2. IL MITO
DELLE SIRENE
da Omero ad Walt
Disney
la Melusina occitanica
le Undine germaniche
le Nixe
la Lorelei
le Figlie del Reno
le Rusalke dei laghi russi
le Mermaid dei racconti celti
la fondatrice di Sirenograd-Varsavia
la dea Yemanjá afro-americana
la Sedna della tundra
le adescatrici dei cartelli pubblicitari
5. Palazzo Reale, Napoli
Giovan Battista Calì di Catania, Piano di tavolo, dono del Barone Maganelli a Ferdinando II
6. Le Sirene erano parte del patrimonio
tradizionale dei naviganti, protagonisti
delle prime spedizioni occidentali
La loro presenza corrispondeva ai punti
cruciali di passaggio, dove condizioni
atmosferiche e dominio delle imbarcazioni
erano gli elementi essenziali per la
navigazione
7. Il mito delle
Sirene
compare
per la prima volta
in Omero
(XII-VI sec. a.C.)
che racconta di
Ulisse
che vaga nel
Mediterraneo
8. Ulisse, notoriamente, si salva facendosi
legare all'albero della nave mentre i suoi
compagni con le orecchie turate con la cera
continuano a vogare
Nella versione del mito seguita da
Omero, le Sirene sono creature marine,
che ammaliano con il loro canto i
navigatori, ne provocano il naufragio e
cospargono il lido di cadaveri
Omero usa il duale, quindi lascia
intendere che siano due, non ne cita i
nomi, non descrive il loro aspetto né il
tipo di canto
9. • Apollonio Rodio (III secolo a.C.)
narra nelle Argonautiche
dell’incontro fra sirene ed Orfeo,
una generazione precedente la
vicenda omerica
• Sulla nave partita alla conquista del Vello d’Oro, si era imbarcato
anche Laerte, padre di Ulisse.
• Orfeo, musicista portentoso, aveva il compito di dare la cadenza al
lavoro dei rematori col suono della sua lira. Chirone il centauro
gli aveva predetto che avrebbe avuto ragione delle incantatrici del
mare. Infatti, rientrati nel Mediterraneo dopo aver recuperato il
tesoro nel deserto libico, gli Argonauti passano vicino all’isola
fatidica. Orfeo sfoggia un suono così forte da coprire il canto delle
Sirene. Ciò nonostante, Bute era riuscito a udirle e si era gettato
fra le onde. Salvato in extremis da Afrodite sulle rive occidentali
della Sicilia, diventerà il suo amante e fonderà la città di Lilibea,
10. ICONOGRAFIA
• L’iconografia è parca nel registrare
la vittoria di Orfeo sulle Sirene
• Invece l’episodio omerico gode di un
vasto riscontro nell’immagine,
soprattutto nei dipinti corinzi e attici
tra i secoli VII e III a.C., nelle
statuette etrusche, nelle gemme
ellenistiche, nei rilievi dei sarcofagi
romani
11. ICONOGRAFIA
Le Sirene sono ibridi e sul loro
aspetto cominciano a tramandarsi
varie leggende
Esseri dimezzati, per metà donne,
per metà animali, con le prerogative
di entrambe le componenti
12. Museo del Louvre, Parigi
cormorano con volto di donna
“io sono la sirena”
Idria attico-corinzia, CAERE, Etruria,VI sec. a.C .
13. Museo S.Agata sui Due Golfi
Vaso greco rinvenuto in località “Il
Deserto”, nei pressi di S. Agata sui
Due Golfi, decorato con figure di
Sirene: una centrale, ad ali spiegate,
e quattro nella fascia superiore,
ritrovato nell’agosto ’81. E’ stato
consegnato alla Soprintendenza
Archeologica di Napoli grazie alla
tenace mediazione del magistrato
dott. Domenico Galasso,
appassionato assertore della
localizzazione di un tempio delle
sirene nella contrada del
ritrovamento
Il vaso faceva parte di un corredo funebre
databile alla seconda metà del VI sec. a.C.
14. Museo Archeologico Nazionale, Paestum
Per i greci le Sirene
sono mostri ibridi con
corpo di uccello e testa
di donna
Sirena alata: neck-amphora firmata da Python, IV sec. a.C.
15. Museo Archeologico Nazionale, Atene
Talora erano figurate
come uccelli con la
testa e torso di
donna e con robusti
artigli
Kerameikos IV sec. a.C.
16. Metropolitean Museum of Art, Rogers Fund
I Greci conserveranno
per lungo tempo
l’immagine
della Sirena
come donna-uccello,
anche se sempre più
antropomorfa
Grecia, III a.C.
17. Museo del Bardo, Tunisi
Mosaico proveniente da Dougga, III sec a.C.
Rappresenta Ulisse sulla sua nave, legato all'albero maestro e le Sirene,
raffigurate come donne con zampe e ali di uccello
18. Museo Archeologico Nazionale, Napoli
La Sirena come
donna-pesce
è una
raffigurazione
più tarda
Mosaico con Sirena ed amorino, collezione Farnese, Pompei, I sec a.C.
19. British Museum, Londra
… ma perché voi,
Sirene, avete
penne e zampe d’uccello
con volto di fanciulla? …
Ovidio Publio Nasone,
(Metamorfosi V,552ss.)
Pompei, I sec. d.C.
20. ETIMOLOGIA
• Dal greco seirios, incandescente, deteriorabile, o seraphin, ardere, o
seirazein, prosciugare, specie se riferito all’arsura dei pascoli, o seirà, laccio, corda,
fune, o seirazein, legare, perchè le Sirene legano a sé i naviganti?
• Dal sancrito sûrya, sole, bruciante insopportabile siccità?
• Da Sirio, perché l’astro più fulgido, col levarsi del quale insorge la canicola, o perché
trovandosi quasi sempre basso sull’orizzonte, veniva associato al regno d’oltretomba?
• DaI latino e lingue romanze, che le chiameranno
«Serene», accostandole alla parola serenus, asciutto, senza nuvole,
cielo chiaro e disteso, rispecchiante il mare calmo sul quale apparivano
• Alcuni collegano l’omerico Surie con Sorrento, il cui nome
deriva dagli isolotti dove esse abitavano
• Le Sirene non vincono: avvincono
21. PATERNITA’
Complessi quadri familiari
ricchi di varianti
genealogiche.
In Sofocle (496-406 a.C.)
sono figlie di Forco,
in Euripide (480 a.C.) Vaso attico, VI sec a.C. British Museum, Londra
combattimento tra Acheloo ed Eracle
sono nate dalla Terra,
in Nonno di Panopoli (V d.C.)
(Dionisiache 13-314)
figlie del dio fluviale Acheloo,
in altre versioni nascono dal
sangue di Acheloo
sgorgato dalle ferite ricevute nella
lotta contro Eracle Vaso attico, VI sec a.C. Museo Etrusco Villa Giulia, Roma
combattimento tra Acheloo ed Eracle
22. MATERNITA’
Secondo Apollonio Rodio (III
sec. a.C.) sono figlie della
musa Tersicore
(Argonautiche 4,895-6), in
altre leggende la loro madre
è Asterope, in altre la musa
Calliope
Quest'ultima versione sarà
poi adottata nella mitologia
latina
Decorazione di un vaso greco con Ulisse e le Sirene, III sec. a.C.
Staaliche Museen zu Berlin Preussischer
Kulturbesitz Antikensammlung, Berlino
23. NUMERO
• Il numero delle Sirene non è certo: Omero, il primo a menzionarle,
ne parla usando il duale, sottintendendo dunque che si tratta di una
coppia
• Tuttavia nella tradizione figurativa ed in quella letteraria sono
generalmente 3, in analogia con le Arpie, le Charitas e le Moire
• Non mancano le eccezioni che parlano di 4 o addirittura di 8 Sirene,
come fa Platone
Nella narrazione di Er, un guerriero della Panfilia miracolosamente torna tra i
vivi, dopo una permanenza nel mondo d’oltretomba. Egli allude a un prato fiorito, che
ricorda l’isola delle Sirene in attesa dei naviganti. Dopo otto giorni, gruppi di morti si
incamminano per quattro giorni, finché appare ai loro occhi la visione di una serie di
fusi astrali incastrati l’uno nell’altro. L’ultimo degli otto, di diamante, posto al centro
dell’universo, li colpisce sol suo bagliore. Il fuso gira sulle ginocchia di Ananke, le dea
che l’orfismo aveva assunto come madre iniziale. La accompagnano le sue figlie, le
tre Moire – Lachesi il passato, Cloto il presente, Atropo l’avvenire - sedute in cerchio
ciascuna su un trono. Fra le quattro dee, in una precisa geometria, sono disposte le
otto Sirene, che cantano rispondendo a un’armonia unitaria
24. APPELLATIVI
• Affiancato a una figura rossa di donna
cormorano, un vaso di Vulci tramanda il nome
più antico: Himeropa (voce che provoca il desiderio), che più
avanti nel tempo sembra diventare Eumolpe (che
canta bene) e Molpo (l’armoniosa)
• Successivamente si definisce una terna: Aglaope
o Aglaphonos (dalla voce squillante),Telxièpeia (il cui canto addolcisce) e
Pisinoe (la suadente)
• Quest’ultimo nome viene sostituito con Molpe, e
spesso vi si aggiunge uno nuovo: Ciana (la azzurra)
che aveva meritato un tempio a Siracusa ancora
in vigore nel 396 a.C.
25. APPELLATIVI
Ma la triade più famosa, onorata
nella Magna Grecia e, più avanti,
ricorrente negli umanisti, è quella
descritta da Licofrone nel III sec
a.C.
Ligeia, dalla voce chiara
Leukosia, la dea bianca
Parthenope, la verginale
Le Sirene, non essendo riuscite
ad attirare Ulisse, si gettano in Vaso attico di Vulci, V sec a.C. British Museum, Londra
mare e i loro corpi sono
trasportati dalle onde
26. UBICAZIONE
La sede nel mito greco, passato poi nel romano, varia lungo le coste
dell'Italia meridionale:
• Omero in un’isola
fiorita Anthemoa
non lontana
dallo stretto
di Messina
• Licofrone vicino
all’Etna e poi
ai piedi dei Peloritani
• Strabone sulle coste sicule e sorrentine tra le Sirenuse e Capri
27. UBICAZIONE
“Li Galli” ovvero “Sirenuse”
Strabone, geografo greco, I sec. a.C.in
due brani, uno nel libro I (2, 12,
13, C 22-23) e l’altro nel libro V
(4,8=C 47), identifica nelle isole de
Li Galli, nel tratto di mare
antistante Positano, le tre
isolette solitarie e rocciose come
sede delle sirene
"Kampsanti de ten akran nesides
eisin eremoi petrodies, as kalousi
Sirenas”
“A chi doppia il promontorio
si presentano delle isolette deserte,
rocciose che chiamano Sirene“
Strabone chiama Sirenai le isolette,
e Sirenoussai le rupi a picco sul mare
che prendevano il nome da un
santuario delle Sirene
28. UBICAZIONE
• A Capri viene ricostruito in età flavia il faro orientato
proprio verso le isole de Li Galli, crollato per un
terremoto nel 37 d.C.
• Nel 1131 le tre isolette sono chiamate "Guallo" e nel
1225 Federico II di Svevia le dona al monastero di
Positano denominandole "tres Sirenas quae dicitur Gallus“
• Le isolette del Gallo Lungo, Castelluccio e la Rotonda
conservano ancora oggi il nome di "Li Galli“
29. UBICAZIONE
Il luogo del tempio
delle Sirene rimane
controverso
Per alcuni è il
versante napoletano
della penisola
Per altri la suggestiva
Baia di Ieranto
30. UBICAZIONE
La scoperta della iscrizione
in lingua osca
e la definitiva ubicazione
sulla Punta della Campanella
del Santuario di Athena Tirrena,
che si vuole fondato da Ulisse,
avvalora questa ipotesi
31. La figura alata della sirena e la sua presenza su più
monumenti funebri ne rivelano l'originario carattere di
genio della morte, quasi anima di estinto non placata e
sitibonda dell'altrui rovina, temuto come le Lamie e le
Arpie, carattere funebre che dovette attenuarsi con il
tempo fino a scomparire
Le Sirene erano considerate delle divinità incaricate di
incantare i defunti prima di introdurli al cospetto della
regina degli Inferi
La Sirena è posta, come avvertimento e come genio
custode, sulla omonima porta della città di Paestum
32. L’eccezionalità della mutazione
In età augustea l'eco della malefica attrazione delle Sirene
riviveva ancora nei versi dell'Eneide (libro V, 864-865) e
Virgilio cantava :
"Iomque adeo scopulos Sirenum advecta subibat difficilis
quondam multorumque ossibus albos.
E già (la nave) si appressava agli scogli delle Sirene,
un tempo rischiosi e biancheggianti per le molte ossa".
• In greco ala e pinna si designano con la stessa parola : pterùghion
• In latino tra pennis e pinnis c'è appena una vocale di differenza
33. Royal Museum, Canterbury
Per le prime
rappresentazioni come
donne-pesci dobbiamo
attendere il II secolo a.C.,
dove sono così
raffigurate in un vaso di
Megara del Museo
Nazionale di Atene
Ulisse e donna – pesce cantante lucerna romana I-II secolo d.C.
34. Le nuove Sirene
• L’accostamento del nome Sirena alla descrizione di una
donna pesce è attestato esplicitamente in un
manoscritto anglosassone composto tra l' VIII e il IX sec.
d.C., il “Liber Monstrorum de diversis
generibus”
• "Le Sirene sono giovanette marine che seducono i
marinai con le loro splendide forme e col miele del canto.
Dal capo a metà del tronco hanno corpo femminile, e in
tutto e per tutto sono identiche alle donne : però hanno
le code squamose dei pesci, che tengono ben nascoste
sott' acqua fra le onde"
35. Biblioteca Nazionale, Parigi
Il primo autore medioevale
che parla delle Sirene e del
loro malefico canto è
Richard de Fournical nel
"Bestiario d'amore" del 1250
Racconta di marinai, Bestiaire Divin, Biblioteca Nazionale, Parigi
naufragati con le navi sulle
rocce perché distratti da
figure marine che
ammaliano con il canto
Essi prima sono resi schiavi
d’amore e poi sono uccisi
Bestiaire de l’Amour, Biblioteca Nazionale, Parigi
36. In questo periodo si
consolida la
rappresentazione della
sirena con la parte
superiore del corpo
umana e con la
inferiore a coda di
pesce
Martino Behaim, (1492-1506) Globo terreste
37. Nei reali archivi del Portogallo si
conservano i documenti relativi
all'aspra contesa tra la corona e il
Gran Maestro dell'ordine di San
Giacomo sul diritto di proprietà
sulle Sirene abbandonate dal
mare sulle spiagge del Gran
Maestro. La lite si concluse in
favore del Re:
"Sia sancito ce le Sirene e gli altri mostri
marini che saranno gettati dalle onde
sulle spiagge del Gran Maestro entrino
a far parte della proprietà del Re".
38. Un testimone di eccezione fu Cristoforo Colombo
Il 9 gennaio del 1493 scrive nel suo “Diario de a
bordo” verso Española:
“Ho visto tre sirene emergere dall’acqua. Ma non
sono così belle come le dipingono, benché in un
certo qual modo posso dirvi che hanno forma
umana...”
E disse di averne viste altre in Guinea, sulla costa
Managueta.
Cristoforo Colombo (ritratto di Ridolfo del Ghirlandaio)
39. Un testimone di eccezione fu il mitico re macedone,
Alessandro il Grande 356 -323 a.C.)
Dopo aver sconfitto Dario, durante la marcia per
estendere le sue conquiste, vide due uccelli volare
su di lui.” Perché calpesti, Alessandro, una terra
divina? Torna indietro, uomo da nulla, torna
indietro. Non potrai calpestare la terra dei beati,.
Subito indietro, uomo va a calpestare la terra che ti
è stata data e non cercare guai.” Il re si ferma. “ e
di nuovo un uccello gli grida “ Ti chiama l’Oriente, e
il regno di Poro: vincerai e sarà tuo,”
I re è in vista dell’Oceano, quando appaiono delle
donne bellissime, completamente nude, in acqua.
Gli uomini di Alessandro entrano in acqua e
godono dell’amore delle donne sconosciute, ma Alessandro Magno in groppa a Bucefalo
(Museo Archeologico Nazionale di Napoli
vengono trascinati sotto acqua finche non perdono
la vita
40. • Alessandro Alessandri,
giureconsulto e umanista, nato a
Napoli (1461-1523) racconta di un
episodio che Teodoro Gaza, aveva
raccontato in presenza di Giovanni
Pontano, l’umanista napoletano
(1429-1503).
• “Stavo passeggiando lungo una
spiaggia del peloponneso quando vidi
uno strano essere marino, con volto
umano e corpo squamoso fino al pube.
Questa non più nel suo elemento,
emetteva profondi gemiti e piangeva.
Allontanati i curiosi, la trascinai di
nuovo verso il mare, dove in breve Filosofo di Tessalonica,
scomparve. (1398-1475)
41. Un’altro episodio riguarda il comandante
di nave americano Samuel Barrett
Eades nel 1822.
Il comandante la comprò in cambio del
mercantile che comandava per 6000
dollari.
La espose nella Turf Coffeehouse di St
James Street e per vederla si pagava
uno scellino.
Ben presto un antomico William Clift,
scopri l’inganno: era una mistura di
orango, babbuino e salmone.
Nel 1842 la stessa Sirena fu acquistata
da Moses Kimball, un amico di
Phineas Taylor Barnum, che la utilizzò
nei suoi spettacoli
42. Un’altro episodio è riferito dal
capitano John Smith, quello della
storia di Pocahontas:.
"A questo punto, non posso non ricordare
la meravigliosa creatura di Dio, che
vidi con questi occhi nell'anno 1910.
Una mattina, al primo spuntar del sole,
mi trovavo sulla spiaggia, non lontano
dal porto di Saint John, quando vidi un
mostro marino che nuotava
velocemente verso di me. Ella era
d'aspetto seducente: gli occhi, il naso,
le orecchie, le guance, la bocca, il
collo, la fronte ed il viso nel suo
insieme sembravano quelli di una
splendida fanciulla; i capelli dai riflessi
azzurri le ricadevano lunghi sulle
spalle..."
43. In tempi più recenti, i passeggeri di
un mercantile hanno dichiarato di
aver visto un serpente nel golfo di
Aden con la testa simile a quella di
un bulldog.
Molti anni prima erano stati ripescati
nello stesso golfo due sirenoidi.
Per molti si trattò di una sofisticata
burla, per altri, dell'unica vera prova
dell'esistenza di strani esseri, simili a
sirene, nei mari più inesplorati.
Di questi sirenoidi non ne rimane
alcuna traccia e non è possibile
affermare se i sirenoidi di Aden siano
o non siano stati reali.
Tuttavia, gli zoologi ancora oggi
scoprono specie di animali che si
pensava non fossero mai esistite o
fossero ormai estinte.
44. I Lamantini, o Sirenidi, hanno pinne molto simili a braccia
ed emettono un particolare verso simile ad un canto
I lamantini sono chiamati
anche manati, da "manattoui"
che nella lingua degli indiani
Seminole significa
"petto di donna“
Hanno delle vere e proprie
mammelle pettorali con cui
allattano i loro piccoli
tenendoli stretti con gli arti anteriori
Forse per questo i marinai, con molta fantasia scambiarono
I lamantini dei Caraibi per le mitiche sirene
45. Con l’Illuminismo le sirene vengono definitivamente
catalogate nel mondo del fantastico e tutte le testimonianze
raccolte e gli avvistamenti di queste creature marine
vengono considerate il frutto della fantasia di uomini per
troppo tempo in mare.
La figura della sirena continua comunque ad esistere, nel
Romanticismo, e molti sono i casi riportati di
avvistamento anche durante il diciannovesimo secolo.
In letteratura, e nell’immaginario collettivo la sirena è ora
una metafora per descrivere donne avvenenti e magnetiche
nonché emblema della doppia natura umana divisa tra
intelletto e impulso.
46. • Grassi R.
Beyond the myth: the mermaid syndrome
from Homerus to Andersen. A tribute to
Hans Christian Andersen‘s bicentennial of
birth.
Eur J Radiol. 2006 May;58(2):252-9.
49. • Sirenomelia’s cluster in Cali, Colombia.
• Report of 4 cases in Hospital Universitario del Valle
• Se presentan 4 casos de sirenomelia en niños recién nacidos en el Hospital
Universitario del Valle de Cali, Colombia entre el 9 de diciembre de 2004 y el 2 de
febrero de 2005, lo que correspondería a una prevalencia de 3.5 casos por 1000
nacimientos
52. Ma le sirene oggi esistono?
1. 1989 SAVADER - JCAT
2. 1991 GUIDERA – J PED ORTH crede di essere il 1°
3. 1991 BOHOCIU – ACTA UROL BEL 37y
4. 1992 MURPHY – J PED SURG crede di essere il 2°
5. 1993 CLARKE – AM J MED GEN crede di essere il 2°
1996 GOODMAN – CAN J UROL 4y
6. 2001 TONNIS – J PED ORTH 31y
7. 2003 STANTON – J PED SURG crede di essere il 4° 4y
8. 2005 FONDA-GRASSI - ESPR