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Progetto “Safety School Model”
PREVENZIONE BULLISMO – LA SCUOLA INCLUSIVA
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Safety School Model
Creazione e utilizzo di strumenti didattici interattivi utili a sensibilizzare gli studenti sui temi della salute e sicurezza sul lavoro
Progetto approvato da INDIRE, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa - Ente di ricerca del
Ministero dell’Istruzione - e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il patrocinio del Miur
CAPOFILA/SOGGETTO PROPONENTE:
Istituto Comprensivo Giuliano Giorgi di Montorio Romano
SOGGETTI PARTECIPANTI ALLA RETE:
Istituto Comprensivo la Città del Bambini di Mentana
Istituto Comprensivo di Riano
SOLCO SRL – Ente di Formazione (Partner Tecnico)
KIT INFORMATIVO/FORMATIVO CONTENENTE GLI STRUMENTI ED I PERCORSI
DIDATTICI FINALIZZATI ALLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA
PREVENZIONE BULLISMO
TITOLO DEL PERCORSO DIDATTICO
LA SCUOLA INCLUSIVA (24 ORE)
SCUOLA PRIMARIA - LABORATORIO SICUREZZA
NOTA BENE: Tutte le risorse menzionate, suggerite e/o riprodotte all’interno del Percorso Didattico e i riferimenti a
filastrocche, a testi, a disegni, a brani musicali, non costituiscono concorrenza all’utilizzazione economica del
Percorso Didattico stesso e dell’intero Progetto “Safety School Model”. Tali risorse non sono utilizzate a scopo di
lucro e per fini commerciali, ma ai fini d’insegnamento, di studio, di discussione e di documentazione per finalità
illustrative.
Il Percorso Didattico è di proprietà di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa).
Tutti i diritti sono riservati. Si fa espresso divieto di copiare, licenziare, pubblicare o modificare il presente
documento fatto salvo il consenso scritto da parte di INDIRE.
Progetto “Safety School Model”
PREVENZIONE BULLISMO – LA SCUOLA INCLUSIVA
Pag. 2
PERCORSO DIDATTICO PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
LABORATORIO SICUREZZA
LA SCUOLA INCLUSIVA (24 ORE)
(6, 7, 8, 9, 10 anni)
Il Percorso Didattico nel dettaglio
Risultati dell’apprendimento
L’alunno:
- sa riconoscere e gestire le proprie emozioni (assertività);
- riconosce e rispetta le diversità che fanno di ognuno una persona unica e irripetibile;
- sa riconoscere le emozioni dell’altro, cogliendone la prospettiva e identificandovisi (empatia);
- riconosce le emozioni proprie e altrui collegate a determinati comportamenti (azioni, linguaggio verbale
e non verbale);
- riconosce comportamenti discriminatori (esclusione, prepotenze, etc...);
- capisce che cosa prova chi li mette in atto e chi li subisce;
- comprende le motivazioni sottese a tali manifestazioni comportamentali;
- sa sviluppare capacità empatiche e comportamenti prosociali anche in situazioni spiacevoli
(emarginazione/ prepotenza, etc …);
- sviluppa atteggiamenti di consapevolezza sui temi della diversità, dell’inclusione e del bullismo;
- ascolta ed interviene in modo pertinente e rispettoso dell’altro e delle regole della conversazione
riconoscendo il valore del contributo di ognuno nel dialogo di classe;
- sa riferire esperienze personali organizzando il racconto in modo essenziale e chiaro, rispettandone
l’ordine logico e/o cronologico;
- sa ascoltare e comprendere in modo globale analizzando le narrazioni (brevi racconti illustrati, film di
animazione o cortometraggi) nelle loro caratteristiche formali (struttura ed elementi narrativi, tempo,
luogo, personaggi, azioni, sviluppo dei fatti nel loro ordine logico e cronologico) e nei loro contenuti
essenziali;
- sa elaborare disegni e/o brevi racconti scritti, eventualmente accompagnati da immagini, sulle
narrazioni e sulle proprie esperienze personali o vissute insieme alla classe, che contengano le
informazioni essenziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni e azioni;
- partecipa un progetto comune, collabora e coopera in un clima sereno e disteso, in una prospettiva
inclusiva.
Obiettivi
Promuovere il benessere a scuola.
Prevenire il bullismo.
Valorizzare la diversità come espressione plurale dell’essere umano ed elemento di originalità.
Aumentare la vicinanza emotiva e risolvere i conflitti mediante l’analisi del problema e l’elaborazione di strategie
di risoluzione.
Conoscersi, comunicare e cooperare tra alunni e insegnanti e all’interno del gruppo classe in un clima sereno e
disteso.
Progetto “Safety School Model”
PREVENZIONE BULLISMO – LA SCUOLA INCLUSIVA
Pag. 3
Sequenza delle attività
1. Le narrazioni: un ponte verso l’altro da sé
A. L’insegnante legge il testo narrativo. I bambini ascoltano. In una conversazione l’insegnante,
mediante domande, guida alla comprensione globale del testo e all’analisi delle loro caratteristiche
formali (struttura ed elementi narrativi, tempo, luogo, personaggi, azioni, sviluppo dei fatti nel loro
ordine logico e cronologico) e dei contenuti essenziali e successivamente alla riflessione sui temi
emersi nella narrazione (diversità, pregiudizio, discriminazione, esclusione, valorizzazione delle
diversità, comprensione dell’altro e amicizia, etc....). I bambini illustrano il racconto ascoltato con
immagini accompagnate da didascalie nel piccolo gruppo e individualmente rispondono a domande
per l’analisi del testo per iscritto.
B. Si propone, infine, la visione del film di animazione e attività analoghe a quelle svolte per il testo
narrativo. È possibile anche realizzare uno story board. Potrebbe rendersi necessaria un’introduzione
al linguaggio e alle tecniche che si impiegano nei film di animazione.
2. Lo sai che.......
A partire dalle narrazioni, gli alunni riferiscono vissuti personali o legati all’esperienza della classe
inerenti al tema proposto in circle time.
3. Mettiamoci in gioco
Mediante il problem solving, gli allievi identificano il problema che vogliono affrontare tra quelli
emersi, lo definiscono, scelgono la soluzione migliore, la mettono in atto mediante role playing e ne
valutano gli esiti in termini di efficacia. Sperimentando ruoli diversi da quelli agìti, assumono la
prospettiva dell’altro e vi si identificano, comprendendone le emozioni, le motivazioni, i
comportamenti e le loro conseguenze.
4. Carte delle emozioni
Si distribuiscono ai bambini sei cartoncini raffiguranti le faccette delle sei emozioni (triste, felice,
arrabbiato, disgustato, affettuoso, spaventato). L’insegnante mostra poi dei cartoncini che
rappresentano delle situazioni in cui altre insegnanti di altre scuole hanno scritto degli episodi
successi ai loro bambini. Si spiega che è necessario ascoltare con molta attenzione quello che viene
letto, perché poi si dovrà “pensare”, e quindi scegliere una carta con la faccetta che a proprio parere
risponde al sentimento che il bambino dell’episodio sente in quel momento.
Dopo aver ascoltato la frase, i bambini vengono invitati a scegliere la faccetta che ritengono più
opportuna. Non sempre i pareri sono concordi, allora nasce una piccola discussione. A tal proposito si
è richiamata l’attenzione dei bambini verso l’importanza della condivisione dei pareri di tutti, in
quanto tutte le definizioni venivano accettate, poiché tutte erano possibili. In caso di disaccordo si è
opportuno chiedere ai bambini stessi di provare a pensare cosa avrebbero fatto loro in quella
situazione. Impiegando le carte delle emozioni e delle situazioni a cui associarle, i bambini imparano a
riconoscere le emozioni collegate a determinati comportamenti.
5. Gioco del come mi sento io e come ti senti tu (tombola delle emozioni)
Ogni alunno scrive sui cartoncini 5 situazioni in cui si è trovato nell’ultima settimana, indicando
l’emozione che ha provato. Chiedere agli alunni di scrivere da una parte del cartoncino la situazione e
dietro l’emozione che hanno provato, senza mettere il proprio nome sul cartoncino.
Progetto “Safety School Model”
PREVENZIONE BULLISMO – LA SCUOLA INCLUSIVA
Pag. 4
Si possono aiutare gli alunni suggerendo degli esempi, come l’aver preso un ottimo voto nella verifica
di matematica, aver litigato con un compagno di banco, essere stati invitati ad una festa di
compleanno di un amico, aver ricevuto un regalo bellissimo, essere stati puniti per qualcosa che
avevamo combinato, e così via.
Raccogliere tutti i cartoncini e distribuire a ognuno il tabellone “Come mi sento io e come ti senti tu”
(tabella con le emozioni) e i gettoni.
Estrarre a sorte due alunni, un “lettore” e un “segretario”. Il lettore mescola i cartoncini e ne pesca
uno a caso, legge la situazione e ogni alunno mette un gettone sul proprio tabellone, sopra la casella
che indica l’emozione che avrebbe provato se si fosse trovato nella situazione appena ascoltata. Il
segretario scrive “Situazione 1” sulla lavagna e chiede a 5 compagni di dire l’emozione che hanno
indicato, scrivendole sotto “Situazione 1”. Il lettore legge poi un’altra situazione, gli alunni mettono
un altro gettone sul loro tabellone e il segretario registra le emozioni provate chiedendole ad altri 5
compagni, scrivendole sotto “Situazione 2”. Si procede nello stesso modo fino a quando qualcuno fa
bingo, quando ha cioè 5 gettoni sul proprio tabellone disposti sulla stessa riga, colonna o diagonale. Il
gioco può continuare finché qualche altro alunno fa bingo, oppure si può ricominciare dall’inizio.
Dopo 20 minuti di gioco, interrompere per discutere quanto emerso fino a quel momento; ci si può
servire per questo scopo degli spunti per la discussione suggeriti.
Invitare gli alunni a osservare le emozioni scritte sotto “Situazione 1”, sono tutte uguali? Ognuno di
loro avrebbe provato la stessa emozione se si fosse trovato nella situazione letta? Se necessario,
rileggere il cartoncino e l’emozione che è stata scritta dietro, in modo da rendere chiara e specifica la
situazione di cui si sta parlando.
Chiedere agli alunni perché secondo loro in una stessa situazione non tutti si sarebbero sentiti nello
stesso modo; che spiegazioni potrebbero esserci?
È stato facile o difficile immaginarsi in quella situazione e pensare a quale sarebbe stata l’emozione?
Nella vita di tutti i giorni, qualche volta è complicato capire bene come ci si sente? Quando non
riusciamo a capire i nostri stati d’animo, cosa possiamo fare per renderli più chiari a noi stessi?Capita
anche agli adulti di provare emozioni diverse in uno stesso contesto? Perché succede? Come pensano
di potersi sentire di fronte a qualcuno che ha emozioni diverse dalle loro? Quale pensano potrebbe
essere la loro reazione?
6. Ora siamo noi gli autori... della storia
Realizzazione di disegni e/o di un racconto illustrato (anche con immagini e didascalie) sui temi della
diversità, dell’inclusione e della prevenzione del bullismo. In alternativa si può realizzare uno story
board per la produzione di un cortometraggio di animazione. Gli alunni possono lavorare in piccoli
gruppi, suddividendo il lavoro per realizzare un unico racconto oppure per scriverne più di uno.
Metodologie
Dispositivo pedagogico delle narrazioni e percorso di educazione razionale emotiva (ERE)
Discussione o dialogo di classe
Problem solving o didattica per problemi
Circle Time
Role playing
Progetto “Safety School Model”
PREVENZIONE BULLISMO – LA SCUOLA INCLUSIVA
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Luoghi
Aula: durante l’ascolto delle narrazioni, la discussione, il circle time, il problem solving, il gioco con le carte
o della tombola delle emozioni gli alunni si siedono a terra e si dispongono in cerchio; nelle altre situazioni
si siedono a banchi disposti ad isole per favorire modalità di lavoro interattive.
Aula multimediale (per la visione di film di animazione).
Tempi
3 ore settimanali per due mesi (aprile-maggio) per 24 ore in totale
Attività 1 Le narrazioni: un ponte verso l’altro da sé
A. testo narrativo 4 incontri da un’ora e mezza ciascuno
B. film di animazione 2 incontri da un’ora e mezza ciascuno
Attività 2. Lo sai che..... 1 incontro da un’ora e mezza
Attività 3. Mettiamoci in gioco 2 incontri da un’ora e mezza ciascuno
Attività 4. Carte delle emozioni 2 incontri da un’ora e mezza ciascuno
Attività 5. Tombola delle emozioni 2 incontri da un’ora e mezza ciascuno
Attività 6. Ora siamo noi gli autori della storia 2 incontri da un’ora e mezza ciascuno
Valutazione: un’ora e mezza per questionario iniziale e finale (si veda la voce “Valutazione”)
Valutazione
Questionario in fase diagnostica per indagare la qualità delle relazioni sociali tra coetanei a scuola, la
percezione di sé nel contesto scolastico e per aiutare progressivamente l’alunno a riflettere su situazioni
spiacevoli avvenute in classe.
Osservazione in itinere, eventuale registrazione carta/matita di quanto emerso dall’attività.
Questionario di valutazione per indagare competenze acquisite su riconoscimento/gestione emozioni e
capacità empatiche in situazioni spiacevoli (emarginazione, prepotenza, etc...) e realizzazione di disegni e/o
di un racconto illustrato sui temi della diversità, dell’inclusione e della prevenzione del bullismo nella fase
finale.
Per gli strumenti di valutazione si vedano: l’intervista sulle conoscenze emozionali di base “L’abc delle mie
emozioni” (nelle due versioni per i 4-7 anni e gli 8-13) e il kit “Giochi e attività sulle emozioni” di Di Pietro e
Dacomo, edizioni Erickson.

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3. la scuola inclusiva il percorso didattico nel dettaglio

  • 1. Progetto “Safety School Model” PREVENZIONE BULLISMO – LA SCUOLA INCLUSIVA Pag. 1 Safety School Model Creazione e utilizzo di strumenti didattici interattivi utili a sensibilizzare gli studenti sui temi della salute e sicurezza sul lavoro Progetto approvato da INDIRE, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa - Ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione - e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il patrocinio del Miur CAPOFILA/SOGGETTO PROPONENTE: Istituto Comprensivo Giuliano Giorgi di Montorio Romano SOGGETTI PARTECIPANTI ALLA RETE: Istituto Comprensivo la Città del Bambini di Mentana Istituto Comprensivo di Riano SOLCO SRL – Ente di Formazione (Partner Tecnico) KIT INFORMATIVO/FORMATIVO CONTENENTE GLI STRUMENTI ED I PERCORSI DIDATTICI FINALIZZATI ALLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA PREVENZIONE BULLISMO TITOLO DEL PERCORSO DIDATTICO LA SCUOLA INCLUSIVA (24 ORE) SCUOLA PRIMARIA - LABORATORIO SICUREZZA NOTA BENE: Tutte le risorse menzionate, suggerite e/o riprodotte all’interno del Percorso Didattico e i riferimenti a filastrocche, a testi, a disegni, a brani musicali, non costituiscono concorrenza all’utilizzazione economica del Percorso Didattico stesso e dell’intero Progetto “Safety School Model”. Tali risorse non sono utilizzate a scopo di lucro e per fini commerciali, ma ai fini d’insegnamento, di studio, di discussione e di documentazione per finalità illustrative. Il Percorso Didattico è di proprietà di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa). Tutti i diritti sono riservati. Si fa espresso divieto di copiare, licenziare, pubblicare o modificare il presente documento fatto salvo il consenso scritto da parte di INDIRE.
  • 2. Progetto “Safety School Model” PREVENZIONE BULLISMO – LA SCUOLA INCLUSIVA Pag. 2 PERCORSO DIDATTICO PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO LABORATORIO SICUREZZA LA SCUOLA INCLUSIVA (24 ORE) (6, 7, 8, 9, 10 anni) Il Percorso Didattico nel dettaglio Risultati dell’apprendimento L’alunno: - sa riconoscere e gestire le proprie emozioni (assertività); - riconosce e rispetta le diversità che fanno di ognuno una persona unica e irripetibile; - sa riconoscere le emozioni dell’altro, cogliendone la prospettiva e identificandovisi (empatia); - riconosce le emozioni proprie e altrui collegate a determinati comportamenti (azioni, linguaggio verbale e non verbale); - riconosce comportamenti discriminatori (esclusione, prepotenze, etc...); - capisce che cosa prova chi li mette in atto e chi li subisce; - comprende le motivazioni sottese a tali manifestazioni comportamentali; - sa sviluppare capacità empatiche e comportamenti prosociali anche in situazioni spiacevoli (emarginazione/ prepotenza, etc …); - sviluppa atteggiamenti di consapevolezza sui temi della diversità, dell’inclusione e del bullismo; - ascolta ed interviene in modo pertinente e rispettoso dell’altro e delle regole della conversazione riconoscendo il valore del contributo di ognuno nel dialogo di classe; - sa riferire esperienze personali organizzando il racconto in modo essenziale e chiaro, rispettandone l’ordine logico e/o cronologico; - sa ascoltare e comprendere in modo globale analizzando le narrazioni (brevi racconti illustrati, film di animazione o cortometraggi) nelle loro caratteristiche formali (struttura ed elementi narrativi, tempo, luogo, personaggi, azioni, sviluppo dei fatti nel loro ordine logico e cronologico) e nei loro contenuti essenziali; - sa elaborare disegni e/o brevi racconti scritti, eventualmente accompagnati da immagini, sulle narrazioni e sulle proprie esperienze personali o vissute insieme alla classe, che contengano le informazioni essenziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni e azioni; - partecipa un progetto comune, collabora e coopera in un clima sereno e disteso, in una prospettiva inclusiva. Obiettivi Promuovere il benessere a scuola. Prevenire il bullismo. Valorizzare la diversità come espressione plurale dell’essere umano ed elemento di originalità. Aumentare la vicinanza emotiva e risolvere i conflitti mediante l’analisi del problema e l’elaborazione di strategie di risoluzione. Conoscersi, comunicare e cooperare tra alunni e insegnanti e all’interno del gruppo classe in un clima sereno e disteso.
  • 3. Progetto “Safety School Model” PREVENZIONE BULLISMO – LA SCUOLA INCLUSIVA Pag. 3 Sequenza delle attività 1. Le narrazioni: un ponte verso l’altro da sé A. L’insegnante legge il testo narrativo. I bambini ascoltano. In una conversazione l’insegnante, mediante domande, guida alla comprensione globale del testo e all’analisi delle loro caratteristiche formali (struttura ed elementi narrativi, tempo, luogo, personaggi, azioni, sviluppo dei fatti nel loro ordine logico e cronologico) e dei contenuti essenziali e successivamente alla riflessione sui temi emersi nella narrazione (diversità, pregiudizio, discriminazione, esclusione, valorizzazione delle diversità, comprensione dell’altro e amicizia, etc....). I bambini illustrano il racconto ascoltato con immagini accompagnate da didascalie nel piccolo gruppo e individualmente rispondono a domande per l’analisi del testo per iscritto. B. Si propone, infine, la visione del film di animazione e attività analoghe a quelle svolte per il testo narrativo. È possibile anche realizzare uno story board. Potrebbe rendersi necessaria un’introduzione al linguaggio e alle tecniche che si impiegano nei film di animazione. 2. Lo sai che....... A partire dalle narrazioni, gli alunni riferiscono vissuti personali o legati all’esperienza della classe inerenti al tema proposto in circle time. 3. Mettiamoci in gioco Mediante il problem solving, gli allievi identificano il problema che vogliono affrontare tra quelli emersi, lo definiscono, scelgono la soluzione migliore, la mettono in atto mediante role playing e ne valutano gli esiti in termini di efficacia. Sperimentando ruoli diversi da quelli agìti, assumono la prospettiva dell’altro e vi si identificano, comprendendone le emozioni, le motivazioni, i comportamenti e le loro conseguenze. 4. Carte delle emozioni Si distribuiscono ai bambini sei cartoncini raffiguranti le faccette delle sei emozioni (triste, felice, arrabbiato, disgustato, affettuoso, spaventato). L’insegnante mostra poi dei cartoncini che rappresentano delle situazioni in cui altre insegnanti di altre scuole hanno scritto degli episodi successi ai loro bambini. Si spiega che è necessario ascoltare con molta attenzione quello che viene letto, perché poi si dovrà “pensare”, e quindi scegliere una carta con la faccetta che a proprio parere risponde al sentimento che il bambino dell’episodio sente in quel momento. Dopo aver ascoltato la frase, i bambini vengono invitati a scegliere la faccetta che ritengono più opportuna. Non sempre i pareri sono concordi, allora nasce una piccola discussione. A tal proposito si è richiamata l’attenzione dei bambini verso l’importanza della condivisione dei pareri di tutti, in quanto tutte le definizioni venivano accettate, poiché tutte erano possibili. In caso di disaccordo si è opportuno chiedere ai bambini stessi di provare a pensare cosa avrebbero fatto loro in quella situazione. Impiegando le carte delle emozioni e delle situazioni a cui associarle, i bambini imparano a riconoscere le emozioni collegate a determinati comportamenti. 5. Gioco del come mi sento io e come ti senti tu (tombola delle emozioni) Ogni alunno scrive sui cartoncini 5 situazioni in cui si è trovato nell’ultima settimana, indicando l’emozione che ha provato. Chiedere agli alunni di scrivere da una parte del cartoncino la situazione e dietro l’emozione che hanno provato, senza mettere il proprio nome sul cartoncino.
  • 4. Progetto “Safety School Model” PREVENZIONE BULLISMO – LA SCUOLA INCLUSIVA Pag. 4 Si possono aiutare gli alunni suggerendo degli esempi, come l’aver preso un ottimo voto nella verifica di matematica, aver litigato con un compagno di banco, essere stati invitati ad una festa di compleanno di un amico, aver ricevuto un regalo bellissimo, essere stati puniti per qualcosa che avevamo combinato, e così via. Raccogliere tutti i cartoncini e distribuire a ognuno il tabellone “Come mi sento io e come ti senti tu” (tabella con le emozioni) e i gettoni. Estrarre a sorte due alunni, un “lettore” e un “segretario”. Il lettore mescola i cartoncini e ne pesca uno a caso, legge la situazione e ogni alunno mette un gettone sul proprio tabellone, sopra la casella che indica l’emozione che avrebbe provato se si fosse trovato nella situazione appena ascoltata. Il segretario scrive “Situazione 1” sulla lavagna e chiede a 5 compagni di dire l’emozione che hanno indicato, scrivendole sotto “Situazione 1”. Il lettore legge poi un’altra situazione, gli alunni mettono un altro gettone sul loro tabellone e il segretario registra le emozioni provate chiedendole ad altri 5 compagni, scrivendole sotto “Situazione 2”. Si procede nello stesso modo fino a quando qualcuno fa bingo, quando ha cioè 5 gettoni sul proprio tabellone disposti sulla stessa riga, colonna o diagonale. Il gioco può continuare finché qualche altro alunno fa bingo, oppure si può ricominciare dall’inizio. Dopo 20 minuti di gioco, interrompere per discutere quanto emerso fino a quel momento; ci si può servire per questo scopo degli spunti per la discussione suggeriti. Invitare gli alunni a osservare le emozioni scritte sotto “Situazione 1”, sono tutte uguali? Ognuno di loro avrebbe provato la stessa emozione se si fosse trovato nella situazione letta? Se necessario, rileggere il cartoncino e l’emozione che è stata scritta dietro, in modo da rendere chiara e specifica la situazione di cui si sta parlando. Chiedere agli alunni perché secondo loro in una stessa situazione non tutti si sarebbero sentiti nello stesso modo; che spiegazioni potrebbero esserci? È stato facile o difficile immaginarsi in quella situazione e pensare a quale sarebbe stata l’emozione? Nella vita di tutti i giorni, qualche volta è complicato capire bene come ci si sente? Quando non riusciamo a capire i nostri stati d’animo, cosa possiamo fare per renderli più chiari a noi stessi?Capita anche agli adulti di provare emozioni diverse in uno stesso contesto? Perché succede? Come pensano di potersi sentire di fronte a qualcuno che ha emozioni diverse dalle loro? Quale pensano potrebbe essere la loro reazione? 6. Ora siamo noi gli autori... della storia Realizzazione di disegni e/o di un racconto illustrato (anche con immagini e didascalie) sui temi della diversità, dell’inclusione e della prevenzione del bullismo. In alternativa si può realizzare uno story board per la produzione di un cortometraggio di animazione. Gli alunni possono lavorare in piccoli gruppi, suddividendo il lavoro per realizzare un unico racconto oppure per scriverne più di uno. Metodologie Dispositivo pedagogico delle narrazioni e percorso di educazione razionale emotiva (ERE) Discussione o dialogo di classe Problem solving o didattica per problemi Circle Time Role playing
  • 5. Progetto “Safety School Model” PREVENZIONE BULLISMO – LA SCUOLA INCLUSIVA Pag. 5 Luoghi Aula: durante l’ascolto delle narrazioni, la discussione, il circle time, il problem solving, il gioco con le carte o della tombola delle emozioni gli alunni si siedono a terra e si dispongono in cerchio; nelle altre situazioni si siedono a banchi disposti ad isole per favorire modalità di lavoro interattive. Aula multimediale (per la visione di film di animazione). Tempi 3 ore settimanali per due mesi (aprile-maggio) per 24 ore in totale Attività 1 Le narrazioni: un ponte verso l’altro da sé A. testo narrativo 4 incontri da un’ora e mezza ciascuno B. film di animazione 2 incontri da un’ora e mezza ciascuno Attività 2. Lo sai che..... 1 incontro da un’ora e mezza Attività 3. Mettiamoci in gioco 2 incontri da un’ora e mezza ciascuno Attività 4. Carte delle emozioni 2 incontri da un’ora e mezza ciascuno Attività 5. Tombola delle emozioni 2 incontri da un’ora e mezza ciascuno Attività 6. Ora siamo noi gli autori della storia 2 incontri da un’ora e mezza ciascuno Valutazione: un’ora e mezza per questionario iniziale e finale (si veda la voce “Valutazione”) Valutazione Questionario in fase diagnostica per indagare la qualità delle relazioni sociali tra coetanei a scuola, la percezione di sé nel contesto scolastico e per aiutare progressivamente l’alunno a riflettere su situazioni spiacevoli avvenute in classe. Osservazione in itinere, eventuale registrazione carta/matita di quanto emerso dall’attività. Questionario di valutazione per indagare competenze acquisite su riconoscimento/gestione emozioni e capacità empatiche in situazioni spiacevoli (emarginazione, prepotenza, etc...) e realizzazione di disegni e/o di un racconto illustrato sui temi della diversità, dell’inclusione e della prevenzione del bullismo nella fase finale. Per gli strumenti di valutazione si vedano: l’intervista sulle conoscenze emozionali di base “L’abc delle mie emozioni” (nelle due versioni per i 4-7 anni e gli 8-13) e il kit “Giochi e attività sulle emozioni” di Di Pietro e Dacomo, edizioni Erickson.