2. Leopardi non rientra pienamente in nessuna delle correnti
culturali e artistiche della sua epoca, ma da ciascuna
prende alcuni spunti
- Romanticismo: riflessione su se stesso e la propria vita
interiore; un’ideale di vita eroica
- Illuminismo: ateismo e materialismo(cioè non crede in
Dio e non ritiene che esista una realtà soprannaturale o una
vita dopo la morte
- Neoclassicismo: ha studiato moltissimo i classici e ne ha
fatto molte traduzioni; fa riferimento a volte alla storia
antica; attenzione alla perfezione della forma
3. Le fasi della vita di Leopardi
1816 Conversione letteraria
dopo sette anni di studio “pazzo e disperatissimo”
Passa dall’erudito al bello, cioè dallo studio degli antichi e dalla
conoscenza minuziosissima delle loro opere e della loro civiltà alla
composizione di testi letterari
1819 Conversione filosofica
passa dal bello al vero, cioè passa dalla letteratura ingenua e positiva
alla consapevolezza e alla riflessione sulla dura realtà
Pessimismo storico
In questi anni interviene anche nella polemica classico-romantica a
sostegno dei classici
Scrive i Piccoli idilli
4. Le fasi della vita di Leopardi (2)
1922 comincia a viaggiare e lascia l’ “esilio” di Recanati
1923 pessimismo cosmico
1923 – 1928 Operette morali prose filosofiche
1928 Risorgimento poetico
Grandi idilli
anni ’30 fase eroica
La ginestra
5. Pessimismo storico
Leopardi intervenne nella controversia classici-romantici
sostenendo la superiorità dei classici rispetto a qualsiasi
letteratura moderna. Tale superiorità era legata secondo
il poeta al rapporto di armonia che nell’antichità legava
gli uomini alla natura.
Il progresso della civiltà ha poi portato allo sviluppo della
ragione umana che ha provocato il distacco dalla vita
armonica e serena condannando l’umanità al dolore e
alla sofferenza.
In questa visione la Natura è considerata una madre
benigna e la Ragione un elemento negativo.
Si definisce “storico” perché in questa fase del suo pensiero
Leopardi ritiene che nel passato l’uomo vivesse
felicemente mentre con il passare dei secoli e della storia
l’uomo si sia auto-condannato all’infelicità
6. Pessimismo cosmico
Leopardi a differenza della fase precedente ritiene che
la sofferenza sia una condizione di ogni uomo e di
ogni essere vivente in ogni tempo.
I ruoli tra Natura e Ragione si ribaltano: la Natura
diventa matrigna cattiva che genera i suoi figli a
soffrire invecchiare e morire; la Ragione invece è
positiva perché svela la verità sulla vita e permette
di non vivere nell’illusione e nell’inganno.
Leopardi comunque ritiene che nonostante la
condanna dell’uomo alla sofferenza egli debba
vivere sempre e comunque intensamente quello che
ha dalla vita.
7. Pessimismo eroico
Rappresenta l’ultima fase nello sviluppo del
pensiero leopardiano, degli ultimi anni di
vita.
Egli ritiene che non bisogna mai arrendersi,
per sopportare e opporsi alla Natura gli
uomini devono essere solidali tra di loro;
l’unica via per confrontarsi con la
sofferenza è la fratellanza.