2. IL CASO OMAR
• Dopo aver letto il materiale fornito ripercorrete i tratti salienti della
presentazione del caso preso in esame, tenendo presenti le aree
indicate nella slide che segue (osservazione, valutazione, progetto,
oltre il progetto).
• Riflettete poi sul progetto (finalità, attività, metodologia…)ipotizzato
dalla psicologa:
“Cosa ritenete di poter aggiungere o modificare rispetto al vostro
ruolo di docenti specializzate, in questo caso specifico? “
4. Prima osservazione in classe
Omar si mostra vivace e sempre in movimento,
anche quando rimane al suo posto gioca con
giocattoli e matite, i compagni e la maestra lo
definiscono il “giullare” in quanto attira su di sè
l’attenzione. Alterna momenti di attenzione e
disattenzione. Quando mette in atto
comportamenti non idonei alle regole sociali,
sientra solo su minaccia dell’insegnante.
5. Osservazione
AREA AUTONOMIA
Obiettivi conformi all’età:
mangia e si veste da solo,
sale e scende le scale.
Autonomo nella cura del suo
materiale didattico.
AREA AFFETTIVA
Il bambino manifesta il bisogno di affetto
e conferme soprattutto da parte degli
adulti significativi. Mette in atto
comportamenti al di fuori delle regole,
sfidando l’adulto attraverso
atteggiamenti aggressivi. In generale ha
buone capacità relazionali ed è
socievole, si circonda soprattutto di
amicizie femminili.
AREA COGNITIVA
Buone capacità cognitive, svolge le
attività didattiche senza problemi di
comprensione. Più lento rispetto ai
compagni nella lettura e nella
scrittura in corsivo. Buone capacità
di calcolo.
AREA INTERESSI
Ama le figurine degli
animali e le pistole.
Ha una migliore
amica.
AREA DELLA MOTRICITA’
Adeguato nello
svolgimento delle attività
motorie. Esegue senza
difficoltà percorsi ad
ostacolo. Buona motricità
fine.
AREA COMPORTAMENTALE
Si distrae facilmente e necessita di
un adulto che lo segue e lo sappia
gratificare in modo significativo per
stare al passo con i tempi degli altri.
Seduto vicino alla maestra presenta
una maggiore capacità nel risolvere i
problemi in tempi brevi. Ha difficoltà
nel rimanere fermo durante la
spiegazione dell’attività.
6. VALUTAZIONE
La valutazione di Omar è proseguita attraverso l’analisi dell’osservazione del bambino durante due attività:
il disegno e il gioco di ruolo.
DISEGNO DI SE STESSO
Alla richiesta dell’insegnante di
disegnare qualcosa disegna se stesso
e la tirocinante (lei). Il tratto è marcato,
la fisionomia facciale dei personaggi è
molto rigida: bocca grande, naso
spigoloso, pupille e occhi rimarcati, i
capelli sono a punta e il tratto nero
anche qua molto rimarcato.
GIOCO DI RUOLO
Durante la ricreazione: giocando con due
bambine Omar sceglie i ruoli del padre e del figlio,
rimane per più tempo nel ruolo del padre per
essere più forte. Ogni tanto rientra nel ruolo di
bambino per chiedere affetto alla madre.
Nel gioco simbolico: alterna il personaggio del
padre forte al bambino che richiede coccole e
attenzioni da parte della madre. Si mette nei panni
di due personaggi opposti.
In seduta individuale: mostra le stesse
dinamiche nel gioco con le marionette: la figura
maschile si mostra aggressiva nei confronti della
marionetta bambino e la figura femminile è invece
più accogliente.
Il disegno potrebbe rilevare una
componente ansiosa e l’esigenza di
controllare la propria rabbia e
aggressività. La sua immagine è molto
rigida e non si è disegnato il collo
7. PROGETTO
Il progetto nasce come un’esercitazione personale all’interno dello stage (tre mesi)
DESTINATARI - FINALITA’ - OBIETTIVI
Destinatari
Il progetto propone uno spazio
di lavoro individuale con Omar
e un intervento sul sistema
classe. La classe è composta
da 26 bambini, di cui 14
femmine e 12 maschi.
Nell’ipotesi di lavoro
l’intervento poteva essere
svolto dalla tirocinante
alternando settimanalmente il
lavoro individuale a quello del
gruppo classe, per rispettare i
tempi didattici e non interferire
con le attività della classe.
La fianlità dell’intervento
individuale è di migliorare
e potenziare le capacità
cognitive e attentive del
bambino.
Il progetto sul sistema
classe si propone la
finalità di promuovere una
adeguata percezione ed
espressione delle
emozioni proprie ed un
riconoscimente delle
emozioni dell’altro. Inoltre
si propone di aiutare i
bambini nella risoluzione
di problemi interpersonali.
Obiettivi :migliorare i tempi di attenzione;
lavorare sulla capacità di lettura e potenziamento di
alcune capacità cognitive;
aumentare la flessibilità espressiva del bambino dal
punto di vista emozionale;
migliorare l’immagine che il bambino ha di sè;
aumentare l’autostima e il senso di autoefficacia
personale.
A livello di gruppo classe gli obiettivi sono:
migliorare la dinamica relazionale tra i compagni;
lavorare sulla capacità di espressione della propria
emotività;
riconoscere il proprio vissuto emotivo e quello altrui;
gestire le proprie emozioni;
favorire nei bambini l’ascolto e la comprensione dei
sentimenti altrui;
aiutare nella risoluzione di problemi interpersonali.
Si può ipotizzare un lavoro sull’emotività (favorire
l’integrazione del bambino)
8. La metodologia prevede una
serie di interventi che operano
a diversi livelli:
potenziamento cognitivo e di
lavoro sul comportamento del
signolo;
riconoscimento ed
espressione dell’emotività
attuato sul sistema classe.
La proposta di interventi a vari
livelli può aumentare la
possibilità di Omar di
sperimentarsi in un contesto
protetto, come il gruppo
classe.
Gli strumenti che possono essere utilizzati sono:
- schede di lavoro per il potenziamento;
- giochi di parole su temi di interessi del bambino;
- lavoro sul ragionamento che il bambino fa nella
risoluzione del compito;
- iniziare a pensare ad alta voce, avvalendosi
dell’esempio di una persona adulta per poi operare
in modo autonomo.
Il lavoro a livello comportamentale prevede un
premio per i comportamenti adeguati attuati dal
bambino e una ammonizione rispetto ai
comportamenti disfunzionali.
Per il lavoro sull’espressione emotiva gli strumenti
utilizzati possono essere: letture di storie e racconti,
disegno, al fine di elaborare il vissuto emotivo
relativo al tema trattato, confronto di gruppo
(problem solving).
Si possono utilizzare le
seguenti fasi:
- identificare il
problema,
- generare soluzioni
alternative;
- riflettere sulle
possibili
conseguenze;
- selezionare una
soluzione.
METODOLOGIA - STRUMENTI - FASI E TEMPI
9. OLTRE IL PROGETTO
Al di fuori del contesto scolastico si potrebbe ipotizzzare un lavoro terapeutico con la famiglia e con il
bambino, che porti avanti, in parte, gli stessi obiettivi descritti nel progetto, ma che, nel caso di Omar e della
sua famiglia, tenga conto della necessità di elaborare un duplice “lutto”: quello dei genitori che molto
probabilmente devono fare i conti con l’impossibilità di avere un figlio proprio, e quello del bambino, che porta
con sè la ferita di essere stato abbandonato dai genitori naturali.
Molto probabilmente i genitori di Omar dovranno iniziare a raccontare al figlio, per formulare il “patto
adottivo”, la verità sulle origini e favorire il processo di individuazione. Ciò è necessario per Omar per
integrare la sua storia ed elaborare il trauma dell’abbandono.
10. Riflettiamo sul progetto … cosa ritenete di poter aggiungere o modificare rispetto al vostro ruolo di docenti
specializzate, in questo caso specifico?
- la presenza all’interno dell’istituzione scolastica dello sportello di ascolto accessibile anche ai genitori dei
bambini potrebbe creare delle resistenze da parte degli stessi nel chiedere aiuto per una questione di
privacy, riservatezza ed esposizione della famiglia. Sarebbe, forse, più opportuno informare la famiglia
dell’esistenza di uno sportello di ascolto al di fuori dell’istituzione scolastica al quale le famiglie possono
rivolgersi ed accedere liberamente;
- lavorare in primis sul team docenti per evitare l’insorgenza di atteggiamenti discordanti e diseducativi da
parte delle insegnati ponendosi come finalità la costruzione di un clima positivo e una buona relazione con
Omar.
- attivare strategie di cooperative learning all’interno della classe