2. L’unità greca
In seguito alla sconfitta dei Persiani, per brevissimo tempo i Greci raggiungono
una comunione d’intenti
3. La breve unità greca
La colonna serpentina ad Istanbul che ricorda tutte le città partecipanti alla
guerra
4. Pausania e Temistocle
Dopo le guerre però, sia Pausania, re di Sparta, che Temistocle, il politico
ateniese che aveva guidato la sua città durante la guerra, cadono in disgrazia.
Temistocle andrà in esilio in Persia, non prima però di aver ingannato gli
Spartani e aver ricostruito le mura della sua città.
5. La Lega di Delo
Attorno ad Atene, a partire dal 476 a.C., si forma una lega di città e di isole che
vogliono essere certe di tenere lontano il pericolo persiano. Questa lega, detta
di Delo dall’isola nel mezzo dell’Egeo che ne diviene il centro, possiede un’
assemblea comune. Ogni città fornisce un contributo in navi o in denaro, che
verrà amministrato da Atene per costruire e mantenere la flotta e i marinai.
7. Dalla lega all’impero
Ben presto la Lega di Delo diventa lo strumento per l’imperialismo ateniese. Tra
il 469 e il 466 Cimone, figlio di Milziade, alla guida delle truppe della Lega,
sconfigge i Persiani presso la foce dell’Eurimedonte, guadagnandosi la fama.
Le isole che in seguito vorranno uscire dalla lega, ritenendo concluso il pericolo
persiano, verranno costrette con la forza a versare ugualmente i loro tributi.
Questa sarà la sorte di Naxos (466) e di Thasos (465)
8. La fine di Cimone
Nel 464 a.C. un tremendo terremoto devasta la città di Sparta, permettendo agli
Iloti di fuggire in Messenia. Gli Spartani, non riuscendo a sedare la rivolta,
chiedono il soccorso di Atene.
Ad Atene, il partito guidato da Cimone decide di aiutare Sparta, ma, una volta
giunti sul posto, i 4000
soldati Ateniesi vengono
costretti a ritirarsi dagli
Spartani che ne rifiutano
il soccorso.
In seguito a questa
umiliazione, Cimone verrà
ostracizzato.
9. L’ascesa di Pericle
Nel 462 due politici, Pericle, riformano l’Areopago, privandolo in pratica di ogni
potere. Negli stessi anni Atene si allea con la città di Megara, rivale di Corinto,
che inizia a spingere per la formazione di una lega delle città del Peloponneso.
10. L’età di Pericle
“Per quanto tempo infatti fu a capo della città durante la pace, la guidava con
moderazione e la custodì con sicurezza, ed (essa) divenne ai suoi tempi
grandissima, e quando la guerra iniziò egli anche in ciò sembra aver calcolato
le possibilità. Ma sopravvisse due anni e sei mesi; e quando morì, ancora di più
si comprese la sua preveggenza nei confronti della guerra. Egli infatti disse che
ce l'avrebbero fatta rimanendo entro i propri confini e curando la flotta e non
cercando di conquistare ulteriore potenza nella guerra né correndo dei rischi
per la città; ma essi fecero tutte queste cose al contrario e amministrarono altre
situazioni che sembravano essere estranee alla guerra in base alle ambizioni
private e ai guadagni privati,con danno per se stessi e gli alleati, (situazioni)
che, risolvendosi con successo erano piuttosto motivo di onore e vantaggio per
i privati, mentre se fossero fallite costituivano un danno per la città in vista della
guerra.
11. Pericle
E il motivo era che lui, essendo potente per la dignità e per l'opinione ed
essendosi rivelato chiaramente del tutto incorruttibile al denaro dominava il
popolo con libertà, e non era guidato da esso più di quanto egli stesso lo
guidasse, per il fatto di non dire qualcosa per compiacenza possedendo il
potere sulla base di motivi non convenienti, ma, grazie al prestigio, potendo
dire qualcosa anche contro il malcontento. Quando dunque si accorgeva che
essi inopportunamente erano troppo temerari in qualcosa per eccesso di
sicurezza, parlando li induceva col rimprovero al temere, e al contrario quando
avevano paura senza motivo li riportava di nuovo all'aver coraggio. E a parole
era una democrazia, ma di fatto un governo da parte del cittadino più capace.
Invece i (suoi) successori essendo più simili essi stessi gli uni agli altri e
tendendo al diventare ciascuno primo si volsero per compiacimento a
concedere al popolo anche la gestione del potere.” Tucidide, Storie, Storie, II
12. Pericle
Secondo il giudizio di Tucidide Pericle fu un amministratore
attendo e moderato. Eppure sotto il suo governo ad
Atene si impone l’imperialismo.
1. Nel 454 fa trasferire il tesoro della lega di Delo ad
Atene.
2. nel 450/449 stabilsce con la Persia la “pace di Callia”
che renderebbe inutile la lega
3. Nel 449 convoca ad Atene i rappresentanti delle
altre città greche
4. Nello stesso anno inizia il suo piano di realizzazione
di opere pubbliche
5. Nel 448 impone a tutte le città della lega la dracma
ateniese
13. L’Atene di Pericle
Attorno a Pericle si riuniscono le principali figure di artisti e
intellettuali dell’epoca, protette dal suo cenacolo, al centro
del quale possiamo trovare la sua compagna Aspasia.
Durante il suo governo vedranno la luce alcune fra le più
importanti tragedie greche, come quelle di Eschilo,
fioriranno retorica e sofistica, con personaggi come Gorgia
da Lentini e Protagora; ad Atene insegnerà Socrate e Fidia
realizzerà le sue grandi opere d’arte