rio di gesta e di modelli di condotta, d' esempi » [r96y, p. g6], dei quali gli uni si
Jacques Berque [r974] e Gustav von Grunebaum [r96z], tra gli altri, han situavano piu lontano, ed altri piu vicino, come avrebbero potuto situarsi a
no ben analizzato questo malessere. Per il secondo, la modernizzazione pone destra o a sinistra, a nord o a sud, in un mondo non orientato da valori topo
ai popoli e alle nazioni dell'Islam il problema essenziale della loro identità logici.
culturale. Jacques Berque ha ritrovato nei «linguaggi arabi del presente» la rot Per di piu le condizioni dell'indipendenza, lungi dal semplificare il proble
tura che gli economisti deplorano nel loro campo: «settore moderno / settore ma della modernizzazione, l'hanno, sempre secondo Louis Dumont, complica
tradizionale». Studiando le forme letterarie e artistiche moderne nel mondo ara to : «L'adattamento.al mondo moderno richiede agi'Indiani uno sforzo conside
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revole. L'indipendenza ha creato un malinteso in quanto, ottenendola, si sono campione dellamoda, Barthes [r95y], scrive per esempio parlando di Michelet
visti riconoscere conie uguali nel concerto delle nazioni, ed hanno potuto imma che egli «è forse stato il primo degli autori della modernità a non poter cantare
ginarsi che l'adattamento era, nell'essenziale, compiuto. Il successo del loro sfor altro che un'impossibile parola» (trad. it. p. i57 ). La modernità diventa qui
zo era consacrato, non si trattava piu che di consolidarlo. Ora era vero il contra raggiungimento dei limiti, avventura nella marginalità, e non piu conformità
rio... L'India infatti è riuscita a liberarsi dalla dominazione straniera realizzan alla norma, rifugio nell'autorità, raggruppamento al centro, cui invita il culto
do il minimo di modernizzazione. Successo notevole, certo, dovuto in gran parte dell'«antico».
al genio di Gandhi, di cui questa formula riassume, io credo, la politica» [ibid., La modernità ha trovato il suo teorico nel filosofo Henri Lefebvre, che di
PP 7z-73]. stingue «modernità» da «modernismo»: «La modernità differisce dal moderni
Secondo Louis Dumont, una parte notevole dell'umanità sarebbe dunque smo come un concetto in via di formulazione nella società differisce dai fe
sfuggita alla dialettica della coppia antico /moderno> nomeni sociali, come una riilessione differisce dai fatti... La prima tendenza
— certezza e arroganza — corrisponde al Modernismo; la seconda — interroga
5.3. Modernità. zione e riiiessione già critica — alla Modernità, Queste due, inseparabili, sono
due aspetti del mondo moderno» [i96z, p. io ].
Il termine 'modernità' venne lanciato da Baudelaire nell'articolo Le peintre La modernità, volgendosi verso l'incompiuto, l'abbozzato, l'ironico, tende
de la vie modernecomposto per l'essenziale nel i86o e pubblicato nel i863. Il cosi a realizzare, nella seconda metà del xx secolo, il programma delineato dal
termine ebbe un primo successo limitato agli ambienti letterari e artistici nella romanticismo. Cosi il conilitto antico/moderno si ritrova, nella lunga durata,
seconda metà del xrx secolo, poi rifiori ed ebbe larga diffusione dopo la seconda ad assumere la successione dell'opposizione congiunturale classic%omantico
guerra mondiale. nella cultura occidentale.
Baudelaire— ed è cosa nuova — non cerca digiustificare ilvalore del presen La modernità è il risultato ideologico del modernismo. Ma — ideologia del
te, e dunque del moderno, altrimenti che per il fatto di essere presente. « Il pia l'incompiuto, del dubbio, della critica — la modernità è anche slancio verso la
cere che ricaviamo dalla rappresentazione del presente, dipende non solo dalla creazione, con una rottura esplicita con tutte le ideologie e le teorie dell'imita
bellezza di cui esso può essere rivestito, ma anche dalla sua qualità essenziale di zione, basate sul riferimento all'antico e la tendenza all'accademismo.
presente» [i863, trad. it. p. i86 ]. Il bello ha una parte eterna ma gli «accademi Spingendosi oltre, Raymond Aron pensa che l'ideale della modernità sia
ci» (i settatori dell'antico ) non vedono che ha anche necessariamente una parte «l'ambizione prometea, l'ambizione, per riprendere la formula cartesiana, di
«che sarà, se si vuole, volta a volta o tutt'insieme, l'epoca, la moda, la morale, diventare padroni e possessori della natura grazie alla scienza e alla tecnica»
la passione» [ibid., pp. r87-88]. Il bello dev' essere almeno in parte moderno. [I969, p. 287]. Ma ciò significa non vedere che il lato conquistatore della mo
Che cos'è la modernità> È ciò che v'è di «poetico nello storico», di «eterno» nel dernità, e attribuire forse alla modernità ciò che appartiene al modernismo. In
«transitorio». La modernità è legata alla «moda». Perciò negli esempi che fa, ogni caso ciò porta, in conclusione, a porsi il problema delle ambiguità della
Baudelaire parla della moda femminile, dello «studio del militare, del dar~dy, modernità.
perfino dell'animale, cane o cavallo» [ibid., p. zoi]. Egli imprime al senso del
moderno una forte spinta verso i comportamenti, i costumi, il decoro. Ogni epo
ca, egli dice, ha il suo portamento, il suo sguardo, il suo gesto. «Guai a chi studia 6. I l u oghidel modernismo.
nell'antico qualche cosa che non sia l'arte pura, la logica, il metodo generale! Per
immergersi troppo nell'antico perde la memoria del presente» [ibid.] ; mentre Le forme piu antiche dello scontro antico/moderno sono state le polemiche
è necessario studiare accuratamente tutto ciò che compone la vita esteriore di un degli antichi e dei moderni: lo scontro cioè ha avuto luogo essenzialmente sul
secolo. terreno letterario o piu largamente culturale. Fino alle lotte recenti della moder
La modernità è cosi legata alla moda, al dandismo, allo snobismo : «Si deve nità (cioè fino alla svolta dal xrx al xx secolo) la letteratura, la filosofia, la teo
dunque considerare la moda come un sintomo del gusto dell'ideale che affiora nel logia, l'arte (senza dimenticare la musica: si pensi all'ars nova o alla Disserta
cervello umano sopra tutto ciò che la vita naturale vi accumula di volgare, di tion sur la musique modernedi Jean-Jacques Rousseau)sono statealcentro di
terrestre e d'immondo» [ibid., p. zz5]. Si comprende il successo della parola questi dibattiti. Ma questo è vero soprattutto per l'antichità, il medioevo e il
presso quei dandy della cultura che furono i fratelli Goncourt, che scrivono nel Rinascimento.
loro journal (i889) : « In fondo, lo scultore Rodin si lascia troppo divorare dal A partire dalla fine del medioevo il conffitto investe anche la religione. Certo
l'anticaglia delle vecchie letterature e non ha il gusto naturale della modernità la devotio moderna non sconvolge i fondamenti del cristianesimo, la Riforma
che aveva Carpaux». del xvi secolo non si pone come un movimento «moderno» (sarebbe piuttosto
E ai giorni nostri uno dei cantori della modernità che è nello stesso tempo un l'inverso, con i riferimenti all'Antico Testamento, alla Chiesa primitiva, ecc.)
Antico /moderno 694 69 Antico /moderno
e lo stesso movimento «modernista» degl'inizi del xx secolo non avrebbe avuto istituzioni specificamente economiche... con l'incorporazione della razionalità
una grande portata se le piu alte autorità della Chiesa cattolica non gli avessero strumentale come principio fondamentale di azione...» [r968, p. 354].
dato un significato che andava oltre i suoi obiettivi. Ma l'entrata dei religiosi Questa concezione «intellettuale» della modernità economica ha condotto
nel campo dello scontro tra antico e moderno segna l'allargamento del dibattito. recentemente un gruppo di specialisti di scienze sociali a riproporsi il problema
Questo era destinato ad estendersi, dal xvi al xviii secolo, a due nuovi campi dei rapporti tra morale protestante e sviluppo economico, allargando cosi ai
essenziali. paesi non-occidentali contemporanei le tesi che Max Weber e R. H. Tawney
Il primo è la storia. Si sa che il Rinascimento crea il concetto di medioevo, avevano sostenuteper ilxvi e xvn secolo europeo [Eisenstadt r968]. Queste
necessario solo per colmare il fossato tra i due periodi positivi, pieni, significati tesi, sia pure errate, hanno il merito di porre il problema dei rapporti tra la re
vi della storia : la storia antica e la storia moderna. La vera novità, da cui il resto ligione e la modernità su una base piu larga di quella delle polemiche di ese
deriva, è l'idea di una storia «moderna». geti o di teologi. Nella stessa prospettiva la modernità puè esser ricercata — oggi
Il secondo è la scienza. Anche qui i progressi della scienza «moderna» inve dal lato della demografia. Della famiglia innanzitutto : Gino Germani per esem
stono solo l'élite intellettuale, mentre le masse avvertiranno solo le invenzioni pio vede nella «secolarizzazione» della famiglia (divorzio, controllo delle na
della fine del xvnr e soprattutto del xix secolo. Ma Copernico, Keplero, Galileo, scite, ecc.) un aspetto importante del processo di modernizzazione, e collega
Descartes, poi Newton convinceranno una parte del mondo colto che, se Omero, la famiglia «moderna» all'industrializzazione, come dimostra, ai suoi occhi, il
Platone, Virgilio rimangono insuperati, Archimede o Tolomeo sono stati de caso del Giappone. Henri Lefebvre annovera tra i tratti salienti della moderni
tronizzati dagli studiosi moderni. Gli Inglesi sono i primi ad accorgersene. tà l'apparizione della «donna moderna» [i96z, pp. r5z-58].
Fontenelle, nella prefazione all'Histoire de l'Académie royale des Sciences, depuis Con questo primato dell'economico e questa definizione della modernità at
z666j usqu'en r699, pone al primo piano dei progressi dello spirito moderno, di traverso l'astrazione due concetti nuovi entrano in gioco nell'opposizione anti
cui egli è uno degli araldi, «il rinnovamento delle matematiche e della fisica». co/moderno.
Egli precisa: «Descartes e altri grandi uomini vi hanno lavorato con tanto suc Innanzitutto, con l'economia, il «moderno» è messo in rapporto non con il
cesso che in questo genere di letteratura tutto ha cambiato faccia». Per lui, la «progresso» in generale, ma con lo «sviluppo», o, in un senso piu ristretto, se
cosa piu importante è che i progressi di queste scienze si siano ripercossi sullo condo taluni economisti liberali, con la «crescita». D'altra parte, 'moderno'
spirito umano: «L'autorità ha cessato d'avere maggiore peso della ragione... non è piu opposto a 'antico' ma a 'primitivo'. Cosi, sul terreno della religione,
A mano a mano che queste scienze hanno progredito, i metodi son diventati piu Van der Leeuw oppone alla «mentalità primitiva», incapace di oggettivare, la
semplici e piu facili. Infine, le matematiche non solo hanno fornito, da qualche «mentalità moderna», definita dalla «facoltà di astrazione» [r937].
tempo, una infinità di verità della specie che appartiene loro, ma hanno anche Ma il xx secolo ha anche definito la modernità per taluni atteggiamenti poli
prodotto abbastanza generalmente negli spiriti una precisione forse piu preziosa tici. «È banale constatare, — scrive Pierre Kende [r975, p. r6], — che le strut
di tutte queste verità». ture della vita moderna sono, direttamente, il prodotto di due serie di rivoluzio
La rivoluzione dell'area del moderno data al xx secolo. La modernità consi ni : quella che è sopraggiunta nella sfera della produzione (passaggio dall'artigia
derata fin li soprattutto nelle «sovrastrutture» si definisce ormai a tutti i livelli, nato all'industria), e quella che ebbe luogo nella sfera politica (sostituzione della
in quello che appare agli uomini del xx secolo come il piu importante : l'eco monarchia con lademocrazia)». Ed aggiunge: «Ora, l'uso produttivo suppo
nomia, la politica, la vita quotidiana, la mentalità. ne il calcolo razionale che è ancora un aspetto del pensiero laico e scientifico».
Come si è visto, è coli'intrusione della modernità nel Terzo Mondo che il Marx, fin dal suo articolo Zur Kritik der hegelschen Rechtsphilosophie[r843],
criterio economico diventa primordiale; e, nel complesso dell'economia mo scriveva: «L'astrazione dello Stato cometale appartiene solamente al tempo
derna, la pietra di paragone della modernità è la meccanizzazione e, meglio, l'in moderno ... I.'astrazione dello Stato politico è un prodotto moderno... Il Me
dustrializzazione. Ma, come Fontenellevedeva nei progressi di talune scienze dioevo è il dualismoreale, l'età moderna è il dualismo astratto» (trad. it. pp. 43-44).
un progresso dello spirito umano, il criterio economico della modernità è so Raymond Aron, se si pone essenzialmente il problema dell'«ordine sociale
prattutto avvertito come un progresso di mentalità. Segno essenziale di moder della modernità» [r969, p. z98], parte dal fatto economico e piu precisamente
nità sarà dunque la razionalizzazione della produzione, cosa che era già stata dalla produttività del lavoro per giungere, come si è visto, all'idea di un'ambi
rilevata dai pensatori del xix secolo : come ha notato Raymond Aron, «Auguste zione prometeica, fondata sulla scienza e la tecnica, come «sorgente della mo
Comte riteneva lo sfruttamento razionale delle risorse naturali il progetto prio dernità». Fgli definisce la «civiltà moderna» in base a tre valori la cui risonan
ritario della società moderna e Marx ha dato del dinamismo permanente, co za politica è netta: «uguaglianza, personalità, universalità» [ibid., p. z87].
stitutivo dell'economia capitalista, una interpretazione che resta valida oggi» È stato osservato che, se la maggior parte dei giovani stati africani si sono
[r969, p. z99]. Gino Germani dice pressappoco la stessa cosa: «In economiail dotati d'istituzioni politiche di tipo occidentale (suffragiouniversale uguale e
processo di secolarizzazione significa, innanzitutto, la differenziazione delle diretto, separazione dei poteri), non sempre la loro modernizzazione è riuscita a
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Storia - Enciclopedia Einaudi [1982]

  • 1. E NCICLOPEDIA E I N A UD I [ 1 9 8 2 ] STORIA Jacques Le Goff — STORIA p ag .5 Jacques Le Goff — ANTICO/MODERNO p ag . 1 0 CALENDARIO p ag . 22 DECADENZA p a g . 4 0 ESCATOLOGIA p ag . 5 7 ETÁ MITICHE p a g . 7 5 Krzysztof Pomian — GENESI p a g . 9 0 Jacques Le Goff — PASSATO/PRESENTE pag.96 PROGRESSO/REAZIONE pa g . 1 0 6 STORIA p a g . 1 2 3
  • 2. ambiguità allegoria Storia competenza/esecuzione codice .,i«11««t(«(,'tt/'"t fonetica immagine avsllgusftlia Storia grammatica metafora dsssico concetto analogia emetafora lessico segno critica esistenza argomentaziono lingua significato filologi bello/brutto essere interpretazione lingua/parola simbolo letteratura crcatlvlta fenomeno linguaggio maniera forma espressione astratto/concreto metrica poetica fantastico dialettica idea semantica alfabeto retorica gusto identità/differenza proposizione e giudizio sens%ignificato ascolto imitazione mediazione traduzione gesto immaginmtone anthropos opposizione/contraddizione universali/particolari lettura progetto cultura/culture qualità/quantità atti linguistici luogo comune riproduzione/riproducibilità etnocentnsmt totalità dicibil%ndicibile orale/scritto discorso sensibilità natura/cultura uno/molti decisione enunciazione comunicazione parola finzione spazialità arti distribuzione statistica presupposizione e allusione errore ritmo generi artigianato datogiochi referente informazione scnttura narrsàione/narrstività artista etica voce ~+ acculturazione induzionestatistica stile attribuzione probabilita álosofia/Blosofie ===.=--~ o/m oderno teinx/motivn ragione rappresentazione statistica testo razionale/irrazionale calsetrofi, ' '==:==. = —.-=-. calendario Produzione artistica / selvaggio/barbar%ivillzzato teoria/pratica soggetto/oggetto ciclo ,.-=, -=-= ~ / ' decadenza I armonia co uguaglianza vento ' ' ;. ~~ ' - , " - ". : . eseatologihr escrementi caos/cosmo valori Kitld, , q e .=..== -===" età mitiche melodia disc curve e superlici infinito vero/falso macrocosmO/microcosmo fi m ntmica/metnca abbigliamento VI scala geomeiria e topologia invarisnte mondo j/iilj/[',j)j/p«l'jj«[jj à/caso/reaziòlàé,/"' canto suon%umore corpo „fofaoxp, ' , ' t ' àt , j"jtxfts" llaulra astrologia at~ »=- " ~storia t tonale/atonale danza amore industria rurale ossarvazfone maschera cabala / eoBeafo~ . destdeno materiali deduzione/prova reale moda d elementi « unità documento/mo~ eros prodotti , «equivalenza 'l oaotcrico/eaxotcrkcò>x armi «/".„,"à',Crcdencà ornamento clinicatstena x difierenziale formalizzazione -': frontiera dialetto scena pulsione angoscia/colpa cura/normalizzazione funzioni logica rovina/resta= = .==:-.g"erra l tt,', ' cnigola soma/psiche castrazione ecomplesso esclusione(integrazione infinitesimale fuoco possibilità/necessità analisi/sintesi imperi fisba sonno/sogno censura farmaco/droga locale/globale cannibalismo homo referenza/verità anticipazione funzione ==-=.= nazione mostro identificazione e transfert follia/delirio sistemi di riferimento ricorsività Ipotesi misura tattica/strategia popolare dài inconscio medicina/medicalizzazione mano/manufatto stabilità/instabilità tecnica matematiche modello proverbi divino nevrosi/psicosi normale/anormale variazione alienazione utensile metodo tt« hladlxkollf Cf Ol piacere salute/malattia rentrato/acentrato teoria/modefio cos<ansa/sutoroscis~'-:==.:: '" demagogia iniziazione sintomo/diagnosi combinatoria immaginazionesociale===' , disc riminazione magia demoni alimentazionc pace repressione applicazioni grafo Steo messia divmsxionc ' agonismo animalecasta assioma/postulato labirinto serv%«gnore terrore cluerlco/laico millennio cerimoniale caso/probabilità . mito/rito donna cucina continuo/discreto rete ffoulo tolleranza/intolleranza esa persona festa causa/effetto utopia -Chyàhm//fogna endogamia/esogamia domesticamento puro/impuro' feticcio dipendenza/indipendenza abaco certezza/dubbio ;I//brolo origini famiglia fame divisibdità zcligiono 'algoritmo ' eresia gioco coerenza incesto vegetale hbertino lutto dualità sogoojvtsioncapprossimazione convenzione categorie/aÁ+prsèatàhme maschile/femminile insieme calcolo " ":~t''libro, stregoneria regalità determinat%ndeterminato matrimonio Clizx rito razionai%lgebrico/trascendente numero empiria/esperienza sofiohe peccato t parentcle caccia/raccolta simmetria SCIO esperimento =~ disciplina aacrojprofano borghesi/borgfiitnàa totem dono struffure matematiche santità burocrasja cconotnla uomo/donna eccedente trasformazioni naturali / categorie kjl" ' ' f glassi formazioneeconomico-sociale pastorizia gontidini lavoro ' 'l', <':+;;. controllo/retroaxionc naturale(artificiale /tft'h '/t 'i«tttj'ttt lie' " w «P/' > '' "" l primitivo' "" consenso/dissenso ideologia modo di produxione energia " , . - . . : - . - -~lttvànxiohè reciprocità/ndistnbuztone analogico/digitai» egemonia/dittatura masse proprietà equilibrio/squilibrio operatività presentazione intellettuali su tullia interazione ricerox proletariato riproduzione previsione e posstbdttà libertà rivoluzione transizione abbondanza/scarsitil intelligenza artiTiciale ordine/disordine riduzione maggioranza/minoranza bisogno macchina organizzazione ripetizione partiti consumo programma semplice/complesso scienza ccumulazione imposta simulazionc sistema apprendimento t'... poliuca amministrazione spiegazione lusso sttlinlcnto capitale soglia cervello autoregolazion%quilibrazionc comunità rifitabifità/falsificabilità crisi oro e argento vincolo comportamento cognixione coafiitto distribuzione pesie misure e condizionamcnto induzione/deduzione consuetudine costiumione àlite fabbrica controllo sociale innato/acquisito dffilto democraxla/dittatura produzsone/disuabuxione gergo ncchezzaastronomia oormaemozione/motivazione IStlfitu giustizia gestionegl'uppo scambiocosmologie patto imperialismo atomo e molecola mente operazioni k istituzioni marginalità gravitazione conscrvazion%nvarianza percezione responsabilità potere opinione impresa spreco luce mercato entropia quoziente intellettuale potere/autorità povertà materia pubblico/privato merce fisica propaganda -, • SPezio-tempo atmosfem cellula societàcivBC ruolo/status moneta forza/campo htos(era adattamento difFerenziamento , abitasionc stato socislizzaztonc pianificazione moto OICslll evoluzione immunità acqua società profitto particella pianeti mutazion%elezione rendita plasma individualità biologica ambiente spazio sociale salariosole polimorfismo integrazione unlvclao propagaxione specie utilità invecchiamento clima quanti ecumene valore/plusvalore relatività organismo ,fnsxdfampitto agricoltura reversibilità/irrcvcrsibilità regolazione catalisi città/campagna stato fisico sviluppoemorfogenesi coloniemacromolecole j)t'o . ' , j "„"j«llàgajf//lo metabolismo 1,«,t!, i ', • , poxffdrloffd ',' commercio omeostasi regione industria ereditàorganico/inorganico risorse spazio economico osmosi gene ,f«t ' suolo svduppo/sottosvduppo vita genotipo/fenotipo tcl'ta razza territorio sangue ,villaggio
  • 3. Storia 286 287 Storia Q Q Q Q O aO Ocll O O ILJQ I al ca mm O alul cJ 'IJ Il Q al O Q ON m v O Cll V + Q O O al CJ O Q E O Q ca NQV V 4 Q OV , Ci +Q 4ONal él b0 + à0 cJ M Q m cl '4 N l4 N al al A ™ O QV CJ Q Q g 4 + b0 '+ cà IG cll E E On +Cl OcJ E IU VUJ O V P Cl Cl CJ ICJ OCl Ct Cl V V V V V V 8 8 VQOV CJ Q O O ONQ Q V al al "H "Cf Q m I A I D Q V V V V O OQ Q cg 0 0 0 0 bD b0 antico/moderno 5 4 3 3 5 I 5 4 6 6 2 I 44 4 4 3 4 4 3 5 6 calendario 3 ' 2 4 2 2 4 decadenza 4 3 2 I 2 4 2 escatologia 3 z 3 3 3età mitiche 3 3 3 z 5 4 5 genesi 2 ' I 2 4 5 4 3 4 3 I 3 2 2 3 2 3 3 passato/presente 6 • S 4 6 6 S 4 4 4 6 6 4 3 4 4 4 6 5 4 5 S 4 S 4 3 3progresso/reazione 5 4 3 3 7 4 s 6 4 3 4 4 6 5 4 5 s s 66 4 4 5 2 4 I 2 4 storia 8 4 7 3 6 3 6 8 5 7 6 6 8 8 6 3 4 6 4 8 7 7 6 6 7 5 4 3 65 4 Cl 8 + E m à0 M 4 Q 4 Q O Q O Q Q + 4 às C O Q Q Cl Q cé O, O al m al gO AV cJ E o al O O Q O V m 4 ò N + O O 'Q O Q cl cé c/J ID al N O. Q O m QO L g Q O ,cé QO al v G , cl cl c a c a Q c> .& Q o EO Q Cl b0 al I EI Q O 4 G, Obs bD àJ al al O i 4al O O O 00 33 E Q 4 4 E o al Q 4O O O O Q cà al Q O Q Q 4 I al E+4 I Q Q Q O O m M m N m M CJ N + 4 I + antico/moderno 7 ' 5 6 3 6 I 4 3 6 S 5 3 4 5 6 7 7 2 3 6 5 6 6 6 4 6calendario 4 2 3 2 decadenza 3 44 6666 6 2 4 3 3 4 4 z . 3 3 3 2 3escatologia 5 4 età mitiche 3 3 3 4. 3 z 3 '4 5 5 2 3 5 5 ' 3 genesi I 4 6 3 6 5 3 3 5 2 4 2 2 66 5 8 2 4 2 2 • 2 passato/presente 7 ' 4 6 5 ' 4 3 4 3 6 5 6 progresso/reazione 4 z 5 4 4 9 3 4. 2 7 3 7 4 4 4 4 3 6 5 5 5 3 5 7 6 3 5 5 ' 5 . 6 7 5 7 3 7 7 5 4 3 4 4 7 3storia 8 6 8 7 6 7 8 6 8 z 7 8 8 8 5 6 6 8 8 6 6 6 7 5 8 6 8 6
  • 4. Storia 288 28il Storia genesi V 4 o o storia ccc V V ccl o, o o calendanoccc cfc g O o Eo Qal V V + + 8 Q o cccO occc 5! ccl ccc Q Q o passato/ ccc C c, 4 ccc V Ccl presente passato/presente 6 S S storia 6 3 6 4 progresso/reazione S 5 4. I 4 età ~e scat ologia mitiche antico/ decadenza 5 4 I moderno età mttiche • 6 4 5 5 ' 3 4 escatologia 5 4 6 2 4 antico/moderno 5 4 2 I progresso/ genesi 2 2 reazione calendario I 5 decadenza 20
  • 5. 6zy Storia Storia soprattutto però la prospettiva della lunga durata. Questa ha condotto alcuni Antico/moderno, Calendario, Decadenza, Escatologia, Età mitiche, storici, sia tramite l'uso della nozione di struttura, sia mediante il dialogo con Genesi, Passato/presente, Progresso/reazione, Storia l'antropologia, ad avanzare l'ipotesi dell'esistenza di una storia «pressoché im mobile». Può esservi tuttavia una storia immobile> E quali rapporti ha la storia con lo strutturalismo (o gli strutturalismi ) i Non vi è anche forse un piu ampio movimento di «rifiuto della storia»? Il concetto di+storia+ sembra porre oggi sei tipi di problemi: 6) All'idea della storia come storia dell'uomo si è sostituita l'idea della storia i ) Quali rapporti esistono fra la storia vissuta, la storia «naturale», se non come storia degli uomini in società. Ma esiste, può esistere, solo una storia del «oggettiva», delle società umane, e lo sforzo scientifico per descrivere, pensare l'uomo? Si è già sviluppata una storia del clima : non si dovrebbe fare anche una e spiegare questa evoluzione: la scienza storica> Questo scarto ha, in particola storia della natura? re permesso l'esistenza di una disciplina ambigua: la filosofia della storia. Dal' p l'inizio.del secolo, e soprattutto da una ventina d anni, si sta sviluppando una ) i) Fin dalla sua nascita nelle società occidentali — nascita tradizionalmente branca della scienza storica che studia l'evoluzione della scienza storica stes situata nell'antichità greca (Erodoto, nel v secolo a. C., sarebbe, se non il primo sa all'interno dello svolgimento storico globale: la storiografia, o storia della storico, almeno il «padre della storia») ma che risale a un passato piu remoto, ne storia. gli imperi del Vicino (del Medio) e dell'Estremo Oriente —, la scienza storica si z) Quali relazioni ha la storia con il tempo, con la durata, sia con il tempo definisce in rapporto a una realtà che non è né costruita né osservata come nelle «naturale» e ciclico del clima e delle stagioni, sia con il tempo vissuto e natural matematiche, nelle scienze della natura e nelle scienze della vita, ma sulla quale mente registrato dagli individui e dalle società? Da una parte, per domesticare si «indaga», si «testimonia». Tale è il signiFicato del termine grecolcrwopicr, edel il tempo naturale le diverse società e culture hanno inventato uno strumento fon la sua radice indoeuropea tcid-, roeid 'vedere'.La+storia+ ha dunque comincia damentale, che è anche un dato essenziale della storia: il+calendario+; dall'al to con l'essere un racconto, il racconto di colui che può dire «Ho visto, ho senti tra oggi gli storici s'interessano sempre piu dei rapporti fra storia e memoria. to», Questo aspetto della storia-racconto, della storia-testimonianza, non ha mai 3) La dialettica della storia sembra riassumersi in un opposizione — o un dia ) cessato di esistere nello sviluppo della scienza storica. Paradossalmente, si assi logo — +passato/presente+ (e/o presente/passato). Quest'opposizione non è in ge ste oggi alla critica di questo tipo di storia per la volontà di sostituire la spiega nerale neutra, ma sottintende, o esprime, un sistema di attribuzione di valori, zione alla narrazione, ma anche, nello stesso tempo, alla rinascita della storia come ad esempio nelle coppie +antico/moderno+, +progress%eazione+. Dal testimonianza attraverso il «ritorno dell'evento» (Nora) legato ai nuovi media, l'antichità al xvm secolo si è sviluppata, intorno al concetto di+decadenza+, una alla comparsa di giornalisti fra gli storici e allo sviluppo della «storia immediata». visione pessimistica della storia, che si è ripresentata in alcune ideologie della Tuttavia, dall'antichità, la scienza storica, raccogliendo documenti scritti e fa storia nel xx secolo. Con i lumi si è invece affermata una visione ottimistica del cendone dei testimoni, ha superato il limite del mezzo secolo o del secolo rag la storia a partire dall'idea di progresso, la quale tuttavia conosce ora, nella se giunto dagli storici testimoni oculari e auricolari e dalla trasmissione orale del conda metà del xx secolo, una crisi. Dunque : ha la storia un senso? E vi è un sen passato. La costituzione di biblioteche e di archivi ha cosi fornito i materiali del so della storia? la storia. Sono stati elaborati metodi di critica scientifica, conferendo alla storia 4) La storia è incapace di prevedere e di predire l'avvenire. Come si pone es uno dei suoi aspetti di scienzain senso tecnico, a partire dai primi incerti passi sa allora in rapporto a una nuova «scienza», la futurologia? In realtà la storia ces del medioevo (Guenée), ma soprattutto dalla fine del xvn secolo con Du Cange, sa di essere scientifica quando si tratta dell'inizio e della fine della storia del mon Mabillon e i benedettini di Saint-Maur, Muratori, ecc. Non si ha pertanto storia do e dell'umanità. Quanto all'origine, essa s'inchina al mito : l'età dell'oro, le+età senzaerudizione. Ma allo stesso modo in cui si è fatta nel xx secolo la critica del mitiche+ o, sotto una parvenza scientifica, la recente teoria del big bang. Quanto la nozione di fatto storico, che non è un oggetto dato bell'e pronto poiché risulta alla fine, essa cede il posto alla religione, e in particolare alle religioni di salvezza dalla costruzione dello storico, cosf si fa oggi la critica della nozione di documen che hanno costruito un «sapere dei fini ultimi » — l'+escatologia+ —, o alle utopie to, che non è un materiale bruto, oggettivo e innocente, ma che esprime il potere del progresso, la principale delle quali è il marxismo, che giustappone un'ideo delle società del passato sulla memoria e sull' avvenire: il documento è monu logia del senso e della fine della storia (il comunismo, la società senza classi, l'in mento (Foucault e Le Goff). Nello stesso tempo si è ampliata l'area dei docu ternazionalismo). Tuttavia, a livello, della prassi degli storici, si sta sviluppando menti, che la storia tradizionale riduceva ai testi e ai prodotti dell'archeologia, una critica del concetto di origini e la nozione di+genesi+ tende a sostituire l'idea di un'archeologia troppo spesso separata dalla storia. Oggi i documenti arrivano di origini. a comprendere la parola, il gesto. Si costituiscono archivi orali; vengono raccolti 5) A contatto con le altre scienze sociali, lo storico tende oggi a distinguere degli etnotesti. L'archiviazione stessa dei documenti, infine, è stata rivoluzionata digerenti durate storiche. Ui è una rinascita dell'interesse per l'evento; seduce con il ricorso al calcolatore. La storia quantitativa, dalla demografia all'economia
  • 6. Sistematica locale 6z8 6zg Storia fino al culturale, è legata ai progressi dei metodi statistici e dell'informatica ap litica, alla storia economica e sociale, alla storia culturale, è nata una storia delle plicata alle scienze sociali. rappresenta+ioni. Questa ha assunto forme diverse : storia delle concezioni globa Il divarioesistente frala «realtà storica» e la scienza storicaha permesso a li della società, o storia delle ideologie; storia delle strutture mentali comuni a filosofi e a storici di proporre — dall'antichità fino a oggi — sistemi di spiegazione una categoria sociale, a una società, a un'epoca, o storia delle mentalità ; storia globale della storia (per il xx secolo, e in senso estremamente differente, si pos delle produzioni dello spirito legate non al testo, alla parola, al gesto, ma all'im sono ricordare Spengler,Weber, Croce, Gramsci, Toynbee, Aron, ecc.). La magine, o storia dell'immaginario, che permette di trattare il documento lettera maggior parte degli storici manifesta una diffidenza piu o meno marcata nei rio e quello artistico come documenti storici a pieno titolo, a patto di rispettare confronti della filosofia della storia; ma, ciò nonostante, essi non si volgono verso la loro specificità; storia delle condotte, delle pratiche, dei rituali, che rinvia a il positivismo, trionfante nella storiografia tedesca(Ranke) o francese(Langlois e una realtà nascosta, soggiacente, o storia del simbolico, che condurrà forse un Seignobos) alla fine del xix e all'inizio del xx secolo. Fra l'ideologia e il pragma giorno a una storia psicanalitica, le cui prove di status scientifico non sembrano tismo essi sono i sostenitori di una storia-problema (Febvre). però ancora raccolte. La scienza storica stessa, infine, con lo sviluppo della sto Per cogliere lo svolgimento della storia e fame l'oggetto di una vera e propria riografia, o storia della storia, viene posta in una prospettiva storica. scienza, storici e filosofi, fin dall'antichità, si sono sforzati di trovare e di definire Tutti questi nuovi settori della storia rappresentano un arricchimento note le leggi della storia. I tentativi piu spinti e che hanno subito il fallimento mag vole, purché vengano evitati due errori : anzitutto subordinare le realtà della sto giore al proposito sono le vecchie teorie cristiane delpronvidenzialismo (Bossuet) ria delle rappresentazioni ad altre realtà, le uniche alle quali spetterebbe uno sta e il marxismo volgare, che si ostina — nonostante in Marx non si parli di leggi tus di cause prime (realtà materiali, economiche) — rinunziare, dunque, alla falsa della storia (come invece accade in Lenin ) — a fare del materialismo storico una problematica dell'infrastruttura e della sovrastruttura. Ma anche non privile pseudoscienza del determinismo storico, ogni giorno sempre piu smentito dai giare le nuove realtà, non conferire loro, a loro volta, un ruolo esclusivo di moto fatti e dalla riflessione storica. re della storia. Una spiegazione storica efficace deve riconoscere l'esistenza del In compenso, la possibilità di una lettura razionale a posteriori della storia, simbolico in seno ad ogni realtà storica (compresa quella economica), ma anche il riconoscimento di certe regolarità nel corso della storia (fondamento di un confrontare le rappresentazioni storiche con le realtà che esse rappresentano e comparatismo della storia delle diverse società e delle diverse strutture ), l'elabo che lo storico apprende mediante altri documenti e altri metodi : ad esempio con razione di modelli che escludono l'esistenza di un modello unico (l'allargamento frontare l'ideologia politica con la prassi e gli eventi politici. E ogni storia deve della storia al mondo nel suo complesso, l'influenza dell'etnologia, la sensibilità essere una storia sociale. alle differenze e al rispetto dell'altro vanno in questo senso) permettono di esclu Infine, il carattere «unico» degli eventi storici, la necessità dello storico di dere il ritorno della storia a un puro racconto. mescolare racconto e spiegazione hanno fatto della storia un genere letterario, Le condizioni nelle quali lavora lo storico spiegano inoltre perché si sia posto un'arte nello stesso tempo che una scienza. Se questo è stato vero dall'antichità e si ponga sempre il problema dell'oggettività dello storico. La presa di coscienza al xix secolo, da Tucidide a Michelet, lo è meno nel xx secolo. Il crescente tec della costruzione del fatto storico, della non-innocenza del documento, ha getta nicismo della scienza storica ha reso piu difficile allo storico apparire anche scrit to una luce cruda sui processi di manipolazione che si manifestano a tutti i livelli tore. Ma vi è sempre una scrittura della storia. della costituzione del sapere storico. Ma questa constatazione non deve sfociare in uno scetticismo di fondo a proposito dell'oggettività storica e in un abbando z) Materiale fondamentale della storia e il tempo, da molto, qumdi, la crono no della nozione di verità in storia; al contrario, i continui progressi nello sma logia svolge un ruolo essenziale come filo conduttore e scienza ausiliaria della sto scheramento e nella denunzia delle mistificazioni e delle falsificazioni della storia ria. Lo strumento principale della cronologia è il+calendario+, che va ampiamen permettono di essere relativamente ottimisti al proposito. te oltre l'ambito dello storico, essendo anzitutto il quadro temporale fondamen Ciò non toglie che l'orizzonte d'oggettività che dev' essere quello dello storico tale del funzionamento delle società. Il calendario rivela lo sforzo compiuto dalle non deve occultare il fatto che la storia è ancheuna pratica sociale (Certeau), e società umane per domesticare il tempo naturale, utilizzare il movimento natu che, se si devono condannare le posizioni che, sulla linea di un marxismo volgare rale della Luna o del Sole, del ciclo delle stagioni, dell'alternanza del giorno e o di un reazionarismo altrettanto volgare, confondono scienza storica e impegno della notte. Ma le sue articolazioni piu efficaci — l'ora e la settimana — sono legate politico, è legittimo osservare che la lettura della storia del mondo si articola su alla cultura, non alla natura. Il calendario è il prodotto e l'espressione della sto una volontà di trasformarlo (ad esempio nella tradizione rivoluzionaria marxista, ria: è legato alle origini mitiche e religiose dell'umanità (feste), ai progressi tec ma anche in altre prospettive, come quelle degli eredi di Tocqueville e di Weber, nologici e scientifici (misura del tempo), all'evoluzione economica, sociale e cul che associano strettamente analisi storica e liberalismo politico ). turale (tempo del lavoro e tempo dello svago). Esso manifesta lo sforzo delle so La critica della nozione di fatto storico ha inoltre comportato il riconosci cietà umane per trasformare il tempo ciclico della natura e dei miti, dell'eterno mento di «realtà» storiche a lungo trascurate dagli storici. Accanto alla storia po ritorno, in un tempo lineare scandito da gruppi d' anni : lustro, olimpiade, seco
  • 7. Sistematica locale 6go 6gr Storia lo, ere, ecc. Alla storia sono intimamente connessi due progressi essenziali : la de diverse dall'occidentale hanno condotto a una critica dell'idea di progresso (si finizione di punti di partenza cronologici (fondazione di Roma, era cristiana, egi ricordi La crisedu progrès di Friedmann del itl36 ). La credenza in un progresso ra, e cosi via) e la ricerca di una perioChzeazione, la creazione di unità uguali, mi lineare, continuo, irreversibile, che si sviluppa secondo lo stesso modello in tutte surabili, di tempo : giorno di ventiquattro ore, secolo, ecc. le società, ormai non esiste quasi piu. La storia che non domina l'avvenire viene Oggi l'applicazione alla storia dei dati della filosofia, della scienza, dell'espe a scontrarsicon credenze che conoscono oggi un grande revival:profezie,visioni rienza individuale e collettiva tende a introdurre, accanto a questi quadri misu generalmente catastrofiche della fine del mondo o, al contrario, rivoluzioni illu rabili del tempo storico, la nozione di durata, di tempo vissuto, di tempi molte minate, come quelle che invocano i millenarismi sia nelle sette delle società oc plici e relativi, di tempi soggettivi o simbolici. Il tempo storico ritrova, a un li cidentali sia in certe società del Terzo Mondo. È il ritorno dell'+escatologia+. vello molto sofisticato, il vecchio tempo della memoriu, che travalica la storia e Ma la scienza della natura, e in particolare la biologia, mantengono una con l'alimenta. cezione positiva, sebbene attenuata, dello sviluppo in quanto progresso. Queste prospettive possono applicarsi alle scienze sociali e alla storia. Cosi la genetica g-y) L'opposizione+passato/presente+ è essenziale nell'acquisizione della co tende a ripristinare l'idea d'evoluzione e di progresso, facendo però piu ampio scienza del tempo. Per il bambino «comprendere il tempo significa liberarsi del spazio all'evento e alle catastrofi (Thom) : la storia ha tutto l'interesse a sostituire presente» (Piaget), ma il tempo della storia non è né quello dello psicologo né nella sua problematica l'idea di genesi — dinamica — aquella, passiva, delle origi quello del linguista. Tuttavia l'esame della temporalità in queste due scienze av ni, che già Bloch criticava. valora il fatto che l'opposizione presente/passato non è un dato naturale, ma una costruzione. D'altra parte, la constatazione che la visione di uno stesso passato 5) Nell'attuale rinnovamento della scienza storica, che si accelera, se non al cambia a seconda delle epoche, e che lo storico è assoggettato al tempo in cui tro nella sua diffusione (l'incremento essenziale le è venuto con la rivista «Anna vive, ha condotto sia allo scetticismo sulla possibilità di conoscere il passato sia les», fondata da Bloch e Febvre nel rgzg), un grande ruolo viene svolto da una a uno sforzo per eliminare qualsiasi riferimento al presente(illusione della storia nuova concezione del tempo storico. La+storia+ si farebbe secondo ritmi dige romantica alla Michelet — la «resurrezione integrale del passato» — o della storia renti, e compito dello storico è anzitutto riconoscere questi ritmi, Anziché lo positivista alla Ranke — «quel che propriamente è stato»). In effetti l'interesse del strato superficiale, il tempo rapido degli eventi, piu importante sarebbe il livello passato sta nel chiarire il presente; il passato si raggiunge a partire dal presente piu profondo delle realtà che mutano lentamente (geografia, cultura materiale, (metodo regressivo di Bloch). Fino al Rinascimento, e persino fino al xviii seco mentalità : in linea generale le strutture) : è il livello della «lunga durata» (Brau lo, le società occidentali hanno valorizzato il passato, il tempo delle origini e degli del). Il dialogo degli storici della lunga durata con le altre scienze sociali e con le antenati apparendo loro come un tempo d'innocenza e di felicità. Si sono im scienze della natura e della vita — l'economia e la geografia ieri, l'antropologia, la maginate delle +età mitiche+: età dell'oro, il paradiso terrestre... la storia del demografia e la biologia oggi — ha condotto alcuni di essi all'idea di una storia mondo e dell'umanitàappariva come una lunga decadenza. Quest'idea di+deca «pressoché immobile» (Braudel, Le Roy Ladurie). Si è avanzata quindi l'ipotesi denza+ è stata ripresa per esprimere la fase finale della storia delle società e del di una storia immobile. Ma l'antropologia storicamuove al contrario dall'idea che le civiltà; essa si inserisce in un pensiero piu o meno ciclico della storia (Vico, il movimento, l'evoluzione si ritrovano in tutti gli oggetti di tutte le scienze so Montesquieu, Gibbon, Spengler, Toynbee) ed è in generale il prodotto di una ciali, poiché loro oggetto comune sono le società. umane (sociologia, economia, filosofia reazionaria della storia, un concetto di scarsa utilità per la scienza stori ma anche antropologia). Quanto alla storia, essa non può che essere una scienza ca. Nell'Europa della fine del xvn e della prima metà del xvni secolo la polemica del mutamento e di spiegazione del mutamento. Con i diversi strutturalismi la sull'opposizione+antico/moderno+, nata a proposito della scienza, della lettera storia può avere rapporti fruttuosi a due condizioni: a ) non dimenticare che le tura e dell'arte, ha manifestato una tendenza al capovolgimento della valorizza strutture da essa studiate sono dinamiche ;b) applicare certi metodi strutturalisti zione del passato : antico è divenuto sinonimo di superato e moderno di progres allo studio dei documenti storici, all'analisi dei testi (in senso ampio), non alla sivo. In realtà l'idea di progresso è trionfata con i lumi e si è sviluppata nel xix spiegazione storica propriamente detta. Ci si può tuttavia domandare se la moda secolo e all'inizio del xx, soprattutto in considerazione dei progressi scientifici e dello strutturalismo non sia legata a un certo rifiuto della storia concepita come tecnologici. Dopo la rivoluzione francese, all'ideologia del progresso si è con dittatura del passato, giustificazione della «riproduzione» (Bourdieu), potere di trapposto uno sforzo di reazione, l'espressione del quale fu soprattutto politica, repressione. Ma anche all'estrema sinistra si è riconosciuto che sarebbe perico ma che si basò su una lettura «reazionaria» della storia, A metà delxx secolo i fal loso fare « tabula rasa del passato» (Chesneaux), Il « fardello della storia», nel limenti del marxismo e la rivelazione del mondo staliniano e del gulag, gli orrori senso «oggettivo» del termine (Hegel), può e deve trovare il suo contrappeso del fascismo e soprattutto del nazismo e dei campi di concentramento, i morti e nella scienza storica come «mezzo di liberazione del passato» (Arnaldi). le distruzioni della seconda guerra mondiale, la bomba atomica — prima incar nazione storica «oggettiva» di una possibile apocalisse —, la scoperta di culture
  • 8. Sistematica locale 63z 633 Storia Evans-Pritchard, E. E. 6) Facendo la storia delle loro città, dei loro popoli, dei loro imperi, gli storici 1961 An thropology and History,Manchester University Presa, Manchester. dell'antichità pensavano di fare la storia dell'umanità. Gli storici cristiani, gli Febvre, L. 1953 Combats pour l'histoire, Colin, Paris (trad. it. parziale Einaudi, Torino 1976). storici del Rinascimento e dei lumi (nonostante riconoscessero la diversità dei Finley, M. l. «costumi») ritenevano di fare la storia dell'uomo. Gli storici moderni osservano Ig81 My th e, mémoire, histoxre: les usages du passé,Flammarion, Paris. che la storia è la scienza dell'evoluzione delle società umane. Ma l'evoluzione Foucault, M. delle scienze ha portato a porsi il problema di sapere se no~ possa esserci una 1969 L' a rchéologie du savoir,Gallimard, Paris (trad. it. Rizzoli, Milano Ig71). storia diversa da quella dell'uomo. Si è già sviluppata una storia del clima; essa Friedrnann, G. presenta tuttavia un certo interesse per la storia solo nella misura in cui chiarisce 1936 La crise du progrès; esquisse d'histoire des idées: x895-xg35, Gallimard, Paris. certi fenomeni della storia delle società umane (modiftcazione delle culture, del Fueter, E. l'habitat, ecc.). Si pensa ora a una storia della natura (Romano), ma questa avva xgxx Ge schichte der neueren Historiographie,Oldenbourg, Miinchen-Berlin (trad. it. Ricciardi, Milano 1970 ). lorerà senza dubbio il carattere «culturale» — dunque storico — della nozione di Furet, F. natura. Cosi dunque, attraverso gli ampliamenti del suo ambito, la storia diviene Ig8z L' a t elier de l'histoire,Flammarion, Paris. sempre coestensiva dell'uomo. Galasso, G. [ 1967] Gramsci ei problemi della storia italiana,in P. Rossi (a cura di), Gramsci e la cultura con Il paradosso della scienza storica oggi è che proprio quando, sotto le sue di temporanea (Convegno internazionale di Cagliari, aprile x967), Editori Riuniti, Roma 1969, PP. 3o5-54. verse forme (compreso il romanzo storico), essa conosce una popolarità senza Gibbon, E. pari nelle società occidentali, e proprio quando le nazioni del Terzo Mondo si 1776-88 The History of the Decline and Fall of the Roman Empire, 6 voli., Strahan and Cadell, preoccupano anzitutto di darsi una storia — ciò che del resto permette forse dei London (trad. it. Einaudi, Torino Ig67 ). tipi di storia estremamente differenti da quelli che gli occidentali definiscono Gilbert, F., e Graubard, S. R. tali — se la storia è dunque divenuta un elemento essenziale del bisogno d'identità 1971 (a cura di) Histortcal Studies Today, Norton, New York. individuale e collettiva, proprio ora la scienza storica conosce una crisi (di cre Hobsbawm, E. J. scita?) : nel suo dialogo con le altre scienze sociali, nell'allargamento considere xg7z Th e social function of the past: some questions,in «Past and Present», n. 55, pp. 3-17. 198o Th erevival of narrative: some comments, ibid., n. 86, pp. 3-8. vole dei suoi problemi, dei suoi metodi, dei suoi oggetti, essa si domanda se non Hubert, H., e Mauss, M. stia perdendosi. [J. LE c.]. 19o9 La r eprésentation du temps dans la religion et la magie,in Melanges d'histoire des religions, Alcan, Paris (trad, it. in E. Durkheim, H. Hubert e M. Mauss, Le origini dei pote»q magici, Boringhieri, Torino 197z ). Jacob, F. Ig7o La l ogique du vivant. Une histoire de l'herédité,Gallimard, Paris (trad. it. Einaudi, To Aron, R. Ixno 1971). 1961 Di m ensions de la conscience historique,Plon, Paris. Lefebvre, H. Barraclough, G. Ig6z In tr o duction à la modernite',Minuit, Paris. 1978 Ma in Trends in FIistory,Holmes and Meier, New York. Le Goff, J., e Nora, P. Bloch, M. 1974 (a cura di) Faire de l'histoire, Gallimard, Paris (trad. it. parziale Einaudi, Torino Iggx). [ 1941-4z ] Ap o logie pour l'histotre ou métier d'historien,Colin, Paris 1949 (trad. it. Einaudi, To rino 1976 ). Le Goff, J. ; Chartier, R. ; e Revel, J. 1978 (a cura di) La nouvelle histoire, Retz, Paris (trad. it. parziale Mondadori, Milano Ig8o). Braudel, F, Ig6g Ec rits sur l'histoire,Flammarion, Paris (trad. it. Mondadori, Milano 198o ). Mannheim, K. 1929 Id eologie und Utopie,Cohen, Bonn (trad. it. Il Mulino, Bologna Ig74). Bury, J. B. Mazzarino, S. I gzo Th e Idea of Progress. An Inquiry into its Origin and'Grou:th, Macmillan, London (trad. it. Feltrinelli, Milano 1979 ). xg66 Il p ensiero storico classico,Laterza, Bari. Meinecke, F. Cohn, N. 1957 The Pursuit of the Millennium, Secker and Warburg, London (trad. it. Comunità, Mila 1936 Die Entstehung des H«stortsmus,Oldenbourg, Munchen-Berlin (trad. it. Sansoni, Firenze 1954)no xg65). Momigllano, A. Croce, B. 1938 La storia come pensiero e come azione, Laterza, Bari. Ig77 Essays in Ancient and Modem Historiography, Blackwell, Oxford. Elias, N. Polanyi, K., e altri Ig3g Uber den Prozess der Zivilisationi soziogenetische und psychogenetische Untersuchungen, 1957 (a cura di) Trade and Markets in the Early Emp«res, FreePress, New York (trad. it. Haus zum Falken, Basel. Einaudi, Torino 1978).
  • 9. Sistematica locale Shorter, E. 1971 The Historian and the Computer. A Practical Guide, Prentice-Hall, Englewood ClifB N.J. Thrupp, S. L. t96z (a cura di) Mi l lennial Dreams in Action: Essays in Comparative Study, Mouton, The Hague. Veyne, P. 197I Comment on écrit l'histoire. Bssai d'épistémologie, Seuil, Paris (trad. it. L a terza, Bari 1973); nuova ed. Seuil, Paris r978. Weinberg, S. t976 The First Three Minutes: a Modem Vieu of the Origin of the Univers, Basic Books, New York (trad. it. Mondadori, Milano 1977).
  • 10. 6 79 Antico/moderno Antico/moderno rimento all'antichità, è 'moderno' che nella coppia domina la situazione. La posta in gioco nell'opposizione antico/moderno è l'atteggiamento degl'individui, delle società, delle epoche nei confronti del passato, del loro passato. Nelle so cietà dette tradizionali l'antichità è un valore sicuro, gli anziani dominano, vec Una coppia occidentale e ambigua. chi depositari della memoria collettiva, garanti dell'autenticità e della proprietà. Queste società si volgono verso i consigli degli anziani, i senati, la gerontocra Sebbene le si possano trovare degli equivalenti in altre civiltà e in altre sto zia. Presso gli Alladiani della Costa d'Avorio prima della colonizzazione il capo riografie, la coppia antico/moderno è legata alla storia dell'Occidente. Dal v al supremo della fratria era il nanan, il piu anziano della piu anziana classe di età, xix secolo, essa scandisce un'opposizione culturale che, alla fine del medioevo e gli akubeote,capi di villaggio, probabilmente erano designati automaticamente e ai tempi dell'illuminismo, balza in r~imo piano-sulla scena intellettuale. A in base al criterio dell'età. Nel medioevo, nei paesi di diritto consuetudinario, metà del xtx secolo si trasforma con l'apparizione del concetto di 'modernità', l'antichità di un diritto attestato dai membri piu anziani di una comunità è un reazione ambigua della cultura all'aggressione del mondo industriale. Nella se argomento giuridico decisivo. Non bisogna però credere che nelle società an conda metà del xx secolo si generalizza in Occidente mentre s'introduce anche tiche o arcaiche non ci sia anche un aspetto negativo dell'età, dell'antichità. Ac altrove e specialmente nel Terzo Mondo grazie all'idea di 'modernizzazione', canto al rispetto per la vecchiaia c'è il disprezzo della decrepitezza. È stata fatta nata a contatto con l'Occidente. giustizia dell etimologia errata che avvicinava la parola greca yápcov 'anziano', L'opposizione antico/moderno si è sviluppata in un contesto equivoco e com al termine yspxq 'onore'. Emile Benveniste [ t969] ha ricordato che yáptov dove plesso. In primo luogo perché i due termini e i concetti corrispondenti non va essere messo in rapporto col sanscritoj arati 'rendere decrepito', e aggiunge: sempre si sono opposti l'uno all'altro: 'antico' ha potuto essere sostituito da «Certo la vecchiaia è circondata di rispetto ; i vecchi formano il consiglio degli 'tradizionale', 'moderno' da 'recente' o 'nuovo'. Poi perché ciascuno dei due è anziani, il senato; ma mai vengono loro attribuiti gli onori regali, mai un anzia stato di volta in volta accompagnato da connotazioni laudative, peggiorative o no riceve un privilegio regale, un géras nel senso proprio del termine» (trad. it, neutre. Quando 'moderno' appare nel basso latino ha solo il senso di 'recente', p. 3zo). Nelle società guerriere l'adulto è esaltato in opposizione al bambino e al che conserva a lungo nel medioevo ; 'antico' può significare 'appartenente al pas vecchio: cosi nell'antica Grecia, come appare in Esiodo. Le età dell'oro e del sato' e piu precisamente a quell'epoca della storia chiamata in Occidente dal xvi l argento sono età di vitalità ; le età del bronzo e degli eroi sono età che ignorano secolo antichità: l'epoca anteriore al trionfo del cristianesimo nel mondo greco la giovinezza e la vecchiaia, mentre l'età del ferro è quella della vecchiaia, che, romano, allagrande regressione demografica,economica e culturale dell'alto me se si abbandona all'u(p<q, terminerà con la morte che colpisce uomini nati vec dioevo contrassegnata dalla crisi della schiavitu e da una intensa ruralizzazione. chi con le tempie bianche. Nella metafora delle età della vita, 'antico' partecipa Quando, a partire dal xvt secolo, la storiografia dominante in Occidente, cosi dell'ambiguità di un concetto preso tra la saggezza e la senilità. quella degli eruditi poi degli universitari, suddivide la storia in tre epoche MMa è moderno' che genera la coppia e il suo gioco dialettico: proprio dal antica, medievale e moderna (neuerein tedesco) — spesso ogni aggettivo rinvia senso di rottura col passato nasce infatti la coscienza della modernità. È legit a un periodo cronologico e 'moderno' si oppone piuttosto a 'medievale' che timo per lo storico riconoscere il moderno là dove gli uomini del passato non non ad 'antico'.Infine questo schema di lettura del passato non corrisponde hanno sentito nulla di simile> In realtà, anche se non hanno colto l'ampiezza sempre a ciò che gli uomini del passato stesso pensavano. Stefan Swiezawski, dellee e mutazioni che vivevano, le società storiche hanno provato il senso del mo a proposito dello schema via antiqua- via modernache domina dal xtx secolo derno e forgiato il vocabolario della modernità nelle grandi svolte della loro l'analisi degli storici del pensiero della fine del medioevo, osserva che questo storia.La parola 'moderno' nasce quando crolla l'impero romano, nel v secolo ; modello non è «utilizzabile dalla storiografia dottrinale di quest'epoca senza nu la periodizzazione della storia in antica, medievale e moderna, si afferma in merose riserve e restrizioni » e aggiunge : «Questo schema non è generale né nel q uel xvr secolo di cui Henri Hauser ha sottolineato la «modernità» rt"" ' . tempo né nello spazio; il concetto di progresso e di vitalità allora vigente non héophile Gautier e Baudelaire lanciano il concetto di modernità nella Fran coincidesempre con ciòche a quell'epoca siconsidera nuovo e lacoppia di con cia del Secondo Impero, quando s'afferma la rivoluzione industriale; econo cetti "moderno-antico" comporta fin da allora delle ambiguità, che lasciano misti, sociologi e politologi diffondono e discutono l'idea di modernità all'erni à a in perplesso lo storico» [in «Miscellanea mediaevalia», n. 9, pp. 492-93]. omani della seconda guerra mondiale, nel contesto della decolonizzazione e del Infine la modernità può camuffarsi od esprimersi sotto i colori del passato, l'1 emergere del Terzo Mondo. Lo studio della coppia antico/moderno passa per tra l'altro dell'antichità. Ciò è proprio delle «rinascite», e in particolare del Ri l'analisi di un momento storico che genera l'idea di 'modernità' e, nello stesso nascimento del xvt secolo. tempo, crea, per denigrarla o incensarla — o semplicemente distinguerla e al >C ' ' ) Il problema principale della coppia antico/moderno riguarda soprattutto il lontanarla — un antichità . Ché si scopre una modernità tanto per promuoverla secondo termine. Se 'antico' complica il gioco perché si è specializzato nel rife quanto per vilipenderla.
  • 11. 68o Antico/moderno 68t Antico/moderno ticolare da 'vecchio', che viceversa assume un senso peggiorativo. Nella Francia z. L ' ambiguitàdi 'antico'. del xvt secolo, secondo La Curne de Sainte-Palaye nel suo Dictionnaire histo rique de l'ancien langagefranfois, si è stabilita addirittura una curiosa gerarchia Anche se l'essenziale si gioca dalla parte di 'moderno', il contenuto storico espressain cifre tra antique, ancien e vieux: «antique rincara la dose rispetto ad acquistato da 'antico' nel mondo della cultura occidentale ha avuto molto peso ancien equesto rispetto a vieux; per essere antique, bisognava che fossero tra nella lotta che ha portato all'emergere di nuovi valori 'moderni'. scorsi mille anni, per ancien duecento, per vieil piu di cento anni». Certo, come 'moderno' ha potuto avere il senso neutro di 'recente', 'antico' Piu precisamente la posta concettuale che nasconde l'opposizione antico/mo ha potuto averequello neutro di 'appartenente al passato', ovvero rinviare ad derno si è trasformata quando, nel Rinascimento, 'antico' ha finito col designare un periodo diverso dall'antichità greco-romana, periodo ora sublimato, ora sva principalmente l'antichità greco-romana e un'antichità che gli umanisti consi lutato. derano il modello da imitare. Già Petrarca esclamava, nella Apologia contra Cosf il medioevo e il Rinascimento parleranno di «antico serpente» per il cuiusdam anonymi Galli calumnias, «Quid est enim aliud omnis historia quam Diavolo e di «antica madre» per la Terra in un senso apparentemente neutro, Romana laus?» rimandando semplicemente alle origini dell'umanità, ma nel primo caso con Quello che ormai conferirà un carattere di lotta quasi sacrilega al conflitto una carica peggiorativa, non facendo l'antichità del Maligno che rafforzare la tra antico e moderno è che 'antico' designa un periodo, una civiltà che non han sua malignità e la sua nocività, conferendole al contrario quella della Terra mag no solo il prestigio del passato, ma anche l'aureola del Rinascimento, di cui è giori virtu. stato l'idolo e lo strumento. Il conflitto tra 'antico' e 'moderno' non sarà tanto Per il cristianesimo «antico testamento», «antica legge» (dove 'antic%a' si quello tra passato e presente, tradizione e novità, quanto quello tra due forme oppone del resto a 'nuovo/-a' e non a 'modem%a') si spiega con l'anteriorità di progresso : il progresso ciclico, circolare che pone l'antichità al sommo della dell'Antico Testamento rispetto al Nuovo ma contiene una carica ambivalente. ruota, e il progresso per evoluzione rettilinea, lineare che privilegia ciò che si A prima vista, poiché la nuova legge ha sostituito l'antica e la carità (caritas allontana dall'antichità. È l'antico su cui il Rinascimento e l'umanesimo si sono 'amore') si è sostituita alla giustizia, cui è superiore, l'«antica legge» è inferiore appoggiati per fare la «modernità» del xvt secolo che si ergerà di fronte alle alla «nuova» ma è anche ornata del prestigio dell'antichità e delle origini. I gi ambizioni del moderno. Questa modernità finirà per spacciarsi come «antiuma ganti dell'Antico Testamento superano gli uomini del Nuovo, anche quando non nista», data la quasi-identità tra umanesimo e amore della sola antichità valida si abbassano questi alla statura di nani, come fa nel xtt secolo un nuovo várroc, ) quella greco-romana. Allo stesso modo il moderno, nella sua lotta contro l'an di cui Giovanni di Salisbury attribuisce la paternità a Bernardo, maestro della tico, sarà condotto ad allearsi con le altre antichità, quelle precisamente che scuola di Chartres («nos sumus sicut nanus positus super humeros gigantis» l'antichità greco-romana aveva sostituito, distrutto o condannato, le primitive e [cfr. Klibanski tg36]) e che una vetrata del xnt secolo della cattedrale di Chartres le barbariche. illustrerà collocando i piccoli evangelisti in alto sulle spalle dei grandi profeti. Ma, mentre 'antico' trionfa presto e facilmente dei suoi vicini nel campo se Nella stessa epoca in cui 'antico' designa definitivamente l'antichità greco mantico dell'antichità, 'moderno' restaa lungo alleprese con deiconcorrenti: romana e si carica di tutti i valori che vi investono gli uomini del Rinascimento, la novità e il progresso. gli umanisti chiamano «scrittura antica» la scrittura, detta carolina, del X e xt secolo. Salutati, per esempio, cerca di procurarsi dei manoscritti di Abelardo in «antica». E nel xvt secolo, secondo Robert Estienne, à l'antique in francese è 3. 'Moderno' e 'nuovo'; 'moderno' e 'progresso'. peggiorativo, perché relativo all'antichità «rozza», cioè all'antichità gotica, al C l medioevo. Se moderno segna la presa di coscienza di una rottura col passato, non è In linea generale, però, a partire dal Rinascimento, e in particolare in Italia, tanto carico di significati quanto i suoi vicini 'nuovo' e, in quanto sostantivo, iltermine 'antico'rimanda a un'epoca lontana, esemplare, purtroppo tramon 'progresso'. tata. Il Grande dizionario della lingua italiana dà sotto «Antico» le citazioni si <KT ) Nuovo implica una nascita, un inizio che, con il cristianesimo, riveste un gnificative del Petrarca: «Vertu contra furore ! prenderà l'arme, e fia '1 com carattere quasi sacro di battesimo. È il Nuovo Testamento, è la Uita Nuova batter corto, ~ chél'antiquo valore ~ ne l'italici cor non è ancor morto» ; dell'Ario d'un Dante che nasce con l'amore. 'Nuovo' significa, piu che una rottura con sto: «oh gran bontà de' cavallieri antiqui!»; del Vasari: «È di bellissima archi il passato, un oblio, una cancellazione, un'assenza di passato. Certo la parola può tettura in tutte le parti, per avere assai imitato l'antico» ;del Leopardi: «Quella assumere un accezione quasipeggiorativa, come, per esempio, nel caso degli dignità che s'ammira in tutte quelle prose che sanno d'antico». homines nomi, uomini senza passato, non nobili, nuovi ricchi. Il latino cristiano 'Antico' si è infatti distanziato, nella maggior parte delle lingue europee, da medievale accentua in certe espressioni questo senso di una novità sacrilei ega tutti i termini vicini che potevano valorizzare l'appartenenza al passato, in par che non si collega ai valori primordiali delle origini. I noni apostoli,di cui parla 25
  • 12. Antico /moderno 68z 68g Antico /moderno con disprezzo nel xn secolo Abelardo nella Historia Calamitatum, sono quegli modernismo del loro tempo, l'uno per deplorarlo, l'altro per felicitarsene, sot eremiti, predicatori itineranti, canonici regolari, riformatori della vita mona tolineano l'asprezza di questa prima polemica degli antichi e dei moderni. Gio stica che, agli occhi di un intellettuale qual egli è, impastato di letture e di ri vanni di Salisbury esclama: «Ecco che tutto diventava nuovo, si rinnovava la cordi, non sono che caricature dei veri apostoli, quelli del passato, delle vere grammatica, si sconvolgeva la dialettica, si disprezzava la retorica, e si promuo origini. Dall'antichità il superlativo di novus, novissimusha preso il senso di ul vevano nuove vie per tutto il quadrivium,liberandosi delle regole degli antichi ». timo, catastrofico. Il cristianesimo spinge questo superlativo a un parossismo da Ma l'opposizione è tra nova (le 'novità', sottinteso perniciose) e priores (i mae fine del mondo. Il trattato sui pericoli di calamità degli ultimi tempi (De peri stri 'precedenti' ). Dal canto suo, Gualtiero Map nel De nugis curialium(tra culis novissimorum temporum) del maestro parigino Guglielmo di Saint-Amour, il i r8o e il rrgz ) insiste su una «modernità» che è il risultato di un progresso a metà del xin secolo, gioca sul doppio. senso di novissimus,che designa a un secolare : « Io chiamo la nostra epoca questa modernità, cioè questo lasso di cen tempo l'attualità piu recente e la fine del mondo. Ma 'nuovo' ha soprattutto il to anni di cui l'ultima parte esiste ancora, di cui la memoria recente e manife prestigio dell'appena schiuso, del neonato, del puro. sta raccoglie tutto ciò che è notevole... I cento anni che sono trascorsi, ecco la Allo stessomodo, 'moderno' è confrontato con ciòche rientra nel campo del nostra modernità». Ed ecco il termine di modernitas,che dovrà attendere il xix 'progresso'. Finché questo termine, che si distacca dal latino nel xvi secolo, re secolo per emergere nelle lingue volgari. sta un sostantivo, esso trascina piu o meno 'moderno' nella sua scia. Il 'recente', L'opposizione, se non il conflitto, persiste nella scolastica del xni secolo. opposto al 'passato', prende cosi posto in una linea d'evoluzione positiva; ma Tommaso d'Aquino e Alberto Magno considerano antiqui i maestri di due o quando, nel xix secolo, il sostantivo genera un verbo e un aggettivo — 'progre tre generazioni prima, che hanno insegnato all'università di Parigi fin verso il dire', 'progressista' — 'moderno' si ritrova in un certo senso escluso, svalutato. rzzo-go, data in cui «la rivoluzione intellettuale dell'aristotelismo» ha sosti Cosi 'moderno' affronta i tempi della rivoluzione industriale stretto tra il tuito loro i moderni, fra i quali essi si annoverano. 'nuovo', di cui non ha la freschezza e l'innocenza, e il 'progressista', di cui non Solo nel xiv-xv secolo appaiono tuttavia — in uno stesso clima culturale, se ha il dinamismo. Esso si ritrova di fronte ad 'antico' sprovvisto di una parte dei non in legame diretto gli uni con gli altri — parecchi movimenti che si richia suoi atouts.Prima di esaminare la fuga in avanti di 'moderno' verso la 'moderni mano apertamente alla novità o alla modernità e la oppongono esplicitamente o tà' è opportuno però considerare ciò che la storia ha fatto dell'opposizione an implicitamente alle idee e alle pratiche precedenti, antiche. Prima nel campo tico/moderno, e analizzare il 'modernismo' prima della 'modernità'. della musica, in cui trionfa l'ars nova con Guglielmo di Machaut, Filippo di Vitry (autore di un trattato intitolato Ars ¹ va) e Marchetto da Padova. Poi in quello della teologia e della filosofia, in cui si afferma la via moderna per oppo Antico/moderno e la storia (vr-xvar secolo). sizione alla via antigua. Questa via moderna è seguita da spiriti molto diversi che però seguono tutti l'indirizzo inaugurato da Duns Scoto, rompendo con la Conflitti di generazioni opponenti «moderni» ad «antichi» erano già ap scolastica aristotelica del xni secolo e orientandosi verso il nominalismo. Di parsi nell'antichità: Orazio [Epistulae, II~ i, 76-89] e Ovidio [Ars amatoria, questi logici moderni o theologi moderni o moderniores,i piu celebri e significativi I II i z r] si erano lamentati del prestigio degli scrittori antiqui e rallegrati dil vivere nel loro tempo. Ma essi non avevano nessun vocabolo per moderno,t sono Guglielmo di Ockham, Buridano, Bradwardine, Gregorio da Riinini, Wyc liffe. Un posto a parte va assegnato a Marsilio da Padova, di cui si è detto che non usando novusin opposizione ad antiquus.È solo nel vi secolo che appare il fu il precursore della moderna economia politica, il primo teorico della sepa neologismo modernusformato da modo'recentemente' come hodiernus 'odierno' razione della Chiesa e dello Stato, della laicizzazione, e che, nel Defensor Pacis da hodie 'oggi'. Cassiodoro parla di «antiquorum diligentissimus imitator, mo (rgz4), tende a dare a modernusil senso di 'innovatore'. Questa è anche l'epoca dernorum nobilissimus institutor» [Variae, IV, 5r]. Secondo la felice espres di Giotto, nel quale si è visto nel xvr secolo il primo artista «moderno». Vasari sione di Curtius [rg48], modernusè «una delle ultime eredità del basso latino». dice di lui che risuscitò la «moderna» arte della pittura e Cennino Cennini nel Si può considerare un segno della rinascita carolingia la presa di coscienza Libro dell'arte gli attribuisce il merito di avere cambiato l'arte di dipingere da del «modernismo» ad opera di taluni dei suoi rappresentanti, come Valafrido greca in latina e di essersi adattato al «moderno», cioè di avere abbandonato la Strabone, che chiama l'epoca di Carlomagno saeculum modernum.Ma i conflitti convenzione per la «natura», inventato un nuovo linguaggio figurativo. Infine, tra antichi e moderni sono posteriori. Il primo appare nel xn secolo: come ha nel xv secolo si afferma nella sfera religiosa la devotio moderna, che è rottura con notato Curtius, c'è nel campo della poesia latina dopo il trio una vera pole la scolastica, la religione penetrata di «superstizioni» del medioevo: e la de mica degli antichi e dei moderni. Ricordando le parole di Bernardo di Chartres votio moderna ritorna ai Padri, all'ascetismo monastico primitivo, purifica la sul «nanus positus super humeros gigantis», Alano di Lilla condanna la «roz pratica e il sentimento religiosi, mette in primo piano una religione individuale zezza moderna» (modernorum ruditatem). e mistica. Due testi di autori celebri della seconda metà del xn secolo che insistono sul Il Rinascimento sconvolge questa emergenza periodica del 'moderno' op
  • 13. Antico/moderno 684 685 Antico/moderno posto all"antico'. Solo allora infatti 'antichità' acquista il senso di cultura greco presentato il z7 gennaio x687 all'Académie Franqaise Le Siècle de Louis le romana pagana, positivamente connotata. Il 'moderno' ha diritto alla preferen Grand, che dà fuoco alle polveri, incalza con i Parallèles des Anciens et des Mo za solo se imita l" antico', come si vede dal celebre passo di Rabelais che celebra dernes(x 688-tl7). il rifiorire degli studi antichi : «Maintenant toutes disciplines sont restituées... » Dal punto di vista dei fautori degli antichi, che vedono solo decadenza presso (libro II, cap. viii ). Il moderno si esalta attraverso l'antico. i moderni, i sostenitori di questi ultimi o proclamano l'uguaglianza tra le due Ma il Rinascimento stabilisce anche una periodizzazione essenziale tra epo epoche, o fanno beneficiare i moderni della semplice accumulazione delle cono ca antica e epoca moderna. Fin dal x34x Petrarca distingue tra storia «antica» e scenze e delle esperienze o infine invocano l'idea di un progresso propriamente storia «nuova». Le lingue sceglieranno piu tardi ora 'moderno' ('storia moderna', qualitativo. in italiano) ora 'nuovo' ('neuere Geschichte', in tedesco). In ogni caso l'intesa Primo atteggiamento: Perrault nel Siècle de Louis le Grand: tra antico e moderno si fa sulle spalle del medioevo. Petrarca mette tra la storia antica e la storia nuova le tenebrae,che si estendono dalla caduta dell'impero ro La belle antiquité fut toujours vénérable Mais je ne crus jamais qu'elle fut adotable mano alla sua epoca. Vasari distingue nell'evoluzione dell'arte occidentale una Je vois les anciens, sans plier les genoux, «maniera antica» e una «maniera moderna» (che comincia con la «rinascita» Ils sont grands, il est vrai, mais hommes comme nous della metà del xiii secolo e culmina con Giotto ), separate da una «maniera Et l'on peut comparer sans crainte d'etre injuste Le siècle de Louis au beau siècle d'Auguste. vecchia». Non mancano però delle proteste contro questa superiorità attribuita agli Seconda posizione:Malebranche, per esempio, che fin dal x674-75 scriveva antichi. Si accetta di riprendere l'immagine del «nanus positus super humeros nella Recherche de la vérité : «Il mondo ha duemila anni di piu ed ha piu espe gigantis» ma per sottolineare, come faceva del resto Bernardo di Chartres nel rienza che ai tempi di Aristotele e di Platone» o ancora l'abate Terrasson in La xii secolo, che i nani moderni hanno sui giganti antichi almeno il vantaggio di philosophie applicable à tous les oj bets de l'esprit et de la raison (Paris x754) : « I possedere una piu lunga esperienza. Tuttavia fin dalla prima metà del xvi se moderni in generale sono superiori agli antichi: questa proposizione è audace colo l'umanista spagnolo Luis Vives protestava che gli uomini del suo tempo non nell'enunciato, e modesta nel principio. È audace, perché attacca un vecchio erano dei nani piu di quanto quelli dell'antichità non erano dei giganti, e che pregiudizio;è modesta, perché fa comprendere che non dobbiamo affatto la almeno, grazie agli antichi, i suoi contemporanei erano piu alti di loro [De causis nostra superiorità alla misura propria del nostro spirito, ma all'esperienza ac corruptarum artium, I, 5]. Un secolo piu tardi Gassendi dichiara che la natura quistata col favore degli esempi e delle riflessioni di coloro che ci hanno prece non è stata piu avara con gli uomini dei suoi tempi di quanto non lo fosse stata duto». Anche presso i sostenitori dei moderni persisteva l'idea di vecchiaia e con quelli dell'antichità, sebbene occorra zelo e spirito di competizione. E ri di decadenza come chiave esplicativa della storia. Scrive Perrault nei Parallèles prende l'idea che i moderni possono giungere piu in alto dei giganti antichi (i688) : «Non è forse vero che la durata del mondo è di solito considerata come [Exercitationes paradoxicae adversus Aristotelem, I, Exercitatio xx,xg]. quella della vita d'un uomo, che ha avuto la sua infanzia, la sua giovinezza e la La seconda e la piu celebre delle polemiche degli antichi e dei moderni scop sua maturità, e che è ora nella vecchiaia>» pia alla fine del xvii secolo e agi'inizi del xviii. Dura praticamente per tutto Si dovette attendere la vigilia della rivoluzione francese perché il secolo dei il secolo dei lumi e termina con il romanticismo. Essa vede trionfare i moderni lumi adottasse senza restrizioni l'idea di progresso. Certo, già nel x74g il giovane con il Racine et Shakespearedi Stendhal e la Préface du«Cromtoell »diVictor Turgot aveva scritto le sue Réfiexions sur l'histoire des progrès de l'esprit humain. Hugo (i8z7), dove l'opposizione romantici-classici non è che la nuova veste del Ma è nel i78x che Servan pubblica il Discours sur le progrès des connaissances conflitto antichi-moderni, pur essendo le carte cronologicamente imbrogliate humaines eil capolavoro della fede nel progresso illimitato sarà scritto da Con in quanto l'eroe dei moderni, Shakespeare, viene prima dei modelli classici del dorcet poco prima di morire: Esquisse d'un tableau des progrès de l'esprit humain xvix secolo. (x7g4). Solo allora gli uomini dei lumi sostituiranno all'idea di un tempo ciclico, Certo dalla fine del xvi secolo la superiorità dei veri antichi, gli uomini del che rende effimera la superiorità degli antichi sui moderni, l'idea di un progresso l'antichità, era qua o là battuta in breccia. Per esempio agi'inizi del xvn secolo lineare, che privilegia a ogni istante il moderno. Secondo Lancellotti fonda in Italia la setta dei lodatori del presente, gli Hoggi di, e pubblica nel x6zg L'Hoggidh overo gli ingegni moderni non inferiori ai pas sati. Ma la polemica diventa acuta alla fine del xvii secolo soprattutto in Inghil Antico/moderno e la storia (xxx-xx secolo). terra e in Francia. Mentre Thomas Burnet e William Tempie pubblicano ri spettivamente il Panegyric of Modem Learning, in Comparison of the Ancient e A partire dall'eredità storica della polemica degli antichi e dei moderni la An Essay upon on the Ancient and Modem Learning, Fontenelle scrive la sua rivoluzione industriale muterà radicalmente i termini dell'opposizione antico / Digression sur les Anciens et les Modernes(i688) e Charles Perrault, dopo avere moderno nella seconda metà del xix e nel xx secolo. Compaiono tre nuovi poli
  • 14. Antico /moderno 686 68p Antico /moderno di evoluzione e di conflitto: tra il xix e il xx secolo movimenti di ordine lette logia nata dalla rivoluzione francese e dai movimenti progressisti dell'Europa rario, artistico e religioso assumono il nome o sono tacciati di «modernismo» del xix secolo, sia — ed è, ai loro occhi, piu grave — ai cattolici sedotti da queste termine che segna l'irrigidimento in dottrina delle tendenze moderne fino ad idee o semplicemente tiepidi nel combatterle (per esempio, Lamennais). La allora confuse — ; l'incontro dei paesi sviluppati e dei paesi arretrati pone al di Chiesa cattolica ufficiale del xix secolo si afferma «anti-moderna». Il Syllabus fuori dell'Europa occidentale e degli Stati Uniti i problemi della «modernizza di Pio IX (i86g) s'iscrive in questo atteggiamento. L'ultimo «errore» condanna zione» che si radicalizzano con la decolonizzazione dopo la seconda guerra mon to è la proposizione: «Il Pontefice romano può e deve riconciliarsi e venire a diale; infine, connesso all'accelerazione della storia nell'area culturale occiden patti con il progresso, con il liberalismo e con la civiltà moderna». Certo, 'mo tale,per concatenamento e reazione a un tempo, un nuovo concetto siafferma derno' ha ancora qui piuttosto il senso neutro di 'recente' ma si orienta verso nel campo della creazione estetica, della mentalità e dei costumi : la «modernità». il senso peggiorativo. Alla fine del xix e agi'inizi del xx secolo il conflitto anti co/moderno all'interno del cattolicesimo torna alla ribalta, si concentra e s'ina g.r. Modernismo. sprisce intorno a due problemi: il dogma e soprattutto l'esegesi biblica da una parte, evoluzione sociale e politica dall'altra. Tre movimenti molto diversi si sono allineati — uno di loro per rivendica Piu che l'ambiguo cattolicesimo sociale che del resto non si oppone aperta zione, altri due loro malgrado — sotto questa etichetta verso il iiloo : a) un movi mente alla Chiesa ufficiale, dotata dall'enciclica di Leone XIII Rerum novarum mento letterario limitato nell'area culturale ispanica; b) un insieme di tendenze (i8gi ) di una dottrina «sociale» ugualmente ambigua ma piu aperta, è il movi artistiche, di cui la principale etichetta fu Modem Style;c) vari sforzi di ricer mento teologico ed esegetico che è al centro della crisi del modernismo. La ca dogmatica in seno al cristianesimo e principalmente al cattolicesimo. crisi viene dal «ritardo della scienza ecclesiastica, come si diceva, in rapporto Modernismo letterario. Que sto termine «evoca molto particolarmente dal alla cultura laica e alle scoperte scientifiche... L'occasione ne è stata l'incontro i8go circa un certo numero di scrittori di lingua spagnola che hanno scelto que brutale dell'insegnamento ecclesiastico tradizionale con le giovani scienze reli sta denominazione per manifestare la loro comune tendenza a un rinnovamento giose che s'erano costituite, lontano dal controllo delle ortodossie e piu spesso dei temi e delle forme» [Berveiller itlpi, p. ig8 ]. Il modernismo comprende contro di esse, a partire da un principio rivoluzionario: l'applicazione dei me soprattutto dei poeti ed è stato particolarmente vivo in America latina, massimo todi positivi a un campo, a dei testi, fin qui considerato fuori dei loro attacchi » esponente Rubén Dario. Il suo interesse quanto al problema della coppia an [Poulat ignei, pp. i3)-36]. tico/moderno consiste nel suo carattere di reazione all'evoluzione storica: rea Legato ai problemi della libertà dell'insegnamento superiore e della crea zione alla crescita del potere del denaro, degli ideali materialistici e della borghe zione di cinque istituti cattolici, questo modernismo suscitò una crisi partico sia (il modernismo è un movimento «idealista»); reazione alla irruzione delle larmente grave in Francia, soprattutto con Alfred Loisy, scomunicato nel iilo8. masse nella storia (è un movimento «aristocratico» e estetizzante : « io non sono Tre fenomeni che interessano lo sviluppo del conflitto antico /moderno sono un poeta per le masse», dice Rubén Dario nella prefazione ai Cantosdeeida y da notare aproposito di questo modernismo. «speranza). Ma reazione anche contro la cultura dell'antichità classica: esso In Italia il movimento modernista sbocca in un'azione di massa e di pro sceglie i suoi modelli nella letteratura cosmopolita del xix secolo, con una pre paganda e chiama finalmente in causa l'influenza retrograda della Chiesa sulla ferenza per i poeti francesi, soprattutto della seconda metà del xix secolo (Rubén vita politica, intellettuale, quotidiana. Tre preti illustrano le diverse tendenze Dario afferma: «Verlaine è per me molto piu di Socrate»). Reazione infine di questo movimento agi'inizi del xx secolo : Giovanni Semeria, Romolo Murri, alla guerra ispano-americana del i 8q8 e all'amarezza nata dalla sconfitta spagno fondatore della democrazia cristiana, e lo storico Ernesto Buonaiuti: il primo la, il modernismo è anche una reazione alla emergenza dell'imperialismo yankee fu esiliato e gli altri due scomunicati. In Italia il modernismo affronta la Chiesa e nutre le tendenze «reazionarie» della «generazione del 'rl8» in Spagna e del cattolica come principale ostacolo a una modernizzazione della società. panamericanismo latino. D'altra parte il modernismo dilata il campo d'azione di 'moderno' opponen Modernismo religioso. In senso stretto il modernismo è un movimento in dosi piu a 'tradizionale' e, in un senso piu preciso religiosamente, a 'integralista' terno alla Chiesa cattolica nei primi anni del xx secolo. Il termine appare in che ad 'antico'; ma soprattutto prestandosi a una gamma di combinazioni e di Italia nel igoy e il suo uso culmina nella enciclica Pascendidi papa Pio X, che sfumature: si parla per esempio di modernismo ascetico o di modernismo mili lo condanna nel itlo7. Ma esso si situa nella tensione di lunga durata che agita tare, di semimodernismo, di modernizzantismo. il cristianesimo e piu particolarmente la Chiesa cattolica dalla rivoluzione fran Infine Emile Poulat ha ben messo in evidenza la portata finale del moder cese ai nostri giorni. È l'aspetto cattolico del conflitto antico/moderno divenuto nismo. All'interno del cattolicesimo e anche oltre, in tutti gli ambienti occiden il confronto della Chiesa conservatrice con la società occidentale della rivoluzio tali in cui se ne faceva piu o meno sentire l'influsso, esso restringe il campo del ne industriale. Il termine 'moderno' acquista nel xx secolo un senso peggiora «credibile» e estende quello del «conoscibile». 'Moderno' diventa cosi la pietra tivo che i capi della Chiesa e i suoi elementi tradizionalisti applicano sia all'ideo di paragone di un rimodellamento fondamentale del campo del sapere.
  • 15. 689 Antxco/moderno Antico /moderno 688 Modem Style. È possibile contestare al livello del resto cosf importante del gioielli e dell'oreficeria con René Lalique e apre bottega con Samuel Bing, che vocabolario l'annessione al campo del 'moderno' di tutto un insieme di movi impone gli oggetti del Modem Style. In Germania, a Monaco, l'arte moderna si allea sotto il segno della gioventu menti estetici che, intorno al r9oo, in Europa e negli Stati Uniti hanno preso o ricevuto nomi diversi di cui Modem Style è solo uno. Ma la maggior parte di con il pacifismo e con l'anticlericalismo. questi nomi fanno eco al moderno: Jugendstil, Arte joven, Nieuwe Kunst In Spagna, o piuttosto in Catalogna, l'arte moderna suscita il genio dell'ar chitettura naturista : Gaudi. per il tramite della giovinezza o della novità —, o evocano la rottura ch' esso im plica: Sezessionstil, Style Liberty. Infine questi movimenti segnano in maniera In Italia lo stile Liberty, dal nome di un mercante inglese che aveva fondato decisiva il rifiuto delle tradizioni accademiche, l'addio al modello antico (greco a Londra nel r875 un negozio di arredamento, trionfa nella prima esposizione romano) nell'arte. Essi pongono fine in qualche sorta all'alternanza di antico/ internazionale d'arte decorativa moderna (Torino I902). Negli Stati Uniti la figura esemplare è quella di Tiffany, la cui «officina d'ar moderno nell'arte : ad essi non s'opporrà piu un ritorno all'antico. te» a New York eccelle in tutte le arti dette «minori » e assicura la promozione del Guerrand [r965j ha fatto nascere il Modem Style e i suoi vicini da una du plice tendenza della seconda metà del xix secolo : la lotta contro l'accademismo e vetro soffiato, facendone la cornice della piu quotidiana delle invenzioni moder ne : l'illuminazione elettrica. il tema dell'arte per tutti. Esso è dunque strettamente legato a tre aspetti ideolo gici della rivoluzione industriale : il liberalismo, il naturalismo, la democrazia. Il Modem Style, fenomeno effimero, che vive meno di vent' anni, tra il r 89o In questo articolo, che non è una riflessione sull'arte e la sua storia ma sulle e il r9ro, è risospinto nell'ombra da un movimento nato dal rifiuto della decora metamorfosi e i significati dell'antitesi antico(moderno, si riterranno solo alcu zione, delle curve, delle fioriture, che prende forma a Darmstadt, in Germania, ni episodi, figure e principi significativi. Poiché il nemico è l'antico che ha pro e trionfa in Austria con Adolph Loos il quale, sulle rovine dell'ornamento, si dotto l'artificiale, il capolavoro, e si rivolge a un'élite, lo stile moderno sarà na fa il profeta di un «secolo nuovo» che sarà quello dei «grandi muri tutti bianchi », turalistico e s'ispirerà a una natura in cui predominano le linee sinuose a svan del regno delcemento. taggio delle linee diritte o semplici. Esso avrà per scopo di produrre degli og Pure il Modem Style, a partire dal z97o, esce da un lungo purgatorio per getti, di invadere la vita quotidiana e dunque di abolire la barriera tra arti affermarsi di nuovo nella scia della «modernità» grazie a delle caratteristiche maggiori e arti minori. Infine non si rivolgerà a un'élite, ma a tutti, al popolo, ben analizzate da Delevoy [r965]: il Kitsch, «dimensione della gratuità», un sistema di oggetti, delle strutture di ambiente, un linguaggio dell'ambiguità. sarà sociale. Nasce in Inghilterra con William Morris, discepolo di Ruskin, che vuoi cam L'essenziale qui è infatti che lo spirito «antico» si applicava agli eroi, ai capola biare l'aspetto dell'interno domestico, lancia «la rivoluzione decorativa», crea vori, alle gesta, mentre lo spirito «moderno» ormai si nutre del quotidiano, del a Londra il primo magazzino di arredamento ed è all'origine del design. massiccio, del diffuso. Ma è in Belgio che il movimento si pone sotto il segno del moderno con la fondazione nel i88r della rivista «L'Art Moderne». È in Belgio che il legame tra 5.z. Modernizzazione. l'arte moderna e la politica sociale s'afferma piu precocemente. Uno dei fonda tori dell'associazione La Libre Esthétique, che ha per scopo di promuovere le Il primo scontro totale tra l'antico e il moderno fu forse quello degl'Indiani nuove tendenze, è il redattore capo del «Peuple», organo del partito operaio d'America di fronte agli Europei. Gli Indiani furono vinti, conquistati, distrutti belga.Victor Horta, architetto che sfrutta tutte lerisorse del ferro e crea degli o assimilati: raramente le varie forme dell'imperialismo e del colonialismo nel edifici che decora e arreda, è uno dei pionieri dell'arte sociale nonché il costrut xix e agi'inizi del XX secolo giunsero a effetti cosi radicali. Le nazioni raggiunte tore della Maison du Peuple a Bruxelles. È in Belgio che l'arte moderna trova dall'imperialismo occidentale, quando avevano piu o meno preservato la loro un architetto e arredatore, Henry van de Velde che, alla scuola ch' egli dirige indipendenza, erano condotte a porsi il problema del loro ritardo in certi cam a Weimar, dove gli succederà Gropius, prepara la grande arte architettonica del pi. La decolonizzazione,dopo la seconda guerra mondiale, ha permesso alle nuove nazioni di affrontare a loro volta questo problema. xx secolo, il Bauhaus. Nei Paesi Bassi il Nieuwe Kunst utilizza materiali di ogni sorta: legno, por Quasi dovunque le nazioni arretrate si trovarono di fronte all'equivalenza di cellana, argento, e fa trionfare le nuove linee nel libro illustrato, nel calendario, modernizzazione ed occidentalizzazione, e il problema del moderno si pose in sieme a quello dell'identità nazionale. Inoltre, quasi dovunque si distinse la nel manifesto. In Francia, dove il Modem Style ha prima per capitale Nancy con i vetrai modernizzazioneeconomica etecnica da una parte,ela modernizzazione sociale e culturale dall'altra. Gallé, i fratelli Dareux, l'architetto Victor Prouvé, che pratica tutte le arti, il Modem Style scende nella strada con Hector Guimard, il «Ravachol dell'archi Solo pochi esempi per illustrare le trasformazioni della coppia antico/mo tettura», che fa delle stazioni del métro parigino dei templi dell'arte moderna, derno. Senza negare il carattere relativamente arbitrario di questa distinzio e con il cartellonista Alphonse Mudra. Il moderno s'impadronisce anche dei ne, si distingueranno tre tipi di modernizzazione: a) la modernizzazione equili
  • 16. Antico /moderno 690 69I Antico /moderno brata in cui la riuscita penetrazione del «moderno» non ha distrutto i valori bo che, cent' anni fa, «ignorava la pittura, la scultura e anche la letteratura nel dell'«antico»; b) la modernizzazione conflittuale in cui, pur investendo solo una senso che i tempi moderni dànno a queste parole» [r9py, p. z9o], egli mostra le parte della società, la tendenza verso il «moderno» ha creato gravi conflitti con contraddizioni che nel saggio, nel romanzo, nella musica, nel teatro, e, parados le tradizioni antiche; c) la modernizzazione a tentoni che, sotto forme diverse, salmente, nel cinema, arte senza passato, agitano e, in una certa misura, paraliz cerca di conciliare «moderno» e «antico» non attraverso un nuovo equilibrio ge zano la cultura. In questo mondo in cui «la normalità invoca il riferimento al nerale ma con delle scelte parziali. l'antico» e«l'eccezione procede direttamente o indirettamente dall'estero» la Il modello della modernizzazione equilibrata è il Giappone. Decisa dall'alto modernità non opera come creazione ma «come acculturazione, otransizione in una società gerarchica, in un momento in cui si diAondevano la rivoluzione tra l'arcaico e l'importato». industriale e le scoperte del xrx secolo — il che permise al Giappone di raggiun Si può prendere il mondo dell'Africa nera come il laboratorio della moderniz gere rapidamente il plotone delle nazioni moderne — la modernizzazione del zazione a tentoni. Qualunque sia anche qui la varietà delle eredità e degli orien Meiji (a partire dal r 867) si caratterizzò per la ricezione delle tecniche occiden tamenti, due dati di base dominano il problema antico /moderno: a ) l'indipen tali e la conservazione dei valori propri. Ma il regime autocratico-militarista che denza è molto recente, gli elementi di modernismo apportati dai colonialisti ne usci subi la prova della sconfitta del r945 che, in certo modo, rappresentò una sono deboli, discontinui, inadeguati ai bisogni reali dei popoli e delle nazioni, grave crisi nel processo di modernizzazione. Ancora oggi la società giapponese, in breve il «moderno» è molto giovane; b) in compenso il ritardo storico è nonostante i suoi progressi verso la democrazia politica, vive pericolosamente grande, l'«antico» è molto pesante. le tensioni inerenti ad un equilibrio teso tra «antico» e «moderno». Di qui, attraverso formule politiche e ideologiche diverse e anche opposte, Può darsi che in altro modo, e a partire da elementi molto piu complessi, due desideri in generale: a ) trovare ciò che nel «moderno» conviene all'Africa, anche Israele rappresenti un modello attuale di modernizzazione equilibrata. Ma praticare una modernizzazione selettiva, parziale; lacunosa, empirica; b) cer qui le tensioni si situano all'interno delle componenti geografiche e culturali del care un equilibrio specificamente africano tra tradizione e modernizzazione. nuovo popolo israeliano, e, globalmente, tra le tradizioni ebraiche (e il loro Nonostante innegabili successi e sforzi considerevoli, qualche volta si ha fondamento religioso) e la necessità per il nuovo Stato di una modernizzazione l'impressione che la modernizzazione in Africa nera resti ancora allo stadio di che è una delle garanzie essenziali della sua esistenza. Per le stesse ragioni di commoventi incantesimi e che proceda con un miscuglio di empirismo e di re sopravvivenza, Israele deve ad ogni costo salvaguardare il suo patrimonio torica (ma forse si tratta di un modo specifico e efficace di modernizzazione).«antico» eaccentuare ilsuo carattere «moderno». Per esempio Amadou Hampaté Ba, direttore dell'Institut des Sciences Hu Come esempio di modernizzazione conflittuale si può prendere la maggior maines del Mali, dichiarava nel corso di un incontro internazionale tenuto a parte dei paesi del mondo musulmano. La modernizzazione qui è venuta il piu Bouaké nel r965: «Chi dice "tradizione" dice eredità accumulata durante mi delle volte non da una scelta ma da una invasione (militare o no) e in ogni caso lioni di anni da un popolo, e chi dice "modernismo" dice gusto o qualche volta da un urtodall'esterno. Quasi dovunque la modernizzazione ha preso laforma mania di quel che è attuale. Io non penso che tutto ciò che è moderno sia dell'occidentalizzazione, il che ha risvegliato o creato un problema fondamenta sempre un progresso assoluto rispetto ai costumi trasmessi di generazione in le : Occidente o Oriente? Senza analizzare nei particolari questo conflitto si può generazione fino a noi. Il modernismo può essere un progresso morale, am dire che storicamente esso ha rivestito tre forme: nel xrx secolo come contrac ministrativo o tecnico su un dato punto o una regressione su questo stesso colpo dell'imperialismo europeo, colonialistico o no; dopo la seconda guerra punto»; e ancora: «La tradizione non si oppone al progresso; lo cerca, lo do mondiale, nel quadro della decolonizzazione e dell'emergere del Terzo Mondo ; manda, lodomanda a Dio, e sta domandandolo anche al diavolo». negli anni 'yo del xx secolo con il boom conseguente alla crisi del petrolio. Resta forse un caso aberrante rispetto al problema della modernizzazione. Malgrado lagrande varietàdei casimusulmani, nel complesso finora lamo A stare a Louis Dumont, il senso del tempo e della storia in India è sfuggito dernizzazione ha toccato solo alcuni settori dell'economia e della vita degli stati finora alla nozione di progresso. Vi si «discuteva dei meriti rispettivi degli antichi e delle nazioni, ha sedotto solo gruppi dirigenti e ambienti sociali limitati ad e dei moderni» ma limitandosi a paragonare gli uni agli altri senza che interve alcune categorie «borghesi». Essa ha esasperato i nazionalismi, approfondito nissealcuna idea di progresso (o di regressione). «La storiaera solo un reperto il fossato tra le classi, introdotto un malessere profondo nella cultura. rio di gesta e di modelli di condotta, d' esempi » [r96y, p. g6], dei quali gli uni si Jacques Berque [r974] e Gustav von Grunebaum [r96z], tra gli altri, han situavano piu lontano, ed altri piu vicino, come avrebbero potuto situarsi a no ben analizzato questo malessere. Per il secondo, la modernizzazione pone destra o a sinistra, a nord o a sud, in un mondo non orientato da valori topo ai popoli e alle nazioni dell'Islam il problema essenziale della loro identità logici. culturale. Jacques Berque ha ritrovato nei «linguaggi arabi del presente» la rot Per di piu le condizioni dell'indipendenza, lungi dal semplificare il proble tura che gli economisti deplorano nel loro campo: «settore moderno / settore ma della modernizzazione, l'hanno, sempre secondo Louis Dumont, complica tradizionale». Studiando le forme letterarie e artistiche moderne nel mondo ara to : «L'adattamento.al mondo moderno richiede agi'Indiani uno sforzo conside
  • 17. Antico/moderno 69z 693 Antico/moderno revole. L'indipendenza ha creato un malinteso in quanto, ottenendola, si sono campione dellamoda, Barthes [r95y], scrive per esempio parlando di Michelet visti riconoscere conie uguali nel concerto delle nazioni, ed hanno potuto imma che egli «è forse stato il primo degli autori della modernità a non poter cantare ginarsi che l'adattamento era, nell'essenziale, compiuto. Il successo del loro sfor altro che un'impossibile parola» (trad. it. p. i57 ). La modernità diventa qui zo era consacrato, non si trattava piu che di consolidarlo. Ora era vero il contra raggiungimento dei limiti, avventura nella marginalità, e non piu conformità rio... L'India infatti è riuscita a liberarsi dalla dominazione straniera realizzan alla norma, rifugio nell'autorità, raggruppamento al centro, cui invita il culto do il minimo di modernizzazione. Successo notevole, certo, dovuto in gran parte dell'«antico». al genio di Gandhi, di cui questa formula riassume, io credo, la politica» [ibid., La modernità ha trovato il suo teorico nel filosofo Henri Lefebvre, che di PP 7z-73]. stingue «modernità» da «modernismo»: «La modernità differisce dal moderni Secondo Louis Dumont, una parte notevole dell'umanità sarebbe dunque smo come un concetto in via di formulazione nella società differisce dai fe sfuggita alla dialettica della coppia antico /moderno> nomeni sociali, come una riilessione differisce dai fatti... La prima tendenza — certezza e arroganza — corrisponde al Modernismo; la seconda — interroga 5.3. Modernità. zione e riiiessione già critica — alla Modernità, Queste due, inseparabili, sono due aspetti del mondo moderno» [i96z, p. io ]. Il termine 'modernità' venne lanciato da Baudelaire nell'articolo Le peintre La modernità, volgendosi verso l'incompiuto, l'abbozzato, l'ironico, tende de la vie modernecomposto per l'essenziale nel i86o e pubblicato nel i863. Il cosi a realizzare, nella seconda metà del xx secolo, il programma delineato dal termine ebbe un primo successo limitato agli ambienti letterari e artistici nella romanticismo. Cosi il conilitto antico/moderno si ritrova, nella lunga durata, seconda metà del xrx secolo, poi rifiori ed ebbe larga diffusione dopo la seconda ad assumere la successione dell'opposizione congiunturale classic%omantico guerra mondiale. nella cultura occidentale. Baudelaire— ed è cosa nuova — non cerca digiustificare ilvalore del presen La modernità è il risultato ideologico del modernismo. Ma — ideologia del te, e dunque del moderno, altrimenti che per il fatto di essere presente. « Il pia l'incompiuto, del dubbio, della critica — la modernità è anche slancio verso la cere che ricaviamo dalla rappresentazione del presente, dipende non solo dalla creazione, con una rottura esplicita con tutte le ideologie e le teorie dell'imita bellezza di cui esso può essere rivestito, ma anche dalla sua qualità essenziale di zione, basate sul riferimento all'antico e la tendenza all'accademismo. presente» [i863, trad. it. p. i86 ]. Il bello ha una parte eterna ma gli «accademi Spingendosi oltre, Raymond Aron pensa che l'ideale della modernità sia ci» (i settatori dell'antico ) non vedono che ha anche necessariamente una parte «l'ambizione prometea, l'ambizione, per riprendere la formula cartesiana, di «che sarà, se si vuole, volta a volta o tutt'insieme, l'epoca, la moda, la morale, diventare padroni e possessori della natura grazie alla scienza e alla tecnica» la passione» [ibid., pp. r87-88]. Il bello dev' essere almeno in parte moderno. [I969, p. 287]. Ma ciò significa non vedere che il lato conquistatore della mo Che cos'è la modernità> È ciò che v'è di «poetico nello storico», di «eterno» nel dernità, e attribuire forse alla modernità ciò che appartiene al modernismo. In «transitorio». La modernità è legata alla «moda». Perciò negli esempi che fa, ogni caso ciò porta, in conclusione, a porsi il problema delle ambiguità della Baudelaire parla della moda femminile, dello «studio del militare, del dar~dy, modernità. perfino dell'animale, cane o cavallo» [ibid., p. zoi]. Egli imprime al senso del moderno una forte spinta verso i comportamenti, i costumi, il decoro. Ogni epo ca, egli dice, ha il suo portamento, il suo sguardo, il suo gesto. «Guai a chi studia 6. I l u oghidel modernismo. nell'antico qualche cosa che non sia l'arte pura, la logica, il metodo generale! Per immergersi troppo nell'antico perde la memoria del presente» [ibid.] ; mentre Le forme piu antiche dello scontro antico/moderno sono state le polemiche è necessario studiare accuratamente tutto ciò che compone la vita esteriore di un degli antichi e dei moderni: lo scontro cioè ha avuto luogo essenzialmente sul secolo. terreno letterario o piu largamente culturale. Fino alle lotte recenti della moder La modernità è cosi legata alla moda, al dandismo, allo snobismo : «Si deve nità (cioè fino alla svolta dal xrx al xx secolo) la letteratura, la filosofia, la teo dunque considerare la moda come un sintomo del gusto dell'ideale che affiora nel logia, l'arte (senza dimenticare la musica: si pensi all'ars nova o alla Disserta cervello umano sopra tutto ciò che la vita naturale vi accumula di volgare, di tion sur la musique modernedi Jean-Jacques Rousseau)sono statealcentro di terrestre e d'immondo» [ibid., p. zz5]. Si comprende il successo della parola questi dibattiti. Ma questo è vero soprattutto per l'antichità, il medioevo e il presso quei dandy della cultura che furono i fratelli Goncourt, che scrivono nel Rinascimento. loro journal (i889) : « In fondo, lo scultore Rodin si lascia troppo divorare dal A partire dalla fine del medioevo il conffitto investe anche la religione. Certo l'anticaglia delle vecchie letterature e non ha il gusto naturale della modernità la devotio moderna non sconvolge i fondamenti del cristianesimo, la Riforma che aveva Carpaux». del xvi secolo non si pone come un movimento «moderno» (sarebbe piuttosto E ai giorni nostri uno dei cantori della modernità che è nello stesso tempo un l'inverso, con i riferimenti all'Antico Testamento, alla Chiesa primitiva, ecc.)
  • 18. Antico /moderno 694 69 Antico /moderno e lo stesso movimento «modernista» degl'inizi del xx secolo non avrebbe avuto istituzioni specificamente economiche... con l'incorporazione della razionalità una grande portata se le piu alte autorità della Chiesa cattolica non gli avessero strumentale come principio fondamentale di azione...» [r968, p. 354]. dato un significato che andava oltre i suoi obiettivi. Ma l'entrata dei religiosi Questa concezione «intellettuale» della modernità economica ha condotto nel campo dello scontro tra antico e moderno segna l'allargamento del dibattito. recentemente un gruppo di specialisti di scienze sociali a riproporsi il problema Questo era destinato ad estendersi, dal xvi al xviii secolo, a due nuovi campi dei rapporti tra morale protestante e sviluppo economico, allargando cosi ai essenziali. paesi non-occidentali contemporanei le tesi che Max Weber e R. H. Tawney Il primo è la storia. Si sa che il Rinascimento crea il concetto di medioevo, avevano sostenuteper ilxvi e xvn secolo europeo [Eisenstadt r968]. Queste necessario solo per colmare il fossato tra i due periodi positivi, pieni, significati tesi, sia pure errate, hanno il merito di porre il problema dei rapporti tra la re vi della storia : la storia antica e la storia moderna. La vera novità, da cui il resto ligione e la modernità su una base piu larga di quella delle polemiche di ese deriva, è l'idea di una storia «moderna». geti o di teologi. Nella stessa prospettiva la modernità puè esser ricercata — oggi Il secondo è la scienza. Anche qui i progressi della scienza «moderna» inve dal lato della demografia. Della famiglia innanzitutto : Gino Germani per esem stono solo l'élite intellettuale, mentre le masse avvertiranno solo le invenzioni pio vede nella «secolarizzazione» della famiglia (divorzio, controllo delle na della fine del xvnr e soprattutto del xix secolo. Ma Copernico, Keplero, Galileo, scite, ecc.) un aspetto importante del processo di modernizzazione, e collega Descartes, poi Newton convinceranno una parte del mondo colto che, se Omero, la famiglia «moderna» all'industrializzazione, come dimostra, ai suoi occhi, il Platone, Virgilio rimangono insuperati, Archimede o Tolomeo sono stati de caso del Giappone. Henri Lefebvre annovera tra i tratti salienti della moderni tronizzati dagli studiosi moderni. Gli Inglesi sono i primi ad accorgersene. tà l'apparizione della «donna moderna» [i96z, pp. r5z-58]. Fontenelle, nella prefazione all'Histoire de l'Académie royale des Sciences, depuis Con questo primato dell'economico e questa definizione della modernità at z666j usqu'en r699, pone al primo piano dei progressi dello spirito moderno, di traverso l'astrazione due concetti nuovi entrano in gioco nell'opposizione anti cui egli è uno degli araldi, «il rinnovamento delle matematiche e della fisica». co/moderno. Egli precisa: «Descartes e altri grandi uomini vi hanno lavorato con tanto suc Innanzitutto, con l'economia, il «moderno» è messo in rapporto non con il cesso che in questo genere di letteratura tutto ha cambiato faccia». Per lui, la «progresso» in generale, ma con lo «sviluppo», o, in un senso piu ristretto, se cosa piu importante è che i progressi di queste scienze si siano ripercossi sullo condo taluni economisti liberali, con la «crescita». D'altra parte, 'moderno' spirito umano: «L'autorità ha cessato d'avere maggiore peso della ragione... non è piu opposto a 'antico' ma a 'primitivo'. Cosi, sul terreno della religione, A mano a mano che queste scienze hanno progredito, i metodi son diventati piu Van der Leeuw oppone alla «mentalità primitiva», incapace di oggettivare, la semplici e piu facili. Infine, le matematiche non solo hanno fornito, da qualche «mentalità moderna», definita dalla «facoltà di astrazione» [r937]. tempo, una infinità di verità della specie che appartiene loro, ma hanno anche Ma il xx secolo ha anche definito la modernità per taluni atteggiamenti poli prodotto abbastanza generalmente negli spiriti una precisione forse piu preziosa tici. «È banale constatare, — scrive Pierre Kende [r975, p. r6], — che le strut di tutte queste verità». ture della vita moderna sono, direttamente, il prodotto di due serie di rivoluzio La rivoluzione dell'area del moderno data al xx secolo. La modernità consi ni : quella che è sopraggiunta nella sfera della produzione (passaggio dall'artigia derata fin li soprattutto nelle «sovrastrutture» si definisce ormai a tutti i livelli, nato all'industria), e quella che ebbe luogo nella sfera politica (sostituzione della in quello che appare agli uomini del xx secolo come il piu importante : l'eco monarchia con lademocrazia)». Ed aggiunge: «Ora, l'uso produttivo suppo nomia, la politica, la vita quotidiana, la mentalità. ne il calcolo razionale che è ancora un aspetto del pensiero laico e scientifico». Come si è visto, è coli'intrusione della modernità nel Terzo Mondo che il Marx, fin dal suo articolo Zur Kritik der hegelschen Rechtsphilosophie[r843], criterio economico diventa primordiale; e, nel complesso dell'economia mo scriveva: «L'astrazione dello Stato cometale appartiene solamente al tempo derna, la pietra di paragone della modernità è la meccanizzazione e, meglio, l'in moderno ... I.'astrazione dello Stato politico è un prodotto moderno... Il Me dustrializzazione. Ma, come Fontenellevedeva nei progressi di talune scienze dioevo è il dualismoreale, l'età moderna è il dualismo astratto» (trad. it. pp. 43-44). un progresso dello spirito umano, il criterio economico della modernità è so Raymond Aron, se si pone essenzialmente il problema dell'«ordine sociale prattutto avvertito come un progresso di mentalità. Segno essenziale di moder della modernità» [r969, p. z98], parte dal fatto economico e piu precisamente nità sarà dunque la razionalizzazione della produzione, cosa che era già stata dalla produttività del lavoro per giungere, come si è visto, all'idea di un'ambi rilevata dai pensatori del xix secolo : come ha notato Raymond Aron, «Auguste zione prometeica, fondata sulla scienza e la tecnica, come «sorgente della mo Comte riteneva lo sfruttamento razionale delle risorse naturali il progetto prio dernità». Fgli definisce la «civiltà moderna» in base a tre valori la cui risonan ritario della società moderna e Marx ha dato del dinamismo permanente, co za politica è netta: «uguaglianza, personalità, universalità» [ibid., p. z87]. stitutivo dell'economia capitalista, una interpretazione che resta valida oggi» È stato osservato che, se la maggior parte dei giovani stati africani si sono [r969, p. z99]. Gino Germani dice pressappoco la stessa cosa: «In economiail dotati d'istituzioni politiche di tipo occidentale (suffragiouniversale uguale e processo di secolarizzazione significa, innanzitutto, la differenziazione delle diretto, separazione dei poteri), non sempre la loro modernizzazione è riuscita a