28. GLUCOSIO 6P DEIDROGENASI
DIFETTO ENZIMATICO Più COMUNE (1/10000-50000)
AFRICA, ASIA, AREA MEDITERRANEA
NO NORD DELLA GERMANIA
FAVISMO
29. STORIA del Favismo
Pitagora di Samo nel V secolo d.c. ipotizzò che le fave potessero essere
pericolose e persino letali per gli esseri umani
Nel 1905 Fermi-Martinetti e nel 1941 Luisada ne descrivevano le
caratteristiche
Nel 1956 si scoprì che questi soggetti avevano in realtà il deficit di un enzima,
la glucosio-6-fosfato-deidrogenasi (G6PD)
• FAVISMO
• ANEMIA EMOLITICA INDOTTA da FARMACI
• ITTERO NEONATALE SEVERO
30. Le fave
La pianta delle fave (Vicia faba) non necessitando dell’uso di
fertilizzanti molto probabilmente è stata una delle prime piante ad
essere coltivate dall’uomo in Asia e in Medioriente
Contengono proteine per più del 25% del peso secco e alte
concentrazioni di due β-glucosidi (fino al 2% del peso secco): vicina
e convicina
La vicina e convicina vanno incontro a idrolisi mediata dalle glucosidasi
presenti sia nella fave stesse sia nel tratto gastrointestinale,
rilasciando i rispettivi agliconi: divicina e isouramile
Questi composti redox altamente sono reattivi e scatenano un attacco
di favismo
31. FAVISMO
Il favismo è stato segnalato in 35 paesi e negli ultimi 40 anni sono stati
pubblicati articoli di più di 3000 casi, riguardanti perlopiù bambini, con 12
pubblicazioni riportanti ciascuna serie di 50 o più casi di favismo.
Considerato che in Europa e negli USA l’incidenza di anemia emolitica acuta
autoimmune è stimata nell’ordine di 1 caso su 50 000 abitanti, il favismo
rimane uno dei più comuni tipi di anemia emolitica, specialmente tra i bambini.
Sovrapposizione d’incidenza con quella
della Malaria:
34. In tutti i casi si tratta di un difetto derivante da un aumentato ritmo di
degradazione dell’enzima, infatti la G6PD normale ha una vita media stimata di 62
giorni e l’attività dell’enzima decresce rapidamente man mano che la cellula
invecchia.
La variante A- ha un’emivita di 13 giorni, mentre quella mediterranea di 1 ora.
L’anemia indotta nella variante mediterranea, vista la brevissima emivita
dell’enzima, insorge più rapidamente, è più severa e può essere precipitata da più
basse dosi della sostanza scatenante.
Inoltre nel favismo la G6PD presenta una minore affinità per il NADP+ rispetto
alla G6PD dei soggetti normali.
FAVISMO
35. Una volta fatta la diagnosi di favismo, il suo management solitamente non è
difficile. Nei casi lievi una pronta idratazione e il trattamento sintomatico
sono sufficienti mentre i casi più severi possono richiedere l’ospedalizzazione.
L’adulto o il bambino affetto da crisi emolitica severa rappresenta, come ogni
altra anemia emolitica acuta, un’emergenza medica che richiede un’azione
immediata, come una trasfusione di sangue. Fortunatamente, diversamente
dalle altre forme di anemia emolitica, quella indotta da favismo tende ad
autolimitarsi (se il soggetto non ingerisce più fave).
FAVISMO