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Indicatori statistici per la filiera agro-alimentare - Gismondi
1. INDICATORI STATISTICI PER LA FILIERA
AGRO-ALIMENTARE
Gli indicatori statistici per la
filiera agro-alimentare:
standard internazionali e
contesto italiano
Roberto Gismondi
Milano, 18 giugno 2015
2. Indice
1. La filiera (7)
2. Contesto internazionale (6)
3. Fonti e indicatori (3)
4. Prospettive (1)
Indicatori statistici per la filiera agroalimentare: standard internazionali e contesto italiano
Indicatori statistici per la filiera agro-alimentare, 18 giugno 2015, Milano
3. • La filiera agroalimentare consiste nell’insieme di tutte le imprese,
aziende agricole ed entità istituzionali che concorrono alla creazione,
trasformazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un
prodotto finito destinato al consumo finale.
• Importanza della filiera: permette di acquisire informazioni sui beni
alimentari acquistati e consumati, e sul processo produttivo, in quanto
la natura del processo influenza le caratteristiche qualitative del bene.
• L’approccio basato sul concetto di «filiera» viene preferito a quelli
basati su «settore economico», «distretto industriale» o «sistema
territoriale» quando esso risulta più appropriato per descrivere le
relazioni di scambio tra le unità che vi fanno parte (es.: integrazione
verticale).
• Quando le unità della filiera connesse alla fase primaria (agricola)
sono piccole, la filiera ne accresce il potere di mercato e la redditività.
1. La filiera - Definizioni
1
Indicatori statistici per la filiera agroalimentare: standard internazionali e contesto italiano
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4. • La necessità di descrivere ed analizzare la catena di fasi ed attività che
vanno dalla produzione al consumo nasce in Italia nel secondo
dopoguerra, quando il processo di trasferimento di molte funzioni
all’esterno dell’azienda agricola si intensifica, grazie anche allo sviluppo
della tecnologia ed all’intensa industrializzazione.
• Filiera lunga o complessa = molti operatori, molti km tra luogo di
produzione e di consumo (al contrario, filiera molto corta o semplice =
produzione a km zero).
• Esistono:
Filiere esplosive: da un unico prodotto di partenza (latte) ne
derivano altri (yogurt, formaggio, burro,…). E’ il caso tipico dei
prodotti agricoli di base.
Filiere implosive: il prodotto alimentare finito (biscotti) è ottenuto
utilizzando più prodotti di base (farina, zucchero,…).
1. La filiera – Origine e tipologia
2
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5. • Scomposizione del valore dei consumi alimentari (domestici ed extra-
domestici) tra i diversi attori (interni ed esterni alla filiera) che
concorrono alla formazione del prezzo.
• Scomposizione del valore aggiunto per fase della filiera ed evoluzione
intervenuta.
• Identificazione degli operatori economici che, pur non appartenendo
alla filiera agroalimentare, intrattengono con essa relazioni che incidono
significativamente sullo sviluppo della filiera e sui prezzi.
• Individuazione di fasi ed attori delle filiera, della sua rilevanza
nell’economia nazionale e delle caratteristiche strutturali che ne
condizionano efficienza e competitività.
• Fornire indicazioni circa i punti di debolezza della filiera in termini di
instabilità occupazionale, minore valore aggiunto, minore competitività
internazionale (es.: ritardi infrastrutturali, costi energetici e di trasporto).
1. La filiera – Finalità
3
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6. 4
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LA FILIERA AGROALIMENTARE: IL CASO DELL’OLIO DI OLIVA
La filiera può includere attività «indotte» (es.: trasporto)
UNITA' OLIVETATE DELL'AZIENDA FRANTOIO CENTRO DI IMBOTTIGLIAMENTO
Conduzione dell'oliveto Ricevimento olive Stoccaggio olio
Produzione di olive Stoccaggio temporaneo Movimentazione, miscelazione
Raccolta Molitura olive Confezionamento
Consegna olive Traporto prodotto finito
Commercializzazione e vendita
7. 5
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LA FILIERA AGROALIMENTARE: ATTORI E FASI
Faseproduttiva
Agricoltura
NACE: 01 (agricoltura, zootecnia, caccia)
Industria alimentare e di trasformazione
NACE: 10 (alimentari), 11 (bevande), 12 (tabacco)
Fasedistributiva
ecommerciale
Commercio all’ingrosso
NACE: 46.17 (intermediari alimentari, bevande, tabacco)
NACE: 46.3 (grossisti alimentari, bevande, tabacco)
Commercio al dettaglio tradizionale
NACE: 47.2 - 47.81 (Commercio al dettaglio in esercizi specializzati,
a postazione fissa o mobile, a prevalenza di alimentari e bevande)
Distribuzione a libero servizio
NACE: 47.11 (Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati
con prevalenza di alimentari, bevande e tabacco)
Ristorazione
NACE: 56 (Ristoranti, catering, bar, altra ristorazione)
1.620.884
(CA 2010)
57.805
(CIS 2011)
86.458
(CIS 2011)
133.567
(CIS 2011)
49.432
(CIS 2011)
256.724
(CIS 2011)
8. 6
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SETTORE ECONOMICO
Valore
aggiunto Occupazione
Valore
aggiunto Occupazione
FILIERA AGROALIMENTARE 93.472.386 3.397.768 100,0 100,0
Aziende agricole 23.763.000 969.000 25,4 28,5
Imprese della filiera agroalimentare 69.709.386 2.428.768 74,6 71,5
10: industrie alimentari 18.681.620 394.042 20,0 11,6
101: lavorazione e conservazione di carne e prodotti a base di carne 2.763.858 57.753 3,0 1,7
102: lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi 277.270 5.492 0,3 0,2
103: lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 1.398.302 28.283 1,5 0,8
104: produzione di oli e grassi vegetali e animali 614.220 10.639 0,7 0,3
105: industria lattiero-casearia 2.680.851 43.047 2,9 1,3
106: lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei 666.948 8.536 0,7 0,3
107: produzione di prodotti da forno e farinacei 5.239.325 174.921 5,6 5,1
108: produzione di altri prodotti alimentari 4.484.800 58.345 4,8 1,7
109: produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali 556.046 7.026 0,6 0,2
11: industria delle bevande 3.417.292 35.768 3,7 1,1
12: industria del tabacco 53.935 532 0,1 0,0
4617: intermediari del commercio di prodotti alimentari, … 1.581.483 46.247 1,7 1,4
463: commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, … 8.371.362 187.949 9,0 5,5
4711: commercio al dettaglio non specializzato con prevalenza 14.765.389 441.773 15,8 13,0
472: commercio al dettaglio specializzato di prodotti alimentari, … 4.234.728 221.019 4,5 6,5
4781: commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande 564.589 44.968 0,6 1,3
56: attività dei servizi di ristorazione 18.038.988 1.056.470 19,3 31,1
Valore aggiunto in migliaia di euro.
Ammontari assoluti Composizioni percentuali
LA FILIERA AGROALIMENTARE: I NUMERI DEL 2012
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.
9. 7
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LA FILIERA AGROALIMENTARE: IL PESO SUL SISTEMA ECONOMICO
Incidenze percentuali sull’intero sistema economico nel 2012 e nel 2008
SETTORE ECONOMICO
Valore
aggiunto
Occupa-
zione
Valore
aggiunto
Occupa-
zione
FILIERA AGROALIMENTARE 13,1 19,9 11,6 19,4
Aziende agricole 3,3 5,7 3,2 6,8
Imprese della filiera agroalimentare 9,8 14,2 8,3 12,6
10: industrie alimentari 2,6 2,3 2,3 2,2
11: industria delle bevande 0,5 0,2 0,5 0,2
12: industria del tabacco 0,0 0,0 0,0 0,0
4617: intermediari del commercio di prodotti alimentari, … 0,2 0,3 0,2 0,3
463: commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, … 1,2 1,1 1,0 1,0
4711: commercio al dettaglio non specializzato con prevalenza alimentare 2,1 2,6 1,5 2,4
472: commercio al dettaglio specializzato di prodotti alimentari, … 0,6 1,3 0,5 1,1
4781: commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande 0,1 0,3 0,1 0,2
56: attività dei servizi di ristorazione 2,5 6,2 2,3 5,2
2012 2008
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT.
10. • Il principio ispiratore è la sicurezza alimentare (per uomini ed animali),
come strategia per tenere sotto controllo gli anelli della catena che porta
dalla produzione al consumo e garantire gli standard di qualità richiesti.
• Il Regolamento EC del 28 gennaio 2002 definisce i principi generali a cui si
sono poi ispirati i successivi atti legali connessi alla salute alimentare. Tre
principi di base: 1) base legale per la sicurezza alimentare e del cibo
animale; 2) informativa scientifica su cui basare le decisioni; 3)
rafforzamento delle procedure di controllo per il rispetto delle regole.
• La PAC (Politica Agricola Comunitaria) dal 1992 al 2003 si trasforma da
un sostegno legato alle quantità prodotte ad un sussidio che premia la
singola azienda in funzione di altri parametri, quali il rispetto dell’ambiente,
la sicurezza alimentare, il benessere dei capi animali, gli aspetti legati alla
qualità in genere.
• Il Regolamento EC 882/2004 entra in vigore nel 2006 ed implica il
recepimento delle regole di base nelle legislazioni nazionali. .
2. Contesto internazionale – Le origini
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11. • La riforma della PAC può influire su vari aspetti della filiera agroalimentare:
Per distinguere i “veri” agricoltori da chi da anni percepisce sussidi pur
gestendo attività che non hanno nulla a che fare con la produzione
agroalimentare, è stata definita una lista delle entità (aeroporti, società
immobiliari, club sportivi, …) che saranno escluse dai benefici.
Equiparazione dei sussidi per i produttori. Sul territorio nazionale,
nessun agricoltore riceverà contributi inferiori al 60% della media
nazionale (per classe di superficie).
Si rafforza il ruolo centrale delle Organizzazioni dei produttori e
aumenta la forza contrattuale degli agricoltori nella catena alimentare.
Sono previste misure per stimolare l’attività agricola nei settori rurali
(Piani di Sviluppo Rurale delle Regioni).
Accesso dei giovani alla professione: ai produttori di meno di 41 anni
sarà destinato il 25% in più dei pagamenti diretti spettanti per ettaro.
2. Contesto internazionale – PAC 2014-2020
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12. • FAO ha elaborato una metodologia per stimare la persistenza di fenomeni
di malnutrizione (undernourishment).
• L’idea di fondo è di identificare il modello che descrive il consumo calorico
abituale in ogni popolazione e stimarne I parametri. I dati disponibili dalle
indagini statistiche sono utilizzati a tale fine.
• I bilanci alimentari (Food balance sheets) forniscono informazioni in merito
al sistema alimentare nazionale, sulla base di tre componenti:
1) l’offerta domestica di cibo in termini di produzione, importazioni e
variazione delle scorte;
2) l’uso domestico di cibo, che include mangimi, sementi, manifattura,
scarti alimentari, esportazioni, altri utilizzi;
3) i valori pro capite di cibo disponibile (in chilogrammi per persona per
anno), calorie, proteine, contenuto di grassi.
2. Contesto internazionale – Food balance sheets
10
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13. • Attualmente EUROSTAT richiede come obbligatori solo i bilanci del vino
(Commission Regulation (EC) No 436/2009 of 26 May 2009).
• Altri bilanci riguardano cereali (riso escluso), riso e zucchero e possono
essere inviati su base volontaria (gentleman agreement).
• FAO compila per ogni stato i bilanci di cereali, carne e pesce (stime).
• Il bilancio riguarda risorse, utilizzi e transazioni avvenute sul mercato tra le
fasi di raccolta o produzione (prodotti finiti) e la distribuzione all’ingrosso
(prima della fase di vendita al consumo).
Risorse
Produzione utilizzabile, stock iniziali, importazioni.
Utilizzi
Uso interno (semi, perdite, cibo animale, usi industriali,
trasformazione, consumo umano).
Esportazioni.
Stock finali.
2. Contesto internazionale – Food balance sheets
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14. 12
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LA FILIERA AGROALIMENTARE: COMPOSIZIONE DELLA FILIERA (UE)
Incidenze percentuali sulla filiera in Europa ed in Italia (2008)
SETTORE ECONOMICO
Valore
aggiunto
Occupa-
zione
Valore
aggiunto
Occupa-
zione
Valore
aggiunto
Occupa-
zione
FILIERA AGROALIMENTARE 100,0 100,0 100,0 100,0 11,3 7,5
Aziende agricole 25,6 55,5 28,0 35,2 12,4 4,8
Imprese della filiera agroalimentare 74,4 44,5 72,0 64,8 11,0 10,9
10-11-12 Industrie manifatturiere alimentari, bevande, tabacco 26,0 9,8 24,0 12,1 10,5 9,3
4617: intermediari del commercio di prodotti alimentari, … 0,7 0,3 1,7 1,3 27,1 36,5
463: commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, … 10,6 3,9 8,4 5,0 8,9 9,6
4711: commercio al dettaglio non specializzato con prevalenza alimentare 16,2 12,0 13,2 12,5 9,2 7,8
472: commercio al dettaglio specializzato di prodotti alimentari, … 3,6 2,9 4,4 5,7 14,0 14,5
4781: commercio al dettaglio ambulante di prodotti alimentari e bevande 0,3 0,4 0,6 1,2 22,3 26,6
56: attività dei servizi di ristorazione 17,0 15,2 19,6 26,9 13,1 13,3
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e EUROSTAT.
UE Italia Quote % Italia
UE: 16,8 milioni di unità produttive (tra cui 13,7 milioni di aziende agricole)
Il peso delle unità agricole è dell’81,5% nell’UE e del 73,7% in Italia
15. 13
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LA FILIERA AGROALIMENTARE: INDICE DEI PREZZI DEI
PRODOTTI VENDUTI DAGLI AGRICOLTORI
Il prezzo dei cereali nell’Unione Europea (indici a base 2010=100)
Nota: media UE ponderata con produzioni
(escluso Estonia, Spagna e Malta; escluso
Portogallo e Slovacchia fino al 2012)
Indici 2014
70,1
96,5
97,8
98,6
101,0
101,5
103,3
105,5
105,8
106,4
109,1
112,7
114,0
114,1
114,4
114,9
117,0
117,3
119,4
120,0
120,6
121,0
121,0
124,1
138,6
183,7
50,0 75,0 100,0 125,0 150,0 175,0 200,0
Austria
Netherlands
Luxembourg
Croatia
Latvia
Sweden
Belgium
Slovenia
Slovakia
Germany
Portugal
Greece
France
Bulgaria
UE
Finland
Hungary
Lithuania
Denmark
Poland
United Kingdom
Ireland
Romania
Italy
Czech Republic
Cyprus
105,0
110,0
115,0
120,0
125,0
130,0
135,0
140,0
145,0
150,0
2011 2012 2013 2014
UE Italy
Germany France
16. 14
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Numero dei
produttori (o
utilizzatori)
Numero di
capi di
bestiame
Caratteri
strutturali
dei
produttori Superficie
Produzione
(o uso)
Occupa-
zione
Valore
aggiunto Prezzi
Mezzi di
produzione Ambiente
Informatiz-
zazione Altro
Agri environmental indicators
Produzione di pesticidi e fertilizzani X X X X
Uso di pesticidi e fertilizzanti X X X X X
Agri monetary statistics
Conti economici dell'agricoltura X X X X
RICA-REA X X X X X X
Prezzi dei prodotti acquistati e venduti dagli agricoltori X
Animal production
Consistenza X X
Macellazioni X X
Latte e derivati X X
Commercio di pulcini X
Struttura degli incubatoi X X
Crop production
Coltivazioni da piante non legnose X X
Coltivazioni da piante legnose X X
Uso del suolo per fini agricoli X
Bilanci della produzione di vino X X
Organic farming (+PDO, PGI products)
Aziende biologiche certificate X X X X X
Prodotti alimentari di qualità X X X X X X X
Farm structure survey
Censimenti, legnose agrarie, SPA X X X X X X X X
Fishery statistics
Pesca X X
Acquacoltura X X
3. Fonti e indicatori
La statistica ufficiale per il settore agricoltura-zootecnia-pesca
In rosso gli indicatori connessi alla filiera agro-alimentare
17. 15
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3. Fonti e indicatori
Alcuni indicatori chiave per la filiera agro-alimentare
Produttori
Numero
Dimensione
Informatizzazione
Diversificazione dei prodotti
Uso delle risorse materiali ed umane
Produzione (non rilevata se non tramite stime!)
Mezzi e costi di produzione
Prezzi di vendita e margini commerciali
Produzione biologica
Occupazione
Attività secondarie
Import-export.
Trasformatori e distributori
Stessi indicatori dei produttori meno produzione agricola e biologica.
Consumatori
Quantità consumate, calorie e proteine, prezzi di acquisto.
18. 16
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3. Fonti e indicatori
Le prospettive di ricerca offerte dal workshop
• L’evento intende proporre diverse chiavi di lettura della filiera, in ottica
quantitativa (produzione e consumo) e monetaria (prezzi, ricavi, valore
aggiunto, finanziamenti, performance), integrando dati e tecniche elaborati
da alcuni dei principali attori (ISTAT, MIPAAF, ISMEA, CRA, Università).
• Il filo conduttore è dato dal ruolo centrale ricoperto dagli indicatori statistici
rispetto ai processi che li hanno generati, le cui caratteristiche sono però
determinanti per poter valutare la qualità degli indicatori stessi.
• Gli indicatori non sono analizzati solo in quanto tali, ma all’interno di
meccanismi più complessi, che ne valorizzano l’importanza.
• Uno dei segnali più forti che può emergere consiste nel tentativo di
descrivere aspetti ancora non del tutto esplorati, come:
il ciclo completo della produzione agricola e zootecnica;
la redditività delle aziende agricole (e delle imprese della filiera);
aspettative e fonti di finanziamento delle aziende agricole.
19. • Il sistema delle statistiche relative al settore primario ancora non consente
una lettura immediata della struttura operativa e delle dimensione
economica della filiera agro-alimentare, la cui rilevanza può risultare
sottovalutata.
• Questo limite deriva dal fatto che le statistiche europee in tale settore – e
specularmente anche quelle esistenti in Italia – non sono state pensate in
ottica sistemica. E’ però in atto, a livello UE, un processo di riconvergenza
verso una visione più integrata delle statistiche agricole al pari delle altre
statistiche economiche.
• A tale fine, la statistica ufficiale va ulteriormente razionalizzata:
1) riducendo le ridondanze informative;
2) selezionando i core indicators utili per l’analisi socio-economica;
3) integrando in ottica sistemica le informazioni e le analisi prodotte
dall’ISTAT e da enti terzi.
4. Conclusioni prospettiche
17
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